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Duo Mori ivi fra gli altri si trovaro,
d'oscura stirpe nati in Tolomitta;
de' quai l'istoria, per esempio raro
di vero amore, degna esser descritta.
Cloridano e Medor si nominaro,
ch'alla fortuna prospera e alla afflitta
aveano sempre amato Dardinello,
et or passato in Francia il mar con quello.
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Cloridan, cacciator tutta sua vita,
di robusta persona era et isnella:
Medoro avea la guancia colorita
e bianca e grata ne la et novella;
e fra la gente a quella impresa uscita
non era faccia pi gioconda e bella:
occhi avea neri, e chioma crespa d'oro:
angel parea di quei del sommo coro.
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Ludovico Ariosto, Orlando furioso, XIX morte di Cloridano; amore tra Angelica e Medoro
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Cento a cavallo, e gli son tutti intorno:
Zerbin commanda e grida che sia preso.
L'infelice s'aggira com'un torno,
e quanto pu si tien da lor difeso,
or dietro quercia, or olmo, or faggio, or orno,
n si discosta mai dal caro peso.
L'ha riposato al fin su l'erba, quando
regger nol puote, e gli va intorno errando:
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come orsa, che l'alpestre cacciatore
ne la pietrosa tana assalita abbia,
sta sopra i figli con incerto core,
e freme in suono di piet e di rabbia:
ira la 'nvita e natural furore
a spiegar l'ugne e a insanguinar le labbia;
amor la 'ntenerisce, e la ritira
a riguardare ai figli in mezzo l'ira.
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Angelica a Medor la prima rosa
coglier lasci, non ancor tocca inante:
n persona fu mai s aventurosa,
ch'in quel giardin potesse por le piante.
Per adombrar, per onestar la cosa,
si celebr con cerimonie sante
il matrimonio, ch'auspice ebbe Amore,
e pronuba la moglie del pastore.
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Frsi le nozze sotto all'umil tetto
le pi solenni che vi potean farsi;
e pi d'un mese poi stro a diletto
i duo tranquilli amanti a ricrearsi.
Pi lunge non vedea del giovinetto
la donna, n di lui potea saziarsi;
n per mai sempre pendergli dal collo,
il suo disir sentia di lui satollo.
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Se stava all'ombra o se del tetto usciva,
avea d e notte il bel giovine a lato:
matino e sera or questa or quella riva
cercando andava, o qualche verde prato:
nel mezzo giorno un antro li copriva,
forse non men di quel commodo e grato,
ch'ebber, fuggendo l'acque, Enea e Dido,
de' lor secreti testimonio fido.
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Fra piacer tanti, ovunque un arbor dritto
vedesse ombrare o fonte o rivo puro,
v'avea spillo o coltel subito fitto;
cos, se v'era alcun sasso men duro:
et era fuori in mille luoghi scritto,
e cos in casa in altritanti il muro,