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La giustizia amm. si contrappone alla giustizia comune che comprende tutti gli
istituti di tutela dei privati rispetto ad altri privati.
I rapporti tra cittadini, amministrazione e autorit giurisdizionale ordinaria
sono stati condizionati storicamente dalle vicende dei singoli Paesi.
Ad es. in Francia troviamo un sistema di contenzioso amm. nel quale le
controversie fra cittadino e P.A. sono devolute al giudice speciale (Consiglio di
Stato a cui si sono aggiunti in seguito i Tribunali amm. e le Corti amm.
dappello): un giudice inquadrato nel potere esecutivo e non gode di tutte le
garanzie previste per il magistrato ordinario; la sua giurisdizione
completamente separata da quella ordinaria, con la conseguenza che non si
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Ci non vuol dire che il cittadino fosse privo di tutele. Infatti, con la rivoluzione
si afferm anche il principio della resp. dellamministrazione nei confronti
dellassemblea legislativa
con leditto del 1831 Carlo Alberto costitu un Consiglio di Stato con funzioni
consultive e articolato in 3 sezioni:
1. Sezione dellInterno
2. Sezione di Giustizia, Grazie e affari ecclesiastici
3. Sezione di Finanza
Con lo stesso editto si stabil che il parere del Cons. di Stato dovesse essere
acquisito obbligatoriamente prima delladozione di certi atti (come ad es. gli
atti con forza di legge, regolamenti, conflitti tra giurisdizione ordinaria e
amm., bilancio generale dello Stato, liquidazioni del debito pubblico).
Inoltre, leditto assegn al Cons di Stato particolari competenze contenziose.
Con le regie patenti (atti ufficiali del re) del 1842, modificate con editto del
1847, fu istituito un vero e proprio sistema di contenzioso amministrativo.
si fondava sulla distinzione tra
Una serie di decreti reali del 1859 confermarono il sistema del contenzioso
amm. articolato per in Consigli di governo, come organi di 1 grado ( designati
anche come giudici ordinari del contenzioso amm.), e Consiglio di Stato, come
organo di 2 grado.
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il cittadino poteva
alcune materie elencate dalla legge erano affidate ai giudici ordinari del
contenzioso amm., quindi il binomio Consigli di governo Consiglio di
Stato. Queste materie riguardavano: i contratti di appalto dellamm.,
imposte dirette e tasse, trattamento economico dei dipendenti degli enti
locali, confini tra comuni, demanio stradale.
Di fronte a questo sistema erano inevitabili dei conflitti positivi o negativi tra
giudici e amministrazione e tra giudici del contenzioso e giudici ordinari.
Conflitti positivi 2 autorit rivendicano la stessa competenza;
Conflitti negativi 2 autorit escludono a propria competenza.
La soluzione a questi conflitti fu definita con la legge del 20 nov. 1859:
la questione poteva essere sollevata anche dal prefetto; la decisione dei
conflitti era assunta con decreto reale, previo parere del Consiglio di Stato, su
proposta del Ministro dellinterno e sentito il Consiglio dei ministri.
Formalmente la decisione spettava al re come titolare delle 2 funzioni,
giudiziaria e amm.; ma di fatto la decisione veniva formulata dal Ministro
dellinterno.
Dobbiamo aggiungere che ai giudici ordinari del contenzioso amm. non erano
affidati poteri di annullamento degli atti amm. Infatti la controversia verteva
non sullimpugnazione di un atto ma sui rapporti tra Amm. e cittadini.
In ogni caso, il giudice del contenzioso, se per la decisione della controversia
rilevava un atto, poteva interpretarlo, poteva rilevarne la nullit o linefficacia;
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era opportuno
La P.A. non era sottratta agli effetti della sentenza: anzi doveva
conformarsi al provvedimento del giudice. In questo modo si sanciva la
prevalenza del potere giurisdizionale sul potere amm. Si trattava di
prevalenza fra atti e non di prevalenza tra organi. Il problema fu che non
venne introdotto alcuno strumento che rendesse coercibile lobbligo
dellamm.
La riforma del 1865, molto probabilmente non intendeva incidere sulla tutela
giurisdizionale del cittadino: lobiettivo era quello di segnare il passaggio da un
sistema di tutela nei confronti della P.A. imperniato sul modello del contenzioso
amm. ad un sistema imperniato sul giudice ordinario; ma cmq un sistema che
avrebbe potuto assicurare unefficace tutela del cittadino nei confronti della
P.A. Bastava attuare in modo adeguato lart. 3 sulla tutela del cittadino nel
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se la controversia verteva su un
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Linsuccesso della riforma era addebitato al Cons. di Stato a causa delle sue decisioni
sui conflitti di attribuzione. Era necessario che i conflitti venissero decisi da un organo
indipendente e imparziale e solo il giudice ordinario poteva dare tali garanzie.
era una
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Per quanto riguarda gli atti politici, la loro sottrazione alla competenza della
quarta sezione non deve sembrare grave sia perch tale esclusione era gi
stata affermata a livello giurisprudenziale prima della l. 1889, sia perch anche
per altre materie era prevista una tutela ristretta: ad es. per la leva militare e
le controversie doganali era ammesso solo il ricorso per incompetenza e per
eccesso di potere.
La quarta sezione sindacava la legittimit dellatto amministrativo. In alcuni
casi, la legge attribuiva anche un sindacato in merito. In questi casi, se veniva
accolto il ricorso, la quarta sezione non doveva solo annullare latto impugnato,
ma poteva anche assumere una decisione in sostituzione di quella nel
provvedimento annullato. Fra le ipotesi di sindacato anche in merito, la legge
prevedeva quello dei ricorsi diretti ad ottenere ladempimento dellobbligo
dellautorit amministrativa di conformarsi al giudicato del tribunale che abbia
riconosciuto la lesione di un diritto civile o politico (giudizio di ottemperanza).
In questo modo veniva reso effettivo lobbligo dellamministrazione di
ottemperare al giudicato dei giudici ordinari.
Infine, la l. 6837/1890 attribu alla Giunta provinciale amministrativa una
competenza analoga a quella della quarta sezione ma limitata alla tutela nei
confronti degli atti amm. locali. Contro i provvedimenti della giunta era
ammesso il ricorso alla Quarta Sez.
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la disciplina del procedimento davanti alle Giunte provinciali amm. (anchesse con
carattere giurisdizionale);
avanti al giudice amm. a tutela degli interessi legittimi e laltro avanti al giudice
ordinario a tutela dei diritti soggettivi.
La l. 2840/1923, cui fece seguito il Testo Unico delle leggi sul Cons. di Stato,
cerc di porre rimedio a questi inconvenienti attraverso 2 innovazioni:
A. al giudice amministrativo, nei giudizi di sua competenza, fu riconosciuta
la capacit di conoscere in via incidentale le posizioni di diritto soggettivo
(fatta eccezione per le questioni relative allo stato e alla capacit delle
persone e alla querela del falso, riservate al giudice ordinario).
consentiva di evitare che la necessit di esaminare una questione
inerente a diritti soggettivi comportasse la sospensione del giudizio e la
rimessione della parti avanti al giudice civile.
In queste
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il d.l. 642/1948 istitu la Sesta sezione del Cons. di Stato, omologa alla
quarta e quinta.
Solo a partire dalla met degli anni 60, lincidenza dei principi costituzionali fu
+ evidente, con riferimento alle norme sullindipendenza del giudice (artt. 101
e 108 cost.). Infatti, fu dichiarata lillegittimit cost. di alcune giurisdizioni
speciali la cui disciplina non garantiva lindipendenza dei giudici (cio la giunta
prov. amm., le cui vertenze divennero di competenza del Cons. di Stato; e le
Sez. dei Tribunali amm. per il contenzioso elettorale).
Gli interventi della Corte Cost. e lavvio delle regioni a statuto ordinario resero
+ urgente lattuazione dellart. 125 Cost., sulla istituzione, in ogni Regione, di
un giudice amministrativo di 1 grado.
A tal fine, la l. 1034/1971 istitu, nei capoluoghi regionali, i Tar.
Sono giudici amm. di 1 grado, dotati di competenza generale per le controversie su
interessi legittimi, e per quelle su diritti soggettivi devolute alla giurisdizione esclusiva;
nonch per le controversie sulle operazioni elettorali per le elezioni amm. Lappello contro le
sentenze del Tar va proposto al Cons. di Stato, quale giudice amm. di 2 grado.
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assegn al giudice nuovi poteri: decidere, in base agli interessi coinvolti e alle
situazioni concrete, se allannullamento dellaggiudicazione dellappalto debba
seguire linefficacia del contratto; il potere di applicare dufficio sanzioni pecuniarie
alla P.A. che abbia affidato contratti senza espletare procedure di evidenza
pubblica o senza rispettare i termini dilatori stabiliti dalla legge.
Con lentrata in vigore del codice sono state abrogate quasi tutte le disposizioni
precedenti sul processo amm.; sono rimaste in vigore solo alcune disposizioni
del d.lgs. 53/2010.
La legge delega 69/2009 prevedeva che il Governo, entro 2 anni dallesercizio
della delega, potesse emanare altri d.lgs. con le correzioni e integrazioni rese
necessarie dallapplicazione pratica. E infatti, sono stati emanati il d.lgs.
195/2011 e il d.lgs. 160/2012.
Alcuni problemi:
il problema + grave leccessiva durata media del processo amm. soprattutto
alla luce dellart. 111 Cost. che sancisce il diritto alla ragionevole durata del
processo.
Il codice ha riproposto ed esteso gli strumenti di accelerazione gi introdotti da
normative precedenti: la possibilit di anticipazione nella fase cautelare della
decisione sul merito; sentenze succintamente motivate; la perenzione
straordinaria dei ricorsi ultraquinquennali. Tuttavia queste misure si sono
rivelate insufficienti perch allorigine della crisi vi una carenza di risorse che
si perpetua da tempo. La soluzione non pu essere nemmeno laggravamento
degli oneri fiscali: infatti laccesso alla giustizia non pu essere scoraggiato dai
costi elevati.
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In alcuni Paesi sono stati valorizzati gli ADR, cio i mezzi alternativi di
soluzione delle controversie: questi mezzi prevedono lintervento di un
soggetto qualificato e terzo rispetto alle parti, al quale possono essere
assegnate funzioni decisorie, di mediazione e conciliazione. I pi recenti
progetti di riforma della giustizia civile hanno dato rilievo agli strumenti di
conciliazione e di mediazione, a volte previsti come condizione di procedibilit
dellazione giurisdizionale. Procedure di conciliazione con gli utenti devono
essere previste anche nelle carte dei servizi dei gestori, pubblici o privati, di
interesse generale.
La legge istitutiva delle Autorit di regolazione dei servizi di pubblica utilit, per
le vertenze tra gestori e utenti o tra operatori, aveva previsto lassegnazione
alle stesse Autorit di funzioni di conciliazione e di arbitrato, prevedendo anche
lemanazione di un apposito regolamento governativo, che per non stato
mai approvato
Solo nel settore delle telecomunicazioni, alle Autorit per le garanzie nelle
comunicazioni sono state assegnate competenze specifiche per dirimere le
controversie tra operatori e utenti. E stato proposto di assegnare le stesse
competenze allAutorit per la vigilanza sui contratti pubblici. Ma oggi gli risulta
riconosciuto solo il potere di esprimere, su richiesta delle parti interessate,
pareri non vincolanti sulle questioni insorte nelle procedure di gara ed
eventualmente formulare ipotesi di soluzione.
Lintroduzione di modelli del genere appare pi problematica negli ambiti
devoluti alla giurisdizione amministrativa: un esempio di mezzo alternativo
rappresentato dallart. 25, 4 com. l. 241/90 modificato dalla l. 15/2005. Per il
caso di silenzio o diniego su istanze daccesso a documenti amministrativi,
prevista la possibilit di richiedere al difensore civico o alla commissione per
laccesso un riesame dellistanza, disciplinando puntualmente procedimento,
effetti della decisione e coordinamento con il ricorso giurisdizionale.
Il problema sta nel fatto che, in assenza di disposizioni positive, il termine per
il ricorso non sospeso per la pendenza di una procedura alternativa
il
sono irrinunciabili, in uno stato democratico, la garanzia e lampiezza della tutela nei
confronti della P.A., e non le nozioni e le forme attraverso cui tale tutela interpretata.
Invocare la nozione di
La P.A. pu realizzare i suoi fini anche operando nellambito del diritto privato,
e rispetto agli atti di diritto privato le posizioni soggettive non possono che
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neppure in presenza di atti unilaterali della P.A. che siano riconducibili al diritto
privato (ad es. la risoluzione unilaterale di un appalto pubblico).
Non vale, per, la conclusione opposta: lattivit unilaterale della P.A.
riconducibile al diritto pubblico, non si configura necessariamente come potere
amm.: pensiamo a vicende come la determinazione dellindennit di esproprio
o come liscrizione nei registri anagrafici. In tutte queste ipotesi il cittadino
titolare di un diritto soggettivo e il relativo contenzioso si svolge avanti al
giudice ordinario.
Collocare linteresse legittimo nellambito del diritto pubblico non risolve
tutti i problemi connessi allidentificazione di questa figura.
In passato sono stati presi in considerazione vari profili dellattivit amm. nel
diritto pubblico, per definire il potere tipico della P.A. Se vero che la nozione
di interesse legittimo si riconnette a quella di potere dellamm., esaminare
questi profili servir a cogliere meglio la figura dellinteresse legittimo:
Non c
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giuridicamente irrilevante.
Viene
si limitano ad accertare
soggettivi
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Il cittadino titolare di un
la tutela del
cittadino non deve essere condizionata dalla qualificazione delle posizioni sogg.
Il legislatore italiano si dovuto adeguare allimpostazione europea. Ad es.:
prima che la giurisprudenza ammettesse in via generale una responsabilit
della P.A. per lesione di interessi legittimi, per alcuni di essi fondati sulla
normativa Ue, il legislatore aveva dovuto introdurre una tutela risarcitoria,
delineando una netta distinzione rispetto agli interessi legittimi fondati sulla
normativa nazionale (che non godevano di tutela risarcitoria). Anche
linsostenibilit di questa distinzione port la Cassazione, nel 99, a riconoscere
in termini generali la risarcibilit delle lesioni a interessi legittimi.
Sicuramente il diritto dellU.E. determiner nel nostro Paese unattenuazione
della contrapposizione tra diritti sogg. e interessi legittimi in termini di tutela.
Per distinguere gli interessi legittimi dai diritti soggettivi, la giurisprudenza
della Cass. ha accolto una serie di criteri:
1) tesi della distinzione fra norme dazione e norme di relazione
disciplinano un potere e il suo esercizio
disciplinano un rapporto
intersoggettivo e i suoi effetti
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riconosciuto dallordinamento.
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solo il
legittimo
Mentre la tutela del diritto sogg. soddisfa direttamente la pretesa al bene della
vita in cui si sostanzia il diritto, la tutela dellinteresse legittimo attua solo un
soddisfacimento indiretto, che si realizza attraverso leliminazione degli atti
amministrativi lesivi.
Ad es.: diritto di credito la sua tutela si attua attraverso una pronuncia
giurisdizionale che impone ladempimento del credito
viene assicurato
la tutela si
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proprio, tutelabile.
suscettibile di tutela
il concorrente
Linteresse legittimo
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Vediamo quali atti comunitari hanno influito sulla nostra giustizia amm.:
-
Cmq gli interventi della Corte di giustizia non sembrano indirizzati a definire in
modo organico un diritto del cittadino alla tutela giurisdizionale nei confronti
dellamm. Lobiettivo della Corte di assicurare che le modalit di tutela
giurisdizionale negli ordinamenti nazionali siano adeguate allesigenza di
salvaguardare gli interessi dellU.E. Anzi, possiamo dire che esistono delle
divergenze significative rispetto ad alcuni principi costituzionali: ad es. la Corte
di giustizia ha ammesso che la tutela della riservatezza industriale, in alcuni
casi, possa prevalere sulla garanzia del diritto di azione.
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art. 2, 1 com. parit delle parti, contraddittorio e giusto processo (art. 111,
1 e 2 com. Cost.)
art. 2. 2 com. ragionevole durata del processo (art. 111, 2 com. Cost.)
alla legge e il cittadino deve essere tutelato quando lazione amm. si svolge in
modo illegittimo.
Le disposizioni costituzionali che tutelano il cittadino nei confronti dellamm. si
dividono in 3 gruppi:
1. disposizioni sul giudice
2. disposizioni sullazione
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Lart. 106 pone il principio dellaccesso per concorso; mentre lart. 107
garantisce linamovibilit dei magistrati.
Lindipendenza non una caratteristica propria del giudice ordinario ma
essenziale per lesercizio di ogni funzione giurisdizionale
La Corte Cost.
-
con sent. 55/66 dichiar lillegittimit delle disposizioni sulla composizione dei
Consigli di prefettura (giudici speciali sul contenzioso contabile, di 1 grado
rispetto alla Corte dei conti) perch alcuni componenti del collegio giudicante
erano funzionari statali dipendenti dal Governo;
con sent. 30/67 dichiar lillegittimit delle disposizioni sulla composizione della
Giunta provinciale amm. in sede giurisdizionale;
con sent. 49/68 dichiar lillegittimit delle disposizioni sulla composizione delle
Sez. per il contenzioso elettorale perch alcuni componenti erano funzionari
statali, altri erano designati da organi amm. con la possibilit di riconferma
dellincarico alla scadenza.
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I giudici amm. non sono soggetti al C.S.M., per, presso il Cons. di Stato
istituito un apposito organo di autogoverno dei giudici amm., il Consiglio di
presidenza della giustizia amm., di cui fanno parte il presidente del Cons. di
Stato e altri giudici amm. designati dal Cons. di Stato e dai Tar, nonch alcuni
cittadini scelti dalle Camere.
Il problema dellattuazione dei principi di indipendenza, imparzialit e terziet nella
giurisdizione amm. sta nel fatto che il Cons. di Stato svolge sia funzioni giurisdizionali
che funzioni consultive; ma sta anche nella prassi dei Governi di assegnare ai
consiglieri di Stato incarichi di stretta collaborazione con le autorit politiche.
Principi sullazione
Lart 24, 1 Cost. garantisce il diritto dazione, sia con riferimento alla tutela
dei diritti soggettivi, che alla tutela degli interessi legittimi. Tutti possono agire
in giudizio per la tutela di propri diritti soggettivi e interessi legittimi.
le due
tutele devono coordinarsi per assicurare la tutela di tutte le situazioni giuridiche sogg.
nell85 dichiar lincostituzionalit dellart. 21, ult. com. l. Tar che non
contemplava, per le controversie patrimoniali in materia di pubblico impiego, la
possibilit di adottare in sede cautelare le misure previste dallart. 700 c.p.c.
nell87 dichiar lillegittimit dellart. 44 t.u. Cons. Stato che non consentiva al
giudice amm., nelle controversie di pubblico impiego, di disporre dei mezzi
istruttori previsti nel processo del lavoro.
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La prima giurisprudenza della Corte afferm che lart. 24 Cost. garantisce che il
diritto di azione sia indefettibile e non che sia immediato. La Corte giustificava
la necessit del ricorso amm. basandosi sul fatto che il ricorso avrebbe
assicurato interessi dellamm. meritevoli di tutela.
Dobbiamo anche considerare che fino al 1971 valeva la regola secondo cui la
possibilit di ricorrere al giudice amm. era garantita solo nei confronti dei
provvedimenti definitivi dellamm.
amm. ordinari ammessi dalla legge.
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va sempre garantita la
Parit delle parti significa che ciascuna deve disporre degli stessi strumenti di
tutela.
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del ricorrente.
Certo, il principio del contraddittorio cozza con lesigenza di un giudizio celere.
Ma bilanciare le 2 esigenze (contraddittorio e speditezza) non facile.
Consideriamo anche che la speditezza del giudizio , oggi, di rilevanza
costituzionale, oltre a costituire un obbligo internazionale.
Mancando risorse economiche adeguate, il legislatore ha ripiegato su riti
speciali abbreviati, e ha ammesso la possibilit di anticipare la decisione del
ricorso alla fase cautelare. In questultimo caso, probabile che la decisione
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intervenga prima che le parti abbiano potuto svolgere attivit difensive (ad es.
presentazione del ricorso incidentale o dei motivi aggiunti).
La Corte Cost. intervenuta sul punto con sent. 427/99 ritenendo tali
disposizioni legittime. Tuttavia aggiunse che il giudice non pu adottare una
decisione accelerata se le parti hanno richiesto di svolgere ulteriori attivit
processuali che risultino obiettivamente rilevanti per il giudizio. In questo caso
il giudice deve rinviare la decisione per dare tempo alle parti per
ladempimento processuale. Questa regola oggi codificata allart. 60 c.p.a.
In sede di decisione della domanda cautelare, purch siano trascorsi almeno
20 gg dall'ultima notificazione del ricorso, il collegio, accertata la completezza
del contraddittorio e dell'istruttoria, sentite sul punto le parti costituite, pu
definire, in camera di consiglio, il giudizio con sentenza in forma semplificata,
salvo che una delle parti dichiari che intende proporre motivi aggiunti, ricorso
incidentale o regolamento di competenza, ovvero regolamento di giurisdizione.
Se la parte dichiara che intende proporre regolamento di competenza o di
giurisdizione, il giudice assegna un termine non >30gg. Ove ne ricorrano i
presupposti, il collegio dispone l'integrazione del contraddittorio o il rinvio per
consentire la proposizione di motivi aggiunti, ricorso incidentale, regolamento
di competenza o di giurisdizione e fissa contestualmente la data per il
prosieguo della trattazione.
I principi sullazione: art. 113 Cost.
Lart 113 detta una serie di regole che attengono alla tutela del cittadino nei
confronti della P.A. Queste regole sono espressione del principio secondo cui il
fatto che una P.A. sia parte in causa, o che il giudizio verta su un atto amm.,
non pu in alcun modo giustificare limitazioni alla tutela giurisdizionale del
cittadino.
A. ART. 113, 1 COM.
Contro gli atti della P.A. sempre (carattere assoluto) ammessa la tutela
giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di
giurisdizione ordinaria o amm.
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la regola secondo cui gli atti politici non possono essere impugnati non costituisce
una deroga al principio di cui allart. 113, ma una riaffermazione della estraneit
dellatto politico rispetto alla categoria degli atti amm.
lillegittimit parziale degli artt. 33-34 d.lgs. 80/98, che avevano delineato in
termini molto ampi la giurisdizione esclusiva in tema di pubblici servizi e di
urbanistica ed edilizia senza dare rilievo al collegamento fra materia della
controversia e potere amministrativo.
Nel 2006 la Corte tornata sul punto affermando che il collegamento pu
anche essere mediato cio indiretto.
La complessit del riparto di giurisdizione rende concreto il rischio che il
cittadino promuova lazione contro lamm. davanti a un giudice privo di
giurisdizione per quella controversia. In passato, ci produceva conseguenze
irreparabili: perch, una volta che il giudice adito dichiarava il proprio difetto di
giurisdizione, la parte poteva riproporre la domanda davanti al giudice dotato
di giurisdizione, ma se nel frattempo era maturato il termine di decadenza, la
nuova domanda veniva dichiarata inammissibile. Ad es.: il ricorso al giudice
amm., per limpugnazione di un provvedimento, soggetto a un termine di
decadenza di 60 gg, e in genere la sentenza del giudice ordinario declinatoria
della giurisdizione interveniva solo dopo questo termine.
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dallamm. nellambito
Questa tesi fu criticata alla fine dell800 e poi abbandonata perch anche
nellambito dei rapporti di diritto pubblico si potevano configurare diritti sogg.
la cui tutela era affidata al giudice ordinario (ad es. il diritto soggettivo del
proprietario espropriato ad ottenere lindennit di esproprio)
Dopo la legge del 1889, la previsione di 2 ordini di giurisdizione per la tutela
del cittadino nei confronti della P.A. ha reso necessaria la ricerca di regole
certe per il riparto della competenza fra giudice ordinario e IV Sez. La legge del
1889 non menzionava gli interessi legittimi, ma parlava in modo generico di
interessi. In discussione non sono stati solo i criteri per definire linteresse
legittimo come situazione giuridica. La discussione ha riguardato anche il piano
della tutela processuale: era necessario capire quali elementi della domanda
giudiziale dovevano essere considerati per stabilire se un soggetto faceva
valere in giudizio un interesse devoluto al giudice amministrativo.
Il dibattito si incentrato intorno a indirizzi della corte di Cassazione:
A. le origini del dibattito vengono ricondotte a una sent. Cass. 1891 e ai
successivi interventi della dottrina dalla quale fu prospettato il CRITERIO
DEL PETITUM
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la giurisdizione amm.
posizioni distinte
qualitativamente e non in
La giurisprudenza ha escluso la possibilit di una doppia tutela della medesima posizione del
cittadino nei confronti della P.A. Oggi, lespressione doppia tutela viene richiamata in
tuttaltro senso: cio per designare alcune ipotesi in cui il cittadino pu agire davanti al
giudice ordinario per far valere un proprio diritto sogg. ex art. 872 c.c., ma pu anche agire
davanti al giudice amm. per far valere un interesse legittimo; ad es. nelle vertenze in
materia ediliza il proprietario leso da una nuova costruzione del vicino, pu agire contro
questi in sede civile, e pu agire contemporaneamente davanti al giudice amm.,
impugnando il permesso di costruire rilasciato dal Comune per la nuova costruzione. Il
cittadino non fa valere la stessa posizione sogg. davanti al giudice amm. e al giudice
ordinario: in realt titolare di 2 posizioni distinte, una di interesse legittimo e laltra di
diritto sogg. Le 2 posizioni si riferiscono a rapporti distinti: il diritto sogg. nei confronti del
vicino, linteresse legittimo nei confronti della P.A.
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molto astratto.
In 2 luogo, si consolidato un atteggiamento diverso nelle 2
giurisdizioni: infatti, se il giudice ordinario ritiene che non sussista una
posizione di diritto sogg. rigetta la domanda per infondatezza; mentre il
giudice amm. che rileva linsussistenza di un interesse legittimo, solito
dichiarare inammissibile il ricorso, invece di respingerlo perch infondato.
I limiti interni della giurisdizione ordinaria nel processo di cognizione
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di essi.
Questa interpretazione stata accolta a lungo con favore dalla Cass.
Essa comporta una netta riduzione dei poteri del giudice ordinario, in
funzione dellesigenza generica di garantire linteresse pubblico.
Dopo lentrata in vigore della Costituzione, questa interpretazione risult
incostituzionale: infatti, oggetto di protezione non pu essere una
qualsiasi modalit con cui la P.A. persegua linteresse pubblico. La
garanzia pu riguardare solo latto amm., come espressione del potere
della P.A. definito dalla legge
principio di legalit.
Inoltre, latto che risulti inefficace non pu essere considerato
espressione di un potere della P.A.
dichiarativo
non implicavano da
sentenza che sia + idoneo e adeguato per la garanzia del diritto fatto valere
in giudizio. Allora, possiamo dire che l dove la P.A. non esercita un potere
in senso stretto, il giudice pu assumere la sentenza di condanna o
costitutiva + idonea alla tutela del diritto fatto valere in giudizio. Questa
conclusione accolta anche dallart. 63, 2 com. d.lgs. 165/2001, con
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concludendo il
un diritto sogg.
2) la valutazione degli atti amm. e dei regolamenti al fine della
dellatto amm. anche dufficio, per il solo fatto che latto un elemento
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lart. 4 non
giurisdizioni diverse.
La legge non precisa quali siano i poteri del giudice civile; si deve per
ammettere che il giudice, se accoglie il ricorso, deve poter intervenire sul
provvedimento di espulsione e disporne lannullamento. Questa
conclusione avvalorata dalla giurisprudenza cost. che ha riconosciuto al
giudice il potere di sospendere, in via cautelare, il decreto di espulsione.
La legge ammette che, in alcuni casi, nei confronti dello straniero che si
trattiene indebitamente nel territorio italiano, possa essere disposto
laccompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica. La l.
186/2002 stabiliva che il provvedimento di accompagnamento forzato,
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Per i giudizi civili in cui sia parte unamm. statale, lart 25 c.p.c. assegna la
competenza territoriale al giudice del luogo ove ha sede lavvocatura dello
stato (foro erariale). La modifica della competenza per territorio non si estende
alle controversie di lavoro.
Nelle cause promosse contro le amm. statali, gli atti introduttivi del giudizio
devono essere notificati allamm. statale (intesa come Ministero) competente,
nella persona del rispettivo ministro, presso lufficio dellAvvocatura dello Stato
nel cui distretto ha sede il giudice adito. Lerrore nellidentificazione dellamm.
statale competente deve essere eccepito dallAvvocatura dello Stato non oltre
la 1 udienza. Se viene eccepito, il giudice fissa un termine per la rinnovazione
dellatto e la rinnovazione tempestiva preclude qualunque decadenza.
Il giudice ordinario e le controversie di lavoro dei dipendenti delle P.A.
Prima della riforma del 93, per i dipendenti degli enti pubblici erano previste 2
discipline
i dipendenti degli enti pubblici
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dipendenti della P.A., che tuttavia non costituiscono una disciplina alternativa a
quella del settore privato, ma comportano solo deroghe ad essa.
La nuova disciplina non si applica a tutte le categorie di dipendenti di P.a.
Alcune categorie rimangono regolate dai principi sul rapporto di pubblico
impiego: magistrati ordinari e amm., avvocati dello stato, personale militare e
delle forze di polizia, personale della carriera diplomatica, parte del personale
della carriera prefettizia, personale di alcune Autorit indipendenti, professori e
ricercatori universitari.
distinguiamo 2 settori del personale delle P.A.: uno assoggettato al regime
contrattuale e la cui tutela giurisdizionale affidata al giudice del lavoro; e laltro
assoggettato al regime del pubblico impiego, le cui vertenze spettano al giudice
amm. in sede di giurisdizione esclusiva.
Invece, le vertenze concernenti comportamenti anti-sindacali della P.A. risultano
devolute tutte al giudice ordinario.
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di questi beni.
Si ritiene che non possano essere assoggettati ad esecuzione forzata
neppure i beni del patrimonio indisponibile: infatti lart. 514, 5 com.
c.p.c. dichiara impignorabili i beni necessari per ladempimento di un
pubblico servizio. Solo i beni del patrimonio disponibile sono passibili di
esecuzione forzata.
terzi. La Cass. sembra far eccezione solo per quei fondi pubblici che siano
soggetti a un particolare vincolo di destinazione, imposto da una legge
speciale.
La sentenza del giudice civile pu essere eseguita, oltre che nelle forme
previste dal c.p.c., anche nelle forme del giudizio di ottemperanza, davanti al
giudice amm. (a scelta del creditore della P.A.). A questa tesi si contrapponeva
una giurisprudenza minoritaria che delineava i 2 rimedi come alternativi: cio
se la sentenza comportava un adempimento vincolato per lamm. (ad es.
condanna al pagamento di somme di denaro) si poteva esperire solo
lesecuzione civile. Questa tesi, per, poneva dei limiti che non trovavano alcun
fondamento nella legge.
Oggi, lart. 112, 2com., c.p.a. riconosce in via generale, lammissibilit del
giudizio di ottemperanza per lesecuzione delle sentenze del giudice ordinario
passate in giudicato. In tale giudizio, il giudice amm. esercita una giurisdizione
anche in merito e pu provvedere, direttamente o attraverso un commissario,
ad assumere tutte le iniziative necessarie per eseguire la sentenza.
77
lannullamento dufficio, che non sono configurabili per gli atti giurisdizionali.
Esistono varie tipologie di ricorsi amm., la cui disciplina generale contenuta
nel DPR 1199/71: ricorso gerarchico, gerarchico improprio, di opposizione,
straordinario. Il ricorso gerarchico (ammesso in presenza di una relazione
gerarchica fra organi) e il ricorso straordinario (ammesso nei confronti di
provvedimenti definitivi) hanno carattere di rimedi generali, cio la loro
esperibilit non richiede una disposizione specifica). Gli altri invece, hanno
carattere di rimedi tassativi, perch sono esperibili solo quando sono previsti
da una specifica disposizione. Tali ricorsi vengono variamente classificati:
1. RICORSI ORDINARI E RICORSI STRAORDINARI
sono ammessi solo nei confronti di un
circostanze contingenti.
quella questione.
ordinario, la definitivit si pu
Per valutare la rilevanza che assume oggi la distinzione fra ricorsi ordinari e
straordinario, utile considerare che:
79
impugnato. Ma leliminazione
ricorso in opposizione.
di decidere il ricorso.
80
questa logica potrebbe porsi il problema della tutelabilit anche degli interessi
semplici o di fatto. Lesclusione di questi interessi appare coerente con la
constatazione che nel nostro ordinamento i rimedi giuridici sono proponibili
solo da parte di certe categorie di soggetti, selezionati in base agli interessi di
cui affermano di essere titolari. I rimedi a legittimazione diffusa sono
eccezionali e corrispondono alle azioni popolari.
Tutti i ricorsi amministrativi hanno carattere di rimedi formali: sono
assoggettati a modalit particolari di presentazione e a termini tassativi di
proposizione. La loro violazione preclude la configurabilit dellimpugnativa
come ricorso e la contestazione della legittimit dellatto impugnato varrebbe
come semplice esposto. Per, non essendo dei rimedi processuali, i ricorsi
amministrativi non sono soggetti a forme o istituti specifici dei mezzi di tutela
giurisdizionale: ad es. per la loro presentazione non necessaria la
rappresentanza di un avvocato.
Il ricorso gerarchico: procedimento e decisione.
Il DPR 1199/71 detta una disciplina del ricorso gerarchico.
Il ricorso gerarchico
spetta allamm.
Quando lorgano
85
le decisioni
89
un rimedio generale
il c.p.a. ne ha circoscritto la portata alle sole vertenze che risultino
devolute al giudice amm.
90
il parere vincolante
non c
come obiettivo proprio una tutela + adeguata dei diritti sogg., prevedendo, tra
le altre cose, unazione autonoma di condanna.
Prima del c.p.a., si dubitava della possibilit di configurare il processo amm.
come modello unitario; infatti, molti autori avevano proposto di individuare,
anzich un processo unitario, una serie di modelli distinti: un giudizio sugli atti
(come i ricorsi di impugnazione dei provvedimenti), un giudizio su interessi
legittimi, un giudizio su diritti soggettivi, ecc. A ciascuno di questi modelli
corrisponderebbe una disciplina propria.
Unificare questi modelli significherebbe o dare luogo a generalizzazioni estreme
(come avviene nel caso di chi riduce il giudizio amm. in un mezzo di
contestazione della legittimit di unattivit specifica dellamm.) oppure
ricondurre la nostra giurisd. amm ai modelli del contenzioso amm. (nel qual
caso, lelemento proprio del processo amm. sarebbe rappresentato dal fatto
che lazione viene proposta necessariamente contro lamm.).
Nel c.p.a. sono previste azioni diverse, talvolta basate sulla distinzione
interessi legittimi/diritti sogg., alle quali corrispondono contenuti diversi delle
sentenze di merito. Quindi, appare evidente lo sforzo di superare il modello
solo impugnatorio del processo amm.; cos come appare evidente la volont di
assicurare una omogeneit del processo amm. proponendone una disciplina
unitaria, anche a costo di qualche forzatura.
Il processo amm. oggi assoggettato a tutta una serie di regole comuni che
riguardano profili fondamentali come: le modalit di introduzione del giudizio,
lattuazione del contraddittorio, listruttoria, lesecuzione della sentenza, ecc
In questo modo possiamo analizzare lo svolgimento del processo amm. in
modo unitario.
Le classificazioni generali: la giurisdizione di legittimit
Lart 7, 3 com. c.p.a. conferma larticolazione tradizionale della giurisd. amm.
in: giurisdizione generale di legittimit, esclusiva ed estesa al merito.
ne viene definito lambito nel 4 com.: Sono attribuite alla giurisdizione generale di legittimit
del giudice amm. le controversie relative ad atti, provvedimenti o omissioni delle P.A.,
comprese quelle relative al risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi e agli altri
diritti patrimoniali consequenziali, pure se introdotte in via autonoma.
96
Solo per le questioni relative allo stato e alla capacit delle persone e per
lincidente di falso, ogni decisione riservata al giudice ordinario. Infatti, si
tratta di questioni che possono essere decise solo con efficacia di giudicato e
non possono essere oggetto di cognizione da parte di un giudice diverso da
quello istituzionalmente competente.
Rispetto allincidente di falso, la riserva al giudice ordinario comporta degli
inconvenienti: perch, se il giudice amm. ritiene che il documento sia rilevante
per la decisione, deve sospendere il giudizio finch non passa in giudicato la
sentenza sul falso.
Ma, in questo modo, la sentenza del giudice amm. tarder e ci sembra in
contrasto con i principi costituzionali e soprattutto con il canone della
ragionevole durata del processo. La Corte Cost., per, non ha rilevato alcuna
illegittimit ritenendo che la riserva al giudice ordinario della pronuncia sul
falso sia espressione di una legittima discrezionalit legislativa.
Rispetto alla giurisd. estesa al merito, nei casi di giurisd. di legittimit, il
giudice amm. ha meno poteri: infatti, se accoglie il ricorso contro un
provvedimento, pu annullare latto impugnato, se lo ritenga viziato per
incompetenza, violazione di legge ed eccesso di potere, ma non pu sostituirlo
con un proprio atto; nei giudizi sul silenzio, pu ordinare allamm. di
provvedere entro un certo termine, senza potere provvedere in via sostitutiva.
Giurisdizione esclusiva
In alcune ipotesi assegnata al giudice amm. una giurisdizione anche sui diritti
soggettivi (come giurisdizione esclusiva).
giudice amm. non solo per tutelare interessi legittimi lesi dalla P.A. o per
ottenere il risarcimento dei relativi danni, ma anche per tutelare diritti che egli
vanta nei confronti di unamm.
Le materie di giurisd. esclusiva sono sempre + numerose e sono elencate
nellart. 133 c.p.a.:
i ricorsi contro gli atti del CONI e delle Federazioni sportive che non
hanno rilevanza solo nellordinamento sportivo e che non sono riservati
agli organi di giustizia sportiva.
pu
giudice amm. in via esclusiva delle controversie sul diritto di accesso, anche
quando promosse nei confronti di privati gestori di pubblici servizi, o
limitatamente alla loro attivit di pubblico interesse. La legge, ai fini
dellesercizio del diritto di accesso, assimila questi soggetti privati alla P.A.
Ragioni analoghe valgono per lart 133 c.p.a., lett. c) che assegna alla giurisd.
esclusiva in materia di pubblici servizi anche le controversie proposte nei
confronti dei provvedimenti adottati dal privato gestore di un pubblico servizio
in un procedimento amm. Le vertenze sullaffidamento di contratti da parte di
soggetti privati tenuti ad osservare le procedure di evidenza pubblica o le
norme comunitarie sui contratti pubblici, in base allart. 133, lett. e) c.p.a.,
sono devolute al giudice amm.
La giurisd. esclusiva nel c.p.a.: problemi e nuove prospettive
La giurisdizione esclusiva fu introdotta dal legislatore perch in molte vertenze
interessi legittimi e diritti risultavano strettamente correlati. Un riparto fondato
sulla natura delle posizioni soggettive avrebbe potuto obbligare il cittadino a
promuovere pi giudizi in relazione alla stessa vicenda: lassegnazione di una
vertenza alla giurisdizione esclusiva doveva essere un modo per semplificare.
Infatti, per individuare il giudice competente non si doveva + valutare la
posizione sogg. ma la materia della vertenza (CRITERIO DELLA MATERIA art.
7, 5 com.). Per, stabilire se la vertenza inerisca o meno alla materia
devoluta alla giurisd. esclusiva non sempre agevole. Le difficolt nascono da
varie circostanze:
1. nel codice, le disposizioni sulla giurisd. esclusiva non sono omogenee e
rispecchiano una nozione di materia non uniforme. Nellart 133 c.p.a., in
alcuni casi, la devoluzione al giudice amm. prevista rispetto ad una
generalit di controversie, definite per linerenza a un istituto generale (si
pensi al pubblico impiego); in altri casi, disposta rispetto ad istituti
specifici (tutela del diritto daccesso) o rispetto a singoli procedimenti o
provvedimenti (in questultimo caso, il giudice amm. pu decidere anche
su vizi che determinano la nullit dellatto).
102
2. Anche gli istituti contemplati non sono omogenei: sono considerati atti e
provvedimenti unilaterali, ma anche accordi, talvolta vertenze di ogni
genere purch inerenti alla materia.
3. Rispetto a situazioni simili le previsioni di giurisd. esclusiva risultano
eterogenee: ad es. la giurisd. esclusiva in materia di contratti pubblici
non si estende alla fase esecutiva del contratto, mentre nel caso degli
accordi pubblici non incontra questi limiti e nel caso delle concessioni
amm. incontra limiti nel fatto che la vertenza inerisca a indennit, canoni
e altri corrispettivi.
4. I limiti concreti di una materia risultano incerti: ad es. in tema di
urbanistica, lart. 133, lett. f) definisce la materia urbanistica come quella
che concerne tutti gli aspetti del territorio, quindi in modo molto generico
Di fronte a tali difficolt, in passato, Cass. e Cons. di Stato avevano dibattuto
sulla possibilit di adottare criteri estensivi o restrittivi per la lettura delle
previsioni di giurisdizioni esclusiva. La Corte Cost., intervenendo sul punto con
sent. 204/2004, ha sottolineato lesigenza di una interpretazione della giurisd.
esclusiva rispettosa dellart. 103 Cost. Secondo la Corte, lassegnazione di
materie alla giurisd. esclusiva deve presupporre una relazione (anche mediata)
fra lambito devoluto alla giurisd. esclusiva e un potere amm.
Questa conclusione richiede alcuni chiarimenti.
In primo luogo, la Corte Cost. non ha considerato come potere amm. solo
quello che si esprime in via unilaterale, attraverso provvedimenti; anche gli
accordi pubblici sono riconducibili al potere amministrativo, tant che la legge
li considera nel contesto di un procedimento, come alternativa ad un
provvedimento.
In secondo luogo, la Corte non ha voluto limitare la giurisd. esclusiva alle sole
vertenze che investano un potere amministrativo, il quale si esprime
solitamente attraverso atti amministrativi rispetto ai quali la situazione sogg.
in genere di interesse legittimo. La possibilit di una giurisdizione
amministrativa estesa ai diritti ammessa dalla Cost. e la giurisdizione
esclusiva comprende ormai anche la tutela rispetto agli atti paritetici, che non
103
104
In questo modo viene rispettato il principio per cui la tutela dei diritti assegnati
alla giurisdizione esclusiva non deve essere inferiore a quella offerta dal giudice
civile.
105
nuovo atto, oppure modifica o riforma quello impugnato. Questo quello che
caratterizza la giurisdizione di merito.
Per quanto riguarda loggetto della cognizione non ci sono molte differenze
rispetto alla giurisdizione di legittimit: infatti, da quando stata introdotta
lazione di adempimento, il giudice amm. non accerta solo se un
provvedimento sia illegittimo, ma con la propria pronuncia stabilisce anche
quale atto debba adottare lamm. nel caso concreto.
Non superato il problema di fondo che attiene ai rapporti fra giurisdizione e
attivit amm., nei casi di giurisdizione di merito. Il tema ha un rilievo specifico
per il giudizio di ottemperanza. Mentre gli altri casi di giurisdizione di merito
non vertono su attivit discrezionali della P.A., nel giudizio di ottemperanza in
discussione pu essere anche una inottemperanza a un giudicato che concerne
attivit discrezionali. Il c.p.a. non pone limiti al potere del giudice di adottare
pronunce sostitutive in sede di ottemperanza. Per valutare questa particolarit,
che riguarda il rapporto fra giudice amm. e P.A., si deve considerare che il
giudizio di ottemperanza ha sue caratteristiche tipiche, che lo collocano in un
contesto diverso anche dalle altre ipotesi di giurisdizione di merito. Infatti, non
identifica un semplice giudizio di cognizione, ma lo strumento per assicurare
lesecuzione di un giudicato che la P.A. non abbia adempiuto. Lesigenza di
assicurare la completezza della tutela delle posizioni soggettive, in presenza di
un giudicato rimasto ineseguito, e la necessit di garantire con lesecuzione
giurisdizionale le stesse utilit che avrebbero dovuto essere realizzate dalla
P.A. inadempiente aiutano a comprendere lo scostamento dai principi generali.
108
Se latto
essere introdotta dal giudice. Secondo questa tesi tutte le posizioni giuridiche
soggettive riceverebbero una tutela sufficiente attraverso il giudizio di
ottemperanza.
A seguito del d.lgs. 160/2012 il problema non si pone + perch lazione di
adempimento stata introdotta in maniera inequivocabile.
Lassetto delle azioni esperibili nel processo amm. va definito tenendo conto
del principio, sancito nellart. 34, 2 com., c.p.a., in base al quale in nessun
114
situazione di fatto alla situazione di diritto cos come risulta nella sentenza, che
pu essere anche solo di mero accertamento.
Se lamm. disattende tale dovere esperibile il giudizio di ottemperanza, che
assicura lesecuzione della sentenza e di tutti gli obblighi che ne derivano.
Lazione di accertamento deve ammettersi anche quando la vertenza abbia ad
oggetto un provvedimento nullo. In questo caso, non c spazio per unazione
costitutiva: infatti, latto nullo non produce effetti giuridici, mentre lazione
costitutiva presuppone che latto impugnato sia produttivo di effetti. Nei casi di
giurisdizione di legittimit, un provvedimento che non produce effetti, non
estingue neppure eventuali situazioni di diritto soggettivo del cittadino e
la
il
il giudice amm.
la
120
121
anche se
lordine allamm.
il giudizio non attua una tutela costitutiva, di annullamento del diniego di accesso,
n determina un ordine generico di provvedere, ma si conclude con una sentenza
che contiene un ordine specifico. Infatti, il giudizio riguarda direttamente il diritto del
cittadino ad accedere al documento e la sussistenza delle condizioni di legge per tale
accesso. Tra laltro, le controversie in tema di accesso sono devolute alla giurisd.
esclusiva del giudice amm.
Una volta che il giudice ha accertato che il cittadino ha diritto allaccesso, non c
spazio per una ulteriore attivit amm. Ecco perch il giudice ordina direttamente
allamm. di esibire il documento.
Le associazioni
126
sullimpugnazione di atti
lesivi della parit tra
gruppi linguistici della
provincia
sullapprovazione di bilanci
concernenti la maggiore
provinciali e regionali
rappresentativit di associazioni
sindacali tra lavoratori appartenenti ai
gruppi linguistici tedesco e ladino
Per queste competenze agisce come giudice in unico grado. Infatti, la sua
pronuncia definita lodo arbitrale non soggetto ad alcuna impugnativa. Tutte
le altre pronunce della sezione autonoma sono impugnabili davanti al Cons. di
Stato del quale, per, deve far parte almeno un consigliere appartenente al
gruppo di lingua tedesca della provincia di Bolzano.
I CRITERI GENERALI DI RIPARTO DELLA COMPETENZA TRA I TAR art. 13 c.p.a.
Il Tar competente per limpugnazione di atti emessi da organi che hanno la
loro sede nella sua circoscrizione (criterio della sede dellorgano).
temperato da quello dellefficacia dellatto: se gli atti impugnati hanno effetti diretti
limitati al territorio di una regione o di una sua parte, competente il Tar nella cui
circoscrizione si producono gli effetti dellatto, anche se si tratta di atti emanati da
organi dello Stato o di enti pubblici che hanno la loro sede in altre circoscrizioni.
In tutti gli altri casi, se gli atti amm. sono statali competente il Tar Lazio; se gli atti
amm. sono di altre amm., competente il Tar nella cui circoscrizione ha sede lente.
127
Nei confronti delle sentenze del Tar Sicilia, lappello va proposto al Consiglio di
Giustizia amministrativa per la regione siciliana. Dopo la sent. 61/75 che ha
dichiarato illegittimo lart. 40 l. Tar, il C.d G.A.p.R.S si presenta come un
131
si pu pronunciare validamente
individua loggetto su
soggetta alle
regole del processo, su un piano di parit rispetto alle altre parti, senza
immunit o privilegi.
Lamm. che ha emanato latto impugnato viene chiamata in giudizio perch si
controverte su un suo atto.
siano ancora scaduti i termini per un loro ricorso principale e il loro intervento
pu essere a carattere litisconsortile. Se intervengono nel giudizio promosso da
altri, ovviamente accettano lo stato e il grado in cui il giudizio si trova e non
possono far riaprire fasi processuali gi concluse.
decisiva losservanza
v
del termine di decadenza per il ricorso. In questo modo si favorisce
laccorpamento in un unico giudizio delle contestazioni mosse da + parti contro
lo stesso atto.
ALTRI SOGGETTI INTERESSATI AL GIUDIZIO si ammette la partecipazione
al giudizio per chi subisca gli effetti del provvedimento impugnato solo in via
indiretta, in virt di una relazione giuridica con una parte necessaria: ad es.
linquilino, rispetto allimpugnazione, da parte del proprietario, dellordinanza
135
136
integrata solo dai motivi aggiunti e dal ricorso incidentale. Nei giudizi in
materia di diritti devoluti alla giurisdizione esclusiva, pu essere integrata dalle
domande riconvenzionali.
Il giudice amm. pu sempre accertare dufficio la nullit di atti rilevanti nel
giudizio.
Le eccezioni di merito sono soggette alla disciplina loro propria in base al diritto
sostanziale.
Le eccezioni di rito, solo in casi particolari, sarebbero riservate alle parti
(eccezioni in senso stretto). Il caso quello delleccezione di tardivit del
ricorso, cio si eccepisce che la piena conoscenza dellatto impugnato
avvenuta dopo il termine per limpugnazione tempestiva. Il c.p.a. ha
riconosciuto che la tardivit possa essere rilevata anche dufficio dal giudice,
ma solo quando emerga dagli atti del giudizio. Quando viene eccepito dalla
parte, essa ha lonere di provare la tardivit del ricorso.
Non si pu
sul modello di quanto stabilito dallart 101 c.p.c, anche nel processo
amm., stata affermata la regola secondo cui il giudice, se ritiene di
adottare una decisione del ricorso sulla base di un questione rilevata
dufficio, deve sottoporla previamente alle parti.
delle regole del processo civile. La soluzione positiva era avvalorata dallidea
per cui il c.p.c. identificava la legge processuale come generale, mentre le
disposizioni sul processo amm. si configuravano come norme speciali.
Nel dibattito precedente al codice, prevalsa la convinzione che il rinvio alla
norma processual-civilistica non potesse intervenire in modo indiscriminato,
ma richiedesse una valutazione sulla compatibilit dei 2 ordinamenti rispetto
ad un determinato istituto.
Il processo amm. un sistema processuale autonomo e distinto da quello
civile. I rapporti fra i 2 sistemi non possono esser risolti nei termini del
rapporto fra una disciplina generale e una speciale.
Pensiamo al tema delle utilit assicurate dal processo. Questo tema, nel caso di
processo amm., risulta condizionato dal riferimento a posizioni di potere
dellamm.,
141
142
impugnato. Per vizio di un atto, si intende uno dei 3 ordini di vizi di legittimit
che comportano lannullabilit dellatto: incompetenza, violazione di legge,
eccesso di potere.
Le ragioni di tutela
La legge assicura
una parte della giurisprudenza si era orientata nel senso di negare una
conoscenza generica o indiretta dellatto, ai fini della decorrenza del termine:
infatti, la piena conoscenza avrebbe richiesto una conoscenza + completa del
provvedimento. La giurisprudenza prevalente sembra per ferma sulla
posizione tradizionale, dato che il codice non ha dettato disposizioni innovative.
Il termine per la notifica del ricorso sospeso dal 1 agosto al 15 settembre di
ogni anno, per le ferie giudiziarie. Solo i termini relativi alle azioni cautelari non
sono sospesi.
Per i giudizi proposti a tutela di diritti sogg. che non comportano
limpugnazione di provvedimenti, non opera un termine di decadenza per il
ricorso. Dato che non viene impugnato un provvedimento, non valgono le
esigenze che hanno determinato lassoggettamento del ricorso a un termine
decadenziale. La notifica del ricorso, in questi casi, non soggetta a termini
perentori, ferma restando la disciplina della prescrizione per il diritto fatto
valere in giudizio.
Nel caso di silenzio dellamm., il Cons. di Stato sosteneva lapplicazione del
termine di 60 gg, ma poi il codice ha stabilito che, nel caso del silenzio, il
ricorso pu essere proposto fintanto che dura linadempimento. In + stato
introdotto un termine decadenziale di 1anno, che decorre dalla scadenza del
termine per lultimazione del procedimento.
Un termine di 180 gg stato introdotto dal codice per la notifica del ricorso
diretto a far dichiarare la nullit di un atto amministrativo; cmq la nullit pu
essere eccepita dalla parte resistente o rilevata dufficio dal giudice, anche
dopo il decorso di tale termine.
Infine, previsto un termine di 120 gg per proporre la domanda di
risarcimento dei danni per lesione di interessi legittimi.
DEPOSITO Loriginale del ricorso, con la prova della notifica, deve essere
depositato a pena di irricevibilit, entro 30 gg dal perfezionamento dellultima
notifica, presso la segreteria del Tar adito. Per, la parte pu procedere al
deposito subito dopo aver richiesto la notifica e prima della consegna). Con il
deposito del ricorso si attua la costituzione in giudizio del ricorrente.
In origine, nel caso di impugnazione di provvedimenti, era previsto che il
146
parti intimate non preclude di rilevare la decorrenza del termine perentorio per
la notifica del ricorso.
I motivi aggiunti
Una volta decorso il termine per limpugnazione, non possibile proporre
ulteriori censure nei confronti dellatto impugnato. Se tale regola fosse
applicata in modo rigido, potrebbe compromettere lo stesso diritto di azione.
Infatti, spesso il cittadino viene a conoscenza di un vizio del provvedimento
dopo che decorso il termine per proporre ricorso: cio il ricorso iniziale pu
essere stato proposto senza che il ricorrente conoscesse in modo completo gli
atti impugnati. Per colmare linferiorit del ricorrente, la giurisprudenza ha
ammesso che il ricorrente, che abbia gi impugnato un provvedimento e solo
successivamente venga a conoscenza di un altro vizio, possa integrare il
ricorso con i motivi aggiunti.
In origine, i motivi aggiunti erano latto col quale il ricorrente modificava la
domanda, facendo valere vizi del provvedimento impugnato dei quali fosse
venuto a conoscenza dopo la notifica del ricorso (ad es. a seguito del deposito
di un documento da parte dellamm.; oppure in occasione dellistruttoria).
Una parte della giurisprudenza ha ritenuto poi che il ricorrente, con i motivi
aggiunti, potesse introdurre nel giudizio anche vizi di altri provvedimenti,
connessi con quello impugnato. In questo modo, limpugnazione con motivi
aggiunti realizzerebbe esigenze di economia processuale e consentirebbe al
giudice di avere una conoscenza + completa dei fatti e dellattivit amm.
Queste esigenze sono state recepite dallart. 43 c.p.a. che, oltre ad ammettere
che con i motivi aggiunti possano essere proposte nuove ragioni a sostegno
delle domande gi proposte, stabilisce che con le stesse modalit possano
essere proposte domande nuove purch connesse a quelle proposte.
Domande nuove sono anche quelle proposte contro atti sopravvenuti nel corso
del giudizio di annullamento, purch connessi con quello impugnato: ad es. se
un cittadino ha impugnato una dichiarazione di pubblica utilit di una certa
amm. e in base a tale dichiarazione la stessa amm. emana il decreto di
esproprio, quel cittadino pu impugnare il decreto di esproprio con motivi
148
com. c.p.a., deve procedere col deposito del provvedimento impugnato e degli
atti del procedimento anche se non si costituisca in giudizio. E se non provvede
spontaneamente, sar il giudice ad ordinarle ladempimento.
Del deposito dei documenti, la segreteria del Tar deve dare notizia alle parti
costituite. In questo modo, le parti possono venire a conoscenza di vizi o atti
non noti ed eventualmente proporre motivi aggiunti. Il termine di 60 gg per la
loro notifica decorre dalla comunicazione della segreteria. Entro il termine di 60
giorni dalla notifica del ricorso, le parti resistenti e i contro interessati possono
proporre ricorso incidentale, che deve essere notificato alle altre parti e
depositato entro i successivi 30 gg.
RICORSO INCIDENTALE In origine, col ricorso incidentale il
controinteressato poteva impugnare lo stesso provvedimento gi impugnato
dal ricorrente, facendo valere vizi il cui accertamento avrebbe comportato un
risultato a lui favorevole: ad es. limpugnazione di una graduatoria da parte di
un concorrente che lamenta la mancata attribuzione di punti che gli avrebbero
consentito di superare il concorrente vincitore; con il ricorso incidentale il
concorrente vincitore pu impugnare la graduatoria, a sua volta, per la
mancata attribuzione di punti grazie ai quali sarebbe sempre in vantaggio
rispetto al ricorrente principale.
Gi prima del codice, la giurisprudenza ha consentito al controinteressato di
impugnare col ricorso incidentale anche un atto diverso da quello impugnato
dal ricorrente principale, quando da tale atto diverso pu derivare al ricorrente
principale un vantaggio rilevante nel processo: ad es. nel caso
dellimpugnazione di una graduatoria, col ricorso incidentale il
controinteressato pu impugnare il bando in base al quale al ricorrente sono
stati assegnati dei punti essenziali per la sua assunzione.
Prima del codice, il ricorso incidentale era riservato ai controinteressati, perch
lamm. resistente, se avesse ritenuto illegittimo latto impugnato dal ricorrente,
avrebbe potuto annullarlo, esercitando i suoi poteri di autotutela, quindi non
aveva interesse a proporre il ricorso incidentale. Oggi, il codice riconosce alle
parti resistenti la legittimazione a proporre il ricorso incidentale, senza
escludere lamm. resistente; e questo perch ormai con il ricorso incidentale si
150
giudice; 2) i vincoli e gli effetti che comportano, per i poteri istruttori del
giudice, le istanze istruttorie delle parti; 3) i vincoli che comportano, per la
decisione, le risultanze dellistruttorie.
INDIVIDUAZIONE DEI FATTI CHE POSSONO ESSERE ALLEGATI SOLO DALLE
PARTI Lindividuazione importante perch se le parti non li allegano, il
giudice non pu farlo dufficio.
Spesso si ricorre alla distinzione fra fatti principali e fatti secondari.
sono quei fatti materiali che identificano
la pretesa fatta valere in giudizio; essi
riguardano strettamente la domanda, e in
un processo che si basa sul principio della
domanda, possono essere introdotti solo
dalla parte. Non attengono allistruttoria.
Anche nel processo amm. si segue questa distinzione ma non chiaro quale
sia il criterio di distinzione. In particolare, cosa si deve intendere per fatto
principale nellambito del giudizio di impugnazione di un provvedimento amm.
Nel caso di azione di annullamento, i fatti principali corrispondono ai fatti
materiali su cui si fonda la pretesa di annullamento dellatto impugnato.
Sono innanzi tutto gli elementi di fatto costitutivi del vizio dedotto in giudizio.
Ad es. se si impugna un provvedimento discrezionale per il vizio di
contraddittoriet rispetto ad un altro provvedimento, fatto principale anche il
provvedimento preso a confronto. Invece, sono fatti secondari le circostanze di
fatto sussistenti in occasione del secondo provvedimento. Infatti, se tali
circostanze identificano una situazione diversa da quella del primo
provvedimento, ci potrebbe giustificare ladozione di misure diverse.
Nel processo amministrativo, i fatti principali possono essere introdotti solo
dalle parti, altrimenti sarebbe messo in discussione il principio della domanda.
E controverso se i fatti secondari possano essere introdotti anche dal giudice;
dottrina e giurisprudenza tendono alla risposta negativa. Questa conclusione
rafforzata dal codice (art. 63), che prevede a carico delle parti un onere della
153
procedimento, mentre lonere della prova dei fatti su cui si fonda il ricorso
grava sul ricorrente.
Il giudice amministrativo spesso esercita i suoi poteri richiedendo allamm. di
esibire documenti o di fornire chiarimenti o di svolgere delle verificazioni,
finendo col gravare lamm. dellonere di provare determinati fatti.
Linadempimento al provvedimento istruttorio pu essere considerato dal
giudice come elemento per accogliere la ricostruzione dei fatti proposta dal
ricorrente. Infatti, il 4 com. dellart. 64 riconosce al giudice amm. di desumere
argomenti di prova dal comportamento tenuto dalle parti nel corso del
processo.
Le parti sono legittimate a formulare istanze istruttorie e su di esse il giudice
tenuto a provvedere, per il giudice pu anche disporre mezzi istruttori senza
una specifica istanza delle parti.
Prima del codice, lesercizio dei poteri istruttori del giudice richiedeva che la
parte avesse fornito un principio di prova dei fatti da dimostrare. Ma cosa si
intendeva per principio di prova? La risposta non univoca:
alcuni hanno sostenuto che consistesse nella ricostruzione dei fatti in termini di
verosomiglianza: cio il giudice non potrebbe esercitare poteri istruttori per la
prova di fatti inverosimili.
Altri hanno affermato che consistesse nellintroduzione di meri argomenti di
prova o di generiche presunzioni. Ma questa definizione non sembra costituire
una condizione necessaria per lesercizio dei poteri istruttori.
Altri ancora hanno ritenuto (questa tesi sembra + condivisibile) che fosse
sufficiente, ai fini dellesercizio dei poteri istruttori del giudice,lallegazione dei
fatti ad opera delle parti.
Il giudice invece non deve esercitare i suoi poteri dufficio per la ricerca della
prova di fatti che siano gi nella disponibilit del ricorrente; cio la parte
nelle condizioni di fornire la prova del fatto e lintervento del giudice non
avrebbe una giustificazione oggettiva e andrebbe solo a sanare una negligenza
processuale.
155
dal giudice. Nel processo amm., invece, lassunzione della prova testimoniale
in forma scritta non sembra ammettere alternative. Nel processo civile,
lassunzione in forma scritta subordinata a un apprezzamento del giudice e
ci essenziale per la ragionevolezza dellistituto (ad es. il giudice potrebbe
voler sentire direttamente il test per verificarne la genuinit). Nulla del genere
previsto per il processo amm. Lobiettivo era di accelerare lo svolgimento
dellistruttoria, ma la disciplina risulta inadeguata.
Con riferimento alle controversie in materia di pubblico impiego, gi la Corte
Cost. con sent. 146/87 aveva ritenuto essenziale che fosse garantita la
disponibilit di tutti i mezzi di prova ammessi nel processo del lavoro (eccetto
interrogatorio e giuramento)
Perch il ricorso possa esser deciso necessario che sia richiesta al Presidente,
unistanza di fissazione delludienza di discussione entro 1 anno dal deposito
del ricorso, a pena di perenzione del giudizio. In caso di urgenza, la parte pu
chiedere al presidente del Tar di anticipare la fissazione delludienza, rispetto a
quello che sarebbe il normale criterio cronologico, a tal fine presenta listanza
di prelievo.
Per agevolare la definizione del contenzioso viene data priorit, nella fissazione
delludienza, ai ricorsi che riguardano una sola questione di diritto, purch le
parti concordino sui fatti rilevanti per la controversia, in modo da non
richiedere adempimenti istruttori. Inoltre, cos facendo, i ricorrenti che vogliono
un decisione in tempi ravvicinati, sono sollecitati a presentare ricorsi pi snelli,
incentrati su ununica questione.
Dopo la presentazione dellistanza, il Presidente fissa ludienza di discussione
del ricorso, di cui deve essere data comunicazione alle parti almeno 60 gg
prima. Per evitare che eventuali misure cautelari producano effetti per un
tempo indeterminato, il codice ha stabilito che lordinanza del Tar che dispone
una misura cautelare deve anche fissare ludienza di discussione; se non viene
fissata ammesso lappello al Cons. di Stato.
Le parti costituite possono depositare documenti fino a 40 gg liberi prima
delludienza, memorie conclusionali fino a 30 gg prima e memorie di replica
fino a 20 gg prima. Questi termini possono essere abbreviati fino alla met su
istanza di parte, in caso di urgenza. Nelludienza pubblica, ciascuna parte pu
intervenire attraverso il proprio difensore, per illustrare sinteticamente le
proprie ragioni al collegio.
Il Cons. di Stato ha ritenuto che nelludienza possa intervenire anche la
costituzione in giudizio dellamm. resistente o dei controinteressati, fermo
restando che essi possono svolgere le loro difese solo in forma orale, dato che
sono scaduti i termini per il deposito delle difese scritte. In questo modo, per,
il ricorrente verrebbe a conoscenza delle ragioni della controparte solo dopo
aver svolto le proprie difese.
162
non pu sacrificare
valori come quello della pronuncia del giudice su tutta la domanda a garanzia
del diritto di azione, n pu derogare a canoni fondamentali sanciti dal c.p.a.,
come quello della necessit della motivazione per ogni provvedimento
decisorio. Motivazione sintetica significa solo meno spazio alle argomentazioni
del giudice.
Quando sia possibile la decisione del ricorso in esito allistanza cautelare, la
sentenza pu intervenire prima che siano scaduti tutti i termini concessi dalla
legge alle parti per lesercizio dei loro poteri di difesa. Infatti, per la decisione
163
164
165
La
regola secondo cui limpugnazione non ha effetto sospensivo non era imposta
dalla logica del modello di tutela, ma era una scelta legislativa
Il c.p.a. si attiene alla regola secondo cui, nel giudizio promosso per
lannullamento di un provvedimento, la presentazione del ricorso non sospende
lesecuzione del provvedimento impugnato
richiedere una misura cautelare al giudice amm. per evitare che il tempo
occorrente allo svolgimento del giudizio comprometta la soddisfazione del suo
interesse.
Prima di concedere la misura cautelare il giudice deve accertare 2 elementi:
166
1 interpretazione, laccoglimento
infondato o inammissibile.
ricorrente)
la loro
169
le parti intimate
finiscono col dover svolgere le loro difese gi nella fase cautelare del giudizio
risulta importante la previsione di un termine dilatorio per la trattazione
dellistanza cautelare.
Le parti possono depositare memorie e documenti fino a 2 gg prima della
camera di consiglio, ma possono costituirsi per la trattazione orale
direttamente in camera di consiglio, nella quale sono sentiti i difensori delle
parti che ne abbiano fatto richiesta, per discutere listanza cautelare.
La domanda di misura cautelare non pu essere trattata finch non sia
depositata listanza di fissazione delludienza di discussione. Fanno eccezione i
giudizi soggetti al rito camerale e i giudizi per i quali ludienza deve essere
fissata dufficio.
stata imposta dal codice per evitare che il ricorrente, ottenuta una misura
cautelare, non coltivi il giudizio e prolunghi gli effetti della misura ottenuta.
Per lo stesso motivo previsto che, con lordinanza che dispone la misura
cautelare, il giudice amm. debba anche fissare ludienza di discussione. E, in base
allart. 55, 11 com. In caso di mancata fissazione dell'udienza, il Cons. di
171
Stato, se conferma in appello la misura cautelare, dispone che il TAR provveda alla
fissazione della stessa con priorit. A tal fine l'ordinanza trasmessa a cura della
segreteria al primo giudice.
Questo proprio per lesigenza di contenere la misura cautelare nella sua dimensione
propria, destinata a produrre effetti solo per il tempo necessario affinch il giudice
possa pronunciarsi con pienezza sulla controversia.
(ART. 57).
Sez. cui il ricorso principale sia stato assegnato (infatti, la tutela cautelare ha
carattere incidentale), previa notifica dellistanza alle altre parti (amm.
resistente e almeno 1 dei controinteressati). La notifica pu avvenire mediante
fax senza autorizzazione del giudice. Il Pres. o il magistrato delegato, dopo
aver verificato la propria competenza, provvede con un decreto motivato, non
impugnabile ma revocabile, efficace fino allordinanza del collegio, al quale va
sottoposta listanza cautelare nella prima camera di consiglio utile: infatti, si
tratta di una misura cautelare meramente provvisoria.
Questo quanto dispone lart. 56, nel quale leggiamo anche che: La domanda
cautelare improcedibile finch non presentata l'istanza di fissazione
d'udienza per il merito, salvo che essa debba essere fissata d'ufficio.
Il contraddittorio limitato perch ulteriori adempimenti sarebbe incompatibili
con lurgenza che caratterizza listituto.
I soggetti cui sia stata notificata listanza cautelare possono rendersi disponibili
ad essere sentiti dal Pres. prima del decreto, fuori udienza e senza formalit,
anche separatamente; per essi deve ammettersi ogni difesa compatibile con
lurgenza di una pronuncia.
Questa stessa disciplina si applica al giudizio davanti al Cons. di Stato se si
prospetta una situazione di estrema gravit e urgenza dopo la sentenza di 1
grado.
A differenza di quanto previsto nel processo civile, nel processo amm. non era
invece contemplata in generale una tutela cautelare precedente
allinstaurazione del giudizio. La Corte Cost. non aveva ravvisato alcuna
illegittimit Cost. perch cmq una tutela cautelare tempestiva si poteva
ottenere con il decreto presidenziale. La Corte di Giustizia europea affermava,
invece, lesigenza di una tutela cautelare ante causam, che, cos, stata
introdotta prima nel codice dei contratti pubblici ma solo per le vertenze in
materia di contratti pubblici, e poi il c.p.a. ha esteso tale possibilit ad ogni
ordine di vertenze devolute al giudice amm. Infatti, lart. 61 afferma che: In
caso di eccezionale gravit e urgenza, tale da non consentire neppure la previa
notificazione del ricorso e la domanda di misure cautelari provvisorie con
decreto presidenziale, il soggetto legittimato al ricorso pu proporre istanza
174
il
178
Nel caso di declinatoria della giurisdizione, il Tar deve indicare nella sentenza
quale sia il giudice dotato di giurisdizione. Pu anche accadere che venga
proposto il regolamento di giurisd. e quindi la Cass. a stabilire chi sia il
giudice munito di giurisd. In entrambi i casi, se la parte ripropone la sua
domanda davanti al giudice indicato, entro 3 mesi dal passaggio in giudicato
della pronuncia declinatoria o dalla pubblicazione della sent. della Cass., sono
fatti salvi gli effetti sostanziali e processuali della domanda presentata avanti al
Tar (art. 11, 1, 2 e 4 com. c.p.a.), ferme restando le preclusioni e le
181
182
EFFETTO
caducatorio La sentenza di
RIPRISTINATORIO La
annullamento comporta
sentenza di
annullamento opera ex
tunc
realt giuridica
quellassetto di interessi
determinato dal
del potere.
EFFETTO CONFORMATIVO
elimina dalla
Laccertamento contenuto
184
propriet dellespropriato;
pu riprodurre il vizio gi
lannullamento del
lamm. a restituire al
provvedimento di licenziamento
di un pubblico dipendente
vizio equivale
allaffermazione di una
lannullamento del
dipendente. Leliminazione
a rispettare quando
travolge, oltre al
corrispondere al dipendente le
rieserciti il potere.
atti consequenziali)
A volte, per, troviamo nella sentenza in positivo ci che lamm. deve fare: ci
accade, in particolare, nella sentenza sul silenzio o quando viene accolta
unazione di adempimento. In ogni caso, qualunque sentenza pone una regola
vincolante per lamm.: ad es. nel caso di annullamento per difetto di
motivazione di un decreto di esproprio o di un licenziamento di un pubblico
impiegato, lamm. non pu assumere nuovamente un decreto di esproprio o o
un licenziamento che, oltre ad avere lo stesso contenuto di quelli annullati, ne
riproduca la stessa motivazione: questi nuovi provvedimenti non sarebbero
semplicemente viziati per difetto di motivazione, ma sarebbero viziati +
radicalmente per la violazione della sentenza di annullamento.
Quindi gli effetti conformativi determinano la stabilit o meno delle utilit che il
ricorrente ottiene con la sentenza. A tal proposito, Nigro aveva proposto una
classificazione di tali utilit, ponendo in luce la loro relazione con il vizio
accertato dal giudice amm.:
-
186
Per quanto riguarda la sentenza che rigetta un ricorso perch infondato, essa
contiene laccertamento della insussistenza del vizio lamentato e della lesione
allinteresse legittimo; ma non comporta un accertamento della legittimit
dellatto: il giudice si pronuncia solo sulle censure proposte col ricorso.
Una parte della dottrina sostiene che anche questa sentenza vincoli lamm.
perch le precluderebbe di annullare dufficio quel provvedimento per il vizio
dichiarato insussistente nella sentenza.
Le impugnazioni (in generale)
Nei confronti delle sentenze del giudice amm. sono previsti vari mezzi
dimpugnazione: nei confronti delle sentenze dei Tar ammesso lappello al
Cons. di Stato (o al CGARS), nei confronti delle sentenze del Cons. di Stato (o
del CGARS) ammesso il ricorso per Cassazione per motivi di giurisdizione, nei
confronti delle sentenze dei TAR e del Cons. di Stato (o del CGARS) sono
ammessi la revocazione e lopposizione di terzo. A questi mezzi di
impugnazione si aggiunge il regolamento di competenza proposto nei confronti
dellordinanza del Tar che si pronunci sulla competenza.
Prima del codice, la disciplina delle impugnazioni nelle leggi sul processo
amministrativo era piuttosto lacunosa. Il codice ha introdotto una disciplina +
puntuale delle impugnazioni sebbene restino ancora alcune lacune, rimediabili,
talvolta, attraverso il richiamo a norme sul processo civile che siano coerenti e
compatibili con lassetto del processo amm. (ad es. lacquiescenza o leffetto
espansivo della sentenza di cui allart. 336 c.p.c.), applicabili anche sulla base
dei criteri dellart 39 c.p.a. per il rinvio esterno al c.p.c.; in altri casi, invece, il
silenzio del c.p.a. sembra testimoniare una scelta deliberata di non introdurre
alcuni istituti del processo civile.
Disciplina generale sulle impugnazioni (modellata su quella del c.p.c.).
ART. 91 I mezzi di impugnazione delle sentenze sono l'appello, la
revocazione, l'opposizione di terzo e il ricorso per cassazione per i soli motivi
inerenti alla giurisd.
ART. 92 Salvo quanto diversamente previsto da speciali disposizioni di
legge, le impugnazioni si propongono con ricorso e devono essere notificate
187
assegnati agli altri impiegati addetti al suo stesso ufficio; il suo ricorso era
stato accolto dal Tar. Solo lamm. propose appello notificandolo solo al
ricorrente vittorioso ma non agli altri cosoccombenti: infatti, il Cons. di Stato,
in quella occasione, afferm che non era necessaria lintegrazione del
contraddittorio nei confronti degli altri cosoccombenti che avrebbero potuto
proporre la loro impugnazione ma non lhanno fatto
si pone
su una delle impugnazioni non pu essere opposta alle altre parti che hanno
190
pronuncia espressa su una questione sollevata dalle parti o rilevata dufficio nel
giudizio di 1 grado. Capo della sentenza finisce cos col risultare non solo la
pronuncia sul singolo vizio, ma anche il rigetto di ogni eccezione pregiudiziale o
preliminare. Questa conclusione stata criticata perch il rigetto di
uneccezione pregiudiziale o preliminare non un capo di sentenza ma un
elemento di un capo di sentenza; il rigetto di uneccezione non un capo di
sentenza perch non implica un esito sfavorevole del giudizio per la parte che
lha proposta. In questo modo si ottiene un frazionamento della sentenza non
giustificata da alcuna utilit e che comporterebbe + impugnazioni, soprattutto
incidentali.
ART. 97 Pu intervenire nel giudizio di impugnazione, con atto notificato a
tutte le parti, chi vi ha interesse (nel processo civile pu intervenire solo chi pu
proporre lopposizione di terzo).
proporre appello solo nei confronti di quei capi della sentenza che lo riguardano
direttamente (ammissibilit dellintervento e spese).
La presentazione dellappello presuppone che il soggetto legittimato abbia
interesse ad appellare, cio interesse ad impugnare una sentenza che produce
effetti sfavorevoli per la parte.
193
Non sono ammessi nuovi mezzi di prova e non possono essere prodotti nuovi
documenti, salvo che il collegio li ritenga indispensabili ai fini della decisione
della causa, ovvero che la parte dimostri di non aver potuto proporli o produrli
nel giudizio di 1 grado per causa ad essa non imputabile.
Possono essere proposti motivi aggiunti qualora la parte venga a conoscenza di
documenti non prodotti dalle altre parti nel giudizio di 1 grado da cui
emergano vizi degli atti o provvedimenti amm. impugnati.
Non possono essere presentati nuovi motivi di ricorso contro il
provvedimento impugnato in 1 grado, n altre domande nuove. E questo sia
per una scelta legislativa, sia perch la logica dellazione di annullamento
richiede la vigenza di un termine generale di decadenza per limpugnazione del
provvedimento amm.; in questa logica si comprende perch sono ammessi,
invece, i motivi aggiunti: essi, infatti, concernono vizi che emergono da
documenti conosciuti per la prima volta in quel grado di giudizio
si
il
197
Ladunanza
giurisdizione. Una pronuncia dufficio sembrerebbe possibile solo nei casi in cui
non sia neppure configurabile una pronuncia implicita sulla giurisd. (ad es.
quando il giudice di 1 grado abbia deciso la controversia rigettando il ricorso
sulla base di una questione logicamente precedente a quella di giurisdizione).
Il codice prevede alcune ipotesi di decisioni del Cons. di Stato di annullamento
della sentenza appellata, con rinvio degli atti al giudice di 1 grado. Su questo
punto si confrontano due concezioni:
1 - favorevole ad
estendere le ipotesi di
199
A proposito della nullit della sentenza, dobbiamo dire che qualunque vizio
processuale nel giudizio di 1 grado determina la nullit della sentenza, ma la
rimessione al 1 giudice va disposta solo in casi particolari
stato
la sentenza che sia effetto del dolo di una parte in danno a unaltra;
deve essere stato determinante per la sentenza e deve consistere in una errata od omessa
percezione del contenuto materiale degli atti o dei documenti prodotti nel giudizio.
Per quanto riguarda lo svolgimento del giudizio, opera il rinvio generale alla
disciplina del giudizio di 1 grado.
Il 3 com. dellart. 106 chiarisce il rapporto tra appello e revocazione: Contro
le sentenze dei Tar la revocazione ammessa se i motivi non possono essere
dedotti con l'appello, cio quando ormai scaduto il termine per proporre
lappello contro la sentenza del Tar
202
Cost; art. 110 c.p.a.). Il ricorso alla Corte di Cassazione ammesso per
denunciare la violazione dei limiti esterni della giurisd. amm.
pu consistere o nella erronea declinatoria di giurisd. o nellaccoglimento del
ricorso quando, invece, la questione era riservata ad altro giudice o alla P.A.
La disciplina del ricorso per Cass. dettata dal c.p.c.: il ricorso va proposto nel
termine di 60 gg dalla notifica della decisione del Cons. di Stato, o di 6 mesi
dal deposito della decisione, in mancanza di notifica. Sulla questione di
giurisdizione si pronunciano sempre le sezioni unite della Cassazione. Le sez.
semplici si possono pronunciare solo se si tratta di questione di giurisd.
identica ad altra su cui le sez. unite si sono gi pronunciate.
ART. 111 Il Cons. di Stato, se richiesto con istanza previamente notificata
alle altre parti, in caso di eccezionale gravit ed urgenza, pu sospendere gli
effetti della sentenza impugnata e disporre le altre opportune misure
cautelari. Al procedimento si applica la disciplina prevista per la tutela cautelare
205
nel processo amm. Copia dell'ordinanza trasmessa alla cancelleria della Cass.
207
il
La sentenza gi
Nel c.p.c. chi creditore di una somma di denaro o di una determinata quantit di
cose fungibili, o ha diritto alla consegna di una cosa mobile determinata, pu avvalersi
di questo procedimento, in alternativa al normale giudizio di cognizione. Se fornisce
una prova scritta del suo credito, pu ricorrere al giudice chiedendo lingiunzione di
pagamento o di consegna. Il giudice, sulla base di una cognizione sommaria, provvede
senza necessit di contraddittorio, con un semplice decreto. La parte cui stato
notificato il decreto pu proporre opposizione entro un termine perentorio: se non
viene proposta, il decreto acquista efficacia di giudicato; nel caso di opposizione, si
apre invece un normale giudizio di cognizione sulla pretesa del creditore.
Nel processo amm. una disciplina specifica per le ingiunzioni stata introdotta
con la l. 205/2000, ma solo a garanzia dei diritti sogg. a natura patrimoniale
nelle vertenze devolute alla giurisd. esclusiva.
Il c.p.a. allART. 118 ha confermato listituto del decreto ingiuntivo nei casi
previsti dagli artt. 633 ss.
pericolo che lattivit amm. possa essere rallentata o sospesa a lungo per la
pendenza del giudizio, con danni gravi sia per gli interessi patrimoniali
dellamm., sia per la collettivit.
In queste materie, gi prima del codice, vi era una disciplina nellart. 23-bis l.
Tar. Il codice ha reso + organica la disciplina chiarendo anche alcuni profili
prima controversi. Lelemento comune a queste controversie laccelerazione
dei tempi: ecco perch si parla di rito abbreviato.
ART. 119 Le disposizioni di cui al presente art. si applicano nei giudizi aventi ad
oggetto le controversie relative a:
a) i provvedimenti concernenti le procedure di affidamento di pubblici lavori,
servizi e forniture, salvo quanto previsto dagli artt. 120 ss;
b) i provvedimenti adottati dalle Autorit amm. indipendenti, con esclusione di
quelli relativi al rapporto di servizio con i propri dipendenti, i ricorsi contro gli
atti di alcune agenzie nazionali (agenzia per la regolazione e la vigilanza in
materia di acque);
c) i provvedimenti relativi alle procedure di privatizzazione o di dismissione di
imprese o beni pubblici, nonch quelli relativi alla costituzione, modificazione o
soppressione di societ, aziende e istituzioni da parte degli enti locali;
d) i provvedimenti di nomina, adottati previa delibera del Consiglio dei ministri;
e) i provvedimenti di scioglimento degli organi di governo degli enti locali e quelli
connessi, che riguardano la loro formazione e il loro funzionamento;
f)
212
214
Queste controversie, oltre che alle disposizioni sul rito abbreviato, sono
assoggettate a disposizioni del tutto particolari, riconducibili per lo + ad una
direttiva comunitaria 66/2007
giudizio, ma riguardano anche gli effetti della sentenza e i poteri del giudice.
Questa disciplina inserita nel c.p.a. per quanto riguarda la fase giudiziale
della controversia; mentre, tutto ci che avviene fino alla notifica del ricorso, la
troviamo nel d.lgs. 53/2010.
Gli elementi + significativi della disciplina:
215
il termine sempre di 30 gg
216
proposti nel termine di 30 gg, cos come afferma il 5 com., il quale impone lo
stesso termine anche per il ricorso principale e incidentale, prevendo per
diverse decorrenze: per il ricorso principale e per i motivi aggiunti, i 30 gg
decorrono dalla ricezione della comunicazione dellaggiudicazione; mentre per il
ricorso incidentale, i 30 gg decorrono dalla ricevuta notificazione del ricorso
principale.
ATTI 10 com. Tutti gli atti di parte e i provvedimenti del giudice devono
essere sintetici e la sentenza redatta in forma semplificata.
217
legittimo dellamm., ma deve stabilire se, alla luce dei vizi riscontrati,
laggiudicazione avrebbe potuto o dovuto intervenire a favore del ricorrente.
Se la sentenza di annullamento fa sorgere un vincolo contrattuale con il
ricorrente significa che vi era stata una domanda specifica del ricorrente.
Se il giudice amm. non dichiara linefficacia del contratto o dichiara linefficacia
solo per le prestazioni ancora da eseguire oppure accerta linosservanza del
termine dilatorio che deve intercorrere tra laggiudicazione e la stipula del
contratto o la violazione della sospensione, adotta un provvedimento
sanzionatorio nei confronti dellamm. da applicare in modo cumulativo o alternativo
pu consistere o in una sanzione pecuniaria di ammontare proporzionale al valore del
contratto oppure in una riduzione della durata residua del contratto. Questo quanto dispone
lART. 123 che prosegue affermando che: Il giudice amm. applica le sanzioni assicurando il
rispetto del principio del contraddittorio e ne determina la misura in modo che siano effettive,
dissuasive, proporzionate al valore del contratto, alla gravit della condotta della stazione
appaltante e all'opera svolta dalla stazione appaltante per l'eliminazione o attenuazione delle
conseguenze della violazione. L'eventuale condanna al risarcimento dei danni non costituisce
sanzione alternativa ma si cumula con le sanzioni alternative.
219
puntuali del giudice. Per i giudizi in esame,il codice richiede una valutazione
piu rigorosa dei presupposti per una misura cautelare; il giudice deve dare
rilievo anche al preminente interesse nazionale alla sollecita realizzazione
dellopera e deve operare un bilanciamento fra lirreparabilita del pregiudizio
allegata dal ricorrente e linteresse del soggetto aggiudicatore a una sollecita
prosecuzione delle procedure. Infatti, in base al 3 com. dellART. 125, al di
fuori dei casi contemplati negli artt. 121 e 123, la sospensione o
l'annullamento dell'affidamento non comporta la caducazione del contratto gi
stipulato, e il risarcimento del danno eventualmente dovuto avviene solo per
equivalente.
Il 2 com. afferma che: In sede di pronuncia del provvedimento cautelare, si
tiene conto delle probabili conseguenze del provvedimento stesso per tutti gli
interessi che possono essere lesi, nonch del preminente interesse nazionale
alla sollecita realizzazione dell'opera, e, ai fini dell'accoglimento della domanda
cautelare, si valuta anche la irreparabilit del pregiudizio per il ricorrente, il cui
220
Il contenzioso elettorale
Il contenzioso elettorale riguarda lo svolgimento delle operazioni elettorali per
le elezioni amm., regionali e dei componenti italiani al parlamento europeo. Per
queste elezioni, il giudice ordinario competente per le questioni inerenti al
diritto di elettorato attivo e passivo. Invece, per le elezioni politiche, le
vertenze inerenti allo svolgimento delle operazioni elettorali sono riservate alla
Camera della cui elezione si tratta.
Il codice ha delineato 2 ordini diversi di contenzioso elettorale di competenza
del giudice amm.: quello relativo ad atti del procedimento preparatorio per le
elezioni amm. e regionali, e quello relativo alle operazioni elettorali. In
entrambi i casi, il giudice amm. esercita i poteri previsti per la giurisd. di
merito e pu dunque adottare atti in sostituzione di quelli dellamm. dichiarati
illegittimi. Si esclude, invece, lesperibilit del ricorso straordinario. La
distinzione fra i 2 ordini di contenzioso dovuta al fatto che tradizionalmente il
contenzioso elettorale davanti al giudice amm. era ammesso solo nei confronti
dellatto di proclamazione degli eletti, atto conclusivo del procedimento
elettorale
di una lista dalla competizione elettorale potevano essere promosse solo dopo
la conclusione del procedimento, impugnando latto lesivo insieme alla
proclamazione degli eletti. Questa soluzione pregiudicava le aspettative delle
221
222
225
L'atto di appello contenente i motivi deve essere depositato entro il termine di 30gg
decorrenti dalla ricezione dell'avviso di pubblicazione della sentenza.
Per quanto non disposto dal presente art. si applicano le norme dell'art. 131.
il ricorso
226
Le sentenze di rito comportano solo vincoli interni (ad eccezione delle pronunce
della Cass. in tema di giurisd.); quelle di merito comportano vincoli esterni.
La collocazione di altri tipi di sentenza controversa: con riguardo allazione di
annullamento, la discussione ha riguardato le sentenze sulle condizioni generali
dellazione (interesse e legittimazione a ricorrere) e le sentenze che dichiarano
la cessazione della materia del contendere.
e in modo particolare la sentenza
processuale, ma riguarderebbe
ma serve proprio sul piano del diritto sostanziale per capire lincidenza della
sent. sullattivit amm. successiva.
Ad es., stato sostenuto che, dopo la sentenza che abbia dichiarato la
cessazione della materia del contendere in considerazione degli effetti del
provvedimento sopravvenuto, lamm. non potrebbe adottare propri atti sul
presupposto che il provvedimento sopravvenuto non produca gli effetti che
invece il giudice ha ritenuto sussistenti.
Per quanto riguarda i limiti soggettivi del giudicato, una parte della
giurisprudenza ritiene che il giudicato amm. valga solo fra le parti, loro
successori e aventi causa, ma che nel caso di annullamento dellatto
impugnato( con contenuto inscindibile o indivisibile), il giudicato varrebbe nei
confronti di tutti i soggetti destinatari degli effetti dellatto annullato
nel
a quanti non siano stati parti nel giudizio, non potrebbe essere
fissare i limiti sogg. del giudicato amm. secundum eventum litis, cosa
incompatibile con i principi del diritto processuale.
Di recente il Cons. di Stato ha riproposto la tesi dellefficacia erga omnes del
giudicato amm. rispetto alle sent. in materia di operazioni elettorali. Le ragioni
di questa scelta, per, sono legate ai caratteri del giudizio elettorale: infatti, la
legittimazione riconosciuta a ciascun elettore, secondo il modello dellazione
popolare.
Lesecuzione della sentenza (in generale)
La sentenza del Tar (parziale o definitiva) immediatamente esecutiva (art.
33, 2 com.). Se non sia intervenuta la sospensione, lamm. tenuta a dare
esecuzione alla pronuncia del giudice, adottando tutti i comportamenti e gli atti
necessari per compiere quanto in essa disposto.
Dobbiamo considerare i vari effetti delle sent.:
con riferimento alla sentenza di annullamento, il dovere dellamm. non si
esaurisce nel profilo eliminatorio o ripristinatorio; lesecuzione della sentenza
investe anche la fase di rinnovazione del potere amm., aspetto rilevante,
soprattutto, quando il giudizio abbia riguardato limpugnazione di un
provvedimento negativo o unipotesi di silenzio. In queste ipotesi, infatti,
linteresse del cittadino assicurato solo attraverso lesercizio del potere da
parte dellamm. dopo la sentenza.
Il dovere dellamm. di dare esecuzione alla sentenza si scontra, a volte, con il
mutamento del quadro normativo: si tratta delle sopravvenienze. Ad es. viene
impugnato un diniego illegittimo di autorizzazione, ma nel corso del giudizio o
dopo la sentenza muta la disciplina per lautorizzazione, con la conseguenza
che essa non potrebbe essere rilasciata.
Ragioni di effettivit della tutela indurrebbero a sostenere che lamm. sia
tenuta a riesaminare la domanda del cittadino illegittimamente respinta e dare
esecuzione alla sentenza applicando la disciplina in vigore allepoca della
domanda; la giurisprudenza, invece, sostenne a lungo cha lamm. non poteva
prescindere dallapplicazione della disciplina sopravvenuta, anche se successiva
alla sentenza. Il Cons. di Stato temper questa conclusione, con riferimento al
229
230
231
il giudice pu
andavano
il giudice amm.
237