GIORNATE DI NAPOLI
Avalanche - Lo sbarco a Salerno del 9 settembre 1943
Secondo Clausewitz, l'arte della guerra si divide in tre branche fondamentali: la strategia, la tattica, e la logistica. La strategia l'insieme della
conduzione della guerra, nella sua globalit, la tattica la conduzione di una singola battaglia, e la logistica il modo di rifornire le truppe fin
dal disegno strategico. Spendere energie per sbarcare in Sicilia e lasciare il continente ai tedeschi non era sicuramente una visione strategica
di alto profilo. Quando andava bene ci si esponeva al rischio di attacchi aerei e navali pur ancora pericolosi. Era giocoforza che si andasse
avanti, anche perch Churchill continuava a definire la penisola italiana il ventre molle dEuropa ("soft underbelly of Europe": quello che
sarebbe crollato in 15 giorni !!!).
Comunque finisse questa non era la strada pi corta per Berlino. Con un modesto fronte, visti gli spazi, qui si tenevano impegnate altrettante
modeste truppe tedesche distolte a oriente o pescate chiss dove dai fondi di caserma. Se all'atto pratico il fronte italiano non contava nulla
ben altro era il suo valore didattico. L'Italia era e sarebbe diventata la scuola guida per lo sbarco alleato in Normandia. Per quello bisognava
essere preparati al 100% e per l'epoca (non prima di un anno) chiudere la tenaglia su Berlino (salvo che non ci arrivassero prima i Russi).
Ma cera ancora tempo, visto come combattevano gli Americani e come rispondevano i tedeschi.
In parole povere come disse un ufficiale "Cercate di tergiversare, non irritate i tedeschi e trattate bene gli inglesi che stanno per arrivare".
Alle 3,30 a.m. del 9 settembre il gen. Mark Clark diede il via alloperazione Avalanche. Due corpi, uno Inglese Mc Creery (46 e 56a div
fanteria e 7a corazzata) rinforzato dai ranger di Darby e uno statunitense Lucas (3/34/36/45a div. fanteria) con Jolly la 82a aviotrasportata
dirottata all'ultimo momento (doveva essere a Roma). Mentre i paracadutisti si impadronivano di Taranto e il resto delle forze risaliva da
Reggio Calabria, i primi uomini della flotta di invasione sbarcavano sulla costa fra Paestum e il Sele (Fiume) senza incontrare resistenza.
Dalle foto la loro sembrerebbe una comitiva che scende dal battello turistico di Capri. Un commando sbarcato a sud di Paestum aveva dato
lok a proseguire ...."Come on in and give up. We have you covered.". La forza navale di appoggio disponeva anche di 4 corazzate, 7
portaerei, 11 incrociatori !!! (roba da ridere in confronto a quello che poteva opporre l'asse).
Nella giornata del 9 e del 10 settembre non ci fu nessuna consistente reazione dei tedeschi per ributtare a mare gli alleati che costituirono una
testa di ponte lunga 100 km e profonda 10. L'artiglieria tedesca taceva e la Luftwaffe sembrava scomparsa. La mattina del 12 la situazione
registr un drammatico mutamento: i tedeschi scatenarono il contrattacco. Truppe fresche e bene armate attaccarono di sorpresa il settore
Nord e poche ore dopo la controffensiva, condotta con estrema violenza, si estese a tutto l'arco del fronte. Cos'era successo?. A Roma la
situazione si era normalizzata e tutti gli uomini e i carri armati disponibili erano finiti a sud. Sotto l'urto dei tedeschi, l'intero schieramento
alleato vacill, sband. Molti vennero catturati. Neanche lintervento di par americani nelle retrovie tedesche cambi la situazione.
Alexander, il capo dei capi, non vide altra soluzione che limpiego della marina, delle grosse corazzate come in Sicilia. La gittata era
sufficiente per colpire dal mare (a distanza di sicurezza da aerosiluranti) obiettivi nella testa di ponte. Il 14 settembre una potente squadra da
battaglia lasci Malta diretta a Salerno per dare manforte. Ne facevano parte anche le corazzate Warspite, Valiant, Nelson e Rodneu armate
con cannoni da 381 mm !!!. I danni, enormi per i tedeschi, furono micidiali per la popolazione e il territorio sotto il tiro di tali calibri. Due
giorni dopo Kesselring si ritirava per sottrarsi all'efficace bombardamento da parte delle navi da guerra a cui non poteva opporre nulla.
Per gli anglo-americani la via di Napoli era aperta.
Se a Salerno commenter Alexander, a operazione conclusa, la marina e l'esercito non avessero potuto disporre della
superiorit aerea, lo sbarco sarebbe fallito.
Avalanche fu dal punto di vista militare un successo, anche se politicamente e strategicamente non raggiunse gli obiettivi prefissati, ossia
l'immediata liberazione di Napoli e la rapida avanzata su Roma. Per liberare Roma occorrer aspettare ancora 9 lunghi mesi e un altro
disastroso sbarco. Per percorrere i 54 km che dividono Salerno da Napoli gli Alleati impiegheranno 22 giorni ( si fanno in bicicletta in una
ora e mezza) ma una immensit se si pensa che i tedeschi questa volta non erano disposti a perdere Napoli o almeno a consegnarla intatta
col suo porto. Uno dei primi provvedimenti emessi dall'autorit militare tedesca fu la coscrizione obbligatoria per il lavoro, dopo il solito
coprifuoco. Al provvedimento di lavoro obbligatorio si presentarono in 150 su 30.000 (stima) .
Incominciando da domani, per mezzo di ronde militari, far fermare gli inadempienti. Coloro che non
presentandosi sono contravvenuti agli ordini pubblicati, saranno fucilati dalle ronde.
Il Comandante di Napoli
Il 24 settembre il Comando tedesco ordinava quindi lo sgombero di tutte le zone abitate per una profondit di 300 metri dal litorale. I
tedeschi volevano avere dello spazio per predisporre le opere di mina e devastazione prima d'abbandonare la citt. L'ordine di sgombero
colpiva oltre 100 mila persone che in poche ore dovettero sloggiare, abbandonando quasi tutto, trasportando poche masserizie nei ricoveri,
nelle grotte, nei sottoscala e nei bassi.
Gli scontri in strada, fra truppe tedesche di presidio e ex militari italiani o gente armata sul momento,
portarono dal 28 settembre al 1 ottobre1943 a
......
Ai popolani di Napoli che nelle ..... giornate..., laceri, male armati e soli d'Italia francamente
pugnando nelle vie, dalle case contro le migliori armate d'Europa tennero da s lontano
l'obbrobrio. imposta da un imperatore tedesco e da un paggio italiano.
Questa liscrizione scolpita su di una lapide posta sulla facciata della Certosa di S. Martino a Napoli, a ricordo d'una
sollevazione della citt avvenuta quasi cinque secoli prima. Sembra un vestito di sartoria di questa nuova storia.
Gennaro Capuozzo - Nato a Napoli nel 1932, caduto il 29 settembre 1943. Medaglia dOro al V.M. alla memoria. Apprendista commesso,
fu senza dubbio il pi giovane degli insorti napoletani che parteciparono al combattimenti contro i tedeschi nelle quattro giornate del
settembre 1943. Dopo aver combattuto in via Santa Teresa, fu ucciso da una granata mentre lanciava bombe a mano contro i carri armati
tedeschi dal terrazzino dellistituto delle Filippine. Dice la motivazione della medaglia
"Appena dodicenne durante le giornate insurrezionali di Napoli partecip agli scontri sostenuti contro i tedeschi, dapprima rifornendo
di munizioni i patrioti e poi impugnando egli stesso le armi. In uno scontro con carri armati tedeschi, in piedi, sprezzante della morte,
tra due insorti che facevano fuoco, con indomito coraggio lanciava bombe a mano fino a che lo scoppio di una granata lo sfracellava
sul posto di combattimento insieme al mitragliere che gli era al fianco". Altre tre medaglie doro a Filippo Illuminati (13 anni), Pasquale
Formisano (17 anni) e Mario Menechini (18 anni).
L'insurrezione che permise la liberazione della citt, nacque come reazione ai rastrellamenti tedeschi (che riuscirono comunque ad internare 18.000
uomini *), all'ordine di sgombero di tutta l'area occidentale e alla sistematica distruzione di fabbriche e installazioni portuali. Oltre il significato
strettamente politico ne ebbe anche uno militare. Militare perch impegn per pi giorni e costrinse alla resa le forze tedesche rinfrancate
dallo "stop" di Salerno. La presenza antifascista fu numerosa e significativa. Valga per tutti l'esempio di Antonio Tarsia che assunse la
direzione del quartiere Vomero costituendo il Fronte Unico Rivoluzionario con laiuto di un giovane ufficiale, Vincenzo Stimolo e di un
Dal sito romacivica anpi http://www.liceopansini.it/html/adolfo_pansini.htm la violenza contro la popolazione - Terra Bruciata di Gabriella Gribaudi
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=933
...Ma da segnalare anche la presenza di soldati e soprattutto di ufficiali in cui l'odio antitedesco era rafforzato da un forte sentimento di
lealismo al re e alla monarchia. Pi difficile invece il discorso sul rapporto tra rivolta e strutture antifasciste organizzate. Ad esempio il Cln di
Napoli non fu presente in quanto tale perch la proposta di costituirsi in organismo insurrezionale, con funzioni di governo provvisorio, fu
accolta con scetticismo dai suoi componenti. Per 4 giorni, dal 28 settembre all'1 ottobre 1943, i napoletani (ma solo qualche centinaio)
scelsero la lotta aperta costringendo le truppe tedesche alla fuga. Resistettero al nemico artisti, poeti, scrittori, e cantanti come Sergio Bruni
(che fu ferito). Nel corso di queste giornate, anche gli ufficiali del regio esercito (spariti in un primo momento) e gli antifascisti si unirono ai
sollevati e si misero alla loro testa. Mentre l'opera vandalica si estendeva ai vicoli circostanti, altri reparti tedeschi attaccavano le batterie
contraeree italiane e la caserme dei carabinieri Pastrengo e Zanzur che furono sopraffatte. Particolarmente aspro fu il combattimento,
impegnato dai tedeschi, contro il 21 Centro di avvistamento arroccato al Castel dell'Ovo. Gli artiglieri e i marinai italiani si difesero sino
all'ultimo; i tedeschi furono costretti ad espugnare il forte con i carri armati. Tratti prigionieri gli ultimi difensori, otto marinai e soldati furono
fucilati di fronte al palazzo dell'Ammiragliato
*Nasce con le deportazioni di Napoli il braccio italiano della "TODT" gi operante negli altri paesi occupati. I tedeschi utilizzavano da anni mano
dopera italiana (pagandola e continueranno ad utilizzarla nel periodo della R.S.I.). Todt, nome che si sente spesso riecheggiare nelle storie di
guerra, era morto il 15 febbraio '42 e il suo posto era stato preso da Albert Speer, Ministro degli armamenti e delle produzioni di Guerra dal 2
settembre del 43. Con le fabbriche vuote gli operai dovevano essere trovati ovunque, ma si preferivano specializzati. Era questo il programma
schiavi che port anche Speer sui banchi di Norimberga (Processo ai criminali nazisti). Il controllo della mano dopera, noi diremmo lufficio
personale, era per rimasto in mano a Fritz Sauckel (fedele nazista della prima ora), su incarico personale di Hitler dopo la morte di Todt. Tutti i
piani convergevano nel programma dei 4 anni, che secondo loro li avrebbe portati fuori dalla guerra, vittoriosi !!. Speer continu quindi ad
essere responsabile della pianificazione di tutte le produzioni dalla impostazione (materie prime) allo sviluppo (tecnologia e ricerca). Lo
sdoppiamento delle responsabilit nel programma schiavi fu quello che evit a Speer la corda al collo. Fritz Sauckel, nato nel 1894, imputato dei
capi daccusa 1, 2, 3 e 4, fu invece condannato alla pena capitale per i capi daccusa 3 e 4. Il 17 settembre 1943 Keitel eman anche per lItalia
un ordine rigoroso (il primo) con cui i comandanti in capo delle truppe tedesche furono invitati a dare la caccia ai lavoratori. Keitel riteneva accanto agli internati IMI (ex militari rastrellati) - di ottenerne un altro mezzo milione per l'industria. Limpossibilit di trasferirli tutti in
Germania e di sorvegliarli, far si che molti riescano a fuggire.