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Sigmund Freud

La Pulsione Di Morte
La pulsione sessuale e le sue vicissitudini
Questo che affronteremo l'ultimo capitolo (per quanto ci riguarda) del pensiero freudiano. Con i Tre saggi sulla sessualit siamo giunti al 1905 e mancano ancora ben trent'anni alla morte di Freud. In questo lungo lasso di tempo Freud ha scritto opere divenute poi famose come Totem e tab, Introduzione al narcisismo, Il disagio della civilt, Al di l del principio del piacere ecc. Noi per, come al solito, estrapoleremo i concetti pi utili e vicini al nostro modello teorico e, oggi, evidenzieremo in modo critico, quelli che hanno determinato l'allontanamento di Reich. Tali concetti, ovvero i pi eclatanti, sono il masochismo primario e la pulsione di morte. In questo periodo Freud si dedica alla pulsione sessuale e alla sua conflittualit con l'Io, agente e serbatoio della pulsione autoconservativa. Ora per lui la causa del sintomo il conflitto pulsionale. Formazione reattiva, sublimazione, Masochismo Secondario La pulsione, dice Freud, pu mutarsi nel suo contrario, ad esempio l'amore in odio, il piacere di guardare in esibizionismo. Oltre a trasformarsi nel contrario, la pulsione anche in grado di volgersi contro la propria persona, come, ad esempio, nel masochismo che un sadismo diretto contro il proprio corpo. Come vedete, in questa fase Freud afferma: " assai dubbio che possa esistere un soddisfacimento masochistico pi diretto; n sembra verificarsi la comparsa di un masochismo originario non derivato dal sadismo nel modo che abbiamo indicato." Freud pensa ancora che tutto sia regolato dalla pulsione sessuale, anche certe attivit umane apparentemente senza rapporto con la sessualit, ma che avrebbero la loro molla nella forza della pulsione sessuale. Stiamo parlando del meccanismo noto come sublimazione. La pulsione detta sublimata nella misura in cui essa deviata verso una nuova meta non sessuale e tende verso oggetti socialmente valorizzati. Il processo automatico e inconscio e permette un'adeguata scarica, (attraverso comportamenti socialmente ammessi), di quelle pulsioni istintuali (sessuali e aggressive) altrimenti minacciose per il soggetto. In Disagio della civilt, pur riconoscendo l'influsso nocivo e patogeno della morale sulla vita pulsionale, individua, d'altro canto nella repressione delle pulsioni e nei periodi di latenza che connettono lo sviluppo infantile alla pubert una premessa dela civilt. Pur considerando patogena la repressione delle pulsioni, Freud si convince che senza tale repressione non vi sarebbe la sublimazione delle pulsioni, e quindi, non vi sarebbe civilt. In altri termini Freud individua la forza creatrice di civilt nella repressione e deviazione delle pulsioni istintuali. Reich, nell'Analisi del carattere, parla s della sublimazione ma in modo assai diverso. Solo la libido scaricata attraverso il soddisfacimento orgastico risolve le tensioni sessuali e libera energia per realizzazioni pi elevate. La sublimazione una realizzazione tipica del carattere genitale.

La pulsione di morte
Con il saggio Al di l del principio del piacere (1920) e nell'Io e l'Es (1922) Freud introduce il concetto di pulsione di morte. Sembra che Freud abbia avuto per tutta la vita un interesse morboso per la morte; il suo amico e biografo Jones racconta come Freud usasse dire nel separarsi da un amico "Addio, pu darsi che tu non mi veda pi". Fino a quel momento l'aggressivit era stata comunque collegata alla sessualit, nonostante Freud si fosse sempre opposto all'idea di un istinto distruttivo ora, invece, si convince della sua esistenza come di una condizione originaria, che precede la vita a cui ogni individuo tende a tornare. Egli arriva ad affermare: "il fine di ogni vita la morte". La pulsione di morte si contrappone in questa terza fase di teorizzazione freudiana alla pulsione di vita, che ora comprende la pulsione sessuale e quella conservativa. Dalla paura al bisogno di punizione: il Masochismo Primario L'istinto di morte, dice Freud, non direttamente osservabile. Egli lo individua nella coazione a ripetere, nel sadismo e nel masochismo che ora definisce primario. Un masochismo che non nasce pi dalla paura della punizione per i propri impulsi sadici ma che diviene bisogno di punizione. La sofferenza e la nevrosi non derivano pi dal conflitto tra la pulsione sessuale e la sua repressione,favorita da una societ moralistica e repressiva, ma da un bisogno innato di soffrire, un bisogno la cui soddisfazione considerata ora fonte di piacere.

Lo stesso inconscio bisogno era, secondo Freud, alla base della resistenza a guarire dei nevrotici.

Riassunto
Abbiamo affrontato l'ultimo capitolo della vicenda freudiana, quello pi pessimista. Freud, forse amareggiato dalla guerra o, come dice Reich, stanco di sostenere la sua battaglia sull'importanza della sessualit e sulla necessit di cambiare la societ, afferma l'esistenza di una pulsione primaria distruttiva e abbandona gran parte della teoria della libido. Egli abbandona il concetto di pulsione sessuale, che ora accorpa a quello della pulsione autoconservativa, per riunirle entrambe sotto il nome di pulsioni di vita, mettendole in contrapposizione alla pulsione di morte. Per confermare l'esistenza di una pulsione distruttiva innata, Freud ribalta la sua prima concezione sul masochismo, che non considera pi secondario, ma primario. Da questo punto in poi le strade di Freud e Reich divergeranno. Torna all'indice

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