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MUSEKE - 2
L’avventura degli inizi
Le pioniere: Rosa, Maria, Tilde e Maria
MUSEKE - 3
venivano a giorni alterni due volte al-
la settimana;le donne che imparavano
a crescere i bambini;il laboratorio (ate-
lier Museke) dove lavorava un bel
gruppo di ragazze operaie pagate che
facevano le divise per le varie scuole
delle missioni; il dispensario per pic-
cole prestazioni sanitarie.
Andavamo dai lebbrosi che erano ab-
bandonati da tutti;la domenica si par-
tiva per le succursali dove non pote-
va andare il missionario per l’anima-
zione della “messa bianca” e dove si
portava l’Eucaristia. Vivendo a con-
tatto con quella gente ogni giorno si
scoprivano innumerevoli e vere ne-
cessità, la povertà, la miseria, le ma-
lattie ma anche usi e costumi di un
popolo che faceva trasparire la gioia,
il rispetto, la riconoscenza. Nel dare
molto ho imparato e molto ho rice- Il centro di Museke - Dicembre 1972
vuto da tutti. Quella gente è ancora
tutta nel mio cuore,molte donne e al- Da alcune lettere di Maria Capoduro
cune delle nostre ragazze già sono
morte, i bimbi sono cresciuti ormai i racconto la mattina della Do- Messa, esclusa la Consacrazione.Una
sono adulti. Molti gravi avvenimenti
hanno segnato la storia del Burundi e
ancora oggi non sono finite le lotte
fratricide e la povertà continua ad es-
T menica delle Palme 1973.Ieri se-
ra, sabato, il “Patiri Mukuru”(il
Parroco) ha chiesto che tre di noi an-
dassero a Mumuri per la Festa delle
funzione alle 7,30, terminata alle
9,30, l’altra alle 10, terminata alle 12.
Abbiamo fatto due ore di Comunino-
ni.Vedessi che fede! Tante mamme per
sere la condizione della maggioranza Palme perché non aveva trovato nes- far stare quieti i loro piccoli con la
della popolazione, ma io continuo a sun sacerdote che potesse venire. Do- massima semplicità allattano il pic-
credere che valga la pena di impe- vevamo andare in Parrocchia, il mat- colo mentre si presentano per riceve-
gnarsi e di donarsi per gli altri. Gesù tino dopo, a prendere nel tabernacolo re la Comunione.
ci ha insegnato che a noi tocca semi- il grande ciborio con il Santissimo, pre- Questi bambini seminudi, con le loro
nare, altri raccoglieranno i frutti, parato per portare a Murmuri. manine giunte, ti guardano con certi
quindi io ringrazio il Signore dell’e- Così abbiamo fatto.Sono andata con occhioni! Siamo ripartite, felici di
sperienza fatta nella mia giovinezza. Rosa; ho preso dal Tabernacolo della aver portato il Signore a tanti fratelli,
Esperienza che ha dato un’impronta chiesa parrocchiale di Gitega il gran- che ormai ci conoscono e ci aspetta-
diversa alla mia vita, che mi ha arric- de Ciborio. Mentre Rosa guidava, io no.Ogni volta, nel salutare, ci dicono:
chito umanamente e spiritualmente e avevo il ciborio in grembo. “Venite presto”. Domani attendiamo
che auguro a molti giovani perché Siamo arrivate a Mumuri alle 7. Pre- a Museke i 18 catechisti di Mumuri e
Museke che si sta un altra volta ri- parato l’altare, indossati i nostri abi- i 10 di Giheta (l’altra nostra succur-
prendendo possa continuare nel suo ti bianchi, preparato il Santissimo nei sale) per fare loro un regalino in oc-
impegno di sostegno e solidarietà. nostri cestini e’ iniziata la funzione. casione dalla Santa Pasqua.
Vi sono 18 catechisti e, a turno, gui-
Rosa Scaroni dano la funzione.Tutto come per la S. Carissimi,
so che desiderate notizie dai nostri
lebbrosi. Noi ci occupiamo di un pic-
colo lebbrosario, che ospita 25 leb-
brosi (uomini e donne).Sono due dor-
mitori e una piccola infermeria.Il vit-
to (fagioli, banane, patate, cotti insie-
me) è preparato con il fuoco all’aper-
to.I lebbrosi che possono usare le ma-
ni, (quasi nessuno ha ancora le dita)
lavorano un pezzo di terra.
Oltre ai lebbrosi fissi, ne vengono al-
tri 40 per farsi medicare e assistere.
Passa un medico belga, della Società
di Padre Damiano, una volta al me-
se, e basta.Noi vorremmo per Pasqua
dare a ciascun lebbroso un paio di
sandali nuovi: poiché tutti non han-
no più le dita dei piedi, senza questi
sandali speciali, non possono regger-
si in piedi e si trascinano per terra, co-
me le bestioline ( i sandali costano
L.3.500 al paio).Vedete se potete fare
qualcosa per aiutarci.
Atelier Museke - Gennaio 1971 Io intanto Vi ringrazio molto.
MUSEKE - 4
N on dimenticherò mai quel po-
meriggio di primavera del
1968 quando Enrica mi te-
lefonò dicendomi: Torno ora dal Bu-
rundi e là ho pensato a te.Andresti giù
co. Io che non ero in possesso di nes-
sun requisito del genere,mandai ama-
ramente “in soffitta” la mia aspirazio-
ne, rassegnandomi al pensiero che
forse si trattava soltanto di un sogno,
prendere, affidata a...tre ragazze ine-
sperte. Ma c’è tanto entusiasmo, vo-
lontà e fiducia; con noi c’è il Signore
e sempre più lo vogliamo scoprire in
questi nuovi fratelli.A trent’anni di di-
a lavorare per un periodo, nell’opera evocato da semplice entusiasmo gio- stanza da quella avventura concludo
che stiamo preparando in risposta al- vanile Ora, evidentemente, c’era una che è stata per me un dono speciale
l’invito del vescovo Makarakiza? Su, “chiamata”. Lui, il Signore, la lanciava che mi ha aiutata a crescere umana-
pensaci seriamente........ci conto!” attraverso le sue misteriose media- mente e spiritualmente, aprendomi
Confesso che ebbi un tuffo al cuore! zioni, ma non c’era spazio per gli alla mondialità. L’incontro e la condi-
Un cumulo di pensieri, di interrogati- equivoci... Non fu facile né semplice visione con tanti missionari mi ha edi-
vi,di difficoltà,di paure mi assalirono rispondergli affermativamente.Le co- ficata e incoraggiata; il contatto con
improvvisamente. Perché questo in- se belle si devono pagare! Dopo il la gente povera, con le ragazze e le
vito proprio a me? Enrica la cono- corso di lingua francese a Bruxelles, donne desiderose di apprendere ciò
scevo da tempo ma senza occasioni il 16 luglio 1969, domenica, final- che nella vita serve a crescere so-
di contatto..... L’attrattiva dell’Africa mente, da Linate, parte la “comitiva”. prattutto in dignità, mi ha fatto capi-
l’avevo avuta in passato e abbastanza Si, infatti eravamo in nove. Le africa- re di più il senso dei valori veri della
forte, quando D. Monolo, direttore ne:.Maddalena,Veronica,Virginia,Ro- femminilità....Tutto è stato dono, an-
dell’ufficio missionario-diocesano, salia e Veronique;Tilde, Rosa , la sot- che l’amarezza del cuore quando
venne a presentare in occasione del- toscritta e il sig. Rizzetti. Emozionan- qualcuno ha contestato e ha voltato
l’assemblea dell’Az. Cattolica, il “pro- te e tragicomico quel viaggio! Com- le spalle.... È il momento in cui verifi-
getto Kiremba”come dono della chie- mosso e indimenticabile l’arrivo sul chi la tua scelta , chiedendoti, perché
sa bresciana al neo eletto Papa Paolo suolo africano. All’aeroporto Don e per Chi l’hai fatta.......E se, pur ri-
VI. Era l’apertura ufficiale della mis- Paolo attende con trepidazione... A conoscendoti una “frana”, concludi
sione “ad gentes” anche ai laici, come Gitega mons. Makaratiza offre a tutti che l’hai fatta per Lui,allora ti senti in-
frutto del Concilio. Agli aspiranti vo- cordialissima accoglienza.Il lavoro di teriormente ricaricata e disposta ad
lontari era richiesta specifica prepa- sistemazione presenta subito varie una nuova avventura. Grazie,Africa!!!
razione e specializzazioni, soprattut- difficoltà e contrattempi inerenti an-
to in campo sanitario e infermieristi- che all’esperienza nuova da intra- Maria Pitossi
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Renata e Milly a Mumuri - Giugno 1973 Luisa con un gruppo di donne - Gitega 1974
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La realizzazione
Linda Zini a Museke dal 1974 al 1978
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Andare in Burundi... È valsa la pena?
Milly Gussago a Museke dal 1975 al 1978
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L’opera agli omologhi
Maria Luisa Costa a Museke dal 1978 al 1982
n Burundi dicono che il Burundi è cominciava ad incontrare una proces- È in questo ambiente, in questa situa-
I il cuore dell’Africa e che Gitega è sione di gente che,scalza e vestita di po- zione che con Mafalda, Bianca,Vanna
il cuore del Burundi.Gitega,ex ca- vere cose riciclate e sporche, va per i Bruna ed Assunta ho vissuto il mio
pitale, è situata a 1750 mt. s. m. , con fatti suoi. Quel che colpisce di più so- servizio in Burundi durato 51 mesi.
all’orizzonte uno scenario collinare no le donne sempre cariche dei bimbi Ho incontrato persone stupende e
sempre verde; ha un clima costante sulla schiena e di merce sulla testa.E so- generose che mi hanno dato esempi
che oscilla tra i 22° e i 25°, per cui si no loro a portare il peso della famiglia. di disponibilità e di generosità molto
può dire che gode di una eterna pri- Tuttavia sono serene e desiderose di ap- forti. Ho visto situazioni che hanno
mavera. prendere.Anche se molto legate alle tra- dell’inverosimile e ho vissuto mo-
È qui che Museke teneva aperti i bat- dizioni. menti lieti,sereni,ma anche dolorosi.
tenti per aiutare donne e gioventù a Si rendono conto però che la scuola fa- Io non so quanto il mio correre ed il
crescere, a maturare, a vivere umana- cilita loro la vita e per questo,a Museke, darmi da fare possa avere lasciato
mente e quindi cristianamente. Ed è venivano volentieri, nei tempi fissati. traccia laggiù, spero solo di non ave-
qui che sono approdata l’11 agosto I bambini poi, che si incontrano in re inciso solo negativamente. Quel
1978, accolta da Linda: donna intelli- tutti gli angoli, anche se mancano di che mi sembra di poter dire è che
gente, dotata di molte qualità e sicu- tutto, con tutto trovano da giocare e quel poco che ho dato l’ho dato sen-
ra di sé. Io, un po’ sperduta, in un am- sono sempre gai e sorridenti.Altra co- za difficoltà, con tutto il cuore e con
biente tanto diverso dal mio, con leri sa che mi ha colpito: la vita dei mis- la massima retta intenzione. Certo
mi sono sentita rassicurata. sionari, la loro dedizione, la loro di- “col senno di poi” si vedono meglio
A Museke in quel periodo Linda era sponibilità. Persone intelligenti, col- le cose e quindi emergono carenze,
sola, quindi aveva insufficienze e an-
in mano tutto l’an- che sensi di colpa,
damento della Ca- che mi portano a
sa:e non era poco. ringraziare da un
In quei giorni verso e a chiedere
però, la Casa era perdono da un al-
molto tranquilla tro.
perché “atelier e Ho portato a casa
foyer” erano chiu- un ricordo che
si per le vacanze non si spegne col
annuali.Linda per- passare del tempo
ciò ha avuto mo- e che ancora oggi
do di introdurmi mi fa vivere forte-
nell’ambiante lo- mente la penosa
cale e di farmi en- situazione che sta
trare nei meccani- attraversando il
smi dell’attività Burundi.
della Casa con Quando sono arri-
tranquillità e con vata a casa ho tro-
molta pazienza di vato un mondo di-
fronte alle mie per- Maria Luisa e Mafalda sulla canoa a Murore - Natale 1980 verso da come l’a-
plessità, alle mie vevo lasciato.Anche
paure, alle mie richieste. te,preparate che hanno trascorso de- se sono stata assente solo 4 anni, tut-
Ho potuto constatare che l’attività cine e decine di anni tra questa gen- to mi sembrava superfluo, tutto mi
della Casa era molto ben organizzata, te, in questo ambiente dove non c’è sembrava eccessivo. Subito ho fatto
con il personale addetto preparato, nulla, dove persino la strada che si fatica a rimettermi in carreggiata, ma
anche se bisognoso di essere costan- percorre non si misura a chilometri poi, un po’ alla volta, mi ci sono quasi
temente affiancato. Tutto questo si ma ad ore. Il mio pensiero andava adeguata.Ed è ciò che qualche volta la-
confaceva al mio modo di vedere e di spesso ai missionari, ai pionieri, a mento con me stessa.
portare avanti le cose. quelli che hanno aperto le porte alla Malgrado tutto, ringrazio il Signore
Il fabbricato che ospitava il tutto era missione, che hanno proceduto tra del dono grande che mi ha fatto e spe-
ampio, accogliente, ben dotato per i difficoltà di ogni genere e che si sono ro mi perdoni se questo dono l’ho
servizi che doveva espletare, il tutto aperti i varchi a colpi di macete.Que- usato male, o comunque non come
era molto essenziale e ben curato. sti – dicevo – sono degli autentici avrei dovuto.
La mia prima e più grande perplessità eroi. Ringrazio di cuore anche Enrica che
è emersa dal constatare lo stato primi- Certamente oggi le cose sono molto mi ha dato la possibilità di vivere
tivo in cui vivevano le persone e mi di- cambiate: a partire dai viaggi che con un’esperienza così forte,e prego il Si-
cevo:” come può questa gente essere l’aereo ti fanno arrivare laggiù in 24 gnore perché conceda all’Africa,così
così arretrata, mentre noi siamo già al- ore,e per quanto riguarda le merci og- tutta in subbuglio, ed al Burundi in
l’era atomica?”Già nella strada che con- gi si possono trovare abbastanza facil- particolare la PACE.
giungeva l’aeroporto alla Capitale,si in- mente in Capitale, basta avere soldi. Maria Luisa
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Vanna Collu a Museke dall’ottobre 1979 al luglio 1982
I
l film dei ricordi è lungo, fatto di le realtà già esistenti a Mushasha. miera passava la salute.
immagini serene e gioiose ma a Sarebbe bello poter scrivere delle tan- Le marce in collina per portare aiuto
volte anche di scene di stanchezza te persone incontrate e curate, di in- a che non poteva venire in dispensa-
e di difficoltà. tuizioni diagnostiche, di viaggi fatti rio, la gioia di soste nelle capanne po-
Penso che entrambi i momenti con- per loro, di terapie che hanno guari- vere ma accoglienti, la birra di sorgo,
corrano a creare un vissuto particola- to,di sapone che ha lavato,di abiti che il granturco tostato, le arachidi bollite
re e che l’esperienza per essere tale hanno rivestito….. sarebbe un film ….Tanti piccoli gesti di amicizia, tan-
ha bisogno di tutti gli ingredienti che troppo lungo. ta fierezza e dignità anche nei poveri
compongono la vita. E la vita di ogni Non so quante persone sono passate sono nei miei ricordi,una ricchezza di
volontario che lascia la sua casa e va nel dispensario, quante medicazioni cui sono grata a chi mi ha permesso
là dove ha voluto andare è sempre ric- ho fatto, quante pastiglie ho dato, so di vivere questa esperienza che mi ha
ca di questa amalgama di gioie e di che sono tante le persone incontrate, fatto cogliere l’essenzialità della vita,
stanchezza. le amicizie nate,le mani strette per da- che sta più nell’essere che nel fare.
Sono stati anni belli,di lavoro intenso, re coraggio e che coraggio hanno da- Gratitudine anche per le soste corro-
di impegno professionale che mi ha to a me nei momenti difficili. L’impe- boranti nella piccola cappella di casa
dato tanto permettendomi un rap- gno,oltre alle cure,era di capire la cul- dove dalla Presenza Viva del Signore
porto privilegiato con gli studenti di tura, la lingua (come è difficile il Ki- trovavo gioia per le cose belle vissute
Mushasha prima, e poi con tutti quel- rundi!) i bisogni reali di ciascuno. e forza per le difficoltà da affrontare.
li che dalle colline venivano al nostro Capire e vivere l’impegno di essere li Per tutto questo amo ancora molto il
dispensario preferendolo a quello go- per loro,a volte“pazienti”scomodi;es- Burundi,la sua gente ora tribolata dal-
vernativo. sere li per gli studenti o per gli agri- la guerra etnica e per loro prego e au-
Il dispensario era nato dalla richiesta coltori ricchi (pochi!) o poveri (e guro pace nella giustizia,nel perdono
di Mons. Makarakiza e dalla risposta quanti poveri!),capire e gioire che at- reciproco che si fa fraternità e risorsa
generosa di Enrica e si aggiungeva al- traverso la mia professione di infer- per il futuro. Vanna
R
ispondendo all’invito di Enrica a no sempre inadeguati alle necessità. modo diverso.
scrivere qualcosa della mia espe- Quando penso al mio lavoro di quel Quante persone mi scrivono per par-
rienza di volontaria in Burundi tempo riconosco che il Signore faceva larmi delle loro necessità! Quando
mi ha portato a riflettere sui tre anni tra- miracoli ogni giorno. partii nel 1982, dopo mesi di prepara-
scorsi come infermiera nel dispensario Dopo quella esperienza l’amore per zione specifica, ero convinta di anda-
di Mushasha a Gitega dal 1982 al 1985. l’Africa e per gli africani mi ha porta- re a portare la mia opera per con tri-
Tre brevi anni che per la loro intensità to a tornare in Burundi altre volte, an- buire ad alleviare le sofferenze di mol-
hanno segnato profondamente la mia che se per brevi periodi.Tre anni sono te persone in difficoltà,oggi riconosco
vita per sempre. pochi ma sufficienti a far nascere ami- che è stato molto più coò che ho ri-
Il lavoro al dispensario era molto im- cizie vere con molti Burundesi. È ri- cevuto di quanto posso avere portato
pegnativo; non potevo contare sulla masto profondo in me il desiderio di io con il mio lavoro. Di questo sarò
collaborazione di personale qualificato condividere ancora con loro il mio sempre grata a tutti i Burundesi.
e tanto meno di un medico;i mezzi era- tempo e le mie possibilità se pur in Bruna
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Neris Coati a Museke dal 1983 al 1986
H
o davanti a me la fotografia de- lontana dalla città e più sprovveduta. nelle tre classi, penso che i frutti non
gli allievi del 3° anno della Quando Enrica,nel suo entusiasmo,mi siano mancati.Non vigeva ancora,gra-
scuola per “giovani”arrivati al- aveva proposto il servizio di respon- zie a Dio, la lotta fra le due etnie e gli
la conclusione del loro corso: sono sabilità di questa scuola, mi ero senti- scolari vivevano tutti insieme.
vestiti a festa come si conviene. Sa- ta incapace, ma l’amabilità di Mons. La vita in casa con le altre volontarie ed
ranno poi gli aiuti inviati ai piccoli Ruhuna e la sua volontà di bene per il servizio di ospitalità nella “maisonnet-
centri consultori delle varie colline. questo progetto,mi aveva dato la spin- te”sono per me un ricordo molto caro.
Era la scuola voluto da Mons. Ruhu- ta necessaria per accettare. Putroppo le disposizioni del presi-
na, ospitata al Centro Museke. Fu un’esperienza interessante; le sei dente Bagaza troncarono in malo mo-
La sua lungimiranza vedeva la neces- insegnanti lavoravano con buona vo- do il nostro lavoro.
sità di provvedere alla sua gente più lontà, gli alunni furono un bel gruppo Neris
È
stata breve la mia permanenza a del bene delle persone. Ma nel mio cenza e sentito poi, con mia grande
“Museke”, solo sei mesi e quin- caso, per grazia di Dio, alle mie spalle sorpresa, al telefono per salutarmi,
di relativamente poco il tempo … c’era Bruna Borgogni. Responsa- mentre era di passaggio a Milano,non
per conoscere Mons.Ruhuna,ma suf- bile del dispensario, la quale dava la so se in aeroporto. Io non ha avuto
ficiente per capire quanto apprezza- massima garanzia. tanti contatti, ma in quei sei mesi io
va l’opera di Museke. Ricordo la mia commozione durante l’ho sentito il “mio Vescovo”.
Una sera, in una delle sue visite, mi certe solenni Celebrazioni Eucaristiche La notizia poi della sua uccisione, sa-
aveva rivolto, durante la conversazio- da lui presiedute, in particolare quelle pendo da notizie, cosa lui era in quei
ne, alcune domande circa la mia pre- della S.Pasqua e quella del Corpus Do- momenti terribili per la sua gente, mi
parazione, dato che prestavo servizio mini e dell’Assunta, per la grande di- ha dato un così grande dolore, sfoga-
in dispensario,poiché non avevo il di- gnità anche della sua persona, che da- to nelle lacrime e nella preghiera e
ploma di infermiera professionale, va ancor più solennità a quei sacri mo- nell’immancabile “perché?”. Ma il Si-
ma quello di infermiera volontaria menti. Ma in particolare ricordo la mia gnore ha i suoi disegni ! (“Se il chic-
della Croce Rossa (Crocerossina). commozione durante la S.Messa cele- co muore … porta molto frutto…”).
Per questo lo avevo ammirato,perché brata sempre da Mons. Ruhuna, nella Questa è la speranza che tanto sacri-
avevo capito quanto ci tenesse che cappella di Museke, poco prima del ficio e sofferenza portino presto a ri-
ogni servizio fosse quanto più possi- mio rientro in Italia. soluzioni positive per tutto il popolo
bile qualificato perché in funzione Si, ho rivisto ancora una volta a Vi- del Burundi. Anna
Clara Zoppola
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Contraddizioni e segni di speranza
Nara Giannessi a Museke dal 1985 al 1986
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senza imputazioni né giudizi;torture e bambini in prima fila seduti sui gradini in tutto.
morti sospette. dell’altare. Dopo il Vangelo sono stati Risponde, con le lacrime agli occhi, a
La chiesa è viva e presente in una so- somministrati 60 battesimi: bambini, tutti “i bianchi”che lo salutano perché,
cietà africana come questa e incorag- giovani, adulti.Al momento dell’unzio- non avendo avuto il rinnovo del visto
gia ogni forma e ogni iniziativa a favo- ne,erano le 6 del mattino,il sole ha co- di soggiorno, come me, sono costretti
re della gente. minciato a penetrare nella cattedrale a rientrare in Italia. Però traspare una
Il servizio alla salute,l’alfabetizzazione, attraverso i vetri colorati delle finestre. serenità piena di energia e una volontà
l’educazione alimentare,l’istruzione in Dopo che il Vescovo Mons.Ruhuna ha di testimonianza, di fedeltà fino alla
genere, assumono un carattere “pasto- battezzato l’ultima persona la gente ha persecuzione ed al carcere; così i pre-
rale” perché l’inizio della salvezza del inondato la Chiesa di applausi e,senza ti tutti Barundi, riescono a trasmettere
continente in generale e del Burundi il suono delle campane, loro e noi, ab- alla loro gente, nelle omelie ed in ogni
in particolare si trova su queste strade biamo capito ancora di più che cosa av- occasione, il coraggio della perseve-
della promozione umana. venne quella mattina all’alba. ranza, l’amore al Signore, alla giustizia,
Ma il Ministro degli Esteri il 1/10/85 Erano le 8.30 quando siamo usciti di alla carità, alla libertà: parole tutte pe-
sopprime tutte le scuole di alfabetiz- Chiesa con il sole ormai alto. ricolose a pronunciarsi. Salutandoci il
zazione degliYagamukama che la Chie- La Chiesa in Burundi è giovane ed è ric- Vescovo ha chiesto aiuto per le sue par-
sa aveva posto su ogni collina, per ve- ca di speranza e irrobustita dalla per- rocchie,e noi,rientrati non potremo di-
nire incontro al più del 50% dei ragaz- secuzione.Il Vescovo di Gitega,sempre menticare tanta gente che insieme al
zi che non trovano posto nelle scuole fiducioso e disposto a mediare,in que- altre sofferenze vive la paura e l’ab-
statali, offrendo loro un programma sto momento avverte chiaramente la bandono,facendo nascere un pezzetto
minimo di alfabetizzazione, matemati- contrarietà del governo e la guerra di Burundi intorno a noi in attesa di
ca, cultura generale, catechesi; così aperta contro la Chiesa, ostacolandola tempi migliori. Nara
300.000 ragazzi sono rigettati nell’i-
gnoranza condannando un’intera ge-
nerazione.Vengono proibiti i gruppi di
Azione cattolica e tutte le forme di ag-
gregazione. Dà fastidio la capacità di
aggregazione libera e spontanea della
gente che si siunisce in 2.000/3.000
persone ad ogni messa domenicale;
puntuali , senza orologio, senza il suo-
no delle campane, messe a tacere, ma
solo con la guida del sole e del suo gio-
co d’ombre.
Ma in mezzo a tante contraddizioni esi-
stono anche segni di SPERANZA:
La permanenza per circa 50 anni degli
italiani in Burundi,haa educato in gran
parte la gente ad uno stile di vita che,
rispettando le loro tradizioni, ha tra-
smesso il senso del servizio e dell’at-
tenzione ai più poveri e indifesi.
Così nel tempo libero dal nostro lavo-
ro, nel dispensario o nella scuola, ab-
biamo accompagnato, ogni venerdì al-
cune giovani infermiere Barundi, or- Neris, ultima a destra, davanti al Foyer con amiche - Pasqua 1985
mai diventate amiche,a visitare le “leb-
brose”:un insieme di 10 donne che vi-
vono isolate da tutti. Con i loro postu-
mi di lebbra, vengono assistite e medi-
cate…Era un pomeriggio di fraternità.;
mentre le malate tenevani sulle piaghe
le garze di disinfettante o i monconi
delle gambe nell’antibiotico, una di lo-
ro leggeva le letture della domenica
preparandosi così alla liturgia festiva.
Le malate più fortunate andranno alla
Messa in Chiesa. Clima di gioia, in ser-
vizio alle proprie sorelle Barundi. Noi
ci affianchiamo in questo lavoro stu-
pendo che ci faceva vivere per un po-
meriggio un angolo di Paradiso, anche
se lo stomaco si chiudeva alla vista di
certe piaghe profonde.
NOTTE DI PASQUA 1986 (il Venerdì
Santo parte Clara con Gaudence)
Siamo entrati in chiesa alle 4 del mat-
tino; c’era la luna piena in un cielo an-
cora buio.
4.000 persone presenti in Chiesa, i Milly e Luisa con le donne dell’ex atelier e rispettive famiglie - Gennaio 1999
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LETTERA DI ASSUNTA 27/5/85
Cara Nara, come stai? Immagino qui. ne abituato a lavorare e a disimpe-
che sei agli ultimi preparativi per Se volete collaborare con la scuola, gnarsi da solo, forse anche troppo,
venire a Museke; spero di incon- mandate cose utili:quaderni, lapis, in quel senso, ma maturano più in
trarti in Italia prima della fretta sotto tanti aspetti.
tua partenza per il Burun- Erano stati chiesti dei
di, per darti le consegne e francobolli, ma, come
farti conoscere il program- avete appreso dalle lette-
ma della scuola dove ti in- re di risposta, i genitori
serirai.Ti auguro fin da ora fanno gli agricoltori, so-
buon lavoro;i ragazzi sono no poveri e non possono
buoni e desiderosi di im- comprarli per mandarli
parare cose nuove. a voi. Si scusano:” Nous
Ho qui davanti a me due vous demandons par-
lettere inviate dai tuoi don”.
alunni della seconda me- Bruna lascia il suo di-
dia: David Edoardo, Fede- spensario dopo tre anni:
rico, Barbara, Daniela, ha molta nostalgia e mol-
Claudia e Andrea; alla let- ta amarezza. Se il lavoro
tera della terza ho creduto con i malati non fosse co-
Assunta e Bruna con Enrica - Natale 1984
bene di non far rispondere sì massacrante pensereb-
perché si sono sentiti loro be di tornare.Ma aiuterà
stessi, molto lontani dalla realtà biro, squadre.Una cosa utile sareb- dall’Italia.
che veniva loro descritta.I nostri ra- be uno scambio di fotografie. La Chiesa del Burundi si riunisce
gazzi (quelli italiani) sono un po’ Quanto sono fuori dal mondo i no- in preghiera tutte le domeniche dal-
troppo fuori dalla realtà di quag- stri ragazzi italiani!!!. Vivono nel- le 18 alle 19.Tutti i cattolici, davanti
giù. l’abbondanza senza problemi, sen- all’Eucarestia, Pregano per il loro
Ti do un consiglio, che anch’io ho za difficoltà che li turbi (in genera- Paese.
avuto da altri missionari, che han- le) ed è per questo che stentano a Chiediamo anche a voi di pregare
no vissuto qui tanti anni e che io maturare e a diventare adulti. per noi.
stessa ho sperimentato in seguito:è Certo, non possiamo fargliene una I quattro pacchi di medicinali sono
difficile avere corrispondenza con colpa, siamo noi adulti e la società arrivati regolarmente.I Burundesi
questi ragazzi per il modo e per in cui vivono che li fa crescere co- vi ringraziano.
l’ambiente in cui vivono.Te ne ren- sì. Ti aspettiamo
derai conto tu stessa quando sarai Qui il bambino, ancora piccolo, vie- Assunta
MUSEKE - 14
Ultime dal Burundi
Gitega 1/12/1999 rienza molto positiva con le Suore Be-
C
on un’equipe straordinaria- ne Maryia. Sicuramente loro sono la
C
a arissima Enrica,
mente composta da Gino Bo- speranza ed il sostegno del loro pae- approfitto dell’occasio-
sio e Angiolini Cimaschi elet- se, garantiscono la continuità, per ne delle feste natalizie e
tricisti,Loda Andrea e Costa Eugenio questo vanno aiutate e sostenute, so- del Giubileo del duemila per por-
piastrellisti,Gritti Alfredo e Giuliano prattutto gli sforzi vanno direttamen- vi i miei sinceri auguri.
Maffioletti idraulici, Mariapia Alghi- te ed a buon fine. Vorrei anche dire un grosso gra-
si cuoca a guardarobiera, stiamo ul- Domenica scorsa sono andata a zie a te, a don Roberto e a tutti i
timando la maternità accanto al cen- messa al Seminario: è stata una ce- carissimi membri della coopera-
tro nutrizionale ed al dispensario lebrazione importante.Trenta giova- zione MUSEKE per tutto quello
che sarà a favore di tante mamme, ni sono stati ammessi al I° anno di che siete e fate per noi.
soprattutto povere e con grosse dif- teologia; erano presenti tanti giova- Non so come esprimermi, ma
ficoltà, diversamente non potrebbe- ni sacerdoti burundesi e due anzia- quello che stanno facendo qui a
ro accedere ad altri centri di salute. ni sacerdoti italiani; quanto ho ri- Museke–Gitega, supera ogni
Purtroppo la donna ed i bambini pa- flettuto! Queste vocazioni sono so- apettativa. L’atteggiamento dei
gano sempre di persona. La gente lo il frutto del loro servizio e del do- tecnici che sono qui è meravi-
guarda meravigliata a cosa sta avve- no totale della loro vita, spesa pro- glioso: lavorano con sorriso e
nendo e si dicono: è un miracolo; e prio per il Vangelo. Ogni momento canti, con amore, entusiasmo e
con tanta riconoscenza, ringraziano. si è chiamati a piccoli e grandi gesti. perseveranza; cercano di dare il
Per caricarci a continuare e credere Allego una letterina di una signora meglio possibile. Essi sono per
nonostante la situazione precaria at- handicappata che dimostra la sua ri- noi una vera testimonianza. Pre-
tuale, basta guardare i loro volti e la conoscenza per l’aiuto ricevuto; dicano, non solo con le parole,
loro condizione. E allora avanti co- ogni momento infatti si è chiamati a ma anche con le opere. Lavora-
raggio!!!. Per Natale sarà in funzione. piccoli interventi di aiuto. E’ vero no, insegnano, amano… che di-
Mi ricorda tanto il Natale 1969;anche che donando si riceve, ma soprat- re! Essi sono il Vangelo vivo.
allora è stato necessario tanto corag- tutto si impara a ringraziare. La costruzione della maternità e
gio. Mi convinco sempre di più che è Grazie a tutti! Buon Natale e Felice della nostra casa di accoglienza
è solo uno tra i vostri gesti di so-
urgente far crescere le persone e dar 2000.
lidarietà e di fratellanza e noi sia-
loro fiducia, vivendo questa espe- Cesarina
mo soddisfatti e felici di essere
sostenuti.
Qui in Burundi, ci sono tantissi-
me sfumature di problemi eco-
nomici nel campo scuole, orfa-
notrofi,bambini della strada,pro-
fughi,rimpatriati,ospedali e cen-
tri sanitari e nutrizionali.
Vedere una maternità costruita
così bene a Museke-Gitega è rea-
lizzare un grande sogno.Le mam-
me la guardano con sorriso e si
sentono sollevate.
A nome della mia Diocesi, dei
miei fratelli burundesi e in parti-
colare delle mie consorelle Bene
Maria,dico ancora GRAZIE a voi
tutti.
E con grande simpatia, ringrazio
le famiglie dei tecnici qui pre-
Cesarina con tre suore Bene Maria senti a Museke – Giuliano,Alfre-
do, Angelo e Mariangela, Gino,
Eugenio,Andrea e Cesarina – per-
j enefattori in Gesù Cristo, Comunque, ho ballato per Gesù da- ché hanno incoraggiato e dato la
MUSEKE - 15
Ma io cosa posso fare?
Q uando capita di parlare con amici
delle attività di Museke o del vo-
lontariato in generale, non pochi si
mostrano interessati e desiderosi di parte-
- ebbe il coraggio di restare si sentì più vol-
te ringraziare sempli-cemente per la sua
presenza, forse impotente, ma vissuta co-
me impegno di condivisione e testimo-
tica internazionale, di equilibri di inte-res-
si che non possiamo nemmeno sfiorare,
troppo lontani e complicati.E’vero.Ma nul-
la cambia se nessuno incomincia a ren-
cipare attivamente. Pur-troppo però la di- nianza e per questo preziosa per coloro dersi conto che il cambiamento è neces-
sponibilità di tempo è scarsa. E poi i pro- che si sentivano abbandonati da tutti. Il sario.Forse posso cominciare,nel mio pic-
blemi sono grandi e complessi (i poveri e semplice stare vicino, stare accanto a chi colo, ad approfondire la conoscenza di
gli oppressi ci sono sempre stati e sempre ha paura e soffre (non solo in Africa !) può questi problemi, posso iniziare a pormi al-
ci saranno ...); ogni iniziativa perso-nale es-sere una risposta quando ci domandia- cune domande (è giusto, in Italia, conti-
sembra, in partenza, inutile e sterile come mo: ma io che posso fare ? nuare a lamentarci di tutto ? cosa assicura
una goccia d’acqua nell’oceano.Dubbi che Gabriele ha invece proposto alcuni inte- il benessere di un Paese “ricco”come il no-
a volte non abbandonano neppure chi pas- ressanti spunti su un tema che ogni tanto stro? che relazioni ci so-no tra il benessere
sa dalle parole ai fatti. fa la sua comparsa in coda a qualche noti- di un quinto della popolazione mondiale e
Sono pensieri comuni,condivisi da chi de- ziario o nelle pagine di alcuni quotidiani la povertà del resto? che si-gnificato hanno
cine di volte è stato in Africa o in Sud Ame- non allineati: l’indebitamento dei paesi in le proteste di chi nei giorni scorsi ha con-
rica (ma anche appena fuori dalle nostre via di sviluppo nei confronti dei cd. paesi testato lo svolgimento del con-gresso del-
case la realtà può non essere molto diver- ricchi, che costituisce un ostacolo insor- l’Organizzazione del commercio mondia-
sa) e da chi non ha mai avuto la voglia o montabile per un reale progresso di pace le WTO ? quali possono essere le cause rea-
l’occasione di darsi da fare per gli altri sen- e di giustizia.“Milioni di miliardi di dollari li delle guerre più o meno lontane ? chi
za cal-colare un tornaconto. Pensando an- che tengono in soggezione,o sotto il tallo- controlla l’informazione e chi contri-bui-
che a questo,in Consiglio,ci siamo propo- ne dei ricchi i pa-esi più poveri del mon- sce a formare le mie opinioni ?).
sti di invita-re in Assemblea qualcuno che do”. Abbiamo cercato di approfondire le Sotterrare i talenti nel proprio orticello
ci aiutasse a riflettere e ad approfondire il origini storiche del pro-blema e le diverse ben coltivato (qui,in Africa o ovunque sia)
senso e la misu-ra della nostra attività; per- proposte per una sua soluzione, difficile vuol anche dire anche rinunciare in par-
ché se è certo che chi perde troppo tem- ma urgente e necessaria per tutti, non so- tenza allo sforzo di porsi con serietà do-
po in chiacchiere non darà mai frutti,è non lo per i Paesi sottosviluppati. mande per le quali non esistono facili ri-
meno vero che chi si tira su le maniche per Ma io che posso fare ? Qui si tratta di poli- sposte. Andrea Trebeschi
aiutare il prossimo ha comunque il dovere
di interrogarsi sulle reali necessità che de-
(continua da pag. 1)
sidera soddisfare e sui frutti delle proprie
lità, frutti che vengono da Betlem-
opere.Altrimenti si finisce coll’assomiglia- due sale di maternità che verranno
re a quel personaggio fa-moso che,nei ter-
me, che sgonfiano la nostra prepo-
inaugurate a Natale,“segno di vita”, tenza e superficialità consumistica.
ribili primi giorni della guerra in Rwanda, e porteranno il nome del Vescovo
pur di tornarsene in Italia col suo perso- Trent’anni sono volati; se ci penso
Gioacchino Ruhuna, che ha offerto quasi non credo sia passato cosi tan-
nale carico di profughi salvati dal massa- a Dio la sua vita predicando la pace
cro,fece caricare sull’aereo anche una vec- to tempo; forse perché sincera-
e la difesa dei diritti della sua e “no- mente il nostro impegno e quello
china raccolta, in una zona relativamente stra” gente.
tranquilla,mentre dormiva.La poveretta si del gruppo Museke e’ sempre stato
Il suo successore Mons.Simon,ci ha continuo. Comunque è doveroso
svegliò solo nel letto di un ospedale roma- accolti a braccia aperte e se avremo
no e, perfettamente sana, inutilmente sup- continuare , nonostante tutto, a spe-
plicò per mesi medici e infermieri (il fa-
ancora mezzi potremo fare molte rare, ad “investire” verso coloro che
moso personaggio,riuscì a vederlo - con le
altre cose per essere più vicini a chi hanno più bisogno di noi,sicuri che
sue meda-glie - solo in televisione) implo- soffre. basta poco per migliorare la vita dei
rando di farla ritornare subito nel suo pae- Sarò lì a Gitega a vivere il Natale nostri fratelli,aiutandoli a ritrovare la
se, che non a-vrebbe mai voluto abbando- 1999 e a incominciare il Giubileo dignità e la forza per continuare a
nare. del 2000 con i fratelli africani. Sarà sperare.
All’assemblea del 13 novembre scorso ab- un tuffo nell’umiltà e nell’essenzia- Enrica Lombardi
biamo quindi avuto l’occasione di a-scol-
tare suor Erminia Apostoli e il prof. Ga-
briele Smussi.Non c’è qui lo spazio per ri-
portare integralmente i loro interventi,ma
alcune riflessioni è bene ricordarle.
Poiché siamo tornati a lavorare in Burun-
di,Suor Erminia ci ha parlato della storia di
questo Paese, soffermandosi anche sui tri-
sti giorni del ’93, quando la guerra scon-
volse il Burundi e non per la prima volta,
anticipando di un anno i tragici eventi ri-
petutisi nel vicino Rwanda. Quasi tutti gli
Europei e i bianchi se ne andarono,perché
era pericoloso e sembrava non ci fosse nul-
la da fare di fronte alla violenza. Ma fu in
quei momenti che chi - come suor Erminia
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