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Capitolo 10

SFORZO NORMALE E
MOMENTO FLETTENTE (prof.
Elio Sacco)

10.1 Sollecitazione di sforzo normale e momento


flettente
Si esamina il caso in cui la risultante ed il momento risultante agenti sulla base della
trave x3 = L consistano in una forza N in direzione e3 (sforzo normale) ed una coppia
Mf ortogonale ad e3 (momento flettente).

10.1.1 Stato tensionale


Dovendo risultare V = 0 e M t = 0, ricordando le (9.11) si pu supporre (metodo
seminverso) che 3 = 0 per x3 = L. Le prime due equazioni di equilibrio (9.13)
assicurano allora che 3 = 0 x3 ]0, L[. Ne deriva che in tutti i punti della trave:

0 0 0
= 0 0 0 (10.1)
0 0 33
Inoltre, la terza delle (9.13) diventa:
33,3 = 0 (10.2)
per cui 33 costante lungo lasse x3 , ed quindi funzione solo di x1 x2 . Allora, tenuto
conto della (10.2), la (9.20) si particolarizza nella:
33 = go + g1 x1 + g2 x2 (10.3)
= go + g x

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126CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)

Lo sforzo normale N ed il vettore momento flettente Mf , determinati in termini


di tensioni interne dalle (9.11), per la forma di rappresentazione (10.3) della tensione
normale, valgono rispettivamente:
Z Z
N= 33 dA = (go + g1 x1 + g2 x2 ) dA = go A + g1 S1 + g2 S2 = go A (10.4)
AL AL

Z Z
M1f = x2 33 dA = x2 (go + g1 x1 + g2 x2 ) dA = g1 J12 + g2 J22 (10.5)
AL AL
Z Z
M2f = x1 33 dA = x1 (go + g1 x1 + g2 x2 ) dA = (g1 J11 + g2 J12 )
AL AL

essendo J11 J22 J12 le componenti della matrice dinerzia J ed S1 S2 le componenti del
vettore momento statico S che, poich il riferimento scelto baricentrico, risulta essere
nullo. Posto

M2f g1 J11 + g2 J12 J11 J12 g1
M = = =
M1f g1 J12 + g2 J22 J12 J22 g2
le relazioni (10.4) e (10.5) possono essere riscritte nella forma equivalente:
N = go A (10.6)
M = J g
da cui si ricava:
N
go = (10.7)
A
g = J1 M (10.8)
e quindi, tenuto conto della (10.3):
N
33 = + J1 M x (10.9)
A
Dunque la forma dello stato tensionale ipotizzata tramite le (10.1) e (10.3) idonea
a rappresentare le caratteristiche della sollecitazione di sforzo normale e momento
flettente.
Nel caso siano stati scelti gli assi del sistema di riferimento siano principali dinerzia,
la matrice di inerzia caratterizzata dal fatto che J12 = 0. In tal caso, la determinazione
della inversa di J risulta immediata e la forma (10.9) si specializza in:
N M2f M1f
33 = x1 + x2 (10.10)
A J11 J22
E consuetudine nella pratica tecnica utilizzare la definizione dei momenti dinerzia
rispetto agli assi coordinati pi di quelli lungo gli assi coordinati:
10.1. SOLLECITAZIONE DI SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE127

momento dinerzia lungo lasse x1 ovvero rispetto allasse x2 :


Z
x21 dA = J11 = I22
A

momento dinerzia lungo lasse x2 ovvero rispetto allasse x1 :


Z
x22 dA = J22 = I11
A

Sulla base di tali definizioni, la formula (10.10) diventa:


N M1f M2f
33 = + x2 x1 (10.11)
A I11 I22
Nel caso in cui lo sforzo normale sia nullo e la sollecitazione di flessione agisca lungo
la direzione principale dinerzia x1 , la sollecitazione viene detta di flessione retta e la
formula (10.11) si semplifica in:
Mf
33 = 1 x2 (10.12)
I11
che nota come formula di Navier.
La verifica del rispetto delle equazioni indefinite dellequilibrio e di quelle ai limiti
sul mantello della trave immediata. Infatti, le prime gi utilizzate si traducono nella
costanza lungo lasse della trave di 33 come evidenziato dalla (10.2), e le seconde
forniscono:
0 0 0 n1 0
0 0 0 n2 = 0 su S (10.13)

0 0 33 0 0

10.1.2 Legame costitutivo


Per determinare il campo di spostamenti associato allo stato tensionale (10.9), neces-
sario calcolare il tensore di deformazione, utilizzando le equazioni costitutive, e quindi
integrarne le componenti.
Poich la trave supposta realizzata in materiale elastico lineare isotropo, per le
(9.15) e (10.1), si ha:
1
11 = 22 = 33 33 = 33 23 = 13 = 12 = 0 (10.14)
E E

10.1.3 Spostamenti
Il campo di deformazione determinato lineare nelle coordinate x1 e x2 ed costante
rispetto a x3 ; ne consegue che le equazioni di congruenza interna (9.16) sono sicura-
mente soddisfatte. Esiste allora un campo di spostamenti la cui parte simmetrica del
gradiente fornisce le deformazioni determinate tramite le relazioni di legame (10.14).
128CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)

10.2 Sforzo normale centrato


Nel caso che la sollecitazione esterna sia equivalente solo alla caratteristica di sforzo
normale applicato al baricentro della sezione retta, le espressioni sia della tensione che
degli spostamenti diventano estremamente semplici.
Dalla (10.9) si ricava:
N
33 = (10.15)
A
Le componenti del tensore di deformazione si riducono a:

N N N
u1,1 = 11 = u2,2 = 22 = u3,3 = 33 = (10.16)
EA EA EA
u2,3 + u3,2 = 223 =0 u1,3 + u3,1 = 213 = 0 u1,2 + u2,1 = 212 = 0

Si consideri il campo di spostamenti con componenti:

N
u1 = x1 (10.17)
EA
N
u2 = x2
EA
N
u3 = x3
EA
E immediato verificare che il campo di spostamento (10.17) soddisfa le equazioni
(10.16).
Si evidenzia che u3 non dipende da x1 x2 . Ci implica che la generica sezione
trasversale a deformazione avvenuta ancora piana e parallela alla configurazione in-
iziale indeformata. Inoltre la componente di spostamento nel piano e1 e2 avviene lungo
la direzione individuata da vettore posizione x = x e .

10.3 Flessione retta


Si ha flessione retta quando lo sforzo normale nullo ed il vettore momento flettente
agisce lungo una direzione principale dinerzia; in particolare si assume Mf = M1f e1 .
In questo caso la componente di tensione non nulla fornita dalla relazione (10.12).

f f
Lasse
fdel momento flettente definito dal versore m tale che m = M / M , es-
f f
sendo M la norma di M ovvero il modulo del vettore M . Per asse di sollecitazione
s si intende lasse ortogonale alla direzione del momento flettente agente, s = m . Nel
caso considerato si ha s = e2 .
Con asse neutro della distribuzione di tensioni da flessione si indica invece la retta,
di versore n, che contiene il segmento definito sulla sezione retta luogo dei punti in cui
10.3. FLESSIONE RETTA 129

la tensione normale nulla:


M1f
33 = n2 = 0 n = e1 (10.18)
I11
con numero reale.
La (10.18) mostra che lasse neutro della flessione retta dovuta al momento flettente
M = M1f e1 lasse x1 .
f

Si definisce asse di flessione, individuato dal versore f, la retta ortogonale allasse


neutro, f = n . Tenuto conto della seconda relazione delle (10.18), si ha f = e2 .
In definitiva sono stati definiti i seguenti assi:

m = Mf / Mf asse del momento flettente,
s = m asse di sollecitazione,
n asse neutro,
f = n asse di flessione.

Tenendo conto delle equazioni (10.14), le equazioni di congruenza sono:

M1f M1f M1f


11 = u1,1 = x2 22 = u2,2 = x2 33 = u3,3 = x2 (10.19)
EI11 EI11 EI11
223 = u2,3 + u3,2 = 0 213 = u1,3 + u3,1 = 0 212 = u1,2 + u2,1 = 0

ed il campo di spostamenti definito dalle relazioni:

M1f
u1 = x1 x2 (10.20)
EI11
M1f 2
u2 = x3 + x22 x21
2EI11
M1f
u3 = x2 x3
EI11
Considerando la componente 33 del tensore di deformazione, si deduce che la di-
latazione lineare lungo lasse della trave una funzione lineare di x2 , per cui la generica
sezione retta della trave resta piana a deformazione avvenuta. Inoltre, tenendo conto
che gli scorrimenti angolari 23 = 223 e 13 = 213 sono nulli, si ha che langolo retto
definito da una generica fibra della trave e la sezione retta resti inalterato a defor-
mazione avvenuta. In definitiva si pu aermare che la trave si deforma in modo tale
che, a deformazione avvenuta, la generica sezione retta resti piana ed ortogonale alla
deformata dellasse della trave. In altre parole viene convalidata lipotesi di Eulero-
Bernoulli introdotta per la formulazione della teoria tecnica della trave nel paragrafo
130CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)

2.1, che aerma che: la generica sezione trasversale della trave a deformazione avvenuta
ancora piana ed ortogonale alla linea media.
La rotazione della generica sezione retta x3 = z della trave si determina applican-
do il principio dei lavori virtuali. Si considera come sismtema spostamenti la schema
del problema della flessione e come sistema forze la trave soggetta ad una coppia uni-
taria lungo lasse x1 in corrisposndenza della sezione z. Il lavoro virtuale esterno ed
interno valgono:

Lve = 1 (10.21)
Zz Z Zz Z
SF SS 1 M1f
Lvi = 33 33 dAdx3 = x2 x2 dAdx3
I11 EI11
0 A 0 A
Zz
M1f M1f
= dx3 = x3
EI11 EI11
0

Eguagliando il lavoro virtuale interno con quello esterno e tenendo conto della seconda
equazione delle (10.20), si ottiene:

M1f du2
= x3 = (10.22)
EI11 dx3 x1 =x2 =0

la trave ruota quindi di un angolo pari alla derivata prima cambiata di segno dello
spostamento in direzione dellasse di flessione.
Si considerino due sezioni rette della trave poste a distanza dx3 luna dallaltra.
Tenendo conto della terza relazione delle (10.19), come schematicamente illustrato in
figura 10.1, la rotazione relativa d tra le due sezioni vale:

33 dx3 M1f
d = = dx3 (10.23)
x2 EI11
Assumendo nulla la rotazione per x3 = 0, la rotazione della generica sezione si
determina integrando la relazione (10.23):

M1f
= x3
EJ22
Dalla relazione (10.23) si ricava allora:

d M1f
= (10.24)
dx3 EJ22
10.3. FLESSIONE RETTA 131

l =(1+33)dx3

x3

x2
l 0 = dx3

Figura 10.1: Curvatura flessionale.

Si consideri lasse geometrico della trave inflessa, detta unascissa curvilinea che
la percorre, il suo raggio di curvatura R definito dalla relazione:

d2 u2
1 d2 u2 dx23
c = = 2 = " (10.25)
R d 2 # 32
du2
1+
dx3

Per lipotesi di piccoli spostamenti e piccoli gradienti di spostamento (du2 /dx3 << 1)
si pu supporre valida:
1 d2 u2 M1f
c= ' 2 = (10.26)
R dx3 EI11
nota come legge di Bernoulli1 : la curvatura dellasse baricentrico di una trave inflessa
direttamente proporzionale al momento flettente applicato.
E chiaro che, per lapprossimazione fatta nel calcolo della curvatura, secondo tale
legge lasse della trave si atteggerebbe come un arco di cerchio e non come un arco di
parabola. Ma, vista la piccolezza degli spostamenti, R molto grande se confrontato
1
Jacques Bernoulli (Basilea 1654-1705), professore di matematica allUniversit di Basilea, ap-
parteneva alla famiglia di famosi matematici e scienziati originaria di Anversa, ma stabilitasi a Basilea
verso la fine del sec. XVI. Col fratello Jean svilupp il calcolo infinitesimale, introdotto da Leibniz e
Newton, indicandone numerose applicazioni alla meccanica e alla geometria.
132CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)

con qualsiasi dimensione lineare della trave, per cui la dierenza tra la curva parabolica
e larco di cerchio risulta essere proporzionale ad una quantit del secondo ordine e
quindi trascurabile.

10.4 Flessione deviata


Si ha flessione deviata quando lo sforzo normale nullo ed il vettore momento flettente
agisce lungo una direzione non principale dinerzia. Lo studio della flessione deviata
si eettua considerando la sovrapposizione degli eetti di due flessioni rette. Quindi,
considerando un sistema di riferimento che sia principale dinerzia, il momento flettente
agente scomposto nelle due componenti Mf = M1f e1 + M2f e2 . In questo caso la
componente di tensione non nulla fornita dalla relazione:

M1f Mf
33 = x2 2 x1 (10.27)
I11 I22

Lasse del momento flettente definito dal versore m = Mf / Mf , mentre asse di
sollecitazione s = m .Lasse neutro della distribuzione di tensioni da flessione deviata
si ottiene ponendo:
! ( M1f
)
M1f Mf
33 = n2 2 n1 =0 n= I11 D
M2f
(10.28)
I11 I22
I22 D

con v
u ! !2
u Mf 2 M2f
D= t 1
+
I11 I22

La (10.28) mostra che lasse neutro della flessione deviata risulta ortogonale allasse
di sollecitazione se e solo se I11 = I22 . Lasse di flessione individuato dal versore
f = n .In figura 10.2 riportato schematicamente il caso della flessione deviata.

10.5 Flessione composta


Per flessione composta o sforzo normale eccentrico si intende la sollecitazione di sforzo
normale e momento flettente. Si definisce eccentricit, o anche centro di pressione,
della sollecitazione composta il punto individuato dal vettore e di componenti:

e1 1 M2f
= (10.29)
e2 N M1f
10.5. FLESSIONE COMPOSTA 133

f (asse di flessione)

n (asse neutro)
x1 n G

s

M f

s (asse di sollecitazione)
x2

Figura 10.2: Asse di sollecitazione ed asse neutro in flessione deviata.

La formula (10.11) che fornisce la tensione nella sezione della trave si pu allora
riscrivere, sfruttando la definizione di eccentricit, come:

1 e1 e2
33 = N + x1 + x2 (10.30)
A I22 I11

Introducendo i raggi dinerzia 21 = I22 /A e 22 = I11 /A, lasse neutro individuato


dalla retta descritta dal vettore n tramite dequazione:
e1 e2
1+ x + 2 x2 = 0
2 1
(10.31)
1 2

Si consideri il caso e2 = 0, per la (10.31) si ottiene:

21
x1 = (10.32)
e1
che rappresenta lequazione dellasse netru per una sollecitazione di flessione composta
caratterizzata da momento flettente M1f = 0. Dalla formula (10.32) si deduce che
lasse neutro corrispondente ad alleccentricit {e1 , 0} una retta parallela allasse
coordinato x2 posta dalla parte opposta delleccentricit rispetto al baricentro della
sezione; inoltre, dalla formula (10.32) si nota che lasse neutro tende allinfinito per
e1 0 e tende a zero per e1 .
134CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)

Si consideri ora lequazione di una retta tangente la frontiera della sezione retta del
tipo:
a x1 + b x2 + c = 0
si assumi che tale retta rappresenti lasse neutro di una sollecitazione composta; sem-
plici calcoli mostrano che leccentricit associata a tale asse neutro fornita dallespres-
sione:
a b
e1 = 21 e2 = 22
c c
Al variare della retta tangente considerata, cambia leccentricit associata. Linsieme
di tutte le eccentricit associate a tutte le tangenti alla sezione retta descrive una linea
chiusa. Linsieme dei punti interni a tale linea chiusa viene chiamato nocciolo dinerzia.
Si nota quanto segue:

per uneccentricit interna al nocciolo dinerzia, lasse neutro della sollecitazione


di flessione composta esterno alla sezione retta;

per uneccentricit sulla frontiera del nocciolo dinerzia, lasse neutro della sol-
lecitazione di flessione composta esterno tangente la sezione retta;

per uneccentricit esterna al nocciolo dinerzia, lasse neutro della sollecitazione


di flessione composta esterno alla sezione retta.

Il nocciolo dinerzia assume particolare importanza per travi realizzate con materiale
caratterizzato da dierente comportamento a trazione ed a compressione. E questo il
caso, ad esempio, dei materiali non reagenti a trazione.

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