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UN NUOVO INIZIO

Il 27 giugno 2008 smetteranno di esistere definitivamente due soggetti politici che sono stati
protagonisti, probabilmente minori, sicuramente dalle potenzialità non completamente espresse,
della vita politica della provincia di Trieste. Smettono di esistere Sinistra Giovanile e Giovani della
Margherita; nascono i Giovani Democratici.
È una nascita che non avviene dal giorno alla notte ma che è frutto di un percorso iniziato non senza
difficoltà dai precedenti segretari provinciali dei rispettivi movimenti, Roberto Pignataro e Luca
Bressan, che sono però riusciti a portare a compimento con successo un periodo di transizione che
sfocia nelle elezioni del 27 giugno.
Ci troviamo quindi davanti ad un traguardo che è nel contempo anche nuova partenza. Una partenza
che ci permetta di superare i concetti di “noi” e “loro” che ancora alle volte fanno capolino nei
nostri discorsi. Una partenza che ci permetta di esprimere tutte le potenzialità che i singoli
movimenti divisi non erano riusciti ad esprimere. In breve, una partenza che ci permetta di creare
un movimento giovanile del partito democratico, dotato di ampia autonomia, capace di dialogare in
modo competente con il partito e con la società nella sua interezza, che sia in grado di ampliare
significativamente la propria base. Importanti passi avanti dovranno essere fatti specialmente nelle
scuole superiori, dove la presenza di simpatizzanti è ai minimi storici. A questo proposito sarà utile
incoraggiare la creazione di liste studentesche che abbiano nei Giovani Democratici un chiaro
riferimento valoriale.

Non ci aspettiamo che il compito che ci prefissiamo sia semplice né che si lo possa portare a
compimento con semplici dichiarazioni d’intenti. Ci aspettiamo che ciò che ci prefissiamo sia
difficile da ottenere. Ci aspettiamo però, di essere in grado di generare un entusiasmo almeno pari
alla difficoltà dell’obiettivo.
Per giungere all’obiettivo prefissato dobbiamo passare dal semplice unire i due movimenti giovanili
precedenti al creare un gruppo nuovo, competente e amalgamato.
Ci poniamo quindi in un’ottica dei “piccoli passi” che struttureremo in obiettivi di breve, medio e
lungo termine.
L’idea guida dovrà essere sempre quella del “saper fare” unita al “far sapere”. E’ infatti importante
che le future iniziative siano sia fatte con competenza sia che sia ad esse data la necessaria
visibilità, due fattori che ci permetteranno di riuscire nei nostri obiettivi. Non vanno inoltre
dimenticate le specificità di Trieste, territorio multietnico e multiculturale; ogni iniziativa dovrà
essere in grado di attirare e dialogare con tutte le culture presenti. Particolare attenzione dovrà avere
la minoranza slovena, anche in un’ottica di superamento di alcune logiche (non ultima quella
dell’accerchiamento culturale) insite nella minoranza stessa.

IL BREVE PERIODO

La nuova organizzazione dovrà a breve periodo darsi un quadro di regole ed un quadro di valori
condivisi da tutti gli appartenenti. A questo scopo servirà la creazione di un regolamento interno e la
creazione di una Carta valori. Dovranno essere inoltre istituite le figure del responsabile
comunicazione e del responsabile organizzazione, figure che dovranno essere dotate di competenze
pregresse tali da farne il fulcro amministrativo dell’organizzazione giovanile ed essenziali dal punto
di vista del sopra nominato “saper fare” e “far sapere”. Inoltre bisognerà essere in grado di integrare
e valorizzare gli attuali eletti sotto i trenta anni di età, che grazie al loro radicamento sul territorio
saranno una risorsa aggiuntiva per il movimento giovanile.
Ai vecchi Forum dovranno affiancarsi le nuove “microaree” per meglio interagire con la forma di
partito che sta forgiando il nuovo coordinatore provinciale, Roberto Cosolini. Prima di tutto però, i
Forum dovranno completare i lavori iniziati e lasciati a metà a causa delle elezioni anticipate di
aprile, con l'obiettivo di creare dei documenti da presentare alla cittadinanza attraverso delle
manifestazioni pubbliche. Nel caso specifico del forum istruzione, dovrà portare a compimento
l’unificazione delle due associazioni culturali presenti all’università che fanno chiaro riferimento
all’area del PD. È improponibile che mentre ci si unisce a livello politico a livello “culturale” si
continui a proporre schemi superati.
Inoltre da qui a pochi mesi ci aspettano due eventi, che saranno il primo banco di prova dei Giovani
democratici. Infatti, è oramai certo che anche quest’anno, in continuità con il passato, vi sarà una
festa provinciale del partito. Per la prima volta ci è stata garantita la possibilità di organizzare e
gestire una serata tutta del giovanile. In questa occasione verrà quindi messa alla prova la nostra
capacità di organizzarci e di fare gruppo. Dovremo dimostrare che oltre alla “bassa manovalanza”
siamo in grado di gestire un evento complesso e di essere in grado di poterlo fare anche in futuro.
Il secondo evento sarà il primo tentativo del giovanile di proporre un evento autonomo per la
giornata del 5 settembre. Quest’anno infatti cade il settantesimo anniversario della proclamazione
delle leggi razziali, avvenuto proprio qui a Trieste. È nostra intenzione organizzare per l’evento una
serie d’iniziative che spaziano dalla conferenza al cercare di convincere il comune ad apporre una
tabella commemorativa, cercando di creare a questo scopo il più grande gruppo di pressione
possibile.
IL MEDIO PERIODO

Nel medio periodo abbiamo altre due sfide importanti, che solo portando a termine gli obiettivi
descritti sopra sapremo affrontare adeguatamente. Tra un anno circa, infatti, vi sono le elezioni
amministrative in due comuni dell’Altipiano carsico. Elezioni dove, i Giovani Democratici
dovranno fare la loro parte, lavorando affinché vi sia un candidato giovane, espressione del
movimento giovanile. Un candidato che non sia solo un mero riempitivo ma che punti ad essere
eletto e che dimostri capacità e competenza che vadano oltre il semplice essere giovane. Il compito
principale del movimento in questa fase sarà quindi quello di lavorare per creare consenso attorno al
candidato (con iniziative mirate) e quello di dare le capacità al candidato stesso di essere incisivo
una volta eletto. Sarà quindi importante organizzare iniziative di formazione politica, utili non solo
al candidato stesso ma anche in un’ottica di ampliamento della base degli iscritti. Non meno utile in
questo senso sarà anche l’organizzazione di eventi semplicemente ludici, atti a far conoscere il
movimento non solo per le proprie iniziative politiche ma anche come semplice gruppo di giovani e
di amici.
Inoltre vi sono anche le elezioni Europee, che si svolgeranno a giugno 2009, dove il movimento
giovanile dovrà dare il suo apporto, supportando il tutto partito dove questo lo richiedesse. Sarà
importante in quest’occasione fornire ulteriore prova di affidabilità e capacità organizzativa, anche
proponendo il movimento giovanile come diretto organizzatore di eventi collegati alla competizione
elettorale.

IL LUNGO PERIODO

Nel lungo periodo ci aspetta l’obiettivo più ambizioso. Fra tre anni circa infatti si svolgeranno una
serie d’importanti elezioni amministrative. Sia al comune di Trieste sia alla Provincia di Trieste si
andrà ad eleggere i nuovi governanti.
Si tratta di due competizioni elettorali, sulle quali vale la pena di fare alcune considerazioni. Per
quanto riguarda la Provincia, vi è il rischio che, stando al programma del centro-destra al governo
nazionale, vi sia una progressiva eliminazione dell’ente, tanto da mettere in dubbio che vi saranno
in futuro delle elezioni provinciali; inoltre, la Provincia ha troppi pochi mezzi e poteri per essere
seriamente incisiva sulla vita dei cittadini. Il Comune presenta sicuramente più opportunità per
incidere fattivamente sulla quotidianità dei cittadini ma è in compenso oggetto di una più forte
competizione elettorale. Inoltre va considerata la non comune popolarità di cui gode l’attuale
sindaco, con il rischio che questa si riversi sul futuro candidato del centro-destra, rendendo la
situazione dei candidati del centro-sinistra ancora più complessa.
I Giovani Democratici, pur rendendosi conto delle difficoltà oggettive, si pongono come obiettivo
ultimo l’elezione al Comune di almeno un candidato espressione del movimento giovanile. Arrivati
alle elezioni comunali, i Giovani Democratici esisteranno da tre anni. Tre anni in cui, dopo i tempi
tecnici necessari a creare le migliori condizioni di lavoro possibili, avranno dimostrato capacità
organizzative tali da essere considerati pienamente affidabili; avranno dimostrato di essere in grado
di generare consenso attorno ai loro candidati, consenso tale da permettere l’agevole elezione di
almeno un candidato ai comuni minori; avranno avuto inoltre sufficiente tempo per portare ad un
sensibile ampliamento della loro base di iscritti.
Tutto questo farà dei Giovani Democratici un soggetto politico in grado di superare agevolmente il
traguardo delle elezioni comunali, traguardo che dimostrerà la solidità del movimento giovanile.
Traguardo che sarà anche nuova partenza per le sfide future.

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