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‘martedi 10 maggio 2011 09:36 Enrico Mazza La mistagogia: come i Padri interpretavano la liturgia 1 Significato del termine Mistagogia significa ‘azione liturgi Catechesi mistagogiche ossia: Quando Cirillo compone queste omelie, le chiama La mistagogia si celebra dopo che sono stati celebrati i sacramenti e Vomelia mistagogica si chiama catechesi perché deve ‘far risuonare’ (questo & il significato del termine) nella memoria il battesimo e eucaristia che sono stati celebrati a Pasqua. 2.Lrorigine @ a Gerusalemme Nella seconda meta del quarto secolo nacque un particolare modo di fare il commento ai riti del battesimo (con il suo catecumenato e le sue unzioni) e l’eucaristia. Resanmcicney vescovo di Gerusalemme, che'ha creato’ilmodello‘delle catechesi mistagagiche, al quale alt Padri della Chiesa si sono poi ispirati. Per capirle, bisogna collocare queste omelie allinterno della pastorale di Cirillo. Egli sfrutto il fatto che a Gerusalemme erano avvenuti molti degli avvenimenti della vita del Signore. Quindi la sua pastorale e la liturgia era itinerante, come diremmo oggi, o stazionale, e consisteva nell'accompagnare i fedeli nel luogo dove erano accaduti gli avvenimenti riportati dal testo biblico che veniva letto in quella circostanza. Qui si leggeva il testo e lo si commentava. Proprio per questo, I'omelia era di grande efficacia. A Cirillo si sono rifatte le mistagogie di Ambrogio, Teodoro di Mopsuestia, Giovanni Crisostomo, ossia le grandi mistagogie del quarto secolo, se pure con i dovuti adattamenti 3.Tempo e luogo della mistagogia Per Cirillo Y’anno liturgico é il luogo in cui viene organizzata la pastorale: qui tutto ha la sua collocazione, anche la mistagogia. Il battesimo si teneva nella veglia pasquale, cui seguiva Veucaristia di Pasqua. Nella settimana di Pasqua, che va dal lunedi di Pasqua alla domenica in Albis, si teneva la mistagogia che, quindi, & da concepire come un vero periodo dell’anno liturgico. 1 neofiti venivano poi condotti nella grotta che stava sotto la basilica della resurrezione (Anastasis) e che era la tomba di Cristo. Quella tomba aveva ‘visto’ la resurrezione di Cristo e, quindi, era quello il luogo ideale per parlare della risurrezione ai neofit 4.La catechesi mistagogica ¢ un tito Per noi che le leggiamo oggi, le catechesi mistagogiche sono solo delle omelie ma, alla loro origine, con Cirillo di Gerusalemme, erano un rito vero proprio che faceva parte dell"anno liturgi testimoni di questo rito sono la pellegrina Egeria e il Lez! di Gerusalemme e, mettendo assieme le due testimonianze, possiamo ricostruirlo. Nella grotta sotto la basilica i neofiti erano davanti al luogo stesso ove Gesit era risorto. Qui venivano letti dei testi biblici e, successivamente, Cirillo faceva il commento, Lomelia aveva per oggetto il testo biblico. Ma, nello stesso tempo, aveva per oggetto anche i iti liturgici che dovevano essere commentati. Per noi non @ facile capire questo procedimento che talvolta, per riuscire, aveva bisogno di utilizzare Vallegoria, e questa figura retorica_oggi @ particolarmente difficile da gestire. La fortuna di questo metodo era che, Scommentavanchela igi, Uivomelia sulla tug, dungue, era sempre iblica e necessariamente biblica. 5.Come si svolge la mistagogia Ecco come procedeva Cirillo. Terminata la messa alla chiesa maggiore, il vescovo con i neofiti si recava all’Anastasis cantando inni, Poi scendevano nella grotta sotterranea in fondo alla quale c’era la tomba di Cristo, ove egli era passato dalla morte alla vita, e che testimoniava ai neofiti il fatto centrale della fede cristiana. Per questo, il complesso basilicale si chiamava Martyrion, testimonianza. Davanti alla grotta, la liturgia della Parola inizia con una preghiera. Poi si benedicevano i fedeli; seguiva la lettura, di cui conosciamo le pericopi, giorno per giorno. Terminata la lettura, Cirillo, a ridosso della cancellata interna che separava la grotta dallo spazio per i fedeli, teneva la catechesi mistagogica che, spiegando la lettura, spiegava la ‘salvezza’, quella salvezza che era stata vissuta nel rito, Liascolto é molto vivace, a dire di Egeria: mentre il vescovo parla, esplode I’entusiasmo dei fedeli che approvano alzando la voce, al punto che le loro voci si sentono fin dall’esterno della chiesa, E aggiunge che la competenza di Cirillo @ tale che non si pud restare insensibili al come egli scioglie (absolvet) i misteri. Poi ci sono anche antifone e ini. 6.L’importanza del testo biblico I testi biblici erano scelti con molta cura, infatti, tanto il Lezionario Armeno di Gerusalemme quanto Cirillo, riportano Velenco dei brani biblici destinati alla mistagogia, che sono diversi da quelli utilizzati per le altre celebrazioni liturgiche di quei giorni. Possiamo dire che esiste un vero e proprio lezionario per la mistagogia e, di conseguenza, si trata di testi ufficiali, per cosi dire. La catechesi mistagogica applica ai neofitiil testo biblico, lo applica a dei fedeli che si predispongono a vivere a immagine di Cristo, conformemente al battesimo all'eucaristia che hanno appena celebrato. Lo applica loro attraverso l'omelia. Questa ha dato la chiave di interpretazione affinché la lettura possa svolgere il suo ruolo di illustrazione della salvezza. rigore, possiamo dire che la lettura biblica é I’elemento principale ja mistagogia, non la catechesi mistagogica stessa. Direttamente, la mistagogia non spiega i sacramenti, bensi la salvezza celebrata in quei rit 7.Spiegare la salvezza La salvezza viene spiegata adducendo una gran mole di testi biblici. Questo é un metodo estremamente corretto dato che la redenzione @ costituita da eventi accaduti nella storia e raccontati nelle Scritture. | testi biblici sono Ta via maestra per parlare degli eventi della Salvezza, Essi non vogliono spiegare il rito e neanche la dottrina. Si spiega la redenzione e in tal modo, di riflesso, viene illustrato anche il rito, ed é un fatto dottrinale, Come anche noi, oggi, anche i Padri della Chiesa hanno sempre spiegato la liturgia. La diversita tra noi e loro sta nella teologia che viene adoperata per questa spiegazione. Essi usavano il loro usuale metodo teologico, la tipologia biblica, e lo applicavano ai riti liturgici. Noi proveniamo da una teologia scolastica che deve definire le cose in un sistema preciso. | 2 Padri della Chiesa invece non hanno istanze sistematiche. I! loro modo di fare teologia consiste anzitutto nell'utilizzo della Sacra Scrittura. Non tanto per porre delle premesse dalle quali argomentare, ma piuttosto per ricavarne un frutto spirituale. Ecco perché noi siamo tanto stupiti quando leggiamo le opere dei Padri, perché troviamo una grande quantita di citazioni bibliche che danno al commento patristico una molteplicita inaspettata di colori e di prospettive. Anche perché, ammettiamolo, noi non saremo capaci di trovare tanto materiale biblico per illustrare il tema in questione. Per i Padri non si tratta di spiegare ‘una dottrina, bensi di far ricordare, ossia di far risuonare, ‘il rito’ in modo che i neofiti possano riviverlo come Vazione liturgica nella quale essi hanno ricevuto la salvezza. Quella salvezza narrata nel testo biblico (Ietto durante la mistagogia) che si era attuata nel rito. Oggi, attraverso la riforma liturgica, la mistagogia é stata recuperata e reintrodotta nella vita della Chiesa, Non ¢’8 nessun motivo per cui essa non debba portare gli stessi frutti positivi che portd in epoca patristica. Ma bisogna applicarne correttamente il metodo poiché essa non @ una spiegazione qualsiasi della liturgia. Il suo metodo é rigoroso. Bibliografia: Sartore D., Mistagogia ieri e oggi: alcune pubblicazioni recenti, «Ecclesia Orans», 11 (1994) 181-199. Mazza E., La Mistagogia, Le catechesi liturgiche della fine del quarto secolo ¢ il loro metodo, Bibliotheca Ephemerides liturgicae. Subsidia 46), CLV - Edizioni liturgiche, Roma 1988 (Seconda edizione Roma 1996). Mazza E.#, Liturgia e pastorale nella mistagogia amica, «Rivista di pastorale (2007) 3-6. irgican, 45,

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