20

R om agn a
Mensile ufficiale di:

ANNI

la
c o o p e r a t i v a
DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE

www.legacoopromagna.it

Editore: Cooperdiem soc.coop. Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) Direttore Responsabile: Emilio Gelosi iscr. ROC 4503 Aut.Trib. di Forl del 20/10/97 Anno 3 (XX) n.2 febbraio/marzo 2016 - Reg.Stampa n.28/97 Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv.
L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forl - Tassa pagata La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dellart.7 D. Lgs. 196/2003, potr avere
accesso ai propri dati in ogni momento, laggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Cooperdiem soc.coop., via Monteverdi 6/b, 47122 Forl. codice ISSN 1971-6842 Numero chiuso in redazione il 25 febbraio 2016

Editoriale

Romagna

Foto Fabio Blaco

e Folklore?
il Modello
un Altro

C
era fino
a d o g-
gi una
c o m -
pren-

La citt
sibile
ritrosia in chi si occupa di
temi istituzionali, economici
e politici a discutere il tema
Romagna. Per chi abita

SISTEMA
in questi seimila chilome-
tri quadrati belli e fortunati,
popolati si no come un ter-
zo di Roma, non facile ca-
pire perch. Il primo proble-
ma che di Romagna ognu-
no ha la propria e ciascuno
la ritiene assai migliore di
quella del vicino ubicato cin-
que chilometri oltre il fosso.
Il secondo che al di fuori di
questi confini la parola odo-
ra, quando va bene, di folk-
lore e banalit in tre quarti. Dallassemblea dei delegati di Legacoop Romagna parte la proposta
C chi se ne compiace, e
su questa Romagna da car- forte: trasformare larea vasta romagnola in una citt metropolitana.
tolina disegna improbabili I tempi sono maturi per il governo unico di questi territori.
bandiere autonomiste, e chi
sa che questo quadro oleo-
grafico da fiera di paese
uno degli ostacoli principali
allo sviluppo di una politi- Il Ministro La gallery
ca seria, che proietti questo ancora possibile incidere o Lobiettivo evidente di La strada non facile, an-
territorio verso lEuropa. Le dovremo rassegnarci a di- stare al fianco della Regione che dal punto di vista giuri-
tendenze in atto spingono a Dalle Coop LIncontro ventare la periferia di una nella fase due del riordino dico, ed irta di ostacoli. Ma
una centralizzazione sem-
pre maggiore del potere. Le
una Marcia in Fruttagel irrilevante periferia delloc-
cidente? Servono lucidit e
istituzionale, quella che si
aperta dopo la fine delle pro-
il dibattito rilanciato dal Sin-
daco di Cesena con i referen-
decisioni vere, cio, saran- in Pi Contro con i Giovani maturit per stare su questi vince e porter a un nuovo ti di Rimini, Ravenna, Forl
no sempre pi prese altrove
e lontano da qui. Le strade,
la Crisi di Generazioni interrogativi: la prima a sa-
perlo Legacoop Romagna
modello di governo del ter-
ritorio. Sar una Regione
e Bologna fa ben sperare che
questo progetto avr gambe
la sanit, gli investimenti in che li ha lanciati nel corso forte solo con una Romagna e fiato per arrivare alla meta.
istruzione, il turismo: sar
a pag. 4 a pag.7 della sua assemblea. forte, dicono i cooperatori. Emilio Gelosi

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 Romagna Mia
Aumenta il Pil,
le Imprese No
Economia locale, un Pil in
aumento, trainato dallexport,
porta la regione Emilia-Ro-
magna ai vertici in Italia per
tasso di crescita 2015. Ma a
frenare facili entusiasmi c da
registrare anche il dato legger-
mente negativo sul numero di
imprese registrato. In partico-
lare a soffrire
larea vasta
Romagna, che
nel 2015 ha vi-
sto calare an-
cora il numero
delle imprese,
di Manuel Poletti ma molto
meno degli
anni precedenti. In particolare
stanno peggio le province di
Ravenna e Forl-Cesena che
hanno registrato anche negli
ultimi dodici mesi un -1,1%.
In generale lEmilia Ro-
magna va meglio, seppur si
parli sempre di una leggera
flessione (-0,3%), peggiore del
dato nazionale che si attesta
a quota -0,1%, come testimo-
niano i dati di Infocamere. Per
quanto riguarda larea roma-
gnola chi nel 2015 andato
un po meglio stato Rimini,
che ha ottenuto un -0,5%.
Rispetto agli anni precedenti
comunque, si arrestata quasi
completamente la discesa,
a tratti anche ripida, che
alcuni territori avevano vis-
suto negli anni peggiori della
crisi economica. Rispetto a
5 anni fa, complessivamente
la Romagna ha perso 3.138
imprese attive nel saldo aper-
ture e chiusure, passando da
152.099 a 148.961 unit. In
particolare il saldo delle pro-
vincie romagnole dei 5 anni
questo: Ravenna da 52.205
imprese a 51.188; Forl/Cese-
na da 50.556 a 49.417; Rimini
da 49.338 a 48.356 unit.
In controtendenza lEmi-
lia Romagna, trainata dalla
parte emiliana, che passata
da 556.601 imprese nel 2010
alle 559.418 del 2015.
IL SALUTO DEL SINDACO Il video completo del saluto del Sindaco di For-
l, Davide Drei, disponibile nella nostra app. Credo che lunione tra le
storie cooperative sia una necessit: bisogna sottolineare le peculiarit
di una forma di impresa di cui il mondo non pu fare a meno.
2 La Romagna Cooperativa - 2/2016
DOCUMENTO  Il direttore generale Mario Mazzotti ha presentato il piano di lavoro di Legacoop Romagna
RITORNIAMO
A DISCUTERE
DI PROGRAMMI
U
n piano di
lavoro che
un vero
e propr io
progetto
di sistema
romagnolo. Non una som-
ma di progetti separati, non
una elencazione di necessi-
t, dice il direttore generale
Mario Mazzotti alla platea
dei delegati di Legacoop Ro-
magna, pi di 400 persone
riunite in assemblea alla
sala congressi della Fiera di
Forl. Primo punto lAlleanza
delle Cooperative che dopo
un 2016 costituente porter
Agci, Legacoop e Confcoope-
rative a superare le divisioni
del Novecento. Un obiettivo
che non possiamo fallire
ha detto Mazzotti nella sua
relazione ma che non po-
tr funzionare se sar una
semplice fusione a freddo.
Da qui la proposta di discu-
tere il documento di costitu-
zione dellACI nelle assem-
blee delle cooperative e di
aprire subito un tavolo per-
manente di coordinamento
con Confcooperative e AGCI
per discutere dellorganiz-
zazione a livello Romagna.
Del resto non possiamo di-
menticarci che quella che
messa in discussione lidea
stessa di cooperazione.
LACi ser v ir a questo,
secondo Mazzotti, a conso-
lidare una reazione, dando
gambe ai protocolli sulla le-
galit e alle battaglie che si
dovranno combattere, come
quella sulle banche di credi-
to cooperativo. Siamo pre-
Fotoservizio Fabio Blaco
occupati per la speculazio-
ne e lo scippo generazionale
che potrebbe essere dietro
la possibilit di way out in-
trodotta dal decreto e chie-
diamo alle altre Centrali di
muoverci insieme, a partire
dagli incontri con i parla-
mentari locali.
Mazzotti ha poi esami-
nato il quadro economico
tuttaltro che rassicurante
e i seri colpi che le cooperati-
ve hanno subito, nonostante
la loro capacit di resistere
alla crisi.
La tenuta occupazionale
c stata, grazie alle buone
per for mance del set tore
agroalimentare, sociale e
delle imprese legate allex-
port, Ma nel settore delle-
dilizia e del suo indotto ab- INSIEME AL MINISTRO La relazione com-
biamo avuto una riduzione pleta di Mario Mazzotti e quella di Gugliel-
del numero di addetti che mo Russo sono disponibili scaricando la
arriva al 60%. Di fronte app della Romagna Cooperativa.
a un vero e proprio tracollo
Legacoop non ha mai fatto
venire meno il proprio im-
pegno per il reinserimento
LACI un obiettivo che non che per il 2016 ci segnalano
un fabbisogno minimo di 50
lavorativo e la tutela del pre-
stito sociale, ha ricordato
possiamo fallire, ma le fusioni milioni di euro per investi-
menti.
il direttore, lanciando poi il
grande tema dellintegrazio-
a freddo non funzionano: Mazzotti ha poi annun-
ciato un fitto programma
ne: consolidamento delle
reti di impresa, rafforza-
chiediamo di aprire subito di iniziative che avr il suo
culmine a met aprile in
mento dei contratti di rete,
sostegno alle aggregazioni
un tavolo sui temi concreti che una convention sul sistema
territoriale romagnolo e si
cooperative in tutti i settori.
Lobiettivo del rafforzamento
riguardano lorganizzazione dipaner poi su temi speci-
fici come welfare, logistica ,
della dimensione delle no- turismo, porto e servizi.
stre imprese non pi rin- forte, e facendosi portatrice e le slide. Noi cooperato- Dopo aver richiamato il
viabile. cio di un programma e di ri stiamo dalla parte di chi tema del governo unico della
Confermato limpianto or- un progetto che chiama co- vuole fare ripartire davvero Romagna - di cui parliamo
ganizzativo con sedi a Ra- stantemente la politica e le lItalia e lo dimostriamo at- diffusamente in queste pagi-
venna, Forl e Rimini, raf- amministrazioni a misurar- traverso le nostre esperien- ne Mazzotti ha stigmatiz-
forzando la rappresentanza si sui contenuti delle nostre ze in atto, ha proseguito il zato il perdurare del ricorso
perch la Romagna resta proposte. direttorei citando la nascita alle pratiche del massimo
e rester una terra di forti Al Governo e allEuropa di Allenza coop 3.0, gli oltre ribasso. E sui rapporti con
identit territoriali, che an- le cooperative - ha ricordato 200 milioni di investimen- Hera ha proposto un pat-
zi rappresentano una eccel- Mazzotti chiedono politi- to previsti nei prossimi 24 to: Non chiediamo corsie
lenza che dobbiamo mettere che maggiormente espansi- mesi da Commercianti Indi- preferenziali, ma il rispetto
a valore. ve. Le decontribuzioni per pendenti Associati, gli inve- rigoroso delle clausole so-
Di fronte alla crisi del- i nuovi assunti e il supera- stimenti del gruppo Unipol- ciali. E siamo disponibili a
le istituzioni e allemergere mento del Patto di stabilit Sai, i successi imprendito- costruire unalleanza strut-
delle tecnocrazie Legacoop per i Comuni hanno detto riali della CMC di Ravenna turale nel settore ambienta-
Romagna esprime la propria una mano, ma ora le impre- e la voglia di innovare e le, anche con la creazione di
autonomia proponendosi se attendono uno slancio di investire e di sviluppar- societ miste e collaborazio-
come un soggetto politico ulteriore, oltre gli annunci si delle nostre cooperative ni. (E.G.)

PRESIDENZA Catia Ridolfi di Idrotermica
Coop ha presieduto i lavori a cui ha preso
parte anche il vicepresidente di Legacoop
Romagna, Luca Panzavolta.
Fotoservizio Fabio Blaco
LA PROPOSTA  Nel suo saluto il presidente Guglielmo Russo ha lanciato il tema di un governo unico
LA ROMAGNA SIA
UNA SOLA CITT
METROPOLITANA
U
nire la Ro-
magna sot-
to una sola
bandiera
i s t it u z io -
na le e d i
governo: Chiediamo, per-
ch il tempo maturo, che
le Istituzioni e la politica fac-
ciano una proposta, ha det-
to il presidente di Legacoop
Romagna Guglielmo Russo
allassemblea dei delegati
dellassociazione. Di fronte
una platea in cui le perso-
nalit in grado di accogliere
lidea e farla maturare non
mancavano certo: i Sindaci,
i parlamentari, i consiglieri
regionali erano presenti in
forze per il debutto ufficiale
della coppia di vertice che da
novembre ha preso la guida
Alle istituzioni e alla politica
Legacoop chiede una proposta
per superare gli attuali confini
istituzionali. Servono progetti
di sistema per andare oltre
la trappola del localismo
Febbraio / Marzo
di Legacoop Romagna che
nel progetto mette il peso di
un mondo che associa 458
cooperative con pi di 400
mila soci, d lavoro a 27.500
persone pi lindotto e ma-
cina valore della produzione
per 6 miliardi e 8oo milioni
di euro ogni anno.
Di fronte a un dibattito
istituzionale a volte un po
chiuso questo il modo an-
che per affermare fieramen-
te la propria autonomia.
Siamo unorganizzazione
imprenditoriale adulta, altro
che cinghie di trasmissio-
ne. Quella che si immagina
una struttura dotata del-
le stesse deleghe regionali
assegnate alla citt metro-
politana, che faccia tesoro
dellesperienza gi speri-
Reti Servizi
Federcoop
e Treseiuno,
Pronti Via
molto forte limpegno di
Legacoop Romagna per le
aggregazioni tra le imprese
della filiera, in partico-
lar modo tra quelle che
riguardano i servizi alle
imprese associate. Il 2016
sar lanno in cui tutte le
network per la comunicazione
realt contabili e fiscali
(Federcoop, Coopservizi e
Contabilcoop) si unifiche-
ranno in Federcoop Rete
Servizi Romagna. Al via
anche il contratto di rete
Treseiuno tra le aziende
che si occupano di comu-
nicazione e informatica.
Maggiori dettagli presto su
queste pagine.
mentata con la costituzio-
ne della AUSL romagnola e
dotata delle stesse deleghe
regionali assegnate alla citt
metropolitana.
I temi in gioco sono tanti,
dalle infrastrutture al Porto
di Ravenna, dagli aeroporti
al sistema logistico. Dinan-
zi alla evoluzione dei merca-
ti che chiedono politiche di
sistema - ha spiegato Russo
gli attuali confini ammini-
strativi non sono pi funzio-
nali alle strategie di sviluppo
delle imprese. Il tema della-
rea vasta sta qui. Il tema del-
la Romagna sta qui. Ed qui
che la Romagna si gioca un
pezzo importante di futuro
nei rapporti con i sistemi ter-
ritoriali regionali, nazionali
ed europei.
La parola dordine valo-
rizzazione delle identit ter-
ritoriali, ma come evitare che
le singole citt romagnole si
facciano la guerra, facendo
la figura dei capponi di Ren-
zo? Portandole su proget-
ti di sistema e sottraendole
alla trappola del localismo,
per mettere in rete le proget-
tazioni dei territori e le ec-
cellenze, mettere in valore i
fattori di competitivit e le
esperienze di innovazione,
costruire identit condivise
dove fare convergere le idee
e i talenti, le competenze, le
solidariet.
Il quadro generale non
confortante. Davanti a une-
conomia che sta uscendo
dalla recessione, ma cresce
ancora troppo poco noi non
possiamo accontentarci di
essere il Paese dello zero vir-
gola, ha ribadito Russo. An-
che perch la crisi della po-
litica non solo non ha aperto
nuovi spazi, ma ha aperto
un terreno pericoloso a cui
si risponde solo costruendo
un nuovo orizzonte di sen-
so e di progetto. Di fronte a
uno scenario duplice, in cui
la crescita lenta e i fattori
competitivi diventano pi ve-
loci, la Romagna unita non
quindi un sogno irrealizzabi-
le. un processo gi in atto
su molti terreni, ha detto il
presidente, non nasconden-
do contraddizioni e critici-
t anche evidenti, Ma un
processo in atto, e tenerlo a
met strada vorrebbe dire
mortificare colpevolmente le
potenzialit dei nostri terri-
tori.
Emilio Gelosi
La Mia Economia
Cosa Serve
per Arrivarci
La citt di Romagna un
passaggio necessario per lo
sviluppo della nostra terra.
Per arrivarci non necessaria
una fusione fra i vari territo-
ri, ma sono indispensabili il
buon senso e i
collegamenti.
A partire da
quelli viari.
Sotto questo
appunto di
vista non
siamo messi di Davide Buratti
benissimo.
Le criticit sono molte. E il
territorio pi penalizzato
Forl. pi che deficitario il
collegamento sia con Ravenna
che con con Cesena. Mentre
questi ultime due zone sono
sempre pi vicine grazie ad
una E45 che, pur non essendo
al massimo del suo splendore,
riesce a dare risposte ade-
guate. Forl, invece, rischia
di restare isolata. La priorit
sarebbe la Ravenna - Forl,
ma, obiettivamente, appare
pi immediato un progetto per
migliorare il collegamento con
Cesena. Una soluzione neces-
saria non solo per leconomia,
ma anche per la sicurezza e
lambiente. Persa lopportuni-
t di fare la via Emilia bis, sta
prendendo corpo un progetto
che, per la verit, non una
novit in assoluto. La stessa
identica proposta era stata
fatta anni fa, proprio in alter-
nativa allEmilia bis. Idea che
fu bocciata perch si sperava
nella soluzione alla quale
lavorava la Provincia. Quello
di cui allora non si parl era la
realizzazione di un importan-
te insediamento commerciale,
necessit della quale non si
sente assolutamente bisogno.
Ormai la rete commerciale
romagnola a posto. Si posso-
no prevedere aggiustamenti,
ma dellinsediamento di
unulteriore grande struttura
di vendita nessuno avverte
lesigenza. Su questo sono
state molto chiare anche le
associazioni del commercio.
Tornando alla necessit di
migliorare la nostra rete via-
ria, serve mettere mano anche
al collegamento con Rimini.
Non siamo allanno zero, ma
anche da quella parte serve
migliorare le cose. Il nuovo
casello autostradale del Rubi-
cone ha migliorato le cose, ma
non pu essere bla soluzione
definitiva. Per la costa neces-
saria una via di comunicazio-
ne veloce e adeguata al volume
di traffico. Potrebbe anche
diventare la bretella necessa-
ria (collegandola al casello del
Rubicone) per migliorare an-
che i collegamenti fra Rimini e
laltra parte della Romagna.
3
 Roma, Romagna LINTERVENTO  Il ministro dellAgricoltura Maurizio Martina allassemblea dei delegati di Legacoop Romagna

LA COOPERAZIONE
Spettacolo
di Contratto
Il 17 febbraio si tenuta

CONTRO LA CRISI
lassemblea congressuale di
Legacoop Agroalimentare Nord
Italia a Bologna e abbiamo regi-
strato un buon
successo nella
partecipazione
e nei contenuti I territori che hanno retto e rilanciato sono quelli dove il movimento cooperativo forte. Il Governo
posti allatten-
zione di ospiti
punta a favorire aggregazione tra imprese e internazionalizzazione. Nel 2015 export da record.
e cooperatori.
Ne parleremo

di Cristian Maretti pi diffusamen-
te unaltra volta.
Al termine dellassemblea, nel
recuperare computer e borsa che
avevo lasciato in prossimit del
mixer uno dei due ragazzi che
tecnicamente avevano seguito
lassemblea per il collegamento
skype con De Castro e per video
e microfoni, nel salutarmi mi
dice: Grazie a legacoop oggi
anche noi abbiamo un contrat-
to. Non comprendendo di cosa
si stesse parlando la mia faccia
deve avere assunto una espres-
sione strana. Immediatamente
il ragazzo riparte e ribadisce:
A livello nazionale le coopera-
tive dello spettacolo hanno un
inquadramento contrattuale.
E riprende dicendo: I vostri
lavori sono stati interessanti,
dovesse servirvi altro in fu-
turo cercateci, tra chi lavora
seriamente ci si deve trovare.
Non mi capita spesso di
sentire dei ringraziamenti a
Legacoop. Se poi sono riferiti
ad una conquista, il contratto
nazionale di lavoro, che alcuni
soloni assidui frequentatori di
salotti televisivi non indugereb-
be nel definire del secolo scorso,
N
el li nter -
vento con Chi Martina
cui ha
chiuso
Maurizio Martina, lombardo,
i lavori
38 anni, nato e cresciuto
d e l l A s -
in una famiglia operaia
semblea di Legacoop Roma-
della provincia di Bergamo.
gna del 22 febbraio il Mini-
Diplomato presso lIstituto
stro delle Politiche Agricole
tecnico Agrario si quindi
Maurizio Martina ha innan-
laureato in Scienze Politi-
zitutto chiarito quali sono
che. Dopo le prime esperien-
gli obiettivi strategici del
ze politiche locali nel 2002
Governo di cui fa parte, per
entrato a far parte della
poi riconoscere al movimen-
segreteria nazionale della
to cooperativo un ruolo de-
Sinistra Giovanile in qualit
cisivo per il futuro del Paese.
di responsabile Lavoro.
Mi rendo conto ha am-
stato segretario regionale
messo il Ministro che non
del PD lombardo e dal 2009
tutti i problemi sono stati
responsabile nazionale
risolti. Ma nei suoi due anni
Agricoltura nella nuova
di vita questo Governo ha
segreteria Pd, carica con
costruito unagenda in grado
cui dal 2009 stato eletto
di affrontare i grandi nodi
in consiglio regionale a
istituzionali ed economici
Milano. Sottosegretario alle
italiani. Questa accelerazio-
Politiche agricole alimentari
ne inedita rispetto al passa-
e forestali nel Governo Letta
to oggi fondamentale per
quindi entrato nel 2014
uscire da questi anni com-
come ministro nellesecutivo
plicati.
guidato da Matteo Renzi.
Soffermandosi su questa
accelerazione, Martina ha
tenuto a ricordare che uno
dei difetti passati della si-

Dopo due anni

mi provoca una certa emozione.
Mi immagino la vita di que-
ste persone, quasi invisibili,
che lavorano per ore ed ore
ininterrottamente per far riu-
scire al meglio eventi, concerti
ed iniziative. Da un anno sono
inquadrati in una contrattazio-
ne nazionale che riconosce la
specificit del socio, mette un
freno alle aree di irregolarit e
diventa un riferimento per tutti
i lavoratori dello spettacolo na-
zionale. Grazie anche al lavoro
positivo svolto dai colleghi che
si occupano di questo settore.
Un contratto probabilmente
non risolver tutti i problemi,
ma poter leggere nero su bian-
co le condizioni con le quali si
svolge un lavoro non era una
banalit nel 900, non lo oggi
e non lo sar nemmeno domani.
tuazione politica nazionale
stata la difficolt ad ave-
re interlocutori durevoli nel
lungo periodo per costruire
politiche strategiche. Ades-
so invece stiamo toccando
con mano il valore della sta-
bilit.
Il cuore del suo interven-
to, per, Maurizio Martina
lo ha dedicato ad unanalisi
di quello che ha chiamato
lo strumento cooperativo,
che in questo tempo sta tor-
nando di grandissima attua-
lit.
uno strumento di mo-
dernit e ritengo che tocchi
a noi tutti capire come lo
si possa rilanciare proprio
pa r tendo da questa sua
qualit, sapendo che ovvia-
mente ha bisogno anchesso
di aggiustamenti. Guardia-
mo del resto a quello che
successo durante la crisi: i
territori che hanno retto e
rilanciato sono quelli che ve-
dono una presenza pi forte
del movimento cooperativo.
Questo perch rappresenta
un modello civile e sociale
dimpresa che permette di
gestire le fasi di rilancio.
Il titolare del dicastero
dellagricoltura ha preso
spunto dai temi che conosce
meglio e che affronta quo-
tidianamente per illustrare
quali potranno essere le li-
nee strategiche dello svilup-
po. Avendo come punto di
riferimento limportantissi-
ma esperienza di Expo, il te-
ma che ci troviamo di fronte
adesso come riorganizza-
re la sfera degli strumenti cooperativo unoccasione
pubblici e quella del prota- enorme.
gonismo della societ orga-
nizzata, a cominciare dalle di Governo Infine il Ministro ha riser-
vato qualche rif lessione al
imprese. Il nostro piano di
lavoro di mettere a punto abbiamo visto settore agroalimentare, che
lanno scorso ha prodotto
una logica istituzionale pi
moderna, che permetta di limportanza una performance notevole
proprio dal punto di vista
sviluppare azioni coerenti:
sappiamo che se le aziende della stabilit dellexport. Nel 2015 abbia-
mo toccato i 36 miliardi e
hanno a disposizione buone 800milioni di esportazioni,
leve per costruire sviluppo, sistere sulla vocazione allin- un record ottenuto anche
internazionalizzazione, as- ternazionalizzazione. una senza il mercato russo. Que-
sociazione, legami di filiera, scommessa importante, che sto evidenzia il nostro gran-
sono in grado di ottenere ri- passa anche da una ridefini- de potenziale: continueremo
sultati straordinari. zione della domanda inter- a impegnarci per spingere le
Soffermandosi su quali si- na. Lavoreremo perch una imprese a dotarsi di unorga-
ano le priorit del Governo fascia sempre pi ampia di nizzazione che permetta di
per garantire alleconomia medie imprese italiane siano consolidare questo risulta-
del Paese quelle leve indi- portate a stabilizzare la vo- to. E anche in questo caso il
spensabili alla ripresa, Mau- cazione allinternazionaliz- modello cooperativo gioche-
rizio Martina ha citato in zazione. E vorrei ricordarvi r un ruolo di primo piano.
primo luogo lesigenza di in- che questa per il movimento Paolo Pingani

UN SORSO DI ROMAGNA

Un gruppo di 5000 viticoltori

coltiva con passione i vigneti
per ottenere vini strutturati e
decisi, tipici della nostra terra.

Viticoltori da 1963

4 La Romagna Cooperativa - 2/2016

 Globale e Solidale
FRUTTAGEL L
 a visita ad Alfonsine

Qui LAgroalimentare Virtuosi Fuori

Incontra il Futuro dal Comune
Fra poche settimane si voter
Visitando Fruttagel si capisce come lo strumento cooperativo in oltre 1200 comuni italiani per
rappresenti il futuro: produce, trasforma e distribuisce prodotti di rinnovare le amministrazioni lo-
qualit. Dopo EXPO 2015 dobbiamo essere consapevoli che tutto cali. Cosa andranno a fare sindaci
il mondo vuole i nostri prodotti. Spetta a noi portarglieli e questa e assessori? Da quali valori, idee
una grande sfida per i giovani cooperatori. Cos il Ministro delle e programmi saranno sostenuti?
Politiche agricole Maurizio Martina ha riassunto la sua esperienza Quale sar la loro preparazione?
Ora nata una scuola di for-
alla cooperativa di Alfonsine associata a Legacoop Romagna, una
mazione per gli amministratori
realt che d lavoro a 900 persone circa e sviluppa un giro di affari
pubblici, per iniziativa dellasso-
di 140 milioni allanno. Il presidente Vincenzo Alberti e lammini-
ciazione comuni virtuosi (comu-
stratore delegato Stanislao Fabbrino, hanno illustrato al ministro nivirtuosi.org). Nata nel 2005,
i diversi reparti produttivi, dalla produzione di surgelati a quella questa esperienza raggruppa 64
di succhi di frutta e di passata di pomodoro. Maurizio Martina piccoli centri, diventati pionieri
era ospite di Generazioni, il network dei cooperatori under 40 di delle buone pratiche. Per esempio
Legacoop. il coordinatore romagnolo, Rudy Gatta, ha organizzato tre a Melpignano, nel Leccese, sor-
incontri con altrettanti esponenti istituzionali di spicco per alzare ta la prima coope-
il livello del confronto. Abbiamo avuto con noi il Ministro Giuliano rativa di comunit
Poletti, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e, infine, il italiana, che punta
Ministro Maurizio Martina. Il nostro obiettivo, raggiunto, era di con- alla produzione
frontarci su temi sensibili per il futuro dei giovani cooperatori con capillare di energia
personaggi istituzionali di primo piano. Abbiamo chiamato il ciclo di da fonti rinnova-
incontri Dove comincia il futuro perch il momento per la nostra bili, tramite tetti
generazione, quella degli under 40, di diventare protagonista della fotovoltaici messi
sulle abitazioni. di Fabio Gavelli
vita economica e civile del Paese.
Altri hanno rivolto
il proprio impegno alla riduzione
dei rifiuti in applicazione della
campagna Meno rifiuti pi ri-
sorse che propone dieci azioni
concrete e di semplice realizza-
zione per diminuire imballaggi e
sprechi. Ma ci sono cittadine che
hanno sviluppato i temi dellin-
tegrazione ( il caso di Novellara,
nel Modenese) oppure della
sicurezza: liniziativa Controllo
di vicinato stata sperimentata
a Traversetolo, nel Parmense,
dove i cittadini si organizzano
per pattugliare il territorio e
prevenire i furti. Insomma, c
una miriade di risposte che gi
funziona. Ma spesso tali progetti
non si conoscono e restano con-
finati ai paesi che pure li hanno
adottati con successo. La scuola
(www.altramministrazione.it)
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Febbraio / Marzo 5
 Notizie a margine
Una Lettera
per Sempre
Frastornati nelleuforia della
rivoluzione digitale, spesso ten-
diamo a dimenticare che gran
parte della gente (in Italia pi che
altrove)
continua a
comunicare
con parole
di carta.
Ora, scon-
tato il tri-
ste destino
di Emanuele Chesi
dei giorna-
li, permane
una circolazione cartacea fonda-
mentale per la vita individuale
ed associata: la corrispondenza.
Sentimentale o burocratica, au-
gurale o pubblicitaria, la lettera
unabitudine quotidiana mate-
riale che la mail ha solo intaccato
(tanto che una buona fetta di
utenti ancora stampa le mail per
consultarle e conservarle...).
Poste Italiane, che della corri-
spondenza dovrebbe teoricamente
fare la sua mission principale, ha
ora varato un piano che, proprio
partendo dalla Romagna, riduce
la consegna delle lettere ordinarie
a giorni alterni. Il disegno che sin-
travede ovviamente quello della
razionalizzazione del servizio,
tramite il taglio dei costi, a partire
dal personale. Lente si concentra
su altre funzioni pi remunerati-
ve: bancarie, assicurative,gli uffici
postali trasformati in bazaar.
Passer lidea che la corrispon-
denza un relitto del passato
da affondare quanto prima?
In un non indimenticabile ma
significativo film di Kevin Costner
(Luomo del giorno dopo, 19997),
un autonominato portalettere
la scintilla che riconduce alla
speranza un mondo post apoca-
littico degenerato nella brutalit
e nellindividualismo. La lettera
(di carta) e il senso di comunit.
Una lezione per Poste Italiane e
per noi, incollati davanti al video.
TUTTE LE PRESENTAZIONI Gli interventi di
Alleanza Coop 3.0, Deco Industrie, Apofru-
it/Terremerse e Coop 134 sono disponibili
allinterno della nostra app.
6 La Romagna Cooperativa - 2/2016
IMPRESE Allassemblea presentati quattro progetti di evoluzione tecnologica e organizzativa delle aziende associate
LINNOVAZIONE
SI FA COOPERATIVA
Sul palco hanno sfilato le case history di Deco, Alleanza Coop 3.0, Apofruit Italia e Coop 134
I
n nov a r e s ig n i f ic a
investire nellevolu-
zione dei processi,
nei prodotti, nelle
tecnologie. Ma fare
innovazione coope-
rativa significa anche con-
nettersi, mettersi in rete per
affrontare le nuove sfide del
mercato e garantire il pre-
sente e il futuro dei soci. Le
esperienze innovative di Co-
op Alleanza 3.0, Deco Indu-
strie, Apofruit e Coop 134
sono state illustrate nel cor-
so dellassemblea annuale di
Legacoop Romagna, quali
modelli dellevoluzione che il
mondo cooperativo sta por-
tando avanti.
Da un tempo in cui si
contavano seimila spacci,
oggi abbiamo sette coopera- GRANDE PARTECIPAZIONE Lassemblea di Legacoop Romagna ha richiamato pi di 400 delegati e autorit dalla Romagna e oltre.
tive della grande distribu-
zione organizzata, con una
presenza in 12 regioni, 419 e con un Cda espressione ne al territorio: la Gdo orga- dare un prodotto di qualit mo dato vito a una nostra
punti vendita, unica realt diretta della base sociale. Il nizzata in forma cooperativa pi elevata: nuove variet, filiera completa del grano.
della Gdo come cooperati- nostro un processo di ag- in grado di avere un rap- ibridazioni, il marchio So- In 10 anni abbiamo raddop-
va di consumo nel sud ha gregazione di cui si parlava porto virtuoso con i produt- larelli che rappresenta leli- piato fatturato e dipendenti.
ricordato Elio Gasperoni da 15 anni nelle cooperati- tori locali a favorire la cre- te della qualit, distribuito Crediamo nellinnovazione
di Coop Alleanza 3.0, che ve di consumo. La finalit scita economia nella filiera anche a Dubai. Apofruite e contro la rassegnazione e la
ha iniziato la propria atti- rafforzare limpresa rag- agroalimentare.Nel setto- Terremerse rappresentano il conservazione.
vit il 1 gennaio su un ter- giungere lefficienza econo- re agroalimentare gioca un braccio operativo del fresco, Dalla fusione fra Olmo e
ritorio che va dal Friuli alla mico-gestionale, garantire ruolo da protagonista lac- Pempa/Corer quello del pro- Nel Blu nata invece in di-
Puglia. Con 2 milioni 700 economie di scala, investire. cordo diaggregazione e spe- dotto industriale. cembre Coop 134, la pi
mila soci, 5 miliardi di fat- Ma anche sviluppare il pote- cializzazione fra le coopera- Giorgio Dal Prato, AD grande cooperativa sociale
turato e 22 mila lavoratori, re di acquisto dei consuma- tive di produttori Apofruit, di Deco Industrie, ha mo- di inserimento lavorativo-
Coop 3.0 la pi grande co- tori estendendo loffertae le la multifiliera Terremerse e strato come linnovazione dellEmilia Romagna. Al-
operativa di consumo italia- convenienze in ambiti mol- la OP ortofrutticola Pempa/ sia stato uno dei maggiori le coop sociali ha detto il
na, costituita in nove mesi teplici. E garantire attenzio- Corer per la valorizzazione fattori critici di successo- presidente Armando Ber-
della filiera ortofrutticola. per il gruppo, che riunisce i lini chiesto da un lato di
Illustrato da Mirco Zanot- marchi Scala, Loriana, Pi- stare sul mercato con servizi
ti, presidente di Apofruit, il neta. Con 550 dipendenti, competitivi, come ogni altra
processo iniziato nel 2013. 5 stabilimenti in Emilia-Ro- azienda, ma dallaltro anche
unintegrazione a rete magna, 155 milioni di euro di continuare nella missione
in ununica gestione dellin- di fatturato e 300 milioni dellinserimento lavorativo.
tera produzione ortofrutti- di confezioni vendute lan- La fusione mira a farci ope-
cola. Abbiamo puntato sul no, possiamo dire che ogni rare con maggiore efficienza
biologico come scelta strate- giorno 1 milione di consu- e competitivit, per resistere
gica: da tre mesi partita la matori acquista un prodotto e crescere. Coop 134 ha un
sperimentazione dellaven- Deco. Siamo stati i primi a fatturato di 12 milioni di eu-
dita di frutta bio sfusa negli lanciare la piadina arroto- ro, 350 dipendenti fissi con-
ipermercati e con il marchio lata, i biscotti funzionali e punte stagionali di 450, 160
Almaverde Bio abbiamo av- salutistici, i primi f laconi soci lavoratori. Per noi inno-
viato piccoli servizi di risto- in PET trasparente ricicla- vare fare sistema, metter-
razione. E investito sullin- to, siamo stati premiati per si insieme per fare meglio
nova z ione va r iet a le per i prodotti ecologici e abbia- (G.G.)
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Comunicazione
Consegnati
gli Attestati
della Scuola
Lassemblea di Legacoop
Romagna stata anche
loccasione per conse-
gnare gli attestati della
scuola di comunicazione
dellassociazione, a cui
hanno preso parte una
quindicina di giovani
quadri e dirigenti del
movimento cooperativo.
Durante le lezioni sono
stati affrontati tutti i
temi della comunicazio-
ne dimpresa, dal web
marketing al video.
IL DIBATTITO  Il presidente di Legacoop Emilia-Romagna ha posto il faro sulla capacit di evolversi delle cooperative
UNA PROGETTUALIT
OLTRE I CONFINI
Il primo gennaio saremo pronti per lAlleanza. Ora cabine di regia per piani integrati territoriali
L
a forza coope-
rat iva messa
in campo, co-
niugata con la
capacit di co-
st r uire nuove
imprese, pu contribuire a
portare innovazione tecnica
e sociale nel mondo in cui
ci troviamo. Cos Giovanni
Monti, presidente di Lega-
coop Emilia-Romagna, ha
sintetizzato la cifra degli
inter venti dellassemblea
annuale di Legacoop Roma-
gna. Lavoriamo per le co-
munit: la Romagna, il suo
territorio e la sua peculiarit
rappresentano un sistema
unico, per dare omogenei-
t ai progetti per il futuro.
Ci mettiamo a disposizione
per attivare una progettua-
lit che superi ogni confine
per dispiegarsi tra le coope-
rative, non solo aderenti a
Legacoop.
Monti ha rivendicato la
capacit di cambiamento
del sistema cooperativo, ri-
Febbraio / Marzo
SOLO NELLA APP Scaricando la app multi-
mediale della Romagna Cooperativa le foto
della cerimonia di consegna degli attestati
della Scuola Comunicazione.
cordando gli step che atten-
dono Legacoop in Emilia-
Romagna nei prossimi mesi.
Abbiamo scelto di superare
i territori provinciali e il 4
marzo si completer la rior-
ganizzazione con cui passe-
remo da 9 a 5 strutture ter-
ritoriali di rappresentanza.
Il primo gennaio 2017 sare-
mo pronti per costituire lAl-
leanza delle Cooperative Ita-
liane, luogo per riformare e
rilanciare la rappresentanza.
Come Legacoop dobbiamo
essere siamo in grado di dire
agli altri occorre cambia-
re, partendo in primo luogo
da noi stessi per costruire
una nuova rappresentanza
e attivare una progettualit
che coinvolga cooperative e
territorio. partendo da noi
che possiamo costruire una
nuova cultura progettuale.
Da qui al 15 aprile la pro-
posta costruire cabine di
regia per progetti integrati
territoriali, con tutti i sog-
getti disponibili a lavorare
IL VIDEO DELLINTERVENTO Laudio e il vi-
deo della relazione completa di Giovanni
Monti sono disponibili scaricando la app
della Romagna Cooperativa.
su un progetto comune. risposta concreta alla crisi.
I dati mostrano la resi- il segno di una capacit di
lienza del sistema coope- risposta che non dimentica
rativo. Dal 2008 a oggi la il lavoro come valore prin-
cooperazione ha aumentato cipale.
i propri occupati del 5%, no- Innovare, ha proseguito
nostante le crisi dramma- Monti, significa anche pro-
tiche che abbiamo dovuto gettare nuovi settori di atti-
affrontare soprattutto in al- vit per le cooperative. Le
cuni settori, mentre lecono- infrastrutture, lhousing,
mia territoriale segnava una la rigenerazione urbana, la
flessione. Abbiamo costruito tutela delle coste, ma anche
mille posti di lavoro con i lagricoltura, lagroalimenta-
workers buyout, dando una re, la pesca hanno mostra-
to la capacit di trascinare
nuova qualit, crescita e
sviluppo. E le cooperative di
servizi sono il luogo per lo
sviluppo di una grande piat-
taforma di sviluppo coope-
rativo.
Lobiettivo, ha concluso
il presidente di Legacoop
Emilia-Romagna, rilan-
ciare la capacit progettuale
della cooperazione. Dob-
biamo continuare a condur-
re una fortissima azione di
promozione cooperativa, per
distinguerci come soggetti
portatori di legalit, di sa-
na e giusta impresa, luoghi
di produzione della cultura
del fare insieme. La forma
cooperativa appartiene alle
nostre comunit e ad esse
deve rispondere. Il soggetto
cooperativo uno dei cardi-
ni e pilastri sociali di unidea
dello stare insieme, cos co-
me di unidea di ridistribu-
zione equilibrata ed equa del
reddito nei nostri territori
Giorgia Gianni
Terra Meticcia
La Cultura
dellEuropa
La crisi della fortezza Europa,
la crisi del vecchio continente che
non riesce a far fronte in modo
unitario e coerente allemergenza
profughi l, una rappresentazio-
ne plastica dei limiti anche delle
democrazie.
Perch a
fronte di per-
sone, singoli,
che cercano
di spendersi
per aiutare le
persone trat-
te in salvo, di Federica Angelini
come ci dicono
tante testimonianza dalla Grecia,
ma anche dalle altre frontiere
interne allEuropa (e come hanno
fatto tanti lampedusani nel corso
di questi anni), i nostri governi
sembrano incapaci di rappresen-
tare queste istanze solidali. O
perlomeno, gran parte dei nostri
governi (per una volta va detto che
la maglia nera non va allItalia, per
quanto molto di pi e meglio si po-
trebbe fare). E questo perch temo-
no che, passato il momento del soc-
corso, la gestione a lungo termine
possa provocare problemi enormi
e offrire materiale su cui costruire
consensi alle forze pi populiste,
quando non razziste. Secondo mol-
ti sociologhi le ragioni di questa
distanza umana dalla tragedia
dei nostri consimili nasce dal fatto
che anagraficamente pi nessuno
o quasi in Europa ha sperimentato
la fame e la guerra e dunque sono
incapaci di provare empatia verso
i profughi che scappano. E allora,
questa empatia, forse va cercata
altrove e coltivata perch non duri
il tempo di un istante. A salvarci, a
metterci quotidianamente di fron-
te alla nostra coscienza ormai for-
se anestetizzata ai telegiornali e
ai numeri delle stragi, ci sono i lin-
guaggi dellarte. A cui ancora una
volta faremmo bene ad affidarci
per leggere e capire e interpretare
e anche cambiare il mondo. Penso
alla fotografia che si aggiudicata
il World Press in cui un uomo fa
passare un bambino sotto il filo
spinato di una frontiera dellest
europeo. E ancora, lOrso doro
non sar andato a caso a Fuocam-
mare di Rosi, su ci che accade
nelle acque di Lampedusa. E pi
vicino a noi, dopo cinque anni,
tornato in scena, purtroppo pi
attuale che mai, Rumore di acque,
del teatro delle Albe. E, possiamo
metterci le file chilometriche per
ammirare le foto di mondi altri
di Steve McCurry a Forl. Ecco,
se non altrove, proviamo almeno
a ritrovarla l quellempatia. E
speriamo che anche chi guida go-
verni e continenti ogni tanto vada
a teatro o al cinema. Se lEuropa
non cultura, in fondo, cos?
Via DellArrigoni, 60
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SilvanaEditoriale

Comune di Forl

8 La Romagna Cooperativa - 2/2016