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che come
visto preclude alla banca d'introdurre nel con1ratto
pattuizioni nuove e diverse rispetto a quelle gi esistenti.
Ecco allora la necessit e il senso di una previsione ad hoc come quella di
cui si discute che, in deroga al richiamato principio, consenta di estendere
il meccanismo dello jus variandi ad una fattispecie che, altrimenti, non
rientrerehhe nel suo ambito di applicazione.
Naturahnente, a diversa conclusione si dovr addivenire tutte le volte in
cui la banca, invocando come giusjjficato motivo l'ohbligo di adeguamento
previsto dalla nonna in esame, non si limitati a sostituire una commissione
di massimo scoperto invalida con una clausola di remunerazione degli af
fidamenti conforme ai dettami dell'art. 2-bis, primo comma, l. n. 2/2009;
ma colga l'occasione per introdurre clausole nuove ed ulteriori nel contratto
che non trovano giustificazione nell'obbligo di adeguamento imposto
legislatore e che, di conseguenza, dovranno considerarsi inefficaci alla luce
dei principi generali in precedenza accolti.
Le clausole di remunerazione
degli affidamenti
COSI
come pare corretto, nella categoria vanno ricomprese tutte e solo quelle
dausole mediante le quali vengono addossati al cliente oneri economici
(differenti rispetto alla maturazione degli interessi tempo per tempo) a
titolo di corrispettivo (prezzo) di un afldamento concesso dalla banca.
Di certo, dunque, vi rientrano le dausole costruite secondo la tecnica e il
meccanismo di calcolo delle commissioni di messa a disposizione fondi di
recente introdotte nel nostro ordinamento dall'art. 2-bis del d.l. 185/2008,
convertito con modificazioni nella L 2/2009; ma anche, prohahilmente,
quelle congegnate secondo la tecnica e il meccanismo di calcolo della, non
certo nuova per la pra9si, commissione di massimo scoperto. Sempre in
questa prospettiva e restando per il momento su un piano puramente de
scrittivo (a prescindere, cio, daogni considerazione in ordine alla validit
o meno di singole tipologie di clausole a tale famiglia riconducibili),
pure potrebbero rientrare nel perimetro della nozione e1ausole median
le quali ]a banca addossa al eliente oneri (anche in questo caso differenti
e ulteriori rispetto agli interessi maturati) a fronte di affidamenti concessi
in assenza di fido o ultra fido. Ne esulano, invece, tutte quelle dallsole in
cui l'onere addossato al e1iente - in presenza ma soprattutto in assenza di
fido - viene giustificato dalla banca non alla stregua di una vera e propria
Il testo trae origine dalla relazione slioita al Conllegno ABF: Primi orientamenti in materia
di servizi bancari e finanziari. Roma 17 febbraio 2011.
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1/2011
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ANTONELLA SelARRONE AUIIRANDI
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dell'art. 2-bis e che hanno visto l'Arbitro data la non retroattivit della
nonna in discorso - pronunciarsi sulla validit della CMS nel precedente
scenario normativo (su tali profili v. ancora infm n. 3).
Per completezza, va segnalato, infine, che l'ABF ha pure avuto modo di
affrontare, in materia di remunerazione degli affidamenti,
ai linti all'esercizio dello
lIariandi da.
terzo comma dell'art. 2-bis (secondo cui i contratti
entrata in
della legge di conversione del pre
sente decreto sono adeguati alle disposizioni del presente articolo entro
centocinquanta giorni dalla medesima data. 1le obbligo di adeguamento
costituisce giustificato motivo agli effetti dell'articolo 118, COrInna 1, del
testo unico delle leggi in materia banearia e creditizia, di cui al d.lgs. 1
settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni ), sia, chiusa la finestra
temporale dei 150 giomi, ai sensi dell' art. 1181\1b. Su tale questione non
ci si soffermer, per, in questa sede, dato che il tema dello ius lIariandi
forma oggetto specifico di altro contributo cui si rinvia.
a esaminare con maggior grado di dettaglio le appena
pi sopra elencate questioni, non ci si pu per sottrarre da una conside
razione di portata pi generale sulla natura dell'Arbitro e sulle funzioni
che tale organismo chiamato a svolgere nel nostro ordinamento. Proprio
dalle decisioni in materia di remunerazione degli affidamenti e dalla loro
scansone temporale emerge, infatti, con particolare evidenza il ruolo no
mofilattico dell'ABF, che si visto investito, in quanto sistema di ADR di
tipo deeisorio e hen prima dei giudici ordinari, dci compito d'interpretare
l'alquanto criptica norma di legge portata dall'art. 2-bis.
Tale
un lato, non vincolano in
alcun modo l'attivit decisionale rimessa all'autorit giudiziaria, d'altro
canto, costituiscono cOlllunque un punto di riferimento nell'interpreta
zione delle norme del settore bancario e finanziario. E ci specie in con
siderazione come evidenziato dalla Banca d'Italia delle caratteristiche
d'imparzialit e specializzazione del sistema stragiudiziale, oltre che della
rapidit con la quale l'ABF in grado di reagire all'evolversi della prassi
settoriale e della normati va.
mUUGt sia stata persegUIta con
come strumento per garantire la piena
attuazione delle norme emanate in risposta alla crisi, per accrescere la
competitivit e l'efficienza del sistema b311cario, noncb per ristabilire una
relazione di fiducia tra banche e clienti .. infatti hen noto che la Banca
19Ui:Ull1:a
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L.:
Ritornando alla materia pi speci1camente oggetto di questo intersi gi avuto modo di rimarcare, fra i provvedimenti dell'Arbitro
riguardanti la CMS, alcuni si riferiscono a vicende successive all'entrata in
vigore dell'art. 2-bis L 2/2009 dove a venire in gioco ]a verifica della
conformit di tale commissione rispetto ai requisiti di validit introdotti
nuova disposizione - e altri attengono a vicende antecedenti.
Abf - Collegio di
Cfr. tra le altre, AhI' - Collegio di Napoli, ricorso n. 660950 del 1.09.2010; Abf - Collegio
di Napoli, decisione n. 316/2010;Ahf Collegio di Roma, ricorso n. 76216, del 1.02.201 O.
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17;3
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7 Si tratta della reccnte sentenza della Cassazione n. 84/2010, la quale espressamente affer
ma ehe la commissione di massimo scoperto, cos denominata e senza altra specificazione,
pu ritenersi valida solo in relazione alla sussistenza di U110 scoperto di conto.
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Ahf Collegio di
Abf
174
decisione n. 316/2010
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4.1. Molti dei ricorsi presentati alI' ABF vertono sulla corretta interpreta
zione da dare al requisito della predeterminazione dell'ammontare della
11 Anche i primi commentatori dell'art. 2-bis sono concordi nel ritenere che il requisito
non ponga particolari problemi, dovenoo la commissione essere legata da un rapporto
di proporzionalit all'ammontare del credito accordato, espresso in termini percentuali:
cos P. Cristoforetti, La commissione di massimo scoperto e il corrispettivo perla messa a
disposizione di./ndi. Primi spunti interpretativi sull'art. 2-bis della l. 2/2009: ulteriori
disposizioni concernenti i contratti bancari, in www.dirittobancario.it. l1; R. Marcelli,
Dopo l'anatocismo trimestrale anche le commissioni di massimo scoperto divengono lecite.
Le CMS smantellate dalla Magistratura vengono ripristinate dalla l. 2/2009, in www.
ilcaso.it, 19; M.C. Marchiori, Commento all'art 2 bis, in Commentario brevE' al diritto dei
consumatori a cura di G. De Cristoforo, A. Zaccaria, Padova, 2010,1476; F. Maimeri,
TJa commissione di massimo scoperto fra prassi e legge, Bari, 2010, 122. La percentuale
potr poi essere fissa in relazione all'ammontare dell'accordato o variabile, pcr scaglioni
d'importo dell'affidamento. In mancanza di specifica indicazione la CA, inol1re, potr essere
sia direttamcnte che inversamente proporzionale all'affidamento: ipotizzabile, quindi,
una commissione calcolata secondo una percentuale che decresce al crescere dell'accordato.
Sarebbe rispettosa, inline, del requisito della proporzionalit una CA calcolata in misura
forfettaria, variabile entro limiti minimi e massimi d'importo (cos, ancora P. Cristoforetti,
La commissione di massimo scoperto, 11) o applicabile al superamento di un tetto massimo,
nulla essendo richiesto dalla banca al di sotto dello stesso.
12
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LE CLAUSOLE or REMUNERAZIONJ<:
DEGLI AFFIDAll'.!ENTI
riguarda
~ .
alla
durata, si
~HVHUU'J'U dell' ABF in cui una commissio
ne di messa a al1>IJUIHL.1Vl11:'
stata censurata in quanto descritta in
come calcolata trimestralmente in proporzione
durala dell'affidamento tempo per tempo cOllcesso,,13.
Ui:llUllqUt:
infatti, il meccanismo di calcolo mediante il quale si rea
proporzionalit19 , questo dovr essere esplicitato nella clausola
del contratto avente ad oggetto la CMDF, non potendo risultare, invece,
sufficiente la mera riproduzione della formula utilizzata dalralt. 2 bis, L
2/2009 (<<misura proporzionale all'importo e alla durata dell'affidrunento
richiesto dal cliente ).
In
AbJ - Colleltio di
'uUll"/!,W
decisione
Il.
448/2010.
decisione n. 1250/2010.
13
18
14
Ahf
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Ahi'
Collegio di
Abi' -
vUllC/!,IU
decisone n. 942/2010.
Abf
in
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179
L, "AH,"L'",
",",~,,,m,. '~D'."TI
D'G','
4.3.
e connessa ai
a tale ricostruzionel'cvcn
r1con
Cos, p,
norma non s riferisce, nveee, ai contratti a tempo ;nclptpT'Tnin
disciplina della commissione di mas.imo ,w;operto,
massimo sc(}verw, in www'/ilodirit1o.t, 6.
21
Abf
180
Collegio di
decisione n. 172/2010,
2-1
Cfr. P. Cristoforctti
all'art 2
spcelhcl che la
Abf - Collegio di
181
LE CLAUSOLE
a
richiede
un'avvertenza precauzionale proprio in considerazione dell'estre
ma variet (in punto di denominazione e d meccanismi di calcolo) delle
clausole che hanno formato oggetto di ricorso, appare, infatti, pi che mai
opportuno procedere a una ricognizione di tipo analitico delle pronunce
dell' Arbitro: senza generalizzare errore invero da cui alcuni degli stessi
provvedimenti in discorso sembrano affetti - conclusioni raggiunte mn
riguardo a fattispecie specifiche, che mal si attaglierebbero a clausole di
differente contenuto.
llUllHU
2a Ahf - Collegio Di Napoli, 11 maggio 2010: 'penale per valutazione cl'editoria conti
non affidati. (cifra 11ssa); Abf Collegio Di Napoli, 18 maggio 2010:
Abf - Collegio
Ahf - Collegio Di Roma, .3 dieembn\ 2010:
22 dicembre 2010: spesa per utlizzo oltre il fido
rnancafond; Ahf - """");;'"
in carenza di
22 aorile 2010: indennit di sconfinamento
7 ottobre 2010: spese O'pdimw
rilevante: seicento
sconfinato per delibera urgente.
182
lout
Ahf
di
Abf - Collegio di
decisione n. 39:V2010.
31
Abf - Collegio di
decisione n. 539/2010.
12
183
--,r
j
e non
Cos rapidamente esposti i diversi orientamenti espressi dai Collegi dell'AHF
a proposito di elausole di remunerazione in assenza di fido, sembra utile
tuttavia, specie data la delicatezza e la grande attualit della materia.)
cercaTe, specie data la delicatezza e la t,'Tande attualit della materia, di
svolgere qualche considerazione in termini pi generali.
Considerata la manifesta
L n.
in passato ne facevano invece ampio uso), una valutazione in termini di
invalidit delle clausole che addossano al cliente oneri eeonomici nelle
medesime ipotesi pu considerarsi certamente condivisibile solo eOll rife
rimento a clausole costru ite i n termini-di corrispettivo per un servizio reso.
L'applicazione di commissioni remunerative su conti correnti non affidati
a fronte di un utilizzo concesso al eliente si eoniigura facilmente, infatti,
alla stre~!Ha di un illegittimo aggiramento da nafte della banca della citata
trettanto a dirsi, invece, per quanto concerne clausole che, in
ipotesi di scoperti di conto e sconfinamenti, addossano s al cliente oneri
economici ma non come remunerazone per un servizio reso, bens a titolo
di spese: ad esempio, a fronte di un 'istruttoria urgente resasi necessaria per
valutare se concedere oppure no lo scoperto o lo sconfino; oppure a fronte
di un'attivit di monitoraggio svolta dalla banca nel periodo dello scoperto
o dello sconfino. Clausole cos disegnate, infatti, non sembrano cadere, in
quanto tali, nel divieto sancito dalI'art. 2-bi> che, per s, si
natura remunerativa. La
In
v
specificazione dell'attivit svolta e dalla sua ragionevolezza
nell'ipotesi specifica alla congruit rispetto alla medesima degli importi
richiesti (pare ad esempio alquanto improbabile un'attivit di monitoraggio
svolta giorno per giorno e con la medesima periodicit fatta pagare; cos
come un'attivit di istruttoria effettuata pi di una volta nel periodo di
scoperto o sconfino e a cadenze estremamente ravvicinate).
Pi incerto il discorso, invece, per commissioni costruite
caso.
commissioni ricavandola direttamente
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Il.
1:'316/2010.
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