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26.Anatomia.

14/05/2014
I MUSCOLI DELL'ARTO INFERIORIORE
I muscoli dell’arto inferiore vengono suddivisi in base alla loro posizione in quattro regioni:
1) Regione iliaca
2) Muscoli della coscia
3) Muscoli della gamba
4) Muscoli del piede
All’interno di ogni regione ritroviamo poi dei gruppi muscolari che possono a loro volta essere
nuovamente suddivisi in regioni o spazi o logge, sempre in relazione alla posizione all’interno di
una regione di riferimento.
Solitamente gruppi muscolari appartenenti a una medesima loggia hanno una funzionalità simile.
La regione Iliaca contiene i muscoli interni:
- ileo psoas
- piccolo psoas
La regione glutea contiene i muscoli esterni:
- grande gluteo
- medio gluteo
- piccolo gluteo
- piriforme
- gemelli superiore e inferiore
- otturatori esterno e interno
- quadrato del femore
- tensore della fascia lata
[N.d.s. alcuni muscoli richiedono uno studio più approfondito ovvero è necessario conoscerne
origine e inserzione. Il muscolo da approfondire in questo caso è il grande gluteo.]

MUSCOLO ILEOPSOAS
Presenta due ventri muscolari dati dal grande psoas che prende
origine dai corpi vertebrali da T12 a L4 e si porta poi lateralmente per
inserirsi sul piccolo trocantere del femore insieme al muscolo iliaco,
che invece origina dalla faccia interna dell’osso iliaco.
Anche il muscolo iliaco quindi ha un’origine piuttosto ampia.
(Solitamente l’inserzione dei muscoli si focalizza su un elemento
puntiforme quindi il tendine di inserzione si posiziona su un elemento
osseo limitato; l’origine invece può estendersi su una superficie più
ampia e anche a livello di più punti ossei).

MUSCOLO GRANDE GLUTEO


E’ un muscolo di forma quadrangolare, che presenta fibre grossolane
in cui si ritrovano dei setti fibrosi che si interpongono alle fibre
muscolari.
Sembra che il muscolo stesso sia suddiviso in diverse fasce, in realtà
sono i setti fibrosi che rendono la struttura del muscolo più
grossolana.
Superficialmente al muscolo è presente abbondante tessuto adiposo.
Quindi il grande gluteo si trova subito al di sotto del sottocute, avvolto dalla fascia profonda.
Queste fibre muscolari si dirigono obliquamente in direzione medio-laterale e dall’alto verso il
basso.
Anche la direzione delle fibre muscolari è d’aiuto per comprendere l’azione del muscolo.
Origine del grande gluteo:
- linea glutea posteriore (sulla superficie esterna iliaca dell’osso dell’anca)
- cresta iliaca
- parte dorsale inferiore dell’osso sacro
- coccige (lateralmente)
si porta lateralmente e si inserisce
sulla tuberosità glutea (è un rilievo
posteriore che si trova al di sotto del
grande e del piccolo trocantere del
femore). A questo livello trovano
inserzione le fibre inferiori e
profonde del grande gluteo mentre le
fibre superiori e superficiali inferiori
trovano inserzione a livello della
fascia lata, in particolare a livello del
tratto ileo-tibiale.
La fascia lata è la fascia profonda
della coscia.

Azioni principali del grande gluteo:


- estensione del femore
- abduzione del femore

VISIONE POSTERIORE REGIONE ESTERNA:


- piccolo gluteo di forma triangolare (nella regione iliaca)
- piriforme (si porta in prossimità dell’articolazione con il sacro)
- gemelli (si portano a livello ischio pubico)
- otturatori (si portano a livello ischio pubico)
tutti i muscoli tranne il quadrato del femore trovano inserzione a livello del grande trocantere.
Sindrome del piriforme: è a carico del nervo ischiatico perché esso passa posteriormente per andare
ad innervare la parte posteriore della coscia, origina dal plesso lombosacrale e può esserci una
variante anatomica per cui questo nervo invece di passare fuori dal muscolo piriforme, ci passa
attraverso dando origine a eventuali dolori neuropatici.

MUSCOLI DELLA COSCIA


Vengono distinti in base alla loggia in cui si collocano.
1) gruppo anteriore:
- sartorio
- quadricipite del femore
2) gruppo posteriore:
- bicipite del femore
- semitendinoso
- semimembranoso
3) gruppo mediale (loggia non ben definita):
- gracile
- pettineo
- adduttore lungo
- adduttore breve
- adduttore grande
Sezione di una coscia: il riferimento osseo è il femore, spostato anteriormente e circondato dal
quadricipite. Posteriormente è presente la loggia posteriore dalla quale è possibile separare la loggia
mediale grazie al setto intermuscolare mediale.
MUSCOLI DELLA LOGGIA ANTERIORE:
1) sartorio
E’ un muscolo nastriforme superficiale (facendo la stratigrafia troviamo in ordine cute, sottocute,
fascia profonda e muscolo sartorio).
Trae origine dall’osso dell’anca, in particolare dalla spina iliaca anteriore superiore.
Discende poi inferiormente e obliquamente in direzione mediale per poi, una volta raggiunto il
limite mediale, discendere più verticalmente fino al ginocchio, che bypassa medialmente per poi
portarsi in avanti con il tendine di inserzione e inserirsi a livello della porzione prossimale mediale
della tibia.
Il tendine di inserzione va a costituire una
aponeurosi comune insieme al muscolo
gracile e al muscolo semitendinoso, che
viene chiamata zampa d’oca, in quanto
non è un punto di inserzione puntiforme
ma è più ampio e assomiglia appunto a
una zampa d’oca.
La caratteristica di questo muscolo è
quella di essere nastriforme e superficiale
rispetto al muscolo quadricipite e quindi
di sormontare tutti gli altri muscoli.
Inoltre è un muscolo bi articolare in
quanto sovrasta due articolazioni: quella
coxofemorale e quella del ginocchio.
Questo quindi influenza la sua azione in
quanto il sartorio contribuisce alla:
- flessione della gamba
- flessione della coscia sulla pelvi
- abduzione della coscia
[N.d.s. si sottolinea che contribuisce a
queste azioni, non è il muscolo principale,
ma va a terminare l’azione di altri
muscoli].

2) quadricipite del femore


E’ costituito da quattro ventri muscolari che non sono tutti visibili all’osservazione anteriore della
coscia, ovviamente dopo aver asportato gli strati superiori (cute, sottocute e fascia profonda).
- retto del femore (posizione mediana, sulla sua parte superiore si appoggia il sartorio)
- vasto mediale (si pone medialmente rispetto al retto del femore)
- vasto laterale (si pone lateralmente)
- vasto intermedio (si trova in profondità al di sotto del retto del femore)

RETTO DEL FEMORE


Rispetto agli altri ventri muscolari ha la caratteristica di essere biarticolare, in quanto bypassa
l’articolazione coxofemorale e l’articolazione del ginocchio (gli altri ventri invece sono tutti
monoarticolari in quanto bypassano solo l’articolazione del ginocchio).

Origini:
- spina iliaca anteriore inferioriore
- solco sopra-acetabolare
si pone in posizione mediana anteriormente e le fibre discendono verso il basso fino a raggiungere
la base della patella. A questo livello il tendine di inserzione del retto del femore si fonde con il
tendine patellare, che poi va a inserirsi sulla tuberosità tibiale.
La tuberosità tibiale si trova anteriormente alla tibia, subito al di sotto dell’epifisi prossimale.
All’inizio le fibre hanno un andamento bipennato, poi pian piano scendendo diventano parallele.

VASTO MEDIALE
Si trova in posizione mediale, lateralmente al retto del femore.
E’ un muscolo monoarticolare.
Anteriormente origina dalla parte inferiore della linea intertrocanterica, che unisce il piccolo e il
grande trocantere. Posteriormente invece l’origine continua dal labbro mediale della linea aspra del
femore.
Il femore, in particolare la diafisi, ha una sezione tondeggiante, ma è possibile comunque
riconoscere una faccia anteriore, una faccia posterolaterale e una faccia posteromediale.
Posteriormente a separare la faccia posteromediale da quella posterolaterale è un rilievo, una linea
che percorre più o meno tutta la diafisi e che consta di due labbri, il labbro mediale e il labbro
laterale (la linea aspra si può intendere quindi come un rilievo sdoppiato in due).
L’origine non si ferma qui ma continua a discendere fino ad arrivare alla linea sovracondiloidea
mediale, perché la linea aspra ad un certo punto si arresta a livello della parte inferiore della diafisi,
è come se i due labbri si aprissero e si vengono a creare due linee che si portano fino ai condili
(queste due linee sono le linee sovracondiloidee mediale e laterale).
In questo caso quindi l’origine comprende una parte anteriore superiore del femore e una parte
completamente posteriore (a livello della faccia posteromediale del femore).
Questo muscolo si inserisce sempre a livello della tuberosità tibiale, fondendosi con il tendine
patellare.
Le fibre verso la fine hanno un andamento quasi orizzontale in quanto originano posteriormente al
femore a livello della linea sovracondiloidea e poi si devono portare anteriormente per congiungersi
al tendine di inserzione.
Superiormente, invece, le fibre hanno un andamento verticale.

VASTO LATERALE
Si trova in posizione laterale, è il muscolo controlaterale del vasto mediale quindi ha un’origine
simile anche se contrapposta.
Anteriormente origina:
- dalla linea intertrocanterica superiore
- dal margine inferiore anteriore del grande trocantere
Posteriormente e lateralmente l’origine continua:
- dalla tuberosità glutea (sotto il grande trocantere)
- dal labbro laterale della linea aspra del femore
Quindi l’origine percorre quasi tutta la diafisi del femore
L’inserzione è sempre a livello della tuberosità tibiale.
L’andamento delle fibre nella porzione prossimale è verticale mentre nella porzione distale è anche
qui orizzontale.

VASTO INTERMEDIO
Per poterlo osservare è necessario rimuovere il muscolo retto del femore.
Anch’esso è un muscolo monoarticolare.
Trova origine su una superficie piuttosto ampia: la faccia anterolaterale della diafisi femorale nei ¾
superiori.
In visione posteriore si porta lateralmente e tende quindi a portarsi posteriormente, pur originando
dalla faccia anterolaterale del femore.
Trova sempre inserzione a livello del tendine di inserzione.

Le azioni del quadricipite sono:


- estensione della gamba (grazie all’azione concertata dei quattro ventri, visibile soprattutto a
ginocchio flesso)
- flessione della coscia sulla pelvi (grazie al retto che è biarticolare)
- flessione del tronco sulla coscia (a ginocchio semiflesso, in quanto origine e inserzione
possono invertirsi, quindi il punto fisso può risultare essere l’inserzione oppure l’origine.
Solitamente sono muscoli che partecipano a un’azione, non sono i muscoli principali)

Gli altri muscoli (il bicipite del femore, il semitendinoso, il semimembranoso, il gracile, il pettineo
e l’adduttore) in visione posteriore hanno come punto d’origine l’osso iliaco e si inseriscono sul
femore.
Gli adduttori (lungo, breve e grande) sono disposti in sequenza e originano a livello pubico e si
portano posteriormente a livello della linea aspra del femore,sembrano elementi triangolari e si
inseriscono a diversi livelli della parte posteriore del femore.
L’adduttore lungo si porta nel terzo inferiore, quello breve nel terzo superiore, mentre il grande si va
a inserire a livello di tutta la linea aspra.
Il pettineo si porta sempre posteriormente e come disposizione di fasci è simile agli adduttori.
Il gracile si porta invece dalla sinfisi pubica inferiormente fino alla porzione mediale della tibia.
Sono quindi muscoli a ventaglio, che partono dall’osso iliaco a livello della porzione ischio pubica e
si portano a livello della parte posteriore del femore.
Sono muscoli piuttosto profondi.

LOGGIA POSTERIORE

 MUSCOLO BICIPITE DEL FEMORE


Si trova nella regione posteriore laterale della coscia.
E’ un muscolo che consta di due ventri: un capo breve e un capo
lungo.
Il capo lungo trae origine a livello della tuberosità ischiatica
(porzione posteriore dell’osso dell’anca), si porta poi inferiormente
con un ventre fusiforme che ha dimensioni maggiori rispetto al capo
breve e risulta essere anche più superficiale (quindi asportando il
ventre muscolare del capo lungo è possibile osservare anche il ventre
muscolare del capo breve).
Il tendine di inserzione si porta lateralmente, bypassa l’articolazione
del ginocchio e si inserisce sulla testa della fibula.
Il capo breve trae origine dalla parte posteriore del femore, in
particolare lateralmente alla linea aspra del femore partendo dal
terzo intermedio e portandosi fino al terzo inferiore, dove poi si
unisce, al di sopra dell’articolazione del ginocchio, con il tendine del
capo lungo. A questo punto si viene a costituire un unico tendine che
bypassa l’articolazione del ginocchio e si inserisce sulla testa della
fibula.
Quindi il capo breve si trova in profondità rispetto al capo lungo.

Le azioni del bicipite del femore sono:


- flessione della gamba
- estensione della coscia (grazie all’attacco del capo lungo
sulla tuberosità ischiatica)
- contribuisce all’extrarotazione (rotazione laterale)

 SEMITENDINOSO E SEMIMEMBRANOSO
Originano sempre in vicinanza della tuberosità ischiatica.
Hanno un andamento fusiforme.
Si portano verso il basso inserendosi a livello della tibia.
Sono in posizione posteriore mediale (mentre il bicipite femorale è in posizione posteriore laterale).

TRIANGOLO FEMORALE (di Scarpa)


Si trova nella loggia anteriore della coscia. E’ uno
spazio di forma triangolare, è intermuscolare e
depresso (ovvero è una sorta di depressione o doccia
tra il sartorio e l’adduttore lungo,dove passano vasi e
nervi).
E’ delimitato:
- dal legamento inguinale (superiormente)
- dal margine mediale del muscolo sartorio
(lateralmente)
- dal margine laterale del muscolo adduttore
lungo (medialmente)
Il pavimento è costituito:
- dal muscolo pettineo e dall’adduttore lungo
(medialmente)
- dal muscolo iliaco e dal grande psoas
(lateralmente)
Sopra le strutture vasali e nervose contenute nel
triangolo femorale si trova solo la fascia profonda.
La disposizione del contenuto del triangolo è la
seguente:
- arteria femorale  intermedia
- vena femorale  mediale
- nervo femorale  laterale
Il nervo femorale, una volta entrato nel triangolo femorale, si divide in numerosi rami.
Per quanto riguarda invece l’arteria femorale ritroviamo un ramo superficiale e un ramo profondo
(l’arteria profonda del femore).
Quindi la loggia anteriore è innervata dal nervo femorale, la loggia posteriore dal nervo ischiatico e
la loggia mediale dal nervo otturatorio.

CANALE ADDUTTORIO (di Hunter)


E’ un altro elemento della loggia anteriore.
E’ un tunnel intermuscolare, posto tra la loggia anteriore e la loggia mediale.
E’ delimitato da:
- muscolo vasto mediale (antero-lateralmente)
- muscolo adduttore lungo (postero-medialmente)
- muscolo grande adduttore (infero-posteriormente)
- fascia vastoadduttoria o sottosartoriale (anteriormente) che va a chiudere il canale adduttorio
e si trova sotto il muscolo sartorio.
Inizia a livello dell’apice del triangolo di Scarpa e termina con il punto distale di inserzione del
muscolo grande adduttore, al di sopra del ginocchio.
E’ un canale che quindi percorre gran parte della coscia anteriormente.
Nel canale decorrono vasi e nervi.
Sezione a livello dell’apice del triangolo femorale: sono visibili i muscoli vasto mediale, sartorio e
adduttore lungo. Sono distinguibili l’arteria e la vena femorale e la formazione di rami più profondi.
Sezione a metà coscia: sono visibili il muscolo sartorio, il canale addutore, a livello posteromediale
l’addutore lungo, a livello della parete anterolaterale il vasto mediale e infine la fascia
sottosartoriale che va a delimitare i vasi che percorrono il canale degli adduttori.

MUSCOLI DELLA GAMBA (panoramica)


1) Gruppo anteriore
- tibiale anteriore
- estensore lungo delle dita
- estensore lungo dell’alluce
- peroneo anteriore
2) Gruppo laterale
- peroneo lungo
- peroneo breve
3) Gruppo posteriore
Gruppo superficiale:
- tricipite della sura
- plantare
Gruppo profondo:
- popliteo
- flessore lungo delle dita
- flessore lungo dell’alluce
- tibiale posteriore

TRICIPITE DELLA SURA


E’ un muscolo superficiale della loggia posteriore.
Stratigrafia: cute, sottocute, fascia crurale (la fascia profonda della gamba), muscolo tricipite della
sura.
E’ un tricipite quindi è costituito da tre ventri.
I due ventri più superficiali sono i gemelli della gamba che insieme vengono chiamati
gastrocnemio.
Quindi il gastrocnemio di per sé è costituito da due ventri muscolari chiamati gemelli della gamba e
rappresenta l’elemento superficiale del muscolo tricipite.
L’elemento profondo invece è rappresentato dal muscolo soleo.
Quindi è necessario asportare il gastrocnemio per osservare profondamente la presenza del soleo.
Tutti e tre i ventri (quindi entrambi i muscoli gastrocnemio e soleo) convergono in basso verso un
unico tendine di inserzione sulla superficie posteriore del calcagno. Viene chiamato anche tendine
calcaneale di achille.
Questo tendine, come anche i gemelli, sono molto meno visibili, particolarmente in alcuni soggetti.
Nei ciclisti invece i gemelli sono molto visibili attraverso la superficie cutanea.
I gemelli originano dal femore (a livello posteriore dell’epifisi distale):
- epicondilo mediale  capo mediale
- epicondilo laterale  capo laterale
Il soleo origina da:
- testa della fibula (posteriormente)
- ¼ superiore della diafisi della fibula (posteriormente)
- linea del soleo (questa linea si trova sulla tibia e da una posizione più laterale, dove c’è la
testa della fibula, si porta medialmente percorrendo la parte posteriore e inferiore della tibia
raggiungendo la fine del terzo superiore della tibia stessa)
- membrana interossea (soprattutto nella parte superiore)
Quindi il muscolo soleo origina dalla fibula ma anche dalla tibia, si porta verso il
basso e si inserisce a livello del tendine calcaneale.
Azioni:
- è un muscolo definito antigravitario, in quanto promuove la flessione
plantare del piede. In pratica permette di sollevarsi sulle punte dei piedi.
- flessione della gamba sulla coscia (grazie ai gemelli che hanno un punto
di origine a livello del femore)
Superficialmente, toccando la parte anteriore della gamba, è possibile sentire la
tibia, che quindi è un osso superficiale rivestito dalla fascia profonda. Infatti non
ci sono muscoli che la inglobano completamente, ma si dispongono tutti
posteriormente, lateralmente o medialmente (lo stesso muscolo tibiale anteriore è
presente lateralmente alla tibia e non davanti ad essa!).
A livello della coscia, invece, il femore è presente in posizione più centrale.

MUSCOLI PIEDE
Suddivisi in:
1) Muscoli estrinseci (traggono origine
non da elementi ossei del piede ma da
elementi ossei della gamba, andando
poi a inserirsi a livello del piede):
2) Muscoli intrinseci (hanno origine e
inserzione all’interno delle ossa del
piede)
- flessori della pianta (suddivisi in
quattro strati o in tre gruppi: mediale,
laterale e intermedio)
- estensori del dorso (posti più in
prossimità del dorso del piede)
A livello dell’articolazione della caviglia sono
presenti i cosiddetti retinacoli, che sono
ispessimenti della fascia profonda con un
aspetto nastriforme (non sono quindi elementi
aggiuntivi ma solo punti ispessiti della fascia
profonda).
Hanno il compito di mantenere in sede tendini
e muscoli, stabilizzandoli.
Si concentrano sia lateralmente che in
posizione anteriore e mediana, intorno alle
strutture della caviglia, per impedire degli
spostamenti.

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