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Trascrizione: Ilde Garda
Rituale di Venere

Cosa possiamo chiedere a Venere?


Venere è designata all’amore passionale, al carisma,
all’arte e alla bellezza. Dona grazia nei movimenti, amore
per il bello, per l’arte e la giustizia, perciò possiamo
chiederle di ottenere giustizia nei processi ottenendo la
benevolenza dei giudici; possiamo anche chiederle di
sviluppare doti artistiche o di rafforzarle, di imparare a
portare amore, bellezza e armonia ovunque. Infine,
possiamo chiedere di ravvivare il rapporto matrimoniale
o, se siamo soli, di incontrare l’amore più giusto per noi.
Infine Venere offre una protezione speciale che difende
da qualsiasi negatività.
Questo rituale va eseguito di Venerdì all’ora di Venere in
LUNA CRESCENTE e per 9 LUNAZIONI consecutive
affinché dia il massimo. Consulteremo dunque un buon
sito o una buona app che ci aggiorni sugli orari e i giorni
precisi in cui operare. Teniamo sempre a mente che, dal
momento che le operazioni richiedono almeno mezz’ora
di tempo, sarà opportuno iniziare (con tutto il materiale
già pronto) fra i venti e i 15 minuti prima dell’ora di
culmine indicata dal calendario lunare o app che sia.

Trascrizione: Ilde Garda


OCCORRENTE:
3 candele verdi 
1 candela bianca di ringraziamento e protezione, 
1 rametto di rosmarino (o un ago nuovo) per incidere le
candele, 
incenso puro in grani, 
olio di Venere per la vestizione delle candele, 
braciere e carboncini per bruciare l’incenso, 
aromi: muschio, ambra grigia, legno d'aloe, polvere di
corallo, rosa.
un foglietto bianco e una penna verde per scrivere
l’intento 

Trascrizione: Ilde Garda


Procedimento:
Procedimento
Mettiamo nel disimpregnatore (che si trova in allegato al
fondo della dispensa) le candele necessarie al
compimento del rituale almeno 6 ore prima dell’inizio
delle operazioni. Lo stesso dicasi per il nostro testimone
che andrà messo all’interno del circuito di Venere
(sempre in allegato) e sempre almeno per 6 ore. Su
quest’ultimo faremo l’attivazione con il pendolino
facendolo roteare in senso orario sopra il circuito con
testimone per almeno 21 giri.
Un’oretta prima dell’avvio del rituale procederemo con
l’incisione delle candele. Se intendiamo chiedere
qualcosa che deve venire a noi, incideremo su ciascuna
candela i simboli di Venere in modo che risultino essere
a specchio fra loro, cioè come se si guardassero e si
andassero incontro. Se chiediamo che venga allontanato
qualcosa da noi, vanno incisi al contrario, cioè a partire
dal centro della candela e come se si dessero le spalle e
si allontanassero.
Il disegno allegato vi chiarirà meglio quello che si
intende.

Trascrizione: Ilde Garda


X 3 sulla circonfernza della
candela

Per avvicinare o attrarre

X 3 sulla circonfernza della


candela

Trascrizione: Ilde Garda


X 3 sulla circonfernza della
candela
Per allontanare

X 3 sulla circonfernza della


candela

Trascrizione: Ilde Garda


Terminata l’incisione si procede con la vestizione delle
candele.
Questa operazione è molto delicata, poiché l’olio
dell’unzione si carica energeticamente delle idee-
impressioni che abbiamo nel momento in cui lo
stendiamo sulla candela, pertanto occorre che restiamo
concentrati sulle nostre richieste-intento, una per ogni
candela, mantenendo il focus sul nostro desiderio per
tutto il tempo in cui ungiamo la candela. Anche qui il
verso con cui ungiamo è importante ed è collegato al tipo
di finalità dell’intento: 
se è quello di bandire o allontanare qualcosa o
qualcuno da noi partiremo dal centro e saliremo
verso l’apice (dove si trova lo stoppino per
intenderci); giunti all’apice stacchiamo il dito
ruotiamo un pochino la candela e ripartiamo dal
centro e di nuovo con una sola passata
raggiungiamo lo stoppino. Faremo così fino ad aver
completato la circonferenza alta della candela SENZA
MAI PASSARE SULLO STESSO PUNTO FREGANDO SU
E GIU’, MA SEMPRE IN UN’UNICA DIREZIONE e, una
volta completato il giro  ripartiremo dal centro, ma
questa volta andando verso il basso, sempre in
modo da ungere tutta la circonferenza della
candela. 

Trascrizione: Ilde Garda


se l’intento invece è quello di avvicinare o attirare
qualcosa, partiremo dall’apice alto dove c’è lo
stoppino e, procedendo sempre come spiegato
prima, cioè senza mia passare sullo stesso punto,
ungeremo tutta la circonferenza della candela; poi
partiremo dal fondo e risaliremo verso il centro e
faremo così per tutta la circonferenza della candela.
Non è necessario ungere la candela bianca
Incise e vestite le candele, queste andranno disposte sul
nostro altare e posizionate sul circuito radionico di
Venere in corrispondenza dei cerchietti agli apici del
rettangolo. Potremo utilizzare dei piccoli piattini o dei
porta candele di piccole dimensioni per evitare che la
cera coli sul circuito. Ovviamente il nostro altare sarà
rivolto verso Est. NON DOBBIAMO ACCENDERE LE
CANDELE PER IL MOMENTO

Venti minuti prima dell’orario culmine indicato dal


calendario lunare (o dal sito o app di riferimento per le
lunazioni) ci predisponiamo mentalmente ad operare
sgombrando la mente da pensieri futili e mondani e
creiamo il nostro ovetto blu.

Trascrizione: Ilde Garda


A questo punto faremo la Croce Cabalistica rivolti ad Est:
Toccando la fronte diciamo ATEH (A te)
Toccando il petto diciamo MALKUTH (il regno)
Toccando la spalla destra diciamo VE-GEBURAH (la
Potenza)
Toccando la spalla sinistra diciamo VE-GEDULAH (la
Gloria)
Giungendo le mani con la punta delle dita rivolta verso
l’alto diciamo LE OLAM, AMEN (per tutti i secoli dei secoli,
amen)

Sempre rivolti ad Est, disegneremo il Pentalfa di Bando:


puntiamo l’indice e il medio della mano destra tenendoli
ben stesi; stenderemo anche completamente il braccio e
mantenendolo teso cominceremo a tracciare la stella a
cinque punte partendo all’altezza del fianco sinistro. Le
dita devono puntare verso il basso e verso l’esterno. Ci
sposteremo verso l’alto, sopra la nostra testa
raggiungendo il vertice alto della nostra stella, poi
abbasseremo nuovamente il braccio ma questa volta
verso la destra, sempre all’altezza del fianco; poi ci
sposteremo verso sinistra all’altezza della spalla, sempre
indicando con indice e medio verso l’esterno; ci
spostiamo poi orizzontalmente verso destra, all’altezza
dell’altra spalla ed infine ci ricongiungeremo con il punto
all’altezza del fianco sinistro dal quale eravamo partiti.

Trascrizione: Ilde Garda


terminato di disegnare il Pentalfa, faremo vibrare il Sacro
Nome, pronunciando una lettera alla volta: “Yod He Waw
He”, percependo la potenza delle vibrazioni irradiarsi dal
più profondo del nostro essere fino a raggiungere il
punto ad Est più lontano. Poi ci gireremo verso Sud e
dopo aver tracciato il Pentalfa come spiegato poc’anzi,
faremo vibrare il nome “Adonai” immaginando di
raggiungere il punto a Sud più lontano. Ci rivolgeremo ad
Ovest e diremo: “Eheyeh” facendo vibrare fino al punto
ad Ovest più remoto. Infine a Nord diremo “AGLA”
vibrandolo affinché raggiunga il punto più a Nord. 

Ritornando ad Est eseguiremo di nuovo la Croce


Cabalistica come spiegato in precedenza (Ateh,
Malkut...). 
Accendiamo il carboncino per l’incenso nel braciere,
mettiamo incenso e aromi sul carboncino e accendiamo
le candele.
A questo punto leggeremo il Salmo 44 meglio se in latino
e subito dopo il Salmo 43:

Trascrizione: Ilde Garda


PSALMUS 44

In finem, pro iis qui commutabúntur. Fíliis Core, ad intelléctum.


Cánticum pro dilécto.
Eructavit cor mum verbum bonum: dico ego opera mea Regi; lingua
mea cálamus scribæ velóciter scribéntis. 
Speciósus forma præ fíliis hóminum, † diffúsa est grátia in lábiis tuis,
* proptérea benedíxit te Deus in ætérnum. 
Accíngere gládio tuo super femur tuum, potentíssime, * spécie tua et
pulchritúdine tua; 
Inténde, próspere procéde et regna, † propter veritátem et
mansuetú- dinem et iustítiam; * 
et dedúcet te mirabíliter déxtera tua. 
Sagíttæ tuæ acútæ † - pópuli sub te cadent - * in corda inimicórum
regis. 
Sedes tua, Deus, in s ǽculum sǽculi; * virga directiónis virga regni
tui. 
Dilexísti iustítiam et odísti iniquitátem, † proptérea unxit te Deus,
Deus tuus, * óleo lætítiæ præ consórtibus tuis. 
Myrrha et gutta et cásia a vestiméntis tuis, † a dómibus ebúrneis; *
ex quibus delectavérunt te
fíliæ regum in honóre tuo. 
Audi, fília, et vide, et inclína aurem tuam, * et oblivíscere pópulum
tuum et domum patris tui; 
Et concupíscet rex decórem tuum, * quóniam ipse est Dóminus Deus
tuus. 
Et adorábunt eum et fíliæ Tyri in munéribus; * vultum tuum
deprecabúntur omnes dívites plebis. 
Omnis glória eius fíliæ regis ab intus, * in fímbriis áureis,
circumamícta varietátibus. 
Adducéntur regi vírgines post eam, * próximæ eius afferéntur tibi. 
Afferéntur in lætítia et exultatióne, * adducéntur in templum regis
Pro pátribus tuis nati sunt tibi fílii; * constítues eos prínci- pes super
omnem terram.
Mémores erunt nóminis tui * in omni generatióne et generatiónem; 
Proptérea pópuli confitebúntur tibi in ætérnum, * et in s ǽculum
sǽculi. 

Trascrizione: Ilde Garda


PSALMUS 43 

In finem. Fíliis Core ad intelléctum.


Deus, áuribus nostris audívimus; † patres nostri annuntiavérunt nobis * opus
quod operátus es in diébus eórum, et in diébus antíquis.
Manus tua gentes dispérdidit, et plantásti eos; * afflixísti pópulos, et expulísti
eos.
Nec enim in gládio suo possedérunt terram, * et bráchium eórum non salvávit
eos;
Sed déxtera tua et bráchium tuum † et illuminátio vultus tui, * quóniam
complacuísti in eis.
Tu es ipse rex meus et Deus meus, * qui mandas salútes Iacob.
In te inimícos nostros ventilábimus cornu, * et in nómine tuo spernémus
insurgéntes in nobis.
Non enim in arcu meo sperábo, * et gládius meus non salvábit me;
Salvásti enim nos de affligéntibus nos, * et odiéntes nos confudísti.
In Deo laudábimur tota die, * et in nómine tuo confitébimur in sǽculum.
DIÁPSALMA (PAUSA)
Nunc autem repulísti et confudísti nos, * et non egrediéris, Deus, in virtútibus
nostris.
Avertísti nos retrórsum post inimícos nostros, * et qui odérunt nos diripiébant
sibi.
Dedísti nos tamquam oves escárum, * et in géntibus dispersísti nos.
Vendidísti pópulum tuum sine prétio, * et non fuit multitúdo in commu-
tatiónibus eorum.
Posuísti nos oppróbrium vicínis nostris, * subsan- natiónem et derísum his qui
sunt in circúitu nostro.
Posuísti nos in similitúdinem géntibus, * commotiónem cápitis in pópulis.
Tota die verecúndia mea contra me est, * et confúsio faciéi meæ coopéruit me,
A voce exprobrántis et obloquéntis, * a fácie inimíci et persequéntis.
Hæc ómnia venérunt super nos, nec oblíti sumus te; * et iníque non égimus in
testaménto tuo.
Et non recéssit retro cor nostrum, * et declinásti sémitas nostras a via tua;
Quóniam humiliásti nos in loco afflictiónis, * et coopéruit nos umbra mortis.
Si oblíti sumus nomen Dei nostri, * et si expándimus manus nostras ad deum
aliénum,
Nonne Deus requíret ista? * Ipse enim novit abscóndita cordis.
Quóniam propter te mortifi- cámur tota die, * æstimáti sumus sicut oves
occisiónis.
Exsúrge, quare obdórmis, Dómine? * Exsúrge, et ne repéllas in finem.
Quare fáciem tuam avértis, * oblivísceris inópiæ nostræ
et tribulatiónis nostræ?
Quóniam humiliáta est in púlvere ánima nostra, * conglutinátus est in terra
venter noster.
Exsúrge, Dómine, ádiuva nos; * et rédime nos propter nomen tuum. 

Trascrizione: Ilde Garda


Terninata la lettura dei Salmi ci concentriamo
intensamente sui nostri intenti, li scriveremo con
inchiostro verde su un foglietto bianco mai usato prima.
Fatto questo, visualizziamo le cose che chiediamo come
se fossero già ottenute, parte della nostra vita. Restiamo
con queste immagini più a lungo possibile. Cerchiamo di
vederne i dettagli. Facciamo questa visualizzazione per
ciascuna delle nostre richieste. Poi pronunceremo ad alta
voce i nostri intenti o tre o sette volte. Raccogliamo
ancora la concentrazione per qualche istante, poi
procederemo a dar fuoco al biglietto sulla fiamma di una
delle candele e lasceremo bruciare il foglietto sul
braciere insieme all’incenso e agli aromi.
Chiuderemo con la lettura del Salmo 148 per ringraziare
e lodare l’Altissimo.

Trascrizione: Ilde Garda


PSALMUS 148 
Allelúia. 
Laudáte Dóminum
de cælis, * laudáte eum in excélsis.
Laudáte eum omnes ángeli eius, * laudáte eum omnes
virtútes eius.
Laudáte eum sol et luna, * laudáte eum omnes stellæ et
lumen.
Laudáte eum cæli cælórum, * et aquæ omnes quæ super
cælos sunt.
Laudent nomen Dómini, † quia ipse dixit et facta sunt, *
ipse mandávit et creáta sunt.
Státuit ea in ætérnum, et in sǽculum sǽculi; *
præcéptum pósuit et non præteríbit.
Laudáte Dóminum de terra, * dracónes et omnes abýssi,
Ignis, grando, nix, glácies, † spíritus procellárum, * quæ
fáciunt verbum eius;
Montes et omnes colles, * ligna fructífera et omnes cedri,

Béstiæ et univérsa pécora, * serpéntes et vólucres


pennátæ.
Reges terræ et omnes pópuli, * príncipes et omnes
iúdices terræ,
Iúvenes et vírgines, * senes cum iunióribus
Laudent nomen Dómini, * quia exaltátum est nomen eius
solíus.
Conféssio eius super cælum et terram, et exaltávit cornu
pópuli sui.
Hymnus ómnibus sanctis eius, * fíliis Israel, pópulo
appropinquánti sibi.
Allelúia 

Trascrizione: Ilde Garda


Lasciamo bruciare le candele completamente. Quando
saranno spente del tutto provvederemo a seppellire nel
terreno i resti di cera e a gettare le ceneri del nostro
foglietto nel vento.

Trascrizione: Ilde Garda

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