Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
La voce dell'albero
ha cuore la radice,
la manna scenda
a chi ha creato,
nell'anonimato.
II salmo
NOn il rettile ti ha
le voci elevate,
in un torvo d'acqua,
lo sotterri di gloria.
III salmo
e le lacrime
di me
inespugnabile legge,
ancora sordo,
lo zampilla di fiamme
V salmo
totalmente confida
onnipotente arrivi,
noi i retti
ci apriamo in lode a te
in te confidiamo rifugio
e incapaci d inganni
VII salmo
Ho paura, Signore,
colmarmi.
VIII salmo
mi debilito in spergiuri,
dal fegato squillasse l'ora della verità, della tua verità, la vindice,
la distributrice di giustizia,
un dono elargito
errando traboccante
nella pienezza
di te,
Dio straniero
X salmo
e mi lacerano,
Riconoscendomi grato
innalzo a te,
senza peccato
ha in gloria e canto
di nero polline,
dov'è che mi hai abbandonato alle cure dei tuoi demoni alati,
di sperdute tracce
anche nel punto più basso che tocca la tua infinita bontà
ed è rimasto folgorato
Come in un precipitare
e hai instillato in me
mi hai benedetto,
un vuoto di polvere,
perfezione incalcolabile,
nutrimento perpetuo,
infondi il giusto
noi in te confidiamo,
perseguitati
Oggi,
ed ognuna chiede di te
un frammento di te,
un fremito e vedo
coloro che,
un bagno di lacrime,
Lode a te oh Signore,
mi è apparsa
l'impossibile distanza
al tornio
rado
Oh Signore,
fino all'approdo
faldata di sudore
XXII salmo
tirando le fronde
a verde istintivo
la quiete assoluta
di una demenza
completa.
XXIII salmo
di un'arpa
si riconosce.
oltre si innalza,
di pacificazione,
e piova latte
XXV salmo
e poi recede,
un buco cuore
un cavo d'osso,
e i limiti si toccano
frangendosi.
XXVI salmo
e rimango di sasso,
e le mie parole sono come il traditore che attenta alla mia anima,
che le vertigini del mio corpo diventino prova del tuo passaggio,
ma levate sono,
puntando verso
partenze inusitate
a strapiombo
ma levate sono
XXIX salmo
Ovunque credimi
ti prego Signore
credimi
il fiume di te mi ha parlato
dolcemente
un sogno di amore
le corde cantavano
libero di fluire
la mia preghiera
in suoni di timpani
XXXI salmo
liquida diveniva
d'arcobaleno.
e lei,
colei che accende gli appetiti,
sguardi
a moltiplicare i pani
a benedire i pesci
a resuscitare i morti
ovunque.
XXXIII salmo
l'infinito a tendere
io, io, io
tremolante,
un avamposto,
un astro nascente,
in un angolo spera
disperso
in te.
XXXIV salmo
dispense d'amore
stillano
scioglendo i voti
dileguando i dolori
si schiudono le soglie
da oriente a occidente
ai tuoi prodigi
il frumento cresce
i cuori si aprono
forgiati d'argento
al crogiuolo
l'abbattimento in coraggio,
tu che ascolti
Compassionevole brace
che ardi
senza cerimoniere
allo sbando
estinto
senza risplendere
senza discernimento.
XXXVI salmo
mescendo e riversando
in un frutto incontaminato