k ronstadt 36
© Massimo Ghimmy
Palazzinari di ieri e di oggi
Cito pari pari dal dizionario
Zingarelli della lingua ita-
liana:
Palazzinaro [da palazzina;
1978] s. m. (f. -a) ° (spreg.)
Costruttore edile che si è ar-
ricchito con la speculazione
edilizia.
Il fenomeno della specula-
zione edilizia esiste, a livel-
lo storico, praticamente da
quando esistono le prime
città. Alcuni storici lo atte-
stano addirittura nella Ro-
ma imperiale, mentre altre
correnti di pensiero lo lega-
no a fenomeni come la rivo-
luzione industriale e la gran-
de corsa all’urbanizzazione
degli ultimi secoli.
Il concetto di speculazione
applicato al campo dell’edi-
lizia è molto semplice, o al-
meno lo è stato fino ad ora.
Un imprenditore, un immo-
biliarista o più precisamen-
te un palazzinaro, è proprie-
tario di un’area edificabile.
Solitamente quest’area edi-
ficabile è un terreno “vergi-
ne”, a destinazione agricola.
Il terreno viene comprato ad
un prezzo di mercato in ba-
se alla destinazione d’uso.
Col passare del tempo – e
la storia ha dimostrato co-
me non servano decenni
per far cambiare questa de-
stinazione d’uso – il terreno
acquisisce l’idoneità all’ur-
banizzazione e quindi cre-
sce enormemente di valore.
fare
inchiesta
a Pavia
A questo punto il palazzina-
ro può vendere il terreno al
nuovo prezzo oppure comin-
ciare a costruire. Nel secon-
do caso, a fronte di un inve-
stimento per l’edificazione
di appartamenti, spazi per il
commerciale o per il terzia-
rio, industrie o chissà cos’al-
tro, il nostro imprenditore si
trova con un grande capita-
le immobiliare da immette-
re sul mercato. Con i soldi
guadagnati potrà riprodurre
questo ciclo più o meno al-
l’infinito.
Questo è accaduto in parti-
colare a cavallo fra gli anni
50 e 60 del secolo passato.
Ma oggi? Oggi, i vari piani
regolatori adottati dalle di-
verse città dovrebbero in-
tervenire a livello preventi-
vo per evitare manovre del
genere. Cambiare la desti-
nazione d’uso di un area po-
sta sotto vincolo agricolo do-
vrebbe essere più difficile e,
di fatto, questa difficoltà ha
comportato una svolta nelle
operazione speculative. Ora
il nostro imprenditore, im-
mobiliarista o meglio palaz-
zinaro – che potremmo chia-
mare, per differenziarlo da
quello precedente, “Signor
Z.” - diventa proprietario di
un’area che potremmo defi-
nire inutilizzata, “dismessa”.
Diciamo, per semplificare il
discorso, che il “Signor Z.”
ha pagato 100 euro un’area
di 100 mq. A questo punto il
“Signor Z.” vende al “Signor
C.” 50 mq. di quest’area per
100 euro... facendo intuire a
tutti – e soprattutto alle Ban-
che – che il valore dell’area
da lui comprata, e in parte
rivenduta, è passato da 1 eu-
ro al mq. a 2 euro al mq. Le
banche concedono prestiti
sulla base di questo “nuovo”
valore ed il gioco per il “Si-
gnor Z.” è fatto, si ritroverà
in mano un surplus di capi-
tale che gli permetterà gros-
se libertà d’azione.
La storia dei grandi impren-
ditori nel settore dell’edilizia
in Italia è ricca di grandi no-
mi, nomi che sono stati per
molto tempo alla ribalta nel-
le cronache dei telegiornali
e sulle pagine dei quotidia-
ni, nazionali e non. Un invi-
to è rivolto a tutti per appro-
fondire le carriere nel ramo
edile di Silvio Berlusconi,
Stefano Ricucci, Francesco
Gaetano Caltagirone, Dani-
lo Coppola e di Luigi Zuni-
no. Come dire che il matto-
ne non è mai fuori moda e
non ha nemmeno una ban-
diera politica di appartenen-
za.
M.S.
Per rendersi conto di come in
verità la nuova metodologia
speculativa adottata, nel nostro
ipotetico caso, dal “Signor Z.”,
conduca soltanto verso grossi
guai, può essere utile leggere
due articoli comparsi su “Il So-
le 24 Ore”: “La cura per Risana-
mento: al via la vendita di as-
set” del 10/10/07 e “Il cantiere
Milano nel segno delle banche”
del 21/10/07.
periodico mensile
Numero 36
Venerdì 26
Ottobre 2007
Che fare?
Alcuni fenomeni endemici di qua-
lunque società umana sono: corru-
zione sistematica, gruppi di potere
che manipolano dall’alto le decisio-
ni dell’autorità legittima, clientelari-
smo, malavita organizzata. E’ impos-
sibile pensare ad una società senza
questi fenomeni, dalla civiltà di Ro-
ma, al Giappone dei Tokugawa, al-
la Spagna di Zapatero. Il problema,
quindi, non è qualitativo, ma quanti-
tativo: quanto questi fenomeni grava-
no sullo stato? E quanto danneggia-
no realmente la comunità. E’ recente
la notizia secondo la quale la mafia
rappresenta la più grande azienda
del paese: 90 mld di fatturato, 7% del
PIL [1] . Non è possibile ascoltare que-
sta notizia e non indignarsi, special-
mente se la si ascolta annunciata al
telegiornale con leggerezza e rapidi-
tà quasi ironica. Com’è possibile che
oggi certe notizie passino impunite
sotto gli occhi dell’opinione pubbli-
ca, mentre all’inizio degli anni no-
vanta una folla di incazzati lanciava
monetine adosso a Bettino Craxi, pri-
ma che questi fuggisse per evitare la
galera? Ciò accadeva (anche) perché
in quegli anni gli scandali della poli-
tica facevano notizia: giornali e tele-
giornali battevano forte sul tamburo.
Ora è la situazione è diversa.
Cosa possono fare i cittadini di fron-
te ad un nemico così sproporzionato?
Cosa possono fare i Davide qualun-
que contro i Golia del potere illegit-
timo? Che fare quando Licio Gelli,
gran maestro della P2, dalla tran-
quillità della sua casetta, dov’è agli
arresti domiciliari (unica pena per i
suoi crimini) guarda i fatti e dichia-
ra candidamente [2] “Guardo il Paese
... e penso: ecco qua che tutto si rea-
lizza poco a poco ... forse dovrei ave-
re i diritti d’autore. La giustizia, la
tv, l’ordine pubblico. Ho scritto tutto
trent’anni fa”? E che fare quando un
ministro indagato strappa l’inchiesta
dalle mani di chi lo indaga e minac-
cia, nemmeno velatamente, di far ca-
dere il governo [3] ? La risposta è ba-
nale: i cittadini possono diffondere
le notizie. I cittadini possono non di-
menticarle. I cittadini possono discu-
tere, far sapere quello che realmente
accade. Non è poco! Non dimenti-
chiamo che esiste il diritto di voto,
e il voto è uno strumento potentissi-
mo. E’ ancora la gente che riempie le
piazze (e adesso ammazzateci tutti!),
è ancora la gente che crea le associa-
zioni. Se non ci pensano i media tra-
dizionali, allora devono pensarci le
persone comuni. E’ senso del dove-
re. Dovere civico. Ci sono i mezzi per
farlo: il bancone del bar, la piazza e
la rete... la rete soprattutto: forum,
blog, newgroup. Noi della redazione
(e voi lettori) abbiamo anche Kron-
stadt! E’ per questo che lo usiamo!
[1] http://www.ansa.it/site/notizie/
awnplus/topnews/news/2007-10 -22 _
122117381.html
[2] La Repubblica, 28 Settembre 2003
[3] http://www.corriere.it/politica/07_
ottobre_19/mastella_voto_berlusconi.
shtml
Simone Marini
 2 k
Non buttate le cicche in terra
periodico mensile
Numero 36
Venerdì 26
Ottobre 2007

Resoconto di poco edificanti Consigli Comunali Crisi di Giunta

Volete un Consiglio? Forse è meglio una Giunta
È passato un mese e siamo an- fratelli Veltri. I Marx assenti.
cora in onda in forma ridotta. Troppi comici, hanno detto. Fa
Abbiamo assistito a tre Consigli capolino un timido Di Tomaso
Comunali, di cui uno autocon- (PRC), che non partecipa alla
vocato dalla minoranza. Siamo seduta. Nel Consiglio, non vali-
sempre più sbigottiti dai nostri do a causa dell’assenza del nu-
amministratori. A loro un con- mero legale, si discute di pro-
siglio populista: “piuttosto che blemi concreti: ASM, quartieri,
far pagare così tanti parcheggi, piscina, Palaravizza, Edimes,
fate pagare un biglietto per as- GS, P.I.I., P. R.G., aree dismes-
sistere al Consiglio. Non sapete se, cementificazione, pressio-
quante serate ci avete risolto.” ne fiscale, Festival dei Sape-
Procediamo in ordine tempora- ri, giovani, ambiente. Labate
le. Coi titolini. (AN) non
si incaz-
Primo ottobre devo amministrare la za e Bru-
Due punti al- città, devo anche far ni (FI) di-
l’ordine del stribuisce
giorno (O.d.g.):
felici i miei cittadini? un dossier
il decentramen- che ripor-
to delle funzioni catastali ai Co- ta i problemi irrisolti della cit-
muni e l’approvazione del nuo- tà.
vo regolamento di fognatura. Il Consiglio si svolge a taralluc-
Ruffinazzi (DS), presidente del ci e vinsanto senza gran con-
Consiglio, come sempre, ten- traddittorio: mancava la mag-
ta inutilmente di far valere l’O. gioranza. Neppure stavolta si
d.g. e di procedere con ordine. presenta Gigi il Lurido.
Poverino. Tutti ormai aspetta-
no l’intervento della Sindaca, Ventidue ottobre
che ci deve delle spiegazioni. Il Delirio. Ancora due punti al-
nostro eroe (Ruffinazzi) riesce l’O.d.g.: relazione in merito
a mediare e a far sì che alme- alla situazione Rom e la com-
no uno dei due punti all’O.d.g. plessa questione fognature. Ma
venga affrontato. Si decide che in Sala ci sono lavoratori del
le funzioni catastali, le imposte supermercato Gs, pseudo-gior-
sugli immobili (Ici) e sui rifiu- nalisti, cittadini. In un momen-
ti (Tarsu) verranno decentrate to di sincerità, la Sindachessa li
al Comune, con notevoli entra- chiamerà ospiti, visitatori. As-
te in bilancio. Il secondo punto surdo.
all’O.d.g. non sarà neanche ac- Tutti aspettano il Sindaco, che
cennato. deve spiegare cosa ha fatto la
Parola al Sindaco. Legge le sue maggioranza in queste tre setti-
dodici pagine eroicamente, mane. Rimandiamo ancora al-
senza prendere fiato. Forse per l’articolo a fianco. È importan-
paura che qualcuno le faccia te.
notare qualche piccola incoe- Dopo il discorso, il nostro eroe,
renza. Il discorso è vasto, quin- Ruffinazzi, prova a fare il suo
di abbiamo pensato di dedicar- lavoro. Vuole concedere le in-
gli un articolo a parte: “Crisi di stant question[1] per acconten-
Giunta – Dove mi siedo?”. È im- tare i lavoratori presenti in au-
portante. Leggetelo. la.
Il Consiglio prosegue in una ba- Labate si incazza. Bruni si in-
garre generale in cui si fa nota- cazza. Si deve parlare della cri-
re la mancanza di Gigi il Lurido si di Giunta.
(indip.), noto venditore di pa- Di Tomaso si incazza. Bisogna
nini con la porchetta che con parlare delle instant question,
la sua voce stentorea avrebbe dei lavoratori!
dato un senso al tut- to. La spunta l’asse Ruffinazzi-Di
Tomaso. Passiamo alle in-
Sedici ottobre stant question, una sola, la-
Consiglio auto- voro: problema del super-
convocato dal- mercato GS. Poi si parlerà
la minoran- della crisi.
za. Presente L’otto dicembre verrà
l’opposizione, aperto un super-
Campari e mercato GS-
Carrefour
a Torre
d e l
I Fratelli Veltri (Cantiere)
Gallo, con la chiusura dei due
GS cittadini. Questo comporte-
rà il licenziamento di un cen-
tinaio di persone. E il Dìper-
Dì, gruppo GS-Carrefour, che
aprirà al posto di quello in Via-
le Matteotti, garantisce l’assun-
zione di solo 68 dipendenti, al
contrario di ciò che il Sindaco
aveva promesso. Quindi più li-
cenziati che assunti. Inoltre
viene tolto un servizio utile al
cittadino. Ma il cittadino conta
poco; “Ma io già devo ammini-
strare la città, devo anche pen-
sare a far felici i miei cittadini?”
(da un dialogo informale tra as-
sessori). Non è uno scherzo.
Durante la discussione assistia-
mo al circo. Di Tomaso prende
la parola. Il Sindaco, che qual-
che minuto prima aveva redar-
guito i presenti, è palesemente
distratta e parla concitata con
Filippi (vicesindaco). Di Toma-
so chiede cortesemente a Ruf-
finazzi di richiamare all’ordine
il primo cittadino. La tensio-
ne è già alta ma non è ancora
al limite. Interviene Galandra
(AN), poi Campari, poi Filippi.
Ci si mette anche Di Tomaso.
Sembra di essere tra i banchi
delle elementari. Ruffinazzi
richiama all’ordine facen-
do una classifica dei più
maleducati (bronzo: Fi-
lippi, argento: Campa-
ri, oro: Galandra; non
classificato Di Toma-
so). Labate si incazza
e chiede la pausa. Do- Ettore
po mezz’ora si riprende.
I lavoratori capiscono che per
parlare di GS ci vorrà un Con-
siglio Comunale convocato ap-
posta e se ne vanno.
Si parla di crisi. Rimandiamo,
per l’ennesima volta, all’artico-
lo già citato.
Verso mezzanotte si passa alle
instant question tra il disinte-
resse generale. Alla una tutti a
casa, buonanotte. Conclusioni?
Come al solito, nessuna!
Ah, avete notato che rimangono
aperti i problemi Rom e fogna-
ture? Secondo me saranno al-
l’O.d.g. del prossimo consiglio.
Sono aperte le scommesse.
E Gigi il Lurido?
P. D’Occhio
[1]:Domande a “Pavia non è una città razzista.
risposta im-
mediata. Ci
voleva l’in-
glese...
Dove mi siedo?
Durante il Consiglio Comuna-
le del primo ottobre, il Sinda-
co Capitelli ha preso eroica-
mente la parola per leggere
un importante comunicato.
Nonostante a Pavia vada tut-
to bene (sue parole), ha aperto
un tavolo di verifica chieden-
do al Consiglio quindici gior-
ni per organizzare il riassetto
della maggioranza.
Al Consiglio del 22 ottobre,
ha chiuso il tavolo di verifica
senza verificare nulla. Si sono
spartiti semplicemente le pol-
trone. Lo sostengono loro! E’
incredibile!
Le persone sono rimaste le
stesse, le cariche sono rimbal-
zate da un assessore all’altro;
l’unica novità è Luciano Ros-
sella (Udeur - Pavia città per
l’ u o mo) . No -
Filippi Filippi, Vicesindaco (forse nobile)
vità… già sindaco di Zenevre-
do e presentatosi alle scorse
elezioni con un programma
completamente diverso da
quello della Capitelli. Improv-
visamente i programmi sono
gli stessi. Un assessore per i
due voti Udeur in Consiglio.
Siamo perplessi. Voi no?
Non avendo il diritto di parola
in Consiglio, utilizziamo que-
sto foglio di carta per esprime-
re il nostro disappunto. Con-
fidiamo nell’analisi del lettore
e ci limitiamo a piccoli sfoghi
di rabbia.
Ecco, a posteriori, le più incre-
dibili affermazioni della Sin-
daca all’apertura del tavolo.
È una città civile e accogliente.”
Sarà per questo che dopo la ve-
rifica è stato dato l’assessorato
per l’immigrazione alla new
entry Rossella. Probabilmen-
te Brendolise qualche errore
l’aveva fatto. Chiedete ai Rom
e agli abitanti di Pieve Porto
Morone cosa ne pensano.
“La nuova offerta abitativa ha
consentito inoltre di aprire il
mercato immobiliare, creando
più concorrenza, con l’effetto di rettezza dello svolgimento del
ridurre i prezzi e migliorare la
qualità degli edifici.”
Di certo non parla delle case
popolari. Di certo non si ri-
ferisce agli affitti che conti-
nuano ad aumentare.
“Nei due anni di vita del nostro
Festival [dei Saperi], la città di
Pavia è balzata decisamente nel
novero delle realtà più interessan-
ti per la sua proposta culturale,
come sulla stampa nazionale si è
potuto verificare ampiamente.”
Non è vero. Le inserzioni
sui media sono state pagate
150.000 euro. Quasi nessuno
ha scritto spontaneamente sul
Festival. Siamo finiti sulle pri-
me pagine nazionali, è vero,
ma per il caso Rom.
Inoltre la gestione dei bilanci
del Festival è arrivata alla Pro-
cura.
“Giudico il ricorso continuo alle
stesse [Procura e Corte dei Con-
ti] […], un segno di debolezza e
imbarbarimento della politica.”
In effetti è un segno d’imbarba-
rimento. Non certo della Pro-
cura o di chi ricorre ad essa.
“Tutti vorrebbero avere qualco-
sa in più ma ciò non è possibi-
le”
Però qualcuno ce l’ha fatta.
Chi sono? Udeur, SD e SDI.
“C’è una gran fatica dietro la
Giunta. [...] fatica di alcuni, non
di tutti, lo voglio dire chiaramen-
te: c’è chi lavora assidua-
mente [...]e chi sembra
abituato ad una vec-
chia politica, fatta
di parole”
Nonostan-
te fos-
sero
i n
po-
chi a
faticare, gli assessori sono ri-
masti tutti. Evidentemente si
pensava di rimpiazzarne qual-
cuno, ma il problema è sta-
to risolto creando una nuova
poltrona.
“Voglio infine sottolineare un’al-
tra di queste urgenze, fin da su-
bito: si tratta del risanamento di
ASM, [..], ormai da alcuni anni
con bilanci preoccupanti.”
Meno male che dopo due an-
ni e svariati richiami da par-
te dei consiglieri se ne è ac-
corta.
“Tre parole [...]: imparzialità,
trasparenza e promozione del-
l’interesse pubblico.”
Non ce ne eravamo accorti.
“Un Sindaco che ascolta tutti e
che alla fine decide.”
Ce ne eravamo accorti.
“Priorità: 1.dare entro quindici
giorni un assetto definitivo alla
maggioranza, nonché un nuovo
assetto agli organismi delle par-
tecipate 2.verificare e integrare
il programma di mandato con
quello di Pavia, Città per l’uomo
3.riflettere sul ruolo degli asses-
sori [...] 4.fare uno sforzo mag-
giore [...] per l’efficienza e la cor-
Consiglio Comunale.”
Finalmente un punto rispet-
tato. Dopo tre settimane l’uni-
ca azione ufficiale intrapresa
è stato mettere a sedere chi di
dovere.
P.D’Occhio
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periodico mensile
Numero 36
Venerdì 26
Ottobre 2007
Fenomeni da baraccone
Venerdì 12 ottobre scorso Pie-
ve Porto Morone ha assistito ad
un’ennesima manifestazione
di Forza Nuova. Motivazione:
ulteriore protesta contro i Rom
ancora presenti presso Cascina
Gandina.
Una processione di circa un
centinaio di persone, armate
di fiaccole e bandiere attraver-
sa la frazione Casoni lancian-
do insulti razzisti e animando
il buio notturno con fumoge-
ni e petardi. Tutt’attorno so-
no schierati poliziotti in tenu-
ta anti-sommossa.
Il corteo prova a passare dai
campi per raggiungere l’edifi-
cio dei Rom dal retro. Da lon-
tano si sentono cori: “via i Rom
da casa mia!”. Si sente lo scop-
pio di un petardo, poi il suo-
no di una tromba da stadio.
A sprazzi si ha l’impressione
di essere in curva durante un
derby sportivo.
All’arrivo nel cortile di fronte
all’abitazione, il corteo è aper-
to da bambine, che con rego-
lare fiaccola cantano “fuori i
Rom dalla mia città”.
I manifestanti si radunano di
fronte alla cascina. Davanti a
tutti uno striscione. Dietro le
teste rasate dei “forzini”; dietro
ancora bandiere del movimen-
to, croci celtiche, fiaccole e, in-
fondo a tutti, gli abitanti. Que-
sti ascoltano le massime che il
coordinatore di FN, Diego Di
Sopra, lancia dall’altoparlante.
Applaudono meccanicamente
ogni volta che finisce una fra-
se, guidati da un abile tecnico
che li aiuta nell’impresa.
Improvvisamente dall’abita-
zione dei Rom si intravedono
Irene Campari e Giovanni Gio-
Pieve Porto Morone, 12 ottobre 2007
vannetti. È il caos. La folla ini-
zia ad inveire con insulti con-
tro la consigliera del comune
di Pavia e contro il membro
del Circolo Pasolini. Qualcuno
tenta di lanciare un fumogeno
contro di loro. Le minacce so-
no all’unanimità. La situazio-
ne diventa talmente tesa che
un funzionario di polizia deve
invitarli ad entrare in casa.
Il sindaco di Pieve
ha dichiarato che era
tutto a posto.
Poco dopo anche la manifesta-
zione termina, si è detto tutto
ciò che si doveva dire, proba-
bilmente niente. I più esalta-
ti sono alcuni abitanti di Pie-
ve. Non se ne vogliono andare
e continuano ad inveire verso
l’abitazione. Qualcuno di loro
si distinguerà poco dopo quan-
do, mentre Irene Campari se
ne andrà, prenderà a calci e
sassate la sua macchina.
Una serata da ricordare, da ri-
cordare perché si è assistito ad
un esempio di razzismo puro.
Si è partiti da un evento per
ottenere un risultato assolu-
tamente svincolato dal feno-
meno iniziale. Gli abitanti di
Pieve Porto Morone sono sta-
ti volontariamente istigati al-
l’odio razziale. Ma non c’è da
preoccuparsi, perché il sinda-
co di Pieve le sera stessa si è
presentato alla manifestazio-
ne e, dopo un rapido sguardo,
ha dichiarato che tutto era nel-
la norma.
Riccardo Scanarotti
Nene e Nanni senza inganni
Provincia Pavese
Semplicemente Agghiacciante
Girovagando tra le pagine di un’azienda che dovrebbe occu- al Gruppo.
internet, ci siamo imbattuti parsi di informazione. Il Codi- Il Gruppo Espresso intende
nel temutissimo “Codice Etico” ce Etico dovrebbe metterci al mantenere e sviluppare il rap-
del “Gruppo Espresso”, di cui riparo da eventuali situazioni porto di fiducia con i propri
la Provincia Pavese fa parte. spiacevoli. stakeholder [gli azionisti, NdA]
Il Gruppo “richiede a tutti i di- L’articolo 2 del Codice Etico del e perseguire i propri obiettivi
pendenti [...] il rispetto delle Gruppo Espresso, dall’altiso- ricercando il migliore contem-
regole aziendali e dei precet- nante titolo “MISSIONE E VI- peramento degli interessi coin-
ti stabiliti nel presente Codice” SIONE ETICA”, ci aiuta a com- volti, nel rispetto di tutte le
(art. 1). disposizioni di legge e dei prin-
Da molto pensiamo che cipi di onestà, imparzialità, af-
il giornalismo diffuso
giornalismo della Provincia fidabilità, lealtà, correttezza,
dalla Provincia non sia non ispirato alla volontà di trasparenza e buona fede.”
ispirato alla volontà di informazione. Ci domandiamo solo se tra gli
informazione, ma a logi- azionisti figurino imprenditori
che di accondiscenden- come Gavio e Zunino, politici
za politica o economica. Esem- prendere come gestire queste come Capitelli, Filippi, e Por-
pio ne sono il trattamento difficili situazioni. Lo riportia- tolan. In caso contrario consi-
riservato ai casi Rom, Festival mo per intero, se lo merita: gliamo vivamente loro di ac-
dei Saperi, Autostrada Broni- “L’obiettivo principale ricono- quistare qualche azione del
Mortara, Partito Democratico, sciuto e perseguito dalle So- Gruppo. Ma secondo noi ne
Crisi di Giunta. cietà del Gruppo Espresso è la hanno già parecchie, altrimen-
D’altra parte, 92.700 euro (ver- creazione di valore per gli azio- ti troppe cose sarebbero in-
sati dal Comune per la “pub- nisti, cui sono orientate le stra- spiegabili...
blicità dei Saperi”) potrebbero tegie e la gestione operativa di Francesca Orsini,
minacciare l’indipendenza di ciascuna Società appartenente Luca Schiavi
Reinterpretazione del Quarto Stato
Manifestazione antirazzista 29 settembre
come e perché inascoltati
Fra le macerie della democra- ne di un valore che negli ulti- stazione, in Piazza Vittoria c’è
zia, il 29 settembre, si è svolta mi mesi a Pavia sembra esser- stato un collegamento telefoni-
a Pavia una manifestazione an- si perso. Molti volontari hanno co con Moni Ovadia (che ha ri-
tirazzista. Hanno partecipato: sostenuto lo striscione iniziale. cevuto recentemente la laurea
cittadini, studenti, Rom, parti- Tra questi la peruviana Carmen honoris causa a Pavia, e duran-
ti, attivisti del luogo e giunti da Silva, fondatrice della coopera- te lectio magistralis su “L’altro
altre province. tiva per la formazione e l’inse- e il suo ingombro” ha dichia-
Il motivo per cui sfilare? Soste- rimento lavorativo delle donne rato che “chi teme e critica la
nere un “NO” incondizionato migranti . Uno dei molti esem- cultura Rom è fondamental-
al razzismo. pi di asso- mente un razzista”); purtroppo
Purtroppo i me- ciazioni e nessuno ha ascoltato le parole
dia locali hanno NO incondizionato volontari dei cittadini Rom e del rappre-
riportato la noti- al razzismo. che lavo- sentante dell’associazione ca-
zia interpretan- rano in si- merunense; purtroppo nessu-
do il corteo come lenzio. no ha visto i dominicani della
una manifestazione dei partiti Purtroppo alcuni slogan dal zona Ticinello sul palco.
di sinistra contro il Sindaco e sapore un po’ vetusto hanno Concludendo, la manifestazio-
la sua Giunta. spinto i media locali a stru- ne è stata comunque un suc-
Qualcosa è andato decisamen- mentalizzare il doveroso gesto cesso. Hanno partecipato dav-
te storto. Nonostante le racco- di protesta davanti a Palazzo vero molte persone (più di
mandazioni da parte degli or- Mezzabarba. La stessa Sindaca, 1000) accomunate da uno stes-
ganizzatori di mantenere vivo durante il Consiglio Comuna- so ideale. Purtroppo non si so-
il messaggio “No al razzismo”, le del primo ottobre, ha com- no visti molti pavesi. Forse,
si è sfogata nel corso della ma- mentato i manifestanti davanti continuando ad ascoltare pas-
nifestazione la rabbia verso le al Palazzo in maniera poco ele- sivamente le notizie senza svi-
istituzioni cresciuta negli ulti- gante, e se possiamo permet- luppare un minimo di coscien-
mi mesi. terci anche poco intelligen- za critica, gli ideali rimarranno
Purtroppo i giornali locali non te, con scarso senso di critica in quelle persone definite in-
hanno visto tutto il resto. Una e autocritica, definendoli scal- giustamente scalmanate.
folla motivata da sentimenti manati estremisti. Francesca Orsini,
non dettati da logiche politiche Purtroppo nessun media ha no- Luca Schiavi
sfilava solidale per la profusio- tato che, alla fine della manife-
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Ringraziamo gli Stormy Six, soprattutto il cugino di Leddi
periodico mensile
Numero 36

speciale mafie
Venerdì 26
Ottobre 2007

Criminalità organizzata e Ecomafia: la nuova frontiera

leggi: quale futuro della Criminalità Organizzata
“Qual’è lo stato di salute della daca, ex presidente della prima Il termine Ecomafia, coniato traffico lecito o illecito purché infrazioni edilizie.
mafia e quanto è ancora diffu- commissione Affari costituzio- da Legambiente e recentemen- sia redditizio, ha incominciato Non sono solo i “classici” ma-
sa sul territorio?”. Con questa nali della Camera dei Deputa- te entrato nel vocabolario Zin- Pergolizzi, i cicli del cemento fiosi ad arricchirsi nell’affare,
domanda si è aperta, lunedì 8 ti, riassumendo il lavoro svol- garelli, indica un sistema cri- (edilizia abusiva) e dei rifiuti a rovinare il territorio e ad in-
ottobre, la III settimana d’ini- to, dal 1999 al 2001 dal gruppo, minale complesso di traffici. (traffico e smaltimento illecito) quinare l’ambiente: partecipa-
ziative sui temi della legalità e per la stesura del testo unico, Alcuni settori della criminalità rappresentano oggi due ambiti no anche imprenditori senza
della lotta alla criminalità pro- ha sottolineato – anche - come organizzata han- in cui cresce scrupoli, faccendieri, “colletti
no scelto di inve- l’allarme so- bianchi” e amministratori pub-
posta dall’Udu di Pavia. la creazione di regole antima-
stire nel traffico e E ancora una volta ciale perché blici, come conferma la Dire-
La prima serata, introdotta dal fia sia sottoposta al volere dei
Prof. Sergio Seminara, preside politici, portando ad esempio nello smaltimen- si tratta di inadem- costituisco- zione Distrettuale Antimafia,
della Facoltà di Giurispruden- l’acceso dibattito nato intorno to illecito dei ri- pienza del governo no un cam- che ogni anno, insieme a tutte
za dell’Università di Pavia, ha all’articolo 416 bis, riguardante fiuti, nell’abusi- po d’azione le forze dell’ordine e ai magi-
permesso ai numerosi presen- il concorso esterno in associa- vismo edilizio e privilegia- strati, aiuta a stendere il “Rap-
ti di farsi un’idea completa su zione mafiosa, particolarmen- nelle attività di escavazione, to, a questi si aggiungono in- porti Ecomafia”. Nello scorso
ciò che è stato fatto in questi te inviso agli appartenenti del- come in un nuovo grande bu- numerevoli altre attività cri- anno in Italia si sono consu-
ultimi anni in materia di legi- la casta. siness. Il fenomeno dal 1997 minali, dal traffico di animali mati tre reati contro l’ambien-
slazione antimafia, quali sono Romano De Grazia, Consiglie- incomincia ad essere affronta- al saccheggio di beni artistici e te ogni ora e cresce continua-
i traguar- re della suprema cor- to in modo sistematico dall’Os- archeologici. In particolar mo- mente l’incidenza nella quattro
di rag- te di Cassazione, ha poi servatorio Nazionale Ambien- do – continua – il traffico dei regioni a rischio, Campania,
te e Legalità di Legambiente, rifiuti sta diventando un pro- Calabria, Puglia e Sicilia.
giunti e La mafia non è denunciato con forza il
che inizia a pubblicare un an- blema mondiale che richiede Servono leggi concrete – con-
cosa an-
cora lo
scomparsa, è solo rapporto esistente tra
mafie, istituzioni e poli- nuale “Rapporto Ecomafia”. la creazione di leggi apposi- clude ovviamente Pergolizzi –
stato e le meno visibile. tica, presentando un di- Durante la settimana di incon- te per evitare che gli scarti dei il Parlamento deve approvare
magistra- segno di legge volto ad tri sui temi dell’antimafia, or- paesi ricchi finiscano nel terzo al più presto il disegno di leg-
ture de- impedire che esponen- ganizzata dal Udu di Pavia, An- mondo. ge che introduce i delitti con-
vono fare. Il quadro, presen- ti delle cosche condizionino le tonio Pergolizzi, Coordinatore Quest’anno il giro d’affari com- tro l’ambiente nel nostro codi-
tato dal Prof. Vittorio Grevi, competizioni elettorali. La pro- Nazionale dell’Osservatorio, plessivo dell’industria ecocri- ce penale.
ordinario di Procedura Pena- posta prevede che sia proibi- ha spiegato in cosa consiste e minale ha sfiorato i 23 miliar- E ancora una volta ci trovia-
le presso l’Università di Pavia to ai sorvegliati speciali di rac- quali sono gli effetti sul terri- di di euro, 26 mila tonnellate mo di fronte all’inadempien-
e coordinatore del dibattito, è cogliere il consenso politico. torio di questa nuova frontiera (una montagna alta 2.600 me- za del Governo in materia le-
risultato piuttosto sconvolgen- Il sottosegretario di Stato alla del crimine organizzato. tri) è la quantità di rifiuti sfug- gislativa.
te. “La mafia non è scomparsa, Giustizia Luigi Li Gotti, con- Le organizzazioni mafiose si gita al ciclo legale di smalti-
è solo meno vistosa – ha preci- cludendo l’incontro, ha con- inseriscono ormai in qualsiasi mento e 7.038 sono state le F. P.
sato il professore – Le organiz- fermato che la mafia è ancora
zazioni criminali sono ancora una forte presenza sul territo-
molto forti e la loro presenza rio italiano e che dopo 15 anni
sul territorio è estesa”. “Abbia- di repressione non è cambiato
mo bisogno di leggi efficaci – nulla. Nonostante questo – ag-
ha continuato – che forniscano giunge Li Gotti – si sono fatti
ai magistrati strumenti concre- grandi passi avanti in mate-
ti per combattere la criminali- ria di legislazione. “Al momen-
tà”. to, sono in fase di discussione
Fondamentale, in tema di le- in Parlamento diversi provve-
gislazione, l’intervento al Prof. dimenti, ma – ha ammesso –
Giovanni Fiandaca, ordinario ci sono diverse difficoltà nella
di Diritto Penale presso l’Uni- concretizzazione delle iniziati-
versità di Palermo, che ha ve legislative”.
messo in evidenza le lacune Il problema di una legislazione
del sistema e la necessità di ar- antimafia, si potrebbe conclu-
rivare alla stesura di un testo dere, non resta un problema
unico, che metta fine al caos giuridico ma, come spero sia
giuridico che i magistrati in- chiaro a tutti, è soprattutto un
contrano nell’affrontare i pro- problema politico e di coscien-
cessi contro mafiosi e politici za civile.
ed imprenditori collusi. Fian- F. P. Trittico: Travaglio - Fiorentino - Failla (da sinistra)

I furbetti del quartiere non muoiono mai

Risate amare e che impongo-
no la riflessione, è stato questo
l’effetto del recente incontro
del giornalista Marco Travaglio
con gli studenti e i cittadini di
Pavia, proposto dall’Udu
durante la III settimana
“Mafie”. Allora bastava un avviso
“Mani Pulite: la cosca
riabilitata”, il tema af- dimissioni, oggi non basta
frontato durante l’inter-
vento: “C’è un ritornello
che ricorre da diversi an-
ni che dice bisogna usci-
re da Mani Pulite. – ha inizia-
to Travaglio – In Mani Pulite
si deve restare – ha precisato –
per uscire da Tangentopoli”.
Tangentopoli, ha spiegato ai
500 presenti, è il sistema del-
Discussione con Marco Travaglio
la corruzione, che ha prostrato
le finanze italiane, mentre Ma-
ni Pulite è stata l’indagine che
nel ‘92 ha portato allo scoperto
tutto il marcio che c’era.
di garanzia per le
nemmeno un’accusa
Nel corso della serata Travaglio
ha poi ripercorso tutte le vi-
cende che hanno sconvolto la
politica italiana all’inizio degli
anni ‘90, partendo dal primo
arresto sospetto già negli an-
ni ‘80, quello di Natali, accusa-
to di corruzione per gli appalti
della metropolitana di Milano,
“Non c’era un metro di binari
che non fosse sottoposto a tan-
gente – spiega – nessuno pote-
va sperare di vincere un appal-
to se non ungeva le ruote dei
partiti”. Fino alla caduta del go-
verno Amato, perché la mag-
gior parte di parlamentari era
sotto inchiesta, “Allora bastava
un avviso di garanzia per pre-
sentare le dimissioni dal parla-
mento – sottolinea Travaglio –
oggi non basta nemmeno una
accusa”.
Dagli anni ‘80 fino fino al’92,
con al governo a fasi alterne
la D.C. o il P.S.I., la corruzione
era la regola, continua il gior-
nalista, ogni appalto era ac-
compagnato da una tangente.
Tangentopoli aveva ribaltato
il sistema del libero mercato e
della libera politica, causando
gravi danni alle imprese italia-
ne e ai bilanci dello Stato, dan-
ni che ancora oggi pesano sul-
le nostre spalle.
Ma Tangentopoli non è finita,
non sono bastati gli arresti e le
condanne, non è bastata l’indi-
gnazione di un popolo intero
incredulo davanti ai telegior-
nali a vedere dove erano fini-
ti tutti i loro soldi, con un abile
mossa di insabbiamento me-
diatico e revisionismo storico
tutto è stato nascosto e i con-
dannati e i sospettati si sono ri-
presentati in politica con i ve-
stiti nuovi e le facce pulite.
Attenzione – dice Travaglio – i
furbetti del quartiere non se ne
sono mai andati, hanno cam-
biato metodi e modi ma sono
ancora ai loro posti. Tra questi
furbetti non ci sono solo poli-
ti corrotti o imprenditori senza
scrupoli o personalità che li in-
carnano entrambi – come Sil-
vio – ci sono anche palazzina-
ri scaltri come quello che c’è
adesso qui a Pavia. “Fate atten-
zione ad un certo Zunino, sco-
prite chi è” ha concluso Trava-
glio.
Francesca Pepe
 k 5
periodico mensile
Numero 36
Venerdì 26
Ottobre 2007
Decidere di “fare antimafia” o
almeno discutere di antimafia
è una scelta molto importante.
Innanzitutto la parola ha di-
versi significati: contro la ma-
fia, prevenire la mafia, contra-
stare la mafia...
Il problema nasce quando ci
si pongono due fondamentali
questioni:
1) qual è il punto nevralgico
dell’azione mafiosa?
2) come si previene, come si
contrasta la mafia?
Le due questioni possono sem-
brare distaccate a prima vista
ma sono strettamente correla-
te, visto che se si conosce l’ori-
gine di un fenomeno, si può
anche capire come combatter-
lo.
Troppo facile per questo paese
abituato a complicarsi la vita,
troppo lineare per stare bene
a tutti, troppo fastidioso dire
continuamente che la mafia si
sviluppa, cresce e fa i suoi af-
fari soprattutto nella politica e
grazie ad essa.
Basta leggere un qualsiasi ma-
nuale di storia della mafia,
(salvo se tra i redattori non ci
sia un certo Salvatore Cuffaro),
per capire che stiamo parlan-
do di un fenomeno che stori-
camente è legato alla politica,
la politica tutta da destra a si-
nistra.
Se pensiamo alle elezioni sici-
liane del 1874 sarà interessan-
tissimo verificare che da allora
ad oggi non è cambiato proprio
nulla e che anzi, il modello si
è allargato a tutto il paese: la
Il ciclo di conferenze duran-
te l’edizione di “Mafie 2007” è
stato organizzato dal Coordi-
namento per il diritto allo stu-
dio “Udu” con i fondi del ban-
do Acersat e con molte risorse
umane. Abbiamo intervistato
Saverio Fuccillo, uno degli or-
ganizzatori. (Volevamo parlare
anche con Failla, Carlo Failla,
ma era già in viaggio per l’ado-
rata Rosolini in Sicilia.)
Come è nata
l’idea di Mafie?
Parlare di mafia
La prima edi- è un dovere
zione, nata da di chi la conosce
un’idea di Car-
lo Failla che vo-
leva parlare del
tema , in realtà era solo una
serata. Ebbe un notevole suc-
cesso, così si è pensato di orga-
nizzare la “settimana” sul tema
della mafia. La prima edizione
ha riscosso grande apprezza-
mento, la seconda non è stata
troppo seguita, ma con l’edi-
zione di quest’anno abbiamo
superato ogni aspettativa.
A cosa attribuisci il successo
dell’edizione 2007?
Chiaramente dopo 3 anni sia-
La Sicilia è un triangolo e il triangolo in sé è già una bella cosa.
speciale mafie
Commemorazione o denuncia?
borghesia mafiosa comanda e
i delinquenti entrano in politi-
ca per liberarsi delle loro con-
danne. Poiché non è questa la
sede per affrontare i legami
storici della mafia con il po-
I delinquenti entrano
in politica per liberar-
si dalle loro condanne
tere politico non approfondi-
remo, ma ciò che ci interessa
è capire che da sempre la ma-
fia ha il suo centro nevralgico
nel potere politico e può agi-
re indisturbata grazie ad esso.
I fatti a sostegno di questa te-
si sono reperibili sempre, dal-
Organizzare Mafie
mo più svelti ad organizza-
re. Inoltre c’è da dire che l’ar-
gomento mafia è sempre più
sentito, sta riprendendo pie-
de tra gli studenti. Ci tengo co-
munque a dire che se ne par-
la sempre troppo poco. Inoltre
c’è da dire che quest’anno è
stato trattato anche il tema del-
le Ecomafie, nuova frontiera
delle organizzazioni criminali;
molte persone erano presenti
alla confe-
renza te-
nuta da
Pergolizzi,
il massimo
esponen-
te dell’ar-
gomento
e questo è
sicuramente un segnale posi-
tivo.
Ma parliamo di organizzazio-
ne vera e propria? Come vi
muovete? È presente una rete
di antimafia che conosce già
i contatti o ve li indica?
In genere ci organizziamo ver-
so Maggio per decidere cosa si
farà in Ottobre. Nel gruppo, in
genere sempre sei o sette per-
sone, ognuno si occupa di una
serata. Per quanto riguarda le
Anonimo Pavese
l’epoca di Giolitti fino a crimi-
nali come Craxi e Berlusconi,
per non parlare poi dell’attua-
le governatore della Regione
Sicilia, per il quale i Pm han-
no chiesto 8 anni di reclusione
per favoreggiamento aggravato
alla mafia. Certo è interessan-
te vederlo sugli schermi di Otto
e mezzo, mentre con occhioni
da cane bastonato dice di aver
“fiducia nella Magistratura” e
Giuliano Ferrara lo consola di-
cendo che “dagli occhi sembra
sincero”.
Sul paese incombe una stra-
na maledizione: pare che spes-
so negli organismi che si occu-
pano di antimafia si “infiltri”
qualche personaggio di dubbia
onestà, come stranamente suc-
cede nella Commissione Parla-
mentare Antimafia che al suo
interno vede onorevoli pregiu-
Mafie 2007, 10 ottobre
questioni tecniche alcuni con-
tatti sono indicati dal Professor
Grevi; ci segnala quali sono le
persone maggiormente indica-
te a realizzare il progetto che
si ha in mente, poi è compi-
to nostro contattarle e metter-
ci d’accordo. Durante il 2007
abbiamo cercato di fondare
una rete antimafia della Lom-
bardia con alcuni collaborato-
ri del comitato Peppino Impa-
stato di Brescia e Bergamo. In
realtà è sempre molto difficile
mantenere una certa indipen-
denza sa associazioni più gran-
di, come “Libera” per esempio.
Quindi al momento la rete sta
aspettando, ma non tarderà ad
arrivare.
I relatori che scegliete vengo-
no sempre a titolo gratuito?
Si. Nessun relatore viene paga-
to. Per noi è una questione di
principio, c’è da dire comun-
que che chi si occupa di questi
temi non chiede mai soldi.
Avete avuto aiuti dall’Univer-
sità?
Dall’Università a dire il vero
no. Abbiamo anche riscontrato
difficoltà nel reperire le aule...
dicati per corruzione come Ci-
rino Pomicino.
Cosa fanno i cittadini, le as-
sociazioni? C’è molta aggrega-
zione spontanea antimafia per
fortuna: ne troveremo contro il
pizzo, contro tutti i tipi di ma-
fie, troveremo blog, siti, comi-
tati...un’infinità di risorse tutte
utilissime alla lotta alla mafia.
Si può però evidenziare una
tendenza comune a molti di
questi organismi: l’eccesso di
commemorazione e la man-
canza di indagine sul pre-
sente e sul proprio territo-
rio, nonché, in casi più gravi,
l’esclusione (più o meno sub-
dola) della politica come cam-
po d’indagine del fenomeno
mafioso. Purtroppo c’è anche
chi decide di avere un prima-
to sull’antimafia, chi ha il po-
tere di affermarlo, chi mette
Siamo patrocinati dalla facoltà
di Giurisprudenza. Abbiamo i
fondi del bando Acersat.
E possiamo contare sull’ospi-
talità delle foresterie dei colle-
gi Edisu per i relatori che han-
no bisogno di fermarsi per la
notte.
Avete ottenuto quello che vo-
levate riguardo ai contenuti
di quest’anno?
Assolutamente sì. Il ciclo è ini-
ziato con una serata “tecnica”:
si è parlato di legislazione an-
timafia con Li Gotti e Fianda-
ca; poi la serata su mani pulite,
che ha coinvolto molte perso-
ne con risate amare e riflessio-
ni importanti, poi come dicevo
prima c’è stata la serata dedi-
cata ecomafie, argomento nuo-
vo e tutto da studiare. La sera-
ta riguardante il caporalato in
Lombardia, seppur tenuta da
un giornalista che utilizza me-
todi più vicini allo show che al-
la passione per l’argomento (si
è travestito da muratore per fa-
re la sua inchiesta) ha riscosso
successo e ha trattato un argo-
mento quasi dimenticato.
L’importante è capire che dove
ci sono i soldi è presente an-
che la mafia.
il proprio simbolino sul mate-
riale pubblicitario di qualsiasi
iniziativa con la scusa di voler
unire realtà diverse quando in-
vece non fa altro che inglobar-
le tutte a se stessa, talvolta con
un’arroganza che sfocia in un
meccanismo di intimidazione
che non dovrebbe essere pro-
prio di coloro che dicono di fa-
re antimafia. Così si crea una
sorta di copertura antimafio-
sa che agisce su pochi fronti.
La ricchezza è insomma la di-
versità d’azione delle associa-
zioni, sulla quale si potrebbe
aprire un bellissimo dibattito
e una profonda collaborazione,
nel rispetto delle indipenden-
ze, parola estranea al vocabola-
rio dell’associazione Libera.
Nel nostro piccolo ci siamo
fatti alcune idee precise e se-
condo queste agiamo: fare an-
timafia vuol dire innanzitutto
conoscere la storia del feno-
meno, sapere come si muove a
livello nazionale, conoscere il
proprio territorio, sapere come
e con chi lavorano gli enti pub-
blici, prestare attenzione ai fe-
nomeni di speculazione edili-
zia e di clientelismo purtroppo
così radicati nella nostra “cul-
tura” politica e ricordare ogni
giorno sì le vittime della ma-
fia, ma sapere che è ancora
meglio ricordare i nomi dei vi-
vi e cioè di chi è mafioso e sta
in politica a legiferare o a fin-
gere di occuparsi di antimafia,
magari chiamandola “educa-
zione alla legalità”.
Alessandra Fuccillo
Anche a Milano.
A livello locale c’è interesse
per queste iniziative?
È partito un progetto nelle
scuole (precisamente Istituto
Bordoni e Liceo Taramelli). Si
tengono lezioni con uno sguar-
do all’attualità sulla mafia. Co-
sì si aggiornano gli studenti. Se
ne occupano Alessandra Fuc-
cillo e Carlo Failla, già laurea-
ti. Il progetto è partito quando
una professoressa che segui-
va le conferenze di Mafie ci ha
chiesto di collaborare.
Qualcosa da aggiungere?
Si. Siamo più noti in Sicilia che
qua. Questo fa un pò riflette-
re.
Nel mio blog www.mafiazero.
blogspot.com mi preoccupo di
raccogliere le informazioni ri-
guardanti la mafia.
Ringrazio il circolo arci Radio
Aut per la disponibilità per la
seconda serata.
Parlare di mafia è un dovere di
chi la conosce.
Francesca Pepe,
Francesca Orsini
 6 k
Come cancellare il pacchetto
Microsoft Office
Per prima cosa navigare fi-
no al sito www.openoffice.
org
Individuare la versione di
OpenOffice più adatta al
proprio sistema e computer,
tenendo presente che Ope-
nOffice è adattabile a qual-
siasi tipo di piattaforma, sia
essa Windows, Machintosh
o Linux.
Scaricare il software nel co-
modo pacchetto auto-instal-
lante e, chiaramente, instal-
larlo.
Concedersi una mezz’ora
per prendere confidenza
con l’interfaccia – in verità
molto simile a quella di Of-
fice – dei vari applicativi: fo-
gli di testo, calcolo, presen-
tazione, database etc. etc.
La scoperta delle
collezioni scientifiche
Recensione della guida “La scien-
za nei musei”
La nostra bella Italia, pae-
se notoriamente ricco di teso-
ri artistici, si riscopre oggi an-
che al primo posto in materia
di musei scientifici, se a que-
sti aggiungiamo un consisten-
te patrimonio tecnico raccolto
nelle collezioni universitarie,
ministeri,enti pubblici e priva-
ti, scuole, istituti di ricerche la
mole delle collezioni diventa
veramente enorme.
Per mettere un minimo di
chiarezza all’interno di questo
vasto e quasi sconosciuto mon-
do la Orme editori ha pubblica-
to recentemente la guida, “La
scienza nei musei”, redatta da
Francesca Monza e Fausto Bar-
bagli, la prima specializzata in
museologia e museografia, l’al-
tro proveniente dal Museo di
Storia Naturale dell’Università
di Firenze.
L’obiettivo del volume è di far
conoscere descrivendone le
caratteristiche salienti, 300 tra
musei, orti botanici, acqua-
ri, science center, e osserva-
tori astronomici di tutta Italia.
Il libro, che dovrebbe essere
l’ideale compagno di viaggio
per un turismo “scientifico”, è
diviso regione per regione con
una selezione fatta in base al-
la fruibilità e originalità del-
l’esposizione.
L’Italia si riscopre oggi al
primo posto in materia
di musei scientifici
Attraverso la guida si scopro-
no tesori come il cannocchia-
le di Galileo Galilei, l’erbario
Andrea Cisalpino, la tartaruga
marina di papa Clemente XIII,
che documentano le tappe del
progresso scientifico della no-
stra tradizione culturale.
Miglior blog su un ministro della giustizia: http://dementemastella.blogspot.com
Le funzioni restano le stesse
di Office, l’unica differenza
sostanziale è che OpenOffi-
ce codifica i file di default
in un formato Open Source
chiamato Open Document
Text ma, all’occasione, leg-
ge e salva anche nei formati
classici di Ms Office.
A questo punto cancella-
re Office dai vostri compu-
ter che godranno così di una
boccata di libertà digitale!
Tutta l’assistenza di cui si
può avere bisogno si trova
sul sito www.openoffice.org
o sul forum di riferimento.
Il software è disponibile an-
che in lingua italiana (ht-
tp://it.openoffice.org).
Dottor Gonzi
L’opera propone la visione dei
musei scientifici come una
struttura integrata nella rete
del sistema scientifico pubbli-
co, essenziale per la diffusione
delle nuove scoperte e per la
valorizzazione del patrimonio
scientifico nazionale attraver-
so la valorizzazione e la tu-
tela dei reperti.
Purtroppo la guida pre-
senta alcune lacune, la
selezione fatta dai due
autori ha lasciato fuo-
ri diverse collezio-
ni considerate poco
fruibili.
F. P.
L’era del Diritto & l’ Idiozia Sportiva
(parte seconda)
naturali soluzioni per innaturali problemi
Appare ormai chiaro come il
mondo sportivo in genere sia
lontano anni luce, non solo se- coppa che sia, si assiste alla “di-
coli, dall’olimpionico immaco-
lato idealistico ambiente ate-
niese, quando l’atleta poteva
essere celebrato ed elevato al- bili e indefinibili esseri umani
lo status sociale di eroe, anche (unica condizione che, forse,
in conseguenza della sua natu-
rale eccellenza, non solo a cau- sone normali, se non altro per
sa della già citata ed esautora- naturalistiche conformazioni
ta(1) questione doping(3) .
A questo branco di ebeti in
realtà poco importa della
propria squadra
Una delle tematiche che appa-
re negativamente preponde-
rante, in particolare nella pe-
nosa penisola italiota(4) , dove
le gesta calcistiche sono ido-
latrate a dismisura, riguarda
il tifo. Lungi(5) dall’intendere
la venerea malattia ormai de-
bellata, ma che un tempo di-
lagava seminando panico ad
ondate, ci riferiamo più sem-
plicemente, e tragicamente,
ad un altra piaga socia-
le, meno relegata al-
lo stato di naturale
esistenza delle malat-
tie e al contrario, ancora
naturalmente figlia legit-
tima del tempo vigente:
periodico mensile
Numero 36
Venerdì 26
Ottobre 2007
gli ultrà. branco di ebeti in realtà poco
Ogni domenica, o mercoledì di importi della propria squadra
e della società che rappresenta
scesa in campo” di orde più o la loro amata città, la soluzio-
meno coese(6) e compatte, ma ne da me proposta a suo tem-
sempre presenti, di innomina- po nei luoghi preposti(ndr),
era chiara, semplice e “pulita”:
campionato chiuso, tutti a ca-
ancora li accomuna alle per- sa.
Qualcuno mi fece notare che,
oltre alle ripercussioni eco-
anatomiche). Gli stessi, propo- nimiche che il provvedimen-
nendosi come to avrebbe creato sulle socie-
rappresentan- tà coinvolte, manco fossero
ti di una cor- s.p.a.(nda), la cosa avrebbe
rente fideisti- scatenato reazioni trasversa-
ca(7) , ben più li tra gli ambienti sopracitati,
becera e in- con conseguenti possibili ma-
comprensibi- nifestazioni di piazza di pro-
le della reli- porzioni bibliche.
gione, non perdono occasione Benissmo dico io. Non chiedo
per scannarsi tra loro, scanna- di meglio, non aspetto altro:
re malcapitati che si dovesse-
ro trovare nei paraggi con la
finalmente avremmo potu-
to usare in maniera razionale,
sciarpa del colore sbagliato, di- utile e funzionale i nostri ca-
struggere stadi, guerreggiare
con I corpi di polizia.
ri tutori dell’ordine, finalmen-
te avremmo potuto far scende-
I sostenitori di tali pratiche, re in campo le Squadre più o
meno che tribali e più che me- meno ufficiali viste in azione
tropolitane, pullulano in ogni al G8 di Genova.
ambiente, guarda caso anche Si, quel tipo di Squadre. Pro-
in quello politico. Basti pensa- prio loro, tanto temute e glori-
re al ficate nei tempi che furono e
Cen- ormai dimenticate, ma che di
to per tanto in tanto sembrano ricor-
cento de- date nei modi e nei metodi, du-
mente senato- rante manifestazioni più o me-
re verde, capo dei Senatori- no pacifiche e dal sottoscritto
Ultrà della Roma, continuo condivisibili.
promotore di ultrà-amnistie Finalmente NON sarei inorri-
per le vittime delle repres- dito nel vedere, come sempre
sione sportiva, che non ha accade, usare il manganello
recentemente perso occa- NON dalla parte del manico.
sione di di-
mostrare (1) agg. privata di autorità, presti-
la propria gio. Da intendersi in senso esau-
stivo(2).
inconsi-
(2) agg. (lett.) che tratta o tende
stenza eti- a trattare un argomento in tutti i
ca, morale suoi aspetti; esauriente.
e sociale, (3) Vedi K. N°34 pag. 6.
parteci- (4) s.m. e f. [pl. m. -ti] nome con
pando al cui gli antichi greci indicavano
funerale- gli abitanti delle colonie dell’italia
picchetto meridionale. Termine molto infla-
di tal Pao- zionato negli articoli del sottoscrit-
to, in questo caso funzionale fusio-
lo Zap-
ne delle parole italia ed idiota.
pavigna (5) ant. lunge, avv. (lett.) lontano |
noto neo- lungi da, lontano da .
fascista (6) dotate di coesione; (fig.) sal-
capoul- dezza di un legame organizzativo
trà roma- e morale.
nista di (7) del fideismo; (estens.) atteg-
vecchia giamento di adesione acritica ad
data, una dottrina.
(ndr) Lo psicanalista che lo ha in
gran-
cura ci ha assicurato che con un
de cor- paio di articoli dovrebbe definiti-
poratura e vamente superare lo stato ipnago-
ambiguo cervello. gico che lo vedere ormai da tempo
In conseguenza ai (vedi articoli precedenti per ulte-
recenti e ben noti riori dettagli) credere di rivestire
fatti occorsi qual- ruoli di primissimo piano e sconfi-
che mese fa a nato potere all’interno delle dina-
Messina, culmi- miche mondiali.
(nda) Cosciente dell’esistenza di
nati con la morte
società sportive quotate in bor-
del funzionario sa (Juventus, Roma e Lazio per
di polizia Ema- esempio), preferisco fingere la
nuele Raciti e con non esistenza del problema, che
la distruzione dello verrà comunque trattato nella
stadio del capoluogo terza parte de “l’Era del Diritto e
siciliano, tanto per su- l’Idiozia Sportiva”.
gellare come a questo Matteo Bertani
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periodico mensile
Numero 36
Venerdì 26
Ottobre 2007
La posta di K
Gentile redazione, quanto conta
l’opinione dei lettori per una ri-
vista come K? Insomma: Perchè
non esiste uno spazio tutto per
noi?
Copernico83
Gentile Copernico
Eccolo qui lo spazio: è tutto vo-
stro.
Vostro nel senso che ve lo affit-
tiamo: 130 cm quadrati, balco-
ne, riscaldamento autonomo,
cucina abitabile, lì ecco c’è uno
sgabuzzino ma ci si può como-
damente tirare fuori una dop-
pia, servizi igienici con doccia
e vasca da bagno no! abbiamo
reintonacato circa mezzo mese
fa ma si sa che a Pavia l’umi-
dità non ha pietà (la rima tral-
lallà), attenti ai mobili che so-
no d’epoca, acqua e gas a
vostro carico, uso foreste-
ria.
600 euro
al me-
se e
non
ne
parlia-
mo più.
Si beh... se
volete il con-
tratto però...
Cara Redazione
sono stata appena lasciata
dal mio ragazzo che mi ha
fatto le corna con le mie
due migliori amiche e
con il suo migliore ami-
co ma il problema non
è tanto quello che so-
no stata la-
sciata quanto il fatto che
l’unica rivista con cui riuscivo
anche a soffiarmi il naso quando
piango troppo (parlo di kronsta-
dt), esce troppo poco spesso. Non
so più che fare. Vi prego. I fazzo-
letti costano troppo.
Delusa Dalla Vita
Cara DDV
Kronstadt uscirà come sempre
una volta al mese. Non è per
cattiveria: è che non vogliamo
inflazionare il prodotto.
Per quanto riguarda il tuo ra-
gazzo non ci sono grandi solu-
zioni ai tradimenti.
Però puoi sempre dargli fuoco
all’automobile.
Quanto è alta una giraffa?
Collega74
Cara Collega74
Mancano alcuni dati essenziali
per poterti dare una risposta.
Riscrivici indicando nome, co-
gnome, residenza e numero di
matricola della giraffa sopra-
menzionata.
Noi procederemo ai rilievi e
poi ti daremo una risposta.
Mi raccomando di allegare la
marca da bollo.
Grazie
quanto conta l’opinio-
ne dei lettori per una
rivista come K?
Egr. Direttore,
sono uno studente dell’Universi-
tà di Pavia (Corso di Laurea spe-
cialistica in XXX) che vorrebbe
collaborare alla formazione
del mensile Kronstadt: so-
no interessato a ogni ti-
po di collaborazione,
pur-
chè
re-
munerata.
Ci comunichi se e dove
possiamo incontrarci per
un colloquio.
Ringrazio e porgo distin-
ti saluti.
Dott. XXX XXX
Caro Dott. XXX XXX
dopo aver inutilmente
cercato più e più volte
di risolvere il simpatico
quesito enigmistico dell’ag-
giunta di finale sillabica (l’uni-
ca soluzione plausibile è che
lei faccia CIM e abbia come co-
gnome CIMELIO) -il che mi ha
frustrato non poco- ho contat-
tato chi di dovere per proporre
la Sua collaborazione.
La risposta è stata che a Kron-
stadt accettiamo qualunque
collaborazione purchè non re-
munerata.
In compenso accettiamo qua-
lunque remunerazione purchè
non provenga da un collabora-
tore.
Se ne fa una questione di soldi
quindi, non c’è problema: può
tranquillamente mandare una
busta in redazione contenente
i contanti (vanno bene anche
assegni e cambiali).
on si accettano donazioni al di
sotto dei 50 euro.
Grazie
Il Piccolo Esteta
Maro pensaci prima alle cose…
Libera Morte
In questa rubrica cercherò di ap- cui condanna a morte venne la morte imminente; eppure
profondire la tematica della pe- poi commutata nella deporta- in quegli attimi febbrili, il con-
na capitale attraverso una serie zione. Analizzare questi passi dannato rimane pur sempre
di sei testi, più o meno celebri, ci porterà ad individuare alcu- vigile e attento: sa cosa deve
differenti fra loro per genere let- ni degli elementi generali che succedere e vuole ascoltare il
terario, autore ed epoca. L’inten- contraddistinguono la pena ca- colpo mortale. Ecco che quin-
to è quello di fornire un’immagi- pitale nella letteratura moder- di è raggiunta quella compene-
ne sfaccettata ed eterogenea di na e contemporanea, e a co- trazione di cui sopra: la paura
questo tema fortemente ricor- struire una base universale, irrazionale della morte (il pa-
rente nella letteratura. Lo scopo per quelle che saranno tutte le ralizzarsi delle gambe e la nau-
quindi, non è tanto quello di trac- successive speculazioni. sea che chiude la gola, i ba-
ciare un’evoluzio- ci avidi alla croce) si mescola
ne storico-lettera- e si confonde con il desiderio
ria dell’argomento, naturale di essere partecipe e
quanto quello di la paura irrazionale della conscio di quello che accade
costituire una ri- morte (il paralizzarsi delle (i sensi tesi e vitali fino al mo-
cerca ed un’analisi mento della morte).
degli intrecci e del-
gambe e la nausea che Un altro argomento importan-
le soluzioni tra la chiude la gola, i baci te da approfondire in questa
condanna a mor- avidi alla croce) si mescola tematica è quello del Tempo.
te e gli altri sogget- Per Dostoevskij il condannato
ti presenti nelle va- e si confonde con il ha una visione del Tempo dif-
rie opere, come ad desiderio naturale di essere ferente da una qualsiasi altra
esempio la società, persona: esso è vissuto infatti
le persecuzioni, la
partecipe e conscio di con più realismo, è scandito in
fede, la figura del quello che accade una serie di momenti dai con-
“tiranno”, la grazia, (i sensi tesi e vitali fino al torni netti; il tempo che resta
il tempo, la tortura, da vivere sembra prolungarsi
e così via. I brani a momento della morte). all’infinito. Nel passo autobio-
cui mi riferirò, fan- grafico pochi scarsi minuti di
no tutti parte della vita sono percepiti come spa-
narrativa moderna e contempo- Conosciamo Dostoevskij come zio sconfinato e prezioso, di
ranea e sono opera di autori co- romanziere psicologico, i suoi cui disporre come mezzo per
me: Dostoevskij, Greene, Kafka, sono i romanzi del mondo del- morire meglio: per chiedersi a
Silone, Jackson e Puškin. le idee. La compenetrazione e cosa si sta andando incontro,
il contrasto tra ragione e pas- ad esempio. Ad un passo dal-
Anche se può sembrare bana- sione, così tipici dei suoi scrit- la morte il Tempo sembra as-
le, penso sia opportuno comin- ti, sono osservabili anche in sumere per il condannato una
ciare dal testo che più di ogni queste righe. Mi riferisco cer- nuova prospettiva: con ram-
altro, a mio avviso, proietta tamente al “turbinio” di pen- marico egli pensa alla lunga
immediatamente il lettore nel sieri assurdi e ridicoli descritti serie di attimi spesi inutilmen-
dramma di un condannato a dall’autore nella testa del con- te, e con rabbia invece, vorreb-
morte. Si tratta de “L’idiota” di dannato, ormai giunto al pati- be annullare i pochi secondi
Fëdor M. Dostoevskij, che nel- bolo. E’ come se la sua mente, che lo separano dalla morte,
le sue primissime pagine ac- la sua ragione, volesse aggrap- pur di non considerare tutti
coglie un’allusione alle vicis- parsi a qualsiasi piccolo det- quelli che gli saranno sottratti
situdini dell’autore stesso, la taglio, pur di non pensare al- di lì a poco.
Robert Walser,
Jakob von Gunten, un diario.
“Qui s’impara ben poco, c’è la chiuderà. ser inizia a diventare orgoglio-
mancanza di insegnanti, e noi Non insegnanti, che in realtà so di questa sua appartenenza,
ragazzi dell’Istituto Benja- ci sono ma non hanno alcun di questo suo essere parte di
menta non riusciremo a un meccanismo. Così facendo
nulla, in altre parole, nella sostiene l’Istituto, fa di esso lo
nostra vita futura saremo tut- pochi autori sono riu- scopo della sua vita.
ti qualcosa di molto piccolo e E’ un libro che a me piacereb-
subordinato. L’insegnamento sciti a cancellarsi con be leggere al contrario, dall’ul-
che ci viene impartito consiste tanta perfezione tima pagina alla prima, perché
sostanzialmente nell’inculcar- sarebbe più facile da accettare.
ci pazienza e ubbidienza: due Non c’è niente di attuale in
qualità che promettono poco peso sull’educazione dei gio- quest’opera, niente che possa
o nessun successo”. Inizia co- vani, ma la sorella del diretto- ricordarci i problemi dei gior-
sì Jakob von Gunten, l’ultimo re ad insegnare davvero. Ecco ni nostri. Lo consigliamo per il
dei tre romanzi dello scrittore il paradosso che sconvolge il suo stile, perché come dice Ro-
tedesco Robert Walser: scrit- lettore di questo libro: il para- berto Calasso nella postfazione
to nel 1909, tradotto e uscito dosso di una scuola misteriosa, all’edizione Adelphi “pochi au-
in Italia, per Adelphi, solo nel lontana dalla realtà, con inse- tori sono riusciti a cancellarsi
1992. gnanti incapaci e situazioni in- con tanta perfezione”.
Jakob von Gunten è un ragazzo decifrabili. Una scuola che in- Un libro in cui insomma l’au-
che per varie vicende si ritrova segna solo a obbedire, annulla tore scompare, Jakob von Gun-
in un Istituto avvolto nel mi- il senso critico di ogni indivi- ten scompare, tutti scompaio-
stero, un Istituto che insegna duo, non vuole che gli studen- no.
ai ragazzi più poveri a servi- ti imparino davvero a pensare Rimane forse una satira fe-
re. Dotato come tutti di unifor- da soli, a farsi tante domande, roce contro qualcuno o qual-
me, in mezzo ai suoi compagni una scuola insomma in cui si cosa, una satira per la quale
Jakob vive una sorta viaggio di impara che è meglio tacere e noi, nuovi destinatari del mes-
formazione, se di formazione ricevere gli ordini passivamen- saggio, chiudiamo le orecchie
si tratta, e da ribelle diventerà te invece di aprire uno spa- come i migliori tra gli allievi
invece uno dei ragazzi più le- zio per il confronto. In un luo- Benjamenta.
gati all’Istituto e infine l’ultimo go così anche lo studente più
ad allontanarsi quando la scuo- critico come Jakob von Wal- Alessandro Ceto.
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...speriamo vadano avanti a incazzarsi tutti... periodico mensile
Numero 36

racconti Venerdì 26
Ottobre 2007

Peppina ‘a nira Di nuovo, l’amore.

La mia nonna è nata in Calabria
nel 1912. La mia nonna ha l’in-
giuria, è chiamata Peppina ‘a
nira. La mia mamma da giova-
Reg. Trib. PV n°594 - Stampa: Industria Grafica Pavese sas, Pavia - Chiuso in Redazione 23-10-2007 - Tiratura 2000 copie - 2007, Alcuni diritti riservati (Rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.5 by-nc-sh)
zo? Mio salmone domestico e io si dandy che scri-
No. La mafia non è una sto- era seduti su una panchina a ve, dice. Sono Ma secondo te, gli rispondo, la
ria di famiglia. Le storie di ma- fissare il sole nascente tra l’ex scossa. È incon-
fia non sono storie personali, fabbrica della carta, il canale cepibile per me piscina ce l’hanno interna?

ne era Melina ‘a nira, ma ades- ognuna è parte della storia col-
so è semplicemente Carmen. lettiva di questo paese e ognu-
La mia nonna ha quasi sem- no di noi è mafioso.
pre vissuto in Calabria. La mia Quarant’anni fa l’esistenza del-
nonna è un’eroina. La mia la mafia era semplicemente
nonna ha assistito a una spa- negata. “Cos’è la mafia? E’ so-
ratoria e ha testimoniato in un lo una parola, una voce” fa-
processo contro la mafia. ceva dire Leonardo Sciascia a
uno dei picciotti de
“Il giorno della ci-
Le storie di mafia non sono vetta”.
E’ stata una conqui-
storie personali, è parte sta ammettere che
della storia collettiva la mafia esiste. Cre-
do che la prossima
sia ammettere che
Di tanto in tanto, l’ex Melina ‘a la mafia non esiste. La menta-
nira viene a dirmi che la non- lità mafiosa appartiene alla sfe-
na è apparsa nel tal documen- ra individuale di ogni italiano.
tario o nel tal libro, tanto raro e Non è una novità, dobbiamo
coraggioso è prendere posizio- solo ammetterlo. Tutti e nes-
ne contro le cosche. La nonna suno. E Carmen deve smettere
è analfabeta e appare nei libri. di pensare che ci sia qualcosa
Carmen è sempre incazza- di cui vergognarsi. E gli italia-
ta quando qualche giornalista ni smettere di pensare di non
racconta la storia della nonna, meritare questa classe dirigen-
“ma non possono farsi i cazzi te. La mafia è ordinaria. Tutti
propri? sono storie di famiglia”. collaboriamo. Fumi una canna
Credo che per mia madre que- ogni tanto?
st’articolo sarebbe un grave tra-
dimento. Sono un figlio stron- Andrea Lancichinetti
d’acqua ferma e l’hotel Il rug- pensare ad un
gito d’oro cinque stelle senza albergo cinque
piscina. stelle che non abbia la pisci- Shh! Taci! Potrebbero sentirci,
A mezzogiorno e zerocinque na. dice mio salmone psicopatico.
mi dice: mi sono innamorato. La piscina è la cifra con cui io, Si chiama – e me lo dice nel-
Sai cosa? – gli dico – com’è che mio fratello e salmone abbia- l’orecchio.
un hotel a cinque stelle non mo sempre giudicato gli alber- Un camion dalla strada di ot-
ha neanche una piscina? Mio ghi. E’ un chiaro segno di bo- to corsie dietro di noi aziona il
salmone allora si volta verso Il varismo questo, penso. Devo clacson.
ruggito d’oro ed è subito evi- fare un’indagine sociologica Non capisco il nome, ma sono
dente che non sappia rispon- per provenienza geografica ed comunque ancora scossa. Ca-
dere. Mi sono innamorato, di- età, penso ancora. pisco inesorabilmente che a
ce come un ebete. Dal momento che mi sento me l’idea della piscina nell’al-
Se è una giovane artista, una scossa per questa presa di co- bergo non me la toglierà nes-
dandy, un’aspirante scrittri- scienza decido di compiere un suno.
ce. Blocco il periodo ipotetico atto tremendo: masticare una
così, perché sa già cosa voglio ciunga nuova su una ciunga Tratto da
dire. Se è una giovane artista, già in bocca. le avventure di un
una dandy, un’aspirante scrit- Come si chiama? salmone domestico,
trice, ribadisco per-
ché mi è venuto in
mente che sto par-
lando a un salmone,
farò tutto ciò che è
in mio potere per
eliminarla dalla tua
vita. Salmone emet-
te allora un no pro-
fondo, come il la-
mento di un pesce
qualsiasi nel mo-
mento di mezzo, ap-
pena dopo aver pre-
gustato poco poco il
sapore del verme e
subito prima di di-
battersi dal dolore
dell’amo incastrato
nel labbro.
Quel momento,
penso, è la spiega-
zione sanguinaria,
suprema di tutto il
mondo, della felici-
tà e della tristezza,
è l’apice assoluto, la
chiave per capire il
cosmo. Il sentimen-
to del pesce che ab-
bocca ma non ha an-
cora abboccato del
tutto è il sentimento
dell’umanità, è Ada-
mo che - mi ascolti?
- Mi interrompe sal-
mone scuotendomi,
lo capisci che sono
innamorato?
Ma secondo te, gli
rispondo, la piscina
ce l’hanno interna?
Non è un’artista

La foto di copertina è di Riccardo Scanarotti.

Contatti Utili:
Le foto delle altre pagine sono sempre di Riccardo Scanarotti,
- Simone Marini, direttore, marinisimone@yahoo.it;
tranne la reinterpretazione del quarto stato, che è un fotointagliaggio di una foto scaricata dal web.
- Riccardo Scanarotti, fotografie, scanarovich@libero.it;
I disegni in questo numero sono di Alice Tassan.
- Luca Schiavi, impaginazione e grafica, schiavi.luca@gmail.com;
Le vignette in questo numero sono di Matteo Amighetti,
e finalmente ce n’è una che ritrae il dottor Gonzi.
Quella di ottava pagina, ovviamente. ronstadt La redazione di
Il personaggio nella foto di copertina non è il dottor Gonzi, ma il suo creatore. periodico mensile Kronstadt è aperta a
Forse il bagno di copertina è del dottor Gonzi... Numero 36 ogni tipo di
collaborazione.
KRONSTADT: iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Commissione
Potete contattarci a:
A.C.E.R.S.A.T. dell’Università di Pavia nell’ambito del programma per la per la promozione
www.kronstadt.it
delle attività culturali ricreative degli studenti. http://creativecommons.
Altre entrate sono rappresentate da eventi culturali, feste, concerti, il sangue di chi collabo- org/licenses/by-nc-sa/ http://kronstadt.splinder.com
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