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WILLIAM T. WHITBY

IL FUMO
VI FA BENE
RIZZOLI EDITORE
MILANO 1983

Propriet letteraria riservata


@ 1981 William T. Whitby. All rights reserved.
Licensed by FFP Amsterdam. All rights reserved.
O 1983 Rizzoli Editore, Milano
Prima edizione: giugno 1983
Titolo originale:
Smoking is good for you
Traduzione di Varena Poli

"La teoria che il cancro al polmone causato dal fumo verr alla fine considerata un grandissimo,
catastrofico errore."
Sir Ronald Fisher, Universit di Cambridge

PREFAZIONE
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Mi stato chiesto perch mai un medico isolato abbia voluto scrivere un libro contro la campagna
puritana antifumo scatenatasi in tutto il mondo. Posso rispondere con semplicit che non ne potevo
pi dell'incredibile assurdit e disonest di tale campagna.
Per io non sono un "medico isolato" dacch un numero sorprendente di colleghi, che rifiutano la
grande paura, sono con me.
L'allarmismo sul fumo una delle pi grosse mistificazioni di tutta la storia. Per dimostrare
pubblicamente che non esistevano valide prove, tramite un giornale offrii una ricompensa di 10.000
dollari a chiunque fornisse una prova scientifica che il fumo aveva causato anche un solo caso di
cancro polmonare, di disturbi cardiaci o altri tipi di malattie. Nonostante tutte le millanterie dei
nemici del fumo, nessuno si present e a me questa sembra una prova dell'inesistenza di prove.
La campagna contro il fumo stata screditata e pu dirsi definitivamente fallita, dal momento che
dati governativi dimostrano che la gente fuma di pi. Alcune fra le principali riviste mediche hanno
attirato l'attenzione sulla malafede che la caratterizza. I ministri della sanit di molti paesi hanno
pubblicamente ammesso il suo fallimento.
Recentemente, un importante membro del governo, sostenitore della campagna, ha dichiarato
pubblicamente che, dal momento che puntando sui pericoli per la salute non si raggiunto lo scopo,
si intendeva attirare l'attenzione sull'aspetto sociale, mirando a dare del fumatore l'immagine di uno
"sporco cittadino di seconda classe" e "sessualmente impotente".
E piuttosto ridicolo 'che venga tirato dentro proprio il sesso, quando milioni di persone in tutto il
mondo sono convinte delle virt afrodisiache del fumo e della sua capacit di aumentare la potenza
sessuale.
Io non so se sia cos, ma d'altronde non sarebbe la prima volta che delle credenze popolari si
rivelano veritiere.
Da quando uscita la prima edizione di questo libro, gli scienziati hanno continuato a
ridimensionare il pericolo del fumo. Per i medici, ormai indottrinati, rimangono abbarbicati
caparbiamente e sprezzantemente al loro beneamato credo, come avvenne a suo tempo per la
connessione grassimalattie di cuore, parimenti ridimensionata.
L' "American Heart Journal", probabilmente la pi importante pubblicazione in campo cardiologico,
ha dichiarato in un suo editoriale del settembre 1970 che smettere di fumare non riduce il rischio
cardiaco.
Poche settimane prima, il professor Sheldon Sommers, uno dei principali specialisti di patologia
americani, membro della New York Academy of Medicine and Science, ha buttato acqua sul fuoco:
"L'opinione che il fumo sia la causa del carcinoma polmonare non pi largamente diffusa tra gli
studiosi" e "Il fumo considerato causa di malattie cardiache solo da pochi fanatici".
Il libro stato accolto con favorevoli apprezzamenti in molti paesi e sono arrivate numerose lettere
di questo tenore: "Sono cresciuto in una famiglia che credeva nel diavolo. Raggiunta l'et della
ragione non credetti pi in questo vecchio signore. Quando venne scatenata la grande paura nei
confronti del fumo vi ho creduto fino al giorno in cui ho letto il suo libro, e ho rifiutato la grande
menzogna. Per un certo periodo quando fumavo venivo preso dal timore che ci fosse un'ombra di
verit nella propaganda antifumo, ma, come la paura delle fiamme infernali, anche questo
scomparir. Sono convinto che le affermazioni degli antifumo sono del tutto false".
Il libro stato tradotto in molte lingue 1 ed in vendita in pi di venti paesi e molti altri ne stanno
acquistando i diritti. Fra non molto tutto il mondo verr a sapere come stato preso in giro. Cercare
di convincere la classe medica a prestare ascolto agli scienziati mi sembrata una perdita di tempo
e ho preferito rivolgermi all'uomo della strada e dimostrargli che il tabacco assolutamente innocuo
e anzi benefico.

CAPITOLO PRIMO
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LA LOTTA CONTRO IL FUMO:
UNA NUOVA RELIGIONE
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nata la nuova religione della lotta contro il fumo. Una nuova religione con la sua rigida gerarchia,
col suo potente Ufficio Propaganda Fede sostenuto dallo stato, coi suoi aggressivi, fanatici
missionari; con i suoi discepoli, esseri annoiati avidi di sfuggire al tedio della loro vita abbracciando
una nuova causa, che si muovono col paraocchi ed esibiscono uno zelo isterico e una intolleranza
raramente conosciuti nella storia.
E in verit stato il governo a fondare questa nuova religione e l'ha fatto con un intento ben preciso:
scaricare sull'uso del tabacco le responsabilit gravanti sulla radioattivit.
Con la decadenza delle religioni occidentali tradizionali, molta gente confusa si rivolta a una
molteplicit di culti, come gli Hare Krishna, i Moonies, i Bambini di Dio e ora, naturalmente, la
religione della lotta contro il fumo. Simile alla maggior parte delle religioni per il bigottismo, lo
spirito fanatico, il moralismo, essa diventata pi forte di quella fondata da Pietro e Paolo. Come
tutte le religioni, non offre prove ma richiede soltanto fede. Atteggiandosi a pseudoscienza,
rivaleggia con le sette pi puritane della storia e persegue i suoi fini nel pi completo disprezzo
della verit e di qualsiasi scrupolo: "il fine giustifica i mezzi". Come nelle vecchie religioni la paura
la sua chiave di volta, ma in luogo del purgatorio e delle fiamme infernali abbiamo qui la
fumofobia e la cancrofobia.
Gli uomini fumano fin dagli albori della storia, apparentemente senza alcun danno e ora,
improvvisamente, una campagna appoggiata dal governo e sostenuta da milioni e milioni di dollari
condiziona la gente a pensare che il fumo sia la causa del cancro ai polmoni. Non sembra per niente
logico e non esiste un brandello di prova che convalidi tale affermazione.
Quando venni per la prima volta a conoscenza di questa teoria, il fatto che fosse sostenuta dai nomi
pi illustri della classe medica mi fece pensare che potesse esserci qualcosa di vero. Continuava,
tuttavia, a sorprendermi che un'abitudine invalsa da cos lungo tempo e innocua fosse diventata, di
colpo, pericolosa. Ci che mi fece nascere i primi dubbi fu la considerazione che, di tutti i miei
pazienti e amici ammalatisi di cancro ai polmoni, nessuno fosse un fumatore. C'era chi mi diceva la
stessa cosa ogni giorno e me la va ripetendo ancora oggi.
Per quanto mi risulta, in quarant'anni di attivit nessuno dei miei pazienti fumatori si ammalato di
cancro ai polmoni, mentre ci accaduto ad alcuni dei non fumatori. Di questo fatto ho avuto
conferma da altri medici.
Successivamente, mi colp il fatto che l'incidenza del cancro polmonare diventata cos frequente
solo dopo la scoperta della bomba atomica e l'enorme proliferazione di prodotti industriali
cancerogeni.
Quando un gran numero di eminenti studiosi denunci la campagna contro il fumo per la sua
pretestuosit e falsit, cominciai a sospettare che dietro tutto ci vi fossero la longa manus del
puritanesimo e la potente orchestrazione del Grande Fratello che, come dimostrer, aveva
l'imprescindibile necessit di convincere la gente che il fumo rapprsentava un grosso pericolo.
Se questa teoria ha un qualche valore, da dove nasce la necessit di abbassarsi alle frodi e agli
inganni veramente vergognosi che caratterizzano la campagna contro il fumo (di cui fornir in
seguito i dettagli)? Essa invece la Grande Menzogna del ventesimo secolo e sono sicuro che pu
essere facilmente provato a un lettore intelligente e imparziale.
L'unico fatto, ammesso che cos si possa definire, che gli antifumo hanno in mano sono dati
statistici attualmente dimostrati inattendibili sulla base dei quali si ha la pretesa di sostenere che chi
affetto da cancro polmonare un forte fumatore. Costoro, per, sembrano ignorare un elemento
importante: molti di coloro che sono affetti da malattie polmonari fumano di pi perch nel fumo
trovano sollievo alla tosse. Non ci sono argomenti, per non parlare di prove vere e, proprie, a favore
della teoria antifumo; viceversa, i dati di cui disponiamo potrebbero significare che il fumo pu
avere un ruolo nella prevenzione di malattie quali il carcinoma polmonare e le cardiopatie.

Tutta la campagna antifumo si basa su "dati statistici" e favole di cani fumatori che hanno contratto
un cancro al polmone. Io intendo dimostrare che i "dati statistici" sono privi di valore e che la storia
dei cani fumatori la pi "pelosa" tra tutte le storie di cani pelosi.
Per ogni asserzione degli antifumo gli scienziati hanno fornito una risposta completa e convincente,
di cui per non si saputo nulla, dal momento che costoro controllano in modo pressoch totale i
mezzi di informazione.
Fino a oggi non ho espresso pubblicamente la mia opinione perch penso che la stupidit sia la
norma: tutti siamo stupidi in qualche modo alcuni pi di altri. La gente crede a tutto: pi una
panzana grossa, pi probabile che sia creduta. Si dice che l'uomo un animale pensante, ma il
suo modo di pensare del tutto illogico. Se il cervello degli animali inferiori operasse nello stesso
modo, giungerebbero rapidamente alla completa estinzione.
Dopo essermi chiesto per tutta la vita come fanno gli uomini a credere alle proprie assurdit, sono
giunto alla conclusione che la natura umana cos "perversa da rallegrarsi di essere tratta in
inganno. Ma ora che la campagna contro il fumo giunta a interferire con i diritti e la libert
dell'uomo, credo sia il momento di prendere posizione e smascherare queste ciarlatanerie per
l'inganno che realmente sono.
Certamente, quelli che si sono autonominati "esperti" si risentiranno che un modesto medico
generico si metta a contestare affermazioni che hanno ormai lo status di Sacre Scritture, ma sono
assai poco preoccupato del loro ben noto spirito vendicativo e di un eventuale linciaggio morale.
Come mi aspettavo, mi hanno accusato di essere stato pagato dalle multinazionali del tabacco per
scrivere questo libro: l'involontaria ironia risulterebbe chiaramente, se solo conoscessero i fatti!
Avevo infatti suggerito ai dirigenti di alcune industrie che era possibile smascherare le fandonie
contro il fumo semplicemente inserendo dei foglietti esplicativi in ogni pacchetto di sigarette.
Avevo anche suggerito loro di offrire, senza rischio alcuno, una ricompensa di un milione di dollari
a chi fosse in grado di provare che il fumo dannoso. Dalla loro risposta capii che non volevano
mettersi contro il governo. Allora decisi di fare da solo e di scrivere questo libro.
La mia unica motivazione che odio la stupidit e, avendo sperimentato i meravigliosi effetti del
fumo sulla mia salute, voglio che la gente sappia quanto sia innocuo e realmente benefico. Voglio
rendere serena la vita per i fumatori, liberandoli dalla paura e da tiranniche restrizioni.
La cosa pi stupefacente pi stupefacente persino del fatto che questa assurda teoria sia stata
accettata l'acquiescenza con cui i fumatori subiscono i proclami e le chiassate degli antifumo. Cos
come sorprendente la pervicacia di questi ultimi di fronte ai ripetuti smascheramenti della falsit
delle loro asserzioni.
L'affermazione che viene sostenuta con maggiore ostinazione che una persona che fuma
danneggia, col fumo che emette, le persone a lei vicine che non fumano. Si pu ben capire, d'altra
parte, che gli antifumo rifiutino di abbandonare questa posizione, nonostante le scoperte di
moltissimi famosi scienziati abbiano dimostrato che il fumo non provoca danno a chi non fuma:
infatti, da essa che dipende l'appoggio dei non fumatori, timorosi degli effetti del fumo altrui. Se
ammettessero che questo timore, che essi stessi hanno fatto nascere, infondato, perderebbero
quella che la parte maggiore dei loro sostenitori.
Sono stato accusato di essere emotivo e unilaterale. Se sono emotivo, penso di poter essere in una
certa misura scusato, considerando il clima di isterico fanatismo che ci circonda. Quanto alla mia
unilateralit, non pretendo davvero di stare dalla parte dei nemici del fumo: grazie alla massiccia
propaganda che fanno loro i mass media, penso che non ci sia una sola persona sulla faccia della
terra che non sia stata raggiunta dalla loro voce, mentre i fautori del fumo hanno avuto ben poco
spazio sui mezzi di informazione, se pure l'hanno avuto.
Sebbene il mio scopo principale sia di dimostrare che fumare innocuo e produce effetti positivi,
dovr dedicarmi soprattutto a ridimensionare la paura del fumo. Quanto affermo non rappresenta
solo la mia opinione personale, ma coincide con le conclusioni di molti scienziati di fama mondiale.
Recenti scoperte hanno dimostrato che la maggior parte dei casi di cancro provocata dalle
condizioni di lavoro e da condizioni ambientali generali. Questi risultati, e il completo fallimento

della ricerca di prove della dannosit del fumo, hanno indotto alcuni scienziati a esprimere
l'opinione che il fumo non pu pi neppure essere sospettato quale agente eziologico del cancro.
LA PROVA DEL FUOCO
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Se i sostenitori della crociata antifumo avessero voluto deliberatamente dimostrare quanto sia
innocuo fumare, non avrebbero potuto fare un lavoro migliore: decine di frenetici e costosissimi
esperimenti di laboratorio non sono riusciti a produrre la prova che il fumo dannoso.
Per svelare di fronte all'opinione pubblica che si trattava di un inganno, feci uscire sul "Sidney
Daily Telegraph" del 16 maggio 1979 il seguente annuncio:
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RICOMPENSA DI 10.000 DOLLARI
Pagher 10.000 dollari a chiunque potr provare secondo criteri scientifici che il fumo ha
causato anche un solo caso di cancro al polmone, cardiopatia o altra malattia.
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L'offerta, adeguatamente pubblicizzata sui mezzi d'informazione, rimase valida per un periodo di
tempo pi che sufficiente, i cui termini furono chiaramente resi noti. Ma invece di essere travolto da
una valanga di medici e scienziati che reclamavano la ricompensa, non ricevetti neppure una
richiesta.
Dopo tutti gli anni di affermazioni disoneste sull'esistenza di prove, in realt non ve ne sono: nulla
di pi ovvio.
Molto tempo dopo che i termini per la ricompensa erano scaduti, un medico, uno dei pi importanti
sostenitori dei nemici del fumo, rilasci una dichiarazione alla stampa in cui asseriva che esistevano
prove scientifiche che fumare dannoso. Lo sfidai immediatamente a dire il nome anche di un solo
scienziato di fama che fosse d'accordo con lui. Alla fine, egli mi scrisse facendomi il nome di un
professore di medicina che aveva bens condannato il fumo, ma non aveva prodotto nessuna prova a
sostegno delle proprie affermazioni. Abbastanza sorprendentemente, quel medico ora si vanta di
aver vinto la sfida!
Malgrado le loro pretese, l'ultima cosa che gli antifumo vogliono di essere implicati nel problema
delle prove: vogliono che la loro teoria venga accettata come un articolo di fede. Uno dei loro
trucchi preferiti scaricare la responsabilit sugli altri, sfidandoli a provare che il fumo non
dannoso. Visto che sono stati loro a venirsene fuori con la teoria contro il fumo, l'onore della prova
spetta ovviamente a loro.
Pu destare meraviglia che venga portata avanti una campagna cos enormemente costosa per
combattere una malattia che, paragonata ad altre, non rappresenta certo il problema pi grave per la
salute. Ho saputo da fonti informate che la campagna contro il fumo venne promossa con la precisa
intenzione di distrarre l'opinione pubblica dal problema della radioattivit. Nonostante tutti i
tentativi per tenerlo nascosto, stato dimostrato da importanti scienziati che la radioattivit la
causa principale di cancro ai polmoni.
Chiunque ami la libert non pu non indignarsi per le minacce e le coercizioni del Grande Fratello e
tanto pi quando si render conto che tutta l'informazione contro il fumo basata su fandonie e
inganni vergognosi, di cui parler dettagliatamente in seguito.
La politica degli antifumo quella di fare affermazioni fantasiose pubblicizzandole sulla stampa
con titoli di grande richiamo, ben sapendo che, anche se verranno criticate e sgonfiate dagli
scienziati indipendenti, moltissima gente ricorder soltanto quei titoli: prova ne sia la storia dei
"cani fumatori" e quella delle donne giapponesi morte di cancro ai polmoni perch mogli di
fumatori.
Ci che pi mi sorprese, esaminando le accuse contro il fumo, la facilit con cui possono essere
demolite. Molti capi d'imputazione si fondano almeno su titoli di merito che richiedono un serio
dibattito, ma questi poggiano sul vuoto di ripetizioni pappagallesche che il fumo la causa di
cancro ai polmoni o su menzogne piuttosto goffe che creano panico tra la gente. Che tutto ci abbia

bisogno di essere confutato porta a tristi riflessioni sull'intelligenza degli uomini. Tuttavia, la
pressione psicologica di questa assurda teoria tale che dovr ridimensionarla punto per punto.
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Nota dell'autore. Poich mi sono ritirato dalla professione, le opinioni espresse in questo libro non
sono offerte in veste professionale, ma se avessi avuto il minimo dubbio, non avrei consigliato di
fumare alle persone che mi sono pi vicine e care. Non per mia intenzione consigliare il fumo a
tutti. Con questo libro mi propongo soprattutto di mostrare l'assoluta mancanza di fondamento
dell'affermazione che fumare fa male. Considerando la gravit dei pericoli per la salute
propagandati dai nemici del fumo, nessuno dovrebbe prendere decisioni su una questione cos
importante senza aver prima attentamente soppesato i pro e i contro.

CAPITOLO SECONDO
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PERCH LA GENTE FUMA?
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Perch la gente fuma? "Perch fumare bello" la risposta e potrebbe essere proprio questo il
motivo profondo dell'opposizione al fumo, dal momento che tanta gente detesta chiunque provi
piacere per qualcosa.
Se non vi provasse piacere o non sentisse che fa bene, difficilmente la gente fumerebbe. Da tempo
immemorabile gli uomini assaporano il piacere del tabacco. Nelle Americhe si fuma tabacco da un
numero incalcolabile di anni; in Europa, prima dell'introduzione del tabacco, l'umanit ha fumato
fin dalla preistoria erbe di varie specie. Molti poeti ne hanno cantato le lodi, uomini di talento ne
hanno ricevuto aiuto per donare al mondo grandi opere letterarie e scoperte scientifiche. Erano
fumatori uomini fama si come Einstein, Freud, Thackeray, Darwin, Robert Louis Stevenson, Zola,
Churchill, Roosevelt, Edoardo VII, Edoardo VIII (pi tardi duca di Windsor). N mi pare indegno
di nota il fatto che tutti hanno raggiunto un'et piuttosto avanzata.
Thackeray ha scritto: "In fede mia dichiaro che il sigaro stato uno dei pi grandi piaceri della mia
vita, un cortese compagno, un gentile eccitante e un amabile calmante, un consolidatore
dell'amicizia". E ancora: "Quale cosa meravigliosa mai la pipa, col suo dono di aprire la via a
pensieri filosofici e chiudere la bocca agli sciocchi!".
Moorhouse, vescovo di Manchester, ha affermato: "Fumo, e mentre fumo sono un cristiano
migliore".
Charles Kingsley1 in Westward Ho scrive: "Il tabacco! compagno del solitario, amico dello scapolo,
cibo per l'affamato, cordiale per l'uomo triste, riposo dell'insonne, fuoco per l'uomo infreddolito...
non esiste erba ad esso paragonabile sotto la volta celeste".
Per Molire, "Non esiste niente di paragonabile al tabacco. E la passione di ogni uomo fornito di
decoro; un uomo che viva senza il tabacco non merita di vivere".
Sherwin J. Feinhandler, specialista in psichiatria presso la Harvard Medical School, ha scritto:
"Fumare un rituale con cui si d il benvenuto ai forestieri, fa compagnia nella solitudine, riempie
il tempo vuoto, sottolinea l'importanza di certe situazioni ed esprime l'identit individuale e lo stile
personale".
"Fumare una sigaretta rappresenta il contatto pi intimo che possiamo avere col fuoco senza
scottarci. Il fumatore la personificazione di Prometeo che ruba il fuoco agli dei per portarselo a
casa. Fumiamo per catturare la potenza del sole, per placare l'inferno, per identificarci con la
scintilla primordiale, per nutrirci con l'essenza del vulcano. Fumando eseguiamo una versione della
danza del fuoco, un rituale antico quanto il tempo." (Tom Robbins sulla rivista "Esquire".)
Una risposta veramente pertinente fu quella data da una donna alla quale era stato chiesto perch
fumasse: "Cominciai a fumare perch mi piaceva la compagnia dei fumatori: erano decisamente pi
interessanti dei non fumatori".
Dale B. Reed, americano, laureato in teologia 2, ha scritto: "Il tabacco: l'amico della tranquilla
meditazione, dell'armonia e della pace. E un piacere esclusivamente umano. Non fa nascere n
passioni n concupiscenza n pazzia. contro la violenza: mai contadino ha picchiato la moglie
sotto l'influsso del tabacco. Esso porta alla tolleranza e alla comprensione. Molte generazioni fa, gli
indiani d'America si accorsero degli effetti calmanti del tabacco: ci trov espressione nel rituale
del calumet della pace. Il tabacco porta al perdono: dolce, gentile, mal dispone alle liti. E un dono
benedetto per l'umanit. Dopo la maturit, l'uomo ha poche gioie e piaceri; poca gioia negli anni in
cui pu a malapena mangiare, bere, muoversi da solo e per queste cose dipende dai pi giovani:
ebbene, per chi arriva a questo periodo della vita, il tabacco pu essere l'unica consolazione".
Il generale Pershing, comandante del corpo di spedizione americano in Francia durante la prima
guerra mondiale, telegraf al ministro della guerra a Washington il seguente messaggio: "Mi chiede
di cosa abbiamo bisogno per vincere questa guerra. Le rispondo: di tabacco, ancor pi delle
pallottole. Il tabacco necessario come il cibo. Ce ne servono urgentemente mille tonnellate". Il
ministro della guerra rispose: "Il tabacco occupa a buon diritto un posto riconosciuto nella vita del

soldato: per uomini sottoposti a dure condizioni di vita, esso appaga bisogni che nient'altro pu
soddisfare".
Douglas McArthur, generale nella seconda guerra mondiale, ha affermato: "Il denaro raccolto per lo
sforzo bellico dovrebbe essere usato per l'acquisto di sigarette".
Per secoli il tabacco ha giocato un ruolo importante nella vita sociale di parecchi paesi. Per la gente
niente era pi piacevole che sedere a chiacchierare nei bar e nelle osterie, fumando la pipa. Fumare
significava compagnia e convivialit, armonia e pace; il tabacco era il grande cemento sociale. E
assurdo sentire oggi i nemici del fumo condannarlo come fattore antisociale.
Anche le donne fumano da centinaia di anni: fra i contadini di molti paesi era comune vedere, e lo
tuttora, le donne con le loro pipe di coccio. Nel diciassettesimo secolo, in Inghilterra, i maestri
invitavano i bambini a portarsi a scuola pipa e tabacco. Oggi, in molti paesi dell'Estremo Oriente le
donne fumano sigari; anche i bambini fumano e tutti la considerano una cosa buona. Il dottor C. Y.
Caldwell ha scritto sul "British Medical Journal" del 28 febbraio 1977 che presso i Semai, una
popolazione della Malesia, i bambini incominciano a fumare all'et di due anni, subito dopo
l'allattamento al seno. una sorta di tecnica di svezzamento. Poi continuano a fumare per tutta la
vita e non si ammalano di cancro ai polmoni!
Uomini di tutte le epoche e di tutti i paesi hanno trovato che fumare d gioia e fa bene: la saggezza
di infinite generazioni deve essere gettata tra i rifiuti a un cenno dei militanti della campagna contro
il fumo?

CAPITOLO TERZO
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PERCH FUMARE DA BENE
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Dire che fumare fa bene rischier certo di far venire un colpo apoplettico a qualcuno dei pezzi
grossi della campagna contro il fumo: ma inevitabile, perch la pura verit.
Durante la mia attivit professionale, ho sentito spesso i miei pazienti affermare che fumare dava
sollievo alla tosse. Poich ci era in contrasto con tutti i testi e la letteratura medica in proposito,
dapprima pensai che fosse frutto d'immaginazione. Ma alla fine, continuando a sentirlo ripetere per
anni, divenni curioso di appurare se vi fosse qualcosa di vero nell'osservazione fatta dai miei
pazienti. Inoltre, feci io stesso un'esperienza che mi dimostr quanto fosse giusta.
Fin dall'infanzia avevo avuto un storia clinica di bronchiti con asma marcato. I medici mi avevano
sempre messo in guardia contro il fumo. Verso la quarantina, attraversai un periodo in cui gli
attacchi erano cos frequenti e sovente complicati da polmonite che il mio lavoro ne era gravemente
pregiudicato e la mia vita sottoposta a una tensione continua. Un giorno, un vecchio medico di
campagna mi disse: "Ero nelle tue condizioni, finch. qualcuno mi diede un consiglio: fuma la pipa.
Lo feci e non mi sono mai sentito meglio". Impressionato dagli avvertimenti degli "specialisti", io
non avevo mai fumato, ma ora, ricordando anche le parole dei miei pazienti, decisi di seguire il
consiglio del vecchio medico. Il cambiamento che si verific nella mia salute ha del miracoloso: il
primo anno in cui incominciai a fumare ebbi ben pochi problemi ai bronchi e sono passati anni
dall'ultimo attacco d'asma. Sono sicuro che sarei morto gi da tempo, se non avessi iniziato a
fumare. Quando ascolto le conferenze di "specialisti" o leggo libri che condannano l'uso del fumo
da parte di chi ha affezioni polmonari, sorrido tra me e me e penso che il loro sapere ben misero.
Queste esperienze confermano anche ci che gli indiani del Nordamerica dissero ai primi
esploratori sugli effetti benefici che il fumo aveva sulla tosse, frutto di osservazione diretta. Ma chi
mai avrebbe prestato fede a dei "selvaggi"? Solo perch erano meno "civilizzati" dei conquistatori
europei, le loro conoscenze pratiche furono tenute nel massimo disprezzo, eppure io stesso, proprio
come loro, ho verificato che, quando ho la tosse, essa viene alleviata dal fumo.
Avendo sperimentato personalmente il grande sollievo che fumare produce nelle bronchiti, ritenni
mio dovere aiutare gli altri. Negli ultimi anni, ho consigliato ai miei pazienti affetti da bronchite e
da asma, nei casi appropriati, di provare a fumare. Per vincere i loro timori, provocati dal lavaggio
del cervello della campagna contro il fumo, ho consigliato di fumare la pipa, puntando sul fatto che
essa stata virtualmente prosciolta dall'accusa di causare danni alla salute perfino dai nemici del
fumo (anche se io rimango del parere che il tabacco assolutamente innocuo in qualsiasi modo
venga fumato). In molti casi il successo stato eccezionale e i malati mi sono stati molto grati.
Poich numerosi scienziati ritengono che la bronchite cronica sia una condizione che favorisce
l'insorgenza di cancro polmonare, mi sembra ragionevole affermare che, dal momento che esplica
un'azione protettiva nei confronti dei polmoni, il fumo pu essere utile nella prevenzione del cancro
ai polmoni.
Negli ultimi anni, ho conosciuto non pochi medici che hanno scoperto, sia per esperienza personale
che nella pratica clinica, che fumare giova alla tosse. Uno di loro mi ha detto di aver inviato una
lettera su questo argomento a una rivista medica, ma, come d'altra parte si aspettava, non era stata
pubblicata.
Quando ero giovane, spesso i medici prescrivevano il fumo per dare sollievo all'asma, ma ai nostri
giorni un rimedio passato di moda.
Sul "British Medical Journal" del 14 gennaio 1978, stata pubblicata una interessante relazione del
dottor F.E. de W. Cayley della Clinica pneumologica di Brighton (Inghilterra), in cui si afferma: "
stato rilevato che l'allergia di tipo 3 comune tra i non fumatori: si pensa, pertanto, che un effetto
del fumo sia quello di produrre una secrezione mucosa protettiva che impedisce agli allergeni di
raggiungere la membrana bronchiale. Ho seguito il caso di due pazienti che, immediatamente dopo
aver smesso di fumare, hanno sviluppato una allergia di tipo I. Dobbiamo dunque consigliare agli

asmatici di fumare? Molti bronchitici cronici trovano che la prima sigaretta della giornata ripulisce
loro i polmoni dal catarro, lasciandoli liberi per alcune ore".
Tabacco: un dono degli dei. La condanna del tabacco provocher senza dubbio disorientamento tra i
milioni di indios dell'America centrale e meridionale, che lo considerano un dono degli dei. Essi
fumavano tabacco, apprezzandone le virt salutari, da migliaia di anni, prima che venisse introdotto
in Europa.
Ugualmente disorientati resteranno i milioni di uomini e donne, giovani e vecchi, in Indonesia, in
Birmania, nelle Filippine e nei paesi confinanti, che sono tra i pi grossi fumatori del mondo. Per
non parlare degli ultracentenari della Georgia e degli innumerevoli fumatori di narghil del mondo
arabo. Gli arabi hanno un proverbio: "Qadis, le vecchie e i fumatori vivono cos a lungo, che hai
dovuto ricorrere all'ascia".
E forse perch fumano cos tanto, che non si ammalano di cancro polmonare e di malattie
cardiache?
\
Causa o rimedio? Spetta ai ricercatori chiarire definitivamente in che modo il tabacco esplichi i
suoi effetti benefici sulla salute. Probabilmente gioca un ruolo importante l'azione che esso esercita
sulla struttura muscolare, riducendone la tensione. In base alle osservazioni effettuate sui miei
pazienti, io non ho dubbi sul fatto che esso allevii le bronchiti. Questo effetto potrebbe essere il
risultato dell'azione della nicotina sui muscoli lisci delle pareti bronchiali, che vengono riportati al
giusto grado di tensione. Pertanto, affermare che il fumo la causa della bronchite proprio
l'opposto della verit.
L'espressione "tosse del fumatore" senza dubbio impropria: il fumo la causa della tosse o non
vero piuttosto che il paziente incomincia a fumare quando si accorge che il fumo allevia la tosse che
ha gi? Secondo il parere del professor Ronald Fisher vera la seconda ipotesi: tutti i dati che
mettono in evidenza che pazienti con tosse fumano molto, hanno fatto saltare i medici alla
conclusione sbagliata. Per quanto risulta a me, di tutti i bronchitici che hanno smesso di fumare, non
uno guarito dalla tosse.
Ho anche osservato che i fumatori sembrano _soffrire di ipertensione in misura inferiore ai non
fumatori. Ricercatori di istituti indipendenti hanno scoperto che la nicotina riduce la tensione della
muscolatura liscia della parete delle arterie, responsabile della dilatazione e costrizione dei vasi
sanguigni. Questa diminuzione di tensione renderebbe meno facile l'insorgenza dell'arteriosclerosi.
Intervenendo in questo senso, possibile prevenire l'ipertensione e l'alto rischio di infarto che ne
consegue.
La nicotina pu essere trasformata in acido nicotinico che, pur non essendo una sostanza identica
alla nicotina, viene comunemente prescritto dai medici di tutto il mondo nella cura dei disturbi
circolatori. Ma, per alcuni medici contrari al fumo, ne andrebbe abolito perfino il nome: infatti, dal
momento che l'utilit dell'acido nicotinico innegabile e non esiste a tutt'oggi un altro farmaco che
lo possa adeguatamente sostituire, sono state esercitate pressioni perch ne venisse modificato il
nome, in modo che i pazienti non fossero indotti a pensare di aver ricevuto benefici dalla nicotina.
Recentemente stata data notizia ("Medical Journal of Australia", 23 gennaio 1982) di una scoperta
che confonder i nemici del fumo. Una quipe guidata da Cooke ha studiato gli effetti dell'alcool su
un campione di 13.000 uomini e 7.000 donne ed risultato che tanto maggiore era l'assunzione di
alcool tanto pi elevati erano i valori della pressione sanguigna. E stato anche rilevato, all'interno
dello stesso campione, che i fumatori presentavano livelli di ipertensione molto pi bassi.
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FUMARE PREVIENE IL CANCRO?
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Il noto scienziato G.N. Schnauzer, professore all'Universit di San Diego (California) e presidente
dell'International Association of Bioinorganic Chemists, ha dichiarato a un'udienza del Congresso
del 1982 che da tempo nota l'azione anticancerogena sugli animali da laboratorio di alcuni

componenti del tabacco: somministrati dopo il trattamento con sostanze note come cancerogene
(cio causa di cancro), ne contrastavano validamente gli effetti. Anche le ricerche del dottor Weiss,
di cui parler pi avanti, hanno registrato risultati simili.
Il governo degli Stati Uniti ha stralciato dal famoso Framingham Study1 i risultati indicanti che il
fumo produce un notevole grado di immunizzazione alle fame tumorali del basso intestino. Dal
1981 numerosi medici, scrivendo sulle riviste della American Medical Association, misero in
evidenza che da tale studio emergeva che questo tipo di tumori era quattro volte pi frequente tra i
non fumatori rispetto ai fumatori.
La nicotina svolgerebbe un'azione protettiva sul cuore, prevenendo cos l'arteriosclerosi, che
comunemente associata alle malattie delle coronarie. Il fumo produce anche l'effetto benefico di
allentare lo stress. Nelle persone sottoposte a stress continuo si verifica una eccessiva secrezione di
adrenalina che si associa a un'eccessiva produzione di colesterolo: secondo i biochimici, vi una
stretta correlazione tra colesterolo e malattie cardiache. Poich lo stress il principale responsabile
delle affezioni cardiache, chi fuma, alleviando lo stress, evita il rischio di infarto.
innegabile che il fumo esercita un'azione benefica nel prevenire l'obesit, che si ritrova
frequentemente nelle persone con ipertensione e malattie di cuore. Come dice un vecchio detto
popolare, "Fianchi larghi, vita corta". Quanti sono quelli che sono morti e moriranno per gli effetti
dell'obesit conseguente all'aver smesso di fumare? Paragonato al tasso delle morti causate da
iperalimentazione, il numero delle morti per cancro ai polmoni infinitamente pi ridotto.
Tutto questo porta a concludere che i fumatori godono generalmente di una salute migliore e
tendono a vivere pi a lungo.
Il professor Sterling, famoso esperto di statistica, cita i dati forniti dal National center for health
statistics, ente governativo americano, che dimostrano che gli ex fumatori sono affetti da un numero
maggiore di malattie rispetto ai forti fumatori.
Walter Menninger, noto psichiatra della Fondazione Menninger del Kansas che non un fumatore ,
ha scritto: "Ci sono individui che possono vivere pi a lungo proprio grazie al fumo, perch fumare
attenua le loro tensioni".
Oltre i benefici fisici, per secoli i fumatori hanno descritto come il tabacco inducesse un senso di
benessere, allontanasse la malinconia e la depressione e in generale rendesse la vita degna di essere
vissuta. Anche la commissione sul fumo del Surgeon General 2 statunitense concorda su questo, sia
pure a malincuore.
Autorit mondiali in campo farmacologico e psicologico hanno dichiarato che la nicotina:
1) riduce la tensione;
2) aumenta la capacit di concentrazione in periodi di stress, specialmente in caso di stress
prolungato;
3) soddisfa una necessit in quelle persone che sono rese pi suscettibili agli stimoli emozionali
dal proprio temperamento.
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CREDENZE POPOLARI E/O SCIENZA?
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Una credenza popolare assai diffusa quella secondo la quale fumare pregiudicherebbe "il fiato"
agli atleti. Le scoperte del dottor F. Gyntelberg, danese, la contraddicono. Nel 1974, egli pubblic
dei dati che mostravano che le persone che fumavano pi di dieci sigarette al giorno durante
l'attivit fisica assorbivano pi ossigeno dei non fumatori. Nichel Jazy, detentore del nuovo record
mondiale di corsa sul miglio, era un forte fumatore.)
Nel 1970, uno studio del Swedish Medical Research Council forn la prova che il fumo combatte la
perdita di efficienza che si verifica nell'esecuzione di lavori monotoni e ripetitivi. Nel 1972, accert
che le persone che fumano ottengono migliori risultati nelle situazioni che richiedono rapidit di
decisione.
L'Associazione nazionale francese per la sicurezza sulle autostrade dimostra che, sui lunghi
percorsi, i fumatori sono guidatori pi attenti dei non fumatori. Questo dato venne confermato nel

1967 da ricerche compiute all'Universit del South Dakota: un test di guida continuativa di sei ore
dimostr che i non fumatori diventavano pi aggressivi dei fumatori.
Hutchison ed Emly, Michigan, nel 1972 riferirono di esperimenti comprovanti che la nicotina
riduce l'aggressivit, l'ostilit e l'irritabilit nelle scimmie e negli esseri umani e attenua la paura e
l'ansiet in topi e scimmie.
Il rapporto del 1953 del Surgeon Generai statunitense ammette che evidenze sperimentali e cliniche
confermano l'opinione popolare che il fumo fa diminuire l'appetito. Quindi, fumare riduce l'obesit
e la mortalit ad essa associata.
Il dottor Ray Fuller del Trinity College di Dublino nel 1973 rifer che la nicotina diminuisce la
sensibilit agli shock elettrici e che con alti livelli di nicotina possono essere tollerati anche i pi alti
livelli di shock, suggerendo che essa aumenta la capacit di resistere al dolore.
Ricerche compiute al King's College Hospital di Londra sul morbo di Parkinson misero in luce che
sorprendentemente tale malattia aveva una incidenza maggiore tra i non fumatori rispetto ai
fumatori. Evidentemente, nel tabacco c' qualcosa che previene anche questa f n troppo comune
malattia dell'et avanzata.
Il professor J.H. Burn di Oxford ha scritto sul "New Scientist" dell'aprile 1967: "La nicotina
produce sul cervello effetti altamente desiderabili". Riferiva poi i risultati di esperimenti intesi a
valutare la capacit di apprendimento dei ratti: dopo l'iniezione di dosi di nicotina, era stato
registrato un aumento del livello di capacit. Tale effetto era paragonato a quello che fumare una
sigaretta produce nell'uomo, in cui viene stimolata la capacit di concentrazione, sia mentale che
fisica, in lavori che richiedono un'attenzione o un'applicazione prolungata. Il professor Burn
affermava anche che, da vari esperimenti su animali, aveva tratto la convinzione che la nicotina
accresce il desiderio di riuscita in situazioni in cui necessario eseguire un compito impegnativo.
Concludeva dicendo: "C' una quantit sempre crescente di dati sperimentali a sostegno dell'ipotesi
che il fumo possa avere un effetto tranquillante o rendere pi efficienti, a seconda delle
circostanze".
Il professor Norman W. Heimstra, direttore del Research department e del Human factor's
laboratory dell'Universit del South Dakota, afferma: "Ricerche da noi compiute hanno indicato
che, in operazioni psicomotorie relativamente complesse, in cui il carico di lavoro di ogni operatore
piuttosto pesante, se si vieta di fumare agli operatori che fumano abitualmente, la loro efficienza
durante operazioni prolungate risulta minore sia rispetto a quella degli operatori cui permesso
fumare sia rispetto a quella dei non fumatori. L'effetto complessivo del divieto di fumare sul posto
di lavoro pu essere considerevole". I datori di lavoro dovrebbero tenerne conto.
Il professor Ulf von Euler, premio Nobel, afferma: " impossibile credere che tanta gente
fumerebbe se non facesse bene". Inoltre deplora la mancanza di ricerche sugli effetti benefici del
tabacco. Su questo punto, il dottor Hans Selye, una delle maggiori autorit mondiali sullo stress, si
cos espresso: " spaventoso che nessuno parli degli effetti salutari del tacco".
Io ho potuto constatare che i fumatori sono generalmente persone felici e soddisfatte; penso anche
che siano meno propensi al suicidio dei non fumatori. Sempre dalla mia esperienza personale deriva
una delle migliori dimostrazioni che potrei offrire circa le benefiche virt del tabacco. Alcuni anni
fa decisi, per il grande interesse che avevo nello studio della giurisprudenza, di iscrivermi alla
facolt di legge e diventare avvocato. Rimasi stupito dalla sorprendente differenza che il fatto di
fumare produceva sui miei studi: quando ero iscritto alla facolt di medicina non fumavo, perch gli
specialisti di malattie polmonari me lo avevano proibito. Ora invece ero un fumatore e trovavo tanto
pi facile studiare, concentrarmi, ricordare, al punto che, nonostante svolgessi contemporaneamente
allo studio una intensa attivit lavorativa, superai gli esami con alte votazioni e in un tempo
eccezionalmente breve. Avrei voluto aver incominciato a fumare gi ai tempi dei miei studi di
medicina, sono sicuro che li avrei trovati molto pi facili. Questo io lo considero un esperimento
che dimostra l'utilit del fumo.
Il pregio maggiore del tabacco nei confronti di altri tipi di tranquillanti che esso innocuo e,
anche se fosse dannoso (e io sono sicuro che non lo ), a confronto dell'alcool lo sarebbe certamente
in misura minore. Quante persone sono state investite da guidatori sotto l'influenza del fumo?

Quante case o vite umane sono andate distrutte per causa sua? Quanta gente stata tratta in arresto
perch in preda ai "fumi" del tabacco? Quanta, sempre a causa del tabacco, stata ricoverata nei
reparti psichiatrici? Eppure non ci sono state serie richieste di messa al bando per gli alcoolici e
neppure appelli televisivi: perch dunque prendersela tanto col povero, vecchio tabacco? Io non
sono contro l'alcool, anche se detesto gli ubriaconi.
Uno scienziato dell'Illinois, Stephen Hall, ha condotto una ricerca sui lavoratori dell'amianto, nei
confronti dei quali i nemici del fumo avevano lanciato una campagna per convincerli a smettere di
fumare. Ebbene, egli afferma che, smettendo di fumare, essi farebbero pi male che bene ai loro
polmoni.
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FUMARE ALLUNGA LA VITA?
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La longevit di popolazioni quali quelle della Georgia in Unione Sovietica e di Vilcabamba
nell'America meridionale ben nota. Altrettanto noto il fatto che queste popolazioni fanno un uso
di tabacco che molti definirebbero eccessivo: forse per questo che vivono cos incredibilmente a
lungo?
Fra i paesi industrializzati, il Giappone quello con la vita media pi alta: forse non senza
significato che i giapponesi siano fra i maggiori fumatori del mondo.
Presso molte popolazioni, assai radicata la credenza che fumare produca effetti afrodisiaci e
accresca la potenza sessuale. Non ho opinioni personali su questa credenza popolare cos diffusa,
ma risaputo che stato dimostrato che alcune erano basate su fatti reali. Potrebbe essere questa la
causa dell'odio puritano per il fumo? E degno di nota che l'opposizione al fumo pi forte nei paesi
dove tale credenza pi radicata. Per i puritani il sesso detestabile, per molti di loro dovrebbe
essere consentito solo ai fini della riproduzione: quindi, qualunque cosa sia sospettabile di
accrescere le capacit sessuali deve essere condannata.
Il British safety council ha compiuto delle ricerche sugli effetti che smettere di fumare produce:
sulla base dei risultati ottenuti, lo stress da abbandono del fumo stato definito una causa
importante di incidenti e malattie.
Paragonando i benefici conosciuti del fumo e i danni indefiniti e immaginari che gli vengono
attribuiti, non ho nessun dubbio su quale sarebbe la mia scelta. Io credo che milioni di uomini oggi
non sarebbero vivi se non avessero fumato. Fumare protegge dai disturbi cardiaci; se la gente
fumasse di pi, sarebbe pi sana e felice e vivrebbe pi a lungo. Non ho esitazioni a raccomandare
il fumo come misura salutifera.
In netto contrasto con le pretese dei nemici del fumo, io non intendo sostenere che le mie opinioni
sono convalidate da prove scientifiche, e tuttavia esse si fondano sulle scoperte di scienziati di fama
mondiale.
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COLITE ULCEROSA
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Un mio paziente, che aveva smesso di fumare, nel giro di pochi giorni cominci ad avere
sanguinamento intestinale e in breve manifest tutti i sintomi della malattia conosciuta come colite
ulcerosa. Dietro mio consiglio ricominci a fumare e i sintomi scomparvero. Dopo qualche tempo
abbandon di nuovo il fumo e di nuovo comparvero i sintomi. Da allora ha ripreso a fumare e si
liberato della malattia. E evidente che nel tabacco c' qualcosa che agisce favorevolmente
sull'intestino.
Ne fu discusso per la prima volta nel 1982 sul "British Medical Journal", in seguito alla
pubblicazione dello studio di due medici del Freeman Hospital inglese dal quale risultava che la
colite ulcerosa pi frequente nei non fumatori. Erano stati esaminati numerosi pazienti che, poco
tempo dopo aver smesso di fumare, avevano sviluppato la malattia e che ne erano guariti dopo aver
ripreso a fumare.
Sembrerebbe ragionevole dedurne che il fumo dovrebbe occupare un posto di rilievo nel
trattamento della colite ulcerosa.

CAPITOLO QUARTO
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PERCH LA GENTE CONTRO IL FUMO
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I fumatori non se la prendono con quelli che non fumano, ma non si pu dire sia vero il contrario. A
molti che non fumano non importa che altri lo facciano, ma ai pi sfortunatamente s. Il campo dei
nemici del fumo pu essere suddiviso in diversi settori.
C' gente che, pur non amando il fumo, non agisce attivamente contro di esso, poich rispetta gli
altrui diritti. Invece, altra gente lo avversa attivamente e fa di tutto per impedire che chiunque fumi.
Tra costoro, alcuni sono veri e propri puritani, con pregiudizi di tipo religioso; in altri casi, si tratta
di persone condizionate psicologicamente (o psicoticamente) all'odio, che sarebbero contro il fumo
anche se l'intero mondo scientifico si pronunciasse domani per la sua assoluta innocuit.
Abbiamo poi il vasto settore di coloro che hanno subito il lavaggio del cervello della Grande
Menzogna che fumare fa male alla salute e che, come tutti i convertiti, sono i peggiori. In gran parte
sono militanti attivi, molti infrangono la legge scrivendo slogan su propriet private o aggredendo i
fumatori; i pi odiosi sono quelli che vengono pagati per fare queste cose. Eppure, non
infrequente trovare tra loro persone istruite, spesso con un bagaglio di conoscenze scientifiche: mi
difficile credere che non si rendano conto che tutta la faccenda una colossale menzogna o che
almeno non nutrano seri dubbi.
Da quando l'uso del tabacco fu introdotto nel mondo occidentale, vi sempre stata gente che lo ha
avversato. Perch? Forse per una specie di paura atavica la paura del fuoco rubato agli dei, il cui
ricordo sprofonda nelle nebbie del passato, ma che ha lasciato una sorta di imprinting nella memoria
dell'umanit? Oppure perch sollecita una associazione con l'immagine del diavolo che abita
l'inferno tra fiamme e fumo?
In alcuni casi, l'opposizione al fumo ha la sua origine in dogmi religiosi che ne vietano l'uso. Nella
religione cristiana non ve ne sono, a differenza di molte altre religioni, nondimeno molte delle sue
sette sono rabbiosamente contrarie al tabacco. Questo tipo di opposizione nasce probabilmente dalla
ben nota antica pratica di ingraziarsi il favore della divinit per mezzo di sacrifici: del figlio
primogenito, del suo prepuzio, oppure di una capra o di una pecora. Il sacrificio potrebbe anche
consistere nell'astenersi da qualcosa che procura piacere, come il pesce, l'alcool o il tabacco.
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OLTRE LA RAGIONE
\
L'odore del tabacco, non diversamente da quello di molte altre cose, pu riuscire sgradevole; da
alcuni anni, questo fatto ha ottenuto pieno riconoscimento e, per ovviare, sono stati istituiti
scompartimenti separati per fumatori, sui treni e altrove. Finora questo sistema ha funzionato, ma
adesso ai fanatici non basta pi. Ma com' possibile sostenere che il fumo disturba i non fumatori,
se si trovano in luoghi separati? La disonest di certe persone non ha veramente limiti!
Secondo il parere di molti, gli esseri umani spesso emanano odori molto meno gradevoli di quello
del tabacco: talvolta una vera sofferenza sedere vicino a persone dall'alito cattivo o con forte
odore di sudore o di corpo mal lavato. Molti uomini mi hanno detto di aver cominciato a fumare per
non essere infastiditi, sui treni o sugli autobus, dai profumi che usano le donne. Se si pensa che i
profumi hanno come componente principale l'estratto di ghiandole sessuali di animali, non
sorprende che molte persone li trovino nauseabondi. E come se non bastasse, spesso le donne si
lamentano del puzzo del tabacco!
Ma proprio vero che il fumo disturba tanta gente? Reuben Cohen, presidente della Response
analysis corporation, condusse un'indagine statistica sui fattori che causano fastidio e irritazione
nella vita quotidiana degli americani adulti: su oltre 4000 fattori individuati, solo il 2% era
collegabile al fumo. Evidentemente, i fautori della lotta contro il fumo stanno facendo di un
sassolino una montagna.
Bisogna rendersi conto che l'attuale campagna contro il fumo, con tutte le sue trappole
pseudoscientifiche, solo una delle tante esplosioni epidemiche con cui la peste antifumo si

scatenata nel corso della storia. I suoi promotori sono dello stesso stampo di quelli che portarono al
proibizionismo. Vogliono la completa abolizione dell'uso del tabacco, cos, invece della corsa agli
alcoolici, ci sarebbe la corsa al tabacco, con i gangsters a controllare il tutto: non hanno proprio
imparato niente dal fallimento dei loro predecessori! La pretesa di abolire anche gli scompartimenti
per fumatori sui treni, meglio di qualsiasi altro argomento fa capire che razza di gente siano questi
puritani: hanno aria "pulita" in abbondanza negli scompartimenti per non fumatori, ma no, loro la
vogliono tutta!
Quando studiavo medicina, fra gli studenti ve n'era la percentuale consueta con atteggiamenti
puritani: interessante notare che molti di questi sono ora in prima fila fra i medici nemici del
fumo. Devono aver visto come la manna dal cielo il panico creatosi attorno al fumo indicato come
causa di cancro ai polmoni e, a mio parere, non certo perch sono veramente interessati alla salute
del loro prossimo. Ci che gli sta a cuore davvero impedire alla gente di indulgere alla benefica
abitudine di fumare che, data la loro mentalit, essi detestano.
Io penso si possa dire che molti di coloro che odiano il fumo soffrono di un tipo particolare di
malattia mentale: il disgusto da fumo.
Che cosa peggio: privare i fumatori del piacere del fumo o i puritani del piacere di perseguitare i
fumatori? ben noto agli psicologi che esistono persone che trovano il loro maggior piacere
nell'impedire agli altri di fare ci che gli piace. Sembra essere questa la loro unica ragione di vita:
godono del senso di potere che ne ricavano, oltre che della soddisfazione di aver impedito un
piacere a qualcuno. In realt, sono persone malate che soffrono, secondo gli psichiatri, di disturbi a
livello sessuale.
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MOTIVI PSICOLOGICI
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stato riferito che Samuel V. Dunkell, uno psichiatra di New York, ha definito tutta la faccenda
come una lotta tra simboli macho e simboli puritani; egli ha anche affermato: "Convincere a
smettere di fumare fa parte di un'operazione intesa alla modificazione della personalit, che viene
vissuta come una riforma in senso religioso e fa sentire il dovere di convertire altre persone". Un
acuto psicologo osserv saggiamente: "Non il fumo che d fastidio, ma la gente che fuma".
La vista del fumo sembra irritare ancor pi del suo odore: se fosse invisibile probabilmente non
susciterebbe obiezioni. I fabbricanti di sigarette potrebbero trarne profitto, lanciando sul mercato
sigarette dal fumo invisibile.
Che cosa succeder quando diventeranno popolari le nuove sigarette senza tabacco? I nemici del
fumo le combatteranno? Se lo faranno, sar chiaro che non ce l'hanno col tabacco, ma col fatto di
fumare.
Henry Mencken, famoso giornalista americano, ha scritto: "Un puritano un uomo che di tanto in
tanto viene colto dal timore ossessivo che qualcuno, dove che sia, possa essere felice".
Le bizzarrie dei nemici del fumo forniscono ampia materia di studio a psichiatri e psicologi, e
soggetti per centinaia di tesi di laurea.
Uno dei maggiori oppositori del fumo, forse il pi infame che la storia ricordi, fu Adolf Hitler, che
lo avvers rabbiosamente fin dalla giovinezza. Divenuto dittatore, cerc di abolirlo in Germania:
fumare fu considerata un'offesa al Reich e una specie di tradimento. Come tutti gli altri pazzi
fanatici nemici del fumo anche Hitler fall e la sua sconfitta fu dovuta principalmente a quel grande
fumatore che fu Winston Churchill.
I produttori di sigarette vengono spesso accusati di presentare disonestamente i fumatori come tipi
atletici sprizzanti salute: ma non forse vero? E certo pi facile veder fumare un soldato che un
omosessuale. Riuscite a immaginare un futuro in cui, durante una guerra, ai soldati venisse proibito
di fumare? Sarebbe la rovina del Grande Fratello.
Quelli che sono stati convinti a non fumare, come tutti i convertiti, sono i pi fanatici.
Bigottamente, come peccatori pentiti in una adunata revivalista, essi ripetono: "Io ho smesso,
perch tu non puoi?", intendendo, in realt: "Io ho rinunciato al mio piacere, perch tu dovresti

goderne?". In una certa misura, possiamo capire la loro irritabilit, perch, costringendosi a resistere
al desiderio di fumare, sono sottoposti a una continua tensione.
Ho avuto l'opportunit di osservare questi attivisti fanatici in un ambiente chiuso e ne ho riportato la
certezza che alcuni di loro presentano segni di squilibrio mentale: non avrei esitazioni a scrivere per
qualcuno di loro un certificato di. ricovero in una clinica per malattie nervose. Il tipo maniacodepressivo quello che pu esplodere in accessi di violenza maniacale, come successo
recentemente: un tale ha cercato di sfondare i cancelli della Casa Bianca per mettere in guardia il
Presidente sul "veleno" costituito dalle sigarette. A Los Angeles, un giovane ha preso in ostaggio
una persona e l'ha tenuta in cima a un grattacielo per due ore e mezzo sotto la minaccia di una
pistola "per ammonire sui pericoli del tabacco".
Se incontrate un attivista della lotta contro il fumo, chiedetevi se la sua opposizione basata su
motivazioni religiose, oppure se un malato che soffre di una nevrosi o psicosi radicata
profondamente in qualche angoscia sessuale. Meglio ancora, chiedetelo a lui.

CAPITOLO QUINTO
\
LA PERSECUZIONE
DEI FUMATORI NELLA STORIA
\
Fin dal momento in cui il tabacco stato introdotto nel mondo antico, ci sono state sporadicamente
campagne contro di esso, che sono continuate fino ai nostri giorni. Molte furono promosse da
gruppi religiosi, che nelle Scritture avevano "scoperto" divieti contro il fumo.
Nel 1634, la Chiesa Cattolica Romana proib ai suoi fedeli di usare il tabacco in qualsiasi modo e
forma; numerose bolle papali furono emanate nel corso degli anni. La Chiesa Ortodossa promulg
una dottrina secondo la quale era stato il tabacco a intossicare No e a provocare la sua scandalosa
condotta (Genesi 9, 21). Nel 1661, a Berna pass una legge contro il tabacco motivata con i dettami
del nono comandamento ("non desiderare la donna d'altri")!
Furono fatte affermazioni fantastiche di ogni tipo. Un precedente antico di quelle che circolano
attualmente si ritrova nell'inserzione pubblicata nel 1660 da un inglese di nome Colb, in cui si
diceva: "Quattro persone sono morte in una settimana per causa del tabacco. Una di loro vomit uno
staio [circa 36 litri] di fuliggine". Ma anche allora i fumatori ci fumavano sopra con calma,
ignorando i parti della fantasia degli avversari.
Molti sovrani hanno scagliato tuoni e minacce contro il tabacco, ma altrettanti sono stati suoi
estimatori. Giacomo I d'Inghilterra, che la storia sospetta di perversioni, nutr un odio particolare
per il tabacco, al punto che scrisse un libro sui mali causati dal fumo, cui risposero Gesuiti
affermando che fumare era cosa buona per la salute del corpo e dell'anima. Giacomo I cerc di
limitare la vendita del tabacco riservandola solo ai medici, che gli furono ben grati di un cos
lucroso privilegio. Per ordine di questo re abietto venne decapitato sir Walter Raleigh, il pi famoso
fumatore della storia: il motivo profondo di tale ordine non potrebbe essere stato il suo fanatismo
contro il fumo?
\
Sir Walter Raleigh, o grande nome,
dolce per te sar sapere come
Giacomo il re che mai ha fumato in terra
adesso fuma infine sottoterra.
\
Avrei voluto rendere omaggio all'autore di questa strofa, ma non sono riuscito a rintracciarne il
nome.
Nei paesi orientali molti regnanti misero fuori legge il tabacco e inflissero le pi barbare punizioni
ai trasgressori, che prima venivano torturati e poi decapitati o arsi vivi. Nel 1615, lo sci di Persia
Abbs fece bruciare vivo un venditore di tabacco su una pira costruita con la sua stessa mercanzia.
Pi tardi, in un momento di oziosa curiosit, assaggi una pipa di tabacco: gli piacque talmente che
ritir subito tutte le leggi contro il fumo.
Un ben noto nemico del tabacco fu il sultano Murad IV. Egli proib il fumo sotto pena di morte
immediata; per garantirsi che nessuno fumasse fece chiudere i caff: lui non si poneva certo il
problema di creare zone separate per segregare i fumatori! Uno dei suoi divertimenti preferiti .era
girare di notte per le strade, travestito e accompagnato da un gigantesco schiavo, El Abdel Kebir.
Chiunque fosse sorpreso a fumare veniva fatto sedere a forza su un palo appuntito e spinto gi
finch il palo gli usciva dallo stomaco; se non si trovavano pali adatti alla bisogna, il colpevole
veniva impiccato nel luogo pi vicino che facesse al caso. Per buona sorte dei fumatori, il sultano
scese precocemente nella tomba a causa del bere.
L'imperatore mongolo Jehangir, che era dedito all'oppio, ordin che fosse inflitta la pena di morte
per le varie forme di fumo; naturalmente nulla fu fatto contro l'uso dell'oppio.
Il Mahdi, che governava un impero maomettano in Sudan nel secolo scorso, perseguit con grande
vigore i fumatori. Fumare veniva considerato un peccato grave quanto bere alcoolici e veniva
punito con cento colpi di bastone, laddove per la fornicazione se ne infliggevano ottanta. Ci si pu

chiedere con stupore come la proibizione del fumo possa essere diventata un dogma della religione
musulmana, dal momento che il tabacco era sconosciuto all'epoca di Maometto.
Re Giovanni d'Abissinia fu un altro dei nemici del tabacco del diciannovesimo secolo: bevitore di
grande rinomanza, si divertiva a punire i fumatori tagliando loro le labbra. Lo sci di Persia Sefi fu
un vero virtuoso in fatto di punizioni: egli introdusse la piacevole usanza di vrsare piombo fuso
nella gola dei fumatori.
Nel 1634, lo zar di Russia mise al bando il tabacco: per la prima trasgressione era prevista la frusta;
per la seconda, la tortura, poi l'esilio in Siberia o l morte. A chi fiutava tabacco veniva tagliato il
naso. Nel 1700, Pietro il Grande volle provare a fumare la pipa: gli piacque cos tanto che revoc
tutte le leggi contro il tabacco. Nel 1724, papa Benedetto XIII fece lo stesso e annull le bolle
emanate in precedenza.
Alcuni re punivano i fumatori di pipa facendogli spingere nel naso, dalla parte del cannello, le loro
pipe.
Tutti questi governanti appartengono alla lunga serie di coloro che hanno tentato e fallito. di abolire
l'uso del tabacco. Ma nonostante le loro aspre pene, la gente non ha mai smesso di gustare il suo
amato tabacco.
Nei paesi orientali, mentre i fumatori di tabacco erano esposti a punizioni cos orrende, era
consentito fumare hashish o marijuana, cos come era permesso l'uso dell'oppio. Ora che comitati
governativi di alcuni paesi occidentali hanno raccomandato la depenalizzazione della marijuana, il
cerchio si chiude.

CAPITOLO SESTO
\
LA PERSECUZIONE DEI FUMATORI OGGI
\
Niente come la controversia sul fumo poteva mettere in luce il lato peggiore della natura umana.
Molti fanatici nemici del fumo hanno mostrato tanta malignit, acrimonia, intolleranza, bassezza,
vendicativit, mancanza di scrupoli a servirsi del linciaggio morale, impudenza nelle menzogne e
slealt da farci aprire gli occhi sul volto nascosto degli uomini e farci rabbrividire al pensiero che
gente del genere faccia parte dell'umanit.
\
L'intolleranza improvvisamente aumentata: fino a qualche tempo fa non si sentivano tante proteste
per l'odore del tabacco; talvolta accadeva, ma non cos di frequente. Quello del tabacco era solo uno
degli odori considerati naturali e non sembrava il caso di occuparsene pi che tanto. Ora, come
risultato della terroristica campagna contro il fumo, il senso dell'olfatto sembra essersi grandemente
acuito e si sentono spesso lamentazioni accompagnate da dettagli strazianti su quanto l'odore del
tabacco faccia star male: molto esagerati, naturalmente, o del tutto immaginari. Si sente anche
parlare di persone "allergiche" al fumo (vedremo dopo come simile "allergia" non esista). Mi chiedo
come reagirebbe una di esse, se un fumatore le dicesse che l'odore del suo corpo o il profumo
dozzinale che usa lo disturbano.
L'arma preferita il linciaggio morale: contro chi difende con franchezza il fumo, viene iniziata una
campagna diffamatoria con ogni sorta di accuse oscene di immoralit, comportamento disonesto ed
eccentricit. Io sono stato accusato di negligenza criminale per aver consigliato ai miei pazienti di
fumare ed stato chiesto che venissi radiato dall'ordine; recentemente, stata compiuta
un'incursione nel mio studio, di notte, e le pareti sono state imbrattate con grandi scritte contro il
fumo e insulti personali. Quando il professor Burch scese in campo contro la teoria consacrata,
affermando che il fumo non ha niente a che vedere col carcinoma polmonare, venne astiosamente
insultato da alcuni medici e definito "eretico pericoloso" e "stregone".
Si noti che, mentre possibile esprimere dubbi su qualsiasi teoria medica senza suscitare un
vespaio, se si dice una sola parola contro questa teoria consacrata si viene subito bollati come
traditori, criminali, pazzi e cos via. Neanche si denigrasse Maometto proprio in mezzo alla Ka'ba!
Il dottor Richard Bates ha scritto sul "Michigan Medicine Journal" del marzo 1976: "Avanti!
Picchiamo i fumatori! E uno sport che fa bene alla salute". In che tempi viviamo!
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PAURA DI PARLARE
\
All'interno dell'ambiente medico la persecuzione anche peggiore. I giovani medici non osano
fumare per non alienarsi le simpatie dei superiori; gli studenti correrebbero il rischio di finire sul
libro nero, se gli esaminatori come spesso accade fossero nemici del fumo.
Voglio riferire un episodio che chiarisce quali gravi conseguenze pu avere tale atteggiamento
discriminatorio. Mi trovavo nello studio di un famoso specialista in un ospedale londinese, quando
uno dei suoi assistenti gli ricord che doveva decidere sulla scelta dell'interno tra i nuovi laureati:
"Smith e Jones sono i migliori e sar difficile scegliere". Il capo gli chiese: "Fumano?". Alla
risposta che Jones fumava e Smith no, egli replic: "Prender Smith". Il fortunato sarebbe diventato
a suo tempo il successore del capo; l'altro avrebbe trascorso la vita nella piattezza della pratica
generica: perch fumava!
So di molti medici che sono d'accordo con la mia posizione, ma non osano parlare ritenendo e ben a
ragione che la loro carriera n risulterebbe danneggiata. Ma se non hanno il coraggio di prender
posizione e di esprimersi pubblicamente, alla fine si ritroveranno non solo a non poter fumare, ma
perfino a non poter pi bere: oggi tocca al tabacco, domani sar la volta dell'alcool.
La maggior parte dei medici contrari al fumo si comporta in modo davvero ridicolo con i pazienti:
atteggiandosi a piccoli dei, cercano e non di rado con modi non certo cortesi di convincerli a
smettere di fumare; molti rifiutano perfino di rivederli se non lo fanno. Spesso li mettono in

imbarazzo annusando loro il fiato per cogliervi anche un'infima traccia dell'oliato tabacco. Le
infermiere non sono da meno.
Ho udito recentemente la storia di alcune vecchie infermiere (giovani all'epoca della prima guerra
mondiale) ricoverate in una casa di riposo per veterani: abituate a fumare da sessant'anni e pi, sono
ora costrette a nascondersi nelle toilette per potersi gustare in pace una sigaretta. Che male potr
mai fare il fumo a queste donne che, fumando, hanno raggiunto gli ottant'anni?
In alcune citt, come Minneapolis, stato proibito di fumare nei gabinetti pubblici: che cosa far la
polizia, controller tutti quelli che vi entrano?
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ORE BUIE
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Il "Gioved nero" nella storia della campagna contro il fumo negli Stati Uniti si verific quando la
polizia di Chicago ricevette l'ordine di arrestare chi veniva colto a fumare sui trasporti pubblici. I
pi non sapevano di stare infrangendo una legge e rimasero increduli di fronte all'arresto; qualcuno
pens a una specie di scherzo della polizia. Alcune donne che protestarono furono trascinate urlanti
in prigione. Non bastava prendere i loro nomi e appioppargli una multa, no, dovevano essere messe
in prigione come criminali incalliti.
Donne perbene furono sottoposte a forza a una perquisizione personale disgustosa e umiliante: non
solo dovettero spogliarsi completamente, ma furono anche costrette ad accucciarsi cos da mostrare
le parti intime. Tanto grande fu l'indignazione pubblica che la City di Chicago si offr di pagare
risarcimenti per 69.500 dollari, ma quasi tutte le donne rifiutarono l'offerta e si rivolsero al tribunale
per ottenere una cifra maggiore. Alcune di loro, che avevano abbastanza denaro con s al momento
dell'arresto, poterono farsi rilasciare subito dietro cauzione, ma molte dovettero rimanere in carcere
fino a quando non furono portate davanti al giudice. Una donna, uscita per fare spese, stava
recandosi a scuola a prendere i figli. I bambini si stupirono di non vedere la madre, che per di pi
dovette passare tutta la notte in prigione: perch fumava.
E questo successo in un paese che si proclama "terra della libert". Come riderebbero di gusto
russi e cinesi se sapessero queste cose!
Sono uscite sui giornali notizie di codarde aggressioni a persone che fumavano per strada da parte
di masnade di criminali nemici del fumo, che si dedicavano a quello "sport che fa bene alla salute"
patrocinato dal dottor Bates. Nella via principale di una grande citt, un fedele crociato strapp con
violenza la pipa a un fumatore e la scagli a terra facendola a pezzi. Dov'era in quel momento la
polizia? Troppo occupata ad arrestare fumatori sui mezzi pubblici, suppongo.
\
GIUSTIZIA SIA FATTA
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Si sono verificati dei casi in cui i giudici sono stati molto lodati perch, pur costretti a infliggere
multe a nemici del fumo che avevano compiuto atti criminali, facevano affermazioni quali
"Ammiro il vostro coraggio". Era come battergli sulla spalla e incoraggiarli a continuare in quelle
azioni illegali che stanno diventando sempre pi comuni.
I pionieri che hanno fatto grande l'America erano in gran parte fumatori: di sicuro si stanno
rivoltando nella tomba. Alcuni dei loro discendenti, se fosse possibile, metterebbero sotto chiave
perfino i propri avi a causa del fumo.
Questi fanatici non lasciano niente di intentato per tormentare i fumatori: hanno perfino chiesto al
governo di negare l'assistenza medica a chi fuma con la giustificazione che tutte le malattie di cui
soffrono sono da considerarsi autoprocurate. Si sono anche rivolti alle compagnie di assicurazione
perch rifiutino di assicurare i fumatori oppure istituiscano per loro tariffe speciali pi elevate.
Io, come altre persone che difendono il fumo, ricevo mucchi di lettere piene di insulti, la maggior
parte scritte chiaramente da individui con una mentalit contorta. In una vengono espressi
sentimenti "cristiani" di questo tenore: "Fumare uccide, ma sfortunatamente impiega troppo tempo.
Sarebbe bello se la morte fosse pi rapida, meraviglioso se fosse istantanea".

Sebbene, fino a questo momento, non siamo stati bruciati vivi e non ci sia stato versato piombo fuso
nella gola, non dubito che persone cos diaboliche sarebbero ben felici di farlo se solo fossero sicure
di farla franca.
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DISUMANIT NEGLI OSPEDALI
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La forma pi crudele di persecuzione quella praticata nella maggior parte degli ospedali, dove la
proibizione del fumo si rivela nella sua assoluta disumanit perch immotivata e non necessaria. La
sigaretta o la pipa pu essere in questa situazione una specie di difesa da un mondo ostile: si pu
essere pi incapaci di compassione di chi impedisce questo conforto? E da vigliacchi prendersela
con malati, donne incinte, vecchi e persone bisognose di aiuto. La proibizione colpisce
particolarmente i vecchi, che hanno fumato tutta la vita e cui rimane ben poco da vivere: inumano
togliere loro anche questa estrema consolazione.
Non tutti gli ospedali applicano le stesse norme: in alcuni, il fumo non assolutamente permesso; in
altri, consentito solo in zone speciali. Ma che cosa succede quando, come avviene spesso, queste
ultime sono occupate da non fumatori? Naturalmente, il fumatore viene assoggettato alla loro
tirannia.
Non poter fumare in ospedale una prospettiva davvero terrorizzante. Non passa giorno senza che
incontri qualche possibile "ricoverando" che vive nel timore di essere mandato in un ospedale in cui
sia vietato fumare; so di persone che, per questo motivo, hanno rifiutato il ricovero anche se era
necessario. Una persona anziana un giorno mi ha detto: "Non mi mandi in ospedale, dottore.
Quando sar la mia ora, trover un buco nello scrub1 dove infilarmi e morire in pace con la mia
pipa".
Si permette di fumare ai carcerati in prigione, ma non ai malati in ospedale, nemmeno a quelli che
soffrono di malattie incurabili, per i quali il fumo potrebbe essere di conforto. Consiglio loro di
agire per vie legali: certamente i tribunali mostreranno un po' di comprensione e di buon senso.
Oltre alla crudelt insensata e gratuita, le persone che nel fumo avevano una protezione dagli infarti
cardiocircolatori e dall'ipertensione, ora non l'avranno pi; i bronchitici, che vi trovavano sollievo
alla tosse, svilupperanno probabilmente complicazioni polmonari e libereranno presto gli ospedali
della loro non gradita presenza. Inoltre, si pu ben immaginare l'effetto che tutto questo provocher
sul sistema nervoso. E tutto per compiacere una turbolenta minoranza di puritani, con il loro astio
per il tabacco e le loro affermazioni del tutto infondate sulla sua pericolosit. veramente comico
che venga data tanta importanza all'odore del tabacco proprio negli ospedali che sono ricettacolo di
odori e fetori di ogni genere. Probabilmente, molti malati fumano solo per non sentire l'odore di
malattia che li impregna, io stesso ho spesso acceso la pipa per "rinfrescare" l'aria. Sarebbe comico,
se non rischiasse di essere tragico.

CAPITOLO SETTIMO
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LO SPAURACCHIIO DEL CANCRO POLMONARE
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Il rapporto del Royal College of Physicians e del Surgeon Generai statunitense provoca a tutta
prima un senso di stordimento e qualsiasi forte fumatore si sente pronto a buttar via le sigarette
tanto forte il suono di campana a morto che esce da quei documenti. Ma, se fornito di una dose
appena normale di buon senso, in un secondo momento ci ripensa e cambia parere.
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ESAGERAZIONI
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Quanto sostengono i fautori della campagna contro il fumo farebbe pensare che tutti i fumatori
dovrebbero essere affetti da cancro polmonare, ma lo stesso Royal College (sebbene gli studiosi che
militano nelle file degli antifumo si guardino bene dal farne menzione) afferma nel suo rapporto:
"Solo una minoranza dei pi forti fumatori si ammala di cancro polmonare" e: "La maggior parte
dei fumatori non presenta danni alla salute e non vive meno". In effetti, si tratta di una malattia
relativamente rara in confronto ad altre: nell'arco della vita media, le probabilit di esserne colpiti
sono assai inferiori a quelle di venire investiti da un'automobile. Bisogna anche considerare che la
maggior parte delle persone colpite ha un'et superiore ai sessant'anni.
Il professor M. Becklake, docente di epidemiologia alla McGill University, domanda: "Perch il
99% dei fumatori non presenta cancro ai polmoni?".
Che si fumi o no, le probabilit di avere un cancro sembrano essere le stesse.
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CAPRO ESPIATORIO
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Di quando in quando, in maniera ricorrente, nel corso degli ultimi trecento anni il fumo stato
accusato, senza alcuna prova, di essere dannoso. Cent'anni fa, molto prima del grande panico sul
cancro polmonare, le pagine delle riviste mediche erano piene di lettere pro e contro il fumo: non ,
quindi, cosa nuova per il fumo essere indicato come capro espiatorio dalla medicina.
Quando in America incominciarono a diffondersi le sigarette, i puritani affermarono che esse erano
causa di tubercolosi, influenza, pazzia, perversioni sessuali, incubi, insonnia e dipendenza fisica. Il
cancro polmonare era virtualmente sconosciuto a quei tempi, altrimenti va da s che sarebbe stato
sicuramente incluso nell'elenco. Il "New York Times" pubblic un editoriale in cui si diceva che, se
gli americani avessero continuato a fumare sigarette, l'America avrebbe conosciuto un declino
paragonabile a quello della Spagna (ovviamente fumatrice di sigarette).
Su che cosa fondano oggi le loro argomentazioni? Unicamente su dati statistici che ben sappiamo
quanto possano essere ingannevoli. Ci si potrebbe chiedere perch non siano state fatte ricerche
statistiche su altri possibili agenti cancerogeni, invece di scegliere il solito vecchio imputato.
Perfino il famoso dottor Doll, che per primo afferm esservi una correlazione statistica tra fumo e
cancro polmonare, mise in evidenza che il fumo non ne era la sola maggior causa probabile.
Ovviamente, per gli avversari del fumo non conveniente parlarne: per loro, il fumo l'unica causa.
Anche se, come vedremo, sembra che non lo sia affatto.
Si deve tener presente che, quando fu concepita la teoria che il carcinoma polmonare era causato dal
fumo, non si sapeva che tante forme di cancro erano provocate dalle sostanze cancerogene presenti
in certi luoghi di lavoro oppure nell'ambiente. Un po' come, quando ancora l'elettricit non era
conosciuta, gli uomini primitivi attribuivano una causa soprannaturale ai fulmini.
Ci si pu anche chiedere, e con buona ragione, come mai non siano riusciti a riprodurre un vero e
proprio carcinoma polmonare in animali da laboratorio. Dopotutto, degli agenti di cui stata
scientificamente accertata l'attivit cancerogena facile riprodurre gli effetti in laboratorio. Del
tabacco, per, no.
\

CONDIZIONI DI IGNORANZA
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Nonostante i suoi molti e stupefacenti progressi, la medicina ignora ancora molte cose sul cancro e
sulle sue cause; quindi veramente pretestuoso, da parte di chiunque, sostenere che un agente
particolare ne la causa. Gli agenti probabili sono numerosissimi e tra essi uno speciale rilievo
merita la radioattivit, che provato possa provocare cancro ai polmoni. Vi poi l'inquinamento
industriale, che contiene sostanze chimiche delle quali accertata l'attivit cancerogena.
E stato anche rilevato che il cancro polmonare era raro prima che questi fattori assumessero
preminenza. In molti paesi era stato stabilito l'obbligo per la popolazione di sottoporsi ogni anno ai
raggi X, che sono una forma di radioattivit e tale pratica venne abbandonata solo dopo che alcuni
scienziati ebbero presentato dati epidemiologici che imputavano i raggi X di attivit cancerogena.
Studi su larga scala dimostrerebbero senza dubbio che l'applicazione di raggi X ai polmoni stata
seguita in molti casi dall'insorgenza di cancro. Ma, per ovvie ragioni, tali studi non vengono
effettuati.
Inoltre, nell'ambiente esiste, allo stato libero, ogni sorta di gas e veleni, molti dei quali sono
sicuramente cancerogeni. Tuttavia, di fronte a tanti possibili agenti eziologici, i puritani continuano
a sostenere che la causa il tabacco; cio qualcosa di cui si fatto uso per secoli, senza alcun danno
apparente.
Il professor P. Burch, dell'Universit di Leeds, dell'opinione che il cancro ai polmoni sia dovuto a
mutazioni spontanee nelle cellule tissutali e che non abbia niente a che vedere col fumo.
Non potrebbero, i "sotutto" della medicina, essere un po' pi umili e onesti e ammettere che il
problema cancro avvolto dalla pi completa oscurit?
Affermare che il cancro ai polmoni causato dal fumo non forse frutto di superstizione, almeno
quinto l'affermazione che la causa sta nell'aver mangiato una mela colta con la mano sinistra nel
tredicesimo giorno del ciclo lunare quando Marte era all'ascendente?
Senza dubbio, alla fine si aprir uno squarcio e qualcuno scoprir il meccanismo causale che ne
alla base e magari trover una cura semplice come un'iniezione di penicillina. Fino a quel momento
si possono fare soltanto supposizioni e che il fumo sia causa del cancro non altro che questo: una
supposizione. Per di pi, come dicono molti importanti scienziati, una supposizione sbagliata.
Una congettura ridicola, e niente pi, la dichiarazione che fumare accorcia la vita di tot minuti per
ogni sigaretta: sembra piuttosto l'espressione di un desiderio, visto che, per chi odia il tabacco, non
ci sono punizioni abbastanza terribili per i fumatori.
\
Requisiti di prova. Perch una teoria possa essere accettata scientificamente, deve essere verificata
in conformit a requisiti rigorosi, universalmente accettati dagli scienziati. Prima di tutto, l'agente
sospetto deve essere isolato; poi occorre che esso si dimostri in grado di riprodurre, in esperimenti
di laboratorio, la patologia per cui chiamato in causa. I nemici del fumo non sono riusciti a
ottenere questi risultati, nonostante gli innumerevoli esperimenti portati avanti per anni e anni. Per,
a dispetto di tutti i fallimenti, non si fanno scrupolo a sostenere che la loro teoria stata "provata".
I veri scienziati devono sentire un tuffo al cuore, quando siffatte persone parlano di "scienza
medica".
\
La logica del linciaggio. Molte persone, che non hanno chiarezza di pensiero, non si rendono conto
dell'importanza di distinguere fra indizio e prova; spesso accettano un fatto in quanto tale, senza
capire che l'evidenza, di per s, non ancora una prova. Cos facendo, mostrano la stessa attitudine
mentale che porta al linciaggio. Se veramente gli indizi fossero prove in s, non ci sarebbe bisogno
di giurie che decidano se o che cosa costituisca prova.
Durante un'intervista alla radio, quando dissi all'intervistatrice, persona apparentemente istruita, che
indizio non equivale a prova, essa replica con atteggiamento di superiorit: "Per me sono la stessa
cosa. Lei sta giocando con le parole, semplicemente una questione di terminologia". Tale
mancanza di chiarezza di pensiero cos comune, che sar utile spendere qualche parola
sull'argomento.

Prendiamo come esempio un procedimento legale. L'avvocato dell'accusa presenta la propria tesi,
chiamando A a testimoniare di aver visto X con una pistola in mano: questo un indizio, ma non ,
in s, una prova della colpevolezza di X. L'avvocato della difesa chiama B a testimoniare che X non
aveva nessuna pistola in mano: anche qui abbiamo un indizio, ma non la prova, dell'innocenza di X.
E compito della giuria valutare attentamente tutti gli indizi, per definire che cosa sia provato.
Facciamo ora un esempio in campo scientifico. Il professor Y presenta indizi derivanti da
esperimenti di laboratorio che a suo parere dimostrano probanti certi risultati. Il professor Z
presenta a sua volta i propri indizi: ha eseguito i medesimi esperimenti e ne ha ottenuto risultati
completamente diversi. Che cosa effettivamente provato? (Incidentalmente, non di rado accade
proprio cos.)
L'unico indizio (se tale si pu definire) posseduto dai nemici del fumo un rapporto statistico la cui
inattendibilit ormai ben nota che essi pretendono dimostri che le persone affette da cancro ai
polmoni fumano di pi. Sarebbe sorprendente se cos non fosse, dal momento che chi ha affezioni
polmonari tende a fumare per alleviare la tosse.
Un tribunale scientifico non accoglierebbe sicuramente la loro tesi e anche un tribunale normale,
visto l'infimo valore degli indizi, la respingerebbe e per di pi il giudice sarebbe aspramente
ammonito per aver permesso che un caso del genere fosse portato davanti a una giuria.
I medici meno disonesti ammettono che non esistono prove scientifiche, ma usano espressioni come
"accettato come provato" (intendendo: accettato sebbene non sia provato) o "provato in maniera
soddisfacente" (per loro, ma non per gli scienziati).
Si danno casi curiosi dell'uso di due pesi e due misure. Recentemente, un medico (donna) annunci
di aver scoperto che certi insetticidi causavano danni all'uomo. Un'alta autorit sanitaria la richiam
all'ordine perch le sue affermazioni non erano fondate su prove scientifiche. Eppure questa stessa
alta autorit d tutto il suo appoggio alle affermazioni non scientificamente provate dei nemici del
fumo.
Un importante medico impegnato nella campagna ha detto recentemente: "Siamo in possesso di una
schiacciante montagna di dati sui danni prodotti dal fumo". Schiacciante, in senso fisico, lo
certamente: migliaia di tonnellate di relazioni sfornate dall'industria della lotta contro il fumo. Se
un'amministrazione comunale scaricasse la sua spazzatura in un parco, produrrebbe anche lei una
schiacciante montagna... di spazzatura. E alcuni scienziati sono cos scortesi da chiamare
"spazzatura" gli indizi contro il fumo.
Alcuni anni fa un medico scrisse: "Tutti sappiamo che fumare provoca il cancro polmonare. Non
possiamo aspettare che venga provato scientificamente; ora dobbiamo agire, troveremo le prove pi
tardi". L'attesa di queste prove scientifiche stata lunga. Anzi, stiamo ancora aspettando.
Molti medici sostengono che per il tabacco non si possono adottare i requisiti standard di prova.
Dovremmo quindi accettare le loro affermazioni senza prove. Sembra che non si rendano conto di
quanto facile provare, in conformit ai requisiti richiesti, l'attivit cancerogena della radioattivit o
di certi prodotti industriali. Perch ci non vale per il fumo? Se riuscissero a farci accettare le loro
tesi senza prove, ci troveremmo ricacciati ai tempi in cui i medici esortavano la gente ad
abbandonare le terre basse, perch le statistiche "provavano" che erano causa del colera (pi tardi fu
scoperto che l'agente eziologico era un batterio).
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IL "NO" DEGLI SCIENZIATI
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Potranno avere un certo interesse le osservazioni di alcuni fra i molti scienziati di fama che hanno
assunto un atteggiamento critico e messo in luce la totale assurdit della teoria.
Il professor M. B. Rosenblatt del New York Medical College ha detto: "Si tratta di
un'estrapolazione fantasiosa, non di dati positivi". E ancora: "Il modo antiscientifico con cui stato
portato avanti lo studio ci irrita molto. Il comitato prima ha dichiarato il fumo causa del carcinoma
polmonare e poi ha cercato di dimostrarlo con dati statistici".
W. C. Hueper, gi direttore dell'Istituto nazionale per il cancro in Svizzera: "Scientificamente priva
di significato e socialmente irresponsabile".

P. Burch, professore all'Universit di Leeds: "La correlazione tra fumo e carcinoma polmonare
stata ottenuta grazie a errori elementari di logica scientifica. Il loro zelo eccessivo li ha indotti a
cercare scorciatoie metodologiche, argomentazioni spurie, conclusioni affrettate e a rinunciare alla
verit. Il fumo non ha nessuna responsabilit nel cancro ai polmoni".
Sir Ronald Fisher, professore all'Universit di Cambridge (il quale, come il professor Burch, non
fuma): "Questa teoria verr alla fine considerata un grandissimo, catastrofico errore".
Il dottor R. H. Mole del British medica! Research council inglese: "Studi compiuti sui lavoratori
delle miniere di uranio permettono di escludere che il fumo sia il principale agente causale".
Il dottor Ronald Okun, direttore dell'Istituto di patologia clinica di Los Angeles: "Come scienziato
non trovo evidenze tali da persuadermi che fumare sigarette provochi il carcinoma polmonare".
Charles H. Hine, professore all'Universit della California: "Dopo anni di incessanti ricerche,
nessun componente del fumo stato riconosciuto rischioso per la salute".
Il dottor B. Dijkstra dell'Universit di Pretoria: "Esperimenti naturali (riferendosi all'aumento di casi
di cancro polmonare in persone che avevano diminuito il fumo) dimostrano in maniera conclusiva
che l'ipotesi deve essere abbandonata".
Il dottor Hiram Langston, professore di chirurgia all'Universit dell'Illinois: "In aggiunta alle
osservazioni cliniche che contraddicono l'ipotesi, esiste una chiara evidenza che il cancro ai
polmoni ha raggiunto il suo apice e sta diminuendo. L'aumento o la diminuzione dell'incidenza di
questa malattia appaiono pertanto come un fenomeno biologico, piuttosto che la conseguenza di un
qualsiasi intervento da parte nostra".
I professori Kothari e Mehta del Bombay Medical College: " impossibile che il fumo causi cancro
ai polmoni".
Il professor Schievelbein del German Heart Centre, consulente dell'Organizzazione mondiale della
sanit: "Fumare non causa di malattie e pu anzi essere benefico".
"American heart journal", settembre 1980: "Chi smette di fumare non riduce il rischio di malattie
cardiache".
Il dottor K. McD. Herrold, ex direttore del Public Health Servire statunitense, nei 1982 afferm
davanti a un comitato del Congresso che, a causa di anomalie nelle risposte a diversi dosaggi
sperimentali e delle difficolt di diagnosi del cancro polmonare, l'affermazione che il fumo
responsabile di questo tipo di cancro deve rimanere "solo una teoria".
L'eminente professor Hans Eysenck dice: "Ci sono troppe incongruenze, troppi errori veri e propri e
troppe conclusioni non fondate su prove, perch sia possibile accettare come provata l'ipotesi che il
fumo di sigaretta provochi in modo evidente cancro polmonare o malattie cardiovascolari".
Su un numero del "British Medical Journal" del 1978 si trova questa frase: "Le pressioni perch
vengano mantenute le attuali restrizioni (nei confronti del fumo) dovranno essere basate su
considerazioni di preferenza piuttosto che su gravi rischi accertati per la salute".
Il professor Sheldon Sommers, della New York Academy of Medicine and Science, afferma:
"L'opinione che il fumo la causa del cancro polmonare non pi ampiamente accettata dagli
scienziati" e ancora: "Il fumo non pi considerato causa di malattie cardiache, tranne che da pochi
fanatici".
Il professor Epstein dell'Universit dell'Illinois, che per molto tempo stato contrario al fumo, Ora
ammette: "Gli scienziati attualmente concordano sul fatto che la maggior parte dei casi di cancro
causata dalle condizioni ambientali. Per sfuggire alle proprie responsabilit, le grandi industrie
hanno dato la colpa al fumo. Ma il fumo non spiega l'aumento dei casi di cancro ai polmoni:
l'incidenza di carcinoma polmonare tra i non fumatori raddoppiata".
Recentmente, diciotto Enti federali hanno presentato al presidente degli Stati Uniti una relazione in
cui si asseriva che la percentuale di casi di cancro attribuita al fumo dovrebbe essere enormemente
diminuita (da notare che non c' stata nessuna significativa diminuzione del fumo) e che nell'ultimo
decennio la frequenza di questa forma di cancro nei non fumatori raddoppiata. Durante la
discussione, Robert Harris, uno dei relatori, afferm che questi fatti sembravano dipendere da fattori
come l'inquinamento, certi tipi di lavori industriali, cancerogeni volatili contenuti nell'acqua
potabile pi che dal fumo.

E poi i fautori della campagna sostengono che non vi nessun disaccordo con le loro tesi!
La paura la chiave dell'intera campagna, perfino molti medici ne sono stati talmente spaventati da
smettere di fumare. Naturalmente, ora sono ostili a coloro che non hanno smesso e continuano a
gustare quel piacere che essi si sono negati. I sostenitori della campagna affermano che 100.000
medici hanno smesso di fumare: a dispetto di tutte le false affermazioni, da notare che il tasso di
mortalit dei medici rimasto invariato.
Anche se le statistiche non fossero prevenute, come molti scienziati affermano, esse non
significherebbero nulla: ci dicono cose che gi sappiamo, e che non dovrebbero sorprendere
nessuno, e cio che le persone con affezioni polmonari fumano per averne sollievo.
IL CAPO D'ACCUSA PI GRAVE
Supponendo per un momento che quanto dicono i nemici del fumo contenga qualche elemento di
verit, secondo il Royal College of Physicians il capo d'accusa pi grave sarebbe il seguente:
1.__soltanto una minoranza dei pi forti fumatori si ammala di cancro ai polmoni;
2.__la maggior parte dei fumatori non presenta danni alla salute e non vive meno;
3.__la maggioranza dei casi si presenta in persone anziane, che hanno superato i sessant'anni,
quando le probabilit di ammalarsi di cancro sono in generale notevolmente pi alte.
Siamo ben lontani dalle spaventevoli accuse dei mercanti di terrore. Per di pi si tratta solo di
supposizioni perch, come dimostrer, essi non possiedono il bench minimo elemento di prova per
le loro accuse.
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L'INCHIESTA DEL CONGRESSO DEL 1982
\
La mancanza di prove per le accuse contro il fumo stata dimostrata ancora nel 1982 dal professor
Sheldon Sommers. Davanti a una commissione d'inchiesta del Congresso ha dichiarato: "Il
carcinoma polmonare rimane un mistero nella medicina e, dal punto di vista biologico, non pu
essere collegato direttamente al fumo di sigaretta. Gli esperimenti biomedici non convalidano
l'ipotesi che la causa sia il fumo".
L'affermazione stata appoggiata da molti altri scienziati di fama, tra i quali: Victor Buhler, gi
presidente del Collegio degli anatomopatologi americani; Jack Matthew Farris, professore emerito
alla Universit di San Diego (California); Eleanor J. McDonald, per quarant'anni epidemiologa del
cancro; Lawrence L. Kupper, biostatistico specializzato in epidemiologia e problemi di medicina
ambientale presso l'Universit" del North Carolina. Tutti hanno respinto la teoria del cancro
polmonare da fumo.
Il professore emerito H. Russell Fisher, dell'Universit del South Carolina, disse ai deputati del
Congresso: "Nonostante le montagne di ricerche compiute, non conosciamo le cause del can
polmonare". E attir la loro attenzione su uno studio pubblicato sul numero di aprile 1979 del
"Journal of the National Cancer Institute", in cui si metteva in dubbio il dogma che il fumo fosse la
causa principale del cancro ai polmoni e veniva riferito che l'aumento dei casi di tumori polmonari
fra le donne di razza bianca, registrato nell'ultimo quarantennio, era identico tra le fumatrici e le non
fumatrici. Questo dato smentisce la pretesa che tale aumento sia dovuto al fumo.

CAPITOLO OTTAVO
\
LA CAMPAGNA DEL GRANDE FRATELLO
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IL GOVERNO DEGLI STATI UNITI NEI GUAI
\
Negli anni sessanta (e anche attualmente) il governo degli Stati Uniti veniva violentemente
attaccato da quanti erano contrari all'uso dell'energia nucleare a causa degli effetti della
radioattivit. Fonte di grave inquietudine per il governo fu la pubblicazione, da parte di alcuni
famosi scienziati, di relazioni in cui si sosteneva che l'aumento dei casi di cancro ai polmoni, prima
piuttosto raro, era stato causato dalla radioattivit dovuta agli esperimenti atomici e alle centrali
nucleari. Esperti governativi informarono segretamente il governo di essere d'accordo con tali
affermazioni. il governo si trovava nei guai. Con un vasto settore dell'opinione pubblica gi in
allarme contro la radioattivit, non poteva permettere che notizie simili diventassero di pubblico
dominio; d'altra parte, di fronte alle minacce di aggressione di Russia e Cina, non poteva effettuare
tagli al programma di armamento atomico.
Nel bel mezzo di questo dilemma, al governo capit un colpo di fortuna. Due medici inglesi, Doll e
Hill, pubblicarono un rapporto nel quale si affermava che dati statistici dimostravano che le persone
pi frequentemente colpite dal cancro ai polmoni erano i fumatori. Per il governo era la grande
occasione e non ebbe esitazioni: sostenne la teoria su vasta scala. Doll e Hill non avevano affermato
che fumare causava cancro polmonare, bens che esisteva una "correlazione" statistica, cio una
connessione, tra i due fatti. Senza tenere in alcun conto le accuse di irrilevanza che alcuni dei
principali esperti mondiali di statistica avevano rivolto alle "statistiche" di Doll e Hill, il comitato
del Surgeon Generai sostitu al termine "correlazione" (correlation) il termine "rapporto di causa"
(causation), in quanto pi definitivo e, naturalmente, pi suscettibile di provocare paura. Non
esistevano fondamenti medici n scientifici di sorta per una scelta del genere.
Avevano forse in mente il detto: "Pi la menzogna grossa, pi la gente ci creder"?
So da fonte ben informata e degna di fiducia che la vera e propria campagna d'informazione fu
lanciata col deliberato proposito di distogliere l'attenzione dalle responsabilit dell'energia atomica,
scaricandole sul tabacco. Non si bad 'a spese e vennero investiti milioni e milioni di dollari per una
delle pi grandi e disoneste campagne della storia. Non si pu fare a meno di pensare a Hitler e al
suo ministro Goebbels che, per la propaganda antisemita, usavano accuse sul tipo di quella che gli
ebrei erano soliti mangiare i bambini cristiani. Su quell'abitudine innocua e benefica che il fumo
fu steso un drappo funereo. Probabilmente mai nella storia un'accusa fu cos priva di fondamento.
La cosa pi grave che la macchinazione non pu essere provata. E come sarebbe possibile? I
governi, di solito, non si espongono al pericolo di essere smascherati; eppure ogni tanto qualcosa
sfugge e attualmente nell'ambiente medico molti, che sanno bene come funzionano le cose a
Washington, sono convinti che si trattato di una manovra a sangue freddo. Averne le prove, per,
tutt'altra faccenda. Nondimeno, un giorno potrebbe succedere qualcosa che porter alla scoperta di
un altro Watergate.
Nei due anni che sono trascorsi da quando uscita la prima edizione di questo libro, non ho
ricevuto una sola parola di smentita.
Far uso della menzogna ormai una pratica politica sempre pi diffusa. Dai tempi delle fandonie
del presidente Eisenhower sulla vicenda dell'U2 alla presidenza Nixon essa si cos estesa che
ormai opinione comune fra gli americani che il governo menta abitualmente ai cittadini.
Un fatto che avrebbe dovuto mettere in sospetto la gente la prontezza con cui il governo ha tirato
fuori capitali cos ingenti per la campagna. Di solito, il denaro non viene distribuito con tanta
liberalit, anzi, piuttosto vero il contrario. Basta considerare quanti importanti progetti di ricerca
medica e scientifica proseguono stentatamente per mancanza di fondi; quante volte la responsabilit
dell'arretratezza delle ricerche sul cancro sia stata imputata dagli stessi ricercatori all'insufficienza
dei fondi concessi dal governo. Il denaro, per, non manca per la campagna contro il fumo e questo

perch vale la pena spendere tanto se serve ad allontanare la collera della gente dall'energia
atomica.
Un'altra cosa che avrebbe dovuto far nascere dei sospetti l'improvviso interesse del governo per i
problemi della salute, per un aspetto molto limitato per. Il cancro polmonare non rappresenta la pi
grave malattia dell'umanit, vi sono ben altri settori della salute in cui sarebbe necessario intervenire
con urgenza. E odioso che quest'unica malattia assorba fondi cos esorbitanti.
Quanti sostengono che l'alcool la maggiore causa di morte fra quelle prevedibili, all'origine di
tanti mali e miserie umane, spesso chiedono perch non sia stata data la precedenza a una campagna
contro l'alcool. Ma non sarebbe servito a levare dagli impicci l'energia atomica. Bisognava scaricare
a ogni costo la responsabilit del cancro polmonare sul tabacco.
Certo il grande panico sul fumo-causa-di-cancro-polmonare non poteva non essere il benvenuto per
i governi che usano l'energia nucleare e per le grandi compagnie di elettricit che hanno investito
miliardi di dollari nelle centrali nucleari. Per non parlare delle fabbriche da cui escono gli
innumerevoli prodotti cancerogeni che inquinano l'ambiente, che grazie a esso hanno visto
allontanarsi le accuse di responsabilit.
Le vittime della radioattivit e i loro figli chiedono giustizia, ma finch sar dato credito alla teoria
contro il fumo le loro richieste resteranno inascoltate.
Chi si ammala di cancro ai polmoni ha ben poche probabilit di essere risarcito: se aveva l'abitudine
di fumare, non importa se tanto o poco, il cancro verr attribuito al fumo. Inoltre la classe medica
diventata cos fanatica, che assai diffusa la tendenza a considerare bugiardo chiunque neghi di
aver mai fumato se presenta un carcinoma polmonare.
La campagna antifumo dilagata a macchia d'olio, con i puritani zelanti e sempre pronti a mo' di
quinta colonna. Non rimasta limitata all'America, ma, grazie all'Organizzazione mondiale della
sanit delle Nazioni Unite apparato inutile ma pericoloso ha oltrepassato i confini e ora ha preso
piede in tutto il mondo. Fornisce una piacevole occupazione a centinaia di medici e migliaia di
profani. Un vero esercito di ricercatori, direttamente o indirettamente sul libro paga del Grande
Fratello, occupato a sfornare, apparentemente in maniera inarrestabile, "dati" a sostegno della
campagna. diventata un'organizzazione cosa gigantesca che se ne parla spesso come di una vera e
propria "industria" ed solo grazie alla sua incessante attivit che la teoria che il fumo sia causa di
cancro ai polmoni che probabilmente, come tante altre teorie ormai decotte, sarebbe defunta viene
mantenuta in vita.
L'Organizzazione mondiale della sanit sotto la stretta influenza del governo USA, tanto che
spesso viene vista come una filiazione del dipartimento della sanit statunitense. Fornita di medici
"governativi" che prendono ordini dall'alto, l'OMS considerata dai medici indipendenti come un
braccio del Grande Fratello e presso di loro gode di uno scarso credito, non diversamente dal
dipartimento della sanit. I nemici del fumo si compiacciono di citare i suoi rapporti, quelli che
pensano con la loro testa li considerano con sospetto.
La gente dovrebbe sapere che i periodici allarmi contro il fumo non partono da medici indipendenti,
liberi da condizionamenti. Quasi senza eccezioni, si tratta di medici stipendiati: impiegati del
governo o di enti da esso controllati. Anche il Gran Protettore della campagna, il Surgeon Generai,
solo un dipendente pubblico. Molti di questi medici stipendiati per le loro tendenze politiche
odiano le "capitalistiche" multinazionali produttrici di sigarette perfino pi delle sigarette.
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GLI SCIENZIATI RIDOTTI AL SILENZIO
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Molti importanti scienziati, come per esempio Rosenblatt e Hueper, replicarono immediatamente
attaccando la teoria, ma vennero silurati e la loro voce soffocata dal frastuono della propaganda
antifumo su larga scala. I sostenitori della campagna si erano rapidamente impadroniti dei mezzi
d'informazione e la posizione degli avversari non ebbe quasi nessuno spazio. Sebbene molte
persone intelligenti nutrissero seri dubbi, l'incessante lavaggio del cervello ha in gran parte avuto
successo e sembra aver tirato dalla parte degli antifumo quasi tutti gli uomini politici del mondo.
D'altra parte, ottenere dovunque l'appoggio dei governi era l'obiettivo principale.

Un altro importante obiettivo erano i medici, senza il sostegno dei quali non sarebbero riusciti a fare
molto. Sembra sorprendente che ce l'abbiano fatta, perch in genere si pensa che siano persone
molto intelligenti, con una preparazione scientifica. E spesso lo sono, ma non sono meno sensibili
degli altri al lavaggio del cervello. E sufficiente convincere alcuni dei cosiddetti leaders, perch tutti
gli altri si accodino come tante pecore.
I medici amano pensare a se stessi come a uomini di scienza, ma sembrano aver dimenticato gli
insegnamenti ricevuti negli anni della formazione: non accettare niente senza prove. E,
naturalmente, non esiste prova di nessun genere, scientifica o meno, a favore della teoria.
Il medico medio ammetter di non aver studiato con molta attenzione le relazioni sulla teoria, ma
probabilmente dir: "Se sono valide per l'Ordine, lo sono anche per me". raro trovarne uno che
abbia letto, o anche solo sentito parlare delle relazioni scientifiche di parte avversa. Va da s che
non cosa nuova che teorie scientifiche non sufficientemente provate vengano accettate: la storia
della medicina tristemente piena di esempi del genere. La maggior parte dei medici sembra avere
nel cervello un compartimento. impenetrabile alla logica, il che rende loro impossibile assumere un
atteggiamento critico verso la teoria. Parecchi di loro, parlando del fumo, 'diventano rabbiosi, molto
pi di quando parlano dell'alcool e dell'eroina, le cui miserie non sembrano commuoverli.
Spesso risulta difficile ed estremamente penoso cambiare opinione, anche perch si teme di
"perdere la faccia". Forse ci che rende cos rigidi tanti medici sono proprio i dubbi che inconscia:
mente nutrono sulla teoria. I veri scienziati devono sentirsi male, quando un medico, che accetta
questa assurdit parla della medicina come di una disciplina scientifica. Come possono pretendere
di essere scientifici, se molti di loro mi hanno insultato quando ho avuto l'audacia di chiedere prove
scientifiche? S, come tutti gli altri i medici hanno subito il lavaggio del cervello.
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TECNICHE DI PERSUASIONE
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Abbiamo potuto constatare i successi ottenuti dai cinesi in Corea con le loro tecniche di lavaggio
del cervello: molti prigionieri, americani leali e intelligenti, furono indottrinati con propaganda
antiamericana. Pi recente la notizia del cosiddetto Culto della morte, quando in Guiana centinaia
di persone furono mentalmente condizionate a compiere un suicidio collettivo.
La pubblicit sa come usare la forza quasi incredibile della ripetizione incessante e gli antifumo ne
hanno fatto tesoro. Cos ora siamo sottoposti al bombardamento continuo di slogan, manifesti e
ammonimenti.
Soltanto pochi anni fa sarebbe sembrato impossibile che tante persone di ogni ceto e professione
medici, giudici, politici potessero venir convertite a una causa e infettate a tal punto dal veleno
dell'intolleranza. Avvocati che in tribunale demolirebbero senza fatica un capo d'accusa cos fragile,
sembrano non rendersi conto che gli indizi sulla dannosit del fumo sono di una falsit lampante.
Il controllo dell'opinione pubblica ritenuto un obiettivo importante negli Stati Uniti: dal 1949 al
1972, la CIA ha speso non meno di 25 milioni di dollari per un programma top secret di esperimenti
sul controllo mentale, come risult dai materiali d'archivio della stessa CIA, che vennero resi di
pubblico dominio grazie al Freedom of Information Act e di cui fu resa testimonianza in un'udienza
del 1977 di un comitato del Senato. Il progetto era schedato col nome in codice di Bluebird.
Io credo che anche alcuni dirigenti dell'industria del tabacco siano stati in certa misura subornati da
queste tecniche di persuasione, il che spiegherebbe il loro atteggiamento puramente difensivo. E
non lo dico con disprezzo, perch anche le persone pi razionali non possono non essere influenzate
dalla propaganda totale. Perfino il Grande Fratello sembra essere rimasto vittima del lavaggio del
cervello al punto da credere egli stesso a quanto aveva tirato fuori per condizionare
psicologicamente la gente.
Se tutti i miliardi di dollari spesi nella grande campagna contro il fumo fossero stati stanziati per la
ricerca, forse oggi avremmo una cura per il cancro. I responsabili di questa grossa mistificazione
devono essere puniti: sarebbe un crimine ancor pi grave se ci non accadesse.

CAPITOLO NONO
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I MERCANTI DI PAURA
\
Per il loro fanatismo questi sedicenti benefattori superano di gran lunga le sette revivaliste delle
maggiori religioni odierne.
Lo scopo quello di disseminare paura ovunque e molta gente rimasta sconvolta dalle loro storie
terrificanti. Recentemente una donna, fumatrice di sigarette, in attesa del suo primo figlio, ascolt
una conversazione radiofonica tenuta da un medico impegnato nella lotta contro il fumo. Egli
profetizz, sebbene non esista nessuna prova (una ricerca inglese, che sosteneva la stessa cosa,
stata completamente screditata), che figli nati da madri fumatrici avrebbero avuto ogni sorta di
malformazioni. La povera donna visse mesi di paura e di ansia finch non le nacque un bambino
perfettamente sano. Sarebbe necessario che venissero promulgate leggi per punire severamente
questo genere di comportamenti.
La maggioranza delle nazioni possiede leggi che proteggono il pubblico dalla diffusione
irresponsabile di notizie, cio di qualsiasi cosa possa causare panico, paura o angoscia immotivati. I
nemici del fumo finora l'hanno passata liscia, ma consolante notare che ultimamente, a seguito
della denuncia della falsit di alcuni avvisi pubblicitari trasmessi alla televisione, le autorit ne
hanno vietato la diffusione. Essere smascherati come bugiardi deve ferire molto i crociati della lotta
contro il fumo.
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UN CANCRO CHE SI PROPAGA DA SE
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La crociata diventata un culto dell'odio. "Odiate il fumatore": non pi una guerra contro il
cancro, bens una guerra contro chi fuma, che viene considerato alla stregua di un cittadino di
seconda classe.
Molti sono sconcertati dal fatto che una teoria cos ovviamente infondata sopravviva, ma bisogna
rendersi conto che diventata come un cancro che si autoriproduce. Pi la tattica del terrore
vincente e pi denaro affluisce; pi il denaro a disposizione e pi il terrore: un circolo vizioso.
Alcuni sono talmente confusi da questo stato di cose da credere che sia illegale parlare contro la
teoria consacrata, un reato come parlare contro il governo. Un commentatore radiofonico inglese,
dopo aver molto lodato questo libro nel suo programma, concluse dicendo: "Spero che la polizia
non venga ad arrestarmi". Non si ancora giunti a questo, ma chiss...? Quando volli far pubblicare
un annuncio pubblicitario per il libro, l'impiegato, come vide il titolo, quasi svenne dal raccapriccio:
era sicuro che fosse contro la legge, finch il direttore non lo convinse del contrario.
In Inghilterra stato fatto un tentativo per far smettere di fumare le donne incinte, diffondendo la
notizia terroristica che 1500 neonati muoiono ogni anno perch le loro madri fumano. Studiosi di
statistica hanno espresso il loro sdegno di fronte a tale affermazione, assolutamente non scientifica.
E stato inoltre precisato che l'ultimo periodo della gravidanza non il pi adatto per sottoporre una
donna allo stress addizionale provocato dallo smettere di fumare.
E stato detto che i giovani sono rimasti talmente spaventati da sostituire le sigarette con .la
marijuana o anche con droghe pi pesanti. E comunque da notare che l'aumento nell'uso delle
droghe andato di pari passo con la campagna contro il fumo.
Coloro che hanno ricevuto dal proprio medico l'ordine di smettere di fumare, spesso corrono gravi
rischi per la propria salute. Talora ci pu equivalere a una sentenza di morte. Un uomo di
sessant'anni, che per quarant'anni era stato fumatore, smise di colpo per ordine del medico. Come
conseguenza, il suo peso aument di oltre dieci chili, la sua pressione sanguigna divenne
pericolosamente alta e si ridusse a un fascio di nervi. Per cercare di sostituire gli effetti calmanti del
tabacco, il medico fu costretto a prescrivergli dei tranquillanti. Quest'uomo stava andando
rapidamente verso un colpo apoplettico o un infarto. La giusta prescrizione fu di riprendere a
fumare. Il rischio certo che correva a causa dell'obesit e dei suoi effetti collaterali era molto pi
grave del rischio possibile di cancro ai polmoni.

Questi "benefattori", scordandosi la verit lungo la strada, presentano come asserzioni categoriche
quelle che sono soltanto delle opinioni. Con la pi gran disinvoltura usano termini come
"incontrovertibile" e "provato", che non potrebbero essere pi lontani dalla realt. Essi ripetono
queste infondate assurdit, questi stridii pappagalleschi, forse sperando, come i bambini, che
ripetendoli diventino veri: "Se desideri fortemente una cosa, si avvera".
Se i medici pensano che fumare fa male, hanno unicamente il dovere di informare il paziente sui
presunti rischi; va al di l dei loro compiti iniziare una lotta su vasta scala. Non lo fanno contro
l'alcool, le droghe, le condizioni di lavoro pericolose, gli incidenti stradali, ecc., che hanno
conseguenze ben pi distruttive.
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L'INDUSTRIA DELLA LOTTA CONTRO IL FUMO
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L'industria della lotta contro il fumo sforna a pieno ritmo opuscoli e manifesti, documentari e
registrazioni da spedire in tutto il mondo. Medici vengono invitati a tenere conferenze dovunque e
presso chiunque possa essere convinto ad ascoltarli. E tutto questo a spese pubbliche.
Tra i loro obiettivi vi sono organizzazioni religiose, sindacali e, naturalmente, scuole. Bambini in
tenera et sono stati indottrinati e terrorizzati con la prospettiva di una morte prematura dei genitori
che fumano: avrete probabilmente sentito anche voi frugoletti che imploravano mamma e pap di
non fumare. Insegnanti, infermieri, farmacisti e medici vengono letteralmente sommersi di opuscoli
e poster da appendere alle pareti. Nello studio di certi medici c' una maggior quantit di manifesti
di questo tipo, che non di donne nude nell'appartamento di uno scapolo.
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DESIDERIO DI MORTE DEI MASS MEDIA
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Gli antifumo hanno stabilito un'alleanza speciale coi mass media. Che la gente della televisione
appoggi la lotta contro il fumo un fatto che va al di l di ogni comprensione, soprattutto se si
considera che in molti paesi le reti televisive hanno perso molta pubblicit, con grave danno
economico, a causa delle menzogne della campagna. Se gli antifumo avessero dei giornali loro,
sarebbero disposti anche a rimetterci economicamente pur di vietare qualsiasi pubblicit sull'uso del
tabacco sotto qualsiasi forma. Eppure, stranamente, alcuni giornali sembrano fare tutto ci che
nelle loro possibilit per aiutare la campagna contro il fumo.
Di rado, ormai, capita di vedere alla w gente che fuma: forse il risultato delle pressioni dei
fanatici? Se cos, non ci vorr molto perch sia sanzionato per legge. Cosa succederebbe se ci
fossero dei revival di Groucho Marx e Sherlock Holmes?
I sostenitori della campagna vanno continuamente in caccia di non fumatori nel mondo
dell'informazione, specialmente di quelli che occupano posizioni influenti. Alcuni di questi,
ingannati dalla falsa propaganda, non perdono occasione per dare il loro sostegno alla campagna.
Sembra quasi che gli antifumo siano riusciti ad assicurarsene l'"anima".
Un giornale pubblic la dichiarazione di un noto professore, in cui si diceva che le donne che
fumano corrono un serio rischio di cancro ai polmoni. Non c' dubbio che le donne ne rimasero
debitamente spaventate. Se per avessero saputo che questo professore era stato il capo di una setta
puritana, non sarebbero state tanto impressionate. Al direttore del giornale fu fatto presente che
sarebbe stato opportuno rendere nota questa informazione, ma il suggerimento venne ignorato.
Evidentemente deve aver pensato: "Perch rovinare una notizia cos sensazionale?".
Recentemente la stampa mondiale ha dedicato. grossi titoli all'articolo su un medico californiano
che aveva affermato che i non fumatori presentavano danni polmonari prodotti dal fumo "passivo".
Non venne per menzionato il fatto che il suddetto medico era un ben noto "falco" della lotta contro
il fumo, essendo stato uno dei leader del fallito referendum antifumo della California. Ma, anche in
questo caso, perch rovinare una notizia sensazionale?
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UTILIT DEGLI UOMINI POLITICI


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Gli uomini politici dovrebbero aprire gli occhi e rendersi conto che sono stati vergognosamente
strumentalizzati dai sostenitori della campagna per far passare divieti contro il fumo. E contrario a
qualsiasi principio di democrazia che il governo prenda posizione in quella che, se non fosse per
l'accusa completamente falsa di provocare danni fisici, sarebbe solo una divergenza di gusti tra
fumatori e non fumatori. Imporre multe e prigione rappresenta veramente il massimo grado
dell'interferenza del Grande Fratello. La motivazione principale per la proibizione del fumo sui treni
e sugli autobus la mistificazione del cosiddetto fumo passivo. Ora che stato dimostrato senza
possibilit di dubbio che si tratta di una falsit (come ammesso anche da molti dei pi importanti
medici contrari al fumo), i politici dovrebbero avere la buona grazia di togliere immediatamente il
divieto. Ma potrebbero "perdere la faccia", quindi, non aspettiamoci che succeda senza pressioni da
parte nostra. Messi di fronte alla falsit del concetto di "fumo passivo", alcuni medici dicono: "Ah,
va bene, comunque un'abitudine ripugnante". Come se ci bastasse a giustificare la limitazione
della libert personale.
Alcuni dei loro migliori amici dovrebbero dire ai politici fino a che punto sono stati ingannati. Uno
dei pi importanti medici nemici del fumo ha detto ultimamente, parlando dalle sue altezze
olimpiche: "Dobbiamo sviluppare la capacit di comunicare con i politici al loro livello
intellettuale". Evidentemente li considerava di livello inferiore, ma indubbiamente utili al
proseguimento della campagna.
Dei negozianti sono stati importunati perch esponessero cartelli con il divieto di fumare nei loro
negozi. Sarebbe demenziale se lo facessero perch ogni fumatore con un minimo di principi
smetterebbe di essere loro cliente. Due anni fa, un grande magazzino di cui sono stato cliente per
pi di trent'anni ha esposto cartelli del genere: inutile dire che ora non fanno pi affari con me, e
nemmeno con un buon numero dei miei amici fumatori. Qualche volta questi cartelli vengono
appesi dai dipendenti contrari al Fumo, 'all'insaputa della direzione. In alcuni casi in cui era
accaduto questo, il direttore li ha staccati esprimendo le sue scuse.
E ormai consueto sentire i tassisti che affermano di essere allergici al fumo e appiccicano dentro il
taxi cartelli di questo tenore: "Vi ringrazio se non fumate" o perfino "Vietato Fumare". Dove
andremo a finire? Vedremo cartelli con scritto "Vi siamo grati se non avete odori sgradevoli", "Vi
siamo grati se non siete ubriachi" e cos via? I fumatori dovrebbero ignorarli. Nella maggior parte
dei paesi illegale esporre avvisi del genere e per di pi il tassista passibile di contravvenzione se
rifiuta un passeggero o fa delle storie a causa del fumo. Ma se i fumatori hanno la debolezza di
cedere, non passer molto tempo e usciranno delle leggi per proibire il fumo sui taxi.
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ALLERGIA AL FUMO: UN INGANNO
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Quando chiesi informazioni sull'allergia al fumo di tabacco ad un famoso specialista in allergologia,
questi quasi esplose: "Assurdit. Pure assurdit" disse. "Non esiste, in tutta la mia attivit
professionale non ne ho incontrato un solo caso. E non si tratterebbe neppure del tabacco, ma del
fumo prodotto dalla combustione del tabacco! Io certamente non ci credo. Ho gi detto che pura
suggestione!" Ci dimostra quanto i nemici del fumo abbiano agito sulla mente della gente. Quello
che in partenza poteva essere semplice disgusto per il tabacco, stato montato fino a farne
un'allergia. O forse i tassisti odiavano da sempre il fumo e ora hanno l'occasione di colpirlo. Dei
cinici dicono che solo un modo per evitare la seccatura di svuotare i posacenere.
Da allora ho contattato molti allergologi e tutti, senza eccezioni, dicono che il fumo del tabacco non
contiene allergeni. Tuttavia, dato che gli antifumo continuano ostinatamente ad accusarlo di
procurare allergia, menzioner i risultati delle ricerche fatte da alcuni scienziati. Il dottor William
B. Sherwin, direttore del reparto di allergologia del Roosevelt Hospital, rifer nel 1968 di non aver
trovato indizi che il fumo di tabacco contenesse allergeni. Il dottor Geoffrey Taylor, dell'Universit
di Manchester, comunic nel 1974 che le sue indagini dimostravano l'inesistenza di una
sensibilizzazione specifica al fumo del tabacco. McDougall e Gleich, sul "Journal of Immunology"

(1976), riferirono di non essere riusciti a scoprire nessuna reazione allergica al fumo di tabacco in
pazienti che dichiaravano di esservi allergici. Sul "New England Medical Journal" (1980), Gleich
ed altri pubblicarono i risultati di esperimenti da loro compiuti alla Mayo Clinic sul raro caso
clinico di un'operaia dell'industria del tabacco: fu evidenziato che la donna era reattiva alla polvere
del tabacco, non al fumo. In una recente inchiesta del Congresso, il professor John Salvalaggio, del
Tulane medica) center, fece la seguente dichiarazione: "Non stato provato che allergeni umani
siano presenti nel fumo di tabacco" e "Sebbene milioni di persone dichiarino di essere allergiche ad
esso, tutte le ricerche fatte non hanno portato dati a sostegno di questa opinione".
Shephard1 ed altri, del l'Universit di Toronto, su "Environmental Research" (1979), riferirono di
aver studiato .persone adulte, sofferenti d'asma, esposte a un'alta concentrazione di fumo di sigaretta
e di aver trovato che non erano allergiche ad esso.
G. Bylin, specialista svedese di allergologia, studi numerosi casi dichiarati di allergia al fumo di
tabacco e ne evidenzi la infondatezza.
Pimm ed altri hanno studiato la reazione degli asmatici a quantit di fumo di tabacco, quali si
possono comunemente trovare nei luoghi pubblici: non vennero rilevati segni di modificazioni
polmonari.
Ho gi ricordato che il dottor De Caley, specialista polmonare della Brighton Chest Clinic, in
Inghilterra, ipotizza che il fumo possa prevenire gli attacchi di asma allergica, piuttosto che causarli.
Anche l'"ayatollah" della crociata contro il fumo, il Surgeon Generai statunitense, nella sua ultima
relazione al Congresso ammette: "L'esistenza di una allergia al fumo di tabacco non provata". C'
bisogno che aggiunga altro?
Tutto questo ribadisce la giustezza della pratica medica, assai diffusa prima dell'era della lotta
contro il fumo, di consigliare il fumo nel trattamento dell'asma: era infatti risultato che non solo io
alleviava, ma anche che ne preveniva gli attacchi. Grazie alle false paure, innumerevoli asmatici
sono stati privati di un rimedio che poteva, in molti casi, recare sollievo. Per di pi, del tutto
evidente che fumare non dannoso per loro.
\
PERSECUZIONE NEGLI OSPEDALI
\
La ASH2 vuole far proibire il fumo negli ospedali. Donald Gould, scrivendo sul "New Scientist",
ammonisce: "Le sigarette tranquillizzano, danno conforto, procurano piacere. Formano una specie
di steccato, una barriera tra l'individuo inerme e un mondo ostile e sconcertante. I tentativi dell'Asti
di approfittare della particolare condizione di impotenza dei malati ricoverati negli ospedali
assomigliano ai metodi dell'Inquisizione e della censura. Chi accecato dallo zelo per una causa
spesso tentato di mettere sotto i piedi i diritti e i desideri del proprio prossimo, sia pure allo scopo di
preservarlo da un male, cui questi fanatici guardano con particolare orrore e disgusto. La libert
sempre stata minacciata con pi forza, non da tiranni privi di coscienza, bens da coloro che cercano
di farci del bene a tutti i costi".
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I SERVI DEL GRANDE FRATELLO
\
La campagna contro il fumo viene portata avanti da medici che lavorano alle dipendenze dei
dipartimenti della sanit governativi e che, consapevolmente o meno, si adoperano per porre i
colleghi che praticano la libera professione sotto il controllo del Grande Fratello. Non c' da
meravigliarsi se molti li disprezzano e li detestano di tutto cuore e considerano con il pi grande
sospetto tutto quello che dicono.

CAPITOLO DECIMO
\
L'INSUCCESSO DELLA CAMPAGNA AMMESSO
\
IL RIFLUSSO
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I fautori della lotta contro il fumo devono affrontare la triste realt che la loro campagna, pur
abbondantemente foraggiata dai molti milioni di dollari di provenienza governativa, stata un
insuccesso. Sebbene il pubblico non ne sia a conoscenza, il fallimento stato ammesso da molti
governi. Possono aver convinto i politici, possono aver convinto i medici (a dispetto delle
affermazioni dei nemici del fumo, il numero dei medici che fumano ancora sorprendente), ma non
hanno convinto la gente. Il consumo di tabacco aumentato.
La proibizione della pubblicit alle sigarette stata un fallimento. Negli Stati Uniti, in Inghilterra e
in Australia tale pubblicit stata proibita sugli schermi televisivi, senza effetti notevoli. Un divieto
analogo fu introdotto in Italia nel 1963. Nel 1977 il consumo era aumentato del 33%. Il ministro
della sanit francese annunci nel 1978 che il consumo di sigarette era cresciuto. In Norvegia fu
proibita ogni forma di pubblicit: nel 1977 il consumo di tabacco era salito del 5%. Nel 1979, il
direttore dei servizi sanitari norvegesi, Torbjorn Mork, ammise che la campagna governativa contro
il fumo e la proibizione della pubblicit al tabacco non erano servite. Egli sugger di portare a
quattro dollari il prezzo di un pacchetto di sigarette, al fine di ridurre il fumo.
Gli ultimi dati forniti dal governo degli Stati Uniti mostrano che nella maggioranza dei paesi il
consumo di tabacco cresciuto, con un tasso mondiale dell'1,8% nel 1979. Solo in pochi paesi
diminuito ma di pochissimo, non certo cos decisamente come si sarebbe potuto pensare vedendo
l'imponenza dei mezzi impiegati. Dove si verificata una diminuzione, non potrebbe essere stata
provocata dalla tassazione selvaggia sulle sigarette piuttosto che dalla campagna terroristica?
Sembra che la gente sia ben decisa a fumare, nonostante gli incessanti ammonimenti ed esortazioni.
Cos la sola tattica che il Grande Fratello pu adottare per farla smettere la proibizione totale. E
anche in questo caso probabilmente il tabacco verr coltivato nei giardinetti dietro casa.
Non sarebbe ora di eliminare gli ammonimenti stampati obbligatoriamente sui pacchetti di
sigarette? Nessuno ci fa caso. Sono diventati una gigantesca presa in giro.
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MORTI PIUTTOSTO, MA NON SOTTOMESSI
\
Fatti accaduti di recente dimostrano che in atto una universale reazione alla campagna antifumo.
In Svizzera un referendum a favore della proibizione della pubblicit al tabacco stato respinto con
una_ maggioranza di oltre un milione di voti.
In California fu indetto un referendum per vietare il fumo nei luoghi pubblici. Ronald Reagan disse:
"Se questo referendum vince, non sar la prima volta che un falso assunto riesce a essere
trasformato in legge e a rafforzare il governo". Fortunatamente non vinse. Gli attivisti ci
riprovarono l'anno dopo, con firme sufficienti per un altro referendum, ma l'opinione pubblica
doveva proprio essere disgustata di tanta assurdit e l'iniziativa fall nuovamente. Lo stesso accadde
a Miami, in Florida. Nell'Oregon i nemici del fumo non riuscirono a raccogliere le firme necessarie.
Considerando gli Stati Uniti nel loro complesso, provvedimenti di restrizione del fumo sono stati
respinti nel Maine, nel Maryland, nelle Hawaii, nel West Virginia, nel Vermont, nel Tennessee, nel
New Mexico, nel South Dakota, nel Wyoming, nel Montana e nel Mississippi.
Di recente, in Australia stato decretato che gli annunci televisivi dei fautori governativi della lotta
contro il fumo contenevano falsit. Con grande scorno dei nemici del fumo, furono proibiti.
Recenti decisioni di tribunali negli Stati Uniti hanno prodotto rancore nei nemici del fumo. Alcune
organizzazioni contrarie al fumo hanno intrapreso un'azione legale per imporre la segregazione dei
fumatori nei luoghi di lavoro governativi. Dopo che una corte distrettuale ebbe respinto la richiesta,
presentarono ricorso, ma anche la Corte d'Appello decise a loro sfavore. Allora si appellarono alla

Corte Suprema Federale che rifiut di capovolgere le decisioni dei tribunali inferiori. (Dove mai
avranno trovato il denaro per questi costosissimi procedimenti?)
La Corte suprema della Virginia ha sentenziato che l'ordinanza della citt di Newport, che rendeva
obbligatorie sezioni riservate ai non fumatori nei ristoranti, rappresentava "un incostituzionale
abuso di potere da parte delle autorit cittadine".
Un altro colpo! La Corte Suprema dello Iowa ha sentenziato che le societ aeree hanno l'obbligo di
garantire un eguale comfort a tutti i passeggeri, siano fumatori o no.
E confortante che Reagan sia diventato presidente, visto che, pur non essendo un fumatore, egli ha
dichiarato la sua opposizione a qualsiasi intromissione del governo nei confronti dei fumatori.
Anche il primo ministro britannico, Margaret Thatcher, parlando della campagna contro il fumo ha
detto: "Chiunque cerchi di distruggere le nostre libert fondamentali, in nome di Dio, io lo
distrugger".
E interessante notare che il governo giapponese ha dichiarato ufficialmente che fumare non causa
cancro polmonare. Questa importante notizia naturalmente non apparsa sulla stampa locale. E
stato anche tolto il divieto nei confronti della pubblicit televisiva.
I due maggiori sindacati americani, l'AFI. e il cm, hanno dichiarato la loro opposizione "ai tentativi
di violare i nostri diritti individuali" e "all'uso scorretto dei dati scientifici riguardanti il fumo e
l'esposizione a sostanze tossiche, utilizzati come spiegazione per l'insuccesso della prevenzione
all'esposizione [a sostanze tossiche] nei luoghi di lavoro".
Perch mai la grande campagna fallita cos miseramente? La risposta, a quanto pare, sta nel sano
scetticismo, in una specie di innato buon senso che protegge la gente dagli inganni. O forse fin
troppo vivo il ricordo di tutta la penosa vicenda dei falsi allarmi e dei voltafaccia degli "esperti".
Una spiegazione valida potrebbe anche essere che la gente comincia a reagire alle intromissioni del
Grande Fratello nelle libert individuali. Oppure, ora che stato strappato via il drappo funebre, la
gente incomincia a "vedere" e viene a conoscenza delle affermazioni di noti scienziati che mettono
in ridicolo l'intera campagna. Evidentemente il Grande Fratello ha dimenticato che l'inganno non
paga.
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ORGANIZZAZIONE MAFIOSA
\
Gli antifumo, come animali feriti ridotti allo stremo, stanno facendo un'ultima disperata mossa.
Sebbene la gente abbia ignorato il Grande Fratello, questi non si ancora arreso, anzi, diventato
pi deciso e impugna un randello pi grosso. Sono stati costituiti Comitati governativi per il
controllo del fumo. Il Grande Fratello ama controllare: abbiamo visto come prima abbia usato
tecniche di controllo mentale, ora sta per usare il controll diretto.
Uno di questi comitati in una sua relazione parla, col tipico modo di esprimersi degli stati totalitari,
di "meccanismi per scoraggiare l'uso delle droghe", considerando il tabacco come una droga, al pari
dell'eroina. Aspettiamo a vedere quale sar l'ulteriore aspetto che prender la repressione.
Jack Hoffman, presidente della American Lung Association, ha detto recentemente: "Pensavamo
che l'allarme suscitato dalle statistiche e dalle opinioni dei medici avrebbe prodotto una maggiore
diminuzione del fumo, ma non stato cos. Probabilmente, vi solo un modo per riuscirvi: rendere
il fumo socialmente inaccettabile". Ed proprio quello che sta avvenendo ora. Avendo ammesso
che la propaganda non ha dato i frutti sperati, si sta facendo tutto il possibile per trasformare chi
fuma in uno sporco cittadino di seconda classe.
Joseph Califano, divenuto ministro della sanit negli Stati Uniti, lanci un nuovo attacco al fumo.
Per la campagna fu stanziata l'enorme cifra di trenta milioni di dollari, provenienti dalle tasche dei
contribuenti. Fino a un paio di anni prima costui era stato un forte fumatore, ma "vide la luce" e da
allora, da buon peccatore convertito, sent il bisogno di convertire altra gente. Dichiar: "Il fumo
delle sigarette il nemico pubblico numero uno della salute". Quasi contemporaneamente annunci
che era stato stimato che circa cinque milioni di americani erano a rischio di morte per cancro ai
polmoni causato dall'amianto. Ricorda i personaggi di Alice nel paese delle meraviglie: per essere

un uomo incaricato di reggere un dicastero cos importante, singolarmente confuso a proposito


delle priorit.
Fu inoltrata richiesta per una relazione aggiornata del Surgeon General, che si risolse in un vero e
proprio fiasco. Tolta l'affermazione (ovviamente non sostenuta da prove) che fumare realmente
molto pi pericoloso di quanto non si pensasse prima, era sostanzialmente un riciclaggio della
vecchia propaganda.
Califano invit le reti televisive private ad aumentare il numero degli spot pubblicitari contro il
fumo, le scuole a tenere lezioni sui pericoli del fumo. Il ministero per l'aeronautica civile ricevette
la richiesta di proibire il fumo sugli aeroplani. Scrisse a 500 tra le pi grandi societ per azioni di
proibire il fumo nelle proprie sedi. Alle compagnie di assicurazione fu richiesto di effettuare sconti
sui premi assicurativi a coloro che non fumavano, cio, in pratica, di far pagare di pi i fumatori.
\
LA GRANDE FANDONIA
\
Califano ripet la grande fandonia che in America muoiono ogni anno 300.000 persane a causa del
fumo. Questa ' forse la pi grossa fra tutte le menzogne diffuse nella campagna contro il fumo.
Non esiste la sia pur minima prova per questa affermazione fantastica. In realt, non esiste alcuna
prova che una sola persona sia morta a causa del fumo.
Commentando la notizia che pi della met di coloro che avevano lavorato l'amianto correvano il
rischio di morire di carcinoma . polmonare, Califano offr loro questa magra consolazione: "Non
fumate"; Senza dubbio direbbe la stessa cosa a una popolazione condannata irrimediabilmente al
cancro polmonare dopo un attacco atomico. .
Nessuno per lo sosteneva. Il presidente Carter parlando di Califano ha detto: "Non responsabilit
sua dire ai cittadini americani se devono fumare o no". Quando gli fu richiesto di dare il buon
esempio alla nazione, assieme allo staff della Casa Bianca, rifiut decisamente. Disse anche: "Non
si devono fare dichiarazioni contro il fumo, senza avere prove". Cosa dedurne? Stando alle parole di
Carter, i fautori della lotta contro il fumo non dovrebbero dire una sola parola contro, visto che non
hanno nemmeno una prova.
Horace R. Kornegay, presidente del Tabacco Institute, afferm davanti alla commissione del
Congresso che il programma di Califano era ingiustificato, sia dal punto di vista scientifico, sia per
quanto riguardava l'ordine pubblico. Lo accus di aver preso iniziative volte a coercire e reprimere
il comportamento personale e le libert individuali. Lo accus di usare "una sequela di inesattezze
di fatto e di dati e stime scientificamente insostenibili".
I mezzi di informazione non sostenevano pi cos indiscriminatamente la lotta contro il fumo.
L'"Albuquerque journal" ha scritto: "Ci di cui ha veramente bisogno questo paese di un
organismo che protegga i cittadini dal governo che vuole proteggerli da se stessi".
Il cronista televisivo David Brinkley, riferendosi a Califano, ha detto: "Con tutto lo zelo di un
peccatore convertito sta iniziando una campagna con lo scopo di convincere tutti a smettere di
fumare".
Dal "Sunday Trentonian": "Il fumo meno pericoloso per la salute di questa repubblica di quanto
non lo sia lo spaventoso potere che Califano cerca di ottenere sulla nostra vita privata".
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LA CAMPAGNA CONTRO IL FUMO CONDANNATA
\
Il dottor Sherwin J. Feinhandler, un antropologo culturale, testimoniando al Congresso, ha detto:
"La campagna contro il fumo destinata al fallimento". E ha cos proseguito: "In quasi tutte le
societ, dalla pi semplice alla pi evoluta, il tabacco ha un ruolo preminente nella vita sociale e
rituale. I nemici del fumo non possono affrontare le reali sorgenti di ansiet rispetto
all'inquinamento l'industria e l'automobile e cos il fumatore diventa il loro bersaglio.. Costituisce
un precedente pericoloso che il governo prenda partito nel dibattito sugli stili di vita. Il movimento
condannato a fallire".

Evidentemente, tutti si erano cordialmente stufati della campagna di Califano i mezzi di


informazione, l'opinione pubblica, forse anche il presidente e la sua scomparsa dalla scena politica
non suscit nessuna sorpresa. Ma deve essere stato un duro colpo, per i nemici del tabacco, perdere
il loro campione. Califano stato soltanto un altro nome nella lunga lista di re, governanti e
funzionari pubblici che, nel corso dei secoli, hanno cercato senza successo di abolire il fumo.
In tutto il mondo, gli antifumo sono ora costretti ad ammettere che, nonostante vi siano stati spesi
milioni, forse miliardi, di dollari usciti dalle tasche dei contribuenti, la grande campagna terroristica
ha mancato i suoi obiettivi. Ora stanno cambiando sistema e puntano sugli aspetti sociali.
Un esempio in proposito la dichiarazione del dottor G. Egger, uno dei principali sostenitori
governativi della lotta contro il fumo, apparsa sull'"Age" di Melbourne il 21 aprile 1980: "La gente
stufa degli avvertimenti sulle conseguenze del fumo sulla salute. I sondaggi d'opinione effettuati
suggriscono che l'approccio "ammonitore" ha avuto scarso effetto sui fumatori. D maggiori
risultati colpire la gente nei suoi punti deboli: la vanit e la virilit". (E forse una tacita ammissione
dell'inesistenza di danni alla salute?)
E divertente che venga tirata in ballo proprio la virilit, visto che cos tante persone pensano che il
fumo la accresca.
Molto significativo il cambiamento avvenuto di recente nei cartelli che vietano il fumo. Prima
comunemente dicevano: "Non fumare nell'interesse della tua salute", ora recitano: "Non fumare per
la sicurezza pubblica". Sembra che i puritani abbiano capito che lo spauracchio della salute ha
fallito lo scopo e ora cerchino di impedire il fumo in nome di un presumibile rischio di incendi
provocati dalle sigarette. Che, come dimostrer pi avanti, veramente trascurabile.

CAPITOLO UNDICESIMO
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LA TRUFFA DELLE STATISTICHE
\
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LE CIFRE NON MENTONO, MA SI PU MENTIRE CON LE CIFRE
\
La tesi d'accusa contro il fumo si riduce soltanto alle statistiche. Le persone intelligenti hanno preso
a considerarle con sospetto, come qualcosa con cui "non si pu provare nulla". A prima vista, si pu
rimanere impressionati da un grandioso spiegamento di grafici, ma ci si accorge ben presto che sono
del tutto inutili per provare qualcosa. Gli esperti di statistica sono i primi ad ammetterlo. Di per s le
statistiche, se raccolte senza pregiudizi, forniscono utili informazioni ma, come disse una volta il
professor Yule, un grande statistico: "Non si pu provare proprio niente con esse". Esperti di
statistica americani criticarono le statistiche sul fumo per ci che essi chiamarono "pregiudizio nella
scelta": dimostrarono che 'le persone scelte come campione non erano mediamente rappresentative
della popolazione. Anche il Surgeon Generai riconobbe che i sette maggiori gruppi-campione
studiati nella sua relazione non si proponevano di rappresentare la popolazione degli Stati Uniti. Pi
oltre ammetteva che "il metodo statistico non pu produrre prove".
Altri esperti fanno notare che, di fronte al ben noto atteggiamento aggressivo e prepotente di molti
medici contrari al fumo, i pazienti potrebbero aver avuto paura a dare risposte sincere sulle proprie
abitudini riguardo al fumo.
Il Royal College of Physicians condusse un'inchiesta sui medici, una minoranza fra la popolazione.
Il dottor Dijkstra rese noto che solo il 68% dei medici rispose al questionario. Gli esperti di
statistica in genere non si occupano di questionari con pi del 2% di mancate risposte: qui le
mancate risposte erano pi del 30%.
Il professor Burch ha detto: "Non possiamo assumere i medici inglesi maschi che hanno risposto al
questionario Doll-Hill come rappresentativi di tutti i maschi inglesi".
Il dottor Hill ha ammesso che Io studio epidemiologico non era stato condotto come avrebbe
desiderato, il che provoc la replica del professor Burch: "Se uno studio epidemiologico non pu
essere condotto in maniera adeguata, perch farlo?". E da notare che si tratta di uno degli studi su
cui i fautori della lotta contro il fumo hanno basato le loro accuse.
Gli studi pi importanti sono stati giudicati privi di significato da molti statistici, perch non erano
state prese in considerazione le storie occupazionali dei campioni esaminati. I dottori Doll e Hill
non domandarono che lavoro facevano le persone intervistate e nemmeno lo fece l'American Cancer
Society. Immaginate se fosse risultato che una grande percentuale lavorava l'amianto o altre
sostanze note per essere cancerogene: ci saremmo potuti risparmiare tutta questa assurdit statistica.
Sillett e colleghi hanno recentemente riferito sul "British Medical Journal" che tra i fumatori "che
hanno smesso" c' una altissima percentuale di inganno. E stato scoperto che molti di loro hanno
ripreso a fumare di nascosto. I sostenitori della lotta al fumo sono veramente turbati dall'estensione
del fenomeno della ricaduta nel vizio: ma molte persone ricadute nel vizio vengono annoverate,
statisticamente, tra i non fumatori.
Inoltre, un fatto di cui molti non tengono conto che la durata della vita media aumentata. Poich
il cancro polmonare un'affezione che colpisce soprattutto le persone anziane, pi queste sono
numerose e pi aumentano i casi di cancro.
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CERTIFICATI DI MORTE SOTTO INCHIESTA
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Molti medici contrari al fumo sono fin troppo propensi ad attribuire la causa di morte a un cancro
polmonare, quando non lo sanno per certo, e compilano in questo senso i certificati di morte che
diventano poi "statistiche". L'unico modo per avere la certezza eseguire l'autopsia e spesso anche
con questa difficile essere sicuri. Per di pi vengono fatte poche autopsie.

Il professor Rosenblatt scrisse nel 1965 su "Medical Science": "I dati autoptici mostrano che pi del
25% dei cancri polmonari non ha avuto origine nei polmoni, ma vi si diffuso da altri organi".
Rifer anche che su 493 casi clinici certificati come cancro polmonare in un ospedale di New York,
solo il 44% venne confermato all'autopsia.
T. C. H. Barclay e A. J. Phillips pubblicarono nel 1962 su "Cancer" un articolo su uno studio
effettuato in Canada, nel quale si metteva in evidenza come i casi di cancro polmonare registrati
nella regione del Saskatchewan erano stati superdiagnosticati del 13%. Essi dissero: "I certificati di
morte non sono sufficientemente accurati da permetterne l'uso come indici dell'incidenza del
cancro. Negli Stati Uniti, H. L. Lombard e altri scoprirono una ancor pi alta sovradiagnosticazione, del 20%. Sarebbero stati accertati tutti come casi di cancro polmonare, se non
fossero stati sottoposti ad autopsia. I certificati di morte non confermati da autopsia sono, al
massimo, delle supposizioni.
Come C. Harcourt Kitchin fa notare nel suo interessante libro You may smoke, "vi sono medici che,
non soddisfatti di aver certificato una morte come causata da cancro polmonare, aggiungono
gratuitamente "dovuto a fumo eccessivo". Se ci fosse bisogno di dimostrare ulteriormente quali
perniciosi pregiudizi pu 'far nascere la propaganda, questo sarebbe sicuramente sufficiente".
Si possono produrre statistiche su ogni cosa, come fa rilevare Harcourt Kitchin. Negli anni in cui
l'importazione di mele in Inghilterra era alta, delle statistiche affermavano che vi erano pi divorzi.
A nessuno venne in mente di bloccare l'importazione delle mele per far cessare i divorzi. In
America fu rilevato che in un periodo in cui ci fu un aumento nell'importazione di calze di nylon, si
verific anche un aumento nei casi di cancro polmonare. Il fumo, evidentemente, ha a che fare con
il cancro, almeno quanto le mele o le calze di nylon.
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Divertirsi con i grafici. Se ne potrebbero fare alcuni .impostati sulle seguenti "correlazioni"
statistiche:
a)__L'aumento nel consumo della pizza in rapporto a quello del cancro polmonare.
b)__Alcuni osservatori hanno reso nota una relazione statistica tra l'aumento del fumo e l'aumento
di nascite illegittime.
c)__Il cancro polmonare aumentato percentualmente in modo parallelo all'importazione di auto
giapponesi. (Dobbiamo forse arrestare l'importazione, per questo motivo?)
Tutto questo non dimostra forse quanto sia ridicolo affermare che le statistiche sono in grado di
provare dei rapporti di causa?
Un apologo... statistico. Un esempio di quanto le statistiche possano trarre in inganno, l'episodio
delle condutture di rame accaduto in una citt dell'oriente. Era scoppiata una misteriosa infezione
intestinale e i funzionari reali trovarono che le vittime ricevevano l'acqua da tubature di rame,
mentre coloro che la ricevevano tramite tubature di ferro non ne erano.affetti... Impressionato da
questi dati statistici, il re ordin di sostituire tutti i tubi di rame con tubi di acciaio, ma l'unico
risultato che si ottenne fu il fallimento dei ramai. La malattia continuava. Un po' di tempo dopo uno
scienziato scopr che i tubi di rame partivano da una cisterna separata, piena di germi della
dissenteria. A prima vista, molti sarebbero stati d'accordo con l'azione del re e sebbene questi pi
tardi debba essersi sentito molto stupido, poteva consolarsi dicendosi che, in ogni caso, le statistiche
erano corrette.
Il professor K. Alexander Brownlee, dell'Universit di Chicago, parl della diminuzione del cancro
allo stomaco in rapporto all'aumento del fumo, e disse: "La correlazione tra due variabili, pi di
qualsiasi altra tecnica statistica, stata la base delle pi ridicole assurdit. Per esempio, l'incidenza
del carcinoma gastrico diminuita per molti anni, ma solo un pazzo potrebbe dedurne che
l'aumento del fumo ne sia stato la causa".
Quando il Royal College of Physicians pubblic il suo rapporto sul fumo e il cancro polmonare,
esso venne immediatamente attaccato da alcuni dei principali esperti mondiali di statistica, che lo
accusarono di essere privo di valore. I nemici del fumo cercarono di far passare la cosa sotto
silenzio, i pi fanatici negarono addirittura che esistessero critiche. Perci desidero fare il nome di
alcuni di loro: il professor Ronald Fisher, Jersey Neyman, Joseph Berkson, Theodor Sterling, A.

Feinstein, J. Yerushalmy, D. Mainland, tutti scienziati di fama mondiale. Gli esperti di statistica,
inorriditi, invitarono i membri del comitato del Royal College of Physicians a un incontro
internazionale per discutere le loro statistiche, ma saggiamente nessuno di loro accett.
La American Cancer Society stata criticata per aver rifiutato di render noti, per una revisione
imparziale, i dati del suo enorme studio sulla popolazione. Poich tale studio forniva la maggior
parte della base statistica della relazione del Surgeon Generai, tale rifiuto ha fatto riflettere molti
scienziati. Hanno forse paura di fornirli?
Errori dovuti a errate interpretazioni delle statistiche sono ben noti nella storia della medicina. Le
statistiche "provavano" che la pellagra era causata da un'alimentazione a base di mais, finch non fu
scoperto che era dovuta a deficienze vitaminiche; "provavano che vivere in terre basse causava il
colera, finch non fu scoperto il vibrione del colera. Si trov che la gente che si esponeva all'aria
notturna si ammalava di .malaria: le statistiche lo "provavano" e fu allora che la malattia ricevette il
nome che la collega alla "mala" aria. Solo quando si scopr che erano le zanzare a portare il
microrganismo della malaria, ci si rese conto che queste statistiche avevano valore di "prove"
quanto tante altre.
Recentemente il dottor B. K. Dijkstra (a South Africa Cancer Bulletin", volume 21, I) ha dimostrato
che le cifre fornite da Doll e Hill, fonte delle accuse contro il fumo, erano completamente errate.
Esse vengono ancora citate come un articolo di fede dai fautori della lotta al fumo.
Tra i medici scienziati che hanno portato avanti studi statistici sulla questione, ricorder R. Poche
della Medical Academy di Dusseldorf e O. Mettman e O. Kneller dell'Universit di Bonn: essi
hanno riferito che il supposto legame tra fumo e cancro ai polmoni non poteva essere sostenuto.
Tutte le persone che ho menzionato godono di altissima reputazione professionale, ma gli antifumo
vorrebbero farci credere che si tratta di bugiardi o di pazzi, o addirittura che non esistono.
Sfortunatamente i mass media considerano queste statistiche truccate materiale che "fa notizia" e
naturalmente gli dedicano ampio spazio. Ma che degli scienziati le rifiutino, non materiale
altrettanto scottante e non se ne viene a sapere nulla.
Per illustrare come pu suonare un titolo giornalistico basato sulle statistiche, ne fornir un
esempio. Dal "Daily Blurb": SU UN'ISOLA DEL PACIFICO IL CANCRO DEI FUMATORI
COLPISCE IL 100% DELLA POPOLAZIONE.
Suona certamente impressionante. Ma se andiamo oltre il titolo, leggiamo che un uomo colpito da
cancro polmonare si stabilito su quell'isola per morire in pace con il conforto della sua pipa. Era
l'unico abitante. Per il titolo corretto... statisticamente.
possibile che il Royal College of Physicians avesse gi in mente il fumo quale colpevole, ancor
prima di effettuare la sua indagine? Ritengo che vi siano fondate ragioni per chiedersi per quale
motivo non abbiano raccolto dati statistici sulle correlazioni esistenti con molti altri agenti che
erano stati suggeriti come possibili cause, sebbene sia stato messo in evidenza che era molto
difficile definire la storia della esposizione a numerosi agenti inquinanti, laddove facilissimo
chiedere alla gente se fuma o no.
Spesso quelli che vengono definiti dati statistici sono solo numeri campati in aria e niente affatto
statistiche. Nel 1965 il presidente di un'organizzazione dal nome pomposo di National interagency
council on smoking and health, un profano di cose mediche, afferm che le sigarette erano
responsabili di 125.000-300.000 morti all'anno negli Stati Uniti. Questa dichiarazione fu
pubblicizzata con titoli enormi sui giornali di tutta la nazione.
Poco tempo dopo fu riportato che un funzionario governativo aveva detto che il fumo era
responsabile di almeno 125.000 morti all'anno; richiesto di fornire le sue fonti, aveva fatto il nome
del presidente dell'organizzazione di cui sopra. A costui, in un'udienza del Congresso, fu chiesto da
dove avesse avuto quelle cifre. Egli rispose: "Dal governo". A dispetto di queste comiche gaffes, i
nemici del fumo ne fanno tuttora uso ed abbastanza divertente che, con una mancanza
d'immaginazione quasi incredibile, abbiano mantenuto la stessa cifra per gli anni dal 1965 al 1979.
E ancora rifiutano di dire come sono arrivati all'invenzione di questi mitici dati.

Il professor Rosenblatt disse a un comitato del Congresso: "Le accuse tanto ampiamente
pubblicizzate che le sigarette abbiano causato centinaia di migliaia di morti e che per ogni sigaretta
fumata la vita risulti abbreviata di tot minuti, sono estrapolazioni fantastiche e non dati di fatto".
Da quando noti esperti di statistica hanno dimostrato che le "statistiche" degli antifumo erano prive
di significato, sono stati sfidati a compiere un'indagine che rispondesse ai precisi requisiti della
scienza statistica e che prendesse in considerazione gli effetti prodotti dall'ambiente di lavoro. Si
potrebbe rimanere sconcertati che non la facciano, dopo tutto avrebbero fondi sufficienti per
effettuare la pi ampia indagine mai compiuta. Ma i nemici del fumo sanno molto bene che
un'indagine condotta in modo adeguato distruggerebbe completamente le loro "statistiche" peraltro
gi condannate. Cos potete scommettere il vostro ultimo centesimo che non la faranno mai. Niente
potrebbe mostrare pi chiaramente che tutta la faccenda una montatura.
Sul "The Australian Surgeon" del giugno 1981, il dottor J. R. Johnstone pubblic il resoconto di un
convegno della British royal statistical society, in cui il professor Burch dell'Universit di Leeds
aveva presentato le controaccuse alle accuse del fumo. Egli riferisce: "A giudicare dalla discussione
che ne segu, le accuse al fumo sono state dimostrate prive del sostegno di prove. Alcuni dei punti
principali erano:
1. coloro che inalano il fumo nei polmoni hanno una pi bassa incidenza di cancro polmonare
rispetto a coloro che non lo inalano;
2. esiste una scarsa correlazione tra il consumo pro capite di tabacco e l'incidenza del cancro
polmonare nei vari paesi;
3. le donne hanno cominciato a fumare sigarette circa trent'anni dopo gli uomini: il livello
massimo dell'incidenza del carcinoma polmonare si ebbe pi o meno nello stesso periodo sia
per gli uomini che per le donne, contrariamente all'opinione diffusa;
4. l'et media per una diagnosi di cancro ai polmoni di 57 anni, senza alcun rapporto con la
quantit di tabacco consumata dall'individuo;
5. i fumatori di tabacco, rispetto ai non fumatori, sono pi soggetti ad essere diagnosticati
incorrettamente come. affetti da cancro polmonare, cosicch le statistiche che collegano fumo e
cancro risultano gonfiate".
Il dottor Johnstone, della Australian national university, solo uno dei numerosi scienziati che
demistificano e combattono seriamente la teoria che il fumo dannoso.
\
Pensate a un numero. Il procedimento metodologico degli "scienziati" contrari al fumo per ottenere
le loro "statistiche" potrebbe essere sintetizzato cos: "Pensate a un numero. Raddoppiatelo... ed
ecco una statistica". Sarebbe veramente spassoso se non fosse assolutamente disonesto.

CAPITOLO DODICESIMO
\
GLI "ESPERTI"
\
SENSO COMUNE NON PROPRIO TANTO COMUNE
\
Gli esperti possono essere persone che si autodefiniscono tali (e di solito cos) oppure persone con
qualifiche accademiche, riconosciute per aver compiuto un lavoro speciale nel proprio campo.
Alcuni mi hanno criticato per aver preso la parola nella controversia sul fumo, pur non essendo un
"esperto" del cancro. Ma lecito chiedersi se esista davvero siffatto animale, dal momento che
nessuno sa veramente che cosa sia il cancro o da che cosa sia causato. Io ho studiato le relazioni tra
fumo e cancro molto pi della maggioranza della gente e penso che nessuno dei cosiddetti esperti ne
sappia realmente di pi. I cosiddetti esperti possono avere tutte le qualifiche del mondo, e tuttavia
essere privi del senso comune da cui scaturisce un'opinione logica. Un uomo pu avere una lista di
diplomi lunga un braccio, ma pu essere prevenuto, perch le convinzioni con cui stato educato
sono talmente radicate che niente le pu scalfire.
Capita ogni giorno che esperti, con la stessa esperienza e con le stesse conoscenze, diano
valutazioni contrarie su qualsiasi cosa esista sotto la volta del cielo. Un esempio che tutti conoscono
sono le argomentazioni pro e contro le cinture di sicurezza sulle automobili. Un esperto ministeriale
(ma come si diventa esperti in cinture di sicurezza?) afferma che le cinture di sicurezza hanno
salvato vite umane in questo e in quest'altro modo. Come lo pu sapere veramente? Altri esperti
dicono che, per ogni caso in cui si afferma che le cinture di sicurezza hanno salvato una vita, ve n'
uno in cui le cinture di sicurezza hanno causato la morte del guidatore o di un passeggero, rimasto
schiacciato dal motore rientrato nell'abitacolo, o bruciato vivo o annegato. A chi dobbiamo credere?
A risaputo che molti sono mortalmente spaventati all'idea di usarle. Il solo esperimento veramente
scientifico, che il Grande Fratello potrebbe far compiere, consisterebbe nel far scontrare
frontalmente 1000 guidatori con la cintura di sicurezza con 1000 guidatori senza cintura e poi
vedere quello che succede. L'obbligo di indossare la cintura di sicurezza un ulteriore esempio di
interferenza da parte del Grande Fratello in una materia in cui c' gran conflitto di opinioni. Ronald
Reagan contro tale obbligo.
La scienza e la medicina sono due campi pieni di esempi di divergenze tra esperti, spesso di
incredibile focosit e durezza. Nel campo dell'economia, opinioni opposte tra le principali scuole
sono la normalit.
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A VANTAGGIO DI CHI?
\
Succede normalmente che le riviste mediche pubblichino la notizia di "scoperte" scientifiche e poco
tempo dopo altri ricercatori compiano gli stessi esperimenti ottenendo risultati del tutto differenti.
ormai noto che talvolta ricercatori fanatici usano il sistema di falsificare i risultati. Ci sono stati una
quantit di scandali e alcune riviste scientifiche rifiutano di accettare i lavori di coloro che vi sono
implicati. una pratica corrente ormai. Manwell e Baker, scrivendo su "Search" (giugno 1981),
discutono la grande diffusione dei casi di falsificazione dei dati. Citano St. JohnRoberts il quale, sul
"New Scientist" (25 novembre 1981, pp. 4669), ha affermato che, in un'indagine, su 50 ricercatori
16 avevano falsificato i risultati. Ma pi impressionante ancora che su 185 casi di falsificazioni
intenzionali, solo il 10% degli imbroglioni siano stati licenziati, e molti abbiano addirittura avuto un
avanzamento! Gli autori sostengono che gli scienziati che hanno criticato un'autorit sia
dell'ambiente scientifico in senso stretto, sia rappresentante potenti interessi acquisiti, estranei alla
scienza, che per le forniscono fondi spesso vengono licenziati o comunque discriminati.
Da molti anni mi sono reso conto che le cosiddette scoperte sono tanto spesso errate (solo la met
circa ha un qualche fondamento) che ora ritengo pi prudente non credere a niente finch non siano
state prodotte prove definitive. Lo studio approfondito dei rapporti sul fumo mi ha dimostrato che
ci accade pi frequentemente di quanto credessi.

Alcuni che pensano che le ricerche scientifiche (spesso fatte da studiosi dichiaratamente contrari al
tabacco) siano necessariamente imparziali, chiedono con atteggiamento di sfida: "Quali interessi
acquisiti serviranno mai?". La risposta semplice: servono, consapevolmente o meno, gli interessi
degli industriali i quali, direttamente o indirettamente, danno loro un'occupazione soddisfacente col
solo scopo di scaricare sul tabacco le responsabilit dei cancerogeni prodotti dalle loro industrie.
Particolarmente appropriata mi sembra l'affermazione di N. Arey a proposito delle ricerche sul
cancro: "E pi la gente che vive delle ricerche sul cancro, di quella che muore di cancro".
Quando i medici affermano che la medicina una scienza, si dovrebbe tener presente che
probabilmente il 90% delle teorie e degli insegnamenti accettati non stato convalidato secondo
rigorosi requisiti scientifici. La controversia sul fumo , in realt, uno scontro tra Medicina
Moderna e Scienza, con i medici antifumo che accettano indizi non scientifici. Quello che loro
chiamano "accumulo di indizi" sarebbe meglio definito come un "accumulo di indizi non
scientifici". Parlare di Scienza Medica in larga misura una contraddizione in termini, come parlare
di Scienza Teologica.
Poche persone si rendono conto che, nonostante si siano fatti grandi progressi nella cura delle
malattie, le cause, se si escludono le malattie provocate da germi, batteri e cos via, sono ancora
sconosciute. Ignoriamo la causa delle coronaropatie, dell'ipertensione, della bronchite, del diabete,
dell'artrite e di dozzine di altre. E non conosciamo la causa del cancro ai polmoni. Ma gli ingegnosi
medici antifumo la "conoscono": il fumo, naturalmente. Per il grande spasso degli scienziati.
Un buon esempio di divergenza fra esperti la disputa sulla innocuit o pericolosit dei prodotti
dell'uranio, nella quale scienziati di alto livello hanno posizioni diametralmente opposte. Alcuni
dicono che non esiste alcun pericolo o, se c', trascurabile. Altri, di uguale levatura, affermano che
il pericolo estremamente grave. C' disaccordo anche sui livelli "di sicurezza": alcuni valutano un
indice di sicurezza x che secondo altri duemila volte troppo alto.
La controversia sulla marijuana, in cui io sono neutrale, ne un altro esempio. I risultati di alcune
ricerche dimostrano che essa causa anormalit cromosomiche e una diminuita risposta immunitaria,
ma altre ricerche non evidenziano niente di simile. Alcuni scienziati affermano di aver rilevato una
diminuzione di ormoni maschili, altri l'effetto contrario. Tutti questi risultati sono poi confutati in
blocco da scienziati le cui ricerche portano conclusioni completamente diverse. Per ogni rapporto
che condanna l'uso della marijuana, ve n' almeno uno che dimostra che non pericolosa. Chi ha
ragione?
\
IL CIMITERO DEGLI ERRORI MEDICI
\
Nella medicina, ci che un anno considerato il Verbo, probabile sia rifiutato l'anno successivo.
Spesso l'eresia di ieri diventa l'ortodossia di oggi. Quando ero studente io, alcune credenze erano
ritenute inviolabili, ma oggi sono morte e sepolte.
Attualmente il mondo medico aspramente diviso su molte teorie, come quella della fluorurazione
dell'acqua, del rapporto tra grassi e malattie cardiache e, naturalmente, sulla vitamina C. Fino a
poco tempo fa l'agopuntura veniva considerata una pratica da ciarlatani, ora la maggior parte dei
medici la accetta. Si credeva che la circoncisione prevenisse il cancro cervicale, ma ora stato
dimostrato che era completamente falso. Ogni anno milioni di bambini subiscono questo inutile e
spesso mutilante intervento, a quanto sembra solo per ragioni di consuetudine. Una consuetudine
insensata come quella di mozzare la coda ai cani.
\
CHIUSURA MENTALE
\
Nel 1978 il "Medical Journal of Australia" pubblic un dibattito sul problema del fumo, nelle cui
conclusioni si dichiarava: "Non pretendiamo di essere imparziali. Per quanto ci concerne
l'argomento chiuso". Chiuse sono soltanto le loro menti. Come pu questo dotto periodico
continuare a dirsi scientifico? D'altra parte non cosa nuova nella medicina, tutta la sua storia
piena di fatti analoghi. Uomini come Pasteur, Semmelweiss, Jenner sono stati messi in ridicolo,

insultati, e anche perseguitati, quando per la prima volta fecero asserzioni in contrasto con il modo
di pensare dominante. La chiusura mentale di molti medici, d'altro lato, pari solo alla loro
credulit, come io stesso ebbi ampiamente modo di osservare quando ero presidente
dell'associazione medica locale.
Mi sembra interessante accennare che la rivista di cui sopra, nel numero del 20 ottobre 1979, ha
affermato: "Dobbiamo considerare la possibilit che dieta e sigarette abbiano una rilevanza minore
di quanto avessimo creduto nella mortalit per affezioni coronariche" e pi oltre: "Il nostro dovere
principale, come scienziati, di riconsiderare tutto l'insieme del problema per evitare di rimanere
abbarbicati a posizioni superate". forse un segno che il vento del cambiamento li ha infine
raggiunti?
L'opinione pubblica al corrente dei frequenti voltafaccia della classe medica e naturalmente
piuttosto scettica nei confronti delle dottrine mediche. I medici possono prendersela solo con se
.stessi, visto che accettano teorie non suffragate da prove valide.
Non vorrei che tutto questo suonasse come una critica alla professione medica. Intendo unicamente
ribadire che, nonostante i progressi veramente stupefacenti compiuti dalla medicina, molti
argomenti sono ancora nella pi fitta oscurit. Il che non vuol dire che per ci si debbano accettare
teorie malcotte, come, per esempio, quella che sostiene che il fumo dannoso.
Il solo fatto che uno specialista del torace vede molti casi di cancro ai polmoni, non significa che ne
conosce la causa. Un chirurgo del torace, al quale avevo espresso le mie perplessit sulla "sacra
teoria", ribatt alquanto irosamente: "Se avesse visto i casi di cancro polmonare che ho visto io, non
avrebbe dubbi sulla causa". Rimasi colpito dalla sua strana logica: anche se avesse visto un milione
di casi, non ne sarebbe derivata necessariamente l'individuazione del fattore causale. Ma un tipico
esempio del loro modo di pensare.
Sono certo che la teoria che accusa il fumo verr presto riconosciuta come un altro falso allarme,
forse il pi grande, e ci vorr molto tempo prima che i medici riescano a farlo dimenticare.
Per le loro ben note divergenze, le persone di buon senso non sono troppo pronte a prendere per
buone le opinioni degli "esperti". Quando un "esperto", che in realt non conosce nulla pi di noi, ci
viene a parlare dei "pericoli" del fumo, esprimiamogli il nostro sano scetticismo.

CAPITOLO TREDICESIMO
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LE PAGLIACCIATE DEI NEMICI DEL FUMO
\
INCONTENTABILI GUASTAFESTE\
Che cosa vogliono i sostenitori della lotta contro il fumo? Nientemeno che la totale proibizione del
fumo. Alcuni fumatori sembra non se ne rendano conto e pensano che le restrizioni saranno poche.
Ma la lotta contro il fumo portata avanti con mortale seriet e se questa pestilenza non verr
bloccata riusciranno nel loro intento. Seguono una strategia che prevede una specie di escalation:
sono gi riusciti a ottenere la proibizione del fumo su treni e autobus, il passo successivo saranno gli
aerei. Poi chi fuma guidando l'auto sar accusato di inquinare l'atmosfera (naturalmente i gas di
combustione non c'entrano) e il fumo verr proibito anche sui mezzi di trasporto privati. Nel
programma seguono poi negozi di tutti i tipi, uffici, laboratori, ristoranti, teatri e la maggioranza dei
luoghi pubblici. Una volta ottenuto tutto questo, verr fatto obbligo ai fumatori di possedere una
licenza per poter acquistare il tabacco, anche solo per fumarlo in casa.
Il dottor Joseph Mizgerd, presidente della Lung association del Maryland, ha detto recentemente:
"Le sigarette dovrebbero essere proibite, tranne che per pochi tabacco-dipendenti in possesso di
certificati che li dichiarino tali". Per di pi questo riguarderebbe solo quelli che gi fumano, in
quanto non verrebbero rilasciate nuove licenze per nuovi fumatori e dopo un certo periodo non ne
rimarrebbe nemmeno uno. Solo allora gli antifumo si riterrebbero soddisfatti e orienterebbero le
loro menti contorte a impedire alla gente di bere alcoolici o di scommettere alle corse. Quindi non
solo i fumatori hanno interesse a fermarli, ma tutte le persone libere a cui piaccia qualcosa che i
puritani odiano.
Non dobbiamo dimenticare che, sebbene molti di questi fanatici agiscano sotto l'impulso di
costrizioni patologiche, dietro di loro, a incitarli ai loro attacchi di zelo malriposto, ci sono i servi
pagati dal Grande Fratello, il cui lavoro dipende dal successo della campagna.
Una delle loro pagliacciate preferite sono le telefonate anonime ai fautori del fumo. Poca tempo fa,
ne ho ricevuta una di notte: "Se lei non si ammala di cancro ai polmoni, vuoi dire che Dio non
esiste". Evviva l'amore fraterno.
Alcune persone ormai mentalmente condizionate hanno appeso in casa loro cartelli categorici:
"Vietato fumare". Lo sfortunato ospite fumatore, che arriva senza sapere nulla, pu scegliere di
andarsene o di subire un comportamento tanto inospitale.
Una famiglia ha esposto un avviso secondo il quale gli ospiti possono fumare, a condizione che
esalino il fumo in un sacchetto di plastica!
Un club di addestramento per cani, invit i proprietari di cani a una lezione gratuita in un parco
pubblico. Quasi la prima cosa che l'addestratore disse ai convenuti fu: "E vietato fumare, perch i
cani non possono essere bene addestrati se i loro proprietari fumano". Alcuni rimasero talmente
stupefatti da questa palese assurdit da rinunciare alla possibilit dell'addestramento. Evidentemente
l'addestratore era un nemico del fumo, di quelli che non perdono mai l'occasione di mettere a segno
un colpo.
Recentemente, in un servizio televisivo si videro gli organizzatori di una lega contro il fumo che
agitavano delle bombolette di vernice spray e incitavano i membri della lega ad andare in giro a
imbrattare i manifesti con la pubblicit delle sigarette e a scrivere slogan offensivi nei locali dei
fautori del fumo. Questi invasati fecero danni per migliaia di dollari. La polizia non se ne occupa o
sembra stranamente incapace di arrestarli. Le rare volte in cui vengono colti sul fatto, costoro,
piuttosto che pagare le multe, preferiscono andare in prigione e trasformarsi in martiri della causa.
Si tratta di casi lampanti di associazione a delinquere, reato punito dalla legge con pene detentive
pi pesanti, ma le autorit incaricate di amministrare la giustizia chiudono un occhio, sebbene siano
anche troppo pronte ad arrestare i fumatori.
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NEL NOME DELLA NUOVA RELIGIONE


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Una quantit di organizzazioni i cui nomi suonano stranamente si sono costituite al fine di
molestare i fumatori (dove avranno trovato i fondi?). Abbiamo organizzazioni quali la mm (Action
on Smoking and Health, Movimento fumo e salute). E la SMASH1 (Smoker mortification and
smoker humiliation, Mortificazione ed umiliazione dei fumatori) il cui grido di guerra : "Buttiamo
i fumatori nelle fogne da cui provengono".
SHAME sta per Society to humiliate, aggravate, mortify and embarrass smokers (Societ per
umiliare, esasperare, mortificare e imbarazzare i fumatori). Costoro incitano gli affiliati a strappare
la sigaretta di bocca a chi fuma. Sono impegnati a cercar di ottenere che le sigarette vengano
dichiarate una droga soggetta a prescrizione, venduta solo in farmacia.
GASP sta per Croup against smokers pollution, (Gruppo contro l'inquinamento dei fumatori). I suoi
membri vengono incoraggiati a citare in giudizio i fumatori per inquinamento dell'aria e a compiere
arresti come cittadini privati. Promettono assistenza finanziaria nei procedimenti legali. La GASP
ha recentemente compiuto degli arresti privati e ora sta affrontando cause di milioni di dollari per
arresti illegali.
Visto che di solito questi puritani non dispongono di fondi particolarmente consistenti, si tentati di
chiedersi da dove venga il denaro per la loro costosissima campagna. Si potrebbe supporre che
ricevano soldi sottobanco dal Grande Fratello e dai grossi industriali che vogliono allontanare le
accuse dai loro prodotti rivolgendole contro il tabacco.
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ODIO RABBIOSO
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Si stanno diffondendo libri che spiegano dettagliatamente tattiche "di guerriglia" da usare nella
guerra contro i fumatori. Uno di tali libri consiglia di vomitare sui generi alimentari acquistati dai
fumatori nei supermarket e urinare nei portacenere. Suggerisce di usare bombette puzzolenti da far
cadere vicino ai fumatori e sacchetti di plastica pieni di vernice da scagliare su bersagli appropriati.
E questa la gente che si lamenta dell'incivilt dei fumatori!
Quando l'attore Jerry Lewis decise. di dare uno spettacolo a sostegno della Muscular dystrophy
association di Wichita, la GASP minacci di innaffiarlo con potenti fucili ad acqua. se avesse
fumato. Lo spettacolo dovette essere annullato.
Un fotoreporter, che fumava un sigaro mentre scattava fotografie a una celebrit in visita,
all'aeroporto di Washington, venne aggredito da una guardia armata che sostenne di avere il diritto
legale di sparargli dal momento che il fumo uccide.
A Sydney una guardia giurata vide un uomo che fumava in treno e gli punt addosso la pistola
intimandogli di smettere. Dove si arriver di questo passo?
Il signor Phil L. Wright di Denver ha lanciato sul mercato uno speciale spray antifumatore per
infradiciare chi fuma. Afferma di aver spruzzato personalmente decine di persone mentre
mangiavano nei ristoranti e sostiene di aver venduto 30.000 bombolette.
A New York una donna gira con un paio di lunghe forbici con cui tronca sigari e sigarette. Un
giorno o l'altro, qualcuno rester gravemente ferito.
In Arizona, gli attivisti contro il fumo con mezzi fraudolenti convinsero l'assemblea legislativa a
promulgare leggi che proibivano di fumare in vari luoghi pubblici. Le loro argomentazioni ebbero
successo unicamente perch facevano leva sui sentimenti pi elementari, con scarso rispetto per la
verit. Trascinarono un bambino davanti ai legislatori affinch testimoniasse di essere rimasto tanto
disturbato fisicamente dal fumo in una drogheria, da non poter comprare il cibo per i suoi genitori
ammalati. Fecero testimoniare persone le cui infermit erano state causate, a loro dire, dal fumo.
Alcuni tabaccai assunsero un esperto di pubbliche relazioni perch li rappresentasse. Ci fece
talmente infuriare i nemici del fumo, che lanciarono una crociata contro di lui e la sua famiglia. Sua

moglie e le sue figlie divennero bersaglio di osceni insulti e il prato davanti alla loro casa fu coperto
di rifiuti.
Gli antifumo hanno adottato i metodi dei proibizionisti che diedero all'America il 18
emendamento: proibizione totale dell'alcool. Dopo la sua abrogazione, al paese fu necessaria quasi
una generazione per riprendersi dalle sue rovinose conseguenze. Ora costoro molestano i fumatori
anche quando si trovano in luoghi dove non vietato fumare. E importante rendersi conto che i veri
malfattori non sono quelli che fumano, bens coloro che odiano il fumo. I fumatori dovrebbero
compiere energici passi affinch, laddove possibile, costoro vengano perseguiti legalmente.
In tutto il paese si sono avute proteste da parte di funzionari della polizia giudiziaria, i quali
chiedevano se fosse giusto che le gi insufficienti forze a loro disposizione venissero impegnate
contro i "criminali" del fumo, quando avevano problemi ben pi seri di cui occuparsi.
Alcuni specialisti in ecologia hanno attirato l'attenzione sull'inquinamento prodotto dagli
innumerevoli manifesti contro il fumo.
Molti giornali americani hanno pubblicato commenti pungenti sulle leggi contro il fumo.
Dal "Post" di Denver: "La presentazione di un progetto di legge contro il fumo nei luoghi pubblici
costituirebbe un precedente nella estensione di un controllo di tipo socialista su individui gi
duramente oppressi. Quale sarebbe la prossima mossa di questo impavido drappello di assolutisti, se
il loro tentativo fosse coronato dal successo?".
Dal "Camera" di Boulder: "Una cosa regolamentare con leggi il comportamento individuale per
proteggere la societ, limitare le azioni che mettono in pericolo la vita, la salute e la sicurezza dei
cittadini. Altra cosa invece fare delle leggi che reprimono comportamenti che al massimo
provocano fastidio. quasi impossibile evitare che qualcuno infastidisca occasionalmente qualcun
altro".
William Safire sul "New York Times": " un chiaro esempio di tirannia da parte di una minoranza.
Un gruppetto di persone decise, che rappresentano solo se stessi, hanno reso impotente e spregevole
la gran massa dei fumatori".
Dal "Journal" di Flint: "Se un giorno questa gente diventasse cos potente da portarci tutti davanti al
plotone d'esecuzione, ci negherebbe perfino la grazia dell'ultima sigaretta con la scusa che fa male
alla salute".
Nei ristoranti di molte citt si sono dovute riservare sale ai non fumatori: in uno di essi stato
rilevato che se ne serviva solo un cliente su mille, in un altro la sala riservata fu usata da sette non
fumatori su 39.000 clienti. In alcuni locali, risultato che i camerieri non servivano volentieri i. non
fumatori perch erano degli "avari pidocchiosi" con le mance. Istituire sale riservate ha comportato
per i ristoranti un aumento delle spese e necessit di altro personale. Non sorprende che abbiano
dovuto alzare i prezzi.

CAPITOLA QUATTORDICESIMO
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TUTTE MENZOGNE
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DEGNI FIGLI DI ANANIA1
Se la teoria del carcinoma polmonare da fumo avesse avuto qualche titolo di merito, non sarebbe
stato necessario costruire la montagna di falsit che hanno reso famigerata la campagna contro il
fumo.
Una delle pi spudorate montature stato il falso allarme suscitato sul concetto di "fumo passivo",
la cui assoluta infondatezza viene ora ammessa perfino dai pi importanti medici sostenitori della
.campagna. Rendendosi conto di non essere riusciti a spaventare i fumatori, gli antifumo si diedero
da fare per conquistarsi il sostegno dei non fumatori. Questi evidentemente pensavano che chi
fumava il cancro "se lo era meritato", ma se fossero stati indotti a preoccuparsi della "propria"
salute ci sarebbe andato a vantaggio della campagna. Bisognava far s che la gente avesse paura di
stare vicino a chi fumava.
Bench i timori in tal modo suscitati siano stati dimostrati completamente. infondati, gli antifumo
continuano testardamente sulla stessa linea. I pilastri su cui si reggeva la campagna sono stati
spazzati via e gli antifumo si abbarbicano a questo, chiudendo gli occhi sul fatto che la scienza lo ha
respinto perch falso.
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STORIELLA COMICA
\
Nel 1970, priva della revisione di un comitato scientifico come di norma e senza l'approvazione di
una rivista scientifica di fama (perch non era riuscita a ottenerla), l'American Cancer Society
diffuse attraverso i media una relazione nella quale si sosteneva che il fumo di tabacco aveva
provocato, cancro polmonare in cani da caccia. La stampa ne diede notizia con titoli a caratteri
cubitali. Non venne per rivelato che tale relazione era stata respinta dal rispettabile "New England
Medical Journal" e dal "Journal of the American Medical Association" con la motivazione che "non
era di livello scientifico accettabile". Un presidente dell'American College of Pathologists defin
"sospetto" l'esperimento e afferm che le microfotografie pubblicate "non erano tali da permettere
l'accertamento conclusivo di una qualsiasi forma di cancro". La Cancer Society rifiut di rendere
noti i dati dettagliati della ricerca affinch altri scienziati potessero sottoporli a revisione. Anche il
professor Sterling, statistico di fama, si vide rifiutare le statistiche che intendeva sottoporre a
verifica e comment che tale rifiuto faceva"dubitare della credibilit delle loro asserzioni".
L'intera ricerca venne screditata ed fonte continua di imbarazzo per la Cancer Society, che tuttavia
si ben guardata dall'ammettere pubblicamente la falsit dei risultati, e i sostenitori della campagna
contro il fumo continuano allegramente a citarla a sostegno di quanto dicono. Ci che peggio, essa
materia di insegnamento nei corsi di medicina. Mi preme far notare che, nonostante tutti i tentativi
per far pubblicare i materiali, negli ultimi dieci anni non c' riuscito nessuno. E ci hanno provato in
molti. Il professor A. R. Feinstein, della Yale University, ha affermato recentemente: "Non esiste
esperimento scientificamente accettabile che abbia dimostrato che il fumo di sigaretta provoca
cancro polmonare negli animali.
La realt che nessun indizio da loro prodotto, patologico o di laboratorio, regge a un esame
scientifico. Gli unici che reggono sono gli "indizi" statistici, ma abbiamo gi visto quale sia il loro
effettivo valore.
Nel gennaio 1971 "Lancet", una delle pi importanti riviste mediche del mondo, rivolse gravi
critiche al Royal College of Physicians, fonte principale degli antifumo, e lo accus di usare le
statistiche per stravolgere i fatti, il che "vale pi a distruggere la fiducia dei lettori che non a
convincerli che fumare pericoloso".
Lo scienziato inglese R. Mole sul "British Medical Journal" del 17 settembre 1971 critic il famoso
dottor Gofman per la sua erronea interpretazione dei dati ottenuti da ricercatori che avevano
eseguito studi sugli effetti del fumo sui polmoni: "Se si ritenuto necessario distorcere i dati in

questo modo per poter formulare un'accusa, allora del tutto probabile che l'accusa sia priva di
significato".
\
UNA SCELTA IMBARAZZANTE
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Raccogliendo statistiche sul fumo, il Royal College of Physicians ha trovato con sua grande
sorpresa, ma non certo con piacere che quelli che inspirano il fumo presentano una minore
incidenza di cancro polmonare di quelli che non lo inspirano, il contrario di quanto si sarebbero
aspettati. Ci indurrebbe a pensare che il fumo non ha molto a che fare col cancro ai polmoni,
perch, se cos fosse, ovviamente colpirebbe con maggiore frequenza le persone che inspirano il
fumo. Tuttavia, questi sorprendenti e scomodi risultati non vennero resi noti, anzi non ne venne
fatto cenno neppure nelle relazioni.
Nell'indagine del Royal College sulle abitudini dei medici inglesi riguardo al fumo, non sorprende
che agli intervistati non sia stato domandato se inspiravano o no.
Il professor sir Ronald Fisher ha cos commentato: "Gli statistici si trovano di fronte alla scelta
imbarazzante tra ammettere francamente che i risultati chiari ma non previsti della propria ricerca
vanno contro la tesi che essi sostengono, oppure scegliere una linea di comportamento esitante e
insoddisfacente consistente nel dire il meno possibile".
Abbiamo gi parlato delle ridicole acrobazie della NASH per sostenere le proprie affermazioni con
"statistiche" campate in aria, che peraltro vengono ancora citate dagli antifumo.
Vennero compiuti esperimenti in cui una soluzione estremamente concentrata di cosiddetto
"catrame" da sigaretta veniva applicata ripetutamente sulla pelle dei topi e fu sostenuto che questo
provocava una forma di cancro della pelle. Venne per tenuto accuratamente nascosto che la
quantit di "catrame" usata era pari a quella che verrebbe prodotta da un uomo che fumasse pi di
100.000 sigarette al giorno. Si trascur anche di accennare al fatto che molte sostanze innocue per
l'uomo, come il t e le uova, possono causare cancro negli animali. Cionondimeno, gli antifumo
fanno uso di simili asset'zioni.
Il dottor Hiram Langston, primario chirurgo al T.B. Sanatorium di Chicago, in un'udienza del
Senato nel 1965, ha affermato: "Il bisogno di oneste ricerche per trovare una risposta all'irrisolto
problema del cancro polmonare non pu essere eluso soltanto perch una correlazione statistica
apparente ha portato alla ribalta un comodo, e per questo forse innocente, sospetto" (corsivi miei).
Il professor K. Alexander Brownlee, dell'Universit di Chicago, ha dichiarato che la tanto vantata
correlazione tra fumo e carcinoma polmonare, a dispetto di tutte le prove contrarie, "un ottimo
esempio della tecnica di negare l'esistenza di qualsiasi fatto scomodo quando non si in grado di
spiegarlo".
Ci che i due studiosi intendono dire che i sostenitori della campagna sono dei bugiardi.
Ovviamente, le loro affermazioni non hanno avuto grossi titoli sui giornali.
Gente dalla pelle meno dura sarebbe stata frenata da tutto questo, ma gli antifumo sembrano averla
presa con molta superficialit. Continuano a parlare di "fatti inconfutabili", come se fossero basati
su prove certe, mentre sanno benissimo che cos non .
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LINGUE BIFORCUTE
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Harcourt Kitchin dice: "Coloro che hanno criticato la teoria medici, scienziati, esperti di statistica,
tutte autorit riconosciute nel proprio paese e a livello internazionale sono talmente numerosi che
impossibile elencarli tutti e tanto meno citarli, fatta eccezione per i pochi a cui accenner" (nel suo
libro ne nomina pochissimi). E tuttavia gli antifumo sostengono che la teoria stata universalmente
accettata.
In una lettera al quotidiano di una grande citt, accennai al fatto che numerosi scienziati di fama
l'avevano attaccata. Il capo di un'organizzazione locale scrisse una lettera di .replica in cui diceva
che la mia accusa era assurda. Se egli avesse letto con attenzione sicuramente avrebbe visto i nomi
degli scienziati. Si vede che nelle loro copie non c'erano.

Un altro quotidiano pubblic una mia dichiarazione in cui affermavo che il dottor Mole del British
medical research council aveva scritto sul "British Medical Journal" del 17 settembre 1977: "Sono
stati evidenziati casi di carcinoma polmonare nei lavoratori delle miniere di uranio, il che consente
di escludere il fumo come principale fattore causale" (sono le sue esatte parole). Il giorno seguente,
un altro giornale pubblic la dichiarazione di un leader che sosteneva: "Il dottor Mole non ha detto
niente del genere". E questo nonostante sia scritto, nero su bianco, a pagina 744 del "Journal" per
chiunque voglia leggerlo. E un esempio tipico della mancanza di scrupoli con cui quella gente
sostiene le menzogne pi spudorate. Equivale a dire che il nero bianco.
Quando resi noto che nessuno aveva reclamato la ricompensa di 10.000 dollari a disposizione di
chiunque avesse fornito le prove che il fumo dannoso, il membro di un'organizzazione contro il
fumo dichiar a un quotidiano di averlo fatto. Essendo ci oltraggiosamente falso, feci un affidavit1
in cui giuravo che nessuno aveva reclamato la ricompensa e lo feci pubblicare, sfidando quel tale a
farne uno anche lui a sostegno di quanto aveva detto. Non c' neppure bisogno di dire che non lo
fece.
Il clamore suscitato da questo fatto deve aver irritato i nemici del fumo, che furono indotti a
pubblicare delle lettere per screditare la mia offerta, con argomentazioni piuttosto fiacche tra cui,
come c'era da aspettarsi, non mancavano sfacciate bugie.
Uno dei trucchi che gli antifumo prediligono l'esibizione di fotografie dei "polmoni neri" che si
suppone abbiano i fumatori. Un eminente patologo, il dottor Sheldon C. Sommers, del Columbia
Hospital di New York, rese la seguente testimonianza davanti a una commissione d'inchiesta del
Congresso: " impossibile grossolanamente o microscopicamente o con qualsiasi procedimento a
me noto distinguere il polmone di un fumatore da quello di un non fumatore".
I "polmoni neri" delle fotografie appartengono con tutta probabilit a persone esposte alla polvere di
carbone, ad esempio i minatori. Un'altra frode sfacciata: "i polmoni neri dei fumatori" sono stati
usati da generazioni di puritani. .
Un altro esempio dei mezzi di cui si servono gli antifumo per ingannare la gente la macabra
mostra di fotografie di polmoni enfisematosi organizzata nell'atrio della sede centrale della HEW,
che si apriva con un cartello su cui era scritto: "Il fumo la causa principale del 90% dei casi di
enfisema polmonare". E questo, nonostante che perfino gli scienziati governativi abbiano
recisamente dichiarato al Congresso che le cause dell'enfisema sono sconosciute.
Le risultanze in contrasto con la teoria vengono tenute nascoste. Il dottor A. Stewart, che insieme ai
suoi collaboratori Manusco e Kneale aveva rilevato un forte aumento di casi di cancro ai polmoni e
in altri organi tra i lavoratori della fabbrica di plutonio di Hanford (Washington), di propriet del
governo, dichiar che funzionari governativi avevano tentato di far passare la cosa sotto silenzio.
Altrettanto scandaloso il tentativo del governo di mettere a tacere la scoperta delle gravi
conseguenze della radioattivit sugli abitanti del Nevada e dell'Utah, di cui parler pi avanti.
Un'altra menzogna l'affermazione che, da quando molti medici inglesi hanno smesso di fumare, la
percentuale di cancro polmonare diminuita. In realt, accaduto il contrario. Numerosi scienziati
hanno messo in evidenza che aver smesso di fumare non salva i medici dal cancro. Il professor
Burch ha affermato di recente che tra i medici inglesi vi stato un incremento di cancro ai polmoni.
L'elenco delle fandonie degli antifumo interminabile.
Del tutto fantastica l'affermazione che, quale risultato della campagna antifumo, ora i non
fumatori superano di gran lunga i fumatori. Non ci sono dati validi pi recenti, ma non pi tardi del
1975 i fumatori rappresentavano il 70% della popolazione mondiale adulta. Dati ufficiali, riferiti al
1981, registrano un incremento annuale nel consumo di tabacco a livello mondiale. Com' possibile,
quindi, che la percentuale dei fumatori sia diminuita come sostengono i nemici del fumo?
sorprendente che i tabaccai e altri non citino in giudizio per danni questi pestiferi individui. Non
c' nulla da obiettare se una persona esprime l'opinione che il fumo dannoso, ma mentire
deliberatamente sostenendo che scientificamente provato e danneggiare di conseguenza il
commercio, a mio parere come avvocato, fornisce materia per un'azione legale.
Scienza sinonimo di verit. Per sostenere le loro accuse, gli antifumo non si sentono minimamente
in dovere di rispettare i principi scientifici. La loro mancanza di onest fonte di preoccupazione

per medici e riviste professionali. Ho gi ricordato che il "Lancet" li ha accusati di "usare le


statistiche per stravolgere i fatti". Recentemente (marzo 1978), la rivista inglese "Public Health" ha
dichiarato (riferendosi al fumo): "Se vogliamo conservare la fiducia e la stima di quanti ci leggono,
non dobbiamo mettere la pi grande cura nell'evitare di ingannarli?". La rivista venne violentemente
attaccata dai principali portavoce delle lobbies antifumo.
Dal "Journal of the American Medical Association", agosto 1979: "Numerosi studi sulle cause del
cancro sono stati invalidati sia dal punto di vista metodologico che dell'interpretazione, ma sono
stati accettati dalle organizzazioni che li hanno finanziati e dai mezzi di informazione". Dopo aver
sottolineato che, prima della pubblicazione, ogni relazione viene sottoposta alla revisione di autorit
scientifiche, il "Journal" commenta: "Sfortunatamente, non si proceduto con la stessa cautela
quando. organizzazioni governative hanno reso noto sulla stampa i risultati delle loro ricerche".
un modo cortese per dire che molti studi, soprattutto quelli effettuati dai servi del Grande Fratello,
sono sospetti. Sul numero del 2 maggio 1980, il "Journal" ripropose un proprio editoriale dei primi
anni del secolo in cui si diceva: "Il movimento contro le sigarette non si differenzia da tutti gli altri
movimenti "contro" perch, come quelli, caratterizzato dal disprezzo per i fatti e le sue
motivazioni consistono di pregiudizi che nascono dalla disinformazione". Tenendo conto delle
critiche citate sopra, difficile credere che la rivista avrebbe ripubblicato il vecchio editoriale senza
motivo.
Come stato fatto notare da molti, le accuse contro il fumo devono essere davvero infondate se
hanno dovuto fare ricorso all'inganno. Terrorizzare la gente dichiarando cose false dovrebbe essere
considerato un atto criminale. Questo si verifica gi in alcuni paesi, dove la legge prevede la
prigione per chi diffonde notizie false che possono allarmare i cittadini. Sostenere che esistono
prove della pericolosit del fumo sarebbe giudicata certamente una falsa notizia.
La stampa stata una formidabile alleata degli antifumo, dando ampio spazio ai loro falsi rapporti. I
quotidiani americani pubblicarono con grande rilievo la frottola che l'enfisema, causato dal fumo
"secondo i dati forniti dal dottor R. Freeman", veniva a costare un milione e mezzo di dollari. Il
dottor Freeman si affrett a dichiarare di non avere indicato il fumo come causa, ma alla sua
smentita non venne data molta pubblicit.
Nel 1975, a seguito di una pubblicazione del National center for health statistics che riportava un
aumento del 5,2% nei casi di morte per cancro, comparvero grossi titoli allarmistici. Vennero
pubblicati articoli di "esperti" che tuonavano contro il fumo. Un po' di tempo dopo, un funzionario
pieno di vergogna ammise che le cifre erano sbagliate, a causa di errori nella programmazione del
computer. Come si pu ben immaginare, la sua ammissione non ebbe l'onore della prima pagina.
Un altro esempio della facilit con cui gli antifumo dicono le pi sfacciate menzogne la
dichiarazione rilasciata poco tempo fa a un quotidiano di Sidney, che uno dei loro pi importanti
sostenitori: "Secondo l'ufficio del ministero della sanit pubblica reato fumare nei supermarket di
Sidney". Una legge simile non esiste, come stato confermato da una comunicazione legale delle
alte sfere. Vi pu essere qualcosa di pi falso?
Ho gi parlato delle scelte pregiudiziali che stanno a monte delle loro statistiche. Poich sono
l'unica arma in loro possesso, se non sono valide e loro sanno bene che non lo sono disonesto
usarle e non hanno nient'altro su cui basarsi.
L'asso vincente della propaganda antifumo certamente il grafico presentato dal Surgeon Generai a
una conferenza stampa ed esibito anche davanti a un sottocomitato del Congresso nel 1982. Nel
grafico si vede una curva che rappresenta "tutte le forme di cancro" e una seconda curva che
rappresenta "tutte le forme di cancro tranne il carcinoma polmonare". La terza curva, che
rappresenta la percentuale di cancro ai polmoni con riferimento al periodo 1950-1978, ha un
andamento quasi verticale, a significare un vertiginoso aumento. Alcuni esperti di statistica, che
stavano all'erta, fecero prontamente rilevare che la curva del cancro polmonare era in una scala
diversa (corsivo mio), cosicch appariva quasi verticale. Tracciata con la stessa scala delle altre
curve, era quasi piatta. Chiss se il comitato del Congresso ne fu informato?
Un assurdo tentativo di screditare il fumo si rivolt piuttosto comicamente contro di loro. Era stato
pubblicato un articolo in cui si sosteneva che gli ultimi quattro sovrani d'Inghilterra erano morti a

causa del fumo. Risposi prontamente con un altro articolo in cui facevo notare che, ad eccezione di
Giorgio V che era malato di cuore in conseguenza della scarlattina contratta da bambino, gli altri
erano vissuti fino a un'et ben pi avanzata della media e ci avvenne, secondo me, proprio perch
erano dei fumatori.
Un altro trucchetto che piace molto agli antifumo inscenare l'esperimento che fa vedere che il
fumo di sigaretta produce alte concentrazioni di monossido di carbonio (co). Un profano che assiste
all'esperimento non si rende conto che una montatura, ma chi lo esegue, se ha una preparazione
scientifica, sa bene che si tratta di una mistificazione.
Recentemente un'organizzazione sanitaria ha stimato (fantasticato) che le sigarette provocano tot
migliaia di morti all'anno. Tale cifra (o "fantacifra") viene citata dagli antifumo come un dato
accertato, anche se in origine era stato fornito come presunto.
Gli antifumo parlano di "cumulo di indizi", mentre non fanno altro che ripetere e magnificare le
vecchie "statistiche". Non possiedono un solo indizio nuovo che abbia qualche valore.
Qualsiasi medico si permetta di contestare le loro fantasiose asserzioni viene stigmatizzato come
"ciarlatano", ma vi pu essere "ciarlataneria" peggiore di quella dei nemici del fumo?
Tre dei capisaldi su cui poggiano le accuse contro il fumo sono stati dimostrati falsi. In primo
luogo, sono stati demoliti i dati statistici di Doll e Hill. stato dimostrato che causa principale di
cancro ai polmoni negli ultimi vent'anni sono i prodotti industriali cancerogeni, compresa la
radioattivit. Se agli intervistati fosse stato chiesto quale lavoro facevano, sarebbe risultato evidente
che era l'ambiente di lavoro, e non il fumo, a dover essere chiamato in causa e ci saremmo
risparmiati tutte queste insulsaggini.
La relazione sui cani da caccia stata completamente screditata dagli scienziati.
Un altro puntello, su cui la propaganda contro il fumo continua ostinatamente a battere, il
terroristico concetto di "fumo passivo", la cui falsit stata denunciata in maniera pressoch
unanime dagli scienziati di tutti i paesi.
Se, al di l del polverone sollevato dagli antifumo, la gente venisse a conoscenza di tutti questi fatti,
la campagna crollerebbe di colpo.
Harcourt Kitchin fa notare che la maggior parte della gente, medici compresi, accetta la propaganda
contro il fumo senza conoscenza diretta degli studi e delle ricerche; quindi non al corrente di tutte
le contraddizioni e le omissioni che contengono, ma solo dei loro risultati fondati sul vuoto.
La fraudolenza della pubblicit contro il fumo arriva a livelli tali che, se si trattasse di
organizzazioni private, sarebbero perseguite dalle legge. Dall'altro lato, le tanto odiate industrie
produttrici di sigarette non possono essere accusate di fare una pubblicit falsa: l'unica cosa falsa
sono gli ammonimenti sui pericoli del fumo che sono obbligate a stampare sui pacchetti di sigarette.
Gli uomini politici, non essendo medici, devono fidarsi dell'integrit dei loro consiglieri scientifici.
Dovrebbero chiedersi se siano stati del tutto onesti nel fornire la loro consulenza o se non siano stati
guidati da opinioni preconcette o dai loro pregiudizi personali. Dovrebbero andar molto cauti nel
difendere ulteriori restrizioni o faranno una ben magra figura quando la falsit della pubblicit
contro il fumo sar di dominio pubblico.
Di fronte ai loro continui inganni c' da chiedersi se sia possibile credere una sola parola. Di una
cosa si pu essere sicuri al cento per cento: tutto quello che viene pubblicato dagli antifumo falso.
Se vi piace scommettere, andate sul sicuro: come puntare sul cavallo vincente.

CAPITOLO QUINDICESIMO
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IL FUMO PASSIVO
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MOLTO RUMORE PER NULLA
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Ancora prima di smascherare la falsit della teoria del cancro polmonare da fumo, mi sembra
urgente ridimensionare le paure del "fumo passivo", detto anche "fumo involontario" o "di seconda
mano". Si tratta di un concetto del tutto infondato sul quale i fanatici nemici del fumo fanno
affidamento per ottenere consensi e far s che il fumo venga proibito su treni, autobus e dovunque.
Se si potesse dimostrare e io credo che sia facile che si tratta di una pura assurdit, non sarebbe pi
possibile appellarsi ai pericoli per la salute per bandire il fumo dai luoghi pubblici. (Gli intelligenti
inglesi non sono caduti nel tranello e a Londra ancora permesso fumare su treni e autobus.)
Alla domanda: che prove ci sono? non si pu che rispondere: non ve ne sono affatto. Tutto ebbe
inizio all'improvviso, quando un ex capo dei servizi sanitari americani, un funzionario statale,
dichiar pubblicamente che respirare il fumo in una stanza o su un treno o in qualsiasi altro luogo
dove vi siano dei fumatori ha effetti dannosi per la salute. Sfidato a fornire le prove, dovette battere
velocemente in ritirata e ammettere che non ce n'erano e che l'unica cosa che si poteva dire che era
"sgradevole". Ma l'OMS fece propria la dichiarazione e pubblic un rapporto che sosteneva la
pericolosit del fumo passivo. Si trattava di pure supposizioni o pii desideri, che poi quello che ci
si deve aspettare dai gente che lavora per un'organizzazione superata come le Nazioni Unite.
\
RIFIUTO UNANIME
\
Molti scienziati di fama internazionale hanno dimostrato, con esperimenti scientifici, che si tratta di
una fantasia totalmente priva di basi. Il professor H. Shievelbein dell'Universit di Monaco, che
stato membro della commissione di esperti dell'OMS su fumo e salute, svolse un'indagine accurata e
afferm che non vi erano prove che il fumo passivo recasse danni alla salute. Il professor Aviado,
dell'Universit di Pennsylvania, ha dichiarato: "Misurazioni compiute dei livelli di monossido di
carbonio in luoghi chiusi e della quantit di nicotina assorbita dai fumatori, ci permettono di
concludere che respirare fumo nei luoghi pubblici non costituisce un rischio per i non fumatori". Il
professor Klosterkotter, dell'Universit di Essen, ha dichiarato che "assolutamente impossibile"
che il fumo passivo danneggi la salute. I professori Hinds e First di Harvard hanno condotto vari
esperimenti e dichiarato (1975) che il presunto rischio era "fuori questione". Il dottor P. Harke nel
1970 comp il seguente esperimento: una stanza di metri 7,60 per 9, alta 2,40 venne riempita col
fumo prodotto da 150 sigarette consumate meccanicamente. Le concentrazioni misurate di
monossido di carbonio risultarono non perniciose.
Tra gli scienziati che hanno demistificato l'assunto, citer i professori S. Hyden, F. Epstein, O. Gsell
e E. Winter.
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LA STORIELLA DEL MONOSSIDO DI CARBONIO
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necessario ricordare che il monossido di carbonio (co), sul quale soprattutto si fa affidamento per
suscitare timore, si trova comunemente nell'aria. Qualsiasi processo di combustione produce co, per
esempio i gas di scarico delle automobili, i fal di spazzatura, gli inceneritori, i fornelli da cucina.
Numerosi scienziati affermano che il fumo di sigaretta una fonte del tutto trascurabile di
monossido di carbonio, al confronto di altre fonti naturali o artificiali. E tuttavia esso viene agitato
come spauracchio dagli antifumo.
Il dottor Helmut Wakeham ha scritto su "Preventive Medicine" (dicembre 1977) che il monossido
di carbonio contenuto nel fumo di tabacco che si diffonde nell'ambiente non rappresenta un rischio
per la salute poich infinitesimale. D poi la descrizione di un esperimento "al limite": 21 persone
vengono chiuse in una stanza di metri 3,70 per 4,50, alta metri 2,40. Sigillata la stanza, viene

immesso il fumo di 80 sigarette e 2 sigari per la durata di oltre un'ora. Perfino in tali condizioni
anormali, il tasso di monossido di carbonio contenuto nel sangue raggiunse solo il 2,6%,
significativamente pi basso del 4% raccomandato dall'OMS.
L. S. Jaffe pubblic sugli "Annals of New York Academy of Sciences" del 1970 i risultati di
ricerche da lui compiute, che mettevano in evidenza che la quantit di co prodotta dal fumo di
sigaretta, rispetto al co totale contenuto nell'atmosfera, talmente trascurabile da non poter essere
neppure espressa in percentuale. Inoltre, il "Times" di Los Angeles ha pubblicato la notizia che gli
abitanti della citt vengono sommersi ogni giorno da 9000 tonnellate di monossido di carbonio
prodotto dalle industrie.
C. P. Yaglou nel 1955 comp un esperimento in cui venivano fumate 24 sigarette all'ora in una
stanza di metri 4,80 per 3, alta 2,70. Risult che la concentrazione di monossido di carbonio
nell'aria era troppo bassa per danneggiare chi non fumava, per quanto la stanza fosse piena di fumo
azzurrognolo (e bisogna tener presente che impossibile produrre quella quantit di fumo in
condizioni normali).
R. E. Eckhardt e la sua quipe sottoposero (come riferiscono su "Archives of Environmental
Health", 1972) per due anni delle scimmie a un livello di monossido di carbonio superiore da due a
sette volte a quello di sicurezza (stabilito dall'Environmental Protection Agency statunitense). Non
furono trovate differenze significative rispetto alle scimmie di controllo.
La Societ germanica per la medicina industriale trov che il danno del fumo passivo non era stato
riconosciuto e concludeva che non era giustificato proibire di fumare nei posti di lavoro. Un
simposio internazionale patrocinato dalla Bavarian Academy of Industrial and Social Medicine
giunse a conclusioni simili.
Il dottor Ragnar Rylander, un ricercatore svedese, ha affermato: "La maggioranza della popolazione
probabilmente molto meno esposta al fumo di tabacco diffuso nell'ambiente che non all'aria
inquinata delle zone industriali".
A un'udienza congressuale, il dottor E. Fisher, docente di patologia all'Universit di Pittsburg,
testimoni che prova di mancanza di informazione scientifica sostenere che il fumo di tabacco
nell'atmosfera provochi dei rischi per la salute.
Il dottor H. Langston, ex presidente dell'American association for thoracic surgery, testimoni che
non vi nessuna evidenza a sostegno dell'accusa di effetti dannosi per la salute. da parte del fumo
passivo.
interessante far notare che perfino il famoso dottor Doll ha espresso l'opinione che non provato
che il fumo di tabacco nell'atmosfera sia causa di malattie nei non fumatori. Venendo dall'uomo le
cui relazioni diedero il via a tutti i timori nei confronti del fumo, veramente degno di nota.
Nel 1978 fu data grande pubblicit al resoconto di un esperimento compiuto da Aronow (su dieci
pazienti soltanto, si noti bene) da cui risultava che il fumo del tabacco causava dolore cardiaco in
pazienti con preesistenti malattie al cuore. Il professor Fisher critic l'esperimento in una udienza
del Congresso perch "non era stato condotto secondo criteri scientifici". Uno specialista del torace
di Los Angeles, il dottor A. Niden, defin "discutibile" il rapporto. Il dottor S. Knoebel, un eminente
ricercatore, dichiar che non accertato che il fumo di tabacco nell'atmosfera agisca
sfavorevolmente sui malati di cuore.
In risposta all'affermazione che il fumo passivo provochi affezioni polmonari, gli scienziati
Schmelz, Hoffman e Wynder hanno concluso che esso non aumenta il rischio per queste malattie,
come venne confermato anche da Garfinkel dell'American Cancer Society.
L'affermazione che i bambini hanno la salute pregiudicata dal fumo dei genitori stata
categoricamente respinta da molti scienziati inclusi i ricercatori della Johns Hopkins University.
Lebowitz e altri dell'Universit dell'Arizona svolsero un'indagine su 1655 famiglie e non trovarono
alcuna correlazione.
Kerrebjin, dopo cinque anni di studio sui bambini, concluse: "I genitori che fumano e quelli che non
fumano hanno circa la stessa percentuale di bambini con affezioni respiratorie. Il numero di
sigarette fumate non ha alcuna influenza sul sistema respiratorio dei loro bambini".

Dopo uno studio su 376 famiglie con 816 bambini, Bouhuys, che contrario al fumo, ammise che il
fumo dei genitori non causava affezioni polmonari nei bambini o in altri membri della famiglia.
E evidente che suscitare timori per la salute dei bambini solo un modo piuttosto vigliacco per
ottenere consensi giocando sui sentimenti dei genitori. Tali timori sono stati dimostrati privi di
fondamento.
Persone che non fumano dicono di manifestare sintomi che, secondo l'opinione di alcuni scienziati,
sono dovuti pi alla collera di vedere qualcuno che fuma che al fumo in se stesso.
Rummel e colleghi svolsero un'indagine su un campione di studenti universitari. Dopo alcune
domande sul loro atteggiamento verso il fumo, furono esposti al fumo. Fu trovato che quelli cui non
piaceva il fumo avevano un ritmo cardiaco pi veloce dopo l'esposizione.
L'esperienza della Western Airlines dimostra come i fattori psicologici giochino un ruolo
importante. Esperimenti sull'areazione avevano dimostrato che il modo migliore per non esporre al
fumo le persone che non fumavano era di mettere i fumatori da un lato del corridoio e i non
fumatori dall'altro. Quando si tent di mettere in atto questa misura, i non fumatori si lagnarono.
Sembra che a uno che non fuma basti soltanto vedere qualcuno che fuma per sentirne l'odore. La
compagnia aerea dovette abbandonare il sistema, sebbene tutte le verifiche avessero dimostrato che
in questo modo l'aria risultava meno inquinata.
Alcuni scienziati hanno commentato che le eventuali limitazioni al fumo vanno giustificate col
disturbo che pu provocare e non con i danni fisici. Il "British Medical Journal" nel 1978 specific
che qualunque divieto del fumo "deve essere basato su considerazioni di preferenza piuttosto che su
gravi rischi accertati per la salute".
Rendendosi conto che lo spauracchio della salute non ha funzionato, gli antifumo hanno lanciato
una crociata per far s che il fumo divenisse socialmente inaccettabile e per promuovere
un'immagine sfavorevole del fumatore e del fumo. Questo, in un certo senso, equivale ad ammettere
che non c' alcuna prova valida che il fumo passivo sia un pericolo per la salute.
Molto significativo il rapporto del 1977 del Royal College of Physicians, che evidenzi l'assurdit
della guerra scatenata contro il fumo passivo, perch "non c' chiara evidenza del danno alla salute
derivante dalla normale esposizione al fumo altrui nei luoghi pubblici".
A un'udienza del Congresso del 1978 diciotto scienziati misero in evidenza che il fumo passivo non
pu causare alcun danno.
Non voglio annoiare il lettore con i numerosi nomi dei ben noti scienziati che hanno parlato contro
questa mostruosa bugia, sono troppi per poterli elencare qui, ma sono tutti registrati.
Riveste un certo interesse che le seguenti organizzazioni abbiano clamorosamente fallito nella
ricerca di validi indizi di danni arrecati dal fumo passivo ai non fumatori: l'US Health Service, la
US Federal Aviation Administration, la US Interstate Commerce Commission e un gran numero di
riviste mediche inclusi "Lancet", il "Journal of the New England Medical Association",
"Environmental Research" e "Environmental Medicine".
In un interessante rapporto proveniente dalla Germania si legge che un tribunale, nel respingere la
richiesta di proibire il fumo in certe aree, disse: "L'opinione predominante della scienza medica
che non esistano prove che ci sia rischio per la salute a causa del fumo passivo" (Nordrhein
Westfalen Administrative Court, 1981).
Alcuni medici antifumo con un certo senso di responsabilit hanno ammesso l'inesistenza di danni
fisici, per esempio il dottor R. Stallones dell'American Committee on Smoking and Health e il
dottor J. Rhoads, presidente dell'American Cancer Society. Perfino il dottor E.C. Hammond, decano
della Cancer Society il cui lavoro stato usato ampiamente dagli antifumo, ha affermato: "Non vi
il minimo indizio che un non fumatore possa essere colpito dal cancro per il fumo di "seconda
mano", mentre vi sono moltissimi indizi che indicano che addirittura impossibile. Dire che il fumo
passivo pu causare il cancro disonesto". Potrebbe esserci qualcosa di pi schietto?
L'ASH un'organizzazione antifumo molto forte, tuttavia perfino il suo gruppo di esperti ammise
nel 1973 che "il fumo passivo non rappresenta un pericolo significativo per la salute dei non
fumatori tranne in condizioni abnormi, in locali privi di aerazione come quelli usati durante gli
esperimenti".

Nel suo pi recente rapporto (1979), costato molti milioni di dollari, il Surgeon Generai statunitense
aveva l'opportunit di alimentare l'allarmismo nei confronti del fumo passivo, ma, di fronte
all'opposizione unanime del mondo scientifico, saggiamente lasci correre. Su questo punto, io ho
fatto il nome di moltissimi scienziati, nel rapporto ne vengono citati pi di ottanta (nessuna delle
loro ricerche fornisce prove plausibili sulla pericolosit del fumo passivo) ma, tranne un paio, non
coincidono con quelli da me elencati. Forse perch al Surgeon Generai non sono noti studiosi come
Schievelbein, Aviado e gli altri? O forse perch le loro ricerche non sono confacenti al suo
rapporto? Lo lascio decidere al lettore.
Ignorino, o vogliano ignorare, tutti questi rapporti, i fanatici antifumo stanno ancora tentando di far
introdurre dei divieti sulla base del conclamato pericolo del fumo passivo e sebbene sia stato
dimostrato pi e pi volte che assolutamente falso, insistono perversamente e con indicibile
disonest. Sanno bene che devono fare cos perch l'arma pi potente del loro arsenale, pi
potente della paura del fumo, dal momento che spaventare i fumatori non ha avuto neanche
lontanamente un successo pari a quello ottenuto spaventando i non fumatori. E lo hanno ottenuto
con le menzogne che hanno suscitato paura e isterismo, con l'odio per i fumatori che uccidono con
il fumo passivo. La gente spaventata gira con distintivi con su scritto: "Il tuo fumo mi sta
uccidendo".
I fautori della campagna vanno intorno strillando "aria pura". Ma dov' l'aria pura oggi? Nelle citt
l'aria satura di agenti di inquinamento di tutti i generi. Perfino lontano dalle citt non lo si pu
sfuggire.
Riguardo al fumo passivo, un'altra rivendicazione assolutamente infondata che alcuni sono
allergici al fumo di tabacco. Gli scienziati ci dicono che tale allergia non esiste. Ai giorni nostri
diffusa l'abitudine di usare il termine "allergia" per indicare che qualcosa d fastidio, il che vorrebbe
dire che affermare che si allergici alla propria moglie o viceversa scientifico. L'ultimo rapporto
del Surgeon Generai degli Stati Uniti stabilisce: "L'esistenza di un'allergia al fumo del tabacco non
provata".
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LEVATA DI SCUDI
\
Gli aeroplani sono tra i primi nella lista degli obiettivi degli antifumo fanatici. L'amministrazione
federale dell'aeronautica degli Stati Uniti ha recentemente misurato il livello di monossido di
carbonio negli aerei e ha trovato che era molto pi basso di quello di Una citt. Tale "bassissimo"
livello veniva spiegato col frequente ricambio dell'aria all'interno con l'aria che entra volando a
velocit di crociera. La principale obiezione al fumo sugli aerei l'odore del tabacco. Sicuramente,
in un'et in cui l'uomo arrivato sulla luna,. un modo per risolvere questo inconveniente potrebbe
essere trovato, ma evidentemente non sembra molto urgente: molto pi facile imporre proibizioni
ai fumatori.
L'amministrazione dell'aeronautica ha avuto la sorpresa di constatare quanto pochi fossero i
passeggeri che si lagnavano del fumo. Un passeggero su 100? un passeggero su 1000? No. La
risposta : uno su 250.000. Eppure, si arresa a questa piccolissima ma rumorosa minoranza, e ha
introdotto delle restrizioni irragionevoli.
Insistendo nelle loro richieste monomaniache, i fanatici antifumo vogliono arrivare alla proibizione
totale, la separazione non sufficiente. L'ex sindaco di Sydney, un ex fumatore convertito, esort i
non fumatori a occupare tutti i sedili riservati ai fumatori.
Quattro sono le possibili giustificazioni per il divieto:
1) danno ai non fumatori;
2) danno ai fumatori stessi;
3) avversione per l'odore del fumo di tabacco;
4) rischi d'incendio.
Ho gi dimostrato che il punto 1 una bugia. Per il punto 2, ritengo che questo libro dimostri a
sufficienza che non esiste. E anche se fosse vero, perch il Grande Fratello dovrebbe interferire se
qualcuno vuole correre il rischio? Non un eccedere i limiti per un paese che si proclama libero?

Quanto al punto 3, se qualcuno trova sgradevole l'odore, i compartimenti separati sono la soluzione.
Hanno funzionato bene in tutti questi anni. Un'adeguata aerazione tutto ci di cui v' bisogno. La
maggior parte di quelli che si lamentano per l'odore non fanno altro che immaginare che li disturbi,
la continua propaganda ha ingigantito fuor di misura ci che prima notavano a malapena. Non sono
forse infastiditi da altri odori? Quello del tabacco non potrebbe essere uno fra i tanti profumi a buon
mercato, odori corporei, alito cattivo, e molti altri? Probabilmente un fumatore emette meno agenti
portatori di malattia di un non fumatore.
Il punto 4 pi che altro un comodo spauracchio. Molti credono a torto che le sigarette siano causa
di incendi. Io ho parlato con i capi dei vigili del fuoco di vari paesi e tutti mi hanno detto che in
realt relativamente raro che un incendio sia causato da una sigaretta. Le cifre ufficiali per tutti gli
incendi danno il fumo come causa sospetta (si noti bene) solo nell' l % dei casi.
Gli attivisti della campagna non perdono mai un'occasione. Come si erano infiltrati nei mezzi
d'informazione, si sono ora infiltrati nelle compagnie di assicurazione e stanno facendo pressioni
perch supermercati e altre aziende espongano cartelli che vietano il fumo. Se si lasciasse cadere un
mozzicone acceso in un supermarket, che cosa potrebbe succedere? Io non ho mai visto rifiuti o
altro materiale infiammabile sui pavimenti, e questi non sono certo di legno: come potrebbe
propagarsi un incendio? Se un cliente su due gettasse un mozzicone acceso sul pavimento, dubito
che si verificherebbe un incendio. Quando a uno di questi crociati, che stava facendo una campagna
per chiedere una legge contro il fumo negli ascensori, feci notare che il rischio d'incendio era quasi
infinitesimale (oggi sono fatti con materiali non infiammabili), egli ribatt: "Se succedesse anche
soltanto una volta su un milione sarebbe una ragione sufficiente per proibire il fumo". E suppongo
che si ritenesse una persona ragionevole. Poich i pochi incendi causati da sigarette sono provocati
soprattutto da persone ubriache che si addormentano con la sigaretta accesa, come pu la
proibizione del fumo ridurre gli incendi nei supermercati? In realt, gli attivisti antifumo nelle
compagnie di assicurazione non si preoccupano degli incendi, quello che essi vogliono limitare o
abolire il fumo. Qualunque pretesto aiuta.
La battaglia disperata per diffondere l'assurdit del fumo passivo sembrava ormai condannata al
ridicolo. Respinta da tanti scienziati, ne avevano bisogno pi che mai per spaventare la gente. Un
collega recentemente mi disse: "Saranno costretti a tirar fuori qualcosa che gli procuri grossi titoli
sulla stampa mondiale altrimenti la campagna affonder, e non dubito che lo faranno. Ricorda le
mie parole".
Non molto tempo dopo la sua previsione si avver. I giornali di tutto il mondo riportarono a
caratteri cubitali la notizia che alcuni medici californiani sostenevano, sulla base di indagini, che i
non fumatori che erano stati esposti al fumo di tabacco nell'ambiente di lavoro per venti o pi anni,
presentavano funzionalit ridotta delle piccole vie aeree polmonari rispetto ai non fumatori che non
erano stati esposti al fumo per lo stesso periodo di tempo. Ci in contraddizione con i ripetuti
esperimenti compiuti da ricercatori indipendenti, al cui lavoro non fu fatta la stessa pubblicit del
rapporto californiano. Quale migliore esempio del controllo che gli antifumo esercitano sui mezzi
d'informazione?
Al rapporto fu dedicato un editoriale scritto dal dottor Charles Lenfant del National heart institute
che contiene questa sorprendente dichiarazione: "Oggi nessuno dubita che il fumo abbia gravi
conseguenze sulla salute". Non gli giunta notizia delle opinioni del sempre crescente numero di
scienziati che negano che il fumo faccia male? Non conosce il professor Burch o il professor
Schievelbein e molti altri? O ha voluto deliberatamente insultare questi famosi scienziati
definendoli "nessuno"? E tuttavia egli ha la buona grazia di ammettere che non esiste alcuna prova
che la riduzione della capacit respiratoria citata nel rapporto "abbia qualche conseguenza
fisiologica o clinica". In altre parole, anche se la scoperta corrispondesse al vero, cosa significa?
Molti fisiologi mettono in evidenza che esperimenti sulla capacit respiratoria, condotti come quello
californiano, non sono attendibili, perch in gran parte dipendono da quanto il soggetto preso in
esame si sente disposto a collaborare; in altri termini il soggetto pu respirare. pi o meno come
vuole. Il rapporto in gran parte basato sulle nostre vecchie amiche "statistiche" e ci si potrebbe
anche chiedere come furono selezionati i volontari. Erano semplicemente non fumatori oppure

individui che odiavano attivamente il fumo, ben felici di aiutare la causa? Le reazioni degli
scienziati coprono un ampio arco che va dalle accuse di mistificazione all'incredulit.
degno di nota che il capo del gruppo di ricerca fosse un ben noto "falco", che ebbe un ruolo
rilevante nel fallito referendum californiano per la limitazione del fumo.
Il rapporto californiano venne criticato duramente da un gran numero di scienziati inclusi Aldkoffer
e la sua quipe, A. Freeman, C. Uber e il professor Aviado. Freeman specific che le metodiche
dell'esperimento non erano tali da soddisfare gli standard richiesti dalla American thoracic society e
il professor Aviado molto acutamente domand dove mai, in questi tempi, avessero trovato le
persone adatte a formare il gruppo di controllo, persone cio che non fossero state esposte al fumo
del tabacco sul posto di lavoro per ben vent'anni.
Poco tempo dopo, la stampa mondiale diede con grande risalto la notizia che T. Hirayama, un
ricercatore giapponese, aveva svolto un'indagine da cui risultava che le vedove dei fumatori
presentavano una incidenza due volte maggiore di cancro polmonare. Anche questa asserzione
venne accolta con incredulit nel mondo scientifico (non si deve dimenticare che il Giappone un
caso particolare, con un tasso elevato di cancro di origine radioattiva). Venne inoltre smentita
addirittura dalla American Cancer Society, che certamente non indebolirebbe le accuse contro il
fumo senza valide ragioni.
L'epidemiologo Lawrence Garfinkel, della Cancer Society, studi i dati raccolti durante oltre dodici
anni su 176.739 donne non fumatrici e trov che quelle sposate con fumatori non correvano rischio
maggiore di morire di cancro polmonare di quelle sposate con non fumatori.
Il rapporto giapponese fu sottoposto a una revisione accurata da parte di tre noti studiosi di statistica
statunitensi, che misero in luce errori nell'analisi dei dati di Hirayama: ancora una volta le
"statistiche" si mostrarono inaffidabili. Tra gli scienziati che hanno attaccato il rapporto vi sono
Takashi Sugimura (capo del dipartimento di Hirayama), C. Tsokos, N. Mantel, G. Lehnert, E.
McDonald, Grundman e la sua quipe, T. Sterling, D. Schmahl, Clark e la sua quipe, e M. Rutsch.
Sugimura afferma recisamente: "Impossibile". Tsokos mette in evidenza gli errori matematici, e
cos Mantel. Rutsch sostiene che i dati prodotti sono insufficienti a convalidare le conclusioni.
Secondo Lehnert: "Il ragionamento che sta dietro l'analisi assolutamente incomprensibile". Di
fronte a queste dure critiche, Hirayama se ne usc con la sbalorditiva dichiarazione che le mogli dei
fumatori giapponesi presentavano un'alta percentuale di morte per suicidio "perch non potevano
tollerare che i loro mariti fumassero".
Ci che mi preme sottolineare che gli antifumo ottennero la pubblicit che volevano, e sebbene i
risultati siano stati screditati, la maggior parte della gente non verr a saperlo. Dimostrando il pi
totale disprezzo per l'intelligenza del pubblico, continueranno a usare questo rapporto proprio come
hanno fatto con le screditate statistiche sul fumo e lampanti assurdit come quella dei "cani
fumatori".
Persino uno scienziato come Garfinkel ha dichiarato: "Servirsi dello studio di Hirayama per cercar
di ottenere provvedimenti che limitino il fumo non serve la causa della credibilit scientifica, n
facilita la ricerca della verit". Ma la pi chiara presa di posizione, che liquida la questione del fumo
passivo, forse quella contenuta nell'ultimo rapporto del Surgeon Generai americano: "Non
fumatori sani esposti al fumo di sigaretta non presentano risposte fisiologiche oppure del tutto
trascurabili. Qualora vi sia risposta, probabilmente dovuta a fattori psicologici" (in altre parole,
tutta immaginazione). Credo che niente potrebbe essere pi chiaro di questa ammissione del
Surgeon Generai, che contro il fumo. Tutto il problema si risolve in questo: se il fumo non fa male
a un fumatore, ed chiaramente cos, com' possibile che il fumo passivo faccia male a un non
fumatore?

CAPITOLO SEDICESIMO
\
LO SPAURACCHIO DEI DANNI CARDIACI
\
ANCORA UNA VOLTA NESSUNA PROVA
\
Di fronte all'ormai sicuro fallimento dell'allarmismo sul cancro polmonare, gli antifumo ebbero
l'astuta pensata di imbastire qualcos'altro per prepararsi al momento in cui la teoria del cancro da
fumo sarebbe stata messa completamente fuori gioco ed escogitarono l'accusa che il fumo provoca
affezioni cardiache. Abbandonata la nave del cancro che sta colando a picco, si stanno lanciando nel
campo delle malattie del cuore, che sar certo pi fruttuoso perch si tratta di malattie molto pi
comuni. Ma, come per il cancro ai polmoni, non hanno neppure un briciolo di prova valida.
Nel rapporto del 1962 del Surgeon Generai degli Stati Uniti si legge: "Sebbene il ruolo causale del
fumo nella mortalit per affezioni alle coronarie non sia provato, la commissione considera pi
prudente accettarlo come tale". Cio ammettono che non provato e che lo accettano soltanto. Non
tipico del loro modo di procedere?
In Svizzera sono stati rilevati dei dati che hanno fatto fare un passo indietro ai nemici del fumo: fra
il 1951 e il 1976 la percentuale delle malattie cardiache diminuita del 13% per gli uomini e del
40% per le donne. Parallelamente, la vendita di sigarette rimasta costante.
Le gravi accuse formulate dalle varie fondazioni per le ricerche sulle malattie cardiache sono
risultate, per la maggior parte, pure e semplici "stime" o "fantastime". Chiunque pu fare una stima.
Con tutta facilit si potrebbe stimare che 100.000 persone sono morte perch hanno smesso di
fumare. La campagna contro il fumo basata interamente sulle statistiche, tuttavia stato messo in
evidenza che i dati dei vari studi mostrano inesplicabili variazioni e sono spesso cos contrastanti fra
loro, che sorprende che possano essere presi sul serio. Per esempio, il tanto citato Framingham
Study dimostr che i non fumatori erano pi soggetti alle malattie delle coronarie di quanto non lo
fossero gli ex fumatori. Ci vuoi forse dire che meno rischioso fumare e poi smettere, piuttosto
che non fumare affatto?
Due ricercatori assai noti, i dottori Rose e Hamilton, svolsero un'indagine sugli effetti della
diminuzione del fumo sulle malattie del cuore. Sul "Journal of Epidemiological Community Health
(1976) riferirono: "E sconcertante che non si sia verificata la minima riduzione della mortalit
totale". A dire il vero, durante il loro studio, la mortalit fu pi alta fra coloro che erano stati
convinti a smettere di fumare che fra coloro che avevano continuato.
\
I MEDICI CHE HANNO SMESSO DI FUMARE NON SONO PI SANI
\
Recentemente stato sostenuto che tra i medici che hanno smesso di fumare il tasso di mortalit per
malattie coronariche ha registrato un grosso calo. Ci ha suscitato molta impressione ma, e non ci
sorprende, stato dimostrato in netto contrasto con i fatti. Il professor Cari Selzer, della Harvard
University School of Public Health, ha asserito che le indagini svolte non hanno, rivelato variazioni
consistenti nel consumo di sigarette, tali da spiegare la mortalit per malattie cardiache. Infatti una
riduzione del 50% del fumo tra i medici inglesi non ha portato alcun cambiamento nel tasso di
mortalit. Egli conclude facendo notare che nessun agente nel fumo delle sigarette stato
dimostrato essere causa della malattia coronarica.
Sull'"Internal Medicine News" di febbraio 1978 il dottor Henry I. Russek rileva che l'et media e il
numero dei decessi per affezioni alle coronarie fra i medici sono gli stessi nel 1975 e nel 1955.
Pertanto, smettendo di fumare, non hanno evitato il rischio di attacchi alle coronarie e forse, se
avessero continuato a fumare, non ci sarebbe stato un numero cos alto di alcoolizzati, drogati e
suicidi nella professione.
Numerosi specialisti considerano le patologie cardiache, cos come il cancro polmonare, un caso di
malattia familiare. Read e i suoi collaboratori pubblicarono ("Lancet", 5 febbraio 1977) i risultati di
uno studio che mettevano in luce che la percentuale di malattie cardiache era pi alta negli uomini i

cui parenti ne erano stati affetti. Il dottor Joan Slack ("Lancet", 2 dicembre 1977) rilev che per gli
uomini il rischio aumentava di 5,2 volte rispetto a quello della popolazione generale se un parente
maschio di primo grado era morto di malattia cardiaca. Secondo una recente teoria le affezioni alle
coronarie sono causate da virus. Esperimenti compiuti in America sugli animali hanno
definitivamente collegato i virus con questa patologia. Sar interessante seguirne gli ulteriori
sviluppi, perch potrebbe derivarne un radicale cambiamento di prospettiva.
Secondo alcuni specialisti, il gruppo sanguigno ha un ruolo importante nelle malattie di cuore.
Kesteloot e collaboratori ("Lancet", 2 aprile 1977) trovarono che le persone con gruppo sanguigno
A e AB avevano una mortalit del 28% superiore a quelle con gruppo B e O.
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LO STRESS CAUSA PRINCIPALE
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Il ruolo dello stress, tuttavia, sembra essere il pi importante. risaputo che viene colpito da questa
malattia uno speciale tipo di persona che stato definito "soggetto a stress". Quando una persona
sotto stress, il suo organismo libera quantit eccessive di una sostanza chiamata epinefrina o
adrenalina. Normalmente, tale eccedenza viene rapidamente messa in circolo ed eliminata. Ma se lo
stress continua per lunghi periodi; la sostanza si accumula e interferisce con la regolazione del
colesterolo, che ritenuto giochi un importante ruolo nelle malattie coronariche. Questi soggetti a
stress, denominati di Tipo A, secondo Rosenman e Friedman ("Medical Clinics of North America",
marzo 1974) sono individui aggressivi, ambiziosi e competitivi, assorbiti dal lavoro e preoccupati
delle scadenze, sempre impazienti: in altre parole, l'uomo d'affari, o l'impiegato iperattivo che tutti
ben conosciamo. Il suo opposto, la persona tranquilla che se la prende con calma, stato definito
Tipo B. Rosenman e Friedman riportano dati molto interessanti sul confronto del tasso di mortalit
per malattie di cuore nel Tipo A e nel Tipo B. Il rapporto 13,2 a 5,9, cio il Tipo A presenta circa
il doppio di casi mortali del Tipo B. Poich lo stress a causare la morte, sostenere che il fumo
provoca gli attacchi di cuore, cui il Tipo A soggetto, del tutto assurdo. Persone di questo genere
fumano per allentare la tensione e cos facendo molti si salvano. E sorprendente constatare quanti
siano ancora vivi grazie al fumo e quanti invece siano morti per aver smesso di fumare, avendo dato
retta alla propaganda terroristica contro il fumo. Ho visto cos tante persone smettere di fumare ed
essere colpite da infarti con esito letale, da considerarlo ormai un fatto comunissimo.
risaputo che chi smette di fumare di solito diventa obeso.
Alcuni medici sostengono che si tratta di una obesit temporanea, ma io ho trovato che nella
maggior parte dei casi permanente. Le persone in sovrappeso sono notoriamente soggette a
ipertensione e ad arteriosclerosi, con conseguenti infarti e colpi apoplettici la cui responsabilit, in
molti casi, potrebbe essere attribuita con fondate ragioni ai fautori della lotta contro il fumo. Anche
se alcuni fumatori sono colpiti da malattie di cuore, gli antifumo hanno evitato di mettere in luce le
correlazioni reali.
Il professor Sterling ("Medical Journal of Australia", 15 ottobre 1977) afferma che chi fuma soffre
meno di malattie cardiache e riporta i dati di uno studio del National center for health studies
(1967):
mai fumato
uomini
donne

4,6%
5,5%

1/2 pacchetto
al giorno
3,2%
2,0%

da 1/2 a 1 pacchetto al giorno


3,4%
2,2%

La fonte governativa: ("US Public Health Service Publication", n. 1000, serie 10, n. 34).
Una indagine del 1967 del governo degli Stati Uniti (National center for health statistics) dimostr
che chi fumava pi di 10 sigarette al giorno godeva di standard di salute complessivamente migliori
dei non fumatori e che le donne fumatrici si ammalavano di malattie cardiache e di ipertensione due
volte meno delle non fumatrici.
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PI TABACCO, MENO MALATTIE CARDIACHE


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In Jugoslavia, dove la gente fuma molto di pi che negli Stati Uniti, le malattie cardiache sono
soltanto il 25%. Dati analoghi sono riscontrabili in molti altri paesi.
Il professor Aviado ha rilevato che la percentuale di catrame e di nicotina contenuta nelle sigarette
filippine da 200 a 500 volte pi alta di quella delle sigarette statunitensi, ma il tasso di malattie
cardiache soltanto il 4% di quello degli Stati Uniti.
In Giappone, negli ultimi anni, si avuto un grande aumento nel fumo, ma il tasso delle malattie
cardiache diminuito del 25%. All'inverso, in Finlandia, a seguito di una grande diminuzione del
fumo, il tasso di mortalit per malattie di cuore ha registrato un sensibile aumento. T.H. Welborn e
colleghi nel 1969 condussero uno studio su 2410 adulti in una comunit australiana: non fu trovato
nessun collegamento significativo tra il fumo e le malattie di cuore.
Nel 1968 il Legal Medicine Institute di Santiago del Cile, analizz i dati registrati di 1400 autopsie:
non fu evidenziata nessuna correlazione significativa fra le sigarette e le malattie cardiache.
Nel 1970 in Svezia fu svolta, sulla base di statistiche ufficiali, un'indagine sui gemelli monozigotici
per accertare se avesse vissuto pi a lungo il gemello che fumava o quello che non fumava. Risult
che non c'era differenza. Uno studio analogo in Danimarca arriv a risultati identici.
Il dottor Ancel Keys, dell'Universit del Minnesota, fece uno studio comparativo delle ricerche
negli Stati Uniti e in altri sei paesi e rifer che, con la sola eccezione degli Stati Uniti, non veniva
istituita nessuna correlazione tra le statistiche sul fumo e le malattie cardiache. Cos'altro ci si
potrebbe aspettare, dal momento che la vita negli Stati Uniti una corsa insensata, con la gente
sottoposta a livelli di tensione e di stress sempre maggiori. Il "Lancet" (2 febbraio 1976),
commentando questi risultati, rilev che l'incidenza delle malattie coronariche tendenzialmente
collegata al colesterolo sierico: pi alto il colesterolo, come negli Stati Uniti, pi alta l'incidenza
della malattia.
Il dottor Carl Selzer, riferendosi allo studio di Keys, disse: "A meno che queste discordanze sui dati
vengano smentite o corrette, l'attuale convinzione che il fumo sia il principale fattore di rischio nelle
malattie coronariche pu diventare un grosso errore della nostra epoca".
Negli ultimi dieci anni la mortalit per malattie coronariche diminuita notevolmente, nelle donne
pi che negli uomini. Parallelamente, i governi sono preoccupati perch, sempre negli ultimi dieci
anni, le donne fumano di pi. Appare chiaro, pertanto, che l'incremento del fumo non ha nulla a che
fare con le malattie coronariche.
Il professor Gerald H. Phillips, del Roosevelt Hospital di New York, afferma che uno squilibrio
negli ormoni sessuali pu essere causa delle malattie coronariche. Le sue ricerche mostrano un
livello insolitamente alto di ormone sessuale negli uomini che avevano avuto attacchi di cuore. Il
dottor Campbell Moses, ex direttore dell'American heart association, commentando questo dato,
disse: "Ci costringer a rivedere globalmente il settore delle malattie cardiache".
Tra gli eminenti medici scienziati che hanno pubblicamente confutato o respinto l'accusa che il
fumo sia causa di malattie cardiache vi sono: il dottor William Evans, Cardiac department, London
Hospital; il dottor Campbell Moses, American heart association; il dottor Ronald Okum, direttore
della Clinical pathology, Los Angeles; i cardiologi americani E. e S.R. Corday; il professor R.
Burch, Universit di Leeds; il professor H. Schievelbein, German heart centre.
Secondo il dottor Evans, "L'accusa che il fumo sia causa di malattie cardiache completamente
infondata". I dottori Corday, riferendosi al presunto rischio di affezioni alle coronarie nelle donne,
scrissero sull"American Journal of Cardiology" (febbraio 1975): "Non stata fornita alcuna prova
che dimostri che le sigarette sono aterogeniche (causa di malattia delle arterie) e noi mettiamo in
dubbio che il tabacco provochi realmente un aumento del rischio".
Il professor Schievelbein, dopo aver condotto una vasta ricerca di laboratorio su conigli cui era stata
somministrata una quantit di nicotina pari a quella di sei pacchetti di sigarette al giorno, disse
(1977): "La nicotina pu essere benefica per i fumatori. Non causa .attacchi di cuore (...) Non ha
effetto di costrizione sui vasi coronarici n porta all'infarto cardiaco". A questi, sensazionali risultati

non venne fatta molta pubblicit sui mezzi di informazione, ma facile immaginare i titoli cubitali
che avrebbero avuto se fosse stato il contrario.
Recentementesono stati pubblicati su "Lancet" del 10 ottobre 1981 i risultati di ricerche condotte da
Wald e la sua quipe che dimostrano in maniera definitiva che la nicotina non danneggia il cuore.
Fu rilevato che i fumatori di pipa assumono una quantit di nicotina superiore ai fumatori di
sigarette e, poich generalmente riconosciuto che i fumatori di pipa non corrono rischi eccessivi di
malattie coronariche, improbabile che la nicotina causi malattie di cuore ai fumatori di sigarette.
Il dottor Hans Selye dichiar alla commissione governativa canadese sulla salute (1969) che il
danno pi grave rappresentato dal fatto che la paura del fumo genera un atteggiamento condriaco
diffuso riguardo alle malattie cardiache.
Nel 1977 l'American heart association ha rilasciato la seguente ammissione: "Non ci sono ancora
note le cause delle affezioni coronariche".
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LO SPAURACCHIO DELLE MALATTIE DELLE ARTERIE
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Da qualche tempo gli antifumo agitano un nuovo spauracchio: le malattie delle arterie, spesso
chiamate "claudicatio". Fanno circolare fotografie strazianti di persone a cui si sono dovute
amputare le gambe "a causa del fumo" e se ne servono per spaventare la gente. Ma ancora una volta
si tratta di pure e semplici fandonie. Le affezioni delle arterie degli arti sono virtualmente identiche
alle malattie cardiovascolari, dal momento che le alterazioni coronariche non sono altro che
alterazioni delle arterie della parete cardiaca. Pertanto, quanto siamo andati dicendo sul fumo e le
malattie di cuore si applica anche a queste manifestazioni della malattia.
I chirurghi del sistema vascolare incolpano il fumo, ancora pi ostinatamente che nel caso del
cancro ai polmoni. Eppure, non solo non esiste alcuna prova, ma neppure un indizio valido. Tutto
nacque in seguito alla falsa scoperta annunciata da Astrup e colleghi, che resero pubblica l'erronea
conclusione che il monossido di carbonio contenuto nel fumo di sigaretta provoca delle placche
sulle pareti delle arterie. Ma gli stessi esperimenti, fatti da altri ricercatori, portarono a risultati
diversi e lo stesso Astrup ha ammesso che non si potuto dimostrare che il monossido di carbonio
ha effetti tossici sulle arterie. Ho gi detto pi volte che cose di questo genere non sono infrequenti
nel campo della ricerca scientifica e, a quanto pare, nel caso del fumo sono comunissime.
Se realmente il monossido di carbonio avesse gli effetti di cui viene accusato,, tutti coloro che sono
esposti a concentrazioni elevate di co, come ad esempio gli operai che lavorano su ponti o in
gallerie con un continuo passaggio di automobili in spazi limitati, presenterebbero un'alta
percentuale di malattie delle arterie, ma gli studiosi che hanno fatto indagini su tali gruppi non
hanno rilevato niente di simile.
Sul "British Medical Journal" (marzo 1973, 533) comparsa un'interessante relazione di Pollock,
confermata in seguito da altri ricercatori, che dimostra che dopo un intervento chirurgico i non
fumatori corrono un rischio pi elevato di trombosi (embolo nei vasi sanguigni). Per evitare questa
complicazione spesso letale, sarebbe cosa saggia fumare.
piuttosto singolare che i medici in tutto il mondo usino l'acido nicotinico per la cura delle malattie
delle arterie, mentre alcuni medici ritengono che il fumo ne sia la causa.
Io sono certo che il fumo, dal momento che mantiene elastici i muscoli delle pareti vasali, esercita
un'azione di prevenzione delle alterazioni arteriosclerotiche che accompagnano le malattie
cardiache, l'ipertensione, gli infarti, come stato dimostrato anche dalle ricerche di Cooke e di altri
che ho citato. Sui 20.000 campioni esaminati, venne infatti trovato che i fumatori avevano la
pressione arteriosa pi bassa dei non fumatori.
Nella maggior parte dei casi in cui si era reso necessario amputare le gambe per la presenza di gravi
alterazioni delle arterie e che io stesso ho avuto modo di vedere si trattava di pazienti affetti da
diabete, che una causa accertata dell'arteriosclerosi. Quante volte stata data la colpa al fumo
anzich al diabete? Un mio amico diabetico, che conosco da quarant'anni e che in vita sua non ha
mai fumato, ha avuto questa complicazione: si adir molto quando i medici non vollero credere che

non fumava.
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ENFISEMA DA FUMO: UN'ALTRA ASSURDIT
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stato fatto un tentativo per chiamare in causa il fumo anche per l'enfisema, ma si risolto in un
nulla di fatto. Nel 1968 l'Institute of Allergie and Infection inform il governo americano che la
causa o le cause dell'enfisema non sono conosciute. Il professor Joseph P. Wyatt dell'Universit di
Manitoba ha escluso che il fumo possa essere una causa. Sempre nel 1968, l'"American Review of
Respiratory Diseases" rifer che un ricercatore aveva trovato enfisema in 16 su 20 casi di autopsia
polmonare. Un altro ricercatore, che svolse la stessa indagine, ne rilev solo 6 casi.
Nel 1967, il Public Health Service americano dichiar al Congresso: "L'incapacit di formulare
diagnosi differenziale tra bronchiti croniche ed enfisema ha danneggiato la scienza medica".
Nonostante la confusione e la mancanza di solide evidenze, gli antifumo hanno messo l'enfisema
nella lista dei loro spauracchi.
Per riassumere: accertato che le persone pi esposte agli attacchi di cuore sono quelle che nascono
con caratteristiche che predispongono allo stress o che saranno soggette a stress in una fase pi
avanzata della vita; il colesterolo considerato tuttora da molti medici il fattore causale pi
importante; non esiste la minima prova che il fumo abbia un ruolo causale di qualsivoglia
importanza, anzi, sembra piuttosto che possa prevenire gli attacchi, come dimostrato dal numero
di persone che smettono di fumare e hanno all'improvviso un infarto letale.
Non passa giorno senza che qualche medico zelante tiri fuori una nuova malattia da attribuire al
fumo. Tra poco l'intero repertorio delle malattie conosciute sar esaurito. Non hanno ancora
accusato il fumo di provocare il ginocchio della lavandaia o i calli, ma. chi pu dirlo? Non sarebbe
meno fantasioso che attribuirgli la responsabilit delle malattie cardiache o del cancro ai polmoni.

CAPITOLO DICIASSETTESIMO
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SPAVENTARE LE DONNE
\
BERSAGLIO PI FACILE?
\
Applicando la loro tattica caratteristica del "mettere paura" gli antifumo si sono dati da fare per
impaurire le donne in modo da indurle a smettere di fumare.
Negli ultimi dieci anni si avuto un aumento consistente della presenza delle donne nei luoghi di
lavoro prima riservati agli uomini, specie in campo industriale. Gli scienziati avevano previsto che
l'esposizione ai numerosi agenti cancerogeni diffusi nei luoghi di lavoro avrebbe avuto come
conseguenza un notevole incremento nella incidenza delle varie forme di cancro, e in particolare del
cancro polmonare. Statistiche di fonte governativa hanno confermato tali previsioni. Gli agenti
cancerogeni dei .luoghi di lavoro hanno compiuto la loro opera letale, ma, sorprendentemente, il
Surgeon Generai americano ha usato questi dati ampiamente previsti per sostenere che si avuta
una grande incidenza di cancro polmonare nelle donne... a causa del fumo!
Come al solito, non c' la minima prova a sostegno di queste conclusioni. Ci si potrebbe chiedere
per quale motivo le statistiche non sono state compilate tenendo conto del tipo di industria, di
lavorazione e del luogo di residenza delle donne esaminate. Se fosse stato fatto, la connessione fra i
vari tipi di cancro e il luogo di lavoro sarebbe risultata chiaramente.
Una delle pi azzardate e infondate asserzioni dei crociati antifumo che le donne fumatrici che
usano contraccettivi orali corrono un rischio maggiore di contrarre malattie delle coronarie. Sulla
base di un'indagine piuttosto limitata, svolta da alcuni medici generici in Inghilterra, venne
sostenuto che le donne che prendono la pillola sono pi esposte alle malattie di cuore. Scienziati
dell'Universit del Kentucky che lo hanno sottoposto a revisione lo accusano di "discutibile
precisione". Nel 1979 il dottor Christopher Tietze, un importante studioso di statistica, annunci che
esperimenti condotti in ventuno paesi provavano che la pretesa correlazione largamente esagerata.
Il dottor Mark Belsey e colleghi, dell'OMS, fecero una ricerca analoga e non riuscirono a trovare
alcuna connessione e ci molto significativo provenendo dall'OMS che contro il fumo.
Persino il dottor V. Beral, che fu uno dei primi ad asserire un legame fra pillola e malattie di cuore,
scrisse su "Lancet" (13 novembre 1976) che l'insorgenza di affezioni cardiache nelle donne che
prendono la pillola indipendente dal fumo.
Su "Lancet" (22 ottobre 1977), il professor Burch dichiar categoricamente che fumo e pillola
anticoncezionale non aumentano il rischio per le donne.
Il "Pharmaceutical Journal" del 15 settembre 1979 riport i risultati di alcune ricerche condotte su
donne svizzere, in un periodo in cui fumavano di pi e usavano i contraccettivi orali, che avevano
messo in luce una caduta del 40% nel tasso di mortalit per malattie cardiache.
Il Dipartimento per la sanit degli Stati Uniti nel 1978 stamp per la pubblicazione un rapporto
preparato da un proprio esperto, il dottor R.T. Ravenbold, che dimostrava che i contraccettivi orali
non producono condizioni favorevoli alle malattie cardiache nelle donne. Metteva in discussione lo
studio inglese e lo definiva un "fiume di dichiarazioni allarmistiche". Sosteneva che non c'era alcun
rischio significativo, e che le probabilit di morte sono assai pi elevate se una donna rimane
gravida che se prende la pillola. Questo interessante rapporto non risult gradito a qualche
funzionario del Dipartimento che detestava il fumo e fu deciso di metterlo a tacere. Le 26.000 copie
gi stampate furono mandate al macero e alle donne fu impedito di leggerlo.
Evidentemente, era solo un altro tentativo per terrorizzare le donne, che dimostra quanto poco gli
antifumo si preoccupino del fatto che esse, impaurite dagli effetti della pillola, affrontino
gravidanze non desiderate con gravi rischi di aborto e di morte o di complicazioni croniche.
Chi contro la pillola per motivi dottrinali ha tratto vantaggio dai timori cos suscitati e si
aggregato al carrozzone della banda antifumo.
La Food and drug administration degli Stati Uniti ha reso obbligatoria, per le aziende farmaceutiche
produttrici di pillole contraccettive, la segnalazione sulle confezioni che il fumo una

controindicazione per l'uso. Senza nessuna prova, o con indizi esilissimi, con indecorosa
precipitazione il governo ha creato un fait accompli, ben sapendo che, una volta imposto, qualsiasi
controllo produce conseguenze dannose. Ma ogni cosa aiuta nella guerra dello spavento.
Quattro noti studiosi di statistica, Thomas A. Budne, Jean D. Gibbons, Marvin A. Kastenbaum e
Gertrude M. Cox, dissero a un'udienza congressuale che le argomentazioni su cui la Food and drug
administration si era basata per mettere in guardia le donne sui pericoli del fumo in relazione alla
pillola sono statisticamente e scientificamente deboli. L'udienza era stata richiesta dal deputato L.H.
Fountain che dichiar che le prove che avevano ispirato i provvedimenti della FDA erano
inconcludenti, di discutibile fondatezza e non scientificamente valide.
I medici consigliano alle donne che fumano di usare altri contraccettivi tra cui lo IUD (spirale
intrauterina), ma secondo l'opinione di molti lo IUD, essendo inserito nell'utero, causa cancro
dell'utero o infezioni croniche, e per di pi, ben lungi dall'essere un metodo totalmente sicuro, non
compie realmente un'azione di contraccezione, poich il concepimento avviene ugualmente e lo
IUD provoca un aborto precoce. Le donne che usano la spirale intrauterina possono avere parecchi
aborti all'anno.
Dopo aver riesaminato venti anni di ricerche sulla pillola, lo scienziato americano Howard Ory, del
Center for diseases control, afferma che i benefici della pillola superano qualunque rischio: dagli
studi compiuti risulta che essa riduce l'incidenza di artrite, le cisti ovariche, i noduli al seno, le
carenze di ferro e alcune forme di cancro.
"Modern Medicine", ottobre 1981, riferisce di un'indagine da cui risulta che l'uso della pillola
combinata ha diminuito del 50% le probabilit di insorgenza di alcune forme di cancro.
Friedman e la sua quipe compirono uno studio (The Kaiser Permanent Study) su 16.000 donne
nell'arco di dieci anni e conclusero che i rischi derivanti dall'uso della pillola erano irrilevanti.
Quanto pi screditati sono gli argomenti su cui far leva, tanto pi sfacciato diventa il commercio
della paura. Io stesso ho rilevato che la maggior parte dei medici che sostengono che le donne che
fumano non dovrebbero prendere la pillola, sono anche contrari al controllo delle nascite in
qualsiasi forma. E paradossale che chi pi accanitamente contro l'aborto si opponga altrettanto
decisamente all'uso della pillola.
Il professor Harvey Carey dell'Universit di New South Wales, una autorit di fama mondiale sulla
pillola, la definisce il contraccettivo pi sicuro ed efficace.
Le donne vengono spaventate dai medici con la prospettiva di gravi interventi chirurgici per
l'asportazione dell'utero e la legatura delle salpingi. Altri suggeriscono di usare l'antica e
notoriamente malsicura capsula vaginale, gelatine spermicide o addirittura i preservativi. Non c' da
sorprendersi che tante delle loro pazienti vadano incontro a gravidanze indesiderate.
Una scrittrice americana, Anne Dufferin, scrive: "Poich tutte le loro accuse campate in aria hanno
fallito lo scopo, i crociati ora stanno tentando di colpire le donne dove pensano siano pi
vulnerabili, minacciando pericoli per i loro bambini, la loro bellezza e, s, anche la loro vita
sessuale". Terroristicamente gli antifumo sostengono che il fumo fa nascere bambini con
malformazioni, fa venire le rughe e diminuisce l'attivit sessuale.
Diffondere la paura che i bambini delle donne che fumano possano avere delle malformazioni
veramente una cosa da vigliacchi, tanto pi che non esiste nessuna prova valida. In tanti anni di
professione ho aiutato a venire alla luce innumerevoli bambini sia di madri che fumavano sia di
madri che non fumavano e non ho mai trovato differenze di sorta nella salute dei neonati. Inoltre, so
bene che per una donna incinta una sigaretta pub essere la cosa che desidera di pi.
Alcuni medici hanno sostenuto che i bambini nati da donne che fumano sono pi piccoli. Anche se i
loro dati fossero attendibili, si spiegherebbero col fatto che spesso le donne che fumano
appartengono allo strato operaio: risaputo che i bambini di famiglie con pi elevate condizioni
socioeconomiche sono pi grossi alla nascita e comunque il peso dei neonati non ha nessuna
importanza. In base alla mia esperienza, i neonati pi piccoli di solito crescono pi robusti di quelli
che alla nascita pesano di pi, ma sono sicuro che il fumo non ha nulla a che fare con il peso.

L'eminente studioso di statistica Yerushalmy, che esegui ampi studi sulle malformazioni congenite
(1964), non riusc a trovare alcuna connessione con l'abitudine al fumo delle madri. Nel 1968
Mulcahy e Knaggs riferirono risultati analoghi.
Il "British Medical Journal" del 21 luglio 1979 diede notizia di una straordinaria scoperta fatta da
tre scienziati della National School of Medicine del Galles: su 67.000 gravidanze studiate, fu
rilevato che l'incidenza dei difetti congeniti era identica nei neonati di madri che fumavano e di
madri che non fumavano.
Sono stati eseguiti molti studi per accertare l'eventuale responsabilit del fumo nelle malformazioni
congenite dei neonati, ma neppure gli studi pi importanti hanno prodotto risultati che la
confermassero. Per esempio, Alberman e i suoi colleghi hanno addirittura trovato meno anormalit
nei casi di madri fumatrici al confronto con madri non fumatrici. Persino nel rapporto del 1979 del
Surgeon Generai si ammette che "non c' evidenza convincente che il fumo della madre aumenti
l'incidenza delle malformazioni congenite".
E stato anche sostenuto che il fumo pu causare aborti spontanei, ma altrettanto infondato. Un
editoriale comparso recentemente sul "British Medical Journal" sottolinea che non stata accertata
nessuna relazione. E solo un altro spauracchio agitato per spaventare le donne.
Gli avversari del fumo pretendono che i figli delle donne fumatrici presentino deficienze nello
sviluppo fisico e mentale, ma non deve sorprendere che sia stato dimostrato trattarsi di una falsit.
Ricercatori del Johns Hopkins Hospital tennero in osservazione per alcuni anni figli di madri
fumatrici e riferirono: "Non stata rilevata nessuna differenza significativa nel funzionamento sia
fisico che intellettuale".
Il dottor Richard Naeye, che condanna il fumo, ammette che i dati del Perinatal Project americano
non forniscono "alcuna evidenza che il fumo abbia effetti permanenti sulla crescita o sullo sviluppo
del bambino o sul suo rendimento scolastico".
Gli antifumo continuano a evocare lo spettro del peso ridotto dei neonati di madri che fumano,
nonostante che il dottor Richard Hickey abbia fatto un'accurata revisione di tutte le ricerche
compiute e abbia concluso che la validit dell'ipotesi sulla responsabilit del fumo suscita seri
dubbi.
Il dottor Yerushalmy studi la cosiddetta associazione fra mortalit perinatale e fumo. Trov che
molte ricerche mettevano in luce che il basso peso alla nascita dei neonati di madri fumatrici era
compensato da un tasso inferiore di morbilit e mortalit perinatale rispetto ai neonati con lo stesso
peso di madri che non fumavano.
Yerushalmy svolse indagini anche su un vasto campione di madri che avevano incominciato a
fumare dopo parti precedenti: i bambini nati quando le madri non fumavano presentavano alla
nascita un peso uguale a quello dei bambini delle stesse madri nati dopo che avevano incominciato
a fumare.
Il dottor Bea Van den Berg, direttore del Child Health and Development Studies, dell'Universit di
California, in una udienza congressuale del 1982 afferm che le indagini svolte su 15.000 donne
avevano accertato che le donne che fumavano non presentavano aumento del rischio di aborto, di
parti di feto morto n di malformazioni congenite.
Johnstone e Inglis ("British Medical Journal", 14 settembre 1974) rilevarono che le sorelle di donne
che avevano partorito bambini di basso peso, tendenzialmente partorivano bambini di basso peso.
Sembrerebbe quindi trattarsi di una caratteristica che si presenta nei membri della stessa famiglia.
In un rapporto del 1973 del Public Health Services americano si asseriva che i neonati di basso peso
di madri non fumatrici presentavano un tasso di mortalit considerevolmente pi alto rispetto a
quelli le cui madri fumavano. M.S. Barbieri ("Journal of Pediatrics", agosto 1976) rifer che i
neonati di basso peso crescevano pi in fretta.
Sembra che agli antifumo sfugga proprio il punto pi importante, e cio che quasi tutte le ricerche
hanno dimostrato che i bambini di basso peso nati da donne che fumavano durante la gravidanza
sono pi sani di quelli delle non fumatrici.
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SQUALLIDO ATTACCO
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Sui tanto vantati pericoli per la bellezza posso portare la mia esperienza personale: alcune delle pi
belle donne di mezza et che ho conosciuto erano fumatrici. E ci dovuto al fatto che il fumo
attenua l'ansia e le preoccupazioni che sono ben note cause d'invecchiamento nelle donne.
I risultati di uno studio controllato di Allen e colleghi, riferiti sul "Journal of Medical Association"
(27 agosto 1973), dimostrarono che l'esposizione al sole, e non il fumo, la causa delle precoci
"zampe di gallina".
Il "Journal of Sex Research" (1975) pubblica il resoconto di una ricerca basata sull'esame di 41
studi, e asserisce che le risultanze non sono sufficienti a sostenere l'ipotesi che il fumo diminuisca
l'attivit sessuale. Mi meraviglierebbe se fosse risultato il contrario, giacch milioni di persone
trovano che la aumenta.
Nel diciannovesimo secolo, riformatori ed evangelisti tuonavano contro il tabacco accusandolo di
provocare impotenza. Contemporaneamente, altri sostenevano che provocava sovreccitazione
sessuale. Ma i vaneggiamenti di oggi sono forse diversi?
Recentemente Douglas May, dell'Universit di Manchester, discusse su "Lancet" i cosiddetti rischi
della pillola per le donne che fumano. Egli disse che, anche se si ipotizzasse che quanto viene
affermato valido, la differenza nella percentuale di rischio delle fumatrici rispetto alle non
fumatrici sarebbe infinitesimale. Afferma inoltre: " deplorevole che cos pochi giornalisti e
sorprendentemente che cos pochi epidemiologi abbiano una visione razionale della situazione. Ma
le notizie "che scottano" faranno sempre svaporare la fredda ragione".

CAPITOLO DICIOTTESIMO
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IL CANCRO, MALATTIA PROFESSIONALE
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"Il fumo uccide i lavoratori o il lavoro a uccidere i fumatori? si chiede il professor Sterling ed
proprio una domanda centrata e quanto mai pertinente, visti i fatti recenti.
Politics of Cancer di Samuel Epstein, docente di medicina occupazionale ed ambientale
all'Universit dell'Illinois un'opera che getta nuova luce sul ruolo del luogo di lavoro nell'eziologia
del cancro, e dimostra quanto poco invece vi sia implicato il fumo. II professor Epstein non pu
essere stigmatizzato come fautore del fumo, perch personalmente contrario. Egli mette in
evidenza che numerosissimi scienziati sono concordi nel ritenere che il 6090% dei casi di cancro ha
cause ambientali; asserisce inoltre che non si pu attribuire al fumo la responsabilit dell'aumento
del cancro polmonare. E un'affermazione di grande importanza e un duro colpo per i nemici del
fumo. Sostiene che sono stati gli industriali a gettare la colpa sul fumo per eludere le proprie
responsabilit (e quale enorme aiuto hanno ricevuto dalla classe medica!) e che una delle ragioni
per cui il governo e i cittadini hanno impiegato tanto tempo a rendersi conto del ruolo dell'industria
chimica stata la deliberata distruzione, distorsione e soppressione di informazioni messa in opera
dalle principali industrie coinvolte. Sottolinea che i pi importanti studi epidemiologici sul fumo
non hanno tenuto nel debito conto la storia occupazionale dei campioni esaminati.
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IL CANCRO POLMONARE AUMENTA TRA t NON FUMATORI
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Epstein dichiara che oggi viene riconosciuto che l'incidenza di cancro polmonare nei non fumatori
raddoppiata rispetto a vent'anni fa e ci si rende conto sempre di pi che il ruolo del tabacco stato
ampiamente sopravvalutato.
Una relazione di Joseph Califano, ministro della sanit, del settembre 1978, ammette che negli Stati
Uniti quasi la met dei casi di cancro (e molti eminenti studiosi accusano le sue cifre di essere
troppo basse) provocata dalla esposizione nel luogo di lavoro ad agenti cancerogeni chimici, in
particolare amianto, arsenico, benzina, cromo, nichel, e derivati del petrolio. Per la relazione non
tiene conto dei casi mortali di cancro provocati dalla diffusione di questi agenti cancerogeni
nell'ambiente, il cui aumento si verificato principalmente nelle zone in cui sono ubicate industrie
petrolchimiche, chimiche, di sostanze non ferrose, arsenali, cartiere. stato provato che l'aria nelle
zone circostanti presenta concentrazioni di agenti cancerogeni pari a quelle all'interno degli
stabilimenti stessi e ci in conseguenza dei fumi scaricati attraverso le ciminiere, di dispersioni o
infiltrazioni che causano quello che Epstein definisce "cancro sociale". Fa rilevare che il New
Jersey, che altamente industrializzato, ha il 64% di cancro polmonare pi del Wyoming.
Funeste previsioni. Negli ultimi quaranta-cinquant'anni sono state sintetizzate numerose nuove
sostanze chimiche o meglio petrolchimiche, usate per gli antiparassitari e prodotti chimici
industriali. Nel 1940 gli Stati Uniti ne producevano circa 500.000 tonnellate all'anno, nel 1975
erano salite a circa 150 miliardi di tonnellate. Poich si tratta di sostanze cancerogene, Epstein
afferma che tra venti o trent'anni l'incidenza del cancro salir da 1 caso su 5 a 1 caso su 3, se non
addirittura a 1 su 2. Una persona senza cancro sar una vera rarit.
Dove va a finire il denaro? Gli Stati Uniti spendono ogni anno un miliardo di dollari per il National
Cancer Institute, ma Epstein sostiene che soltanto una piccolissima percentuale va alla prevenzione
del cancro. Gli sforzi del governo per regolamentare i cancerogeni chimici sono stati ostacolati da
difficolt legislative e da speciali comitati che hanno tentato di porre dei freni ai poteri regolari
nello svolgimento delle loro funzioni. L'industria, con le sue vastissime risorse, la sua enorme
capacit di manipolare il processo di formazione dell'informazione, i suoi numerosi gruppi di
pressione, la sua abilit nel manovrare e influenzare le decisioni del Congresso e i poteri regolari, il
controllo che esercita sui mass media, lascia la gente indifesa di fronte a questo grande pericolo.
Gigantesco inganno. L'industria ha sviluppato un eccezionale controllo sui processi di
informazione. Ci troviamo di fronte, dice Epstein, al singolare paradosso per cui i poteri che

dovrebbero formulare le norme per l'industria agiscono sulla base dell'informazione prodotta e
interpretata, ovviamente in tutta segretezza, da quella stessa industria che devono regolamentare.
Nel suo libro fornisce dettagliatamente, facendo il nome delle industrie, una vasta serie di esempi
che dimostrano che certe industrie hanno sviluppato efficaci strategie per ingannare la gente, il
Congresso e i vari poteri e distorcono, manipolano e "accidentalmente" distruggono le informazioni
non compatibili con i loro interessi. (E da notare che Epstein asserisce che questo "cancro"
eliminatile.)
Epstein definisce la manipolazione di dati un reato equivalente all'omicidio. Pertanto la legge
dovrebbe perseguire con tutti i mezzi a propria disposizione i professionisti direttamente o
indirettamente coinvolti in atti di omissione o commissione da cui derivano pregiudizi alla salute o
la morte.
chiaro perch sia importante per l'industria incolpare il fumo per il cancro ai polmoni e non sono
necessari grandi sforzi di immaginazione per capire dove le organizzazioni contro il fumo trovino i
fondi per le loro allarmistiche campagne pubblicitarie.
I lavoratori truffati. Una fonte cosiddetta competente, spesso citata, fornisce cifre esatte sul numero
di malattie dell'apparato respiratorio che si pretendono causate dal fumo. Nel 1972, un rapporto al
Congresso segnalava che il 95% dei casi di cancro polmonare era da attribuire al fumo, senza
tuttavia produrre nessuna prova scientifica a sostegno di tale valutazione. Siamo ben lontani dalla
opinione attualmente pi diffusa che la maggior parte dei cancri ai polmoni causata da fattori
ambientali e non dal fumo. Tuttavia, nelle cause per risarcimento danni ai lavoratori, i tribunali si
uniformano evidentemente all'ormai superata fonte "competente": a un lavoratore che fuma (o che
si pensa fumasse) non viene riconosciuto alcun risarcimento. Quante migliaia di lavoratori sono
stati danneggiati da questa screditata ciarlataneria?
Secondo il professor Sterling, nonostante che una dozzina di recenti indagini epidemiologiche sul
cancro polmonare fra i lavoratori abbiano accertato che il fumo non una causa "fondamentale"
(per alcuni ricercatori non neppure una causa "favorente"), la passata abitudine al fumo del
lavoratore gioca ancora un ruolo di primo piano nella determinazione dell'entit dell'indennizzo e
spesso la vedova e i figli non ottengono nulla. Evidentemente le organizzazioni sindacali hanno
fallito nell'intento di eliminare questa ingiustizia, non essendo riuscite a dimostrare che il fumo
viene usato per deviare l'attenzione dalle conseguenze delle sostanze tossiche presenti nei luoghi di
lavoro o nell'ambiente.
Su "The australian" del 5 agosto 1981, il dottor J.R. Johnstone, uno scienziato australiano, cos
commenta questa opinione preconcetta: "La morte per cancro polmonare viene considerata come
una prova che il defunto era un fumatore" e cita il caso di Joe Louis, il pugile, che dopo la morte
venne accusato di essere un cripto-fumatore.
Un recente studio (1978) del governativo National Institute of Environmental Health Services
statunitense d le seguenti stime dei lavoratori esposti ai cancerogeni polmonari:
agente cancerogeno
amianto
arsenico
cadmio
cromo
nichel
cloruro di vinile (pvc)
derivati del. petrolio

n. di lavoratori
1.600.000
1.500.000
1.400.000
1.500.000
1.400.000
2.200.000
3.900.000

David P. Roll, direttore dell'Institute, ha dichiarato: "Ritengo che tali stime non possano essere
messe in discussione". Eppure, di fronte a tante prove schiaccianti, Joseph Califano e i suoi seguaci

che odiano il fumo continuano a definirlo il nemico numero uno della salute. Potrebbe sembrare
comico, se non avesse effetti tragici.
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L'AMIANTO VA ELIMINATO
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La sostanza che eguaglia la radioattivit per le sue conseguenze mortali l'amianto. L'ultimo studio
compiuto dal governo degli Stati Uniti sul cancro (1978, National Institute of Environmental and
Occupational Health) dichiara che l'amianto la sostanza pi altamente cancerogena presente nelle
lavorazioni industriali e stima che il 17% del 20% annuale di casi di cancro polmonare dovuto
all'amianto.
talmente letale che una sola particella di polvere introdotta col respiro e depositata nel tessuto
polmonare sufficiente a causare il cancro dopo un periodo di latenza di circa vent'anni. Ma non
soltanto chi lavora direttamente con l'amianto esposto al rischio; infatti esso viene usato come
isolante termico negli edifici, sia nelle strutture esterne che interne e lo si trova quasi dovunque,
comprese le scuole. Si diffonde in particelle microscopiche quasi invisibili, cosicch praticamente
tutti vi sono esposti.
Per i suoi effetti letali il professor Samuel Epstein insiste affinch l'amianto venga completamente
eliminato e non ne venga pi fatto uso.
Califano ha annunciato che si prevede che i 5 milioni di americani, che durante la seconda guerra
mondiale hanno lavorato negli arsenali e sono stati esposti alla polvere di amianto, saranno colpiti
da cancro. Ha inoltre informato che si prevedono 50.000 casi mortali di cancro all'anno.
Da molti anni stato riconosciuto che l'amianto letale ma le industrie che lo usano sono riuscite a
far passare la cosa sotto silenzio. Fin dal 1918 le compagnie di assicurazione lo ritenevano
pericoloso e rifiutavano di assicurare chi lavorava a contatto con tale sostanza.
Hammond e Selikoff, che hanno compiuto le pi importanti ricerche sugli effetti dell'amianto sui
lavoratori, nel 1975 resero noti dei dati da cui risultava che vi era stato un incremento di cancro
polmonare tra i lavoratori dell'amianto ma "solo tra quelli che fumavano". Ammettevano peraltro
che i non fumatori sono colpiti dalle varie forme di cancro pi dei fumatori e che la particolare
variet di cancro polmonare nota come mesotelioma si presenta nei non fumatori con una frequenza
doppia.
Il professor Sterling critic duramente l'asserzione che il cancro ai polmoni era aumentato solo tra i
lavoratori che fumavano e ne mise in risalto un elemento peculiare. Sugger l'ovvia interpretazione
che il medico (indottrinato), a conoscenza del fatto che il lavoratore che sta visitando fuma, porr
diagnosi di cancro polmonare primario, mentre nel caso di un lavoratore che non fuma far un pi
accurato esame delle possibili cause. Sempre grazie alla radicata convinzione che il fumo la causa
del cancro polmonare, ai non fumatori viene diagnosticato un cancro primario in qualsiasi altro
organo ma non ai polmoni in linea con l'opinione prevalente.
Mi sembra interessante notare che Selikoff pare aver cambiato il suo punto di vista. Infatti, nel
1976, sulla "Revue Franaise des Maladies Respiratoires" ha ammesso che i tre quarti dei cancri
polmonari nei lavoratori dell'amianto sono da attribuirsi a questo agente cancerogeno.
L'affermazione di Hammond che i lavoratori dell'amianto che fumano sono pi soggetti al cancro ai
polmoni stata mandata in pezzi dalle ricerche di Wagoner e di altri, che prender in esame nl
paragrafo che segue.
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LA COMICA STRAMBERIA DEL .SINERGISMO
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Se accorressero altre prove dei passi indietro che la professione medica ha compiuto nella
controversia sul fumo, la nuovissima assurda teoria del "sinergismo" ne fornirebbe a sufficienza.
Ora si ammette che la maggior parte dei casi di cancro polmonare dovuta alla radioattivit,
all'amianto e ad altre sostanze industriali cancerogene (e come si potrebbe negare?), ma si cerca di
sostenere che, sebbene le cause siano queste, tuttavia la gente non ne sarebbe colpita se non
fumasse, perch il fumo ha un ruolo "sinergistico" cio di aiuto. Naturalmente. E neppure questa

volta c' un briciolo di prova. Questo bizzarro concetto ci appare come l'ultima disperata mossa
degli antifumo presi dal panico per puntellare la loro teoria ormai condannata.
Chiunque respiri una particella di amianto, e questa gli si depositi nel tessuto polmonare, ha buone
probabilit di ammalarsi di cancro ai polmoni: che importanza pu avere se fuma o no? Il cancro gli
verr in ogni caso.
Dei cani cui vennero fatte inspirare quantit pressoch infinitesimali di plutonio contrassero cancro
polmonare nel 100% dei casi: poich non si trattava di cani fumatori, non si pu parlare di
"sinergismo".
Wagoner riferisce che tra i minatori delle miniere di uranio indiane si avuto un aumento di cancro
polmonare del 300% e si tratta di un popolo in cui poco diffusa l'abitudine al fumo: come
potrebbe verificarsi il "sinergismo"?
Gli Amish1 si astengono rigorosamente dal fumo per motivi religiosi. Wagoner (Congressional
Record, 1973) ha rilevato una percentuale smisurata di casi di cancro tra i lavoratori Amish
dell'amianto: si potrebbe sostenere che si tratti di "sinergismo"?
Wagoner svolse anche un'indagine sulle donne che lavorano a contatto con l'amianto: oltre il 50%
dei casi di cancro ai polmoni erano donne che non fumavano.
Steli e McGill (1975, "Journal of Laryngology and Otology") hanno riferito che per quanto riguarda
il cancro della laringe nei lavoratori dell'amianto non vi differenza tra fumatori e non fumatori.
Su "Occupational Carcinogens" del 1976 Newman e colleghi riferirono che tra gli operai delle
miniere e delle fonderie di rame vi erano alte percentuali di cancro polmonare e non vi era nessuna
differenza tra fumatori e non fumatori.
Weiss e Boucot (International Conference on Lung Diseases, Montreal, 1975) hanno rilevato una
incidenza di cancro ai polmoni, tra gli addetti a lavorazioni con cloruro di metile, pi alta nei non
fumatori che nei fumatori.
Lundin e colleghi. (National Institute of Occupational Safety and Health, 1971) riferiscono che
l'altissima percentuale di cancro ai polmoni tra i lavoratori dell'uranio non pu essere spiegata col
fatto che si trattava di fumatori.
Williams, Steger e Goldsmith ("Journal of National Cancer Institute", 1977) hanno rilevato
percentuali elevate di cancro polmonare in numerose professioni e hanno fatto notare che tali
percentuali non cambiavano anche se si prendeva in considerazione il fumo.
Di fronte a tutto ci, com' possibile che una persona sana di mente creda nell'assurdit del
"sinergismo"?
\
IL VENTO DEL CAMBIAMENTO
\
Da tutte le ricerche fatte risulta che negli ultimi dieci anni l'incidenza di cancro ai polmoni nei non
fumatori raddoppiata e questo dato ha provocato un notevole cambiamento nel modo di pensare.
Un paio di anni fa un comitato di scienziati fece presente al governo degli Stati Uniti che le cause
prime di cancro polmonare andavano ricercate nei luoghi di lavoro e che la responsabilit del fumo
era stata largamente sopravvalutata. Da allora il sospetto che il fumo non sia il colpevole si
rafforzato. Sempre pi numerosi sono gli scienziati che dichiarano pubblicamente che il fumo
soltanto una causa minore, ammesso che lo si possa considerare tale, e molti sono quelli che
sostengono recisamente che non ha nulla a che fare col cancro ai polmoni.
Un esempio di questo nuovo orientamento del pensiero scientifico l'affermazione fatta
recentemente dal professor Sheldon Sommers, noto patologo americano, membro della New York
Academy of Medicine and Science: "La credenza che il fumo la causa del carcinoma polmonare
non pi condivisa dalla maggior parte degli scienziati". I professori Kothari e Mehta del Bombay
Medical College hanno pubblicato un libro in cui viene dimostrato non solo che il fumo non
provoca cancro polmonare, ma addirittura che impossibile che lo provochi.
I pi importanti scienziati a livello mondiale hanno anche respinto lo spauracchio delle malattie
cardiache. Sempre secondo il professor Sommers: "Solo pochi fanatici mettono il fumo tra le cause

delle affezioni cardiache". Ho gi ricordato che il professor Schievelbein del Cancer Heart Centre
sostiene che il fumo non influisce negativamente sul cuore, anzi pu avere effetti benefici.
In un suo recente editoriale, l'"American heart journal", forse la pubblicazione specialistica pi
quotata nel mondo, afferma: "Le persone che smettono di fumare non riducono il rischio di malattie
cardiache".
Il lettore potrebbe chiedersi perch le organizzazioni per la ricerca sul cancro abbiano una linea
d'azione tanto debole nei confronti di quelle industrie che, con i loro prodotti dai riconosciuti effetti
cancerogeni, sono responsabili di tanta parte dei casi e delle forme di cancro. Ma forse non si
meraviglierebbe se sapesse che molti dei loro fondi provengono proprio da quelle industrie. Oltre a
ci, riveste una certa importanza il fatto che non vogliono perdere la reputazione ammettendo che il
fumo non il colpevole.

CAPITOLO DICIANNOVESIMO
\
LA CENSURA MEDICA
\
Le tradizioni della scienza interrotte. Quei medici che ritengono l'aperta espressione di tutti i punti
di vista su una questione controversa una manifestazione in armonia con le tradizioni della scienza,
si vergogneranno profondamente di appartenere a una professione che si lasciata prostituire dallo
spirito settario dei nemici del fumo che non ammettono la minima osservazione contraria alle loro
idee. Da sempre nel mondo scientifico si riconosce che ogni problema presenta due aspetti e tutte le
idee, non importa quanto contrastanti con le opinioni accettate, sono di norma ben accolte per la
discussione. Ma, nel caso del fumo, fair play e regole di cortesia sono aboliti. Un motivo ,
ovviamente, che l'intera questione profondamente e inestricabilmente intrecciata con lo spirito
puritano (stiamo tornando ai giorni dell'Inquisizione e dei processi alle streghe), ma la ragione
principale che gli antifumo sanno bene di non avere nessuna prova e temono qualsiasi cosa che
possa gettare luce nelle tenebre dell'ignoranza. Esercitare la censura quindi essenziale per loro.
Alle regole e alle consuetudini del dibattito scientifico sono stati sostituiti la disonest e l'inganno
pi totali e chiunque si permetta di mettere in dubbio la "sacra teoria" viene messo a tacere con
insulti. Un medico inglese mi ha raccontato di essere stato ostracizzato dai colleghi e attaccato
duramente nella propria reputazione professionale e personale per aver espresso pubblicamente
opinioni negative sulla teoria del cancro polmonare da fumo. Perfino medici amici suoi voltavano la
testa dall'altra parte quando lo incontravano.
Il ruolo dei mass media. I mezzi di informazione hanno avuto una grande responsabilit nella
diffusione di un atteggiamento oscurantista verso il fumo. Per loro natura, i media sono interessati a
tutto quanto fa notizia e non vi dubbio che la frottola allarmistica che il fumo dannoso faccia
notizia. Purtroppo, la smentita di tale fandonia non considerata allo stesso modo. Quando il
professor Schievelbein annunci che esperimenti di laboratorio da lui condotti portavano a
concludere che il fumo non induce affezioni cardiache e che anzi la nicotina pu avere effetti
benefici, ci pass sotto silenzio sulla stampa americana. I giornali pubblicano un gran numero di
lettere contro il fumo, ma ben poche in difesa. Con un abile lavaggio di cervello gli antifumo sono
riusciti a tirare dalla loro gran parte dei media, come dimostra chiaramente il fatto che tutto ci che
va a loro vantaggio ottiene grossi titoli, mentre non viene pubblicato ci che non vogliono far
sapere alla gente.
Ho gi ricordato che il giornale che aveva pubblicato (a titoli cubitali) la notizia che il leader di
un'organizzazione contro il fumo aveva richiesto la ricompensa di 10.000 dollari, che avevo
promesso a chi fosse stato in grado di provare che il fumo dannoso, non aveva per accettato di
pubblicare la mia smentita, per cui ero stato costretto a fare un affidavit e a farlo uscire su un altro
giornale come annuncio a pagamento.
I mass media svolgono la funzione di censori per la classe medica.
Sulle riviste mediche ho letto numerose lettere che sostenevano che la marijuana non pericolosa
come si pretende e alcune che proponevano di liberalizzare l'uso dell'eroina, ma sono passati molti
anni da quando ne ho letto una che diceva che il fumo non dannoso come viene sostenuto, mentre
le lettere contro il fumo sono tantissime.
L'establishment puritano esercita continue pressioni sui medici per convincerli che loro dovere
professionale dare il buon esempio, evitando che la gente li veda fumare. L'isterismo dei puritani
riguardo al fumo tale che i a peccatucci" privati dei medici, quali trasgressioni sessuali o guida in
stato di ubriachezza, non li indignano nemmeno lontanamente quanto i peccati di fumo.
Ovviamente, quelli che emettono il minimo dubbio sulla "sacra teoria" sono considerati dei paria.
Il dottor P. D. Oldham, a un convegno della British royal statistica) society, dichiar che qualsiasi
considerazione sulla necessit di ulteriori ricerche sul fumo veniva accolta con disprezzo e ostilit.
"Ricordo" disse, "lo spiacevolissimo pranzo ufficiale con vari professori, alla fine del quale fui
condannato all'ostracismo per essere stato tanto sconsiderato da sostenere una cosa del genere."

Un martire della medicina. Non sono certo rari i casi di medici attaccati per aver dissentito dalle
dottrine universalmente accettate, basta pensare a Pasteur, Jenner, Lister e altri. Un esempio di tale
atteggiamento persecutorio il dottor Semmelweiss di Vienna, che fu il primo a studiare la febbre
puerperale che provocava la morte di moltissime donne. In contrasto con l'opinione dominante,
trov che era causata dagli studenti di medicina che visitavano le pazienti senza essersi lavate le
mani dopo aver sezionato cadaveri e trasmettevano loro l'infezione. In seguito all'introduzione
dell'obbligo di disinfettarsi le mani, si ebbe un notevole calo di mortalit. Ma il titolare di cattedra e
i suoi colleghi, accecati dall'ignoranza e dall'invidia, impedirono la sua promozione ad aiuto e
riuscirono a cacciarlo da Vienna.
In tutte le professioni sono diffusi astio e rivalit nei confronti dei dissenzienti, ma in nessuna, a
mio parere, quanto nella professione medica.
Ritorno alla stregoneria. La censura che le pubblicazioni mediche esercitano nei confronti del fumo,
dando molto raramente spazio alle posizioni a favore, ha portato indietro la medicina di centinaia di
anni, ai tempi della stregoneria. Ma sempre pi numerosi sono i medici che esprimono opinioni
contrarie alla teoria, con grande orrore degli antifumo. Vi sono segni rincuoranti che il
cambiamento gi iniziato e i medici che rimangono abbarbicati al "sacro libro" finiranno, come si
dice volgarmente, a uova marce in faccia.

CAPITOLO VENTESIMO
\
MOLTEPLICIT DI CAUSE
\
PROFONDA IGNORANZA
\
Dopo anni di intense ricerche condotte da ingegni brillanti, sebbene alcuni sostengano che si
intravvede un debole chiarore alla fine del tunnel, il cancro rimane un mistero. Pur rappresentando
un pericolo allarmante per la razza umana, non sembra essere molto in alto nella scala di priorit dei
vari governi.
Perch alcuni contraggono il cancro e altri no? Forse per differenze di predisposizione e di
immunizzazione? E risaputo che vi sono individui con una predisposizione maggiore a determinati
disturbi in conseguenza delle loro caratteristiche genetiche, come si verifica, per fare un esempio,
nel caso degli aborigeni australiani e l'alcool. Gli aborigeni sono molto suscettibili agli effetti
dell'alcool, al punto che la loro stessa sopravvivenza come gruppo etnico ne risulta minacciata,
mentre gli europei nel corso di centinaia di anni hanno sviluppato un certo grado di immunizzazione
che viene trasmessa attraverso caratteri ereditari. Forse a certi individui accade lo stesso col cancro.
Molte sono le sostanze imputate di essere cancerogene (cio causa di cancro), troppo numerose per
poterle elencare tutte, perch stata sospettata quasi ogni cosa esistente sotto il sole, compreso il
sole.
Nel 1978, tre importanti enti governativi addetti alla sanit pubblicarono congiuntamente un
documento, preparato da nove scienziati di altissima levatura, che dichiarava le teorie convenzionali
sulle cause del cancro: errate, fondate su ricerche statistiche non adeguate e fonte potenziale di
"grave danno alla salute dei cittadini". Diceva inoltre: "Se le teorie correnti che definiscono il
cancro un processo multicausale sono corrette, sembra probabile che una larga percentuale dei casi
di cancro che sono apparsi "attribuibili" al fumo dovranno essere considerati "attribuibili"
all'amianto, alla radioattivit e/o a fattori occupazionali".
Questo manifesto del governo critico particolarmente nei confronti del lavoro di alcuni
epidemiologi che hanno fornito i dati al primo rapporto su fumo e salute del Surgeon Generai.
Documenti come questo e dichiarazioni di tenore analogo sono un chiaro segno che tira aria di
cambiamento nel mondo scientifico riguardo al ruolo del fumo. Naturalmente, gli antifumo non
mostrano di accorgersene e persistono allegramente nella Grande Menzogna.
La radioattivit prodotta dalle bombe atomiche, dalle centrali a energia nucleare e dall'industria
mineraria dell'uranio al primo posto nella lista dei sospetti. Recentemente stato trovato che il
carbone ordinario usato per alimentare le centrali elettriche sprigiona radioattivit. Anche le
radiazioni emesse durante la schermografia a raggi X provocano il cancro e tale esame, prima
obbligatorio, sta ora scomparendo dall'uso, con discrezione ma in modo definitivo. Perfino la
beneamata TV emette radioattivit.
Anche l'inquinamento prodotto dalle industrie e dai gas di combustione delle automobili tra i
primi nella lista. Centinaia di veleni industriali colpiscono i lavoratori e si diffondono nell'ambiente;
ogni anno vengono immessi sul mercato centinaia di nuovi prodotti chimici, molti dei quali sono
stati trovati cancerogeni, mentre di molti non stata accertata l'innocuit. La diossina, che stata
definita la sostanza conosciuta pi tossica per l'uomo, ben nota dopo il disastro successo in Italia,
grazie al quale ora sappiamo che viene usata in tutto il mondo come diserbante e che per disfarsene
i contenitori vengono sepolti in vicinanze di centri abitati. Ma questi contenitori si deterioreranno
certamente e la diossina si riverser nell'ambiente. Quante volte sar gi accaduto?
Il mondo viene avvelenato da antiparassitari, erbicidi, mercurio, benzene, amianto, cloruro di vinile,
prodotti chimici come il Pcs e il DBPC, additivi per alimenti, sottoprodotti nucleari e rifiuti
industriali, che scaricano nell'ambiente i loro agenti cancerogeni e mutageni.
Si trovato che il DBPC (dicloropropano) causa sterilit negli uomini, provoca alterazioni
cromosomiche negli spermatozoi umani, danneggia gli animali da esperimento, induce cancro nei

ratti e nei topi. Prodotti chimici come il DBPC non potrebbero essere responsabili dell'enorme
aumento dell'omosessualit?
Inquinamento, un problema troppo complesso. Il Royal College of Physicians molti anni fa prese in
considerazione, tra le possibili cause di cancro, il fumo e l'inquinamento e stabil di compiere
ricerche. Iniziarono dal fumo, forse perch era pi facile, ma ben presto apparvero talmente presi da
non voler fare indagini sull'altra causa. Finalmente, dopo ben undici anni, affrontarono
l'inquinamento e trovarono che era una questione talmente complessa da superare le loro possibilit.
I risultati erano piuttosto generici. Spesso l'inquinamento dell'aria veniva scagionato, essendo
ritenuto meno importante del fumo. In realt, non erano in grado di portare a termine un'impresa
cos formidabile e cos ora ne sappiamo poco come prima.
In America la faccenda venne liquidata pi sbrigativamente. Nel 1972 un rapporto al Congresso
sugli effetti dell'inquinamento ambientale dichiarava: "Il contributo dell'inquinamento ambientale al
cancro sconosciuto e il suo ruolo causale non pu essere qualitativamente accertato". In altre
parole, non sanno in che percentuale il cancro provocato dall'inquinamento.
Il governo inglese ha ammesso che nel 1952 nella sola Londra si ebbero pi di 4000 decessi causati
dallo smog.
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Allarmante avvertimento. Nell'aprile 1978 il governo statunitense rilasci l'allarmante dichiarazione
che degli 8-11 milioni di americani che avevano lavorato in fabbriche che usavano l'amianto
durante la seconda guerra mondiale, circa la met erano esposti a rischio di morte per cancro
polmonare o altre malattie causate dall'amianto (e Califano sostiene che il fumo il nemico
pubblico numero uno della salute". Ma non solo loro sono in pericolo. L'amianto tuttora usato
quasi dovunque, compresi gli edifici e cade sotto forma di polvere tanto sui passanti quanto sui
lavoratori. Non necessaria un'esposizione da vicino e prolungata, basta inspirarne pochissima
perch penetri nel tessuto polmonare e vi si insedi: dopo un periodo di latenza che va dai 15 ai 35
anni si sviluppa il cancro. Il governo ha dichiarato ufficialmente che morir di cancro polmonare 1
lavoratore dell'amianto su 5 (ma ricerche successive portano percentuali pi elevate): ma quanta
gente normale? Tutto questo si ricollega al grande incremento nell'incidenza del cancro ai polmoni
a partire dal 1945.
Che l'amianto sia un cos grosso pericolo non ancora entrato nella testa della gente, ma quando ci
succeder si former un temibile movimento di protesta. Proprio per prevenire questa eventualit, le
autorit stanno spudoratamente diffondendo la favola che i milioni di lavoratori destinati a morire a
causa dell'amianto moriranno perch erano fumatori. Fin dove arriver la loro disonest? e la
credulit della gente, se mander gi anche questa?
Ancora sui raggi X. Molti scienziati li ritengono responsabili del cancro. La Casa Bianca ha
recentemente dichiarato che, sebbene ogni anno vengano fatte 526 milioni di radiografie, la gente
dovr "vivere nell'incertezza" fino a quando non si sapr se bassi livelli di radiazione (che vengono
definiti "sicuri") causano il cancro. Quatte di queste radiografie, su una quantit cos enorme, sono
veramente necessarie?
Alcuni scienziati sostengono che anche le radiografie dentarie sono pericolose e vi si deve ricorrere
solo nei casi di stretta necessit.
Da molti anni le donne sono state messe in guardia dal sottoporsi a radiografie durante la
gravidanza. Uno studio recente dell'American National Cancer Institute ha dimostrato,
sorprendentemente ma anche significativamente, che i bambini nati da donne che si erano
sottoposte ai raggi X prima del concepimento correvano un rischio di contrarre il cancro 2,61 volte
pi alto rispetto a bambini le cui madri non si erano mai sottoposte ai raggi X. E tanti casi di cancro
dovuti ai raggi X sono stati attribuiti al fumo!
Molti scienziati dicono che anche la radio e la televisione danno il loro contributo al cancro, poich
emettono onde che sono affini ai raggi X. Fintanto che innumerevoli stazioni radiotelevisive
spargeranno senza interruzione enormi quantit di onde, si avranno effetti deleteri sul corpo umano.
Per non parlare delle conseguenze sull'udito e sul cervello!

Il rumore un'altra possibile causa. E noto che le onde emesse dai suoni e dagli ultrasuoni sono in
grado di colpire i tessuti del corpo e vengono usate a questo scopo in determinati trattamenti medici.
Il mondo in cui viviamo talmente pieno di rumore che non sarebbe per nulla facile eliminarlo. Da
un'indagine venuto fuori che le radioline portatili offrono un motivo per cui lagnarsi ben pi grave
del fumo. Radio e televisione fatte andare a tutto volume sono fonte di notevole disagio per quanti
sono a portata d'orecchio, per, mentre per il fumo si mettono divieti nei luoghi pubblici, contro i
rumori molesti non viene fatto niente.
Alcuni scienziati ipotizzano che lo stress possa provocare il cancro e capita ormai normalmente di
sentir dire che aver paura del cancro lo fa venire. Chiss?
Un'altra possibilit ancora sono le onde cosmiche da cui probabilmente siamo colpiti senza che se
ne sappia nulla, tenendo anche presente che sono state scoperte solo pochi anni fa. Il famoso
astronomo sir Fred Hoyle avanza seriamente l'ipotesi che la terra venga periodicamente sottoposta a
piogge di virus misti a polvere di comete e meteore, che potrebbero essere responsabili di molte
calamit tra cui il cancro.
Il cancro potrebbe anche essere una di quelle epidemie dall'origine misteriosa che hanno flagellato
l'umanit per milioni di anni, e che probabilmente si verificavano anche nei miliardi di anni che
precedettero la comparsa dell'uomo sulla terra e quindi, come tutte le epidemie, si estinguer
spontaneamente. Secondo alcuni studiosi vi sono segni che il cancro polmonare sta scomparendo.
Anche le mutazioni genetiche sembrano essere importanti. Quando qualcosa colpisce i cromosomi
delle cellule riproduttive (qualcosa come la radioattivit, per esempio) si pu verificare
un'alterazione dei geni: se la cellula ha riportato gravi danni muore, se invece il danno minore e la
cellula sopravvive, le alterazioni si trasmettono ereditariamente e nel tempo si possono verificare
ulteriori deleteri cambiamenti. Il professor Burch ritiene che il cancro sia il prodotto di una
mutazione cellulare spontanea, non provocata cio da agenti esterni. Si verifica, semplicemente.
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Cancer: Myths and realities of cause and cure un libro interessantissimo dei professori Kothari e
Mehta pi volte ricordati, il cui assunto centrale che il cancro non pu essere causato da cose
come il tabacco. Se si contrarr o meno il cancro dipende interamente da un programma che sta
dentro di noi fin dal momento della nascita. Il concetto viene illustrato con l'esempio di un non
fumatore dalla mentalit puritana che viene colpito dal cancro ai polmoni e di un fumatore accanito
che arriva ai novant'anni fumando allegramente. Ne consiglio caldamente la lettura a quanti sono
interessati al problema del cancro.
Io ritengo che si tratti di un meccanismo naturale per cui, presto o tardi, tutti avranno il cancro, a
meno che non muoiano prima per qualche altro accidente. Probabilmente, le cellule sono
programmate in modo da determinare un periodo di vita definito per rendere possibile a un nuovo
organismo di iniziare a vivere. Agenti come la radioattivit probabilmente mettono in moto
prematuramente tale meccanismo.
Vi sono poi numerosi scienziati che sostengono che il cancro causato in gran parte; se non
interamente, da virus. Recentemente, i professori Perk e Hod della Hebrew University hanno
scoperto un virus che, iniettato su pecore sane, dopo un anno aveva prodotto un tumore polmonare
proliferativo.
Secondo studi fatti in Inghilterra e in Nuova Zelanda, bassi livelli di colesterolo provocano tumori
all'apparato intestinale. Se ci viene confermato, c' da chiedersi quante persone abbiano contratto
tumori all'intestino a causa della dieta con basso tenore di colesterolo oggi di moda.
Anche all'alcool si pensato come una possibile causa, visto che contiene svariati composti
complessi che potrebbero essere cancerogeni. E la maggior parte dei fumatori beve alcoolici.
Per riassumere, le cause del cancro possono essere una, molte, oppure, come alcuni studiosi
sostengono, nessuna. Io penso che l'agente causale pi probabile sia qualcosa che colpisce i geni. Il
nuovo approccio basato sull'ingegneria genetica molto promettente e forse presto sar possibile
lavorare sui geni che riguardano il cancro. Se si arriver a trovare una cura, che cosa faranno gli
antifumo derubati del loro pi temibile spauracchio?

CAPITOLO VENTUNESIMO
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INNOCENZA DEL TABACCO
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NON COLPEVOLE
\
Quali prove ci sono contro il tabacco? Per dirla in breve: nessuna, tranne una conclamata
correlazione statistica, ammesso per che si possa credere alle statistiche e abbiamo gi visto che
sono state dimostrate inaffidabili. La correlazione, poi, pi che altro apparente perch risaputo
che i malati di cancro ai polmoni, come tutti quelli che hanno affezioni dell'apparato respiratorio,
fumano per alleviare la tosse. Dare la colpa al fumo come mettere il carro davanti ai buoi.
Il professor sir Ronald Fisher scrive: "Quello che si suppone essere l'effetto, cio il cancro
polmonare, in realt la causa del fumo. Un cancro nello stadio iniziale o una condizione di precancro accompagnati da infiammazione cronica sono fattori che inducono a fumare". Il vento del
cambiamento soffia impetuosamente sulla controversa questione del fumo. Il professor Samuel
Epstein: "Viene sempre pi riconosciuto che il ruolo del tabacco stato sopravvalutato". Il
professor Burch dell'Universit di Leeds: "Gli studi epidemiologici che pretendono di dimostrare
una connessione causale tra il fumo di sigaretta e il cancro ai polmoni, sottoposti a revisione critica
rivelano l'infondatezza delle loro asserzioni". Lo scorso anno, perfino un gruppo di eminenti
scienziati governativi americani ha affermato: "Abbiamo attribuito troppa responsabilit al fumo".
Dobbiamo tener presente che il cancro una malattia prevalentemente dell'et avanzata. Nella
maggior parte dei casi si tratta di persone che hanno superato i sessant'anni, e non fa alcuna
differenza per quanto tempo abbiano fumato o quanto, o se non abbiano mai fumato.
Se la causa del cancro il fumo, perch colpita solo una piccolissima percentuale dei fumatori? E
se il fumo quell'agente virulento che si d a intendere che sia, perch non ce l'ha un maggior
numero di fumatori? Ho gi ricordato la frase del professor Becklake: "Perch il 99% di fumatori
non ha il cancro?" e dobbiamo considerare tutti quelli che hanno il cancro e non hanno mai fumato.
Perch i fumatori pi accaniti sono anche quelli che vivono pi a lungo? Gli abitanti della Georgia
sovietica sono forse i pi forti fumatori del mondo, eppure detengono il record di durata della vita.
Molti arrivano oltre i 100 anni e una donna, che fumava due pacchetti di sigarette al giorno, arriv a
140 anni. I Semai della Malesia fumano fin dalla pi tenera infanzia: il dottor Calwell riferisce
("British Medical Journal", 26 febbraio 1977) che su un campione di 12.000 Semai sottoposti a
radiografia non venne rilevato neppure un caso di cancro polmonare. Gli eschimesi sono fortissimi
fumatori, ma il cancro ai polmoni una malattia sconosciuta.
Il professor Colebach e la sua quipe, dell'Universit del New South Wales, hanno fatto ricerche per
scoprire perch solo circa il 6% di fumatori fosse affetto da disturbi polmonari e indicarono che ci
che rendeva alcuni pi soggetti a tali disturbi erano difetti congeniti, come i polmoni "flosci" o i
dotti aerei troppo stretti.
Il rapporto del 1964 del Surgeon Generai afferma: "La quantit di nicotina assorbita attraverso il
fumo molto ridotta e con tutta, probabilit non costituisce un rischio significativo per la salute". E
stato dimostrato che la nicotina viene rapidamente eliminata dal flusso sanguigno: nel tempo che
occorre per finire una sigaretta, ne gi stata metabolizzata la maggior parte.
Io credo che il fatto che non si sia presentato nessuno a reclamare la ricompensa offerta in cambio
di una prova della dannosit del fumo, sia la prova migliore della sua innocuit. Dopo tutti questi
anni di ricerche costosissime per dimostrare che il fumo dannoso, il loro fallimento pu davvero
essere considerato la prova che non lo .
Secondo il professor Aviado, il tasso medio di catrame e di nicotina contenuto nelle sigarette
filippine del 200500% pi alto che in quelle americane, ma l'incidenza di cancro polmonare solo
il 6% di quella degli Stati Uniti.
Il dottor J.R. Belcher, del London Chest Hospital, rileva che il tasso di cancro in diminuzione
("British Journal of Diseases of the Chest", ottobre 1977) e sostiene che non pu essere dovuto al

fatto che molti hanno smesso di fumare, poich la diminuzione ha incominciato a verificarsi nel
1950, prima che la campagna contro il fumo spaventasse la gente convincendola a smettere.
Sono falliti clamorosamente molti esperimenti in cui si cercava di indurre il cancro in animali da
laboratorio, dopo averli esposti forzatamente per molti anni al fumo. C' da chiedersi perch mai i
numerosi cancerogeni accertati, che sono anche nell'aria che respiriamo, provochino con facilit il
cancro negli animali e il fumo no. Il plutonio in quantit quasi infinitesimali, fatto inspirare a cani
da caccia, ha causato cancro nel 100% dei casi. Il professor Passey, dell'Universit di Leeds, ha
fatto esperimenti sui ratti durati cinque anni: a un gruppo veniva inalato fumo di sigaretta, al gruppo
di controllo no. Nel primo gruppo non si ebbe nessun caso, nel secondo uno. Il professor Passey
solo uno dei tanti studiosi in disaccordo con la "sacra teoria" (e gli antifumo sostengono che non ce
n' neppure uno).
E stato affermato che esperimenti compiuti su animali per indurre cancro polmonare da fumo
avevano avuto successo, per sono stati completamente screditati. In un caso si trattava di una
forma diversa dal cancro polmonare e per di pi non rispondeva al requisito scientifico di poter
essere trapiantato. Ma non sorprenderebbe se in qualche caso si fosse riusciti a indurre un cancro
polmonare, se si tiene conto dell'enorme numero di animali che sono stati sottoposti in cos tanti
anni alla tortura di esperimenti di questo genere, ma non stato provato scientificamente.
Nel 1964, il Tobacco research council americano studi 3000 polmoni risultati all'autopsia affetti da
metastasi atipica, che una condizione che spesso precede il tumore polmonare e fu rilevato che
non vi era differenza tra i polmoni dei fumatori e dei non fumatori. Sempre nel 1964, in Germania
vennero esaminati i dati di 26.000 autopsie: non risult alcuna correlazione significativa tra fumo e
cancro ai polmoni.
Gli antifumo dicono che nelle sigarette c' il "catrame" e non v' dubbio che la gente rester
sorpresa, dopo tutto il gran parlare che se n' fatto, di sapere che una cosa del genere non esiste.
"Catrame" un termine di comodo usato per indicare il fumo condensato con metodi di laboratorio
e che non assomiglia per niente al fumo. Stupisce che gli industriali del tabacco tollerino l'uso di
questa parola riferita alle sigarette, visto che non c' nessun legame con quello che i chimici
conoscono come catrame.
Alcuni ricercatori hanno sostenuto di aver indotto nei topi una forma di cancro della pelle,
spalmandoli con questo condensato a concentrazioni estremamente elevate (equivalenti a quelle
prodotte in un uomo che fumasse 100.000 sigarette al giorno). importante sottolineare che si pu
indurre cancro della pelle nei topi con molte sostanze innocue per l'uomo, come, per esempio, il
tuorlo di uovo o soluzioni di t e che, comunque, non si tratta del tipo di cancro che colpisce i
polmoni. Tentativi in questo senso, immettendo nei polmoni il condensato, sono stati del tutto
infruttuosi.
Tutti sanno che le dita dei fumatori accaniti spesso sono macchiate a causa del "catrame": se fosse
cancerogeno, sarebbe logico aspettarsi una forma di cancro delle dita, ma non ne mai stato riferito
un solo caso.
stato detto che l'agente cancerogeno contenuto nel tabacco il benzopirene. Se fosse vero, perch
mai gli antifumo ammettono che i fumatori di. pipa presentano bassissime percentuali di cancro, dal
momento che il fumo del tabacco da pipa contiene una quantit di benzopirene 9 volte maggiore?
Sarebbe stato logico aspettarsi che avessero anche un tasso di cancro ai polmoni 9 volte pi alto.
Il professor Passey si chiesto come avvenisse che, in un periodo in cui il cancro ai polmoni aveva
registrato un aumento del 50%, fosse invece diminuito il cancro del labbro, della lingua e della
bocca, parti in cui il benzopirene entra in contatto pi direttamente che con i polmoni.
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UNA SCOPERTA SCONCERTANTE
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L'quipe di Doll e Hill rilev con sorpresa che chi inspirava il fumo presentava un'incidenza di
cancro polmonare inferiore rispetto a chi non lo inspirava: com' possibile, se l'agente causale il
benzopirene? Chi inspira, lo introduce nei polmoni, quindi sarebbe logico che fosse pi soggetto al

cancro. Poich accade il contrario, evidente che il benzopirene non c'entra affatto. Ho gi
ricordato che di questo risultato non venne fatta parola, perch era scomodo per gli antifumo.
Il Royal College of Physicians ammette che i fumatori di pipa e di sigari corrono minori rischi dei
fumatori di sigarette e d questa spiegazione: "Probabilmente dovuto al fatto che il fumo della
pipa o del sigaro viene inspirato di rado". Non quadra con quanto stato scoperto da Doll e Hill e
non possono essere vere entrambe le cose.
La quantit di benzopirene contenuta nel fumo di sigaretta quasi infinitesimale al confronto di
quella presente nell'aria d una citt. Il professor Pybus, dell'Universit di Newcastle-Upon-Tyne, ha
dimostrato che in Inghilterra i fumi di combustione del carbone producono 380 tonnellate di
benzopirene all'anno, contro i 3,5 chilogrammi. prodotti dal tabacco fumato in un anno in tutto il
paese.
Il dottor Paul Kotin, patologo americano, ha calcolato che un camion diesel emette al minuto la
quantit di benzopirene contenuta in 350.000 sigarette.
Se davvero il benzopirene il colpevole, ce n' talmente tanto nell'atmosfera mentre quello
contenuto nelle sigarette infinitesimale che non fa differenza se si fuma o no, tanto pi che chi
inspira meno esposto al cancro. Se quello delle sigarette basta a provocare cancro ai polmoni,
l'intera popolazione mondiale dovrebbe averlo per la quantit enorme presente nell'aria. Ora stato
dimostrato scientificamente che il benzopirene non provoca affatto cancro ai polmoni. Venne
condotto uno studio su lavoratori esposti ogni giorno a esalazioni di benzopirene in quantit pari a
quello emesso dal fumo di 700 sigarette. Il campione venne studiato per 6 anni, al termine dei quali
un membro dirigente dell'American cancer society dichiar a una commissione del Congresso (13
novembre 1969): " del tutto improbabile che il benzopirene abbia qualcosa a che vedere col cancro
polmonare". Se vero questo, anche vero che del tutto improbabile che le sigarette provochino il
cancro ai polmoni, dal momento che l'unico componente veramente sospetto era fii benzopirene.
Dai risultati dello studio citato sembrerebbe che fumare 700 sigarette al giorno non provochi il
cancro. Pertanto vero, oggi come vent'anni fa, che nel fumo di sigaretta non contenuto nessun
agente cancerogeno.
Un esperimento naturale. stato ripetuto spesso che per chiarire il controverso problema del
rapporto tra fumo e cancro sarebbe stato sufficiente che il Grande Fratello vietasse il fumo in tutto il
paese. quanto accadde realmente in Olanda, secondo quanto riferisce il dottor B.K.S. Dijkstra
dell'Universit di Pretoria sul "South Africa Cancer Bulletin" (vol. 1, n. 1): durante la guerra, il
consumo di tabacco raggiunse quota zero, perch non vi era manodopera disponibile, e tuttavia il
tasso di cancro polmonare non diminu, anzi aument. Perci, egli sostiene che la teoria del cancro
polmonare da fumo deve essere abbandonata e pone questa domanda: "Fumare pu servire a evitare
il cancro?". Ci sarebbe molto da dire a questo proposito.
noto che tra i numerosi elementi che costituiscono la complessa composizione del tabacco, vi
sono molti agenti che inibiscono i tumori (naturalmente gli antifumo si guardano bene dal parlarne).
Ispirato a questa linea di ricerca l'importante studio del dottor William Weiss, pubblicato sul
"Journal of Occupational Medicine" del marzo 1976: dall'esame di lavoratori di un'industria
chimica che produce COME, che un potente cancerogeno, risult che l'incidenza di cancro era
molto minore tra i forti fumatori rispetto ai non fumatori. Questo risultato farebbe pensare che il
fumo pu prevenire il cancro e offre materia per interessanti speculazioni: diviene sempre pi
evidente e dimostrato il ruolo di prevenzione, dal momento che quello causale non pu essere
provato?
Numerosi sono gli studiosi che ritengono che il cancro polmonare sia una malattia familiare, come i
disturbi cardiaci. Per citarne uno solo, A.M. van der Wal e la sua quipe ("Scandinavian journal
respiratory Diseases", 1966, 46, 161) rilevarono che il 77% dei pazienti con cancro polmonare
aveva una storia familiare di affezioni respiratorie. Si potrebbe fare dello spirito e dire che
bisognerebbe scegliersi con attenzione la famiglia in cui nascere.
Su "Lancet" del 14 luglio 1973, il professor Burch scrisse che non esistono validi indizi che il fumo
abbia avuto un ruolo significativo nell'aumento dei tassi di mortalit per cancro ai polmoni.

Un altro spauracchio fuori combattimento. Recentemente la stampa mondiale ha dato grande rilievo
alla notizia che le foglie del tabacco contengono polonio radioattivo (Po 210), che una vecchia,
screditata teoria rispolverata da alcuni importanti medici antifumo. Da come ne parlavano i giornali,
sembrava trattarsi del risultato di nuove ricerche, mentre era solo un tentativo di spaventare i
fumatori.
Tutte le ricerche al riguardo hanno dimostrato che l'affermazione infondata. Recentemente, gli
scienziati Robertson e Rogers della Flinders University (Australia) hanno svolto ulteriori indagini e
hanno riferito di non aver ottenuto risultati tali da convalidarla ("Archives of Environmental
Health", marzo 1980). Il dottor C.R. Hill, dell'Institute of Cancer Research inglese, ha pubblicato
sul "New England Journal of Medicine" (1982) una ricerca i cui risultati la screditavano.
Il Po 210 diffuso nell'aria in tutto il mondo. Le centrali elettriche alimentate a carbone ne
producono enormi quantit, che vanno ad aggiungersi alla radioattivit proveniente dalle centrali
nucleari. Se l'affermazione che nel tabacco c' polonio 210 fosse minimamente fondata, certamente
il Surgeon Generai l'avrebbe sostenuta, ma nel suo rapporto del 1982 egli la respinge. Possiamo
perci liquidare tutta la faccenda come una mossa degli antifumo nella strategia della paura.
Una domanda imbarazzante. A un crociato che sbraitava che 90 casi su 100 di cancro ai polmoni
erano causati dal fumo, un fumatore chiese: "E gli altri dieci?". "Da qualcos'altro." "E come sa che i
90 non sono dovuti a "qualcos'altro"?" Il crociato non seppe rispondere.
Gli antifumo indubbiamente si sono resi conto di non poter nascondere pi a lungo l'innocenza del
tabacco e ora hanno lanciato una campagna su larga scala, in tutto il mondo, per rendere il fumo
socialmente inaccettabile. Si troveranno al punto di partenza: l'odio puro e semplice per il fumo.
Per concludere, la sola prova esibita ,dagli antifumo statistica e abbiamo visto che le loro
"statistiche" sono state demolite da molti famosi esperti. E anche se fossero affidabili, direbbero
solo, come abbiamo pi volte ripetuto, che molta gente con disturbi polmonari fuma per trovare
sollievo.

CAPITOLO VENTIDUESIMO
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CAPI DACCUSA CONTRO LA RADlOATTIVIT
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NEMICO PUBBLICO NUMERO UNO?
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I capi d'accusa contro la radioattivit sono talmente pesanti da farla ritenere il sospetto numero uno.
Data la diffusione delle centrali nucleari, la radioattivit potrebbe essere inclusa tra i cancerogeni
industriali.
Nel 1957 il British Medical Research Council rifer che il tasso di mortalit per cancro polmonare
era pi che raddoppiato dal 1945. Gli era forse sfuggito che il 1945 stato l'anno della bomba
atomica? Che la radioattivit provochi il cancro accertato, provato scientificamente (mentre per il
tabacco non esiste prova). Esperimenti compiuti hanno dimostrato che l'esposizione a fonti
radioattive induce con facilit negli animali e negli uomini qualsiasi forma di cancro, e
particolarmente ai polmoni. L'inalazione di quantit infinitesimali di plutonio (che si ottiene con lo
stesso metodo di preparazione dell'uranio) ha provocato il 100% di cancro ai polmoni ,nei cani cos
trattati, mentre nel gruppo di controllo, non sottoposto a trattamento, non se ne ebbe nemmeno uno.
La radioattivit talmente pericolosa che i lavoratori delle industrie che usano materiali radioattivi
tono sottoposti a regolamenti rigidissimi e tuttavia la percentuale di cancro molto elevata. Come
ho gi ricordato, prima della scoperta della bomba atomica i casi di cancro polmonare erano
relativamente rari: dopo la bomba e gli esperimenti atomici e le centrali nucleari si verificato un
rapido incremento. Nel 1945, in Inghilterra i casi mortali erano circa 500 per milione, nel 1965,
1176 per milione.
Alcuni potrebbero mettere in dubbio che vi sia stato un aumento cos rapido dopo il 1945 e
sostenere che il fenomeno era gi iniziato. Alcuni studiosi per giudicano che i dati prima del 1945,
anno in cui il fenomeno incominci ad assumere proporzioni allarmanti, non sono molto affidabili,
perci impossibile saperlo. A partire da quella data, invece, sappiamo di poter fare affidamento
sulle cifre ufficiali e risulta con certezza che l'incremento stato molto rapido.
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PENSARE AI CAVALLI PRIMA CHE ALLE ZEBRE
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talmente chiaro, quasi ovvio, che la causa del cancro polmonare la radioattivit che c' da
meravigliarsi che si sia pensato a un altro possibile colpevole. Come un delinquente spavaldo, grida
la sua colpevolezza dai tetti ma nessuno le presta attenzione. Abbiamo visto che accusarla avrebbe
leso potenti interessi, quegli stessi che hanno lanciato l'odio dei puritani contro il tabacco per
confondere la gente con la loro sinistra crociata salutista. Sono state esibite "statistiche" che
avrebbero potuto benissimo riguardare il caff, la birra o qualsiasi altra cosa e invece prendevano di
mira il vecchio capro espiatorio, il tabacco. Un saggio docente di medicina usava dire: "Quando
sentite uno scalpitio, pensate ai cavalli prima che alle zebre". In altre parole, perch trascurare
l'ovvio?
Il professor Sternglass dell'Universit di Pittsburgh dimostr con dati probanti che nello stato di
New York e del New Mexico il tasso di mortalit per cancro polmonare era centuplicato. Nel 1975
afferm: "Subiamo le conseguenze degli esperimenti atomici in Nevada e nel Pacifico di molti anni
fa".
Rapporti governativi contengono cifre accertate dalle quali si desume che la radioattivit causa
50.000 morti all'anno negli Stati Uniti e mettono in evidenza che il numero di casi di cancro ai
polmoni tra i lavoratori delle miniere di uranio in rapporto con la quantit di radiazioni assorbite
(la fonte la Occupational Division of Public Health Services, relatori John Gofman e Arthur
Taplin, 1970).
Dopo le esplosioni nucleari si verificato un incremento in quasi tutte le forme di cancro (in questo
tutti sono d'accordo, ma per i fanatici antifumo l'aumento del cancro polmonare causato dal
tabacco). stato documentato in molti paesi. un aumento dei casi di leucemia.

Gli esperimenti atomici fatti in Nevada negli anni '50 sono stati seguiti da un'altissima frequenza di
casi di cancro tra la popolazione. A un'udienza del Congresso fu dichiarato che la Commissione per
l'energia atomica. aveva, con cognizione di causa, permesso che gli abitanti venissero esposti a
ingenti quantit di radiazioni e minimizzato gli eventuali rischi per la loro salute.
Sulla base della documentazione prodotta, il presidente Eisenhower afferm che la Commissione
aveva diffuso notizie incerte sui possibili pericoli. Un abitante del Nevada, che aveva avuto ben
dieci morti di cancro tra i suoi familiari, dichiar: "Ci era stato detto che non c'era alcun pericolo".
L'attore John Wayne, che nel periodo degli esperimenti atomici trascorse molto tempo in quella
zona, mor di cancro ai polmoni: gli antifumo furono pronti a sostenere che lo aveva ucciso il fumo.
Ma ora, dalle ampie indagini svolte, risulta con chiarezza che Wayne e molti altri del mondo del
cinema morirono per le conseguenze dell'eccessiva esposizione alle radiazioni.
E stato recentemente reso noto che Sherman Christianses, un giudice dell'Utah, dopo aver ammesso
di avere "ingenuamente" creduto, 26 anni fa, alle menzogne dei funzionari governativi, ha riaperto
il procedimento intentato contro il governo dai contadini di quello stato che rivendicavano che
migliaia di pecore erano state uccise dal fallout. A un'udienza del Congresso, che metteva sotto
accusa il governo per aver nascosto e soppresso delle prove, egli disse: "Questo dimostra in modo
chiaro e convincente che vi stato inganno nei confronti degli organi della giustizia". (Eppure, c'
ancora tanta gente che beve "ingenuamente" tutto quello che il governo dice, compreso che il fumo
fa male.)
Sebbene qui si tratti di pecore, c' da chiedersi ,quanti esseri umani siano morti di cancro polmonare
o per altre conseguenze della radioattivit.
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I MEDICI DEVONO DARSI PER VINTI
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Quando i lavoratori delle miniere di rame incominciarono ad ammalarsi di cancro ai polmoni,
alcuni medici '"onniscienti" dissero: "Certo, a causa del fumo", ma ben presto perfino loro dovettero
ammettere che l'altissima percentuale di casi non poteva essere messa in relazione con il vizio del
fumo, come venne anche confermato dalle ricerche di Lundin e colleghi. In larga parte erano colpiti
i non fumatori. Il dottor Leon Gottlieb, del New Mexico Public health service, dichiar a una
commissione del Senato: "Tra gli ex lavoratori delle miniere di uranio il cancro polmonare ha forma
epidemica". Su 3500 minatori esaminati, 200 erano gi morti per cancro ai polmoni, contro i 40
circa che rappresenterebbero il tasso pi o meno normale.
Chi vuole mantenere l'ignoranza, sta facendo il possibile per mettere tutto a tacere. Quanta gente
stata colpita da cancro ai polmoni, grazie a questo comportamento criminale, mentre con
provvedimenti adeguati avrebbe potuto essere salvata? E ci tocca sentire i fanatici antifumo che
cercano di dare a intendere che, sebbene il cancro sia stato causato dall'uranio, i lavoratori non se lo
sarebbero preso se non avessero fumato. Non si arrenderanno mai?
Il dottor R. Mole del British Medical Research Council scrisse sui "British Medical Journal" del 17
settembre 1977: "Per i minatori di uranio vi ora una prova certa che consente di escludere il fumo
come il maggior agente causale". Provenendo da una fonte cos autorevole, non avrebbe potuto
esserci un colpo peggiore per i crociati antifumo e non fa meraviglia che tentino di smentirlo con
menzogne cos spudorate.
Un allarmante rapporto di Wagoner e colleghi (Verbali dell'XI Conferenza Internazionale sul
Cancro) registra un aumento del 300% di cancro polmonare nei minatori indiani di uranio e si tratta
di un popolo in cui scarsamente diffusa l'abitudine del fumo. Abbiamo bisogno di altre prove?
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LA CONSEGNA DEL SILENZIO
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Gli scienziati inglesi Manusco, Stewart e Kneale hanno riferito recentemente di aver rilevato "una
incidenza di cancro insolitamente alta fra i lavoratori americani esposti a livelli di radiazione
presunti sicuri".

Furono trovati moltissimi casi di cancro ai polmoni e in altri organi. Uno dei ricercatori dichiar che
dei funzionari stavano cercando di mettere tutto a tacere: "Nessuno vuoi sentire parlare delle nostre
scoperte e si tenta di soffocarle facendole apparire false?
stato anche rilevato che, tra gli inglesi emigrati negli USA, Canada e Australia e in altri paesi, il
cancro polmonare era molto pi frequente che tra la popolazione locale e gli emigrati provenienti da
altri paesi. Nel Sudafrica, per esempio, il tasso era quasi il doppio. Il Royal College of Physicians
ne rimase sconcertato e ipotizz l'esistenza di un "fattore britannico".
Per capire di che cosa si tratti va ricordato che la Gran Bretagna , o era, il paese con la pi alta
densit di smog del mondo. Per secoli il fumo del carbone ha ricoperto il paese e per secoli questo
fumo ha seminato la morte. Una scoperta, sorprendente e molto significativa, fu fatta dagli
scienziati Eisenbud e Petrow ("Science", 1964, 144, 288), secondo la quale il carbone ordinario
bruciato nelle centrali elettriche sprigionava un tipo di radioattivit, per impurit esistenti nel
carbone, pi tossica di quella prodotta dalle centrali atomiche. questo il fattore britannico? Per
secoli gli inglesi sono stati esposti alla radioattivit generata da migliaia di centrali a carbone:
sembra ragionevole supporre che non solo siano stati colpiti in misura maggiore dal cancro
polmonare ma, ci che pi conta, da mutazioni genetiche. Tali mutazioni si sarebbero trasmesse
ereditariamente alle generazioni successive, e renderebbero gli attuali discendenti pi soggetti al
cancro polmonare.
Pertanto non sorprende che gli emigrati inglesi si ammalino di pi di cancro ai polmoni: oltre a
essere portatori di geni cancro-suscettibili ereditari, possono aver assorbito direttamente in una certa
misura questo tipo di radioattivit prima di lasciare l'Inghilterra.
Spesso ci si chiede perch una minoranza di persone viene colpita dal cancro polmonare e la
maggioranza no: la risposta potrebbe essere nella predisposizione genetica.
L'alta incidenza di malattie polmonari in Inghilterra stata attribuita al "fumo" molto tempo prima
che venisse scoperto che si trattava di un fumo radioattivo. Il tasso di morte per bronchite nel 1957
fu di 87 su 100.000 a confronto del 2,8 su 100.000 degli Stati Uniti. La differenza notevole: il
british factor era attivamente all'opera. L'Inghilterra ha il tasso pi alto di mortalit per cancro
polmonare del mondo: 6070 casi su 100.000 contro i 3040 degli Stati Uniti.
Le cifre per gli USA indicano per gli operai degli altiforni un tasso di morte da cancro polmonare 9
volte maggiore di quello riscontrato nella popolazione in generale.
Il Royal College of Physicians ha spiegato piuttosto debolmente che la mortalit inferiore negli
USA dovuta all'abitudine degli americani di fumare la sigaretta a met.
Si potrebbe argomentare che la radioattivit generata dalla combustione del carbone scoperta da
Eisenbud e Petrow era poca e al di sotto dei "livelli di sicurezza" stabiliti dagli "esperti", ma
bisogna tener presente che essi fecero i loro esperimenti in una centrale elettrica "pulita", cio
dotata di speciali apparecchiature di controllo e di filtri per le ceneri per evitare l'inquinamento. Si
pu immaginare quali enormi quantit se ne siano . diffuse nell'aria prima che si tentasse di renderla
"pulita". Inoltre importante sapere se la quantit di radioattivit, che anche cos viene emessa, e
che viene definita piccola, sia poi realmente sicura. Ho gi parlato della diversit di vedute degli
"esperti" sulla sicurezza. Sull'"Australian" del 12 ottobre 1977, il dottor K. Okamoto, un fisico di
Sydney, ha scritto: "Sul lungo periodo, l'inquinamento radioattivo prodotto dalle centrali elettriche
alimentate a carbone notevolmente superiore a quello delle centrali nucleari". Gli antifumo
dovrebbero lanciare lo slogan: "Non fumate e non respirate".
Un esempio di quanto gli esperti brancolino nel buio la recente evacuazione dell'isola di Bikini.
Dopo gli esperimenti atomici, gli abitanti dovettero abbandonarla per molti anni, finch gli esperti
annunciarono che non vi era pi alcun pericolo. Dopo un breve periodo in cui si manifestarono le
dannose conseguenze della radioattivit ancora persistente, la popolazione venne nuovamente
evacuata.
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INDICE DI SICUREZZA?
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Gli esperti hanno stabilito degli "indici di sicurezza" per la popolazione degli USA. All'improvviso,
nel 1977, l'Environmental Protection Agency ridusse l'indice massimo di sicurezza da 500 a 25
millirem, il che sta a significare che ci che nel 1976 era considerato "sicuro" nel 1977 era ritenuto
20 volte troppo pericoloso. Chiss, forse un altro anno potrebbe essere ridotto di altre 20 volte.
Alcuni scienziati stanno facendo pressione perch venga addirittura diminuito di 2000 volte e molti
ritengono che qualsiasi livello di radiazioni comporti rischi che oggi non sono noti ma potrebbero
manifestarsi a distanza di anni.
Il biologo George Wald di Harvard, premio Nobel, afferma: "Qualsiasi dose un'overdose. Non
esiste una soglia di sicurezza per la radioattivit".
Se persino gli scienziati non ne sanno nulla, possibile che la quantit di radiazioni assorbite dal
popolo inglese sia stata sufficiente a provocare conseguenze gravi per la salute. Abbiamo visto che
le affezioni bronchiali in Inghilterra hanno un'incidenza maggiore che in altri paesi. Delle migliaia
di persone condannate al cancro polmonare una gran parte fuma per alleviare la tosse, ma i
"sapienti" sostengono che quella sia la causa del cancro.
Ci che ho detto dell'uranio probabilmente mi far bollare come appartenente ai gruppi antinucleari,
mentre in realt io sono favorevole all'energia atomica e ho espresso la mia opinione su una
particolare conseguenza. Tuttavia sostengo che essa dovrebbe essere usata solo a condizione di
poterla maneggiare con piena sicurezza.
Per riassumere, possiamo dire che per secoli la gente ha fumato senza che ne venisse alcun danno
alla salute, mentre, con l'avvento della bomba atomica, il cancro ai polmoni ha avuto una larga
diffusione. Contemporaneamente, lo smog reso radioattivo dai fumi del carbone ha formato una
sorta di cappa che ricopre la terra e Ia percentuale di cancro polmonare ha continuato a crescere. I
suoi effetti diretti, ma anche quelli delle radiazioni assorbite per secoli, hanno determinato una
predisposizione al cancro. Per il fumo, veniva indicato solo un agente indefinito, il cosiddetto
"catrame" prodotto dalle sigarette, ma qui ne abbiamo uno i cui effetti letali sono chiaramente
accertati e di grande potenza. Finch il cancro rimane un mistero, non si pu affermare niente con
assoluta certezza, ma per quanto riguarda la causa del cancro ai polmoni il principale sospetto
sicuramente la radioattivit, e non il tabacco.
Vorrei concludere con una riflessione: esistono le coincidenze? E una coincidenza che dopo la
bomba atomica vi sia stato un grande aumento di cancro ai polmoni? una coincidenza che, dopo
che si venne a sapere che l'uranio causava cancro polmonare, sia stata lanciata con una gigantesca
campagna pubblicitaria la teoria del cancro polmonare da fumo?
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DOMANDE IMBARAZZANTI
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Ecco un elenco di domande imbarazzanti da rivolgere agli antifumo, che essi non potranno smentire
senza calpestare la verit. vero che:
1. Non esistono prove scientifiche per asserire che il fumo fa male?
2. La gente ha fumato per generazioni senza averne danni accertati?
3. A partire dall'era atomica e dal grande incremento dei prodotti industriali cancerogeni il cancro
polmonare diventato sempre pi comune?
5. Dopo tanti anni di esperimenti intensivi sul fumo nessuno riuscito a indurre un autentico
cancro polmonare in animali da laboratorio, a dispetto dei vantati successi che sono stati
completamente screditati?
6. L'unico fondamento della teoria antifumo che le statistiche (che sono state dichiarate prive di
valore da esperti di statistica) dimostrano che le persone affette da cancro ai polmoni fumano di
pi?
7. Anche se cos fosse, la spiegazione che le persone che hanno affezioni polmonari fumano di
pi per averne sollievo?
8. Numerosi scienziati di tutto il mondo hanno respinto non solo la teoria ma anche le statistiche

su cui si fonda e hanno accusato i crociati antifumo di disonest?


9. Il cancro polmonare colpisce i minatori dell'uranio in proporzione diretta all'esposizione alle
radiazioni, indipendentemente dal fatto che fumino o no?
10. I:l governo e gli industriali, accusati di usare materiali radioattivi e produrre sostanze
cancerogene, si sono serviti della paura del cancro polmonare da fumo per distogliere
l'attenzione della gente dalle loro scelte pericolose?

CAPITOLO VENTITREESIMO
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CONSIGLI PER I FUMATORI
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I fumatori dovrebbero ribellarsi e dire: "Basta! Questa assurdit andata avanti fin troppo". Mi
sorprende che abbiano lasciato arrivare le cose a questo punto. Dov' finito lo spirito dei pionieri?
Loro non lo avrebbero tollerato.
Se i fumatori vogliono fumare e ignorare i cosiddetti rischi, se questo un paese libero (ma lo ?)
dovrebbero poterlo fare senza pesanti interferenze da parte del Grande Fratello. Esperti di politica
hanno giudicato un grosso errore che i politici si lascino tiranneggiare da una chiassosa minoranza
di eccentrici e prendano posizione su un problema che esula dall'ambito di competenza del governo.
Io non dico a nessuno di fumare, i fumatori non vanno in giro a fare pubblicit al fumo, queste cose
le lasciamo ai fanatici. La propaganda non necessaria, basta parlare con la gente, fumatori e non
fumatori, e smascherare la falsit e gli inganni della campagna antifumo, far rilevare l'ingiustizia e
la stupidit dei divieti, far sapere che tanti scienziati hanno demolito i capisaldi della teoria, le
"statistiche" e le frottole dei "cani fumatori". Avete il dovere di difendere la libert, per voi stessi e
per quelli che verranno dopo di voi. Il Grande Fratello non deve passarla liscia: se ora riesce nel suo
intento, in futuro avr mano libera. I burocrati odiano e nello stesso tempo hanno paura
dell'individualismo che caratterizza una societ libera. Voi fumate non solo perch vi d piacere, ma
probabilmente perch il vostro corpo trasmette a livello inconscio la sensazione di benessere che
gliene deriva. Non dovete scusarvi di fumare, voi siete nel giusto. Antisociali sono gli eccentrici,
non voi.
Numerosi medici antifumo, per la loro mentalit e perch in molti casi sono sul libro paga del
Grande Fratello, non vogliono credere che io sono mosso unicamente dal desiderio che la gente
possa fumare in pace. Spesso insinuano che sono pagato dagli industriali del tabacco. Vorrei fosse
vero, mi sentirei fiero e onorato di poterli aiutare a smascherare il grande mito. Senza dubbio ci
riusciranno e tuttavia sarebbe opportuno che, in qualit di produttori di un bene di consumo
innocuo, proteggessero i consumatori assumendo un ruolo pi attivo e affrettando cos il ritorno a
un atteggiamento pi ragionevole. Potrebbero smascherare facilmente l'imbroglio rispondendo con
una sobria campagna di controinformazione, come sarebbe nel loro pieno diritto. Comunque, i
nemici del fumo non potrebbero odiarli pi di quanto non facciano ora. Io suggerisco loro di
mettere dentro ogni pacchetto di sigarette un foglietto che esponga l'"altra faccia" del problema. La
mancata risposta alla campagna, ha autorizzato gli antifumo a pensare che gli industriali non siano
in grado di farlo, il che ridicolo.
I fumatori dovrebbero essere attivi nelle organizzazioni a favore del fumo che stanno nascendo
dovunque per contrastare l'assurda campagna. Consigliare opuscoli e libri come questo che
demistificano gli inganni ai loro amici e, cosa ancora pi importante, agli uomini politici a tutti i
livelli del governo. Alcuni hanno proposto di imitare l'esempio degli antifumo e sfoggiare distintivi
con "Fumare vi fa bene" o attaccare sulle macchine adesivi con su scritto: "Smettere di fumare pu
essere un rischio per la salute". Altri suggeriscono di boicottare i locali che espongono i cartelli
"Vietato fumare" e particolarmente i trasporti pubblici. Il Grande Fratello vuole che voi usiate i suoi
mezzi di trasporto anche dopo che vi ha ingiustamente privati del diritto di fumare: un buon motivo
per non usare i suoi autobus e i suoi treni e viaggiare in macchina. Vi accorgerete che nei lunghi
viaggi pi conveniente, pi rapido e pi comodo e potrete fumare con piena soddisfazione.
Gi da tempo alcuni medici, personalmente favorevoli o contrari al fumo, memori di quanto hanno
appreso negli anni d'universit, confutano l'assurda teoria antifumo come deve fare chiunque abbia
una formazione scientifica.
La tassa che penalizza il tabacco e che molti vorrebbero pi gravosa al di l di ogni equit e
ragione. I fumatori dovrebbero fare pressioni per ottenere una sostanziosa diminuzione.
Nei luoghi in cui assolutamente vietato fumare, i fumatori dovrebbero tenere la pipa o la sigaretta
spenta in bocca, a mo' di segno di riconoscimento e di cameratismo fra perseguitati. Cos gli altri

saprebbero da che parte state e potrebbe anche essere un modo per aggregare i fumatori con ottimi
risultati.
Si dice che non tutti i mali vengono per nuocere. L'effetto positivo, in questo caso, stata la chiara
dimostrazione che il fumo assolutamente innocuo. Negli ultimi vent'anni si tentato
affannosamente di provarne la pericolosit, ma il fallimento ' stato totale e ora l'innocuit del
tabacco deve essere accettata.
Basterebbe che i fumatori reagissero e ben presto la teoria antifumo cadrebbe nel ridicolo e
verrebbe dimenticata.

CAPITOLO VENTIQUATTRESIMO
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CONCLUSIONI
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Da quanto abbiamo detto la campagna contro il fumo si riduce a un vero e proprio attacco contro i
fumatori col pretesto di inesistenti pericoli per la salute, senza la minima prova scientifica che il
fumo causi il cancro ai polmoni o qualsiasi altra malattia.
Invece effettivamente accertato che la radioattivit provoca il cancro, cos come l'amianto e alcuni
prodotti cancerogeni.
Sono talmente tanti e in tali quantit gli agenti cancerogeni letali diffusi nell'ambiente che, anche
supponendo per un attimo che il fumo possa causare danni fisici, andrebbe a finire a buon diritto in
fondo all'elenco.
L'esistenza di tanti colpevoli ovvi dimostra chiaramente che le accuse contro il tabacco erano una
montatura, la pi risibile mistificazione di tutti i tempi. Oggi come vent'anni fa, si pu dire, nel
pieno rispetto della verit, che nel tabacco non vi sono componenti dannosi.
Ho citato numerosi scienziati tutti di altissima reputazione professionale che hanno condannato o
almeno messo in dubbio le accuse contro il fumo (e un numero sorprendentemente alto di loro sono
non fumatori senza pregiudizi a favore del fumo) e non vi alcuna fondata ragione per ritenere
disoneste le loro opinioni in netto contrasto con la falsit manifestata da certi antifumo.
Non sarebbe stato pi onesto se la disputa fosse stata spogliata dalle false preoccupazioni salutiste e
fosse stata incentrata semplicemente sulla avversione per il fumo? Che poi quanto sta avvenendo
ora. Gli antifumo, rendendosi conto che la campagna basata sulla paura ha fallito i suoi scopi,
stanno mettendo in piedi una propaganda su larga scala per convincere che il fumo antisociale. Si
sono anche resi conto che la gente non smette di fumare, e anzi, malgrado tutto il loro impegno, in
molti paesi il consumo di tabacco aumentato.
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SMETTERE DI FUMARE PU ESSERE UN RISCHIO PER LA SALUTE
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Se smettete di fumare correte il rischio di:
__attacchi alle coronarie
__obesit
__ipertensione
__disturbi nervosi
__peggioramento delle affezioni broncopolmonari.
Ho dimostrato che il fumo d sollievo ai polmoni, e cos facendo probabilmente frena l'infezione
bronchiale, che numerosi scienziati considerano una condizione preliminare al cancro, e mantiene
elastiche le pareti del cuore e dei vasi sanguigni prevenendo in tal modo gli attacchi alle coronarie.
Se una persona preoccupata o depressa, anzich prendere sedativi o tranquillanti o stupefacenti,
provasse a fumare, sono certo che si sentirebbe meglio psicologicamente e anche in generale.
La mia convinzione che il fumo prevenga il cancro ai polmoni e le malattie cardiache fondata
sulle condizioni di salute e la longevit che si riscontrano nelle comunit di forti fumatori. Si capir
quindi come si possa accusare gli antifumo di essere responsabili della morte di migliaia di fumatori
da loro spaventati al punto di smettere di fumare.
Nessuna tra le sostanze esistenti sulla faccia della terra stata sottoposta a tante indagini per
accertarne la pericolosit come il tabacco. Ma a dispetto di tutte le elucubrazioni e fantasticherie dei
nemici del fumo, decenni di ricerche costate milioni di dollari hanno fallito l'obiettivo. C' da
chiedersi perch l'"industria" antifumo non sia riuscita a compiere una ricerca su larga scala che
rispondesse ai requisiti degli studiosi di statistica. Forse perch si temeva risultasse che il fumo
innocuo?
Come era nelle mie fiduciose previsioni, vi sono chiari segni che la classe medica incomincia a
cambiare atteggiamento, in America quantomeno, e c' da sperare che alla fine la teoria antifumo
verr sepolta nel cimitero degli errori medici e non uscir di nuovo dalla tomba, come Dracula.

Il professor sir Ronald Fisher aveva predetto che la teoria del cancro polmonare da fumo sarebbe
stata un giorno considerata un grandissimo, catastrofico errore ed quanto ora sta avvenendo,
grazie agli scienziati che la criticano e ne dimostrano l'inconsistenza. Ma la censura sui mezzi
d'informazione, specialistici e non, talmente potente che la gente non sa nulla di tutto questo.
Si dovrebbe far cessare al pi presto questa assurda campagna. In primo luogo, dannosa da un
punto di vista sociale per il suo spirito oscurantista e puritano che ricorda il Medioevo. Diffonde un
odio fanatico per i fumatori, che divide gli amici e perfino le famiglie, pi violento di un odio
religioso. Ci colpisce che a tanta irragionevole ostilit contro il fumo non corrisponda un'eguale
indignazione per l'aumento della criminalit, dell'alcoolismo, del consumo di eroina e di cocaina,
del numero di morti per incidenti stradali e di tanti altri mali della nostra societ. Grave e
incresciosa poi la pressione psicologica esercitata su medici e uomini politici e penso che tutti i
cittadini, fumatori o non fumatori, dovrebbero esprimere il loro biasimo per quello che un vero e
proprio cancro sociale.
dannosa da un punto di vista economico: nella campagna sono stati gettati milioni, forse miliardi,
di dollari che avrebbero potuto essere spesi pi utilmente per cause degne.
E dannosa per la salute: i fumatori, che grazie al fumo erano in ottima forma mentale e fisica,
vedono ora la loro salute pregiudicata per aver smesso di fumare per motivi che si possono capire
ma che sono del tutto insensati. Inoltre, anche per i milioni di persone che continuano a fumare, le
false minacce per la salute sono fonte di grave ansia che potrebbe causare malattie cardiache.
dannosa per la scienza, la cui immagine stata seriamente pregiudicata da quegli pseudoscienziati
che sono riusciti con successo a soffocare la voce degli autentici scienziati che hanno provato la
falsit dei timori riguardo al fumo. Inoltre, l'accentrarsi dell'interesse sul fumo ha sottratto impegno
e mezzi a ricerche in altri campi.
Desidero infine sottolineare ancora che non mia intenzione fare pressioni perch tutti si mettano a
fumare. Poich il mio libro riguarda soprattutto i benefici e l'innocuit del fumo, prima di prendere
qualsiasi decisione dovreste informarvi su quanto sostengono gli antifumo, che io giudico falso, e
soppesare i pro e i contro. Sarete cos in grado di decidere se il fumo letale come pretendono i
crociati, o del tutto innocuo, come io credo.
Vi auguro buon fumo.

NOTE
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PREFAZIONE
1.__Inglese, norvegese, svedese, tedesco, olandese, spagnolo, giapponese (e ora italiano) [n.d.A.].
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CAPITOLO II
1.__Charles Kingsley (1819-1875). Religioso, poeta e scrittore inglese di idee blandamente radicali.
Westward Ho (Avanti verso occidente) una delle sue opere pi note.
2.__Letteralmente baccelliere. Il baccellierato un diploma universitario inesistente in Italia.
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CAPITOLO III
1.__Framingham Study: ampio e interessante studio condotto sugli abitanti della citt di
Framingham (USA) per valutare l'incidenza dei vari fattori di rischio sulle patologie
cardiovascolari. I dati raccolti nell'arco di 15 anni sono stati pubblicati nel 1971.
2.__Surgeon General: capo dei servizi del ministero della sanit, massima autorit sanitaria degli
USA.
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CAPITOLO VI
1. Lo scrub la tipica steppa australiana con vegetazione di cespugli spinosi.
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CAPITOLO IX
1.__II dottor Shephard personalmente contrario al fumo [N.d.A.].
2.__ASH: Action on Smoking and Health (Movimento fumo e salute). La sigla ha la stessa
pronuncia e grafia della parola "cenere".
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CAPITOLO XIII
1. Curiosamente le sigle coincidono con parole il cui significato , in questo caso, piuttosto ironico:
ash = cenere; smash = fracassare; shame = vergogna; gasp = rantolo.
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CAPITOLO XIV
1.__Anania (cfr. Atti degli Apostoli 5, 111), membro della primitiva comunit cristiana punito da
Pietro per la sua falsit. Sta per bugiardo.
2.__L'affidavit una deposizione scritta e giurata, di cui si fa largo uso nei paesi di lingua inglese.
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CAPITOLO XVIII
1. Amish: setta di mennoniti seguaci di Jacob Amman o Amen, vescovo svizzero mennonita, che si
stabilirono in America nel diciottesimo secolo.

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