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ASSESSORATO
ALL’AGRICOLTURA DELLA
REGIONE LAZIO
COME SI FA
AD APRIRE UN
EUROPE DIRECT
LAZIO
AGRITURISMO
a cura di
Mar co Bianchi
FACOLTÀ DI AGRARIA
DELL’UNIVERSITÀ
DELLA TUSCIA
BUSINESS INNOVATION
TERRANOSTRA AGRITURIST TURISMO VERDE CENTRE
COME SI FA
AD APRIRE UN AGRITURISMO
di
Marco Bianchi
COMESIFAuu
n. 1
REGIONE LAZIO
Assessorato all’Agricoltura
Area D 20
Servizio di Informazione Socio economica
Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 – Roma
A cura di:
Marco Bianchi
I capitoli 4 – 6 sono stati curati dal Dott. Carlo Hausmann dell’ Azienda Romana per i Mercati della CCIAA
di Roma
Hanno collaborato:
Agriturist
Terranostra
Turismo Verde
Si ringrazia per il contributo alla stesura ed alla revisione del volume: Carlo Perone Pacifico – Presidente Eu-
rope Direct Lazio, Giancarlo Signori – Presidente regionale Terranostra, Roberto Santopietro – Segretario re-
gionale Terranostra, Nazareno Bianchi – Presidente regionale Turismo Verde, Mario Pusceddu – Presidente re-
gionale Agriturist, Anna Cedrini – Segretario regionale Agriturist.
INDICE
PREFAZIONE
INTRODUZIONE
4. DISCIPLINA FISCALE
4.1 - IVA
4.2 - inizio attività
4.3 - Registri contabili
4.3.1 registro dei corrispettivi
4.3.2 registro degli acquisti
4.3.3 registro di carico delle ricevute fiscali
4.3.4 Registro dei beni ammortizzabili
4.4 - Ricevute fiscali
4.5 - Aliquote IVA
4.6 - II fisco e le agenzie di viaggio e Tour operator
4.6.1 In nome e per conto del cliente-utente
4.6.2 In nome proprio e per conto dell’imprenditore agricolo
4.6.3 In nome e per conto proprio
4.7 - IRPEF
4.8 - IRAP
4.9 - ICI
4.10 – UTIF
4.11 - Canone per apparecchi radio e TV
4.12 - Diritti SIAE
4.13 - Tariffe ENEL
4.14 - TARSU e smaltimenti rifiuti
5. LA COMUNICAZIONE AZIENDALE
5.1 Introduzione
5.2 Gli aspetti fondamentali
5.2.1 Il logo
5.2.2 Il nome
5.2.3 Il biglietto da visita
5.2.4 La brochure
5.2.5 La cartellonistica stradale
5.2.6 Il sito internet
5.2.7 La presenza in guide di settore
5.2.8 La partecipazione a workshop
7. RIFERIMENTI UTILI
7.1 – finanziamenti: interventi del P.S.R. della Regione Lazio
7.2 - Associazioni agrituristiche
7.3 - Indirizzi utili
7.4 - Modulistica di riferimento
7.4.1 Modello di domanda di iscrizione presso l’Elenco Provinciale
dei soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche
7.4.2 Modello di verifica triennale dell’iscrizione presso l’Elenco
Provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio delle attività
agrituristiche
7.4.3 Modello di domanda di autorizzazione comunale all’esercizio
dell’attività agrituristica
7.4.4 Modello di domanda di autorizzazione sanitaria ai sensi dell’art. 2
Legge 283/62
7.4.5 Scheda di sintesi del piano di autocontrollo sanitario (H.A.C.C.P.)
7.4.6 Modello di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà Antimafia
ai sensi dell’art. 4 Legge 15/68
APPENDICE
8.1 Normativa
8.1.1 Legge nazionale 05/12/1985, n. 730 – Disciplina dell’agriturismo
8.1.2 Legge regionale 10/11/97, n. 36 – Norme in materia di agriturismo
8.1.3 Deliberazione Giunta regionale n. 3992 del 04/08/98 – definizione
dei valori medi di impiego di manodopera per le attività agricole ed
agrituristiche
8.1.4 Deliberazione del Consiglio regionale n. 597 dell’11/12/1999 –
linee di indirizzo e coordinamento delle norme igienico sanitarie in
materia di agriturismo
Avvertenze
Il seguente volume esce in un momento in cui è in atto un vivace dibattito sul-
le norme che regolano l’attività agrituristica sia a livello nazionale che regionale.
Nello specifico, è attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, su
iniziativa del Deputato Rocchi, una proposta di Legge sulla disciplina dell’agri-
turismo che, una volta terminato positivamente il suo iter, andrebbe a sostituire
la Legge n. 730 del 5 dicembre 1985, che regola attualmente il settore.
Inoltre, anche l’attuale amministrazione regionale del Lazio sta elaborando
una nuova proposta di Legge per meglio regolamentare un settore che ha se-
gnato un notevole sviluppo in questi ultimi anni. Quando entrerà in vigore
rimpiazzerà la Legge Regionale n. 36 del 10 novembre 1997, che disciplina al
momento il comparto.
Non siamo in grado di dire con precisione quando queste nuove Leggi ed i
necessari regolamenti attuativi diventeranno operativi; molto dipenderà dagli
ostacoli che incontreranno nel loro iter burocratico e dal consenso più o meno
largo che sapranno suscitare.
Noi ci impegniamo fin da ora, quando questo succederà, a pubblicare una
revisione della presente guida contenente tutti gli aggiornamenti alle nuove
norme, nonché a renderli pubblici e liberamente scaricabili dal sito internet uf-
ficiale delle aziende agrituristiche della Regione Lazio, consultabile all’indirizzo:
http://www.agriturismo.lazio.it.
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Prefazione
L’agriturismo, pur essendo da tempo una realtà conosciuta, continua a rap-
presentare un fenomeno di grande interesse per le campagne laziali. Dal 1998
ad oggi il numero di aziende autorizzate all’esercizio dell’attività agrituristica
nella Regione Lazio ha seguito un andamento crescente, sfiorando attualmente
le 400 unità. Questa particolare forma di turismo legata al territorio continua
quindi a riscuotere l’apprezzamento di tutti coloro che sono in cerca di una va-
canza diversa, fuori dai normali itinerari, muovendo flussi turistici non indiffe-
renti.
Tutto ciò ha naturalmente portato ad una crescita di interesse intorno al fe-
nomeno “Agriturismo”, non solo da parte dei potenziali utilizzatori delle strut-
ture, ma anche da parte degli imprenditori, cioè di chi progetta di intraprende-
re questa attività. Si tratta soprattutto di imprenditori agricoli, che possiedono
già un’azienda e vedono nell’agriturismo un valido metodo per diversificare la
propria attività.
A loro soprattutto, ma a chiunque sia interessato all’impresa agrituristica, è
rivolta questa guida che vi accompagnerà passo dopo passo nei vari passaggi
amministrativi, tecnici e burocratici necessari per dare vita alla vostra attività. Il
progetto editoriale si colloca in un ambito ancora poco sviluppato ma di gran-
de rilievo, quello delle guide imprenditoriali di settore.
Con questo primo volume della collana editoriale “Come si fa…”, la Regio-
ne Lazio intende dare il suo contributo a chi vive ed opera nel mondo rurale,
offrendo il maggior numero possibile d’informazioni sulle opportunità disponi-
bili e sulle modalità per usufruirne al meglio, mettendo a disposizione nuovi
strumenti di lavoro e di conoscenza.
Un utile pubblicazione per mettere a frutto idee e capacità: che ai nostri im-
prenditori non fanno certo difetto.
L’Assessore all’Agricoltura
Daniela Valentini
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Introduzione
Siamo stati molto in dubbio se divulgare in questo momento questo lavoro in-
troduttivo per chi si voglia accostare all’Agriturismo. I dubbi derivavano fonda-
mentalmente da due questioni. Il primo problema ha a che vedere con il momento
particolare in cui ci troviamo. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio ha
predisposto un nuovo disegno di legge sull’Agriturismo e auspica di licenziarlo in
brevissimo tempo. Noi condividiamo convintamente questo auspicio e, tuttavia,
riteniamo possibile che i potenziali conflitti che hanno sempre caratterizzato la le-
gislazione su questo tema possano generare ritardi consistenti nel perfezionamento
della legge. Riteniamo perciò che la piccola guida che si presenta, costruita sulla
base della legislazione in atto, possa essere utile ancora per molti mesi. Nello stesso
tempo ci impegniamo ad aggiornarla rapidissimamente al momento che le nuove
procedure saranno deliberate.
Il secondo problema è più specificamente legato alla struttura stessa della guida.
Noi l’abbiamo costruita con l’intento di aiutare i potenziali imprenditori interessa-
ti ad identificare i problemi di procedura ed i percorsi da seguire per risolverli. Nel
rileggerla ci è sorto il timore che essa, piuttosto che invitare ed incoraggiare quelli
che avessero interesse all’Agriturismo, finisca per spaventarli e quindi allontanarli.
Ciò perché il corpo di procedure che si presenta è abbastanza complesso. L’accerta-
mento dei requisiti di ammissibilità, i vincoli che dovranno essere rispettati nella
gestione, oltre che i necessari obblighi di carattere sanitario, tutti giustificati dalla
particolare natura delle imprese agrituristiche richiedono procedure specifiche e in-
terventi di autorità differenti. La presentazione sintetica di questa complessità può
generare il tipo di ripugnanza istintiva che si avverte quando ci si confronta con le
“istruzioni per l’uso” di una macchina fotografica o di un telefonino. Se però si de-
dica alle “istruzioni per l’uso” un minimo di attenzione si scopre che esse sono di
assoluta utilità.
Noi abbiamo tentato di raccontare l’itinerario da percorrere in modo abbastanza
chiaro. Ci siamo sforzati inoltre di fornire le indicazioni necessarie per acquisire mag-
giori informazioni nei luoghi appropriati. Perciò abbiamo fornito nella guida le indi-
cazioni precise sugli organi tecnici da interpellare e sulle associazioni agrituristiche.
Ci auguriamo che questo lavoro possa servire a stimolare interesse per un’attivi-
tà che si sta dimostrando sempre più appagante e proficua per tante aziende del
nostro territorio.
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1. Turismo rurale e agriturismo
1.1 Il turismo rurale
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Come si fa
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Come si fa
re dislocate sul territorio nazionale, che offrono varie tipologie di servizi, dal-
l’alloggio alla ristorazione, regolamentate da una chiara classificazione.
Anche la Germania e l’Austria vantano una lunga e radicata tradizione
nell’ospitalità rurale, soprattutto nelle zone alpine. In questi due paesi vige
una rigida classificazione che distingue le strutture secondo il livello di com-
fort e la tipologia dei servizi offerti. In Danimarca, al contrario, il turismo
verde è un fenomeno recente e non è regolato né da leggi particolari né soste-
nuto da fondi statali, ma è il risultato della libera iniziativa degli imprendito-
ri agricoli.
Tuttavia, nonostante il turismo rurale si sia sviluppato con modalità diffe-
renti nei vari Paesi, esiste comunque una base comune europea a cui tutti fanno
riferimento: la Carta Rurale Europea, firmata dagli stati membri del consiglio
d’Europa nel 19961.
In questo documento vennero definiti i principi della politica di gestione e
sviluppo delle aree rurali e, fermo restando il ruolo principale del comparto
agricolo, si incoraggiarono tutte le possibili attività ad esso complementari. In
particolare, l’art. 15 della Carta Rurale, affronta specificatamente il tema del-
l’agriturismo, come integralmente riportato:
a) “Gli Stati membri del Consiglio d’Europa e le altri parti firmatarie della presen-
te Carta si impegnano ad adottare tutte le misure giuridiche, fiscali ed ammini-
strative necessarie allo sviluppo del turismo rurale e dell’agriturismo, agevolando
in particolare la pratica dell’ospitalità rurale e facendo in modo che l’agricoltore,
il quale innesti sulla sua azienda un’attività di ospitalità in masseria, non subi-
sca per questa ragione una pressione fiscale o amministrativa aggiuntiva.”
b) “ Nell’attuazione di questa politica, le parti si preoccuperanno dell’equilibrio tra
l’indispensabile sviluppo turistico e le possibilità esistenti in infrastrutture e ser-
vizi, curando la tutela del paesaggio e dell’ambiente e preservando l’architettu-
ra e i materiali tradizionali.”
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Il Consiglio d’Europa è un organo di orientamento, non ha poteri esecutivi.
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Come si fa
gimento degli attori locali e sulle risorse endogene presenti e che al turismo ru-
rale viene riconosciuto un ruolo molto importante nello sviluppo di queste aree.
E’ necessario però effettuare una distinzione: anche se le politiche di svilup-
po rurale fanno tutte riferimento alla tutela e alla valorizzazione delle risorse
ambientali, culturali, eno-gastronomiche e folkloristiche dei territori agresti, so-
lo l’Italia prevede nel proprio ordinamento una forma particolare di struttura
ricettiva: l’agriturismo.
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Come si fa
vile2, singoli od associati, e da loro familiari di cui all’articolo 230-bis del codice ci-
vile3, attraverso l’utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione e
complementarità rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, alleva-
mento del bestiame, che devono comunque rimanere principali.”
2
Art. 2135 (Imprenditore agricolo). -- è imprenditore agricolo chi esercita una attività diretta alla colti-
vazione del fondo, alla silvicoltura, allevamento del bestiame e attività connesse. -- Si reputano connesse
le attività dirette alla trasformazione o all’alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell’eserci-
zio normale dell’agricoltura. L’art. 9 d.ls. 30 aprile 1998, n. 173 ha definito come «imprenditori agricoli,
ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, anche coloro che esercitano attività di allevamento di equini
di qualsiasi razza, in connessione con l’azienda agricola».
3
Art. 230 bis (Imprese familiare). --[I]. Salvo che sia configurabile un diverso rapporto il familiare che
presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare ed ai beni ac-
quistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, in proporzione alla
quantità e qualità del lavoro prestato, Le decisioni concernenti l’impiego degli utili e degli incrementi
nonché quelle inerenti alla gestione straordinaria, agli indirizzi produttivi e alla cessazione dell’impresa
sono adottate, a maggioranza, dai familiari che partecipano alla impresa stessa. I familiari partecipanti al-
la impresa che non hanno la piena capacità di agire sono rappresentati nel voto da chi esercita la potestà
su di essi. --[II]. Il lavoro della donna è considerato equivalente a quello dell’uomo.--[III]. Ai fini della
disposizione di cui al primo comma si intende come familiare il coniuge, i parenti entro il terzo grado,
gli affini entro il secondo; per impresa familiare quella cui collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo
grado, gli affini entro il secondo. --[IV]. Il diritto di partecipazione di cui al primo comma è intrasferibi-
le, salvo che il trasferimento avvenga a favore di familiari indicati nel comma precedente col consenso di
tutti i partecipi. Esso può essere liquidato in danaro alla cessazione, per qualsiasi causa, della prestazione
del lavoro, ed altresì in caso di alienazione dell’azienda. Il pagamento può avvenire in più annualità, de-
terminate, in difetto di accordo, dal giudice. --[V]. In caso di divisione ereditaria o di trasferimento del-
l’azienda i partecipi di cui al primo comma hanno diritto di prelazione sulla azienda. --[VI]. Le comu-
nioni tacite familiari nell’esercizio dell’agricoltura sono regolate dagli usi che non contrastino con le pre-
cedenti norme.
(1) Sull’impresa familiare coltivatrice v. art. 48 l. 3 maggio 1982, n. 203.
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Come si fa
dali, le attività dirette alla fornitura di beni o servizi (ivi compresa la valorizza-
zione del territorio e del patrimonio rurale e forestale) e quelle orientate alla ri-
cezione ed all’ospitalità.
Ecco il testo integrale dell’art. 1 del decreto legislativo n. 228 del 18 maggio
2001:
Art. 1.
Imprenditore agricolo
1. L’articolo 2135 del codice civile e’ sostituito dal seguente: “E’ imprenditore
agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura,
allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicol-
tura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo
sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere ve-
getale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque
dolci, salmastre o marine. Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal
medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasfor-
mazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ot-
tenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento
di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’uti-
lizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate
nell’attività’ agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del terri-
torio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come defi-
nite dalla legge”.
Si può subito notare l’aspetto fondamentale della normativa: l’agriturismo in
Italia è stato concepito come attività connessa e complementare a quella agrico-
la. Quindi non è sufficiente che l’attività venga svolta in ambito rurale, ma è
necessario che essa venga esercitata all’interno di un’azienda agricola, impiegan-
done i prodotti, le strutture, le materie prime, la mano d’opera e che a condur-
re la stessa sia un imprenditore agricolo.
Questa particolarità differenzia in modo sostanziale il caso italiano da quello
degli altri Paesi europei, dove invece la normativa sul turismo rurale non pre-
vede una connessione specifica con il settore agricolo e rimane un’attività pret-
tamente turistica, dove la particolarità di svolgersi in campagna non ne modifi-
ca le caratteristiche autorizzative e giuridiche.
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Come si fa
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In appendice.
5
In appendice.
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Come si fa
6
È possibile prendere visione di questa legge scaricandola dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione
“Normativa”.
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In appendice.
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Come si fa
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In appendice.
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Come si fa
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2. Cosa bisogna fare per aprire
un agriturismo
2.1 Documentazione richiesta
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Come si fa
a) non aver riportato negli ultimi tre anni condanne con sentenza passata
in giudicato per commercio di sostanze alimentari nocive, turbata liber-
tà dell’industria e del commercio, vendita di prodotti industriali con-
traffatti, delitti in materia di igiene e sanità e di frode nella preparazione
degli alimenti;
b) non risultare sottoposto alle misure di prevenzione previste nei confron-
ti delle persone pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità. L’ac-
certamento dei requisiti penali viene comunque effettuato;
c) non essere mai stato dichiarato delinquente abituale.
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È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione
“Normativa”..
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Come si fa
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Nella sezione modulistica.
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Come si fa
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Nella sezione modulistica.
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Come si fa
• certificazione dalla quale risulti il possesso dei requisiti di cui agli artico-
li 1112 e 9213 del testo unico approvato con Regio Decreto 18 giugno
1931, n. 773 ed all’art. n. 514 della Legge 9 febbraio 1936, n. 59.
• parere favorevole della A.S.L. competente in merito all’idoneità igienico-
sanitaria degli immobili e dei locali da destinare all’attività agrituristica;
• copia del libretto sanitario delle persone addette;
• se necessario, copia della concessione edilizia;
• certificato di iscrizione all’elenco provinciale di cui sopra;
Se la richiesta viene avanzata dall’affittuario del fondo, è necessario che ciò
avvenga con il consenso scritto del proprietario.
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art. 11 T.U.L.P.S. - l’autorizzazione non può essere concessa a chi ha riportato una condanna a pena re-
strittiva della libertà personale superiore a tre anni per delitto non colposo e non ha ottenuto la riabilitazione
13
Art. 92 T.U.L.P.S. - l’autorizzazione non può essere concessa a chi sia stato condannato per reati con-
tro la moralità pubblica e il buon costume, o contro la sanità pubblica, o per giochi d’azzardo, o per de-
litti commessi in stato di ubriachezza, o per contravvenzioni concernenti la prevenzione dell’alcolismo.
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Art. 5 della Legge n. 59 del 9 febbraio 1963 - l’autorizzazione è negata solo se i produttori agricoli e i
rappresentanti delle persone giuridiche richiedenti hanno riportato condanne negli ultimi 5 anni per de-
litti, previsti anche da leggi speciali, contro l’economia pubblica, l’industria e il commercio e la salute
pubblica.
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Come si fa
Da quanto sopra esposto risulta che la prima cosa da fare è richiedere l’iscrizio-
ne all’elenco provinciale per diventare un soggetto abilitato all’esercizio dell’attivi-
tà agrituristica. Dopodichè, una volta ottenuta l’iscrizione, si potrà presentare al
Comune di appartenenza, la richiesta di autorizzazione all’esercizio dell’attività.
In cosa differiscono queste due pratiche amministrative?
L’iscrizione all’elenco provinciale serve per effettuare una prima individua-
zione di alcuni parametri necessari a stabilire in che misura debba essere eserci-
tata l’attività. E’, come si usa dire, un atto dovuto da chiunque si avvicini all’at-
tività agrituristica.
In questa sede, in base alla documentazione presentata dall’imprenditore,
viene valutata la “potenzialità agricola” dell’azienda e viene stabilito “il numero
di giornate di lavoro agricolo” che l’azienda necessita per il suo mantenimento.
Quindi, a seconda di parametri come la superficie aziendale, l’ordinamento
colturale, la giacitura dei terreni, il parco macchine aziendale e tutto ciò che
può essere importante ai fini della conoscenza dell’azienda, l’Amministrazione
provinciale fissa il numero di giornate di lavoro “agricolo”.
La determinazione di questo parametro è di importanza fondamentale per
indirizzare in seguito lo sviluppo dell’attività agrituristica connessa, in quanto,
come sappiamo dal principio di connessione e complementarietà, il tempo di
lavoro impiegato nell’attività agrituristica non può superare quello impiegato
nell’attività agricola. Quindi, nelle successive valutazioni, bisognerà dimensio-
nare il lavoro agrituristico globale (ospitalità, ristorazione, campeggio, attività
ricreative e culturali) sulla base del valore del numero di giornate di lavoro agri-
colo fissato in questa sede.
Il calcolo di questo valore viene effettuato avvalendosi anche di applicativi
informatici appositamente progettati per standardizzare al meglio la procedura.
Inoltre, in sede provinciale, viene anche stabilita la tipologia di attività che è
consentito esercitare fra quelle richieste dall’imprenditore, naturalmente con-
sentite dalla legge. Si rimanda al Comune di appartenenza la quantificazione
dei limiti massimi delle stesse.
Una volta ottenuta l’iscrizione all’elenco provinciale, la pratica passa al Comune
competente in cui ricade l’azienda. Esso, sulla base del numero di giornate consen-
tite e della documentazione aggiuntiva presentata dall’imprenditore, stabilisce:
• il numero di giornate massimo consentito per l’attività;
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Come si fa
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Come si fa
• ospitalità
• somministrazione pasti e bevande
• trasformazione prodotti aziendali
• vendita prodotti aziendali
Tabella riepilogativa
Procedura da effettuare Documentazione da Tempi di rilascio
presentare
Richiesta dell’autorizzazione Modello rilasciato Entro e non oltre trenta giorni
sanitaria dall’Azienda Sanitaria dalla comunicazione di fine lavori
Locale per le varie
tipologie di attività
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Come si fa
2.5.1 Ospitalità.
La prima cosa da fare, comune a tutti i percorsi sopra citati, è quella di effet-
tuare la “domanda di autorizzazione sanitaria” all’Azienda Sanitaria Locale
(A.S.L.) del comune di appartenenza.
E’ necessario quindi recarsi presso gli uffici della A.S.L. di competenza, dove
si potrà ritirare un modello contenente tutte le istruzioni da seguire e tutta la
documentazione da presentare per ottenere il certificato di idoneità sanitaria
della propria attività. Il modello è unico, nel senso che viene richiesta la docu-
mentazione per tutte le attività che è possibile praticare in azienda; sarà l’im-
prenditore a compilare solo quelle che si riferiscono al suo caso.
Il modello in oggetto è realizzato a norma di quanto disposto dalla normati-
va in vigore, che riportiamo di seguito per chi volesse prenderne visione:
• Legge 30 aprile 1962, n. 28315 - Modifica degli articoli 242, 243, 247,
250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio de-
creto 27 luglio 1934, n. 1265: Disciplina igienica della produzione e
della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande;
• Decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327 - Re-
golamento di esecuzione della Legge 30 aprile 1962, n. 283, e successi-
ve modificazioni, in materia di disciplina igienica della produzione e
della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande;
• Legge 26 febbraio 1963, n. 441 - Modifiche ed integrazioni alla legge
30 aprile 1962, n. 283, sulla disciplina igienica della produzione e della
vendita delle sostanze alimentari e delle bevande ed al decreto del Presi-
dente della Repubblica 11 agosto 1959, n.750
• Decreto Legislativo 26 maggio 1997, n. 155 - Attuazione delle diretti-
ve 93/43/CEE e 96/3/CE concernenti l’igiene dei prodotti alimentari –
Sistema HACCP.
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È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione
“Normativa”..
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Come si fa
La documentazione che viene richiesta pur essendo corposa, non deve spa-
ventare, in quanto qualsiasi professionista è del settore è in grado di svolgere al
meglio le procedure necessarie.
Per completezza d’informazione vi proponiamo di seguito l’elenco della do-
cumentazione da produrre che, oltre ai dati anagrafici dell’imprenditore agrico-
lo e quelli della società/ente, comprende:
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Come si fa
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Come si fa
Gli spazi aperti destinati alla sosta dei campeggiatori devono essere attrezzati
con servizi igienico-sanitari distinti da quelli che servono l’azienda agrituristica
e devono avere i requisiti minimi previsti dall’art. 9, lettera c) della Legge regio-
nale 3 maggio 1985, n. 59 che riportiamo integralmente:
1. n. 1 “water closet”;
2. n. 1 punto di distribuzione acqua;
3. punto di raccolta rifiuti.
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Come si fa
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Come si fa
mente collegate fra loro, deve prevedere la presenza, se svolge attività di sommi-
nistrazione di pasti e bevande, dei seguenti locali:
• locale cucina
• sala di ristorazione
• servizi igienici
• spogliatoi
Tale locale, oltre alla somministrazione di pasti agli ospiti, può essere desti-
nato, utilizzando un apposito reparto separato e previa adozione di tutti gli ac-
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Come si fa
I locali dei servizi igienici non devono comunicare direttamente con i locali
adibiti a produzione, preparazione, confezionamento,somministrazione e ven-
dita alimenti e bevande.
Devono possedere le seguenti dotazioni:
• pareti (fino all’altezza di due metri) e pavimenti lavabili e disinfettabili;
• fornitura di acqua potabile calda e fredda;
• lavelli provvisti di distributori automatici di sapone e di asciugamani
non riutilizzabili dopo l’uso
Sono previste due tipologie:
questi servizi non possono identificarsi con quelli destinati all’alloggio degli
ospiti e agli avventori della struttura, ma devono essere fisicamente separati.
Anche in questo caso non devono comunicare direttamente con il locale cuci-
na, ma essere separati da un antibagno.
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Come si fa
2.5.3.4 Spogliatoi
È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione
16
“Normativa”..
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Come si fa
• due locali corrispondenti alla zona sporca e alla zona pulita della li-
nea di lavorazione;
• pareti (fino all’altezza di due metri) e pavimenti lavabili e disinfet-
tabili;
• erogazione di acqua potabile calda e fredda;
• sistema di scarico delle acque reflue dotato di pozzetti sifonati;
• dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di insetti o di al-
tri animali dannosi;
• celle frigorifere di capienza adeguata all’entità della macellazione;
• predisposizione di un idoneo sistema di smaltimento degli scarti di
macellazione, ai sensi del D.P.R. 508/92;
• per i servizi igienici e gli spogliatoi si fa riferimento a quanto già
spiegato nel paragrafo precedente.
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“Normativa”..
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Come si fa
È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione
18
“Normativa”..
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Come si fa
L’autorità sanitaria competente, entro trenta giorni dal ricevimento della co-
municazione dell’interessato di avvenuto approntamento dei locali e degli im-
pianti destinati alla produzione, preparazione, confezionamento e deposito di
sostanze alimentari, rilascia l’autorizzazione di cui all’art. 2 della legge, previo
accertamento dell’osservanza delle disposizioni del presente regolamento e leggi
e regolamenti speciali.
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3. Le strutture e le attività aziendali
3.1 I fabbricati
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Come si fa
Non sempre, purtroppo, per vari motivi, il recupero dei fabbricati tiene con-
to dei principi sopra descritti ma l’imprenditore deve tenere sempre ben pre-
sente che, queste peculiarità, se ben valorizzate, possono conferire all’azienda
un grande valore aggiunto, incontrando senza dubbio il favore della clientela.
Inoltre, nell’ipotesi di interventi di restauro conservativo di immobili esi-
stenti, un aspetto molto interessante è costituito dalla possibilità di derogare ad
alcune limitazioni, come per esempio l’altezza dei locali e la superficie aero-illu-
minante. Sembra una deroga di poco conto ma nella realtà si rivela molto utile,
in quanto permette di rendere utilizzabili edifici caratteristici del patrimonio
immobiliare aziendale che altrimenti non troverebbero impiego. Si tratta per
esempio di essiccatoi per il tabacco, spesso di altezza inferiore a quanto richie-
sto dalle norme attuali, oppure le torri colombaie sopra citate che hanno nor-
malmente finestre più piccole del consentito, che grazie ad un accurato restauro
conservativo ed all’attuazione di questa norma, ora possono essere utilizzati, in-
contrando soprattutto il favore degli ospiti.
Considerando la normativa, è possibile utilizzare: “I locali siti nell’abitazione
dell’imprenditore agricolo ubicati nel fondo, nonché gli edifici o parte di essi esisten-
ti nel fondo e non più necessari alla conduzione dello stesso”.
Se il fondo è privo di fabbricati è possibile utilizzare l’abitazione dell’im-
prenditore se situata nello stesso Comune o in un Comune limitrofo a quello
in cui ricade il fondo, purchè gli stessi centri abitati abbiano limitate dimensio-
ni e siano stati in tal senso individuati dal Piano Agrituristico Regionale.
Inoltre la legislazione non permette la costruzione ex-novo di fabbricati, ma
solamente il recupero del patrimonio edilizio rurale esistente, che deve essere
eseguito nel rispetto delle caratteristiche tipologiche ed architettoniche degli
edifici esistenti e valutando le esigenze ambientali della zona.
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Come si fa
3.2 L’ospitalità
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Come si fa
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Come si fa
• 1 (una) giornata lavorativa per ogni 10 posti tavola autorizzati nel caso
di servizio pranzo e cena
• nel caso di un solo servizio (pranzo o cena) il valore sopra indicato si ri-
duce a 0,7.
19
In appendice.
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Come si fa
50
Come si fa
51
Come si fa
Per fare ciò, si utilizza la Deliberazione della Giunta regionale n. 3992 del
4/8/199820, che riporta i valori medi di impiego di manodopera per le attività
agricole e agrituristiche.
Lavoro agricolo
Si tratta di cinque tabelle, una per provincia (VT, FR, RI, LT, RM che ripor-
tano per ogni tipologia di attività il numero di giornate lavorative per ettaro o,
nel caso di allevamenti zootecnici, per capo.
Per esempio:
Provincia di Rieti
• Actinidieto ............................................................................................ 40 giornate per ettaro
• Bovini allo stato brado ............................................................. 2 giornate per capo
• Apicoltura .............................................................................................. 1 giornata per arnia
Lavoro agrituristico
Anche in questo caso esiste una tabella che stabilisce il numero di giornate
necessarie a svolgere le varie possibili attività, che nello specifico sono:
Per esempio:
20
In appendice.
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Come si fa
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3.7.2 La piscina
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3.7.7 Corsi
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Come si fa
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4. Disciplina fiscale
Il reddito delle attività agrituristiche non rientra nel regime fiscale agricolo
in quanto è equiparato a quello derivante dall'esercizio di impresa.
L'imprenditore agricolo che svolge anche attività agrituristica deve assolvere
ai seguenti obblighi di natura fiscale: IVA, IRPEF, IRPEG, ICI, IRAP, TARSU
e, se rientrante, adempimenti del sostituto d'imposta e SIAE.
Tabella riepilogativa
Imposta Aliquota
I.V.A. (imposta sul valore aggiunto) Regime forfetario – aliquota del 10%
I.R.PE.F (imposta sul reddito delle persone Regime forfetario – 25% sui ricavi
su iricavi
fisiche)
I.R.A.P. (imposta regionale sulle attività 2.5% sul valore della produzione netta
produttive)
I.C.I. (imposta comunale sugli immobili) Fabbricati accatastati nella categoria D10,
non soggetta all’imposta. L’I.C.I. interessa
l’azienda agricola nel complesso, non
specificatamente l’azienda agrituristica.
U.T.I.F. (diritto annuale per la Da pagare solo se negli ultimi 5 anni si è
somministrazione di bevande alcoliche) prodotto più di 1000 hl di vino.
S.I.A.E. (società italiana autori ed editori) Variabile a seconda del tipo di attività
T.A.R.S.U. (tassa sui rifiuti solidi urbani) Variabile a seconda del Comune di
appartenenza e della tipologia di rifiuti.
4.1 Iva
È possibile prendere visione di questa legge scaricandola dal sito www.agriturismo.lazio,it, nella sezione
21
“Normativa”..
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Come si fa
L’agricoltore, già in possesso del numero di partita Iva per l’esercizio dell’at-
tività agricola, deve dare comunicazione dell’inizio dell’attività agrituristica
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Come si fa
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Come si fa
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Come si fa
Fra i beni e servizi soggetti all’aliquota Iva del 10% sono comprese le presta-
zioni rese a clienti alloggiati nelle aziende alberghiere e le somministrazioni di
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Come si fa
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Come si fa
4.7 IRPEF
È possibile prendere visione di questa legge scaricandola dal sito www.agriturismo.lazio,it, nella sezione
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“Normativa”..
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Come si fa
4.8 IRAP
È possibile prendere visione di questa legge scaricandola dal sito www.agriturismo.lazio,it, nella sezione
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“Normativa”..
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Come si fa
4.9 ICI
La legge n. 504 del 1992 ha istituito l’ICI, l’imposta comunale sugli immo-
bili legata alle risultanze catastali.
L’imposta colpisce anche le aziende agricole da chiunque possedute, a qual-
siasi titolo e per qualsiasi uso, ed è calcolata sulla base della rendita catastale del
terreno. Ai fabbricati rurali e alle costruzioni rurali in genere, in quanto iscritti
al catasto rustico, non è attribuita alcuna rendita catastale, in quanto il relativo
reddito è già compreso in quello catastale del terreno cui servono. I fabbricati
per essere riconosciuti rurali devono essere strumentali all’esercizio dell’attività
agricola o essere adibiti ad abitazione dell’agricoltore, come specificato nel de-
creto per la revisione dei criteri di accatastamento (D.P.R. n. 139 del 1998).
Il riconoscimento della ruralità dei fabbricati o porzioni di fabbricati desti-
nati ad abitazione è sottoposto alle seguenti condizioni:
- requisito del possesso: i fabbricati devono essere posseduti dal titolare
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Come si fa
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Come si fa
4.10 UTIF
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Come si fa
Categoria D
Gli importi dei canoni di abbonamento speciale radio sono stati unificati
per tutte le tipologie e categorie, il canone annuale ammonta a Euro 24,17 (di
cui 0,92 Euro di IVA ). L’abbonamento speciale può, a scelta, essere pagato in
una unica soluzione annuale oppure rateizzato in soluzioni trimestrali o seme-
strali (la rateizzazione comporta un piccolo aumento); in mancanza di regolare
disdetta, l’abbonamento si intende rinnovato.
Il mancato versamento del canone comporta una sanzione amministrativa di
importo compreso tra 103,29 e 516,45 Euro, che può essere accertato dalla
Guardia di Finanza.
Gli abbonamenti speciali sono soggetti alla tassa di concessione governati-
va annuale pari a Euro 51,64 per apparecchio radio e Euro 4,13 per apparec-
chio TV.
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Come si fa
L’ENEL accorda agevolazioni sulle tariffe applicabili alle aziende che eserci-
tano attività di coltivazione dei fondi, silvicoltura, coltivazione di fiori e ortaggi
(anche in serra), di funghi, di acquacoltura compresa l’itticoltura, la cinotecni-
ca, l’agriturismo e l’allevamento del bestiame.
La tassa sui rifiuti solidi urbani (T.A.R.S.U.) è stata introdotta dal decreto
legislativo n. 507/93. La determinazione di tale tassa deve fare riferimento alla
realtà dei fatti e alla qualità e quantità effettiva dei rifiuti prodotti. E’ data fa-
coltà ai Comuni di escludere dal pagamento di tale tassa i fabbricati rurali si-
tuati in zone agricole adibiti ad abitazione dell’agricoltore. L’esenzione può ri-
guardare l’abitazione e le pertinenze agricole ma non gli altri locali utilizzati per
l’attività agrituristica.
Alcune Amministrazioni comunali hanno individuato per l’agriturismo una
specifica tariffa che tiene conto delle peculiarità di detta attività, altre invece
hanno attribuito tariffe analoghe a quelle della categoria esercizi pubblici e ri-
storanti o alberghi e pensioni, oppure come categoria abitazioni e residenze.
Il Decreto Legge n. 323 del 1996, che detta norme in materia di smaltimen-
to dei rifiuti, si applica alle aziende agricole che hanno un volume d’affari an-
nuo superiore a 7746 €. Gli obblighi posti a carico delle aziende variano in
funzione del tipo, della quantità e della pericolosità del rifiuto prodotto.
Ai rifiuti che derivano da allevamenti o da produzioni che creano problemi
d’inquinamento, quale il vino, si applicano le disposizioni contenute nel DPR
n. 915 del 1982.
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Come si fa
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5. La comunicazione aziendale
5.1 Introduzione
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Come si fa
5.2.1 Il logo
Se esiste già uno stemma di famiglia la scelta sarà facilissima: basterà utilizza-
re quest’ultimo, o rielaborare graficamente la sua immagine. Se invece il logo va
creato ex novo, l’ideale è inserire una immagine non troppo elaborata, meglio se
un disegno, utilizzando colori che richiamino la natura evitando colori fosfore-
scenti. La figura deve rappresentare o richiamare, laddove possibile, l’attività
principale dell’azienda, o comunque il punto di forza su cui ruota il resto delle
attività. Per fare qualche esempio:
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Come si fa
È preferibile evitare nomi troppo fantasiosi, che potrebbero dare un’idea sba-
gliata del prodotto. La soluzione migliore è denominare l’azienda utilizzando in
tutto o in parte il nome del luogo dove è situata o di un tratto caratteristico del
territorio, oppure il cognome della famiglia o ancora, se si tratta di una dimora
storica, il suo nome originario: la Valle del Marta, fattorie Fagioli, Casali S. Bri-
gida, Poggio Nebbia, Castello S. Cristina ecc. Questo aiuterà il cliente anche
nell’individuazione geografica dell’azienda ed eviterà di confonderla con altre
aziende agrituristiche. Per rimanere impresso bene in memoria, il nome, come
anche il logo, deve essere trascritto utilizzando sempre lo stesso carattere e lo
stesso colore e deve personalizzare insieme al logo tutto il materiale pubblicita-
rio, tutte le comunicazioni aziendali di servizio, le divise del personale, la car-
tellonistica, le etichette dei prodotti ecc.
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Come si fa
Esso deve contenere, oltre al logo e al nome dell’azienda, una piccola mappa
con la descrizione di come raggiungere l’azienda, i numeri di telefono e fax, l’e-
mail e il sito internet, nonché il giorno di eventuale chiusura del ristorante. Per
includere tutte queste informazioni senza che il biglietto risulti troppo carico è
consigliabile usare la tipologia fronte-retro.
5.2.4 La brochure
Insieme al biglietto da visita non deve mancare mai la brochure, una sorta di
biglietto da visita non tascabile in cui inserire, oltre ai dati già contenuti nel bi-
gliettino, anche foto delle coltivazioni, dei casali, dei prodotti e dei servizi e
quant’altro si ritenga utile far conoscere. Ogni foto dovrà avere un piccolo
commento; la brochure è utilissima per il passaparola: un cliente che esce sod-
disfatto da una vacanza trascorsa nell’agriturismo sarà sicuramente motivato a
distribuirla agli amici, accompagnandola con il suo positivo commento.
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Come si fa
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Come si fa
andare avanti. E’ sempre consigliato inserire nella home page i link alle
varie pagine che descrivono i singoli settori (ristorazione, ospitalità,
agricampeggio, azienda agricola, i prodotti di fattoria, i prezzi, come
raggiungerci ecc.), di modo che chi naviga possa scegliere subito quale
pagina leggere per cercare ciò di cui ha bisogno, senza dover consultare
tutto il sito. Anche lo scorrimento delle pagine deve essere veloce, si de-
ve poter passare rapidamente da una pagina all’altra attendendo solo
pochi secondi.
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Come si fa
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Come si fa
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6. Scelta della forma societaria
Nel momento in cui viene maturata la consapevolezza che l’idea imprendi-
toriale può trasformarsi in un’attività operativa, occorre affrontare il problema
relativo alla forma giuridica da dare all’organismo attraverso cui si materializze-
ranno le attività gestionali.
Le principali caratteristiche delle forme giuridiche maggiormente utilizzate
sono:
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Come si fa
La qualità di socio non è trasferibile senza il consenso degli altri soci e conferisce
automaticamente la qualità di amministratore. L’amministrazione può essere
esercitata singolarmente dai soci (disgiuntiva) o collegialmente (congiuntiva).
La società di persone è una forma giuridica adatta per chi intende avviare at-
tività commerciali, agricole o di servizi, di dimensioni limitate e con un nume-
ro ridotto di soci e di capitali. Tra i vantaggi di questa formula si possono cita-
re: procedure burocratiche, fiscali, contabili e tributarie abbastanza agevolate,
costi di costituzione e di gestione relativamente contenuti, facilitazioni nell’ot-
tenimento di finanziamenti e contributi regionali, soprattutto per l’imprendito-
ria giovanile.
Sono società di persone la società semplice, la società in nome collettivo e la
società in accomandita semplice.
Nel sistema del codice civile, è “semplice” la società che non presenta ele-
menti di identificazione ulteriori rispetto a quelli previsti dall’art. 2247 del c.c.
per la società in genere. Ciascun socio è, come singolo, integralmente investito
del potere di amministrazione: egli può intraprendere e concludere da solo ogni
operazione che rientri nell’oggetto della società, senza essere tenuto a richiedere
l’approvazione degli altri soci ai quali, però, è concesso di opporsi all’operazio-
ne stessa prima che sia compiuta.
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Come si fa
Le sue caratteristiche sono simili a quelle di una s.n.c.. Esistono due tipi di
soci: accomandanti ed accomandatari. L’amministrazione può essere svolta solo
da questi ultimi che sono responsabili solidalmente ed illimitatamente. I soci
accomandanti, che godono di responsabilità limitata alla quota conferita, pos-
sono lavorare come dipendenti ed hanno diritto al rendiconto annuale. Nell’at-
to costitutivo devono essere specificati quali soci sono accomandanti e quali ac-
comandatari, mentre nella ragione sociale deve comparire il nome di uno dei
soci accomandatari ed essere indicata la tipologia societaria.
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Come si fa
È una società per azioni modificata dalla presenza di uno o più soci acco-
mandatari, illimitatamente e solidalmente responsabili per le obbligazioni so-
ciali. La qualità di socio accomandatario è strettamente collegata alla carica di
amministratore: non si può essere amministratori senza essere soci accomanda-
tari, né si può essere soci accomandatari senza essere amministratori.
Alla s.a.p.a. si applicano, in linea generale, le norme relative alla società per
azioni.
A differenza della S.p.A., una società a responsabilità limitata può avere un ca-
pitale sociale minimo di diecimila euro, non può emettere prestiti obbligazionari
per finanziare la propria attività, non può essere quotata in borsa ed il suo capita-
le è suddiviso in quote e non in azioni. La costituzione della società deve avveni-
re per atto pubblico e deve contenere nel suo documento formale i dati e le in-
formazioni previste dal codice civile; nella ragione sociale deve essere riportata
l’indicazione s.r.l.. La società deve essere iscritta nel Registro delle Imprese presso
la Camera di Commercio. Gli organi della società sono: l’Assemblea dei soci, il
Consiglio di Amministrazione ed il Collegio sindacale. Quest’ultimo organo e
obbligatorio solo se il capitale della società è uguale o superiore a centomila euro.
È prevista anche la possibilità di costituire una s.r.l. con un unico socio.
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Come si fa
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7. Riferimenti utili
7.1 Finanziamenti:gli interventi del piano di sviluppo rurale della Regione Lazio
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Come si fa
Per completezza è però necessario precisare che la stesura del P.S.R. della
Regione Lazio risale all’anno 2000, con validità 2000-2006, e si può quindi
considerare come ormai superato. Bisognerà attendere la presentazione del
nuovo Piano (2007-2013) per comprendere se il settore agrituristico potrà be-
neficiare di maggiori interventi.
Terranostra
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Come si fa
Nel Lazio è operante l’Associazione Regionale Terranostra del Lazio, con se-
de a Roma, Via Raffaele Piria 6, Tel. 064073090 – Fax 064073783, e cinque
Associazioni Provinciali con sede a:
• Frosinone, Via Madonna della Neve 1, Tel. 077587681 - Fax 0775280259;
• Latina, Via Don Minzoni 1, Tel. 0773663434 - Fax 0773668476;
• Rieti, Via Morroni 28, Tel. 0746297457 - Fax 0746202676;
• Roma, Via Raffaele Piria 6, tel. 064081891 - Fax 0640818940;
• Viterbo, Via Francesco Baracca 81, Tel. 0761354582 - Fax 0761354299
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Come si fa
Agriturist
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Come si fa
Turismo Verde
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Come si fa
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Come si fa
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Come si fa
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Come si fa
7.4.1
Modello di domanda di iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggetti
abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche
7.4.2
Modello di verifica triennale dell’iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei
soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche
7.4.3
Modello di domanda di autorizzazione comunale all’esercizio dell’attività
agrituristica
7.4.4
Modello di domanda di autorizzazione sanitaria ai sensi dell’art. 2 Legge
283/62
7.4.5
Scheda di sintesi del piano di autocontrollo sanitario (H.A.C.C.P.)
7.4.6
Modello di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà Antimafia ai
sensi dell’art. 4 Legge 15/68
99
Come si fa
7.4.1 Modello di domanda di iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggetti abi-
litati all’esercizio delle attività agrituristiche
CAP ................... tel. ........................... nella qualità (1) ......................................... C. Fiscale ........................................................
CHIEDE
l’iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche con la se-
guente tipicizzazione:
3) Somministrazione pasti
100
Come si fa
1) L’azienda ricade in zona montana o svantaggiata. ai sensi dell’art. 3 della direttiva CEE n. 268 / 75
SI q NO q
2) la superficie totale dell’azienda condotta dal richiedente è estesa per Ha ..................... ed occupata, per la
corrente annata agraria, dalle seguenti colture, per una SAU complessiva di Ha .....................:
Sono presenti in Azienda i seguenti allevamenti zootecnici, come da allegata copia del Registro di
Stalla aggiornato al .........................................
Sono presenti in Azienda i seguenti fabbricati rurali da destinarsi alla attività agrituristica, distinti in Catasto
del Comune di: ................................................
Dichiara altresì:
1) di non aver riportato nel triennio, con sentenza passata in giudicato, condanne per uno dei delitti previsti
dagli arti. 442, 444, 513, 515, e 517 c.p., o per uno dei delitti in materia di igiene o sanità o di frode nel-
la preparazione degli alimenti previsti in leggi speciali;
101
Come si fa
2) di non essere sottoposto a misure di prevenzione ai sensi della Legge 27-12-1956, n. 1423, e successive
modificazioni;
3) di non essere stato dichiarato delinquente abituale.
Allega:
Data ....................................................................................
Firma
102
Come si fa
103
Come si fa
- Che l’azienda ricade parzialmente - in zona montana o svantaggiata a:. sensi dell’art. 3 direttiva CEE n.
268/75, ed è condotta in economia diretta con l’ausilio di mano d’ opera : di salariati/familiare ai sensi del-
l’art. 230 bis del c.c.;
- L’azienda dispone di n. ............... trattor...... con relativa attrezzatura per la lavorazione del terreno;
- il richiedente è titolare di partita I.V.A. e di iscrizione alla CCIAA e tiene, regolare contabilità agricola;
- l’azienda dispone di un fabbricato rurale/residenziale da ristrutturare che potrà in seguite essere utilizzato
per le attività agrituristiche.
104
Come si fa
RITENGONO
per quanto di competenza, che l’azienda agricola in questione si trovi nella condizione funzionale di prosegui-
re le attività agrituristiche attinenti :
- alla somministrazione, per la consumazione sul posto, di pasti e di bevande costituiti prevalentemente da
prodotti e/o tipici della zona in cui ricade la stessa. ;
Quanto sopra, fatte salve le disposizioni previste dalla vigente .normativa ed eventuali autorizzazioni di compe-
tenza di altri Enti.
Il Tecnico
105
Come si fa
Al sig. sindaco
Del Comune di
01100 VITERBO
Quale(*) .......................................................................................................................................................................................................
Con azienda posta in ............................................................................ fraz. o loc. ............................................................................
Via ..................................................................................................................................................................................................................
Ai sensi dell’art. 7 e 8 della Legge 5 Dic. 1958 n. 730, essendo in possesso del:
q Certificato di iscrizione nell’elenco provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio di attività agrituristiche
rilasciato in data ............................................................ n° .............................................................................................................
CHIEDE
il rilascio dell’autorizzazione comunale allo svolgimento delle seguenti attività agrituristiche con insegna
(.......................................................................................................................................................................................................................)
q Organizzazione delle seguenti attività ricreative o culturali nell’ambito dell’azienda a favore degli ospiti
q Ospitalità in spazi aperti attrezzati per la sosta dei campeggiatori
106
Come si fa
(*) Imprenditore agricolo singolo o familiare di imprenditore agricolo (coniuge parenti entro
il 3°grado - affini entro il 2° grado) o associato. Nel caso di imprenditori agricoli associati
indicare la forma associativa e la qualifica del rappresentante legale.
DICHIARA
Ai sensi della Legge 15/68, consapevole delle conseguenze amministrative e penali previste in caso di false atte-
stazioni o dichiarazioni, quanto segue:
di essere il legale rappresentante ..........................................................................................................................................................
di essere in possesso del certificato di idoneità sanitaria rilasciato dalla competente A.S.L. in
data ………………………………………… con n° ……… relativo agli immobili, locali ed attrezzature da utilizzare
per l’attività agrituristica;
di essere in possesso dell’autorizzazione sanitaria n° …………… rilasciata il .........................................................................
relativa ai locali adibiti alla preparazione e/o somministrazione di pasti e bevande;
di essere in possesso della concessione o autorizzazione edilizia n° ……….. rilasciata il ...................................................
relativa ai locali da utilizzare per l’attività agrituristica e a tal proposito dichiara che gli stessi sono conformi ai
regolamenti edilizio urbanistici vigenti;
di non aver subito condanne penale e di non avere condanne penali in corso e di essere in possesso dei requisi-
ti soggettivi di cui all’art. 11 del T.U.L.P.S.;
che nei suoi confronti non sussistono cause di divieto, di decadenza o di sospensione indicate dall’art. 10 della
Legge 31 Maggio 1965 n. 575 (ANTIMAFIA) e di non essere a conoscenza dell’esistenza di tali cause nei con-
fronti dei propri familiari conviventi di seguito elencati
nonché nei confronti delle persone fisiche facenti parte della ditta in questione in qualità di:
a) Denominazione………………………………………………………………………
b) Attività esercitata…………………………………………………………………….
c) Superficie fondiaria complessiva: ha……………con le seguenti destinazioni agricole:.
107
Come si fa
Edifici esistenti:
Che ai fini delle attività agrituristiche intende adibire i seguenti immobili non indispensabili alla conduzione
del fondo:
n° ................ appartamenti arredati per complessivi n° ................ vani con superficie totale di mq. ................
e capacità ricettiva di n° ................ persone;
n° ................ camere ammobiliate per complessivi n° ................ posti letto con superficie totale di mq ................
..........................................................................................................................................................................................................................
108
Come si fa
ALLEGA
- copia dei libretti sanitari rilasciati alle persone che esercitano l’attività
- autorizzazione del proprietario all’utilizzazione del fondo e degli immobili per att. Agrituristiche
- marca da bollo da € 14,62 per rilascio autorizzazione.
Data ____________________
IL RICHIEDENTE
________________
109
Come si fa
REGIONE LAZIO
AZIENDA SANITARIA LOCALE
Al sig. Sindaco
Autorità Sanitaria Locale di Viterbo
Il sottoscritto __________________________________________________________________________
nato a: ________________________________________ prov. (_____) il (gg/mm/aa): ________________
residente in: _________________________ prov. (_____) via/p.za ___________________________n° ___
C.F. | | | | | | | | | | | | | | | | qualità di (1): _______________________________________
della Ditta/Ente (2): ____________________________________________________________________
con sede legale in: ___________________________________ prov. (_____) via /p.za ___________n° ____
Partita IVA num.: ___________________________________________ Tel: ________________________
A norma di quanto disposto dall’art .2 Legge 30m aprile 1962, n°283, dagli art. 25 e ss, del relativo regolamento di esecuzione — D.P.R. 26 marzo
1980, n° 327, dal vigente Regolamento Locale di Igiene, D. Lgs. n. 155/97
CHIEDE
110
Come si fa
IN FEDE
(firma per esteso leggibile)
______________________________
Dichiaro di essere informato, ai sensi e per gli effetti di cui all’art.10 della legge n.675/96 che i dati personali raccolti saranno trattati, anche
con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa.
111
Come si fa
1) due piante planimetriche dei locali in scala 1:100 a firma di un professionista abilitato indicanti:
a) tipologia dell’attività;
b) piano interrato e/o seminterrato piano terra ecc.;
c) superficie totale;
d) destinazione d’uso di ogni singolo ambiente (wc, cucina, laboratorio, dispensa, ecc. con l’indica-
zione delle apparecchiature e attrezzature fisse);
e) altezza di ogni singolo ambiente;
f ) superficie di ogni singolo ambiente e rapporto fra superficie pavimentate e finestrata apribile (>_
ad 1/8);
g) in presenza di locali interrati e seminterrati adibiti ad attività lavorativa, dovranno essere prodotte
piante planimetriche con le sezioni longitudinali e trasversali, al fine della valutazione del livello di
interramento in riferimento al piano stradale;
2) dichiarazione di ottemperanza in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche (L. n.13/89) redat-
ta da tecnico abilitato;
3) in presenza di locali ove sia prevista l’installazione di impianti di aerazione e di captazione ed allontana-
mento delle esalazioni e dei fumi derivanti dai processi di cottura, nonché impianti di condizionamento, è
necessario che nelle piante planimetriche sia evidenziato il percorso completo delle canalizzazioni. Al ri-
guardo deve essere allegata relazione tecnica, a firma di tecnico abilitato, illustrante, tra l’altro, i ricambi
d’aria (mc/h) previsti negli ambienti;
4) dichiarazione di conformità degli impianti ai sensi della L. n° 46/1990 nonché denuncia degli impianti di
messa a terra ove prevista;
5) in caso di approvvigionamento idrico non da acquedotto pubblico, produrre certificato di potabilità redat-
to da Servizio Igiene Pubblica a spese dell’utente (tale certificazione dovrà essere richiesta a parte con appo-
sita domanda);
6) qualora l’insediamento non sia allacciato alla fognatura comunale, esibire copia della richiesta di autorizza-
zione allo scarico presentata all’ente competente corredata del timbro di ricevuta dell’ente. (Enti competen-
ti: L.R. n.47/96 e L. n.172/95 – Fossa a tenuta: amm.ne Prov.le; sub-irrigazione di piccoli insediamenti:
comune; scarichi in corsi d’acqua e/o canali: amm.ne Prov.le),
7) in caso di attività situate in località non servite dal servizio comunale di raccolta RSU, deve essere prodotto
contratto con raccoglitore autorizzato (art. 10 D.Leg.vo n. 22/97);
8) nei casi in cui l’attività di somministrazione avviene in locali ove si svolgono in contemporanea esecuzioni
musicali o vi siano installati macchinari e/o impianti rumorosi (impianti di condizionamento, ventole per
raffreddamento ecc:) deve essere prodotta documentazione di previsione di impatto acustico (art.8 DPR n.
447/95);
9) elenco delle attrezzature e macchinari e loro precisa collocazione (Layout);
10) individuazione dei prodotti e dei percorsi produttivi;
11) Immissioni in atmosfera:
a) per le attività soggette all’autorizzazione ai sensi del DPR n. 203/88 deve essere presentato l’atto
autorizzativo dell’impianto;
b) per le attività ad inquinamento atmosferico poco significativo (All. 1 del DPR 25.07.1991) dovrà
presentarsi copia della dichiarazione inoltrata all’amm.ne Prov.le corredata del timbro di ricevuta;
c) per le attività a ridotto inquinamento atmosferico (All. 1 DPR 25.7.1991), dovrà essere presentata
l’autorizzazione rilasciata dall’Amministrazione Provinciale;
12) idonea documentazione in ordine a quanto previsto ed in ottemperanza al D.Lg.vo n.155/1997 (auto-
controllo - HACCP vedi scheda fax simile allegata); atto dal quale si evinca che gli oli esausti vegetali e
animali siano consegnati al Consorzio Naz.le di raccolta e trattamento specifico (art. 47 D.Lg.vo n.
22/97);
112
Come si fa
13) descrizione e caratteristiche dell’apposito contenitore, conforme alle disposizioni vigenti, per il deposito
degli olii esausti con indicazione del luogo ove verrà installato (p. 12 art.47 D.Lg.vo n. 22/97);
14) • attestazione del versamento effettuato a favore della Unità Sanitaria Locale xxx — Servizio Igiene e
Ambiente -, Serv.Tesoreria sul c/c postale n° xxxxxx come da tariffario regionale (DGRL n° 10740/95):
Tariffa fino a 50 mq. € 61,97 Cod. 1P0079 (da riportare nella causale)
da 50 a 100 mq. € 92,96 Cod. 1P0080 ”
oltre 100 mq x ogni 50 mq. in più o frazioni € 30,98 Cod. 1P0081 ”
• attestazione del versamento effettuato a favore della ASL xxx - Servizio Veterinario Servizio di Tesoreria sul
c/c postale n° xxxxxx come da tariffario regionale (DGRL n° 10740/95):
Tariffa fino a 50 mq. € 52,67 Cod. 014 (da riportare nella causale)
da 50 a 100 mq. € 79,01 Cod. 015 ”
oltre 100 mq x ogni 50 mq. in più o frazioni € 26,33 Cod. 016 ”
In Fede.
———————————-
113
Come si fa
La richiesta deve essere inoltrata da parte di chi è legittimato dalla legge alla rappresentanza della società (tito-
lare, rappresentante legale e/o pro-tempore, amministratore unico) -------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Pertanto:
a) Indicare per generi merceologici le sostanze alimentari che si intendono produrre, preparare, confezio-
nare e tenere in deposito;
b) Per i prodotti di gastronomia/rosticceria indicare le principali tipologie;
c) Per i pubblici esercizi e le mense indicare il /i codice/i di seguito riportati, corrispondenti alle produzio-
ni/preparazioni che si intendono effettuare:
Cod 1 - Preparazione di generi di caffetteria (caffè, thè, ecc.)
Cod 2 - Preparazione di succhi di frutta (spremute), frullati, ecc.
Cod 3 - Preparazione estemporanea di panini, toast e simili, anche caldi
Cod 4 - Semplice doratura di brioches e simili da impasti crudi, semicotti, surgelati o conservati a basse tem-
perature
Cod 5 - Preparazione (anche non estemporanea) di panini, toast e simili (tramezzini, focacce, pizzette, tartine,
ecc.)
Cod 6- Preparazione di ingredienti per la farcitura di panini (es. cottura di alimenti al vapore, alla griglia o alla
piastra) e/o patatine fritte
Cod 7 - Preparazione per la somministrazione di alimenti precucinati provenienti da laboratori autorizzati
Cod 8 - Produzione specializzata di determinati generi gastronomici (spaghetti, risotti, pizze, focacce, crepes,
ecc.)
Cod 9 - Produzione di generi gastronomici diversi (pasti completi), esclusa la produzione di pasta fresca (con
o senza ripieno) e pasticceria fresca
114
Come si fa
Cod 10- Produzione di generi gastronomici diversi (pasti completi), compresa la produzione di pasta fresca
(con o senza ripieno) e pasticceria fresca
Cod 11- Congelamento di materie prime e semilavorati destinati alla produzione di piatti gastronomici (com-
plementare ad una delle voci sopra indicate)
5. Comunicare per iscritto (ai sensi art.27,1°c. DPR 327/80) l’avvenuto approntamento dei locali e degli im-
pianti: il procedimento amministrativo di cui alla legge 241/90 avrà inizio dalla data di ricevimento della
comunicazione di cui sopra.
115
Come si fa
MODALITA’ DI AUTOCONTROLLO
SCHEDA DI SINTESI
(fac simile)
DITTA .........................................................................................................................................................................................................
Indirizzo del locale ove viene svolta l’attività
..........................................................................................................................................................................................................................
ATTIVITA’ SVOLTA:
..........................................................................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................................
• ACQUEDOTTO COMUNALE q
• ACQUEDOTTO PRIVATO q
• POZZO PRIVATO q
• ALTRO q (specificare) ……….................................………
116
Come si fa
PARTE GENERALE
E’ stato utilizzato un manuale di corretta prassi igienica si q no q
____________________________ _________________________
117
Come si fa
Io sottoscritt__ ________________________________________________________________________
nat ___ a ___________________________________________________________ il ___/___/_______
residente in
_________________________________________ via/piazza ___________________________________
_____________________________________________________________ n. _____________________
q Ditta individuale
q Sodo
q Legale rappresentante
q Componente dell’organo di amministrazione
della società ______________________________________________________________________
ATTESTA
- che nei confronti dello scrivente non sussistono cause di divieto, di decadenza o di sospensione indicate dall’
art. 10 della Legge 31.05.1965 n°575 in riferimento agli art. 2 -comma l e 3, comma l e 4, commi 4 e 6,
nonché dall’art. 3 del D.L.vo 08.08.1994, n°490;
- di non essere a conoscenza dell’esistenza di tali cause nei confronti dei propri conviventi di seguito elencati:
1. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______
2. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______
3. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______
4. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______
5. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______
6. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______
- di non aver riportato condanne penali né di essere in stato di fallimento, né in qualsiasi altra situazione che
impedisca ai sensi della normativa vigente l’esercizio dell’attività (art. 11 e 92 TIJLPS R.D. 18/6/1931,
n°773 e art. 2 L. 25/8/91 n°287).
Viterbo, ____________________
IL DICHIARANTE (1)
___________________
118
Come si fa
RISERVATO ALL’UFFICIO
Viterbo, ______________________
L’IMPIEGATO ADDETTO
(1) Firma da apporre in presenza dell’impiegato a meno che non si alleghi copia documento d’identità del
sottoscrittore.
119
120
8. Appendice
8.1 Normativa
8.1.1
Legge nazionale 05/12/1985, n. 730 – Disciplina dell’agriturismo
8.1.2
Legge regionale 10/11/97, n. 36 – Norme in materia di agriturismo
8.1.3
Deliberazione Giunta regionale n. 3992 del 04/08/98 – definizione dei
valori medi di impiego di manodopera per le attività agricole ed agrituri-
stiche
8.1.4
Deliberazione del Consiglio regionale n. 597 dell’11/12/1999 – linee di
indirizzo e coordinamento delle norme igienico sanitarie in materia di
agriturismo
121
122
8.1 Normativa
ART. 1.
Finalità dell’intervento
L’agricoltura, in armonia con gli indirizzi di politica agricola della CEE e con il piano agricolo nazionale, con i
piani agricoli regionali e con i piani di sviluppo regionali, viene sostenuta anche mediante la promozione di
forme idonee di turismo nelle campagne, volte a favorire lo sviluppo ed il riequilibrio del territorio agricolo,
ad agevolare la permanenza dei produttori agricoli nelle zone rurali attraverso l’integrazione dei redditi azien-
dali ed il miglioramento delle condizioni di vita, a meglio utilizzare il patrimonio rurale naturale ed edilizio, a
favorire la conservazione e la tutela dell’ambiente, a valorizzare i prodotti tipici, a tutelare e promuovere le tra-
dizioni e le iniziative culturali del mondo rurale, a sviluppare il turismo sociale e giovanile, a favorire i rapporti
tra la città e la campagna.
ART. 2.
Definizione di attività agrituristiche
Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli im-
prenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all’ar-
ticolo 230-bis del codice civile, attraverso l’utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione e
complementarità rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvi-coltura, allevamento del bestiame, che de-
vono comunque rimanere principali.
Lo svolgimento di attività agrituristiche, nel rispetto delle norme di cui alla presente legge, non costituisce di-
strazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati.
Rientrano fra tali attività:
a) dare stagionalmente ospitalità, anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori;
b) somministrare per la consumazione sul posto pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri,
ivi compresi quelli a carattere alcolico e superalcolico;
c) organizzare attività ricreative o culturali nell’ambito dell’azienda. Sono considerati di propria produzione le
bevande e i cibi prodotti e lavorati nell’azienda agricola nonché quelli ricavati da materie prime dell’azienda
agricola anche attraverso lavorazioni esterne.
ART. 3.
Utilizzazione di locali per attività agrituristiche
Possono essere utilizzati per attività agrituristiche i locali siti nell’abitazione dell’imprenditore agricolo ubicata
nel fondo, nonché gli edifici o parte di essi esistenti nel fondo e non più necessari alla conduzione dello stesso.
Le regioni, nell’ambito del programma di cui al successivo articolo 10, individuano i comuni nei cui centri
abitati possono essere utilizzati per attività agrituristiche gli edifici destinati a propria abitazione dall’imprendi-
tore agricolo che svolga la propria attività in un fondo privo di fabbricati sito nel medesimo comune o in co-
mune limitrofo.
Le leggi regionali disciplinano gli interventi per il recupero del patrimonio edilizio esistente ad uso dell’im-
prenditore agricolo ai fini dell’esercizio di attività agrituristiche.
Il restauro deve essere eseguito nel rispetto delle caratteristiche tipologiche ed architettoniche degli edifici esi-
stenti e nel rispetto delle caratteristiche ambientali delle zone interessate.
123
Come si fa
ART. 4.
Determinazione di criteri e limiti dell’attività agrituristica
Le regioni, tenuto conto delle caratteristiche dell’intero territorio regionale o di parti di esso, dettano criteri,
limiti ed obblighi amministrativi per lo svolgimento dell’attività agrituristica in funzione dell’azienda e del
fondo interessati, nel rispetto di quanto disposto dalla presente legge.
Le regioni disciplinano altresì la sospensione e la revoca delle autorizzazioni di cui all’articolo 8.
ART. 5.
Norme igienico-sanitarie
I requisiti degli immobili e delle attrezzature da utilizzare per attività agrituristiche sono stabiliti dalle regioni.
La produzione, la preparazione, il confezionamento e la somministrazione di alimenti e bevande sono soggetti
alle disposizioni di cui alla legge 30 aprile 1962, n. 283, e successive modifiche e integrazioni.
ART. 6.
Elenco regionale
Le regioni istituiscono l’elenco dei soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche ai sensi dell’articolo
2 della presente legge.
L’iscrizione è condizione necessaria per il rilascio della autorizzazione comunale di cui all’articolo 8. L’elenco è
tenuto da una commissione nominata con decreto del presidente della giunta regionale.
L’iscrizione nell’elenco è negata, a meno che abbiano ottenuto la riabilitazione, a coloro:
a) che abbiano riportato, nel triennio, con sentenza passata in giudicato, condanna, per uno dei delitti previ-
sti dagli articoli 442, 444, 513, 515 e 517 del codice penale, o per uno dei delitti in materia di igiene e sa-
nità o di frode nella preparazione degli alimenti previsti in leggi speciali;
b) che siano sottoposti a misure di prevenzione ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e successive
modificazioni, o siano stati dichiarati delinquenti abituali.
Per l’accertamento delle condizioni di cui al comma precedente si applicano l’articolo 606 del codice di proce-
dura penale e l’articolo 10 della legge 4 gennaio 1968, n. 15.
Fino all’entrata in vigore delle leggi regionali che regolino la materia, gli interessati richiedono alla regione un
certificato provvisorio di idoneità ai fini del rilascio dell’autorizzazione comunale, fermo restando quanto pre-
visto nel precedente comma.
ART. 7.
Disciplina amministrativa
I soggetti di cui al primo comma dell’articolo 2, che intendono svolgere attività agrituristiche, devono presen-
tare al comune, ove ha sede l’immobile, apposita domanda contenente la descrizione dettagliata delle attività
proposte, con l’indicazione delle caratteristiche dell’azienda, degli edifici e delle aree da adibire ad uso agrituri-
stico, della capacità ricettiva, dei periodi di esercizio dell’attività e delle tariffe che intendono praticare nell’an-
no in corso.
La regione stabilisce i documenti, pareri e autorizzazioni da allegare alla domanda, fra i quali in ogni caso la
documentazione dei requisiti di cui agli articoli 11 e 92 del testo unico approvato con regio decreto 18 giugno
1931, n. 773, e all’articolo 5 della legge 9 febbraio 1963, n. 59.
Fino a quando la regione non abbia disciplinato la materia, la domanda deve essere corredata, oltreché dalla
documentazione di cui al precedente secondo comma, da:
a) copia del libretto sanitario rilasciato alla o alle persone che eserciteranno l’attività;
b) parere favorevole dell’autorità sanitaria competente relativo ai locali da adibire all’attività;
c) copia della concessione edilizia, ove necessaria, corredata della relativa documentazione;
d) certificato di iscrizione nell’elenco di cui all’articolo 6.
124
Come si fa
ART. 8.
Autorizzazione comunale
Il sindaco provvede sulle domande di cui al precedente articolo 7 entro novanta giorni dalla loro presentazio-
ne.
Trascorso tale termine senza pronuncia, la domanda si intende accolta.
Il sindaco, entro trenta giorni dall’accoglimento della domanda o dalla scadenza senza pronuncia del termine
di cui al primo comma, rilascia un’autorizzazione che abilita allo svolgimento delle attività, nel rispetto dei li-
miti e delle modalità stabilite nell’autorizzazione medesima.
L’autorizzazione è sostitutiva di ogni altro provvedimento amministrativo.
Al provvedimento di autorizzazione si applica l’articolo 19, commi quarto e quinto, del decreto del Presidente
della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.
Non si applicano le disposizioni di cui alla legge 16 giugno 1939, n. 1111.
ART. 8-BIS.
Competenza in tema di rapporto
Il rapporto relativo alle violazioni previste dagli articoli 17-bis e 221-bis del testo unico delle leggi di pubblica
sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 733, consistenti nello svolgimento delle attività pre-
viste dall’art. 2 in difetto di autorizzazione o con inosservanza delle prescrizioni imposte dalla legge o impartite
dall’autorità è trasmesso all’ufficio provinciale dell’industria, del commercio e dell’artigianato che applica le
sanzioni amministrative.
Si applicano le disposizioni di cui agli articoli 17-ter e 17-quater del testo unico delle leggi di pubblica sicurez-
za, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 733 (1).
ART. 9.
Determinazione delle tariffe
Entro il 31 luglio di ciascun anno gli interessati devono presentare al comune una dichiarazione contenente
l’indicazione delle tariffe che si impegnano a praticare per l’anno in corso.
ART. 10.
Programma regionale agrituristico e di rivitalizzazione di aree rurali
La regione, in armonia con gli indirizzi della programmazione nazionale e regionale e con la pianificazione ter-
ritoriale, redige il programma agrituristico e di rivitalizzazione di aree rurali.
Il programma stabilisce gli obiettivi di sviluppo dell’agriturismo nel territorio regionale, individua le zone di
prevalente interesse agrituristico e i comuni di cui all’articolo 3, secondo comma, coordina le iniziative di cui
ai successivi articoli 12, 13, 14 e 15.
Il programma è redatto sulla base delle proposte degli enti locali sentite le autorità di amministrazione e ge-
stione delle riserve e dei parchi naturali, e le associazioni e organizzazioni agrituristiche operanti nella regione.
Le proposte devono contenere:
a) la perimetrazione delle zone;
b) l’elenco delle iniziative agrituristiche in atto;
c) la sintetica indicazione del patrimonio di edilizia rurale esistente suscettibile di utilizzazione agrituristica;
d) la descrizione delle caratteristiche naturali, ambientali, agricole e culturali delle zone, con particolare ri-
guardo al patrimonio storico ed artistico;
e) le previsioni sulle potenzialità agrituristiche, tenuto conto anche delle strutture esistenti per la ricezione e la
somministrazione di alimenti e bevande.
Il programma è trasmesso al Ministero dell’agricoltura e delle foreste e al Ministero del turismo e dello
spettacolo.
125
Come si fa
ART. 11.
Attività di studio e di ricerca e formazione professionale
La regione, anche in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni agrituristiche e con gli enti locali,
promuove attività di studio e di ricerca sull’agriturismo e cura, mediante opportune iniziative, la formazione
professionale.
ART. 12.
Promozione dell’offerta agrituristica
La regione incentiva e coordina, anche in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni agrituristiche e
con gli enti locali, attraverso idonee forme di pubblicità e propaganda, la formazione dell’offerta agrituristica
regionale e sostiene la realizzazione di progetti-pilota per iniziative aziendali e interaziendali a carattere speri-
mentale.
Il Ministero del turismo e dello spettacolo, d’intesa con il Ministero dell’agricoltura e delle foreste, provvede a
idonee forme di pubblicità e diffusione delle iniziative regionali.
ART. 13.
Interventi degli enti locali e piani integrati di interventi straordinari
Le comunità montane, i comprensori e le associazioni di comuni, o, in mancanza di questi, i comuni compresi
in ciascuna delle zone di prevalente interesse agrituristico, si associano nelle forme stabilite dalle leggi regionali
e statali per redigere un piano integrato di interventi straordinari, ove ritenuto necessario per le caratteristiche
delle zone con l’indicazione dettagliata delle dotazioni civili e sociali occorrenti per la realizzazione dell’attività
agrituristica. Il piano integrato di interventi straordinari è approvato dalla regione che ne determina il relativo
finanziamento.
ART. 14.
Incentivi agli imprenditori agricoli ed alle iniziative collegate all’agriturismo
Nelle zone di prevalente interesse agrituristico, le regioni concedono incentivi agli imprenditori agricoli per at-
tività agrituristiche.
Le regioni possono altresì concedere gli incentivi di cui al presente articolo, sentiti gli enti locali interessati, an-
che in attesa dell’approvazione del programma agrituristico regionale e dell’individuazione delle zone di preva-
lente interesse agrituristico, tenuto conto del piano di sviluppo regionale, del programma agricolo regionale e
dei piani zonali di sviluppo agricolo, se esistenti.
Ogni anno le regioni trasmettono al Ministero dell’agricoltura e delle foreste e al Ministero del turismo e dello
spettacolo una relazione sullo stato di attuazione dei programmi agrituristici regionali e sugli incentivi erogati
ai sensi del presente articolo.
ART. 15.
Regioni a statuto speciale e province autonome
Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano disciplinano la materia oggetto
della presente legge ai sensi delle rispettive norme statutarie e delle norme di attuazione.
(1) Articolo aggiunto dall’art. 12 del decreto legislativo 13 luglio 1994, n. 480, e dichiarato illegittimo dalla
Corte Costituzionale, con sentenza 23 marzo - 7 aprile 1995 n. 115 (pubblicata nella G.U.R.I. 12 aprile
1995, n. 15, serie speciale), lì ove prevede che il rapporto relativo alle violazioni indicate nella norma stessa è
trasmesso all’ufficio provinciale dell’industria, del commercio e dell’artigianato, anziché all’ufficio regionale
competente.
126
Come si fa
1. (Finalità).
1. La Regione, in armonia con le norme del proprio Statuto, con gli indirizzi di politica agraria nazionale e co-
munitaria, con i programmi regionali di promozione economica nel settore agricolo e turistico, promuove e
disciplina le attività agrituristiche volte a favorire lo sviluppo ed il riequilibrio del territorio agricolo, la perma-
nenza dei produttori agricoli nelle campagne attraverso l’integrazione del reddito aziendale ed il miglioramen-
to delle condizioni di vita, la salvaguardia del patrimonio rurale naturale ed edilizio, la valorizzazione dei pro-
dotti tipici e delle tradizioni culturali, ad incentivare il turismo sociale e giovanile, a favorire i rapporti tra città
e campagna.
127
Come si fa
5. (Norme igienico-sanitarie).
1. I requisiti igienico-sanitari degli immobili da destinare all’attività agrituristica sono verificati dal competen-
te servizio dell’azienda unità sanitaria locale, anche con riguardo alle normative vigenti in materia di tutela
dall’inquinamento.
2. I locali destinati all’esercizio di attività agrituristiche devono possedere i requisiti strutturali ed igienico-sa-
nitari previsti dal regolamento edilizio comunale.
3. Nella valutazione dei requisiti di cui ai commi 1 e 2 deve essere tenuto conto delle particolari caratteristiche
di ruralità degli edifici esistenti. Negli interventi di restauro e risanamento conservativo degli edifici rurali esi-
stenti destinati alla utilizzazione agrituristica è consentito derogare ai limiti di altezza e di superficie arco-illu-
minante previsti dalle norme richiamate al comma 2.
4. Gli spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori debbono essere attrezzati con servizi igienico-sanitari,
distinti dai servizi degli alloggi agrituristici, aventi i requisiti minimi stabiliti dall’articolo 9, lettera c), della
legge regionale 3 maggio 1985, n. 59.
5. La produzione, la preparazione, il confezionamento e la somministrazione di alimenti e bevande sono sog-
getti alle disposizioni di cui alla legge 30 aprile 1962, n. 283 e successive modifiche ed integrazioni.
6. (Limiti di attività).
1. La capacità ricettiva delle aziende agricole che svolgono attività agrituristica non deve essere superiore a die-
ci camere ammobiliate per un massimo di trenta posti letto.
128
Come si fa
2. Tale limite può essere elevato a dodici stanze per un massimo di quaranta posti letto quando ad alloggi agri-
turistici vengono adibiti preesistenti edifici rurali regolarmente accatastati che alla data del 31 dicembre 1985
risultavano non più utilizzati per le attività aziendali o per abitazione degli addetti alle attività stesse e purché i
predetti edifici abbiano i requisiti necessari.
3. I limiti massimi di ricettività in posti letto e/o ristorazione autorizzati per ogni singola azienda sono quanti-
ficati in sede di autorizzazione comunale sulla base dell’effettiva potenzialità agrituristica dell’azienda agricola,
fermo restando il requisito di connessione e complementarietà dell’attività agrituristica con quella agricola.
4. Gli spazi aperti da destinarsi alla sosta di campeggiatori possono avere una ricettività massima di numero
dieci equipaggi e di trenta persone, purché in aziende agricole di superficie agricola utilizzata non inferiore a
due ettari nelle zone montane e svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CEE del Consiglio, del 28 aprile
1975, e non inferiore a cinque ettari nelle altre zone.
5. Nel caso di imprenditori agricoli associati o di cooperative agricole e forestali, i parametri di ricettività di cui
ai commi precedenti si moltiplicano per il numero delle aziende associate, anche quando le strutture ricettive sia-
no concentrate in unica sede, a condizione che le strutture stesse siano di proprietà dell’organismo associativo.
6. Nell’attività agrituristica possono essere occupati esclusivamente l’imprenditore agricolo ed i suoi familiari
di cui all’articolo 230-bis del codice civile, nonché il personale dipendente dell’azienda agricola. Il tempo di
lavoro complessivo prestato nell’attività agrituristica deve comunque rimanere inferiore al tempo di lavoro de-
stinato all’attività agricola dell’azienda.
7. (Elenchi provinciali).
1. Presso ciascuna Amministrazione provinciale è istituito l’elenco provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio
delle attività agrituristiche, tenuto da una commissione provinciale costituita da:
a) l’Assessore provinciale competente in materia di agricoltura o dal dirigente dell’Ufficio competente da lui
delegato, in qualità di Presidente;
b) il dirigente dell’Ufficio competente per materia dei settori decentrati dell’Assessorato regionale allo sviluppo
del sistema agricolo e del mondo rurale;
c) un rappresentante di ciascuna delle tre organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a
livello regionale;
d) il dirigente dell’Ufficio dell’Amministrazione provinciale competente in materia di agriturismo.
2. Le funzioni di segreteria della Commissione sono espletate dall’Ufficio dell’Amministrazione provinciale
competente in materia di agriturismo.
3. L’iscrizione all’elenco provinciale è condizione necessaria per il rilascio dell’autorizzazione comunale all’eser-
cizio delle attività agrituristiche, di cui all’articolo 8.
4. La commissione di cui al comma 1 è nominata con decreto del Presidente della Giunta provinciale ed ha il
compito di valutare l’idoneità dei richiedenti l’iscrizione negli elenchi provinciali, nel rispetto dei principi sta-
biliti dalla legge 5 dicembre 1985, n. 730, e dalla presente legge, tenuto conto dell’effettiva potenzialità agritu-
ristica dell’azienda agricola e del fondo interessati, la cui tipologia deve essere espressamente indicata nell’elen-
co provinciale.
5. Ai componenti della commissione di cui al comma 1 si applica il trattamento economico previsto dalla nor-
mativa regionale vigente in materia.
6. L’iscrizione nell’elenco è negata, tranne che abbiano ottenuto la riabilitazione, ai soggetti indicati nell’arti-
colo 6, terzo comma, lettere a) e b), della legge n. 730 del 1985.
7. La commissione provinciale si pronuncia sulle domande di iscrizione nell’elenco entro sessanta giorni dalla
ricezione delle domande medesime. La data di ricezione si riferisce alla consegna della documentazione com-
pleta ed è attestata da apposita ricevuta ai fini della decorrenza del termine di pronuncia. La decorrenza del
termine non comporta comunque l’iscrizione nell’elenco.
8. Il diniego motivato dell’iscrizione deve essere comunque comunicato al richiedente.
9. La commissione provvede ogni tre anni alla revisione dell’elenco provinciale, verificando la sussistenza dei
requisiti di idoneità degli iscritti e delle condizioni di legge. Per detta verifica la commissione può avvalersi dei
comuni oltre che delle strutture provinciali competenti. Qualora risulti la non sussistenza dei requisiti di ido-
129
Come si fa
neità la commissione provvede alla cancellazione provvisoria del nominativo, comunicando la propria deter-
minazione al soggetto interessato con indicazione del termine per eventuali controdeduzioni. La cancellazione
definitiva dall’elenco provinciale viene notificata al soggetto interessato ed al Comune.
9. (Obblighi amministrativi).
1. Il soggetto autorizzato allo svolgimento di attività agrituristiche ha i seguenti obblighi:
a) rispettare i limiti e le modalità indicate nella autorizzazione e le tariffe determinate ai sensi dell’articolo 12;
b) tenere un registro contenente le generalità delle persone alloggiate, comunicandone l’arrivo e la partenza al-
la locale autorità di pubblica sicurezza;
c) esporre al pubblico l’autorizzazione comunale.
130
Come si fa
2. Sono altresì fatti salvi gli altri obblighi previsti dall’articolo 109 del testo unico delle leggi di pubblica sicu-
rezza così come modificato dall’articolo 7, comma 4, del decreto legge 29 marzo 1995, n. 97 convertito con
modificazioni dalla legge 30 maggio 1995, n. 203.
131
Come si fa
132
Come si fa
mezzi finanziari con i quali fare fronte alla quota a carico del proprio bilancio non inferiore al 25 per cento
della spesa, per gli interventi di cui al comma 1, nonché, qualora si proponga anche come soggetto responsabi-
le della gestione, l’analisi costi- benefici dell’intervento e le modalità di provvista dei fondi occorrenti.
133
Come si fa
134
Come si fa
4. In caso di inerzia della Provincia, la Giunta regionale invita la Provincia stessa a provvedere entro congruo
termine, decorso il quale nomina un Commissario ad acta per il compimento degli atti specifici.
5. In caso di persistente inerzia o grave violazione delle leggi o degli atti di indirizzo e di programmazione
emanati la Regione dispone, con atto legislativo, la revoca delle funzioni delegate nei confronti della singola
provincia responsabile dell’inadempienza o della irregolarità.
6. Le province, nell’emissione dei loro atti in applicazione della presente legge debbono fare espressa menzione
della delega di cui sono destinatarie.
7. Le province adottano le misure necessarie per verificare la regolare esecuzione degli interventi finanziati, per
prevenire e sanzionare le irregolarità, per recuperare i fondi perduti a causa di abusi o di negligenza.
8. La Regione a mezzo di propri funzionari procede a controlli, anche in loco e mediante sondaggio delle ope-
razioni e delle azioni finanziate in materia di agriturismo e di turismo rurale.
9. Le Province sono obbligate a fornire alla Regione informazioni, dati statistici e relazioni elaborate secondo
procedure concordate a livello tecnico.
135
136
8.1.3
DELIBERAZIONE
DELLA GIUNTA REGIONALE
N. 3992 DEL 4/8/1998
“Legge Regionale 10 Novembre 1997, n. 36
Norme in materia di agriturismo —Articolo 2.
Definizione dei valori medi di impiego di manodopera
per le attività agricole ed agrituristiche nel quinquennio
1998/2002”.
Come si fa
TABELLA A/FR
Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica
Periodo 1998/2002
VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE
nella provincia di FROSINONE
VIVAI E FLORICOLTURA
Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Bovini in allevamento (per capo) ............................................................................................................................................. 12
Bovini da latte (per capo) ........................................................................................................................................................... 20
Bovini da carne: capi adulti (per capo) ................................................................................................................................... 11
Bovini da carne: vitelli (per capo) ............................................................................................................................................ 8
Ovini e caprini (per capo) .......................................................................................................................................................... 2
Suini (per capo) .............................................................................................................................................................................. 5
FORESTALI
Rimboschimento con latifoglie.................................................................................................................................................. 10
Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................... 8
Bosco ceduo ..................................................................................................................................................................................... 3
Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4
TABELLA A/RI
Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica
Periodo 1998/2002
VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE
nella provincia di RIETI
138
Come si fa
LEGUMINOSE
Leguminose (azienda intensiva) .............................................................................................................................................. 4
Leguminose .................................................................................................................................................................................... 14
FORAGGERE
Erbaio - medicalo (azienda intensiva) ................................................................................................................................... 2
Erbaio – medicaio ......................................................................................................................................................................... 12
Prato naturale (azienda intensiva) ........................................................................................................................................... 2
Prato naturale ................................................................................................................................................................................ 8
Granoturco insilato (azienda intensiva) ............................................................................................................................... 6
LEGNOSE AGRARIE
Actinidieto ...................................................................................................................................................................................... 40
Fruttato (ciclo completo raccolta e cernita) ......................................................................................................................... 40
Frutteto (escluso ciclo completo raccolta e cernita) .......................................................................................................... 14
Frutteto specializzato (ciclo completo raccolta e cernita) ............................................................................................... 40
Frutteto specializzato (escluso ciclo completo raccolta e cernita) ................................................................................ 7
Noccioleto specializzato .............................................................................................................................................................. 20
Noccioleto tradizionale ............................................................................................................................................................... 30
Oliveto (azienda intensiva) ........................................................................................................................................................ 20
Oliveto ............................................................................................................................................................................................... 40
Vigneto a tendone da vino (azienda intensiva) .................................................................................................................... 30
Vigneto tradizionale da vino (azienda intensiva) ............................................................................................................... 40
Vigneto tradizionale da vino ..................................................................................................................................................... 55
VIVAI E FLORICOLTURA
Floricoltura (piena campo) ........................................................................................................................................................ 200
Vivai a pieno campo ..................................................................................................................................................................... 200
Vivai in serra .................................................................................................................................................................................. 230
Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Bovini: stabulazione fissa produzione latte (per capo) ..................................................................................................... 20
Bovini: stabulazione fissa produzione carne (per capo) ................................................................................................... 10
139
Come si fa
ALTRI ALLEVAMENTI
Apicoltura (per arnia) ................................................................................................................................................................... 1
FORESTALI
Castagneto ....................................................................................................................................................................................... 12
Pioppeto ............................................................................................................................................................................................ 10
Rimboschimento con latifoglie ................................................................................................................................................ 10
Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................. 8
Bosco ceduo ..................................................................................................................................................................................... 3
Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4
TABELLA A/VT
Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica
Periodo 1998/2002
VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE
nella provincia di VITERBO
LEGUMINOSE
Leguminose da granella (fave, ecc.) .......................................................................................................................................... 4
FORAGGERE
Mais da insilato .............................................................................................................................................................................. 8
Erbai (seme) ..................................................................................................................................................................................... 1
Erbai (fieno) .................................................................................................................................................................................... 4
Medicaio ........................................................................................................................................................................................... 6
140
Come si fa
LEGNOSE AGRARIE
Vigneto specializzato da vino .................................................................................................................................................... 40
Vigneto tradizionale da vino ..................................................................................................................................................... 55
Oliveto ............................................................................................................................................................................................... 40
Frutteto specializzato .................................................................................................................................................................... 45
Noccioleto (specializzato) ........................................................................................................................................................... 20
Noccioleto (tradizionale) ............................................................................................................................................................ 28
Actinidia ........................................................................................................................................................................................... 40
VIVAI
Vivai a pieno campo ..................................................................................................................................................................... 200
Vivai in serra (fiori e piante ornamentali) ............................................................................................................................ 230
Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Ovini (per capo) ............................................................................................................................................................................ 1
Bovini da carne (per capo) ......................................................................................................................................................... 2
Bovini da latte (per capo) ........................................................................................................................................................... 6
Suini (per capo) .............................................................................................................................................................................. 0,5
Cavalli allo stato brado (per capo) .......................................................................................................................................... 2
Cavalli da allevamento (per capo) ........................................................................................................................................... 5
Avicoli (per 200 capi) ................................................................................................................................................................... 1
Cunicoli (per 200 capi) ............................................................................................................................................................... 1
Allevamenti minori (per 100 capi) .......................................................................................................................................... 0,5
Apicoltura (per arnia) ................................................................................................................................................................... 1
FORESTALI
Castagneto da frutto ..................................................................................................................................................................... 16
Rimboschimento con latifoglie ................................................................................................................................................ 10
Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................. 8
Bosco ceduo ..................................................................................................................................................................................... 3
Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4
141
Come si fa
TABELLA A/RM
Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica
Periodo 1998/2002
VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE
nella provincia di ROMA
LEGUMINOSE
Leguminose da granella ............................................................................................................................................................... 14
FORAGGERE
Prati artificiali ................................................................................................................................................................................. 8
Erbai ................................................................................................................................................................................................... 12
Prati naturali .................................................................................................................................................................................... 4
LEGNOSE AGRARIE
Vigneto tendone da vino ............................................................................................................................................................ 40
Vigneto tendone da tavola ......................................................................................................................................................... 85
Vigneto tradizionale da vino ..................................................................................................................................................... 60
Vigneto tradizionale da tavola .................................................................................................................................................. 70
Oliveto- specializzato forme basse ........................................................................................................................................... 45
Oliveto specializzato tradizionale ............................................................................................................................................. 65
Frutteto specializzato .................................................................................................................................................................... 80
Noccioleto ........................................................................................................................................................................................ 30
VIVAI E FLORICOLTURA
Fiori ................................................................................................................................................................................................... 400
Fiori in serre .................................................................................................................................................................................... 400
Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Bovini da carne ............................................................................................................................................................................... 2
142
Come si fa
FORESTALI
Castagneto da frutto ..................................................................................................................................................................... 16
Rimboschimento con latifoglie ................................................................................................................................................ 10
Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................. 8
Bosco ceduo ..................................................................................................................................................................................... 3
Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4
TABELLA A/LT
Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica
Periodo 1998/2002
VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE
nella provincia di LATINA
LEGUMINOSE
Leguminose da granella (fava - favino - lupino - fagiolo - lenticchia) ........................................................................ 10
Fava da orto ..................................................................................................................................................................................... 45
Pisello da orto ................................................................................................................................................................................. 50
FORAGGERE
Erbai annuali - intercalari prati artificiali monoliti e polititi ......................................................................................... 15
Prati naturali .................................................................................................................................................................................... 5
Pascoli ................................................................................................................................................................................................ 2
INDUSTRIALI ED ORTICOLE
Arachide ............................................................................................................................................................................................ 36
Arachide con operazioni meccanizzate .................................................................................................................................. 15
Barbietola da zucchero ................................................................................................................................................................. 8
Cocomero ......................................................................................................................................................................................... 40
Cocomero con operazioni meccanizzate ................................................................................................................................ 20
Fragola in cottura protetta sotto serra .................................................................................................................................... 400
Tabacco ............................................................................................................................................................................................. 100
Ortive in coltura protetti sotto serra ...................................................................................................................................... 150
Asparago ........................................................................................................................................................................................... 110
Bietola da orto ................................................................................................................................................................................ 55
Carciofo ............................................................................................................................................................................................ 80
Ortive varie in piena aria (raccolta a mano) ........................................................................................................................ 70
Ortive varie in piena aria (raccolta meccanica di fagioli – piselli – pomodoro – patate - cipolle-spinaci ecc.)................................ 15
Fragola in cottura pacciamata in piena aria ......................................................................................................................... 200
143
Come si fa
LEGNOSE AGRARIE
Actinidia ........................................................................................................................................................................................... 80
Carrubeto ......................................................................................................................................................................................... 5
Oliveto (raccolta a mano) ........................................................................................................................................................... 50
Oliveto (raccolta meccanica) ..................................................................................................................................................... 25
Agrumeto .......................................................................................................................................................................................... 80
Frutteto (pesco – pero - melo-susino) .................................................................................................................................... 80
Vigneto a tendoni (varietà da vino) ........................................................................................................................................ 35
Vigneto a tendoni (varietà da tavola) .................................................................................................................................... 30
Vigneto a filari (varietà da vino) .............................................................................................................................................. 40
Vigneto a filari con operazioni meccanizzate ...................................................................................................................... 20
Vigneto a filari (varietà. da tavola) .......................................................................................................................................... 60
VIVAI E FLORICOLTURA
Fiori recisi in coltura protetta (rose – orchidee – gerbere - garofani) ......................................................................... 600
Fiori recisi in coltura protetta (mazzettatura meccanizzata e non riscaldata) .......................................................... 350
Crisantemi sotto serra .................................................................................................................................................................. 350
Floricole da bulbo sotto serra (gladioli – tulipani - lilium ecc) .................................................................................... 180
Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Bovini da carne allo stato brado (per capo) ......................................................................................................................... 1
Bovini da latte allo stato brado (per capo) ........................................................................................................................... 4
Bovini da latte a stabulazione con mungitura meccanica (per capo) .......................................................................... 10
Bovini da carne a stabulazione (per capo) ............................................................................................................................ 4
Equini allo stato brado (per capo) ........................................................................................................................................... 2
Ovini e caprini (per capo) .......................................................................................................................................................... 2
Bufale (per capo) ............................................................................................................................................................................ 2
Suini (per capo) .............................................................................................................................................................................. 3
Conigli per 1 -1,5 fattrici e 35 - 45 da carne ...................................................................................................................... 0,5
ALTRI ALLEVAMENTI
Apicoltura 2 x arnia
Piscicoltura .......................................................................................................................................................... 4 x quintale
Mitilicoltura ........................................................................................................................................................ 1,20 x quintale
Ostricoltura ......................................................................................................................................................... 2 x quintale
Elicicoltura .......................................................................................................................................................... 5 x quintale
FORESTALI
Castagneto da frutto ..................................................................................................................................................................... 20
Pioppeto ............................................................................................................................................................................................ 3
Rimboschimento con latifoglie ................................................................................................................................................ 10
Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................. 8
Bosco ceduo ................................................................................................................................................................................... 3
Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4
144
Come si fa
TABELLA B
Legge regionale n. 36/97 – art. 2. Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica.
Periodo 1998/2002
N.B.: nel calcolo del rapporto di connessione, il valore definito è direttamente applicato all’azienda interessata
in base alla classe di appartenenza.
3– CAMPEGGIO AGRITURISTICO
n. 6 giorni/anno per ogni piazzola autorizzata
N.B.: nel calcolo del rapporto di connessione, il tempo di lavoro occorrente si determina moltiplicando per 6
il numero delle piazzole autorizzate.
4– RISTORO AGRITURISTICO
1 giornata lavorativa per ogni 10 posti tavola autorizzati nel caso di servizio pranzo e cena. Nel caso di
un solo servizio il valore suindicato si riduce a 0,7.
N.B.: nel calcolo del rapporto di connessione, si applica la formula seguente: n. giorni di esercizio autorizzato
nell’anno/15 = n. giornate occorrenti
145
Come si fa
AVVERTENZE
Il tempo di lavoro occorrente per le attività agrituristiche autorizzabili o autorizzate nell’azienda agricola è de-
terminato dalla somma dei tempi relativi alle attività di servizio previste, come sopra calcolati per ciascuna at-
tività, più il tempo corrispondente per attività amministrativa e contabile. L’autorizzazione comunale deve
quantificare i limiti massimi di ricettività e di attività ( numero posti e numero giorni di esercizio) consentiti
nell’azienda agrituristica interessata nel rispetto del rapporto di connessione e complementarietà dell’attività
agrituristica con quella agricola obbligato dalla legge e per effetto del quale il TEMPO DI LAVORO AGRI-
COLO, modulato con il coefficiente compensativo quando dovuto, deve rimanere MAGGIORE del TEMPO
DI LAVORO AGRITURISTICO.
Fermo restando il rapporto dei tempi lavoro, le attività agrituristiche autorizzate debbono risultare altresì com-
patibili con le disposizioni di cui all’articolo 6, comma 6 ed articolo 2 commi 4 e 5, della LR. 10 novembre
1997 n. 36.
146
8.1.4
DELIBERAZIONE
DEL CONSIGLIO REGIONALE
N. 597 DELl’ 11/12/1999
“Legge Regionale n. 36/97, articolo 5.
Norme in materia di Agriturismo
Linee di indirizzo e coordinamento
Norme igienico sanitarie in materia di agriturismo”.
Come si fa
CAMPO DI APPLICAZIONE
Le presenti linee e coordinamento, così come previsto dall'art. 5 della Legge regionale, si applicano alle azien-
de agrituristiche che:
A. producono, preparano e somministrazione pasti agli ospiti alloggiati e/o agli avventori esterni;
B. producono, confezionano e vendono alimenti e bevande al consumatore, così come definito dal D.L.vo
27/01/1992, n. 109, art. 1, comma 2, lettera e), presso l'Azienda Agrituristica;
C. somministrano unicamente la prima colazione agli ospiti alloggiati.
LOCALE CUCINA
E' inteso come laboratorio di produzione, di preparazione e di confezionamento di alimenti e di bevande de-
stinati alla somministrazione agli ospiti e/o agli avventori, nonché alla vendita.
Il locale cucina, di dimensioni proporzionate al tipo di attività svolte, nonché con illuminazione ed aerazione
(naturale o artificiali) adeguate, deve essere dotato di:
1) pareti (fino all'altezza di m. 2) e pavimenti lavabili e disinfettabili;
2) dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altri animali e di insetti;
3) attrezzature ed utensili riconosciuti idonei sotto il profilo igienico-sanitario e che consentano una comple-
ta e rapida pulizia. Di norma si deve evitare l'uso di piani di lavoro in legno e di utensili con manico in le-
gno;
4) fornitura di acqua potabile, calda e fredda, erogata con comando non azionabile a mano né a gomito;
5) sistema di scarico delle acque reflue dai lavelli, dotato di pozzetti a sifone;
6) celle e/o armadi frigoriferi in numero e capacità proporzionali all'entità della lavorazione.
Il locale cucina non può essere utilizzato come ambiente per la somministrazione dei pasti né per la esposizio-
ne e vendita prodotti.
SALA DI RISTORAZIONE
Tale locale, oltre che alla somministrazione di pasti agli ospiti e/o agli avventori, può essere destinato, in appo-
sito reparto separato e previa adozione di tutti gli accorgimenti igienico-sanitari necessari, anche all'esposizio-
ne e vendita di prodotti.
La sala di ristorazione, di dimensioni proporzionate al tipo di attività svolta, nonché con aerazione sufficiente,
deve essere dotata di dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altri animali e di insetti.
SERVIZI IGIENICI
I locali dei servizi igienici non devono comunicare direttamente con i locali adibiti a produzione, preparazio-
ne, confezionamento, somministrazione e vendita di alimenti e bevande.
148
Come si fa
SPOGLIATOI
E' necessaria la presenza di un locale adibito a spogliatoio, dotato di armadietti a doppio scomparto, qualora,
per l'attività di produzione, preparazione, somministrazione e vendita di alimenti e bevande, si faccia ricorso a
personale dipendente o comunque diverso dai gestori dell'Azienda agrituristica, viceversa lo spogliatoio può
consistere anche in uno idoneo spazio polifunzionale, dotato di armadietti a doppio scomparto, ricavato all'in-
terno della struttura agrituristica.
Si precisa che le aziende agrituristiche nelle quali si procede unicamente alla somministrazione della prima co-
lazione agli ospiti alloggiati possono avere anche un solo locale, di dimensioni proporzionate al tipo di attività
svolta, nonché con aerazione sufficiente e dotato di dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altri
animali e di insetti, da adibire anche a tale servizio. Il locale deve essere dotato almeno di un lavello, di un fri-
gorifero e di fornelli (ovviamente in caso di mancanza di una normale cucina nell'ambito dell'Azienda).
ATTIVITA' DI MACELLAZIONE
E' vietata la macellazione in Azienda di "grandi animali", e cioè i bovini, i bufalini, gli equini, i suini, gli ovini
caprini, la grossa selvaggina allevata, gli struzzi.
Tali animali possono essere macellati esclusivamente in impianti riconosciuti e/o autorizzati.
Ai sensi del Regio Decreto 20/12/1928 n. 3298, art. 13, previa emanazione di apposita Ordinanza Sindacale,
è autorizzata la macellazione a domicilio, stagionale, di suini ad uso familiare, nei tempi e nei modi stabiliti
dall'Ordinanza stessa.
Le carni di tali suini non possono essere oggetto di vendita.
Ai sensi del D.P.R. 20/12/1997, n. 495, art. 4 e del D.P.R. 30/12/1992, n. 559, art. 4 è consentita la macella-
zione, fino ad un massimo di 5.000 capi all'anno complessivamente, di polli, tacchini, faraone, oche, anatre,
conigli, selvaggina da penna allevata (esclusi gli struzzi), alle seguenti condizioni:
struttura agrituristica adibita anche alla macellazione, autorizzata dal sindaco, previo parere del competente
servizio veterinario ASL, e dotata almeno di:
a) numero due locali, corrispondenti alla zona sporca e alla zona pulita della linea di lavorazione, quest'ulti-
ma può essere anche adibita, in tempi diversi, a cucina-laboratorio;
b) pareti (fino all'altezza di m. 2) e pavimenti lavabili e disinfettabili);
c) erogazione di acqua potabile calda e fredda, mediante comando non azionabile a mano nè a gomito;
d) sistema di scarico delle acque reflue dotato di pozzetti sifonati;
149
Come si fa
predisposizione di un idoneo sistema di smaltimento degli scarti di macellazione, ai sensi del D.P.R. 508/92,
di norma mediante ricorso a ditta autorizzata, o mediante concimaia o, in casi particolari
(difficoltà di accesso al luogo ove si trovano i rifiuti da trattare, quantità e distanza che non giustificano la rac-
colta del rifiuto e cioè piccole quantità e distanze notevoli ecc.), mediante interramento. Di quest'ultima mo-
dalità dovrà essere fatta esplicita menzione nell'atto autorizzativo relativo all'azienda, previa verifica del com-
petente servizio ASL.
Relativamente ai servizi igienici ed agli spogliatoi vedere le normative relative alle STRUTTURE.
150
Come si fa
2. essere in possesso di libretto di idoneità sanitaria a norma della L. 283/62, art. 14 e relativo Regolamento
di esecuzione;
3. aver partecipato a Corsi di educazione sanitaria relativa al tipo di attività svolta.
Deve inoltre essere mantenuta rigorosa separazione funzionale, intesa come abbigliamento e come tempi di la-
vorazione, tra il personale addetto all'attività di macellazione e quello preposto alla produzione, preparazione,
confezionamento, somministrazione, vendita e trasporto di alimenti e di bevande.
ATTIVITA' DI TRASFORMAZIONE
La trasformazione di materie prime quali carni, latte, uova, vegetali, etc. nei relativi prodotti derivati (prodotti a
base di carne salati, insaccati, formaggi, conserve ed altro), deve essere effettuata nel rispetto delle nonne igieni-
co — sanitarie, all'interno di uno specifico laboratorio inteso come locale di dimensioni proporzionate al tipo
di attività svolta, nonché con illuminazione e aerazione (naturale o artificiale ) adeguate ed altresì dotato di:
1. pareti (fino all'altezza di m. 2) e pavimenti lavabili e disinfettabili;
2. dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altri animali e di insetti;
3. attrezzature ed utensili riconosciuti idonei sotto il profilo igienico — sanitario, che consentano una com-
pleta e rapida pulizia. Di norma si deve evitare l'uso di piani di lavoro in legno e di utensili con manico in le-
gno;
4. fornitura di acqua potabile, calda e fredda, erogata con comando non azionabile a mano né a gomito;
5. sistema di scarico delle acque reflue dai lavelli, dotato di pozzetti a sifone;
6. dispense, celle e/o armadi frigoriferi per la materia prima e per i prodotti, in numero e capacità proporzio-
nati all'entità della lavorazione ed. ovviamente, lavaggio e disinfezione dopo ogni lavorazione specifica.
Limitatamente alla produzione di pasta fresca, di conserve vegetali, di formaggi, di confetture e di prodotti
apistici, per un quantitativo settimanale non superiore a 50 Kg per ciascun prodotto, tale locale laboratorio
può coincidere con il locale cucina. In questo caso vanno comunque garantiti tempi diversi di lavorazione.
ATTIVITA' DI VENDITA
E' consentita la vendita diretta di prodotti alimentari, freschi, conservati, trasformati, crudi o cotti, limitata-
mente al consumatore, così come definito dal D.L.vo 27/01/1992, n. 109 art. 1, comma 2, lettera e). Tale at-
tività deve essere effettuata nel rispetto delle norme igienico - sanitarie nonché di quanto previsto in materia di
etichettatura. Può essere individuato uno specifico locale nell'ambito dell'Azienda agrituristica, oppure, se
l'entità dell'attività lo consente, la vendita può essere esercitata in un reparto ricavato all'interno della sala di
ristorazione.
MODALITA' AUTORIZZATIVE
Ai sensi della Legge 283/62, art. 2 l'attività di produzione, preparazione, confezionamento, somministrazione
e vendita di alimenti e di bevande, è subordinata ad autorizzazione sanitaria rilasciata dal Sindaco previo pare-
re favorevole espresso in forma congiunta dai Servizi Medico e Veterinario della ASL., ciascun per le rispettive
competenze.
Tale autorizzazione sanitaria è unica, relativa cioè all'azienda agrituristica nel suo insieme: pertanto è compren-
siva, anche se devono essere specificate ed elencate, delle varie tipologie di attività svolte, quali produzione,
preparazione, somministrazione di pasti per ospiti alloggiati e/o per gli avventori esterni, confezionamento,
macellazione, trasformazione, conservazione mediante congelamento, vendita etc. Sarà cura del titolare del-
l'Azienda, o del suo rappresentante legale, indicare dettagliatamente le suddette attività nella domanda al Sin-
daco per il riconoscimento di azienda agrituristica, comprensiva della autorizzazione sanitaria. Nel caso in cui
l'Azienda intenda avvalersi dell'interramento come modalità di smaltimento degli scarti di macellazione, dovrà
fame esplicita menzionate nella domanda.
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Come si fa
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BIBLIOGRAFIA
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Finito di stampare presso la Tipografia Agnesotti - VT
nel mese di Gennaio 2006
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