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2019
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - Regime Libero 70% - NE/TN - N. 1 - 2019
RIVISTA SEMESTRALE
DELL’ASSOCIAZIONE FORESTALE
SOMMARIO
DEL TRENTINO
zioni future nonché la garanzia di una loro sviluppo delle persone e dei quali, perciò,
fruizione collettiva. La proposta prevede la legge deve garantire in ogni caso la fru-
inoltre il coordinamento fra disciplina dei izione collettiva, diretta e da parte di tutti,
beni comuni e la disciplina degli usi civici. anche in favore delle generazioni future.
La teoria economica tradizionale prevede Nello schema di d.d.l. è previsto che, ove
due caratteristiche fondamentali per la de- la proprietà di questi beni sia pubblica,
finizione di un bene economico: la rivalità gli stessi siano collocati fuori commer-
nel consumo (SAMUELSON 1954) e l’esclu- cio, salvo i casi in cui la legge consen-
dibilità (MUSGRAVE, 1959). Un bene vie- ta la possibilità di darli in concessio-
ne definito “rivale” quando il consumo da ne, per una durata comunque limitata.
parte di un soggetto limita o impedisce la In questo senso i beni comuni sono con-
possibilità di godimento del bene da parte cettualmente differenti dai beni pubblici,
di un altro soggetto, un bene viene defini- che oltre ad essere non escludibili sono an-
to “escludibile” se economicamente e/o che non rivali: cambia quindi la natura del
tecnicamente o praticamente è possibile ruolo pubblico per garantirne la fruibilità.
impedire a qualcuno di godere di un deter-
minato bene se non dispone dei necessari
diritti, se non ha pagato per il suo utilizzo.
Domini collettivi
L’applicazione di tali concetti determina,
per gli economisti, una classificazione dei La recente Legge n. 168 del 20 novembre
beni secondo la quale i beni comuni sono 2017, «Norme in materia di domini collet-
beni caratterizzati da rivalità e non esclu- tivi»2 riconosce i domini collettivi, comun-
dibilità. In sostanza tutti possono usufruire que denominati, come ordinamento giuridi-
di tali beni, ma il loro eccessivo utilizzo da co primario delle comunità originarie ed in-
parte di alcuni può portare all’impossibilità dividua le seguenti motivazioni per una loro
di utilizzo da parte di altri. Questo determi- tutela e valorizzazione: i domini collettivi
na la necessità dell’intervento della pubbli- sono stati definiti come elementi fondamen-
ca autorità o comunque di una istituzione tali per lo sviluppo delle collettività locali;
che sancisca il giusto livello di utilizzo del possono esser considerati strumenti per la
bene nell’interesse dell’intera società evi- tutela del patrimonio ambientale nazionale,
tando lo sovra sfruttamento delle risorse. essendo divenuti componenti stabili del si-
stema ambientale; queste istituzioni svolgo-
Secondo tale classificazione sono realmente no da secoli il ruolo di basi territoriali per la
pochi i beni che posseggono pienamente le salvaguardia del patrimonio culturale e na-
caratteristiche di non rivalità e non esclu- turale; sono infatti definibili come strutture
dibilità proprie dei beni pubblici mentre la eco-paesistiche del paesaggio agro-silvo-
maggior parte sono ascrivibili alla categoria pastorale nazionale, fonte di risorse rinnova-
dei beni comuni o dei beni collettivi, in con- bili da valorizzare ed utilizzare a beneficio
siderazione della loro possibile escludibilità. delle collettività locali degli aventi diritto.
delle Regioni e Province autonome, di pro- ché enti pubblici e prevede che anche le
muovere le attività degli agricoltori e degli Regioni e le Province autonome possano
allevatori tese al recupero delle risorse ge- promuovere l’istituzione di tali comunità.
netiche di interesse alimentare ed agrario
vegetale locale e allo svolgimento di attività Tutelare e sviluppare la biodiversità natu-
di prevenzione e di gestione del territorio rale ed agraria è divenuto quindi obiettivo
necessarie al raggiungimento degli obiettivi di varie iniziative e programmi che rico-
di conservazione della biodiversità di inte- noscono in essa un elemento chiave per il
resse agricolo e alimentare. La Legge asse- funzionamento dell’ecosistema Terra e per
gna inoltre alla Regioni ed alle Province au- la sopravvivenza dei suoi abitanti. Gli im-
tonome la definizione delle modalità di con- pegni assunti in sede internazionale dallo
servazione in situ, ossia nell’ambito dell’a- Stato Italiano e dalle Regioni, e le conse-
zienda agricola, delle risorse genetiche di guenti azioni intraprese, evidenziano il va-
interesse alimentare ed agrario del proprio lore sociale, economico, scientifico, educa-
territorio soggette a rischio di estinzione o tivo, culturale, ricreativo ed estetico della
di erosione genetica e l’individuazione de- biodiversità. Appare sempre più chiaro che
gli agricoltori e allevatori custodi che effet- alla perdita della biodiversità corrisponde
tuino tale conservazione nonché, per quanto un impoverimento della qualità della vita,
di propria competenza, l’individuazione dei un incremento dei costi economici e sociali,
soggetti pubblici e privati che consentano nonché la riduzione delle capacità di rispo-
la conservazione ex situ delle risorse gene- sta ai cambiamenti dell’ambiente e dei biso-
tiche, nonché le iniziative per incentivare e gni umani. Gli ecosistemi, compresi quelli
promuovere l’attività da essi svolta. Le Re- agricoli, forniscono un’ampia serie di ser-
gioni provvedono alla loro iscrizione alla vizi (di fornitura, di regolazione, culturali,
Rete nazionale della biodiversità di interes- di supporto) che consentono la vita. L’aria
se agricolo e alimentare. Inoltre la Legge che respiriamo, l’acqua, il cibo, il legna-
prevede che le Regioni e le Province auto- me, le fibre, le piante medicinali, il clima,
nome possano realizzare periodiche cam- il contenimento delle malattie, la protezione
pagne promozionali di tutela e di valorizza- idrogeologica, il benessere spirituale, l’ispi-
zione della biodiversità di interesse agricolo razione artistica e culturale, la ricreazione
e alimentare prevedendo l’individuazione sono influenzate dal livello di biodiversità
di appositi “itinerari della biodiversità” per presente nei vari livelli (territorio, paesag-
promuovere lo sviluppo dei territori inte- gio, ecosistema, genere, specie, genoma…).
ressati, anche attraverso l’indicazione dei
luoghi di conservazione presso le azien- Per le comunità locali, in particolare per
de agricole ed ex situ nonché dei luoghi di quelle che responsabilmente gestiscono
commercializzazione dei prodotti connessi beni comuni, come le ASUC, diviene stra-
alle risorse genetiche oggetto di conserva- tegico individuare quali fra i vari servizi
zione, compresi i punti di vendita diretta. offerti dalla biodiversità possano divenire
La Legge istituisce inoltre le Comunità del forza propulsiva dello sviluppo rurale in
cibo e della biodiversità di interesse agrico- grado di innescare i processi desiderati, ga-
lo e alimentare, ossia ambiti locali derivanti rantire sostenibilità nel tempo e fornire al
da accordi tra agricoltori locali, agricoltori e “sistema rurale” adeguati strumenti di resi-
allevatori custodi, gruppi di acquisto solida- lienza, ossia per aumentare la capacità del-
le, istituti scolastici e universitari, centri di le comunità locali di resistere alle crescenti
ricerca, associazioni per la tutela della qua- minacce al fine di ritrovare le condizioni
lità della biodiversità di interesse agricolo desiderate oppure instaurare nuovi equili-
e alimentare, mense scolastiche, ospedali, bri. Alcuni aspetti divengono fondamentali
esercizi di ristorazione, esercizi commer- nel complesso rapporto fra biodiversità e
ciali, piccole e medie imprese artigiane di sviluppo rurale: l’ecosistema e le sue carat-
trasformazione agraria e alimentare, non- teristiche, le forme organizzative adottate
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per la tutela e la valorizzazione della biodi- viene ancora oggi allevata e monticata.
versità naturale ed agraria, il grado di par-
tecipazione della popolazione, la presenza La presenza di questa razza bovina con
di adeguate professionalità e competenze. le sue caratteristiche di rusticità ha con-
La complessità delle situazioni, dall’ecosi- sentito di mantenere viva e vitale la prati-
stema alle relazioni socio-economiche ed ca dell’alpeggio che da un lato soddisfa
istituzionali, necessitano di nuove profes- i bisogni fisiologi ed etologici degli ani-
sionalità e competenze in particolare per mali allevati, compreso l’esercizio fisi-
facilitare processi e relazioni, interazione co e l’accesso all’aria aperta e al pascolo,
fra i vari capitali (umano, sociale, naturale, e dall’altro permette di mantenere vivo
territoriale) presenti in un determinato am- il paesaggio tradizionale degli alpeggi e
bito per la ricerca di soluzioni condivise. le funzioni di salvaguardia del territorio.
Lamon, Tingola e Villnoesserschaf; razze dei parti; l’età media dei bovini è di circa
caprine Bionda dell’Adamello e Pezzata sei anni e questo permette una bassa quo-
mochena; razze equine Norica e Caval- ta di rimonta con riduzione dei costi, la
lo da tiro pesante rapido) ed il totale dei sua rusticità la rende particolarmente adat-
capi alpeggiati alla data di monticazione.3 ta per lo sfruttamento dei pascoli montani.
La vacca Rendena fornisce vitelli scolostra- Un ecosistema integrato: pascoli di uso ci-
ti molto richiesti dal mercato, oltre che vi- vico, razze antiche e biodiversità attraver-
telloni di 400-450 kg all’età di 12-13 mesi. so lo sguardo della ricerca antropologica
e sociale
I vitelloni hanno solitamente rese attor-
no al 58-60% e una qualità delle carcasse Lo studio pilota (BIGARAN, VILLA 2019) con-
con valutazione molto buona. Nel corso dotto con diversi allevatori della Valle Ren-
di vari incontri realizzati con gli operato- dena, con i funzionari del Parco Naturale
ri biologici della Val Rendena è emersa la Adamello-Brenta, con alcuni operatori del
necessità di valorizzare i vitelli maschi che settore turistico e alcuni componenti, an-
nascono nelle stalle da latte a conduzione che con ruoli dirigenziali, delle ASUC della
biologica della valle e che vengono attual- zona ha permesso di sondare l’ipotesi ini-
mente collocati nel mercato convenzionale. ziale di ricerca, ossia un pascolo mantenuto
tradizionalmente di proprietà collettiva o di
È stato quindi attivato il progetto per la va- uso civico, monticato con una razza autoc-
lorizzazione del vitellone di razza Rendena tona (in questo caso la Rendena) e facente
allevato con metodo biologico, finanzia- parte del territorio protetto di un parco natu-
to dalla Provincia Autonoma di Trento, e rale presenta un alto livello di biodiversità?
coordinato dalla locale Federazione Alle-
vatori con il supporto scientifico dell’Uni- Dalle prime indagini effettuate, dal con-
versità degli Studi di Udine (Dipartimento fronti di alcuni dati in possesso dell’ente
di Scienze Agroalimentari, Ambientali e parco, dai colloqui, anche in forma di fo-
Animali DI4a) Tale progetto ha realizzato cus group, con gli attori locali e dalle inter-
un’azione pilota per lo sviluppo di una fi- viste in profondità con alcuni informatori
liera produttiva di carne biologica derivan- chiave è emerso che i terreni con gestione
te da bovini di razza Rendena, valutando le tradizionale collettiva monticati con razze
produzioni e la sostenibilità tecnica ed eco- originarie presentano delle potenzialità sot-
nomica di una mandria di 24 vitelli maschi to il punto di vista paesaggistico, sono una
nati negli allevamenti biologici della Val forte attrazione per il turismo dolce, man-
Rendena ed allevati presso un unico alleva- tengono il territorio protetto anche sotto il
tore sempre secondo il metodo biologico. I punto di vista del dissesto idro-geologico.
dati dei risultati della sperimentazione (CO-
RAZZIN et al. 2014) hanno dimostrato un Diversi allevatori hanno notato in decen-
incremento medio giornaliero di 1,08 Kg. ni di frequentazione dell’alpeggio con le
vacche di razza Rendena una simbiosi ar-
monica tra l’animale e il territorio del pa-
scolo: i capi scendono dopo la lunga esti-
vazione in forze, sani e presentano livelli
di qualità ottimali (anche solo attraverso
un rilevamento percettivo) del loro lat-
te, tale patrimonio caratteristico ricade
ovviamente su tutti i prodotti secondari.