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II
Lezione
n°32
del
06.03.2017
S.T.
Argomenti:
Organizzazione
mediastino,
cuore,
conformazione
esterna
ed
interna
del
cuore,
descrizione
topografica
e
morfologica
del
cuore.
ORGANIZZAZIONE
MEDIASTINO
La
cavità
toracica
è
formata
dalle
logge
pleuropolmonari
e
dal
mediastino,
però,
a
causa
della
posizione
del
cuore
più
spostata
verso
sinistra,
il
mediastino
non
è
completamente
posizionato
lungo
il
piano
sagittale
mediano.
Il
cuore
infatti
ha
l'apice,
ovvero
la
porzione
più
inferiore
dove
viene
anche
effettuata
l'auscultazione
cardiaca,
che
è
posizionata
per
circa
i
due
terzi
verso
sinistra.
Il
mediastino
è
suddiviso
in
due
parti
(superiore
ed
inferiore)
definite
in
base
a
dei
punti
di
repere,
che
sono
le
vertebre
toraciche.
Il
mediastino
superiore
si
trova
tra
il
manubrio
dello
sterno
e
le
prime
quattro
vertebre
toraciche,
è
delimitato
inferiormente
dal
piano
che
passa
per
l'angolo
sternale,
superiormente
dall'apertura
del
torace,
e
lateralmente
dalle
pleure
mediastiniche.
Ci
limitiamo
per
ora
a
considerare
però
il
mediastino
inferiore,
limitato
superiormente
dall'angolo
di
Lewis
e
dalla
divisione
della
trachea
nei
grossi
bronchi,
e
inferiormente
dalla
linea
toraco-‐
addominale.
Il
mediastino
inferiore
è
ulteriormente
suddiviso
in
tre
parti
grazie
al
foglietto
profondo
della
fascia
comune
del
corpo
(o
fascia
profonda)
che
ci
permette
dividere
il
mediastino
in
superiore
e
inferiore
e
divide
poi
il
mediastino
inferiore
in
tre
suddivisioni,
che
sono
− Mediastino
Inferiore
Anteriore,
che
è
posto
in
stretta
vicinanza
con
lo
sterno
e
presenta
residui
di
timo
(il
quale,
quando
è
presente,
cioè
non
è
ancora
andato
incontro
a
involuzione,
può
anche
essere
presente
nel
mediastino
superiore);
è
un'area
limitata.
− Mediastino
Inferiore
Medio,
è
anch'esso
in
stretto
rapporto
con
lo
sterno
e
vi
si
trova
il
cuore
e
l'origine
dei
grossi
vasi.
− Mediastino
Inferiore
Posteriore,
vi
si
trovano
le
strutture
e
gli
organi
che
sono
presenti
nel
mediastino
superiore
e
che
continuano
inferiormente.
Si
tratta
principalmente
delle
strutture
lunghe
che
attraversano
poi
anche
il
diaframma:
Aorta
toracica
discendente
ed
Esofago
Consideriamo
il
mediastino
inferiore
medio,
che
è
la
parte
più
ampia
del
mediastino
inferiore
e
che
contiene:
− Cuore
− Pericardio
− Aorta
discendente
− Metà
inferiore
della
vena
cava
superiore
− Biforcazione
tracheale
− I
due
bronchi
principali
− Tronco
polmonare
− Arterie
e
vene
polmonari
di
destra
e
di
sinistra
− Nervi
frenici
− Parte
profonda
del
plesso
cardiaco
− Linfonodi
tracheobronchiali
PERICARDIO
All'interno
del
mediastino
inferiore
medio
il
cuore
è
avvolto
dal
pericardio,
una
sacca
di
tessuto
che
avvolge
la
massa
muscolare
cardiaca.
Esso
non
è
solamente
una
membrana
sierosa,
(come
invece
sono
solo
membrane
sierose
le
pleure
ed
il
peritoneo);
il
pericardio
ha
infatti
due
componenti:
− Una
componente
esterna
di
avvolgimento
del
cuore
che
è
pericardio
fibroso,
costituito
da
connettivo
con
fibre
di
collagene
che
avvolge
tutta
la
struttura
(nella
figura
in
giallo)
− Un
pericardio
sieroso
sottostante,
che
come
tutte
le
membrane
sierose
è
costituito
da
due
foglietti:
(nella
figura
in
rosso)
-‐
Foglietto
esterno
o
parietale,
a
ridosso
del
tessuto
fibroso
-‐
Foglietto
interno
o
viscerale
I
due
foglietti
sono
uno
la
prosecuzione
dell'altro,
e
tra
i
due
foglietti
esiste
un
sottile
spazio
in
cui
è
presente
liquido
pericardico
(un
ultrafiltrato
del
sangue
presente
fisiologicamente
pochissimi
mL,
in
condizioni
patologiche
può
invece
aumentare
e
stressare
il
normale
funzionamento
del
cuore).
Questi
due
foglietti
del
pericardio
sieroso
avvolgono
non
solo
la
massa
cardiaca
ma
anche
l'origine
dei
grossi
vasi,
ed
avvolgendoli
creano
delle
strutture
che
vengono
chiamate
riflessioni
pericardiche,
ovvero
quei
punti
di
unione
tra
i
due
foglietti,
dove
il
foglietto
parietale
è
in
continuazione
con
quello
viscerale.
Due
sono
le
più
importanti
riflessioni
pericardiche:
il
seno
trasverso
ed
il
seno
obliquo.
v Il
seno
trasverso
è
posizionato
tra
l'arco
aortico
ed
il
tronco
polmonare,
e
nel
punto
in
cui
il
tronco
polmonare
si
divide
nelle
due
arterie
polmonari
v Il
seno
obliquo
ha
una
forma
a
“J”
capovolta
a
causa
della
sua
posizione
in
vicinanza
dello
sbocco
delle
due
vene
cave,
ed
in
vicinanza
anche
delle
vene
polmonari.
E'
strettamente
associato
alla
componente
venosa
vera
e
propria
(2
vene
cave),
ma
anche
alla
parte
arteriosa
(4
vene
polmonari)
Questi
seni
sono
importanti
da
un
punto
di
vista
clinico
perché,
soprattutto
il
seno
trasverso
viene
utilizzato
per
l'innesto
di
bypass
coronarici.
Il
pericardio
è
vascolarizzato
ed
innervato.
La
vascolarizzazione:
-‐ (circa
80%)
è
data
dalle
arterie
mammarie
o
toraciche
interne,
Ci
sono
però
altri
rami
di
vascolarizzazione
del
pericardio
che
derivano
da
altri
vasi
di
diramazione
oppure
provenienti
direttamente
dall'aorta:
-‐ arterie
freniche
-‐ intercostali
anteriori
e
posteriori
-‐ rami
dell'aorta
toracica
(questi
vasi
forniscono
circa
il
restante
20%).
Infatti,
poiché
il
cuore
si
trova
in
una
posizione
obliqua
rispetto
al
piano
sagittale
mediano,
esso
è
in
stretto
rapporto
con
la
parte
posteriore
del
torace,
e
da
ciò
si
spiega
il
fatto
che
il
pericardio
che
avvolge
quest'organo
può
avere
rami
di
origine
toracica,
intercostale
anteriore
e
posteriore,
e
anche
di
origine
aortica
(porzione
toracica).
Il
drenaggio
venoso
del
pericardio
è
svolto
da:
-‐ sistema
azygos,
composto
dalla
vena
azigos
e
dalle
due
emiazygos
(emiazygos
vera
e
propria
e
accessoria).
I
vasi
linfatici
presenti
nel
pericardio
sono
molto
b,
i
principali
sono
ascrivibili
ai
seguenti
gruppi:
-‐ Linfonodi
parasternali
(che
drenano
anche
la
mammella)
-‐ Linfonodi
tracheali
e
bronchiali
(per
la
parte
superiore
del
cuore,
cioè
la
base)
-‐ Linfonodi
del
centro
tendineo
del
diaframma
(poiché
cuore
e
pericardio
poggiano
su
di
esso)
e
orifizio
della
vena
cava
inferiore.
Essi
sono
i
punti
di
drenaggio
della
faccia
diaframmatica
inferiore.
L'innervazione
è
doppia:
-‐ per
quanto
riguarda
il
pericardio
fibroso
(componente
esterna)
si
ha
un'innervazione
associata
ai
nervi
frenici,
-‐ per
quanto
riguarda
il
pericardio
sieroso
interviene
in
sistema
nervoso
autonomo
a
carico
del
simpatico
associato
alla
componente
paravertebrale
(gangli
simpatici
cervicali,
toracici
e
i
primi
stellati).
Vi
è
inoltre
una
componente
parasimpatica
associata
al
Vago
la
cui
funzione
non
è
al
momento
chiara.
CUORE
Il
cuore
è
funzionalmente
un
organo
cavo
fibro-‐muscolare
suddiviso
in
quattro
cavità
(2
atri
e
2
ventricoli)
separate
completamente
dopo
la
nascita
per
evitare
il
mescolamento
di
sangue
arterioso
e
di
sangue
venoso.
Questo
permette
di
dire
che
il
cuore
funziona
come
due
pompe
associate
alle
cavità
presenti
nel
cuore,
(una
pompa
destra
e
una
pompa
sinistra).
Esse
funzionano
in
maniera
sinergica
e
contengono
rispettivamente
la
destra
sangue
venoso,
e
la
sinistra
sangue
arterioso.
Per
quanto
riguarda
la
componente
arteriosa,
quindi
quella
di
sinistra,
il
sangue
arterioso
arriva
all'atrio
sinistro,
viene
convogliato
nel
ventricolo,
e
giunge
poi
al
cono
di
efflusso
a
livello
aortico.
L'opposto
avviene
nella
componente
venosa,
poiché
dal
ventricolo
destro
il
sangue
venoso,
appena
terminata
la
diastole,
viene
spinto
verso
il
tronco
polmonare.
Tutto
il
circolo
è
regolato
da
valvole
atrioventricolari
(tra
atri
e
ventricoli),
e
valvole
semilunari
(che
evitano
il
reflusso
sanguigno
a
livello
del
tronco
polmonare
e
a
livello
dell’aorta).
CONFORMAZIONE
ESTERNA
DEL
CUORE
E
POSIZIONE
Il
cuore
ha
una
forma
conico-‐piramidale
e
presenta
delle
precise
definizioni
per
indicare
correttamente
la
parte
superiore
e
quella
inferiore
dell'organo.
Le
principali
sono:
-‐Apice
=
parte
inferiore
del
cuore
-‐Base
=
parte
superiore
del
cuore
-‐Faccia
sternocostale
=
faccia
anteriore
del
cuore
-‐Faccia
diaframmatica
=
faccia
posteriore
del
cuore
-‐Margine
destro
e
sinistro
=
margini
laterali
del
cuore
E'
necessario
però
specificare
alcune
essenziali
informazioni
riguardanti
alcuni
di
questi
termini:
-‐ Base:
dal
momento
che
il
cuore
è
posizionato
obliquamente
rispetto
al
piano
sagittale
mediano,
la
base
è
in
posizione
superiore,
posteriore
rispetto
al
piano
corporeo,
e
leggermente
verso
destra
(In
alto,
indietro,
a
destra)
-‐ Apice:
essa
è
la
porzione
inferiore
del
cuore,
è
anteriore
e
per
i
due
terzi
a
sinistra
(In
basso,
in
avanti,
a
sinistra)
Questo
mi
permette
di
identificare
correttamente
i
limiti
del
mediastino,
i
quali
sono
infatti
delimitati
dall'apice
del
cuore.
L'apice
inoltre,
posizionato
a
livello
del
quinto
spazio
intercostale
sinistro,
è
considerato
un
ottimo
punto
di
auscultazione
del
battito
cardiaco.
I
due
margini,
destro
e
sinistro,
possono
anche
essere
chiamati
in
base
all'angolazione
del
cuore
rispetto
alla
cupola
diaframmatica:
i
due
margini
infatti
creano
due
diverse
angolazioni
con
la
linea
trasversale
immaginaria
passante
per
la
cupola
diaframmatica,
pertanto
è
possibile
definire:
-‐Margine
ottuso
=
margine
sinistro
-Margine destro = margine acuto
Il
peso
del
cuore
è
differente
in
base
al
genere;
nei
primi
anni
di
vita
il
cuore
cresce
in
relazione
all'età,
all'incirca
verso
i
12-‐13
anni
esso
raggiunge
le
dimensioni
ed
il
peso
definitivi:
-‐ circa
300
g
negli
uomini
-‐ circa
250
g
nelle
donne.
Le
dimensioni
espresse
in
cm
seguono
un
asse
di
studio
longitudinale
(12
cm),
un
asse
trasversale
(8-‐9
cm),
ed
uno
spessore
(6
cm).
Nella
faccia
sternocostale
(faccia
anteriore)
è
possibile
vedere
dei
solchi,
che
sono
anche
visibili
sulla
faccia
diaframmatica;
essi
sono:
− Solco
Coronario,
che
separa
anteriormente
e
posteriormente
gli
atri
dai
ventricoli
− Solco
Longitudinale
Anteriore
− Solco
Longitudinale
Posteriore
I
due
solchi
longitudinali
sono
uno
la
continuazione
dell'altro,
e
si
uniscono
a
livello
dell'apice
del
cuore.
Essi
separano
esternamente
i
due
ventricoli,
e
sono
inoltre
i
corrispettivi
esterni
di
quelli
che
sono
i
setti
interventricolari
interni.
In
questi
tre
solchi
decorrono
arterie
e
vene
coronarie
(vasi
propri
del
cuore).
Nella
faccia
sternocostale
si
vede
maggiormente
il
ventricolo
destro,
parte
del
ventricolo
sinistro,
e
superiormente
al
solco
coronario
la
componente
atriale.
Si
può
inoltre
notare
l'origine
dei
grandi
vasi
(tronco
polmonare
dal
ventricolo
destro,
aorta
dal
ventricolo
sinistro,
e
sbocco
delle
due
vene
cave
per
la
componente
atriale
destra).
Prima
della
nascita,
poiché
la
circolazione
polmonare
non
è
in
funzione,
i
due
atri
sono
ancora
in
comunicazione
tra
loro
al
fine
di
garantire
una
connessione
tra
l'aorta
ed
il
tronco
polmonare.
Dopo
la
nascita
invece,
la
piccola
circolazione
entra
in
funzione
e
quindi
si
forma
un
setto
interatriale
per
evitare
la
mescolanza
del
sangue
venoso
con
quello
arterioso.
Il
condotto
che
nella
vita
embrionale
permetteva
la
comunicazione
tra
aorta
e
tronco
polmonare
escludendo
così
la
circolazione
polmonare,
successivamente
alla
nascita
rimane
costituito
da
un
condotto
di
connettivo
fibroso
obliterato,
chiamato
legamento
arterioso.
Nella
faccia
diaframmatica
invece
è
possibile
vedere
la
prosecuzione
del
solco
coronario
e
il
solco
longitudinale
posteriore,
che
all'interno
costituisce
il
setto
interventricolare.
Si
possono
anche
vedere
i
due
atri;
il
destro
al
quale
giungono
le
due
vene
cave,
ed
il
sinistro
al
quale
giungono
le
quattro
vene
polmonari
(sangue
arterioso).
A
livello
del
solco
coronario,
sempre
sulla
faccia
diaframmatica
del
cuore,
si
nota
un
punto
particolare
in
cui
la
parte
venosa
di
drenaggio
propria
del
cuore
immette
direttamente
nell'atrio
destro.
Questo
punto
viene
chiamato
seno
coronario.
Avviene
qui
lo
sbocco
della
componente
venosa
del
cuore,
e
questa
importante
diramazione
prende
il
nome
di
crux
cordis.
Crux
cordis
è
quindi
il
punto
dove
la
parte
venosa
del
cuore
sbocca
nell'atrio
destro.
Questo
punto
è
il
limite
posteriore
del
solco
coronario,
da
cui
poi
inizia
il
solco
longitudinale
posteriore.
Tutta
la
superficie
cardiaca
è
ricoperta
da
tessuto
adiposo
più
o
meno
sviluppato
(se
diminuisce
o
aumenta
troppo
il
ciclo
cardiaco
ne
risente).
STRATIFIGRAZIONE
E
CONFORMAZIONE
INTERNA
DEL
CUORE
Parte
del
foglietto
interno
o
viscerale
del
pericardio
sieroso
è
in
stretto
rapporto
con
la
parte
più
esterna
della
muscolatura
cardiaca.
Parlare
quindi
di
foglietto
viscerale
del
pericardio
sieroso
equivale
a
parlare
della
superficie
più
esterna
del
muscolo
(o
epicardio).
Vi
è
poi
la
componente
muscolare
vera
e
propria,
chiamata
miocardio.
Infine
vi
è
la
parte
più
interna,
ovvero
l'endocardio
(che
è
endotelio).
Questa
stratificazione
ricorda
in
parte
quella
presente
a
livello
dei
vasi.
Componente
atriale
destra
I
due
atri
hanno
una
morfologia
interna
simile;
hanno
infatti
entrambi
una
componente
a
parete
liscia
(dove
si
nota
lo
sbocco
delle
vene
cave
nell'atrio
destro
e
delle
vene
polmonari
in
quello
sinistro),
ed
una
struttura
che
presenta
delle
trabecole,
costituita
da
muscoli
definiti
pettinati,
e
che
corrisponde
ad
una
precisa
parte
dell'atrio,
chiamata
auricola
(destra
e
sinistra).
Lo
spessore
medio
dell'atrio
sinistro
è
di
circa
3
mm,
questo
spessore
è
maggiore
di
quello
destro.
A
livello
dell'atrio
destro
si
ha
lo
sbocco
delle
due
vene
cave,
e
vicino
allo
sbocco
della
cava
inferiore
si
trova
una
valvola,
chiamata
Valvola
di
Eustachio.
La
Valvola
di
Eustachio,
dopo
la
nascita
e
quindi
la
formazione
del
setto
interatriale,
perde
la
sua
funzione
che
era
predominante
nella
vita
prenascita.
Prima
della
nascita
infatti,
a
causa
dell'assenza
del
setto
interatriale,
era
presente
un
foro,
chiamato
Foro
di
Botallo
(o
Ovale),
il
quale
poi
rimane
come
impronta
dopo
la
nascita,
ma
è
chiuso
da
connettivo.
Oltre
alla
valvola
di
Eustachio,
che
si
trova
come
detto
a
livello
dell'orifizio
della
vena
cava
inferiore,
è
presente
un'ulteriore
valvola,
la
Valvola
di
Tebesio,
che
controlla
l'arrivo
di
sangue
venoso
proveniente
dal
cuore
verso
l'atrio
destro,
e
controlla
quindi
il
drenaggio
di
sangue
venoso
refluo
dal
cuore
nei
pressi
del
seno
coronario.
La
zona
tra
la
Valvola
di
Eustachio,
la
Valvola
di
Tebesio,
ed
il
setto
interatriale
è
un
punto
di
repere
per
un
nodo
che
definisce
il
sistema
di
conduzione
del
cuore,
ovvero
che
permette
di
fare
sistole
e
diastole,
esso
è
il
nodo
atrioventricolare
(apice
del
triangolo
di
Koch).
Componente
ventricolare
destra
Il
ventricolo
destro,
come
il
sinistro,
ha
una
struttura
prevalentemente
trabecolata.
Solo
una
parte
dei
ventricoli
ha
una
componente
a
parete
liscia,
cioè
quella
zona
che
permette
che
dal
ventricolo
destro
il
sangue
passi
attraverso
il
tronco
polmonare,
cioè
il
cono
arterioso
di
efflusso
in
prossimità
delle
valvole
semilunari
che
definiscono
il
tronco
polmonare
(e
l'aorta
nel
caso
del
ventricolo
sinistro).
All'interno
dei
ventricoli,
sia
destro
che
sinistro,
vi
sono
delle
trabecole
muscolari
ben
evidenti,
esse
sono
dei
prolungamenti
che
si
alzano
direttamente
dalla
parete
cardiaca
verso
la
parte
centrale
del
ventricolo
e
quindi
del
cuore
stesso.
Le
trabecole
si
distinguono
in
tre
ordini
in
base
a
come
“si
proiettano”
verso
la
porzione
centrale
del
ventricolo.
1. Trabecole
di
primo
ordine,
quelle
che
meglio
si
proiettano
verso
l'interno
del
ventricolo,
si
alzano
similmente
ad
una
cupola
dalla
parete
laterale
verso
quella
mediale
del
ventricolo
e
sono
anche
le
più
evidenti.
Prendono
il
nome
di
muscoli
papillari.
Nel
caso
del
ventricolo
destro
si
definisce
-‐ un
muscolo
papillare
anteriore
-‐ un
muscolo
papillare
posteriore
-‐ un
muscolo
papillare
mediale
o
settale.
Nel
caso
del
ventricolo
sinistro
invece
si
ha
un
unico
muscolo
papillare
anteriore,
anche
se
presenta
due
sollevamenti
o
protuberanze,
che
sono
due
proiezioni
dello
stesso
muscolo.
Vi
è
poi
un
muscolo
papillare
posteriore.
2. Trabecole
di
secondo
ordine,
sono
poco
visibili
nei
due
ventricoli,
eccetto
una
particolare
trabecola
presente
nel
ventricolo
destro,
ovvero
la
trabecola
settomarginale
o
di
Leonardo
da
Vinci.
Questa
trabecola
è
tesa
a
ponte
tra
la
parete
laterale
destra
e
quella
mediale
del
ventricolo
(setto
interventricolare).
3. Trabeole
di
terzo
ordine,
sono
piccolissime
e
simili
ai
muscoli
pettinati
delle
auricole,
non
si
staccano
verso
l'alto
e
non
fanno
da
ponte
ma
restano
adese
alla
componente
cardiaca.
Componente
atriale
sinistra
L’atrio
sinistro
ha
la
stessa
costituzione
dell’atrio
destro,
quindi
ha
una
parte
a
parete
liscia
ed
una
parte
trabecolata
che
rappresenta
l’auricola
sinistra
costituita
dai
muscoli
pettinati.
Rispetto
all’atrio
destro,
però,
varia
lo
spessore
della
parete.
Infatti
lo
spessore
muscolare
medio
dell’atrio
sinistro
(maggiore
di
quello
destro)
è
di
circa
3
mm,
che
è
pochissimo,
ma
quello
destro
è
ancora
più
sottile.
Anche
in
questo
atrio
si
vede
l’impronta
del
foro
di
Botallo,
che
era
una
comunicazione
prenascita
tra
l’atrio
destro
e
sinistro.
Componente
ventricolare
sinistra
Lo
spessore
muscolare
del
ventricolo
sinistro,
da
cui
origina
l’aorta,
è
maggiore
rispetto
al
ventricolo
destro,
ed
è
di
circa
8-‐12
mm.
Anche
nel
ventricolo
sinistro
ritroviamo
una
struttura
trabecolata,
eccetto
la
parte
la
zona
di
efflusso
verso
l’aorta
che
è
a
parete
liscia,
e
possiamo,
anche
in
questo
caso,
parlare
di
trabecole
di
primo,
di
secondo
e
terzo
ordine.
Lo
spessore
diverso
del
ventricolo
sinistro,
che
è
maggiore
rispetto
al
destro,
ci
permette
di
fare
diagnosi
poiché
è
facilmente
riconoscibile
uno
rispetto
all'altro.
Per
quanto
riguarda
i
muscoli
papillari,
è
importante
ricordare
che
adese
a
questi
muscoli
sono
presenti
le
corde
tendinee,
prolungamenti
di
tipo
connettivale,
associate
alle
valvole
atrioventricolari
che
separano
gli
atri
dai
ventricoli
rispettivi.
Le
corde
tendinee
e
i
muscoli
papillari
formano
quindi
le
valvole
atrioventricolari.
-‐ Valvola
atrioventricolare
destra
o
tricuspide
-‐ Valvola
atrioventricolare
sinistra
o
bicuspide
o
mitrale
Le
valvole
semilunari
invece
evitano
il
reflusso
del
sangue
(una
aortica
e
una
nel
tronco
polmonare),
esse
sono
fatte
in
modo
diverso,
non
hanno
una
conformazione
a
cuspidi
ma
a
nido
di
rondine
appoggiato
alle
pareti
che
delimitano
la
valvola
stessa.
Ci
sono
tre
semilune
per
ogni
valvola,
e
queste
semilune
sono
chiamate
destra,
sinistra
e
posteriore,
in
base
alla
posizione
nella
struttura.
Queste
tre
semilune
presentano
nella
parte
centrale
dei
piccoli
rigonfiamenti,
chiamati
noduli:
-‐ Noduli
di
Aranzio
(nella
valvola
aortica)
-‐ Noduli
di
Morgagni
(nella
valvola
del
tronco
polmonare)
Si
può
considerare
un
nodulo
associato
ad
ogni
semiluna
(quindi
tre
noduli),
oppure
un
unico
nodulo
che
si
forma
quando
la
valvola
è
chiusa.
Le
valvole
sono
fatte
da
tre
semilune,
le
quali
sono
aperte
quando
la
valvola
è
chiusa,
perché
non
adese
alla
parete
ma
distese
a
chiudere
e
impedire
il
passaggio
di
sangue.
All'opposto
le
semilune
sono
chiuse
quando
adese
alla
parete,
ovvero
quando
la
valvola
è
invece
aperta.
Dalla
valvola
semilunare
aortica
e
dalle
semilune
aortiche
originano
le
coronarie,
cioè
i
vasi
che
sono
responsabili
della
vascolarizzazione
propria
del
cuore.
È
infatti
possibile
vedere
l'orifizio
delle
arterie
coronarie
vicino
alle
semilune
della
valvola
aortica.
Queste
arterie
coronarie
originano
dal
primissimo
tratto
dell'aorta,
prima
dell'arco
aortico,
detta
aorta
ascendente.
Le
valvole,
che
siano
atrioventricolari
(bicuspide
e
tricuspide)
o
semilunari,
sono
avvolte
esternamente
da
tessuto
connettivale,
che
è
un
supporto
che
permette
loro
di
sussistere
e
che
costituisce
lo
scheletro
fibroso
del
cuore.
Questo
scheletro
è
anche
punto
di
repere
per
i
sistemi
di
conduzione
del
cuore.