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TRIBUNALE DI ROMA

IL GIUDICE DELLUDIENZA PRELIMINARE

(tel. 0638792563; fax 0639738039)


PROCEDIMENTO PENALE N.ro 40402/00 R.G.N.R.
(da citare come nostro riferimento)
OGGETTO: -Richiesta di Assistenza Giudiziaria.
AL DIPARTIMENTO DELLA GIUSTIZIA - U.S.A.
^^^^^^^
A) PREMESSE IN DIRITTO:
Il Tribunale di Roma sta procedendo nei confronti di
MARION TRUE, nata a Tahlequah (U.S.A.) il 5.11.1948, difensore di fiducia Avv.
Francesco Isolabella
EMANUEL ROBERT HECHT, nato a Baltimora (U.S.A.) il 3.6.1919, difensore di
fiducia Avv. Alessandro Vannucci
in ordine ai reati previsti dagli artt. 416 c.p., 81-648-61 n.7 c.p., 81- 61 n. 7 c.p. 87
124 T.U. 490/99, 81, 110, 483 C.P. 65-66-123 T.U. 490/99
1)Art.416 del Codice Penale (associazione a delinquere);
2)Artt. 110, 648, 61 nr. 7 del Codice Penale (ricettazione);
3)Artt. 110, 81, Codice Penale - 87 e 124 del Testo Unico n.490/99 (omessa
denuncia di reperti archeologici);
4)Artt. 110, 81, 483, 61 n. 7 del Codice Penale e 65, 66 e 123 Testo Unico n.490/99
(esportazione clandestina).
Art.416 del Codice Penale:
art. 416: Associazione per delinquere. Quando tre o pi persone si associano allo scopo
di commettere pi delitti, coloro che promuovono od organizzano lassociazione sono
puniti, per ci solo, con la reclusione da tre a sette anni. Per il solo fatto di partecipare
allassociazione, la pena della reclusione da uno a cinque anni. I capi soggiacciono
alla stessa pena stabilita per i promotori.................(omissis).
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Artt. 110, 648, 61 nr. 7 del Codice Penale :


Art. 648 : Ricettazione. Fuori dei casi di concorso nel reato, chi, al fine di procurare a s
o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un
qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare,
punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da lire un milione a lire venti
milioni. La pena della reclusione sino a sei anni e della multa sino a lire un milione, se
il fatto di particolare tenuit. Le disposizioni di questo articolo si applicano anche
quando lautore del delitto, da cui il denaro e le cose provengono, non imputabile o
non punibile ovvero quando manchi una condizione di procedibilit riferita a tale
delitto.
Artt. 110, 81, Codice Penale - 87, 124, e 119 del Testo Unico n.490/99.
Art. 87 : Chiunque scopra fortuitamente beni mobili od immobili indicati nellarticolo 2
ne fa denuncia entro ventiquattro ore al soprintendente o al sindaco, ovvero allautorit
di pubblica sicurezza e provvede alla conservazione temporanea di essi, lasciandoli
nelle condizioni e nel luogo in cui sono state rinvenuti.
Ove si tratti di beni mobili dei quali non si possa altrimenti assicurare la custodia, lo
scopritore ha facolt di rimuoverli per meglio garantirne la sicurezza e la conservazione
sino alla visita dellautorit competente, e, ove occorra, di chiedere lausilio della forza
pubblica.
Agli obblighi di conservazione e custodia previsti nei commi 1 e 2 soggetto ogni
detentore dei beni scoperti fortuitamente.
Le eventuali spese sostenute per la custodia e rimozione sono rimborsate dal Ministero.
Art.124: E punito con larresto fino ad un anno e lammenda da lire 600.000 (euro
309,00) a lire 6.000.000 (euro 3.098,00): a).............. omissis ....................; b) chiunque,
essendovi tenuto non denuncia nel termine prescritto dallarticolo 87, comma 1 i beni
indicati nellarticolo 2 rinvenuti fortuitamente o non provvede alla loro conservazione
temporanea.
Art 119: E punito con larresto da sei mesi ad un anno e con lammenda da lire
1.500.000 (euro 774,00) a lire 75.000.000 (euro 38.734,00) chiunque destina i beni
culturali indicati nellarticolo 2 ad uso incompatibile con il loro carattere storico od
artistico o pregiudizievole per la loro conservazione o integrit.
Artt. 110, 81, 483, 61 n. 7 del Codice Penale e 65, 66 e 123 Testo Unico n.490/99:
Art. 483 del codice penale: Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto
pubblico, fatti dei quali latto destinato a provare la verit, punito con la reclusione
fino a due anni.
Art. 65: .E vietata, se costituisca danno per il patrimonio storico e culturale nazionale,
luscita dal territorio della Repubblica dei beni indicati nellarticolo 2 e di quelli indicati
nellarticolo 3 ................... omissis................
Art. 66: Chi intenda far uscire dal territorio della Repubblica beni culturali indicati
nellarticolo 65 deve farne denuncia e presentarli ai competenti uffici di esportazione,
indicando, contestualmente e per ciascuno di essi, il valore venale, al fine di ottenerne
lattestato di libera circolazione.
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Lufficio di esportazione, entro tre giorni dallavvenuta presentazione del bene, ne d


notizia al competente ufficio dellamministrazione centrale, che pu, entro i successivi
dieci giorni, inibire il rilascio dellattestato di libera circolazione.
Lufficio esportazione, accertata la congruit del valore indicato, rilascia o nega, con
motivato giudizio, lattestato di libera circolazione.
Lattestato di libera circolazione rilasciato dallufficio esportazione non prima di
quindici giorni e comunque non oltre quaranta giorni dalla presentazione del bene.
Nella valutazione circa il rilascio o il rifiuto dellattestato di libera circolazione gli uffici
di esportazione si attengono ad indirizzi di carattere generale stabiliti dal competente
comitato di settore del Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali.
Lattestato di libera circolazione ha validit triennale.............. omissis .....................
Art.123: Chiunque trasferisce allestero cose di interesse artistico, storico, archeologico,
demo-etno-antropologico, bibliografico, documentale o archivistico, nonch quelle
indicate allarticolo 3, comma 1, lettere d), e) e f), senza attestato di libera circolazione
o licenza di esportazione, punito con la reclusione da uno a quattro anni o con la multa
da lire 500.000 (euro 258,00) a lire 10.000.000 (euro 5.164,00).
La pena prevista al comma 1 si applica nei confronti di chiunque non fa rientrare nel
territorio nazionale, alla scadenza del termine, beni culturali per i quali sia stata
autorizzata luscita o lesportazione temporanee.
Il giudice dispone la confisca delle cose, salvo che queste appartengano a persona
estranea al reato. La confisca ha luogo in conformit delle norme della legge doganale
relative alle cose oggetto di contrabbando.
Se il fatto commesso da chi esercita attivit di vendita al pubblico o di esposizione a
fine di commercio di oggetti di interesse culturale, alla sentenza di condanna consegue
linterdizione a norma dellarticolo 30 del codice penale.
Per ogni problema di diritto transitorio occorresse, si fa presente che i reati
previsti e puniti dal Testo Unico n.490/99 erano del pari contemplati dalle leggi
n.88/98, n.1089/39 e n.364 del 1909.
SI RAPPRESENTA CHE NELLA RICHIESTA VI E RIFERIMENTO PURE AGLI
ARTICOLI 110, 81 E 61 N. 7 DEL CODICE PENALE CHE COSI RECITANO :
Art.81 : Concorso formale. Reato continuato. E punito con la pena che dovrebbe
infliggersi per la violazione pi grave aumentata fino al triplo chi con una sola azione
od omissione viola diverse disposizioni di legge ovvero commette pi violazioni della
medesima disposizione di legge.
Alla stessa pena soggiace chi con pi azioni od omissioni, esecutive di un medesimo
disegno criminoso, commette anche in tempi diversi pi violazioni della stessa o di
diverse disposizioni di leggi. Nei casi preveduti da questo articolo, la pena non pu
essere superiore a quella che sarebbe applicabile a norma degli articoli precedenti.
Art. 110 : Pena per coloro che concorrono nel reato. Quando pi persone concorrono nel
medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le
disposizioni degli articoli seguenti.
Art. 61 nr.7 : Circostanze aggravanti comuni. Lavere, nei delitti contro il patrimonio
(ad esempio artt. 624, 648), o che comunque offendono il patrimonio (ad esempio artt.
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65, 66 e 123 del T.U.nr.490/99), ovvero nei delitti determinati da motivi di lucro,
cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravit.
SI AFFERMA CHE IN PUNTO DI DIRITTO I PREDETTI REATI NON SONO
DELITTI POLITICI OVVERO REATI CONNESSI CON DELITTI POLITICI. SI FA
PRESENTE CHE I DELITTI DI CUI SOPRA SONO RECIPROCI AI VOSTRI
REATI A TUTELA DELLA COLLETTIVIT E DELLA PROPRIET. SI ATTESTA
INOLTRE CHE TRATTASI DI REATI GRAVI, ATTESO IL VALORE ED IL
DANNO CAGIONATO ALLAVENTE DIRITTO E LA PENA EDITTALE.
B) IMPUTAZIONI
ROBERT E. HECHT e MARION TRUE (in concorso con GIACOMO MEDICI, HENRI ALBERT
JACQUES nei confronti dei quali si procede separatamente):
1. del reato di cui allarticolo 416 del Codice Penale, perch si associavano tra di loro ed altre
persone non identificate o nei confronti delle quali si procede separatamente (Fritz Burki, Harry Burki,
Robin Symes, Al Aboutaam, Hicham Aboutaam, Cottier Angeli Fiorella, Giovinazzo Rodolfo,
Becchina Gianfranco), allo scopo di commettere i delitti di cui ai capi che seguono. Associazione
avente come fine quello della ricettazione ed esportazione clandestina, anche per interposta persona, di
reperti archeologici italiani provenienti da furti e/o da illeciti scavi. Associazione in seno alla quale
Hecht e Medici svolgevano il ruolo di promotori e di organizzatori dellintero traffico illecito,
avvalendosi di strutture societarie che facevano a loro capo, come la EDITION SERVICE, la
XOILAN TRADE, la FIDUCIARIE TECAFIN tutte con sede legale in Ginevra Avenue Krieg nr.7;
lARTS FRANC e -ancor prima nel tempo- la HYDRA Gallery, con sede pure, questultime due, in
Ginevra ma ad altro recapito. Ancora: direttamente od indirettamente collegate a Hecht e Medici sono
la PHOENIX ANCIENT ART S.A. e la INANNA ART SERVICE S.A. (collegata a questultima alla
ARIS ANCIENT ART S.A. e alla TANIS ANTIQUITIES LTD) tutte di Ginevra; come pure la
ATLANTIS ANTIQUITIES e la ATHENA GALLERIES entrambe di New York e la SUMMA
GALLERY di Los Angeles, California. La True, viceversa, una volta divenuta curatrice del J.P.
GETTY MUSEUM di Los Angeles (California), utilizzava le strutture societarie di cui sopra ed in
particolare si serviva ed adottava, per gli acquisti, le triangolazioni gestite con Hecht e Medici; cos
partecipando allassociazione stessa. Jacques, infine, quale soggetto che dirigeva per conto del Medici
la Edition Service e la Fiduciarie Tecafin, come pure i magazzini presso il Porto Franco di Ginevra
(ove venivano ricoverati i reperti archeologici); comunque collaborando allamministrazione e per gli
aspetti commerciali e bancari: rendeva possibile le operazioni e i delitti appresso indicati grazie alle
medesime societ e segnatamente con la direzione del deposito di cui sopra, partecipando cos
fattivamente allassociazione in questione.
Fatto commesso in Roma o in altre localit italiane; come pure in territorio estero, ma con parte della
condotta tenuta o con levento verificatosi in Italia. Accertato nel giugno 2000. Associazione che ha
preso larco temporale che va dal 1960 a tutto il giugno 2000; per proseguire sino allaprile 2002.
ROBERT E. HECHT inoltre:
2. del reato di cui agli articoli 81, 648, 61 nr. 7 del Codice Penale perch, avvalendosi del vincolo
associativo di cui al capo sub nr. 1, in pi occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno
criminoso, adeguato di volta in volta alloggettivo rinvenimento dei singoli reperti archeologici, al fine
di profitto acquistava, riceveva, e comunque si intrometteva nelle transazioni riguardanti beni
archeologici di cui descrizione nellallegato sub lett. B.
Tutti i reperti di che trattasi sono di provenienza illecita perch provenienti da furti e comunque da
scavi clandestini ovvero da illeciti impossessamenti od acquisizioni, nonch per la maggior parte da
danneggiamento dei siti (tombe ed altro) ove erano custoditi.
In particolare Robert E. Hecht assieme alle altre persone gi indicate si proponeva come collettore dei
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beni di cui sopra in Roma e comunque in gran parte del territorio italiano, promettendo ed assicurando
direttamente o per interposta persona ai vari autori dei furti e/o tombaroli lacquisto dei frutti delle
loro illecite condotte; inoltre assicurava, mediante operazioni di compravendita ovvero triangolazioni
fittizie o comunque concordate -spesso tra le societ di cui sopra indicazione- il profitto del reato di
ricettazione, rendendo il possesso dei beni di che trattasi apparentemente inoppugnabile. Cagionava
con tali condotte un danno di rilevantissima gravit al patrimonio culturale ed economico dello Stato
italiano.
Fatto commesso in Roma o in altre localit italiane; come pure in territorio estero, ma con parte della
condotta tenuta o con levento verificatosi in Italia. Accertato nel giugno e nel dicembre 2000;
3. del reato previsto e punito dagli articoli 81, 61 n.7 c.p., 87 e 124 del T.U.n.490/99 perch, in pi
occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, di volta in volta adeguato alloggettivo
rinvenimento dei singoli reperti archeologici, ometteva di denunciare il materiale archeologico di cui
allallegato B, cos conservando per s e non temporaneamente ed impedendo inoltre alle
Soprintendenze archeologiche italiane competenti di prendere cognizione ed eseguire le ricerche e gli
approfondimenti scientifici sui reperti medesimi e sulle aree di provenienza; reperti che a causa della
loro decontestualizzazione ricevevano pregiudizio per la loro integrit. Cos cagionava allo Stato
Italiano un danno di rilevante gravit ed in gran parte irreparabile.
Fatto commesso in Roma e comunque in territorio italiano, dove la denunzia andava effettuata.
Accertato nel giugno e nel dicembre 2000. Situazione permanente;
4. del reato previsto e punito dagli articoli 81, 110, 483 C.P., 65, 66 e 123 del T.U. n.490/99, perch
avvalendosi del vincolo associativo di cui al capo nr. 1, direttamente o per interposta persona,
richiesta espressamente della condotta de qua, in pi occasioni ed in esecuzione di un medesimo
disegno criminoso di volta in volta adeguato alloggettivo rinvenimento dei singoli reperti
archeologici, rilasciava ai Pubblici Ufficiali addetti alle verifiche ed ai controlli doganali false
dichiarazioni circa la provenienza, valore e natura dei beni archeologici di cui allallegato B; oggetti
di cui talora occultava persino lesistenza, determinando cos provvedimenti e riscontri in tutto o in
parte sviati e travisati, come pure false erano le registrazioni e/o annotazioni relative. Contestualmente
con tali condotte esportava o faceva esportare dal territorio italiano i reperti archeologici in questione
senza darne la dovuta comunicazione agli Uffici Esportazioni, dai quali quindi non riceveva la relativa
autorizzazione e/o certificazione.
In Roma e comunque in Italia. Accertato nel giugno e nel dicembre 2000.
MARION TRUE inoltre:
5. del reato di cui agli articoli 81, 648, 61 nr. 7 del Codice Penale perch, avvalendosi del vincolo
associativo di cui al capo sub nr. 1, in pi occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno
criminoso, adeguato di volta in volta alloggettivo rinvenimento dei singoli reperti archeologici, al fine
di profitto acquistava e/o riceveva i beni archeologici di cui descrizione nellallegato sub lett. C.
Tutti i reperti di che trattasi sono di provenienza illecita perch provenienti da furti e comunque da
scavi clandestini ovvero da illeciti impossessamenti od acquisizioni, nonch per la maggior parte da
danneggiamento dei siti (tombe ed altro) ove erano custoditi.
In particolare Marion True assieme alle altre persone gi indicate si proponeva come collettore dei
beni di cui sopra in Roma e comunque in gran parte del territorio italiano, promettendo ed assicurando
direttamente o per interposta persona ai vari autori dei furti e/o tombaroli ovvero ai middle-man
lacquisto dei frutti delle loro illecite condotte; inoltre assicurava, mediante operazioni di
compravendita ovvero triangolazioni fittizie o comunque concordate -spesso tra le societ di cui sopra
indicazione- il profitto del reato di ricettazione, rendendo il possesso dei beni di che trattasi
apparentemente inoppugnabile. Cagionava con tali condotte un danno di rilevantissima gravit al
patrimonio culturale ed economico dello Stato italiano.
Fatto commesso in Roma o in altre localit italiane; come pure in territorio estero, ma con parte della
condotta tenuta o con levento verificatosi in Italia. Accertato dal giugno 2000 in poi;
6. del reato previsto e punito dagli articoli 81, 61 n.7 c.p., 87 e 124 del T.U.n.490/99 perch, in pi
occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, di volta in volta adeguato alloggettivo
rinvenimento dei singoli reperti archeologici, ometteva di denunciare il materiale archeologico di cui
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allallegato C, cos conservando per s (o per i propri referenti) e non temporaneamente ed


impedendo inoltre alle Soprintendenze archeologiche italiane competenti di prendere cognizione ed
eseguire le ricerche e gli approfondimenti scientifici sui reperti medesimi e sulle aree di provenienza;
reperti che a causa della loro decontestualizzazione ricevevano pregiudizio per la loro integrit. Cos
cagionava allo Stato Italiano un danno di rilevante gravit ed in gran parte irreparabile.
Fatto commesso in Roma e comunque in territorio italiano, dove la denunzia andava effettuata.
Accertato dal giugno 2000 in poi. Situazione permanente;
7. del reato previsto e punito dagli articoli 81, 110, 483 C.P., 65, 66 e 123 del T.U. n.490/99, perch
avvalendosi del vincolo associativo di cui al capo nr. 1, in pi occasioni ed in esecuzione di un
medesimo disegno criminoso di volta in volta adeguato alloggettivo rinvenimento dei singoli reperti
archeologici, rilasciava (per interposta persona, richiesta espressamente della condotta de qua) ai
Pubblici Ufficiali addetti alle verifiche ed ai controlli doganali false dichiarazioni circa la provenienza,
valore e natura dei beni archeologici di cui allallegato C; oggetti di cui talora veniva occultata
persino lesistenza, determinando cos provvedimenti e riscontri in tutto o in parte sviati e travisati,
come pure false erano le registrazioni e/o annotazioni relative. Contestualmente con tali condotte
faceva esportare dal territorio italiano i reperti archeologici in questione senza darne la dovuta
comunicazione agli Uffici Esportazioni, dai quali quindi non veniva rilasciata la relativa
autorizzazione e/o certificazione.
In Roma e comunque in Italia. Accertato dal giugno 2000 in poi.
Allegato C imputazioni Marion True
1) Tripode etrusco in bronzo numero d'ordine acquisto P.G.M.
90. AC. 16
2) Candelabro etrusco in bronzo 90. AC. 17
3) Kylix attica realizzata da Euphronios e decorata da Onesimos
83.AE.362 e altri
4) Testa in marmo Diadumeno di Policleto 96. AA. 212
5) Affresco lunetta con maschera di Ercole
96.AG.171
6) Pelike apula a figure rosse, attribuita al Pittore di Dario(Trendall) .
87.AE.23
7) Anfora (loutrophoros) apula a fig. rosse, Pittore di Dario(A.D.Trendall)
84.AE.996.
8) Coppa attica a figure nere, attribuita alla scuola del Pittore di Lisippo
87.AE.22
9) Olpe corinzia attribuita al Pittore Vaticano 73.
85.AE.89
10) Oinochoe trilobata corinzia attribuita al Pittore del Vaticano 73 (D.Amyx)
85.AE.88
11) Kalpis attica a figure rosse, attribuita al Pittore di Kleophrades.
85.AE.316
12) Kylix attica a figure rosse firmata da Douris (R. Guy of Princeton)
84.AE.569
13) Pelike apula a figure rosse, attribuita al Pittore di Gravina.(A.D.Trendall)
86.AE.611
14) Cratere a calice attico a fig. rosse, attribuito al Pittore di Egisto ( H.Cahn)
88.AE.66
15) Phiale attica a figure rosse del pittore Douris, ceramista Smikros(da iscrizione) 25 framm.
81.AE.213 85.AE.18 1/9, 85.AE.185 1/3 88.AE.30 90.AE.130
16) Testa maschile in marmo
85.AA.265
17) Cratere a calice a figure rosse firmato da Syriskos.
92.AE.6
18) Kantharos a f. rosse con maschera Pittore della Fonderia ed a Euphronios (R.Guy)
85.AE.263 88.AE.150;
96.AE. 335. 4-5,9
19) Cratere a calice attico a figure rosse, attribuito al Pittore di Berlino.
77.AE.5 90.AE.2, 1-15
20) Statua di Kore in marmo, mutila.
91. AA. 53
21) Cratere a campana apulo a f. rosse attribuita al pittore di Choregos (Trendall '88) 96.AE.29
22) Statua di Tyche in marmo.
96.AA.49
23) Anfora attica a f. nere.Gruppo delle Tre Linee (D.v.Bothmer '96) Fleischman
96. AE. 93
24) Kylix attica a f. rosse, attribuita al pittore Nikosthenes (R.Guy '96) Fleischman
96. AE. 97
25) Anfora pontica pittore di Tityos ( R.Guy)
Fleischman
96. AE. 139
26) Antefissa a forma di Menade e Sileno danzanti. Fleischman
96.AD.33
27) Specchio con coperchio decorato a rilievo Fleischman
96. AC. 132
28) Kouros
90.AK.43
29) Testa di Kouros appartenente al reperto precedente
92. AK. 29
6

30) Statua di silvano-romana. Coll. Fleischman.


31) Cratere attribuito al Pittore di Palermo
32) Specchio di bronzo con astuccio, Burky & son
33) Alabastron corinzio, Burky & son
34) Aryballos corinzio, Burky & son

96.AA.211
(85. AE. 101)
85.AC.87
85. AE. 51
85. AE. 52

*******
Il processo si trova nella fase della udienza preliminare dinanzi a questo giudice che
deve decidere se disporre il rinvio a giudizio dei predetti imputati dinanzi al Tribunale
di Roma in udienza pubblica, laddove le prove a loro carico siano ritenute sufficienti
per sostenere il giudizio, ovvero se emettere sentenza di non luogo a procedere, ai sensi
dellart. 425 del codice di procedura penale, laddove le prove risultino insufficienti per
sostenere il giudizio.
Il Pubblico Ministero ha depositato gli atti e le prove con le quali sostiene laccusa a
carico dei due imputati.
La difesa di MARION TRUE ha chiesto di esaminare alcuni testimoni ritenendo che le
dichiarazioni di queste persone possano verosimilmente scagionare limputata da tutte o
almeno da alcune delle imputazioni.
Questo giudice ha disposto ai sensi dellart. 422 del codice di procedura penale,
apparendone evidente la decisivit ai fini della emissione di sentenza di non luogo a
procedere alla luce della documentazione prodotta dalla difesa dellimputata Marion
True e delle altre risultanze processuali, lassunzione delle seguenti prove testimoniali
BARBARA FLEISCHMAN, nata il 20 marzo 1924, domiciliata in 870 United
Nations Plaza, Appartamento 37C, New York, NY 10017
JULIA TRANNER, Assistente Esecutivo del Direttore del Museo J. Paul Getty,
Los Angeles
CHRISTOPHER HUDSON, Editore (Publisher) per la Fondazione J. Paul Getty,
Los Angeles
SALLY HIBBARD, Conservatore del Museo J. Paul Getty, Los Angeles
KAROL WIGHT, Conservatore Aggiunto del Dipartimento di Antichit del
Museo J. Paul Getty, Los Angeles
Per lesame di detti testimoni si formula la presente richiesta di assistenza giudiziaria
trattandosi di cittadini degli U.S.A. ivi residenti, non esaminabili in Italia, e dovendosi
procedere a tale esame davanti a questo giudice e nel contraddittorio delle parti, per la
piena validit della prova nel processo pendente in Italia.
Si evidenzia, per linoltro alle competenti Autorit Giudiziarie U.S.A. ove la presente
richiesta trovasse accoglimento, che la Signora Barbara Fleischman, risulta risiedere a
New York mentre gli altri testimoni risultano risiedere a Los Angeles.
I testi sopra indicati devono essere sentiti in relazione alle seguenti circostanze

BARBARA FLEISCHMAN,
- sulle circostanze attraverso le quali si formata la Collezione
Fleischman,
- sulla composizione di detta collezione,
- sulle pubblicazioni di detta collezione nel tempo,
- sulle circostanze dellacquisto dei beni che secondo laccusa provengono
da scavi clandestini effettuati in Italia e sono stati esportati
clandestinamente, con particolare riguardo alla indicazione dei venditori e
degli eventuali intermediari,
- sui rapporti avuti dalla teste e dal sig. Larry Fleischman con il J.P. Getty
Museum,
- sulle circostanze in cui la teste ed il sig. Larry Fleischman hanno
conosciuto Marion True e sui rapporti avuti con costei, con particolare
riguardo alleventuale ruolo ricoperto dalla True in relazione agli acquisiti
dei beni suddetti ed alla cessione/donazione della collezione al J.P. Getty
Museum,
- sulle circostanze dellacquisto dei reperti archeologici poi ceduti al J.P.
Getty Museum ed alla scelta delle aree geografiche di provenienza, con
particolare riguardo a quei reperti dei quali sono state rinvenute fotografie
sequestrate a Giacomo Medici
- 1 - Antefissa etrusca a forma di Menade e Sileno danzanti, cat.
96.AD.33;
- 2 - cratere a campana apulo a figure rosse attribuito al pittore di
Choregos, cat. 96.AE.29;
- 3 - statua di Tyche in marmo, cat. 96.AA.49;
- 4 - anfora attica a figure nere attribuita al Pittore di Berlino, cat.
96.AE.92;
- 5 - anfora attica a figure nere attribuita al gruppo delle Tre Linee, cat.
96.AE.93;
- 6 kylix attica a figure rosse attribuita al pittore Nikosthenes, cat.
96.AE.97;
- 7 - Testa in marmo Diadumeno di Policleto, cat. 96. AA. 212);
- 8 - Cratere a calice a figure rosse firmato da Syriskos. 92.AE.6;
- 9 - Anfora pontica pittore di Tityos ( R.Guy), cat 96. AE. 139;
- 10 - Specchio con coperchio decorato a rilievo, 96. AC. 132
- sulle circostanze che hanno portato alla cessione della collezione al J.P.
Getty Museum,
- sul valore della collezione ceduta;
- sui rapporti avuti con ROBERT HECHT, GIACOMO MEDICI, HENRI
ALBERT JACQUES, ROBIN SYMES, FRITZ BURKI, HARRY
BURKI, AL ABOUTAAM, HICHAM ABOUTAAM, FIORELLA
COTTIER ANGELI, RODOLFO GIOVINAZZO, GIANFRANCO
BECCHINA e FRIEDA TCHAKOS NUSSBERGER in relazione
allacquisto dei reperti di provenienza italica poi ceduti, insieme al resto
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della collezione, al J.P. Getty Museum, o, comunque, in relazione


allacquisto, alla offerta e alle trattative intercorse con dette persone in
relazione a beni archeologici;
- sulla tenuta e conservazione della documentazione relativa agli acquisti
dei beni archeologici facenti parte della collezione ceduta al J.P. Getty
Museum o comunque acquistati dai soggetti sopraindicati;
- sulle circostanze ed alla causale della emissione di due assegni, il primo
per limporto di $ 100.000 (check n. 116, Republic National Bank of New
York, datato 20 luglio 1995, rinvenuto in copia) ed il secondo per
limporto di $ 550.000 (check n. 4747, Chase Manhattan Bank, N.A.,
datato 20 marzo 1996, rinvenuto in originale e mai posto allincasso in
quanto sequestrato prima della data apposta sul titolo), rinvenuti in
possesso del MEDICI a seguito di perquisizione eseguita il 13.9.1995,
insieme a nota in originale - rilasciata dalla Phoenix Ancient Art S.A. in
data 5 maggio 1995 relativa a tali due assegni per limporto globale di $
650.000 (somma che la Phoenix SA si impegna a pagare al portatore degli
assegni in caso di problemi di incasso), perquisizione che ha portato al
rinvenimento ed al sequestro di migliaia di reperti ma anche di foto ed
appunti relativi a molti dei reperti ceduti al J.P. Getty Museum;
- se mai i reperti offerti in vendita siano stati mostrati a lei o al signor
Lawrence Fleischman riprodotti su foto polaroid:
JULIA TRANNER
- sulle funzioni svolte per il J.P. Getty Museum;
- sugli incarichi svolti da Marion True per il J.P. Getty Museum e sulle
competenze della stessa in relazione a tali incarichi;
- sulle persone che hanno ricoperto lincarico di conservatore delle antichit
del J.P. Getty Museum ed sul periodo in cui tali incarichi sono stati
ricoperti, in base alla documentazione ufficiale del Museo;
- sul ruolo svolto da Marion True in relazione alle acquisizioni di materiale
archeologico da parte del Museo;
- sulle investigazioni effettuate dal J.P. Getty Museum in relazione alla
legittima provenienza e regolare esportazione dai Paesi di provenienza del
materiale archeologico acquisito, sia quando la carica di curatrice era
ricoperta da Marion True, sia in epoca successiva;
- sulle circostanze della acquisizione della Collezione Fleischman da
parte del J.P. Getty Museum, con particolare riguardo al prezzo pagato ed
alle modalit di pagamento;
- sul ruolo svolto in relazione a tale acquisizione da MARION TRUE;
- sulla provenienza dei singoli reperti acquisiti con la collezione Fleischman
che laccusa ritiene illecitamente scavati ed esportati dallItalia, in base
alla documentazione acquisita dalla Collezione Fleischman o di altra
documentazione acquisita dal Museo;
9

- sulle circostanze relative allacquisto dei reperti indicati nella imputazione


ascritta a Marion True, sui venditori ed intermediari intervenuti in tali
compravendite e sul ruolo svolto da Marion True in relazione a tali
acquisti;
CHRISTOPHER HUDSON
- Sulle funzioni svolte per il J.P. Getty Museum;
- Sulla pubblicit data ai 34 oggetti acquisiti dal J.P. Getty Museum che
laccusa ritiene illecitamente scavati ed esportati dallItalia con indicazioni
delle pubblicazioni sulle quali tali oggetti sono stati presentati;
- sul ruolo svolto in relazione a tale pubblicit da MARION TRUE
SALLY HIBBARD
- Sulle funzioni svolte per il J.P. Getty Museum;
- sulle circostanze della acquisizione della Collezione Fleischman da
parte del J.P. Getty Museum, con particolare riguardo al prezzo pagato ed
alle modalit di pagamento;
- sul ruolo svolto in relazione a tale acquisto da MARION TRUE
KAROL WIGHT
- Sulle funzioni svolte per il J.P. Getty Museum;
- sulle circostanze dellacquisto della Collezione Fleischman da parte del
J.P. Getty Museum,
Ai sensi dellart. 422 c.p.p. le testimonianze che possono portare alla emissione della
sentenza prevista dallart. 425 c.p.p. devono essere assunte dal giudice che procede, in
udienza non pubblica e nel contraddittorio delle parti.
Per la validit delle prove suddette obbligatoria la presenza del Pubblico Ministero
e dei difensori degli imputati; possono inoltre assistere allesame dei testimoni gli
imputati e la parte civile.
B) V I S T I:
gli articoli 727 e seguenti del codice di procedura penale italiano che dettano
le modalit inerenti le rogatorie allestero;
il Trattato di mutua assistenza in materia penale tra il Governo Italiano e il
Governo degli Stati Uniti dAmerica stipulato a Roma il 9.11.1982;
la convenzione UNESCO formata a Parigi il 14.11.1970 ed adottata dal
Governo degli Stati Uniti dAmerica in data 12.1.1983;
le violazioni di cui al 18 USCA Section 542; al 18 USCA Section 545; al 18
USCA Sections 2314- 2315 ; e al 16 USCA Section 470 ee e 19 USCA Section
1595 dellordinamento U.S.A.;
il Memorandum of Understanding del 19 gennaio 2001.
10

C) PREMESSE IN FATTO:
Come si pu rilevare dai capi di imputazione oggetto del presente processo un enorme
traffico di materiale archeologico, provento di furti ovvero di scavi clandestini
commessi in Italia, esportato illegalmente allestero. Nel corso delle indagini nella citt
di Ginevra, Svizzera, stato rinvenuto un grande magazzino presso il Porto Franco
affittato dalla societ Editions Services S.A. e nella disponibilit di Giacomo MEDICI
e, a seguito di perquisizione, sono stati rinvenuti quasi quattromila reperti archeologici,
molti dei quali di grande importanza storica ed artistica.
Insieme a tali reperti sono state rinvenute molte migliaia di fotografie, spesso polaroid,
relative ai reperti sequestrati e ad altri diversi e numerosissimi reperti archeologici;
molti dei reperti ritratti risultano fotografati prima, durante e dopo il restauro, ovvero
ancora sporchi di terra, segno di scavo recente.
Da una perizia svolta da noti studiosi della materia, professori Gilda BARTOLONI,
Giovanni COLONNA e Fausto ZEVI, su incarico del Pubblico Ministero, emerso che
la massima parte degli oggetti sequestrati al MEDICI, circa 3800 oggetti, interi o
frammentari, raggruppati dallAutorit Svizzera inquirente sotto 2019 numeri dordine,
provenivano da scavi clandestini operati in Italia.
Le fotografie, a seguito di ulteriori investigazioni, sono risultate riferirsi in molti casi a
reperti archeologici venduti a collezioni private ed a musei di tutto il mondo ad opera di
soggetti diversi dal MEDICI e, in particolare, ad opera di Robert Hecht, Robin Symes,
Fritz Burki e delle societ facenti capo a tali soggetti; altri beni risultano essere stati
venduti dal MEDICI, sempre tramite prestanome o societ intestate ad altri (EDITIONS
SERVICE, HYDRA GALLERY, Christian Boursaud) in aste tenute dalla SOTHEBYS
di Londra; alcuni dei beni venduti dal MEDICI, o meglio da soggetti indicati come
complici e/o prestanome del MEDICI, tramite la SOTHEBYS sono stati rinvenuti e
sequestrati presso il magazzino del Medici in Ginevra dopo che essi erano stati
acquistati da soggetti ritenuti collegati al MEDICI; secondo laccusa tale condotta
sarebbe stata motivata dalla volont del MEDICI di fare apparire legittima la
provenienza del bene riacquistato da persone indicate come complici, come i fratelli
ABOUTAAM e le societ loro facenti capo (PHOENIX ANCIENT ART S.A., la
INANNA ART SERVICE S.A. ed altri) e di imporre un altissimo prezzo sul mercato,
quello di acquisto allasta.
A seguito di perquisizione, in sede di rogatoria internazionale, altri reperti e
documentazione varia sono stati rinvenuti e sequestrati nei locali in uso a FRITZ e
HARRY BURKI, a Zurigo, Svizzera; tale materiale risultato ricollegabile a quello
trattato dal MEDICI. Fritz BURKI ha ammesso di avere detenuto, restaurato e ceduto
come prestanome in particolare al J.P. GETTY MUSEUM - vari reperti di illecita
provenienza ricevuti da MEDICI ed HECHT; nel caso del tripode etrusco sottratto dalla
collezione Guglielmi il bene, acquistato dal J.P. GETTY MUSEUM tramite
linteressamento di Marion TRUE, stato restituito allItalia appena ne stata
documentata lillecita provenienza.
A seguito di altra rogatoria internazionale, presso labitazione di Robert HECHT in
Parigi, Francia, sono stati rinvenuti e sequestrati vari reperti archeologici risultati
11

provenire dallItalia e materiale fotografico relativo, in alcuni casi, ai medesimi reperti


ritratti in altre e diverse foto rinvenute e sequestrate al MEDICI; stato altres rinvenuto
e sequestrato un manoscritto dello HECHT, una specie di memoriale che racconta le
vicende del rilevantissimo traffico di reperti archeologici scavati in Italia condotto da
HECHT sin dagli anni 60, in sodalizio, oltre che con Fritz BURKI ed altri, con
Giacomo MEDICI, il quale lo riforniva soprattutto di importanti reperti etruschi ma
anche di reperti provenienti dal sud di Italia.
Per quello che pi specificamente attiene alloggetto della presente richiesta di
assistenza giudiziaria si evidenzia che allesito delle numerose rogatorie internazionali,
ivi comprese quelle gi svoltesi negli U.S.A., a New York e Los Angeles, e della
documentazione trasmessa dal J.P. GETTY MUSEUM emerso che molti reperti che
si ritiene siano stati illegalmente ricevuti ed esportati da MEDICI, HECHT e dagli altri
soggetti indicati come complici di costoro, sono stati acquistati dal J.P. GETTY
MUSEUM direttamente o mediante lacquisizione della collezione FLEISCHMAN, alla
quale erano stati in precedenza venduti alcuni di tali reperti; si tratta dei beni elencati,
sub 1 34, nellallegato C relativo ai capi di imputazione ascritti alla TRUE.
In particolare i beni acquisiti dal J.P. GETTY MUSEUM con un ruolo attivo, secondo
laccusa, svolto da MARION TRUE risultano i seguenti:
1) Tripode etrusco in bronzo - numero d'ordine acquisto P.G.M. 90.AC.16
Risultato provento di furto, la cui vendita illecita coinvolge lAtlantis Antiquities di
Hecht, Fritz Burki, Giacomo Medici. Lentrata dei reperti al museo risulta avvenuta il
2/6/87 come attesta la scheda di informazione dove, nello spazio riservato al nome del
proprietario compare prima il nome Burki, poi cancellato e sostituito a penna con
Atlantis Antiquities - J. Rosen. Ci a seguito di una lettera che F.Burki invia al P.Getty
Museum, con la quale dichiara che gli oggetti sono di propriet dellAtlantis
Antiquities.
Il J.P. Getty Museum nel 1997 ha restituito allItalia il tripode bronzeo vulcente.
2) Candelabro etrusco in bronzo - numero d'ordine acquisto P.G.M. 90.AC.17
Reperto acquistato insieme al tripode indicato al n.1
3) Kylix attica realizzata da Euphronios e decorata da Onesimos -numero d'ordine
acquisto P.G.M. 83.AE.362 e altri
Nel mese di Febbraio 1999 il P.Getty Museum ha restituito allItalia la kylix attica
a figure rosse decorata con Iliupersis, opera realizzata tra il 490-480 a.C. da
Euphronios e decorata da Onesimos.
La kylix risulta trafugata agli inizi degli anni 80 a seguito di uno scavo clandestino
eseguito a Cerveteri in localit S.Antonio. Tra il 1983 ed il 1990 il P. Getty Museum
acquist vari gruppi di frammenti di questa kylix attraverso lEuropean Art Market e ne
comunic lacquisto nel Bollettino delle nuove acquisizioni pubblicato nella rivista
J.P.Getty Museum, nonch nei vari contributi scientifici apparsi sia sulla stessa rivista
che nella collana Greek Vases in the J.P.Getty Museum. Nel 1991 D.Williams
pubblic la kylix nella rivista Greek Vases 5 e nelladdendum afferm di aver visto
12

nel 1990 una fotografia di un altro frammento della kylix, relativo allorlo, diviso in tre
parti, dandone una chiara descrizione.
Tra la documentazione fotografica rinvenuta a Ginevra sono state individuate una serie
di fotografie dei vari frammenti che compongono la kylix, inequivocabilmente riprese
subito dopo il loro ritrovamento a seguito dello scavo clandestino, e le fotografie della
stessa kylix solo parzialmente ricomposta. Inoltre sempre tra le foto sequestrate
compare una polaroid che raffigura solo la parte centrale della kylix unita ad un altro
frammento, recante una scritta a margine Prop. P.G.M. che potrebbe significare
proposta al P.G.M.
In una dichiarazione che R. Hecht scrive su carta intestata dellAtlantis Antiquities il
29/5/87, si afferma di aver ricevuto da Medici, in commissione per la vendita, 20 piatti
attici e vari frammenti attici a figure rosse databili al 490-480 a.C., al prezzo di $
2.000.000. Conclude la dichiarazione specificando che gli oggetti sono stati consegnati
al P. Getty Museum che ha rilasciato una ricevuta allAtlantis Antiquities; in una lettera
che Marion True scrive a Medici nel gennaio 1992, ringraziandolo per la donazione di
una testa di Kouros, aggiunge: Accludo a questa lettera con i miei complimenti, una
copia di Greek Vases 5. Spero che tu la gradisca. Penso che troverai molti pezzi inclusi
che riconoscerai evidentemente riferendosi agli ultimi frammenti della Kylix di
Onesimos inviati.
Il Medici ha deciso di restituire il frammento indicato da D. Williams al Sostituto
Procuratore della Repubblica Italiana che conduceva le indagini.
Documentazione fornita dal Getty
- una parte della kylix - 83 AE 362 - acquistata dalla Galerie Nefer (Freda Tchakos).
Originariamente (1960) era nella collezione J.Rosenbaum (direttore dell'Art Antiqua),
fu acquistata da S.Schweitzer di Arlesheim. Alla sua morte fu venduta alla Nefer nel
gennaio 1983.
- altri frammenti della kylix furono acquistati nel 1985 dalla Hydra Galerie (Christian
Boursaud) provenienti dalla collezione Zbinden di Ginevra. Il prezzo di questo acquisto
stato discusso da M.True con v. Bothmer.
- Nel Luglio 1998 il P.G.M. informa D. von Bothmer, il quale aveva donato nel 1984 un
frammento della coppa, di aver intenzione di restituire la kylix allo Stato italiano, che
ne aveva fatto richiesta.
4) Testa in marmo Diadumeno di Policleto - numero d'ordine acquisto P.G.M.
96.AA. 212
Tra le foto in sequestro a Ginevra stata individuata una foto polaroid raffigurante la
testa in marmo, copia di et romana del Diadumenos di Policleto, trafugata da Venosa.
La testa stata restituita allItalia dal P.Getty Museum insieme alla kylix di
Onesimos.
Documentazione fornita dal Getty:
- "Partial gift" dei coniugi Fleischman, presentato nel 1993 al P.G.M. insieme ad
un'antefissa etrusca, (vedi Antefissa a forma di Menade e Sileno danzanti. Fleischman
96.AD.33)
- precedentemente da Robin Symes, 30 marzo 1987.
13

5) Affresco lunetta con maschera di Ercole 96.AG.171


Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-affresco 96. AG. 171. lunetta con maschera di Ercole quale dono della Collezione
Fleischman.
- acquistato da Burki, 27 luglio 1987.
L'affresco del Getty appare collegabile ad altro affresco sequestrato a Ginevra ed ora in
Italia.
6) Pelike apula a figure rosse, attribuita al Pittore di Dario(Trendall) . 87.AE.23
Acquisita dal PGM nel 1987 (87.AE.23) e pubblicata nel Getty Museum Journal 16,
1988, p. 144, n. 7. La pelike compare tra i negativi in sequestro (neg. 91 E), fotografata
nella vetrina del Museo e tra le polaroid in sequestro (volume fotografico n. 74 e
volume fotografico oggetti passati)
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-acquistata dalla Burki & Sohn (Fritz Burki) tramite l'Atlantis Antiquities J.Rosen (R.
Hecht)
-in prestito al Getty dal 1985
Presentata gi ricomposta da frammenti.Mai pubblicata prima.
Tra la documentazione a corredo dell'oggetto n. 20, "Antiquities Department File
Object 20" pag. JPG02020 e sgg, compare una nota interna del museo firmata dalla
True dalla quale emerge che i pezzi venduti da Burki sono in realt commerciati da
Hecht.
7) Anfora (loutrophoros) apula a fig. rosse, Pittore di Dario(A.D.Trendall)
84.AE.996.
Acquisita dal PGM nel 1984 (84.AE.996) e pubblicata nel Getty Museum Journal, 13,
1985, p. 170, n. 24.
Lanfora compare nel negativo (neg. 91 E), insieme alla pelike precedente, fotografata
nella vetrina del Museo e tra le polaroid in sequestro (volume fotografico nero oggetti
passati). Nella polaroid lanfora appare rotta.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-acquistata dalla Atlantis Antiquities J.Rosen (R.Hetch)
-precedentemente l'Atlantis lo aveva acquistato da F. Burki luglio '84.
Presentata completa ricomposta da parecchi frammenti.
8) Coppa attica a figure nere, attribuita alla scuola del Pittore di Lisippo
87.AE.22
Acquisita dal PGM nel 1987 (87.AE.22) e pubblicata nel Getty Museum Journal 16,
1988, p. 142, n. 5. La coppa compare tra i negativi in sequestro (neg. 89 F) fotografata
nella vetrina del Museo e tra le polaroid in sequestro (volume fotografico n. 81, foto
3/68 decorazione interna e foto 3/62 e 3/63 decorazione esterna). Nelle polaroid la
coppa appare rotta.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-acquistata dalla Burki & Sohn (Fritz Burki) 1987
14

9) Olpe corinzia attribuita al Pittore Vaticano 73. 85.AE.89


Acquisita dal PGM nel 1985 (85.AE.89) e pubblicata nel Getty Museum Journal,14,
1986, p. 188, n. 24.
Lolpe compare tra i negativi in sequestro (neg. 89 E) fotografata nella vetrina del
Museo e tra le polaroid in sequestro (volume fotografico n. 23)
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-acquistati da Robin Symes nel marzo 1985 due vasi corinzi (insieme al n. 85.AE.88)
-nella documentazione fornita, insieme ai due vasi risulta acquistato un terzo reperto, la
cui descrizione stata cancellata; l'ammontare totale di 125 mila $. Questo oggetto
appare per descritto nella documentazione del reperto successivo (vedasi sub 32) come
specchio di bronzo con astuccio.
-i reperti provengono da N.Y (242 East 52nd street, 10022) e prima ancora da
Londra.
Arrivato ricostruito con abbondanti incrostazioni sull'ansa ed all'interno della bocca.
Mai pubblicato n esposto prima. Responsabile acquisto A. Houghton e M.True.
10) Oinochoe trilobata corinzia attribuita al Pittore del Vaticano 73 (D.Amyx)
85.AE.88
Acquisita dal PGM nel '85 (85.AE.88) pubblicata nel Getty Museum Journal,14, 1986,
p.188, n. 23.
Loinochoe compare tra i negativi in sequestro (neg. 89 F) fotografata nella vetrina del
Museo e tra le polaroid in sequestro (volume fotografico n. 23).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-acquistati da Robin Symes nel marzo 1985 due vasi corinzi (insieme al n.16
85.AE.89) ed uno specchio di bronzo con astuccio.
11) Kalpis attica a figure rosse, attribuita al Pittore di Kleophrades. 85.AE.316
Acquisita dal PGM '85 (85.AE.316) e pubblicata nel Getty Museum Journal,14, 1986,
p. 192, n. 51.
La kalpis compare tra i negativi in sequestro (neg. 89 F), fotografata nella vetrina del
Museo e tra le polaroid in sequestro (volume fotografico n. 81, foto n. 3/202). Nella
polaroid la kalpis appare rotta in pi punti.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-acquistata da Robin Symes nell'ottobre 1985, presentata ricomposta da frammenti.
-portata negli Stati Uniti da Londra due anni prima.
-precedentemente acquistata da un venditore svizzero
12) Kylix attica a figure rosse firmata da Douris (R. Guy of Princeton) 84.AE.569
Acquisita dal PGM '84 (84.AE.569) e pubblicata nel Getty Museum Journal,13, 1985,
p. 169, n. 23.
La kylix compare tra i negativi in sequestro (neg. 89 F) fotografata nella vetrina del
Museo e tra le polaroid in sequestro (volume fotografico n. 81, foto 3/83 decorazione
interna e foto 3/145-3/146-3/147 decorazione esterna), appare rotta nelle polaroid che
mostrano la decorazione esterna.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
15

-acquistata da R. Symes nel novembre 1984 insieme ad un altro reperto omesso in


documentazione.
- due anni prima risultava a N.Y. dove fu prenotata da J. Frel.
-precedentemente era a Londra.
-originariamente comprata sul mercato svizzero.
Presentata restaurata da sei frammenti con quattro piccole tracce di incrostazione..
13) Pelike apula a figure rosse, attribuita al Pittore di Gravina.(A.D.Trendall)
86.AE.611
Acquisita dal PGM '86 (86.AE.611) e pubblicata nel Getty Museum Journal,15, 1987,
p. 163, n. 16.
La pelike compare tra le polaroid in sequestro (cfr. volume fotografico n. 74) rotta e con
tracce evidenti di calcare.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-acquistata da Burki & Sohn (Fritz Burki) nel 1986.
-presentata in foto nel 1985.
Proposta gi restaurata con integrazioni.
14) Cratere a calice attico a fig. rosse, attribuito al Pittore di Egisto ( H.Cahn)
88.AE.66
Acquisito dal PGM nel 1988 (88.AE.66) e pubblicato nel Getty Museum Journal,17,
1989, p. 113, n. 20. Alcuni frammenti del cratere compaiono nelle polaroid in sequestro.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-acquistato da Christoph Leon (CH) nel maggio '88 che lo ha venduto per conto della
collezione Morat Institute of Art di Freiburg (Mrs. Charlotte A.Morat di Ginevra)
-gi acquistato alla Munz und Medaillen Basel.
-spedito al P.G.M. insieme ad un altro reperto debitamente cancellato.
-prima esposizione alla Andre Emmerich Gallery N.Y 1979/8.
-esposto ancora al Morat Intitute fuer Kunst und Kunstwissenschaft 1983/1987.
Ricostruito con integrazioni approssimative.
15) Phiale attica a figure rosse del pittore Douris, ceramista Smikros(da iscrizione)
25 framm. 81.AE.213 85.AE.18 1/9, 85.AE.185 1/3 88.AE.30 90.AE.130
La phiale attica fu pubblicata per la prima volta da M. Robertson in Greek Vases in the
P.Getty Museum, 5,1991 pag. 75 e s. Opera di grande rilievo, firmata dal grande artista
e decorata, sia all'interno che all'esterno, con elaborate scene figurate (divinit sedute,
scena di combattimento e figure correnti).
Reca nella parte esterna un graffito in caratteri etruschi. La prima acquisizione di
frammenti avviene nel 1981 (81.AE.213) e se ne ha notizia nel P. Getty Journal 14,
1986, pag. 191, n. 44; vengono segnalate acquisizioni di due gruppi di frammenti, in
tutto 12, che vanno ad unirsi al primo (85. AE. 18. n. 9 framm. e 85. AE. 185. n. 3
framm.). I 12 frammenti recano una generica indicazione di provenienza da "European
art market"., Nel 1989, poi, appare nel Getty Museum Journal 1, 1989 pag. 111 n. 16 la
notizia dell'acquisizione, avvenuta l'anno precedente, sempre attraverso l"European art
market", di un'ulteriore frammento della phiale (88. AE. 30) che si congiunge con i
16

frammenti precedenti. Nel 1990 (Getty Museum Journal, 19, 1991 pag. 139 n. 18),
quindi, grazie ad una donazione anonima, viene acquisito un nuovo frammento (90. AE.
130).
Infine nel 1992. nella pubblicazione di D.Buitron Oliver, Douris, p. 74 n. 29, viene
citata l'acquisizione di altri 3 frammenti, senza alcuna indicazione della provenienza.
Uno dei frammenti (poi 90 AE 130) stato rinvenuto nella documentazione fotografica
sequestrata a Ginevra.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
-25 frammenti ricevuti in dono da Werner Nussberger del 1981.
-2 frammenti acquistati da Burki & Sohn (Fritz Burki) nel 1982. Precedentemente i due
fr. erano nella collezione S.Schweitzer di Arlsheim dal 1940 -non si presentano
documenti -e poi a Bellinzona
-acquistati dalla Galerie Nefer (Freda Tchakos) un totale di 13 frammenti, in pi lotti, il
31/1/85 - 31/5/85 e 31/3/88.
- dono da parte di Robin Symes del '90, acquistati dal Symes in Svizzera nel '88. I due
frammenti 90.AE.130 sono presenti tra le foto sequestrate a Ginevra.
16) Testa maschile in marmo 85.AA.265
Acquisita dal PGM nel 1985 (85.AA.265) e pubblicata nel Paul Getty Museum Journal
14, 1986, p.181 n.7
La testa compare tra i negativi in sequestro (neg. 89F) fotografata in esposizione nel
museo e tra le polaroid in sequestro (vol. A nero, pag. 14). Nelle due polaroid la testa
appare sporca di terra
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistata da Robin Symes che la vende per conto della Hill Samuel & Co. Ltd. del
luglio 1985. Il reperto risulta arrivato con leggere incrostazioni di una mistura di argilla
ferrosa e carbonato.
In una nota 27/7/88 si parla dell'orecchio sinistro riattaccato, mentre nella pubblicazione
in Paul Getty Museum Journal 14, 1986, p.181 n.7 la testa risulta mutila di entrambe le
orecchie. Nelle foto polaroid trovate in sequestro a Ginevra la testa presenta le stesse
mancanze, mentre nella foto scattata nel museo dallo stesso Medici il reperto esposto
risulta integrato dell'orecchio destro. Nella documentazione risulta che il frammento
dell'orecchio arrivato nel novembre '85, poich era rimasto inavvertitamente in
possesso del Symes. In una nota nel "Antiquities Department File Object 24" pag.
JPG02868 il frammento risulta invece donato da R.Guy.
17) Cratere a calice a figure rosse firmato da Syriskos.
92.AE.6
Acquisito dal PGM '92 (92.AE.6) e pubblicato nel Getty Museum Journal, 21, 1993,
foto 107, n. 10
Il cratere compare nelle polaroid in sequestro (vol. 74 pag. 19) in una fase di restauro
molto rozza; compare poi in due foto di grandi dimensioni in B/N e a colori a restauro
completato (busta n. 118).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistato da L. Fleischman nel febbraio 1992 insieme ad altri 8 reperti per un valore
complessivo di 5,5 milioni $.
17

- precedentemente da Robin Symes, Londra 1988.


- un frammento fu presentato al museo nel '88 da Fritz Burki.
Mai pubblicato ne esposto prima. Ricomposto da frammenti con integrazioni ridipinte,
presenta minime incrostazioni e tracce di radici.
Tra le foto in "Registrar File Object 28" pagg. JPG03432 (e sgg) riprodotto il reperto
restaurato, ma con le integrazioni non ridipinte e senza un'ansa, come appare nelle
polaroid di Medici.
Nelle pagine JPG03217/18 al redattore sfuggita la parola statue sicuramente spedita
insieme al cratere. Nella pag. JPG03194 dell' Antiquities File Object 28 si informa che:
a) REH (R.Hecht) ha una foto del pezzo prima del restauro; b) la lettura
dell'iscrizione stata fatta nel 1981 da R.Guy, il quale afferma che la firma dell'artista
stata letta per la prima volta da Ines Jucker ( curatrice della mostra Italy of Etruscans
insieme a F.Cottier); c) H.Cahn dice che HAC ( Cahn stesso) ha letto per primo
l'iscrizione; d) per il graffito si rimanda ad una lettera di D.von Bothmer del
18/1/89.
Responsabile acquisto M.True e Sally Hibbard.
18) Kantharos a f. rosse con maschera Pittore della Fonderia ed a Euphronios
(R.Guy)
85.AE.263 88.AE.150;
96.AE.335. 4-5,9
Acquisito dal PGM in tre diversi lotti di frammenti (85.AE.263; 88.AE.150; 96.AE.
335. 4-5,9) Il pezzo pubblicato nel Paul Getty Museum Journal 14, 1986, p. 192 n. 55,
senza foto; in Capolavori del Paul Getty Museum, Antichit, 1997, pag. 42; nel Paul
Getty Museum. Handbook of the collections, 1997, pag. 49 dove sono riportate tutte le
date delle diverse acquisizioni.
Il kantharos compare tra le foto in sequestro:
- vol. nero A pag. 13 (4 polaroid del pezzo gi restaurato).
- vol. 9 (tre foto di grandi dimensioni B/N con evidenti lacune)
- busta 118 (foto di grande dimensione a colori in cui il pezzo appare ricomposto ma
senza integrazioni).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistato da Burki & Sohn (Fritz Burki) 1985, presentato ricomposto parzialmente da
frammenti.
- proveniente dal mercato svizzero, fu acquistato poi da R.Symes nel 1982.
- altri frammenti 88AE.150. sono stati acqustati da R.Symes mentre gli 11 frammenti
96.AE. 335. sono stati acquistati dalla Acanthus (Brian Aitken).
Mai pubblicato n esposto in precedenza.
Il reperto fu visto per la prima volta da J.Frel ed a lui offerto da R.Symes nella
primavera del 1984. Quando M.True nell'autunno dello stesso anno va da Symes per
discutere dell'acquisto del Kantharos questo era stato gi venduto ad altri. Lo stesso
pezzo venne poi presentato da F.Burki al Getty per la proposta di vendita.
19) Cratere a calice attico a figure rosse, attribuito al Pittore di Berlino. 77.AE.5
90.AE.2, 1-15
Acquisito dal PGM in pi anni a partire dal 1977 (77.AE.5) fino al 1990 (90.AE.2, 115), ogni volta in lotti di frammenti pi o meno numerosi.
18

Le acquisizioni sono pubblicate nella rivista Paul Getty Museum Journal, 13, 1985, p.
169, n. 21 e n. 22; PGMJ, 16, 1988, p. 143, n. 6; PGMJ, 17, 1989, p. 111, n. 16; PGMJ,
18, 1990, p. 166, n. 4; PGMJ, 19, 1991, p. 139, n. 16.
Il cratere viene poi pubblicato nel volume Greek Vases in the Paul Getty Museum, 6,
2000, p. 159.
Il cratere si compone quindi di numerosi frammenti acquisiti nel corso di sei anni
insieme a molti altri frammenti di ceramica attica: a titolo di esempio si cita
lacquisizione del 1987 per un totale complessivo di ben 189 frammenti di vasi diversi.
Alcuni dei frammenti che compongono il cratere acquisiti dal PGM compaiono nelle
polaroid in sequestro: si tratta dei frammenti indicati nella pubblicazione del 2000 con
la lettera c, parte del frammento b ed il frammento j (rispettivamente figg. 1e, 5b, 5e),
che trovano perfetta corrispondenza nei frammenti individuati nel volume fotografico n.
74, pag. 19.
Un altro gruppo di frammenti pertinenti sempre al cratere in questione si riscontra nel
volume 74 alla pag. 20. In totale i frammenti individuati tra le polaroid in sequestro
sono 15 e la loro tipologia corrisponde perfettamente alla descrizione fornita in
occasione dellultima acquisizione del 1990 da parte del PGM, proprio di 15 frammenti.
Documentazione fornita dal Getty:
- un primo lotto di 10 frammenti viene donato da Herbert L. Lucas nel 1977.
- Polak Vasek nel 1982 dona altri ? frammenti provenienti dalla collezione Schweitzer,
- nel 1984 il Getty acquista un frammento dalla Galerie Nefer proveniente dal mercato
svizzero,
- nel 1985 vengono donati da Dietrich von Bothmer 8 frammenti, in parte provenienti
dalla ex Ariadne Gallery e in parte dal mercato europeo,
- 1 frammento, proveniente dal mercato svizzero, viene acquistato da Fred Schultz nel
1987
- 5 frammenti vengono donati da Robin Symes nel 1988 passati in mostra al Met.
Responsabile acquisto J.Frel e M. True.
20) Statua di Kore in marmo, mutila. 91.AA.53
Acquisita dal PGM nel 1993 (93.AA.24) e pubblicata nel volume Capolavori del Paul
Getty Museum, Antichit, 1997, pag. 34. La stessa statua compare nelle fotografie in
sequestro, evidentemente sporca di terra e con rotture molto fresche (vedi volume
fotografico n. 79, foto dal n. 1/99 al n. 1/110 e foto n. 1/192).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistata da Robin Symes del giugno 1993.
Mai pubblicata ne esposta prima.
21) Cratere a campana apulo a f. rosse attribuita al pittore di Choregos (Trendall
'88)
96.AE.29
Acquisito dal PGM nel 1996 (96.AE.29), pubblicato in The JPG Museum. Handbook
of the Collections, 1997, f. 54 e nel Catalogo Fleischman, pag. 125, n. 56.
Lo stesso cratere compare nella documentazione fotografica in sequestro (vol. n.81, 2
polaroid n. 3/215; vol. n. 83, 2 foto pag. 53).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
19

- acquistato dalla collezione Fleischman.


- precedentemente da F. Burki 10/2/88
Presentato ricomposto da numerosi frammenti.Pubblicato nel Catalogo Fleischman ,
pagg. 124-125 n.56 da M.True e K.Hamma all'epoca della mostra al P.G.M..
Il pezzo viene collegato iconograficamente ad un nuovo vaso di REH (R.Hecht) vaso di
Atreo
22) Statua di Tyche in marmo.
96.AA.49
Acquisita dal PGM nel 1996 (96.AE.49) e pubblicata in The JPG Museum. Handbook
of the Collections, 1997, pag. 24 e nel Catalogo Fleischman, pag. 237, n. 120. La stessa
statua compare nelle fotografie in sequestro prima della pulitura (volume fotografico n.
79, foto n. 1/85
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistata dalla collezione Fleischman .
- precedentemente da R.Symes, estate 1989.
Pubblicato nel Catalogo Fleischman , pag. 237, n. 120 da M.True e K.Hamma all'epoca
della mostra al P.G.M.. Mostrata in precedenza da Giacomo MEDICI a Marion TRUE
nel caveau di una banca di Ginevra, come riferito dalla TRUE nel proprio
interrogatorio.
23) Anfora attica a f. nere.Gruppo delle Tre Linee (D.v.Bothmer '96) Fleischman
96.AE.93
Pubblicata nel Catalogo Fleischman, pag. 83, n. 35, fig. pag. 84-85
La stessa anfora compare nelle fotografie in sequestro nel volume fotografico n. 83, foto
pagg. 14-15-16-17-19-40-41 e volume n. 81, polaroid nn. 3/133 e 3/135.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- dono dalla collezione Fleischman .
- precedentemente da F.Burki 10/6/89
Pubblicato nel Catalogo Fleischman , pag. 83, n. 35 da M.True e K.Hamma all'epoca
della mostra al P.G.M.
Tra la documentazione del "Antiquities Department File Object 38" pag. JPG05882 si
evince che RG (R. Guy) ha affermato che il reperto stato rinvenuto insieme ad un altro
con Gigantomachia ancora in possesso di REH (R.Hecth) ed ad un terzo vaso, hydria
del pittore di Wurzburg con scena di partenza, che ancora in possesso di R.Symes.
24) Kylix attica a f. rosse, attribuita al pittore Nikosthenes (R.Guy '96) Fleischman
96.AE.97
La kylix pubblicata nel Catalogo Fleischman, pag. 94, n. 39. La stessa kylix compare
nelle polaroid in sequestro (volume fotografico n. 81, foto nn. 3/59, 3/60, 3/67)
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- dono dalla collezione Fleischman .
- precedentemente da Robin Symes, aprile 1988.
Pubblicato nel Catalogo Fleischman , pag. 94, n. 39 da M.True e K.Hamma all'epoca
della mostra al P.G.M.
20

25) Anfora pontica pittore di Tityos ( R.Guy)


Fleischman 96.AE.139
L'anfora pubblicata nel Catalogo Fleischman, pag. 190, n. 90.
La stessa anfora compare nelle fotografie in sequestro con evidenti incrostazioni
(volume fotografico n. 70, polaroid pag. 1) e a restauro eseguito (volume n. 82, foto da
n. 4/88 a n. 4/93).
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- dono dalla collezione Fleischman .
- precedentemente da Fritz Burki 10 febbraio 1988).
Pubblicato nel Catalogo Fleischman , pag. 190, n. 90 da M.True e K.Hamma all'epoca
della mostra al P.G.M.
Attribuito al pittore di Tityos da R.Guy, l'autenticit viene messa in discussione da
D.v.Bothmer. Tra la documentazione del "Antiquities Department File Object 40" pagg.
JPG06015/16 c' il rapporto della Daybreak sull'analisi alla termoluminescenza che data
la ceramica a circa 2230 anni fa.
Responsabile acquisto K. Wight.
26) Antefissa a forma di Menade e Sileno danzanti. Fleischman 96.AD.33
Un'analisi pi approfondita merita questa antefissa proveniente dall'Etruria meridionale,
come indicato nel Catalogo Fleischman, pag. 195, n. 92. Esaminando la fotografia che
appare sulla copertina del catalogo facilmente percepibile l'originaria frammentariet
dell'oggetto: in particolare, la parte inferiore dell'antefissa appare ricomposta dopo un
accurato restauro, ma restano comunque evidenti le lacune della terracotta e le tracce di
bruciatura nella parte inferiore.
Nella documentazione fotografica in sequestro stata rintracciata una polaroid che
mostra la parte inferiore della stessa antefissa, accostata ad una parte superiore non
pertinente ma dello stesso tipo (vol. fotografico n. 59, polaroid pag. 14, della quale si
fornisce un ingrandimento per maggior chiarezza).
Inoltre, sempre nella documentazione in sequestro (vol. fotografico n. 59, polaroid pag.
17 e vol. 78, polaroid pag. 42) sono state rintracciate altre 2 polaroid che mostrano
analoghe antefisse appena estratte da uno scavo clandestino (anche in questo caso si
forniscono gli ingrandimenti delle due polaroid). Si precisa che, sebbene nessuna delle
due antefisse dell'allegato 21 corrisponda alla parte superiore dell'antefissa della
collezione Fleischman, certo, secondo i consulenti, che tutti i frammenti di antefisse
raffigurati nelle polaroid in sequestro, di identica tipologia, provengano da uno stesso
sito dell'Etruria meridionale, come per altro indicato nel catalogo stesso.
L'antefissa che compare sul Catalogo Fleischman stata acquisita dal PGM nel 1996
(96.AD.33) insieme a tutta la collezione.
Va comunque evidenziato che l'antefissa proveniva dalla collezione Hunt ( vedi
catalogo Wealth of the ancient world, 1983, n. 16 ) e fu posta in vendita alla Sotheby's
di New York, insieme a tutta la collezione Hunt, nell'asta del 19 Giugno 1990.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- acquistata dalla collezione Fleischman .
- precedentemente da R. Symes, acquistato alla Sotheby's di N.Y 19 giugno 1990 asta
della collezione Hunt.
21

Pubblicato nel Catalogo Fleischman , pag. 195, n. 92 da M.True e K.Hamma all'epoca


della mostra al P.G.M.
Presentato ricomposto da 5 frammenti riassemblati in epoca recente. Il reperto arrivato
con il n. 93.AA.68 nel novembre 1993 insieme alla testa del Diadumeno (93. AA. 67) .
Esposto precedentemente (1983-86) in diversi musei nella collezione Nelson Bunker
Hunt.
Il reperto viene attribuito come provenienza da Cerveteri sulla base di informazioni, sul
suo rinvenimento, avute da REH (R. Hecht). Responsabile acquisto M. True J. Padany e
K. Wight.
27) Specchio con coperchio decorato a rilievo Fleischman 96.AC.132
Pubblicato nel Catalogo Fleischman , pag.179, n. 83. da M.True e K.Hamma.
Lo stesso compare nella documentazione fotografica in sequestro (neg. 99A) dove
appare con evidenti residui terrosi ed in uno stato di conservazione antecedente al
consolidamento.
Documentazione fornita dal P.Getty Museum:
- dono dalla collezione Fleischman . Presentato con tracce di tessuto
Pubblicato nel Catalogo Fleischman , pag.179, n. 83. da M.True e K.Hamma all'epoca
della mostra al P.G.M. mentre non mai stato pubblicato prima.
N.B: Nella nota a pag. JPG06157 del "Antiquities Department File Object 42" c'
scritto: From Atlantis, november 1989.
29) Testa di Kouros 92.AK. 29
Il reperto, pubblicato nel Getty Journal 20, 1992, risulta appartenente ad un torso di
imitazione acquistato dal museo precedentemente (90. AK. 43). La testa risulta frutto di
una donazione.
Tra i documenti sequestrati a G.Medici vi sono parecchie fotografie della testa (vedi
vol. 79 marmi nn. 1/174.175-180-181-182) Nei carteggi intercorsi tra M.True e il
Medici, oggi in sequestro, si accenna ad un dono da parte di quest'ultimo di una testa di
kouros falsa che, a detta della True, sar molto utile allo studio del Kouros del P.G.M.
30) Statua di silvano-romana. A Passion for Antiquities p. 339 n. 179. Coll.
Fleischman.
96.AA.211
Statuina di Dioniso con animale, ritratta tra le foto sequestrate a Ginevra a Giacomo
Medici
31) Cratere attribuito al Pittore di Palermo 85. AE. 101
proveniente dalla Lucania, Italia; acquistato per $ 60.000 da Fritz Burki, l 8.3.1985
32) Specchio di bronzo con astuccio, acquistato da R.Symes nel 1985 per c/a 40
mila dollari
33) Alabastron corinzio 85. AE. 51
34) Aryballos corinzio 85. AE. 52
22

E di particolare rilevanza ai fini della decisione del presente processo conoscere le


circostanze degli acquisti dei reperti archeologici indicati nellallegato C, con
specifico riferimento al ruolo svolto da Marion TRUE negli acquisti dei suddetti reperti
da parte del J.P. GETTY MUSEUM, negli acquisti effettuati da parte della Collezione
FLEISCHMAN e nella acquisizione della collezione FLEISCHMAN da parte del J.P.
ETTY MUSEUM, nonch alle circostanze dei singoli acquisti sempre con riferimento
ai reperti che laccusa ritiene provenire da scavi clandestini compiuti in Italia - da parte
della Collezione Fleischman.
D) TUTTO CIO PREMESSO QUESTA AUTORITA GIUDIZIARIA ATTESTA
CHE TUTTE LE MISURE RICHIESTE SONO AMMISSIBILI E
COMPATIBILI RISPETTO ALLA GRAVITA DEI FATTI, NEL PROPRIO
ORDINAMENTO; E CHIEDE DI :

esaminare come testimoni le seguenti persone


Barbara Fleischman
Julia Tranner
Christopher Hudson
Sally Hibbard
Karol Wight

esaminare, previa autorizzazione dellAutorit Giudiziaria U.S.A. procedente, le


persone informate sui fatti che dovessero essere indicate dai testimoni suddetti
autorizzare questa Autorit Giudiziaria richiedente, il Pubblico Ministero, i difensori
dei due imputati, gli imputati, la difesa della Parte Civile a presenziare allesame dei
testimoni
autorizzare questa Autorit Giudiziaria richiedente, ai sensi dellart. 14 co. 4 del
trattato bilaterale, a porre domande sulle circostanze sopra indicate alle persone da
esaminare sulle circostanze sopra indicate e su quelle rilevanti che dovessero emergere
dallesame. Si fa presente, in proposito, che ai sensi dellart. 422 del codice di
procedura penale vigente in Italia solo il giudice che procede pu condurre laudizione
dei testimoni e le altre parti processuali (pubblico ministero, difensori degli imputati,
difensori di parte civile) non possono porre domande direttamente ma solo a mezzo del
giudice
acquisire -per la successiva consegna a questa Autorit rogante- tutta la
documentazione del caso prodotta dai soggetti sopra indicati o comunque acquisita;
indicare la data ed il luogo ove le persone verranno esaminate
Rimane a disposizione per ogni richiesto chiarimento.
23

Si chiede la cortesia di Codesta Autorit Giudiziaria di evadere con la consentita


urgenza la presente domanda di assistenza. E ci per i seguenti motivi il processo
stato rinviato alla udienza del 7 ottobre 2004 ed a tale udienza dovrebbe essere emessa
la decisione.
E)ALLEGA:
- traduzione della presente richiesta di assistenza giudiziaria in lingua inglese.
Si ringrazia sentitamente per la collaborazione ed assistenza gi concessa nellambito
del presente processo e per lassistenza che potr essere offerta in relazione alla
presente richiesta
Roma, il 13 maggio 2004
Il Giudice del Tribunale di Roma
dott. Guglielmo Muntoni

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