0 valutazioniIl 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
100 visualizzazioni5 pagine
Mussolini lo aveva annunciato il 18 settembre da radio Monaco, subito dopo la liberazione dal Gran Sasso, che avrebbe costituito al Nord un nuovo partito fascista e un nuovo ordine statale. Il 23 e il 28 si riunisce per la prima volta il governo del futuro Stato Nazionale Repubblicano (diventerà dal 25 novembre 1943 Repubblica Sociale Italiana ). Contemporaneamente viene dato incarico al generale Graziani di costituire il nuovo Esercito Repubblicano. Dal 27 settembre 1943, nasce ufficiosamente anche l’esercito della R.S.I. Ufficiosamente non Ufficialmente poiché è solo un pensiero sulla carta. Il decreto effettivo di costituzione porta la data di 1 mese dopo e abolisce il Regio Esercito dando valenza di costituzione al nuovo retroattivamente al 9 settembre (art. 1-2 anche per motivi amministrativi). Il nuovo esercito repubblicano finirà col contare (tenendo conto anche dei lavoratori militarizzati* ma qualcuno dice di più) oltre mezzo milione di uomini fra volontari e giovani di leva. http://web.tiscali.it/RSI_ANALISI/verbali.htm verbale seduta del 23 settembre, verbale 28. Se da parte di molti ufficiali c’è una adesione ideologica, una vergogna per il voltafaccia del Re, non così è per la truppa. Se si considera che per ottenere un soldato appena presentabile ci vogliono almeno 6 mesi, qui si rischiava di veder finire la guerra prima di avere in linea le 9 divisioni programmate. I soldati vanno vestiti, armati e rifocillati tre volte al giorno. Gli unici veramente in linea, per dirla su quella del fuoco, sono per diversi mesi quei pochi battaglioni passati armi e bagagli dal Regno alla Repubblica (ma sarebbe meglio dire al Reich non essendo neanche sotto l’autorità di Graziani) come il Principe Junio Valerio Borghese e la sua “Decima” a La Spezia (Già il 14 settembre Borghese stipulò con i tedeschi un accordo che riconosceva l’esistenza della Decima e le concedeva ampia autonomia) o come il Maggiore Edoardo Sala che, con il III Btg del 185° Rgt Paracadutisti, già nel settembre combatteva in Calabria a fianco dei tedeschi. La storia del Magg. Rizzatti e del suo XII Btg della Div. Nembo che non si arrende l'abbiamo già narrata. Alcuni Battaglioni della Milizia, i sommergibilisti di Bordeaux e tanti altri sparsi un pò qui un pò là per l'Europa si aggregano. Ma sentiamo da “Ho difeso la Patria” di Graziani come si era giunti a questa scelta (passi evidenziati). Dal Febbraio del 41, da quel giorno che l'armata d'Africa si sciolse letteralmente nelle sabbie, di Graziani si erano perse le tracce. Se ne stava chiuso nella sua tenuta agricola in provincia di Frosinone ad allevare cavalli e non era per nulla informato, come dice lui, degli sviluppi della crisi politica. Nei giorni dell’armistizio era venuto ai ferri corti coi tedeschi per il furto di tutti i suoi automezzi. Quando chiese di essere ascoltato da Kesselring, gli venne risposto picche. Interno d’ambasciata tedesca (23 settembre 43):
Mussolini lo aveva annunciato il 18 settembre da radio Monaco, subito dopo la liberazione dal Gran Sasso, che avrebbe costituito al Nord un nuovo partito fascista e un nuovo ordine statale. …