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Tratto dal sito: http://www.vedanta.it/articoli/satsang_02.

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Un'esperienza di Illuminazione
Tratto da: "Il potere di adesso" di Eckhart Tolle - Ed. Armenia
"Fino al mio trentesimo anno di et ho vissuto in uno stato di ansia quasi continua intervallato da
periodi di depressione suicida. Adesso mi sembra di parlare di qualche vita passata o della vita di
qualcun altro.
Una notte, non molto dopo il mio ventinovesimo compleanno, mi svegliai nelle ore piccole con una
sensazione di terrore assoluto. Molte altre volte mi ero destato con una tale sensazione, ma in quella
circostanza era pi intensa che mai. Il silenzio della notte, i vaghi contorni dei mobili nella stanza
buia, il rumore lontano di un treno in corsa: tutto sembrava cos estraneo, cos ostile e cos
totalmente privo di senso da provocarmi un profondo disgusto per il mondo. La cosa pi disgustosa
di tutte era per la mia esistenza. Che senso aveva continuare a vivere con questo fardello di
infelicit? Perch proseguire questa lotta ininterrotta? Sentivo che una profonda brama di
annullamento, di inesistenza, diveniva molto pi intensa del desiderio istintivo di continuare a
vivere.
"Non posso pi vivere con me stesso". Era questo il pensiero che continuava a ripetersi nella mia
mente. Poi all'improvviso mi resi conto di quanto fosse strano.
"Io sono uno o due? Se non posso vivere con me stesso devono esserci due me:
"io" e il "s" con cui "io" non pu pi vivere". "Forse", pensai, "soltanto uno dei due reale".
Rimasi cos stordito da questa strana cosa di cui mi ero reso conto che la mente mi si ferm. Ero del
tutto cosciente, ma non vi erano pi pensieri.
Quindi mi sentii attirato dentro quello che sembrava come un vortice di energia. Era un moto
inizialmente lento e poi accelerato.
Fui colto da una paura intensa e il mio corpo si mise a tremare. Udii le parole "non opporre
resistenza" come se fossero state pronunciate dentro il mio petto. Mi sentivo risucchiare in un vuoto
che sembrava essere dentro di me anzich al di fuori. Improvvisamente non ebbi pi paura e mi
lasciai cadere in quel vuoto. Non ricordo che cosa accadde dopo.
Fui svegliato dal cinguettio di un uccello fuori dalla finestra. Non avevo mai udito un suono simile.
Avevo ancora gli occhi chiusi e vedevo l'immagine di un diamante meraviglioso. S, se un diamante
potesse emettere un suono, sarebbe come quello che udivo io. Aprii gli occhi.
Le prime luci dell'alba filtravano fra le tende. Senza pensarci, sentivo, sapevo che nella luce vi
infinitamente di pi di quanto noi ci rendiamo conto. Quella luminosit morbida che filtrava
attraverso le tende era l' amore stesso. Mi vennero le lacrime agli occhi. Mi alzai e mi aggirai per la
stanza. Riconoscevo la camera, eppure capii di non averla mai vista veramente prima d'allora. Tutto
era nuovo e incontaminato, come se fosse appena venuto alla luce. Presi in mano alcuni oggetti, una
matita, una bottiglia vuota, meravigliandomi della bellezza e della vitalit di tutte le cose.
Quel giorno passeggiai per la citt pieno di stupore per il miracolo della vita sulla terra, come se
fossi appena venuto al mondo.
Per i successivi cinque mesi vissi in uno stato ininterrotto di profonda pace e beatitudine. In seguito
l'intensit di tale sensazione diminu o forse non era che una mia impressione perch era diventata
la mia condizione naturale. Sapevo ancora darmi da fare nel mondo, ma capivo che niente di ci che
potevo 'fare' avrebbe aggiunto alcunch a ci che gi possedevo.
Sapevo naturalmente che mi era accaduto qualcosa di profondamente significativo, ma non lo
capivo affatto. Soltanto diversi anni pi tardi, dopo aver letto testi di argomento spirituale e avere
trascorso del tempo con maestri spirituali, mi resi conto che ci che tutti cercavano a me era gi
successo. Capii che l'intensa pressione della sofferenza di quella notte doveva avere costretto la mia
coscienza ad abbandonare la sua identificazione con il s infelice e profondamente timoroso, che in
definitiva un'invenzione della mente. Tale abbandono doveva essere stato cos completo che
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questo s falso e sofferente era crollato subito, come un giocattolo gonfiabile a cui fosse stato tolto
il tappo. Allora, ci che rimaneva era la mia vera natura di onnipresente 'io sono': consapevolezza
allo stato puro prima dell'identificazione con la forma. In seguito imparai anche a entrare in quel
regno interiore senza tempo e senza morte che in origine avevo percepito come un vuoto e a
rimanere pienamente consapevole.
Dimoravo in stati di beatitudine e di sacralit indescrivibili, al cui confronto perfino l'esperienza
originaria che ho appena descritto impallidisce.
Giunse un momento in cui per un certo periodo non mi rimase nulla sul piano fisico. Non avevo
rapporti umani, n lavoro, n casa, n identit socialmente definita. Trascorsi quasi due anni seduto
sulle panchine dei parchi in uno stato di gioia intensissima.
Ma anche le esperienze pi belle finiscono. Forse pi importante di qualunque esperienza per
quel senso profondo di pace che da allora non mi ha pi abbandonato. Talvolta molto forte, quasi
palpabile, e anche altri riescono a percepirlo. Altre volte sta da qualche parte in sottofondo, come
una melodia lontana.
In seguito qualcuno cominci a venire da me a dirmi: "Voglio quello che hai tu. Puoi darmelo o
mostrarmi come si fa ad averlo?".
E io rispondevo: "Ce l'hai gi. Non lo percepisci perch la tua mente fa troppo rumore".
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