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Eventi:
Gli equilibri territoriali dell'Italia del nord furono profondamente mutati dalla
nuova politica di Venezia che per secoli si era interessata solamente al suo
possesso di basi strategiche, militari e commerciali, e al suo impero marittimo.
Tale svolta partì nel 1405 con una robusta spinta al controllo dell'entroterra
veneto e con la conquista di alcune città tra cui Padova, Verona e Bergamo.
Questa svolta nasce dalla volontà di contrastare l'espansionismo visconteo
soprattutto nella regione veneta, la quale era molto importante sia per la
presenza di strade che portavano direttamente in Germania e in Austria, sia
per la necessità di creare uno “stato di terra” da aggiungere allo “stato di
mare” in vista della caduta di Costantinopoli. Fra le grandi potenze cittadine,
Genova fu quella che ebbe una vita politica più agitata. Nel 1350 la città
accettò la signoria dei Visconti ma, a causa di continui rovesciamenti di potere,
non riuscì a trarre da essa alcun vantaggio. Nel secolo successivo, Genova vide
cadere tutti i suoi possedimenti nel Mediterraneo a causa dell'espansione turca
e, nel 1453, fu completamente annientata dagli ottomani, guidati da Maometto
II.