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65, 66 e 123 del T.U.nr.490/99), ovvero nei delitti determinati da motivi di lucro,
cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravit.
SI AFFERMA CHE IN PUNTO DI DIRITTO I PREDETTI REATI NON SONO
DELITTI POLITICI OVVERO REATI CONNESSI CON DELITTI POLITICI. SI FA
PRESENTE CHE I DELITTI DI CUI SOPRA SONO RECIPROCI AI VOSTRI
REATI A TUTELA DELLA COLLETTIVIT E DELLA PROPRIET. SI ATTESTA
INOLTRE CHE TRATTASI DI REATI GRAVI, ATTESO IL VALORE ED IL
DANNO CAGIONATO ALLAVENTE DIRITTO E LA PENA EDITTALE.
B) IMPUTAZIONI
ROBERT E. HECHT e MARION TRUE (in concorso con GIACOMO MEDICI, HENRI ALBERT
JACQUES nei confronti dei quali si procede separatamente):
1. del reato di cui allarticolo 416 del Codice Penale, perch si associavano tra di loro ed altre
persone non identificate o nei confronti delle quali si procede separatamente (Fritz Burki, Harry Burki,
Robin Symes, Al Aboutaam, Hicham Aboutaam, Cottier Angeli Fiorella, Giovinazzo Rodolfo,
Becchina Gianfranco), allo scopo di commettere i delitti di cui ai capi che seguono. Associazione
avente come fine quello della ricettazione ed esportazione clandestina, anche per interposta persona, di
reperti archeologici italiani provenienti da furti e/o da illeciti scavi. Associazione in seno alla quale
Hecht e Medici svolgevano il ruolo di promotori e di organizzatori dellintero traffico illecito,
avvalendosi di strutture societarie che facevano a loro capo, come la EDITION SERVICE, la
XOILAN TRADE, la FIDUCIARIE TECAFIN tutte con sede legale in Ginevra Avenue Krieg nr.7;
lARTS FRANC e -ancor prima nel tempo- la HYDRA Gallery, con sede pure, questultime due, in
Ginevra ma ad altro recapito. Ancora: direttamente od indirettamente collegate a Hecht e Medici sono
la PHOENIX ANCIENT ART S.A. e la INANNA ART SERVICE S.A. (collegata a questultima alla
ARIS ANCIENT ART S.A. e alla TANIS ANTIQUITIES LTD) tutte di Ginevra; come pure la
ATLANTIS ANTIQUITIES e la ATHENA GALLERIES entrambe di New York e la SUMMA
GALLERY di Los Angeles, California. La True, viceversa, una volta divenuta curatrice del J.P.
GETTY MUSEUM di Los Angeles (California), utilizzava le strutture societarie di cui sopra ed in
particolare si serviva ed adottava, per gli acquisti, le triangolazioni gestite con Hecht e Medici; cos
partecipando allassociazione stessa. Jacques, infine, quale soggetto che dirigeva per conto del Medici
la Edition Service e la Fiduciarie Tecafin, come pure i magazzini presso il Porto Franco di Ginevra
(ove venivano ricoverati i reperti archeologici); comunque collaborando allamministrazione e per gli
aspetti commerciali e bancari: rendeva possibile le operazioni e i delitti appresso indicati grazie alle
medesime societ e segnatamente con la direzione del deposito di cui sopra, partecipando cos
fattivamente allassociazione in questione.
Fatto commesso in Roma o in altre localit italiane; come pure in territorio estero, ma con parte della
condotta tenuta o con levento verificatosi in Italia. Accertato nel giugno 2000. Associazione che ha
preso larco temporale che va dal 1960 a tutto il giugno 2000; per proseguire sino allaprile 2002.
ROBERT E. HECHT inoltre:
2. del reato di cui agli articoli 81, 648, 61 nr. 7 del Codice Penale perch, avvalendosi del vincolo
associativo di cui al capo sub nr. 1, in pi occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno
criminoso, adeguato di volta in volta alloggettivo rinvenimento dei singoli reperti archeologici, al fine
di profitto acquistava, riceveva, e comunque si intrometteva nelle transazioni riguardanti beni
archeologici di cui descrizione nellallegato sub lett. B.
Tutti i reperti di che trattasi sono di provenienza illecita perch provenienti da furti e comunque da
scavi clandestini ovvero da illeciti impossessamenti od acquisizioni, nonch per la maggior parte da
danneggiamento dei siti (tombe ed altro) ove erano custoditi.
In particolare Robert E. Hecht assieme alle altre persone gi indicate si proponeva come collettore dei
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beni di cui sopra in Roma e comunque in gran parte del territorio italiano, promettendo ed assicurando
direttamente o per interposta persona ai vari autori dei furti e/o tombaroli lacquisto dei frutti delle
loro illecite condotte; inoltre assicurava, mediante operazioni di compravendita ovvero triangolazioni
fittizie o comunque concordate -spesso tra le societ di cui sopra indicazione- il profitto del reato di
ricettazione, rendendo il possesso dei beni di che trattasi apparentemente inoppugnabile. Cagionava
con tali condotte un danno di rilevantissima gravit al patrimonio culturale ed economico dello Stato
italiano.
Fatto commesso in Roma o in altre localit italiane; come pure in territorio estero, ma con parte della
condotta tenuta o con levento verificatosi in Italia. Accertato nel giugno e nel dicembre 2000;
3. del reato previsto e punito dagli articoli 81, 61 n.7 c.p., 87 e 124 del T.U.n.490/99 perch, in pi
occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, di volta in volta adeguato alloggettivo
rinvenimento dei singoli reperti archeologici, ometteva di denunciare il materiale archeologico di cui
allallegato B, cos conservando per s e non temporaneamente ed impedendo inoltre alle
Soprintendenze archeologiche italiane competenti di prendere cognizione ed eseguire le ricerche e gli
approfondimenti scientifici sui reperti medesimi e sulle aree di provenienza; reperti che a causa della
loro decontestualizzazione ricevevano pregiudizio per la loro integrit. Cos cagionava allo Stato
Italiano un danno di rilevante gravit ed in gran parte irreparabile.
Fatto commesso in Roma e comunque in territorio italiano, dove la denunzia andava effettuata.
Accertato nel giugno e nel dicembre 2000. Situazione permanente;
4. del reato previsto e punito dagli articoli 81, 110, 483 C.P., 65, 66 e 123 del T.U. n.490/99, perch
avvalendosi del vincolo associativo di cui al capo nr. 1, direttamente o per interposta persona,
richiesta espressamente della condotta de qua, in pi occasioni ed in esecuzione di un medesimo
disegno criminoso di volta in volta adeguato alloggettivo rinvenimento dei singoli reperti
archeologici, rilasciava ai Pubblici Ufficiali addetti alle verifiche ed ai controlli doganali false
dichiarazioni circa la provenienza, valore e natura dei beni archeologici di cui allallegato B; oggetti
di cui talora occultava persino lesistenza, determinando cos provvedimenti e riscontri in tutto o in
parte sviati e travisati, come pure false erano le registrazioni e/o annotazioni relative. Contestualmente
con tali condotte esportava o faceva esportare dal territorio italiano i reperti archeologici in questione
senza darne la dovuta comunicazione agli Uffici Esportazioni, dai quali quindi non riceveva la relativa
autorizzazione e/o certificazione.
In Roma e comunque in Italia. Accertato nel giugno e nel dicembre 2000.
MARION TRUE inoltre:
5. del reato di cui agli articoli 81, 648, 61 nr. 7 del Codice Penale perch, avvalendosi del vincolo
associativo di cui al capo sub nr. 1, in pi occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno
criminoso, adeguato di volta in volta alloggettivo rinvenimento dei singoli reperti archeologici, al fine
di profitto acquistava e/o riceveva i beni archeologici di cui descrizione nellallegato sub lett. C.
Tutti i reperti di che trattasi sono di provenienza illecita perch provenienti da furti e comunque da
scavi clandestini ovvero da illeciti impossessamenti od acquisizioni, nonch per la maggior parte da
danneggiamento dei siti (tombe ed altro) ove erano custoditi.
In particolare Marion True assieme alle altre persone gi indicate si proponeva come collettore dei
beni di cui sopra in Roma e comunque in gran parte del territorio italiano, promettendo ed assicurando
direttamente o per interposta persona ai vari autori dei furti e/o tombaroli ovvero ai middle-man
lacquisto dei frutti delle loro illecite condotte; inoltre assicurava, mediante operazioni di
compravendita ovvero triangolazioni fittizie o comunque concordate -spesso tra le societ di cui sopra
indicazione- il profitto del reato di ricettazione, rendendo il possesso dei beni di che trattasi
apparentemente inoppugnabile. Cagionava con tali condotte un danno di rilevantissima gravit al
patrimonio culturale ed economico dello Stato italiano.
Fatto commesso in Roma o in altre localit italiane; come pure in territorio estero, ma con parte della
condotta tenuta o con levento verificatosi in Italia. Accertato dal giugno 2000 in poi;
6. del reato previsto e punito dagli articoli 81, 61 n.7 c.p., 87 e 124 del T.U.n.490/99 perch, in pi
occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, di volta in volta adeguato alloggettivo
rinvenimento dei singoli reperti archeologici, ometteva di denunciare il materiale archeologico di cui
5
96.AA.211
(85. AE. 101)
85.AC.87
85. AE. 51
85. AE. 52
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Il processo si trova nella fase della udienza preliminare dinanzi a questo giudice che
deve decidere se disporre il rinvio a giudizio dei predetti imputati dinanzi al Tribunale
di Roma in udienza pubblica, laddove le prove a loro carico siano ritenute sufficienti
per sostenere il giudizio, ovvero se emettere sentenza di non luogo a procedere, ai sensi
dellart. 425 del codice di procedura penale, laddove le prove risultino insufficienti per
sostenere il giudizio.
Il Pubblico Ministero ha depositato gli atti e le prove con le quali sostiene laccusa a
carico dei due imputati.
La difesa di MARION TRUE ha chiesto di esaminare alcuni testimoni ritenendo che le
dichiarazioni di queste persone possano verosimilmente scagionare limputata da tutte o
almeno da alcune delle imputazioni.
Questo giudice ha disposto ai sensi dellart. 422 del codice di procedura penale,
apparendone evidente la decisivit ai fini della emissione di sentenza di non luogo a
procedere alla luce della documentazione prodotta dalla difesa dellimputata Marion
True e delle altre risultanze processuali, lassunzione delle seguenti prove testimoniali
BARBARA FLEISCHMAN, nata il 20 marzo 1924, domiciliata in 870 United
Nations Plaza, Appartamento 37C, New York, NY 10017
JULIA TRANNER, Assistente Esecutivo del Direttore del Museo J. Paul Getty,
Los Angeles
CHRISTOPHER HUDSON, Editore (Publisher) per la Fondazione J. Paul Getty,
Los Angeles
SALLY HIBBARD, Conservatore del Museo J. Paul Getty, Los Angeles
KAROL WIGHT, Conservatore Aggiunto del Dipartimento di Antichit del
Museo J. Paul Getty, Los Angeles
Per lesame di detti testimoni si formula la presente richiesta di assistenza giudiziaria
trattandosi di cittadini degli U.S.A. ivi residenti, non esaminabili in Italia, e dovendosi
procedere a tale esame davanti a questo giudice e nel contraddittorio delle parti, per la
piena validit della prova nel processo pendente in Italia.
Si evidenzia, per linoltro alle competenti Autorit Giudiziarie U.S.A. ove la presente
richiesta trovasse accoglimento, che la Signora Barbara Fleischman, risulta risiedere a
New York mentre gli altri testimoni risultano risiedere a Los Angeles.
I testi sopra indicati devono essere sentiti in relazione alle seguenti circostanze
BARBARA FLEISCHMAN,
- sulle circostanze attraverso le quali si formata la Collezione
Fleischman,
- sulla composizione di detta collezione,
- sulle pubblicazioni di detta collezione nel tempo,
- sulle circostanze dellacquisto dei beni che secondo laccusa provengono
da scavi clandestini effettuati in Italia e sono stati esportati
clandestinamente, con particolare riguardo alla indicazione dei venditori e
degli eventuali intermediari,
- sui rapporti avuti dalla teste e dal sig. Larry Fleischman con il J.P. Getty
Museum,
- sulle circostanze in cui la teste ed il sig. Larry Fleischman hanno
conosciuto Marion True e sui rapporti avuti con costei, con particolare
riguardo alleventuale ruolo ricoperto dalla True in relazione agli acquisiti
dei beni suddetti ed alla cessione/donazione della collezione al J.P. Getty
Museum,
- sulle circostanze dellacquisto dei reperti archeologici poi ceduti al J.P.
Getty Museum ed alla scelta delle aree geografiche di provenienza, con
particolare riguardo a quei reperti dei quali sono state rinvenute fotografie
sequestrate a Giacomo Medici
- 1 - Antefissa etrusca a forma di Menade e Sileno danzanti, cat.
96.AD.33;
- 2 - cratere a campana apulo a figure rosse attribuito al pittore di
Choregos, cat. 96.AE.29;
- 3 - statua di Tyche in marmo, cat. 96.AA.49;
- 4 - anfora attica a figure nere attribuita al Pittore di Berlino, cat.
96.AE.92;
- 5 - anfora attica a figure nere attribuita al gruppo delle Tre Linee, cat.
96.AE.93;
- 6 kylix attica a figure rosse attribuita al pittore Nikosthenes, cat.
96.AE.97;
- 7 - Testa in marmo Diadumeno di Policleto, cat. 96. AA. 212);
- 8 - Cratere a calice a figure rosse firmato da Syriskos. 92.AE.6;
- 9 - Anfora pontica pittore di Tityos ( R.Guy), cat 96. AE. 139;
- 10 - Specchio con coperchio decorato a rilievo, 96. AC. 132
- sulle circostanze che hanno portato alla cessione della collezione al J.P.
Getty Museum,
- sul valore della collezione ceduta;
- sui rapporti avuti con ROBERT HECHT, GIACOMO MEDICI, HENRI
ALBERT JACQUES, ROBIN SYMES, FRITZ BURKI, HARRY
BURKI, AL ABOUTAAM, HICHAM ABOUTAAM, FIORELLA
COTTIER ANGELI, RODOLFO GIOVINAZZO, GIANFRANCO
BECCHINA e FRIEDA TCHAKOS NUSSBERGER in relazione
allacquisto dei reperti di provenienza italica poi ceduti, insieme al resto
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C) PREMESSE IN FATTO:
Come si pu rilevare dai capi di imputazione oggetto del presente processo un enorme
traffico di materiale archeologico, provento di furti ovvero di scavi clandestini
commessi in Italia, esportato illegalmente allestero. Nel corso delle indagini nella citt
di Ginevra, Svizzera, stato rinvenuto un grande magazzino presso il Porto Franco
affittato dalla societ Editions Services S.A. e nella disponibilit di Giacomo MEDICI
e, a seguito di perquisizione, sono stati rinvenuti quasi quattromila reperti archeologici,
molti dei quali di grande importanza storica ed artistica.
Insieme a tali reperti sono state rinvenute molte migliaia di fotografie, spesso polaroid,
relative ai reperti sequestrati e ad altri diversi e numerosissimi reperti archeologici;
molti dei reperti ritratti risultano fotografati prima, durante e dopo il restauro, ovvero
ancora sporchi di terra, segno di scavo recente.
Da una perizia svolta da noti studiosi della materia, professori Gilda BARTOLONI,
Giovanni COLONNA e Fausto ZEVI, su incarico del Pubblico Ministero, emerso che
la massima parte degli oggetti sequestrati al MEDICI, circa 3800 oggetti, interi o
frammentari, raggruppati dallAutorit Svizzera inquirente sotto 2019 numeri dordine,
provenivano da scavi clandestini operati in Italia.
Le fotografie, a seguito di ulteriori investigazioni, sono risultate riferirsi in molti casi a
reperti archeologici venduti a collezioni private ed a musei di tutto il mondo ad opera di
soggetti diversi dal MEDICI e, in particolare, ad opera di Robert Hecht, Robin Symes,
Fritz Burki e delle societ facenti capo a tali soggetti; altri beni risultano essere stati
venduti dal MEDICI, sempre tramite prestanome o societ intestate ad altri (EDITIONS
SERVICE, HYDRA GALLERY, Christian Boursaud) in aste tenute dalla SOTHEBYS
di Londra; alcuni dei beni venduti dal MEDICI, o meglio da soggetti indicati come
complici e/o prestanome del MEDICI, tramite la SOTHEBYS sono stati rinvenuti e
sequestrati presso il magazzino del Medici in Ginevra dopo che essi erano stati
acquistati da soggetti ritenuti collegati al MEDICI; secondo laccusa tale condotta
sarebbe stata motivata dalla volont del MEDICI di fare apparire legittima la
provenienza del bene riacquistato da persone indicate come complici, come i fratelli
ABOUTAAM e le societ loro facenti capo (PHOENIX ANCIENT ART S.A., la
INANNA ART SERVICE S.A. ed altri) e di imporre un altissimo prezzo sul mercato,
quello di acquisto allasta.
A seguito di perquisizione, in sede di rogatoria internazionale, altri reperti e
documentazione varia sono stati rinvenuti e sequestrati nei locali in uso a FRITZ e
HARRY BURKI, a Zurigo, Svizzera; tale materiale risultato ricollegabile a quello
trattato dal MEDICI. Fritz BURKI ha ammesso di avere detenuto, restaurato e ceduto
come prestanome in particolare al J.P. GETTY MUSEUM - vari reperti di illecita
provenienza ricevuti da MEDICI ed HECHT; nel caso del tripode etrusco sottratto dalla
collezione Guglielmi il bene, acquistato dal J.P. GETTY MUSEUM tramite
linteressamento di Marion TRUE, stato restituito allItalia appena ne stata
documentata lillecita provenienza.
A seguito di altra rogatoria internazionale, presso labitazione di Robert HECHT in
Parigi, Francia, sono stati rinvenuti e sequestrati vari reperti archeologici risultati
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nel 1990 una fotografia di un altro frammento della kylix, relativo allorlo, diviso in tre
parti, dandone una chiara descrizione.
Tra la documentazione fotografica rinvenuta a Ginevra sono state individuate una serie
di fotografie dei vari frammenti che compongono la kylix, inequivocabilmente riprese
subito dopo il loro ritrovamento a seguito dello scavo clandestino, e le fotografie della
stessa kylix solo parzialmente ricomposta. Inoltre sempre tra le foto sequestrate
compare una polaroid che raffigura solo la parte centrale della kylix unita ad un altro
frammento, recante una scritta a margine Prop. P.G.M. che potrebbe significare
proposta al P.G.M.
In una dichiarazione che R. Hecht scrive su carta intestata dellAtlantis Antiquities il
29/5/87, si afferma di aver ricevuto da Medici, in commissione per la vendita, 20 piatti
attici e vari frammenti attici a figure rosse databili al 490-480 a.C., al prezzo di $
2.000.000. Conclude la dichiarazione specificando che gli oggetti sono stati consegnati
al P. Getty Museum che ha rilasciato una ricevuta allAtlantis Antiquities; in una lettera
che Marion True scrive a Medici nel gennaio 1992, ringraziandolo per la donazione di
una testa di Kouros, aggiunge: Accludo a questa lettera con i miei complimenti, una
copia di Greek Vases 5. Spero che tu la gradisca. Penso che troverai molti pezzi inclusi
che riconoscerai evidentemente riferendosi agli ultimi frammenti della Kylix di
Onesimos inviati.
Il Medici ha deciso di restituire il frammento indicato da D. Williams al Sostituto
Procuratore della Repubblica Italiana che conduceva le indagini.
Documentazione fornita dal Getty
- una parte della kylix - 83 AE 362 - acquistata dalla Galerie Nefer (Freda Tchakos).
Originariamente (1960) era nella collezione J.Rosenbaum (direttore dell'Art Antiqua),
fu acquistata da S.Schweitzer di Arlesheim. Alla sua morte fu venduta alla Nefer nel
gennaio 1983.
- altri frammenti della kylix furono acquistati nel 1985 dalla Hydra Galerie (Christian
Boursaud) provenienti dalla collezione Zbinden di Ginevra. Il prezzo di questo acquisto
stato discusso da M.True con v. Bothmer.
- Nel Luglio 1998 il P.G.M. informa D. von Bothmer, il quale aveva donato nel 1984 un
frammento della coppa, di aver intenzione di restituire la kylix allo Stato italiano, che
ne aveva fatto richiesta.
4) Testa in marmo Diadumeno di Policleto - numero d'ordine acquisto P.G.M.
96.AA. 212
Tra le foto in sequestro a Ginevra stata individuata una foto polaroid raffigurante la
testa in marmo, copia di et romana del Diadumenos di Policleto, trafugata da Venosa.
La testa stata restituita allItalia dal P.Getty Museum insieme alla kylix di
Onesimos.
Documentazione fornita dal Getty:
- "Partial gift" dei coniugi Fleischman, presentato nel 1993 al P.G.M. insieme ad
un'antefissa etrusca, (vedi Antefissa a forma di Menade e Sileno danzanti. Fleischman
96.AD.33)
- precedentemente da Robin Symes, 30 marzo 1987.
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frammenti precedenti. Nel 1990 (Getty Museum Journal, 19, 1991 pag. 139 n. 18),
quindi, grazie ad una donazione anonima, viene acquisito un nuovo frammento (90. AE.
130).
Infine nel 1992. nella pubblicazione di D.Buitron Oliver, Douris, p. 74 n. 29, viene
citata l'acquisizione di altri 3 frammenti, senza alcuna indicazione della provenienza.
Uno dei frammenti (poi 90 AE 130) stato rinvenuto nella documentazione fotografica
sequestrata a Ginevra.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-25 frammenti ricevuti in dono da Werner Nussberger del 1981.
-2 frammenti acquistati da Burki & Sohn (Fritz Burki) nel 1982. Precedentemente i due
fr. erano nella collezione S.Schweitzer di Arlsheim dal 1940 -non si presentano
documenti -e poi a Bellinzona
-acquistati dalla Galerie Nefer (Freda Tchakos) un totale di 13 frammenti, in pi lotti, il
31/1/85 - 31/5/85 e 31/3/88.
- dono da parte di Robin Symes del '90, acquistati dal Symes in Svizzera nel '88. I due
frammenti 90.AE.130 sono presenti tra le foto sequestrate a Ginevra.
16) Testa maschile in marmo 85.AA.265
Acquisita dal PGM nel 1985 (85.AA.265) e pubblicata nel Paul Getty Museum Journal
14, 1986, p.181 n.7
La testa compare tra i negativi in sequestro (neg. 89F) fotografata in esposizione nel
museo e tra le polaroid in sequestro (vol. A nero, pag. 14). Nelle due polaroid la testa
appare sporca di terra
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistata da Robin Symes che la vende per conto della Hill Samuel & Co. Ltd. del
luglio 1985. Il reperto risulta arrivato con leggere incrostazioni di una mistura di argilla
ferrosa e carbonato.
In una nota 27/7/88 si parla dell'orecchio sinistro riattaccato, mentre nella pubblicazione
in Paul Getty Museum Journal 14, 1986, p.181 n.7 la testa risulta mutila di entrambe le
orecchie. Nelle foto polaroid trovate in sequestro a Ginevra la testa presenta le stesse
mancanze, mentre nella foto scattata nel museo dallo stesso Medici il reperto esposto
risulta integrato dell'orecchio destro. Nella documentazione risulta che il frammento
dell'orecchio arrivato nel novembre '85, poich era rimasto inavvertitamente in
possesso del Symes. In una nota nel "Antiquities Department File Object 24" pag.
JPG02868 il frammento risulta invece donato da R.Guy.
17) Cratere a calice a figure rosse firmato da Syriskos.
92.AE.6
Acquisito dal PGM '92 (92.AE.6) e pubblicato nel Getty Museum Journal, 21, 1993,
foto 107, n. 10
Il cratere compare nelle polaroid in sequestro (vol. 74 pag. 19) in una fase di restauro
molto rozza; compare poi in due foto di grandi dimensioni in B/N e a colori a restauro
completato (busta n. 118).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistato da L. Fleischman nel febbraio 1992 insieme ad altri 8 reperti per un valore
complessivo di 5,5 milioni $.
17
Le acquisizioni sono pubblicate nella rivista Paul Getty Museum Journal, 13, 1985, p.
169, n. 21 e n. 22; PGMJ, 16, 1988, p. 143, n. 6; PGMJ, 17, 1989, p. 111, n. 16; PGMJ,
18, 1990, p. 166, n. 4; PGMJ, 19, 1991, p. 139, n. 16.
Il cratere viene poi pubblicato nel volume Greek Vases in the Paul Getty Museum, 6,
2000, p. 159.
Il cratere si compone quindi di numerosi frammenti acquisiti nel corso di sei anni
insieme a molti altri frammenti di ceramica attica: a titolo di esempio si cita
lacquisizione del 1987 per un totale complessivo di ben 189 frammenti di vasi diversi.
Alcuni dei frammenti che compongono il cratere acquisiti dal PGM compaiono nelle
polaroid in sequestro: si tratta dei frammenti indicati nella pubblicazione del 2000 con
la lettera c, parte del frammento b ed il frammento j (rispettivamente figg. 1e, 5b, 5e),
che trovano perfetta corrispondenza nei frammenti individuati nel volume fotografico n.
74, pag. 19.
Un altro gruppo di frammenti pertinenti sempre al cratere in questione si riscontra nel
volume 74 alla pag. 20. In totale i frammenti individuati tra le polaroid in sequestro
sono 15 e la loro tipologia corrisponde perfettamente alla descrizione fornita in
occasione dellultima acquisizione del 1990 da parte del PGM, proprio di 15 frammenti.
Documentazione fornita dal Getty:
- un primo lotto di 10 frammenti viene donato da Herbert L. Lucas nel 1977.
- Polak Vasek nel 1982 dona altri ? frammenti provenienti dalla collezione Schweitzer,
- nel 1984 il Getty acquista un frammento dalla Galerie Nefer proveniente dal mercato
svizzero,
- nel 1985 vengono donati da Dietrich von Bothmer 8 frammenti, in parte provenienti
dalla ex Ariadne Gallery e in parte dal mercato europeo,
- 1 frammento, proveniente dal mercato svizzero, viene acquistato da Fred Schultz nel
1987
- 5 frammenti vengono donati da Robin Symes nel 1988 passati in mostra al Met.
Responsabile acquisto J.Frel e M. True.
20) Statua di Kore in marmo, mutila. 91.AA.53
Acquisita dal PGM nel 1993 (93.AA.24) e pubblicata nel volume Capolavori del Paul
Getty Museum, Antichit, 1997, pag. 34. La stessa statua compare nelle fotografie in
sequestro, evidentemente sporca di terra e con rotture molto fresche (vedi volume
fotografico n. 79, foto dal n. 1/99 al n. 1/110 e foto n. 1/192).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistata da Robin Symes del giugno 1993.
Mai pubblicata ne esposta prima.
21) Cratere a campana apulo a f. rosse attribuita al pittore di Choregos (Trendall
'88)
96.AE.29
Acquisito dal PGM nel 1996 (96.AE.29), pubblicato in The JPG Museum. Handbook
of the Collections, 1997, f. 54 e nel Catalogo Fleischman, pag. 125, n. 56.
Lo stesso cratere compare nella documentazione fotografica in sequestro (vol. n.81, 2
polaroid n. 3/215; vol. n. 83, 2 foto pag. 53).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
19
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