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L’infinito costrutto
• Ogni verbo ebraico possiede due forme
dell’infinito:
l’infinito assoluto (funziona più come un avverbio) e
l’infinito costrutto (più vicino all’infinito tradizionale).
Regolare
ְכתֹּב יְ ְכתֹּב ָּכ ַתב ָּכ ְת ִבי ְכתֹּב
I-gutturale
ֲעמֹּד יַ ֲעמֹּד ָּע ַמד ָּע ְמ ִדי ֲעמֹּד
II-gutturale
ְב ַחר יִ ְב ַחר ָּב ַחר ָּב ֳח ִרי ְבחֹּר
III-gutturale
ְש ַמע יִ ְש ַמע ָּש ַמע ֹּע
ָּש ְמ ִעי ְשמ ַַ
I-Aleph
אכל ָּא ַכל
י ֹּ ַ ֱאכֹּל ָּא ְכ ִלי ֱאכֹּל
III-Aleph
ְמ ָּצא יִ ְמ ָּצא ָּמ ָּצא ָּמ ְצ ִאי ְמצֹּא
Alcuni usi dell’infinito costrutto
• L’infinito è per definizione una forma con funzioni
sia nominali che verbali.
• Nella funzione verbale può essere accompagnato
da soggetti e oggetti o da altri tipici attributi
verbali.
• L’infinito, insieme con i suoi attributi, ricopre una
funzione nominale nell’intera proposizione (ad es.
L’essere da solo dell’uomo non è buono, Gn 2,18).
• Quando il soggetto di un infinito è formato da
pronomi, essi vengono aggiunti come suffissi, ad
es. il mio scrivere
1 koṯḇî koṯḇēń û
ָּכ ְת ִבי ָּכ ְת ֵ֫בנּו
2m koṯḇəḵā koṯḇəḵem
ָּכ ְת ְבָך ָּכ ְת ְב ֶכם
kəṯoḇḵā
ְכ ָּת ְבָך
2f koṯḇēḵ koṯḇəḵen
ָּכ ְתבְך ָּכ ְת ְב ֶכן
3m koṯḇô koṯḇām
ָּכ ְתבֹו ָּכ ְת ָּבם
3f koṯḇāh koṯḇān
ָּכ ְת ָּבּה ָּכ ְת ָּבן
• Quando l’infinito costrutto è posizionato davanti a un
sostantivo, quel sostantivo può svolgere sia la
funzione di soggetto dell’infinito che di oggetto
dell’infinito
• ת־ה ְפ ִרי
ַ ְל ִב ְל ִתיַ ֱאכֹּלַ ֶא- non mangiare il
frutto
• ת־ה ְמ ִג ָּלה
ַ ְל ִב ְל ִתיַ ְׂשר ֹּףַ ֶא- non bruciare il
rotolo