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J. S. Bach, Preludio e Fuga in la min. per organo BWV 543 (1719 ca.

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J.S. Bach, schema della Fuga dal Preludio e Fuga in la min. BWV 543 (1719 ca.)
esposizione divertimento

soggetto (la) controsoggetto controsogg. soggetto (la)

risposta (mi) controsoggetto

soggetto (la)

risposta (mi)

cadenza su mi min. (mis. 50)

divertimento divertimento divertimento


soggetto (SOL)

soggetto (DO) soggetto (re)

soggetto var. (mi)

cadenza sul V di la min. (mis. 94)

pedale sup. di dominante sogg. (mi) cadenza

sogg. (mi) sogg. (segue)

soggetto (la) sogg. (mi)

sogg. (la) ped. inf. di dom. cadenza

stretti cadenza sul I di la min. (mis. 151)


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Si ritiene che questa fuga sia stata composta durante il soggiorno di Bach a Weimar (1708-17), periodo durante il quale il compositore copiò e trascrisse numerosi
concerti dei compositori italiani. Tracce stilistiche del concerto italiano confluirono all’interno di alcune delle sue toccate e fughe, particolarmente nel Preludio e
Fuga in la min BWV 543. Nel Preludio, figurazioni violinistiche simili a quelle dei ‘soli’ da concerto si alternano con sezioni in stile di toccata, che includono un
‘a solo’ di pedale (miss. 25-28), nonché serie di ritardi alla maniera di Corelli (miss. 37-38).

La struttura della Fuga può essere considerata tipica del genere. Due importanti cadenze (miss. 50 e 94) la dividono in tre grandi sezioni (si veda lo schema nella
pagina precedente).
La prima è occupata dall’esposizione, in cui le quattro voci presentano in successione il soggetto alla tonica o alla dominante minore (in questo caso il soggetto si
denomina ‘riposta’) e da un divertimento, ossia da una sezione modulante, che conduce definitivamente alla tonalità della dominante (mi min.).
Nella seconda sezione il tessuto polifonico si alleggerisce, assottigliandosi a tre e a due voci. Il soggetto viene esposto in tonalità vicine, alternandosi a
divertimenti modulanti.
Nella sezione conclusiva il soggetto è esposto nuovamente alla tonica e alla dominante minore, accennando per ciascuna di queste entrate uno stretto (entrate
ravvicinate della testa del soggetto). All’ultima entrata (miss. 131-36) segue un’elaborata cadenza.

Anche la struttura della fuga, dunque, presenta analogie con quella dell’Allegro di concerto. I divertimenti hanno il carattere dei ‘soli’ del concerto (gli episodi
modulanti), mentre le riprese del soggetto in tonalità vicine (mi min., do magg., sol magg., re min.) e alla tonica hanno una funzione paragonabile al ‘tutti’ (il
ritornello).

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