Sei sulla pagina 1di 3

Supereroi mascherati tra le pieghe del quotidiano vech

iA
ro
gB
l
martedì 20 aprile 2010 Pubblicato da dalomb ▼ 2010 (59)
▼ aprile (25)
Nel mondo smascherato di Massimo Festi tutti hanno una maschera. E' questo paradosso il
Book cart
leit-motiv di tutta l'opera dell'artista ferrarese: il mascheramento "libera-tutti". Come spiega egli
Roma
stesso in un passo di questa intervista, "dietro e sotto le maschere ci siamo noi (...) finalmente
Supereroi mascherati tra le pieghe del
supereroi del domestico, finalmente spericolati giocatori feticisti, finalmente predatori del quotidiano
quotidiano, finalmente voyeuristi protagonisti. Finalmente liberi". Le maschere palesemente
Susanna Carlisle's videos
"finte", spesso posticce, di Massimo Festi, costituiscono una sorta di rimedio omeopatico al
In the scream of things
mascheramento "vero", quello imposto dove "soggetti e situazioni" sono "inevitabilmente
La ballerina di flamenco
collocati in stereotipi e modelli imposti da icone femminili e desideri maschili, nel vissuto
Le convivenze primordiali Roberto Kusterle
quotidiano e nell’immaginario collettivo". Messaggio chiaro, no mid-terms: "No mask, no party".
Cancun's underwater sculpture park
Per parlare del tuo lavoro è impossibile non partire dalla maschera come simbolo e oggetto American Suburb X
fisico presente praticamente in quasi tutti i tuoi lavori (un’ eccezione che vorrei raccontassi un Afternoon nap
po’ è ad esempio “No mask no party" del 2006). Con-tencion
The secret illustrator of NY
Shanghai-116.jpg
Impossible love
from "Paper"
I molticorpi di Molly Landreth e Amelia Tovey
Yayoi Kusama's Self Obliteration (1967)
Elena
L'accademia burlesca di Kati Heck
Nan Goldin talks about her work
Untitled [3]
La nuova Russia ha un cuore antico
La rivolta in bianco e nero di quelle cattive
raga...
to go blind...........
Werner's bag
► marzo (29)
► febbraio (4)
► gennaio (1)
► 2009 (23)

Mi interessa molto la maschera come filtro, seconda pelle, per nascondere e per diventare.
L’uomo ritratto in quest’opera non indossa nessuna maschera apparente perché il suo stesso
etch
etiE
t
volto segnato dal tempo è una maschera, ma allo stesso tempo una non-maschera. Egli non video (21)
può togliersi la maschera che il passare del tempo e la vita gli hanno scolpito in volto, e non fotografia (20)
può più indossare la maschera adatta al grande party della vita attuale, malinconicamente per visione del giorno (16)
lui la festa è finita. Il suo volto è un epilogo ma anche un monito sulla verità dalla quale, artisti (14)
inutilmente, cerchiamo di nasconderci.
mostre (9)
interventi critici (4)
Di per sé, la maschera e il mascheramento in generale non sono certo novità nell’arte, perciò:
quali donne e quali uomini si celano dietro le tue maschere? Cos’hanno da nascondere? notizie (3)
All’opposto: che cosa svelano di sé attraverso questo artificio? recensioni (3)
magazines (2)
Dietro e sotto le maschere ci siamo noi, liberi di mostrare il dentro, liberi di divenire, di essere, musica (2)
di fare quello che sentiamo e desideriamo, e giustificati dal non essere e dal non fare ciò che la letteratura (1)
società ci impone e si aspetta da noi. Finalmente supereroi del domestico, finalmente
spericolati giocatori feticisti, finalmente predatori del quotidiano, finalmente voyeuristi
protagonisti. Finalmente liberi. Come fece Duchamp “trasformandosi” in Rrose Selavy per o
gb
ln
elcaC
er
lavorare in modo puro e radicale sull’eros. Ecco che allora sotto e dentro ogni maschera c’è un Cerca
desiderio e una storia umana che cancella il mito, ci trasforma nelle star del reality show powered by
quotidiano, dal joker depresso a batman&robin ambigui amanti, da catwoman usurpata alla
madre che si difende dalla realtà con una maschera antigas e una pistola giocattolo.
M
eA
b
o
u
t
Davide Lombardi
Modena, Italy
contact: dalomb - [at] -
gmail.com
Visualizza il mio profilo
completo

istitA
r
gioraro
happy famous artists
cuoghi corsello
alexey titarenko
herman kolgen
levi van veluw
sol casal
liuba
josé d’almeida e maria flores

etA
r
artpatrol
Parliamo della maschera e il corpo femminile. Tu rappresenti indifferentemente maschi e
bagger
femmine nelle tue immagini e dipinti. Ma nelle tue performance e video il corpo femminile mi
dailyserving
pare si aggiunga al tuo piano simbolico per eccellenza. Che cosa ci offre in più, ad esempio, il
corpo femminile impacchettato e negato di “Impossibile love” che solo in conclusione – e destructed mag
brevissimamente – incrocia il maschile ? iconology
momavideos
Ogni corpo esposto suscita emozioni. Nel video “Impossibile love” (in collaborazione con monroe gallery of photography
Alberto Reiteri) abbiamo concentrato l’attenzione sul corpo femminile limitato e negato dalla nyt art & design
società proprio perché la donna usa un ulteriore “mascheramento” artificioso, una decorazione
videoart.net
del proprio corpo come arma di seduzione, in questo caso lo smalto per le unghie, il trucco per
gli occhi, il rossetto per le labbra.
Blogger Templates by Blog Forum
La protagonista tenta invano di rendere il proprio aspetto seducente con questo make up
femminile non potendo poi purtroppo trovare interazione ed accoppiamento con il partner. Ci
piaceva l’idea di “mascherarsi” consapevolmente per tentare di diventare altro dal
mascheramento imposto, come una maschera sulla maschera, la protagonista infatti utilizzando
gli stessi strumenti del make up tenta di ridisegnarsi addosso e sottolineare le parti a lei
negate; il sesso, i capezzoli, gli occhi, la bocca. Un tentativo liberatorio, una vita sopra una
morte, che nella maschera convivono sempre perché sin dall’antichità il significato di questa è
legato al concetto di “anima cattiva” e defunto, ma anche all’aspetto goliardico e festoso.

Qualche parola anche su “Ninna nanna” che introduce l’elemento della maternità. Quale (tuo)
parto va difeso armi in pugno?

“Ninna nanna” è una storia di desiderio, paura, autodifesa. E come la madre si difende se
stessa ed il proprio parto dalla minacciosa cantilena generatrice di mostri, io difendo il mio
sogno e il mio desiderio di essere, diventare, raccontare.
Mi racconti qualcosa del tuo percorso artistico? Non tanto a livello biografico, ma come
evoluzione estetica e teorica. Da dove sei partito? Dove pensi di voler arrivare?

La mia ricerca si è sempre rivolta all’uomo, attraverso corpo, identità, imperfezione, e quindi a
me stesso e gli altri, mi interessano le identità che producono linguaggio, le “identità mutanti”
(un profondo grazie a FAM), e le relazioni che si sviluppano tra soggetti e situazioni
inevitabilmente collocati in stereotipi e modelli imposti da icone femminili e desideri maschili, nel
vissuto quotidiano e nell’immaginario collettivo.

Mi piace la maschera perché mi suggerisce un idea di realtà imperfette e superamento dei


generi, per condurre paradossalmente ad una ricerca di rapporti più intimi e profondi con la
nostra identità. Da dove sono partito? Ti posso raccontare qualche flashback: i fumetti dei
supereroi ed il carnevale da bambino; la moda, il tatuaggio e l’orecchino da adolescente; i
calchi facciali e le performance all’Accademia di Belle Arti; e poi tanti films, Matthew Barney, la
festa di Halloween, la mia esperienza con soggetti psichiatrici, le mie strategie di
sopravvivenza.. Dove penso di arrivare? ci sto andando.. ;-)

artisti

Leave a comment Comments

Posta un commento

Commenta come: Seleziona profilo...

Posta commento Anteprima

Post più recente Home page Post più vecchio


Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Copyright 2008-2009
Wordpress Theme by NeoEase. Blogger Templates by Blogcrowds.

Potrebbero piacerti anche