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Per Rita Tolomeo, scritti di amici

sulla Dalmazia e l’Europa centro-orientale


a cura di
Ester Capuzzo - Bruno Crevato-Selvaggi - Francesco Guida

la musa talìa editrice


2014
Bruno Crevato-Selvaggi

FASTI dalmati
reggimenti e rettori nella dalmazia veneziana

Bruno Crevato-Selvaggi
Società dalmata di storia patria, Roma, bruno.crevatoselvaggi@tin.it

Title
Dalmatian rolls. Districts of the Venetian Dalmatia and their governors.

Parole chiave: Dalmazia veneziana. Reggimenti.

Keywords: Venetian Dalmatia. Districts.

Riassunto
Dopo un inquadramento cronologico, lo scritto elenca e descrive i Reggimenti nel-
la Dalmazia e Albania veneziane dal 1409 al 1797, con i dati politici, amministra-
tivi e archivistici, e qualche elenco di Rettori.

Abstract
After a chronological explanation, the text lists and describes the Districts in Vene-
tian Dalmatia and Albania from 1409 to 1797, including political, administrative,
archival data and some rolls of rulers.


Com’è ben noto, i domini veneziani nello Stato da terra come in
quello da mar, ovvero nell’entroterra venetolombardo, in Istria, Dalma-
zia, mar Jonio ed Egeo, erano organizzati in particelle giurisdizionali
che solitamente corrispondevano alla città con il proprio contado o al
territorio che, con formule diverse, erano entrati a far parte della Re-
pubblica e che, con un termine generico, sono chiamati reggimenti o
rettorati. A capo di ognuna di queste suddivisioni amministrative era
inviato un patrizio veneziano, ovvero un rettore, con mandato a tempo,
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con il compito di rappresentare l’autorità di Venezia e sovrintendere ai


consigli locali nei compiti attesi.
Le questioni interpretative poste da questo scenario sono varie e
complesse. L’effettivo ruolo dei rettori, i loro rapporti con Venezia, con
il Consiglio locale e con il contado, nonché con le altre magistrature
veneziane di controllo oppure di seconda istanza; la distribuzione dei
rettorati tra gli appartenenti alle diverse famiglie veneziane, a seconda
dell’importanza del territorio e dell’effettivo ruolo e peso delle diverse
famiglie; l’interesse e l’uso delle loro Relazioni al termine del mandato;
lo sviluppo e la delimitazione territoriale dei rettorati; l’indeterminatez-
za e la permeabilità o meno delle frontiere dello Stato e il loro evolversi
in confini; i rapporti con i vicini, cesarei e ottomani, e altri ancora.
Questi temi non saranno trattati da questo contributo, che rinuncia
alle possibilità interpretative e si pone l’obiettivo esclusivamente tec-
nico di schedare in modo esauriente e diacronico le magistrature e i
reggimenti dalmati in senso cronologico, amministrativo, geografico,
statistico, come possibile partenza per ogni ricerca sul tema 1.
L’ambito geografico di questa esposizione comprende la Dalmazia
e l’Albania veneta, ovvero le Bocche di Cattaro nonché quei territori più
meridionali che, acquisiti da Venezia dal XIV secolo, furono perduti nel
XVI, in accordo con l’area di competenza del Provveditore generale di
Dalmazia e Albania.
L’ambito cronologico parte dalla fine del XIV secolo. Sin dalla spe-
dizione orseoliana dell’anno 1000, Venezia ebbe dominio più o meno
effettivo su diverse città, luoghi e isole della Dalmazia, che resse con

1
La base di partenza di questo lavoro è la ricerca mare, che la Società dalmata di storia
patria di Roma sta conducendo dal 2010, con la mia direzione. Al termine del loro mandato,
generalmente compreso fra uno o due anni, i rettori veneziani compilavano un rapporto
finale sul territorio e sul loro operato, oggi noti come «Relazioni dei rettori».
Le Relazioni
dei rettori dello Stato da mar non sono ancora edite in un corpus organico, e la ricerca mare
si propone la loro pubblicazione, assieme a quella dei loro periodici dispacci al Senato o agli
altri organi di governo veneziani, nonché la definizione di tutti i rettorati e gli elenchi dei re-
lativi rettori. mare è nome comune ma anche acronimo di Stato da mar relazioni. La ricerca è
finanziata dalla Regione del Veneto (leggi regionali 15/1994 e 1/2008) e dal governo italiano
(legge 72, 2001 e successive), e si avvale della collaborazione dell’Associazione nobiliare
regiobale veneta, della Deputazione di storia patria per la Venezia Giulia, dell’Università Ca’
Foscari di Venezia Dipartimento di studi umanistici e dell’Istituto ellenico di studi bizantini
e postbizantini. Partecipano al progetto, oltre a Bruno Crevato-Selvaggi, Rita Tolomeo e i
ricercatori Tiziana Aramonte, Eliana Biasiolo, Umberto Cecchinato, Lia De Luca, Giulia
Giamboni, Alice Miglioli e altri collaboratori. Gli esiti sono via via inseriti nel sito www.
statodamar.it.
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diversi sistemi. Con la pace di Zara del 1358 perdette ogni possesso e
diritto sull’intera area, ove rientrò nel 1409. In località dell’Albania si
era insediata qualche anno prima, ed è da queste date che parte la sche-
datura.
Che riguarda solo le magistrature territoriali immediate e di secon-
da istanza, cioè i Reggimenti e il Provveditore generale di Dalmazia
e Albania e quello estraordinario di Cattaro. Non considera quindi le
magistrature a carattere militare (permanente o temporaneo) o inqui-
sitorio eccezionale o dedicate a compiti specifici temporanei, come il
Capitano contra Uscocchi, il Capitano in Golfo, il Provveditore generale
alla Cavalleria in Dalmazia, il Capitano o Provveditore generale da mar,
i Sindici Inquisitori, il Provveditore sopra i sali in Istria e Dalmazia, il
Provveditore alla sanità 2.
Infine, i fasti dalmati, che danno il titolo al lavoro solo per vezzo.
Intendo l’elenco dei patrizi veneziani che nel corso del tempo ricopriro-
no nei vari Reggimenti la carica di Rettore o le altre magistrature vene-
ziane. Qui si trovano solo per pochissime magistrature, con elenchi solo
parziali. La ricerca è in corso, e il titolo è perciò più un desiderio che un
contenuto. È anche, però, un impegno e un appuntamento sì vago, ma
che ho in animo di rispettare 3.
Le schede sono precedute da un sintetico inquadramento cronologi-
co, da un glossario e da una nota tecnica sulla loro organizzazione.

Cronologia essenziale
con riferimento allo Stato da mar e in particolare alla Dalmazia

1386 Corfù a Venezia.


1392 Durazzo a Venezia.
1396 Drivasto, Scutari a Venezia.
1403 Alessio a Venezia.
1405 Antivari, Dulcigno a Venezia.

2
Comprese, invece, in mare, cui si rimanda.
3
Fasti non definitivi ma molto più numerosi e completi si trovano, per diversi rettorati,
nel sito www.statodamar.it. La ricerca (che naturalmente deve attingere a una vasta pluralità
di fonti) è stata già svolta da vari studiosi (completamente o parzialmente) solo per pochi
rettorati, e continua in modo organico per gli altri.
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1409, 9 luglio Venezia, chiesa di san Silvestro. Cessione a Venezia


dei diritti sulla Dalmazia da Ladislao d’Angiò.
1409 Arbe, Cherso e Ossero, Nona, Novegradi, Pago,
Zara a Venezia.
1412 Sebenico a Venezia; perdita di Dulcigno.
1416 guerra veneto-ottomana, in Egeo.
1419 pace tra Venezia e impero ottomano.
1420 Brazza, Curzola, Spalato, Traù, Cattaro, Dulcigno a
Venezia.
1421 Lesina a Venezia.
1422 Budua a Venezia.
1422-1430 guerra veneto-ottomana, in Egeo.
1443 Almissa a Venezia.
1444 Poglizza a Venezia.
1445 Castelnuovo a Venezia.
1452 area della Narenta a Venezia.
1453, 29 maggio caduta di Costantinopoli.
1459 conquista ottomana della Serbia.
1463 conquista ottomana della Bosnia.
1463-1479 guerra veneto-ottomana; acquisizione di Croia; perdi-
ta di Alessio, Scutari, Croia, Drivasto, Negroponte.
1481 Veglia a Venezia.
1482 perdita di Castelnuovo.
1499-1502 guerra veneto-ottomana; alleanza con Ungheria e
Papa; acquisizione di Alessio; perdita di Durazzo.
1506 perdita di Alessio.
1537-1540 guerra veneto-ottomana; sconfitta della Lega Santa a
Prevesa.
1570-1573 guerra di Cipro; perdita dell’isola.
1571 battaglia di Lepanto; perdita di Dulcigno, Antivari.
1573, 8 marzo pace di Costantinopoli: cessioni territoriali in Dal-
mazia e Albania.
1645-1669 guerra di Candia; perdita dell’isola.
1646 Macarsca a Venezia; perdita di Novegradi.
1647 Novegradi a Venezia.
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1648 Clissa a Venezia.


1669, 6 settembre pace di Candia.
1671, 30 ottobre trattato per nuovo assetto territoriale; acquisizioni in
Dalmazia; «acquisto vecchio»; perdita di Macarsca,
Narenta, Poglizza; linea Nani.
1684-1699 guerra di Morea.
1685 Poglizza a Venezia.
1686 Sign a Venezia.
1687 Castelnuovo a Venezia.
1688 Tenin a Venezia.
1690-1691 Valona a Venezia.
1694 Citluch a Venezia.
1699, 26 gennaio trattato di Carlovitz; acquisizioni della Morea e in
Dalmazia; «acquisto nuovo», linea Grimani.
1714-1718 seconda guerra di Morea; perdita della regione.
1717 Imoschi, Macarsca a Venezia.
1718, 21 luglio trattato di Passarowitz.
1718 perdita di Citluch.
1721 acquisizioni in Dalmazia; «acquisto nuovissimo»,
linea Mocenigo.
1733 pace perpetua fra Venezia e l’impero ottomano.

Glossario

Carico. Durato dell’incarico del rettore veneziano, da uno a tre anni.


Contumacia. Prevista o no per ogni reggimento, periodo di tempo in cui lo
stesso patrizio non poteva essere rieletto nel medesimo rettorato.
Dedizione. Passaggio più o meno spontaneo di un soggetto sotto la giurisdi-
zione di un altro; nel caso veneziano, di città che entrarono a far parte dei
domini della Serenissima.
Magistrati veneziani. Oltre al rettore, nei reggimenti di maggior importan-
za potevano essere inviati anche altri patrizi con incarichi specifici: capita-
no, con competenza militare; castellano, per reggere una fortezza; camer-
lengo, con competenze economico-fiscali. L’elezione, salvo indicazione
contraria, era di competenza del Maggior Consiglio. Vi erano poi magistrati
con competenze sovrareggimentali, eletti in Senato.
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Pena. Prevista o no per ogni reggimento, multa inflitta al patrizio veneziano


che, eletto a una magistratura, la rifiutava.
Reggimento.
Particella giurisdizionale nei domini veneziani costituita di
solito da una città con il suo contado. Il termine è generico; nelle diverse
aree dello Stato potevano essere in uso altri nomi. In Dalmazia si usava
«reggimento». Al vertice di ogni reggimento vi era un patrizio veneziano.
Rettore. Il patrizio veneziano inviato a capo del reggimento, con il com-
pito di sovraintendere ai Consigli cittadini locali, amministrare la giustizia,
seguire e indirizzare i fatti politici, dirigere l’amministrazione, assicurare
la difesa, la sicurezza e l’ordine interno, riferire a Venezia.

A seconda dei
luoghi assumeva titoli diversi: podestà, conte, provveditore, bailo. L’elezio-
ne, salvo indicazione contraria, era di competenza del Maggior Consiglio.

Schede

Le schede sono precedute da un inquadramento storico-geografico della


Dalmazia e dell’Albania.
Sono disposte in ordine alfabetico per Dalmazia e per Albania, precedute
dalle rispettive magistrature sovrareggimentali.
Ogni scheda riguarda una magistratura o rettorato, brevemente e discorsi-
vamente descritti negli aspetti essenziali.
Le voci delle schede sono autoesplicative. Il numero degli abitanti, appros-
simato, si riferisce al 1780 e riferito all’intero reggimento.
L’estensione dei contadi, soprattutto quelli dei primi reggimenti, variò va-
riare nel corso del tempo, a causa delle conquiste ottomane e delle riconqui-
ste veneziane. La situazione descritta è quella settecentesca.
Le fonti dei dati non sono elencate analiticamente ma raggruppate al termi-
ne della schedatura.
Fondo archivistico: indica la città dell’Istituto di conservazione del fondo
di quella magistratura, quando ancora esistente, e la sigla descrittiva della
ricerca Fida-Sida 4.

4
Fida-Sida (Fiume Istria Dalmazia Archivi, Serenissima Istria Dalmazia Archivi) è
un’altra ricerca della Società dalmata di storia patria di Roma, attiva dal 2001 e giunta quasi
a compimento, con la mia direzione. Prevede la descrizione (secondo le regole interna-
zionali di descrizione archivistica) dei fondi d’archivio prodotti dalle magistrature italiane
preunitarie, francesi, austriache e italiane, dalle origini al 1945, attualmente conservati negli
Archivi di Slovenia, Croazia, Serbia e Montenegro. Ogni fondo è univocamente identificato
da una sigla alfanumerica, propria della ricera: il gruppo di tre lettere indica l’Archivio, le
cifre il numero progressivo. Come per mare, i dati sono liberamente disponibili in rete, su
www.fida-sida.it.
fasti dalmati 139

Dalmazia

La regione è disposta sulla cosa orientale adriatica fra le catena delle Alpi
Bebie e il mare e comprende anche le isole prossime; si estende dal golfo
del Carnaro alle Bocche di Cattaro. Nel 1409 Venezia ottenne i diritti sulla
Dalmazia da Ladislao d’Angiò, e tra il 1409 e il 1421 (con qualche appendice
posteriore), dopo fatti d’arme, acquisti e dedizioni passarono a Venezia le cit-
tà della costa, le isole e parti delle Bocche di Cattaro. La pace siglata a Co-
stantinopoli nel 1573, che concludeva la guerra di Cipro, aveva assegnato
terre già veneziane al Turco, che prese anche la fortezza ungherese di Clis-
sa. La Dalmazia veneziana giunse al minimo limite territoriale, consistendo
in pratica, oltre alle isole, in una serie di cittadine costiere con contadi di
pochi chilometri: «si sentiva cantare il gallo turco nelle città del mare».
La pace di Candia del 1669 concluse la guerra iniziata nel 1645 e fu se-
guita dal trattato del 1671 che stabilì il nuovo assetto territoriale, poi detto
«acquisto vecchio», sancito dalla «linea Nani» (dal nome del Provveditore
che la realizzò): Venezia acquisiva Clissa, perdeva Macarsca e Poglizza.
Il
trattato di Carlovitz del 1699, che concludeva la guerra di Morea iniziata
nel 1684, assegnò altro entroterra dalmata a Venezia, detto «acquisto nuo-
vo» e sancito dalla «linea Grimani», con Tenin, Sign, Citluch e la quasi
totalità delle Bocche di Cattaro (oltre alla Morea).
La guerra del 1714-1718
venne conclusa dal trattato di Passarowitz, che assegnò a Venezia l’«acqui-
sto nuovissimo» sancito dalla «linea Mocenigo» del 1721. Veniva acquisita
Imoschi, la riva sinistra della Cettina e l’alto corso della Cherca, cedendo al
Turco la parte più interna dell’area della Narenta, oltre alla Morea.

Provveditore generale in Dalmazia e Albania


Dopo il passaggio della Dalmazia a Venezia, la regione venne organizzata
in reggimenti, senza l’istituzione di una carica sovrareggimentale, a cau-
sa della nota riluttanza veneziana a concedere ampi poteri giurisdizionali
su un’intera provincia, se non temporaneamente e per motivi eccezionali.
Dalla fine degli anni Venti del Quattrocento, comunque, cominciarono a
visitare e reggere la regione, senza sede permanente in Zara o in altra città,
Sindici, Capitani generali o Provveditori estraordinari o generali.
Se fino
agli anni Settanta del Cinquecento queste figure rivestivano il ruolo tipico
di sindacato inquisitoriale, con durata limitata a occasioni straordinarie e
poteri assai ampi in campo militare, giudiziario e amministrativo, verso la
fine del secolo l’invio si fece più frequente, le competenze di questa magi-
stratura si stabilizzarono e la Provveditoria generale divenne stabile.
Ebbe sede nel palazzo dei conti Lantana nell’isola di Sant’Eufemia; era l’au-
torità primaria nella Dalmazia e nell’Albania, con attribuzioni politiche di
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Nouvelle carte de la partie occidentale de Dalmatie, dressée sur les lieux à


Venise, par P. Santini 1780 Chez M. Remondini.
Anche nelle pagine seguenti; raffigura l’ultima Dalmazia veneiana.
fasti dalmati 141
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carattere governatorale, economiche (per imposizione o esenzione da dazi),


militari e giudiziarie di seconda istanza nel civile e nel criminale. Vigilava sui
contrabbandi per mare e terra e sui delitti criminali marittimi, fatte salve le
prerogative del Capitano in Golfo. Si trattava, di fatto, dell’unica magistratu-
ra veneziana veramente di rilievo in Dalmazia e di uno dei tre cardini su cui
era impiantato il controllo dello Stato da mar, essendo gli altri il Provvedito-
re (o Capitano) generale da mar a Corfù e il Bailo a Costantinopoli. «Con
splendido e fastoso cerimoniale vestiti della ducale rossa, ricevevano le
rappresentanze nella Sala del Trono al Palazzo Generalizio, erano accom-
pagnati per istrada da alabardieri, e in provincia governavano dalla propria
galera, attorniati da segretari e notari» 5.
Elezione Senato.
Carico 24 mesi.
Nota La provincia di Poglizza (vedi) era giurisdizione im-
mediata della Provveditoria.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ001 (237 buste, 32 ml.).
Fasti 6
1410 Francesco Corner, Provveditore generale in D.
1413 Leonardo Mocenigo, Provveditore generale
1417 Antonio Contarini, Provveditore generale
1420 7 Fantino Corner, Provveditore generale
1423 Pietro Loredan, Capitano generale in Golfo e in D.
1429 Pasquale Malipiero, Provveditore in D.
1430 Sindici, nomi non noti
1430 Valier, Provveditore generale, nome non noto
1439 Orsato Morosini, lorenzo Bernardo, Sindici e Prov-
veditori
1460 Sindici, nomi non noti
1461 Giulio Contarini, Antonio Venier, Sindici e Provve-
ditori
1462 Josafat Barbaro, Provveditore in D. e Albania
1475 Egidio Morosini, Domenico Bollani, Sindici e Prov-
veditori

5
Giuseppe Praga, Storia di Dalmazia, Milano, Dall’Oglio, 1981, p. 190.
6
L’elenco è ricostruito da varie fonti: il fondo del Segretario alle voci e il lavoro di
Maschek (vedi bibliografia) nonché dalle Relazioni, redatte al termine del mandato e lette
o presentate in Senato. Sono debitore per questo paragrafo e per l’elenco a Eliana Biasiolo,
ricercatrice nel progetto mare, che sta preparando uno studio sul tema.
7
I primi quattro, che risultano operanti negli anni e con la carica indicati, sono anche
coloro che nel 1409 vennero inviati a prendere possesso della Dalmazia acquistata.
fasti dalmati 143

1482 Vittorio Soranzo, Provveditore in D.


1483 Zuan Roberto Venier, Provveditore generale e Avo-
gador
1486 Andrea Pesaro, Sindico e Provveditore generale
1488 Marco Loredan, Auditore, Avogador Sindico e Prov-
veditore
1499 Bernardino Loredan, Nicolò Dolfin, Sindici, Provve-
ditori e Avogadori
1501 Sindici, nomi non noti
1511 Sindici, nomi non noti
1512 Sebastiano Giustinian, Provveditore generale
1523 Malatesta Baglioni, titolo non noto
1524 Lunardo Venier, Girolamo Contarini, Sindici
1525 Leonardo Venier, Girolamo Contarini, Sindici e
Avogadori
1531 Angelo Malipiero, Andrea Barbarigo, Sindici, Prov-
veditori e Avogadori
1535 Marc’Antonio Da Mula, Bernardino Navagero, Sin-
dici, Provveditori e Avogadori
1539 Melchiorre Michiel, Provveditore in D. e Capitano
generale da mar
1539 Andrea Loredan, Francesco Pisani, Sindici, Provve-
ditori e Avogadori
1547 Vincenzo Barbarigo, Vittore Bragadin, Sindici,
Provveditori e Avogadori
1553 Antonio Diedo, Zuan Battista Giustinian, Sindici,
Provveditori e Avogadori
1558 Michiele Bon, Gasparo Erizzo, Sindici, Provveditori
e Avogadori
1567 Nicolò Donà, Marco Diedo, Sindici, Provveditori,
Auditori e Avogadori
1569 Giovanni Da Lezze, Provveditore generale in D.
1570 Giacomo Foscarini, Provveditore generale in D.
1574 Alvise Grimani, Provveditore generale in D.
1575 Andrea Giustinian, Ottaviano Valier, Sindici, Audi-
tori e Avogadori
1580 Pietro Lando, Donà Basadonna, Sindici, Auditori e
Avogadori
1587 Zuan Giacomo Zane, Giovanni Michel, Sindici, Au-
ditori, Avogadori e Provveditori
1589-1590 Ferigo Nani, Provveditore generale in Dalmazia
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1592 Zuan Giacomo Zane, Giovanni Michel, Sindici


1592-1593 Almorò Tiepolo, Provveditore generale in Golfo con-
tro Uscocchi
1595 Andrea Giustinian, Ottaviano Valier Sindici
1597-1598 Giovanni Bembo, Provveditore generale da mar in
Golfo
1598-1599 Nicolò Donà, Provveditore generale da mar in Golfo
e Dalmazia
1599-1602 Filippo Pasqualigo, Provveditore generale da mar in
Golfo e Dalmazia
1603 Nicolò Donà, Marco Diedo, Sindici, Auditori, Avo-
gadori e Provveditori
1604 Andrea Gabriel, Provveditore generale in D.
1608 Zuan Giacomo Zane, Provveditore generale in D.
1612 Marcantonio Venier, Provveditore generale in D.
1612? Filippo Pasqualigo, Provveditore generale in Dalma-
zia e Albania con autorità di Capitano generale da
mar per tutto il Golfo
1613 Nicolò Donà, Provveditore generale in Dalmazia e
Albania con autorità di Capitano generale da mar per
tutto il Golfo
1615 Lorenzo Venier, Provveditore generale in Dalmazia
e Albania
1616 Zuan Giacomo Zane, Provveditore generale in D.
1617 gen.-1622 lug. Giustin Antonio Belegno, Provveditore generale in
Dalmazia e Albania

1795, ottobre - 1797 Andrea Querini, ultimo Provveditore generale in
Dalmazia e Albania

Almissa
Località rivierasca tra Spalato e Macarsca, con la retrostante catena mon-
tuosa immediatamente a ridosso. Assieme al castello di Rogosnizza ed altri
viciniori si dedusse, o venne presa, nel 1443, nel corso della guerra contro
Stefano di Bosnia.
Contado Viseschio. Duare.
Abitanti 2.000.
A Venezia 1443-1797.
Reggitore veneziano Provveditore.
Carico 24 mesi.
Contumacia sì.
fasti dalmati 145

Fondo archivistico
Zara, scheda DAZ028 (1520-1797, 171 buste).
Nota il forte di Duare era presieduto da un Ufficiale col
titolo di Soprintendente.
Toponimo odierno Omiš, Croazia.

Arbe
La più meridionale delle isole quarnerine, con un solo borgo, rigogliosa da
una sponda e spoglia dall’altra sferzata dai venti. Già veneziana in epoche
precedenti, lo fu definitivamente per dedizione dal dicembre 1409.
Contado Isola di Arbe.
Terzo settentrionale dell’isola di Pago con Novaglia
sino alla chiesa di Santa Maria di Nemorizza.
Abitanti 4.000.
A Venezia 1409-1797.
Reggitore veneziano Conte, poi Conte e capitano.
Carico 32 mesi.
Contumacia no.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ016 (1557-1797, 34 buste).
Nota La parte dell’isola di Pago appartenente al reggi-
mento era governata da due Conservatori di Nova-
glia, nominati annualmente dal Conte veneziano fra
i nobili arbesani.
Toponimo odierno Rab, Croazia.

Brazza
Isola del gruppo delle curzolari, poco a settentrione di Lesina, a carattere
montuoso, con alcuni borghi. Si dedusse il 22 ottobre 1420.
Contado Necesi. Bol. Castel San Pietro. Castel San Giovanni.
Milnà. Pucischie. San Martino. Splisc. Bobovischie.
Cumazzo inferiore e superiore. Dolselza. Draceviz-
za. Villanova. Scrip.
Abitanti 13.000.
A Venezia 1420-1797.
Reggitore veneziano Conte, con sede a Necesi.
Carico 24 mesi.
Contumacia sì.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ011 (1589-1797, 195 buste).
Toponimo odierno Brač, Croazia.

Cherso e Ossero
Due isole quarnerine, sviluppate in senso nord-sud a carattere ondulato,
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separate centralmente da uno strettissimo braccio di mare. L’isola meri-


dionale, chiamata da Venezia Ossero dal nome della località chersina sullo
stretto, si chiama oggi Lussino. Già veneziane in epoche precedenti, lo fu-
rono definitivamente dall’agosto 1409.
Contado Isola di Cherso: castelli di Lubenizza e Carsole.
Villa d’Ustrine. San Giovanni. Il Pischio. Faresina.
San Martino in Valle. Bellej. Urana. Orlez. Dragoze-
tichi.
Isola di Ossero: Lussino grande, Lussino piccolo.
San Giacomo di Neresine. Chiunscki. Copsagna.
Valdagorsta.
Isolotti: San Pietro dei Nembi, Sansego, Unie.
Abitanti 10.000.
A Venezia 1409-1797.
Reggitore veneziano Conte, poi Conte e capitano, con sede a Cherso.
Carico 24 mesi.
Contumacia sì.
Fondo archivistico Fiume, schede DAR185, DAR186.
Nota Le sentenze venivano appellate a Capodistria anzi-
ché a Zara, per questioni di comodità.
Toponimo odierno Cres, Croazia.

Citluch
Fortezza a nord di Imoschi, nell’Erzegovina adriatica, nota come l’«argine
dei musulmani». Venne conquistata nel 1694 dal Provveditore Dolfin e ce-
duta nel 1721 con il trattato di Passarowitz.
A Venezia 1694-1718.
Reggitore veneziano Provveditore.
Toponimo odierno Čitluk, Bosnia.

Clissa
Fortezza situata su una collina che domina il sottostante valico, nell’im-
mediato entroterra di Spalato. Già importante centro del regno croato, poi
ungherese. Nella seconda metà del XV secolo si pose sotto la protezione
di Venezia e rimase baluardo contro il Turco, sotto il cui dominio entrò
però nel 1536. Nel secolo successivo il territorio cadde in grave abbandono.
Nell’ambito della guerra di Candia, la fortezza venne presa dal provve-
ditore generale Leonardo Foscolo il 30 marzo 1648 (l’avvenimento ebbe
grande risonanza in tutta Europa); il possesso venne confermato dal trattato
del 1671 che fissò la linea Nani.
Contado solo la fortezza e il borgo nel piano.
fasti dalmati 147

Abitanti 2.000.
A Venezia 1648-1797.
Reggitore veneziano Provveditore.
Carico 24 mesi.
Contumacia no.
Pena sì.
Fondo archivistico Spalato, scheda DAST002 (1662-1797, 13 buste).
Toponimo odierno Klis, Croazia.

Curzola
Isola meridionale, che dà nome al gruppo delle curzolari, esterna e a sud
della penisola di Sabbioncello, a carattere montuoso, con alcuni borghi.
Dal 1254 al 1358 fu feudo della famiglia veneziana Zorzi; si dedusse il 14
settembre 1420.
Contado Blatta. Lombarda. Cernova. Rapnata. Smoquizza.
Abitanti 6.000.
A Venezia 1420-1797.
Reggitore veneziano Conte.
Carico 32 mesi.
Contumacia sì.
Pena sì.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ013 (1482-1798, 560 buste).
Toponimo odierno Korčula, Croazia.

Imoschi
Vasta area di confine nell’entroterra dalmata, a nordest di Macarsca. Con-
quistata nel 1717, il possesso venne confermato dal trattato di Passarowitz.
Contado fortezza di Imoschi con il borgo alla base del colle e
più di una ventina di altri borghi.
Abitanti 15.000.
A Venezia 1717-1797.
Reggitore veneziano Provveditore.
Carico 32 mesi.
Contumacia no.
Pena sì.
Toponimo odierno Imotski, Croazia.

Lesina
Isola del gruppo delle curzolari, poco a meridione di Brazza, a carattere
montuoso, con alcuni borghi. Si dedusse a Venezia il 13 marzo 1421. Il
reggimento comprendeva anche le isole di Lissa e Torcola.
148 bruno crevato-selvaggi

Contado Isola di Lesina: Cittavecchia. Verbosca. Gelsa. San


Giorgio.
Isola di Lissa: Lissa. Comisa.
Isola di Torcola.
Abitanti 10.000.
A Venezia 1421-1797.
Reggitore veneziano Conte, poi Conte e provveditore.
Camerlengo e castellano.
Carico 24 mesi per ognuno.
Contumacia sì, per ognuno.
Fondo archivistico scheda DAZ012 (1519-1797, 34 buste).
Toponimo odierno Hvar, Croazia.

Macarsca
Località rivierasca, di fronte all’isola di Brazza, con la retrostante catena
montuosa immediatamente a ridosso. Si dedusse a Venezia nel 1646; venne
ceduta al Turco con il trattato del 1671; venne ripresa nel 1717.
Contado 17 ville lungo il mare e 9 oltre il monte, formate da
piccoli gruppi di case.
Forte di Opus. Rocca di Vergoraz.
Abitanti 15.000.
A Venezia 1646-1671, 1717-1797.
Reggitore veneziano 1646-1671 non definito.
1717-1797 Provveditore.
Carico 24 mesi.
Contumacia no.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ0027 (1647-1797, 147 buste).
Nota nella rocca di Vergoraz risiedeva un ufficiale col ti-
tolo di Soprintendente. Nel forte Opus, costruito da
Valier nel 1685 a guardia delle frontiere con la Porta
e Ragusa, risiedeva un buon presidio e il Soprinten-
dente, subordinato solo al Provveditore generale.
Toponimo odierno Makarska, Croazia.

Narenta
Area rivierasca con l’immediato entroterra, valle pianeggiante del fiume
Narenta, a sud di Spalato; vi si trovavano sette ville; si dedusse a Venezia il
13 giugno 1452. Venne poi ceduta con il trattato del 1671.
A Venezia 1452-1671.
Reggitore veneziano non definito.
Toponimo odierno Neretva, Croazia.
fasti dalmati 149

Nona
All’estremità nord del retroterra pianeggiante di Zara, verso l’Adriatico e
l’isola di Pago. Fu veneziana dal 9 settembre 1409. Vi fu qualche trasferi-
mento di ville al reggimento di Zara.
Contado Isola di Puntadura, infeudata alla famiglia Cernizza.
Brevilacqua o Privlaca. Zaton. Verbe. Pogliza. Dra-
cevaz. Novoselci.
Abitanti 1.400.
A Venezia 1409-1797.
Reggitore veneziano Conte.
Carico 32 mesi.
Contumacia sì.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ014 (1244-1797, 10 buste).
Nota Il Consiglio nobile locale aveva facoltà di eleggere un
supplente del Conte veneziano in caso di vacanza.
Toponimo odierno Nin, Croazia.

Novegradi
Nel retroterra pianeggiante di Zara, a settentrione ed a ridosso del saliente
bebio; vi si trovava un castello che venne acquisito da Venezia nel 1409. Il
3 luglio 1646, nell’ambito della guerra di Candia, fu preso dagli Ottomani;
la piazza venne ripresa l’anno dopo dal Provveditore Foscolo, che lo fece
demolire; venne poi riedificato.
Contado castello di Novegradi, sulla collina ai piedi di un bor-
go di un centinaio di case. Castello di Obrovazzo.
Castel Venier. Possedaria. Carin.
A Venezia 1409-1646, 1647-1797.
Reggitore veneziano 1409-1646: Castellano.
1647-1797: Provveditore.
Carico 24 mesi.
Contumacia sì.
Nota il castello di Obrovazzo era governato da un ufficiale
inviato dal Provveditore.
Toponimo odierno Novigrad, Croazia.

Pago
Lunga isola a carattere ondulato e spoglio che si sviluppa parallela alla
costa, a nord dell’entroterra di Zara. Già precedentemente veneziana, lo fu
definitivamente dal 1409. Il reggimento comprendeva la parte non di Arbe.
Contado Due terzi meridionali dell’isola di Pago, con Pago,
Zasca.
150 bruno crevato-selvaggi

Abitanti 4.000.
A Venezia 1409-1797.
Reggitore veneziano Conte.
Carico 32 mesi.
Contumacia sì.
Pena sì.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ015 (1793-1797, 2 buste).
Toponimo odierno Pag, Croazia.

Poglizza
Località nel retroterra montuoso di Olmissa, nei pressi dell’ansa del fiume
Cettina, nota come «provincia di Poglizza». Il comprensorio, costituito da
alcuni borghi e terre fra il Cettina ed il mare, era dominio patrimoniale
di nobili slavi d’origine forse morlacca. Si dedusse nel 1444; il diploma
veneziano d’accettazione, del 3 marzo di quell’anno, riconobbe e accol-
se come provvisionati i nobili poglizzani. La giudicatura itinerante venne
dapprima affidata a un nobile spalatino col titolo di conte; poi la provincia
venne governata da 12 Conti, uno per distretto, eletti annualmente nel Con-
siglio nobile poglizzano, più un Conte maggiore da cui questi dipendevano.
Questi Conti avevano competenza civile e criminale ma erano subordinati
al Provveditore generale. L’area passò al Turco con il trattato del 1671 e
ritornò a Venezia nel 1684.
Abitanti 14.000.
A Venezia 1444-1671, 1685-1797.
Nota Leggi e atti erano scritti in illirico.
Toponimo odierno Poljica, Croazia.

Sebenico
Sita sulla costa fra Zara e Spalato. Dopo la prima devotio a Venezia con la
spedizione orseoliana, la città ebbe varie vicende; si diede a Venezia nel
1327; l’entrata definitiva di Venezia avvenne il 30 ottobre 1412.
Il castellano custodiva i castelli di Sant’Anna e San Giovanni su colli
nell’immediato entroterra; il castello di San Nicolò venne eretto da Giangi-
rolamo Sanmicheli su uno scoglio nel mare all’imbocco del canale d’entra-
ta nella rada cittadina.
Contado Scardona. Venduta da un Bano bosniaco a Venezia
nel 1411, fu presa dal Turco nel 1522. Ripresa da
Venezia nel 1647 e ripersa pochi anni dopo, venne
riacquistata infine nel 1684. Dopo suppliche in tal
senso, la ducale 23 maggio 1704 istituì la Magnifi-
ca Comunità. Il primo Consiglio dei Nobili si tenne,
fasti dalmati 151

alla presenza del Camerlengo e castellano, nel feb-


braio 1705; la Comunità era inserita nel reggimento
di Sebenico, l’unica città della Dalmazia veneziana
non eretta in reggimento. Abitanti 4.500.
Isole: Morter, con Bettina, Morter, Jesserà, Stretto.
Zuri. Crapano. Pervicchio. Zlarin.
Abitanti 15.000.
A Venezia 1412-1797.
Reggitore veneziano 1412-1526: Conte.
1526-1797: Conte e capitano.
1412-1593: Camerlengo.
1412-1593: Castellano.
1593-1797: Camerlengo e Castellano.
1544-1797: Castellano di San Nicolò.
Carico 24 mesi; Camerlengo e castellano 32 mesi.
Contumacia sì.
Fondo archivistico Sebenico: Zara, scheda DAZ019 (1428-1797, 148
buste).
Scardona: Zara, scheda DAZ017 (1773-1797, 10 bb.).
Toponimo odierno Šibenik, Croazia.
Fasti sebenzani
1544-1546 Gaspare Moro, primo Castellano di San Nicolò.
...

Sign
Fortezza piazzaforte nel retroterra spalatino, conquistata nell’ambito della
prima guerra di Morea, nell’ottobre 1686.
Abitanti 20.000.
A Venezia 1686-1797.
Reggitore veneziano Provveditore.
Carico 24 mesi.
Contumacia no.
Toponimo odierno Sinj, Croazia.

Spalato
Ampia città sorta intorni ai resti dell’antico palazzo di Diocleziano,
all’estremità meridionale di un’ampia rada nella costa dalmata meridionale.
Si dedusse a Venezia il 28 giugno 1420. Sede di un’importante Scala e di
una delle comunità ebraiche di Dalmazia (l’altra a Ragusa).
Contado Salona. Solta.
Isola di Bua (parte orientale, con una villa).
152 bruno crevato-selvaggi

Abitanti 8.000 la città di Spalato.


A Venezia 1420-1797.
Reggitore veneziano Conte.
Camerlengo e castellano.
Carico 32 mesi ognuno.
Contumacia sì.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ018 (1341-1797, 629 buste).
Spalato, scheda DAST001 (1494-1795, 13 buste, 17
regg.).
Toponimo odierno Split, Croazia.

Tenin (Knin)
Nella Dalmazia interna, snodo centrale per l’accesso alla Dalmazia costie-
ra. La piazzaforte ottomana presente era stata presa e distrutta da Foscolo
nel 1646, ma poi rifabbricata. La località venne conquistata nell’ambito
della prima guerra di Morea, l’11 settembre 1688.
Contado Dernis. Verlicca.
Abitanti 30.000.
A Venezia 1688-1797.
Reggitore veneziano Provveditore.
Carico 24 mesi.
Contumacia no.
Pena sì.
Toponimo odierno Knin, Croazia.

Traù
Cittadina su una penisoletta, all’estremità opposta rispetto a Spalato di
un’ampia rada della costa dalmata meridionale. Dopo la devotio a Venezia
a seguito della spedizione orseoliana, passò attraverso i possessi veneziani,
saraceni, bizantini, ungheresi, cui ritornò nel 1358. Fu veneziana dal 22
giugno 1420, presa dopo un breve assedio.
Contado di ridotta estensione, non fu mai occupato dagli Ot-
tomani e non variò perciò mai il suo territorio.
In terraferma: Seghet, castelletto. Bussolina.
Isole: Bua (parte occidentale, con tre villaggi). Ziro-
na.
Abitanti 14.000.
A Venezia 1420-1797.
Reggitore veneziano Conte, poi Conte e capitano.
Camerlengo e castellano; con sede nella rocca.
Carico 32 mesi ognuno.
fasti dalmati 153

Contumacia conte no; castellano sì.


Pena castellano sì.
Fondo archivistico Zara, scheda DAZ0020 (1312-1797, 215 buste).
Note il contado era suddiviso in tre distretti regolati da tre
Governatori nobili di Traù, con limitata autorità civile
e subordinazione al Conte. La parte orientale dell’iso-
la di Bua apparteneva al Reggimento di Spalato.
Toponimo odierno Trogir, Croazia.
Fasti traurini
1421, 18 luglio elezione di Nicolò Tron, primo Conte.

Veglia
La più vasta isola quarnerina, quasi toccante la costa orientale del golfo,
con diversi borghi e carattere ondulato. Già veneziana, dall’inizio del XII
secolo divenne feudo dei Frangipane. Passò sotto la protezione veneziana
nel 1452, e sotto il suo diretto dominio nel 1481.
Contado Castelmuschio. Dobrigno. Besca. Bescavecchia con
i porti di Negrito e Caneva. Dobasnizza. Verbenico.
Abitanti 15.000.
A Venezia 1481-1797.
Reggitore veneziano Provveditore.
Camerlengo e castellano.
Carico 32 mesi ognuno.
Contumacia sì, per ognuno.
Pena sì, per ognuno.
Nota Il castellano (e camerlengo) custodiva il castello a
guardia del piccolo porto della città di Veglia.
Dobrigno, Besca, Dobasnizza, Verbenico erano go-
vernati da visconti, nobili veglioti, dipendenti dal
Provveditore veneziano.
Toponimo odierno Krk, Croazia.

Zara
Su una penisoletta parallela alla costa al centro della Dalmazia, con un am-
pio retroterra pianeggiante, d’origine romana. Centro anche politico della
regione dall’età altomedievale, ebbe vicende complesse: fu più volte vene-
ziana anche in epoche precedenti, alternando la fedeltà a Venezia (la prima
nel 998) con ribellioni, la protezione dell’Impero d’oriente, l’autonomia
nell’ambito del regno d’Ungheria. Fu definitivamente veneziana dal 31 lu-
glio 1409.
154 bruno crevato-selvaggi

Solo per Zara il Conte e il Capitano erano magistrati distinti; sino al 1609 lo
furono anche Camerlengo e Castellano (sottoposto al Capitano, con compiti
di manutenzione delle fortificazioni), poi le due cariche furono accorpate.
Contado Il più esteso della Dalmazia, diviso in piccole Leghe,
ognuna governata da un Giudice, soggetto al Conte e
al Capitano.
In terraferma: Zaravecchia. Zemonico. San Cassano.
Vrana o Laurana. Area con borgo e l’omonimo lago,
già sede di un importante monastero benedettino,
sede Templare, con rilevanza anche politica. Otto-
mana nel XVI secolo, conquistata dal Provveditore
Foscolo nel 1646; nel 1671 si trovava al limite della
linea Nani dalla parte veneziana. Non eretta in Reg-
gimento ma infeudata alla famiglia Borelli.
Isole: Isola grossa, con Sale, Xman, Valle Santo
Stefano, Sauro, Berbigno, Dragove, Boxava, Ponte
bianche.
Pasman, con Sdrelaz, Bagno, Dobropogliana, Nevi-
giane, Mergliane, Punta di Pasman, Tcon.
Ugliano, con Ugliano, Lucoran, Sant’Eufemia, Ol-
tre, Cale, Cuglizza.
Coronata, con Torretta.
Vergada. Selve. Ulbo. Melada.
Abitanti 30.000 (6.000 a Zara).
A Venezia 1409-1797.
Reggitore veneziano 1409-1797: Conte.
1409-1797: Capitano (dal 1574 eletto in Senato).
1409-1609: Camerlengo (dal 1427 affiancato da un
«collaterale» zaratino).
1409-1609: Castellano.
1609-1797: Camerlengo e castellano, con sede nel
Forte e, dal 1765, nella Camera fiscale.
Carico 24 mesi ognuno.
Contumacia conte e capitano no; camerlengo sì.
Pena no.
Fondo archivistico Libri consiliorum ... Jadrae et eius districtus, Zara,
scheda DAZ021 (1300-1561, 3 buste, 1 reg.).
Ducali e terminazioni. Zara, scheda DAZ022 (1409-
1797, 10 regg.).
Conte di Zara. Zara, scheda DAZ023 (1518-1797,
138 buste).
fasti dalmati 155

Capitano di Zara. Zara, scheda DAZ024 (1772-


1797), 26 buste).
Toponimo odierno Zadar, Croazia.
Fasti zaratini
1420 Zaccaria Trevisan, primo Conte
1420 Polo Corner, primo Capitano

Albania veneta

La costa del basso Adriatico orientale è ferita dal poderoso fiordo che s’ad-
dentra nel montagnoso territorio montenegrino, e prende il nome di Bocche
di Cattaro, dalla cittadina sita all’estremità interna. A sud, la costa conti-
nua nell’Albania settentrionale, nel cui entroterra si trova il grande lago di
Scutari. Nell’intera area nacquero diversi borghi, abitati da genti italiche,
slave, albanesi, attivi nel commercio o nelle attività marinare. In età me-
dievale l’area (o sue porzioni) passò attraverso i vari potentati di Serbia,
di Bosnia, di Zenta, d’Ungheria; sorsero Comuni autonomi, poi fu contesa
fra gli Angiò e signori locali. Nel XIV secolo iniziò l’interesse e la pene-
trazione veneziana per l’area, scalo nella rotta verso il Levante; i primi
possessi ed organizzazioni in reggimenti avvennero tra la fine del XIV e
l’inizio del XV secolo nella costa albanese; un ventennio dopo comprese-
ro anche località nelle Bocche. Alla metà del Quatttrocento, l’area – detta
Albania veneta – comprendeva le Bocche e da lì, quasi senza soluzione
di continuità, la costa albanese sino al fiume Drin e alla località di Ales-
sio, compreso l’entroterra sino alle coste occidentali e orientali del lago di
Scutari, mentre quelle settentrionali appartenevano a despotati locali. Più a
sud, apparteneva già a Venezia anche la cittadina di Durazzo.
L’espansione
turca cominciò a erodere questi possedimenti sia all’interno sia nella costa;
al termine della prima guerra veneto-ottomana (1463-1479) la Serenissima
dovette cedere territori all’interno con Scutari, rimanendole la parte meri-
dionale e la più interna delle Bocche, e da lì la sola costa sino a Dulcigno,
nonché Durazzo, perduta poi nel 1501.
La pace del 1573 assegnò all’im-
pero ottomano la costa meridionale dell’Albania; Venezia si trovò quindi
a detenere Cattaro e Perasto con i piccoli borghi viciniori nelle Bocche, e
Budua sulla costa, mentre l’altra parte delle Bocche con Castelnuovo era
possesso ottomano.
La prima guerra di Morea portò a Venezia, dal 1687, il
dominio su tutte le Bocche; da allora l’Albania veneta rimase composta da
queste con Budua.
156 bruno crevato-selvaggi

Provveditore estraordinario a Cattaro


Dal XVII secolo Venezia inviava saltuariamente a Cattaro un provveditore
straordinario per la risoluzione di alcune contingenze, che operava paralle-
lamente al rettore. La carica divenne permanente dal 1684, con l’inizio del-
la guerra di Morea; la sua competenza era estesa all’intera area veneziana
delle Bocche, e riguardava le questioni militari e diplomatiche, nonché la
giustizia relativa a questi ambiti; era subordinato al Provveditore generale
di Dalmazia e Albania, e i rettori dell’Albania veneta gli erano subordinati.
Nella pratica, si riscontrarono spesso conflitti di competenze con il rettore
di Cattaro.
Elezione Senato.
Carico 36 mesi.
Fondo archivistico Cattaro, scheda IAK002 (1684-1797, 208 buste.).
Nota La località di Risano, nel reggimento di Cattaro, dal
XVII secolo era giurisdizione immediata del Prov-
veditore estraordinario. Sita tra Castelnuovo e Pe-
rasto, ottomana, fu brevemente veneziana nel 1538,
nel 1647 e definitivamente dal 1684. Terra estesa,
dominata da una rocca. Eleggeva Capitano, Giudici
e Luogotenente. Formava un medesimo corpo di Co-
munità e uno stesso Consiglio con le ville viciniori
di Morigno, Ledenizze e Crisciovie.
fasti dalmati 157

Fasti
1684-1686 Antonio Zeno
1686-1688 ZuanBattista Calbo
1688-1689 Pietro Duodo

Alessio
Posta all’estremità meridionale dell’Albania veneta, leggermente all’inter-
no, venne ceduta nel 1403 dal signore locale; importante per la difesa di
Durazzo. Nell’ambito della prima guerra veneto-ottomana, venne presa dal
Turco nel 1477; ritornò brevemente a Venezia all’inizio del XVI secolo.
A Venezia 1403-1477; 1500-1506.
Reggitore veneziano 1403-1477: Provveditore.
1403-1477: Camerlengo.
1403-1477: Salinario.
1500-1506: Provveditore.
Toponimo odierno Lehze, Albania.

Antivari
Cittadina sulla costa albanese a sud di Budua, venne in possesso di Venezia
nel 1405 (il Senato decise la nomina del Rettore il 19 ottobre); assediata dal
Turco nel 1571, ceduta per capitolazione da Alessandro Donà, poi punito
per codardia.
A Venezia 1405-1571.
Reggitore veneziano Podestà e capitano.
Camerlengo.
Castellano.
Carico 24 mesi.
Toponimo odierno Bar, Montenegro.

Budua
Sita a sud dell’entrata alle Bocche, fu possesso di diversi signori di Serbia,
di Bosnia e della Zenta; Venezia la ebbe nel 1398, per riconsegnarla nel
1408. Nell’ambito delle vicende del momento, che coinvolgevano l’Un-
gheria e i signori locali, la città fece atto di dedizione a Venezia il 1° agosto
1422. Era un reggimento di limitata estensione, consistente soprattutto in
una striscia di terra affiancante il mare. Nel 1571 venne presa per poco tem-
po da un corsaro saraceno.
Contado Maini, Pobori, Braichi, Seovzi.
Pastrovicchi.
Abitanti 2.000.
158 bruno crevato-selvaggi

A Venezia 1422-1797.
Reggitore veneziano Podestà.
Carico 32 mesi.
Contumacia no.
Nota L’area abitata dai Pastrovicchi, all’estremità orienta-
le del reggimento, era giurisdizionalmente aggregata
al reggimento di Cattaro (vedi).
Toponimo odierno Budva, Montenegro.

Castelnuovo
Sita all’imbocco settentrionale delle Bocche, ne dominava l’accesso.
Nell’ambito delle lotte con signori locali dopo la dedizione di Cattaro, ven-
ne venduta a Venezia verso il 1445, per essere presa dal Turco nel 1482.
Ripresa brevemente solo tra il 1538 e il 1539 e assegnata agli spagnoli, nel
Ritornò sotto dominio veneziano con la prima guerra di Morea, nel 1687.
Reggimento di limitata estensione e con poco terreno piano e vallivo.
Contado Cambur.
Abitanti
A Venezia 1445-1482; 30 settembre 1687 - 1797.
Reggitore veneziano 1686-1797: Provveditore.
Castellano.
Carico 24 mesi.
Contumacia no.
Toponimo odierno Herceg Novi, Montenegro.

Cattaro
Sita al termine delle Bocche da questa prendono nome, in età medievale
passò attraverso vari potentati; attiva nel commercio, fu assediata da Ve-
nezia nel 1368 nell’ambito della guerra con Genova. Fece più volte atto di
dedizione a Venezia; venne accolto quello del 25 luglio 1420; la presa di
possesso avvenne da parte di Pietro Loredan, Capitano in Golfo.

Contado Dobrota, sul litorale tra Cattaro e Perasto.
Perasto. Già veneziana fra il 1365 ed il 1381, ritornò
sotto Venezia agli inizi del XV secolo, subordinata al
Consiglio minore di Cattaro e retta con lo Statuto di
Cattaro e con un proprio Liber reformationum, detto
Libro verde. Il Consiglio eleggeva per due anni un
Capitano, quattro Giudici, un Luogotenente, un Ca-
stellano. Abitanti nel 1780: 2.500.
Perzagno. Lungo il canale, sulla spiaggia opposta a
quella di Perasto. Abitanti nel 1780: 1.500.
fasti dalmati 159

Stolivo. Lessetane. Teodo.


Lustiza, Kertoli, verso l’imboccatura occidentale
delle Bocche; nei pressi il porto delle Rose, ove sta-
zionava la nave di controllo dei passaporti dei basti-
menti in entrata o uscita.
Zuppa superiore, Zuppa inferiore, che eleggevano
Conti subordinati al Provveditore estraordinario.
Risano; dal XVII secolo era era giurisdizione imme-
diata del Provveditore estraordinario (vedi).
Pastrovicchi. Nome di una popolazione locale stan-
ziata sul litorale tra Budua ed Antivari, con i castelli
di Santo Stefano e Lastua. L’area fu di signori locali;
il 4 aprile 1423 si diede a Venezia, che ratificò la de-
dizione il 17 maggio 1424. La gestione minuta degli
affari locali era lasciata a magistrati eletti dalla comu-
nità: Giudici, Capitani, Cancelliere. Pur geografica-
mente collocata dopo il reggimento di Budua, l’area
era aggregata al reggimento di Cattaro come Comune.
Abitanti 19.000, in tutta l’Albania veneta.
A Venezia 1420-1797.
Reggitore veneziano il primo rettore veneziano ebbe il titolo di «Conte
e capitano», il secondo di «Provveditore e conte»,
dal terzo si stabilizzò la denominazione di «Conte».
Dopo la perdita di Scutari, il suo ruolo si accrebbe,
soprattutto dal punto di vista militare, e dal 1480 il
titolo cambiò in «Rettore e provveditore».
1420-1480: Conte.
1480-1797: Rettore e Provveditore.
Camerlengo e castellano della cittadella.
Carico 24 mesi.
Contumacia no.
Pena sì.
Fondo archivistico Cattaro, scheda IAK001 (1652-1804, 10 fascc.,).
Toponimo odierno Kotor, Montenegro.
Fasti cattarini
24 agosto 1420 elezione di Antonio dalle Boccole, Conte e capitano
1422 Marco Barbarigo, Provveditore e conte
1423 Stefano Querini, Conte

1480 Antonio Ferro di Zuanne, primo Rettore e provvedi-
tore
160 bruno crevato-selvaggi

Croia
Cittadina e fortezza albanese nell’entroterra di Scutari, luogo natale di Gior-
gio Castriota Scanderbeg. Già posseduta dalla fine del XIV secolo, venne
acquisita nel 1469; assediata dal Turco nel 1477, si arrese il 15 giugno 1478.
A Venezia 1469 - 15 giugno 1478.
Reggitore veneziano Provveditore.
Toponimo odierno Krujë, Albania.

Drivasto
Città dell’interno albanese, a sud di Scutari, venne con questa ceduta a Ve-
nezia dal signore locale nel 1396. Nell’ambito della prima guerra veneto-
ottomana, venne presa dal Turco nel 1478.
A Venezia 1396-1478.
Reggitore veneziano 1396-1474: Podestà.
1396-1474: Castellano.
1474-1478: Rettore e provveditore.
Toponimo odierno Drisht, villaggio nel comune di Postribë, Albania.

Dulcigno
Cittadina sulla costa a sud di Antivari, fu in possesso di Venezia una prima
volta dal 1405 (il Senato decise la nomina di un Rettore il 18 settembre) al
1412, poi dal 1420. Venne presa dal Turco nel 1571.
A Venezia 1405-1412; 1420-1571.
Reggitore veneziano 1405-1412: Conte e capitano.
1420-1571: Conte e capitano; occasionalmente in
uso le denominazioni Provveditore o Rettore o Go-
vernatore.
Carico 24 mesi.
Toponimo odierno Ulcinj, Montenegro.
Fasti dulcignotti
1405 Nicolò Foscolo, primo Conte e capitano.
...

Durazzo
Cittadina al centro della costa albanese, distante dai possedimenti veneziani
nel settentrione dell’Albania, divenne possesso di Venezia nel 1205, che la
prese al ritorno dalla IV Crociata. Dopo qualche tempo venne presa dagli
Angiò, e ripresa da Venezia nel 1392 per accordi con il signore locale; il 18
aprile vi venne nominato un Castellano, il 26 ottobre il Bailo. Nell’ambito
della guerra veneto-ottomana del 1499-1503, venne persa nel 1501.
A Venezia 1392-1501.
fasti dalmati 161

Reggitore veneziano Bailo e capitano; occasionalmente registrato un Ca-


merlengo e un Castellano.
Fondo archivistico Tirana, Archivio di Stato.
Toponimo odierno Durrësi, Albania.

Scutari
Città dell’interno albanese, all’estremità meridionale del grande lago cui dà
il nome, venne ceduta a Venezia dal signore locale nel 1396; il 21 marzo
s’inviarono i rettori. Nell’ambito della guerra veneto-ottomana, venne as-
sediata dai Turchi nel 1474 e difesa da Antonio Loredan; nuovamente asse-
diata (l’assedio fu condotto personalmente dal sultano Mehmet) nel 1479 e
difesa da Antonio Da Lezze). Venne ceduta con il trattato di pace.
A Venezia 1396-1479
Reggitore veneziano Conte e capitano; occasionalmente in uso la de-
nominazione Provveditore.
Camerlengo.
Castellano.
Salinario.
Fondo archivistico Tirana, Archivio di Stato.
Toponimo odierno Shkodër, Albania.

Valona
Città costiera dell’Albania meridionale, nell’ampia baia cui dà il nome.
Nell’ambito della guerra di Morea, venne tenuta da Venezia fra il 1690 ed
il 1691.
A Venezia 1690-1691.
Reggitore veneziano Provveditore.
Toponimo odierno Vlorë, Albania.

Indicazioni bibliografiche

Fonti e letteratura d’epoca


Principali fondi archivistici: Venezia, Archivio di Stato, Collegio, Secreta,
Relazioni; Provveditore e Sopraintendente alla Camera dei confini; Segre-
tario alle voci; Senato, Deliberazioni, Mar; Senato, Deliberazioni, Misti.
Nonché, naturalmente, diversi altri. Quelli conservati nella Dalmazia e Al-
bania veneziane sono elencati nelle rispettive schede.
Dopo Vincenzo Coronelli, esiste una vasta letteratura settecentesca che
tratta in modo più o meno esteso la Dalmazia e l’Albania veneziane (e in
162 bruno crevato-selvaggi

generale tutto lo Stato). La monografia forse più organica è: Ant. Federico


Büsching, La Italia geografico-storico-politica, Tomo terzo che comprende
la Continuazione della Marca Trevigiana, il Bassanese, il Feltrino, il Bellu-
nese, il Friuli, l’Istria, la Dalmazia, ed il Levante, Venezia, presso Antonio
Zatta, 1780.
Pubblicazioni periodiche:
Anagrafi di tutto lo Stato della Serenissima Repubblica di Venezia… Le
note opere di rilevamento statistico di tutto lo Stato veneto vennero effet-
tuate nel 1766, 1771, 1780, 1785, 1790 e pubblicate in più volumi (oggi
conservati, in pochissime copie, a Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana,
o Archivio di Stato o Biblioteca dei Civici Musei Correr).
La Temi Veneta contenente magistrati, reggimenti e altro per l’anno …,
Venezia, appresso Paolo Colombani. Pubblicazione annuale, edita dal 1760
al 1796, che elencava i magistrati eletti per gli anni successivi.

Letteratura contemporanea
Sulla Dalmazia veneziana e in generale sullo Stato da mar la letteratura è
naturalmente sterminata. Rimando quindi ai due contributi più organici e
recenti e ai loro vasti repertori bibliografici:
Egidio Ivetic, Un confine nel Mediterraneo, Roma, Viella, 2014; Ermanno
Orlando, Venezia e il mare nel Medioevo, Bologna, Il Mulino, 2014.
In particolare, sulla Dalmazia, «oggi sono maturi i tempi per scrivere una
nuova, completamente diversa storia della Dalmazia. Negli ultimi quattro
decenni sono apparsi molti studi approfonditi»: sono parole di Egidio Ive-
tic, che li elenca, fornendo quindi un’aggiornata bibliografia di Dalmazia,
in La storia di Dalmazia di Giuseppe Praga, «Atti e memorie della società
dalmata di storia patria» (Roma), 2 (3ª s.) (2013), p. 206 n. 31 (pp. 195-209).
A quelli lì elencati aggiungo il suo Venezia e l’Adriatico orientale: conno-
tazioni di un rapporto (secoli XIV-XVIII), in Balcani occidentali, Adriatico
e Venezia fra XIII e XVIII secolo / Der westliche Balkan, der Adriaraum
und Venedig (13.-18. Jahrhundert), a cura di / herausgegeben von Gherardo
Ortalli - Oliver Jens Schmitt, Wien, Österreichische Akademie der Wissen-
schaften, 2009, pp. 239-260, poi ripreso in La Dalmnazia veneta, «Studi
veneziani», LIX (2010), pp. 89-100.
Sul tema del confine e della frontiera la letteratura è ugualmente vasta. Se-
gnalo, in questo stesso volume, anche con particolare riferimento alle aree
trattate, Antonio Trampus, Il declino della Mitteleuropa e l’ossimoro del
confine mobile, in Per Rita Tolomeo, scritti di amici sulla Dalmazia e l’Eu-
ropa centro-orientale, a cura di Ester Capuzzo - Bruno Crevato-Selvaggi
- Francesco Guida, Venezia, La Musa Talìa, 2014, pp. 5-19; nonché Maria
Pia Pedani, Dalla frontiera al confine, Roma, Herder, 2002.
fasti dalmati 163

Sulla frontiera dalmata: Walter Panciera, Building a Boundary: the First


Venetian-Ottoman Border in Dalmatia, 1573-1576, «Radovi Zavoda za
Hrvatsku Povijest Filozofskoga Fakulteta Sveučilišta U Zagrebu», 45
(2013), pp. 9-37 e Id., La frontiera dalmata nel XVI secolo: fonti e proble-
mi, «Società e storia», 114 (2006), pp. 783-804; Ermanno Orlando, Tra
Venezia e Impero ottomano: paci e confini nei Balcani occidentali (secc.
XV-XVI), in Balcani occidentali, Adriatico e Venezia fra XIII e XVIII se-
colo, pp. 103-178; Maria Pia Pedani, Beyond the Frontier: the Ottoman-
Venetian Border in the Adriatic context from the Sixteenth to the Eighteenth
centuries, in Zones of Fracture in Modern Europew: the Baltic Countries,
the Balkans, and Northern Italy / Zone di frattura in epoca moderna: il Bal-
tico, i Balcani e l’Italia settentrionale, edited by Almut Bues, Wiesbaden,
Harrassowitz, 2005, pp. 45-60; Rita Tolomeo, La Repubblica di Ragusa e
la delimitazione del confine veneto-turco. I trattati di Carlowitz e Passa-
rowitz, in I turchi, il Mediterraneo e l’Europa, a cura di Giovanna Motta,
Milano, F. Angeli, 1998, pp. 305-323; Giovanni Netto, I confini tra Dal-
mazia veneta e Croazia austriaca nella seconda metà del Settecento (dalle
carte trevigiane), «Archivio veneto», 176 (1993), pp. 137-153.
Sui fondi archivistici d’interesse conservati negli Archivi di Slovenia, Cro-
azia e Montenegro, il sito www.fida-sida.it, a cura di Bruno Crevato-Sel-
vaggi che dirige il relativo progetto della Società dalmata di storia patria
(Roma).
Sull’organizzazione politico-amministrativa dello Stato veneziano i con-
tributi più recenti sono il sito www.statodamar.it, a cura di Bruno Crevato-
Selvaggi che dirige il progetto della Società dalmata di storia patria (Roma);
nonché, in questo stesso volume, Marino Zorzi, I Rettori veneziani in Istria
e Dalmazia, in Per Rita Tolomeo, scritti di amici, pp. 117-132. Inoltre: Mo-
nique O’Connell, Men of Empire. Power and negotiation in Venice’s mari-
time State, Baltimore, The Johns Hopkins University Press, 2009 e il sito il
sito The rulers of Venice, 1332-1524. Interpretations, Methods, Database,
de The Renaissance Society of America, edited by Monique O’Connell,
http://rulersofvenice.org. Con dati delle anagrafi e un ampio panorama,
Giuseppe Gullino, Atlante della Repubblica Veneta 1790, Verona-Venezia,
Cierre-Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2007.
Molti gli scritti, anche con Fasti, completi o parziali, su specifici reggimenti
o aree. Qui un elenco parzialissimo, che elenca alcuni contributi organici
non compresi nei repertori bibliografici di cui s’è detto supra. Per i Provve-
ditori generali: Manuale del Regno di Dalmazia per l’anno 1874, compilato
da Luigi Maschek, Zara, Woditzka, 1874, pp. 24-33. Vari dalmati: Giovan-
nina Majer, Sigilli di magistrature veneziane nei possedimenti d’Oltremare
(Dalmazia, Albania, Istria, Friuli), «Archivio storico per la Dalmazia», 65
164 bruno crevato-selvaggi

(1931), pp. 1-22. Sui Fasti di Cherso-Ossero, Arbe e Veglia, nonché sulla
metodologia di compilazione: Giovanni Netto, I reggitori veneti in Istria
(1526-1797), «Atti e memorie della Società istriana di archeologia e storia
patria», XCV (XLIII N.S.) (1995), pp. 125-175. Su Clissa: Rita Tolomeo,
Chiave di difesa e porta di Bosnia: la fortezza di Clissa, «Atti e e memorie
della Società dalmata di storia patria» (Roma), 1, 3ª s. (2012), pp. 31-72;
Valentina Stazzi, Il fondo Provveditore di Clissa (Providur Klisa) pres-
so l’Archivio di stato di Spalato (1662-1798). Introduzione e schedatura,
Ibidem, pp. 73-134. Sull’Albania veneta, Bruno Crevato-Selvaggi, Fonti
per la storia dell’Albania veneta, in Bruno Crevato-Selvaggi - Jovan J.
Martinovic - Daniele Sferra - Caterina Schiavo - Pëllumb Xhufi, L’Al-
bania veneta. La Serenissima e le sue popolazioni nel cuore dei Balcani,
Milano, Biblion, 2012, pp. 69-110 (ripreso e messo a punto nello scritto
d’oggi); Oliver Jens Schmitt, Das venezianische Albanien (1392-1479),
Munich, Oldernburg, 2001; Agostino Pertusi, Per la storia di Dulcigno nei
secoli XIV-XV e dei suoi statuti cittadini, «Studi veneziani», 15 (1973), pp.
213-251; Giuseppe Valentini, Appunti sul regime degli stabilimenti veneti
in Albania nel secolo XIV e XV, «Studi veneziani» 8 (1966), pp. 195-264.

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