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ESAME DI PSICODINAMICA Prof.

ssa Perrella
PSICOPATOLOGIA
1. La psicopatologia psicoanalitica dello sviluppo ha lo scopo: di identificare le fasi e le sequenze evolutive dei
diversi disturbi che riguardano l’infanzia e l’età adulta e i fattori che li influenzano.
2. Quali sono gli assunti principali del modello psicoanalitico: Il determinismo psichico; Il principio di piacere-
dispiacere; La natura biologica dell’organismo; L’esistenza di un inconscio dinamico; La prospettiva genetico-
evolutiva.
3. Un assunto fondamentale della psicoanalisi è: il punto di vista genetico o evolutivo.
4. Con l’espressione “determinismo psichico” intendiamo affermare: che gli aspetti cognitivi, emotivi e
comportamentali della patologia possano avere origini psicologiche, cioè la patologia ha anche origine psichica
e non solo biologica.
5. Con l’espressione “Il principio di piacere-dispiacere” intendiamo affermare: comportamento come sforzo per
massimizzare il piacere
6. Con l’espressione “La natura biologica dell’organismo” intendiamo affermare: che essa ne guida il processo di
adattamento biologico.
7. Con l’espressione “L’esistenza di un inconscio dinamico” intendiamo affermare: quello in cui diverse forze
competono per esprimersi.
8. Con l’espressione prospettiva genetico-evolutiva, intendiamo: che tutti i comportamenti possono essere letti
come sequenze di azioni che si sviluppano da eventi primari.
FREUD
9. Per Freud i disturbi mentali hanno: generalmente un collegamento con esperienze infantili e riguardano
modalità di funzionamento primario, cioè prima dello sviluppo.
10. Per Freud il conflitto nasce intorno a 3 temi: a. pulsione interna o desiderio contro ingiunzione morale; b.
desiderio contro realtà esterna; c. realtà interna contro la realtà esterna.
11. Freud ha sviluppato tre modelli dell’apparato psichico: Il modello affetto-trauma (1897), Il modello
topografico(1987-1923), Il modello strutturale(1923-1940).
12. Il modello affetto-trauma: trauma legato ad esperienze infantili o adolescenziali, che avevano causato
sentimenti troppo dolorosi e inespressi. Per risolvere il trauma utilizza l’ipnosi in terapia che porta la catarsi
(liberazione dell’emozione repressa) portando il trauma rimosso alla coscienza (abreazione).
13. Freud riguardo all’isteria ipotizzò: con Breuer l’esistenza di una causa psicologica, non riconducendo la
patologia alla sola causa organica.
14. Prima Topica: modello psicologico del sogno di Freud, il quale egli ha descritto tre sistemi della mente
Inconscio, Preconscio e Conscio.
15. Il modello topografico: I ricordi relativi alla teoria della seduzione sono spesso falsi ricordi, fantasie collegata
a desideri inconsci; pulsioni che tendono alla scarica. Abbiamo 3 sistemi della mente: inconscio, preconscio,
conscio. Inoltre Freud dà vita alla Teoria dello Sviluppo Psicosessuale.
16. Inconscio di Freud: costituito da desideri e impulsi per lo più di natura sessuale e qualche volta distruttiva. Il
suo interesse è di realizzare quei desideri (Principio di piacere). Esso è irrazionale, impulsivo, non ha tempo
né coerenza logica, ed i sogni avvengono nell’inconscio.
17. L’inconscio opera secondo: Il pensiero primario
18. Il Preconscio: è mediatore, rende accessibili alla coscienza solo alcuni desideri inconsci che sono già stati
distorti.
19. Il Conscio: rappresenta la logica, razionalità, gestione della realtà esterna, mantenimento di un comportamento
corretto ed evitamento del pericolo. Ciò è possibile grazie al “processo secondario”, che segue il “principio di
realtà”.
20. Da cosa ha origine il Trauma: dalle emozioni inconsce che cercano gratificazione, a causa di questo si hanno
sentimenti di rifiuto, punizione e senso di colpa.
21. Successione stadi dello sviluppo psicosessuale di Freud: fase orale (fino a 2 anni), anale (fino a 3 anni), fallica
(3/4 anni), periodo di latenza, sessualità genitale (adolescenza).
22. In quale stadio dello sviluppo psicosessuale di Freud il carattere è contraddistinto da ordine, ostinazione,
intransigenza e avversione verso uno spreco? anale.
23. Da cosa è contraddistinto lo stadio anale: ordine, ostinazione, intransigenza, avversione verso uno spreco.
24. Età dello stadio fallico: 3/4 anni
25. Nevrosi e “caratteri di personalità” quali sono le differenze (Teoria della nevrosi di Freud): i TRATTI DI
CARATTERE (personalità) devono la loro esistenza al successo delle difese nei confronti degli impulsi
istintuali mentre i SINTOMI NEVROTICI (o Nevrosi) si manifestano come risultato del fallimento della
rimozione.
26. Il diniego (psicosi) è: negazione di un’idea conscia, cioè l’acquisizione di un contenuto conoscitivo che viene
poi rifiutato.
27. Il modello strutturale: Es, Io, Super-Io; meccanismi di difesa; sintomi nevrotici come risultato delle difese
messe in atto contro impulsi inaccettabili; angoscia segnale.
28. In che anno Freud ha introdotto il modello strutturale? 1923.
29. Schema strutturale in Freud: Es, Io, Super-Io
30. Aggressività: tratto separato dalla sessualità (Istinto di morte), nasce dalle ingiunzioni esterne che premono,
e porta alla nevrosi.
31. Cos’è l’Es: pulsioni sessuali e aggressive (interamente inconscia)
32. Cos’è l’Io: quella parte della personalità più vicina a ciò che l’individuo riconosce come il proprio sé. In larga
misura inconscio. Ruolo di mediatore tra Es e Super-Io. L’Io dispone di meccanismi di difesa per regolare le
forze interne.
33. Primi meccanismi di difesa: RIMOZIONE-PROIEZIONE-FORMAZIONE REATTIVA.
34. Coscienza: organo di senso dell’Io.
35. Cos’è il Super-io: la rappresentazione psichica organizzata dalle figure genitoriali dell’infanzia; è in parte
conscio e in maggior parte inconscio.
36. Angoscia: segnale di pericolo che attiva l’io in modo da utilizzare strategie di adattamento.
37. Meccanismi di difesa: strategie inconsce che servono a difendere l’individuo da un affetto doloroso, angoscia
e senso di colpa, generato dal conflitto relativo agli impulsi;
38. Rimozione: desideri che diventano inconsci,
39. Proiezione: desideri di sé vengono proiettati verso qualcun altro,
40. Formazione reattiva: nego l’impulso inaccettabile rafforzando il suo opposto,
41. Spostamento: sposto l’affetto da uno stimolo ad un altro
42. Isolamento: isolo il pensiero dal sentimento
43. Repressione: consciamente decido di evitare quel istinto
44. Sublimazione: soddisfo il bisogno fornendogli uno scopo socialmente accettabile
45. Regressione: fissazione ad uno stadio precedente che ha dato gratificazione
46. Acting out: espressione diretta di un desiderio inconscio.
47. Intellettualizzazione: razionalizzazione di un’emozione.
48. Psicosi e nevrosi per Freud: Nel 1924 Freud precisa le affinità e le differenze fra nevrosi e psicosi. 1.Le nevrosi
possono essere trattate con l’analisi mentre le psicosi no! Quindi le psicosi sono dei disturbi psichici più gravi
delle nevrosi. La psicosi comprendeva sostanzialmente l’isteria e le ossessione mentre la nevrosi era
rappresentata dalle nevrosi ansiose. Questi disturbi erano conseguenza delle pulsioni sessuali che non erano
state scaricate sviluppando conseguentemente l’ansia. La Nevrosi sarebbe un risultato del conflitto fra l’Io e il
suo Es, mentre la Psicosi sarebbe il risultato analogo di un equivalente disturbo nelle relazioni fra l’Io e il mondo
esterno. La differenza fra nevrosi e psicosi è fondamentale, perché nella Psicosi non vi è consapevolezza e
riconoscimento della realtà esterna. Le nevrosi sono delle sindromi che causano al soggetto un disturbo di
adattamento sociale, ma non alterano il contatto dell’individuo con la realtà. Al contrario, le psicosi causano il
distacco dell’individuo dalla realtà e il ritiro nel mondo interiore.
49. Complesso di Edipo: Freud asserisce che durante lo stadio fallico da 3 e 4 anni, il bambino ancora fortemente
legato alla madre, si accorge che questa non riversa tutto il suo affetto su di lui, ma anche sul padre.
Questa frustrazione porta il bambino a essere attratto dal genitore di sesso opposto e lo induce a porsi in un
atteggiamento di rivalità ostile nei confronti di quello del medesimo sesso. Il periodo critico è piuttosto lungo e
risulta più difficile per le femmine che per i maschi: la bambina deve infatti trasferire il suo affetto dalla madre,
cioè il primo oggetto d'amore, alla figura paterna, e questo spostamento è dovuto alla sua delusione di non avere
il pene.
MODELLO STRUTTURALE - PSICOLOGIA DELL’IO
50. Gli psicologi dell’Io: mettono in primo piano le pulsioni, la cui frustrazione è determinante per l’organizzazione
dell’Io e porta ad un’autonomia secondaria, mai completa. Essi considerano il conflitto intrapsichico come
derivante dall’interazione tra Io, Es e Super-io.
51. Chi è il fondatore del modello della psicologia dell’Io: Hartmann
52. Cambiamento di funzione per Hartmann: uno stesso comportamento può avere funzioni differenti a seconda
del momento in cui viene messo in atto. In altre parole: un comportamento originato in un determinato momento
dello sviluppo può assolvere a una funzione completamente differente più tardi, cioè nel futuro con
l’interiorizzazione dei modelli genitoriali.
53. Hartmann, diversamente da Freud, il quale riteneva che l’Io e il Super-Io si sviluppano dall’Es, da cui
derivano la loro energia, sostiene che: l’Io non ha origine dall’Es, ma hanno entrambi origine da una
matrice indistinta.
54. Per Hartmann (1953) la schizofrenia è il fallimento di cosa: della neutralizzazione.
55. L’innovazione di Hartmann sta nel pensare: a una "sfera dell’Io libera dai conflitti". Al contrario di Freud,
che vedeva l’Io in eterna lotta nel difendersi dagli attacchi dell’Es, del Super-Io e della realtà (i famosi tre
tiranni dell’Io), Hartmann ritiene invece che esista una parte dell’Io, relativamente esente da conflitti
pulsionali, la quale permette l’adattamento e lo sviluppo. Questa parte dell’Io libera da conflitti è quella che
contiene le funzioni principali dell’Io, che si dividono in due categorie: Funzioni autonome primarie; Funzioni
autonome secondarie.
56. Con l’espressione “apparato dell’autonomia primaria dell’Io” Hartmann descrive: funzioni o meccanismi
che si sviluppano autonomamente e che poi si integrano con l’Io e sono essenziali per il suo funzionamento
indipendente, separato dall’Es e dal Super-Io (memoria, percezione, motilità);
57. Cosa si intende con il concetto di energia neutralizzata: Con questo concetto Hartmann intende il processo
per cui l’energia che proviene dagli impulsi e dalla libido viene deistintualizzata e desessualizzata, rendendola
appunto neutra. La neutralizzazione dell’energia è un processo continuo che, trasformando l’energia stessa (e
non deviandone la meta), favorisce l’adattamento, lo sviluppo e il funzionamento dell’Io.
58. Hartmann e colleghi quale concetto introducono? Ambiente medio prevedibile.
59. Cos’è l’ambiente medio prevedibile? Con questo termine si intende non solo un buon ambiente biologico, ma
anche sociale. Ci si riferisce all’importanza dei genitori reali (le relazioni che il bambino intrattiene con le
persone più significative della sua infanzia), quindi delle influenze sia ambientali che maturative;
60. Cos’è la “Funzione sintetica dell’Io”: un sistema contenente le difese e le funzioni adattive dell’Io, che
assicura quindi uno sviluppo sano.
61. David Rapaport: ha immaginato l’Es come un dato costituzionale mentre l’Io è personalità creata.
62. Per Erikson lo sviluppo: dura tutta la vita ed è formato da otto fasi evolutive.
63. Erikson dà importanza: alla diade madre-bambino
64. La fiducia di base come funzionamento dello stadio orale: Erikson.
65. La fiducia di base per Erikson è come: funzionamento orale. Infatti durante l’allattamento, gran parte dei
bisogni del piccolo sono soddisfatti dalla madre.
66. Erikson intende per “fiducia di base”: il sentire che i propri bisogni sono soddisfatti e che il mondo è un posto
buono e piacevole. Essa dipende dalla qualità della relazione materna.
67. Per Erikson, l’interesse primario è: interazione fra norme sociali e pulsioni biologiche nel generare il sé e
l’identità
68. Cosa sono per Spitz gli “organizzatori psichici”: particolari comportamenti del bambino (risp.del sorriso,
angoscia dell’ottavo mese…) che indicano un progresso nella formazione della struttura mentale.
69. Spitz ha considerato l’autoregolazione: come un importante funzione dell’Io.
70. Cosa rappresenta la risposta al sorriso (Spitz)? È la prima distinzione o differenziazione tra sé e oggetto (2-
3 mesi).
71. Chi ha scoperto la depressione nei bambini piccoli: Spitz
72. Loewald: Ritorno alla psicologia dell’es tentando di integrare “pulsioni e realtà” e “pulsioni e oggetti”,
intendendo l’Es come un’organizzazione collegata alla realtà e agli oggetti e le pulsioni come intrinsecamente
connesse e organizzate all’interno delle relazioni d’oggetto.
73. Elemento fondamentale del modello di Loewald è: “l’esperienza integrativa”, cioè pulsione, mente, oggetto,
pensiero e azione sono concetti indivisibili, perché tutta l’attività mentale è relazionale e l’interiorizzazione o
apprendimento, è alla base dello sviluppo.
74. Nucleo Emergente per Loewald: capacità del bambino di essere separato e di vivere le conseguenze di ciò.
75. Aichhorn: fu Il primo ad occuparsi di DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’ che secondo questo
autore deriva da un fallimento del passaggio dal principio del piacere al principio di realtà a causa di
deprivazioni che rendono difficile lasciare il primo principio.
MODELLO STRUTTURALE EVOLUTIVO
76. Anna Freud si è principalmente occupata: di sviluppo infantile.
77. Il disturbo psicologico per Anna Freud viene spiegato dalla Teoria del conflitto: il bambino cerca di
patteggiare tra bisogni inconsci e realtà.
78. Anna Freud ha utilizzato il concetto di linee evolutive per spiegare: una teoria generale dello sviluppo.
79. Quante linee definisce A. Freud: 6.
80. Linea più importante linea evolutiva dello sviluppo per A. Freud é? Dalla dipendenza all’autonomia
emotiva e alle relazioni oggettive adulte.
81. Quante fasi ci sono nella prima linea evolutiva di A. Freud: 8
82. Resilienza e capacità di recupero del bambino per Anna Freud: permette al bambino, a volte, di superare
anche gravi traumi.
83. Quando si ha e cos’è l’angoscia di separazione: Si ha il primo anno di vita, quando il bambino si separa dalla
madre perché sino a quel momento non ha ancora scoperto che la madre non è una parte di sé e non è sotto il
suo controllo. Anche la madre a livello psicologico pensa sia una parte di sé.
84. Relazione tra soddisfacimento pulsionale ed oggetto per A. Freud: Il bisogno dei bambini di essere accuditi
genera legami affettivi. I genitori servono da modello per come comportarsi, come relazionarsi agli altri, come
usare le difese, e perciò la loro interiorizzazione è fondamentale per lo sviluppo dell’Io, e ciò perché così i
genitori proteggono il bambino dal sentimento di impotenza di fronte a esperienze interne che possono
sopraffarlo. La relazione è dunque formativa, ma solo perché regola il dispiegamento delle pulsioni. Anna Freud
è quindi a metà tra la psicologia dell’Io e la psicologia delle relazioni oggettuali. Le relazioni oggettuali avevano
un aspetto evolutivo cruciale, ma non tale da sostituire la teoria degli istinti o la teoria strutturale. Il ruolo
dell’oggetto rimane sottomesso alle pulsioni.
85. Aggressività per Anna Freud: Comportamento incontrollabile del bambino: tutti i sentimenti positivi o
negativi nei confronti dell’oggetto vengono manifestati. Emerge il concetto di aggressività, che quando non è
equilibrata dalla libido diventa sadica e distruttiva.
86. Anna Freud i “terrible twos”: quando i sentimenti positivi e negativi del bambino sono concentrati sulla stessa
persona e diventano manifesti.
87. Chi asserisce: Angoscia… e vergogna sorgono in età prescolare a contatto con pari? ANNA FREUD
88. Paure Arcaiche per Anna Freud: Sono le situazioni specifiche dell'infanzia che hanno provocato paura nel
bambino…come ad esempio la paura del buio o rimanere da solo. Le paure arcaiche della prima infanzia si
placano se il bambino riceve adeguate rassicurazioni e se l’Io gli permette un buon orientamento alla realtà.
89. Nascita biologica non coincide con quella psicologica nel tempo? Mahler.
90. Il modello evolutivo della Mahler è caratterizzato da: 3 fasi della nascita psicologica influenzate dalla natura
dell’interazione madre-bambino e in particolare dalla gratificazione simbiotica primaria e dalla disponibilità
affettiva della madre. 1. fase autismo normale, 2. Periodo simbiotico, 3. Processo di separazione-individuazione.
91. Il processo di separazione-individuazione della Mahler comprendente quattro sottofasi: sottofase di
differenziazione (dal 4°-5° mese); sottofase di sperimentazione (dal 9° al 15°-19° mese); sottofase di
riavvicinamento (dal 15°-18° al 24° mese); sottofase della costanza oggettuale (dal 3° anno).
92. Quando il neonato comincia a differenziare se stesso dalla madre per la Mahler? Dal 4° al 5° mese.
93. Fase simbiotica Mahler: si tratta di uno stato di fusione indifferenziata con la madre in cui l’Io e il non Io sono
in una fusione allucinata somato-psichica onnipotente con un confine comune basato sul guscio che si oppone
agli stimoli.
94. Per la Mahler cosa manca nel narcisismo: mancanza di libido narcisistica
95. Fase autismo…memoria mnestica: Manler
MODELLO MISTO (STRUTTURALE+RELAZIONI OGGETTUALI)
96. Nascita dell’Io per Sandler: Per Sandler, come per Bowlby, le rappresentazioni sono costituite da un insieme
di aspettative relative alla presenza della madre e le sue attività. Le rappresentazioni di sé e dell’altro danno
forma ad un Io, che è il piano per un futuro Super-io, una specie di Super-io di rango inferiore, in quanto non è
ancora avvenuta l’introiezione genitoriale che lo eleverà a Super-io autonomo. “Io > teatro” e “Rappresentazioni
>personaggi sul palco”.
97. Fulcro della teoria di Sandler: Concetto di stati affettivi
98. Attualizzazione: i pazienti creano relazioni di ruolo per attualizzare (rendere conforme) una fantasia inconscia.
Attribuiscono a se stessi e all’analista parti specifiche in una relazione che attualizzi difese e bisogni inconsci.
99. Chi parla di “Risonanza liberamente fluttuante”: Sandler
100. Risonanza liberamente fluttuante (Sandler): si ha quando l’analista dovrebbe accettare il ruolo assegnatogli
dal paziente
101. Chi ha contrapposto il concetto di sicurezza e di pulsione: Sandler
102. Three-box model (Sandler): modello per spiegare il funzionamento dell’inconscio.
103. Concetto di “Sfondo di sicurezza” per Sandler: l’Io massimizza i bisogni di protezione e sicurezza per evitare
l’angoscia
104. Per Kernberg qual è il modello motivazionale primario: Secondo l’autore, gli affetti sono il sistema
motivazionale primario, e gli affetti con l’immagine del sé e le rappresentazioni oggettuali, sono tre
componenti del processo di interiorizzazione, e combinandosi tra loro costituiscono le unità fondamentali della
struttura psichica. Le triadi sé-oggetto-affetto, cioè le unità di relazioni oggettuali, vengono immagazzinate nella
memoria affettiva e si trasformano in pulsioni nel rapporto madre-bambino.
105. Il modello evolutivo di Kernberg si compone di? 5 stadi.
106. Introiezione, identificazione, identità dell’Io per Kernberg (processi di interiorizzazione): Kernberg
considera l’introiezione come il primo meccanismo di organizzazione e di crescita dell’apparato psichico cui si
aggiunge, in una fase successiva, l’identificazione, che porta all’acquisizione dell’identità dell’Io (1976).
107. Chi ha sostenuto che il bambino si rende conto che il piacere si trasforma in libido e il dispiacere in
aggressività: Kernberg
108. Secondo Kernberg, la nevrosi o patologia nevrotica è: una regressione a un Sé infantile relativamente
integrato, per quanto rimosso, legato a rappresentazioni dell’oggetto parentale anch’esse abbastanza integrate
seppur inconsce.
109. Il termine SÉ GRANDIOSO viene utilizzato da Kohut e Kernberg in maniera diversa: per Kohut fa parte
di una fase evolutiva che l’individuo deve superare, mentre per Kernberg è composto da aspetti del bambino
degni di ammirazione, fantasie compensatorie di onnipotenza e fantasia di un oggetto amorevole.
110. Kernberg ha privilegiato l’approccio relazionale a: discapito di quello pulsionale.
MODELLO EVOLUTIVO KLEIN-BION(Strutturale+Evolutivo Interpersonale su Relazioni Oggettuali)
111. Friedman: differenzia tra teoria delle relazioni oggettuali hard e soft.
112. Akhtar: si basa sul modello di Strenger cioè visione classica e visione romantica.
113. A quale modello fa riferimento la Klein: Il lavoro di M. Klein combina fra loro il modello strutturale e un
modello evolutivo interpersonale, fondato sulle relazioni oggettuali. Il modello è interpersonale o relazionale in
quanto collega lo sviluppo dell’Io e degli oggetti interni alle relazioni interpersonali. Il nucleo centrale della
teoria Kleniana è la relazione. In particolare è il ruolo con la madre che riveste un ruolo centrale e determina lo
sviluppo psichico del bambino. Secondo la Klein il mondo interno del bambino è popolato da pulsioni di vita e
di morte e da oggetti.
114. Il termine posizione: implica una costellazione particolare di relazioni d’oggetto esterne e interne, fantasie,
angosce e difese, alle quali è probabile che l’individuo ritorni lungo il corso della vita
115. Nel modello kleiniano la psiche umana assume due posizioni fondamentali: schizoparanoide e depressiva
116. Posizione schizoparanoide per la Klein: Nella posizione schizoparanoide, la psiche è in relazione con oggetti
parziali invece che con oggetti interi. Le relazioni con oggetti importanti, come per esempio i caregiver, sono
scisse in relazione con un oggetto persecutorio e un oggetto idealizzato; l’Io (il Sé) è scisso allo stesso modo. Il
Super-Io Schizoparanoide è scisso tra un ideale dell’Io eccessivamente idealizzato, esperito con onnipotenza
narcisistica, e il Super-io estremamente persecutorio degli stati paranoidi.
117. Angoscia nella posizione schizoparanoide. Abbiamo la angoscia di persecuzione di tipo paranoide. Infatti, il
soggetto, vive una situazione tipica della schizofrenia in cui l’identità è diffusa e vive il sé e le relazioni come
buone e cattive allo stesso tempo. Terrorizzato dalla pulsione di morte, il bambino teme che il seno cattivo
perseguiti il Sé buono e allo stesso tempo teme che il proprio Sé cattivo possa aggredire e danneggiare il seno
buono. Questa situazione fa nascere la angoscia di persecuzione di tipo paranoide.
118. Dove è presente la paranoia? Posizione schizoparanoide.
119. Come vengono percepiti gli oggetti nella posizione schizoparanoide: sono scissi in oggetto persecutorio e
oggetto idealizzato.
120. Posizione depressiva (da 5 a 12 mesi): in cui la relazione è con oggetti integrati, sia odiati che amati, e anche
l’Io è integrato. Il seno onnipotentemente buono e cattivo non viene più scisso in due oggetti separati, come
accadeva nella posizione schizoparanoide, ma viene sperimentato come oggetto totale, nel quale sono integrati,
cioè, sia gli elementi gratificanti che quelli frustranti (integrazione). La madre è percepita come oggetto intero,
insieme di esperienze buone e cattive. Per la Klein è il processo centrale dello sviluppo. È il momento in cui il
bambino capisce di amare e odiare il genitore, portando allo sviluppo del senso di colpa e alla paura della perdita
dell’oggetto, sentimenti definiti dalla Klein angoscia depressiva, che portano allo sviluppo di sentimenti
riparativi.
121. Con il meccanismo di “identificazione proiettiva” Melanie Klein ipotizza che: si attivi un processo di
esternalizzazione di segmenti dell’Io e il tentativo di controllarli attraverso comportamenti manipolatori verso
l’oggetto. L’identificazione proiettiva è una fantasia inconscia del bambino, attraverso la quale il bambino riesce
a ricollocare esperienze persecutorie separandole (scissione) dalla proprio autorappresentazione e facendole
parte dell’oggetto esterno cioè la madre. Non è dunque un meccanismo di difesa, né un meccanismo totalmente
interno.
122. L’invidia primaria e primitiva: diversamente da altre forme che sono rivolte contro gli oggetti cattivi, è odio
diretto all’oggetto buono e attiva un’espressione prematura di angoscia depressiva per il possibile danno
all’oggetto.
123. Chi usa il termine identificazione proiettiva evocativa: Spillius e si ha quando il bambino agendo in modi
impercettibili ma influenti può ottenere una reazione confirmatoria di critica e persino di persecuzione.
124. L’identificazione proiettiva evocativa è usata: per indicare situazioni in cui il destinatario dell’identificazione
proiettiva è posto sotto pressione per avere sentimenti appropriati alla fantasia di colui che proietta.
125. Destrudo e Libido per Klein: La destrudo è l’energia vitale opposta alla libido, dell’istinto di morte, che crea
nel bambino l’angoscia primaria, ovvero un’inconscia paura di morte data dai sentimenti negativi non proiettati.
126. Angoscia primaria per Klein: è inconscia paura di morte data dai sentimenti negativi non proiettati.
127. Per i Kleniani il transfert è diretto: alle angosce attuali.
128. Bion è stato il primo a sottolineare che: la posizione depressiva non è mai conseguita in modo permanente.
129. La patologia in Bion è causata da: difetti nella capacità di rêverie della madre e l’invidia opprimente del
bambino. Il bambino proietta in un’altra mente (contenitore) elementi non elaborati che vengono accettati e
trasformati in significati dalla madre e la mente del bambino può farvi fronte. Se ci dovesse essere una
disfunzione nel contenimento ci sarebbe la patologia. Il bambino è sopraffatto dall’angoscia e lo porta a negare
la realtà e a diventare psicotico.
130. Cosa avviene nello psicotico? È sopraffatto dall’angoscia che lo porta a negare la realtà e a diventare psicotico.
131. Bion cosa intende per transfert e controtransfer Per Bion transfert e controtransfert riguardano il
trasferimento, per mezzo dell’identificazione proiettiva, del dolore mentale intollerabile, originariamente dal
bambino alla madre (transfert) e poi dal paziente al terapeuta (controtransfert).
132. Cosa è per Bion l’identificazione proiettiva? Una straordinaria intuizione di Bion è il riconoscimento che
l’identificazione proiettiva non è una difesa o una fantasia, come ha ritenuto la Klein, bensì un processo
interpersonale: il Sé si libera di sentimenti penosi evocandoli in un altro Sé. L’altra persona deve avere
un’esperienza psicologica che il Sé non può permettersi di avere.
133. Identificazione patologica è: l’assenza sia dell’empatia che della comprensione, aspetti più negativi proiettati.
134. La “angoscia persecutoria”: scaturisce quando si percepisce che “l’oggetto cattivo” minaccia l’Io. L’eccesso
di angoscia conduce alla frammentazione, provocando le tipiche paure schizoidi di annichilimento e di
disintegrazione.
135. Kleiniani di Londra: Mantengono le 2 posizioni della Klein ma non come fasi evolutive ma come prototipi di
follia e rapporto con l’oggetto. Utilizzate in terapia come prototipi.
136. L’uso Kleniano del termine “psicotico”: non concorda affatto con le formali descrizioni psichiatriche. Fra i
classici scrittori kleniani solo Rosenfeld ha fornito il resoconto del trattamento di un paziente psicotico.
137. Gli oggetti bizzarri (BION): sono quelli che contengono frammenti proiettati del Sé e impregnati di ostilità e
angoscia.
138. Le più comuni difese nella posizione paranoide sono (6): proiezione, introiezione, identificazione proiettiva,
scissione, onnipotenza e diniego.
139. Secondo Rosenfeld esistono due forme di narcisismo: distruttivo e libidico
140. Steiner: i pazienti utilizzano un rifugio psichico, anche in terapia idealizzando il terapeuta svalutandolo allo
stesso tempo.
MODELLO EVOLUTIVO DELLA SCUOLA INDIPENDENTE BRITANNICA
141. Gli Indipendenti della psicologia britannica (Fairbairn, Balint, Winnicott, ecc.) si sono allontanati dal
modello strutturale fondato sulla pulsione: per orientarsi verso una teoria “Sé-oggetto”
142. Il maggior contributo agli Indipendenti è quello di: Balint
143. Balint mette in discussione il CONCETTO DI NARCISISMO PRIMARIO: secondo lui viene prima il
desiderio di essere amato, che è innato.
144. Per Balint come è nominato chi evita ogni contatto con oggetti e prova piacere solo nelle situazioni di
brivido? Filobatico.
145. Tendenza filobatica per Balint: il bambino evita l’attaccamento con gli oggetti e investe sul proprio Io.
146. Tendenza ocnofilica: amare ogni oggetto fino a dipenderne
147. Oggetto – Sé prototipo per Balint: la relazione madre-bambino diviene il prototipo per le interazioni e le
esperienze future.
148. Fairbairn sviluppa il concetto di Sé: come principale agente della motivazione. L’emozione è legata al Sé.
149. I processi di interiorizzazione per Fairbairn: sono bipolari, e cioè costituiti da un frammento dell’Io e da un
oggetto interno (una parte della rappresentazione del Sé in rapporto specifico con una rappresentazione
dell’oggetto).
150. La libido per Fairbairn: La libido è intesa come ricerca dell’oggetto, piuttosto che come ricerca del piacere
151. Per Winnicott quali funzioni assolve la madre? Holding, Handling, Object rating.
152. Significato delle 3 funzioni della madre che facilitano uno sviluppo sano per Winnicott? Holding –
integrazione; Handling – personalizzazione; Object-relating – relazione d’oggetto. Secondo Winnicott il
bambino, appena nato, parte da uno stato di indifferenziazione rispetto al proprio ambiente, che è
sostanzialmente la madre. In questa prima fase dello “sviluppo primario”, il bambino è totalmente dipendente dalla
madre, e non si percepisce come distinto da essa, pertanto egli può concepire la presenza del seno materno solo come
un oggetto da lui stesso creato. La madre contiene il bambino. L’integrazione dell’Io è possibile grazie
all’attività e all’emancipazione della madre in un ambiente di holding e handling. L’ambiente di holding
permette di integrare (unione) amore e aggressività e rendere tollerabile l’ambivalenza (concetto di
responsabilità). L’ambiente di handling permette di integrare gli stati corporei e mentali, strutturando il
processo di personalizzazione.
153. Cosa intende Winnicot per “madre sufficientemente buona”? una madre che si adatta attivamente ai bisogni
fisiologici e psicologici del proprio piccolo e gradualmente diminuisce queste attenzioni, quando il piccolo
manifesta la necessità di staccarsi da lei.
154. Con l’espressione “preoccupazione materna primaria” Winnicot si riferisce: alla madre che riesce a
rispondere tempestivamente alle richieste del bambino. E cioè alla capacità della madre di accondiscendere
all’illusione del bambino che ella risponda tempestivamente alle sue richieste perché è il suo desiderio ad
averla creata.
155. Onnipotenza allucinatoria (Winnicott): illusione che il bambino ha di creare le cose, ciò avviene quando la
madre è in grado di dare al bambino l’illusione che vi sia una realtà esterna che corrisponde alla capacità propria
del bambino di creare.
156. L’oggetto transizionale aiuta: a colmare la distanza tra me e non-me (b-m) e porta il b. alla consapevolezza
della separazione.
157. Autostima per Winnicott: percezioni organizzate di ciò che le figure importanti hanno di lui, soprattutto la
madre o comunque chi si prende cura della crescita del bambino amorevolmente e con spontaneità”, cioè lo
sviluppo del Vero-sé e del bene.
158. Per Winnicott i bambini piccoli prendono parte a interazioni affettive biunivoche con i loro genitori
caratterizzate da: una struttura “proto-conversazionale” che implica il “fare a turno”.
159. Winncott distingue tra: la frustrazione dei desideri e la frustrazione dei bisogni dell’Io.
PSICOLOGIA DEL SE’
160. Per Kohut chi sono gli Oggetti-Sé? Figure Genitoriali, cioè sono delle persone dell’ambiente che hanno
delle funzioni particolari per il Sé. Dalle risposte degli oggetti –sé, in particolare della madre, il bambino
costruisce un’immagine (imago) parentale idealizzata con la quale vorrebbe fondersi. Questo compito della
madre viene definito da K. Funzione speculare.
161. Cosa si intende per oggetto-Sé (Kohut)? una persona dell’ambiente che svolge per il Sé funzioni che
permettono di vivere l’esperienza dell’individualità.
162. Cosa è l’Io per Kohut: Kohut chiama lo ideale dell’io e nasce dalla trasformazione e interiorizzazione
dell’imago, secondo un processo detto interiorizzazione trasmutante. Gli oggetti-sé diventano quindi parte del
sé del bambino e resteranno per tutta la vita, mentre gli oggetti verranno usati diversamente come obiettivi dei
desideri.
163. Qual è la conquista evolutiva più importante per Kohut: è l’acquisizione di un sé coeso, che è una necessità
che nasce dall’inevitabile scomparsa del sé grandioso e dei bisogni esibizionistici. Quando la funzione
speculare e l’oggetto-sé idealizzato vengono interiorizzati, nasce un “sé bipolare” capace di esprimere i
propri ideali, le proprie ambizioni e i propri talenti.
164. Kohut distingue quattro tipi di Sé che sono parte integrante di tutti i disturbi psichici: Il SE’
IPOSTIMOLATO, che durante lo sviluppo riceve risposte inadeguate dall’oggetto-sé; Il SE’
FRAMMENTATO, per mancanza di risposte dall’oggetto-sé; SE’ IPERSTIMOLATO, per mancanza di
empatia e risposte inadeguate di oggetto-sé; INIBIZIONE DELL’INTERIORIZZAZIONE DELLA
FUNZIONE AUTOCALMANTE per incapacità di oggetti sé.
165. Le Psicosi per Kohut sono caratterizzate da: “stati pre-psicologici” che precedono l’esperienza oggetto-sé.
166. Il Narcisismo per Kohut (Disturbo Narcisistico): È possibile parlare di Disturbo Narcisistico quando
l’individuo tende ad utilizzare gli altri come strumenti per raggiungere i propri scopi. L’autore definisce il
disturbo come una forma di arresto evolutivo, in cui la delusione verso i genitori viene evitata dal Sé
Grandioso; poi la mancata capacità del genitore di rispecchiare la grandiosità del bambino, fa sì che egli perda
il contatto col sé basato sulla realtà, senza possibilità di integrazione. Non c’è il passaggio o dal Sé-grandioso
a un’ambizione realistica o dall’idealizzazione dell’imago parentale idealizzata all’ideale dell’Io. Il soggetto
avrà accesso a un Sé frammentato, in un derivato genitoriale e in uno infantile.
167. Secondo Kohut sia il “Narcisismo Patologico” e la “Nevrosi Strutturale” derivano: da un arresto
evolutivo risultato di una funzione deficitaria dell’oggetto-sé, ma si differenziano per la fase in cui avviene
questo arresto o anomalia. Per quanto riguarda le nevrosi, esse sono il risultato di una funzione deficitaria
dell’oggetto-sé per un loro mancato rispecchiamento in fase edipica e del conseguente assorbimento di tutte le
energie nei conflitti edipici. Invece, se la funzione dell’oggetto Sé è difettosa nell’infanzia, il Sé nucleare
risulta a sua volta indebolito e disarmonico e l’esito è quello di un narcisismo patologico.
168. Kohut sostiene che: l’atteggiamento empatico del terapeuta riattiva il processo evolutivo e attraverso la
neutralizzazione del sé grandioso fa riprendere l’idealizzazione della figura parentale.
PSICOANALISI INTERPERSONALE
169. L’approccio Interpersonale ha come assunto di base: l’incontro psicoanalitico che è costruito da due
partecipanti attivi, due soggettività- paziente e analista- a dar forma e sostanza al dialogo.
170. Empatia materna? Sullivan
171. Empatia materna: è il 1° stadio dello sviluppo in cui la madre vive come propria la tensione creata dal bambino
dai bisogni insoddisfatti, e può così agire su di essi.
172. Il modello di sviluppo di Sullivan si base: sull’evoluzione della capacità di relazione.
173. Sullivan ha notato la tendenza del bambino a classificare tutte le esperienze con il caregiver
(apprensioni) come esperienze di: madre buona (non ansiosa) o madre cattiva (piena d’ansia).
174. Sullivan con l’espressione “ME CATTIVO” intende: l’insieme dei comportamenti del bambino che generano
ansia e disapprovazione nel caregiver (madre).
175. ME BUONO di Sullivan: Manovre del bambino per evitare l’angoscia del caregiver, che ricevono
l’approvazione da questo.
176. NON ME o DISSOCIATIVO di Sullivan: Esperienze che producono un’angoscia così forte da non poter
pervenire alla coscienza del caregiver.
MOVIMENTO RELAZIONALE
177. Per Greenberg&Mitchell le relazioni oggettuali riguardano: le relazioni tra persone esterne reali e le
immagini che il soggetto ha interiorizzato di queste persone.
178. Il “relazionale” per Mitchell comprende: l’individualità, la soggettività e l’intersoggettività.
MODELLO DELA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO DI BOWLBY
179. Per Bowlby il bambino: arriva al mondo già pronto a partecipare all’interazione sociale, e ha bisogno di un
ininterrotto e sicuro precoce attaccamento alla madre, il quale se manca può portare a situazioni di
deprivazione parziale o totale. Questa deprivazione è visibile per Bowlby nel susseguirsi di tre reazioni:
protesta, disperazione, distacco.
180. Bowbly dice che: vi è una predisposizione biologica del bambino a stabilire un interrotto (sicuro) legame di
attaccamento. Egli dice che noi vediamo noi stessi in base a come abbiamo visto le relazioni dei genitori.
181. Bowbly asserisce che i tre sistemi comportamentali – attaccamento, esplorazione e paura – regolano:
l’adattamento evolutivo del bambino
182. I modelli operativi interni sono: rappresentazioni mentali che permettono l’interpretazione di situazioni, di
fare previsioni e crearsi aspettative sugli eventi della vita relazionale.
183. Nella Strange Situation Procedure Mary Ainsworth classifica l’attaccamento nel modo seguente: sicuro,
ansioso/evitante, ansioso/resistente. Disorganizzato/disorientato fu introdotto da Mary Main.
184. Adult Attachment Inerview (AAI) classifica gli individui in: sicuro/autonomo; insicuro/distanziante;
insicuro/preoccupato; non risolto.
TEORIA DEGLI SCHEMI PERSONALI
185. “Ogni organismo è un sistema, cioè un ordine dinamico di parti e di processi …”: von Bertalanffy (1968)
186. La teoria generale dei sistemi, formulata da von Bertalanffy, ha allontanato lo studio dei sistemi biologici
dalla fisica e ha cercato una cornice teorica di riferimento più adatta al comportamento umano.
187. Da cosa deriva l’angoscia per Horowitz: Horowitz ritiene che l’angoscia derivi da un collegamento scorretto
tra gli schemi e l’informazione in entrata > l’informazione viene interpretata come se richiamasse uno
schema temuto. Il soggetto può mettere in atto processi di controllo che aumentano la distanza dall’oggetto a
cui è legata l’informazione.
188. Secondo Horowitz i soggetti narcisisti: soffrono a causa di una distorsione cognitiva che li costringe ad
attribuire agli eventi un significato che consenta di aumentare l’importanza del Sé e valutarlo nel miglior modo
possibile.
189. Secondo Stern dopo i 2 mesi e all’incirca per altri sei, il bambino sviluppa: il Sé nucleare
190. Stern adotta un approccio: prospettico, invece che retrospettivo.
191. Quattro sensi del Sé, ognuno associato ad un ambito relazionale: Stern
192. Sé emergente: nascita/secondo mese, acquisizione dei dati sensoriali e sviluppo di organizzazione relativa al
mondo esperito.
193. Sé nucleare: secondo mese/ottavo mese, nucleo centrale della volontà. Acquisizione del senso della coesione
delle sensazioni corporee, del senso di continuità e di un rudimentale controllo dell’esperienza emotiva.
194. Sé soggettivo: nono mese/ 18 mesi acquisizione della capacità di condividere consciamente l’attenzione
con l’altro, della presa di coscienza delle emozioni dell’altro e della condivisione emotiva.
195. Sé narrativo: dopo 18 mesi avvento del linguaggio. Il Sé definito dalle narrative autobiografiche che includono
alcune caratteristiche degli stadi precedenti.
196. Now moments: momento critico di una situazione relazionale, anche terapeutica, importante per il
cambiamento.
197. I now moments innescano i “momenti di incontro”.
198. Il modello di sequenza procedurale (Procedural Sequence Model, PSM) è la cornice teorica usata da: Ryle
199. Secondo il PSM di Ryle gli atti intenzionali sono: procedure che implicano varie fasi (valutazione di piani e
previsione di conseguenze, revisione di scopi e di significati).
MODELLO DI FONAGY E TARGET DELLA MENTALIZZAZIONE
200. Mentalizzazione (Fonagy e Target): capacità di comprendere il comportamento interpersonale in termini di
stati della mente.
201. Ryle ha incorporato la teoria delle relazioni d’oggetto nella Cognitiv Analytic Therapy (CAT integrazione
tra terapia cognitiva e terapia psicodinamica) introducendo: la nozione di procedure di ruolo reciproco.

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