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FRIEDRICH GOTTLOB FREGE

SENSO E SINGIFICATO

(Über Sinn und Bedeutung)

1892

di

PIETRO GENESINI

Padova 1998
Padova

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Revisione
inizio: 01/09/1998
fine: 14/11/1998

2
INDICE

PREMESSA................................................................5

PREMESSA................................................................5

L’OPERA DI FREGE ................................................6

PREMESSA ALL’ARTICOLO SENSO E


SIGNIFICATO (1892).................................................7

SENSO E SIGNIFICATO: IDENTITÀ E


AMPLIAMENTO DELLA CONOSCENZA .............8

ANALISI DELL’ARTICOLO SENSO E


SIGNIFICATO.......................................................... 11

GIUDIZI ANALITICI KANTIANI E IDENTITÀ


FREGHIANA ........................................................... 12

LOGICA E LINGUISTICA ..................................... 13

LINGUAGGIO COMUNE E TEORIA


FREGHIANA DEL SIGNIFICATO ........................ 15

RELAZIONE TRA SENSO E SIGNIFICATO ........ 16

FREGE E WITTGENSTEIN................................... 16

CONCLUSIONE ...................................................... 18

BIBLIOGRAFIA ...................................................... 19
OPERE DI F.G. FREGE ............................................. 19
OPERE DI F.G. FREGE IN TRADUZIONE ITALIANA ..... 19
OPERE SU F.G. FREGE ............................................. 19
STORIE DELLA LOGICA ............................................ 20
OPERE DI MATEMATICA E LOGICA CLASSICA ............ 20
IL PROBLEMA LOGICO E FILOSOFICO DELLE
ANTINOMIE: L’ANTINOMIA DEL MENTITORE ............. 20
ORIGINI E SVILUPPI DELLA LOGICA FUZZY ............... 20
OPERE SU G. PEANO, SULLA SCIENZA E SULLA
FILOSOFIA ITALIANA CONTEMPORANEA ................... 21
OPERE DI L. GEYMONAT ......................................... 21
OPERE DI FILOSOFIA ANALITICA ............................. 21
OPERE DEL NEOEMPIRISMO LOGICO ........................ 22
OPERE SUL NEOEMPIRISMO LOGICO ........................ 22
OPERE DI L. WITTGENSTEIN.................................... 22
L. WITTGENSTEIN: MONDO, LINGUAGGIO E LOGICA 22
ALTRE OPERE ......................................................... 23

3
4
Premessa In un ambiente con questi precedenti e tra-
dizionalmente legato a una cultura invecchiata
e provinciale, Geymonat comincia una pazien-
La prima traduzione di opere di F.G. Frege te opera di rinnovamento, ravvivando gli studi
(1848-1925) viene pubblicata da L. Geymonat di logica e traducendo, fin dal 1936, i lavori
nel 1948, con il titolo di Aritmetica e logica 1. stranieri più significativi5. Il tentativo di riag-
La raccolta è molto ristretta e non presenta il ganciare la cultura e la filosofia italiane alle ri-
complicato simbolismo freghiano, poiché la cerche d’oltralpe più avanzate è coronato da
cultura italiana dell’epoca mostrava il più ge- successo. I risultati sono significativi: la cultura
nerale disinteresse per gli studi di logica e di italiana si arricchisce della Storia del pensiero
metodologia della scienza. filosofico e scientifico (1971-1977) e soprattut-
G. Peano (1858-1932) aveva portato la lo- to di molteplici ricercatori, che si sono formati
gica italiana a risultati di altissimo livello tecni- alla scuola di Geymonat, per intraprendere poi
co, ma non era riuscito a dare luogo ad una strade diverse, o che motu proprio hanno ini-
scuola, che ne continuasse gli studi di logica 2. ziato ad interessarsi di scienza e di filosofia
Invece in campo filosofico si va affermando, della scienza 6.
verso la fine dell’Ottocento e gli inizi del No-
vecento, una tendenza antiscientifica, capeg- BUNGE, La causalità. Il posto del principio causale nel-
giata da B. Croce e da G. Gentile e dai loro la scienza moderna, Boringhieri, Torino 1970, p. 23). Più
numerosi discepoli, che porta la cultura filoso- sotto lo pone tra gli “oscurantisti”, insieme con Gentile,
fica italiana a staccarsi completamente dalla Boutroux, Bergson, Husserl, Scheler, Heidegger. Que-
cultura scientifica 3. La frattura tra pensiero sto stroncamento è giustificato dalle assurdità che il filo-
sofo di Pescasseroli scrisse sulla logica contemporanea
scientifico e pensiero filosofico dura fino agli e sulla scienza in genere, in particolare nella Logica
anni Settanta, con gravissimi danni alla cultura come scienza del concetto puro (1905), di cui dà qual-
e alla società italiane. che “perla” Mangione. Mette conto ricordare che la posi-
Il giudizio non sembri eccessivo, poiché un zione qui espressa rimane sostanzialmente immutata in
intellettuale come Croce, che aveva una grande tutto l’arco della produzione filosofica di questo autore.
responsabilità nei confronti della cultura italia- Cfr. MANGIONE C., La logica nel ventesimo secolo, in
na, non poteva, con estrema superficialità, af- GEYMONAT (a cura di), Storia del pensiero filosofico e
scientifico, Il Novecento cit., vol. VI, pp. 526-527.
fermare, in un periodo in cui la ricerca scienti- 5
L. Geymonat (1908-1991) si forma alla scuola neora-
fica compieva passi da gigante, che la scienza zionalistica di A. Banfi (1886-1957), che rifiuta come ar-
è mero sapere empirico e che le ricerche dei bitraria la distinzione tra sapere filosofico e sapere
logici contemporanei sono risibili. E in questo scientifico. Nel 1939 pubblica la traduzione di F. WAI-
atteggiamento dogmatico e pregiudiziale era SMANN, Introduzione al pensiero matematico (1936),
seguito dagli altri neo-hegeliani4. trad. it. di L. Geymonat, Boringhieri, Torino 1971 (nuova
ediz. con prefaz. di C. Mangione, Boringhieri, Torino
1
FREGE F.G., Aritmetica e logica, trad. it. di L. Ge- 1971). Nel 1946 è tra i fondatori del “Centro di Studi Me-
ymonat, Boringhieri, Torino 1948. todologici” di Torino. Riprende dopo la guerra l’attività di
2
Cfr. PEANO G., Opere scelte, a cura di U. Cassina, traduttore e di divulgatore, che intensifica a partire dagli
Roma 1957-59, voll. I-III. Su Peano cfr. TERRACINI A. anni Cinquanta, con una particolare predilezione verso le
(a cura di), In memoria di G. Peano, Cuneo 1955; CAS- opere dei neoempiristi. Nei primi anni Settanta porta a
SINA U., L’opera scientifica di G. Peano, “Rendiconti del termine, con un folto gruppo di collaboratori, la sua im-
seminario matematico-fisico di Milano”, 1933; GEYMO- presa più ambiziosa, una storia integrale della ragione e
NAT L., Peano e le sorti della logica in Italia, “Bollettino delle sue tecniche: la Storia del pensiero filosofico e
dell’UMI”, 1(1959). Per uno sguardo d’insieme dell’opera scientifico (1971-1977). Le iniziali posizioni razionalisti-
di Peano cfr. MANGIONE C., Logica e problemi dei fon- che antifilosofiche e antimetafisiche subiscono una radi-
damenti nella seconda metà dell’Ottocento, in GEYMO- cale modifica negli anni Sessanta con la conversione al
NAT L. (a cura di), Storia del pensiero filosofico e scien- marxismo, riletto attraverso la Dialettica della natura
tifico, Dall’Ottocento al Novecento, Garzanti, Milano (1883) di F. Engels. Di qui l’ampio spazio dedicato a
1972, vol. V, pp. 784-786. Marx, a Engels e a Lenin nella Storia del pensiero filoso-
3
Per un rapido panorama della cultura filosofica italiana fico e scientifico. La riproposta di una visione filosofica e
della prima metà del Novecento cfr. GARIN E., Crona- metafisica del mondo e della società si attua nel 1979
che di filosofia italiana (1900-1943), Laterza, Bari con Scienza e realismo. Cfr. GEYMONAT L. (a cura di),
2
1959 ; QUARANTA M., La filosofia italiana fino alla se- Storia del pensiero filosofico e scientifico, Garzanti, Mi-
conda guerra mondiale, in GEYMONAT L. (a cura di), lano 1971-1977, voll. I-VII; GEYMONAT L., Engels e la
Storia del pensiero filosofico e scientifico, Il Novecento, dialettica della natura, in GEYMONAT (a cura di), Storia
Garzanti, Milano 1972, vol. VI, pp. 294-391; GEYMO- del pensiero filosofico e scientifico, Dall’Ottocento al
NAT L., Notizie sulla filosofia italiana contemporanea, in Novecento cit., vol. V, pp. 332-371; ID., Scienza e reali-
GEYMONAT L. (a cura di), Storia del pensiero filosofico smo, Feltrinelli, Milano 1977.
6
e scientifico, Il Novecento cit., vol. VI, pp. 974-991. Della scuola di Geymonat (G. Giorello, M. Mondadori,
4
Ancor più negativo è il giudizio che uno scienziato, M. A. Bellone) non resta nulla. I nuovi ricercatori si sono
Bunge, dà di Croce: “Non è facile... dimenticare formati in una realtà culturale, politica e sociale che ren-
l’influsso nefasto esercitato sulla cultura italiana dal suo de superato il pensiero politico ed economico di Marx e
(di Croce) atteggiamento antilogico e antiscientifico” (M. soprattutto la visione dialettica della natura di Engels. I

5
Proprio per il mutato ambiente culturale C. posizioni indimostrate (i così detti cinque as-
Mangione, un logico della nuova generazione, siomi di Peano).
che si era formato alla scuola di Geymonat, Frege cerca di ricondurre la matematica
può riprendere la traduzione geymonatiana ed stessa alla logica, di definire cioè in via pura-
ampliarla considerevolmente 7. In questa nuova mente logica il concetto di numero e di dimo-
edizione, intitolata Logica e aritmetica, egli dà strare per questa via gli assiomi di Peano. “Le
preminenza, com’era nelle intenzioni di Frege, leggi del numero - scrive - debbono trovarsi
alla produzione logica, e ne presenta l’ostico nel più intimo rapporto con le leggi del pensie-
simbolismo dell’Ideografia 8. Frege riceveva ro” 11. Più precisamente il programma di Frege
così anche dalla cultura filosofica italiana quel consisteva nel definire in termini puramente
meritato riconoscimento che in patria aveva at- logici i concetti della matematica pura; e nel
teso invano per tutta la vita 9. derivare le “verità” della medesima a partire
da principi meramente logici e impiegando me-
L’opera di Frege todi di ragionamento del tutto esplicitati.
La realizzazione di questo programma ri-
chiedeva un’indagine preliminare e la succes-
Il processo di rigorizzazione che aveva in- siva sistemazione della logica, che così veniva
vestito la matematica a cavaliere dell’Otto- ad assumere la funzione di semplice strumento
cento con Cauchy e Abel, viene proseguito alla tecnico di lavoro.
fine del secolo da Peano e Frege 10. Ma proprio in quest’opera di sistemazione
Il primo aveva concluso l’aritmetizzazione e di rigorizzazione concettuale, “volto a giusti-
della matematica, già cominciata da K. Weier- ficare logicamente le proprietà dei numeri inte-
strass, mostrando che essa poteva essere defi- ri, vennero alla luce alcune gravissime anti-
nita per mezzo di soli concetti aritmetici e co- nomie dell’aritmetica, che la logica ordinaria
struita su tre soli concetti-base indefiniti (zero, (nemmeno se esposta col rigore di Peano) non
numero naturale, successivo) e su cinque pro- riusciva a risolvere” 12. Erano quesiti che dava-
no luogo a due risposte, ognuna delle quali
fatti più significativi sono questi: la presa di distanza del
PCI dall’URSS (1976) e il suo abbandono de facto delle
portava a una contraddizione. Questa scoperta
posizioni marxiste (anni Ottanta), la crisi economica e apre nella matematica moderna una gravissima
politica che ha frantumato l’URSS e che le ha tolto il ruo- crisi, la così detta “crisi dei fondamenti”, a
lo di Stato guida del movimento operaio internazionale tutt’oggi non interamente risolta 13.
(1989) e soprattutto il rapidissimo sviluppo di nuove
11
scienze come l’informatica e di nuovi strumenti operativi I precedenti di Frege non vanno individuati nella filoso-
come i computer. fia trascendentale di Kant né nell’apologia dei fatti o nel
7
FREGE F.G., Logica e aritmetica, trad. it. di L. Ge- fenomenismo di Comte, bensì nella teoria della cono-
2
ymonat-C. Mangione, Boringhieri, Torino 1948, 1965 . scenza di Platone, che negli ultimi anni era giunto su po-
8
Ivi. sizioni matematistiche. Secondo Frege noi partecipia-
9
Per la bibliografia di e su Frege cfr. GEYMONAT(a cu- mo, anche se in un disvelamento progressivo, alle leggi
ra di), Storia del pensiero filosofico e scientifico, del pensiero e le leggi del pensiero ci fanno conoscere in
Dall’Ottocento al Novecento cit., vol. V, pp. 982-983; modo oggettivo la realtà dell’esperienza. Cfr. KANT I.,
FREGE, Logica e aritmetica cit., p. 10. Per un inqua- Critica della ragione pura, trad. it. di G. Colli, Adelphi,
2
dramento storico di Frege cfr. TRINCHERO M., La for- Milano 1976 ; COMTE A., Cours de philosophie positi-
tuna di Frege nell’Ottocento, “Rivista di filosofia”, 1964; ve, Paris 1830-1842, voll. I-VI; Schleicher, Paris 1908;
TRINCHERO M., La filosofia dell’aritmetica di G. Frege, Oeuvres, Éditions Anthropos, Paris 1968-1971, voll. I-
Torino 1967; ed anche AIMONETTO I., Il concetto di XII; trad. it. Corso di filosofia positiva, a cura di A. Ve-
numero naturale in Frege, Dedekind, Peano, “Filosofia”, daldi, Paravia, Torino 1957; Corso di filosofia positiva, a
2
1969; ID., Frege e la sintesi numerica, “Filosofia”, 1971. cura di F. Ferrarotti, UTET, Torino 1979 , voll. I-II.
12
Sulla dimensione filosofica dell’opera di Frege cfr. AN- Geymonat xxx.
13
GELELLI I., Study on G. Frege and traditional philo- Russell cerca di superare il problema delle antinomie
sophy, Dordrecht 1967; LARGEAULT J., Logique et phi- con la teoria dei tipi, che presenta nei Principia mathe-
losophie chez Frege, Parigi 1970; LINKE P., G. Frege matica (1910-1913) che scrive in collaborazione con
als Philosoph, “Zeitschrift für philosophisce Forschung”, Whitehead. Nel 1923 ha una intuizione, che poi lascia
1946; MORTAN G., G. Freges philosophische Bedeu- perdere, di abbandonare parzialmente il principio di non
tung, Jena 1954; PAPST W., G. Frege als Philosoph, contraddizione della logica classica. L’intuizione è rac-
Berlino 1932; STERNFELD R., Frege’s logical theory, colta da M. Black (1937), quindi da L.A. Zadeh (1965), e
Southern 1966; WALKER J.D.B., A study on Frege, dà luogo a una logica polivalente, oggi nota come logica
Londra 1965. fuzzy. La logica fuzzy peraltro non ha incontrato il favore
10
Per un panorama generale della logica nella seconda dei logici classici, che - soprattutto W.V.O. Quine -
metà dell’Ottocento cfr. MANGIONE C., La logica nel l‘hanno attaccata con estrema violenza. Cfr. WHITE-
ventesimo secolo, GEYMONAT, Storia del pensiero HEAD A.N.-RUSSELL B., Principia mathematica, Uni-
2
filosofico e scientifico, Dall’Ottocento al Novecento cit., versity Press, Cambridge 1910-1913, voll. I-III; 1925 ,
vol. V, pp. 755-830 (Frege è trattato alle pp. 807-23); e rist. 1935, 1950; RUSSELL B., Vagueness, “Australian
MANGIONE C., Introduzione a FREGE, Logica e arit- Journal of Philosophy”, 1(1923; BLACK M., Vagueness:
metica cit., pp. 7-81. An Exercise in Logical Analysis, “Philosophy of Sci-

6
Frege aveva porta a termine la sua impresa, Premessa all’articolo Senso e si-
quando Russell lo informa che nei fondamenti
del suo sistema aveva scoperto una antinomia. gnificato (1892)
Egli ne è a tal punto colpito, che cessa la sua
produzione di logica per dedicarsi ad altri ar- L’articolo Senso e significato fa parte di
gomenti. una serie di quattro articoli che Frege scrive
La sua opera è continuata dallo stresso per facilitare la lettura dei “simboli” dei Grun-
Russell con importanti contributi all’analisi del- dgesetze der Arithmetik (Principi dell’A-
le antinomie matematiche e alla “logicizzazio- ritmetica) di imminente pubblicazione 16.
ne” dell’aritmetica 14. L’esperienza negativa della Begriffsschrift
I tentativi di superare questo impasse hanno (Ideografia, come traduce Peano, 1879) e delle
una grande importanza filosofica e una notevo- Grundlagen der Arithmetik (Fondamenti
le influenza sulla nascita del neoempirismo lo- dell’Aritmetica, 1884), accolte freddamente
gico 15. dai matematici a causa del loro simbolismo,
l’avevano convinto a pubblicare questi articoli,
ence”, 4(1937), pp. 427-455. Cfr. anche BLACK M., The “destinati ad illustrare in forma piana, rigorosa
Semantic Definition of Truth, “Analysis”, 8(1948), pp. e “accessibile” le idee precedentemente espo-
49-63 (trad. it. La definizione semantica di verità, in A- ste nei Fondamenti (per quanto si riferisce so-
A.VV., Linguaggio e filosofia, trad. it. di F. Salvoni, Boc-
ca, Milano 1953, pp. 115-137); ZADEH L.A., Fuzzy Set,
prattutto alla teoria del concetto) e la teoria del
“Information and Control”, 8(1965), pp. 338-353; KO- significato con le relative modificazioni che da
SKO B., Il fuzzy-pensiero. Teoria e applicazioni della questa deriva(va)no alla logica” 17.
logica fuzzy (1993), trad. it. di A. Lupoli, Baldini & Ca- Essi apparvero a breve distanza gli uni da-
stoldi, Milano 1997; QUINE W.V.O., Il problema del si- gli altri, nel seguente ordine cronologico:
gnificato (1951), Roma 1966; ID., Logica e grammatica Sul principio d’inerzia, (tradotto in parte da
(1970), Il Saggiatore, Milano 1981; ID., I modi del para- Mangione col titolo Concetto e rappresenta-
dosso e altri saggi (1976), Il Saggiatore, Milano 1975;
ID., What Price Bivalence?, “Journal of Philosophy”,
zione), 1890;
febbr. 1981, pp. 90-95. Per l’analisi di una specifica anti- Funzione e concetto, 1892;
nomia, quella del mentitore, cfr. TARSKY A., Il concetto Concetto e oggetto, 1892;
di verità nei linguaggi formalizzati (1933-1935), in RI- Senso e significato, 1892 (presente sia nella
VETTI BARBÒ F., L’antinomia del mentitore nel pensie- raccolta di Geymonat che in quella di Mangio-
ro contemporaneo. Da Peirce a Tarsky, Vita e Pensiero, ne) 18.
Milano 1961, pp. 395-677, che raccoglie i testi dei mag- Nel primo articolo Frege polemizza equili-
giori autori che hanno analizzato l’antinomia, e una este- bratamente con Ludwig Lange sul principio da
sa bibliografia.
14
Lo sforzo più significativo è costituto dai Principia ma-
cui prende il titolo l’articolo, e coglie
thematica (1910-13), scritti con Whitehead. Accanto a l’occasione per ribadire la natura logica del
questa produzione accademica il logico americano af- concetto (che è oggettivo), da distinguere dalla
fianca una intensa attività pubblicistica, per diffondere rappresentazione (che è soggettiva).
presso il vasto pubblico la problematica logica e mate- Nel secondo, analizzando le funzioni, at-
matica. Cfr. WHITEHEAD-RUSSELL, Principia mathe- tacca i formalisti contemporanei, perché nelle
matica cit.; RUSSELL B., Introduzione alla filosofia ma-
tematica (1917), trad. it. di E. Carone, Newton Com- rismo logico cfr. BARONE F., Il neopositivismo logico,
2
pton, Roma 1989 ; ID., La conoscenza umana (1948), 2
Loescher, Torino 1954; Laterza, Bari 1976 ; PASQUI-
Longanesi, Milano 1963; ID., Misticismo e logica e altri NELLI A. (a cura di), Il neoempirismo, UTET, Torino
2
saggi (1927 ), trad. it. di L. Pavolini, Longanesi, Milano 1969; WEINBERG J., Introduzione al positivismo logico
1964; xxx (1936), trad. it. di L. Geymonat, Boringhieri, Torino 1950;
15
Cfr. HAHN H.-NEURATH O.-CARNAP R., La conce- MEOTTI A., Sviluppi dell’empirismo logico, in GEYMO-
zione scientifica del mondo (1929), Laterza, Bari 1979; NAT (a cura di), Storia del pensiero filosofico e scientifi-
CARNAP R., La costruzione logica del mondo - Pseu- co, Il Novecento cit., vol. VI, pp. 242-293.
3
doproblemi nella filosofia (1928, 1966 ), a cura, trad. it. 16
Cfr. FREGE F.G, Grundgesätze der Aritmetik, 1893-
e introd. di E. Severino, Fabbri, Milano 1966; a cura, 1903, voll. I-II. Sulla soluzione di Frege circa i rapporti tra
trad. it. e introd. di E. Severino, UTET, Torino 1997; ID., senso e significato cfr. THIEL C., Sinn und Bedeutung
Die physikalische Sprache als Universalsprache der in der Logik G. Freges, Meisenheim am Glan 1965;
Wissenschaft, “Erkenntnis”, 1932; ID., Logical Founda- BARLETT J.M., Funktion und Gegenstand. Eine Unter-
tion of Unity of Sciences, “International Encyclopedia of suchung in die Logik von G. Frege, Monaco 1961;
Unified Sciences”, Chicago 1938, vol. I, pp. 42-62; NA- BERGMANN G., Frege’s hidden nominalismus, “The
GEL E., La struttura della scienza. Problemi di logica philosophical Review”, 1958; GEACH P., On Frege’s
nella spiegazione scientifica (1961), Feltrinelli, Milano way out, “Mind”, 1956; MARTIN R.M., On the Frege-
5
1968, 1984 ; NEURATH O., Physikalismus, “Scientia”, Church theory of meaning, “Philosophy and phenome-
L(1931); ID., Radicaler Physikalismus und “Wirkliche nological Research”, 1963; QUINE W.V.O., On Frege’s
Welt”, “Erkenntnis”, 1934; ID., Einheit der Wissenschaft way out, “Mind”, 1955; e “Rivista di filosofia”, 1955.
als Aufgabe, “Erkenntnis”, 1-3(1935); ID., Erster Interna- 17
MANGIONE , Introduzione a FREGE, Logica e arit-
tionaler Kongress für Einheit der Wissenschaft in Paris metica cit., p. xx
1935, “Erkenntnis”, 6(1935), pp. 536-538. Sul neoempi- 18
FREGE, Logica e aritmetica cit., p. 374-405.

7
proposizioni matematiche non distinguevano la
forma dal contenuto, il senso dal significato. Senso e significato: identità e
Nel terzo Frege analizza il concetto sotto
l’aspetto logico, e cioè per quel carattere che ampliamento della conoscenza
gli conferisce una sua consistenza specifica,
inconfondibile: il carattere predicativo. § 1 L’uguaglianza è un rapporto fra oggetti
Il quarto, che qui viene riassunto, “analizza o fra nomi di oggetti? Il motivo principale che
il principio d’identità dal punto di vista della sembra militare in favore della seconda tesi è
logica formale moderna., le difficoltà insite in questo: a = a e a = b sono due proposizioni di
tale principio vengono risolte da Frege facendo valore conoscitivo diverso, perché la prima va-
ricorso alla distinzione fra senso e significa- le a priori, mentre la seconda contiene spesso
to” 19. ampliamenti della nostra conoscenza e non
L’articolo, senza ricorrere a un simbolismo sempre può essere fondata a priori. Invece, se
accessibile ai soli iniziati, e quindi normalmen- vedessimo nell’identità un rapporto fra gli og-
te incomprensibile per un filosofo, “ci addita la getti (designati dai nomi) scomparirebbe ogni
possibilità di una sintassi logica del linguaggio, diversità fra le proposizioni a = a e a = b 22.
assai più profonda che la sintassi conosciuta
dai filologi, e assai più capace di essa a pene- L’uguaglianza dunque afferma un rapporto
trare nelle complicatissime forme del pensiero fra nomi, non fra oggetti. Però essa non riguar-
espresso” 20. da il modo di scegliere i nostri segni, bensì il
La distinzione fatta da Frege tra senso e si- modo d’indicare gli oggetti. Altrimenti si ca-
gnificato è accettata pressoché unanimemente drebbe nella difficoltà appena superata, che
da tutti i logici, e il suo programma di cioè a = a e a = b esprimano la stessa cono-
un’analisi sintattica del linguaggio, giudicato scenza.
ugualmente importante, viene ripreso ed ap- Vediamo un esempio. Le tre mediane di un
profondito dai logici e dalle correnti di logica triangolo a, b, e c s’incontrano nel punto P. Es-
successive: Russell, Wittgenstein, Tarsky, il so può essere indicato sia come punto
Wiener Kreis e gli sviluppi successivi del neo- d’incidenza di a con b, sia come punto
empirismo logico, la filosofia analitica ingle- d’incidenza di b con c. Tali nomi, pur desi-
se 21. gnando lo stesso oggetto, ci indicano però an-
che il modo particolare in cui questo oggetto ci
viene dato. Pensando ad un segno, pertanto,
19
dovremo collegare ad esso due cose distinte:
20
GEYMONAT L., Introduzione a FREGE, XXXX. non soltanto l’oggetto designato, che si chia-
Ivi, p. xx merà “significato di quel segno”, ma anche il
21
Cfr. CASARI E., La logica del Novecento, Loescher, “senso del segno”, che denoterà il modo come
Torino 1981; KNEALE W.C.-KNEALE M., Storia della
logica, trad. it. di A.G. Conte-L. Cafiero, Einaudi, Torino
l’oggetto viene dato 23.
1972; MUGNAI M., La logica da Leibniz a Frege, Loe- 22
scher, Torino 1982. Per Frege quindi i giudizi analitici permettono effetti-
vamente un ampliamento della conoscenza. Con questa
tesi il logico tedesco polemizza con forza contro Kant,
che aveva considerato i giudizi analitici delle semplici
tautologie. La polemica riguarda però anche l’altro ca-
posaldo del trascendentalismo kantiano: la tesi
dell’esistenza di giudizi sintetici a priori, la cui esistenza
sarebbe dimostrata proprio dai giudizi dell’aritmetica e
della geometria. Frege insiste con vigore sul fatto che
senza oggetto la conoscenza non è possibile o è man-
chevole (la figura mitologica di Ulisse), perché non si
alza ai valori di verità. Cfr. KANT, Critica della ragion
pura cit.; ID., Primi principi metafisici della scienza della
natura (1797), trad. it. di L. Galvani, Cappelli, Bologna
1959; e a cura di Silvestro Marcucci, Giardini Editori, Pi-
sa 2003.
23
Il binomio Sinn e Bedeutung è stato diversamente
tradotto dai vari autori: connotazione e denotazione, in-
tensione ed estensione, e simili). Mangione, come pure
Geymonat, li traduce con senso e significato, “perché
Frege stesso in una sua lettera a Peano - rimasta fino
ad oggi inedita - [...] suggerisce quale corrispondente
italiano più appropriato per Bedeutung, i termine signifi-
cazione” e per Sinn il termine senso” (FREGE, Logica e

8
§ 2 In genere ad un dato segno corrisponde so. In altre parole i primo è oggettivo, la se-
un senso determinato, e a questo corrisponde conda è privata, il terzo è pubblico.
di nuovo un significato determinato; invece a
un dato significato (cioè a un dato oggetto) non § 4 Quindi, quando si coglie una distinzione
corrisponde sempre un unico senso. Insomma tra parole o tra espressioni o tra intere proposi-
zioni, possiamo riconoscere che esistono tre
un segno —>un senso —>un significato gradi di differenza. La differenza può riguarda-
re: o soltanto le rappresentazioni, o il senso ma
ma non il significato, o infine anche il significato.

un significato —> molti sensi (oggetto) § 5 Che cosa sono il senso e il significato di
un’intera proposizione assertoria? Una propo-
È possibile che un enunciato costruito in sizione siffatta contiene un pensiero (cioè un
modo grammaticalmente corretto abbia un contenuto oggettivo che può costituire il pos-
senso. Ciò non implica che ad esso corrisponda sesso comune a molti); bisogna quindi stabilire
sempre un significato. Ad esempio l’e- innanzi tutto se il pensiero è il senso o il signi-
spressione “la serie meno convergente” ha un ficato della relativa proposizione.
senso, man non un significato, perché - data Prendiamo una proposizione significante
una qualunque serie convergente - se ne può (ad esempio: “La stella del mattino è un corpo
trovare un’altra pure convergente, ma meno illuminato dal sole”) e sostituiamo in essa, al
della prima. posto di una parola, un’altra con lo stesso si-
Ordinariamente, quando si usa una parola, gnificato, ma con senso diverso (“La stella del-
ciò di cui si vuole parlare è il suo significato. la sera è ecc.”). Questa sostituzione non può
Nel discorso indiretto però il significato (cioè certamente influire sul significato della propo-
l’oggetto) viene ad essere il discorso stesso. sizione. Ma che cosa è accaduto al pensiero
contenuto nella proposizione stessa? Esso è
§ 3 Dal significato e dal senso di un segno modificato. Infatti, se uno non sapesse che la
va poi tenuta ben distinta la rappresentazione “stella del mattino” è lo stesso che la “stella
che lo accompagna. Se il significato di un se- della sera”, riterrebbe vera l’una e falsa l’altra
gno è un oggetto percepibile coi sensi, la rap- proposizione. Dunque il pensiero di una propo-
presentazione che ho di esso è invece una mia sizione non può costituire il suo significato;
immagine, originatasi dal ricordo sia delle im- piuttosto dovremo vedere in esso il senso della
pressioni sensoriali che delle mie attività. proposizione considerata.
L’immagine è mescolata coi sentimenti, è in- Ma che cosa sarà il suo significato? Oppure
certa, non si collega sempre al medesimo senso esso non c’è? È possibile che, come per i nomi,
ed è soggettiva, poiché varia da uomo ad uo- esistano proposizioni fornite di senso ma non
mo. Ad esempio un pittore e un cavallerizzo di significato, come questa: “Ulisse fu sbarcato
collegheranno rappresentazioni assai diverse al ad Itaca mentre dormiva profondamente”; do-
nome “Bucefalo” 24. ve il termine “Ulisse” non designa nessun per-
Questo fatto distingue in modo essenziale sonaggio determinato reale, oggettivo, bensì un
la rappresentazione dal senso o dal significato. personaggio mitico.
Il significato di un nome proprio è l’oggetto
che noi indichiamo con esso; la rappresenta- Il pensiero di una proposizione perde una
zione che ne abbiamo è invece completamente parte del suo valore se una sua parte manca di
soggettiva. Fra l’una e l’altra sta il senso, che significato. È dunque giusto non accontentarsi
non è più soggettivo come la rappresentazione, del senso della proposizione, ma cercarne an-
ma non coincide nemmeno con l’oggetto stes- che il significato. Questo perché c’interessa il
valore di verità della nostra proposizione. Se
aritmetica cit., p. 374). La lettera in questione è ivi pub- viene a mancare questo interesse per la verità,
blicata a p. 598 sgg., il passo che interessa è a p. 602).
24
cessa senz’altro questa carenza del pensiero 25.
Conviene indicare i termini tecnici usati nel corso
dell’articolo: nome proprio: qualsiasi termine che serva a 25
In questa tesi si trovano i fondamenti dell’ontologia
denotare un singolo oggetto (§ 1); nome proprio: qualsi- platonica del logico tedesco: termini intersoggettivi ri-
asi proposizione secondaria che serva a denotare un mandano a una realtà oggettiva. Pertanto la conoscenza
singolo pensiero, un singolo ordine ecc. (§ 7); giudizio: umana è conoscenza effettiva delle cose, è conoscenza
non il mero concepire un pensiero, ma il riconoscimento oggettiva. Da questa tesi deriva immediatamente la tesi
della sua verità (§ 6); pensiero: non l’atto soggettivo del successiva, che allo scienziato interessano i valori di
pensiero, ma il suo contenuto oggettivo, che può costitu- verità delle proposizioni, cioè il vero e il falso. La cono-
ire il possesso di molti (§ 5); rappresentazione: il risulta- scenza poi è soltanto empirica: non si esclude, anzi si
to del ricordo soggettivo delle impressioni sensoriali (§ constata l’esistenza di oggetti culturali, come Ulisse; ma
3). si afferma che essi non appartengono al mondo della
conoscenza, perché non si può dire di essi né che siano

9
Poiché cerchiamo il significato della parte di verità? La risposta è, almeno parzialmente,
di una proposizione quando, e soltanto quando, negativa, perché sappiamo che il significato del
sorge in noi il problema del suo valore di veri- discorso indiretto non è un valore di verità.
tà. Per valore di verità di una proposizione io Il significato delle proposizioni indirette (in-
intendo la circostanza che essa sia vera o falsa. trodotte dal “che”) non è un valore di verità ma
Altri valori di verità non ci sono. un pensiero; e il senso sarà quello delle se-
Ogni proposizione assertoria pertanto va guenti parole “il pensiero che...”. Ciò avviene
considerata come un nome proprio; e il suo si- dopo i verbi “dire”, “udire”, “pensare”, “essere
gnificato - posto che vi sia - dovrà essere o il persuaso” e analoghi.
vero o il falso. Il fatto che sia indifferente per la verità del
Ora, se il significato d’una proposizione è periodo complessivo se quel pensiero sia vero
dato dal suo valore di verità, allora tutte le pro- o falso, mostra che il significato delle proposi-
posizioni vere avranno lo stesso significato e zioni secondare è proprio un pensiero.
così tutte quelle false.
Inoltre in una proposizione è importante sia Ad esempio: “Copernico credeva che le traiettorie dei
il significato che il pensiero, perché ciò che pianeti fossero cerchi” (pensiero falso);
produce conoscenza è il pensiero insieme col “Copernico credeva che il moto apparente del Sole fosse
suo significato, ossia con il suo valore di verità. prodotto dal moto reale della Terra” (pensiero vero).
Possiamo quindi concepire il “giudicare”
come un “sollevarsi di un pensiero al suo valo- In ambedue le proposizioni la verità della
re di verità” 26. principale non include né esclude quella della
secondaria. Bisogna però tenere presente che il
§ 6 Abbiamo visto che il valore di verità significato di una proposizione non coincide
rimane intatto quando nella proposizione in e- sempre con il suo valore di verità , così che
same si sostituisce un’espressione con qualche non sempre è possibile, per esempio, sostituire
altra avente lo stesso significato; vediamo ora il il termine “Venere” all’espressione “stella del
caso che l’espressione da sostituire sia essa mattino” 27.
stessa una proposizione.
In questo caso il valore di verità di una § 7 In questi casi le parole hanno, nelle
proposizione composta dovrà rimanere immu- proposizioni secondarie, un significato indiretto
tato quando sostituiamo in essa, al posto di una e così pure le proposizioni, cioè non un valore
sua proposizione parziale, qualche altra avente di verità, ma un pensiero, un ordine, una pre-
lo stesso valore di verità. È possibile però in- ghiera ecc.
contrare delle eccezioni quando la proposizio- Ci sono però altre proposizioni secondarie
ne composta o quella parziale sono discorsi di- che usano le parole nel loro senso ordinario, e
retti o indiretti. ciò malgrado non hanno, come senso, un pen-
Ora il significato delle proposizioni secon- siero, né hanno come significato un valore di
darie è, come quello delle primarie, un valore verità. Sono per esempio le relative 28.
veri né che siano falsi. La conoscenza quindi è cono- Ad esempio: “Chi scoperse la forma ellittica delle traiet-
scenza empirica, conoscenza della realtà, cioè soltanto torie dei pianeti morì in miseria”,
conoscenza scientifica. Sull’ontologia di Frege cfr. A-
A.VV., Essays on Frege, a cura di E.D. Klemke, Urbana
1968; EGIDI R., Ontologia e conoscenza matematica,
dove la secondaria (relativa) non può esse-
Firenze 1963; GENESINI P., Scienza e filosofia nella re trasformata in principale (a causa del “chi”),
seconda rivoluzione scientifica. Frege ed Einstein, “Atti né è perciò completa. Quindi il senso della
d. Accad. Naz. d. Lincei”, 3-4 (1978), pp. 156-174; proposizione secondaria ora considerata è esso
GROSSMANN R., Frege’s ontology, “Mind”, 1961; JA-
27
CKSON H., Frege’s ontology, “Mind”, 1960; WELLS R., Con questa analisi e con quelle che seguono l’autore
Frege’s ontology, “Review of Metaphysics”, 1951. sposta decisamente le ricerche di logica verso l’analisi
26
Frege rovescia la posizione platonica: per Platone la del linguaggio naturale e “invade” il campo della linguisti-
realtà prima è costituita dalle idee, di cui le cose sono ca. Qualche anno dopo F. de Saussure (1857-1913) po-
copie imperfette, realtà seconda, immersa nel divenire; ne le basi alla linguistica moderna. Cfr. DE SAUSSURE
invece per Frege il mondo delle idee designa il mondo F., Corso di linguistica generale (1916, postumo), a cu-
delle cose e la conoscenza più importante è quella delle ra di T. De Mauro, Laterza, Bari 1968. Su de Saussure
cose. I motivi di questa divergenze sono importanti: Pla- cfr. AA.VV., F. de Saussure (1857-1913), Ginevra
2
tone si comporta da filosofo e da politico, Frege da 1962 ; DE MAURO T., Introduzione alla semantica, La-
scienziato. Platone dà la priorità al mondo delle idee terza, Bari 1965.
28
perché vuole trovare in esso un fondamento assoluto È significativo poi il fatto che l’articolo di Frege sia
alle leggi e alla vita conflittuale dentro la πολις; Frege comparso in una antologia di filosofia del linguaggio. Cfr.
invece si preoccupa unicamente di fondare una cono- AA.VV., La struttura logica del linguaggio, a cura di A.
scenza oggettiva, scientifica. Bonomi, Bompiani, Milano 1973.

10
pure un pensiero incompleto, e il suo significa- non può essere sostituita da un’altra con lo
to non è un valore di verità, ma Keplero. stesso valore di verità.
Le lingue hanno il difetto di rendere possi-
bili forme grammaticali che sembrano denotare § 11 È difficile esaurire tutte le possibilità
un oggetto, mentre non è in effetti così. È faci- che presenta la lingua. Ad ogni modo si ricava
le per esempio constatare che l’espressione “la con sufficiente probabilità la tesi che i casi, nei
volontà del popolo” non denota alcun significa- quali una proposizione secondaria non può ve-
to preciso, almeno generalmente riconosciuto. nire sostituita da un’altra avente lo stesso valo-
re di verità, non dimostrano proprio nulla con-
§ 8 Ci sono poi altre proposizioni che si tro la tesi da noi esposta che il valore di verità
possono ridurre a nomi. Per esempio “La radi- costituisce il significato di una proposizione,
ce quadrata di quattro che è minore di zero” è mentre il suo senso è costituito da un pensiero.
trasformabile nella seguente proposizione: “La Se, in generale, viene considerato diverso il
radice negativa di quattro”. valore conoscitivo delle due proposizioni a = a
A queste proposizioni devono essere ag- e a = b, questo si spiega con il fatto che, in tale
giunge le avverbiali, le condizionali ecc. valore, bisogna tenere conto tanto del senso
della proposizione (cioè del pensiero da essa
§§ 9-10 Altre proposizioni possono invece espresso), quanto del suo significato (cioè del
condizionare il valore di verità della principale. suo valore di verità).
In esse non è possibile operare sostituzioni. Se è vera l’uguaglianza a = b, allora il si-
gnificato di b è certamente identico a quello di
Ad esempio: “Napoleone, che si accorse del pericolo per a, e quindi il valore di verità della proposizione
il suo fianco destro, guidò egli stesso la sua Guardia a = b è identico al valore di verità della propo-
contro la posizione nemica”. sizione a = a.
Ciò malgrado il senso di b può risultare di-
In questa proposizione il valore di verità verso da quello di a, e quindi il pensiero e-
della secondaria condizionai quello della prin- spresso nella proposizione a = b può essere di-
cipale, tanto che la secondaria non può essere verso da quello espresso in a = a; allora anche
sostituita, per esempio, da quest’altra: il valore conoscitivo delle due proposizioni ri-
sulterà senza dubbio diverso. In tal caso se
“Napoleone aveva già più di 45 anni”, conveniamo, come sopra, di intendere per giu-
dizio il sollevarsi dal pensiero al suo valore di
poiché (se) il fatto di avere quell’età non in- verità, dovremo anche dire che i due giudizi
fluì sulla decisione di prendere il comando del- sono diversi29.
la Guardia.
In questo caso una proposizione esprime,
per trovarsi connessa con un’altra, più di quel Analisi dell’articolo Senso e si-
che esprime da sola.
Vediamo la proposizione: gnificato
“Il ghiaccio galleggia sull’acqua perché ha un peso spe- Questo articolo, benché scritto in funzione
cifico minore di essa”. dei Principi dell’aritmetica, ha una sua auto-
29
In essa sono espressi i seguenti pensieri: Frege rivolge la sua attenzione di logico al funziona-
mento del linguaggio naturale. In proposito lo sforzo
1. il ghiaccio ha un peso specifico minore maggiore che successivamente viene fatto è quello di
Wittgenstein, che con entusiasmo giovanile pensa di po-
dell’acqua; ter risolvere tutti i problemi filosofici e di stabilire un rap-
2. se qualcosa ha un peso specifico minore porto diretto - già negato da Frege - tra il linguaggio e gli
dell’acqua, galleggia su di essa; oggetti descritti. Già nel Tractatus logico-philosophicus
3. il ghiaccio galleggia sull’acqua. scopre che le cose sono molto più complesse del previ-
sto e che esistono ambiti in cui il linguaggio - nessun lin-
Il terzo pensiero potrebbe venire non e- guaggio - può arrivare: il mistico. Cfr. WITTGENSTEIN
spresso, essendo contenuto nei primi due; né il L., Tractatus logico-philosophicus (1922), trad. it. di
G.C.M. Colombo, Bocca, Milano 1954; Tractatus logi-
primo e il terzo, né il secondo e il terzo potreb- co-philosophicus e Quaderni 1914-1916, trad. it. di A.G.
bero costituire da soli il senso della proposizio- Conte, Einaudi, Torino 1964. Sulla complessità del
ne. È chiaro che nella proposizione secondaria mondo teorico di Wittgenstein e sulla presenza del mi-
“perché il ghiaccio ha un peso specifico minore stico cfr. GENESINI, Epistemologia e gnoseologia nel
dell’acqua” viene espresso tanto il primo pen- “Tractatus” di L. Wittgenstein cit., pp. 325-345; ID.,
siero, quanto, in parte il secondo: per questo Mondo linguaggio e logica nel “Tractatus” di L. Wittgen-
stein cit., pp. 239-261; ID., Scienza, filosofia e il mistico
nel “Tractatus” di L. Wittgenstein cit., pp. 23-45.

11
nomia, poiché affronta un problema di capitale E soprattutto fa osservazioni anacronistiche
importanza per la scienza: come le formule poiché usa le tesi dei logici posteriori a Frege,
matematiche, pur essendo mere identità, esten- che erano riusciti a fare avanzare e ad appro-
dano la nostra conoscenza 30. fondire le ricerche perché avevano fatti loro i
A questo punto è opportuno sviluppare al- risultati di Frege e da quei risultati erano andati
cune osservazioni semplicemente illustrative e oltre.
forse anche marginali, ma non per questo me- Frege è sensibile al rigore e alla coerenza di
no interessanti, poiché è importante non tanto una teoria, ma è altrettanto sensibile al valore
(soltanto) la validità di una teoria, quanto la della originalità e dell’approfondimento conti-
possibilità di applicarla a campi diversi da nuo della ricerca.
quelli per cui è stata inizialmente formulata. Si
può giustificare l’estrapolazione di una tesi con Giudizi analitici kantiani e identità
la preoccupazione di evitare che lo specialismo
la condanni a chiusure dogmatiche e ridutti- freghiana
ve 31.
Dato questo tipo di lettura, è comprensibile Il problema della scienza su esposto ri-
che appaia insufficiente e insoddisfacente il chiama immediatamente la teoria kantiana dei
punto di vista di F. Rivetti-Barbò, che ha esa- giudizi analitici e dei giudizi sintetici. Frege
minato quest’articolo di Frege 32. L’autrice è su deve fare i conti con la risoluzione datane di
posizioni di logica classica, perciò critica il lo- Kant, poiché essa costituiva un riferimento ob-
gico tedesco di non aver elaborato una teoria bligatorio nella cultura tedesca del tempo 33.
del senso e del significato, che fosse interna- Nella Critica della ragion pura (1781)
mente coerente. Lo accusa anche di avere la- Kant aveva impostato aristotelicamente il pro-
sciati impliciti molti concetti adoperati. In tal blema delle proposizioni scientifiche: le propo-
modo dimentica che Frege sta iniziando ad e- sizioni - o, come lui le chiama, giudizi - della
saminare un ambito nuovo, che perciò non si scienza devono essere universali e necessarie,
può pretendere quella completezza e quella perché si può dare scienza soltanto
coerenza, che caratterizza i discepoli, i quali dell’universale e del necessario.
sono incapaci di pensiero originale, ma abili a A dire il vero, lo stagirita intendeva un po’
sviluppare, ad approfondire, ad articolare, a diversamente la categoria della necessità; inol-
rigorizzare e a rendere più coerenti le intuizioni tre il filosofo di Königsberg dà una definizione
del maestro. acritica e aprioristica di scientificità, preso
Si dimostra poi indifferente verso la possi- dall’illusione - per quanto al suo tempo potesse
bilità di estendere la distinzione operata da essere generalmente considerata fondata - che
Frege tra senso e significato ad altri campi del la fisica classica, la fisica di Newton, avesse
sapere, come la linguistica o la semiologia. detto l’ultima parola sulla costituzione ultima
30
della realtà 34. Aristotele concepiva la necessità
Per i presupposti filosofici delle teorie di Frege cfr. al- in senso debole: non in maniera meccanicistica
meno GENESINI, Scienza e filosofia nella seconda rivo- o deterministica, ma come necessità logica, ra-
luzione scientifica. Frege ed Einstein cit., pp. 156-165. zionale. Si riferiva alla necessità della matema-
31
Courant e Robins si propongono di estrapolare una
teoria e di applicarla fuori dell’ambito per cui era stata
tica, cioè alla necessità della dimostrazione: la
elaborata. Provano ad assiomatizzare la costituzione del 33
loro paese e suggeriscono al lettore di assiomatizzare Sui rapporti e sulle differenze tra Frege e Kant cfr.
quella del suo paese (nel nostro caso dell’Italia). I risulta- SCHORR K.E., Der Begriff bei Frege und Kant, “Kan-
ti sono catastrofici, poiché essa risulta un’accozzaglia tstudien”, 1967; e molto più sinteticamente MANGIONE,
contraddittoria di enunciati poco chiari e pseudo- Logica e problemi dei fondamenti nella seconda metà
populisti, molti dei quali poi non vengono mai interamen- dell’Ottocento, in GEYMONAT (a cura di), Storia del
te applicati a favore di coloro che hanno delegato il loro pensiero filosofico e scientifico, Dall’Ottocento al Nove-
potere. Cfr. COURANT R.-ROBBINS H., Che cos’è la cento cit., vol. V, pp. 809-810.
34
matematica?, Boringhieri, Torino 1967. Un tentativo di La figura di Kant (1724-1804) è paradossale: ha una
assiomatizzazione etico-politica, di chiara ispirazione formazione scientifica e insegna per 5 lustri materie
spinoziana, è presente pure in Einstein. Il grande scien- scientifiche; nel 1771 si converte alla filosofia e, trovan-
ziato rivela in quest’opera un ottimismo e una fiducia del dovi infinite opinioni diverse, vuole portarvi quell’ordine e
tutto ingiustificati nei confronti degli uomini che hanno in quella solidità di sapere che ormai caratterizzava la fisi-
mano il potere, in particolare dei politici. Cfr. EINSTEIN ca contemporanea. In realtà dogmatizza la scienza, tra-
A., Pensieri degli anni difficili (1950), Boringhieri, Torino sformandola in un sapere ormai concluso; e soffoca la
1965. filosofia in una cappa di piombo scolastica e legalistica.
32
RIVETTI-BARBÒ F., Il “senso e significato” di Frege: La reazione dei nuovi filosofi è violentissima: Fichte,
ricerca teoretica sul senso e designato delle espressio- Schelling ed Hegel distruggono il suo ich denke, per so-
ni, e su valori di verità, in Studi di filosofia e di storia stituirvi l’ich mache, l’io creatore che non conosce osta-
della filosofia in onore di F. Olgiati, Vita e Pensiero, Mi- coli, che è pura attività, fortemente irrazionale ed anti-
lano 1962, pp. 420-483. scientifico.

12
necessità delle leggi secondo cui si svolgono i una casa, come fa Kant.” In altre parole i giu-
fatti empirici35. dizi analitici sono fecondi purché in essi si di-
Kant non giustifica perché le leggi scientifi- stingua il piano oggettuale da quello concettua-
che debbano essere necessarie e universali, le. In questo modo una proposizione acquista
ma recepisce immediatamente dalla tradizione una struttura che non è più costituita
la validità di questi due predicati per la scienza. dall’oggetto reale (per Kant il segno non ri-
In tal modo, anziché fare un’analisi critica di manda all’oggetto, ma lo sostituisce), bensì è
questi presupposti (“andare a monte”), costrui- semplicemente di carattere logico.
sce una teoria sui medesimi (“andare a valle”). Il §1 espone chiaramente questo problema,
Il resto delle sue teorie è noto: i giudizi a- perciò non c’è bisogno d’insistervi ancora. In
nalitici sono scientifici, cioè sono universali e questa prospettiva acquista un aspetto diverso
necessari - sono pure tautologie -; però non di- l’affermazione fatta nel § 5 che tutte le propo-
cono nulla sulla realtà, non estendono le nostre sizioni vere si identificano tra loro, come pure
conoscenze. Essi, tutt’al più, possono rendere tutte le proposizioni false. Infatti, oltre
esplicito il contenuto conoscitivo del soggetto. all’identità dell’oggetto (o del non-oggetto), es-
L’esempio kantiano è illuminante: “Il triangolo se hanno anche identità di struttura logica.
ha tre angoli”. A questo proposito si deve os- Pertanto la risoluzione proposta da Frege è
servare che egli non distingue, né scorge il molto drastica, non soltanto perché rivaluta i
problema della distinzione fra piano reale e pi- giudizi analitici, ma anche e soprattutto perché
ano linguistico, né fa caso al piano segnico. mina alla base la teoria kantiana: ora non ha
I giudizi sintetici invece non sono né uni- più significato parlare di proposizioni universa-
versali né necessari, tuttavia estendono la no- li e necessarie (che stanno per la realtà), ma ha
stra conoscenza perché sono a posteriori, cioè significato parlare solo di strutture logiche e di
empirici. oggetti che le strutture logiche designano.
È ovvio che, se coniughiamo i due tipi di
giudizi, otterremo un ibrido che presenta quei Logica e linguistica
caratteri positivi che a noi interessano. Questo
incrocio, felicemente avvenuto con l’intervento
determinante degli a priori spazio-temporali, è Frege nella sua teoria distingue tre elementi
costituito dai giudizi sintetici a priori: la ragio- fondamentali, segno senso significato, che
ne grazie alle sue strutture trascendentali - che possiamo fruttuosamente collegare ad una fi-
condizionano l’esperienza - fornisce alle pro- gura geometrica:
posizioni il carattere della universalità e della
necessità; la sensibilità fornisce alla ragione senso
quel materiale empirico di cui la ragione ha bi-
sogno affinché le proposizioni che formula sia-
no sapere empirico, effettivo sapere della real-
tà. Sullo spazio egli fonda la geometria, sul
tempo l’aritmetica.
La tesi che lo spazio ed il tempo siano
strutture della ragione e non della realtà è dura significato segno
da accettare, ma è comoda, perché porta sulla
via dell’onnipotenza: il soggetto vede la realtà
come gli pare e piace, e legifera su di essa. Egli ne precisa subito il campo di validità:
Kant evita lo scoglio della spiegazione in modo
molto semplice: non si preoccupa mai di spie- 1) quello dei “valori di verità”;
gare perché il rapporto fra i due a priori della 2) quello delle proposizioni assertorie.
sensibilità dia luogo alla velocità, secondo la
nota formula La prima precisazione gli permette di dire
(§ 5) che il nome “Ulisse” non ha nessun signi-
s/t = v. ficato e, non ostante ciò, di non rigettare la po-
Frege rifugge completamente da queste esia, perché in questo caso non è in questione il
fantasie di filosofo a tavolino, ne rovescia la valore di verità dell’enunciato.
posizione ritornando ai giudizi analitici, che Bisogna però osservare che:
però interpreta in modo estremamente diverso. a) il nome “Ulisse” non designa soltanto un
“Bisogna paragonare i giudizi della geometria - personaggio mitico, ma suscita anche
scrive - al seme di una pianta, non alle travi di un’emozione nel lettore;
b) Frege mette nella stessa classe (delle
35
Cfr. ARIST., Metaph., A, 2, 983a11-23; ∆, 5, 101535-b6 proposizioni senza significato) la proposizione
e 1015b7-9. “la serie meno convergente” (§ 1) e la proposi-

13
zione “Ulisse...” (§ 5). La spiegazione di que- ordinaria viene stravolta e rovesciata da quella
sto fatto sarà data tra poco. parassitaria.
Abbiamo visto che Frege ha voluto consi-
L’altra precisazione mostra che l’autore derare soltanto le prime per la loro connessione
vuole analizzare soltanto quel tipo di proposi- con le proposizioni scientifiche. Il problema è
zioni che sono allo stesso livello di quelle ora questo: possiamo esprimere anche
scientifiche: le proposizioni assertorie. Esse l’informazione parassitaria con la teoria di Fre-
sono le più semplici, presentandosi nella strut- ge? Questa domanda peraltro potrebbe assu-
tura fondamentale mere anche un’altra formulazione: quant’è
“ampio” l’oggetto di cui parla Frege?
x = y, Prendiamo per esempio una mela. La si
può scomporre in quattro strati:
dove y è un nome proprio, nelle due acce-
zioni del termine (v. Nota p. 8). 1) il segno mela, cioè le quattro lettere m-e-
Viene risolta così la doppia difficoltà su e- l-a (in italiano), usata per designare l’oggetto;
sposta: 2) il significato mela, cioè l’oggetto, la me-
la empirica;
a’) Frege trascura l’emozione che suscita la 3) il senso mela, cioè il modo di indicare
posposizione “Ulisse...” perché ciò esce dal l’oggetto, la mela empirica;
campo della sua indagine. Tale proposizione 4) ... la mela sincronica e diacronica che si
viene esaminata come assertoria e nella misura presenta nel contesto storico, ad esempio la
in cui è tale. L’emozione - soggettiva - non mela di Eva, la mela di Newton ecc.
rientra in questa misura e viene tralasciata;
b’) per lo stesso motivo sono nella stessa La domanda, che secondo Geymonat è per-
classe due proposizioni a prima vista tanto di- tinente 36, vuole vedere se è possibile (e in che
verse, perché sono viste soltanto per l’aspetto misura) applicare alla linguistica la distinzione
assertorio in cui si presentano, e l’informazione logica di Frege; e ancora se è possibile (e in
parassitaria che contengono viene intenzional- che misura) avere un linguaggio omogeneo ai
mente ignorata. due campi, quello della scienza e quello della
cultura.
Ora, se fra le proposizioni distinguiamo La questione ammette diverse soluzioni:
quelle che hanno informazione semplice da
quelle che l’hanno complessa, secondo questo 1) ampliare i confini dell’oggetto freghiano;
schema: 2) introdurre nuove determinazioni concet-
tuali (come quella di simbolo, per cui il signifi-
livello1: proposizioni nella struttura-base x cato acquisterebbe una portata metempirica -
= y; culturale - oltre a quella empirica. Per esempio
livello2: proposizioni nella struttura-base x il significato del segno “pesce” sul piano fisico
& x’ = y &y’, sarebbe l’animale acquatico; sul piano meta-
fisico, culturale, religioso, immaginario, mito-
possiamo dire che Frege studia soltanto le logico, come segno immerso in una dimensio-
prime, quelle assertorie, perché sono le più ne storica, sarebbe il simbolo di Cristo);
semplici, perché sono quelle matematiche. So- 3) mantenere completamente la teoria di
no le più semplici perché sono sottintese dalle Frege, distinguendo però - come per le propo-
seconde, che esse fondano, e perché non è sizioni assertorie - l’oggetto del livello1 e il
possibile scendere ad un livello inferiore di doppio oggetto del livello2.
semplicità senza uscire dal linguaggio inter-
soggettivo e cadere nell’insignificanza (assenza È preferibile quest’ultima soluzione perché
di significato e di senso). lascia intatta la teoria di Frege, per quanto ne-
Queste proposizioni (di livello1) hanno a anche le altre si discostino molto da essa.
che fare soltanto con l’oggetto che designano Tuttavia si deve osservare che nella lingui-
(che può essere “inafferrabile” come nel caso stica i valori di verità perdono importanza a
della “serie meno convergente”) e con il modo favore di altri valori. Il che non meraviglia,
in cui esso viene designato (come “meno con- poiché Frege l’aveva già previsto per la poesia
vergente”: così l’oggetto è limitato-determinato e poiché nel linguaggio pubblicitario si rag-
da una parte). giunge e si supera il limite della correttezza lo-
Le proposizioni di livello2 sono invece so- gica degli enunciati. Gli slogan della Piaggio,
vraccariche: l’esempio per eccellenza è la figu- 36
ra retorica dell’ironia, in cui l’informazione GEYMONAT, ”compicatissime forme del pensiero e-
spresso”, qui citato a p. 4,

14
basati sulla creatività linguistica, sono esempla- Tuttavia il senso ha un valore molto forte:
ri. una proposizione senza senso è una proposi-
Inoltre la scelta di questa via ci viene sug- zione assurda e scorretta, e come tale non può
gerita dallo stesso autore, il quale osserva che stare in piedi. Una proposizione cade quindi
una proposizione di una certa cultura può risul- anche se soltanto una parte di essa è senza sen-
tare incomprensibile per i componenti di so: questo avviene perché il linguaggio comune
un’altra, a causa della mancanza nella seconda tocca subito il problema dell’esistenza e della
di quel retroterra di informazioni che permet- verità dell’oggetto degli enunciati.
tano di dare un senso e un significato agli e- Frege invece distingue senso da significato
nunciati (§8) 37. Il che avviene anche in una e dà loro un valore debole: abbiamo visto di-
stessa cultura nel corso del suo sviluppo stori- verse proposizioni senza significato ma provvi-
co. ste di senso, e non occorre insistere. Ciò è pos-
In tal modo interviene la dimensione stori- sibile perché l’autore pone in seguito il pro-
ca delle proposizioni. Risulta così possibile con blema dell’esistenza degli oggetti e della verità
un oggetto (empirico) e un oggetto (culturale, degli enunciati, quando distingue i due unici
storico, ecc.) esprimere il doppio contenuto valori di verità che egli conosca: il vero e il
delle proposizioni di livello2, in particolare di falso. E allora l’alternativa vero/falso riguarde-
quelle pubblicitarie, a cui andava solitamente il rà non la non contraddittorietà interna delle
nostro riferimento implicito. proposizioni o della teoria, ma l’esistenza
Frege quindi non solo apre, come dice Ge- dell’oggetto da esse designato: questa è l’unica
ymonat, un nuovo capitolo di logica, dando non contraddittorietà. Insomma la proposizio-
importanza all’oggetto designato (per cui è ne in questione è corretta soltanto se può esse-
sarcastico davanti alla proposizione senza si- re vera o falsa: nel primo caso è “dimostrata”
gnificato del § 7 “la volontà del popolo”), ma dall’esistenza dell’oggetto che essa descrive o
offre anche nuovi strumenti concettuali per una indica, nel secondo caso essa è “falsificata”
indagine razionale dei segni del linguaggio u- dall’assenza dell’oggetto che essa intendeva
mano. Egli pertanto non è soltanto descrivere 39.
l’antesignano del Wiener Kreis, ma anche La diretta conseguenza di questa tesi è
l’immediato predecessore di de Saussure. l’affermazione che non sempre sono accettabili
Questo articolo infatti si pone a un bivio, non le combinazioni che la lingua quotidiana per-
necessariamente divergente, di due discipline: mette, perché “sembrano denotare un oggetto,
da un lato l’analisi logica, dall’altro quella lin- mentre non è in effetti così” (§ 7). O
guistica dei segni adoperati dall’uomo 38. l’affermazione che bisogna ricercare anche il
significato di un nome, “perché c’interessa il
valore di verità” di un enunciato (§ 5) e che è
39
Questi problemi nei decenni successivi avranno un
Linguaggio comune e teoria fre- enorme sviluppo con Russell, Wittgenstein, Tarsky,
ghiana del significato Carnap e il neoempirismo, Popper, che affrontano il
problema del contatto tra una proposizione e il fatto indi-
cato o, in altri termini, il problema della verifica empirica
Il linguaggio comune adopera senza distin- di un enunciato. Cfr. RUSSELL, Introduzione alla filoso-
zione i termini senso e significato, anche se dà fia matematica cit.; ID., La conoscenza umana (1948),
la preferenza al primo in quanto lectio facilior. Longanesi, Milano 1963; ID., Misticismo e logica e altri
2
Basti pensare per esempio all’espressione non- saggi (1927 ), trad. it. di L. Pavolini, Longanesi, Milano
senso, e a tutta la tradizione letteraria che corre 1964; WITTGENSTEIN, Tractatus logico-philosophicus
sotto questo nome. cit.; Tractatus logico-philosophicus e Quaderni 1914-
1916 cit.; TARSKY, Il concetto di verità nei linguaggi
37 formalizzati (1933-1935), in RIVETTI BARBÒ,
FREGE, Senso e significato, in FREGE, Logica e a-
L’antinomia del mentitore nel pensiero contemporaneo.
ritmetica cit., p. 395.
38 Da Peirce a Tarsky cit., pp. 395-677; CARNAP R., Te-
È significativo il fatto che l’articolo di Frege sia com-
stablity and Meaning, “Philosophy of Science”, 3(1936);
parso anche in diverse antologie di linguistica e di filoso-
trad. it. in PASQUINELLI A. (a cura di), Il neoempirismo,
fia del linguaggio. Cfr. tra le altre AA.VV., La struttura
UTET, Torino 1969; e in CARNAP R., Analitiità, signifi-
logica del linguaggio, a cura di A. Bonomi, Bompiani,
canza, induzione, a cura e trad. it. di M. Meotti-M. Mon-
Milano 1973. Peraltro l’antologia è pressoché inutilizzabi-
dadori, Il Mulino, Bologna 1971, pp. 151-261; POPPER
le, perché i vari traduttori non hanno uniformato la tradu-
K.R., Logica della scoperta scientifica. Il carattere auto-
zione dei termini tecnici. Per un recupero delle idee di 2
correttivo della scienza (1935, 1959 ), trad. it. di M.
Frege in chiave semiologica cfr. ECO U., Segno, ISEDI, 2
Trinchero, Einaudi, Torino 1970, 1981 ; ID., Congetture
Milano 1973. L’opera presenta una approfondita ricerca
e confutazioni. Lo sviluppo della conoscenza scientifica
teorica sull’argomento, seguita da una breve esposizio-
(1963), trad. it. di G. Pancaldi, Il Mulino, Bologna 1976,
ne storica dei problemi linguistici e semiologici e da
voll. I-II; ID., Conoscenza oggettiva. Un punto di vista
un’ampia e notevolissima bibliografia.
evoluzionistico (1962), trad. it. di Arcangelo Rossi, Ar-
mando, Roma 1975.

15
importante sia il significato che il pensiero di fisica (teoria dei quanti, teoria della relatività
una proposizione. ristretta e generale) hanno subito trasformazio-
ni radicali. Bisognerebbe poi citare la nascita
del cinematografo, l’invenzione dell’aereo. E
Relazione tra senso e significato la prima guerra mondiale. Indubbiamente la
problematica è la stessa, l’area culturale è
Tra i due termini - senso e significato - so- quella tedesca e Wittgenstein prosegue le ri-
no possibili quattro tipi di combinazioni: cerche di Frege. Ma Frege è l’iniziatore, e Wit-
tgenstein, studiando Russell, si trova in una si-
1) senso e significato; tuazione in cui la ricerca è ormai matura. Dopo
2) senso ma non significato; questa precisazione, si può passare al confron-
3) significato ma non senso; to.
4) né senso né significato. La teoria di Frege è una teoria semplice: e-
siste l’oggetto, la realtà, da una parte; dall’altra
Le ultime due (che corrispondono - grosso esiste il senso, che descrive in un modo speci-
modo - al non-senso del linguaggio comune) fico l’oggetto. L’oggetto designato è afferrabile
sono ovviamente inaccettabili; come si è visto o non afferrabile, e il termine nella sua funzio-
(§ 2) , la terza è impossibile, mentre la quarta è ne di designarlo, è significante, ha un significa-
al di fuori del linguaggio intersoggettivo, fatto to, designa l’oggetto. Lo può però designare in
già considerato. modi diversi: questo è il suo senso. I vari sensi
È importante notare che fra le due combi- sono tra loro collegati dal fatto che designano
nazioni significanti solo la prima distingue reci- lo stesso oggetto; perciò, pur essendo tra loro
samente il senso dal significato: l’esempio più tautologici (indicano lo stesso oggetto), per-
illuminante è quello del pianeta Venere, indica- mettono effettivamente un ampliamento della
to come Morgenstern (Stella del mattino) e conoscenza quando stabilisco l’uguaglianza tra
Abendstern (Stella della sera). un senso e un altro.
Nella seconda combinazione, per la man- Il collegamento di un termine con la realtà
canza di un significato “afferrabile”, il senso è di due tipi: l’oggetto c’è ed è afferrabile;
tende ad assimilare a sé il significato stesso, l’oggetto c’è, ma è inafferrabile: una mela e la
che è in fieri. In questa maniera il modus si serie meno convergente. Non ci sono altre sor-
“oggettivizza”, poiché assume un contenuto prese.
oggettuale. Il modo è allora il modo che denota Sia i nomi sia le proposizioni hanno un si-
l’oggetto. Questa univocità di determinazione gnificato, indicano cioè un oggetto. A questo
provoca lo spostamento del senso verso il si- punto c’è però una differenza: i nomi semplici
gnificato “aperto”, e i predicati vengono allora rimandano direttamente all’oggetto dell’espe-
riferiti al termine-modo (“Ulisse”, ecc.) e indi- rienza; le proposizioni rimandano all’oggetti-
rettamente all’oggetto reale. Nel caso della vità del pensiero e a due valori di verità, il vero
“serie meno convergente” incontriamo un limi- e il falso. Insomma, quando tratta le proposi-
te (quel “meno”), che determina la realtà zioni, la teoria ha bisogno di essere più com-
dell’oggetto (§ 2) 40. plessa. La complessità peraltro è anche legata
al fatto che esistono proposizioni di diversi tipi:
Il pensiero silenzioso. I ME distingueva- le principali (appena indicate), le dipendenti
no: scritto, detto, pensato. E leggevano a voce (che, quando sono rette da verbi come dire,
alta. I logici moderni si riferiscono soltanto al credere, pensare, possono essere indif-
linguaggio scritto, che perciò è silenzioso, ferentemente vere o false), le relative (che so-
senza suoni. no incomplete e non possono stare da sole), le
avverbiali ecc.
Il collegamento di un pensiero con la verità
o con la falsità sembra più complesso: Frege
lamenta che il linguaggio naturale sembra dire
Frege e Wittgenstein qualcosa sulla realtà, anche quando non dice
niente. Ciò dipende dalla sua struttura: una
Confrontare la teoria della designazione e struttura linguistica può essere formalmente
l’analoga teoria di Wittgenstein non è proprio corretta e contenutisticamente non dire niente,
corretto: è un confronto anacronistico, anche se non indicare alcun oggetto. E allora esso è sen-
la distanza tra le due teorie e di soli trent’anni za senso e contemporaneamente senza signifi-
(1892-1922). Il motivo è semplice: in quei cato.
trent’anni sia la logica, sia la matematica, sia la La teoria in ogni caso è semplice: i termini
tecnici sono pochi, e le relazioni che essa indi-
40
Cfr. anche più sopra Logica e linguistica. ca tra loro sono chiare e ugualmente semplici.

16
Frege ha il merito di averle presentate nella lo- può essere detto né Vero né falso, non può es-
ro semplicità e nella loro chiarezza. A questo sere detto conoscenza scientifica, perciò va
punto la ricerca può continuare ad opera dello messo nel non senso. Questo non senso peral-
stesso autore o ad opera di un altro ricercatore, tro non è un non senso assoluto. È un non sen-
indifferentemente. Essa si può precisare e arti- so come conseguenza - paradossale - di una
colare ulteriormente, ma ormai non dovrebbe definizione: se definisco scienza ciò che appar-
riservare più alcuna sorpresa. tiene al livello1, non posso definire più scienza
Davanti a questa teoria della significazione ciò che appartiene al livello2 , cioè il discorso,
sembra di esser davanti a una grammatica, che l’analisi, la valutazione della scienza, cioè del
enuncia una regola, che riconosce eventuali live1. A dire il vero, se si definisce scienza il
eccezioni, ma che non si preoccupa più di tan- livello1, si dovrebbe definire meta-scienza il li-
to del fatto che sono eccezioni. Nella lingua ci vello2. Se si definisce Fisica il livello1, si do-
sono sempre casi a sé, che infrangono la rego- vrebbe definire meta-fisica il livello2. Meta-
la. fisica vuole semplicemente dire oltre, sopra la
Wittgenstein vuole rendere rigorosa la teo- fisica, oltre la scienza della natura (o
ria di Frege. Ciò facendo scopre che le cose dell’esperienza).
sono tremendamente complicate. Il Tractatus Wittgenstein finisce in questa situazione -
logico-philosophicus è il primo passo del suo che non è un vicolo cieco -, perché ha svilup-
itinerarium in veritatem, ma, non soddisfatto, pato in modo conseguente la definizione inizia-
negli anni successivi abbandona le tesi dell’o- le di scienza come di unione di logica-
pera per dedicarsi ad affrontare da un lato il matematica e di esperienza. Peraltro le defini-
problema dei fondamenti della matematica e zioni sono etichette, che non possono distrug-
dall’altro il problema di come il linguaggio na- gere i contenuti. Perciò risulta immediato che il
turale designi la realtà. L’idea di costruire un non senso in cui deve inevitabilmente collocare
sistema filosofico definitivo scompare definiti- la filosofia, cioè l’analisi del linguaggio, non è
vamente. Scompare anzi l’idea stessa di co- un non senso assoluto, ma un non senso relati-
struire un altro sistema filosofico capace di co- vo a una precedente definizione presente
ordinare tra loro mondo, linguaggio e logica in nell’ambito in esame. Anzi quel non senso che
un’unica Weltanschauung. Nel Tractatus, co- è l’analisi del linguaggio non ha una vita pro-
munque egli giunge a formulare questa teoria pria, ma si preoccupa di esaminare il linguag-
della significanza: gio sensato, il linguaggio della conoscenze, il
metafisiche linguaggio che unisce logica-matematica ed
scorrette: precedenti esperienza.
non senso = filosofia La conseguenza paradossale tuttavia è
né Vero né Falso un’altra: salvare in qualche modo l’analisi del
analisi del linguaggio significa anche lanciare un salva-
proposizioni linguaggio gente di salvataggio anche alle altre filosofie,
(assertorie) cioè alle metafisiche tradizionali, che si voleva
prive di senso in qualche modo cacciare nel non senso, ma
corrette: (logica) nel non senso assoluto. L’impresa fallisce, per-
senso = scienza ché queste metafisiche non vogliono parlare di
Vero e Falso un iperuranio che si trova agli antipodi della
munite di senso scienza e della realtà, molto probabilmente vo-
(scienze naturali) gliono parlare della realtà e della esperienza
ignorando e saltando la scienza. In seguito i
È facile vedere i collegamenti della teoria neoempiristi, forse consci dell’apertura di Wit-
di Wittgenstein con la teoria di Frege. Alla Be- tgenstein a mondi non scientifici, rivolgono
deutung di Frege iene sostituito il Sinn e l’analisi del linguaggio non soltanto verso il
l’Unsinn. In sé la logica è formata da tautolo- linguaggio della scienza, ma anche e soprattut-
gie, vere in quanto tali. Esse non sono cono- to verso il linguaggio delle metafisiche tradi-
scenza, ma sono i contenitori della conoscenza, zionali, per dimostrare che esse non hanno nes-
sono la rete teorica e concettuale capace di de- sun contatto con l’esperienza. Inevitabilmente
scrivere e di presentare la conoscenza della re- nessun contatto né con la logica né con
altà, gli stati di cose o gli eventi. E la cono- l’empirico... Ma la freccia non è affatto morta-
scenza è soltanto conoscenza empirica, è sol- le: i metafisici hanno buon gioco nel sostenere
tanto la conoscenza di cui parla la scienza. che essi si guardano bene, non intendono affat-
Non deve sfuggire che la definizione della to misurarsi con la scienza, invadere l’ambito
conoscenza come conoscenza logico-empirica della scienza, entrare in concorrenze con la
ha come necessaria conseguenza la tesi che scienza e con il sapere scientifico... D’altra
tutto ciò che non è né logica né esperienza non parte l’analisi del linguaggio, a prescindere dal-

17
la definizione di che cosa è scienza, è l’arma nuovi, e a tutti i filosofi che hanno ipostatizzato
più efficace che i neoempiristi logici hanno per i segni del linguaggio verbale, come tali e co-
combattere e per demolire le metafisiche pre- me sostitutivi della realtà. I segni, i pensieri,
cedenti... Un’impresa disperata, che era già sono sì meta-fisici, quando sono usati per desi-
stata minata da alcune acquisizioni ottenute già gnare oggetti della realtà (e quindi non sono
nel Tractatus: la scienza si occupa soltanto di considerati per il loro aspetto fisico), ma non
proposizioni assertive; ma la realtà si può ri- sono mai al di là della realtà stessa. Infatti, un
durre veramente a sole proposizioni assertive? pensiero è fisicamente misurabile, attraverso
Anzi Wittgenstein era andato moto oltre a de- strumenti che registrano l’attività fisica - elet-
molire questa tesi: aveva affermato che il trica - del cervello. Ma in questa nuova dimen-
mondo dell’infelice è diverso da quello del fe- sione - metafisica - l’oggetto designato (per e-
lice. Completamente diverso. Insomma io pos- sempio, un suono) è sottoposto a una forma
so avere davanti a me tutto il sapere scientifico particolare di “deterioramento”: l’entropia del-
sul mondo, sul linguaggio, sulla logica, sul sen- la sua informazione. Nel caso di un suono de-
so e sul non senso. Ma l’universo è ancora più signante, per esempio, l’informazione non può
vasto: io posso essere felice e posso essere in- essere (da esso) mantenuta quando l’intensità
felice. La mia felicità come la mia infelicità del suono va al di sopra o al di sotto di un certo
creano davanti a me due universi completa- limite, che dipende da molteplici fattori (sog-
mente diversi. Diversi per me. Ma ogni altro gettivi e oggettivi).
individuo crea i suoi altri due universi. Con questo si vuole rivendicare l’omoge-
Dietro a Wittgenstein è l’ombra delle mo- neità dell’universo scientifico, in polemica con
nadi di Leibniz. tutti i dualismi inventati dai filosofi (non solo il
Questa è la teoria della significanza del dualismo corpo-spirito, ma anche quello fra
Tractatus. Ma l’opera non si conclude a questo ragione e intelletto) 42.
punto: individua anche settori che il linguaggio,
nessun linguaggio, che il linguaggio in quanto
tale non può raggiungere. È il mistero del
mondo. La logica-matematica parcellizza il
mondo. ma il mondo esiste non come insieme
di parti, bensì come un Tutto. Un Tutto miste-
rioso e inesplicabile, davanti al quale è possibi-
le soltanto il Silenzio.
Ma questo è il mondo teorico di Wittgen-
stein. Frege è ancora il patriarca ottimista, che
guarda non al futuro bensì al passato, al mondo
platonico delle idee o degli oggetti logici, un
mondo che si propone di descrivere oggetti-
vamente - le rappresentazioni sono soggettive e
private - il mondo dell’esperienza 41.

42
Per una visione scientifica e non filosofica dei proble-
mi della mente cfr. J.G. YOUNG, La fabbrica della cer-
Conclusione tezza scientifica, Boringhieri, Torino 1966; AA.VV., La
filosofia degli automi, a cura di V. Somenzi, Boringhieri,
Al termine di questa scorsa su Frege, mette Torino 1965; AA.VV., La fisica della mente, a cura di V.
conto ribadire la sua accurata separazione tra il Somenzi, Boringhieri, Torino 1970.
piano dell’oggetto designato, quello linguistico
del segno e quello modale della molteplicità
delle designazioni. Questi tre momenti, essen-
ziali per la conoscenza, distinguono e contrap-
pongono Frege a Kant e agli idealisti, vecchi e
41
Sulla complessità del mondo teorico che filosofo vien-
nese fa emergere nel Tractatus cfr. GENESINI, Episte-
mologia e gnoseologia nel “Tractatus” di L. Wittgenstein
cit., pp. 325-345, in particolare p. 329; ID., Mondo lin-
guaggio e logica nel “Tractatus” di L. Wittgenstein cit.,
pp. 239-261; ID., Scienza, filosofia e il mistico nel “Trac-
tatus” di L. Wittgenstein cit., pp. 23-45.

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22
Altre opere

AA.VV., La filosofia degli automi, a cura di V.


Somenzi, Boringhieri, Torino 1965.
AA.VV., La fisica della mente, a cura di V.
Somenzi, Boringhieri, Torino 1970.
ARIST., Metaph., A, 2, 983a11-23; ∆, 5, 101535-
b6 e 1015b7-9.
EINSTEIN A., Pensieri degli anni difficili
(1950), Boringhieri, Torino 1965.
YOUNG J.G., La fabbrica della certezza
scientifica, Boringhieri, Torino 1966.

23
Spazio prima di

a) il nome “Ulisse” non designa soltanto

Frege rifugge completamente

Ora il significato delle proposizioni secon

24

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