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Jitka Hanzlová Anastasia Khoroshilova Zbigniew Libera Anna Niesterowicz Aleksander Petlura Karolina Raczyńska Milica Tomić

Jitka Hanzlová è nata nel 1958 a Anastasia Khoroshilova, Zbigniew Libera è uno Anna Niesterowicz è Aleksander Petlura, nato Karolina Raczyńska, Milica Tomić è nata
Nachod (Repubblica Ceca). Nel nata a Mosca nel 1978, degli artisti polacchi più nata nel 1974 a Varsa- in Ucraina nel 1955, è nata a Ostrowiec a Belgrado nel 1960,
1985 si trasferisce ad Essen, in vive e lavora a Berlino. originali e controversi. via, dove si è diplomata uno degli artisti più attivi Śviętorkrzyski (Polonia) dove vive e lavora. La
Germania, dove scopre nella fo- Russians (2007) è un Nato a Pabianice nel all’Accademia di Belle e impegnati della scena nel 1984, vive e lavora a sua ricerca artistica è
tografia una forma di espressio- progetto che porta l’arti- 1959 conduce negli ulti- Arti sotto la guida di Gr- moscovita, conosciuto Londra. La sua ricerca si apertamente politica,
ne semplice e diretta. Realizzata sta a viaggiare per oltre mi anni uno stile di vita zegorz Kowalski. Il video soprattutto per essere muove tra performance, volta da un lato a sot-
nei dintorni dell’omonima località due anni nell’enorme ter- nomade. Le sue opere è il mezzo privilegiato il più grande collezioni- video e fotografia. Inte- tolineare l’importanza
olandese, la serie Vielsalm (1999) ritorio della Federazione – video, installazioni, fo- della sua ricerca, spes- sta di rifiuti nella storia ressata ai meccanismi di della memoria storica,
restituisce l’atmosfera di un luogo Russa, dal Mar Baltico tografie, oggetti e disegni – giocano in maniera penetrante so rivolta a indagare la dell’arte russa. Da oltre interazione – emoziona- dall’altro ad aprire una
ancora incontaminato, solo sfio- all’Oceano Pacifico, fotografando persone, oggetti e luoghi. e sovversiva con gli stereotipi della cultura contempora- zona di confine tra la trent’anni raccoglie e cataloga vestiti, scarpe e oggetti di le in primo luogo – con il pubblico, la giovanissima artista riflessione su temi che
rato dai chiassosi progressi della Il ritratto che emerge è complesso, segnato da estrema di- nea, evidenziando l’influenza delle immagini mediatiche sfera pubblica e quella privata. Nel suo ultimo film Untitled vario genere (ad oggi più di 20.000), con cui inscena gran- polacca crea visioni che esplorano i limiti della soggettività toccano l’attualità - dall’identità nazionale alla violenza e
civilizzazione contemporanea. An- versità etnica, sociale e religiosa, tanto che si fatica a di- sulla vita sociale, sull’educazione e sulla Storia. Nella serie (Hair) del 2007, della durata di appena 2 minuti, l’artista di performance corali, film, sfilate di moda. The empire of umana. Rifacendosi ai principi del teatro di Artaud, con- alla responsabilità civile, dal diritto all’autodeterminazione
che quando guardano al paesaggio, le immagini di Han- stinguere tratti caratterizzanti: più che da una reale comu- LEGO Concentration Camp (1996) Libera fa riferimento a conduce lo spettatore nella dimensione perturbante dell’in- things (2000) è un grande progetto fotografico e video in centra il suo ultimo lavoro Anatomies (2009) sul tema del alla costruzione mediatica della realtà. Nel noto video I
zlová sono sempre verticali, a sottolineare l’interesse che nanza culturale, la nazionalità russa appare risultato di una uno dei maggiori simboli del Novecento: sotto forma di gio- conscio: rappresentata nel video da un proprio alter-ego cui Petlura ricompone un ritratto della Russia dal dopoguer- corpo, di cui indaga - in un volgere frammentario di forme, am Milica Tomić (1988-89) esplora il legame tra identità
l’artista rivolge ai più piccoli dettagli, registrati come istan- condivisione storica, dettata da politiche nazionalistiche e cattolo, riproduce un campo di concentramento in miniatu- maschile, Niesterowicz inscena un incubo ricorrente nel ra ad oggi attraverso immagini allegoriche che evidenziano volumi e superfici - i momenti di trasformazione da uno individuale e collettiva: ruotando su un piedistallo, l’artista
tanee di tanti incontri casuali. da ideologie spesso imposte. L’approccio di Khoroshilova ra, rappresentazione ideale di quello che troppe volte ha quale, al posto delle parole, vede uscire dalla propria boc- i tratti distintivi dei diversi periodi storici e le trasformazioni stato all’altro. La ripresa ravvicinata elimina la distanza tra dichiara in 64 lingue diverse il proprio nome e l’apparte-
Vincitrice nel 2003 del Grand Prix Award – Project Grant è di tipo esistenziale: le sue immagini rispecchiano la mo- segnato e continuato a segnare la storia europea dell’ulti- ca una ciocca di capelli. che hanno investito la società. osservatore e oggetto osservato, amplificando la percezio- nenza ad altrettante etnie. Il suo viso è sereno e impas-
di Arles, l’artista conta numerose mostre in tutto il mondo. dalità dell’incontro reale, non impone punti di vista arbitrari mo secolo, dalle guerre anglo-boere ai campi di sterminio Niesterowicz ha presentato i suoi lavori all’interno di diver- I suoi progetti e le sue performance sono stati presentati ne e proiettando le immagini in una dimensione interiore, sibile ma lentamente il suo corpo è lacerato da frustate
Tra le personali, quelle al Museum Wolfgang di Essen, ma lascia che siano i singoli soggetti ad autopresentarsi, nazisti, dai gulag alle più recenti guerre balcaniche. se personali e collettive, tra le quali la Biennale di Bucarest in occasione di festival internazionali d’arte e di teatro e di impalpabile e indefinita. invisibili che la riempiono progressivamente di ferite.
allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Fotomuseum raccontandosi attraverso lo sguardo. I suoi lavori sono stati esposti alla Zacheta National Galle- e le mostre organizzate presso la Kunsthalle di Basel, la numerose mostre, al National Center of Contemporary Art Diplomata in Fotografia al Royal College of Art di Londra, L’artista ha partecipato a due edizioni della Biennale di
Winthertur, al Kunstverein di Francoforte. Tra le mostre recenti a cui ha partecipato, le personali al ry di Varsavia, al Contemporary Art Museum di Kumamoto Tate Modern di Londra, la Zacheta National Gallery di Var- di Mosca e al Kiasma Museum di Helsinki. si è inserita solo di recente nel circuito espositivo interna- Venezia e ha presentato i suoi lavori in occasione di nu-
Moscow Museum of Modern Art, alla Kunsthalle di Lingen in Giappone, al Museum Serralves di Porto, al Jewish Mu- savia, The Renaissance Society di Chicago. zionale. merose mostre, alla Kunsthalle di Vienna, allo Stedelijk
in Germania, al Centro Pecci di Prato. seum di New York. Museum di Amsterdam, al Brooklyn Museum of Art.

Swetlana Heger Iosif Király Ivan Moudov Roman Ondák Renata Poljak Ene-Liis Semper Artur Żmijewski
Swetlana Heger è nata a Brno Iosif Király è nato nel Ivan Moudov, nonostante la gio- Roman Ondák è nato a Renata Poljak, nata a Ene-Liis Semper, nata nel Artur Żmijewski, artista
(Repubblica Ceca) nel 1961, 1957 a Resita (Ro- vane età – nato a Sofia nel 1975 Zilina (Slovacchia) nel Spalato nel 1974, si ser- 1969 a Tallinn dove vive e regista nato a Varsa-
vive e lavora a Berlino. Dagli mania), vive e lavora – si muove nel mondo artistico con 1966, vive e lavora a ve di elementi autobio- e lavora, focalizza le sue via nel 1966, concentra
anni ’90 lavora sul confine spes- a Bucarest. Affian- estrema disinvoltura. Con tono pro- Bratislava. Nel suo lavo- grafici per costruire nar- opere sul linguaggio del il suo lavoro sulla coinci-
so labile tra arte e commercio, cando da sempre la vocatorio, il suo lavoro ha come ro spazia tra video, foto- razioni paradigmatiche corpo. I suoi video, esito denza tra spazio perso-
e sui processi di attribuzione sua ricerca personale a numerose collaborazioni artisti- oggetto primario proprio il sistema grafie e performance a sul mondo contempora- di performance realizzate nale e spazio pubblico,
e trasformazione di valore ne- che (tra le più note quella avviata nel 1990 con Călin Dan dell’arte, indagando la natura stes- base partecipativa, che neo e sull’attuale situa- alla sola presenza della per indagare i meccani-
gli oggetti artistici. Nella serie nel gruppo subREAL), a partire dal 1989 concentra il suo sa dell’opera artistica – spesso al lo collocano in continuità zione politica del suo Pa- telecamera, hanno una smi che legano l’indivi-
Animal Farm (2007) rintraccia lavoro sul fotomontaggio, strumento con cui cerca di rico- limite tra originalità, citazione e vero con la ricerca artistica di ese. Nel film Great Expectation (2005) ricompone un lucido struttura estetica e nar- duo alla società. Nel lun-
e ritrae numerose sculture di struire immagini mentali. Le sue visioni composite e multi e proprio furto – o denunciando lo Július Koller. Sovrapponendo le regole dell’arte concettua- ritratto della società croata, intrecciando frammenti di storia rativa essenziale, in grado di trasmettere nell’osservatore gometraggio Repetition (2005) riproduce l’esperimento di
bronzo sparse nei parchi berli- prospettiche, assemblaggio di scatti realizzati nello stesso scarso sostegno rivolto agli artisti le a quelle del vivere quotidiano, Ondák porta avanti una familiare, episodi di cronaca e fenomeni sociali più ampi, sollecitazioni immediate e di stimolarne l’inconscio emotivo. psicologia sociale condotto nel 1971 dal prof. Zimbardo,

nesi, realizzate – secondo la ricostruzione storica ripresa luogo ma in momenti successivi, sono rappresentazioni del dalle istituzioni del suo Paese (tuttora privo di un museo riflessione critica sulla condizione umana nella società con- come l’abusivismo edilizio e la dilagante cementificazione Il video Stairs (2000) riprende l’artista mentre risale lenta- noto come Stanford Prison Experiment: per un periodo
dall’artista – dalla fusione della statua monumentale di processo stesso della memoria – personale e collettiva al nazionale di arte contemporanea). In Already Made 5 (One temporanea, pur senza però rinunciare a guardare il mon- della costa. Secondo Poljak, la violenza scatenata durante mente una scala in ambiente domestico, mantenendo una stabilito di due settimane un gruppo di volontari ricrea la
Stalin che si ergeva sulla Karl-Marx-Allee, rimossa in se- contempo – che non è mai lineare e registrata in un solo Week Coffee) del 2007 è la figura del critico d’arte ad es- do con uno spirito positivo, convinto che esistano sempre la guerra dei Balcani non si è esaurita con la creazione del postura rovesciata – supina e con le gambe in alto – che situazione di convivenza di una prigione, impersonando
guito all’ufficializzazione del rapporto Chruščev sui crimini momento, ma accumulazione di tanti istanti differenti. sere messa ironicamente in discussione: indicatori del suo alternative da seguire. A un futuro migliore sembra invoca- nuovo stato, ma si è riversata nel periodo di transizione al rende difficoltoso ogni suo movimento. Sfruttando a pieno i ruoli di guardie e di detenuti. Già dopo qualche giorno
del gerarca sovietico, nel 1961. Heger riflette sul fenome- Oltre alle numerose biennali e manifestazioni internazionali percorso artistico non sono i pareri di illustri curatori, ma le re anche il film in 16mm Lucky Day (2006), durante il quale capitalismo dando origine a una mentalità basata sull’avidi- le potenzialità del mezzo visivo e la capacità di condiziona- iniziano a manifestarsi comportamenti di instabilità, fino
no di rimozione dell’ideologia e sulle continue contamina- a cui partecipa con subREAL, Iosif Király ha esposto i suoi predizioni di un chiromante che analizza i fondi di caffè da l’artista riversa in una fontana migliaia di monetine in segno tà e sulla sete di potere. re o infrangere, attraverso il montaggio, la linearità tempo- a che l’esperimento non si trova a dover essere interrotto.
zioni della storia, che lascia residui non solo politici ma lavori al Center for Contemporary Art di Bucarest, al Neuer lui raccolti e fotografati per sette giorni consecutivi. di buon auspicio. Le sue opere sono state esposte al Musée d’Art Moderne rale, Semper crea una visione onirica, dove il contatto col Protagonista dei maggiori eventi internazionali – Biennale
anche fisici, oggetti di riciclaggio e di costruzioni mutevoli Berliner Kunstverein, all’Accademia di Francia a Roma. Ivan Moudov ha partecipato alla Biennale di Venezia e a Rappresentante della Repubblica Slovacca alla scorsa edi- di Saint-Étienne, all’Hungarian Cultural Center di New York, reale sfuma in una dimensione inquietante. di Venezia, Documenta a Kassel e Manifesta – Zmijewski
di significato. Manifesta, oltre a mostre organizzate alla Kunsthaus di zione della Biennale di Venezia, Ondák ha esposto i suoi al Rooseum Center di Malmö in Svezia e al Cultural Center Le sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia, ha partecipato a numerose mostre, tra cui le personali al
Le sue opere sono state esposte al Cabaret Voltaire a Dresda e alla Essl Collection di Vienna. lavori nei maggiori musei internazionali, tra cui il MoMA di di Belgrado. alla Kunsthalle di Vienna, alla Neue Nationalgalerie di Ber- Moderna Museet di Stoccolma, alla Kunsthalle di Basilea,
Zurigo, al Neuer Berliner Kunstverein, al MAK di Vienna, New York e la Tate Modern di Londra. lino, a Villa Manin di Codroipo. al MoMA di New York.
al Centre National de la Photographie di Parigi.

Irwin Július Koller Oliver Musovik Adrian Paci Konrad Pustola Mladen Stilinović
Irwin è un collettivo fondato nel Július Koller (Piešt’any, Oliver Musovik, nato a Adrian Paci è nato a Scu- Konrad Pustola – nato Mladen Stilinović, nato a
1983 da cinque giovani espo- 1939 – Bratislava, 2007) Skopje nel 1971, concen- tari nel 1969. Nel 1997 nel 1976 a Varsavia, Belgrado nel 1947 e da
nenti della scena underground di è tra le figure più interes- tra la sua attenzione sulla lascia l’Albania durante dove vive e lavora – sempre residente a Za-
Lubiana, dal 1984 parte del mo- santi dell’arte contempo- realtà più prossima che il grande esodo causato coniuga il suo lavoro gabria, è considerato uno
vimento NSK (Neue Slovenische ranea mitteleuropea, il lo circonda. Accostando dalla crisi economica e con un forte impegno dei maggiori esponenti
Kunst) insieme ad altri gruppi at- cui lavoro è stato impor- installazioni a fotografie e dalla guerra civile, trasfe- politico. Più che creare visioni o mondi alternativi, l’artista dell’arte post-concettua-
tivi in ambito musicale e teatrale. tante fonte d’ispirazione video di basso profilo tec- rendosi in Italia. L’espe- mira a porre l’osservatore di fronte a una porzione di realtà, le croata. Orientata a
Il loro lavoro si basa su un forte e riferimento per numero- nologico, registra le sem- rienza dell’emigrazione consapevole che ogni rappresentazione, per quanto neu- un’analisi ironica e demi-
eclettismo e sul cosiddetto “retro si artisti e intellettuali. Già promotore di un modello artistico plici azioni del quotidiano lo segna profondamente, tra tenti di essere, non è mai completamente oggettiva. La stificatoria dell’ideologia 13 dicembre 2009 – 14 marzo 2010
principio”, mezzi attraverso cui atto a coinvolgere e stimolare le persone verso nuove oc- che, attraverso la lente di ingrandimento dell’artista, si fan- introducendo nel suo lavoro temi legati alla casa e ai lega- serie Dark rooms (2008) esplora il mondo sotterraneo dei quale strumento del potere, la sua ricerca si costruisce  
rielaborano le eredità artistiche casioni di pensiero attivo attraverso il contatto diretto con no specchio di comportamenti diffusi e più ampie strutture mi familiari, al nomadismo culturale come alle dinamiche di night club polacchi, registrando gli ambienti appena dopo attraverso un immaginario visivo legato alla quotidianità, Ex Ospedale Sant’Agostino
delle avanguardie storiche, ana- la realtà, dal 1970, dopo la repressione della Primavera di sociali. Scattate come documenti di un’indagine criminale controllo sociale. Emblematica di una condizione esisten- l’orario di chiusura, vuoti ma ancora carichi del vissuto ap- secondo un’estetica che parte dagli oggetti comuni per re- Via Emilia Centro 228, Modena
lizzando la loro relazione con i regimi totalitari e con l’arte Praga, Koller sviluppa il concetto di U.F.O. (Universal Futu- e accompagnate da un dettagliato apparato didascalico ziale sospesa ed espressione di una questione di gran- pena trascorso. Il lavoro documenta la realtà di luoghi na- stituire un quadro della condizione storica e politica della  
occidentale. Insieme all’NSK Irwin fonda nel 1992 l’NSK rogical Operations), molteplice acronimo con cui propone dal tono umoristico, le fotografie di Neighbours 2: The Yard de attualità politica è la fotografia Centro di Permanenza scosti, spesso stereotipati e legati a idee preconcette, spe- società. Un esempio è la serie Sale of Dictatorship (1977- martedì – domenica 11-19
State in Time, che diventa il fulcro delle loro attività, al situazioni culturali dal valore universale, orientate al futuro (2002) compongono un ritratto del suo vicinato a partire Temporanea (2007), raffigurazione di un gruppo di persone cialmente in un paese cattolico come la Polonia, dove la 2000) che testimonia il passaggio dal paradigma ideologico
chiuso il lunedì
limite tra realtà, utopia e provocazione: un’entità statale e volte a creare condizioni di vita più consapevole. dagli elementi e dalle strutture informali presenti nel cortile, latino-americane stipate sulla scala semovente di accesso stessa presenza di locali notturni è un fenomeno recente. socialista a quello capitalista, attraverso immagini in cui gli
sovranazionale, slegata da confini geografici e fondata Il suo lavoro è stato esposto alla Biennale di Venezia e alla restituendo un microcosmo di atteggiamenti, inclinazioni e a un aereo, che però non c’è e forse non arriverà mai. Tra le sue esperienze espositive, ricordiamo le mostre slogan e i ritratti di Tito, un tempo affissi sulle vetrine dei
 
sulla libera adesione dei cittadini, che trova manifestazio- Biennale di San Paolo, alla Tate Modern di Londra, al Köl- relazioni. Tra le numerose mostre a cui Paci ha partecipato ricordia- al Centro de la Imagen a Città del Messico e al Castello negozi come forma di propaganda, riappaiono oggi negli ingresso gratuito
ne attraverso ambasciate, consolati ed eserciti tempora- nischer Kunstverein di Colonia, al MUMOK di Vienna, al Musovik ha esposto le sue opere a Manifesta, al Museum mo le personali al Moderna Museet di Stoccolma, al P.S.1 Ujazdowski di Varsavia. angoli delle strade, venduti come merce qualunque.  
nei. Centre George Pompidou di Parigi. of Contemporary Art di Skopje, alla Konsthall C di Stoccol- di New York, alla Galleria Civica di Modena, al MAN di Stilinović ha partecipato alla scorsa edizione di Documenta info:
Ampiamente circuitati in Europa e in USA, i loro progetti ma, al MACRO di Roma e al MAN di Nuoro. Nuoro. a Kassel, oltre alle Biennali di Venezia e di Sydney e a nu- tel. +39 335 1621739
sono stati presentati a Manifesta, alla Biennale di Vene- merose mostre internazionali. info@mostre.fondazione-crmo.it
zia e al MoMA di New York. www.mostre.fondazione-crmo.it
Marika Asatiani Banu Cennetoğlu Călin Dan
Marika Asatiani è nata Banu Cennetoğlu è nata Călin Dan è nato a Bu-
nel 1977 a Tbilisi, dove nel 1970 ad Ankara ed carest nel 1955, vive e
vive e lavora. Laureata in è laureata in Psicologia. lavora ad Amsterdam.
Sociologia, utilizza l’obiet- Vive e lavora a Istanbul. Artista, curatore e criti-
tivo come strumento per Le sue fotografie e in- co d’arte – noto interna-
cogliere il mutamento: stallazioni hanno sempre zionalmente per il lavo-
osservando la realtà a che fare con l’interpre- ro del gruppo subREAL
come prodotto diretto di tazione e la possibile fondato nel 1990 insieme a Iosif Király – si dedica negli
circostanze politiche, economiche e sociali, Asatiani esplo- documentazione di stati ultimi anni a un ampio progetto di ricerca definito Emotio-
ra l’instabile passaggio tra passato e futuro. Oggetto della di incertezza e instabilità, conseguenze visibili di situazio- nal Architecture, in cui osserva la città e l’architettura in
sua serie Achara (2006) è la zona montagnosa georgiana ni problematiche, politiche, sociali o economiche. Separati una dimensione psicologica, proiezione di significati e va-
al confine con la Turchia, un tempo frontiera inaccessibile eppure contigui, caratterizzati dalla transitorietà del loro uti- lori individuali. Il video Trip (2006) ritrae l’auditorium Lin-
dell’Urss, e la vita quotidiana della popolazione – femmini- lizzo, i luoghi ritratti nella videoinstallazione Are there any nahall di Tallinn imponente costruzione sovietica oggi og-
le in particolare – che la abita. Specchio di una condizione palm trees in Grozny? (2005) appaiono privi di una identità getto di lunghe controversie. Trasfigurato dall’artista in un
transitoria che ha coinvolto e coinvolge tuttora la regione e e di legami, scollegati da ogni sviluppo temporale, sottopro- sito archeologico, nel relitto di una navicella spaziale o in
l’intero Paese, le donne di Achara rimangono in bilico tra la dotti di una società guidata da interessi contingenti. un santuario per nostalgici dell’Unione Sovietica, l’edificio
perpetuazione della tradizione e il processo inesorabile di Oltre alla scorsa edizione della Biennale di Venezia, dove diviene meta di un viaggio, di tipo turistico oppure politico,
omologazione globale. ha rappresentato la Turchia nel padiglione nazionale, Banu o ancora – così come suggerito dal titolo – allucinogeno.
Entrata di recente nel circuito espositivo internazionale, Cennetoğlu ha partecipato alle Biennali di Berlino e di Ate- Già protagonista delle maggiori biennali internazionali
Asatiani ha vinto nel 2007 il premio Camera Austria della ne, e a mostre presso il San Francisco Art Institute e il Wal- con subREAL, Dan ha presentato i suoi progetti in nume-
città di Graz per la fotografia contemporanea. ker Art Center di Minneapolis. rosi musei e festival in tutto il mondo.

Fikret Atay Anetta Mona Chişa & Lucia Tkáčová Gintaras Didžiapetris
Fikret Atay è nato nel Anetta Mona Chişa (Nadlac, Roma- Gintaras Didžiapetris,
1976 a Batman, una pic- nia, 1975) e Lucia Tkáčová (Banska nato a Vilnius nel 1985,
cola città curda situata Stiavnica, Slovacchia, 1977) colla- è il più giovane autore in
a sud dell’Anatolia, in borano dal 2000, entrambe mante- mostra. La sua ricerca è
Turchia, dove vive e la- nendo parallelamente una propria volta a esplorare l’idea
vora. La qualità semplice carriera individuale. Spesso carat- di tempo e di memoria
dei suoi video, realizza- terizzate da un taglio intimistico, le attraverso un approccio
ti con telecamera a mano, riflette l’urgenza di autenticità loro opere utilizzano l’ironia come concettuale, attuato an-
che muove l’artista, interessato a raccontare la realtà in espediente primario per la deco- che attraverso la scelta
cui vive. Atay colleziona frammenti di quotidianità, soffer- struzione di icone e abitudini so- delle apparecchiature
mandosi sui punti di contatto tra il mondo tradizionale e ciali, delle quali mettono a nudo il che utilizza, spesso obsolete e non più di uso comune.

gli effetti del progresso. Lo slancio verso la modernità è al funzionamento e i fondamenti economici. Come nel video Nell’installazione Konceptas (2006) - composta da tre fo-
centro del video GOOAALL!! (2007), metaforicamente rap- Monument to Yesterday (2008), un provocatorio striptease tografie di paesaggio e dalla registrazione audio di una
presentata da una strada asfaltata su cui gioca a pallone goffamente interpretato da una donna di mezza età, che trasmissione radiofonica lituana su “Come vivono le per-
un gruppo di ragazzini. Anche un anziano signore aspira a denuncia - prendendosene gioco - il perdurare di un mo- sone” - Didžiapetris tenta di documentare l’omonimo vil-
prendere parte all’entusiasmo generale, ma a modo suo: dello di sessualità femminile improntato sui canoni del de- laggio lituano, evocativo fin dal nome. Il quadro che ne
prende la palla e mira dritto verso la porta, il suo tiro è con- siderio maschile. scaturisce è però frammentario e incapace di una rappre-
tro di noi. Chişa e Tkáčová hanno presentato i loro progetti al Neuer sentazione ordinata, restando sospeso tra realtà e pen-
Nonostante la giovane età, Atay ha presentato le sue opere Berlin Kunstverein di Berlino, al Museum Quartiers di Vien- siero concettuale.
al Bonner Kunstverein, alla Biennale di Lione e di Istanbul, na, al Centre of Contemporary Art of Torun, alla Slovak Na- Tra le sue esperienze espositive, Didziapetris conta già
al SFMOMA di San Francisco, alla Tate Modern di Londra. tional Gallery. mostre al FRAC Lorraine di Parigi, all’Artist Space di New
York e al Contemporary Art Centre di Vilnius.

Maja Bajević Alexandra Croitoru Andreas Fogarasi


Maja Bajević è nata a Alexandra Croitoru è Andreas Fogarasi è
Sarajevo nel 1967 e, pur nata a Bucarest nel nato nel 1977 a Vienna
mantenendo uno stretto 1975, dove vive e lavo- da genitori ungheresi.
legame con la sua terra, ra. Nel suo lavoro si ser- Laureato in Architettu-
ha vissuto in diverse città ve di molteplici linguaggi ra, conserva nel suo
europee. Artista cosmo- per esplorare i luoghi percorso artistico un
polita, ha saputo fondere comuni e gli stereotipi forte interesse per ciò
nel suo lavoro elementi pubblici e privati, realizzando opere che caratterizzano la so- che è costruito e per il
dal forte impatto emotivo, capaci di evidenziare con estre- cietà contemporanea. Giocando sulla contrapposizione tra modo in cui esso si fa
ma lucidità i meccanismi politici, sociali ed economici che il passamontagna con il tricolore rumeno e i codici visuali espressione di aspetti
determinano la realtà. Nel ripetere perentorio della doman- globali tipici della moda e della pubblicità, la serie fotogra- simbolici e ideologici storicamente mutevoli. Il progetto
da “Come vuoi essere governato?” – non passibile di una fica ROM_ (2004) guarda al tema dell’integrazione con ci- Kultur und Freizeit (2006-07), presentato alla Biennale di
risposta proprio per il tono coercitivo con cui essa viene nica ironia: se da un lato l’artista chiama in causa il nazio- Venezia del 2007, indaga l’attuale condizione delle case
rivolta - il video How do you want to be governed? (2009) nalismo storico del suo Paese, dall’altro – inserendosi nel di cultura di Budapest, ricercando nelle forme architetto-
solleva una questione politica che tocca tanto la collettività dibattito sull’ingresso della Romania nell’Unione Europea niche le tracce degli ideali politici che ne hanno segnato
quanto la coscienza di ogni singolo individuo. – denuncia le contraddizioni di un mondo globalizzato, for- la costruzione e l’utilizzo, sullo sfondo delle continue tra-
L’artista ha partecipato a numerose personali e collettive in malmente aperto a tutti ma carico nella realtà di pregiudizi sformazioni che hanno investito negli ultimi due secoli la
tutto il mondo. Tra le più recenti, la scorsa edizione di Do- e discriminazioni. classe operaia e il concetto stesso di cultura e di tempo
cumenta a Kassel e le mostre organizzate alla Fondazione Croitoru ha partecipato alla scorsa edizione di Documenta libero.
Bevilacqua la Masa di Venezia, al Centre Pompidou di Pa- a Regensburg, e a mostre organizzate al National Museum I suoi lavori sono stati esposti al MAK di Vienna, al Gra-
rigi, all’Akademie der Künste di Berlino. of Art di Bucarest, alla Kunstlerhaus Bethanien di Berlino, zer Kunstverein, al Museo Nacional Centro de Arte Reina
al Center for Contemporary Art di Plovdiv in Bulgaria. Sofia di Barcellona, al MAK Center di Los Angeles.

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