La Mistica della Luce La Mistica della Gloria di Dio
La Mistica della Tenebra Lesperienza dellabbandono da parte di Dio
Atanasije Jevtic
I grandi mistici cristiani parlano di tenebra e luce. Io direi tuttavia chiedo che queste mie parole non siano intese come un atteggiamento confessional e, ma come unesposizione di dati di fatto , che la mistica orientale, la tradizion e cristiana parlano pi della mistica della luce, mentre la mistica e la tradizion e occidentale trattano s della mistica della luce, ma pongono laccento anche sulla mistica della tenebra. Si tratta di quella notte mistica che si prova il pi spes so dopo lesperienza della mistica della luce. In Oriente ha messo in evidenza sin o ad un certo punto questo carattere san Isacco Siro, mentre la maggioranza parl a della mistica della luce. Certo si parla anche in Oriente delle tenebre divine ( Theios gnophos), cio di qualcosa di indeterminato, da cui pu chiaramente risplende re la luce. Della tenebra divina tratta particolarmente Dionisio lAreopagita ed a ncor prima di lui Gregorio di Nissa, allorch scrive che Mos, salendo sul Monte Sin ai, pass attraverso la tenebra ed appena in questa tenebra divina, cominci a sperime ntare la manifestazione di Dio e la visione di Dio alle spalle, poich come uomo d el Vecchio Testamento non aveva la pienezza della visione onde vedere Dio faccia a faccia. Tale genere di visione una realt neotestamentaria, di cui Mos fu reso d egno sul Tabor in occasione della trasfigurazione del Signore. Si tratta del fatto che la via a Dio, nei mistici cristiani, conduce att raverso abissi e dirupi, come direbbe padre Justin Popovic, alla rinascita inter iore ed alla trasfigurazione delluomo, non ad una reincarnazione o metamorfosi. D i tutto ci non c nulla nella mistica cristiana, ma essa riguarda, per mezzo della p urificazione, la sua vera trasformazione in uomo, la sua trasformazione in immag ine di Dio. Su questa via luomo deve attraversare molte zone di ombra, sia quelle interiori che quelle attorno a s e nel mondo e nella vita. Un mistico egiziano d el IV secolo dice che luomo nel peccato in realt vive in un ambiente oscuro, sudic io e tenebroso e solo quando il raggio di luce dallesterno penetra in quellambient e, egli si accorge delle sue condizioni. Nel linguaggio mistico ci significa che luomo solo quando comincia a godere della luce divina, della grazia, ottenute per mezzo della penitenza e ristabilendo i rapporti con Dio per mezzo della fede, d ellamore e della trasfigurazione interiore, si rende conto delle tenebre che sono in lui. A ci accenna anche il Cristo quando dice: Locchio vostro sia splendente e cos deve risplendere la vostra luce davanti agli uomini, perch vedano il bene che voi fate e ringrazino il Padre vostro che nei Cieli[1]. Lesperienza della tenebra o la mistica delle tenebre in Oriente sidentific a con lesperienza da parte delluomo dellabbandono di Dio, della lontananza da Dio, della separazione da Dio. Nello stesso tempo la consapevolezza di questa condizi one un invito a superarla. In san Isacco Siro e particolarmente nei mistici occi dentali ed a quanto mi consta anche in Giovanni della Croce c dopo lesperienza dell a luce quella della notte mistica, della tenebra, di un certo abbandono di Dio, che poco conosciuta in Oriente. In ci c una certa differenza fra la mistica cristia na orientale e quella occidentale. In Oriente, particolarmente nellEsichasmo, le cui radici risalgono lontano nel tempo, particolarmente nel secolo XIV nei Balca ni si manifesta questa mistica della luce divina, in particolare nella cosiddett a luce taborica, luce increata, non materiale, eterna e divina. Ritorniamo un po indietro ad approfondire questo concetto e vedremo che g i gli Apostoli scrivono che Dio luce e che in lui non c alcuna tenebra[2], e che egli vive in una luce inaccessibile[3]. Questa luce divina il modo in cui egli appare e si manifesta. Tale manifestazione di Dio nella gloria si trova gi nellAntico Testa mento, specie nei Profeti. E questa mistica della gloria di Dio , in realt, la mis tica della luce. Ma lallontanamento dalla gloria di Dio si manifesta come mistica delle tenebre, dellabbandono di Dio. Un teologo greco contemporaneo, Nisiotis, nel suo libro Sullesistenzialism o ed il Cristianesimo, scrive che forse i pi grandi mistici godono di quegli istan ti o ore o giorni di luce, uscendo dalla normale tenebra quotidiana, ed allora e ssi ci manifestano questo mondo superiore di luce destinato alluomo. Non direi ch e questa sua interpretazione sia del tutto corretta, ma in ogni modo ci accade an che ai mistici cristiani che fanno lesperienza delle pi profonde tenebre nellabband ono di Dio e poi si sollevano da esso alla luce divina. In Oriente questa esperi enza pi dinamica, pi ascetica. Se lesperienza la tenebra, ne consegue che a maggior ragione necessario un atteggiamento dinamico per raggiungere quello stato che i n serbo si chiama podviznistvo, in Occidente ascesi. E questo un invito alluomo per unu lteriore continua elevazione, per unincessante crescita nella lotta, nel superame nto, nella nuova nascita secondo la grazia, nella nuova vita e con ci nella reale umanizzazione di se stessi e nel reale avvicinamento alluomo autentico, secondo le parole dellApostolo Paolo: Finch non giungiamo alluomo perfetto, nella misura della pienezza del Cristo[4].