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Eni S.p.A.

Divisione Refining & Marketing


Raffineria di Sannazzaro

REGOLAMENTO
GENERALE DI SICUREZZA

2ª Parte

Norme e procedure
di sicurezza specifiche

EDIZIONE 2003
INDICE 2ª PARTE
CAP. 5 - NORME E PROCEDURE DI SICUREZZA SPECIFICHE
In questa parte vengono riportate le seguenti norme e procedure specifiche
cui fare riferimento sia nelle compilazioni di Permessi di Lavoro quadro “B”
quando necessario, sia nella programmazione ed esecuzione dei lavori relativi.
5.1 Procedure “Standard” di sicurezza.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 79
5.2 Norme per l’accesso di terzi ad aree di impianto
e relativo “Permesso di Accesso” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 86
5.3 Norme di sicurezza per l’Impianto Alchilazione . . . . . . . . . . p. 87
5.4 Norme di sicurezza per l’esecuzione di Radiografie
Industriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 96
5.5 Norme di sicurezza per l’esecuzione di tagli
meccanici a freddo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 109
5.6 Norme di sicurezza per l’esecuzione di scavi . . . . . . . . . . . . p. 109
5.7 Norme di sicurezza per l’uso di ponteggi . . . . . . . . . . . . . . . p. 113
5.8 Norme di sicurezza per l’ingresso nelle zone Torce
e Blow-down . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 114
5.9 Norme di sicurezza per l’esecuzione di lavori connessi
ai collettori Blow-down e close-drain di impianti. . . . . . . . . p. 116
5.10 Norme di sicurezza per l’accesso ai tetti galleggianti
dei serbatoi. Procedure per l’aspirazione sotto il limite di
galleggiamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 117
5.11 Norme di sicurezza per il campionamento e le
misurazioni dei livelli nelle Auto/Ferrocisterne
e nei serbatoi contenenti liquidi infiammabili . . . . . . . . . . . . p. 118
5.12 Norme di sicurezza per la manovra degli idranti . . . . . . . . . p. 119
5.13 Norme di sicurezza per l’uso delle motosaldatrici,
elettro saldatrici e relativo cavo di massa. . . . . . . . . . . . . . . p. 119
5.14 Norme per l’uso dei pacchi bombole di Azoto . . . . . . . . . . p. 120
5.15 Norme di sicurezza per la discarica di Auto/
Ferrocisterne di acido solforico, soda caustica e
prodotti chimici in genere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 121
5.16 Norme di sicurezza per l’esecuzione di lavori che
comportano interruzioni stradali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 124
5.17 Norme di sicurezza per la pulizia dei pozzetti delle
fogne di Raffineria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 124
5.18 Norme di sicurezza per l’intercettazione delle valvole di
sicurezza e dei contenitori di Blow-down . . . . . . . . . . . . . . p. 126
5.19 Norme di sicurezza per il bloccaggio di valvole con
lucchetto e catena e frangiatura cieca. . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 128
5.20 Norme di sicurezza per l’uso delle manichette di
gomma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 128
5.21 Norme di sicurezza per l’esecuzione di collegamenti su linee di
processo in esercizio col sistema “Hot tapping” . . . . . . . . . p. 129
5.22 Norme di sicurezza per l’esecuzione di lavori
all’interno delle caldaie F300 e F400 con le relative
turbine a gas in esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 132
5.23 Norme di sicurezza per inserire il “Ciecone”,
in posizione chiusa o aperta, sulla vapor-line del
reattore F.C.C. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 132
5.24 Procedure di sicurezza per lavori eseguiti all’interno
dell’Isola 10 e su oleodotti SNAM OLEO in aree di
Raffineria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 133
5.25 Norme di sicurezza per il carico Autobotti . . . . . . . . . . . . . p. 136
5.26 Norme di sicurezza per sottogalleggiamento serbatoi. . . . . p. 137
5.27 Norme per la trasmissione alle Imprese Assuntrici
di Regolamento e norme integrative
di sicurezza vigenti in Raffineria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 138
5.28 Lavori a fuoco sulle torri di raffreddamento dell’acqua . . . . p. 140
5.29 Accesso alla fossa recupero troppo pieno del piazzale
caricamento rete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 141
5.30 Interventi di manutenzione su disc-oil . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 141
5.31 Lavori di manutenzione e montaggio su apparecchiature
concesse in comodato d’uso da altre società . . . . . . . . . . . . p. 142
5.32 Lavori di manutenzione e montaggio in aree dove sono
allocate apparecchiature fornite in comodato d’uso . . . . . . p. 143
5.33 Lavori di manutenzione e montaggio su apparecchiature
appartenenti a terzi collocate su aree di raffineria concesse
in comodato d’uso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 144
5.34 Lavori di manutenzione sui pozzetti di invio acqua
di drenaggio dei serbatoi del grezzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 145
5.35 Norme di sicurezza per l’esecuzione di lavori su linee
contenenti gas pericolosi…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 146
5.36 Norme di sicurezza per lo svuotamento di linee con
ausilio dell’autospurghi… . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 147
5.37 Norme di sicurezza e protezione per analizzatori a fonte
radiogena (tubo a raggi x)… . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 149
5.38 Norme di sicurezza e protezione per sorgenti radioattive
sigillate di cesio-137 e cobalto-60… . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 151
5.39 Norme di sicurezza e protezione per sorgenti radioattive
sigillate di cesio-137 installate sugli accumulatori F-5551
e F-5552 dell’impianto Alkilazione… . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 153
5.40 Norme di sicurezza e protezione per sorgente radioattiva
sigillata di carbonio-14 installata nella cabina analisi
presso la scuola IPSIA di Sannazzaro… . . . . . . . . . . . . . . . . p. 156
5.41 Norme di esercizio e di sicurezza relative ad impianti
elettrici ed elettrostrumentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 158
5.1 – PROCEDURE STANDARD DI SICUREZZA

5.1.1 Prescrizioni standard di sicurezza per lo smontaggio ed il


rimontaggio delle pompe, compressori, turbine, macchi-
nari in genere e relativi filtri senza impiego di fiamma.
1 - Il Preposto dell’Unità. prima di rilasciare la firma di autorizzazione al-
l’inizio del lavoro, dovrà accertarsi che nelle adiacenze non siano in
corso lavori a fuoco, od in azione motori a combustione interna.
2 - Allegare al Permesso di Lavoro Limitato il modulo di manovra sui
circuiti elettrici (togliere o ridare tensione) per le pompe o compres-
sori azionati da motori elettrici (ad esclusione dell’intervento sui soli
filtri).
3 - Intercettare e segnalare con apposito cartello le valvole del vapore e
depressare la turbina.
4 - Intercettare e segnalare con apposito cartello tutte le valvole sulle li-
nee connesse alla pompa ed al compressore, depressare e bonificare.
In casi di perdita delle valvole il Preposto dell’Unità richiederà l’emis-
sione di uno specifico Permesso di lavoro per l’inserimento dei dischi
ciechi di isolamento.
Nel caso di valvole a sfera è necessario smontare la leva di manovra.
5 - Per i lavori di badernatura o revisione di tenute meccaniche sul po-
sto (senza smontaggio della macchina) vale quanto prescritto ai punti
3 e 4.
6 - Per lo smontaggio di pompe verticali per G.P.L. e benzina si dovran-
no adottare le seguenti precauzioni:
• G.P.L.: riempire completamente il barrel di aspirazione con misce-
la di acqua e glicole finchè fuoriesce dai dreni;

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• BENZINA: riempire completamente il barrel con acqua affinché


questa faccia uscire tutta la benzina.
Nel caso di revisione di sola tenuta meccanica, per le sole pompe G.P.L.,
eseguire il lavoro in corrente di azoto.
7 - Smontaggio di compressori aria e gas:
• per i compressori aria ciecare le linee solo in caso di perdita dalle
valvole;
• per quanto riguarda i compressori gas:
• per lavoro limitato alla manutenzione valvole, eseguire il lavoro in
corrente di azoto ed in caso di smontaggio completo della macchi-
na ciecare le linee di aspirazione e di mandata;
• in tutte le altre operazioni che comportano l’apertura dei cilindri
isolare la macchina con dischi ciechi.
8 - Per i lavori da effettuarsi nella zona acida dell’impianto alchilazione
valgono speciali norme di sicurezza (5.3).
9 - Per lo smontaggio delle pompe che contengono sostanze chimiche
(acido, soda, inibitori, ecc.) è obbligatorio l’uso dei mezzi di protezio-
ne prescritti nel PERMESSO DI LAVORO LIMITATO.

5.1.2 Prescrizioni standard di sicurezza per l’effettuazione di lavori


di manutenzione relativi allo smontaggio e rimontaggio di
livelli visivi ed automatici, trasmettitori, manometri, valvole
di regolazione nonché controlli visivi e/o strumentali su parti
in tensione (con contenitore aperto in aree pericolose):
1 - Le apparecchiature devono essere intercettate alla radice, depressa-
te, segnalate con appositi cartelli;
2 - Assicurarsi della tenuta delle valvole;
3 - Per quanto riguarda i lavori eseguiti ad una altezza superiore a due
metri, devono essere adottate adeguate impalcature o piani di lavoro
o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di per-
sone e di cose (Art. 16 Capo IV, DPR 164 del 7.1.1956);
4 - Se ci sono già le scale con gabbia di protezione deve essere indossata
la cintura di sicurezza;
5 - Se vengono usati detergenti per la pulizia dei livelli visivi, occorre in-
dossare guanti speciali, giacca antiacido ed elmetto con visiera;
6 - Cintare e segnalare la zona sottostante in cui si fa uso di detergenti;
7 - Se le apparecchiature contenevano gas tossici o liquidi corrosivi de-
vono essere indossati gli opportuni dispositivi di protezione previsti;
8 - Per i controlli visivi e/o strumentali su parti in tensione occorre, ol-
tre a quanto detto ai punti precedenti, rispettare scrupolosamente le
NORME DI SICUREZZA E DI ESERCIZIO relative agli IMPIANTI
ELETTRICI.
Qualora i controlli avvengano in aree di pericolo di esplosione od incen-
dio, è necessario prevedere l’utilizzo di un analizzatore continuo di
esplosività.

5.1.3 Prescrizioni standard di sicurezza per lo smontaggio e


rimontaggio dei bruciatori a gas e/o ad olio dei forni in
marcia senza impiego di fiamma.
1 - Intercettare e segnalare con apposito cartello, le valvole del gas e
dell’olio relative al bruciatore interessato alla manutenzione. Per le
valvole a maschio estrarre la chiave di manovra ed apporre il cartello
indicante la scritta “Non effettuare manovre”;
2 - Accertarsi che il bruciatore sia spento;

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3 - Lavare con vapore la linea dell’olio a valle della valvola;


4 - Intercettare e segnalare la linea del vapore;
5 - Smontare quindi il bruciatore indossando i guanti anticalore anziché i
normali guanti da lavoro;
6 - A smontaggio effettuato ciecare o tappare la linea del gas. Porre la mas-
sima attenzione durante la rimozione di cieche o tappi sulla linea Fuel
Gas, allentando cautamente e scaricando l’eventuale pressione residua;
7 - Se viene effettuato lo smontaggio del complesso bruciatore e piastra
occorre tappare con appositi coperchi di lamiera le aperture nella
parete del forno;
8 - Le operazioni di rimontaggio devono essere effettuate nelle condizio-
ni di sicurezza identiche a quelle adottate all’atto dello smontaggio. A
montaggio avvenuto del bruciatore, rimuovere i cartelli segnaletici.

5.1.4 Prescrizioni standard di sicurezza per manutenzione di


scambiatori condensatori e refrigeranti.
1 - Chi autorizza l’inizio lavori, prima di rilasciare la firma di autorizza-
zione all’inizio deve accertarsi che nelle adiacenze non siano in corso
lavori a fuoco o motori a combustione interna in esercizio;
2 - Le apparecchiature di cui all’oggetto devono avere le valvole di inter-
cettazione sia dal lato processo che dal lato acqua bloccate in posi-
zione chiusa;
3 - Le apparecchiature devono essere depressate, vuotate ed in leggeris-
sima corrente di vapore o gas inerte dal lato processo;
4 - Dopo che le apparecchiature sono state ciecate e prima di procede-
re alla loro apertura, occorre bonificarle, controllare l’esplosività in-
terna e rilasciare il “Certificato di sicurezza da gas”.
5 - Quando i risultati dei controlli lo consentono può essere data l’auto-
rizzazione all’apertura ed alla eventuale estrazione dei fasci tubieri.
6 - Durante l’apertura e l’estrazione di fasci tubieri nei quali sono circo-
lati prodotti contenenti zolfo, possono essere trovati depositi di sol-
furo di ferro.
Questi depositi, in presenza di aria, si infiammano tanto più facilmen-
te quanto più sono secchi. Devono quindi essere mantenuti umidi
con getti d’acqua.
7 - Per la rimozione dei dischi ciechi occorre allentare cautamente i ti-
ranti, accertandosi della tenuta delle valvole che devono essere inter-
cettate.
Il Personale addetto alla rimozione dei dischi ciechi deve indossare i
mezzi di protezione elencati precedentemente.
Per i lavori di ciecatura o rimozione dischi ciechi in quota, dove manca-
no i piani di lavoro fissi, è obbligatoria l’installazione di adeguati piani di
lavoro.
Durante l’esecuzione dei lavori in quota, con l’ausilio della gru, la zona
sottostante deve essere segnalata e recintata.
Resta inteso che le operazioni di inserimento e di rimozione dei dischi
ciechi di isolamento delle apparecchiature, sebbene citate per ragioni di
sequenzialità fra le varie prescrizioni standard di sicurezza, debbano es-
sere eseguite utilizzando uno specifico permesso di lavoro.

5.1.5 Prescrizioni standard di sicurezza per l’ingresso in reci-


pienti o spazi confinati.
Si ricorda che questo particolare argomento è regolato dagli articoli 236 e
237 del D.P.R. 547 del 27-04-55. Le misure di sicurezza che seguono com-

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pendiano pertanto quanto disposto dalle leggi vigenti in materia antinfor-


tunistica, a maggior chiarimento ed informazione a tutti gli interessati.
I recipienti, le apparecchiature, gli spazi confinati che hanno contenuto
sostanze pericolose, tossiche, asfissianti, infiammabili o esplosive devono
essere posti nelle seguenti condizioni di sicurezza prima di autorizzare
l’ingresso al personale:
- devono essere completamente isolati dal resto dell’impianto mediante
ciecatura o scollegamento e apertura alla atmosfera di tutte le tubazio-
ni collegate, comprese quelle dei servizi (Vapore-Azoto-Aria-Acqua);
- devono essere rimosse e scollegate eventuali linee volanti o manichet-
te utilizzate per la bonifica delle apparecchiature o recipienti;
- deve essere assicurata una adeguata ventilazione interna mediante op-
portuna apertura dei passi d’uomo esistenti;
- è fatto obbligo che all’esterno del recipiente ci sia sempre un altro la-
voratore per assistere chi si trova all’interno. Nel caso di apparecchia-
ture con più accessi l’assistenza, di norma, deve essere effettuata pres-
so ognuno di essi;
- l’ingresso alle persone deve essere sempre autorizzato da un Permes-
so di Lavoro adatto e completo di tutte le firme di Autorizzazione e
delle prove ambientali prescritte;
- devono essere soddisfatte anche tutte le norme di sicurezza antinfor-
tunistiche, quali funi e cintura di sicurezza, ponteggi, piani di lavoro, di-
spositivi di protezione, ecc. necessari a seconda dei casi e dello specifi-
co lavoro da compiere;
- nei casi ritenuti opportuni verrà prescritto sul Permesso di Lavoro
l’obbligo ad utilizzare strumentazione analitica per rischi ambientali
(Monitor per O2 – H2S, Esplosivimetri continui e radio portatili per te-
nersi in comunicazione con l’esterno). Particolare attenzione dovrà es-
sere posta prima di organizzare l’ingresso in recipienti bonificati con
Azoto a causa delle caratteristiche chimico-fisiche di questo gas (totale
assenza di odore) che non consentono di rilevare la presenza senza
l’effettuazione di analisi ambientali specifiche (contenuto di Ossigeno ai
normali livelli di respirabilità) . In questi casi , oltre a quanto prescritto
nei punti precedenti, si deve segnalare che il recipiente è stato bonifi-
cato con Azoto apponendo sui passi d’uomo una specifica segnaletica.
E’ inoltre obbligatorio l’uso del monitore personale per O2 ed il colle-
gamento radio con l’esterno all’atto del primo ingresso;
- se durante l’esecuzione del lavoro venissero variate le condizioni am-
bientali previste dal Permesso di Lavoro vigente, quest’ultimo decade
immediatamente, i lavori devono essere sospesi e deve essere emesso
un nuovo Permesso di Lavoro che riporti le variazioni avvenute;
- durante il Periodo di validità del Permesso Speciale per Dichiarazione
di Fermata dell’Impianto, ferme restando tutte le prescrizioni indicate,
limitatamente ad ingressi di Personale per solo controllo visivo, può
essere autorizzato l’ingresso nei recipienti secondo quanto previsto nel
Capitolo relativo al “Permesso Speciale” sopra citato.

NOTA: Apparecchiature particolarmente complesse, quali colonne,


reattori ecc. si intendono isolate o aperte all’atmosfera quando questa
condizione si verifica per altre apparecchiature ad esse collegate.
Ad esempio una colonna si intende isolata anche quando la vapor-line
non è fisicamente ciecata in testa colonna, ma lo è sui condensatori o
sulle pompe di riflusso, oppure è da queste scollegata mediante asporta-
zione dei tronchetti.

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5.2 – NORME DI ACCESSO DI TERZI AD AREE DI IMPIANTO (PERMESSO DI


ACCESSO)
La norma interessa il Personale di ditte terze che entra in aree di pro-
cesso allo scopo di eseguire controlli, misure o verifiche.
Le azioni di questo personale non devono comportare operazioni su li-
nee, apparecchiature, strumentazioni o strutture e non devono configu-
rarsi in alcun modo come interventi operativi poiché, in quanto tali, ri-
chiederebbero l’utilizzo di un Permesso di Lavoro.
Il modulo predisposto assolve l’esigenza di prescrivere norme cautelati-
ve per la prevenzione antinfortunistica.
Il Permesso è costituito da 2 copie:
la 1a (originale) deve essere trattenuta dal personale esterno che ac-
cede all’area;
la 2a deve essere trattenuta dal Preposto dell’area interessata.
La copia del permesso di accesso consta di tre parti rispettivamente de-
nominate:
• RICHIESTA DI ACCESSO compilata dall’Unità aziendale interessa-
ta, indica il motivo della richiesta, l’area per cui si richiede il permesso
di accesso, i nominativi autorizzati e la rispettiva Ditta di appartenenza.
• MEZZI DI PROTEZIONE AGGIUNTIVI RISPETTO ALLO
STANDARD ED EVENTUALI PRESCRIZIONI DI SICUREZ-
ZA compilata dal Preposto dell’area per cui si chiede l’accesso.
• AUTORIZZAZIONE ALL’ACCESSO firmata dal Preposto dopo
aver accertato che sia stata posta la firma dei terzi per presa visione ed
accettazione delle prescrizioni e dei dispositivi di protezione previsti.
All’uscita dell’area sarà cura del personale esterno far firmare dal Prepo-
sto la chiusura del permesso di accesso documentando il termine della
permanenza e la revoca dell’autorizzazione.
La firma dei terzi per accettazione, li impegna al puntuale rispetto delle
avvertenze riportate sul retro condizionando la loro permanenza alla
osservanza delle disposizioni elencate.
L’accesso nella zona acida dell’Impianto Alchilazione è sempre subordi-
nato all’ottenimento della apposita autorizzazione scritta da parte RTO
SOI EST B.

5.3 - NORME SPECIALI DI SICUREZZA PER L’ALCHILAZIONE


Suddivisione dell’impianto
L’impianto Alchilazione è diviso in due zone:
- una zona periferica costituita dall’area dei forni e dall’anello stradale
che circonda la “Zona Acida”;
- una zona centrale detta “Zona Acida” recintata con apposita barriera
(una catenella posta a circa 50 cm. dal suolo sostenuta da paletti).
Accesso all’impianto
L’accesso all’impianto Alchilazione è regolato dalle seguenti norme:
- i componenti il team operativo e gestionale, DIR, ESER e CdT posso-
no accedere ad entrambe le zone dell’impianto senza bisogno di alcun
permesso.
Il personale delle altre unità potrà accedere alla zona periferica solo con
l’autorizzazione verbale del RTO SOI EST B, ad eccezione del Perso-
nale dell’Unità Antincendio che potrà accedervi liberamente una volta
accertato che non sussistano condizioni di pericolo.
Il personale delle altre unità potrà accedere alla “ZONA ACIDA” solo
se accompagnate personalmente dal personale dell’impianto.
- Eventuali visitatori, o comunque persone estranee alla Raffineria, per

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poter accedere ad entrambe le zone, dovranno essere in possesso del


permesso di accesso di terzi ad aree di impianto rilasciato dal RTO
SOI EST B e dovranno essere accompagnate personalmente dall’ope-
ratore di processo.
Decontaminazione degli indumenti
Quando l’Acido Fluoridrico (HF) viene in contatto con gli indumenti
protettivi occorre provvedere immediatamente al lavaggio degli stessi.
Gli indumenti protettivi non sono e non possono essere a prova di aci-
do, possiedono però una certa resistenza all’acido. I guanti dovranno es-
sere frequentemente immersi nelle apposite vaschette di soluzione neu-
tralizzante senza rimuoverli dalle mani.
Ricordare che l’HF corrode i migliori indumenti protettivi in 5-10 mi-
nuti.
- Nel caso che un indumento protettivo venga a contatto con HF, dopo
accurato lavaggio sul posto occorre subito neutralizzarlo nello spoglia-
toio ed indossare indumenti nuovi o già neutralizzati.
Movimenti di persone indossanti indumenti protettivi
Nessuna persona indossante indumenti di classe “B” o “C” dovrà lascia-
re la zona acida se non attraverso lo spogliatoio acido, dove tutti gli in-
dumenti protettivi, dopo il lavaggio, dovranno essere lasciati per una
completa neutralizzazione.
- Non si può entrare con indumenti protettivi nella parte non acida del-
lo spogliatoio, ad eccezione del casco con schermo facciale, che dovrà
però essere portato in testa.
- Soprascarpe e stivali dovranno essere neutralizzati nella vaschetta po-
sta nel vano di accesso a questa zona.
- La porta di accesso allo spogliatoio acido dovrà essere sempre aperta
con i guanti, avendo cura di neutralizzarli nella vaschetta posta a lato
della porta stessa.
Tenersi sopravento
Quando si lavora su apparecchiature acide, il personale di manutenzio-
ne, gli operatori ed eventuale altro personale presente, dovrà tenersi,
per quanto possibile, sopravento.
- Tutti gli attrezzi usati per i lavori su apparecchiature acide dovranno
essere neutralizzati frequentemente durante l’uso, immergendoli nella
soluzione contenuta nell’apposito carrello.
- Tutti gli attrezzi usati per lavori nella zona acida dovranno essere
completamente neutralizzati prima di riporli nelle apposite cas-
sette.
Controllo dei gocciolamenti acidi
I gocciolamenti acidi dovranno essere lavati accuratamente con acqua e
neutralizzati.
- Eventuali perdite non eliminate, dovranno essere segnalate con apposi-
ti cartelli;
- le perdite rilevate durante il giorno dovranno essere eliminate imme-
diatamente;.
- le perdite rilevate durante la notte dovranno essere eliminate il matti-
no successivo.
Docce ed apparecchiature di primo soccorso
Prima dell’inizio di qualsiasi lavoro, il personale dell’impianto
dovrà rendere edotto il personale di manutenzione incaricato
del lavoro circa l’ubicazione della più vicina doccia di sicurezza,
di attrezzature lavaocchi, della vasca di neutralizzazione, di pre-
se di aria.

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Campioni acidi
Le bombole per il campionamento di HF o di gas, dopo lo svuotamento,
dovranno essere neutralizzate a cura del Laboratorio Chimico prima di
essere restituite all’impianto.
Tutti i campioni di acido o di idrocarburi contenenti acido, dovranno es-
sere prelevati da personale espressamente incaricato.
Controllo delle soluzioni neutralizzanti
Le soluzioni neutralizzanti poste nelle diverse vasche dell’impianto
o dello spogliatoio dovranno essere frequentemente controllate
con le apposite cartine. Le soluzioni neutralizzanti dovranno essere
a pH 10.
Segni distintivi su attrezzi ed apparecchiature
Tutti gli attrezzi e le apparecchiature in dotazione all’impianto Alchila-
zione dovranno essere contrassegnati con vernice gialla, allo scopo di in-
dicarne il particolare uso.
Le vasche di neutralizzazione devono essere verniciate in bianco.
Neutralizzazione di attrezzi e apparecchiature che devono es-
sere rimossi dalla zona acida
Tutti gli attrezzi e le apparecchiature rimossi dalla zona acida e che pos-
sono contenere HF dovranno prima essere completamente neutralizza-
ti e lavati.
Grasso, baderne e guarnizioni devono essere rimossi. Le apparecchiatu-
re dovranno essere completamente smontate in modo da assicurare che
tutte le parti componenti vengano in diretto contatto con la soluzione
neutralizzante.

Manipolazione di materiali porosi contaminati


Materiali porosi come indumenti bucati, legno, coibentazione, baderne
ecc. contaminati da HF, dovranno essere messi in speciali bidoni per
rifiuti, per essere convenientemente trattati; questi contenitori do-
vranno essere contrassegnati in giallo e dovranno recare la scritta
“Tracce di HF”.
L’uso di tavole di legno nella zona acida, per costruzione di ponteggi
o per altri utilizzi, deve essere ridotto ai casi assolutamente indispen-
sabili.
Sovrapressioni derivanti dalla reazione HF+H20 .
L’acqua reagisce rapidamente con l’HF generando calore e producendo
un rapidissimo aumento di pressione.
Le variazioni di pressione sono molto violente e, superando il limite di
taratura delle valvole di sicurezza, possono provocare danni alle appa-
recchiature. Pertanto tutte le apparecchiature che hanno contenuto HF
o idrocarburi acidi, prima della neutralizzazione o del lavaggio con acqua,
dovranno essere vuotate, bonificate, depressate e drenate.

Classificazione dell’equipaggiamento protettivo per il persona-


le dell’impianto Alchilazione
Il personale operativo dell’impianto Alchilazione dovrà indossare indu-
menti speciali, in relazione al tipo di lavoro svolto, secondo la seguente
classificazione:

CLASSE “A” ESEMPI DI LAVORO


- Casco con lo speciale Lavori di routine in normali condizioni ope-
schermo facciale rative quali ad es.:
- Guanti lunghi antiacido - lettura di strumentazione in campo;
- montaggio di apparecchiature già neutraliz-
zate, lavate ed essiccate;
- Scarpe di sicurezza - manovre di apparecchiature non acide;
a sfilamento rapido - controlli visivi sull’impianto;

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CLASSE “B” ESEMPI DI LAVORO


- Casco con lo speciale Tutti i lavori svolti in normali condizioni ope-
schermo facciale rative eccetto quelli previsti per la classe “C”
- Giacca e pantaloni
Ad es.:
antiacido - inserimento o esclusione di sezioni dell’im-
pianto in zona acida;
- Guanti lunghi antiacido - ingrassaggio valvole;
- lavaggio del suolo;
- Scarpe di sicurezza - apertura e chiusura di valvole in circuiti
a sfilamento rapido chiusi (esclusi dreni e sfiati).

CLASSE “C” ESEMPI DI LAVORO


- Cappuccio con Durante lo svolgimento delle operazioni che
alimentazione d’aria possono comportare perdita di HF all’atmo-
- Giacca e pantaloni sfera come ad es.:
antiacido - prelievo di campioni acidi;
- Guanti lunghi antiacido - rimozione di tappi da valvole di drenaggio
- Stivali antiacido o sfiato, sia durante il normale funziona-
mento, sia durante i preparativi preliminari
di una fermata;
- scollegamento di giunti a 3 pezzi o flangie o
serraggio di raccorderia;
- pressurizzazione di apparecchiature conte-
nenti HF;
- ciecatura di recipienti, linee, pompe;
- aggiustaggio di tenute su pompe e valvole.
CLASSE “D” ESEMPI DI LAVORO
- Tuta antiacido Nei casi di emergenza, quando è necessario
alimentata con aria entrare in zona ad alta concentrazione di va-
a circuito aperto pori acidi o in presenza di acido allo stato li-
quido quali ad es.:
- rottura di una pompa o di una valvola;
- perdite rilevanti, tali da comportare 1’esclu-
sione dell’apparecchiatura interessata.
NOTA:
Durante l’esecuzione dei lavori esemplificati rispettivamente per le classi
di equipaggiamento “C, D” dovrà essere presente almeno un operatore
equipaggiato con indumenti protettivi della classe prevista, pronto ad in-
tervenire in caso di emergenza.

Classificazione dell’equipaggiamento protettivo per il persona-


le di manutenzione
I1 personale di manutenzione, per l’esecuzione di lavori all’impianto Al-
chilazione, dovrà indossare speciali indumenti protettivi in relazione al
tipo di lavoro svolto, secondo la seguente classificazione:

CLASSE “A” ESEMPI DI LAVORO


- Casco con lo speciale - Riparazioni di apparecchiature già aperte,
schermo facciale smontate e neutralizzate, che non devono
- Guanti lunghi antiacido contenere sacche di acido;
- Scarpe di sicurezza a - Lavori su apparecchiature non acide instal-
sfilamento rapido late nella zona acida, se non sono in corso
altri lavori nelle vicinanze;

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- controlli visivi di apparecchiature;


- saldature su linee predisposte a questo
scopo;
- rimontaggio di apparecchiature acide com-
pletamente pulite;
- verniciatura.

CLASSE “B” ESEMPI DI LAVORO


- Casco con lo speciale - Lavori su apparecchiature acide dopo la cie-
schermo facciale catura di tutte le connessioni e l’apertura
- Guanti lunghi antiacido all’atmosfera come ad es.: aperture di passi
- Giacca e pantaloni d’uomo laterali o di testa, su recipienti (i
antiacido passi d’uomo sul fondo del recipiente ri-
- Scarpe di sicurezza chiedono sempre l’equipaggiamento protet-
a sfilamento rapido tivo di classe “C”;
- lavori sui ribollitori (dopo l’apertura del
passo d’uomo di fondo della colonna);
- lavori su pompe dopo la completa ciecatura;
- lavori su scambiatori e/o condensatori nei quali è
circolato HF nei tubi, assicurandosi che i tubi stes-
si non siano tappati (se i tubi risultassero tappati
usare l’equipaggiamento protettivo di classe “C”;
- smontaggio di apparecchiature acide già
aperte e neutralizzate che non devono con-
tenere sacche di acido;
- serraggio a caldo di apparecchiature bonifi-
cate e ciecate.
CLASSE “C” ESEMPI DI LAVORO
- Cappuccio con - Tutte le ciecature e le aperture di linee;
alimentazione di aria - Tutti i lavori su parti di apparecchiature aci-
- Giacca e de che non siano ciecate alle flange più vici-
pantaloni antiacido ne. Questo caso comprende lavori su scam-
- Guanti lunghi antiacido biatori ed altre apparec-chiature non ciecati
- Stivali antiacido singolarmente, anche se è ciecata una sezio-
ne dell’impianto che li comprende;
- Apertura di apparecchiature anche dopo la
ciecatura, come ad es.: testate di scambia-
tori, passi d’uomo e flange;
- lavori su piccoli collettori anche isolati
(sconnessi) dal sistema; lavori che compor-
tino l’apertura di misuratori e di collettori
di misuratori, finché non si è accertato che
non vi siano sacche di HF; tutti i lavori di ri-
parazione di valvole sul posto;
- smontaggio di apparecchiature sia sul posto
che fuori zona, quando possono contenere
sacche di acido.
- Queste apparecchiature devono essere
completamente ripulite prima di ogni inter-
vento; ad es.: smontaggio di scambiatori e o
ribollitori che hanno i tubi tappati, finché i
tubi non siano stati stappati.

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5.4 - NORME DI ESERCIZIO, DI SICUREZZA ED OPERATIVE PER L’ESECU-


ZIONE DI RADIOGRAFIE INDUSTRIALI ALL’INTERNO DELLA RAFFINERIA

Premessa
La detenzione, il trasporto e l’utilizzo di macchine radiogene e sorgenti
radioattive, per l’effettuazione di controlli non distruttivi all’interno della
Raffineria, sono subordinati al rispetto delle presenti norme di esercizio
e di sicurezza, redatte in conformità alle disposizioni legislative vigenti.
Queste norme sono vincolanti sia per le unità di Raffineria preposte alla
supervisione dei controlli radiografici, sia per le Imprese Assuntrici inca-
ricate dei lavori.
Definizioni
SORGENTI DI RADIAZIONI IONIZZANTI (art. 4, punto 3, lett. q,
D.Lgs. 230/95 modificato dal D.Lgs. 241/00)
Apparecchio generatore di radiazioni ionizzanti (macchina radiogena) o
materia radioattiva ancorché contenuta in apparecchiature o dispositivi
in genere, dei quali, ai fini della radioprotezione, non si può trascurare
l’attività, o la concentrazione di radionuclidi, o l’emissione di radiazioni.
ZONA DELIMITATA
Si intende la zona all’interno della quale non è consentito l’accesso alle
persone non autorizzate.
DOSE ASSORBITA (art. 4, lett. n, D.Lgs. 230/95 modificato dal D.Lgs.
241/00)
Quoziente di dE diviso per dm. in cui dE é l’energia media ceduta dalle
radiazioni ionizzanti alla materia in un elemento volumetrico e dm la
massa di materia contenuta in tale elemento volumetrico. L’unità di dose
assorbita è il gray.
TEMPO DI ESPOSIZIONE
E’ il tempo effettivo di esposizione a radiazioni ionizzanti per l’esecuzio-
ne delle radiografie.
UNITA’ DI MISURA
Gray, rad, Sievert, rem, Bq, Ci. Le unità di misura sono riportate sul re-
tro del modulo specifico per le radiografie industriali.
LAVORATORI NON ESPOSTI (allegato 3° punto 1,2 D.Lgs. 230/95)
Sono considerati lavoratori non esposti i soggetti sottoposti, in ra-
gione della attività lavorativa svolta per conto del datore di lavoro, ad
una esposizione non superiore ad uno qualsiasi dei limiti fissati per le
persone del pubblico dall’allegato 4° del medesimo D.Lgs. 230/95. Per
esposizione globale detto limite è stabilito in 1 mSv (100 mrem) per an-
no solare.
PERSONE DEL PUBBLICO (art. 4, punto 3, lett. c, D.Lgs. 230/95 modifi-
cato dal D.Lgs. 241/00)
Individui della popolazione, esclusi i lavoratori, gli apprendisti e gli stu-
denti esposti in ragione della loro attività.

5.4.1 – Responsabilità
IMPRESA ESECUTRICE DELLE RADIOGRAFIE
Ha la responsabilità di garantire l’applicazione del D.Lgs. 241/00 in tutte
le fasi dei lavori ed il rispetto della presente procedura. In particolare
deve indicare sul permesso l’estensione della zona da delimitare, l’inten-
sità delle dosi, i tempi previsti e le misure di sicurezza e segnalazione.
UNITA’ RICHIEDENTE L’ESECUZIONE DI RADIOGRAFIE
Ha la responsabilità di indicare:
- le apparecchiature da impiegare - 1’area interessata all’intervento

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- il nominativo dell’Assuntore e quello del Capo Cantiere


- l’Impresa esecutrice.
- l’ora ed il giorno in cui si effettueranno i lavori.
RTO DELL’UNITA’ INTERESSATA
- rilascia prima dell’inizio dei lavori il permesso di accesso per l’esecuzio-
ne di radiografie;
- indica esattamente, in campo, l’apparecchiatura e/o le linee dove viene
richiesto il lavoro radiografico (richiedendo espressamente una pianti-
na dell’area da allegare al permesso);
- da disposizioni affinché il personale non addetto alla esecuzione delle
radiografie si mantenga all’esterno della zona delimitata.
RESPONSABILE ANTINCENDIO
- Aggiorna la dose assorbita in aria nello stabilimento per ogni sua area
di lavoro.
- Aggiorna il tempo di esposizione nello stabilimento per ogni sua area
di lavoro.
- Propone l’eventuale aggiornamento delle procedure d’intesa con la
funzione competente.
UNITA’ ISPEZIONI
La richiesta di autorizzazione lavoro è di norma competenza dell’unità
aziendale ISP che deve indicare: descrizione del lavoro, ubicazione del la-
voro, apparecchiature da impiegare, orario di lavoro, Ditta esecutrice e
relativo Responsabile. Nel caso di lavori con contratto specifico in cui
sono incluse le radiografie sarà il gestore del contratto a richiedere la
esecuzione delle stesse informando ISP (che firmerà il Permesso per
PPV) per eventuale coordinamento. In caso di subappalto va sempre in-
dicato il nominativo del Capo Cantiere o del Preposto dell’Assuntore.
5.4.2. - Norme generali
- La custodia delle macchine radiogene e delle sorgenti radioattive,
escluse quelle installate in postazioni fisse, è a cura del Detentore della
sorgente che deve garantire in ogni caso tutti gli aspetti della sicurezza.
- Le sorgenti radioattive sigillate per controlli non distruttivi, per il pe-
riodo di non utilizzazione, dovranno essere detenute in aree sicure ap-
positamente dedicate.
Dette aree, la cui gestione è a cura ISP, dovranno essere recintate e
segnalate, e il cancello di accesso dovrà essere chiuso con lucchetto.
- Le radiografie di norma devono essere eseguite al di fuori del
normale orario di lavoro giornaliero, solo eccezionalmente
durante lo stesso e dopo una valutazione dei singoli casi.
- I controlli radiografici dovranno essere svolti solo da personale classifi-
cato ESPOSTO ai sensi dell’art. 4, punto 2, lett. o, D.Lgs. 230/95 modi-
ficato dal D.Lgs. 241/00 e, in quanto tale dotato di sorveglianza dosi-
metrica individuale e sottoposto a visita medica periodica da parte del
Medico Autorizzato o Competente.
- Durante l’esecuzione delle radiografie il personale operante nell’area di
lavoro interessata dalle radiografie rientra nella propria sala controllo
o altro locale sottoposto a controllo dosimetrico ambientale dove
vengono predisposti dosimetri integratori.
- Il Responsabile Antincendio raccoglierà i Permessi di Lavoro relativi alle
radiografie industriali al fine di evidenziare il valore progressivo della dose
assorbita in corrispondenza delle zone delimitate di ogni area di lavoro.
- Particolari casi che evidentemente non possono essere valutati nelle
presenti disposizioni saranno esaminati singolarmente.
- Di norma l’unità ISP è l’unità di Raffineria incaricata di far eseguire a

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terzi le radiografie industriali.


Nel caso di lavori con contratto specifico in cui sono incluse le radio-
grafie sarà cura del gestore del contratto richiedere l’esecuzione delle
stesse informando per eventuale coordinamento ISP, che firmerà il
Permesso PPV.
- In caso di incendio o principio di incendio 1’allontanamento della sor-
gente radioattiva dalla zona esposta deve avere la priorità assoluta ri-
spetto ad ogni altro intervento.
- Qualora l’incendio interessi direttamente una sorgente radioattiva, le
operazioni di spegnimento devono essere effettuate dalla maggiore di-
stanza possibile e condotte dal minimo numero di persone. Queste de-
vono essere munite di autorespiratori.
- L’esecuzione delle radiografie deve essere interrotta immediatamente
qualora si verifichino situazioni tali da evidenziare pericolo di esplosio-
ne e/o di incendio.
- Il reparto antincendio deve essere immediatamente avvisato al verifi-
carsi di ogni situazione anomala.
- Avvisare immediatamente le Funzioni Preposte, Antincendio, ISP, il
Consegnatario di Turno e i Responsabili dell’area interessata, affinché
provvedano ad evacuare l’eventuale zona che risultasse effettivamente
o potenzialmente esposta ai pericoli di radiazione.

5.4.3 - Norme di sicurezza per l’esecuzione di radiografie fuori


dal bunker
Premessa:
- L’uso di apparecchi radiografici è di norma consentito solo al di fuori
dell’orario di lavoro giornaliero; in caso di necessità, è consentito l’im-
piego anche durante il normale orario di lavoro in zona opportuna-
mente recintata e a distanza di sicurezza da altre zone di lavoro e di
transito.
- L’esecuzione di radiografie dovrà essere autorizzata con l’apposito
Permesso di accesso ed esecuzione Radiografie.
- Le radiografie dovranno essere sospese ad ogni richiesta del personale
addetto all’area interessata, del Responsabile Antincendio o del CdT,
che annoteranno sul permesso l’ora della sospensione.
• Nelle zone impianti, stoccaggio G.P.L. ed entro i bacini di conteni-
mento di serbatoi in servizio, prima di utilizzare un generatore di rag-
gi X, richiedere il controllo esplosivimetrico della zona.
- Nel caso che le radiografie debbano essere effettuate nell’area degli im-
pianti:
• il Preposto dell’area che autorizza l’inizio della esposizione radiografi-
ca dovrà prima assicurarsi che tutto il personale presente sia debita-
mente informato;
• un addetto alle radiografie si terrà costantemente in contatto con la
Sala Controllo o saranno concordati segnali acustici per poter inter-
rompere immediatamente le radiografie su richiesta del personale de-
gli impianti.
- Durante le esposizioni gli addetti alle radiografie dovranno con-
trollare che le protezioni poste al limite della zona di rispetto
mantengano le condizioni iniziali di efficacia atte ad inibire l’acces-
so all’area.
- Gli addetti alle radiografie dovranno essere costantemente muniti di ri-
levatore acustico di radiazione onde accertare il rientro della sorgente
nel contenitore e la perfetta efficienza degli otturatori.

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- Nel caso di effettuazione di radiografie in quota dovranno essere adot-


tati tutti gli accorgimenti ed i sistemi atti ad evitare la caduta accidenta-
le della sorgente.

5.4.4 - Permesso di lavoro per radiografie all’interno del


bunker in isola 20.
È un permesso particolare derivato nei principi generali dal permesso
per l’esecuzione di radiografie industriali, ma estremamente semplificato
nella forma in quanto utilizzato soltanto all’interno del bunker attrezzato
appositamente allo scopo. Questo permesso ha validità settimanale.

5.4.5 - Disposizioni per dosi e tempi di esposizione


Per il personale operante all’esterno delle aree confinate dovrà essere
garantito il non superamento del limite di equivalente di dose globale
previsto per i lavoratori non esposti (allegato IV punto 6, D.Lgs. 230/95
modificato dal D.Lgs. 241/00) pari a 1 mSv (100 mrem) in un anno sola-
re così come fissato per le persone del pubblico dall’allegato IV punto 7
del D.Lgs. 17.3.95 n. 230. modificato dal D.Lgs. 241/00.
Considerando gli spazi sufficientemente ampi e la stanzialità del persona-
le all’interno delle aree, lo stabilimento è stato così suddiviso:
- AREA SOI EST e SOI UTILITIES (isola 3)
- AREA SOI OVEST
- restanti aree di Raffineria
- bunker Isola 20

Tenendo conto dell’equivalente di dose impegnato per le


sorgenti radioattive installate sugli impianti, si dispone che
per ognuna delle suddette aree di lavoro non debba essere superato
nell’arco di ogni anno un numero di ore di esposizione per radiogra-
fie tale da comportare il superamento del limite di legge citato.
Ad esempio:
Nell’ipotesi di un equivalente di dose impegnato di 0.5 mSv (50 mrem)
per le sorgenti degli impianti e di 50 ore di esposizione all’anno per i
controlli non distruttivi in ognuna delle aree prestabilite (ad esclusione
del bunker), l’intensità di dose assorbita, all’esterno di ogni zona delimi-
tata per i suddetti controlli, deve essere inferiore a 10 microGy/h (1
mrad/h).
Qualora gli spazi disponibili e/o la presenza di personale nelle aree limi-
trofe non consentano di operare entro tale limite, l’Impresa incaricata
dell’esecuzione delle radiografie dovrà:
- adottare tutti i possibili sistemi schermanti
- considerare i relativi fattori di attenuazione per ridurre l’intensità di
dose
- registrare il valore reale della dose assorbita in aria ai limiti della recin-
zione.
Eventuali variazioni dei tempi di esposizione ipotizzati potranno essere
autorizzate dal Committente dopo aver riesaminato l’impegno effettivo
dei controlli non distruttivi, purché venga rispettato il limite di equiva-
lente di dose previsto dalla legge per i lavoratori non esposti e per le
persone del pubblico.

5.4.6 - Ingresso, trasporto e detenzione sorgenti di radiazioni


ionizzanti
5.4.6.1 - Ingresso e trasporto

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a - Le imprese Assuntrici devono presentare alla funzione preposta ISP,


oltre che copia della seguente documentazione:
• nulla osta all’impiego
• generalità dell’Esperto Qualificato e del Delegato
• generalità del Medico Autorizzato (o Competente per lavoratori di
categoria B)
• nominativi dei lavoratori ESPOSTI che svolgono l’attività all’interno
dello stabilimento
• autorizzazione al trasporto di sostanze radioattive o dichiarazione
di trasporto mediante Vettore Autorizzato
• dichiarazione di idoneità per il personale classificato ESPOSTO rila-
sciata dal Medico Autorizzato in data non anteriore a sei mesi per i
lavoratori di categoria A e dal Medico Autorizzato o Competente
non anteriore ad un anno per i lavoratori di categoria B
• le caratteristiche di identificazione e di funzionamento dell’apparec-
chiatura oggetto dell’autorizzazione (matricola. isotopo e attività
per la sorgente. KV e mA per le macchine)
una dichiarazione a firma del Legale Rappresentante dell’impresa che
attesti che la stessa, oltre che ad essere in possesso delle specifiche
autorizzazioni, ottempera a quanto previsto dalla legge in materia di
trasporto, detenzione ed utilizzo di sorgenti di radiazioni ionizzanti.
Copia della dichiarazione deve essere inviata anche alla funzione SE-
GE di Raffineria.
b - L’Impresa esecutrice deve dare informazione scritta a ISP di ogni in-
gresso ed uscita di macchine radiogene e/o sorgenti radioattive, in e
dallo stabilimento. ISP a sua volta informa SPP di ogni movimento al
fine di aggiornare il documento attestante la situazione delle sorgen-
ti/macchine presenti in Raffineria.
c - L’appaltatore interessato alla movimentazione e quindi al trasporto di
sorgenti radioattive all’interno delle aree di responsabilità della Com-
mittente deve inoltre ottemperare alle seguenti prescrizioni:
• il trasporto deve avvenire con Vettore Autorizzato
• in caso di sosta, realizzare una delimitazione all’esterno dell’auto-
mezzo ad un valore di dose assorbita in aria inferiore a 0,5 mi-
croGy/h (0,05mrad/h)
• il contenitore contenente la sorgente radioattiva deve essere collo-
cato in un apposito imballaggio che deve essere solidamente anco-
rato al pianale dell’automezzo.
• l’automezzo con la sorgente deve essere sorvegliato con continuità
dagli incaricati al trasporto.
d - Se durante la fase di trasporto delle sorgenti all’interno delle aree di
responsabilità della Raffineria si dovesse verificare un incidente al
veicolo i preposti dell’Appaltatore devono immediatamente provve-
dere:
• ad accertarsi che il contenitore con la sorgente radioattiva sia rima-
sto all’interno del veicolo e non abbia subito danni;
• realizzare una recinzione posta a distanza tale da ottenere una in-
tensità di dose assorbita in aria inferiore a 0,5 microGy/h
(0,05mrad/h) per impedire che personale estraneo acceda nell’area
delimitata ed applicare gli opportuni cartelli segnaletici.

5.4.6.2 - Detenzione
a - La permanenza di sorgenti radioattive o macchine radiogene apparte-
nenti all’Appaltatore, all’interno di aree di responsabilità della Raffineria,

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è consentita solo in casi di effettiva necessità. L’Appaltatore deve prov-


vedere a comunicare la detenzione delle apparecchiature alle Autorità
competenti entro i termini previsti dalla legge e/o autorizzazioni.
b - L’eventuale ubicazione in aree appositamente dedicate per il deposi-
to di sorgenti all’interno della Raffineria deve essere preventivamente
approvata dalla unità ISP.

5.4.7 - Procedura
Competenze:

RICHIEDENTE AZIENDALE:
L’unità dello stabilimento interessata a fare eseguire i controlli radiogra-
fici deve:
- emettere il permesso di accesso ed esecuzione di radiografie industriali
indicando nel quadro A:
- i punti delle apparecchiature o linea su cui si deve operare;
- l’ora ed il giorno in cui si effettueranno i lavori;
- le apparecchiature da impiegare;
- il nominativo dell’Assuntore e del Capo Cantiere;
- l’Impresa esecutrice del lavoro;
- allegare una piantina dell’area.

IMPRESA APPALTATRICE (quadro A1):


- il Capo Cantiere firma per presa visione.

IMPRESA ESECUTRICE (quadro A2):


L’impresa incaricata della esecuzione di controlli radiografici deve:
- indicare il nominativo del Responsabile esecuzione lavoro;
- indicare le caratteristiche delle apparecchiature radiogene;
- indicare le misure di sicurezza da adottare;
- far firmare il modulo nella parte che interessa l’ESPERTO QUALIFICA-
TO o un suo DELEGATO;
- portare il modulo all’unità in cui si deve eseguire le radiografie;
- indicare nell’apposito Quadro C eventuali norme di sicurezza antinfor-
tunistiche aggiuntive;
- richiedere il visto di accesso per inizio lavori di preparazione area
(Quadro C1);
- recintare la zona da delimitare alla distanza indicata sul permesso in
modo da interdirne l’accesso;
- segnalare mediante specifici cartelli di pericolo la zona delimitata;
- richiedere il visto di accesso per inizio lavori di esposizione radiografi-
ca (Quadro C2);
- assicurarsi che la segnaletica rimanga posizionata ed efficiente per tutta
la durata del lavoro;
- interrompere immediatamente l’esposizione al verificarsi di qualunque
condizione anomala riscontrata o segnalata;
- attenersi scrupolosamente alle norme antinfortunistiche ed alle pre-
cauzioni indicate sul permesso;
- avvisare immediatamente il Preposto dell’Area interessata al verificarsi
di ogni situazione anomala;
- accertarsi dell’avvenuto rientro della sorgente all’interno del conteni-
tore e della perfetta tenuta dell’otturatore;
- annotare sul permesso:
- l’ora di fine lavoro;

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- il numero di esposizioni/radiografiche;
- il tempo effettivo di ogni esposizione;
- l’intensità di dose ai contini della zona delimitata;
- i valori della dose integrata in corrispondenza della zona delimitata;
- consegnare il permesso, dopo averlo completato e firmato, al Repar-
to Antincendio.

Nota: In presenza di un contratto diretto Committente/Esecutore le


competenze di Impresa Appaltatrice ed Impresa Esecutrice coincidono.

UNITA’ RESPONSABILE DELL’AREA DI LAVORO


L’unità a cui appartengono le apparecchiature e/o linee da radiografare
deve:
- assicurarsi che il permesso di accesso e di esecuzione radiografie indu-
striali sia completo in ogni sua parte;
- indicare sul modulo gli orari in cui è possibile effettuare le radiografie e
firmare nella parte di competenza;
- prescrivere misure di cautela e controllo delle condizioni ambientali;
- mantenere le condizioni dell’ambiente e dell’apparecchiatura previste
sul permesso (Quadro C1 accesso all’area per Preparazione), (Quadro
C2 accesso all’area per Esposizione);
- verificare la presenza della piantina di dettaglio;
- autorizzare l’accesso all’area per la esecuzione del lavoro;
- sospendere il lavoro al verificarsi di variazioni rispetto alle condizioni
stabilite.
UNITA’ ANTINCENDIO
- Ha facoltà di effettuare controlli ambientali e verifica il rispetto delle
condizioni di sicurezza da adottare per la esecuzione del lavoro.
- Consuntiva su apposito registro i valori di tempi e dosi di esposizione.
- Approva per verifica di congruenza le condizioni stabilite sul permesso.

5.5 - NORME DI SICUREZZA PER L’ESECUZIONE DI TAGLI MECCANICI (A


F REDDO ) S U LINEE U TILIZZATE PRECEDENTEMENTE PER IL PROCESSO
(COMPRESE LE LINEE DI ARIA, VAPORE E ACQUA) ALL’INTERNO DELL’IM-
PIANTO
Le linee in oggetto devono essere nelle condizioni previste sul Permesso
di Lavoro.
L’RTO del Reparto interessato al lavoro provvederà, prima che venga
data l’autorizzazione all’inizio lavori, a far contrassegnare in modo ben
evidente le linee interessate in vari punti opportunamente distanziati fra
loro, in modo da evitare ogni possibile equivoco. Si precisa che comun-
que il taglio delle linee deve essere eseguito mediante l’utilizzo di attrez-
zi meccanici a freddo.

5.6 - NORME DI SICUREZZA PER L’ESECUZIONE DI SCAVI NELLA RAFFINERIA


Premessa
I lavori di scavo e sbancamento di qualsiasi genere, ivi compresi i piazzali
esterni, possono presentare aspetti di pericolosità dovuti alla presenza
nel terreno di cavi elettrici, tubazioni, fognature, ecc.
1 - L’Unità che richiede il lavoro, per poter effettuare uno scavo, deve
tassativamente farsi rilasciare l’autorizzazione mediante Permesso di
Lavoro;
Nel caso specifico, perché esso possa considerarsi valido, dovrà ri-
portare sullo stralcio planimetrico allegato, oltre alle firme di auto-

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rizzazione dei Responsabili delle Funzioni interessate, anche i visti di


Benestare della Manutenzione MEC-EDI e Manutenzione ELE-STRU,
Responsabile Antincendio, Consegnatario di Turno (o persone
espressamente autorizzate dalla Direzione), attestanti nulla osta alla
esecuzione dello scavo.
Nessun lavoro di scavo potrà avere inizio prima che il relativo per-
messo sia stato rilasciato.
Al permesso di lavoro dovranno essere allegate le piante planimetri-
che della zona interessata allo scavo, che saranno costituite dallo
STRALCIO PLANIMETRICO (1:500) della Rete cavi, della Rete delle
fognature e delle Reti interrate cui risultino evidenziati la zona di ri-
ferimento e la profondità dello scavo.
2 - Sullo stralcio planimetrico devono essere trascritti, desunti dal Per-
messo di Lavoro cui è allegato,:
• la stessa indicazione del lavoro;
• la data corrispondente;
ed inoltre il “Visto per Benestare” dei Preposti della Manutenzione
MEC-EDI ed ELE-STRU, del Reparto Antincendio e del Consegnata-
rio di Turno (o persone espressamente autorizzate).
La planimetria allegata al Permesso di Lavoro per scavo, completa
dei dati e dei visti richiesti, dovrà essere riprodotta in cinque copie,
che saranno destinate ai Responsabili delle Unità sopra citate ed alla
Unità Richiedente.
La copia destinata al Reparto Antincendio verrà archiviata per ogni
eventuale consultazione.
L’esecutore dello scavo, durante l’effettuazione del lavoro, deve te-
ner presso di sé lo stralcio planimetrico della zona interessala allo
scavo, in modo che possa essere facilmente consultabile o pronta-
mente esibito al personale Aziendale che ne facesse richiesta.
3 - I Preposti di Unità precisati al punto 2 prima di apporre il visto di be-
nestare sullo stralcio planimetrico della zona interessata allo scavo,
dovranno accertare, ciascuno per la parte di propria competenza,
sulla scorta della planimetria allegata al Permesso di Lavoro o di dise-
gni in loro possesso ed effettuando, se necessario, sopralluoghi, l’e-
ventuale presenza nella zona di:
• fognature (competenza di MAN MEC-EDI);
• cavi elettrici, conduit e cavi di alimentazione di strumentazione
(competenza di MAN ELE-STRU);
• reti antincendio interrate (competenza Antincendio);
• linee interrate di acqua e oleodotti (competenza Consegnatario di
Turno);
segnalando sulla planimetria quanto accertato e prescrivendo le pre-
cauzioni da adottarsi per consentire l’effettuazione in sicurezza del
lavoro.
4 - Qualora lo scavo da effettuare interessi zone relative a due o più
Unità Operative, di dovranno compilare due o più permessi di lavoro
ciascuno a firma del rispettivo RTO.
I lavori di scavo effettuati con Permesso di Lavoro che si prolunghino
oltre il periodo di tempo autorizzato, dovranno avere allegata al
nuovo Permesso di Lavoro una copia della piantina planimetrica delle
zone, completa dei dati e dei visti.
È richiesto l’aggiornamento dei visti sulle piantine qualora si siano
avute sospensioni alla continuità del lavoro.
5 - Disposizioni Operative Specifiche

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Quando il percorso di conduit e cavi di alimentazione di strumenta-


zione o elettrici non è esattamente individuabile, devono essere ese-
guiti sondaggi a mano per rilevarne l’esatta posizione, prima dell’ini-
zio di eventuali scavi a macchina.
a) Gli scavi da eseguire in prossimità di percorsi cavi elettrici interra-
ti devono essere fatti a mano quando interessano zone che dista-
no meno di 1,5 metri dai limiti laterali del fascio elettrico.
b) Gli scavi da eseguire in prossimità di cavidotti (tubi conduit in me-
tallo od in materiale sintetico inglobati in massello di cemento) o
di pozzetti di passaggio cavi elettrici, devono essere eseguiti a ma-
no quando interessano zone che distano meno di 0,5 metri dai li-
miti laterali del massello purché il percorso del massello sia pre-
ventivamente individuato previo sondaggio a mano.
Quando sulle planimetrie allegate al Permesso di Lavoro viene in-
dicato che lo scavo deve essere eseguito a mano, si deve intende-
re che debba farsi uso di badile o vanga. L’utilizzo di martelli pneu-
matici, picconi o altri mezzi meccanici per la demolizione di pavi-
mentazioni deve risultare espressamente autorizzato sulla pianta
planimetrica.
È consentita la effettuazione di scavi a macchina per distanze supe-
riori a quelle citate ai punti a) e b) purché siano scrupolosamente
rispettate le relative prescrizioni ed in particolare l’Esecutore la-
vori provveda a picchettare e segnalare il tracciato entro cui l’e-
scavatore NON può operare.
Gli scavi che interessano la viabilità stradale devono essere segna-
lati con cartelli indicatori sistemati a distanza opportuna. Ogni al-
tro scavo ed i cumuli di terra di riporto devono essere segnalati
con transenne poste in maniera tale da impedire che qualcuno vi
cada e per consentire una migliore individuazione a distanza del-
l’ostacolo. Tutte le Unità interessate devono farsi carico di sveltire
i lavori di scavo, con particolare riferimento a quelli stradali, per-
ché si possa ripristinare, in tempi brevi, la normale transitabilità
nelle zone e le condizioni originarie del manto stradale.
LE CITATE NORME E PRESCRIZIONI DI SICUREZZA INTEGRANO
LE NORME RELATIVE AGLI SCAVI CONTENUTE NEL D.P.R. DEL
7.1.1956 N. 164 e successive modifiche.

5.7 - NORME DI SICUREZZA SULL’USO DEI PONTEGGI


Premesso che i Responsabili delle Imprese Assuntrici, incaricate dalle
singole Unità Richiedenti della costruzione di ponteggi di Raffineria, sono
responsabili della loro corretta esecuzione (rif. DPR n. 164 del 7.1.56 e
successive modifiche e/o aggiornamenti “Ponteggi Metallici Fissi”) si pre-
cisa che l’uso dei ponteggi è subordinato alla osservanza delle seguenti
disposizioni:
• E’ vietato salire su ponteggi a cui siano stati apposti cartelli con dicitura
“Ponteggio NON Agibile/Ponteggio in fase di allestimento”;
• E’ fatto obbligo all’utilizzatore di mantenerlo in condizioni di sicura agi-
bilità per tutta la durata dei lavori e di lasciarlo in tale stato al termine
degli stessi.
- Quando un ponteggio sia rimasto inutilizzato per un periodo di tempo
significativo, o qualora possano sussistere dubbi sulla sua stabilità ed ef-
ficienza, il Responsabile della esecuzione dei lavori deve richiederne il
controllo all’Impresa Costruttrice tramite il Richiedente Aziendale.
- Ogni modifica alla struttura dei ponteggi deve essere richiesta dalle

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Unità richiedenti di Raffineria ed effettuato dall’impresa che ha costrui-


to il ponteggio.
- Il Responsabile dell’esecuzione dei lavori potrà far rimuovere, in via
provvisoria e solo per il tempo strettamente necessario, parapetti, ta-
vole e fermapiedi, qualora ciò sia richiesto per l’esecuzione di lavori
non altrimenti effettuabili e non vada comunque a modificare la stabi-
lità della struttura.
In questo caso il ponteggio non è più da considerarsi idoneo e il Re-
sponsabile dell’esecuzione dei lavori è tenuto a far adottare al persona-
le misure di sicurezza appropriate per i lavori in quota (cinture di sicu-
rezza, funi od altri dispositivi di protezione) ed apporre il cartello ‘Pon-
teggio NON Agibile’.
Tali cartelli possono essere rimossi solo dal Costruttore del ponteggio
dopo che avrà provveduto a ripristinare le condizioni originali.
- TUTTI I PONTEGGI DEVONO ESSERE CONSIDERATI ESCLUSIVA-
MENTE PIANI DI LAVORO E NON DEVONO ESSERE UTILIZZATI
COME PIANI DI SOSTEGNO DI MATERIALI.
I PONTEGGI DA UTILIZZARE PER IL SOSTEGNO DI MATERIALI O
COME OPERE DI PUNTELLAZIONE DEVONO ESSERE ESPRESSA-
MENTE RICHIESTI PER TALE USO, SPECIFICANDO NELLA RICHIE-
STA IL CARICO CHE ESSI DOVRANNO SOPPORTARE.
- È assolutamente vietato costruire ponteggi con le basi di appoggio poste
sopra i chiusini di fogna o sulle beole di calcestruzzo dei pozzetti stessi.

5.8 - NORME DI SICUREZZA PER L’INGRESSO NELLA ZONA RECINTATA


DELLE TORCE E DEGLI ACCUMULATORI DI BLOW-DOWN
A causa di possibile presenza di gas contenenti idrogeno solforato, è as-
solutamente vietato entrare nella FOSSA DEGLI ACCUMULATORI
DEL BLOW-DOWN senza indossare la maschera a filtro polivalente,
senza avere il monitor per H2S e senza essere assistiti da altro personale
posto all’esterno della fossa.
1. Lavori che non richiedono apertura di linee.
Ogni qualvolta si renda necessario entrare nella suddetta zona prima
dell’inizio del lavoro l’operatore abilitato della SOI OVEST provve-
derà ad accertarsi che l’area sia in condizioni di normale operatività.
Per questa tipologia di lavori l’assistenza è fornita da personale del-
l’impresa.
In caso di allarme del monitor portatile oppure di intervento dei mo-
nitor fissi che attivano il segnale acustico locale è fatto obbligo di usci-
re immediatamente dalla fossa.
Chi fa assistenza deve essere istruito sulla modalità di segnalazione
dell’allarme in sala controllo SOI OVEST.
2. Attività di esercizio di normale routine.
Per le attività di normale routine (es. controllo livelli, svuotamento
fossa, ecc.) è da prevedere l’assistenza da parte di personale abilitato
della SOI OVEST.
Per accedere all’area di competenza ALK l’assistenza può avvenire,
previa informazione alla SOI OVEST, ad opera di personale abilitato
della SOI EST B.
3. Lavori che richiedono apertura di linee.
Il personale che esegue il lavoro deve accedere munito degli idonei di-
spositivi di protezione (es. maschera ad alimentazione d’aria, autopro-
tettore, ecc.).
L’assistenza alle operazioni deve essere fornita sia dall’operatore abili-

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tato della SOI OVEST che da un Tecnico di Sicurezza di SOI o Vigile


di centro, che devono predisporre all’uso la riserva di aria locale, so-
vrintendere alle attività per l’esecuzione in sicurezza del lavoro e posi-
zionare un mezzo aggiuntivo di soccorso pronto all’utilizzo.
L’ingresso nella ZONA RECINTATA DELLE TORCE è consentito uni-
camente al personale che, provvisto di monitor per Idrogeno Solforato,
sia debitamente assistito da almeno una persona posta ad opportuna di-
stanza di sicurezza.

5.9 - NORME DI SICUREZZA PER L’ESECUZIONE DI LAVORI CONNESSI AI


COLLETTORI BLOW-DOWN E CLOSE-DRAIN DI IMPIANTI
Le presenti norme sono da adottare per lavori connessi ai collettori di
Blow down in esercizio (es. smontaggio/rimontaggio di PSV, inserimen-
to/rimozione di dischi ciechi, ecc.).
Per l’esecuzione di questa tipologia di lavori sono da prevedere tutte
quelle prescrizioni atte a prevenire situazioni a rischio. Per lavori di par-
ticolare criticità e per zone di lavoro poco agibili sono da predisporre
adeguati piani di lavoro, eventualmente dotati di scivoli allestiti per esse-
re idonee vie di fuga. Qualora non fosse possibile predisporre adeguate
vie di fuga si richiede al personale che opera di essere opportunamente
imbragato e assicurato in modo opportuno al fine di essere allontanato
immediatamente in caso di necessità.
Il personale che esegue il lavoro deve essere munito di maschera ad ali-
mentazione d’aria o altri dispositivi equivalenti.
Il Tecnico di Sicurezza di SOI o un Vigile di centro deve portare sul po-
sto un mezzo aggiuntivo di soccorso, predisporlo all’uso e fornire assi-
stenza.
5.10 - NORME DI SICUREZZA PER L’ACCESSO AI TETTI GALLEGGIANTI DEI
SERBATOI
Per 1’accesso ai tetti galleggianti dei serbatoi in colaggio dagli impianti
e/o con il tetto in galleggiamento a basso livello devono essere rispettate
le seguenti norme:
per qualsiasi operazione da eseguire su un tetto galleggiante, chi accede
al tetto deve essere sempre accompagnato da un’altra persona, equipag-
giata ed addestrata per il salvataggio, che dovrà sostare sul pianerottolo
della scala, onde poter prestare immediato soccorso.
Prima di accedere al tetto dovrà essere controllata la respirabilità del-
l’atmosfera sovrastante il tetto stesso ed in particolare dovranno essere
sempre eseguite le seguenti verifiche:
- Controllo dell’esplosività (mediante l’utilizzo dell’esplosimetro conti-
nuo);
- Controllo dell’assenza di Idrogeno Solforato (mediante l’utilizzo del-
l’apposito monitor);
- Controllo della funzionalità del sistema di comunicazione radio e con-
tatto radio continuo con il reparto.
Sia nel caso di accumulo di vapori di idrocarburi, che nel caso di presen-
za di idrogeno solforato, per accedere al tetto dovrà essere utilizzato
l’autoprotettore.
Per l’accesso ai tetti galleggianti di serbatoi fermi da almeno 30 minuti e
pieni di prodotto per almeno 3/4 della capacità il campionatore dovrà
essere munito di monitor per H2S (nel caso di serbatoi che possono
contenere idrogeno solforato) e mantenersi in continuo collegamento
radio con il reparto MOV.
Per campionamento e misurazione attenersi a quanto stabilito al succes-

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sivo capitolo 5.11. Le lampade portatili dovranno essere del tipo appro-
vato dalla Direzione e riportare il marchio comprovante la garanzia di si-
curezza. Per i serbatoi il cui tetto non fosse in galleggiamento, l’accesso
al tetto non potrà avvenire prima di 30 minuti dal termine dell’ultima
operazione di estrazione o di immissione del prodotto, onde consentire
la dispersione delle cariche elettrostatiche accumulate. L’accesso in que-
sto caso è sempre comunque subordinato alla emissione di uno specifi-
co permesso di lavoro.

5.11- NORME DI SICUREZZA PER IL CAMPIONAMENTO E LA MISURAZIONE


DEI LIVELLI NELLE AUTOCISTERNE FERROCISTERNE E NEI SERBATOI DI
STOCCAGGIO CONTENENTI PRODOTTI INFIAMMABILI
Le operazioni di campionamento dei prodotti e la loro misurazione de-
vono essere eseguite rispettando scrupolosamente le seguenti disposi-
zioni operative:
- AUTOCISTERNE:
• Il campionamento è autorizzato solo dallo spurgo a monte del braccio
di carico.
• Qualora si rendesse indispensabile il campionamento l’autocisterna de-
ve essere collegata a terra e si devono utilizzare recipienti metallici
con catena metallica perfettamente pulita e asciutta, o nastro metalli-
co, con pinza di messa a terra collegata al bocchello.
- FERROCISTERNE:
utilizzare recipienti metallici con catena metallica perfettamente pulita
e asciutta, o nastro metallico, con pinza di messa a terra collegata al
bocchello.
- SERBATOI
A tetto galleggiante
Il campionamento può essere eseguito con i normali recipienti a disposi-
zione.
A tetto fisso
• Se esiste tubo di calma non necessitano particolari precauzioni.
• Qualora non esista il tubo di calma e se il serbatoio contiene prodotti
diversi da Residui Atmosferici o Asfalti, si devono attendere 30 minuti
dall’ultima movimentazione prima di poter campionare.
(A questo scopo vanno utilizzati recipienti metallici con catena metallica
perfettamente pulita e asciutta o nastro metallico con pinza di messa a
terra collegata al passo d’uomo o al bocchello).

5.12 - NORME DI SICUREZZA PER LA MANOVRA DEGLI IDRANTI


La manovra degli idranti della rete antincendio va effettuata solo se
preventivamente autorizzata dal personale dell’unità antincendio.
Una volta terminato il prelievo di acqua è fatto obbligo all’utente di
richiudere la colonnina, di scollegare eventuali manichette e di ri-
montare il tappo di chiusura. Si ricorda inoltre che al suono del se-
gnale di allarme dovranno cessare tutti i prelievi di acqua dalla rete
antincendio.
Per evitare danni alla colonnina quando si effettuano prelievi di acqua la
valvola dell’idrante deve venire aperta completamente.

5.13 - NORME DI SICUREZZA RELATIVE ALL’USO DELLE MOTOSALDATRICI


ED ELETTROSALDATRICI E RELATIVO CAVO DI MASSA
Le saldatrici elettriche e le motosaldatrici devono essere sempre poste
al di fuori delle seguenti aree:

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- Impianti in esercizio;
- Parchi GPL; .
- Pensiline di carico stradale e ferroviarie durante le operazioni di carico
delle autocisterne e delle ferrocisterne;
- Sale pompe.
Per ragioni di sicurezza il cavo di massa (ritorno del circuito di saldatu-
ra) delle saldatrici deve esser sempre collegato al tubo o all’apparecchia-
tura su cui si interviene in modo tale da stabilire continuità elettrica tra
questa e il punto più vicino a quello di saldatura. I cavi di alimentazione e
di massa devono essere sempre perfettamente integri nel loro rivesti-
mento isolante.
Nel caso specifico dell’utilizzo di elettrosaldatrici è necessario che:
il cavo di alimentazione sia di tipo adeguato e sia opportunamente se-
gnalato lungo il percorso;
le macchine siano adeguatamente protette da agenti atmosferici, da con-
tatti accidentali con fluidi o quanto altro possa pregiudicarne la perfetta
funzionalità.

5.14 - NORME DI SICUREZZA RELATIVE ALL’USO DEI PACCHI DI BOMBOLE


D’AZOTO UTILIZZATI PER LA BONIFICA DI APPARECCHIATURE
L’utilizzazione, da parte del personale della Raffineria, dei pacchi di
bombole d’azoto per la bonifica di apparecchiature è consentita solo se
sul pacco di bombole è applicato il riduttore di pressione. È necessario
accertare che la pressione minima di scarico sia superiore a quella del-
l’apparecchiatura in cui si va ad operare la bonifica. L’installazione del
riduttore impedisce la possibilità di inquinamento da idrocarburi nelle
bombole durante le operazioni di bonifica. Ogni Unità che utilizza pac-
chi di bombole di azoto dovrà pertanto provvedere a dotarsi di tali ri-
duttori di pressione.

5.15 - NORME DI SICUREZZA PER LA DISCARICA DI AUTO E FERROCI-


STERNE DI ACIDO CLORIDRICO, SOLFORICO, SODA E PRODOTTI CHIMICI IN
GENERE
Premessa
Le presenti norme di sicurezza NON si applicano alle cisterne conte-
nenti acido fluoridrico, che vengono scaricate esclusivamente all’interno
dell’impianto ALCHILAZIONE sotto la supervisione del RTO, in osser-
vanza di specifiche disposizioni operative.
È vietata la discarica di cisterne mediante pressurizzazione con gas di
qualsiasi natura quando le cisterne non siano appositamente predisposte
per tale funzione.
Discarica di prodotti chimici in aree circoscritte dotate di con-
tenitori in prestito d’uso dalla ditta fornitrice.
Tutte le operazioni di discarica dovranno essere effettuate a cura di per-
sonale specializzato della Ditta fornitrice abilitato alla manipolazione del-
le sostanze trattate e che deve indossare dispositivi di protezione ade-
guati.

Discarica di prodotti chimici in serbatoi di proprietà Raffineria.


Tutte le operazioni di scarico, a meno del collegamento delle manichet-
te sulle cisterne, devono essere effettuate esclusivamente dal personale
operativo di Raffineria. Tale personale dovrà indossare i dispositivi di
protezione idonei.
Durante le operazioni di scarico e comunque finché la cisterna non vie-

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ne rimossa, la zona della discarica dovrà essere sbarrata con cavalletti e


segnalata con appositi cartelli indicanti il pericolo.
Durante le operazioni di scarico potrà accedere alla zona sbarrata e se-
gnalata soltanto il personale operativo munito degli idonei DPI.
Per i trasportatori delle autoferrocisterne valgono in particolare le se-
guenti norme:
- AUTOCISTERNE
Gli autisti devono:
• mettere l’automezzo in posizione per lo scarico e frenarlo;
• dare in custodia a1 personali dell’impianto la chiave di accensione;
• recarsi a distanza di sicurezza e restarvi per tutta la durata delle
operazioni di scarico, fino alla restituzione della chiave di accen-
sione.
Gli autisti non possono:
• avvicinarsi alle autocisterne durante le operazioni di scarico;
• avvicinarsi alle apparecchiare o entrare nell’area degli impianti.
Per lo scarico delle autocisterne il personale dell’impianto dovrà essere
presente per tutta la durata della discarica.
Nel caso che esigenze operative inderogabili impediscano al personale
dell’impianto di presenziare costantemente alla discarica, si dovrà so-
spendere l’operazione procedendo alla fermata della pompa ed all’inter-
cettazione delle valvole sulla pompa e sulla cisterna.
- FERROCISTERNE
Il personale preposto al trasporto deve disporre il mezzo in posi-
zione per la discarica e frenarlo. Non può partecipare alle opera-
zioni di discarica, né può entrare nella zona delimitata durante la
discarica e comunque finché il Preposto dell’impianto interessato
non avrà firmato il “Permesso di lavoro limitato” per la rimozione
della ferrocisterna.
Manipolazione prodotti chimici
Il personale della Raffineria deve osservare scrupolosamente le seguenti
norme durante le operazioni e le manovre su apparecchiature conte-
nenti prodotti chimici.
- Durante le operazioni di carica, discarica e trasferimenti, è obbligatorio
indossare l’equipaggiamento protettivo sotto indicato:
• elmetto con visiera;
• guanti in PVC;
• tuta antiacido.
- Durante l’effettuazione di lavori di routine, il personale del-
l’impianto deve indossare l’equipaggiamento protettivo sotto
indicato:
• elmetto con visiera;
• guanti in PVC;
• scarpe di sicurezza.
- È vietato eseguire spurghi di acido dalle linee di trasferimento. Ogni
spurgo deve essere munito di tappo filettato che non deve essere mai
tolto.
Nell’eventualità di una perdita, in qualsiasi parte essa si verifichi, occor-
re informare immediatamente SPP, far recintare la zona avvalendosi
dell’opera dell’Unità Antincendio, sistemare cartelli di pericolo di cor-
rosione e far eliminare subito la perdita.
- Al termine dei trasferimenti, lasciare aperta la valvola di mandata della
pompa, la valvola di riciclo (se esiste) e lo spurgo di fondo della pompa;
questo per impedire che, a seguito del riscaldamento delle linee, l’aci-

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do possa andare in pressione.

5.16 - NORME DI SICUREZZA PER L’ESECUZIONE DI LAVORI CHE COM-


PORTANO INTERRUZIONI STRADALI
Qualunque lavoro che comporti interruzione stradale dovrà essere pre-
ventivamente autorizzato dal Responsabile Antincendio.
Per interruzione stradale deve intendersi qualunque scavo, deposito di
materiale, deposito di tubazioni, ecc., che provochi impedimento al nor-
male traffico nella Raffineria.
È vietato depositare materiali di qualsiasi genere entro il raggio di 6 me-
tri dagli idranti, dalle bocche antincendio dei serbatoi, dai depositi di
mezzi antincendio e dalle installazioni di sicurezza in genere.
Per tagli stradali che interessano strade interne alle SOI il Responsabile
Antincendio/tecnico della sicurezza in turno e il CdT dovranno firmare,
per presa visione, la sezione C2 e seguenti del PdL.
Per ogni interruzione stradale, e successivo ripristino, il tecnico antin-
cendio dovrà dare informazione a SEGE.

5.17 - NORME DI SICUREZZA PER LA PULIZIA DEI POZZETTI DELLE FOGNE


DI RAFFINERIA
a - Interventi con attrezzi manuali
- Assicurarsi, prima dell’apertura del pozzetto, che nelle vicinanze non
siano in corso lavori a fuoco o in funzione motori a combustione in-
terna:
• usare attrezzi antiscintilla;
• non entrare nel pozzetto;
• pulire un pozzetto alla volta; `
• non lasciare pozzetti aperti ed incustoditi;
• cintare e segnalare il pozzetto aperto;
• nel caso occorresse procedere alla pulizia dei pozzetti delle fogne po-
sti all’interno dei bacini di contenimento del grezzo e di benzine semi-
lavorate e di slop occorre, oltre all’osservanza delle norme per l’in-
gresso nei bacini di contenimento, dotarsi di monitor per la rilevazione
di H2S e di esplosimetro continuo.
b - Interventi con autospurgo
Premessa
L’autospurgo deve essere dotata di:
• N. 2 estintori a polvere
• Cartelli indicanti “Pericolo infiammabilità”
• Rompifiamma efficace.
Prescrizioni:
- posizionare l’autospurgo a 10 metri dal pozzetto delle fogne da aprire
e sopra vento, poi spegnere il motore;
- adottare una manichetta da applicare sullo scarico della pompa a vuoto
per portare l’emissione dei gas infiammabili x circa 10 mt. dall’auto-
mezzo e lontano da sorgenti di accensione;
- segnalare con cartelli di pericolo il terminale delle manichette; assicu-
rarsi prima dell’apertura del pozzetto che nelle vicinanze non siano in
corso lavori a fuoco o in esercizio motori a combustione interna;
- togliere il chiusino del pozzetto con l’uso di chiavi idonee;
- controllare con l’esplosimetro l’eventuale presenza di esplosività nella
zona prima della messa in moto della autospurgo;
- non lasciare il pozzetto aperto e incustodito;
- segnalare la zona in cui si opera. Qualora fosse ubicata in prossimità di

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strade di normale transito di automezzi, queste devono essere sbarra-


te previo benestare dell’unità antincendio vietando la circolazione dei
mezzi a motore;
- adottare adeguate misure di sicurezza al fine di prevenire accidentali
cadute nei pozzetti;
- collegare la messa a terra del veicolo prima di iniziare i lavori;
- usare il terminale di recupero in alluminio.

5.18 - NORME DI SICUREZZA PER L’INTERCETTAZIONE DELLE VALVOLE DI


SICUREZZA E DEI COLLETTORI DI BLOW-DOWN
Premessa
Tutte le valvole di sicurezza debbono essere in comunicazione con l’at-
mosfera, direttamente o attraverso il BLOW-DOWN.
Per questo motivo tutte le valvole di intercettazione delle valvole di si-
curezza e dei collettori di BLOW-DOWN (questi ultimi però solo nel
caso che possano impedire il libero scarico a valvole di sicurezza poste a
monte di esse) devono essere normalmente aperti e assicurate in tale
posizione mediante piombatura da parte dell’ASL.
Intercettazione
È permesso intercettare le valvole di sicurezza e le valvole sui collettori
di BLOW-DOWN quando sussistono contemporaneamente le seguenti
condizioni:
- alimentazione interrotta e valvole di intercettazione della apparecchia-
ture interessate chiuse segnalate con apposito cartello “NON EFFET-
TUARE MANOVRE”;
- recipienti vuoti;
- pressione delle apparecchiature uguale a quella atmosferica e tenuta
costantemente sotto controllo.
Talune apparecchiature (ad es. alcuni serbatoi di GPL) sono dotate di
doppie valvole di sicurezza, ciascuna di esse dimensionata per essere in
grado di scaricare da sola tutta la sovrapressione del recipiente. In que-
sto particolare caso, per intercettare una delle due valvole di sicurezza,
è sufficiente che la valvola di intercettazione dell’altra valvola di sicurez-
za sia “piombata aperta” e che quest’ultima sia in libera comunicazione
con l’atmosfera.
Operazione di rimozione dei sigilli
Ferme restando le limitazioni di cui al punto precedente, qualora fosse
necessario intercettare le linee di scarico delle valvole di sicurezza, e di
conseguenza rimuovere la piombatura apposta dall’ASL, dovrà essere
seguita la sottoindicata procedura:
- l’Unità interessata dovrà trasmettere ad ISP, mediante l’apposito modulo
prestampato, comunicazione della rimozione specificando per ogni valvola:
• sigla di identificazione della valvola di sicurezza;
• apparecchiatura interessata;
• ora e giorno di esecuzione.
L’ispettore senior al ricevimento del modulo completo delle indicazioni
dovrà:
- riportare sul Registro le annotazioni pervenute dalla Unità interessata;
- comunicare al Funzionario ASL di competenza l’avvenuta rimozione del
sigillo, secondo le procedure e le norme vigenti.
Operazioni di piombatura
ISP, sulla base dei verbali firmati dal Funzionario ASL riporterà sul Regi-
stro l’avvenuta operazione di piombatura.
Valvole di intercettazione di circuiti di processo piombate dal-

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l’ASL per ragioni di protezione delle apparecchiature (es. val-


vole di intercettazione scambiatori su treni di scambio).
Per queste valvole si deve seguire la stessa procedura prevista per le val-
vole di intercettazione delle valvole di sicurezza.
PRECISAZIONE
Non sono soggette all’obbligo dell’osservanza delle suddette norme le
valvole di scarico della sovrapressione- (RELIEF-VALVES) installate su li-
nee di prodotti più pesanti dei GPL e nell’interconnecting della SOI
MOV-SPED.

5.19 - NORME DI SICUREZZA. PER IL BLOCCAGGIO DI VALVOLE CON LUC-


CHETTO E CATENA E FLANGIATURA CIECA
Allo scopo di prevenire possibili incidenti nelle operazioni di smontaggio
di linee, di apparecchiature di impianti e nell’ingresso di recipienti, ecc.,
oltre all’osservanza delle norme in vigore, si devono bloccare con catena
e lucchetto quelle valvole che, in caso di apertura, potrebbero costituire
pericolo. Le chiavi dei lucchetti saranno custodite dall’RTO dell’Unità in-
teressata. Inoltre, ogni qualvolta vengano smontate per un certo periodo
di tempo pompe o parti componenti l’impianto, le linee di attacco rima-
ste aperte, anche se valvolate, dovranno essere chiuse con flange cieche.

5.20 - NORME DI SICUREZZA PER L’USO DELLE MANICHETTE DI GOMMA.


Onde evitare una errata utilizzazione delle manichette e prevenire pos-
sibili incidenti si precisa che è tassativamente vietato usare manichette in
gomma anche con treccia interna in acciaio, per:
- travaso di idrocarburi caldi;
- travaso di idrocarburi in pressione;
- vapore ad alta pressione;
in questi casi si deve provvedere alla installazione di tubazioni fisse, o di
manichette speciali e specifiche per la natura del fluido e delle sue carat-
teristiche fisico-chimiche.
In particolare per quanto concerne l’utilizzo dei più usuali tipi di mani-
chette si precisa che:
• per idrocarburi freddi (max T 40° C) e non in pressione e per vapore
bassa pressione e condensa è prescritta la manichetta di gomma con
armatura interna in acciaio;
• le normali manichette in gomma telata sono ammesse soltanto per aria
ed acqua fredda.

5.21 - NORME DI SICUREZZA PER L’ESECUZIONE DI COLLEGAMENTI SU


LINEE DI PROCESSO IN ESERCIZIO CONTENENTI FLUIDI INFIAMMABILI O
PERICOLOSI COL SISTEMA “TAPPING-MACHINE” (VEDASI IN PARTICOLARE
LE NORMA. API 2201 ED. OTTOBRE 85)
• PRECISAZIONE
Il rilievo degli spessori della linea ed il calcolo delle velocità del fluido
devono essere allegati al Permesso di Lavoro.
RACCOMANDAZIONE:
IL SISTEMA IN OGGETTO DEVE ESSERE ADOTTATO SOLO NEI CASI
DI PROVATA E ASSOLUTA NECESSITA’ E DI NORMA CON LE
LIMITANTI ELENCATE NELLA PREMESSA. E’ POSSIBILE TUTTAVIA, DI
FRONTE A CASI SPECIFICI E CHIARAMENTE DEFINITI, ESTENDERNE
IL CAMPO DI VALIDITA’ PURCHE’ DETTI CASI RIENTRINO TRA QUELLI
PREVISTI ED AMMESSI DALLE NORME API 2201 ED. OTTOBRE 1985.
Premessa

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Il sistema in oggetto si può utilizzare su tutte le linee di processo ad ec-


cezione di:
- linee contenenti GPL, gas infiammabili e linee BLOW-DOWN;
- linee di processo costruite in acciaio speciale per cui la saldatura ne-
cessita di particolari trattamenti;
- linee di vapore ad alta pressione (maggiore di 3,5 ate)
- miscela aria/ossigeno e gas infiammabili all’interno del campo di esplo-
sività o infiammabilità;
- linee che contengono fluidi con temperatura maggiore di 100 °C
(escluso vapore, condensa, acqua degasata);
- prodotti chimici come acidi e cloruri che sono facili a decomporsi e di-
ventano pericolosi causa il calore delle saldature;
- prodotti caustici o ammine, se la concentrazione e la temperatura so-
no tali che le specifiche di fabbricazione richiedono stress relieving;
- idrocarburi insaturi, per la possibilità di una decomposizione esplosiva
del materiale all’inizio della saldatura;
- linee contenenti aria compressa.
Rilievo degli spessori nei punti su cui deve avvenire la saldatura
I punti devono essere espressamente indicati dall’Unità che esegue il la-
voro.
Lo spessore minimo consentito è di 4,8 mm.
La saldatura può essere effettuata solo con la linea piena e in continuo
flussaggio.
Le velocità di flusso consigliate nella linea sono:
- liquido: 0.40 metri/sec. minimo
1.22 metri/sec. massimo
- gas: 0.40 metri/sec. minimo
nessun limite di velocità massima
Le modalità di esecuzione della saldatura (diametro, tipo dell’elettrodo,
intensità di corrente) devono essere stabilite di volta in volta, anche in
base agli spessori rilevati, dal Responsabile esecuzione lavoro.
La prima passata sarà di norma eseguita con elettrodo da 2,5 mm Ø
max. Di norma il tronchetto dovrà essere saldato alla tubazione anche
mediante l’applicazione di apposita piastra di rinforzo (corazza).
Oltre alle norme di sicurezza previste per i lavori a fuoco, occorre tene-
re a disposizione, sul posto nel quale avviene la saldatura, una coperta
antifiamma pronta all’uso.
A saldatura avvenuta, provvedere al montaggio della valvola effet-
tuando prima la pressatura con valvola chiusa per verificarne la te-
nuta, poi la pressatura del tronchetto completo alla prevista pres-
sione di collaudo. Nei casi previsti, per condizioni di processo ed
esercizio, occorre fare anche i controlli abituali (radiografie, ultra-
suoni, ecc.).
Il diametro della fresa da impiegare deve essere stabilito di volta in volta
dal Responsabile Esecuzione Lavoro.
La linea, durante la foratura, deve essere piena e in leggera pressione o
flussaggio. A foratura effettuata, prima di allentare i tiranti per rimuove-
re la fresa, depressare per mezzo dell’apposito spurgo e assicurarsi che
la valvola chiusa tenga perfettamente.
Nel caso la foratura venga effettuata su linee in pressione, accer-
tarsi che, per tutta la durata del lavoro (ossia fino a smontaggio
avvenuto della fresa), non abbiano inizio altri lavori a fuoco nelle
adiacenze.
5.22 – PROCEDURA PER L’ESECUZIONE DI LAVORI ALL’INTERNO DELLE

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CALDAIE F300 E F400 CON LE RELATIVE TURBINE A GAS ESERCIZIO


L’esecuzione dei lavori deve essere fatta nella scrupolosa osservanza
delle seguenti prescrizioni di sicurezza.
1) Chiudere e ciecare le valvole sulla linea del fuel gas ai bruciatori
2) Chiudere le valvole sulla linea del fuel oil ai bruciatori e segnalare
con cartello “NON EFFETTUARE MANOVRE”.
3) Togliere tensione a: MOV 308 (MOV 408), J 320 (J 420), J 324 A-B
(J 424 A-B), J 322 (J 422), quadro soffiature secondo le abituali pro-
cedure.
4) Chiudere l’aria di comando ai pistoni della serranda ingresso fumi in
caldaia
5) Posizionare il volantino di manovra della serranda ingresso fumi in
caldaia in posizione di manovra locale e lucchettare il volantino.
6) Chiudere la serranda di uscita fumi da caldaia verso il camino.
7) Assicurarsi che sia in marcia il ventilatore e aprire l’aria supplemen-
tare di tenuta tra le serrande di ingresso fumi in caldaia.
8) Assistenza dall’esterno e dall’interno. Una persona deve stare in as-
sistenza all’interno e una all’esterno della caldaia vicino al passo
d’uomo.
9) Predisporre un adeguato numero di carri aria in base al numero di
persone che entrano in caldaia.
10) Scollegare i pistoni delle troath damper.

5.23 – NORME DI SICUREZZA PER INSERIRE IL “CIECONE”, IN POSIZIONE


CHIUSA O APERTA SULLA VAPOR-LINE REATTORE F.C.C.
PRECISAZIONE
Le seguenti norme di sicurezza devono essere trascritte sul Permesso di
Lavoro.
Condizioni da attuare per l’esecuzione del lavoro
- il livello di fondo della Colonna Principale deve essere il più basso pos-
sibile;
- le pompe di fondo della Colonna Principale devono essere ferme;
- la Colonna Principale deve essere depressata e lasciata in leggero flus-
so di vapore;
- il Vent della Colonna Principale deve essere in posizione aperta con
leggera fuoriuscita di vapore;
- Riser e Reattore con “Slide-Valves” verso rigeneratore chiuse e bloc-
cate manualmente all’esterno;
- Vent della Vapor-Line del Reattore in posizione aperta con leggera
fuoriuscita di vapore;
- Cieche sulla carica Riser inserite.

5.24 - NORME PER L’ESECUZIONE DI LAVORI ALL’INTERNO DELL’ISOLA 10


E/O SU OLEODOTTI DELLA PRAOIL OLEODOTTI ITALIANI IN AREE DI RAF-
FINERIA.
NOTA: per l’esecuzione di tutti i lavori dovrà essere utilizzata
la modulistica di raffineria.

LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA ESEGUITI SUGLI IM-


PIANTI ALL’INTERNO DELL’ISOLA 10 (da eseguirsi per esigenze
di Raffineria).
Prima dell’inizio del lavoro e a completamento dello stesso l’unità di Raf-
fineria richiedente dovrà darne avviso alla PRAOIL, nella persona del Re-
sponsabile Esercizio e del Responsabile Tecnico, a mezzo FAX (N° 0382

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997930).
L’iter del Permesso di Lavoro è quello normale di Raffineria.
Qualora i lavori avessero carattere di indifferibilità ed urgenza per ga-
rantire la sicurezza del personale addetto alle linee e/o prevenire danni
a terzi, la Raffineria vi provvederà senza indugio dandone appena possi-
bile comunicazione.

LAVORI DI MODIFICA O DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA


ESEGUITI SUGLI IMPIANTI ALL’INTERNO DELL’ISOLA 10 (da ese-
guirsi per esigenza PRAOIL).
PRAOIL programma concordando con RSOI MOV-SPED la data di ese-
cuzione. A tale scopo PRAOIL potrà integrare, all’occorrenza, la moduli-
stica per puntualizzare eventuali aspetti specifici degli interventi.
La compilazione del quadro “A” del Permesso di Lavoro è a cura
PRAOIL.
Dalla Direzione di Raffineria saranno autorizzati alla firma in qualità di
Richiedente il Responsabile del deposito PRAOIL, il Responsabile Tecni-
co e il Responsabile Esercizio designati con lettera di nomina della So-
cietà a svolgere tale funzione.
Sarà cura della PRAOIL impiegare preferibilmente imprese che già ope-
rano all’interno della Raffineria.
Sarà cura inoltre della PRAOIL trasmettere alle Unità Sicurezza di Raffi-
neria, al Consegnatario di Turno, alla Unità MAN-MEC-EDI ed all’RTO
SOI MOV la lettera di nomina del Capo Cantiere dell’Impresa il quale,
apponendo la firma nella parte “C1” del modulo, si fa carico di garantire
l’attuazione delle prescrizioni previste, di utilizzare le più opportune at-
trezzature e di fornire le necessarie informazioni al personale incaricato
del lavoro.
Dopo le firme poste sui quadri A la gestione del Permesso di La-
voro passa alla SOI MOV per seguire l’iter normale di Raffineria.

LAVORI SU OLEODOTTI (da eseguirsi per esigenza PRAOIL).


Quadro “A” del Permesso di Lavoro:
L’unità richiedente è PRAOIL per la quale vale quanto riportato al pre-
cedente punto 2.
Il quadro B del Permesso di lavoro dovrà essere firmato e dal RTO SOI
MOV ( o Consegnatario di Turno se il lavoro avviene al di fuori dell’area
SOI MOV) e dal Richiedente il Permesso di Lavoro. L’RTO SOI MOV (
o CdT) ha la responsabilità delle prescrizioni relative l’agibilità dell’area e
dell’ambiente, mentre il Richiedente PRAOIL ha la responsabilità delle
prescrizioni tecniche/provvisionali.
La verifica delle prove ambientali è a cura del personale della SOI MOV.
Il Responsabile Antincendio di Raffineria, quando richiesto, verifica e/o
integra le prescrizioni riportate sul permesso e le controfirma nella par-
te “B” di competenza.
Il Preposto di Manutenzione della PRAOIL e l’operatore di processo
SOI MOV (o CdT) appongono congiuntamente la loro firma nella sezio-
ne “C2” del Permesso (Esecuzione del Lavoro). Il primo per autorizzar-
ne l’esecuzione (a seguito della verifica dell’attuazione delle prescrizioni
tecniche / provvisionali), il secondo a garanzia dell’agibilità dell’area e
dell’ambiente.
E’ responsabilità di PRAOIL la normativa che regolamenta i rapporti con
l’impresa esecutrice dei lavori e il coordinamento della stessa.
5.25 – NORME DI SICUREZZA GENERALI PER IL CARICO AUTOBOTTI

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Il caricamento dei prodotti nelle autocisterne dovrà avvenire con la


massima cura ed in assenza assoluta di fonti di calore o di agenti capaci
di provocare scintille, seguendo scrupolosamente le seguenti norme fon-
damentali:
- Ogni autista, prima di entrare in Raffineria, dovrà dotare il mezzo di
apposito dispositivo rompifiamma.
- Ogni autista, prima di entrare in Raffineria, dovrà indossare la tuta da
lavoro ignifuga e antistatica.
- Ogni autista, prima di iniziare il carico, dovrà indossare tutti i Disposi-
tivi di Protezione previsti.
- Accertarsi che i bruciatori a gasolio per il riscaldamento delle cabine
siano spenti.
- Accertarsi che il tubo di scappamento e la marmitta siano in perfetta
efficienza.
- Rispettare la segnaletica stradale.
- Attendere il segnale prima di mettersi sotto la pensilina di carico.
- Accertarsi che i boccaporti della cisterna siano chiusi.
- Il motore deve essere spento prima di iniziare le operazioni di caricamen-
to.
- La chiave di accensione deve essere disinserita.
- Prima di iniziare il caricamento, le autocisterne devono essere collega-
te elettricamente a terra mediante le apposite pinze, onde permettere
la dispersione delle cariche elettrostatiche.
- Accertarsi che non rimangano accese le luci prima di iniziare il carico.
- Attendere il segnale di partenza prima di partire a carico terminato.
- Prima di avviare il motore, al termine del caricamento, accertarsi che
sia inserita la prima marcia.
- E’ vietato l’uso di apparecchiature elettriche di qualsiasi tipo (radioline,
torce a mano, ecc.).
- E’ tassativamente vietato fumare.

5.26 - NORME DI SICUREZZA PER ASPIRAZIONE DA SERBATOIO A TETTO GAL-


LEGGIANTE SOTTO IL LIMITE DI GALLEGGIAMENTO DEL TETTO
Prima di iniziare l’operazione l’RTOG della SOI MOV deve informare
per iscritto il Responsabile Antincendio. Sarà cura del TS della SOI MOV
riportare all’RTO MOV la lettera vistata dal Responsabile Antincendio. Il
Responsabile Antincendio trattiene copia.
(questa corrispondenza può avvenire anche via @mail: l’RTO MOV de-
ve essere certo che il Responsabile Antincendio sia a conoscenza dell’o-
perazione prima del suo inizio).
1. Dopo che il livello del serbatoio è sceso al di sotto del limite di galleg-
giamento del tetto attendere almeno 20 minuti prima di accedere al
tetto per consentire la dispersione delle cariche elettrostatiche accu-
mulate.
2. Si ribadisce che l’accesso al tetto è consentito solamente se si indos-
sano tutti i DPI previsti per l’accesso ad aree operative.
3. Le operazioni di campionamento e misurazione del serbatoio sono di
massima vietate. Qualora si rendessero assolutamente necessarie do-
vranno comunque essere seguite le norme di sicurezza riportate ai
capitoli N° 5.9 e 5.10 del presente Regolamento.
4. Durante tale operazione agire con la massima cautela per non provo-
care in alcun modo scintille.
Al termine dell’operazione (serbatoio gas free oppure in galleggiamento)
l’RTOG della SOI MOV informerà per iscritto il Responsabile Antincen-

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dio. Anche questa corrispondenza può avvenire via @mail; in caso con-
trario sarà a cura del TS SOI MOV portare la lettera al Responsabile
Antincendio.

Operazioni per riportare il tetto in galleggiamento.


La portata di immissione deve essere eseguita a ridotta velocità di pom-
paggio:
Per linea da 4” non superiore a 30 m3/h;
Per linea da 6” non superiore a 65 m3/h;
Per linea da 8” non superiore a 115 m3/h;
Per linea da 12” non superiore a 270 m33/h;
Per linea da 14” non superiore a 315 m3/h;
Sarà a cura RTOG fornire al consollista il dato riferito al serbatoio in
oggetto.

5.27 - NORME PER LA TRASMISSIONE ALLE IMPRESE ASSUNTRICI DI REGOLA-


MENTI E NORME INTEGRATIVE VIGENTI ALL’INTERNO DELLA RAFFINERIA SSA-
FORM-001
Le presenti disposizioni hanno l’obiettivo di definire competenze e re-
sponsabilità delle Unità o posizioni aziendali interessate alla materia in
oggetto, allo scopo di assicurare la necessaria correttezza. tempestività
e completezza delle azioni a carico della Committente previste dal Capi-
tolato Generale d’Oneri.
La Raffineria, mediante le funzioni Approvvigionamenti preposte
(MAT/ACAP), fornisce in fase negoziale ai datori di lavoro delle ditte
terze la seguente documentazione specifica per Sito ed elaborata/aggior-
nata a cura del relativo SPP:
1) Testo integrale del D.M. 16.3.98;
2) Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e
i lavoratori (Allegato V D.Lgs. 334/99);
3) Il piano di emergenza interno, eventualmente integrato con il piano di
emergenza esterno.
4) Documento di valutazione del rischio della raffineria (ex D. Lgs.
626/94).
5) Depliant Sicurezza, opuscolo contenente la planimetria del Sito con
l’individuazione delle vie di fuga in caso di emergenza, le segnalazioni
di emergenza del Sito, la segnaletica di sicurezza, le specifiche norme
comportamentali di sicurezza/emergenza da seguire.
Con il perfezionamento del contratto la Ditta terza si impegna anche al-
l’osservanza degli obblighi informativi, formativi e di equipaggiamento
previsti dal D.M. Ambiente 16.03.98 e successiva circolare esplicativa del
03.09.98 n. UL/98/16364.
L’illustrazione della suddetta documentazione al datore di lavoro della
ditta terza o suo rappresentante nel caso delle Fermate Impianti per Ma-
nutenzione e/o nel caso di contratti “quadro” è a cura della struttura di
Raffineria preposta del “Sottocomitato Imprese”.
Nel caso di “contratti specifici”, di breve durata e/o occasionali, il Re-
sponsabile dell’Unità richiedente provvederà direttamente all’illustrazio-
ne della suddetta documentazione al datore di lavoro della ditta terza o
suo rappresentante. Sia che l’illustrazione avvenga a cura del Sottocomi-
tato Imprese che a cura dell’unità richiedente occorre procedere alla
raccolta della firma per ricevuta e verifica su di un apposito modulo da
conservare allegato alla documentazione contrattuale.
I datori di lavoro delle ditte terze forniscono ai propri dipendenti la do-

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cumentazione di cui sopra ed i dispositivi di protezione adeguati al tipo


di emergenze previste nel Sito e a loro segnalate; garantiscono inoltre
l’erogazione dell’informazione e della formazione secondo le modalità e i
contenuti previsti dal D.M. Ambiente 16.03.98.
Il controllo dell’avvenuta informazione e formazione dei Terzi verrà fatta
tramite:
- Verifiche in campo attraverso i gruppi d’ispezione previsti nell’ambito
del sistema Dupont;
- Audit periodiche organizzate dal sottocomitato imprese nei quali ven-
gono anche controllati registri, questionari, relazioni, schede, etc.
In particolare nel corso delle esercitazioni relative all’attuazione del pia-
no di emergenza interno ed alla evacuazione del personale viene verifi-
cato il comportamento dei terzi.

5.28 - LAVORI A FUOCO SULLE TORRI DI RAFFREDDAMENTO DELL’ACQUA.


Premessa
L’alveolato contenuto all’interno delle torri di raffreddamento è costitui-
to da materiale facilmente infiammabile, e gli incendi che si sviluppano
nelle torri di raffreddamento dell’acqua sono abbastanza frequenti.
Precauzioni da adottare per l’esecuzione del lavoro:
al momento dell’esecuzione di lavori che comportano l’impiego di
fiamme libere o che comunque possono causare fonti di innesco del-
l’alveolato è obbligatorio tenere aperta, nella zona immediatamente
sottostante i lavori, una manichetta antincendio da 45 mm di acqua
nebulizzata. La stessa dovrà essere chiusa solamente alla conclusione
dei lavori.
5.29 - ACCESSO ALLA FOSSA RECUPERO TROPPO PIENO DEL PIAZZALE CARI-
CAMENTO RETE.
NB. L’ACCESSO ALLA FOSSA E’ CONSENTITO SOLO SE SI E’ MU-
NITI DI MASCHERA DI EMERGENZA ( ES. 3M 4251 ) E SE SI E’ ASSI-
STITI DA ALTRO LAVORATORE SITUATO ALL’ESTERNO.
1 - Normali manovre/controlli o lavori a freddo all’interno della fossa
sono possibili solo se i rivelatori di esplosività non sono in allar-
me.
2 - Lavori a caldo all’interno della fossa devono essere eseguiti con l’uti-
lizzo dell’esplosimetro continuo. Sarà cura del responsabile dell’area
indicare nel permesso di lavoro “quadro B6” a chi competerà l’assi-
stenza alle operazioni.

5.30 - INTERVENTI DI MANUTENZIONE SU DISC-OIL.


Prima di aprire la copertura rigida del disc-oil da manutenzionare assicu-
rarsi che nelle vicinanze non vi siano lavori a fuoco o in esercizio motori
a combustione interna.
Il personale che opera deve sempre essere dotato di monitor per h2s e
rilevatore di esplosività.
Modalità operative:
- sbarrare le strade a monte e a valle del disc-oil;
- attraverso l’apposita apertura immettere schiuma all’interno del pozzet-
to;
- fermare mediante l’apposita manopola il movimento dei dischi;
- aprire la copertura del pozzetto;
- estrarre il disc-oil;
- richiudere la copertura.
5.31 - LAVORI DI MANUTENZIONE E MONTAGGIO SU APPARECCHIATURE

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CONCESSE IN COMODATO D’USO DA ALTRE SOCIETA’.


La Società fornitrice delle apparecchiature programma ed organiz-
za i lavori sulla base di modalità operative conformi nei contenuti
ai criteri ed alle prescrizioni di sicurezza vigenti presso lo stabili-
mento.
A tale scopo viene utilizzata la modulistica dei Permessi di lavoro
vigente in Raffineria. In particolare, per quanto riguarda le titola-
rità di firma e le relative aree di responsabilità sul Permesso di la-
voro si precisa che, con riferimento a quanto stabilito dal Regola-
mento Generale di Sicurezza, le competenze vengono così defini-
te:
• la parte A del Permesso di lavoro viene compilata da personale della
società fornitrice espressamente designato (su contratto di fornitura o
a mezzo di lettera/fax) a svolgere la funzione di Responsabile del lavo-
ro ed a tal fine autorizzato alla firma dalla Direzione di Raffineria (a
mezzo firma sulla lettera/fax).
• la parte B del Permesso di lavoro viene compilata e firmata dal Re-
sponsabile del lavoro della società fornitrice nello spazio riservato al
Responsabile di unità, indicando le prescrizioni da attuare affinché le
apparecchiature si trovino nelle condizioni richieste per la effettuazio-
ne in sicurezza dei lavori.
La parte B viene controfirmata dal Responsabile dell’unità in cui sono al-
locate le apparecchiature, integrando eventualmente le prescrizioni al fi-
ne di assicurare le condizioni ambientali più idonee per lo svolgimento
dei lavori.
• la parte C del Permesso di lavoro viene firmata dal Responsabile del la-
voro indicato dalla Società fornitrice, attestando che le apparecchiatu-
re si trovano nelle condizioni richieste per la effettuazione in sicurezza
dei lavori nel rispetto delle prescrizioni indicate nella parte B del Per-
messo di lavoro.
La parte C viene controfirmata per competenza dal preposto di SOI at-
testando che sono state osservate le prescrizioni e sussistono le condi-
zioni a garanzia dell’ambiente di lavoro.
la firma di fine lavoro viene apposta dal Responsabile della Società ester-
na e controfirmata dal preposto di SOI per la verifica della pulizia e agi-
bilità dell’area.

5.32 - LAVORI DI MANUTENZIONE E MONTAGGIO IN AREE DOVE SONO AL-


LOCATE APPARECCHIATURE FORNITE IN COMODATO D’USO.
Per i lavori di manutenzione o montaggio in aree di Raffineria ove sono alloca-
te apparecchiature fornite in comodato d’uso e che possono provocare riflessi
o interferenze tali da richiedere il coinvolgimento della Società fornitrice, le
competenze vengono così definite:
• la parte A del Permesso di lavoro viene compilata dal Richiedente
aziendale e dal Responsabile Esecuzione lavoro secondo la normativa
vigente.
• la parte B del Permesso di lavoro viene compilata dal Preposto di SOI
ove è allocata l’apparecchiatura in comodato d’uso:
Il Preposto di SOI, nel caso sussistano ripercussioni dell’intervento sulle
condizioni di sicurezza interferenti con le apparecchiature, informerà
preventivamente la Società fornitrice allo scopo di valutare il lavoro ed
ottenere la firma sul permesso di lavoro.
In caso di assenza del tecnico dallo stabilimento, la società fornitrice può
inviare all’Unità conferma scritta delle modalità di esecuzione concorda-

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te da allegare al permesso di lavoro.


• la parte C viene firmata da Preposto di SOI secondo la normativa vi-
gente.
La firma di fine lavoro viene apposta dal Preposto di SOI.

5.33 - LAVORI DI MANUTENZIONE E MONTAGGIO SU APPARECCHIATURE AP-


PARTENENTI A TERZI COLLOCATE SU AREE DI RAFFINERIA CONCESSE IN CO-
MODATO D’USO.
La Società proprietaria delle apparecchiature programma e organizza i
lavori sulla base di modalità operative conformi nei contenuti ai criteri
ed alla prescrizioni di sicurezza vigenti presso la Raffineria.
A tale scopo viene utilizzata la modulistica di Permessi di Lavoro vigente
presso la Raffineria.
In particolare, per quanto riguarda le titolarità di firma e le relative aree
di responsabilità sul Permesso di Lavoro si precisa che, con riferimento
a quanto stabilito dal Regolamento Generale di Sicurezza, le competen-
ze vengono così definite:
• la parte A del Permesso di lavoro viene compilata da personale della
società fornitrice espressamente designato (su contratto di fornitura o
a mezzo di lettera/fax) a svolgere la funzione di Responsabile del lavo-
ro ed a tal fine autorizzato alla firma dalla Direzione di Raffineria (a
mezzo firma sulla lettera/fax).
• la parte B del Permesso di lavoro viene compilata e firmata dal Re-
sponsabile operativo nominato dalla società fornitrice nello spazio ri-
servato al Responsabile di unità, indicando le prescrizioni da attuare af-
finché le apparecchiature si trovino nelle condizioni richieste per la ef-
fettuazione in sicurezza dei lavori.
• la parte C del Permesso di lavoro viene firmata dal Respon-
sabile operativo indicato dalla Società fornitrice attestando
che le apparecchiature si trovano nelle condizioni richieste
per la effettuazione in sicurezza dei lavori e nel rispetto
delle prescrizioni indicate nella parte B del Permesso di la-
voro.
La firma di fine lavoro viene apposta dal Responsabile operativo della
Società esterna che compie il lavoro.
L’esecuzione di eventuali prove ambientali compete alla società che ha
ricevuto l’area in comodato d’uso.
Qualora il lavoro interessi linee di Interconnecting di Raffineria, le parti
’B’ e ‘C’ del permesso di lavoro devono essere vistate Per Presa Visione
dalle funzioni aziendali interessate.

5.34 - LAVORI DI MANUTENZIONE SUI POZZETTI DI INVIO ACQUA DI DRENAG-


GIO DEI SERBATOI DEL GREZZO.
Il sistema di recupero è stato realizzato creando 3 pozzetti a “cavallo”
dell’asta di fogna principale collegandovi i drenaggi dei serbatoi G-4009
÷ G-4013, G-4008,G-4005, G-4006, G-4007. Per l’ultimo pozzetto il
collegamento è stato realizzato in derivazione e presenta il punto di
prelievo più basso dello scarico verso API. La pompa e i trasmettitori di
livello sono stati costruiti in modo tale da poter effettuare interventi
manutentivi senza dover far entrare persone nel pozzetto (pompa col-
legata alla mandata tramite un attacco a baionetta sganciabile dall’alto
con il sistema di estrazione dall’esterno del pozzetto, chiusini a tenuta
ermetica, ecc.).
Procedura per interventi manutentivi

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Qualora fosse richiesto l’ingresso questo dovrà essere autorizzato dal


RTO SOI MOV e dal Responsabile Antincendio.
Per la normale manutenzione aprire il chiusino a tenuta, aspirare
con autospurgo l’olio in superficie e lavare il pozzetto con acqua ne-
bulizzata.
Se dopo questa operazione l’esplosività si trova al di sotto del 20% è
possibile procedere al recupero delle apparecchiature operando dall’e-
sterno.
Nel caso sia richiesto l’ingresso del personale nel pozzetto occorre:
- isolare il tratto di fogna interessato (predisporre una linea alternati-
va);
- svuotare i pozzetti a monte e a valle del pozzetto interessato all’in-
gresso;
- lavare i pozzetti con l’autospurghi recuperando l’acqua e gli idrocar-
buri;
- svuotare e lavare il pozzetto interessato all’intervento sino ad avere
esplosività massima del 10%;
- rimuovere il coperchio del pozzetto e inserire sulla linea di arrivo e di
uscita i palloni di isolamento;
- autorizzare l’ingresso del personale dotandolo di opportuna protezio-
ne personale.

5.35 - NORME DI SICUREZZA PER L’ESECUZIONE DI LAVORI SU LINEE CONTE-


NENTI GAS PERICOLOSI.
Il fuel gas è da considerarsi gas pericoloso.
• Intercettare e depressare la linea facendo predisporre, eventualmente,
opportune linee provvisorie (es. collegamenti a rete fuel gas oppure a
Blow-Down);
• Flussare la linea con azoto (scaricando normalmente a BD) per un
tempo sufficiente a garantirne il lavaggio (almeno 10 volumi per volu-
me di linea);
• Depressare all’atmosfera ed accertarsi della tenuta delle valvole;
Nel Permesso di lavoro indicare i sistemi di rilevamento idonei e speci-
fici per il gas pericoloso e anche nel caso di accertata tenuta delle val-
vole è obbligatorio prescrivere l’utilizzo della maschera ad alimentazio-
ne ad aria.
Per lavori da eseguirsi in caso di accertata non tenuta delle valvole parti-
colare attenzione dovrà essere posta nel definire l’intervento al fine di
prevedere tempi di lavoro rapidi e particolare cura dovrà essere posta
nel definire tutte le prescrizioni, le opere provvisionali, i dispositivi di
protezione e la tipologia di assistenza più appropriati.

5.36 - NORME DI SICUREZZA PER LO SVUOTAMENTO DI LINEE CON AUSILIO


DELL’AUTOSPURGHI.
Attività propedeutiche all’utilizzo dell’autospurghi per lo svuotamento di
linee contenenti liquidi:
• intercettazione della linea tramite chiusura accurata delle valvole di
collegamento con altre linee e/o serbatoi;
• collegamento di un pacco di azoto, munito di riduttore, su un dreno o
un vent possibilmente nelle vicinanze di un terminale (caso comunque
da valutare di volta in volta);
• pressurizzazione della linea con azoto alla pressione massima di 7
Kg/cmq e spinta del fluido contenuto verso l’aspirazione di una pompa
(ove possibile) e con sfogo verso il serbatoio;

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• depressurizzazione controllata dell’azoto residuo tramite un vent;


• riempimento della linea con acqua (quando possibile) e successivo
svuotamento; ***
• inserimento dei dischi ciechi di isolamento.
*** Qualora non fosse possibile il riempimento con acqua, la ciecatura
dovrà essere eseguita subito dopo la depressurizzazione da azoto, e
pertanto la probabilità che vi sia un maggiore quantitativo di liquido resi-
duo è più alta. L’intervento dell’autospurghi in questo caso si rende
quindi indispensabile.
• Posizionare l’autospurghi in una zona adeguata (se possibile sopraven-
to) indicata dal Preposto di SOI;
• segnalare adeguatamente (avvisando il Reparto Antincendio nel caso di
intralcio della strada);
• presidiare con due addetti, in continuo, le operazioni;
• scaricare i fumi della combustione del motore dal lato opposto alla zo-
na di apertura della linea.
Gli addetti all’autospurghi devono:
• avere in funzione un rilevatore continuo di esplosività per il monito-
raggio dell’area di stazionamento del mezzo;
• collegare la messa a terra del veicolo prima di iniziare i lavori di svuo-
tamento;
• indossare i previsti Dispositivi di Protezione Individuale;
• usare vaschette e terminali di recupero in materiale antiscintilla.
L’esitazione del contenuto dell’autospurgo dovrà avvenire in accordo a
quanto specificato nella ‘procedura movimentazione rifiuti pompabili tra-
mite autospurghi’.
5.37 - NORME DI SICUREZZA E PROTEZIONE PER ANALIZZATORI A FONTE
RADIOGENA (TUBO A RAGGI X).
(articolo 61, punto 3, lettera c, D.Lgs. 17.3.95 n. 230)
• l’uso dell’apparecchiatura è consentito unicamente ai lavoratori auto-
rizzati dal Responsabile dell’attività i cui nominativi sono riportati nel-
l’apposita lista esposta nel locale in cui è installata la suddetta apparec-
chiatura;
• gli operatori devono utilizzare l’apparecchiatura radiogena attenendosi
scrupolosamente alle norme riportate sui manuali d’uso;
• gli operatori devono impiegare l’apparecchiatura senza effettuare
operazioni che comportino modifiche ai sistemi di sicurezza e l’acces-
so diretto alla sezione emettitrice se alimentata;
• gli operatori non devono in alcun modo manomettere l’apparecchiatu-
ra;
• agli operatori è vietato eseguire operazioni di manutenzione e/o pulizia
che comportino l’apertura dell’apparecchiatura se collegata ed alimen-
tata elettricamente;
• le operazioni di manutenzione di natura elettrica o meccanica possono
essere effettuate da Lavoratori Non Esposti solo in assenza di alimen-
tazione elettrica;
• disporre ed esigere che i lavoratori osservino le modalità di esecuzio-
ne del lavoro, le norme interne ed usino i mezzi di segnalazione predi-
sposti;
• la manutenzione della fonte radiogena che richiede interventi in pre-
senza di raggi X deve essere affidata a Società specializzata la cui or-
ganizzazione deve prevedere interventi di operatori classificati Lavo-
ratori Esposti ai fini della radioprotezione. Detta Società deve affida-
re l’incarico della Sorveglianza Fisica per i rischi da radiazioni derivan-

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ti dall’appalto, al proprio Esperto Qualificato che fra l’altro indicherà


le modalità operative ai fini della radioprotezione. Per tutta la durata
dell’intervento nessun operatore della Committente o equiparato
deve accedere al locale in cui si trova l’apparecchiatura; durante tali
operazioni la gestione dell’apparecchiatura ai fini della responsabilità
della radioprotezione deve essere di competenza dell’Appaltatore
stesso;
• eventuali lavoratori autonomi o dipendenti da terzi incaricati di parti-
colari compiti nell’ambito aziendale devono essere edotti dei rischi
specifici associati a tale attività;
• in caso di incendio o di allagamento dei locali in cui è installata l’appa-
recchiatura, i lavoratori devono limitarsi unicamente alle operazioni di
spegnimento o contenimento ed alla messa in sicurezza dell’apparec-
chiatura avendo cura di disattivare l’alimentazione elettrica e di infor-
mare il Responsabile dell’attività che provvederà ad avvisare l’Esperto
Qualificato;
I lavoratori devono:
• usare con cura ed in modo corretto i dispositivi di sicurezza, segnala-
zione e protezione predisposti;
• segnalare immediatamente al Datore di lavoro, al Dirigente o al Pre-
posto le eventuali deficienze dei dispositivi di sicurezza e di protezio-
ne, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengano a
conoscenza;
• non rimuovere né modificare, senza averne avuta l’autorizzazione i
dispositivi di segnalazione e protezione;
• non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sia-
no di loro competenza o che possano compromettere la protezione
e la sicurezza;
• evitare l’impiego dell’apparecchiatura con i mezzi di segnalazione e
protezione non efficienti.
Eventuali variazioni delle condizioni operative che implichino
sostanziali trasformazioni d’uso dell’apparecchiatura e quindi
del rischio radiologico associato, sono subordinate ad una nuo-
va verifica ed al rilascio del nuovo benestare da parte dell’E-
sperto Qualificato dopo un riesame della situazione.

5.38 - NORME DI SICUREZZA E PROTEZIONE PER SORGENTI RADIOATTIVE SI-


GILLATE DI CESIO-137 E COBALTO 60.
(articolo 61, punto 3, lettera c, D.Lgs. 17.3.95 n. 230)
Premesso che:
1 - l’area attorno ad ogni sorgente radioattiva, indicata come Zona Con-
trollata deve essere:
• mantenuta delimitata da recinzioni o sistemi di separazione;
• segnalata ed evidenziata mediante gli appositi contrassegni indicanti:
PERICOLO RADIAZIONI IONIZZANTI - ZONA CONTROLLATA - VIE-
TATO L’ACCESSO ALLE PERSONE NON AUTORIZZATE;
• ogni contenitore con la sua sorgente radioattiva è munito di siste-
ma di apertura/chiusura del fascio di radiazioni gamma;
• su ogni contenitore deve essere mantenuta la targhetta metal-
lica predisposta dal costruttore con il simbolo di pericolo da
radiazioni ionizzanti, l’indicazione del numero di serie del con-
tenitore, il radionuclide contenuto, la sua attività e la data di
riferimento;
È OBBLIGATORIO ATTENERSI A QUANTO SEGUE:

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• non manomettere i contenitori delle sorgenti radioattive o il suo siste-


ma di apertura o chiusura del fascio di radiazioni gamma;
• non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre sull’attrez-
zatura per il controllo del livello/densità che non siano di propria
competenza o che possano compromettere la protezione e la sicu-
rezza;
• non rimuovere i dispositivi di segnalazione e protezione;
• usare con cura ed in modo corretto i dispositivi di sicurezza, segnala-
zione e protezione predisposti;
• segnalare immediatamente al Datore di lavoro, al Dirigente o al Preposto
le eventuali deficienze dei dispositivi di sicurezza e di protezione, nonché
le altre eventuali condizioni di pericolo di cui si viene a conoscenza;
• le operazioni di chiusura o apertura del fascio di radiazioni di ogni con-
tenitore devono essere effettuate da personale autorizzato dal Re-
sponsabile della gestione dei sistemi di misura che custodisce le chiavi
di blocco dei relativi lucchetti;
• eventuali operazioni di manutenzione o altri tipi di interventi all’inter-
no della Zona Controllata, possono essere eseguiti da personale muni-
to di dosimetro individuale previa chiusura del fascio di radiazioni gam-
ma, dopo il rilascio del permesso di lavoro;
• il personale incaricato di effettuare interventi sistematici all’interno
della Zona Controllata deve essere classificato ai fini della radioprote-
zione secondo quanto indicato nella relazione dell’Esperto Qualificato;
• in caso di incendio, in cui vengono coinvolte anche le sorgenti radioat-
tive, il personale deve limitarsi unicamente alle operazioni di spegni-
mento avendo cura di informare il Responsabile dell’attività che prov-
vederà ad avvisare l’Esperto Qualificato; le modalità di intervento per il
recupero dei contenitori delle sorgenti, eventualmente danneggiati,
verranno definite dall’Esperto Qualificato;
• le sorgenti radioattive non costituiscono rifiuto alienabile attraverso le
vie normali. L’eventuale alienazione delle sorgenti deve essere affidata
a Società specializzata ed autorizzata che dovrà rilasciare la documen-
tazione relativa alla presa in carico;
Eventuali variazioni delle condizioni operative che implichino
sostanziali trasformazioni d’uso dei sistemi sorgente/rivelatore
e quindi del rischio radiologico associato, saranno subordinate
ad un nuovo benestare rilasciato dall’Esperto Qualificato dopo
un riesame della situazione.

5.39 - NORME DI SICUREZZA E PROTEZIONE PER SORGENTI RADIOATTIVE SI-


GILLATE DI CESIO-137 INSTALLATE SUGLI ACCUMULATORI F-5551 E F-5552
DELL’IMPIANTO ALKILAZIONE.
(articolo 61, punto 3, lettera c, D.Lgs. 17.3.95 n. 230)
Premesso che:
1. La Zona Controllata deve essere segnalata ed evidenziata mediante gli
appositi contrassegni indicanti: PERICOLO RADIAZIONI IONIZ-
ZANTI – ZONA CONTROLLATA
2. il contenitore di ogni sorgente radioattiva deve essere sempre con-
trassegnato con la segnaletica indicante: “PERICOLO RADIAZIONI
IONIZZANTI”, il radionuclide contenuto, la sua attività e il tipo di ri-
schio radiologico associato alla sorgente;
3. è vietato manomettere il contenitore di ogni sorgente radioattiva o il
sistema di rientro della sorgente;
4. è vietato manomettere i dispositivi di segnalazione e di protezione di

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ogni contenitore;
5. le operazioni di eiezione e rientro nell’alloggiamento di riposo di
ogni sorgente devono essere effettuate da personale autorizzato;
6. interventi operativi che prevedono la rimozione degli schermi
possono essere effettuati da lavoratori classificati non espo-
sti (anche se autonomi o dipendenti da terzi, per cui non è pre-
vista la classificazione di Lavoratore Esposto) previo rientro della
sorgente nell’alloggiamento di riposo e, a cura del personale
classificato esposto, blocco meccanico della stessa mediante
spinotto e misura di Equivalente di dose ambientale a contatto
del tubo di scorrimento della sorgente nel tratto che va dal con-
tenitore di ricovero al vessel. Prima delle attività il personale de-
ve comunque aver ricevuto informazione sui rischi specifici da ra-
diazioni ionizzanti esistenti. Qualora non fosse possibile operare
in tali condizioni, le operazioni potranno essere svolte solamente
da personale classificato esposto ai fini del rischio radiologi-
co, muniti di dosimetro personale e previa autorizzazione di RA-
DI.
7. operazioni di manutenzione riguardanti direttamente le sorgenti ra-
dioattive possono essere effettuate unicamente da personale della
Ditta fornitrice o di altra Società specializzata già classificato ai fini
del rischio radiologico; tali operazioni devono essere svolte presso
Centri specializzati;
8. con le Società Esterne, che si avvalgono di lavoratori classificati
esposti ai fini della radioprotezione (Lavoratori Esposti di Categoria
A e B) o con Lavoratori Autonomi incaricati di effettuare particolari
interventi di manutenzione in presenza di radiazioni ionizzanti deve
essere stipulato un rapporto contrattuale nel quale venga chiara-
mente evidenziato che i lavoratori incaricati operano sotto la re-
sponsabilità dell’Appaltatore e che la Sorveglianza Fisica della Prote-
zione di tali lavoratori è garantita dall’organizzazione dello stesso
Appaltatore mediante affidamento dell’incarico al proprio Esperto
Qualificato;
9. in caso di incendio in cui vengano coinvolte anche le sorgenti ra-
dioattive, il personale deve limitarsi unicamente alle operazioni di
spegnimento avendo cura di informare il Responsabile dell’attività
che provvederà ad avvisare l’Esperto Qualificato; le modalità di in-
tervento per il recupero dei contenitori delle sorgenti, eventualmen-
te danneggiati, verranno definite dall’Esperto Qualificato;
10. le sorgenti radioattive non costituiscono rifiuto alienabile attraverso
le vie normali, l’eventuale alienazione deve essere affidata a Società
specializzata ed autorizzata che dovrà rilasciare la documentazione
relativa alla presa in carico ed alla definitiva alienazione delle stesse.
I lavoratori devono:
• usare con cura ed in modo corretto i dispositivi di sicurezza, segnala-
zione e protezione predisposti;
• segnalare immediatamente al Datore di lavoro, al Dirigente o al Pre-
posto le eventuali deficienze dei dispositivi di sicurezza e di protezione,
nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengano a cono-
scenza;
• non rimuovere né modificare, senza averne avuta l’autorizzazione i di-
spositivi di segnalazione e protezione;
• non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non siano
di loro competenza o che possano compromettere la protezione e la

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sicurezza.
Eventuali variazioni delle condizioni operative che implichino
sostanziali trasformazioni d’uso dei sistemi sorgente/rivelatore
e quindi del rischio radiologico associato, saranno subordinate
ad un nuovo benestare rilasciato dall’Esperto Qualificato dopo
un riesame della situazione.

5.40 - NORME DI SICUREZZA E PROTEZIONE PER SORGENTE RADIOATTIVA SI-


GILLATA DI CARBONIO-14 INSTALLATA NELLA CABINA ANALISI PRESSO LA
SCUOLA IPSIA.
(articolo 61, punto 3, lettera c, del D.Lgs. 17.3.95 n. 230)
L’apparecchiatura deve essere sempre contrassegnata con l’apposita se-
gnaletica indicante “Pericolo Radiazioni Ionizzanti”, il simbolo del
radionuclide incorporato, l’attività dello stesso e il rischio radiologico
associato;
• è vietato manomettere l’apparecchiatura;
• è vietato manomettere i dispositivi di segnalazione e di protezione;
• l’accesso alla cabina è consentito unicamente al personale autorizzato
dal Responsabile dell’attività;
• il suddetto personale dovrà limitarsi ad interventi di verifica, controllo,
manutenzione, assistenza senza che le suddette operazioni comportino
lo smontaggio dell’apparecchiatura e l’accesso diretto alla sorgente ra-
dioattiva;
• è vietato effettuare operazioni di manutenzione e/o pulizia che com-
portino l’apertura dell’apparecchiatura e l’accesso diretto alla sorgente
radioattiva;
• operazioni di manutenzione riguardanti direttamente la sorgente ra-
dioattiva devono essere affidate alla Ditta fornitrice o ad altra Ditta
specializzata ai fini del rischio radiologico; tali operazioni non devono
comportare la contaminazione dell’apparecchiatura;
• a manutenzione ultimata richiedere alla ditta incaricata il certificato di
non contaminazione;
• gli operatori addetti alla gestione dell’apparecchiatura devono attenersi
scrupolosamente alle norme d’uso riportate sui manuali dell’apparec-
chiatura e non devono accedere alla sorgente radioattiva;
• nei casi di incendio o allagamento della cabina nei quali sia coinvolta
anche l’apparecchiatura contenente la sorgente radioattiva, il personale
deve limitarsi unicamente alle operazioni di spegnimento o conteni-
mento, avendo cura di informare il Responsabile dell’attività che prov-
vederà ad informare l’Esperto Qualificato;
• le modalità di intervento per il recupero della sorgente radioattiva ver-
ranno definite dall’Esperto Qualificato;
• l’apparecchiatura danneggiata non dovrà comunque essere recuperata
a mani nude;
• la sorgente radioattiva non costituisce rifiuto alienabile attraverso le
vie normali, l’eventuale alienazione deve essere affidata a Società spe-
cializzata ed autorizzata che dovrà rilasciare la documentazione relativa
alla presa in carico ed alla definitiva alienazione della stessa.
I lavoratori devono:
• usare con cura ed in modo corretto i dispositivi di sicurezza, segnala-
zione e protezione predisposti;
• segnalare immediatamente al Datore di lavoro, al Dirigente o al Pre-
posto le deficienze dei dispositivi di sicurezza e di protezione, nonché
le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengano a conoscenza;

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