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PREMESSA
Finora siamo capaci di risolvere solo equazioni di primo e di secondo grado.
Abbiamo imparato che bisogna prima condurle a forma canonica e poi procede come riportato nel
seguente schema riassuntivo:
A) Equazioni di 1° grado:
Si isola il termine con l’incognita e si divide per il coefficiente “a”
a0 equazione det er min ata
ax b 0 Equazione lineare b b 0 equazione impossibile
x
a a0
b 0 equazione in det er min ata
B) Equazioni di 2° grado incomplete:
x ax b 0 racc. a fattor comune e poi legge di annull. del prodotto
x0 ; x1 0
ax bx 0
2
Equazione spuria b
ax b 0 ; x2
a
c
x2 si isola il termine x2 e si estrae la radice quadrata
a
ax 2 c 0 Equazione pura c se a, c discordi 2 soluz. reali e opposte
x1
2 a se a, c concordi nessuna soluz. reale
b b 2 4ac
1) x 1 Formula normale
2 2a ( se b è dispari)
2
ax 2 bx c 0 Equazione completa b b
ac Formula ridotta
2) 2 2 ( se b è pari e a≠1)
x1
2 a
2
3) x 1 c
b b
Formula ridottissima
2 2 2 ( se b è pari e a=1)
N.B.: Per risolvere 4 x 4 3 x 2 0 non abbiamo avuto bisogno di alcuna formula risolutiva, ci è bastato
spezzarla in due equazioni note di secondo grado mediante la fattorizzazione e la legge di annullamento
del prodotto.
Procediamo analogamente con le equazioni seguenti.
27 x 4 27 x 3 9 x 2 x 0 raccogliamo x in evidenza
x 27 x 3 27 x 2 9 x 1 0 il polinomio tra parentesi è lo sviluppo del cubo di un binomio
x 3 x 1 0
3
applichiamo la legge di annullamento del prodotto
x0
1
3x 1 3 0 ; 3x 1 0 ; x contata tre volte le soluzioni sono: x1 0 ,
3
1
x 2 x3 x 4
3
2 x 4 3 x 3 12 x 2 7 x 6 0 tutti i metodi di scomposizione falliscono, non resta che
provare con il metodo di Ruffini per vedere se possiede
divisori di primo grado
Div 6 1, 2, 3, 6 divisori del termine noto
Div 2 1 , 2 divisori del coefficiente di grado massimo
1 3
possibili zeri razionali 1, , 2 , 3 , , 6
2 2
ci basterà trovare due zeri del polinomio che compone l’equazione per abbassarlo dal quarto grado al
secondo con la regola di Ruffini. Utilizzando il teorema del resto, possiamo dire che:
Rx 1 A 1 2 1 3 1 12 1 7 1 6 2 3 12 7 6 0
4 3 2
ESERCIZI PROPOSTI:
9x 4 2x 2 0 9x3 9x 2 x 1 0
8 x 12 x 6 x x 0
4 3 2
2 x 4 3x 3 x 2 3x 1 0
x2
3
10
20 x 3 13
x 2 2 3 x 2 5 x 11
0
x 1 x x x 1 x2 3 x2 x 3x 3
EQUAZIONI BINOMIE
Un’equazione la diremo binomia se il polinomio che la compone è formato di soli due termine: quello di
grado massimo seguito subito dal termine noto. La forma canonica di una generica equazione binomia è
la seguente: ax n b 0 . Per risolvere un’equazione binomia distingueremo due casi, se è di grado
dispari e se è di grado pari:
1) se n è dispari
si isola il termine xn e si estrae la radice n-esima; si ottiene un’unica soluzione reale, visto che la
radice di indice dispari si può sempre estrarre, sia se il radicando è positivo sia se è negativo
b b
ax n b 0 xn x n
a a
2) se n è pari
si isola il termine xn e si estrae la radice n-esima scrivendo i segni davanti al simbolo di radice; si
possono presentare due casi: a) se a, b sono discordi allora –b/a > 0 e la radice n-esima di indice pari
si può estrarre conducendo a due soluzioni reali e opposte; b) se a, b sono concordi allora –b/a < 0 e la
radice n-esima di indice pari non si può estrarre conducendo così a nessuna soluzione reale:
b b
ax n b 0 xn x n
a a
se a, b discordi 2 soluzioni reali e opposte
Esempi:
8x 3 1 0 equazione binomia di grado dispari ( ammette un’unica soluzione reale )
3
1 1 1 1 1
x3 x 3 x3 x
8 8 2 2 2
N.B. Il teorema fondamentale dell’algebra (dimostrato da Gauss) afferma che “Un’equazione di grado “n”
può ammettere al massimo tante soluzioni quante il grado”. Nel nostro caso l’equazione 8 x 3 1 0 è di
terzo grado e di soluzioni ne abbiamo trovate una sola, vuol dire che le rimanenti altre due, se ci sono,
sono di tipo non reali. Infatti, se scomponiamo in fattori il polinomio che compone l’equazione
8 x 3 1 0 è facile rendersi conto che si può spezzare in un’equazione di primo grado e in un’altra di
secondo grado con 0 (priva di soluzioni reali):
8 x 3 1 0 2 x 1 4 x 2 x 1 0 per la legge di annullamento del prodotto si spezza in
2
1 1 1 4
2 x 1 0 ( che ha soluzione x ) e 4 x 2 2 x 1 0 ( che non ha soluzioni reali x 1
2 2 4
avendo il 0 ).
16 x 4 81 0 equazione binomia di grado pari con a, b discordi ( ammette due soluzioni reali )
si isola il termine x e si estrae la radice quarta scrivendo i segni davanti al simbolo di radice:
4
81 81
4
3
x 4
3 3
x4 x4 x1
16 16 2 2 2 2
Proviamo a cambiare il segno nella forma canonica dell’equazione precedente.
16 x 4 81 0 equazione binomia di grado pari con a, b concordi ( non ammette soluzioni reali )
si isola il termine x e si estrae la radice quarta scrivendo i segni davanti al simbolo di radice:
4
81 81
x4 x 4 non è possibile estrarre la radice di indice pari di un numero negativo.
16 16
Si deduce che l’equazione non ammette radici reali.
ESERCIZI PROPOSTI:
27 x 3 1 0 81x 4 1 0
32 x 5 1 0 64 x 6 1 0
4 19 4 4x 3 3
x 2 8
x2 x 4 x3 1 x6 1
EQUAZIONI BIQUADRATICHE
Un’equazione si dice biquadratica se è di quarto grado e manca di tutti i termini di grado dispari; la sua
forma generale è ax 4 bx 2 c 0 .
(N.B. Il polinomio che compone una biquadratica è un trinomio particolare di quarto grado)
Per risolvere un’equazione biquadratica si ricorre ad un artifizio: si esegue un cambio di variabile
ponendo x 2 y ( y la diremo “variabile ausiliaria” ); in questo modo, sostituendo nell’equazione di
quarto grado di partenza al posto di x2 il valore di y e al posto di x4 quello di y2, essa si trasforma in
un’altra di secondo grado: ay 2 by c 0 che diremo “equazione ausiliaria” o “equazione risolvente”.
A questo punto si risolve l’equazione di secondo grado ottenuta con la formula risolutiva che conosciamo:
b b 2 4ac
y1 . Una volta trovate le soluzioni y1 e y 2 dell’ausiliaria, ammesso che esistano,
2 2a
per trovare quelle dell’equazione biquadratica di partenza bisogna sostituire i valori trovati nella
posizione iniziale x 2 y . Si ottengono così due equazioni binomie di secondo grado: x 2 y1 e x 2 y 2 ,
che risolte conducono alle soluzioni: x 1 y1 e x 3 y 2 , sempre che le radici siano reali.
2 4
E’ facile intuire che le soluzioni x1, x2, x3, x4 trovate dalle estrazioni di radici saranno reali se y1 e y 2
sono reali e con segno positivo (altrimenti le estrazioni di radici non si possono eseguire!)
N.B.: Abbiamo ricondotto la risoluzione dell’equazione di quarto grado ax 4 bx 2 c 0 a quella di due
equazioni di secondo grado ( quadratiche ! ) x 2 y1 e x 2 y 2 , ecco il motivo per cui l’equazione
ax 4 bx 2 c 0 viene detta biquadratica ( cioè spezzabile in due quadratiche! ).
Esempio:
4 x 4 3x 2 1 0 eq. biquadratica
Pongo x 2 y sostituendo si ha
4 y 2 3y 1 0 che risolta conduce alle soluzioni
35 2 1
b b 2 4ac 3 9 16 3 5 8 8 4
y1
2 2a 8 8 35 8
1
8 8
1
sostituendo i valori di y1 e y 2 1 nella posizione iniziale x 2 y si ottengono due equazioni
4
binomie che risolte conducono alle soluzioni:
1
x2 nessuna soluzione reale
4
x 2 1 x 1 1 x 1 1
2
ESERCIZI PROPOSTI:
9 x 4 8x 2 1 0 x 4 10 x 2 9 0
5 2 x 8x x 4
4x 8 2
2
4x
x 1 4 2 x
2 2
3 2x 10 1 x 1
2 4 2 4 0
x 1 x 3 x 2x 2 3
2
x 4 x 1 x 3x 2 4
2
EQUAZIONI TRINOMIE
Un’equazione si dice trinomia se è composta di soli tre termini con quello centrale avente grado metà del
termine iniziale; la forma generale di un’equazione trinomia è ax 2 n bx n c 0 .
Più precisamente:
ax 2 bx c 0 equazione trinomia di 2° grado , che corrisponde all’equazione completa di 2° grado
ax bx c 0 equazione trinomia di 4° grado , detta anche equazione biquadratica
4 2
b b 2 4ac
risolta y 1 conduce alle soluzioni y1 e y 2 , ammesso che esistano, infine si
2 2a
sostituiscono i valori ottenuti nella posizione iniziale x n y e si ottengono due equazioni binomie di
grado “n” x n y1 e x n y 2 , che opportunamente risolte conducono alle soluzioni della trinomia di
partenza.
Esempi:
N.B. Dal teorema fondamentale dell’algebra sappiamo che un’equazione di 6° grado può ammettere al
massimo 6 soluzioni quante il grado; nell’esempio precedente abbiamo trovato solo 2 soluzioni reali, vuol
dire che le rimanenti 4 saranno non reali.
Ora facciamo vedere che possono essere trattate come equazioni trinomie tutte quelle equazioni che
posseggono solo tre termini con quello centrale avente la stessa base con grado metà di quello iniziale:
4 2
2x 1 2x 1
5 4 può essere considerata un’equazione trinomia
x 1 x 1
4 2
2x 1 2x 1
5 40 si ordina e si pone il termine centrale uguale alla variabile ausiliaria
x 1 x 1
2
2x 1
Pongo y sostituendo si ha
x 1
y2 5y 4 0 equazione ausiliaria
53 2
1
b b 2 4ac 5 25 16 5 3 2 2
y1
2 2a 2 2 53 8
4
2 2
sostituendo nella posizione iniziale si ottengono le equazioni:
2 x 1 1
2
2x 1 ( abbiamo estratto la radice quadrata )
1
x 1 x 1
analogamente
2x 1
2
2x 1
4 2
x 1 x 1
si ottengono in tutto 4 equazioni di primo grado che risolte conducono alle soluzioni:
2x 1 2x 1 x 1
1) 1 2x 1 x 1 2 x x 1 1 x1 2
x 1 x 1 x 1
2x 1 2x 1 x 1
2) 1 2x 1 x 1 3x 0 x2 0
x 1 x 1 x 1
2x 1 2x 1 2x 2
3) 2 2x 1 2x 2 0 x 3 eq.
x 1 x 1 x 1
impossibile
2x 1 2x 1 2x 2 1
4) 2 2 x 1 2 x 2 4 x 1 x3
x 1 x 1 x 1 4
ESERCIZI PROPOSTI:
x 6 9x3 8 0 x8 5x 4 4 0
x x 1
2 2 x
x 3x 2 1 2
x2
x2
10
0
x 1 x2 1 x 1 x 1 9
2 2
4 2 8 4
x 2 x 2 x2 1 x2 1
13 36 0 16 2 17 2 1 0
x4 x 4 x 1 x 1