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Dal 1934 Roessler dirige una piccola casa editrice a Lucerna, la Vita Nova Verlag, fondata da
alcuni amici svizzeri. Sotto lo pseudonimo di "Hermes" (il messaggero degli dei della mitologia
greca), pubblica diversi articoli sulla Germania, scritti con grande virulenza e dedicati alla
rovinosa ascesa del nazismo che sta portando la sua Germania verso il baratro. Dai suoi
fedelissimi amici rimasti in patria, riceve spesso lettere, in cui -secondo un codice che usa una
terminologia banale e quotidiana- questi gli passano informazioni su cosa accade in Germania.
Grazie a queste informazioni, potrà per esempio annunciare con un mese di anticipo
l'occupazione, da parte della Wehrmacht, della zona smilitarizzata della Renania (avvenuta il 7
marzo 1936), oltre a mostrare il vero volto della "prosperità" della Germania che all'estero
tanto impressiona.
Tutti i dieci amici di Roessler sono rimasti nelle fila dell'esercito, ufficiali dell'alto comando
tedesco: odiano il nazismo, vi vedono il tradimento dei princìpi e degli ideali tipici germanici;
hanno giurato di abbatterlo con ogni mezzo loro possibile.
E il mezzo arriverà presto, sotto forma di un comune radiotelegrafo. Che terrà in
comunicazione costante i dieci alti ufficiali con quel critico teatrale emigrato in Svizzera.
Il 30 maggio 1939 due di questi amici, insediati ai più alti livelli del comando tedesco come
generali, portano a Roessler una notizia terribile. Hitler, il 23 dello stesso mese, ha convocato il
suo quartier generale per annunciare che si dovrà occupare la Polonia, non più tardi di tre mesi.
Questo si traduce in una parola sola: guerra.
Questo scenario si ripeterà centinaia e centinaia di volte nel corso dei mesi successivi, sempre
con maggiore tempestività e con una dovizia di particolari da far impallidire qualsiasi altra
linea di informazioni conosciuta.
L'intelligence svizzera saprà con anticipo ogni singola mossa dell'esercito tedesco, ogni piano
strategico e ogni movimento di truppe. Nessuna iniziativa di Hitler resterà segreta per più di
qualche ora... Giorno e ora di ogni attacco, quanti uomini, quanti e quali armamenti, quale
disposizione e strategia di movimento, quali comandanti, quanti rifornimenti e la loro
dislocazione, persino il morale delle truppe... Fino al più piccolo particolare, tutto verrà passato
in forma di punti e linee cifrati da Berlino a Lucerna.
Gennaio 1940.
Roessler viene a sapere delle intenzioni del Fuhrer di attaccare la Norvegia. A gennaio e
febbraio, mentre Hitler affretta i preparativi per l'invasione a nord, l'intelligence svizzera sarà
tenuta al corrente. Dal 26 febbraio, gli svizzeri conoscono ogni particolare del piano. E
informano doverosamente gli Alleati.
Il primo marzo, Hitler trasmette ai suoi generali le direttive per l'occupazione della Danimarca,
operazione da accorpare a quella contro la Norvegia. L'8 marzo, i servizi segreti svizzeri hanno
in mano i principali elementi di questo piano. Danimarca e Norvegia sono tempestivamente
avvertite ad ogni novità che giunge tramite Roessler direttamente da Berlino.
9 aprile 1940.
Il piano di attacco di Hitler viene messo in pratica con successo. Norvegia e Danimarca ne sono
"sorprese". Anche quando viene segnalata la flotta tedesca in avvicinamento alle coste. I due
paesi restano stranamente "apatici" e i nazisti piegano in breve tempo la resistenza. E' un
successo su tutta la linea.
Norvegia e Danimarca sapevano da tre mesi quali fossero le intenzioni del Fuhrer e quando
sarebbero state messe in atto.
La Danimarca ha avuto due diverse fonti di avvertimento: il 30 marzo, l'addetto militare
olandese a Berlino, colonnello Sas, viene avvertito della sorte che toccherà alla Danimarca sia
dall'intelligence svizzera che dal colonnello tedesco Oster, aiutante dell'ammiraglio Canaris
(capo dello spionaggio nazista, in seguito sospettato di tradimento), amico di Sas. Il quale
informa immediatamente l'addetto navale danese. Ma il governo danese non terrà in alcun
conto la vitale informazione, per quanto confermata dalle due fonti. Ugual sorte tocca alle
informative destinate alla Norvegia, partite il 25 marzo. Nemmeno il governo norvegese,
nonostante le insistenze degli ufficiali svizzeri, darà credito alla notizia.
Il 1940 potrebbe essere l'anno della totale disfatta del nazismo. Gran Bretagna, Francia e
gli altri paesi alleati potrebbero annientare l'esercito tedesco giocando d'anticipo, forti delle
precise e tempestive informazioni che giungono direttamente da Berlino.
Potrebbero stroncare sul nascere ogni velleità del Fuhrer.
Non lo fanno.
L'intera tragedia della seconda guerra mondiale, con i suoi 36 milioni di morti, le distruzioni di
intere città, gli strascichi post-bellici che porteranno fino alla guerra fredda... tutto poteva
essere evitato.
La campagna del '39-'40 poteva essere l'inizio e la fine degli obiettivi nazisti. E' stata invece
una continua serie di successi, ovunque Hitler mandasse le sue truppe, queste facevano tabula
rasa. E i governi sapevano. Sapevano tutto con largo anticipo.
Dall'agosto del 1940, mentre continua a tenere informati gli svizzeri su tutto ciò che perviene
da Berlino, Roessler cerca il modo per mettersi in contatto con la Russia. I preparativi per
l'invasione nazista si fanno sempre più veloci. Urge trovare il modo per avvertire Stalin.
Lucy diverrà presto il migliore agente sovietico in Svizzera, la spina nel fianco più dolorosa per i
nazisti. Tanto che Walter Schellenberg, capo dello spionaggio tedesco, farà di tutto per
arrivare a mettere le mani su quel nucleo di informatori che così efficacemente passano
informazioni vitali al nemico. Arriverà anche ad incontrare Roger Masson, il suo omologo
svizzero, concedendogli favori sempre maggiori in attesa di poterlo avere ben bene tra le sue
mani per farsi ricambiare con i nomi dei traditori... Ma il colonnello Masson, dopo mesi di
incontri segreti e vicendevoli schermaglie, non potrà fornirgli nemmeno uno di quei nomi:
perché non li conosce nemmeno lui.
Roessler, in quell'autunno del '41, fornisce ai russi diverse informazioni preziose, tra cui una
riguardante una nuova arma tedesca chiamata "V-1". Inoltre i nazisti stanno mettendo in
cantiere un missile da 10 tonnellate! Ma Lucy comunica anche le condizioni delle truppe
tedesche sul fronte orientale: mal equipaggiate, l'inverno russo ne sta piegando il morale
giocando a favore di Stalin.
Nonostante però i russi sapessero sempre cosa li aspettava, fino al 1942 si lasciano accerchiare
dai tedeschi come previsto dai piani nazisti. Un comportamento inspiegabile, che causa
migliaia di vittime e feriti.
Dalla metà del '42 l'Armata Rossa cambia tattica e sfrutta più profondamente le informazioni di
Lucy: improvvisamente si sottrae agli accerchiamenti tanto cari ai tedeschi, diviene mobile,
attira i nemici su terreni poco propizi ai mezzi blindati nazisti, impone anche l'ora della
battaglia e il luogo.
Inoltre introduce una nuova arma che sarà destinata ad essere sfruttata largamente in futuro:
l'arma psicologica. Una sapiente miscela di informazioni e minacce. In piena notte, gli
altoparlanti sovietici fanno sobbalzare le truppe nemiche con messaggi come questo:
"Panzergrenadier della 24° divisione, non ci incontrerete a sud di Voronej dopodomani, come vi
hanno detto i vostri capi. Non date per scontato l'accerchiamento: non ci saremo più. Fate
economia di pane, obici e benzina. Perché vi assedieremo. E si chiameranno fortunati quelli a
cui sarà rimasta una pallottola per farsi saltare le cervella."
Questa tattica avrà effetto soprattutto sui soldati semplici, provocando anche diversi casi di
follia.
Alla fine anche Foote viene arrestato (per sua fortuna, non dall'intelligence nazista ma da
quella svizzera). Masson rassicura Roessler, che ora non può più comunicare con la Russia:
ormai l'esercito tedesco corre verso la disfatta sul fronte orientale, i sovietici hanno
saldamente le redini in mano. L'emigrato tedesco però può diventare utile sul fronte opposto,
passando le informazioni agli Alleati. I quali, però,
non prenderanno le sue trasmissioni con la dovuta
serietà come invece fecero i sovietici da quel giugno
del '42.
Eppure Roessler fornisce informazioni essenziali:
agli inglesi per esempio trasmette importanti notizie
sulle nuove armi V-1 e V-2, mentre continua a
tenere aggiornati gli svizzeri con le sue analisi della
situazione. A queste comunicazioni, gli Alleati non
riserveranno adeguato trattamento. Altro fatto
piuttosto ambiguo.
A guerra finita, Roessler resta in Svizzera, continuando a dirigere la casa editrice Vita Nova
Verlag a Lucerna.
Il nazismo è stato sconfitto militarmente, ma non sono pochi i seguaci della mistica bruna che
si aggirano per l'Europa, aspettando solo il momento propizio per rialzarsi: ecco perché
Roessler accetta di diventare un informatore per la Cecoslovacchia, quando nella primavera del
1947 un ufficiale in borghese della legazione ceca in Svizzera, incaricato dai servizi sovietici,
gli chiede di riprendere servizio fornendo studi sulla situazione militare e strategica
dell'Europa.
Roessler contatta Xavier Schnieper, il giovane svizzero che l'aveva iniziato allo spionaggio nel
1933: diverrà il suo corriere.
Nel gennaio del 1953, Roessler è nella Germania Ovest. Stila una relazione di tredici pagine
sulla situazione militare europea, che manderà in Svizzera per farla poi giungere ai cechi. E' un
dossier compilato secondo le pubblicazioni ufficiali
che circolano negli ambienti della NATO, nessun
segreto di importanza capitale dunque, ma viene
scoperto e arrestato. La polizia svizzera era stata
informata da un alto funzionario tedesco che teneva
d'occhio Roessler. Viene imprigionato insieme a
Schnieper. Passano ben 242 giorni di prigione
detentiva prima del giudizio, il 2 novembre. La polizia
svizzera ha impiegato tutto questo tempo per
approntare il dossier... o forse per montare il caso,
come dicono alcuni?
Il processo dura tre giorni, gli imputati vengono
accusati di avere spiato la Repubblica Federale
Tedesca a vantaggio della Cecoslovacchia. La difesa
sostiene con diverse prove che non si trattava di
rapporti segreti, quanto di studi elaborati sulla base
di pubblicazioni accessibili al pubblico. Un anno di
carcere a Roessler, nove mesi a Schnieper. Molti
sostengono abbiano pagato troppo caro l'aver passato
informazioni a danno di uno stato straniero per
favorire un altro stato straniero...
Nel 1955 Roessler va a vivere a 10 chilometri da Lucerna, a Kriens. Morirà, dimenticato, nel
1958.
La più grande spia di tutti i tempi, che ha tenuto in mano i dettagli relativi a ogni singola
decisione di Hitler dal 1939 al 1945, è anche la più sconosciuta, ancor oggi.
Non si conoscono i nomi dei suoi dieci compagni che, dall'interno dell'alto comando nazista,
hanno segretamente lavorato per l'annientamento di Hitler. L'opera di Accoce e Quet ("La
guerre a été gagnée en Suisse", Paris, 1966), su cui si basa la maggior parte delle
informazioni usate per stilare questo articolo, riporta solo le iniziali dei loro nomi: troppo
rischioso rivelarli per esteso, sostengono gli autori, anche a distanza di vent'anni dalla fine
della guerra.
Questo impenetrabile mistero sulle identità dei più tenaci e temibili avversari del nazismo, ha
dato adito a voci che sostengono diverse ipotesi. Una è quella dello stesso Alexander Foote,
che ha pubblicato un libro ("Handbook for spies") in cui sostiene che Roessler fosse in realtà
una spia inglese, e che il fantomatico gruppo di informatori a Berlino fosse solo un escamotage
per far accettare ai sovietici informazioni che in realtà provenivano dalla Gran Bretagna...
Sinceramente, pur essendo quello dello spionaggio un mondo dove nulla è ciò che sembra, mi
pare piuttosto inverosimile una tale ipotesi, soprattutto dopo aver letto quanti e quali
particolari intessono la vicenda di Rudolf Roessler.
16 febbraio 2009
http://novoordo.blogspot.com/2009/02/hitler-poteva-essere-sconfitto-il-primo.html
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RIFERIMENTI PRINCIPALI:
Pierre Accoce, Pierre Quet: "La guerra fu vinta in Svizzera". Longanesi, 1974.
http://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Roessler
http://en.wikipedia.org/wiki/Lucy_spy_ring
http://www.nybooks.com/articles/1973
http://www.geocities.com/palingenesi2001/nazimagi/09.htm
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NOTA:
In tedesco Rudolf Rößler, o Rössler, trascritto per lo più come Roessler.
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PAROLE CHIAVE:
rudolf roessler, walter schellenberg, roger masson, alessandro rado, alexander foote, xavier
schnieper, lucy, linea viking, seconda guerra mondiale, spie, spionaggio, hitler, nazismo,
svizzera, germania, gran bretagna, francia, russia, stalin, fronte orientale, alleati, servizi
segreti, guerra psicologica, pierre accoce, pierre quet