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L'antico Dialecto Di Veglia
L'antico Dialecto Di Veglia
L'ANTICO DIALETTO DI
VEGLIA
^.. I ^ E.
I. In questo medesimo Archivio, l 435-446 n, il prof. Ascoli ha parlato d'un dialetto 'morente' dell'isola di Veglia, richiamando per il
primo sopra di esso l'attenzione dei dotti. Il lavoro presente, che muove
dalle indagini preziose, istituite dal Maestro, si propone di portare, col sussidio di materiali nuovamente raccolti, qualche ulteriore conferma alle resultanze ch'eran da lui presagite.
Per 'veglioto', o 'antico dialetto di Veglia', s'intende il dialetto che mi
giorno era proprio della citt di Veglia e contado, e spiccatamente si distingue da quella variet di rumeno la quale si parlava a Pojica (Poglizza)
e a JDobasnica (Dobasnizza), contrade della stessa isola di Veglia, e sempre
ancora si parla in Val d'Arsa nell' Istria ^ Sono per ben intime le attenenze che corrono tra il veglialo e codesta parlata rumena.
Il primo a dar dei saggi del vegliato fu il dottore Giambattista CcBicn,
che a Veglia ebbe a passare molti anni della sua vita. Li pubblicava egli
nel giornale L' Istriano, num. 13, 14, 16, 17, dell' anno 1861, e nelle Notizie naturali ecc., gi qui in nota citate. Altri saggi furon poi raccolti da
me, che in varie escursioni a Veglia venivo cercando nuove fonti, orali o
scritte, di questo prezioso parlare.
' Di questa variet rumena, in quanto si parlava nelle dette due contrade
dell'isola di Veglia, ho io dato qualche sagginolo nella Romania IX 32G sg.
Sopravvive ancora 1' Orazion Dominicale, riferita dal Cubich, nel giornal
L'Istriano, num. 16 del 1861, e nelle Notizie naturali e storiche sull'isola
di Veglia, Trieste 1874, p. 118. Cfr. Asc. Studj crit., I SO = 328. E vedine
ancora al VIII del presente lavoro.
Ii6 Ivo,
Le mie iiidai^iui cnui coronate da buon successo, secondo che ora io descriver. Quanto a fonti orali, oltre a qualche sagginolo modesto e talora
non abbastanza sicuro, che potei raccogliere qua e col, una di assai abondaute me n'era schiusa in Antonio Udina, detto Burbur, d'anni 59, l'ultimo,
se cosi lecito esprimersi , di una generazione ormai spenta, V ultimo dei
Vcglioti. L' Udina mi raccontava, come da fanciullo sentisse i proprj genitori usar di quella parlata singoiare, che egli chiamava veclisn, quasi di
una lingua sussidiaria al veneto, che, pi o meno puro, fu per lo addietro,
come oggid, il parlare di tutto il paese. Serviva il vecUsiin ai genitori
dell'Udina come di linguaggio secreto, ^jer non farsi intendere (egli diceva)
dai filinoli. A forza di attenzione e di pazienza, egli era riuscito a renderselo famigliare e stava ora pronto a mettermi a parte del tesoro dei suoi
ricordi. Devo a lui, e qui gliene rendo amplissime grazie, oltre alla curiosa
sua biografia, anche gli altri principali saggi che pi innanzi qui oft'ro tra
le raccolte mie proprie. Allato al nome suo, mi sia per lecito ricordare
pur quello di altri due pi modesti miei ausiliari : Antonio Vasslich fu Francesco, d'anni 79, e Antonio Rimbaldo fu Giovanni, d'anni 69, pescatori, pi
sicuro nelle sue riminiscenze il secondo, che non fosse il primo.
Passando alle fonti scritte, qui tengono il primo luogo le raccolte del
dott. Cubich. Un fortunato accidente jui fece capitare tra mani e il ms. di
quella porzione che il Cubich aveva pubblicato, e insieme quello delle raccolte
da lai posteriormente istituite e ancora inedite. Del primo mi son valso per
collazionare quanto c'era d'edito, e questa parte ora cos ricompare, riveduta
sull'originale. La porzione inedita la stampo pur tutta (II), con piena fedelt,
coordinandola, nel vocabolarietto, con l'altra, ma sempre distinguendo le due
diverse parti con carattere diverso, che il corsivo per le cose inedite e il
tondo spazicgrjiato per le edite.
Alle raccolte del Gubich s'aggiunsero: alcuni brevi saggi fornitimi dal
canonico Pietro Petris (III); un elenco di voci 'schiettamente vegliote'
che m'era favorito dal sign. Antonio Adelmann (IV), e uno di nomi locali,
che mons. Mattia Celebrini (V), ora decano di Veglia, ha avuto la bont
di spigolare per me da un libro catastale, incomincialo il 19 settembre 1677.
Quanto alla trascrizione, nulla dovevo io naturalmente alterare nelle raccolte altrui. Per quelle che direttamente a me provengono da fonti orali, ho
adottato un modo di trascrivere, che, pur riuscendo nella sostanza secondo
le norme generali .q\V Archivio ^ si conciliasse il pi possibile con quello delle
fonti scritte.
Del metodo, finalmente, che ho seguito nello spor/lio fonetico, tocco a suo
luogo (VII); e qui pi non mi rimane se non di tributare particolari ringraziamenti ai signori Marcantonio Tmpastari e Adolfo Pacifico Della Zoxca,
Che si compiacquero di ajutarmi, con viva cortesia, nella non facile impresa
della raccolta di questi cimclj.
A. L
Ili
a. Vocabolario.
a lics vicino.
a la lurga alla larga, lontano.
acid aceto.
advidnt, el, l'avvento.
agst agosto.
alai te f. pi., budella.
altra m i a n t e altri men ti
altr altare.
alzudrse alzarsi.
alzfir cle ixiliire^ leggere.
amur amore.
amudr amare.
ancsene incudine.
andiar andare.
aura ora.
bacco cavalletta.
hallur ballare.
har bere.
barbussi, el, mascella.
basfoutdrmese bastonare.
batar bter battere.
baud voce.
beccarja beccheria.
becliir beccajo.
bescudr beccare,
biss, pi. hiss, bacio.
bisuagn bisogno.
blire, volere, blja voleva, blite volete; blare volere, che bij che voglio, se te
bude se tu vuoi.
blasmur blasmudre bestemmiare.
bonduanza abondanza.
basca bugia.
boss, el, coscia.
botaun bottone.
brdhia briglia.
braz, pi. i braz, braccio.
bu'ba, el, zio.
buarca barca.
buasc bosco.
118 Ivo
biissa boccia.
bu'a bora.
buso buco, caverna.
caddi' cadere.
cadril quadril mattone,
e a i p t a r e guardare, cipta
guarda; v. caup-.
cira cera,
cai f., calle.
calcin calcagno.
caldira caldaja.
caliyhlr calzolajo.
calzte calzoni.
camdin camino.
camdissa camicia.
cdmha cantina.
camist gonnella.
campandid campanile,
cami'istre catene del focolajo.
canissa cinigia,
canapil fune.
cand quando quando.
canidstro canestro.
cantudr cantare.
cdnuDO canape.
caplzzola cappa di mare.
caprdina capra,
carbun carbone.
carcstja caristia.
carnassudl carnasciale.
carnid vipera,
carviale f. pi., cervella,
castial, \A.i castil, castello.
caldina catena,
catrida sedia.
eie n e cinque.
etneo cimice.
cics, pi. i cies, cittadino.
clne cinque.
cinco quindici.
cionqunta cinquanta.
clstlnia cisterna.
coJHOdri burla.
col quello, col te ddls, cosa
ti dice.
comandiidr comandare.
conilo gomito.
comparre comparire.
compertlnde da mal, proteggere.
compudr compare.
con conno.
contrudt contratto.
conzudrme condire.
cpia cappello.
coprr coprire.
Il dial, veglioto:
corsma quaresima.
corsalo corsetto.
cssa pialla.
cossr cucire,
e est questo,
crsero crescere.
cratire creature,
crdro credito,
criss, pi. i cn'ss, ciliegio,
crit crudo.
cud'o quadro.
cuntra contro.
cttcidina cucina.
cicero cuocere.
cma comare. cumprudr comperare.
cump campo,
cun caini, cane -i.
CHj) capo.
ciimacHotta, carne cotta, lessa, cumo carne.
curta carta.
dir cuore,
da cuc, di qua.
da d'l da dietro.
da lich davanti.
da Ucs lontano.
da Ime di l.
dap dopo.
dai di.
Dai Dio.
dmno danno,
de pie, troppo,
de bta f. sng., debito,
decedere la cusa, decidere.
el il.
entruanne entnidr entrare.
espojrmese spogliare.
faddiglie faticbe.
fica, la, fico.
fid fede.
120
falla fila.
fin fine.
fastdide fastidio.
fdvro fabbro.
fssa fascia.
fassiU fagiuolo.
fanldr favellare.
febni' febbrajo.
fecudt fegato,
fil figlio.
fidr ferro.
fi asta (coli.) festa, qualsias
passatempo.
jcliira l'albero del fico.
firi fieno,
flim fiume.
flss fuso.
fond fondo.
fonddcce f. pi., feccia.
frno forno.
fosc nero.
fahricudr fabbricare,
fruatru fratello.
fuja foglia.
furfa f. sng., forbici.
furma forma.
farme faremo,
fu re fuori.
fusdina fucina,
ganre?
gaudre godere.
gdula gola.
generus generoso.
genir gendro gennajo.
glas ghiaccio.
Ive,
gola US goloso.
gtta goccia.
(j'dbla, la, rastrello.
grass grasso, sego.
gril grillo.
grun grano.
fjuadagmidre guadagnare.
guadigi guadagno.
impendr implre, empire.
imperafdur imperatore.
imprdndro el fuc accendere
fuoco.
)i collant sdite, odiare, lett.
'essere in collera'.
incidnts incenso.
inciodudr inchiodare.
infidnio inferno.
ingannar ingannare.
ingkidstro inchiostro.
intrrghe co i che te hlaj, scegliere quello che vuoi.
isiidrse istruire.
istdlla stalla.
jdcqiia qua, acqua.
jrba (coli.) erba, fieno.
jdsca tavola.
jduca oca.
jdiir, el, oro.
jaura, la, ora.
jdma settimana.
jin anni.
jl uno.
jin jina, uno -a.
jiva uva.
jmnoymm, uomo -ini.
jnco undici.
jnda del mur, onda del
mare.
jongrine ungere.
jngla -e, unghia -e.
jrden ordine.
jost giusto,
juc f., ago.
jurbul albero.
]n],jalju, egli, gU.
juIfrO; jUtri, Jultre, altre -i -e.
juncra ancora,
jnda cuc, vieni qua.
julb bianco.
jnv, r, uovo.
jupa ape.
lac lago.
lacidrch sgomberi.
la in lino.
lambc lambicco.
lamentur lamentarsi.
lapur lampeggiare.
laudare lodare.
lavudr lavare.
lbra lira.
lhro libro.
lenziU lenzuolo.
UH letto.
lyur legare.
lipro lepre.
lin, la, lume.
line luned.
lur loro.
hi lui.
lung lungo.
121
lgio luglio.
lumira luminaria.
macnur macinare.
mail miglio.
nidiss messo.
mdisscc tavola, mensa.
mani nonno.
mancir mangiare, mandica
mangia.
ra a r a i t marito.
marangui marangone.
mardun marrone.
marcus amaro.
inaridnda merenda.
martidl martello.
mdssa miidssa, messa.
massirco sorgo.
nat metto, mdis misi.
matrimuni matrimonio.
mur muro -, maturo,
grande.
me mi.
mdco medico.
medcur medicare.
medsem medesimo.
mejativa urina; cfr. mir.
mei mille.
mesdira miseria.
tnescudr mescolare.
mcssHre misurare.
mezl bicchiere.
mi, me, miei.
122
ministra minestra.
moie marted.
missdna mercoled,
mir 'mingere', cfr. mejt
tira.
mffa muffa.
mah' muro.
moletuine moUettine.
molur lasciare, ven. 'molur
monita moneta.
morus amoroso.
tnost mosto.
munt monte.
murt morte.
onurz marzo.
mi mai.
mul male.
m 1 i e r moglie.
mun mano.
m u s t r maestro.
mici maggio.
mver muovere.
idi neve.
nascit nato.
nuri lill iiidn, non.
ne n.
nencjin nessuno.
nolo nuvolo.
nepu t nipote.
iidr nervo.
ilia, nja, niente.
nonuanta novanta.
novmbre novembre.
nu noi.
nu nove.
Ive,
una, v. nan.
n u a s t r nucister nostro.
mc'Jt notte.
71US naso.
ohbedr ubbidire.
obligiirse obbligare.
occii occhiali.
cto otto.
octhre ottobre.
octuanta ottanta.
offenddre offendere, no me offindro non mi offendere.
olja uliva.
n i'i u r onore.
orfjin aratro, 'organo'.
imcr pagare, te imcura ti
P'ghei.
Inaila pila.
pina penna.
pira pera.
Ijol-da palletta.
paradis paradiso.
larturr parto, sost. verb.
passerin (coli.) uccello.
pasir jin ju'bul, piantare
un albero.
pcdrinin padrone.
puc poco.
puper povero.
pcla pece.
yeddo pidocchio.
pltro peltro.
imisurme pensare.
pentaur pittore.
l)entisu'drse confessione.
Il dial.
ppyo pepe.
perun forchetta,
per co perch,
pernica peruice.
jjesure pesare.
incno pettine.
2nl pelle.
int piatto.
2nrder perdere.
inch {-e?) piedi.
2)tre pecore,
p i t r a pietra.
Ijlacro piacere.
flanira pianura.
liant pianto.
plssa piazza.
pie pi.
2)llv piovere,
pomb piombo.
pliiuja pioggia.
plmHena scodella.
pUickia polmone.
Ijligre piangere.
I)in pugno.
polfrdim poltrone.
polluastro pollastro.
2)om pomo,
p pio popolo.
potare potere, point
pranclr pranzare.
premre premere, te
ti preme.
lirendr prendere.
prezim prigione.
imnsep principe.
rid rete.
ripa riva.
rampegim arpagone.
ras sa un ragione.
ree ricco.
recidila orecchino,
rdre, riso e ridere.
regiina regina.
re ligia un religione.
respundre rispondere,
restitnrme restituire,
potuto. rinder conto render conto,
rlngrdme ringraziare.
premjja robuAr rubare.
r ostar rostire, co rostid? che
cosa arrostite?
rovina rovina.
rum rame.
Ive,
ruass rosso.
msse rose, ogni sorta di fiori.
sajta saetta.
salhui sabbia.
salili' salare.
saluta salata.
samhun saviezza, savio.
saml' somaro.
smno sonno.
sante contint , contentezza ,
'esser contento'.
sapun sapone.
sapre sapere.
spto sette.
satudr saltare.
sdul sole.
schm zampogna.
sberlt schiaffo.
scina schiena.
scalda el lidt, scaldaletto.
schiopt schioppo.
s-ci' f. pi., 'scuri', imposte.
scliiri) scarpe.
scluv de tich, servo di tutti.
scader riscuotere.
scoliro scolaro scolare.
scomter scomettere , scometirme scometteremo.
scomensidr cominciare.
sctta ricotta.
scrlra scrivere.
scule scale.
sculira cucchiajo.
sedarl fazzoletto.
sdia secchia.
sga sega.
sentemidnt sentimento.
sentre sentire.
sentrme colle racle, udire colle orecchie.
sepoltira sepoltura.
septuanta settanta.
sermint, sermiditu, sermento.
scrur chiudere.
sessunta sessanta.
stco sedici.
setmbro settembre.
si sei (num.).
sidla sella.
simpro sempre.
Il dial. vegliolo:
spudta spada.
squadrhr squartare.
stign stagno.
stassdun bottega.
statira stadera.
stura stuoja.
stentur stentare, lavorare.
stlcll stivali.
stopii stoppino.
stopdir stupire.
stufa staffa.
studrme stare.
studiiwe 'studiare', affrettarsi.
stKpa stoppa.
stiitudrme el fuc, spegnere il
fuoco.
sudi sale.
sudng sangue.
siihatu sabato.
sbito subito.
suldr zuffolare.
suhlt zuffolo.
sirco sorcio.
sussdne susino.
tacre tacere, imperat. tics
taci.
fq/Hf, tajitrme, tagliare.
tate mammelle.
tditn tonno.
favirna taverna.
temindsta tempesta.
iendja tenaglia.
tendre tenere.
tervldla trivello.
tidmi) tempo.
vina vena.
I vita vita.
vai valle.
va levudr, va prendere.
valdro valere.
vdnder vendere,
vencs venti (num.).
venchjin ventuno.
venchidj ventidue.
venero venire, vendjo vengo,
vestemint vestimento.
126 Ive,
vestr^ .se, vestire,
vet, el, biadfi.
vint vento.
vidnt'O {mcduT) pancia, ventre.
viard verde.
virm verme.
vicidii cugino.
Vida citt.
villa villaggio.
v'indre venerd.
vita sentinella.
VU VOI.
vustro vuster vostro.
zdime andare, zdime a spassa
andare a passeggio, zdime in
ste scendere.
zrme andare (gire).
zint gente.
zocudr giocare.
za gioved.
zgno giugno.
h. Nomi locali *.
Avinch Verbenico, Basalchila (Bassalcila ad.), Basca Bsca,
Baziil, Boi de la Pitra, Bon de Negrit Bottezzine, Brusca!, Canzoli (Calzolit gel., ad.), Camhn, Ccmit, Cancul (Cancul ad.,
Canchl gel.), Cccrtz, Cassin, Castelmiisclo, Checherine , Cocorccie, Dobrin, Drscolo, Fontagndne (Fontagnle ad.), Gherbezin
e. Testi.
128 Ivc,
130 Ive,
L'aria de niit no sti bun. L'aria di notte non sta bene.
La lina vi calnd. La luna va calando.
La pluvja jit dut la pulver. La pioggia ha bagnato la polvere. 100
Le stalle que le lie. Le stelle che (le) brillano.
a.
agnil agnello.
arr arare.
balcun balcone.
bu bue.
cai strada, via.
cvul cavolo.
curne carne.
cusa casa.
fazMji fagiuoli.
formentun frumentone.
frtre fratello.
* Mous. Petris mi riferiva di aver raccolto questi saggi dalla viva voce di
Francesca Vassilich, vedova Marassich.
132 Ive,
purta porta. 1 seder falciare.
IMn pane. serur sorella.
sapr zappare. | nrz orzo.
sarazii grano saraceno. | vart orto.
sarg sorgo. | vacca vacca.
e.
* IJue altri frammenti del Petris sono varianti dei due testi che nel materiale del Gubicli portano i num. 2 e 3. Le pi importanti differenze saranno annotate alla lezione che offro come udita da me (Raccolte mie proprie: e. 1. 2; p. 136).
a.
b. Nomi locali*.
Bozite (n. di bosco), Bruscit (id.), Castellir, Cornicia, Drscio **, Ghrnof, Moscatour, Posnk, Penta Chiz.
* Sono riportati quelli solamente che non figurano nella raccolta del
Cubieh. Cosi per l'elenco del Celebrini.
"'* drosclo, oltre esser nome di regione, vale 'acero' e pur 'gianduia'.
134
Ivo,
a. Singole parole.
agiin cheppia.
il aglio.
argst aragosta.
bardilo laveggio, barattolo.
barbami grossa triglia.
bocula f., boccale.
bosun boccione.
bransin branzino.
bras braccio.
bulp volpe.
but botte.
buca bocca.
cagnis pesce cane.
calamir calamajo.
capun cappone.
caput cappotto.
cosubrina vicina.
crid -e, credo -e.
cur corre.
cuarp corpo.
custe coste.
cucr cucchiajo.
ctdunb colombo.
culsa calza.
curtil coltello.
dentis dentice.
destinut destinato.
destinar destinare.
dik dieci.
dikcink quindici.
dikd dodici.
dikdut diciotto.
dikjnco undici.
dikm diciannove.
dikquter quattordici.
dikspto dieciasette.
diksis sedici.
diktr tredici.
135
dominca domenica.
farsura padella.
fiiir fiore.
fikir m., fico (albero).
fulp polipo.
fiik fuoco.
funtuna fontana.
fus faccia.
fur fare.
fur fuori.
galdina gallina.
garuf gherofano.
griing grongo.
gruns granchio.
giit bicchiere.
leviir levare, prendere.
lint lente.
lik luce.
mirla f., merlo.
milun mellone.
wmes:^Z,il pesce'sparusMoena'.
mid nasello.
muore mare.
nuca noce.
pir pajo.
piersigut pesco.
plin pieno.
pudls polso.
puyn pomo.
quider quadro.
ravanil ravanello.
rez razza.
rca conocchia.
rca che i fila, conocchia che
essi filano.
salvatdur salvatore.
sardidla sardella.
scarpis scorpena.
seda falcetto.
semidnsa semenza.
sijJ seppia.
sielgdjo scelgo.
stimjo stimo.
studjo studio.
suddjo sudo.
sufldjo soffio.
suspirdjo sospiro.
tacjo taccio.
tidk tegghia.
tidsta testa.
tocdjo tocco.
tossjo tossisco.
tot tlc, tutto -i.
tremdjo tremo.
virz verza.
vidula viola.
viclo vecchio.
viu vivo.
vurb orbo.
vut otto.
b. Nomi locali.
136 Ivo,
e. Testi.
1. Signur mi, j vis csta sar in (Petr. : i) lidi mi; jii zivoO
durmr cisa in grja (Petr. : griiha) mja. Ji'i min si se csta
nut me catara vi. Vi, Signur, che sapite, ve recomund la
jmna mja, perc desmin min si se me levava. M ve prik e ve
recomund (Petr. : ricomnz) la Jmna mja.
2. In col muncl eljra una baslca, missa copiarla e missa ir,5.
discopirta. Che el Jra drnte ? La nina de Di; a dencle
(Petr.; zencle) nide (Petr.: dtte), che la priegua (Petr,: priegu)
Di. Passe (Petr. : passilo) de luk el su fil (Petr. : vu sunte
contsse) santico: Ma, nina mja, co vo fite calco (Petr. :
chiicu) ? Ah ! fil (Petr. : fuil) me, ne durmo, ne velgjo, i6o
che na rja rivisin de vi ji fato ( Petr. : on junziuol
J38 Ive,
desmij a cusa, me dumanda la mja mulir: Anda fite
vi tta la niit ? Nu credassite che ju jra a spus csta
nut; ju ji capiiH sipto fiorin csta nut. Miitju nu li
vid intle vustre niune cist bi, che vi decite che jite ca- 220
piit in cla nut; cand li vedra in cla cai creder.
Dapi'i qnter, cink jin, j ji lassut cost affur de nut; jA
stua a cusa co la mja patruna, co i me filgi e filge : cink
filge e di filgi. El filg pie muro jit trinta quter jin, e
mut el sant a le manure a Pisin; la filga vetruna sant spu- 225
suta sant dik jin; vas avr quter filgi.
Dap j se ji mis lavorar a jurnuta in jina cusa che i
frabica; j stua luk a jurnuta sipto mis lavoriir. Dapi'i j
ji fut tra jin per muore; j ji purtut la piista de Vida
finta a Smurg. Dap se ji stufut, perc el muore el me facja 230
tima. J ji stut pescur jina stajun, co la truta di lacrts
e capuime tic i squrts de la lina tunta ruba in jina cai che
mut no se vedja ilia nnca jin. Fero di jin che min li vedime.
Dap che nojUtri avime capiit li lacrts, zajime dal patrun 233
a cusa^ e luk avime fut jina mura marinda che sturme tic
alger.
Venro le bile fiste de la sunta Pusk. La mja mulir me
dcro: Tane, cojime da csser cste fiste? Frme un
puk de pun julb e un puk de nir: el julb per mancar ni; 210
e col nir che venro calco puper a la purta a precr, e ghe
drme calco biscun de pun.
Venja jin puper e jit comensut precr Jdi. J li ji dut
jin biscun de pun e li ji dut jin mezl de vin de bar. Ji
me dumanda jin biscun de curno, che el jra fista mura. 245
J me la ji levut de la mja baca e ghe la da al puper.
Dap j ji fut jin lavur su la cai, fare a Sun Dunut;
e j ji inpiegut quter mis de lavur. Tic i dai me jju venit quter lbre.
Dap che j ji fut cost lavur su la cai j ji zit a sapr 250
le vite, el trunk a munt; e dap ni le jetnie de sle. E dap
che le jime jett de sie, vedajime tunta jiva che nu el jra
dapu muli jin.
140 Ive,
sdupra jina macera al semi. Cost trok, vedndo che la dicrmdja,
jl taljila de le sp e glie le metj'a atuni che el sul nu la brusja. Dapi che el vendja vdja, el vedja che ghe vis da dri jin
plo cun hlank e csta trka lo clamila per ndum: Frane,
Frane, spiata jin momidnt, che ju hldj favlur cim te. > 290
Jl el se ferniAa tot spasimiit de la tima, e ghe dumanda
cusa che la biile. Jdla ghe decja se el jra jl col che jit coput le sidp. Jl ghe respndro de sd, chejdl le avja muds aturn
le sidp, che el sul nu la hrusdssa. Alura jla ghe dcro: Cun
che el buie 'capar per cost che el le jit fut csta fadiga ? Jl 295
ghe respndro che el nu buie nlia, per cost affur che lu jit fut.
Co) fero csta cusa? E cisa Jla jit tornut in dri
anda che la jra prdima intl busTc; el trok jit tornut a cusa
e el jdit mudrt anca de la tdima.
6. Stduria che jdit nascit intl tidnp vetriln, co jin pel pa- 3,
stdur pascolila un pduk de pire.
Jina cai el jra jin pastdur intl budsk de Basca, e jdl pascolila un pduk de pire. Cost plo, jina jurnuta, se jdit muds
a dormr. Co j'il se jdit desmissiut, el vidd de la rduba bianca;
jdl la jdit prisa, el la jdit inpieguta e la jdit culta vdja. Alura 305
ghe jdit venit jina trka : la ghe conpardis e ghe domnda se el
jdit vedit csta rduba che fit luk distiruta. Jdl ghe respndro
che la rduba fero prunta; el la jdit ^caput el ghe la jdit ntdisa
intle mime. Alura la trka ghe domnda cusa che el fi luk.
Jdl ghe respndro : J pascoljo le pire cuk. La juna ghe 310
decja : Cnte che el ne avds ? Jdl, cle pduke ghe le jdit
mistrut. Cla ghe respndro: Zdj a cusa cun cste pduke che
jii e clam : Jina bila, jina 'crna e jla jdit zit vdja.
El plo jdit zit a cusa e jit clemut cisa che jlqt j jdit dit.
Sinpro jdl jdit sentit che, cun che el clamim, ghe vendja tot 315
pie pire. Cun che el jra sul munt Triscavts, el se jit vultut
142 Ive,
Sint pinsamidnt nun pacua jin debetin. Cento pensieri non
pagano un debito.
8. Singole frasi e testi minori.
Bite bite cost mezl de vin. Bevete, bevete questo bicchiere
di vino. 36
Che tinp furo csta desmn? Che tempo far questa mattina?
Cst dai j ji bun apetit, perca csta desmn nun ji manct nlia. Oggi (questo d) io ho buon appetito, perch questa
mattina non ho mangiato nulla.
Cosi Jan, se fus de la bila jiva, j fura vene botile de 36s
vin. Quest'anno, se fosse della bella uva, io far venti bottiglie
di vino.
Cost vin sani bun che zit ste che sant un piasir. Questo vino
buono che va gi che un piacere.
Csta desmn furo bil tinp. Questa mattina far bel tempo. 370
Csta jltra setemna j sperjo de zar a fre levr un puk
de jiva, par fur un puk de bar. Quest'altra settimana spero
d' andar fuori (in campagna) a levare un poco d' uva, per fare
un po' di bere.
Csta nut sant cascta la ruzda. Questa notte caduta la 37S
rugiada.
Csta nut vedrme: se levrme; se el tinp fero bun, caprme
i larts. Questa notte vedremo: ci leveremo; se il tempo sar
buono, piglieremo gli sgomberi.
Csta sar, de co j ji de cina ? Questa sera, cosa ho da sso
cena?
Cnte jure jime? Quante ore abbiamo?
Dap che vu jite zit fre de la cusa, j ji hent: j ji
mant jin biscun de pun e jin puk de pask rust, e dap
le nuf jure ji zit vedr d tinp, se el sant bun. Dopo che voi 385
siete andato fuori della casa, io ho cenato: ho mangiato un boccone di pane e un poco di pesce roste, e dopo le nove ore sono
andato a vedere il tempo, s'egli buono.
De co la pareca per csta sar? Cosa apparecchiava ella per
questa sera ? 39
144 / Ive,
La mulir jit meiit el bragun. La donna ha messo i calzoni.
La scafa sant fiita par lavar i plc, le moletine che no se
scut le mune, la palata par levur el fuk, le ple lurte che zime 43
fur a la marln. L'acquajo (ven. scafa) fatto per lavare i piatti,
le mollettine per non sbottarsi le mani, la paletta per levare il
l'uoco. le piccole porte perch andiamo fuori alla marina.
La tenpista sant tinp ri, perca ne faro stiir miil. La tempesta tempo rio, perch ne far star male. 435
Nim fero mut sipto jure e m'issa. Non saranno ora sette
ore e mezzo.
Perca par cost jn niin avarime nlia de formentun ? Perch
per quest'anno non avremo niente di frumentone?
Perca el semi lo jit pris tot, perca el jra de pie ciild. Perch 440
il sole r ha preso tutto, perch ej<li era troppo caldo.
Pruntja el caldr che furme la ptulidnta drnte, la farsura
che frizrme un puk de pask. Appronta la caldaja che faremo
la polenta dentro, la padella (ven. fersra) che friggeremo un
poco di pesce. 445
Purta cuk un puk de brud, perca csta sar j ji di scale
de mancr, e j ji tima che le me facja mul csta nut. Porta
qui un poco di brodo, perch questa sera ho dell'erbe mangerecce da mangiare, e ho tema che elle mi facciano male questa
notte. 45
Restute un puk juncura cuk. Restate un poco ancora qui.
Sant miirt el vski a Vida, e col jltro jn jju fut jin nuf
vski. morto il vescovo a Veglia, e quell'altro anno hanno fatto
un nuovo vescovo.
Signur mi, de co jite pruntut de prinz ? Se fero de hun, j 455
venra in cunpanja sa. Signor mio, cosa avete approntato di
pranzo? Se sar del buono, io verr in sua compagnia.
Sima la canpuna mura; sna el vispro. Suona la campana
maggiore; suona il vespero.
Tacite, signur mi, j bjo la mja purt, ma j nu vid che 46o
^ojiltri bite la vustra. Tacete, signor mio, io bevo la mia parte,
ma 10 non vedo che voi altri bevete la vostra.
Zime al fuk in camin. Andiamo al fuoco in camino.
Zime cuk a cusa ni tra in cunpanja, che brme jin mezl
146 Ive,
dessr^ ve rcomund la santt mja, el misero cur e la misera 500
jmna mja. Signor mio, io vi ringrazio. Io vedo (vo?) nel cuor
mio ; e se venissi a mancare, vi raccomando la salute mia, il misero cuore e la misera anima mia.
Sant Antne del quartn,
Sante, sante, spiritu tun; 50s
Ne de lik, ne de qua curinta,
Disputa Talinta,
De filgi de Rude.
9. Orazioni.
Padre nostro. Tuta nuster che te sante intl sil, saii santificut el num to, vigna el rigno to, sait fut la volmitut ta, ^^^
cisa in sil, cisa in tiara. Dute cost dai el pun nuster cotidin,
e remetiaj le nustre debte, cisa nojiltri remetiime a i nustri
debetuar, e naun ne menr in tentatiaun, miu deliberiajne dal mul.
Cisa sait.
Ave Maria. Di te salvs, Maraja, plaina de grets, el Si- 515
gnaur sant con taik; te sante benedata infra le mulir, sait benedat
el frit del viantro to Jes. Sunta Maraja, nina de Di, precute
per nojiltri pecataur, mut e intla jaura de la nustra muart
Cisa sait.
Salve Regina. Di te salvs regiaina, nina de misericuar- 020
dia, vaita, dulsassa e speriansa nustra. Di te salvs. A te recuriaime
ni sbandaiti filgi de Ava- a te susperiaime, jemnd e plan'gnd
in csta lacrimausa val. Orsis duank, avucuta nustra, i ti uacli
misericurdiausi revid'gaj a ni, e dapu cost esailg mustra a ni
Jes, f'ut benedat del viantro to, clemiant, paja, dlsa virgina Maraja, predite per nojiltri pecataur, sunta nina de Di,
che saime fut dignut de le inpromissiaun de Crast. Cisa sdit.
Credo. J crid in Di tuta onipotiant, crataur del sil e de
la tiara, e in Jes Crast su fig, sanglo signur nustro, el col fit
consepit da lu spiritu sunt; jait nascit da Maraja virgina, jit
patit di ste Pnsio Pilato, fit crocefais, muart e sepualt, jait
dessendit intl infirn, el irato dai jit resussituf da muarf, jit
zit sis intl sii, siad a la distra de Di tuta onipotint, da luk
venero judicr i vi e i murts. J crid intl spiritu sunt, intla
suanta baslca catlica, la comuniun de i suants, la remissiim de i
pects, la resuressiun de la cuarno, la vita etrna. Cisa sit.
I dieci comandamenti. Primo: Jii si jin Di snglo,
nun avars jltro dai an'incs de me. Secundo : Nun numinur
el num de Di pur nlia. Trto : Recrdete de satitificr le
fiste. Curto : Onurars el tuta e la nina, si te bie vivar
lung tinp e avr bun supra la tiara. Cincto: Nun massre.
Sisto : Nun furnicre. Siptimo : Nun rubre. Vutvo :
Nun decaj fuls testimni incuntra el tu vicin. Nvfto:
Nun desiderj la mulir de i jiltri. Dicto: Nun desideraj
calco jltra cusa del to vicin.
10. Canto.
Jina; La me muruca sant vestit de brina. Perc de
148 Ive,
Vut; Sant mj amur la trka che no el gwH. Perc
del gui nu sapjo cusa fare. Ire, re. Ciir mi bun, nu me
bandunre.
Niif; Dismim fero hil tinp, se nu pluf. Perc se pluf
nu se potja andre. tre, re. Cur mi bun, nu me bandu- 570
niire.
Dik; La me muruca jit un canistro de sariz. E spiasse
cai j ghe le zj man'cre. Ire, re. Cur mi bun, nu me
bandunre.
Dikjnco; Venero la stajdun del pedclo. E spiasse cai j 575
ghe le zj massre. Ire, re. Cur mi bun, nu me bandunre.
Dikdj; I mis del jn sant dikdj. Cusi de la cansun
j si fre ? Ire, re. Cur mi bun, nu me bandunre.
Vocali toniche.
A.
1. In ud, u, u (I 438-9 n) : scule scale, tul, sudi, carnassudl
carnesciale, Nadudl Natale, ho cu di a f. boccale, mul male, fuor
fre fare, dur durme dare, mur muore mare, messure misurare, pescur, catudr 'cattare' trovare, affilar, pi. affur, affare,
compudr compare, stur studrme stur stur stare, sposudr, amudr,
chiamudr (cfr. clemt), sonudr, cantudr cantar, andur andre,
comandudr, ligudr, tornudr, scomensudr, robudr rubre, bescudr
beccare less., zocudr giocare, moscur morsicare, destrur destare,
lavudr, lapudr lampeggiare, alzudrse alzr, satudr saltare, macnudr
macinare, medcudr medicare, squadrudr, dramudre macellare, stufttarme 'stutare' , conzudrme 'conciare', bastonudr, blasmudre bla-
dSO Ive,
smir bestemmiare, pentisudrse pentirsi 'confessione' S salr, kenr
cenare, menr, destinr, sentur sedere (vnt. sentdr-se), man'r
mangiare, miur urinare (prtc. miudt; cfr. Diez gr. P 20 e less. s.
sp. mear), levr, sapur zappare, ^acwr pagare, seclr falciare
[seda falce), studiure, alter altare, salterio, cussa csa casa, nus
naso, cun cane, pun pun pane, mun mun, pi. mune mne,
mano, vetrun -a (vetrn I 438) vecchio -a, funtuna, grun
grano (I ib.), quartun stajo, luntn, cotidin, veclisn *vegligiano', di Veglia, veglioto, desmn domani, canpna, pi. canpun e, rudm rame, fu dm, luc l, juc f., ago, spudg spago,
mi mai, dut dato [duteme datemi), secut seccato, tratut,
spusut, hadut badato, lassut lasciato, vultut, Dunutf
tuta padre (rum. tata), voluntut volont, instudt estate, fecudt
fegato, soldudt, destinudt, arivut, ghelut gheludta I 439,
e Zemwi chiamato (rum. istr. cZ/ema), k e nut censito, creputa, saluta,
spudta, cascata, ruzta rugiada, jurnuta giornata, precute
precamini, catte captate trovate, s cu n tu te ascoltate, intrudde
entrate sost., jupa ape, intosca attossicava, pascolua, frabica; julb julb bianco, culsa calza, fuls, culd, jlzete
alzati, jltro, f. jultra, altro, trudr trarre, cuor ne curno carne,
curta, a la lurga, hudrha zio (vnt. barba), burca, camurda
camdrda capanna, jurbul a\hevo, pusta pasta, mustro maestro, puscro pascere, fus fascio, faccia, stramuds materasso (vnt.
stramdgo), polludstro, ludnza, sessunta, septunta, suni -a,
stinta, pi. sudnts, santo, junziuol (!) angelo, domudnda, domnz domando, recomund -tnudnd -mnz raccomando, sudng
sangue, ^rttns granchio {yoi. grdngo), plngre piangere, tnte tante,
da pessnt 'da pesante' difficile (cfr. ted. schwer), j u n d a *anda vieni,
mundi, cump campo, sbatu sabato, ir nta rete, 'tratta', frutru
fruire fratello, mui maggio.
2. In o: col quale (cfr. cai n. 5), vita guardia, 'guaita', cfr. n. 51;
sti stat, vi vadit, ji jit ha, fi fo facit, di dui dat, fite
fate.
3. In i, i, e (I 438 n): prinz prinz pranzo, ani'ncs innanzi,
da lics lontano ('-lati late?); j litri altri v. less.; lik latte, tik, iuf.
tacre, taci (cfr. trik, inf. trudr, getta), schirp scarpe, mrie marted
(vnt. marti), tircs tardi, grets grazia, rez razza, biss, pi. biss,
bacio, kis cacio, Magnakis ni., criss ciliegio; ai quali uniremo la
152 Ive,
9. In id: nidr nero, mids mese, vidd vedo; vissa vece, hidstia, infdrno, vdrz verza, vird verde; - fidi fiele, midi miele,
sidd siede, sidp siepe; bidl, anidl, agnidl, cadridl quadrello (mattone), mun'cdl num. 57 n, castil, car viale, tervidla, sardidla,
hassalcidla num. 57 n, sidla, pidl, fldr, tiara, insidra serra, chiudi,
midrla merlo, nidr nervo, inviamo, tavidma^, vidrm, pidrder
(prtc. pirs), jdrba, tidsta, fista, tempidsta, didstra, minid-
stra, canidstro, vidspro, incidnts incenso, as-cidnts assenzio, dessendidnsa, vestemint, sermint sarmento, momint, altraminte, fenalmint, spisialmidnta, dint (pi. dincs),
zint gente, lidnt, vidnt, ciinvidnt, arzidnt, spidnt spende,
sidnt, se sint, iTAnia, pulidnta, spidnder, ridnder, offidndro,
maridnda, vidntro, tidmp, simpre, spidch specchio, tzdk tegghia
(vnt. teca), lit il letto, spidta aspetta, pidcno n. 58, sidp seppia,
sidpto, sidptimo nn. 64, 71, nidpta n. 64.
10. Intatto: mulir mlier, me, sga, macera (pi. macere)
maceria I 489, el egli, il, pltro, vsk vescovo, setmbro, crdro,
sdia situla, jdma hebdomas cfr. VII 531-2, mdco, trdco, stco n.
71, ppro pepe, [deb et a].
I.
11. In di: fdila ella fila, essi filano, campandid campanile, aprdil,
pdila orciuolo (vnt. pila), stopdir stupire, paraddis, uldiv {olja
uliva, cfr. rov. uleia), lin, vin, fdin fine, sassin assassino, 7nardin marina, passera in 'passerino', ogni sorta uccelli (cos il rum.
pdsere), regidina, rovina, cucidlna, fusdina, spdina, hressdina
brina (rov. briseina), caprdina capra, cosubrdina 'consobrina', vicina (fri. consovrin vicino), moletdine mollettine, prdimo prin
primo, ddic dico, radica, pernica, faddighe , vita vita,
vdida vite (ni. Val-de-vdit), zdit 'gito', andato, sbandditi, marit,
ndid nido, dai di Dio, mdj mja mie -a, vdja via, rdja rea,
Mardja Maria, cunpandja; mdil mdigl miglio, esdilg esilio,
botdile, croce fdis, conpardis comparisce, cagndis pesce cane
(cfr. vnt. cagnizzo cagnesco), vdigna vglia vigna, scdina schiena
(vnt. schina), camdssa, e a n issa cinigia, ddit detto (vnt. dito),
fastdide fastidio. Con solo a, anzich di: apidr ali, a aprr, aprire,
zdrme ali. a zrme, gire, rostdr arrostire, impendr empire (vnt. impenire).
(cfr. rum. voiu e vreu), fud Ip, pudls, cudr corre, atudrn, dudrmu
dormo, purc, quattudrco num. 71, mudrt sost., purta, misericudrdia, udrz, cudrp, vudrb, garudf gherofano, udsse ossa,
cudste coste, nustro vustro (accanto a nustro vustro),
bisudgn, ludng (vnt. longo), frunt, mudnt, Pudnt ni.
16. In u: prunta, cutta cotta, scut scuta scotta, caput
cappotto, piersigut persico. Si aggiunge, fuor di posizione, msse
fiori, 'rose'.
17. In w: plvro,viira, and uve dove, argst aragosta, buca;
bu bue, buie ble vuoi, dui, cur cuore, fre, bra 'borea' (vnt.
bra), nuf nu n. 71, bun bna, fuc, inut adesso, 'modo', meziil
bicchiere, 'mediolo', sedar l fazzoletto, 'sudariolo', fassl, pi. faziilij, fagiuolo, matrimni, testimni, Anticne, Tne, fui
folle (mantice), rgano, srco sorcio, recrdete, dap di poi,
ciimpra cinpera[no], ccro (ali. a csser) cuocere, za 'jovia' gioved, j linda *anda, vieni.
154 Ive,
18. Intatto: frno, most, agst, fosc nero, 'fosco\ jungla unghia,
jnda, mnda, fond, plomb, cmio gomito, rca, dencle ginocchio,
pedclo , dolc dlsa dolce, sglo collo, 'soggolo', so te sotto, fltta
goccia ; purgatri, jrden ordine, desrden, csser cuocere, ascndro
nascondere, jmno uomo, cto n. 71, octbre, sctta ricotta (trent.
sctta).
U.
19. In i: chii culo, mir, planira, sepoUira, mejatira urina,
cratire, s-ciopatire fessure (vnt. scopadre), fiss fuso, sis suso,
jin ji jina uno -a, certjin, pi. certin, certuno, nencjin
nessuno, lina luna, line luned, brina, lo in f. lume, p in pugno,
flim, spio ima spuma I 547 e, lie luc[ono], spit sputo, avit,
nascit nSito, 23otit (accanto a potit), vedit vedit, carnid
V. less., crit crudo, nide nude, frit frui ivniio ; jint jit bagnato, 'unto' (cfr. rum. unt uns); - ni no mi, non no (cfr. uun).
20. In o: mffa muf-, jst, sot asciutto, jnco n. 71.
21. Intatto: dezun digiuno, \_medl ventre, cfr. rum. medular
membro], pulco, buso buco, hlgio luglio \
Vocali atone.
22-23. A. Intatto: arur arare, arzidnt, avr, affur, amudr,
aprdil, ecc.; a lura, palure parole, naridnda, dimandua domandava, ecc. Assimilato alla labiale in cdnuvo (vnt. cdnevo) canape.
24. Dilegui, a formola iniziale, in conformit del vnt. e del rov.
dign.: spiata aspetta, murduca amorosa, massure ammazzare,
bandunure, scuntte ascoltate. Ancora custut accostato,
gnidi (ali. a agnidl) agnello, bondudnza.
25. E. Intatta ordinariamente, massime se in prima sillaba: etrna,
pernica, serudr serrare, nencjin nessuno, sentemidnt , pentisudrse , pecdts, regidina, septunta, ecc. 26. Passata in a:
carvi ie, racuorddr (ali. a re curde te); e pochi altri. 27. Assottigliata in i, davanti a nasale e palatina: pinsamidnt (cfr. dalm.
rag. pinsaminto I 434 n, e vnt. rust. 2^i^siro pisiro), spisialmidnta, ricomnz (ali. a recomund recumdn), mildun
mellone ^ Lo spoglio negativo per la riduzione ad i nella antica
^ pie rie e funghi (serbo peciirka), plchia polmone (slov. pitica)] sma
fascio di frasche (serbo suma selva).
156 Ive,
37. U. Di regola intatto; sudiir, stutudrme (vnt. studdre sture)
spegnere ; ^ar^ttriV , mulir. sculira (vnt. sculir) cucchiajo, ecc.
38. iy\h'^m\ jungla ungula, p pio, s(jlo collo, pcla (rov. pi^wte)
picula, senza dir di pedclo, dencli, u eli oculi.
39. Dittonghi in laudare, gaudre godere; au seriore in fauldr,
cfr. fri. feveld, sp. hablar.
Continue.
40. J talora intatto a formula iniziale: jst giusto, jduna giovine^; ma pure riflesso per , come nei parlari veneti: jucre
ali. a zocudr; zugno giugno, zua 'jovia', Zuche ni. (cfr. vnz. Zuca
Giudecca) dezun.
41. J complicato. LJ (-LLJ): milier, vli voglia, nlia ali.
a nja, nulla, VII 609 e ; esdilg, familg a, filgi pi., ali. al
sng. fil; dil aglio, uil ali. a ud, nil e mdigl, botdile; riflesso
semplicemente per j, come nel rov. dign. ecc.: fudja, cja, ecc.
RJ: attrazione in mesdira miseria; dileguo in macere macerie I 489.
Cfr. -ARIO s. num. 3. VJ: dileguo in za jovia. SJ: ridotto a
k, -Q'. rez razza, mazn, ruzda, fazlji ali. a fassul, prezdun
ali. a. prigidiina e per j dune pi.; biss bacio, kis cacio, Magnakis
ni. NJ : spidnza milza. E vanno suddistinti: 1. njo ecc. di antica base: calcdin, stdign I 13, [orgdin aratro], guaddign, v dign a;
signdur ali. a sendur; 2 nj da. n + i di pi.: certin certuni, jin
anni; 3." nj da n che preceda l'i del dittongo: anidl anello, finidstre, minidstra, nidpta, ecc. DJ: [mis ericudrdia, misericiirdidusil; riflesso per z -z in mezl I 511, udrz, vidrz^
prinz. Viene poi il fenomeno seriore di e (cfr. TJ) ^ per c?+i all'uscita, per lo pi di pi., I 439 n, 512: tircs tardi, pick (e) piedi,
lacidrch sgombri (vnz. lanzdrdo). TJ. Superfluo fermarsi alle
riduzioni come s'hanno in lenzl, alzr, rassun; e passiamo senz'altro a t + i all'uscita (cfr. DJ e I 512): vencs venti, anincs inanti ; dincs denti (rum. dinzi), tocs e ti tutti, da lics "da
latj (?); alla qual serie non si possono ascrivere, n grets grazia,
n as-cidnts assenzio.
42. L. Generalmente intatto: lac, lvuar lepre, julb, dolc,
vi viu vivo; ndi neve, nidr n^irvo. 51. Quanto a to iniziale, gli
stessi riflessi che nell'ital. o nel vnt., ma con l'eccezione di vita guardia, 'guaita'.
158 Ive,
52. S. Nulla di notevole, tranne i resti del -s di sec. pers. sgn,, di
che vedi il num. 76. Illusorio il -s che vediamo nei plurali purcs
{^pudrc), mudrts squdrts e simili, nei quali in realt si continuano
i tipi di plural rumeno in -ci e -zi (cfr. TJ e DJ al n. 41). 53.
SCE allo stato di -sk apparirebbe m pask pesce; cfr. I 64 e il num. 57.
54. N. Nulla di notevole, se forse non sia il caso che taccia finale
in nu no na non (rum. nu, vnt. no) ali. a nun. N'M: jmna,
cfr. I 544 b. NR: vindre venerd, 'venere' (ant. ver. e rover. mod.:
vndro). NS: notevole pensudr ali. a pesudre.
55. MN M'N: sdmno sonno, dmno, jmno uomo hom'ne-.
Esplosive.
56. C intatto nelle formole ex e co: cauptte num. 64, cup, kis
cacio, schirp, zocudr, ddic dico, fica, fuc; vacca, buca, budsc,
fosc, ecc. La sonora dell'italiano ritorna in sga, segura, p riedita,
ali. 2l precte. Singolare lo e dinanzi airoi = u, in scir imposte
delle finestre (vnt. scuri), e n e n e j i n nec unus ; e cimelio importante apparirebbe odia guarda (friul. 'odia), v. n. 5, cui s'appajer,
per G- (*c-), g j: jdt gatto.
57. Ma la gran caratteristica del consonantismo veglioto nella
gutturale che risuoni pur nelle formole CE CI (e conseguentemente
in quelle di sonora G G num. 61): cina chenr, carvi i e I 437,
canissa, acid, placdro, tacre, ccro; macnudr; drcno; dik
dieci ecc. num. 71; crduk, nduca, lik; pcla pece; tik taci,
pluk piace; ciuco cimice, plco. Occorre la palatina o la sibilante,
secondo il tipo italiano o il veneto, in cistirna, certjin, vicidin;
sii ali. a cil cil, sidri ali. a cidrt ciirt, prinsidp, d Isa,
fusdina, e altri ^
58. CT. 11 riflesso alla rumena neV -apio (-uapto) di dikiddpto
num. 71 (cfr. Asc. I 437 n, St. Cr. 1 61 = 339), allato ad cto octbre.
Resta il e e tace il t, susseguito che questo fosse da altra consonante,
o venuto all'uscita: pidcno pectine-, lik lacte-. Del resto: lit, nut,
beneddt ecc.
59. QV: que che; qudter, quider, [cotidin], allato a cadridl, cand ali. a qudndo, e dico, cont.
60. G. Analogamente al num. 56: g aldina, inganudr, [faddighe],
ludng, sarg, juc ago; cui s'aggiungono per GV: ludnga; sudtig.
^ Entra sicuramente la ragion del dittongo (t-i t-ja; h-id k-ja) nel e di
muncdl munchil monticello, e bassalcila chiesa e n. loc.
Il dial. veglioto: Cons. esplosive. Accid. generali. 115961. G G. In analogia al nam. 57: ghelut gheluta, jngrme, reclgro, plngre. Riflesso italiano o semi-italiano nei non
IGO Ivo,
Vm. Varia.
a. Note morfologiche. 6. Indice lessicale. e. Cimelj rumeni dei territorj di Poglizza e Dobasnizza nell' isola di Veglia
a. Note morfologiche.
Nome. 67. Di ragione nomitiativale, oltre ladre 53, il solito
tserapio sur sror, ali. a serdur p. 132, sorre. Per la dilfusione analogica delle desinenze caratteristiche dei generi, si notino:
ciuco, pulco, nduca, pernica, radica; muro 72 (ali. a mur
73, rum. mare) mura 71, dlsa. Il fem. alla latina in la j uc,
I 439; col quale esempio pu starsene per avventura la falca p. 119.
Un collettivo abbastanza notevole (cfr. VII 439-40): la debta
p. 119. Ma la cja p. 118, col sentimento di uno schietto singolare,
di dialetto veneto. 68. Molto notevoli, per la ripercussione interna
dell' -i di plurale, gli esempj seguenti: jdn, pi. jin p. \2{}\ jltro ^
^l. jiltri (cfr. jltre) p. 121; tot, pi. ti tich p. 124''*'; certin
p. 118, plur. di certjin; cost, pi. edisi 220; cun, pi. cuini
p. 119; de ci e dtco, pi. d eli *daicli; cfr. 1 438. Del rimanente,
i pi. d'ambo i generi, alla foggia it. e vnt,, quando si eccettui una
breve serie che non fa il pi. diverso dal sng., o, meglio, non ci lascia
pi discernere la differenza tra i due numeri: criss p. 119, biss p. 117,
braz ib., puds 173, castii p. 118, curtidl p. 134 (cfr. ancora:
canapil p. 118, jurbul 34; affur 69, puper 13, alegr
175 e alger 237; sassin 53, pinsamidnt).
162 Ive,
p. 118, entrudrme ali. a entrur p. 119, pensudrme p. 122, restitudrme p. 123, ali. a restitudr 115, spacudrme p. 124, stutudrme
p. 125, jongarme p. 121, sentrme^; bastomidrmese p. 117, espojrmese, cfr. se tormentudrme p. 125. Circa il -me, s' pensato all'albanese (Asc. I 440),
164 Ive,
2. avr avere (v. ib. 441) cfr. p. 126; pres, ji, jii o j u, jit
ji (41) jit,.(99) w; ji me, j a ite o aj dite, ^^u; imprf. avdja,
avdime-, imprf. cong, gdssa; fut. ju avara, te avrds 348 e
avards, j al avaro, avardime 43S o avrdime 189; ptc. avit,
j im e r a v i t, j avdime avit 94.
3. andur 1, andre andare, zdrme zrme p. 126, zar 174,
zar 5; pres. ju vis 109, vas 'vai' e 'va', cfr. num. 76, vi 97, va;
imprt. va 7; zdime sa ime 29, 60, zdite 209; j linda 59-60, zdj;
cong. prs, zdj a; imperf. Jm zdj a 267, zajdime 181; fut. zrme
7; ptc. zdit sit; ji sit 62.
4. studrme stur 37, 43, sture stur stur 434, stare; pres.
3^ sng. sti 97; imperf. 3^^ sng. sta, 1^ pi. stujdime; fut. 1^ pi.
s tur me 236; prtc. stut 231; jdi studi 92.
5. bldre e blire volere (v, I 444); pres. budj (cfr. VII 15)
o bljo 11, blj 15-16, blji 11, o bldju; [se te) bude (cfr. VII
42), bie 31, bte 79, bldime, blite 5; imprf. blja 28,92.
6. durme p. 119, dur durte 80, doii e dui p. 119, dare;
prs. 3'^ -ps. jdl di o dui', imprt. dime ddme 39, diteme 12,
duteme 198; imprf. da 246; fut. drme 242; prtc. dut 114.
7. fuor 102, fur p. 135, fare; prs. 3* sng, fo 1, fi 87; 2^ pi.
fite 123; imperf. facdja 230; imperf. cong. facassite 32; fut.
fura, jdl /uro, furme p. 120, furine 191; perf. fit 46 (?), ji
fudtm, jdi fut 229, 247; prtc. fit e fudt 66, fat 20, fdits 136.
8. potare potere; T^res. potdjo 263, jdl p tdj a, potite 5,
putdt 115; imprf. p tdj a- prf. ji potit 20, 64; prtc. potit.
9. tacre tacere; prs. tacdjo p. 135; imper. tics e tik 144,
tacdite 460.
10. venero p. 125, venire; pres. ju vendjo p. 125; cong. prs. jdl
yenja 18, vigna; imperf. jdl vendja 288, 315, 317; fut. e perf.
jdl vendro 204, 238; prtc. venit 306, ger. vendndo 284.
83. AvvERBJ in -a: ultra p. 125, spisialmidnta; cisa cissa
113, cos, and ti a dove, da baila 36, assai.
16S
h. Indice lessicale.
[NB. I numeri tondi rimandano ai numeri dei VII e Vllf,
quando non sieno preceduti dalla sigla p. (spagina); i corsivi, al numero progressivo delle righe dei testi.]
186
Ive,
167
cadr 3, cadere.
cadridl quadridl 9, 59, mattone; efr. rover. quadrl.
cagndis 11, pesce cane.
e din a 6, 57, cena.
caiptre (2^sng. imper. cdipta
p. 118, capta 41, cauta 483,
2'"^ pi. cauptte p. 118) 5, 56, Q4,
guardare .
e air a 6, cera.
cai pr. interr., 70, quale,
cai sost. f., 5, 29, 42, strada.
cai 179, volta; calco cai
179, 336, qualche volta; cla cai
221, quella volta, ^Xovo.; jina
cai 283, 302, una volta.
calamir 3, calamajo.
calcdin 4, 31, calcagno.
e dico 59, qualche.
Calder caldira 3, caldaja.
calighir 3, calzolajo.
calzte p. 118, calzoni.
caluro (ger. caldnd 98) 78,
caler.
camdin p. 118, camino.
camdissa 11, camicia.
camdrda camurda 1, capanna.
168
Ive,
certo.
cint sidnt 71, cento.
cidl p. 133, uovo, ciottolo
ovale.
cil cil sii 8, 42, 57, cielo,
cinc cink ciane 71, cinque.
ciuco 13, 28, 33, 57, 67, cimice.
cincto 71, quinto,
cics, pi. cics, p. 118, cittadino; cfr. srb, coek uomo.
cinco 71, quindici.
Il dial. veglioto :
conzurme 1, 73, condire.
cpia copio p. 118, cappello.
Indice lessicale.
169
cusdta 7, casetta.
cussdin 403, cuscino.
custodi 493, custod.
ciistut 24, accostato.
170
Ive,
471
fvro 5, fabbro.
fehrudr p. 120, febbrajo.
fecudt 1, 31, fegato.
fil filg fuil, fem. fja
f i Ig a, pi. m, f i Ig i, f. f il g,
12, 41, figlio -a,
fina fgna finta fnta 12,
fin(i a; per finta perfino.
fenalmint 9, finalmente.
fermua (3* sing. cong. pres.
fdrme; 1^ sng. fut. fermura
fermura; partic. fermut) 7,
77, 78, fermava.
fidi fil 9, fiele.
fidr 9, ferro.
fista (coli.), pi. fi aste 9, festa, passatempo.
fidur 14, 48, fiore.
fchiera, m. fikir, pi. f. fikire, 3, fico (albero); v. falca.
fn p. 120, fieno.
172 Ive,
finidstre 31, 41, finestre.
fi or din 48, fiorino.
fi im 19, 48, fiume.
fiss 19, fuso.
fond 18, fondo.
fonddcce pi. f, p. 120, feccia.
formentdun p. 131, formentone.
formidnt 259, frumento.
frno 18, forno.
fosc 18, 56, nero, 'fosco'.
frabicudr (3^ pi. imperf. frabica) 1, 49, 77, fabbricare.
Frane 169, Francesco; srb.
Frane.
frats 478, frati.
frizrme 78, friggeremo.
frit frut 19, frutto.
frunt m., 15, 29, fronte.
frutru fruire 1, 62, fra-
tello.
fudja 15, 41, foglia.
fudlp 15, polipo; vnt. folpo.
fu dm 1, 29, fame,
fudrfa sng. f., p. 120, forbici.
fuc fuli 17, 56, fuoco.
fui pi. m., 17, mantice.
fulminja 75, fulmina.
funtuna 1, 35, fontana.
Funtre p. 134, ni.
fuls 1, 42, falso,
fuor fu re 1, 2, 6, 80, 82, fare.
fuor ma 15, forma.
fus 1, fascio e faccia.
fur fura fure 17, 31, fuori.
far ni cu re 541, fornicare.
fusdina 11, 57, fucina.
ga ghe 70, a lei, a lui; vnt. ghe.
g aldina 60, gallina.
ganere?, voce data dal Cubicli
per nitidamente latina.
Il dial. veglioto:
imprdndro [el ftic) 28, 63, 72,
accendere.
in en 7, 29, 39, 41, in; in
cllara sdite p. 120, 'essere in
collera', odiare.
incidnts 9, incenso.
inciodudr (3^ pi. imprf. inchioda inhiod) 11, inchiodare.
incuntra 542, incontro.
in fi dm infdmo 9, inferno.
inflorja 48, 75, fiorisco[no].
infrd 515, fra.
inganudr 60, ingannare.
251, gettammo.
Jodi 125, Juddi 162, Giudei,
jiltimi 71, ultimi.
j i n ji n [161), un, f. j i n a
l'ina, 19, 66, 69, 71, uno.
jint jit 19, bagnato, 'unto'.
jiva 66, uva.
jmno, pi. jmni, 18, 55, 66,
uomo; cfr. omni.
jnco 20, 66, 71, undici.
j nda 18, 66, onda.
jongrme 7, 61, 66, 73, ungere.
jngla 18, 38, 45, 66, unghia.
jorden 18, 66, ordine.
jst 20, 40, 66, giusto.
j u j 70: io ; gli = a lui.
j uc f., 1, 60, 66, 67, ago.
julb julb 1, 42, 65, bianco.
jurbul, sng. jurbul, 1, 49,
66, 68, albero.
juciire (1^ pi. impf. [o fut. ?]
jucrme 175) 40, giocare; cfr.
zocuar.
jk 17 7 y giuoco.
jultro, f. j ili tra, pi. jiltri,
f. jltre, 1, 3, 66, 68, altro ecc.
jiilzete 1, 66, alzati.
juncdura 451, juncora p.
121, ancora.
174
Ive,
j linda, V. s. anduar.
junziiiol 1, QQ, angelo.
jupa 1, 66, ape,
jur nuota 1, giornata.
justum (l* pi. flit, jus tur-
Massaril).
man dure 225, manovre.
17S
176 Iv
mordus, f. murditca, 24, 34,
amoroso.
moscur 1, morsicare.
most 18, mosto.
muant 15, 29, monte.
mur muore 1, mare.
muart 15, 29, la morte.
murt, pi. mudrts, 52, morto.
mudrz p. 122, marzo.
muas, V. s. metr.
mudi 554, matto,
mui 1, mai, ma.
mul p. 135, nasello, 'galus Morlangus'; vnt. molo.
mlier mulir 10, 37, 41,
moglie.
muli 253, molti.
mun'cdl munchidl; Monchidl
Mone idi ni., 9, 57 n, monticello.
mundi 1, mandi.
mui 1, maggio.
mun tnun, pi. mune mime,
1, 36, mano.
mund 321, mondo.
muratica, v. moraus.
mu astra 523, (partic. mustrut 312) egli mostra.
mustro 1, maestro.
11 dial. veglioto
offenddre cffidndro 7, 9, 28,
72, offendere.
oja 11, 35, uliva; cfr, rov.
uleia, dign. olja.
mni pi., 131, uomini; cfr, jomno.
onur 14, onore.
onipotidnt, 527, onnipotente.
onurards 78, onorerai.
orgdin 4, aratro ; cfr. vnt. or(jdno.
orsis 522, ors.
pacr (3* pi. pres. paczra; ^
sng-, fut. pacuora) 1, 78, pagare.
palla 11, orciuolo; vnt. pi7a,
pdina p. 122, penna.
pira 6, pera.
pdja 524, pia.
paldla 7, paletta.
p a lure 22-23, 49, parole.
par pur per 5, 74, per.
paraddis 11, paradiso.
pare 5, padre; v. tuota.
Indice lessicale.
177
* Questa riniiniscenza slava, alla quale il nostro Ive non sa rinunziare, era veramente respinta da me; n io del resto vorrei star ra.dlevadore per qualche altro confronto ch'egli istituisce tra veglioto e
slavo. Il vegliato pasnr (e pastiiar) un bel cimelio, perch ci dia
anche al Quarnero la continuazione veramente popolare del lat. class.
e medie v. pastinare fodere, plantare, conserere (cfr. Ducange; e
12
178 Ive,
picil 9, 42, pelle,
pinte 401, piante.
Piar 257, Piero,
pidrder (prtc. p i a r s ; prf. pei-if r.
jime se pi ars) 9, perdere.
pi a s ir 8, piacere.
aggiungi Glossar, lat, ed. Mai Vili 473: pastinare colere vel palos circumfigere; Glossae ed. Mai VI 538 e Lat. gloss. ed. Thomas: pastlnantes plantantes). 11 qual verbo si riproduce, oltre che nel vocabolario
italiano, nel fri. pastand im-pastand, porre dentro terra le piante
giovani acciocch vi si appicchino, vegetino e fruttifichino (unum bearzum bene fossalatum et pastanatum; instr. d. 1401, ap. Pirona), nel
piac. pastand rompere o lavorare un terreno per la prima volta, genov.
pasten rivoltar la terra profondamente, napol. pastenare piantare,
trapiantare [pastenature piantatoio). Mi pare anche assai probabile,
che una riduzione ben consimile a quella del vegl. pasnr (pastnr)
siasi avuta regolarmente, per la medesima sostanza etimologica, pure
in Francia, e stia come latente nel frane, panais pastinaca; la qual
forma risponde bens materialmente a p anace-, ma secondo il significato riviene piuttosto a *pasnaie *j)anaie = pastinaca (e gi altri
si sono senz'altro provati a ricondurre panais a un *pastinaco-). La
pastinaca, la quale ha una radice principale che si getta perpendicolarmente entro terra, ripete di certo il suo nome da pastinum,
onde pur viene pastinare fodere ecc. (cfr. lingulaca; suffissi diversi, nel semifranc. pastenade, fri. pastanale; e forme pi estese,
nel T^s. pastitaccini, g, lat. pastinacuU Hld. 91, neopr. past3nailles\
Con questo antico pastinare viene poi a coincidere foneticamente
un pastinare pascere, donde il pastinatico, che per la stessa via
di normal riduzione nel frc. panage. E se ancor lecito qui ritentare
un'altra voce francese, che consuona, cio panard (il se dit d'un cheval
dont les deux pieds de devant sont tourns en dehor.s), dir che s'incontrerebbe col paniscus qui pedibus in diversis tendentibus ambulat,
Glossar, lat. ed. Mai VIII 538, al quale potrebbe stare, per la formazione, cos pressappoco come montagnard all'it. monianesco.
G, I. A.
Il di;iJ. veglioto:
pir 3, pajo.
piersigut 16, 'pesco', persico.
pigna Ila p. 133, sorta d"uva.
Pilato 126, Pilato,
pinsamint 27, 68, pensieri.
pira, pi. pire, 8, pecora; rum.
istr. pire.
Pi s din 225, n. pr,, Pisino.
pi tra 8, pietra.
piacr {3^ sng. prs. 2J luk) 28,
46, 57, piacere,
pldin, f. 2^lina, 46, pieno.
planira 19, pianura.
ylant 5, 46, pianto.
plus pldssa 46, piazza.
pie 46, pi.
pie muro 72, 224, maggio-
re, anziano.
p liv jlifpluv pilli 46,
50, piovere, piove.
plomh 18, 46, piombo.
plovdja pluvdja pludja 15,
46, pioggia.
pludtena 46, scodella; vnt. pidena.
plchia 21 u, polmone; cfr. slov.
pljuza.
plghe 146, preci.
p lui p. 133, strada in declivio,
piovere'.
plngre (ger, plangdnd'j 1,
28, 46, 61, piangere.
p in 10, pugno.
pollastro 1, pollastro.
poltrdun 14, poltrone.
pom pudm 36, pomo.
p pio 38, popolo.
Pornibo p. 127, P a r n- d i b
208, ni.
potare 7, 82, potere.
Indice lessicale.
17t>
180
Ive,
Il dial. veglioto:
sak (se) 415, seccano.
Indice lessicale.
181
scule 1, scale,
scut scuta 16, ei scotta.
sctro 6?, 72, levare, *scutere, I 441.
182
Ive,
se 5, se, cong.
se 25, si.
seda 1 e p. 135, falcetto.
seclr 1, falciare.
seca anelo 15, 71, secondo.
secut 1, seccato,
sedar li 1 17, fazzoletto, 'sudariolo'.
sdia 10, 1 1, secchia.
sga 10, 56, sega,
sega lira 56, sicura.
semidnsa p, 135, semenza.
senteniidnt 25, sentimento.
sentre sentrme (2'^ sng. prs.
te sinte, 3* se sint; prtc.
sentdit) 9, 12, 71, sentire.
sentr 1, sedere; cfr. vnt. sentdr-se.
sepoltira 19, sepoltura.
sepudlt, sepolto.
septunta setunta 1, 25.
71, settanta.
sermint sermintu 9, sermento.
serudr 25, serrare, chiudere.
sessunta 1, 71, sessanta.
stco 10, 28, 63, 71, sedici.
setmbro 10, 28, settembre.
s et em n a 338, settimana.
si sis 8, 71, sei (num.).
sidd 9, siede.
sidla 9, sella.
simpre sdmpro sidnpro
9, 28, sempre.
si ansa 214, 350, senza.
Il dial. vcglioto:
spudla p. 124, spalla,
184 Ive,
finir, 470 tino.
tirdjo 75, tiro.
to, pi. ti, 70, tuo.
to cdj o ^ (prtc. tocut] 75 e
p. 135, tocco.
tonro (3^ sng. pres. tonja)
75 e p. 125, tuonare.
tormentudrme se 73, tormentare.
iornur (partic. tornut) 1 e
p. 125, tornare.
tos p. 125, tosse.
tossdjo 75 e p. 135, tossico.
tot, f. tta, pi. m. tocs tich
tic, f. tace, 68, 70, tutto.
tot pie 315-16, tanto pi.
tra 7, 71, tre.
traghidt 204, traghetto.
trdto 71, terzo.
tratre (partic. tratut) 1,
555, trattare.
trdunk 14, tronco (sost,).
travirsa p. 125, grembiule;
vnt. traversa.
trdco 10, 28, 63, 71, tredici.
tremdjo 75 e p. 135, tremo.
trinta 9, 71, trenta.
troc, fem. trca, pi. trki, fem.
trke, 36 n, ragazzo; cfr. slov.
otrok,
trudr (2^ sng. imper. trich) 3,
81 e p. 125, gettare, 'trarre'.
truta 1, rete, 'tratta'.
u il ud 41, olio,
udrz 1.5, 41, 66 e p. 132, orzo.
udsse 105 e 15, ossa.
Uddina 168, cogn., Udina.
uldiv 11, 3"), olivo.
ultra 17. 83, oltre.
un, f. una, 91, uno; v. jin.
utto vudt 66, 71, otto; cfr.
s. octo.
giurano 17, organo.
ustardja 35, osteria.
va 82, imper. va; va levitar
p. 125, va a prendere.
vdcca 5, 56, vacca.
vai 94, questa.
vdja 11, via.
vdida, pi. vdite e vdit (Val
de), li, 62, vite.
vdigna vgna 11, 41, vigna.
vdila 6, vela.
vin 11, vino.
vina 6, vena.
vita 11, vita.
vai 5, 29, 42, valle.
valdro 7, 28, valere.
Valdemdur 282-83, ni.
vdnder venddre 7, 72, vendere.
Il dial. veglioto:
vi 50, vivo; v. s. viu.
vegliai u velgdjo 30, 75, veglio.
venero 8, 12, 28, 75, 77, 82,
venire.
venkdj venchidj 71, ventidue.
V e n Jij i )i venchj vi 7 1 , ventuno.
vencs vene 41, 71, venti.
vski 10, vescovo.
vestemint 0, vestimento.
vesii-se vestr (partic. vestidt) 12, 72, vestire.
vet m., 36 a, biada; cfr. slov.
oves.
vetrun vetrn, fera, vetruna, 1, vecchio; I 438.
vidla p. 133, donnola; cfr.
Arch. II 49.
viat 9, vento.
vidntro 9, 28, ventre.
vird, f. v iarda, 9, 67, verde.
vidrm 9, 29, verme.
vidrz, pi. vidrze. 9, 41,
verza.
vissa 9, vece.
vidspro 9, vespro.
vicidin vie din 57, cugino, pros-
simo.
Vida 8, 44, "Veglia.
viola, pi. vide. p. 126, citt
in gen.; I 437 n.
v.iclo 44, vecchio.
villa 13, villaggio.
Indice lessicale. 8S
vndre 8, 54, venerd.
vlrgiiia 8, vergine.
vis vado; v. s. andur.
viu, vi, vi, pi. vi, 13, 50,
vi vo.
vivar 539^ vivere.
vi 82, va; cfr. s. andur.
vlta 2, 51, sentinella.
vli 41, la voglia.
voluntut 1, volont.
vu vo vi 70, voi.
vudrh 66, orbo.
vudrz 66, orzo; cfr. uarz.
vudster v nastro, f. vudstra
vustra vstra, pi. f. vudstre ,
15, 70, vostro.
vudt 66, otto.
vudtvo 65, 71, ottavo.
vultut 1, voltato.
zdime zanne zar zrme
zer 11, 12, 61, 82, andare.
zencle 61; v. denocle.
zint 9, 61, gente.
zocudr 1, 40, 56, giuocare.
Zli dlci p. 134, ni.
za 17, 40, 50, gioved.
Zuche 40 e p. 134, ni.; cfr.
venez. Zuca.
zgno 40, giugno.
zumd zumar 5, fischiare, sibilare ; cfr. slov. siirnt , esser
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Ive.
1. Singole parole.
2. Singole frasi.
* Questi uomi locali son tratti, per buona parte, da un libro catastale,
che va dall'anno 1679 al 1804.