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PREMESSA

I comuni aderenti alla Convenzione Valli del Natisone sono stati preliminarmente suddivisi in due sotto-aree territorialmente
contigue e nello specifico:
Sotto-area 1: San Leonardo - Stregna - Prepotto
Sotto-area 2: Grimacco - Savogna - Drenchia
Sono stati quindi organizzati per ognuna delle due sotto-aree due tavoli di confronto con le medesime impostazioni. Si
procede di seguito al resoconto del 1 tavolo, organizzato secondo il seguente schema:

AVVIO DEL PROCESSO PARTECIPATIVO E FASE DI ASCOLTO


Nellorganizzazione dei tempi e dei contenuti del primo tavolo di entrambi i due sottogruppi individuati, i facilitatori hanno
riconosciuto come presupposti fondamentali per il buon esito del processo partecipativo, la trasparenza dei facilitatori nei
confronti dei partecipanti e una piena consapevolezza dei partecipanti stessi del proprio ruolo e della mission della serie di
incontri.
A questo scopo i lavori del primo tavolo si sono aperti con la proiezione di una presentazione della durata di circa 10-15
minuti, in cui i partecipanti sono stati informati/formati sul Piano Paesaggistico Regionale (specificando che si tratta di un
documento di riferimento per la pianificazione territoriale attualmente in fase di redazione da parte della regione FVG) e sulle
motivazioni che hanno portato la Regione a cercare il coinvolgimento delle comunit locali nella fase di raccolta delle
informazioni territoriali.
La presentazione in entrambi i tavoli si conclusa con un piccolo test di ingresso per stimati conoscitori locali, proposto in
chiave ludica, avente il semplice fine di mettere a proprio agio i presenti e sottolineare linformalit dellevento. Il test
prevedeva il riconoscimento di alcune foto depoca relative alle frazioni dei comuni protagonisti dellincontro e la correzione
di alcune frasi contenenti riferimenti territoriali errati.
I facilitatori hanno convenuto di non utilizzare/proporre lo strumento dellanalisi SWOT nel corso dei due tavoli di lavoro,
considerato il disomogeneo livello di scolarizzazione dei partecipanti.
FASE LABORATORIALE
Dopo la fase di ascolto, contenuta sempre nei limiti dei 15 minuti, i partecipanti assiepati in fondo alle sale consiliari, sono stati
invitati a sedersi ai tavoli. I facilitatori hanno ribadito che loccasione doveva configurarsi come un libero flusso di
informazioni e dopo aver fornito ai presenti post-it e penne, si proceduto ad entrare nella fase laboratoriale vera e propria
dellincontro, finalizzato principalmente allindividuazione degli elementi di pregio e degli elementi di degrado

riconoscibili/riconosciuti dai partecipanti nel proprio territorio.

REPORT - 1 TAVOLO DI CONFRONTO


Comuni della Convenzione Valli del Natisone
SAN LEONARDO - STREGNA - PREPOTTO
Municipio di San Leonardo, 13 febbraio 2016
Il primo tavolo di lavoro si svolto presso la Sala Consiliare del Municipio di San Leonardo, ha avuto inizio alle 15:00 del
pomeriggio e si concluso alle 17:45 circa.
DESCRIZIONE DEI PARTECIPANTI AI TAVOLI
Numero di partecipanti

18 partecipanti

Et

tra i 35 e i 70 anni, con prevalenza della fascia compresa 60-70.

Associazioni/Circoli/Gruppi Gruppo Speleologico Valli del Natisone; Kmeka Zveza; Srebrna Kaplja; Club Unesco
rappresentati al tavolo e Udine;
attivi sul territorio
Circolo Lega Ambiente di Udine; Associazione Polisportiva Dilettantistica San
Leonardo;
Polisportiva Tribil Superiore.
GRIMACCO - SAVOGNA - DRENCHIA,
Municipio di Grimacco, 20 febbraio 2016
Il primo tavolo di lavoro si svolto presso la Sala Consiliare del Municipio di Grimacco, ha avuto inizio alle 15:00 del
pomeriggio e si concluso alle 18:30 circa.
DESCRIZIONE DEI PARTECIPANTI AI TAVOLI
Numero di partecipanti

19 partecipanti

Et

tra i 40 e i 70 anni, con prevalenza della fascia compresa 60-70

Associazioni/Circoli/Gruppi Planinska Druina Beneije; Coro Rean; Riserva di Caccia di Grimacco; Riserva di
rappresentati al tavolo e Caccia di Savogna;

attivi sul territorio

Gruppo Parrocchiale di Savogna; Gruppo Parrocchiale di Liessa;


Associazione Nazionale Alpini - Sezioni di Savogna e di Grimacco; Associazione
Donatori di Sangue - Sez. Valli del Natisone.

PROBLEMATICHE EMERSE DURANTE LE DISCUSSIONI E DESCRIZIONE DELLE MEDESIME


Il livello di interesse si mantenuto generalmente alto durante entrambi gli incontri e la conversazione ha fatto sempre perno
sui facilitatori che sono stati individuati dai presenti come interlocutori principali a cui rivolgersi.
La conversazione si svolta sempre nellambito del decoro e del vicendevole rispetto e non vi sono stati momenti di attrito o
di accesa discussione che abbiano richiesto un intervento coattivo da parte dei facilitatori.
stato interessante osservare lapproccio dei singoli nello svolgere il lavoro proposto al tavolo. Spesso il partecipanteresidente (insider) ha analizzato il proprio territorio e ne ha individuato pregi/degradi dal punto di vista di un osservatore
esterno al paesaggio, mentre il partecipante-fruitore/frequentatore (outsider) ha condotto la medesima analisi sottolineando
le criticit maggiormente connesse alla vivibilit del paesaggio, dando meno importanza agli elementi di pregio e degrado
visibilmente percepibili.

RISULTATI DEL PRIMO TAVOLO

Gli elementi di criticit di ordine generale emersi sin dalle prime battute in entrambi gli incontri hanno riguardato:

SPOPOLAMENTO/ABBANDONO: la comunit vive sulla propria pelle le conseguenze economiche, ambientali e


sociali derivanti dallo spopolamento del comprensorio. consapevole di vivere in un territorio che attualmente fa
fatica ad autoregolarsi in quanto sta venendo meno quello che viene riconosciuto come lattore principale del
paesaggio e che con le proprie attivit mantiene in vita un sistema fatto di equilibri delicati: labitante. Uno dei primi
interventi dei presenti ha avuto come parola chiave la solitudine che si respira nel risiedere in queste aree tendenti
sempre di pi alla marginalit.
BOSCO INCOMBENTE SU PAESI, SEDI VIARIE, SCARSA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO: la manutenzione del
territorio, la ricolonizzazione da parte del bosco degli ex-coltivi, dei prati stabili e in generale di tutti quegli spazi di

affluenza/confluenza della comunit oggi una delle pi importanti preoccupazioni della comunit stessa che si
trova ad affrontare una lotta impari con la natura. Gli elementi di degrado segnalati fanno dunque riferimento a
queste tematiche e i post-it riconsegnati citano lo stato di abbandono dei terreni fronte-strada, i prati abbandonati,
i punti panoramici oramai inghiottiti da vegetazione di scarso valore naturalistico.

COMPROMISSIONI PAESAGGISTICHE DA INFRASTRUTTURAZIONE E USI URBANI: sono stati anche citati molti
casi in cui ledilizia pubblica ha imposto alla comunit delle scelte non condivisibili nella costruzione di piazze,
campi sportivi, monumenti, muri di sostegno lungo le strade, in quanto opere realizzate applicando modelli
impropri e non coerenti con il contesto paesaggistico. Altri elementi di compromissione emersi dalla discussione
hanno riguardato le discariche di laterizi nelle aree contermini ai cantieri edilizi privati che sono diventate segno
permanente e invasivo del paesaggio in corrispondenza di molte localit.
VIABILIT STRADALE INADEGUATA: per una comunit diffusa e dispersa su di una superficie territoriale estesa
come quella delle Valli del Natisone e che presenta un elevato grado di mobilit per il lavoro verso le aree di
riferimento urbane, diventa prioritario potersi affidare ad una viabilit efficiente. I contenuti dei post-it riguardanti
gli elementi di degrado denunciano una manutenzione viaria non sempre adeguata, sia nel caso della rete stradale
convenzionale sia nel caso delle strade interpoderali.
RISTRUTTURAZIONI COMPROMISSORIE DELLE PECULIARIT ARCHITETTONICHE TRADIZIONALI LOCALI: i
partecipanti hanno fatto riferimento alle abitazioni dismesse e pericolanti in seno a molti borghi disseminati nel
comprensorio che rappresentano spesso delle vere e proprie situazioni di pericolo per i residenti, ma stato fatto
riferimento anche a criteri di ristrutturazione non coerenti con le peculiarit di unarchitettura tradizionale legata
allutilizzo di materiali naturali e reperiti storicamente in loco come la pietra e il legno.
MANUFATTI ARCHITETTONICI TRADIZIONALI FATISCENTI E IN DISUSO: i manufatti tradizionali legati alla fase
rurale del comprensorio rappresentano elementi importanti dellidentit culturale della comunit delle Valli del
Natisone. Molti post-it e molti interventi hanno denunciato lo stato di degrado delle storiche fontane di paese, dei
vecchi abbeveratoi localizzati sulla viabilit storica, dei fienili, delle stalle e in generale dei terrazzamenti che sono

parte integrante del paesaggio.


MANCANZA DEI SERVIZI DI PROSSIMIT: i partecipanti sottolineano la necessit di un rafforzamento dei servizi
alle persone e alle famiglie, come presupposti fondamentali per la valorizzazione dei residenti che si considerano
autoctoni in via di estinzione.
MANCANZA DI RICETTIVIT TURISTICA: i partecipanti, dovendo pensare ad un rilancio del comprensorio in chiave
turistica, sottolineano la mancanza di una ricettivit di base (piccole botteghe alimentari, bar, trattorie) a supporto
sia del turista viaggiatore mordi e fuggi che del turista che pernotta.

Gli elementi di criticit di dettaglio segnalati rimarcano la necessit di una valorizzazione in quanto percepiti nello stesso
tempo come peculiarit del territorio:

SAN LEONARDO - STREGNA - PREPOTTO


SPOPOLAMENTO
- Borghi in abbandono - Cecchenel, Marcolino, Salamant (Prepotto).
BOSCO INCOMBENTE SU PAESI E SEDI VIARIE, SCARSA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO
- Punti panoramici - Monte Kuk (Stregna), Monte Hum (Stregna), Monte Strieenca (Stregna),
Monte Breg (Prepotto-Slovenia);
- Castagneti - presso Cravero, Altana, Iainich (San Leonardo), presso Dughe (Stregna);
- Prati/stavoli - areale di contorno a Star edad (San Leonardo), stavolo Razor sul monte Kuk
(Stregna);
- Altro - reti paramassi invasi dai rovi presso Dolina (San Leonardo).
MANUFATTI ARCHITETTONICI TRADIZIONALI FATISCENTI E/O IN DISUSO
- Mulini - Mulino di Dughe (Stregna), Mulino collocato tra Merso di Sotto e Cemur (San
Leonardo), fornaci di Raune (Stregna), 13 mulini situati sul corso del torrente Judrio (Prepotto);

- Terrazzamenti/muri a secco - muri a secco presso Saligoi (Stregna), muri a secco presso
Potcravero (San Leonardo), terrazzamenti posizionati tra Merso di Sopra e Scrutto (San
Leonardo), muri a secco in localit Baaduca (San Leonardo); muri a secco presso Berda (Prepotto);
- Fontane/Abbeveratoi - fontana di Gnidovizza (Stregna), cisterne in pietra presenti in molte
frazioni di Stregna, fontana coperta di Postregna (Stregna).

GRIMACCO - SAVOGNA - DRENCHIA


SPOPOLAMENTO
- Borghi in abbandono - Podlach, Scale (Grimacco).
BOSCO INCOMBENTE SU PAESI E SEDI VIARIE, SCARSA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO
- Punti panoramici - monte Gri fra Savogna e Grimacco sul sentiero CAI da Clastra a S. Martino,
tutta larea circostante il Monte San Martino (Savogna-Grimacco);
- Castagneti - presso Masseris (Savogna);
- Dissesti/erosioni - fenomeni erosivi lungo i sentieri sottostanti alla cima del Matajur (Savogna);
- Prati/stavoli - prati del monte Kolovrat (Drenchia); stavoli nelle localit di Paklic (Grimacco), Plesi e
sul Monte San Martino (Grimacco), Lua (Grimacco) e Lovi e tra Ieronizza e Stermizza (Savogna).
COMPROMISSIONI PAESAGGISTICHE DA INFRASTRUTTURAZIONE E USI URBANI
- Discariche - discariche non autorizzate di materiali laterizi presso Topol (Grimacco);
- Infrastrutture pubbliche - inadeguata manutenzione del sistema fognario di molte frazioni di
Savogna, del depuratore di Clodig (Grimacco); riqualificazione della discarica di Trebe (Grimacco).
MANUFATTI ARCHITETTONICI TRADIZIONALI FATISCENTI E/O IN DISUSO
- Mulini - Mulini di Topol (Grimacco), mulino di Cepletischis (Savogna), mulino di Seuza (Grimacco);
- Terrazzamenti/muri a secco - muretti a secco presso Topol (Grimacco);

- Altro - Osteria al Ponte presso Savogna, stalla per ovini presso Topol (Grimacco).

Gli elementi di pregio di ordine generale emersi in entrambi gli incontri hanno riguardato:

ELEMENTI NATURALISTICI: sono stati citati diversi punti panoramici naturali che sia per il contesto naturalistico in
cui sono immersi che per la posizione fisica appropriata (sommit di colline, monti, terrazzi, crinali) restituiscono al
fruitore una visione di insieme del territorio delle Valli del Natisone. Un aspetto altrettanto importante considerato
di pregio la ricchezza di sorgenti dacqua e di elementi di particolare bellezza e originalit legati al corso dei
torrenti locali, nonch particolari cenosi forestali come le faggete o i betuleti rintracciabili in queste zone.
Tra gli elementi naturali, emerso durante i tavoli come nelle Valli del Natisone vi sia un importante patrimonio
speleologico come anche molte testimonianze della frequenza e dellutilizzazione delle grotte da parte delluomo
fin dalla preistoria. La speleologia che si occupa dellesplorazione e della documentazione delle cavit prodotte
dallazione erosiva di alcuni torrenti presenti nel comprensorio delle Valli - stato sottolineato - pu dare un
notevole contributo alla conoscenza del territorio in generale, in quanto pu mettere a disposizione dati (geologici,
geomorfologici, idrogeologici) utili alle future programmazioni aventi per oggetto la valorizzazione, la fruizione ma
anche la tutela del territorio stesso.
VIABILIT LENTA: dalla discussione e dalla compilazione dei post-it sono emersi frequenti riferimenti alla
sentieristica, a percorsi interpoderali, a tracce di vecchie vie di comunicazione e in generale di una viabilit storica
interna al comprensorio frutto di una geografia pensata non in funzione dei veicoli ma delle persone.
BENI STORICO-CULTURALI: stato proposto di censire/mappare gli edifici a carattere insediativo (SIRPAC) che
sono considerati una preziosa espressione della cultura locale, al fine di preservare questo patrimonio
architettonico tradizionale da ristrutturazioni improprie e inadeguate. stato citato anche il patrimonio

architettonico religioso con riferimento alle chiesette votive di cui disseminato tutto il comprensorio.
stato riconosciuto un patrimonio archeologico di pregio. Per quanto riguarda le Valli del Natisone, i siti di
ritrovamento sono diffusi, molteplici e interessanti e una loro valorizzazione pu essere un degno completamento
dei percorsi archeo-storici aventi ora come unico punto di riferimento Cividale del Friuli. Anche il patrimonio storico
legato alla Prima Guerra Mondiale, in cui protagonista stato anche il territorio con le sue difficolt e asprezze,
stato citato come un elemento di pregio da valorizzare.

BENI STORICO-CULTURALI: stato spesso fatto riferimento alla cultura di confine che caratterizza le Valli del
Natisone, dove confine ha il senso di frontiera, di interruzione di uno spazio. Questo ha contribuito ad organizzare
un sistema culturale, uno stile di pensiero e un comportamento a s stante, ma nello stesso tempo ha definito anche
una zona e una cultura di transizione, uno spazio di interazione e di dialogo tra identit diverse.

Gli elementi di pregio di dettaglio segnalati rimarcando la necessit di una tutela o di una valorizzazione in quanto percepiti
come peculiarit del territorio:

SAN LEONARDO - STREGNA - PREPOTTO


ELEMENTI NATURALISTICI
- Punti panoramici - Monte Hum (Stregna), Monte Strieenca (Stregna), Monte Planjava
(Prepotto);
- Sorgenti - sorgente di Oblizza (Stregna), cascata Mokrica sul Monte Cum (Stregna), cascate di
Kot (San Leonardo), localit Jezera sul torrente Judrio (Prepotto); sorgente di Presserie (Stregna);
- Torrenti - Judrio (Prepotto).
- Grotte/cavit - Grotta delle astitove ene sul monte Hum (Stregna), Grotta di Cladrecis
(Prepotto), Pozza presso Bodigoi (Prepotto).
VIABILIT LENTA
Sentieri - sentiero delle calcine presso Raune (Stregna).
BENI STORICO-CULTURALI
- Patrimonio architettonico religioso - S. Lucia presso Cravero (San Leonardo), S. Nicol
(Stregna), Chiesetta dei Tre
Re di Prepotischis (Prepotto), S. Giacomo di Cialla (Prepotto), S. Pietro/Paolo di Centa
(Prepotto), di S. Pietro di Chiazzacco;
- Patrimonio architettonico insediativo tradizionale - Casa nativa di Jacopo Stellini (Stulin) a
Tribil Superiore.

GRIMACCO - SAVOGNA - DRENCHIA


ELEMENTI NATURALISTICI
- Punti panoramici - areale del monte San Martino (Savogna-Grimacco), monte Kolovrat
(Drenchia);
- Sorgenti - sorgenti a monte di Masseris (Savogna), laghetto Paluoga presso Masseris
(Savogna), strada militare che da Passo Prievalo conduce a sella Kju presso Topol (Grimacco),
Cascata e corso del Cosizza (Grimacco), cascata di Suopota (Grimacco);
- Torrenti - Rieka (Savogna).
- Grotte/cavit - Velika Jama, Mala Jama, Jama pod Figovco presso Masseris (Savogna), Jama
Baink presso Obenetto (Drenchia).
VIABILIT LENTA
- Sentieri - sentiero per Velika Jama presso Masseris (Savogna), sentiero Pod Figovco e Mala
Pe presso Masseris (Savogna), aroka Pot presso Tercimonte (Savogna), sentiero Jelen a
che conduce da Clodig a Costne (Grimacco), sentieri rogazionali di Montemaggiore (Savogna)
sentiero per Monte S. Mattia e S. Martino (Grimacco), strada militare Rommel Ava-Matajur.
BENI STORICO-CULTURALI
- Patrimonio architettonico religioso - San Michele Arcangelo presso Pechinie (Savogna);
- Patrimonio architettonico insediativo tradizionale - Affreschi di Jacum Pitor, museo etnografico
diffuso di Masseris (Savogna).

REPORT - 2 TAVOLO DI CONFRONTO


Comuni della Convenzione Valli del Natisone
PREMESSA
Si procede di seguito al resoconto del 2 tavolo. Sono stati mantenuti gli stessi gruppi formati nel corso dei precedenti
incontri, salvo linserimento di nuovi partecipanti. Sono stati quindi ripresi gli argomenti trattati nel corso del primo tavolo
continuando ad un livello di maggiore approfondimento lanalisi degli elementi di degrado e di pregio e introducendo il tema
delle opportunit future riconoscibili per il comprensorio oggetto di studio. Il secondo tavolo stato organizzato secondo il
seguente schema:

AVVIO DEL PROCESSO PARTECIPATIVO E FASE DI ASCOLTO


I lavori del secondo tavolo si sono aperti con la proiezione di una presentazione PowerPoint della durata di circa 10-15 minuti,
in cui i partecipanti non presenti al primo tavolo sono stati brevemente informati/formati sul Piano Paesaggistico Regionale
(specificando che si tratta di un documento di riferimento per la pianificazione territoriale attualmente in fase di redazione) e
sulle motivazioni che hanno portato la Regione a cercare il coinvolgimento delle comunit locali nella fase di raccolta delle
informazioni territoriali.
La presentazione in entrambi i tavoli ha previsto alcune diapositive di sintesi dei risultati ottenuti nel corso del primo tavolo.
Sono stati messi in evidenza i fenomeni di degrado e di compromissione paesaggistica emersi dalle discussioni
rispettivamente del 13 febbraio 2016 e del 20 febbraio 2016, con riferimento alla principale causa individuata come
determinante ovvero il sotto-utilizzo, labbandono, la dismissione degli spazi aperti e delle parti edificate. Parallelamente,
sono stati presentati gli elementi di pregio riconosciuti e sintetizzati per macro-tipi (tipo naturalistico, storico culturale,
etnografico, architettonico).
Per quanto riguarda in particolare il secondo tavolo di San Leonardo, vista la sensibilit dimostrata dai partecipanti
allincontro precedente rispetto allargomento terrazzamenti, muri a secco, fontane e castagneti, larchitetto Paola
Cigalotto, in veste di testimone qualificato, ha presentato una cartografia descrittiva e rappresentativa di queste componenti
del paesaggio locale, allo scopo di sollecitare la discussione e la condivisione di quelli che sono stati riconosciuti dalla
comunit come elementi distintivi dellintero comprensorio delle Valli del Natisone.

FASE LABORATORIALE
stato introdotto il tema delle opportunit con due chiavi di lettura diverse.
1) Dopo la sintesi dei principali elementi di degrado/compromissione paesaggistica individuati, i facilitatori hanno
stimolato i partecipanti a riflettere e ad esprimersi sulla possibilit di ridisegnare un nuovo quadro paesisticoinsediativo che, seppur ricomprendendo le peculiarit della fase storica precedente, possa essere ritenuto altrettanto
significativo in termini di qualit della vita e di abitabilit dei luoghi e sullidentificazione delle possibili azioni da
intraprendere in relazione alle principali criticit emerse nellincontro precedente.

2) A partire dalla sintesi degli elementi di valore emersi negli incontri precedenti, i facilitatori hanno invitato i partecipanti
a concentrare la propria attenzione sulle possibili azioni finalizzate alluso delle risorse del paesaggio individuate come
peculiari e caratterizzanti delle Valli del Natisone rispetto alle odierne esigenze della comunit.

REPORT - 2 TAVOLO DI CONFRONTO


Comuni della Convenzione Valli del Natisone
SAN LEONARDO - STREGNA - PREPOTTO
Municipio di San Leonardo, 27 febbraio 2016
Il secondo tavolo di lavoro si svolto presso la Sala Consiliare del Municipio di San Leonardo, ha avuto inizio alle 15:00 del
pomeriggio e si concluso alle 17: 00 circa.
DESCRIZIONE DEI PARTECIPANTI AI TAVOLI
Numero di partecipanti

21 partecipanti

Et

tra i 35 e i 70 anni, con prevalenza della fascia compresa 60-70.

Associazioni/Circoli/Gruppi Gruppo Speleologico Valli del Natisone; Kmeka Zveza; Srebrna Kaplja; Club Unesco
rappresentati al tavolo e Udine;
attivi sul territorio
Associazione Polisportiva Dilettantistica San Leonardo; Polisportiva Tribil Superiore.
GRIMACCO - SAVOGNA - DRENCHIA
Municipio di Grimacco, 05 marzo 2016
Il secondo tavolo di lavoro si svolto presso la Sala Consiliare del Municipio di Grimacco, ha avuto inizio alle 15:00 del
pomeriggio e si concluso alle 18:00 circa.
DESCRIZIONE DEI PARTECIPANTI AI TAVOLI
Numero di partecipanti

10 partecipanti

Et

tra i 35 e i 70 anni, con prevalenza della fascia compresa 60-70

Associazioni/Circoli/Gruppi Coro Rean; Riserva di Caccia di Savogna; Gruppo Parrocchiale di Savogna;


rappresentati al tavolo e Associazione Nazionale Alpini - Sezioni di Savogna e di Grimacco.
attivi sul territorio

PROBLEMATICHE EMERSE DURANTE LE DISCUSSIONI E DESCRIZIONE DELLE MEDESIME


Il livello di interesse si mantenuto generalmente alto durante entrambi gli incontri e la conversazione ha fatto sempre perno
sui facilitatori che sono stati individuati dai presenti come interlocutori principali a cui rivolgersi.
La conversazione si svolta sempre nellambito del decoro e del vicendevole rispetto e non vi sono stati momenti di attrito o
di accesa discussione che abbiano richiesto un intervento coattivo da parte dei facilitatori.

RISULTATI DEL SECONDO TAVOLO


La discussione, sulla base degli stimoli offerti nella fase di ascolto, si incentrata quindi su due aspetti:
1) La vivibilit come futura opportunit per le Valli del Natisone di far ancora parte dei paesaggi vissuti:
i partecipanti ai tavoli hanno individuato gi nel primo tavolo quelle che possono essere definite come le criticit del
paesaggio vissuto e che ritengono debbano essere considerate dal legislatore come priorit in quanto limitano
fortemente labitabilit dei luoghi. Dalla discussione emerso che la vivibilit come opportunit per le future
generazioni nelle Valli del Natisone quindi strettamente correlata a:

OPPORTUNIT

ABITABILIT
DEI LUOGHI

CRITICIT INDIVIDUATE

AZIONI PROPOSTE

Mancanza di servizi alla persona e alla collettivit, Creazione e/o miglioramento dei servizi
a fronte di una popolazione sempre pi alle persone e alla collettivit;
denuclearizzata;
Istituzione di una zona a fiscalit di
Chiusura, abbandono di esercizi commerciali vantaggio che consenta un minor
primari (botteghe alimentari, panifici, drogherie);
aggravio fiscale per le imprese;
Frammentazione fondiaria limitante rispetto ad un Iniziative regionali volte alla promozione e
qualsiasi tipo di ripresa (demografica, economica) allo sviluppo del riordino fondiario;
del comprensorio;
Viabilit inefficiente (interna allarea, di raccordo Miglioramento della viabilit verticale (da
al fondovalle, di raccordo inter-valle).
frazione a fondovalle) e orizzontale (da
fondovalle ai centri verso i quali rivolto il
pendolarismo lavorativo).

2) Luso sostenibile delle risorse del paesaggio delle Valli del Natisone:
i partecipanti ai tavoli, si sono espressi sullopportunit di qualificare il proprio territorio sulla base degli elementi di
pregio paesaggistico individuati durante lo svolgimento dei lavori del primo tavolo e sulla necessit di sviluppare un
tessuto produttivo che incentri le proprie attivit sulluso sostenibile delle risorse territoriali.
Per ogni macro-tipo individuato, di seguito si elenca le riflessioni di carattere propositivo emerse nel corso della fase
laboratoriale:
OPPORTUNIT

VALORI INDIVIDUATI
Elevata geodiversit, patrimonio speleologico a
carattere diffuso;
Rete idrografica (torrenti) di elevato valore
naturalistico;

TERRITORIO,
AMBIENTE,
PAESAGGIO

Boschi di particolare interesse forestale (faggete,


betuleti, castagneti);
Prati stabili e pascoli dinteresse floristicovegetazionale;
Patrimonio faunistico stanziale e stagionale ricco
e differenziato;
Punti panoramici ad elevata attrattivit;
Paesaggi terrazzati di particolare pregio;
Sentieristica dalle importanti connotazioni
naturalistiche e archeo-storiche.

AZIONI PROPOSTE
Gestione delle zone ripariali di pertinenza
dei pi importanti corpi torrentizi del
comprensorio (Rieka, Judrio, Alberone,
Cosizza);
Azioni di tutela e salvaguardia dellintegrit
dellambiente delle forre legato ai corsi
dacqua a carattere torrentizio e degli
ecosistemi ad esso correlati;
Modalit offline e online per ottenere
informazioni pi dettagliate su sentieri
tematici, punti di ricettivit, itinerari, punti
di particolare interesse storico e/o
naturalistico;
Riqualificazione dei principali punti
panoramici di alta valle e ripristino degli
storici canali di osservazione;
Riqualificazione della rete sentieristica e
delle vie connesse ai cammini devozionali
(Monte S. Martino, salite al Santuario di
Castelmonte).

OPPORTUNIT

VALORI INDIVIDUATI

Patrimonio architettonico abitativo legato


allutilizzo di soli materiali naturali e tecniche
tradizionali;

BENI STORICI,
CULTURALI

Patrimonio architettonico legato al mondo e alla


tradizione rurali (muri a secco, terrazzamenti,
fontane, fienili);

Patrimonio etnografico ricco e variegato legato al


mondo rurale (usi, costumi, lingua);
Patrimonio archeologico a carattere diffuso su
tutto il comprensorio;

Viabilit storica con forti connotazioni


naturalistiche.

AZIONI PROPOSTE
Censimento del patrimonio architettonico
insediativo ancora rappresentativo per il
permanere delle caratteristiche
tradizionali;

Recupero selettivo del passato attraverso


la valorizzazione delle strutture
architettoniche di matrice rurale a maggior
impatto visivo;

Predisposizione di materiale e di momenti


informativi/formativi aventi per argomento
le peculiarit archeo-storiche del
comprensorio ancora poco
conosciute/riconosciute;

Recupero della sentieristica e della viabilit


minore anche in vista di una
riqualificazione delle aree abbandonate.

Per quanto riguarda luso sostenibile delle risorse delle comunit e del paesaggio, stato affrontato il tema delle microeconomie potenzialmente attivabili nel comprensorio della convenzione.
I partecipanti hanno sottolineato come sia indispensabile che queste siano il pi possibile armonizzate alle peculiarit
riconosciute alle Valli del Natisone, ma nello stesso tempo siano generatrici di un indotto che possa essere di sostegno alle
comunit. Alcuni partecipanti hanno sottolineato come il connubio tradizione-innovazione, applicato a piccole attivit
artigianali o agricole, magari di tipo individuale, possa essere vincente per rivitalizzare un territorio oggi carente dal punto di
vista imprenditoriale.

Nello specifico, a partire dal riconoscimento degli elementi di valore, le opportunit concrete emerse dalla discussione sono
state le seguenti:

OPPORTUNIT

ECONOMIE
SOSTENIBILIATTIVABILI

VALORI INDIVIDUATI
Presenza (in forma residuale) di una frutticoltura
e una orticoltura locali caratterizzate da variet e
cultivar anche autoctone (mela Seuka);

Presenza (in forma residuale) di un artigianato


locale legato alle lavorazioni del legno e della
pietra.

AZIONI PROPOSTE
Valorizzazione dei prodotti locali
spontanei (funghi, erbe officinali);
Recupero di produzioni agrarie storiche
(frutticoltura, castagne);
Sostegno allartigianato anche attraverso
iniziative formative.

REPORT - 3 TAVOLO DI AREA


Comuni della Convenzione Valli del Natisone
PREMESSA GENERALE
Marted 29 marzo alle ore 18:00 si tenuto presso la sala polifuzionale ex scuola di Tribil Superiore (Stregna) il tavolo
darea della Convenzione Valli del Natisone, nel corso del quale si proceduto alla restituzione pubblica degli esiti e delle
attivit del processo partecipativo nonch dei contenuti pi significativi da inserire nel report conclusivo cui destinatario
finale il gruppo di lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia competente per il Piano Paesaggistico Regionale (PPR). Nella
fase iniziale di ascolto sono intervenuti:
- I facilitatori incaricati: Susanna Loszach e Valentino Floreancig;
- Il supervisore del processo partecipativo: lArchitetto Paola Cigalotto;
- Il segretario dellAssociazione Fondiaria Valle dellErbezzo (ASFO): Luca Postregna;
- LAssessore alle Infrastrutture e Territorio della Regione Friuli Venezia Giulia: Mariagrazia Santoro.
La fase laboratoriale ha previsto lallestimento e lesposizione di una tavola delle segnalazioni sula quale sono stati
graficamente rappresentati sia i luoghi di interesse citati ai tavoli di lavoro sia quelli depositati nellarchivio partecipato online.
Tutte le segnalazioni sono state ricondotte alle tre reti considerate strategiche dal Piano Paesaggistico Regionale:
biodiversit, mobilit lenta, beni culturali. Al termine dellincontro e della fase di discussione successiva alla fase di ascolto, i
partecipanti ai tavoli sono stati invitati a perfezionare la tavola con ulteriori segnalazioni.

AVVIO DEL PROCESSO PARTECIPATIVO E FASE DI ASCOLTO


Lincontro si aperto con lintervento dei facilitatori che hanno inteso rappresentare il percorso partecipato condotto nei
mesi precedenti illustrando in modo sintetico il metodo, gli esiti e i materiali prodotti. I risultati emersi nel corso dei tavoli
precedenti sono stati sintetizzati evidenziando il livello di convergenza delle singole istanze riportate dai due sottogruppi di
lavoro Gruppo San Leonardo-Stregna-Prepotto e Gruppo Grimacco-Savogna-Drenchia, per quanto concerne sia gli
elementi di degrado sia gli elementi di pregio. In questo modo si cercato di ricondurre il tema del paesaggio e delle
dinamiche interne ad esso ad una dimensione sovracomunale e di stimolare una visione di area nei partecipanti al tavolo.
stata inoltre proposta unanalisi SWOT (da completare con le osservazioni e i contributi della serata) allo scopo di definire
delle concrete opportunit di sviluppo derivanti dalla valorizzazione degli elementi di pregio individuati e alla luce degli
elementi identificati come criticit del paesaggio delle Valli del Natisone.

LArchitetto Paola Cigalotto ha presentato un documento intitolato Le Valli del Natisone - Immagini e scenari, che riassume
temi e scenari evocati dai tavoli per la costruzione condivisa di una visione del futuro. Unendo le segnalazioni dei tavoli e
quelle dell'archivio partecipato emerge un quadro articolato che mette in evidenza i principali elementi identitari del
paesaggio e i materiali costitutivi dello stesso.
Da questo affiorano, infatti, immagini pi volte sottolineate negli incontri, attraverso le quali i partecipanti ai tavoli hanno
raccontato il paesaggio, la sua evoluzione e le sue criticit/potenzialit. Gli scenari che derivano da questo insieme di
elementi sono stati riassunti in quattro visioni del futuro, in alcuni casi alternativi tra loro, in altri complementari. Si tratta di
scenari concreti, positivi e negativi. Alcuni di questi, a partire dalle iniziative gi in corso, possono portare ad una
rigenerazione del paesaggio.
Alla presentazione stata affiancata la tavola riassuntiva.
Una terza sollecitazione alla discussione stata attivata dalla presentazione dellASSOCIAZIONE FONDIARIA VALLE
DELL'ERBEZZO (ASFO). La presentazione stata condotta dal segretario dellAssociazione e Sindaco di Stregna Luca
Postregna, con il coinvolgimento del Presidente dellASFO stesso Michele Qualizza. LAssociazione fondiaria uno strumento
per il recupero funzionale, la promozione e la tutela dei terreni abbandonati, che si prefigge di superare il problema della
parcellizzazione fondiaria. Ad un anno dalla sua costituzione lAssociazione, che conta 70 soci, riuscita ad aggregare 320
particelle catastali (tutte ubicate nel comune di Stregna) per una superficie complessiva di 42 ettari. LAssociazione gestisce
direttamente tale estensione e ove necessario ne ripristina lo stato dei luoghi attraverso lattuazione della Legge Regionale n.
10/2010. Attualmente sono in fase di recupero i terreni incolti e abbandonati situati nelle immediate vicinanze delle borgate
di Stregna e Oblizza. Lincontro ha permesso di mettere inoltre in evidenza alcuni limiti applicativi della Legge Regionale n.
10/2010 che ad oggi uno dei pochi strumenti legislativi a disposizione delle Amministrazioni comunali per la manutenzione
del proprio territorio. Lauspicio che la Legge Regionale n. 10/2010 possa essere perfezionata nella forma e nei contenuti e
che continui ad essere adeguatamente supportata dal punto di vista finanziario dalla Regione FVG.

LAssessore Mariagrazia Santoro, dopo aver sintetizzato il complesso percorso di redazione del Piano Paesaggistico
Regionale, ha ribadito limportanza che questo documento programmatico rivestir una volta ultimato e reso applicativo per
la governance e per lo sviluppo sostenibile del territorio. Ricollegandosi alle principali tematiche emerse dal processo
partecipativo, ha sottolineato come oggi il Friuli Venezia Giulia presenti criticit paesaggistiche che superano la
convenzionale classificazione del territorio in pianura-collina-montagna e come siano caratterizzate da una trasversalit del

tutto attuale. Situazioni di degrado legate allabbandono di spazi agricoli colonizzati da specie spontanee di scarso valore
naturalistico accomunano, infatti, aree periurbane, aree storicamente vocate alle monocolture (pianura del Friuli centrale) e
aree montane. LAssessore ha quindi convenuto che le attivit dellASFO sono perfettamente in linea con gli obiettivi generali
del Piano Paesaggistico Regionale e che tale sincronia di intenti, rende questa iniziativa associazionistica unesperienza da
considerarsi pilota nellambito della tutela e della conservazione del paesaggio.

FASE LABORATORIALE
A supporto della fase di discussione delle tematiche oggetto degli interventi, i partecipanti sono
stati invitati a riportare sui post-it messi a disposizione ulteriori riflessioni, commenti e proposte
rispetto alla propria visione del futuro delle Valli del Natisone, ma anche a perfezionare la tavola
delle segnalazioni esposta con eventuali ulteriori indicazioni di luoghi puntuali meritevoli di
attenzione in unottica di programmazione paesaggistica.

La Tavola riassuntiva delle segnalazioni


Allultimo tavolo stata proposta una carta dove sono state riportate le segnalazioni proposte ai
tavoli precedenti, al fine di ottenere un feedback sulle segnalazioni acquisite e eventuali
commenti o integrazioni tramite POST-IT.
La legenda della tavola stata organizzata in tre capitoli, connessi alle tre reti strategiche del
PPR:
1 - Rete della natura (ecobiologica)
2 - Rete della mobilit
3 - Rete dei beni culturali
Il capitolo dei beni culturali stato a sua volta suddiviso in base ai gruppi di segnalazioni
pervenute.
Ulteriori indicazioni sono state appuntate direttamente sulla tavola.

Tavola
completa
delle
segnalazioni

Dettaglio della tavola delle


segnalazioni

REPORT - 3 TAVOLO DI CONFRONTO


Comuni della Convenzione Valli del Natisone
Tribil di Sopra (Stregna), 29 marzo 2016
Il tavolo darea ha avuto inizio alle 18:00 del pomeriggio e si concluso alle 20:00 circa con un rinfresco di prodotti e piatti
locali tradizionali.
DESCRIZIONE DEI PARTECIPANTI AI TAVOLI
Numero di partecipanti

30 partecipanti

Et

tra i 25 e i 70 anni, con prevalenza della fascia compresa 50-60.

Associazioni/Circoli/Grup Kme ka Zveza; Srebrna Kaplja; Polisportiva Tribil Superiore; Coro Rean;
pi rappresentati al tavolo Associazione Fondiaria Valle dellErbezzo - ASFO.
e attivi sul territorio

RISULTATI DEL TERZO TAVOLO


Il tavolo si configurato come un momento di condivisione dei risultati ottenuti e di collaborazione attiva dei partecipanti
allindividuazione delle tematiche e dei luoghi sensibili del paesaggio delle Valli del Natisone.
La fase di ascolto stata articolata in modo da incentivare un confronto con i partecipanti nutrito dalla piena consapevolezza
delle risorse del proprio territorio per giungere poi a definire una visione comune del futuro. Le tematiche affrontate e/o per
le quali stata ribadita la necessit di attenzione da parte del legislatore sono state le seguenti:

GESTIONE E VALORIZZAZIONE DELLIDROECOSISTEMA


La necessit di tenere puliti gli alvei dei corpi torrentizi viene da pi parti segnalata come prioritaria. La manutenzione delle
vecchie reti di drenaggio, la verifica delle connessioni delle reti scolanti annesse ai terrazzamenti fondamentale per
stabilizzare un territorio che in epoca di cambiamenti climatici, presenta gi delle fragilit (seppur lievi) di tipo idrogeologico.
Il tema delle acque, quindi viene percepito dalla comunit come pregio paesaggistico da preservare allorquando lattenzione
venga rivolta alle fonti, alle sorgenti e alle antiche strutture di utilizzo e captazione delle acque (fontane, abbeveratoi, pozzi,
mulini), ma anche come un elemento naturale che va opportunamente gestito.

GESTIONE FORESTALE
Lesercizio delle utilizzazioni forestali deve mantenersi attento e rispettoso delle differenti funzioni del bosco al quale viene
riconosciuto un importante ruolo ecologico e paesaggistico, nonostante venga nello stesso tempo rimarcata lesigenza
improcrastinabile di controllarne linvasivit negli spazi di maggiore frequentazione della comunit. Lecosistema bosco
rappresenta un habitat composto e variamente diversificato da specie forestali, arbustive, erbacee e fungine che esplica
funzioni di pubblica utilit (mitigazione dei cambiamenti climatici, difesa idrogeologica, tutela della biodiversit, funzione
estetico-ricreativa). La continuit di tali funzioni va garantita attraverso unattenta pianificazione delle attivit di
abbattimento ed esbosco seguite dal ripristino delle condizioni originarie dei siti a chiusura dei cantieri forestali.

CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DI SPECIE VEGETALI ALIENE


Le specie vegetali esotiche invasive sono specie che, trasportate in genere accidentalmente o volontariamente ad opera
delluomo fuori dal proprio areale di origine, sopravvivono, si riproducono e si diffondono nei nuovi ambienti con effetti
negativi sugli ecosistemi locali. Queste specie hanno un notevole impatto sulla perdita della biodiversit in quanto
competono con le specie native e possono contribuire all'estinzione delle stesse. Ailanthus altissima (lalbero del paradiso)
una tra le pi diffuse e dannose specie aliene invasive che colonizzano le aree extra-agricole. una specie arborea che
prospera in qualunque tipo di habitat urbano, periurbano e naturale creando densi popolamenti. Il controllo della specie
molto difficile a causa dellelevato tasso di crescita e dellinefficacia degli interventi meccanici.
Nel corso del tavolo stato sottolineato come ormai questa specie sia entrata anche nelle Valli del Natisone e come sia
attualmente visibile ai margini delle strade di fondovalle (Ponte San Quirino, Vernasso). In linea con le tematiche
paesaggistiche, i partecipanti rimarcano la necessit di affrontare anche problematiche specifiche come quella della
diffusione delle specie aliene avvalendosi delle pi recenti pubblicazioni e competenze scientifiche acquisite, nonch di
interventi coordinati tra le diverse amministrazioni comunali volti al contenimento della diffusione di tali specie.

PAESAGGIO SACRO E NON SACRIFICABILE


Le riflessioni affidate ad alcuni post-it evidenziano come i partecipanti, probabilmente anche stimolati dallo scenario zero
(lo scenario della selvaticit) presentato in fase di ascolto quale possibile avvenire del comprensorio, scongiurino leventualit
in cui le Valli del Natisone, ora parzialmente abbandonate al degrado e considerate da sempre come riserva di un futuro
sviluppo non meglio precisato, possano diventare un paesaggio sacrificabile perch improduttivo e conseguentemente
rivalutato dal punto di vista territoriale semplicemente come basamento fisico per infrastrutture di varia natura (elettrodotti,
viadotti).

Alcuni elementi di criticit di dettaglio segnalati nel corso della serata perfezionano il quadro complessivo gi riassunto nel
Report del 1 tavolo.

SAN LEONARDO - STREGNA - PREPOTTO / GRIMACCO - SAVOGNA - DRENCHIA


MANUFATTI ARCHITETTONICI TRADIZIONALI FATISCENTI E/O IN DISUSO
- Mulini/altro - Mulino presso Dughe (Stregna);
- Terrazzamenti/muri a secco - muri a secco presso Casa Ardielic, Clabuzzaro (Drenchia);
- Fontane/Abbeveratoi - fontana presso Oblizza (Stregna); fontana presso il bivio per Clabuzzaro-Crai.

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