Sei sulla pagina 1di 8

NOTIZIARIO DEL GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE – Via Brescia, 55 – 25014 CASTENEDOLO (Brescia) ITALY

Tel. 030/2130053 – Fax 030/2130044 NUMERO UNO - OTTOBRE 1994


impianti: nadir - ciliverghe (bs) / stampa: euroteam - ciliverghe (bs)

La Provvidenza è come l’Angelo Cu- preghiera in Rwanda. Il Monastero di tutti e le preghiere delle Suore Claris-
stode o come l’aria che respiriamo: Santa Chiara viene inaugurato nel se, il Centro si sviluppa e prospera.
c’è e non si vede. O si vede?... 1985. Nel mese di aprile 1994, dopo l’uc-
La Provvidenza ci guarda vivere e Più tardi cercando un altro spun- cisione del Presidente del Rwanda, è
ci propone spesso novità per farci to missionario dal Senegal al Mali, dal- ancora la Provvidenza che suggerisce
uscire dalla nostra limitatezza, pur la- lo Zaire al Rwanda, in un incontro for- il modo per far evacuare i bambini ed
sciandoci liberi di seguire o meno tuito mi hanno chiesto se potevo im- il personale del Centro: “è stato un ve-
l’ispirazione. Ci dà l’energia per ten- pegnarmi in una opera grande: un ro miracolo dell’amore”. Da sei mesi
tare qualcosa di diverso, qualcosa di Centro per orfani, da 0 a 3 anni, sala ormai Castenedolo ospita nell’asilo
nuovo e non ci lascia soli. Vede e operatoria e riabilitazione di handi- 41 orfani e 6 ragazze rwandesi. La
provvede. cappati. È il 1987. Provvidenza ha “proveduto” alla loro
Dopo l’esperienza in Burundi de- La Provvidenza si occupa di tutti e bellissima sistemazione e a tutto il ne-
gli anni ’70 e ’80, l’Associazione Mu- di ciascuno facendomi capire che cessario, facendo spesso credere di
seke pensava ad un’altra opera cui de- quei bambini rwandesi hanno biso- chiamarsi Rossi o Bianchi. Anche Ge-
dicare le sue forze. Da un incontro gno di molto aiuto e di molto volon- sù si presentava una volta come giar-
con le Suore Clarisse di Assisi nasce tariato. Per 6 anni ho trovato le per- diniere e una volta come compagno
l’idea di creare un Convento di Clau- sone necessarie e gli aiuti finanziari: di strada: è uno stile di comporta-
sura che sia come un cero ardente di con tanta buona volontà da parte di mento, per non farsi notare troppo.
Per non lasciarci soli.
Quale sarà il fututo de-
gli orfani rwandesi? Si par-
la di affido a famiglie italia-
ne o di ritorno???
Non sforziamoci trop-
po di prevedere un futuro
che è nelle mani soltanto
di Dio. La Provvidenza è
consapevole, è presente
ed è sicuramente più fan-
tasiosa dell’uomo. Sa fare
mosse impreviste e procu-
rare soluzioni imprevedi-
bili, perchè ama l’uomo.
Ricordo nella Liturgia del-
la Messa una preghiera che
dice pressapoco così:
“Signore, tu solo ci dai
quello che la nostra picco-
la mente non osa sperare”
Enrica Lombardi
OMELIA DEL PAPA PER SARAJEVO. MEDITAZIONE ANCHE PER IL RWANDA.

BASTA CON LA GUERRA! DIO E’ DALLA PARTE DEGLI


OPPRESSI: E’ SUO IL POPOLO CHE STA MORENDO
“Basta con la guerra! Dio sta dalla par- cevia di tensioni tra culture e nazioni * “Pregano con noi i morti di Sa-
te degli oppressi: è suo il popolo che diverse”. rajevo. Pregano con noi tutte le vitti-
sta morendo”. È questa l’accorata in- * “Ogni uomo, ogni famiglia ha di- me di questa guerra crudele.”
vocazione elevata da Giovanni Paolo ritto al suo “pane quotidiano” “. * “La pace è possibile. Urge un se-
II durante la Santa Messa celebrata, * “ “Perdoniamo e chiediamo per- rio esame di coscienza per giungere
nella mattinata di giovedì 8 settem- dono” per i nostri fratelli nei Balcani! al più presto ad una pace giusta.”
bre, nel cortile del Palazzo Apostoli- La spirale delle “colpe”e delle “pene” * “Con la nascita di Maria è sboc-
co di Castel Gandolfo, in collega- non si chiuderà mai, se ad un certo ciata nel mondo la speranza di una
mento radiotelevisivo con Sarajevo. punto non si arriverà al perdono” nuova umanità non più oppressa
L’omelia pronunciata dal Santo Padre * “Chiediamo al Padre di allonta- dalle forme di peccato che hanno
è quella che avrebbe svolta durante la nare tutte le tentazioni in cui si espri- lordato di sangue i sentieri della sto-
Celebrazione Eucaristica a Sarajevo. me la civiltà della morte”. ria”.
La pubblichiamo per le evidenti ana-
logie con il Rwanda. Ci serva da me-
ditazione.
Questi i punti nodali dell’omelia
del Santo Padre:
* “Padre nostro che sei nei cieli....”
Ci troviamo presso l’altare attorno al
quale si raduna l’intera Chiesa che è
in Sarajevo”.
* “Io Vescovo di Roma, il primo Pa-
pa slavo, mi inginocchio davanti a te
per gridare: “ Dalla peste, dalla fame
e dalla guerra - liberaci!”
* “Si compia nel mondo, e parti-
colarmente in questa travagliata
guerra dei Balcani, la tua volontà...
Tua volontà è la pace!”
* “Vieni Spirito Santo! Ti invochia-
mo da questa città di Sarajevo, cro-

LETTERA DI MADRE TERESA DI CALCUTTA ALLA CONFERENZA DEL CAIRO.

“RISPETTIAMO LA VITA: IL PIU’ BEL DONO DI DIO”


È il mio cuore che vi parla: parla ad a tutte le madri, i padri, i ragazzi del- Il bimbo non nato è amato da Dio.
ogni persona di ogni paese del mon- le città, delle campagne, dei villaggi. Ho detto, e sono sicura di quello
do, a chi è investito del potere di Ciascuno di noi è qui oggi perchè sia- che affermo, che la maggiore aggres-
prendere grandi decisioni, ma anche mo stati amati da Dio che ci creò e dai sione alla pace nel mondo viene oggi
nostri genitori che ac- dall’aborto. Se una madre può ucci-
cettano di darci la vi- dere suo figlio, cosa può impedire a
ta. La vita è il più bel voi e me dall’ucciderci reciproca-
dono di Dio. È dolo- mente? Il solo che ha il diritto di pren-
roso vedere cosa sta dere la vita è Colui che l’ha creata.
accadendo oggi in Nessun altro ha tale diritto: non la ma-
molte aree del mon- dre, non il padre, non il medico, non
do: la vita viene deli- una organizzazione, una conferenza,
beratamente distrutta un governo.
dalla guerra, dalla vio- Sono sicura che nel profondo del
lenza dall’aborto. Ma vostro cuore siete consapevoli che
noi siamo stati creati un bambino non nato è un essere
da Dio per cose più umano amato da Dio, come voi e me.
grandi, per amare e Come può, chiunque che sia consa-
per essere amati. pevole di tanto, distruggere delibera-

MUSEKE - 2
tamente quella vita? Mi sgomenta cientemente grande per volerle ed Combattiamo l’aborto con l’adozio-
pensare a tutti coloro che uccidono accettarle. Se tutto il denaro speso ne.
la propria coscienza mettendo in at- per trovare mezzi di morte fosse in- Adozione, antidoto all’aborto
to un aborto. Quando moriremo, ci vece usato per nutrire, dare una casa, Noi abbiamo dato a migliaia di ra-
troveremo faccia a faccia con Dio, educare, come sarebbe bello. Troppo gazzi famiglie premurose. È così bel-
l’autore della vita. Chi darà conto a spesso temiamo i sacrifici che po- lo vedere l’amore e l’unità che un
Dio dei milioni e milioni di bambini tremmo essere chiamati a sopporta- bambino porta in famiglia.
cui non è stato permesso di avere una re, ma dove c’è amore non c’è sacri- Il bambino è il più bel regalo di
possibilità di vita, di sperimentare ficio, e quando amiamo fino a soffrir- Dio ad una famiglia, ad una nazione.
l’amore e l’essere amati? ne è gioia e pace. Non rifiutiamo mai questo dono di
Il mondo è grande a sufficienza. Se c’è un bambino che voi non Dio. La mia preghiera è che ciascu-
Dio ha creato un mondo suffi- volete o che non potete allevare ed no di voi abbia sempre la forza di ve-
cientemente grande per tutte le vite educare, datelo a me. Io non rifiuto dere e amare Dio in ogni persona,
che Egli si aspetta che nascano. È so- nessun bambino. Gli darò una casa, compresa quella non nata.
lo il nostro cuore a non essere suffi- o gli troverò genitori amorevoli. Dio vi benedica.

IL MESSAGGIO PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE (23-10-94)

UN UNICO FUOCO CREA LA FAMIGLIA E LA INVIA ALLE GENTI


nifestano vicende- e per la promozione dei più alti valo-
voli legami e con- ri dell’uomo. Lavorando per Cristo e
vergenti finalità”. con Cristo, egli opera per una giusti-
“L’amore di Cri- zia, per una pace, per uno sviluppo
sto che consacra il non ideologici, ma reali, contribuen-
patto coniugale - do così a creare la civiltà dell’amore”.
prosegue Giovan- Il Pontefice afferma che la famiglia
ni Paolo II - è anche è missionaria con la preghiera e con
il fuoco ardente il sacrificio. La preghiera familiare
che sospinge “deve includere anche la dimensione
l’evangelizzazione missionaria, così da essere efficace
(Redemptoris Mis- per l’evangelizzazione” ed in essa de-
sio 77).” ve essere preminente “la contempla-
“È questo amo- zione dell’amore di Dio che ci salva
re che spinge i mis- per mezzo di Gesù Cristo”.
sionari ad annun- “Complemento inseparabile del-
“La Chiesa, mandata in tutto il mondo ziare con zelo e perseveranza la Buo- l’orazione - prosegue Wojtyla - è poi il
ad annunciare il Vangelo di Cristo, ha na Notizia alle “genti” e a darne testi- sacrificio, tanto più efficace quanto
dedicato il 1994 alla famiglia, pregan- monianza con il dono di se stessi, tal- più generoso. Di valore inestimabile è
do con essa e per essa, e riflettendo sul- volta sino al supremo segno del mar- la sofferenza degli innocenti, degli in-
le problematiche che la riguardano”: tirio. Scopo unico del missionario è fermi, dei malati, di quanti patiscono
con queste parole inizia il messaggio l’annuncio del Vangelo al fine di edi- oppressione e violenza, di coloro cioè
pontificio per la Giornata missiona- ficare una comunità che sia estensio- che sono uniti in modo speciale, sul-
ria mondiale, reso noto il 22 maggio ne della famiglia di Gesù Cristo e “lie- la via della Croce a Gesù redentore di
scorso, festa di Pentecoste. Il Papa, vito” per la crescita del Regno di Dio ogni uomo e di tutto l’uomo”.
consapevole “dello Il Papa si rivolge
stretto rapporto che ai giovani: “Il Signo-
intercorre tra la mis- re vi ha dato un cuo-
sione della Chiesa e re aperto a grandi
la famiglia” ricorda orizzonti: non teme-
che Cristo stesso si è te di impegnare inte-
preparato nella fa- ramente la vostra vi-
miglia “alla missione ta nel servizio di Cri-
affidatagli dal Padre sto e del suo Vange-
celeste. Egli, inoltre, lo!”.
ha fondato una nuo- Il messaggio ter-
va famiglia, la Chiesa mina invocando i do-
quale prolungamen- ni dello Spirito sui
to della sua univer- missionari sparsi nel
sale azione di salvez- mondo e sulle fami-
za. Chiesa e famiglia, glie cristiane, in par-
dunque, nella pro- ticolare su quelle im-
spettiva della mis- pegnate nell’annun-
sione di Cristo, ma- cio del Vangelo.

MUSEKE - 3
RILIMA OGGI
Il Centro di Rilima è stato forzatamente la- no parte di un progetto dell’Unicef per il re dei progetti definiti per gli organismi
sciato dai volontari italiani e belgi prima, Rwanda. internazionali, onde garantirsi i fondi ne-
e dai bambini orfani ivi ospitati con gli ac- Abbiamo così iniziato una collabora- cessari alla loro realizzazione.
compagnatori poi, rispettivamente il 12 zione con questo Organismo non Gover- Sono tuttora motivo di grande preoc-
ed il 13 aprile. nativo che ci ha permesso, almeno indi- cupazione tre fenomeni:
Abbiamo potuto ricostruire gli avve- rettamente, di avere notizie recenti più - il rientro degli sfollati (in prevalenza hu-
nimenti succeduti negli ultimi mesi al precise, avendo già in loco da alcuni me- tu), in maniera pacifica e senza vendette;
Centro dai racconti che abbiamo ascolta- si un medico dislocato a Nyamata dove - il graduale e continuo riarmo dei profu-
to da alcuni esponenti (medici ed infer- erano raggruppati più di mille bambini ghi e degli hutu, usciti dal Paese nei cam-
mieri) dell’associazione “Medicins sans definiti “non accompagnati”. pi profughi dello Zaire e della Tanzania,
Frontière” che assieme alla Croce Rossa Un primo incontro di studio a Padova alla ricerca di un ruolo politico nel nuo-
Svizzera hanno occupato il Centro di Ri- a cui partecipavano rappresentanti di Mu- vo governo;
lima dopo circa un mese dall’evacuazio- seke, della Fondazione Tovini e del - la situazione tuttora irrisolta del Burun-
ne. Durante questo periodo il Centro pur- CUAMM ha permesso inoltre di cono- di che per ovvie analogie rischia di ri-
troppo è stato oggetto di saccheggio e di- scerci e di concordare un primo indiriz- creare un nuovo scenario di morte e di di-
struzione di materiali e strutture che so- zo di intervento che ha portato all’invio struzione anche nel Rwanda.
lo in questi giorni stiamo cercando di al Centro di un medico chirurgo, della In data 27-9-94 in un incontro fra i rap-
quantificare con esattezza. Sappiamo moglie ostetrica e di Rino Berlendis, com- presentanti del CUAMM (Prof. Dal Lago
quindi che l’equipe medico chirurgica ponente del Consiglio di Museke, il gior- e Don Luigi Mazzuccato) e del Consiglio
dei Medicins sans Frontière ha potuto la- no 5-9-1994. di Museke e della Fondazione Tovini (Ing.
vorare a pieno ritmo utilizzando la sala Dopo una prima settimana trascorsa Silveri ed Ing. Maternini), si è concorda-
operatoria, unica struttura risparmiata dall’equipe in Uganda a Kampala per l’ac- to per un primo progetto operativo della
dal saccheggio. Sono stati eseguiti alcune quisto di materiale di lavoro e di sosten- durata di tre mesi il cui scopo è quello di
centinaia di interventi chirurgici nell’ar- tamento (penso sia noto come attual- attivare la struttura chirurgica del Centro
co di circa tre mesi (maggio-luglio) e con mente in Rwanda la situazione sia dram- di Rilima per tutte le urgenze chirurgi-
piacere tutti hanno manifestato ammira- matica anche sotto questo punto di vi- che, essendo, come noto, presenti a Rili-
zione e gratitudine per l’efficenza e mo- sta!), hanno raggiunto il Centro di Rilima ma un medico chirurgo e la moglie oste-
dernità del Centro. iniziando a verificarne le reali perdite. trica con il supporto logistico di Rino.
Sono rimasti alloggiati anche alcune Purtroppo la relazione ha smentito ca- Si rende quindi indispensabile ed ur-
decine di rifugiati sotto la protezione del- tegoricamente le ottimistiche notizie cir- gente l’invio di un set chirurgico com-
la Croce Rossa Svizzera che ha avuto mo- ca la conservazione della struttura defi- pleto che costa circa 20.000.000 (lo stru-
do di trovare cibo ed altri generi di prima nendo “ingentissimi” i danni subiti; Si ren- mentario precedente è stato completa-
sussistenza, scampati ai saccheggi cui il derebbe così urgente l’invio di tecnici per mente trafugato!); di un fuoristrada che
Centro era stato sottoposto. ristabilire almeno i servizi basilari al fun- costa circa 40.000.000, dal momento che
Successivamente il CUAMM (Collegio zionamento ridotto del Centro S. Maria. Rilima è praticamente isolata, e di un te-
Universitario Aspiranti Medici Missionari) A tutt’oggi l’attuale governo rwande- lefono non disponendo di mezzi di co-
con sede a Padova, che opera già con pro- se è alla ricerca di un sostegno ed un ri- municazione. Ulteriori contatti e relazio-
getti sanitari in Paesi africani da circa 45 conoscimento internazionale onde poter ni ci renderanno più dettagliate tali ur-
anni, ha preso possesso del Centro di Ri- garantire una certa continuità nella rico- genze che fin d’ora ci siamo impegnati a
lima mediante l’invio, in un primo tempo struzione del Paese. Tale condizione è in- soddisfare comunque a breve termine.
di un logista e di una pedagogista che fan- dispensabile anche per poter promuove- Mario Loda

MUSEKE - 4
NUOVI BATTESIMI IN COMUNITA’
simpatia nei confronti di quel picco- condava, è stata poi festeggiata con
Hakizimana Yusufu Luca lo angioletto nero, entrato così a far calore dai suoi amichetti e da coloro
Caionvico 12-06-94 parte della nostra grande famiglia cri- che le vogliono bene, la madrina Em-
Butoya Graziella stiana. Il rito si è concluso con un can- ma ed i volontari del Centro.
Concesio 12-07-94 to melodioso eseguito e ritmato dal- A nome di tutti voglio esprimere
Bukuru Silvia le ragazze rwandesi. Si è subito crea- un augurio affettuoso a Monica Kay-
Concesio 12-07-94 ta una nostalgica atmosfera africana tesi (=bambina coccolata) che il suo
che ha coinvolti tutti facendoci sen- futuro sia radioso come è il suo sor-
Kubwimana George Mario
Lumezzane S.S. 4-09-94 tire ancora più uniti in un momento riso, e prego Dio perchè la protegga
così bello per la nostra comunità. sempre.
Kaytesi Monica La piccola Monica, un po’ frastor-
Castenedolo 2-10-94 nata da tanta attenzione che la cir- Fausta Carletti

AUGURI!
KAYTESI MONICA
Domenica 2 ottobre la nostra pic-
cola Kaytesi ha ricevuto il sacramen-
to del Battesimo.
Le è stato dato il nome di una ca-
rissima ragazza di Castenedolo, tragi-
camente scomparsa qualche anno fa
in un incidente stradale: Monica Bo-
schetti, della quale ricordo con rim-
pianto la dolcezza e la bontà. Mi pia-
ce pensare che una parte di Monica
si rifletta nell’animo di Kaytesi.
La cerimonia, celebrata da Padre
Marcel, don Roberto ed i nostri Sa-
cerdoti, si è svolta nella chiesa Par-
rocchiale durante la messa dei ragaz-
zi. Numerosa e commossa è stata la
partecipazione della Comunità, che
ha voluto così esprimere tutta la sua

MUSEKE - 5
LO STAGE
EDUCATIVO
Anche da parte degli studenti
dell’Università Cattolica del corso di
laurea di Scienze dell’Educazione è
stata avvertita l’esigenza di essere
presenti in questa occasione, mossi
da un lato dal desiderio di testimo-
niare la loro solidarietà, come le altre
molte persone, dall’altro dal deside-
rio di portare il loro contributo quali
educatori “in erba”.
Utilizzando una griglia osservativa
(Tabella di sviluppo di Beller) gli stu-
denti hanno provato a mettere in lu-
ce le potenzialità e le eventuali ca-
renze di alcuni dei bambini ospitati al conda come altro da sè, e la sua ini- Senza entrare nel merito specifico
Centro Museke di Castenedolo. Sono ziativa nei confronti di esso); dello strumento, parlando di moda-
state prese in considerazione le varie - sviluppo sociale ed emotivo; lità di somministrazione, progettazio-
aree dello sviluppo del bambino: - gioco; ne dell’intervento educativo, delle
- cure fisiche e dominio delle funzio- - linguaggio; difficoltà incontrate (non è facile in-
ni del proprio corpo (area che mira a - sviluppo cognitivo; terrompere i giochi con i bambini
definire la progressiva percezione di - coordinamento motorio generale; per poterli osservare!), si può senz’al-
sè, l’autonomia del bambino rispetto - motricità fine; tro dire che sono stati raggiunti degli
alle funzioni corporee fondamentali - al fine di rilevare un profilo di svi- obiettivi importanti: da un lato gli stu-
sonno, alimentazione, pulizia - e a far luppo che possa servire per capire denti sono stati coinvolti in un con-
rilevare l’importanza educativa dei meglio l’individualità del bambino. È creto contesto educativo, toccando
cosidetti momenti di routine); proprio in base a questo profilo che con mano tutte le difficoltà che esso
- consapevolezza dell’ambiente cir- dovrebbero essere adeguate le aspet- può comportare; dall’altro hanno po-
costante (area che mira a definire la tative e le proposte pedagogiche di tuto vivere senza dubbio un’espe-
progressiva consapevolezza che il chi se ne prende cura, evitando sovra rienza arricchente.
bambino ha del mondo che lo cir- e sottostimolazione. Caterina e Livia

MUSEKE - 6
IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA E DI ASILO
19 settembre ore 7: all’asilo Pisa c’è
gran movimento. I bimbi sono in gran
fermento, le volontarie agitate più di
loro. Come mai? La “nostra grande fa-
miglia” vive un momento importan-
te: per 20 bimbi è il primo giorno di
scuola (19 alla Scuola Materna, Bar-
bara in prima elementare). Grande
emozione per tutti, non mancano le
risate, alcune lacrime e le classiche
fotografie come in ogni normale fa-
miglia.
Ore 8.25: arriva il pulmino ed ini-
zia la grande avventura. Nelle due
Scuole Materne sono ad attenderci la
Direttrice didattica, le insegnanti, le
cuoche, il personale.
È una novità per Castenedolo:
nella scuola entrano bimbi “diversi”
che però tutto il paese sente “suoi”
e questo lo si avverte nell’acco-
glienza dell’equipe, nel sorriso dei il cuore gonfio. Sono anche un po’ A sera, prima di addormentarti
bimbi e dei genitori, nel desiderio di impacciato. Anche tu sei sensibil- vuoi che mi chini sul tuo lettino. Mi
ciascuno di vivere questa nuova mente emozionata, ma non lo dai a scruti con quegli occhi profondi e mi-
esperienza. vedere, come ogni buon africano. Sei steriosi e mi sussurri testualmente:
Anche per me (maestra in pensio- travolta dalla simpatia e dalle atten- “Ma allora tu fai il mio papà”. In fret-
ne non nuova ai primi giorni di scuo- zioni dei compagni e maestri. Tutti, ta ti restituisco un bacio e scappo per
la) l’emozione è grande. Da tempo vi- compresa la Direttrice, siamo lì con paura di tradire la mia commozione.
vo con questi bimbi e condivido le lo- te, in prima elementare, con l’ansia e Due lacrimoni mi scendono ugual-
ro giornate, oggi mi trovo dalla parte la gioia di una mamma che dà alla lu- mente ma grazie all’oscurità non ven-
dei “genitori” e credetemi è una gran- ce e alla vita, non più fisica ma socia- gono notati.
de gioia. le, la sua creatura. Grazie Barbara!
Annarosa Vallio Mi mostri la sera il tuo quaderno

CASTENEDOLO
con disegni che hai già colorato e con
Grazie e auguri, Barbara! scritto il tuo nome africano: Nikuze,

E’ PER LA VITA
L’attesa gioiosa, la preparazione che significa “ è Dio che ti fa cresce-
dello zainetto e finalmente il primo re”. Mai poteva essere scelto un no-
giorno di scuola. Ti accompagno. Ho me così significativo.
Domenica 25 settembre si è svolta da
Brescia a Castenedolo la marcia nazio-
nale della pace contro le mine antiuo-
mo. Il Gruppo Operazione Museke ha
aderito alla manifestazione anche con
una preghiera letta da Maria Goretti in
piazza della chiesa. La Presidente di
Museke Enrica Lombardi, partecipan-
do il giovedì precedente al Consiglio
Comunale aperto, a nome di tutto il
Gruppo era intervenuta ribadendo un
concetto del Sig. Sindaco e cioè che sa-
rebbe stato assurdo che i bimbi salvati
dal Rwanda e calorosamente accolti a
Castenedolo, una volta ritornati nella
loro patria, avrebbero potuto essere
uccisi da mine fabbricate proprio dal
paese che li ha ospitati.

MUSEKE - 7
TESTIMONIANZE
Sul cartellino del mio camice si legge- Quando tutto tace i camici bianchi Il primo istinto è quello di correre da
va Museke / Università, e tutti mi chie- cominciano a pulire, disinfettare, rior- uno all’altro e coprirli di baci, ma non
devano quale fosse il nome e quale il dinare quello che c’è in giro, cioè tut- posso lasciarmi prendere dai sentimen-
cognome. to: giocattoli, seggioloni, vestitini, gi- talismi, la disciplina mi impone di urla-
Mistero subito svelato, durante il pe- relli, pannolini. re un “cececa” adeguatamente impara-
riodo estivo tra i volontari si sono ag- In attesa del caffè facciamo a turno to fissandoli con aria minacciosa... e
giunte un gruppo di universitarie che a dei giri di ispezione, mi capita così di d’improvviso è silenzio.
rotazione hanno “cercato” (data la po- passare davanti alla stanza dei piccoli Richiudo la porta alle mie spalle e
ca esperienza!) di proporre alcuni mo- da cui provengono strani rumori, avvi- mi soffermo a pensare, la mente torna
menti di animazione. In orari prestabi- cino l’orecchio alla porta e capisco tut- indietro nel tempo, ad aprile, al loro ar-
liti con l’indispensabile aiuto del- rivo, dalla memoria riaffiorano
le ragazze rwandesi, svolgevamo quei volti tristi, spauriti, quegli
attività principalmente ludiche occhi bassi, quelle mani tese. Ri-
per sviluppare ed affinare capa- sento il loro pianto, o quel che è
cità motorie e manipolatorie dei peggio il loro silenzio, tutto quel
bambini, per far apprendere silenzio dietro facce di bambino.
qualche parola, per loro di italia- Piccoli rumori mi risvegliano
no, e per noi di rwandese. da questi pensieri, alle mie spal-
Lo sguardo di questi bambini le le voci mi indicano che nella
è però ipnotico ed il mio turno stanzetta qualcosa si muove: c’è
previsto di quindici giorni si è al- vita lì dentro. Vi rientro e sono
lungato fino a ritrovarmi tra le fi- subito inondata da voci allegre e
la dei volontari... con tanto di no- occhi ridenti, tanto il passato è
me e cognome segnati sul cartel- triste, quanto il presente è gioio-
lino! so: tanta gioia che scivola a ca-
Come senz’altro avrete potu- scata e rimabalza sui lettini, sulle
to leggere dalle testimonianze del pre- to: lì dentro stanno facendo una festa! coperte, sui pupazzi, scorre sulle ric-
cedente giornalino ciò che ogni volon- Distinguo le voci di Kaytesi e Carlo, ciole teste e m’impolvera l’anima. Tan-
tario dà ad ognuno di questi bambini il vocione di George, la risata di Carla e ta gioia non rallegra: inventa un mon-
non è che una minima parte di ciò che le urla di Ciprien; per un po’ ascolto di- do. Un mondo dove un’infanzia senza
riceve. vertita, poi rientrando nel ruolo di vo- tenerezza, un’infanzia confiscata, in-
Ogni volta che sei di turno la loro lontaria decido di intervenire. Spalanco trappolata dalla violenza possa trovare
spontaneità e semplicità ti ricarica di energicamente la porta pronta alla se- rifugio. Un mondo a cui ogni bambino
nuovi stimoli, ti arricchisce e ti per- vera sgridata e... la voce mi si spegne in avrebbe diritto.
mette di superare le contrarietà che gola, mi ritrovo davanti una fila di occhi Porterò sempre con me il loro pas-
inevitabilmente si vengono a creare la- neri che mi guardano al di sopra dei pi- sato dolore ed il ricordo delle loro voci
vorando fianco a fianco. giamini colorati mentre le manine re- gioiose che amo.
È bello vedere da quanto affetto so- stano aggrappate alle sponde dei lettini. Daniela Miraglia
no circondati i bambini, alle volte però
ti rendi conto di come noi adulti anche
se spinti dalle migliori intenzioni fati-
chiamo a capire quale è il loro bene. Al
Museke di Castenedolo non ci sono sol-
tanto 41 bambini, ma anche 6 “signori-
ne”: Goretti, Odette, Filomena, Ma-
rianna, Cathrine, Ancilla. Sono le ra-
gazze rwandesi che hanno accompa-
gnato i bambini fino a qui, con le quali
lavorando, scherzando, e cercando di
farmi spiegare come facciano a farsi dar
retta dai bambini, si è creata un’amici-
zia senza dubbio significativa.
Nicoletta Coccoli

Sabato ore 14.00. La regola vuole


che a quest’ora i bambini facciano il ri-
posino... e noi volontari ci proviamo.
Acciuffati ad uno ad uno, lavati, cam-
biati, coccolati e sgridati vengono ri-
posti nei loro lettini.

GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE


Via Brescia, 55 - 25014 CASTENEDOLO (BS) - ITALY - Tel. 030/2130053 - Fax 030/2130044
c/c bancario: 27499 - Banca S. Paolo di Brescia Sede

MUSEKE - 8

Potrebbero piacerti anche