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scafandro e la farfalla\par via col vento\par inland empire\par decalogo\par ultimo inquisitore\par mare dentro\par l'ultimo spettacolo\par isola

(kim ki duk)\par la parola ai giurati\par anonimo veneziano\par una giornata particolare\par zatoichi\par quell'ultimo ponte uomini di gloria figli e amanti sabato sera domenica mattina un mutamento universale, un mobilismo universale velatamente implica stessa idea l'emergenza di sostanze. per affermare che tutto muta, c' bisogno di cose che dapprima siano niera e poi non siano pi. il mutamento affermabile soltanto in tal modo. le cose che sono sarebbero dunque caratterizzate da instabilit e da mitata. ma la concezione degli eraclitei va ben oltre: non dicono semplicemente che nello stesso fiume non ci e due volte, intendendo cos che almeno per quelle due volte il fiume SIA, ma che non ci si pu bagnare nemmeno una volta,neanche . questo serba l'idea di una realt desostanzializzata con la sua in qualche ma una validit li si pu bagnar per una volta

dunque non solo non si pu affermare qualcosa che abbia valore durativo, ma non si pu affermare alcunch si convinsero che non si potesse dire nulla di vero su ci che muta e che quindi l a verit delle cose stesse nel silenzio (non ), non fosse esprimibile ora se in questa cornice ontologica non si pu dire nulla di vero, poich non sono p reviste cose che sono, ci si chiede: tuttavia possibile affermare su questi presupposti la stessa cornice ontologica di un flusso universale? o la sua stessa affermazione tende a ricacciare inevitabilmente nella discussione l'idea di sostanza? Loro potrebbero ribattere dicendo che bisognerebbe utilizzare la stessa definizi one di una realt coinvolta nel flusso come una semplice indicazione, una descrizi one spuria e puramente struentale, una descrizione che, per forza di cose, utilizza un linguaggio che per sua natura inappropriato a descrivere la nuova realt che in tenderebbero presentare e che, potrebbe esser trattata, richiamando una immagine molto efficace, come quella sc ala che, dopo essere stata utilizzata a salirci sopra, deve essere gettata via. Parmenide credo criticherebbe questa concezione per queti motivi: dire che le co se mutano fa rientrare dalla porta ci che stato scacciato dalla finestr, ovvero l 'idea di una qualche sostanza, in quanto mutamento vi quando c' qualche oggetto logico che prima e poi non pi. Ma gli eraclitei potrebbero controbattere facnedo leva proprio su questa idea meramente strumentale di una simile descrizione, che mirerebbe soltanto ad indicare, non a riflettere. Ora, se pensare pur sempre pensiero di qualcosa, laddove nessuna cosa non vi sar ebbe pensiero. Una vera realt del flusso sarebbe impenetrabile da parte del pensi ero, sarebbe impensabile

se si pensa ad un mutamento universale si pensa necessariamente a qualcosa (sost anza) per cui la premessa di una realt desostanzializzata insostenibile laddove fosse possibile ritenere una realt del flusso in realt non si penserebbe, poich pensare sempre essere (avere a che fare con la sostanza) pensare una realt del flusso ricaccerebbe dentro sempre la sostanza. pensare il f lusso vuol dire paradossalmente non pensare se si pensa il flusso in realt non si pensa il flusso qualora si tendesse a perseguire con il massimo rigore questa concezione estrema , questa costituirebbe un oggetto impossibile per il pensiero, cadrebbe in un punto cieco del pensabile. laddove tutto cambiasse il pensiero sa rebbe destituito di qualunque appiglio, cos da essere reso incapace di ritenere alcunch e quivarrebbe a non pensare, poich pensiero pensiero di qualcosa, pensare per poter affermare qualcosa c' bisogno che qualcosa sia, laddove nulla non possi bile affermare essere. non essendo dunque pensabile essa diventa non postulabile. parmenide starebbe rivendicando la natura sostanziale del pensiero e tendesse a precisare come essa sia inalienabile. l'immaginare una realt desostanzializzata costituirebbe un oggetto impossibile per il pensiero, una sor ta di allucinazione. l'affermazione di una realt in cui tutto cambia ricaccia den tro inevitabilmente una qualche sostanza poich ,per affermare lo stesso mutamento, c' bisogno di qualcosa che sia e poi non sia pi. ma anche laddove si intendesse puntare caparbiamente a perseguire con rigore una co ncezione se l'affermo inevitabilmente ricaccio dentro una qualche sostanza (negherei l'es istenza di una sostanza per affermarne/adombrarne un'altra, contravvenendo all'a ssunto secondo cui nulla ), se davvero essa dovesse sussistere sarebbe un contenuto estr aneo al pensiero impensabile e inesprimibile, fuggirebbe al pensiero, cadrebbe i n un punto cieco del pensabile la leggitimit dell'affermare che tutto muta poggia sull'ammissione di una qualche sostanza, altrimenti verrebbe meno la possibilit di pensare o dire il mutamento. se invece con l'affermare che tutto muta si vuole intendere una realt desostanzia lizzata, ecco che questa sarebbe impensabile tale realt sarebbe impenetrabile al discorso e al pensiero essendo impensabile no n si potrebbe affermare

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