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Capitolo 10 PDF
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SFORZO NORMALE E
MOMENTO FLETTENTE (prof.
Elio Sacco)
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126CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)
Z Z
M1f = x2 33 dA = x2 (go + g1 x1 + g2 x2 ) dA = g1 J12 + g2 J22 (10.5)
AL AL
Z Z
M2f = x1 33 dA = x1 (go + g1 x1 + g2 x2 ) dA = (g1 J11 + g2 J12 )
AL AL
essendo J11 J22 J12 le componenti della matrice dinerzia J ed S1 S2 le componenti del
vettore momento statico S che, poich il riferimento scelto baricentrico, risulta essere
nullo. Posto
M2f g1 J11 + g2 J12 J11 J12 g1
M = = =
M1f g1 J12 + g2 J22 J12 J22 g2
le relazioni (10.4) e (10.5) possono essere riscritte nella forma equivalente:
N = go A (10.6)
M = J g
da cui si ricava:
N
go = (10.7)
A
g = J1 M (10.8)
e quindi, tenuto conto della (10.3):
N
33 = + J1 M x (10.9)
A
Dunque la forma dello stato tensionale ipotizzata tramite le (10.1) e (10.3) idonea
a rappresentare le caratteristiche della sollecitazione di sforzo normale e momento
flettente.
Nel caso siano stati scelti gli assi del sistema di riferimento siano principali dinerzia,
la matrice di inerzia caratterizzata dal fatto che J12 = 0. In tal caso, la determinazione
della inversa di J risulta immediata e la forma (10.9) si specializza in:
N M2f M1f
33 = x1 + x2 (10.10)
A J11 J22
E consuetudine nella pratica tecnica utilizzare la definizione dei momenti dinerzia
rispetto agli assi coordinati pi di quelli lungo gli assi coordinati:
10.1. SOLLECITAZIONE DI SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE127
10.1.3 Spostamenti
Il campo di deformazione determinato lineare nelle coordinate x1 e x2 ed costante
rispetto a x3 ; ne consegue che le equazioni di congruenza interna (9.16) sono sicura-
mente soddisfatte. Esiste allora un campo di spostamenti la cui parte simmetrica del
gradiente fornisce le deformazioni determinate tramite le relazioni di legame (10.14).
128CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)
N N N
u1,1 = 11 = u2,2 = 22 = u3,3 = 33 = (10.16)
EA EA EA
u2,3 + u3,2 = 223 =0 u1,3 + u3,1 = 213 = 0 u1,2 + u2,1 = 212 = 0
N
u1 = x1 (10.17)
EA
N
u2 = x2
EA
N
u3 = x3
EA
E immediato verificare che il campo di spostamento (10.17) soddisfa le equazioni
(10.16).
Si evidenzia che u3 non dipende da x1 x2 . Ci implica che la generica sezione
trasversale a deformazione avvenuta ancora piana e parallela alla configurazione in-
iziale indeformata. Inoltre la componente di spostamento nel piano e1 e2 avviene lungo
la direzione individuata da vettore posizione x = x e .
M1f
u1 = x1 x2 (10.20)
EI11
M1f 2
u2 = x3 + x22 x21
2EI11
M1f
u3 = x2 x3
EI11
Considerando la componente 33 del tensore di deformazione, si deduce che la di-
latazione lineare lungo lasse della trave una funzione lineare di x2 , per cui la generica
sezione retta della trave resta piana a deformazione avvenuta. Inoltre, tenendo conto
che gli scorrimenti angolari 23 = 223 e 13 = 213 sono nulli, si ha che langolo retto
definito da una generica fibra della trave e la sezione retta resti inalterato a defor-
mazione avvenuta. In definitiva si pu aermare che la trave si deforma in modo tale
che, a deformazione avvenuta, la generica sezione retta resti piana ed ortogonale alla
deformata dellasse della trave. In altre parole viene convalidata lipotesi di Eulero-
Bernoulli introdotta per la formulazione della teoria tecnica della trave nel paragrafo
130CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)
2.1, che aerma che: la generica sezione trasversale della trave a deformazione avvenuta
ancora piana ed ortogonale alla linea media.
La rotazione della generica sezione retta x3 = z della trave si determina applican-
do il principio dei lavori virtuali. Si considera come sismtema spostamenti la schema
del problema della flessione e come sistema forze la trave soggetta ad una coppia uni-
taria lungo lasse x1 in corrisposndenza della sezione z. Il lavoro virtuale esterno ed
interno valgono:
Lve = 1 (10.21)
Zz Z Zz Z
SF SS 1 M1f
Lvi = 33 33 dAdx3 = x2 x2 dAdx3
I11 EI11
0 A 0 A
Zz
M1f M1f
= dx3 = x3
EI11 EI11
0
Eguagliando il lavoro virtuale interno con quello esterno e tenendo conto della seconda
equazione delle (10.20), si ottiene:
M1f du2
= x3 = (10.22)
EI11 dx3 x1 =x2 =0
la trave ruota quindi di un angolo pari alla derivata prima cambiata di segno dello
spostamento in direzione dellasse di flessione.
Si considerino due sezioni rette della trave poste a distanza dx3 luna dallaltra.
Tenendo conto della terza relazione delle (10.19), come schematicamente illustrato in
figura 10.1, la rotazione relativa d tra le due sezioni vale:
33 dx3 M1f
d = = dx3 (10.23)
x2 EI11
Assumendo nulla la rotazione per x3 = 0, la rotazione della generica sezione si
determina integrando la relazione (10.23):
M1f
= x3
EJ22
Dalla relazione (10.23) si ricava allora:
d M1f
= (10.24)
dx3 EJ22
10.3. FLESSIONE RETTA 131
l =(1+33)dx3
x3
x2
l 0 = dx3
Si consideri lasse geometrico della trave inflessa, detta unascissa curvilinea che
la percorre, il suo raggio di curvatura R definito dalla relazione:
d2 u2
1 d2 u2 dx23
c = = 2 = " (10.25)
R d 2 # 32
du2
1+
dx3
Per lipotesi di piccoli spostamenti e piccoli gradienti di spostamento (du2 /dx3 << 1)
si pu supporre valida:
1 d2 u2 M1f
c= ' 2 = (10.26)
R dx3 EI11
nota come legge di Bernoulli1 : la curvatura dellasse baricentrico di una trave inflessa
direttamente proporzionale al momento flettente applicato.
E chiaro che, per lapprossimazione fatta nel calcolo della curvatura, secondo tale
legge lasse della trave si atteggerebbe come un arco di cerchio e non come un arco di
parabola. Ma, vista la piccolezza degli spostamenti, R molto grande se confrontato
1
Jacques Bernoulli (Basilea 1654-1705), professore di matematica allUniversit di Basilea, ap-
parteneva alla famiglia di famosi matematici e scienziati originaria di Anversa, ma stabilitasi a Basilea
verso la fine del sec. XVI. Col fratello Jean svilupp il calcolo infinitesimale, introdotto da Leibniz e
Newton, indicandone numerose applicazioni alla meccanica e alla geometria.
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con qualsiasi dimensione lineare della trave, per cui la dierenza tra la curva parabolica
e larco di cerchio risulta essere proporzionale ad una quantit del secondo ordine e
quindi trascurabile.
M1f Mf
33 = x2 2 x1 (10.27)
I11 I22
Lasse del momento flettente definito dal versore m = Mf / Mf , mentre asse di
sollecitazione s = m .Lasse neutro della distribuzione di tensioni da flessione deviata
si ottiene ponendo:
! ( M1f
)
M1f Mf
33 = n2 2 n1 =0 n= I11 D
M2f
(10.28)
I11 I22
I22 D
con v
u ! !2
u Mf 2 M2f
D= t 1
+
I11 I22
La (10.28) mostra che lasse neutro della flessione deviata risulta ortogonale allasse
di sollecitazione se e solo se I11 = I22 . Lasse di flessione individuato dal versore
f = n .In figura 10.2 riportato schematicamente il caso della flessione deviata.
f (asse di flessione)
n (asse neutro)
x1 n G
s
M f
s (asse di sollecitazione)
x2
La formula (10.11) che fornisce la tensione nella sezione della trave si pu allora
riscrivere, sfruttando la definizione di eccentricit, come:
1 e1 e2
33 = N + x1 + x2 (10.30)
A I22 I11
21
x1 = (10.32)
e1
che rappresenta lequazione dellasse netru per una sollecitazione di flessione composta
caratterizzata da momento flettente M1f = 0. Dalla formula (10.32) si deduce che
lasse neutro corrispondente ad alleccentricit {e1 , 0} una retta parallela allasse
coordinato x2 posta dalla parte opposta delleccentricit rispetto al baricentro della
sezione; inoltre, dalla formula (10.32) si nota che lasse neutro tende allinfinito per
e1 0 e tende a zero per e1 .
134CAPITOLO 10. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE (PROF. ELIO SACCO)
Si consideri ora lequazione di una retta tangente la frontiera della sezione retta del
tipo:
a x1 + b x2 + c = 0
si assumi che tale retta rappresenti lasse neutro di una sollecitazione composta; sem-
plici calcoli mostrano che leccentricit associata a tale asse neutro fornita dallespres-
sione:
a b
e1 = 21 e2 = 22
c c
Al variare della retta tangente considerata, cambia leccentricit associata. Linsieme
di tutte le eccentricit associate a tutte le tangenti alla sezione retta descrive una linea
chiusa. Linsieme dei punti interni a tale linea chiusa viene chiamato nocciolo dinerzia.
Si nota quanto segue:
per uneccentricit sulla frontiera del nocciolo dinerzia, lasse neutro della sol-
lecitazione di flessione composta esterno tangente la sezione retta;
Il nocciolo dinerzia assume particolare importanza per travi realizzate con materiale
caratterizzato da dierente comportamento a trazione ed a compressione. E questo il
caso, ad esempio, dei materiali non reagenti a trazione.