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LA SCIENZA

DELLE ARMI
Luigi Ferdinando Marsili 1658-1730
a cura del Museo di Palazzo Poggi
La Scienza delle Armi
Luigi Ferdinando Marsili 1658-1730

Redazione: Francesca Baldi


Hanno collaborato: Anna Addis, Ludovica Gazzi, Martina Nunes, Grazia Perugini

Ricerca iconografica: Fulvio Simoni e Francesca Baldi

Progetto grafico: Edizioni Pendragon/Rosanna Mezzanotte

Referenze fotografiche:
Biblioteca Universitaria di Bologna: Foto Roncaglia
Biblioteca comunale dell’Archiginnasio: Foto Fornasini s.r.l. service
Accademia delle Scienze dell’Istituto: Foto Massimo Matera
Archivio Fotografico Musei Civici d’Arte Antica: foto Mario Berardi, Marcello Bertoni, Paolo Cova
Museo di Palazzo Poggi, Università di Bologna: Fulvio Simoni

Traduzioni: Gilberta Franzoni

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INDICE

PRESENTAZIONE di Angelo Varni p. 7

Piero Del Negro


LUIGI FERDINANDO MARSILI TECNICO DELLA GUERRA 9

Annarita Angelini
«CON L’ELMO IN TESTA E LA LANCIA IN MANO»: L’ARCHITETTURA DEL SAPERE DI MARSILI 19

Martha Pollak
FORTIFICAZIONI, URBANISTICA MILITARE E CULTURA NEL TARDO SEICENTO 37

Giovanni Brizzi
LUIGI FERDINANDO MARSILI E LE STRUTTURE ROMANE SUL DANUBIO 53

Pierluigi Banchig
BALCANI CONTESI: I LUOGHI DI ROMA ANTICA NEL CONFRONTO FRA ASBURGO E OTTOMANI 59

Stefano Magnani
DA COSTANTINOPOLI AL DANUBIO. NOTE SULL’APPROCCIO DI LUIGI FERDINANDO MARSILI
AL SISTEMA DELLE FORTIFICAZIONI BALCANICHE 81

Matteo Valleriani
L’ESPERIENZA E LA NASCITA DELLA BALISTICA ALL’INIZIO DELL’ETÀ MODERNA 93

Marino Viganò
MODELLI DI PIAZZEFORTI: COLLEZIONI, UTILIZZO, CONTESTO 109
Fulvio Simoni
SCUOLA D’ARTIGLIERIA, LABORATORIO SCIENTIFICO, MUSEO DELLE MERAVIGLIE:
APPARENZA E SOSTANZA DELL’ARCHITETTURA MILITARE DELL’ISTITUTO DELLE SCIENZE DI BOLOGNA 125

Renato Gianni Ridella


LA COLLEZIONE DI MODELLI E DIPINTI DI ARTIGLIERIE NEL MUSEO DI PALAZZO POGGI A BOLOGNA 143

Silvio Leydi
I MODELLI DI FORTIFICAZIONE DELLA CAMERA DELL’ARCHITETTURA MILITARE 155

Achille Lodovisi
COME NASCE UNA FRONTIERA:
LE RICOGNIZIONI DI LUIGI FERDINANDO MARSILI SUL NUOVO LIMES BALCANICO 167

Silvia Medde
L’INSEGNAMENTO DELL’ARCHITETTURA MILITARE A BOLOGNA
DA LUIGI FERDINANDO MARSILI A GIOVANNI ANTONIO ANTOLINI 175

Davide Righini
I DISEGNI DI ARCHITETTURA MILITARE NEL FONDO MARSILI
DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI BOLOGNA 189

Maria Cristina Bacchi


CONTRIBUTO ALLO STUDIO DELLA LIBRERIA DI LUIGI FERDINANDO MARSILI 201

Mark Gregory D’Apuzzo


LUIGI FERDINANDO MARSILI COLLEZIONISTA DI MILITARIA:
LA RACCOLTA D’ARMI DEL MUSEO CIVICO MEDIEVALE DI BOLOGNA 233
DA COSTANTINOPOLI AL DANUBIO.
NOTE SULL’APPROCCIO DI LUIGI FERDINANDO MARSILI AL SISTEMA DELLE FORTIFICAZIONI BALCANICHE
Stefano Magnani

Per circa venti anni, tra il 1682 e il 1701, il conte Tra il 1679 e il 1680, infatti, il giovane Marsili accom-
bolognese Luigi Ferdinando Marsili (o Marsigli)1 fu pagnò a Costantinopoli come «camerata» il Bailo
impegnato nelle regioni balcaniche alle dipendenze veneziano presso la Sublime Porta, Pietro Civran,
degli Asburgo, prima come ingegnere militare e poi compiendo così un viaggio nel corso del quale poté
come plenipotenziario per la definizione dei confini mettere alla prova le proprie capacità e soddisfare
fra l’Impero asburgico e l’Impero ottomano che fece interessi e curiosità in ambiti assai differenti, che
seguito alla Pace di Carlowitz (1699). Incaricato di andavano dalla scienza sperimentale, all’antiquaria,
volta in volta di rafforzare piazzeforti, individuare i all’etnografia, alla politica e all’arte della guerra.
luoghi migliori per predisporre difese, delimitare e L’ampiezza degli interessi è bene illustrata dalla
definire confini territoriali, disegnare mappe, racco- mole di lettere, diari e disegni nei quali egli registrò le
gliere e trasmettere informazioni o agire da interme- proprie osservazioni e dai documenti che trascrisse e
diario diplomatico, in veste ufficiale o come inviato che sono ora raccolti in due faldoni conservati nel
segreto, Marsili ebbe modo di accumulare esperienze Fondo Marsili presso la Biblioteca Universitaria di
e conoscenze uniche dei vasti territori danubiani. Tra Bologna3. Si tratta di una documentazione eteroge-
queste ebbero una particolare importanza le osserva- nea, disorganica, di diseguale valore e affidabilità, che
zioni condotte sulle antiche presenze romane, costi- rimane ancora oggi in gran parte inedita e utilizzata
tuite da vie, ponti, fortezze, insediamenti attestati da in modo selettivo negli studi moderni4.
ruderi, terrapieni o monumenti. Di tali antiche vesti- Già nel corso della navigazione lungo le coste
gia Marsili registrò meticolosamente la presenza, della Dalmazia e della Grecia egli compì numerose
annotò le dimensioni, disegnò le piante o i prospetti, osservazioni concernenti la natura e la conformazio-
trascrisse i testi rinvenuti, fornendone la personale ne dei luoghi visitati, i costumi delle popolazioni, le
interpretazione. Nell’opera che raccolse la summa antichità conservate, le forme di economia, governo
delle sue esperienze balcaniche, il Danubius Pannoni- e amministrazione, così come il dispiegarsi dei rap-
co-Mysicus, egli non solo dedicò l’intero secondo porti tra le due principali potenze della regione,
volume allo studio delle tracce e dei resti dell’antica Venezia e l’Impero ottomano, e le popolazioni locali.
presenza romana lungo il Danubio, ma ne definì Una volta giunto a Costantinopoli, ove soggiornò per
anche la funzione di modello, ancora attuale ai suoi undici mesi, Marsili rimase affascinato dal mondo
giorni, per quanto riguardava la disposizione e la rea- turco. Egli si dedicò con energia e curiosità inesauri-
lizzazione delle fortezze e, più in generale, dell’intero bili non solo allo studio delle correnti del Bosforo, su
apparato strategico difensivo2. cui pubblicò un fondamentale resoconto scientifico5,
L’interesse per le fortificazioni antiche e moderne ma anche alla raccolta di informazioni e di documen-
emerge sin dagli anni della gioventù e sembra già pre- ti concernenti ogni aspetto di quel mondo, dalla reli-
sente al momento del primo contatto con il mondo gione all’alimentazione, alla struttura sociale, all’abbi-
balcanico e danubiano, avvenuto nell’estate del 1680, gliamento, con particolare attenzione per l’organizza-
allorché il giovane conte bolognese fece ritorno da zione militare e amministrativa dell’Impero. In questa
Costantinopoli a Venezia seguendo la via di terra fino attività Marsili si avvalse di informatori e traduttori
al Danubio e quindi all’Adriatico. Egli completò in tal turchi, ebrei e veneziani, strinse amicizia con alcuni
modo un’esperienza durata oltre un anno, che era di essi e con studiosi turchi interessati ai suoi stessi
destinata ad avere una profonda e decisiva influenza ambiti di indagine. Grazie a costoro poté ottenere
sulla sua esistenza e che, al tempo stesso, ne presenta- documenti o essere introdotto in luoghi del palazzo
va in nuce gli sviluppi futuri, da ogni punto di vista. imperiale altrimenti inaccessibili ai visitatori europei.

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Stefano Magnani

Fig. 1  Egli non trascurò, inoltre, di sviluppare una fitta rete prevalentemente all’ambito militare11. Grazie ai rap-
Iscrizione rinvenuta di relazioni diplomatiche con i rappresentanti delle porti allacciati con uno dei maggiori studiosi turchi
ad Adrianopoli, attribuibile potenze europee, favorito anche dal fatto di avere dell’epoca, Hüsein Hezarfen Efendi12, Marsili era riu-
a Basilio II. Biblioteca
amicizie e interessi scientifici comuni. Tali rapporti scito a procurarsi una copia del libro che costui aveva
Universitaria di Bologna,
Fondo Marsili, ms. 52, gli consentirono di rivelarsi assai utile in alcune mis- dedicato al quadro legislativo e organizzativo dello
foglietto incollato alla c. 349r sioni di natura non ufficiale a lui affidate dal Bailo6. stato ottomano dal punto di vista militare e fiscale,
Il coinvolgimento di Civran in un affare dai conno- facendolo tradurre in italiano13. Definito da Marsili
Fig. 2  tati poco chiari, riguardante il tentativo di nascondere come «Canon Name» o «Canon Amet»14, questo
Iscrizione rinvenuta ad Adriano- schiavi fuggiaschi sulle galere veneziane al momento documento, assieme ad altri non meno interessanti
poli, attribuibile a Basilio II. Trat- della partenza del precedente Bailo Giovanni Morosi- che costituiscono una parte importante della raccol-
ta da JOHN COVEL, Voyages en
ni7, comportò il richiamo anticipato del Bailo a Vene- ta dei cartolari del Fondo Marsili15, aveva fatto sorge-
Turquie 1675-1677, texte établi,
annoté et traduit par JEAN-PIERRE zia. Marsili, su consiglio dello stesso Civran che gli pro- re in Marsili l’idea di uno studio su «lo Stato Militare
GRÉLOIS, avec une préface de curò i necessari passaporti, decise allora di intrapren- ed Economico dell’Impero Ottomano» che risulte-
CYRIL MANGO, Paris dere per conto proprio un viaggio di esplorazione in rebbe già pronto per essere dato alle stampe all’epoca
(Réalités Byzantines 6), terra balcanica, con l’intenzione di raggiungere Buda e del soggiorno romano e della partecipazione al circo-
1998, p. 104, fig. a24 Vienna, approfittando dell’invio a Venezia del drago- lo culturale della regina Cristina di Svezia, nel 168116.
manno Giacomo Tarsia, in compagnia del quale avreb- In realtà il volume non fu pubblicato e Marsili
Fig. 3 
Disegno di Filippopoli.
be potuto compiere il tragitto fino a Belgrado8. continuò a lavorarvi fino agli ultimi anni di vita,
Biblioteca Universitaria Oltre alla curiosità vi furono forse altre ragioni apportando nel tempo numerose trasformazioni,
di Bologna, Fondo Marsili, che spinsero Marsili ad abbandonare la compagnia di dovute al sommarsi delle nuove esperienze maturate
ms. 52, c. 307r Civran, che rimase ancora un anno a Costantinopoli. nel corso del servizio prestato nei Balcani per conto
Non si può escludere, ad esempio, che la missione degli Asburgo. L’opera, col titolo leggermente modifi-
Fig. 4  balcanica fosse stata suggerita da Innocenzo XI9, che cato (Stato militare dell’Imperio Ottomanno, incre-
Iscrizione rinvenuta a Filippopo-
in seguito, almeno stando all’Autobiografia marsilia- mento e decremento del medesimo), fu stampata solo
li, con dedica a Settimio Severo.
Biblioteca Universitaria na, si sarebbe mostrato assai attento ai resoconti sullo due anni dopo la morte dell’autore.
di Bologna, Fondo Marsili, stato delle comunità cristiane all’interno del mondo Una conferma di questa prima fase di elaborazio-
ms. 53, 351v-352r ottomano che Marsili gli presentò al ritorno da ne dell’opera e del tentativo iniziale di pubblicazione
Costantinopoli10. Inoltre, alcuni indizi lasciano inten- viene dal manoscritto marsiliano intitolato Trattato
dere che a Costantinopoli Marsili avesse maturato il delli Beilerbei, Bei, Timarespahy, e Zaimalerspahy17. Si
proposito di una visita delle regioni balcaniche allo tratta della copia di un originale turco nella quale è
scopo di raccogliere ulteriori informazioni riguardo riportata l’organizzazione della cavalleria ottomana,
all’organizzazione amministrativa e militare dello col relativo sistema di pertinenze terriere e di riscos-
stato ottomano. Negli ultimi mesi di permanenza sione delle imposte. Molto probabilmente costituiva
nella capitale egli aveva sempre più trascurato le una parte dello stesso «Canon Name»18. Esso fornisce
ricerche scientifiche per rivolgere la sua attenzione un quadro organizzato per ambiti regionali ed è scrit-
to su una sola metà dei singoli fogli, in modo da con-
tenere ulteriori osservazioni e aggiunte che, in effetti,
furono apportate da Marsili. Alcune furono inserite
sicuramente nel corso del viaggio stesso, in quanto
fanno riferimento alle località attraversate e alle
distanze percorse, mentre altre, con una scrittura più
elegante, sembrano costituire aggiunte successive in
vista della stampa. Il testo, ad esempio, è introdotto da
una nota, posta successivamente, da cui si intuisce che
era incorporato in un’opera ormai in fase avanzata di

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Da Costantinopoli al Danubio

realizzazione, probabilmente quella prevista nel 1681:


«Di già abbiamo parlato della fanteria, e p[er] ora si
passa alla caualleria, che è solo diuisa in più corti»19.
Fornito dunque di informazioni e documenti, di
una scorta e soprattutto di un salvacondotto20, in
compagnia del dragomanno e del bolognese Gaetano
Foresti21, che era stato suo compagno nel viaggio a
Costantinopoli e nel corso di alcune escursioni22, il
22 agosto del 1680 Marsili lasciò Costantinopoli per
affrontare la nuova esperienza balcanica.
Come aveva fatto nel corso del viaggio di andata,
anche in questo caso egli redasse in un piccolo qua-
derno un diario preciso e puntuale23, organizzato
però in maniera più semplice e schematica rispetto a
quello del viaggio da Venezia a Costantinopoli24. Il
ritmo della narrazione è scandito dalle tappe giorna-
liere, contrassegnate dalla durata in ore della marcia
tra il luogo di partenza e quello di arrivo. Con maggio-
re o minore ampiezza, a seconda evidentemente del
tempo disponibile e delle scelte del momento, l’atten-
zione si sofferma su alcuni aspetti notevoli agli occhi
del viaggiatore. Sono così di volta in volta registrati i
caratteri naturali e quelli antropici del paesaggio,
come la presenza di ponti o infrastrutture in grado di
accogliere i viandanti al termine del cammino e di
offrirgli protezione. Un peso importante hanno poi gli
elementi che connotano culturalmente e dal punto di
vista religioso le popolazioni incontrate, le risorse
locali e le forme di economia, il regime fiscale, la pre-
senza di fortificazioni e reparti militari, le tracce del-
l’antichità romana costituite da ruderi, fortezze e
monumenti iscritti; questi ultimi furono trascritti su
alcune pagine a cominciare dalla fine del quaderno.
Inevitabilmente, stante il differente contesto e soprat-
tutto la diversa modalità del viaggio, sono quasi del
tutto assenti le annotazioni di natura tecnica e le
osservazioni scientifiche che avevano caratterizzato il
viaggio di andata, svoltosi però meno faticosamente
per mare e con frequenti soste nei porti veneziani.
Mancano, inoltre, accenni precisi alle modalità del
viaggio. Marsili usa in genere il verbo «caminare», ma
da un accenno alla morte di un cavallo lasciato dall’ex
Bailo Morosini è possibile intuire che la comitiva aves-
se a disposizione cavalli e forse altri mezzi di traspor-
to non solo per gli uomini ma anche per i loro beni25.
In effetti, nell’Autobiografia Marsili ricorda che vi era
stata la necessità di fruire di una scorta a cavallo attra-
verso il territorio bulgaro, almeno nel tragitto per
Nissa (Niš), e inoltre che a Belgrado si era reso neces-

83
Stefano Magnani

La prima tappa del viaggio condusse il drappello


dei viaggiatori fino a Ponte Piccolo (Küčuk
Čekmedže), dove presero congedo dagli amici. Fu poi
la volta di Silivrea (23 agosto), con l’antica fortezza e la
sede del metropolita, di Kinikli e di Čorlu (24 agosto),
quest’ultimo abitato da turchi, armeni e greci, che vi
avevano una propria chiesa intitolata a San Giorgio.
Dopo avere superato Burgas (25 agosto) ed Eski Baba
(26 agosto), Marsili e i suoi compagni giunsero quindi
ad Adrianopoli (27 agosto), dove sostarono anche il
giorno successivo, potendo così visitare la città, nella
quale convivevano turchi, ebrei, greci e armeni. «La
Città d’Andrinopoli antica hà un recinto di 2 miglia al
più di forma quadra con torrioni poderosi tondi agli
angoli hauendo quello verso il fiume che serue di car-
cere, e tutto il resto del muro con torrioni quadri, e le
mura assai grosse di mattoni cotti, e uiui»29.
Presso la fortezza Marsili vide poi un’iscrizione
Fig. 5  sario il noleggio di cavalli perché la strada che avreb- greca che trascrisse (Fig. 1 e Fig. 2)30.
Disegno schematico bero successivamente percorso non era transitabile I viaggiatori sostarono in seguito a Mustafa Pasha,
di una palanka, da
con carri26, lasciando così intendere che questi ultimi presso il corso della Mariza (29 agosto), e in un kahn
LUIGI FERDINANDO MARSILI,
Stato militare dell’Imperio fossero stati utilizzati fino a quel momento. presso il corso dell’Usundža (30 agosto), prima di rag-
Ottomanno – L’Etat militaire de Altre informazioni di natura geografica e ammi- giungere Filippopoli (Plovdiv), ove rimasero alcuni
l’Empire Ottoman, Einführung nistrativa, infine, furono registrate altrove, a margine giorni (31 agosto). La particolare conformazione del
MANFRED KRAMER, Register del Trattato delli Beilerbei. luogo destò l’attenzione di Marsili che ne tracciò uno
RICHARD F. KREUTEL, Graz, Il viaggio fino a Belgrado fu condotto lungo la via schizzo (Fig. 3). Anche a Filippopoli egli trascrisse
1972, p. 134, pl. 37 che da secoli costituiva il principale asse di comuni- alcune iscrizioni greche e latine databili alla seconda
cazione in direzione del Danubio. Mantenuta effi- metà del II secolo31.
ciente dai sovrani turchi con la costruzione di ponti e Dopo aver fatto tappa a Tatar-Pazardžik (2 settem-
di caravanserragli (Khan), luoghi di ricovero per gli bre), a Kyz Derbend (3 settembre) e a Ichtiman (4 set-
uomini e gli animali, e di fortezze in pietra o in legno tembre), il gruppo raggiunse Sofia, dove fu effettuata
(palanka) di cui Marsili fornisce puntualmente noti- una sosta più lunga che fornì a Marsili l’opportunità
zia, la strada era infatti molto più antica. Realizzata in per una visita approfondita della città, di cui rimane
epoca imperiale, essa congiungeva Bisanzio e Perinto, traccia nella lunga descrizione, che occupa ben quat-
sul Mar di Marmara, ai principali centri delle provin- tro pagine del diario e che pone attenzione soprattut-
cie di Tracia e Mesia Superiore, fino all’importante to agli aspetti etnici e culturali, per la presenza di
fortezza di Singidunum (Belgrado), dove si connette- comunità numerose di ebrei e di greci32. Pur non rife-
va al sistema limitaneo del Danubio, per giungere a rendo esplicitamente di eventuali tracce antiche33,
Sirmium (Sremska Mitrovica), in Pannonia Inferiore, Marsili copiò anche alcune iscrizioni greche e latine34.
vero e proprio crocevia balcanico dal quale era possi- Ripartiti da Sofia, Marsili e i suoi compagni di viag-
bile prendere la direzione dei grandi campi legionari gio sostarono a Dragoman (7 settembre) e a Sarköi (8
di Aquincum (Buda) e Carnuntum (Petronell), oppu- settembre): «loco posto sotto una montagna, et è assai
re la strada lungo la Sava fino ad Emona (Lubiana) e grosso essendone anche Bhei. Dalla parte di Ponen[te]
all’Italia27. Nel corso del II e poi del III secolo questo an[n]o un fortino con 4 torrioni cinti da mura con
asse viario aveva svolto la funzione di collegamento merli, et una porta di ferro chiusa. Questo da due parti
fondamentale tra occidente e oriente, come via di di Leua[nte], e Pone[nte] e cinto da due fiumicelli»35.
percorrenza di eserciti e imperatori. Un ruolo che di Il giorno seguente giunsero a (Mustapha) Pascha
lì a pochi anni sarebbe stato riproposto dal confronto Palanka:
tra l’Impero ottomano e quello asburgico28.

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Da Costantinopoli al Danubio

Questo Palanc è un forte al uso Turchesco


posto al piede // del monte in una pianicella. Qui
uiddi molte memorie notate, et un capitel di
colona corrinta, et una memoria alla sinistra
della porta del kaan, che n[on] potei legere, man-
candomi anche il tempo. Questo loco prima si
domandava Cricisme, et ora Palanc, e si uedono
uestigie d’altro Castello alla rippa d’un riuoletto
di sorgenti, et un vechio di 130 an[n]i36.

Si tratta dell’antica località di Remesiana, assunta a


ruolo di centro importante della Mesia Superiore a
partire dal II secolo e poi soprattutto in epoca cristia-
na. Nel 1637 Musa Pascha vi aveva fatto edificare una
poderosa fortezza, la più grande tra quelle collocate
lungo la strada, utilizzando i materiali dell’antico cen-
tro romano37. Dalle rovine provengono non molte
iscrizioni latine, di buona parte delle quali Marsili
fornì la trascrizione38, nonostante la mancanza di
tempo. Una di queste, incisa originariamente sulla
base di una statua in onore di Settimio Severo (Fig. 4),
probabilmente fu posta in occasione del passaggio
dell’imperatore e della famiglia imperiale nel 202, nel
corso del viaggio da Bisanzio a Roma che si svolse in
parte proprio lungo la stessa arteria stradale utilizza-
ta da Marsili39. il Danubio da Turchi detto Tuna, da Bulgari  Fig. 6
Lasciata Palanka il gruppo raggiunse nello stesso Duna, e compiendo il camino di 4 ore ariuassimo Carta che mostra l’assoluto
giorno Niš: «Nissa bagnata a Po[nente] dal fiume a Sargik, e in Bulgaro detto Grocica, con una // Dominio, che tiene Belgrado
della Servia tutta…
Nisan, che si congiunge con un bel ponte di legno Palanka, che restringe molte case coperte di
Biblioteca Universitaria
con molini, a Leua[nte] un uechio castelletto ora legno. Doppo hauer mangiato un pochetto di di Bologna, Fondo Marsili,
stanza d’un Pastore. A Tramo[ntana] hà un prato con pese salato del Danubio partissimo accompagna- ms. 50, c. 36
vestigie di muri, che dicono ui fosse altri forti et eret- ti da bon numero di gente con bandiere, e p[er] 5
ti il Bassa di Buda»40. ore trà coline di boschi coperte giungessimo con
Il 10 settembre la comitiva sostò ad Alexina «dove pioggia a Belgrado algendi.
ci è un kaane // con un castelletto fatto di legno e di La città di Belgrado stà situata doue la Saua nel
malta, con una porta sopra della quale ci erano can- Danubio sbocca da Tu[rchi] chiamato Tuna, da
noni»41. Molto simile fu la realtà incontrata il giorno Bulgari Dunau. Hà la fortezza da Tra[montana]
successivo, a Raž´ anj, «doue c’è un kane, e un castello situata sopra d’un colo, la di cui pendenza riguarda
al solito con canoni, e con alcune case di Bulgari»42, e il Danubio, regirando a pone[nte] la Saua mentre
a Paraćin «castello al solito dove ariuassimo con il questa da Pone[nte] p[er] Leua[nte] se ne uiene fin
camino di 6 ore». Il 12 settembre, oltrepassata Jagod- tanto incontri la città da quella parte sono i granai
na e superata la Morava «con un ponte belissimo di belissimi dove racolgono i frumenti del Ongaria, e
legno»43, fecero tappa a Batočina e la notte del 13 al poi uolta per Tra[montana] sbocando nel Danu-
villaggio di Kolare: «Questo loco ha un kane, et un bio p[er] una quarta di Tra[montana] in ver
Palank al solito»44. Il 14 settembre arrivarono final- Greca[le]. Hà un alta forterezza a mezo di detta…
mente alle rive del Danubio e a Belgrado. di dove auisono i fuochi della città, e salutano i
Passa. Vi sono 130 Ebrei, che han[n]o una Sinago-
Il di 14 due ore auanti giorno caminando ga, e pagano da 500 Reali. I Greci han[n]o il loro
p[er] boschi, e doppo la strada di tre ore scopersi Vladicha. I Latini han[n]o una chiesa tenuta da //

85
Stefano Magnani

Dopo ventiquattro giorni di marcia, intervallati


da brevi soste, Marsili era finalmente giunto alle rive
del fiume che avrebbe avuto per lui un ruolo decisivo
nel corso degli anni successivi. Tuttavia, in questa
occasione egli dovette accontentarsi di un primo
rapido contatto con la realtà danubiana46. Il riferi-
mento alle frequenti pestilenze nella regione sembra
confermare quanto egli scrisse nell’Autobiografia
circa l’impedimento posto in tal modo al progetto
originario di proseguire il viaggio lungo il fiume in
direzione di Buda e di Vienna47. Nel diario, tuttavia,
più che una minaccia alla prosecuzione del viaggio
precedentemente programmato, peste e febbri sem-
brano costituire un problema endemico e non viene
fatto alcun accenno a un eventuale cambiamento di
programma o di direzione della marcia. In ogni caso,
proprio gli eventi successivi all’arrivo sulla costa
adriatica e a Venezia indicano che la diffusione della
pestilenza era in quei mesi una tragica realtà. Sconsi-
gliato nella prosecuzione del viaggio lungo il grande
fiume, Marsili si ricongiunse ai precedenti compagni.
Essi risalirono per alcuni tratti la valle della Sava e
quella della Drina, prima di attraversare la Bosnia fino
a raggiungere Spalato, ove il gruppo giunse il 1 otto-
bre, venendo scortato nel lazzaretto. Il rientro a Vene-
zia avvenne via mare dopo il 17 ottobre, data alla
quale si arresta il diario, con la menzione di Cittano-
va e Umago, lungo la costa istriana48, e fu seguito
anch’esso da un periodo di sosta presso il lazzaretto,
durante il quale, il padre, che era andato a trovarlo, si
ammalò gravemente e morì49.
Il viaggio dalla capitale ottomana al Danubio
costituì dunque il primo approccio diretto di Marsili
alle realtà balcaniche e danubiane. Grazie al fatto di
essere stato almeno in parte preparato a Costantino-
poli, nei mesi che precedettero la partenza, con la
raccolta di notizie e di importanti documenti come il
kanunname, esso consentì a Marsili di farsi un qua-
dro sufficientemente preciso del territorio attraversa-
to, delle popolazioni che vi vivevano, del sistema di
organizzazione e di presidio militare attuato dallo
stato ottomano. Le conoscenze acquisite erano desti-
nate a influenzare le sue successive ricerche e attività
nella regione e a rimanere un costante riferimento
Zocolanti, et oltre ad alcune case lattine vi sono anche molti anni più tardi, quando ormai Marsili
mercanti Tedeschi, e Ragusei. Il Passa li tiene un avrebbe accumulato ben maggiori esperienze.
Mussolino. Vi sono in alcuni lochi arme imperiali. Infatti, durante il tragitto da Costantinopoli a Bel-
Questo clima frequentemente è sottoposto alla grado e poi a Spalato, Marsili ebbe modo di verificare i
peste, et a febre Quartane45. dati presenti sulle sezioni regionali del kanunname o

86
Da Costantinopoli al Danubio

sui documenti di altro tipo che recava con sé. È il caso


del Trattato delli Beilerbei, oggetto di numerosi appun-
ti a margine del testo che presentano lo stesso stile di
scrittura e trovano riscontro in alcuni brani della tra-
scrizione del viaggio di ritorno. Per questo tramite,
nonostante il tempo trascorso e gli interventi di revi-
sione effettuati sul testo, nel trattato sullo Stato milita-
re dell’Imperio Ottomanno si individuano ancora le
annotazioni che furono inserite in seguito alla prima
esperienza giovanile50, a testimonianza ulteriore sia
dell’importanza che il viaggio stesso rivestì come
momento iniziale dell’esperienza balcanica, sia del
metodo di lavoro e di progressivo accumulo della
documentazione che appare caratteristico di Marsili51.
In particolare l’interesse verso gli aspetti militari
sembra trovare una peculiare espressione nell’atten-
zione alla rete di fortificazioni poste ai margini della
strada, di cui Marsili distingue la gradazione, dalle
vere e proprie fortezze in muratura ai più semplici
forti in legno e terra, ai palanka in legno, oltre a
coglierne la dotazione di uomini e armi. Già nel corso zione di carte e scritti e giungendo persino a stipula-  Fig. 9
del viaggio di andata verso Costantinopoli egli era re accordi con il principe di Valacchia, Costantino Mappa delli miei Viaggi fatti
rimasto particolarmente colpito dalle opere di fortifi- Brâncoveanu55. in Posta…
Biblioteca Universitaria
cazione che erano state intraprese a Corfù dall’inge- Le trattative di pace non ebbero esito positivo, ma
di Bologna, Fondo Marsili,
gnere francese Philippe Beneti Vernede per conto di questo non impedì a Marsili di mettersi in luce con le ms. 50, c. 39
Venezia, di cui aveva fornito un resoconto dettagliato proprie attività. Frutto di queste sono anche alcune
al conte Riniero Marescotti52, e la prima esperienza mappe conservate nel Fondo Marsili della Biblioteca ⊳⊳ Fig. 7
balcanica potrebbe avere contribuito ad allargare le Universitaria di Bologna che oltre alla regione balca- Marchie dal Seraglio di Bosnia
sue conoscenze in questo ambito. Frutto ormai di nica o a sue singole aree illustrano meglio di ogni à Spalatro…
esperienze mature, è proprio l’analisi della funzione e altro documento l’importanza attribuita da Marsili al Biblioteca Universitaria
di Bologna, Fondo Marsili,
della costruzione della palanka che apre la sezione viaggio del 1680 e alle osservazioni effettuate durante ms. 50, c. 33
dello Stato militare dell’Imperio Ottomanno dedicata il suo svolgimento (Figg. 6-8). Tali mappe, inoltre,
ai sistemi di assedio e di difesa (Fig. 5)53. documentano e visualizzano la stretta connessione ⊳⊳ Fig. 8
Marsili tornò a percorrere ripetutamente la via da tra il sistema di vie di comunicazione e fortezze otto- Mappa di Seruia, Bosnia,
Costantinopoli a Belgrado tra il 1690 e il 1692, allor- mane e quello antico, ormai pienamente avvertita da Bulgaria, Walachia…
ché fu incaricato dall’imperatore Leopoldo I di una Marsili (Figg. 9-11), dopo circa dieci anni di esperien- Biblioteca Universitaria
di Bologna, Fondo Marsili,
missione segreta che lo riportò diversi mesi a Costan- za come ingegnere militare, e che forse proprio
ms. 50, c. 49
tinopoli, ufficialmente come accompagnatore e durante il viaggio da Costantinopoli a Belgrado era
segretario del nuovo ambasciatore inglese William stata per la prima volta intuita.
Hussey, inviato da Guglielmo III presso la Porta per
agevolare le trattative di pace tra i due imperi, natu- Nota alle carte
ralmente in funzione antifrancese. In realtà, il compi- Il tratto di strada tra Filippopoli e Belgrado per-
to affidato a Marsili era quello, ancora più delicato, di corso nel 1680 è rappresentato sulla mappa intitolata
sorvegliare l’operato dell’ambasciatore stesso, di cui Carta che mostra l’assoluto Dominio, che tiene Belgra-
Leopoldo non si fidava54. L’ampio margine d’azione do della Servia tutta (Biblioteca Universitaria di Bolo-
che ebbe in queste circostanze gli consentì di muo- gna (BUB), ms. 50, c. 36; Fig. 6), esplicitamente realiz-
versi in lungo e in largo nello spazio balcanico, racco- zata in base ai dati raccolti durante il tragitto. La
gliendo numerose informazioni e documenti che coscienza del ruolo nodale di Belgrado traspare in
avrebbe in seguito ampiamente utilizzato per la reda- effetti già dal diario di viaggio:

87
Stefano Magnani

«Marchie dal Seraglio di Bosnia à Spalatro, et à


Magarsca lochi posti alli Lidi dell’Adriatico, la prima
la feci nel mio viaggio da Costantinopoli l’Anno 1680
e l’altra per la mia Schiavitù».
Un insieme più ampio di percorsi compare nella
Mappa di Seruia, Bosnia, Bulgaria, Walachia (BUB,
ms. 50, c. 49; Fig. 8); in essa confluiscono informazio-
ni di altre fonti utilizzate per correggere le notizie
personalmente raccolte: «Mappa di Seruia, Bosnia,
Bulgaria, Walachia da me fatta con le relationi di più
esperte guide, e con le confuse notitie haueuo raccol-
te nel mio uiaggio da Costantinopoli à Spalatro l’An-
no 1680, e che molto lume diede per le moße
degl’Eserciti».
Il primo tratto del percorso seguito nel 1680, fino
a Sofia, è tracciato anche su una mappa redatta sulla
base delle notizie e dei dati raccolti però nel 1691 e
1692 (BUB, ms. 50, c. 39; Fig. 9): «Mappa delli miei
Viaggi fatti in Posta per più strade in Bulgaria, e Tra-
cia, per li trattatu di Pace frà li due Imperij Cesareo, et
Ottomano l’Anno 1691 e 92 con tutte l’annotationi
delle Strade e uestigie di Città Romane».
Il tratto da Filippopoli a Belgrado e poi la via da
Fig. 10  Carta che mostra l’assoluto Dominio, che Belgrado a Seraglio e quindi all’Adriatico è indicata
Mappa delle conquiste Cesaree, tiene Belgrado della Servia tutta, e delle strade di anche nella Mappa delle conquiste Cesaree (BUB, ms.
e Transauane, e di Walachia… Bosnia, Albania, Bulgaria restando queste Pro- 52, c. 41; Fig. 10), redatta nel 1690:
Biblioteca Universitaria
vincie divise solamente dal Monte Emo, e dai
di Bologna, Fondo Marsili,
ms. 50, c. 41 Fiumi Morova, Niß, Dril, e gl’uni, e gl’altri senza Mappa delle conquiste Cesaree, e Transaua-
difesa di piazze di modo, che sara sempre diffici- ne, e di Walachia, che fù da me fatta l’Anno 1690
le à Turchi, stando le frontiere come sono di per fondamento del proietto di pace si ripigliò
potere nè per trattati di iuridiche ragioni, ne per all’ora con la Porta unendo tutte le notitie per
forza esimere tali Provincie dal tributo à Belgra- uso del trafico dalla Transiluania in Walachia,
do. Le strade di Bulgaria, Bosnia le hò io medemo dalla Seruia all’Adriatico, con li douuti riguardi à
ricognosciuto nel mio viagio da Costantinopoli à Ragusi, e buoma intelligenza con la Republica di
Spalatro per terra l’anno 80 e quella d’Albania, Venezia.
che và à Uscopia è stata designata con l’informa-
tione di più esperti della mede[si]ma. Proprio le trattative di pace e le attività di intelli-
Questa è in più lochi errata, mentre fretulo- gence a Costantinopoli avrebbero indotto Marsili a
samente subbito perso Belgrado a Vienna si percorrere in numerose occasioni la via da Costanti-
uolse, che la meteßi in ordine, con le pocche nopoli a Belgrado, come viene indicato nella Carta
notizie haueuo potute hauere da guide e dal dell’Origine del Fiume Muriz sino in Adrianopoli
sopradetto mio viaggio. (BUB, ms. 52, c. 43; Fig. 11), facendo particolare atten-
zione alle antichità romane: «Carta dell’Origine del
Il tratto corrispondente alla seconda parte del Fiume Muriz sino in Adrianopoli, ò Valli di Soffia, e
viaggio, da Seraglio (Sarajevo) a Spalato, è rappresen- Filipopoli corse da me in posta trè uolte l’Anno 1691
tato sulla mappa intitolata Marchie dal Seraglio di per li trattati della pace. In questa ui sono più annot-
Bosnia à Spalatro (BUB, ms. 50, c. 33; Fig. 7), che pre- tationi d’Antichità Romane».
senta anche il percorso più meridionale per Magar-
ska effettuato durante il periodo della prigionia:

88
Da Costantinopoli al Danubio

Note
1 Marsigli è la forma del cognome che egli stesso utilizzò pre-
valentemente nei suoi scritti. Negli studi moderni in Italia è
prevalso l’uso, sia pure non esclusivo, della forma Marsili.
2 LUIGI FERDINANDO MARSILI, Danubius Pannonico-Mysicus,
observationibus geographicis, astronomicis, hydrographicis,
historicis, physicis perlustratus in sex tomus digestus ab Aloy-
sio Ferd. Com. Marsili, t. II, Hagæ Comitum, apud P. Gosse,
R. Chr. Alberts, P. de Hondt, Amstelodami, apud Herm.
Uytwerf & Franç. Changuion, 1726, in particolare si veda la
Praefatio. Nel primo volume dell’opera Marsili riporta le
mappe dei territori attraversati dal Danubio, indicando le
strutture antiche descritte nel secondo volume e facendo
ad esse frequenti rinvii. Oltre al contributo di PIERLUIGI
BANCHIG in questo volume, Balcani contesi: i luoghi di
Roma antica nel confronto fra Asburgo e ottomani, si riman-
da a GIOVANNI BRIZZI, Gli “Authores qui de Illyrico et Croa-
tia scripserunt”, in «Il Carrobbio», VIII (1982), in part. pp.
82-83; IDEM, L’esercito romano nella tradizione dell’antico:
l’esempio di Luigi Ferdinando Marsili, in BRIZZI, Studi milita-
ri romani, Bologna, Pàtron, 1983, in part. pp. 129-136.
3 BUB, Fondo Marsili, mss. 51 e 52.
4 Un tentativo di sintesi è dovuto a LODOVICO FRATI, Il viag-
gio da Venezia a Costantinopoli del Conte Luigi Ferdinando
Marsili (1679), in «Nuovo Archivio Veneto», n.s. 8 (1904),
pp. 63-94 e 295-316; la trascrizione di molti documenti
relativi al solo soggiorno a Costantinopoli è fornita da PIER
ENRICO FAVALINI, Luigi Ferdinando Marsili e le cose di Tur-
chia, Tesi di laurea (relatore Clemente Mazzotta), vol. I,
Bibliografia, introduzione, testi, indici, glossario, vol. II, Nota
filologica, Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Let-
tere e Filosofia, a.a. 1982-1983.
5 MARSILI, Osservazioni intorno al Bosforo Tracio overo Cana-
le di Costantinopoli Rapresentate in Lettera alla Sacra Real
Maesta di Cristina Regina di Svezia, in Roma, Nicolò Ange-
lo Tinassi, 1681, ristampato in «Bollettino di pesca, piscicol-
tura e idrologia», 1935, pp. 733-758. Cfr. BRUNO SOFFIENTI-
NO e MICHAEL E.Q. PILSON, The Bosporus Strait. A Special
Place in the History of Oceanography, in «Oceanography»,
18, 2 (2005), pp. 17-23; NADIA PINARDI, Misurare il mare.
Luigi Ferdinando Marsili nell’Egeo e nel Bosforo, 1679-1680,
Bologna, Bononia University Press, 2009.
6 Il periodo del soggiorno a Costantinopoli è descritto con
molti particolari in MARSILI, Autobiografia, messa in luce
nel II centenario della morte di lui dal Comitato Marsiliano,
a cura di EMILIO LOVARINI, Bologna, Zanichelli, 1930, pp. 8-
29. Sui rapporti allacciati da Marsili a Costantinopoli si
rimanda ad ANDREA GARDI, Osservando il nemico. Luigi Fer-
dinando Marsigli e il mondo turco, in L’Europa divisa e i 7 La serie di episodi è narrata, oltre che dallo stesso Marsili  Fig. 11
nuovi mondi. Per Adriano Prosperi, vol. II, a cura di MASSI- (Autobiografia, cit., pp. 14-19; IDEM, Stato militare dell’Impe- Carta dell’Origine del Fiume
MO DONATTINI, GIUSEPPE MARCOCCI e STEFANIA PASTORE, rio Ottomanno, incremento e decremento del medesimo. Del Muriz sino in Adrianopoli…
Pisa, Edizioni della Normale, 2011, pp. 94-95; MÓNIKA F. signore conte di Marsigli dell’Academia Reale delle Scienze di Biblioteca Universitaria
MOLNÁR, Luigi Ferdinando Marsigli e gli Ottomani. La fron- Parigi, e di Monpelieri, e della Societa Reale di Londra, e fon-
di Bologna, Fondo Marsili,
tiera asburgico-ottomana dopo la pace di Carlowitz, in La datore dell’Instituto di Bologna. Opera ornata di tavole taglia-
politica, la scienza, le armi. Luigi Ferdinando Marsili e la te in rame. Parte seconda, in Haya - in Amsterdamo, appres- ms. 50, c. 43
costruzione della frontiera dell’Impero e dell’Europa, a cura so Pietro Gosse, e Giovanni Neaulme, Pietro de Hondt,
di RAFFAELLA GHERARDI, Bologna, Clueb, 2010, pp. 148 e Adriano Moetjens, 1732, pp. 163-167), dai suoi principali
152-153; STEFANO MAGNANI, Il giovane Marsili tra scienza e protagonisti, Morosini e Civran, attraverso i dispacci inviati
politica: le lettere inedite da Costantinopoli, in La politica, la al Senato veneziano (si rimanda, in proposito, a DORES LEVI-
scienza, le armi, cit., pp. 217-218 e 233-235. WEISS, Le relazioni tra Venezia e la Turchia dal 1670 al 1684

89
Stefano Magnani

e la formazione della Sacra Lega, in «Archivio Veneto Tri- 17 BUB, Fondo Marsili, ms. 52, cc. 95r-110v.
dentino», VII (1925), pp. 29-32). Civran, inoltre, al ritorno 18 Sia pure con una diversa presentazione, l’organizzazione
dalla missione ne fornì un resoconto ufficiale allo stesso della cavalleria si ritrova in MARSILI, Stato militare, cit., pp.
Senato (PIETRO CIVRAN, Relazione di Costantinopoli del bailo 92-137.
Pietro Civrano. 1682, in Le relazioni degli ambasciatori vene- 19 BUB, Fondo Marsili, ms. 52, c. 95.
ti al senato durante il secolo decimosesto, edite da EUGENIO 20 Anche di questo documento Marsili conservò la traduzio-
ALBÈRI, s. III, vol. III, Firenze, Società Editrice Fiorentina, ne fornitagli da Giovanni Tarsia: BUB, Fondo Marsili, ms.
1855, ristampa anastatica in Relazioni degli ambasciatori 52, c. 586v.
veneti al Senato. Tratte dalle migliori edizioni disponibili e 21 Il cui nome compare sullo stesso salvacondotto.
ordinate cronologicamente, a cura di LUIGI FIRPO, vol. XIII, 22 La presenza dei bolognesi Foresti e Marsili (con indicazio-
Costantinopoli (1590-1793), Torino, Bottega d’Erasmo, ne errata del cognome) al seguito del bailo Civran fu regi-
1984, in part. pp. 282-285). Un resoconto fu pubblicato da strata da Antonio Olivieri, apprendista dragomanno (gio-
un compagno di viaggio che fu testimone di alcuni episodi vane di lingua) in servizio presso la sede del bailaggio vene-
(MICHELE BENVENGA, Viaggio di Levante con la Descrittione ziano a Costantinopoli (Enciclopedia morale e civile della
di Costantinopoli e d’ogn’altro accidente dato in luce dal sig. vita, costumi ed impegni di religione, Cosmopoli, 1724, edi-
abbate Michele Benuenga e consegrato all’Eminentiss. e Reue- zione e introduzione a cura di TONI VENERI, Edizioni digita-
rendiss. sig. cardinal Negroni Legato à Latere di Bologna, in li del Cisva, 2010, p. 13; edizione digitale consultabile all’in-
Bologna, per Giacomo Monti, 1688, pp. 163 e 177-183). Ne dirizzo internet http://www.viaggioadriatico.it/Viag-
riferì anche l’ambasciatore inglese John Finch nella sua cor- giADR/biblioteca_digitale/titoli/scheda_bibliografi-
rispondenza (si veda GEORGE FREDERICK ABBOTT, Under the ca.2011-01-19.5243353648).
Turk in Constantinople. A Record of Sir John Finch’s Embassy 23 BUB, Fondo Marsili, ms. 52, cc. 303r-358v (Diario del mio
1674-1681, London, McMillan & Co., 1920, pp. 281-283). viaggio da Costantinopoli a Venezia, 1680). FRATI, Op. cit.,
Cfr. MAGNANI, Il giovane Marsili, cit., pp. 225-230. pp. 307-316, ne ha fornito una parziale trascrizione.
8 MARSILI, Autobiografia, cit., p. 28. 24 Per alcune osservazioni sul diario del viaggio di andata si
9 Cfr. ÖZGUR KOLÇAK, A Bolognese polymath in ottoman rimanda a MAGNANI, Montenegro e Albania nei diari di
lands: the life and activities of Luigi Ferdinando Marsigli in viaggio di Jacob Spon e Luigi Ferdinando Marsili, in «Porto-
the Ottoman Empire, in Marmara Denizi 2010 Sempozyu- lano adriatico», 3 (2007), pp. 85-92.
mu, 25-26 Eylül, 2010, İstanbul (consultabile al sito 25 BUB, Fondo Marsili, ms. 52, c. 310v.
http://linux-server.ims.metu.edu.tr/index.php?option=- 26 MARSILI, Autobiografia, cit., p. 28.
com_content&view=article&id=21&Itemid=36). 27 L’importanza di questi percorsi e il ruolo di Sirmium come
10 MARSILI, Autobiografia, cit., p. 30. Benché non menzionato caput viae sono evidenti nelle fonti itinerarie antiche, come
da Marsili, Innocenzo XI potrebbe avere avuto un ruolo l’Itinerarium Antonini (123-138; 266-269), l’Itinerarium
anche nel favorire la partecipazione di Marsili alla missione Burdigalense (560-570) e la Tabula Peutingeriana (segm. IV-
diplomatica di Civran (cfr. MOLNÁR, Op. cit., p. 148). VIII). Si rimanda a Itineraria Romana, vol 1. Itineraria
11 Una svolta che traspare anche in MARSILI, Autobiografia, Antonini Augusti et Burdigalense, accedit tabula geographi-
cit., pp. 10-27. ca, edidit OTTO CUNTZ, Leipzig, in aedibus B. G. Teubneri,
12 Sulla sua figura si rimanda a MANFRED KRAMER, Einführung, 1929, e a RICHARD J. A. TALBERT, Rome’s World. The Peutin-
in MARSILI, Stato Militare dell’Imperio Ottomanno – L’Etat ger Map Reconsidered, Cambridge, Cambridge University
militaire de l’Empire Ottoman, Einführung MANFRED KRA- Press, 2010, in particolare pp. 158-161, con una tabella
MER, Register RICHARD F. KREUTEL, Graz, Akademische sinottica dei tre itinerari (immagini della Tabula e un utile
Druck-und Verlagsanst, 1972 (Nackdruck der Ausgabe database sono consultabili al seguente indirizzo internet
Den Haag – Amsterdam 1732), pp. VI-VII; MÓLNAR, Op. http://www.cambridge.org/us/talbert/). Queste fonti furo-
cit., pp. 148 e 153. no ben note allo stesso Marsili, che le elencò assieme a
13 MARSILI, Stato militare, cit., parte prima, pp. IX-X; IDEM, molte altre nella Praefatio al Danubius Pannonico-Mysicus.
Autobiografia, cit., pp. 20-21. Sull’uso delle fonti antiche da parte di Marsili si veda BRIZ-
14 Con il termine kanunname si identificava il codice di leggi ZI, L’esercito romano, cit., pp. 133-134.
che regolavano il sistema di tassazione su base locale e sta- 28 Lo studio fondamentale sul percorso rimane quello di CON-
tale, strettamente connesso all’apparato militare e ammini- STANTIN JOS. JIREČEK, Die Heerstrasse von Belgrad nach Con-
strativo; cfr. STANFORD SHAW, History of the Ottoman Empi- stantinopel und die Balkanpässe. Eine historisch-geographi-
re and modern Turkey, vol. I, Empire of the Gazis: The Rise sche Studie, Prag, Tempsky, 1877, in particolare pp. 113-138,
and Decline of the Ottoman Empire, 1280-1808, Cambrid- per la via in epoca turca. Per il periodo precedente si riman-
ge-New York, Cambridge University Press, 20022, pp. 100- da a MIHAILO POPOVIĆ , Die Wahrnemungen der Reisenden
103; SURAIYA FAROQHI, Approaching Ottoman History. An des 15. und 16. Jahrunderts auf Heerstraße von Budapest
Introduction to the Sources, Cambridge-New York, Cam- nach Kostantinopel, in «ÖOH», 44 (2002), pp. 643-656;
bridge University Press, 20042, p. 96. IDEM, Von Budapest nach Istanbul. Die Via Traiana im Spie-
15 In particolare il ms. 51, cc. 390-406 (Delle operazioni milita- gel der Reiseliteratur des 14. bis 16. Jahrhunderts, Leipzig,
ri delli Turchi), e il ms. 52, cc. 95r-110v (Trattato delli Beiler- Eudora-Verlag, 2006, in particolare pp. 103-200, con un
bei, Bei, Timarespahy, e Zaimalerspahy). ampio prospetto della letteratura di viaggio tra la fine del
16 MARSILI, Lettera-prefazione al catalogo dei manoscritti XIV e quella del XVI secolo.
orientali, in Scritti inediti di Luigi Ferdinando Marsigli rac- 29 Ms. 52, c. 304v.
colti e pubblicati nel secondo centenario della morte, a cura 30 La trascrizione fu fatta su un foglietto successivamente
di ALBANO SORBELLI, Bologna, Zanichelli, 1930, p. 178. aggiunto alla c. 349 del manoscritto. L’iscrizione, che risale
90
Da Costantinopoli al Danubio

40 Ms. 52, c. 311v. Le vestigia sono quelle dell’antico centro di


agli anni di Basilio II (976-1025), era stata già segnalata da
JOHN COVEL, Voyages en Turquie 1675-1677, texte établi, Naissus, per lungo tempo capoluogo della provincia di
annoté et traduit par JEAN-PIERRE GRÉLOIS, avec une préface Mesia e città natale dell’imperatore Costantino.
41 Ms. 52, cc. 31v -312r.
de CYRIL MANGO, Paris (Réalités Byzantines 6), 1998, pp.
42 Ms. 52, c. 312r.
104-105 e 365, nr. 12. Cfr. WILHELM KUBITSCHEK, Kemplens
43 Ms. 52, c. 312r.
Reise von Wien nach Constantinopel (1740), in «AEMÖ» 17
44 Ms. 52, c. 312v.
(1894), 54, nr. 1; CATHERINE ASDRACHA, Inscriptions byzan-
45 Ms. 52, cc. 312v-313r.
tines de la Thrace orientale (VIIIe-XIe siècles). Presentation
46 Mentre i compagni di viaggio procedevano al noleggio
et commentaire historique, in «AD», 44-46 (1989-1991), p.
301, nr. 85: † K(¥ri)e bo¸uei BasileºÛ despøtë tˆ n™Û. delle cavalcature, la sosta a Belgrado offrì a Marsili l’oppor-
31 Ms. 52, cc. 348v-r: IGBulg, III, 1, 902. Ms. 52, c. 349v: tunità di tornare a compiere qualche osservazione scientifi-
IGBulg, III,1 886. Ms. 52, c. 350r: CIL, III, 746 = CIL, III, ca, pesando l’acqua del fiume. Operazione che fu ripetuta
14207, 13 = AE, 1939, 116. Su quest’ultimo monumento cfr. sulla Sava, come risulta da alcune note appuntate su un
ERNST KALINKA, Antike Denkmäler in Bulgarien, Wien, A. foglio del taccuino di viaggio (ms. 52, c. 302r).
47 MARSILI, Autobiografia, cit., pp. 28-29.
Hölder, 1906, p. 38; DIMITER ZONTSCHEW, Inscriptions de la
48 Ms. 52, cc. 313v-318r.
Bulgarie méridionale, in «AA», LIII (1938), 203-204, nr. 3;
49 MARSILI, Autobiografia, cit., pp. 29-30.
Abb. 4. Di questa inscrizione Marsili risulta il primo testi-
50 MARSILI, Stato militare, cit. Com’è ovvio, per uno scritto che
mone.
32 Ms. 52, cc. 309r-310v. prende a modello il canunname trascritto a Costantinopoli
33 L’insediamento moderno coincide con l’antica Serdica. nel 1680, i riferimenti all’esperienza costantinopolitana
34 Ms. 52, c. 350v: SGLIBulg, 24: pollÅ tÅ ‘th patyÅrxoy. sono distribuiti in tutta l’opera. Vi sono però alcune pagine
Cfr. SEG, pollÅ tÅ ‘th to† patriårxoy. Si rimanda a STA- in cui riemerge in maniera esplicita il testo del diario.
NISLAV STANEV e Z ARKO Z HDRAKOV, For an Acclamation L’esempio più rilevante è sicuramente quello della descri-
from the Church of St. Sophia in Serdica - Au sujet d’une zione della popolazione insediata tra Adrianopoli e Filippo-
acclamation provenant de l’Eglise Ste Sophie à Serdica, in poli e dell’incontro con il Metropolita Dionisio (p. 24), da
«Archeologija», 42 (2001), pp. 20-29, i quali propendono confrontare con ms. 52, cc. 305v-307v.
51 Si rinvia a GARDI, Luigi Ferdinando Marsigli: come si orga-
per una datazione al regno di Giustiniano (527-565 A.D.),
che probabilmente fece restaurare la chiesa da cui provie- nizza la propria memoria storica, in La politica, la scienza,
ne l’iscrizione. Una seconda iscrizione, trascritta sullo le armi, cit., pp. 237-264.
52 BUB, cod. 1044, Fondo Marsili, ms. 51, cc. 94-100: Lettera
stesso foglio, corrisponde a IGBulg, IV, 1960, sia pure con
molte incertezze testuali. del Co. L.F. Marsili in cui dà relazione del viaggio fatto col
35 Ms. 52, c. 322r. Bailo di Venezia insino alla Cefalonia, andando a Costanti-
36 Ms. 52, c. 311v. nopoli, con osservazioni di tutti i paesi interposti in quel trat-
37 Cfr. JIRE?EK, Die Heerstrasse, cit., pp. 126-127. to di mare.
38 53 MARSILI, Stato militare, cit., t. II, p. 134 e relativa tavola.
Ms. 52, cc. 351v-352r: CIL, III, 1685 = IMS, IV, 69; MARSILI,
54 MARSILI, Autobiografia, cit., pp. 131-134. Cfr. LEVENTE
Danubius, II, cit. tab. 62, ricorda di averla vista sia nel 1680
sia nel 1690. Ms. 52, c. 353r: CIL, III, 1689 = CIL III, 8258 = NAGY, La frontiera, il buon governo e l’armonia mondiale.
IMS, IV, 76; la trascrizione di Marsili costituisce la più anti- L.F. Marsili sulla frontiera della Transilvania, in La politica,
ca testimonianza di questa epigrafe. Ms. 52, c. 354r: CIL, III, la scienza, le armi, cit., pp. 188-91; GARDI, Osservando il
1687 = IMS, IV, 73; questa stessa iscrizione è trascritta con nemico, cit., pp. 95-96.
55 Si veda GARDI, La Valacchia nella Descrittione delle Misie,
colore rosso anche in un’altra pagina del quaderno, poi uti-
lizzata per ulteriori annotazioni (ms. 52, c. 356v). Dacie e Illirico di Luigi Ferdinando Marsigli (1698), in Per
39 Cfr. HELMUT HALFMANN, Itinera principum. Geschichte und Teresa. Studi e ricerche in ricordo di Teresa Ferro, a cura di
Typologie der Kaiserreisen im Römischen Reich, Stuttgart, F. GIAMPAOLO BORGHELLO, DANIELA LOMBARDI e DANIELE
Steiner Verlag Wiesbaden, 1986, pp. 218 e 221. PANTALEONI, Udine, Forum Editrice Universitaria Udinese,
2009, pp. 589-623. Cfr. anche NAGY, Op. cit., p. 183.

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