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NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI - D.M.

14 Gennaio 2008
Bergamo2011

Costruzioni esistenti in muratura


- criteri di intervento Alessandra Marini
Universit di Brescia
alessandra.marini@unibs.it

RIFERIMENTI TECNICI
LINEEGUIDAPERLAVALUTAZIONEERIDUZIONEDELRISCHIO
LINEE
GUIDA PER LA VALUTAZIONE E RIDUZIONE DEL RISCHIO
SISMICODELPATRIMONIOCULTURALE conriferimentoallenorme
tecnicheperlecostruzioni
Concetto di RESTAURO in continua evoluzione:
Immagine Restauro Stilistico (700800)
D ti i i duso
Destinazioni
d
Restauro
R t
Fil l i
Filologico
Materia Conservatori
LINEE GUIDA: TEORIA DELLA CONSERVAZIONE
Restauro STILISTICO
Carcassonne Viollet Le Duc

RIFERIMENTI TECNICI
1902

1912

RIFERIMENTI TECNICI
LINEEGUIDA:
Obiettivodellinterventodiconservazione
dalpuntodivistadellariabilitazione
strutturale:
garantirelasicurezza,preservandooltre
cheilbenematerialeancheil
funzionamento strutturale.
funzionamentostrutturale.
sioperanoinevitabilmente
scelte di compromesso
sceltedi
compromesso
Sirichiedecheognisceltasia
bendocumentata
SCELTADELLADESTINAZIONE DUSO
Possibilitdidelocalizzarele
funzionirilevantiostrategiche!!

ManifestodellaConservazione
PalazzodellaRagione MarcoDezziBardeschi

TECNICHE DI INTERVENTO
APPROCCIOALLAPROGETTAZIONE
Analisideldanno,individuazioneeinterpretazione
Analisi del danno individuazione e interpretazione
deimeccanismiattivati

Analisidellecarenze edellevulnerabilit delledificio


(meccanismiattivabili)

Verificadelledificioallostatodifattopericarichi(staticio
dinamici)progetto

Identificazionedellastrategiadiintervento
Progettodellintervento
Verifica delledificiodopolintervento allostatodiprogetto

TECNICHE DI INTERVENTO
Obiettivodelprogetto:
f
Conservazionedellamateriaedelfunzionamento
strutturaleaccertato
Criterigeneraliperlasceltadellintervento:
massimareversibilit (interventoperaggiunteenonper
rimozioni);
minimainvasivit;
i i
i
i it
criteriodelminimointervento;
riconoscibilit:conservare ll'autenticit
autenticitdell
dell'opera
opera evitarele
evitare le
imitazioniinstile;
compatibilitmeccanica,chimicaefisica;
studiodialcuniinterventidiconsolidamentopassivo
studio di alcuni interventi di consolidamento passivo edattivo
ed attivo
(megliosereversibile).
durabilit degli interventi
durabilitdegliinterventi

TECNICHE DI INTERVENTO
Criteri generali per la scelta dellintervento:
Criterigeneraliperlasceltadell
intervento:
Evitarevariazionenelladistribuzionedellerigidezze:
Gliinterventidiconsolidamentovannoapplicatiinmodo
Gli i
i di
lid
li i i
d
regolareeduniformeallestrutture.
Interventilocalipossonopeggiorareilcomportamentoglobale
delledificio.
Linterventodeveesseregiustificato.Devonoesseredimostrate:
g
Lacarenzadellostatoattualedelfabbricato
Ilbeneficioprodottodallintervento.

Principiodella
CALIBRAZIONE DEGLI INTERVENTI:
CALIBRAZIONEDEGLIINTERVENTI:
uniformitdellivellodisicurezza
raggiuntopertuttiimacroelementi.

giudiziosarespressointerminiglobali,non
solosullabasediunconfrontonumericotra
accelerazione di collasso e accelerazione attesa
accelerazionedicollassoeaccelerazioneattesa
nelsito(ISSindicedisicurezzasismica),ma
ancheconsiderandoaltriaspettichesonostati
valutatiqualitativamenteechenon
q
possono
p
essereconsideratiesplicitamentenelcalcolo

TECNICHE DI INTERVENTO
C8A 5 1 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
C8A.5.1INTERVENTIVOLTIARIDURRELECARENZEDEICOLLEGAMENTI
C8A.5.2INTERVENTISUGLIARCHIESULLEVOLTE
C8A.5.3INTERVENTIVOLTIARIDURRELECCESSIVADEFORMABILITDEISOLAI
C8A.5.4INTERVENTIINCOPERTURA
C8A.5.5INTERVENTICHEMODIFICANOLADISTRIBUZIONEDEGLIELEMENTI
VERTICALIRESISTENTI
C8A.5.6INTERVENTIVOLTIADINCREMENTARELARESISTENZANEIMASCHI
MURARI
C8A 5 7 INTERVENTI SU PILASTRI E COLONNE
C8A.5.7INTERVENTISUPILASTRIECOLONNE
C8A.5.8INTERVENTIVOLTIARINFORZARELEPARETIINTORNOALLEAPERTURE
C8A 5 9 INTERVENTI ALLE SCALE
C8A.5.9INTERVENTIALLESCALE
C8A.5.10INTERVENTIVOLTIADASSICURAREICOLLEGAMENTIDEGLIELEMENTINON
STRUTTURALI
C8A.5.11INTERVENTIINFONDAZIONE
C8A.5.12REALIZZAZIONEDIGIUNTISISMICI

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


C8A 5 3 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LECCESSIVA
C8A.5.3INTERVENTIVOLTIARIDURREL
ECCESSIVADEFORMABILITDEISOLAI
DEFORMABILIT DEI SOLAI
Principali problematiche dei solai lignei:
- Eccessiva deformabilit.
- Rumorosit al calpestio.

Ref. [5]

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


C8A.5.3INTERVENTIVOLTIARIDURREL
C8A
5 3 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LECCESSIVA
ECCESSIVADEFORMABILITDEISOLAI
DEFORMABILIT DEI SOLAI
Irrigidimento flessionale di solai:
- Doppio assito organizzato:

Pu essere alternativamente realizzato con LVL, oppure con tavole di legno.

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


C8A 5 3 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LECCESSIVA
C8A.5.3INTERVENTIVOLTIARIDURREL
ECCESSIVADEFORMABILITDEISOLAI
DEFORMABILIT DEI SOLAI
Irrigidimento flessionale di solai:
- Sottile lastra in c.a. ordinario (5 cm), oppure ad altissime prestazioni (2 cm), piolato.

cappa c.a.

connettori

- Soluzione valida anche per solai nuovi in lamellare per grandi luci
- Zona sismica: possibilit di organizzare il diaframma di piano

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


C8A 5 3 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LECCESSIVA
C8A.5.3INTERVENTIVOLTIARIDURREL
ECCESSIVADEFORMABILITDEISOLAI
DEFORMABILIT DEI SOLAI
Irrigidimento flessionale di solai:
- Lastra in speciale malta di calce idraulica naturale (5 cm, fck,28g =15MPa
E28g= 16000MPa) armata con rete di fibra di vetro
vetro. Campi di applicabilit: edifici
storici nei quali sussista un problema di compatibilit.

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


Lefficacia dellirrigidimento flessionale dipende dalla rigidezza del connettore,
il comportamento duttile a rottura possibile solo adottando connettori duttili

Vi

Tipi di connettori:

Vi

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


Lefficacia dellirrigidimento flessionale dipende dalla rigidezza del connettore,
il comportamento duttile a rottura possibile solo adottando connettori duttili

Vi

Tipi di connettori:

Vi

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


LEGAME DI COMPORTAMENTO DELLA SINGOLA CONNESSIONE

50
ASSITO INTERROTTO

45

Stud Shear forrce, Vi [kN]


S

40

Vu

35
30
25
20

P11-S20ik7
P18-S20ik7
P21-S20ik7
Giuriani
Piazza
EC5

15
10

Kp

5
0
0

10

12

14

16

18

Slip, [mm]

1) CAMPO ELASTICO

Kp

2) COMPORTAMENTO A
ROTTURA
u

20

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


HP di connessione
perfetta e sezioni
piane

HP di connessione deformabile

K P1
METODO N

HP di connessione
assente

K P2 KP1
METODO MHLER e
METODO N MODIFICATO

Kp =

Kp1 Kp2

Kp = 0

Jid=1.2-1.4 Jeff

Jeff= 6-7J0

J0=Jw+Jc

w
0 A sfavore di sicurezza
sottostima il reale stato
di sforzo e deformazione

Buona approssimazione
dello stato di sforzo e di
deformazione reale

Previsione
eccessivamente
cautelativa di sforzi e
deformazioni

RINFORZO DEI SOLAI IN LEGNO


HP di connessione
perfetta e sezioni
piane

HP di connessione deformabile

K P1
METODO N

K P2 KP1
METODO MHLER e
METODO N MODIFICATO

EUROCODICE 5 E CNR DT 206 NON


CONSENTONO LIMPIEGO DELLHP DI
CONNESSIONE INFINITAMENTE RIGIDA
A sfavore di sicurezza
sottostima il reale stato
di sforzo e deformazione

HP di connessione
assente

Buona approssimazione
dello stato di sforzo e di
deformazione reale

KP= 2 KSER
Previsione
eccessivamente
cautelativa di sforzi e
deformazioni

INTERVENTI SU ARCHI E VOLTE


C8A 5 2 INTERVENTI SUGLI ARCHI E SULLE VOLTE
C8A.5.2INTERVENTISUGLIARCHIESULLEVOLTE
CONTRAFFORTI

CONTENIMENTO DELLE
SPINTE DI ARCHI E VOLTE
RINFORZO CORONA
(meno frequente)

Sezione di
d base
b
e Altezza
l
talil da
d
contenere il puntone.
NB. il contrafforte
NB
t ff t d
deve essere
vincolato alla muratura per trasferire il
carico verticale e orizzontale.

INTERVENTI SU ARCHI E VOLTE


C8A 5 2 INTERVENTI SUGLI ARCHI E SULLE VOLTE
C8A.5.2INTERVENTISUGLIARCHIESULLEVOLTE
CATENE INTRADOSSALI

TFc

H
H
Fo Fo

T
Fc

Dimensionamento della sezione: si affida alla catena lintera spinta


p
orizzontale (Fc=Fo).
(
)
Valutare la possibilit di sovratensione in caso di rocking.
prudente non far lavorare lacciaio oltre i 100 MPa (1000 kg/cm2).
Tesatura iniziale: la forza di tesatura deve essere inferiore a Fc. In assenza di carico
variabile si avrebbe infatti Fc>Fo e si potrebbe indurre il sollevamento dellarco.

INTERVENTI SU ARCHI E VOLTE


C8A 5 2 INTERVENTI SUGLI ARCHI E SULLE VOLTE
C8A.5.2INTERVENTISUGLIARCHIESULLEVOLTE
CATENE ESTRADOSSALI

Possono essere annegate a pavimento


Funzionano solo se il carico verticale in
corrispondenza del punto di
applicazione della catena sufficiente.

G. Valadier
G
Valadier, L
Larchitettura
architettura pratica,
pratica vol.
vol IV
IV,
Roma 1833

INTERVENTI SU ARCHI E VOLTE

Fce (h1 + h 2 ) = Fc h1 Fce = Fc

h1
h1 + h 2

M A = Fce h 2 = Fc

h1 h 2
FV
e M A FV Fc

h1 + h 2 e

h1 h 2
h1 + h 2

ANCORAGGIO CATENE
ANCORAGGIO DELLE CATENE
- Rifacimento ancoraggio catena esistente
- Piastra - Chiave o bolzone - Ancoraggio iniettato

ANCORAGGIO CATENE
ANCORAGGIO DELLE CATENE
- Rifacimento ancoraggio catena esistente
- Piastra - Chiave o bolzone - Ancoraggio iniettato

NB: Spessore della piastra tale da garantire la diffusione del carico

ANCORAGGIO CATENE
ANCORAGGIO DELLE CATENE
- Rifacimento ancoraggio catena esistente
- Piastra - Chiave o bolzone - Ancoraggio iniettato

Lb

NB. Lb sufficientemente lungo per evitare:


- Pull-out
Pull out barra
- Pull-out barra e malta iniezione
- Rottura del cono di muratura

ANCORAGGIO CATENE
ANCORAGGIOINIETTATO:
ANCORAGGIO
INIETTATO:
MECCANISMIRESISTENTI
Ancoraggio iniettato

1)

superamento aderenza
malta-barra:
lt b
pull-out
ll t b
barra

2)

superamento aderenza malta-muratura:


pull-out
ll t b
barra+malta
+ lt iiniettata
i tt t

tirante, d t
l bm

l bm
F

l bm

db

dm

bm
l bm,1

l bm

max[ l bm,1 l bm,2 l bm,3]

3)

F
dbb

l bm,2

dmbm

rottura cono muratura

f mt

F
superficie
di rottura, Sm

F
Sm

l bm,3

F
Smfmt sen

ANCORAGGIO CATENE

CONTROVOLTE IN C.A.
D EVITARE !!!
Da

Messa in opera

decompressione
scorrimento

APPENSIONE VOLTE
D EVITARE !!!
Da

INTERVENTITISCUCIECUCI
C8A.5.5INTERVENTICHEMODIFICANOLADISTRIBUZIONEDEGLIELEMENTIVERTICALI
C8A.5.5
INTERVENTI CHE MODIFICANO LA DISTRIBUZIONE DEGLI ELEMENTI VERTICALI
RESISTENTI

NB: Garantire efficace collegamento con spinotti


Garantire uniformit rigidezze

INTERVENTITISCUCIECUCI
C8A.5.5INTERVENTICHEMODIFICANOLADISTRIBUZIONEDEGLIELEMENTIVERTICALI
RESISTENTI

NB: Garantire efficace ingranamento tra murature vecchie e nuove


Garantire uniformit rigidezze

INTONACOARMATO
MURATURE ANTICHE MALTA DI CALCE + RETE FIBRE DI VETRO

Particolare 3
Rimozione intonaco cementizio e formazione intonaco
armato con rete in fibra di vetro

Rimozione
intonaco
cementizio

NB: Intonaco di
malta di calce +
rete in fibre di vetro
o rete da intonaco,
NON sii usa lla rete
t
elettrosaldata

Formazione nuovo strato di intonaco


in malta di calce idraulica naturale armato
con rete da intonaco (s = 3-4cm)

Formazione strato
di intonaco di finitura
in malta di calce (1.5-2cm)

INTONACOARMATO
MURATURE IN LATERIZIO E MALTA DI CEMENTO INTONACO CEMENTIZIO +
RETE ELETTROSALDATA
- Impiego
p g cls alte p
prestazioni con rete
- Cls alte prestazioni con fibre
- Collegare sempre i paramenti con
tirantini antiespulsivi

QUALCHEOSSERVAZIONE
Disposizione mattoni:
Disposizione
problematica
per i carichi
i hi
verticali

Se muratura uniforme
valutare possibilit prove in sito

Possibilit di intervento:
- intonaco armato / placcaggio anche con cls
speciali
- Valutare introduzione setti esterni
- Valutare efficacia diaframmi in cls

QUALCHEOSSERVAZIONE
Il recupero del sottotetto comporta obbligo di adeguamento ???
Cosa dice la norma
8.4.1 INTERVENTO DI ADEGUAMENTO
fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza e, qualora necessario,
alladeguamento
g
della costruzione, a chiunque intenda:
a) sopraelevare la costruzione;
b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione;
c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione duso
d uso che comportino incrementi
dei carichi globali in fondazione superiori al 10%;
d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un
insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal
precedente.
Una variazione dellaltezza delledificio, per la realizzazione di cordoli
sommitali, sempre che resti immutato il numero di piani, non considerata
sopraelevazione o ampliamento, ai sensi dei punti a) e b).
In tal caso non necessario procedere alladeguamento, salvo che non ricorrano le
condizioni
di i i di cuii aii precedenti
d ti punti
ti c)) o d)
d).
Valutare caso per caso

INTONACOARMATO
INTONACO
ARMATO
CONSOLIDAMENTO CON INTONACO ARMATO

Particolare 3
Rimozione intonaco cementizio e formazione intonaco
armato con rete in fibra di vetro

Rimozione
intonaco
cementizio

Formazione nuovo strato di intonaco


in malta di calce idraulica naturale armato
con rete da intonaco (s = 3-4cm)

Formazione strato
di intonaco di finitura
in malta di calce (1.5-2cm)

NTC
prove sperimentali
in mancanza di prove sperimentali che quantifichino lincremento
l incremento di resistenza
ottenuto con lintervento si applica il coefficiente indicato in tabella C8A.2.2,
diversificato per le varie tipologie indicate in Tab. C8A.2.1, sia ai parametri di
resistenza (fm e 0),
) sia ai moduli elastici (E e G)
G).

INTONACOARMATO
CONSOLIDAMENTO CON INTONACO ARMATO
(A) Per i parametri di partenza della muratura non consolidata non si applica il
coefficiente relativo alla connessione trasversale, in quanto lintonaco armato,
se correttamente eseguito collegando con barre trasversali i nodi delle reti di
armatura sulle due facce, realizza, tra le altre, anche questa funzione.
(B) Nei casi in cui le connessioni trasversali non soddisfino tale
condizione,
di i
il coefficiente
ffi i t moltiplicativo
lti li ti dellintonaco
d lli t
armato
t d
deve essere diviso
di i
per il coefficiente relativo alla connessione trasversale riportato in tabella

Se hp (B) 2.5/1.5 = 1.67

INIEZIONEMURATURE
CONSOLIDAMENTO CON INIEZIONI DI MISCELE LEGANTI:
tubo per
g
gg
inghisaggio

foro spia per verificare


il riempimento

barre ad aderenza
migliorata
miscela per inghisaggio
tappo in gesso
foro con carotatrice
min. 30 per barre 14

1) Foro 30 con carotatrice


2) Inghisaggio barre a bassa pressione
Iniezione miscela con pompa manuale
Composizione miscela:
20kg MACFLOW
100g. Fibre "RICEM MC 2.5 DTE 3mm."
7 L acqua (rapp. A/C=0.27)

INIEZIONEMURATURE
CONSOLIDAMENTO CON INIEZIONI DI MISCELE LEGANTI:
NTC prove sperimentali
in mancanza di prove sperimentali che quantifichino lincremento di resistenza ottenuto con
lintervento si applica il coefficiente indicato in tabella, diversificato per le varie tipologie, sia ai
parametri di resistenza (fm e 0), sia ai moduli elastici (E e G).
NB: - Se la muratura originale fosse stata classificata con malta di buone caratteristiche, il
coefficiente va applicato al valore di riferimento per malta di scadenti caratteristiche: il risultato
ottenibile attraverso questa tecnica di consolidamento indipendente dalla qualit originaria della
malta (nel caso di muratura con malta di buone caratteristiche, lincremento di resistenza e
rigidezza ottenibile percentualmente inferiore)

DIATONIARTIFICIALI
FORMAZIONE DIATONI ARTIFICIALI
Rimozione intonaco cementizio
ed eventuale iniezione di mi

Formazione diatoni artificiali con tiranti in


acciaiozincato: barre lisce filettate alle estremit
10/80x80cm
nuovo strato
t t di iintonaco
t
iin malta
lt di calce
l id
idraulica
li
naturale armata con reti da intonaco (s=3-4cm) e
sottile strato di intonaco di finitura (s=1.5cm)

passo dei tiranti < spessore del muro

DIATONIARTIFICIALI
FORMAZIONE DIATONI ARTIFICIALI

passo dei tiranti < spessore del muro

RINCOCCIATURA
RINCOCCIATURA
Rifacimento intonaco in presenza di
u atu e fortemente
o te e te irregolari
ego a in se
sezione
o e
murature

in presenza di cavit, al fine di contenere la quantit di intonaco


si dispongono elementi di laterizio pieno, eventualmente fissati con
perni di acciaio.

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO


SISMICO

CATENE PERIMETRALI
C8A 5 1 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
C8A.5.1INTERVENTIVOLTIARIDURRELECARENZEDEICOLLEGAMENTI
1 INCATENAMENTI
1.
Principio:ripristinareilcomportamentoscatolare

Messainoperadicateneperimetrali.
(ingeneralenonsiimpieganoFRP)

CATENE PERIMETRALI
C8A.5.1INTERVENTIVOLTIARIDURRELECARENZEDEICOLLEGAMENTI
1 INCATENAMENTI
1.
Principio:ripristinareilcomportamentoscatolare

Senza
Senza
CATENE

Messainoperadicateneperimetrali.
(ingeneralenonsiimpieganoFRP)

ConCATENE

CATENE PERIMETRALI

Le catene possono essere:


esterne oppure alloggiate entro
esterne,
scanalature di qualche centimetro di
profondit o, raramente, entro fori
praticati con la carotatrice.
attive, passive, aderenti o non aderenti.
Le catene attive con debole pretensione e non aderenti limitano la fessurazione e
rendono llintervento
intervento quasi reversibile ma devono essere protette dalla corrosione.
corrosione
tesate con martinetto o con sistemi a vite.

CATENE PERIMETRALI
x

Le catene possono essere:


esterne,
esterne oppure alloggiate entro
scanalature di qualche centimetro di
profondit o, raramente, entro fori
praticati con la carotatrice.
attive, passive, aderenti o non aderenti.
Le catene attive con debole pretensione e non aderenti limitano la fessurazione e
rendono llintervento
intervento quasi reversibile ma devono essere protette dalla corrosione.
corrosione
tesate con martinetto o con sistemi a vite.

CATENE PERIMETRALI
B
A

A
Foa tan

Fva

B
Fva
Foa

Foa
Foa
Foa tan
Fva+Foatan

Foa= f L2/8
Foa tan
Foa
+ Catene
C t
meno sollecitate
ll it t
- Impatto visivo

Fva
Foa= f L2/8

- Catene
C t
pi
i sollecitate
ll it t
+ Nascoste alla vista

CATENE PERIMETRALI
L soluzione
La
l i
d
delle
ll catene
t
perimetrali
i t li INEFFICACE in
i caso di:
di
a) Snellezza eccessiva delle pareti

tmin

Cateneperimetrali
INEFFICACI per

t min
L x t min

Lx
b) Presenza di canne fumarie, quando
non sia ipotizzabile la formazione del
sistema arco-catena

t
10

CATENE PERIMETRALI
L soluzione
La
l i
d
delle
ll catene
t
perimetrali
i t li iinefficace
ffi
iin caso di
di:
a) Snellezza eccessiva delle pareti

tmin

Cateneperimetrali
INEFFICACI per

t min
L x t min

Lx
b) Presenza di canne fumarie, quando
non sia ipotizzabile la formazione del
sistema arco-catena

t
10

!!!

CATENE PERIMETRALI
L soluzione
La
l i
d
delle
ll catene
t
perimetrali
i t li iinefficace
ffi
iin caso di
di:
c) Murature scadenti

d) Presenza di porticati o strutture particolari

Necessit di diaframmi
di piano o falda

Incapaci di sostenere le
importanti compressioni
dellarco di scarico

CATENE PERIMETRALI

Catene inefficaci;
Possibile soluzione:
diaframma di piano.

CATENE PERIMETRALI
C8A 5 1 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
C8A.5.1INTERVENTIVOLTIARIDURRELECARENZEDEICOLLEGAMENTI
OSSERVAZIONE:
PLACCAGGICONFIBREDICARBONIO
Cerchiature
Rinforzoangolate
Rinforzo angolate

UtilizzodegliFRPadeguatosuedificiinc.a.,
SCONSIGLIABILEsumuraturaolegno.
Problemiinpresenzadivariazionidiumidit
rischiodelaminazione.

CORDOLI IN SOMMITA
MIGLIORARE IL COLLEGAMENTO TRA LE PARETI
Tipologie:
- muratura a tutto spessore di buone caratteristiche/ mattoni pieni con
giunto armato
- in acciaio
- in c.a. solo su murature ben organizzate (mai su murature miste) e solo di
altezza
lt
limitata
li it t
- spesso necessaria bonifica muratura in sommit pre evitare brusche
g
variazioni di rigidezza
Collegamento alle murature esistenti:
- spinotti
p
- attrito

PRUDENZA !!!

STESSE LIMITAZIONI DELLE CATENE


EVITARE CORDOLATURE INTERMEDIE NELLO SPESSORE DELLE PARETI

DIAFRAMMI DI PIANO O DI FALDA


DIAFRAMMIDIPIANOEDIFALDA
Meccanismo
attivabiledopo
lintervento:
Flessionefuori
l
f
piano.

Wc'

Wc'
CW2
C

Diaframmidipiano

Wm

Diaframmidifalda
H

Comportamento
C
t
t
scatolare

W2
CW1
W1

DIAFRAMMI DI PIANO O DI FALDA


DIAFRAMMIDIPIANOEDIFALDA
MeccanismiINIBITI
dallaformazionedi
diaframmidipiano
edifalda
d f ld

Wc'

Wc'
CW2
C

Wm
H

W2
CW1
W1

b
Flessionefuoripiano

DIAFRAMMIDIPIANO
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIPIANO

sez.A

diaframma
di piano

parete parallela al sisma


setto resistente a taglio

Fo

OBIETTIVO: organizzare nello


spessore del solaio un diaframma
che, opportunamente collegato
alle pareti perimetrali, trasferisca
l'azione sismica dell'impalcato e
delle murature di competenza ai
setti resistenti al taglio.

f
F
Fc

M
V

sez.A

pm

azione sismica
dell'impalcato

ps
diaframma
di piano

parete ortogonale al sisma

V M
Fc=M/H
Fc
M/H
corrente

pannello

hi
zona di competenza
azione sismica
delle murature
nella zona di competenza

SUDDIVISIONEDEICOMPITI:
momentoflettenteaicorrenti
taglioalpannellod
taglio al pannello danima
anima

DIAFRAMMIDIPIANO
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIPIANO

sez.A

diaframma
di p
piano

parete parallela al sisma


setto resistente a taglio

Fo

Ildiaframmaraccoglieleforzeinerzialie
l t f i
letrasferisceaisettiresistentialsisma:
i tti i t ti l i
A)Organizzazionedeldiaframma
CORDOLI
PANNELLODANIMA
LESENE
B) Organizzazione dei collegamenti
B)Organizzazionedeicollegamenti
Impedirelostrappodellepareticaricatefuoripiano>>>TIRANTI
Trasferiementodellazioneditagliotraimpalcatoemuratura>>>SPINOTTI

DIAFRAMMIDIPIANO
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIPIANO

progressivamentesiriduceleffettoirrigidente
rispettoaicarichiverticali(123),cisimuove
versouninterventodisolomiglioramento
sismico
i i

cappa c.a.

connettori

Lastrasottileinc.a.ordinariooppureadalteprestazioni
3

fasce metalliche
chiodate

pannello multistrato
assito esistente

lastra di acciaio
3-5
3
5 mm
assito esistente

connettori
a spinotto
spinotto

(a)
Diaframmainpannellidilegnomultistrato

Diaframmainsottililastrediacciaio

saldature

DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANO
PANNELLO

f
c2

R3
r3

R4

f=f1 +f2 +fi


R 3 =R 4 =fL/2

r4

c1

c2
Fc

qm3 r3

q3 =
(M)

M
V

(V)

2
M=fL/8
M
fL/8

q3
Fc

c1

2
V=fL/2

r3
q3

f
Fc

c2

Bm3 qm3
Fc= M/z

r3

LESENA

CORRENTI
R3

R3

c1
Fc

(N)
N3

qm3 =

R3
Bm3

q3 =

N 3 = q3 (z-B
(
m3)

DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinCEMENTOARMATO
f
c2

R3
r3

R4

x Fc + Fc

Fc + Fc
Fsy

x 2/2

q x x

R 3 =R 4 =fL/2

r4

c1

Fc

f=f1 +f2 +fi

d
x
y

L
(M)

2
M=fL/8
M
fL/8

45

(V)

LESENA
r3
q3

f
Fc

c2

Bm3 qm3
Fc= M/z

r3

2
V=fL/2

CORRENTI
R3

Fc

PANNELLO

AcC,AsC

c1
Fc

(N)
N3

qm3 =

R3
Bm3

q3 =

N 3 = q3 (z-B
(
m3)

AcL,AsL

DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONE DEI CORRENTI
ORGANIZZAZIONEDEICORRENTI

spinotti

doppia rete

armatura di
collegamento
ll
cordolo

spinotti
cordolo

[Ref.4]

DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinMULTISTRATOFENOLICO

d l perimetrale
i t l in
i acciaio,
i i chiodato
hi d t
cordolo
al panello e spinottato alla muratura
lamiera di pannelli di legno
coprigiunto multistrato
27mm, soggetti
gg
a
s=2mm
s
2mm
flusso di sforzi
tangenziali q

chiodi in acciaio ad
alta resistenza,
soggetti ad azioni
taglianti Vi e
disposti ad
interasse i.

spinotti per il collegamento alle


murature (cap. 6.1.1)

Vi
q

DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinMULTISTRATOFENOLICO
cordolo perimetrale in acciaio, chiodato
al panello e spinottato alla muratura
llamiera
i
di pannelli di legno
coprigiunto multistrato
27mm, soggetti a
s=2mm
flusso di sforzi
tangenziali q

chiodi in acciaio ad alta


resistenza, soggetti ad
azioni
i i taglianti
t li ti Vi e
disposti ad interasse i.

spinotti per il collegamento alle


murature (cap. 6.1.1)
spinotti
saldati
corrente
acciaio

chiodi

spinotti
pannelli
multistrato

corrente
acciaio

assito

chiodi

pannelli
multistrato

assito

DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinMULTISTRATOFENOLICO
fasce metalliche
chiodate

PANNELLO
Pannelloagliappoggisoggettoal
flussomassimo

ss=q
= q3 / ES
(sCOMM =27.5mm,
P =1MPa)

pannello multistrato
assito esistente

COLLEGAMENTOPANNELLOPANNELLO
Fascedicoprigiunto

Vic(d4) =11.5kN Viu


x=Vic /q(x)

DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinMULTISTRATOFENOLICO
COLLEGAMENTOPANNELLO LESENA MURATURA
COLLEGAMENTOPANNELLO LESENA
TramiteCHIODATURA

qx=Vic(d4) =
=11.5kN Viu
x=Vic(d4)/q
/

COLLEGAMENTOLESENAMURATURA
tramitePIOLI
qx=VSP(d16)=15kN
=VSP(d20)=20kN
x=VSP/q

DIAFRAMMIDIPIANO
tiranti
spinott

ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODEICOLLEGAMENTI
SPINOTTI per trasferire il taglio ai setti resistenti
SPINOTTIpertrasferireiltaglioaisettiresistenti

lesena
lesena
q

lesena

Vi

Vi
Vi
Vi

spinotto

F
Forzaditagliosulconnettore:
di t li
l
tt

Vi=qxi
ii =VI/q
Vi:siricavadaprovesperimentaliomodellianalitici
(rif.VSP(d16)=15kN;VSP(d20)=20kN.Ingenerale1d16/50cm)

l''

l'

DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODEICOLLEGAMENTI
tiranti
ti
ti
spinotti

SPINOTTIpertrasferireiltaglioaisettiresistenti
V,KN
25
20

d16mm

15

posatoaseccoentro
muraturadimedie

10
5
0
0

-10
10

-20
20

-30
30

-40
40

spostamento, mm
[REF.5]

(rif.VSP(d16)=15kN;VSP(d20)=20kN)

DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODEICOLLEGAMENTI
TIRANTIpertrattenerelepareticaricatefuoripiano

pm
pm

tirante

tirante

cordolo
pannello
ll

Ap

fm

cordolo
F

f1

i
F

se A
sez.A

pm

azione sismica
dell'impalcato

ps
diaframma
di piano

parete ortogonale al sisma

co
pannello

hi
zona di competenza
azione sismica
delle murature
nella zona di competenza

Forzaditrazionesultirante:
F= s AS= pm xhi xi

i=s AS/(pm xhi )


(Rif 1 d1416
(Rif.1d14
16/1.5m)
/1 5m)

DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODEICOLLEGAMENTI
TIRANTIpertrattenerelepareticaricatefuoripiano

pm

pm

tirante, d
bm

tirante, d t
bm

dm

b
cordolo

f mt

F
superficie
di rottura, Sm

F
Sm

DIAFRAMMIDIPIANO
3,5

Sfo
orzo di Aderrenza [MPaa]

3,0

2,5

2,0

tiran
1,5

bm

LVDT 6

1,0

LVDT 7
LVDT 8

0,5

0,0
0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

Spostamento Estremit Carica [mm]

3,50

4,00

4,50

DIAFRAMMIDIPIANO
ALTRESOLUZIONIPROPOSTEINLETTERATURA
Introduzionedistralli
metallici
Verificarechegli
sforzinonsiano
f i
i
eccessivamente
concentrati

Travireticolariinacciaiorealizzatenello
spessore del solaio
spessoredelsolaio
Concentrazionedeglisforzi
Difficoltosol
Difficoltoso leventuale
eventualecollegamentoalle
collegamento alle
murature

COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI

COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI
ilribaltamentodelleparetiperimetraliavvienequandoglieventualidispositividi
confinamento(qualicateneocontrafforti,solaiecopertura)nonfornisconoun
sufficientecontrastoallazionediribaltamentoindottadalsisma.
Lazioneribaltantepuincrementareinpresenzaditettispingenti

w
4

COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI

COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI
church office

church

old vestry

C=7%

Wc'

bell tower

Wc'
CW2
W2

Wm
H

CW1
W1

C=5%

C=20%

COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI

nailed
nailed
steelstraps
straps
steel

plywood panels
plywood panels
existingexisting
planks planks

stud connected
wooden planks

existing planks

stud
connectors

(GiurianiandMarini,2005)

(Giurianietal.,2005)
thin steel plate
2-3 mm

e isting wooden
existing
ooden planks

concrete slab

stud connector

existing plank

(
(GiurianiandPlizzari,2000)
)

(PiazzaandTurrini,1983)

COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI CRITERIDIPROGETTAZIONE
metodosemplificatobasatosulcriteriodiresistenza

pannello di falda

timpano

corrente di gronda

h1
h3

1m

diaframma
di piano
timpano

componentiprincipalidellacopertura
scatolare

Lx

Ly
distribuzionedeicarichi

A.Marini,E.Giuriani

COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI CRITERIDIPROGETTAZIONE
r 1z
g1

g1

l 12

p1

h1
4

p3

f 1y = -r1y

r 1y
2

h3

Ly

r 1z
g1
3

p1
4
p3 h3
2 nA

r 1y

Strutturalabile
f1y = 2p1l12 + p3h 3

2
p3 h3
2 nA

Azioneatelaio
n A = (p1l12h1 + p3h 3h1 ) / L y g1l12 / 2
v A = p3h 3 / 2

COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI CRITERIDIPROGETTAZIONE
r 1z
g1

g1

l 12

p1

h1
4

p3

f 1y = -r1y

r 1y
2

h3

Ly

r 1z
g
f1y -r1y

f1y

Strutturalabile
f1y = 2p1l12 + p3h 3

COPERTURESCATOLARI
f1y -r 1y

Diaframmidifaldaprogettaticomefoldedplates
semplicementeappoggiatesuitimpaniditestataesoggettia
caricouniformemente

f1y

Ry
x

f1y L2x /8

c 13

f1y L x /2

f1y

1
z

Lx

Ry
y

Ly

M(x)

F13((x))
f1y

F13(x)

x
y

2
M f1y L x
F13 =
=
Ly
8L y

V
progettodeldiaframmacomestruttura
CORRENTEPANNELLO
progettoconnessioni:
Pannello Pannello
Pannello Correnti
Pannello Lesene
Lesene Muratureperimetrali

COPERTURESCATOLARI

COPERTURESCATOLARI

COPERTURESCATOLARI
VERIFICA DI DEFORMABILITADELLACOPERTURASCATOLARE
VERIFICADIDEFORMABILITA
DELLA COPERTURA SCATOLARE
nodo 2
(11)

3 3'

f 1y

ye

ye
4

4'

nodo 1

2'

me
5

deformazioneallostatolimite
didannoeultimo

Fo

ye

e' * = 0.25 0.5%


ye yew = d e h 3 = (1 2%) h 3

= h3

COPERTURESCATOLARI
VERIFICADIDEFORMABILITADELLACOPERTURASCATOLARE
(11)


'
e

ye yew

y'e

1 L3
Lx 1 1
x

= f1y
+
*
*
24
2 Lyt G w
E w J id

5 f L4

f1y L2x
1y x

+
ye =
*
*
384 E w J id 8 G w L y t cos

Diaframmainpannellimultistrato:rigidezzeequivalenti
p
g
q
E*w =

G*w =

k n lp
k n lp
2A wn +
Ew

A wn = x n t

k n lp
k n lp
2A wn +
Gw

lp =1200mm,Awn = 50mm27.5mm,

x n

passo chiodatura
passochiodatura

Ew=5000MPa,Gw=2500MPa,kn =2700N/mm(rigidezzadelchiodo)

COPERTURESCATOLARI
COLLEGAMENTODELLACOPERTURASCATOLARECONLEPARETIPERIMETRALI
pannelli di legno multistrato

pannelli di legno multistrato

correnti di gronda

correnti di gronda

spinotti

strato sottile di
malta di calce
armato con rete
da intonaco

spinotti

bonifica della
muratura
mediante
iniezioni di
malta di calce

ancoraggi
profondi
( )

Caricco [kg]

COPERTURESCATOLARI
3000

SABBIOCHIESE,13.01.2009
SantuariodellaMadonna
dellaRocca p
pontenord

2500

provaditagliosu
collegamentoaspinottotra
piastradiacciaio p
p
pannello
dilegnoestratodimaltadi
calcearmatacon4stratidi
retedaintonaco muratura

2000
1500
1000
500
0
0

spostamento [mm]

8
COMP. A

COMP. B

Esempio: coperture scatolari

Hp: azione sismica sulla copertura scatolare


Lx = 30.0 m

Ly = 10.0 m

h1 = 2.02 m

h3 = 3.0 m

sm= 0.5 m

m = 20 kN/m3

= 22

l12 = 5.39 m

pari al 20% del carico verticale


g1

l 12

p1

p3

g1=3 kN/m2
p1 = 0.2
0 2 g1= 0.6
0 6 kN/
kN/m2
p3 = 0.2 (m sm )= 2 kN/m2

Ly

Esempio: coperture scatolari


g1

l 12

p1

a
Ly

p3

Esempio: coperture scatolari

Esempio: coperture scatolari

Esempio: coperture scatolari

COPERTURESCATOLARI
APPLICAZIONISTRUTTURALI
hipped end
roof diaphragms
head gable
floor diaphragm

x
porch columns
south wall

y
head gable

PalazzoCaliniaiFiumi,Brescia,
Palazzo
Calini ai Fiumi Brescia
FacoltdiLegge
(progetto:prof.ing.E.Giuriani)

COPERTURESCATOLARI
APPLICAZIONISTRUTTURALI

SanFaustino,SegreteriaStudenti
dellUniversitdeglistudidiBrescia

(progetto:prof.ing.E.Giuriani)

Bibliografia diaframmi di pianoe


pianoedi
di falda

1.
2.
3.
5.
6.

7.

Giuriani E. 2004. Lorganizzazione degli impalcati per gli edifici storici. LEdilizia. Speciale Legno strutturale, N. 134.
Giuriani E., Marini A. 2008. Wooden roof box structure for the antiseismic strengthening of historic buildings.
Journal of Architectural Heritage: Conservation, Analysis and Restoration. ISSN 15583058
558 3058 Vol.
Vol.2(3)
(3) Pag. 226246.
6 46.
Del Piccolo M., Giuriani E., Marchina E. 1999. Studio sperimentale sulle connessioni solaioparete mediante
ancoraggi iniettati, Universit degli Studi di Brescia, Dip. Ingegneria Civile, Technical Report n. 23.
Tengattini C.G., Marini A., Giuriani E. 2006. Connessioni a taglio nelle murature. TR 3a.1UR111 RELUIS Progetto di
ricerca N.1 Vulnerabilityy assessment and antiseismic strengthening
g
g of masonryy buildings.
g
Giuriani E., Plizzari G.A., Bassini C. 1999. Experimental results on masonry wall anchored ties. VI Intern. Conference
"Structural Studies, Repairs and Maintenance of Historical Buildings STREMAH 99", Dresden C.A. Brebbia, W.Jager
Editors, WIT Press, Southampton, UK, pp.5564.
Giuriani E.,, Marini A. 2008. Experiences
p
from the Northern Italyy 2004 earthquake:
q
vulnerabilityy assessment and
strengthening of historic churches. Invited paper. VI International Conference on Structural Analysis of Historical
Constructions SAHC 2008. 24 July, Bath, England. pag. 1324. Ed. Taylor and Francis, London, UK. ISBN 9780414
468725.

APPENDICE
CALCOLO DI
DI SOLAI MISTI LEGNO
DISOLAI
LEGNOCLS

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


Principali problematiche dei solai in legno:
- Eccessiva
E
i d
deformabilit.
f
bilit
- Rumorosit al calpestio.

Ref. [5]

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


Irrigidimento flessionale di solai:
- Doppio assito organizzato:

Pu essere alternativamente realizzato con LVL, oppure con tavole di legno.

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


Irrigidimento flessionale di solai:
- Sottile lastra in c.a. ordinario (5 cm), oppure ad altissime prestazioni (2 cm), piolato.

cappa c.a.

connettori

- Soluzione valida anche per solai nuovi in lamellare per grandi luci
- Zona sismica: possibilit di organizzare il diaframma di piano

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


Irrigidimento flessionale di solai:
- Lastra in speciale malta di calce idraulica naturale (5 cm, fck,28g =15MPa
E28g= 16000MPa) armata con rete di fibra di vetro
vetro. Campi di applicabilit: edifici
storici nei quali sussista un problema di compatibilit.

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


Lefficacia dellirrigidimento flessionale dipende dalla rigidezza del connettore,
il comportamento duttile a rottura possibile solo adottando connettori duttili

Vi

Tipi di connettori:

Vi

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


Lefficacia dellirrigidimento flessionale dipende dalla rigidezza del connettore,
il comportamento duttile a rottura possibile solo adottando connettori duttili

Vi

Tipi di connettori:

Vi

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


PROVE A TAGLIO SULLA SINGOLA CONNESSIONE

50
ASSITO INTERROTTO

45

Stud Shear forrce, Vi [kN]


S

40

Vu

35
30
25
20

P11-S20ik7
P18-S20ik7
P21-S20ik7
Giuriani
Piazza
EC5

15
10

Kp

5
0
0

10

12

14

16

18

Slip, [mm]

1) CAMPO ELASTICO

Kp

2) COMPORTAMENTO A
ROTTURA
u

20

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


PROVE DI CARICO SU TRAVETTI IN SCALA REALE
TRAVE SU DUE APPOGGI

860

BREVE DURATA

LUNGA DURATA

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


ppermanenti portati =2,5kN/m
=2 5kN/m2
qvariabili=3,0kN/m2
200

Load, F [kN]

180

Calcestruzzo

Connessione
infinitamente rigida

160

Legno

Load, F [k
kN]

140
120
100

3Pes

80

2Pes

60
Calcestruzzo

40

Freccia 1
Freccia 2
Freccia 3 Pes
Freccia 4

Connessione
nulla

20
Legno

0
0

10

20

30

40

50

60

Deflection, f [mm]

70

80

90

100

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


PROVE DI CARICO DI LUNGA DURATA

860
*
Pes
= (2,5kN/m2 + 3kN/m2 * 0,3) * 0,9m = 3,06kN/m

M*es

Pes * L2 3,06kN/m * (8,4m)2


=
=
= 26,99kNm
8
8

P=4,2kN

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS


N.B.: la freccia dovuta al peso proprio esclusa
16

14 57mm
14,57mm

12

14

Deflection, f [mm]
D

12

+ 55%
8

10
8

Freccia peso proprio

6
4

f/L 1/450
f/L=1/450
ftot =14,57mm+4,4mm=18,97mm
14 57
+4 4
18 97
4

Freccia 1
Freccia 2
F
Freccia
i media
di
umidit trave

0
0

12

15

18

21

24

Time, t [g]

27

30

33

36

39

42

Mo
oisture Con
ntent [%]

10

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI
per il calcolo di strutture miste legno-calcestruzzo

Metodo di Moehler (CNR DT 206 - EC5)


Metodo n modificato

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE


HP di connessione
perfetta e sezioni
piane

HP di connessione deformabile

K P1
METODO N

HP di connessione
assente

K P2 KP1
METODO MHLER e
METODO N MODIFICATO

Kp =

Kp1 Kp2

Kp = 0

Jid=1.2-1.4 Jeff

Jeff= 6-7J0

J0=Jw+Jc

w
0 A sfavore di sicurezza
sottostima il reale stato
di sforzo e deformazione

Buona approssimazione
dello stato di sforzo e di
deformazione reale

Previsione
eccessivamente
cautelativa di sforzi e
deformazioni

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE


HP di connessione
perfetta e sezioni
piane

HP di connessione deformabile

K P1
METODO N

K P2 KP1
METODO MHLER e
METODO N MODIFICATO

EUROCODICE 5 E CNR DT 206 NON


CONSENTONO LIMPIEGO DELLHP DI
CONNESSIONE INFINITAMENTE RIGIDA
A sfavore di sicurezza
sottostima il reale stato
di sforzo e deformazione

HP di connessione
assente

Buona approssimazione
dello stato di sforzo e di
deformazione reale

KP= 2 KSER
Previsione
eccessivamente
cautelativa di sforzi e
deformazioni

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MHLER

e METODO N MODIFICATO

I metodi si basano sul calcolo della rigidezza


flessionale efficace Jeff della trave composta.

Jw < Jw+Jc < Jeff


Assito interrotto
KP,SLE
P SLE= 2 KSER
KP,SLU= 2/3 (2KSER )

(KP) < Jid

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MHLER

e METODO N MODIFICATO

I metodi si basano sul calcolo della rigidezza


flessionale efficace Jeff della trave composta.

Jw < Jw+Jc < Jeff


Assito interrotto
KP,SLE
P SLE= 2 KSER
KP,SLU= 2/3 (2KSER )

(KP) < Jid

Assito passante (t>0)


Modelli di comprovata efficacia

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MHLER

1. Ipotesi di sezioni piane per le sole sezioni parziali.


2. Comportamento
p
elastico lineare dei materiali e della connessione ((Kp=Kser)
3. Connessione uniformemente distribuita lungo lasse della trave. In caso di
passo s non costante si adotta un passo equivalente seq.
Per carico uniformemente distribuito:

I eff = I 0 + (I id I 0 )

E w ((Iid I 0 ) s
1/ = 1 +
d G2
K P L2
2

SLU: Kp
p = 2/3 Kser
-

(K )

= coefficiente di efficacia;
P
Ew e Ec = moduli elastici del legno e del calcestruzzo;
Iid = momento dinerzia della sezione ideale omogeneizzata al legno (mm4);
I0 = Iw + nIc (mm4) = momento dinerzia della sezione priva di connessione omogeneizzata al
legno;
n=Ec/Ew coefficiente di omogenizzazione;
dG = distanza fra i baricentri della soletta e del travetto (mm);
s eq = 0,75s min + 0,25s max
s = passo dei connettori (mm);
KP = rigidezza del singolo connettore (N/mm);
L = luce della trave (mm).

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MHLER

dG

dN/dx

Mc

N
N

Mw

Mc

N+dN
M c+ dM c

Mw

N+dN
Mw+ dMw

N
dx

Il momento esterno equilibrato da Mc e Mw e dalla coppia MN=Ndg, dove N la


forza di scorrimento (taglio longitudinale) trasmessa dalla connessione.

Mc =

nI c
M;
I eff

M N M Mc Mw
N=
=
dG
dG

Mw =

N=

Iw
M
I eff

M
dG

I
1 0
I eff

Mc,Mw,N
M I id I 0
=

I eff
dG

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MHLER

dG

Mc

N
N

Mw

dN/dx
N
Mc

N+dN
M c+ dM c

Mw

N+dN
Mw+ dMw

N
dx

Noti Mc, Mw ed N si calcolano gli sforzi con le formule della pressoflessione:

c =
Il flusso di taglio risulta:

N Mc
m
A c Wc

w =

N Mw
m
A w Ww

c, w

dN
1 I idd I 0 dM
1 I idd I 0
q=
=

V
dx d G
I eff dx d G
I eff

Il taglio Vp nel connettore V = q s = Iid I 0 s V = Sc s V


max
max
p
d G Ieff
Ieff
pi sollecitato:

q Vp
q,V

Risultatisperimentali
p
mostranocomesia
eccessivamente
afavoredisicurezza

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE


METODO

MODIFICATO

La freccia istantanea della trave mista pari alla freccia della trave calcolata
nellipotesi

di connessione infinitamente
f
rigida pi un v dovuto alla deformabilit
f
delle connessioni

veff = vid + v

v = 10

Fisso max vMAX MAX


K P nota Vp.

Vp = K P

Si ricava il p
passo s

Sc
Vp /s = Vmax
I id

Si calcola Ieff

I eff

v id
=
Iid
v id + v

= /d* con d * =

= v / L

Iid
Sc

= 3,2

v = 10

Nota Ieff si calcolano gli sforzi con le relazioni gi impiegate.

[Gelfi e Giuriani 2002]

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MHLER

DEFORMABILIT:

ufin,eff = ufin,Moehler

5 pL4
=
(1 + k def )
384 EJeff
METODO

ufin,eff = ufin,n mod ificato = ufin,id + ufin,con

MODIFICATO

5 pL4
=
(1 + k def ) + 10(1 + k def )
384 EJid
Vi

Vi

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO
Si calcola:

x id , Jid

Per gli sforzi si accetta lerrore in difetto:

M
x id
w =
Jid
Per la freccia:

ufin

5 pL4
=
(1 + k def )
384 EJid

errore del 20% rispetto


alla soluzione di Moehler
ACCETTABILE!

errore del
d l - 40-50%
40 50% sull
calcolo della freccia
NON ACCETTABILE!

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE


140
120
Carico totale P [kN]
C

+17%

Connessioni rigide
(Metodo n)

100
80
60

metodo n

Connessioni
deformabili
(Moehler)

40

DIFFERENZE MOLTO
PRONUNCIATE NEL
CALCOLO DELLE
FRECCE

moehler
metodo n
modificato

20
0
5

DIFFERENZE
MODESTE NEL
CALCOLO DEGLI
SFORZI

10

15

20
140

[MPa]

+42%
42%

25

Connessioni rigide
(Metodo n)

120
Carico
o totale P [kN]

100
80
60

metodo n

40
20

Simulazione del comportamento


della trave sperimentale

metodo
moehler

Connessioni
deformabili
(Moehler)

metodo n
modificato

0
0

10

20

30

40

freccia [mm]

50

60

70

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

PROGETTAZIONE PER FASI


1) STRUTTURA NON PUNTELLATA:

Connessioni -- caricate,
Legno
g + sollecitato

gw +g
gcls

I FASE

pI
MI

II FASE

gpp+q
pII
M II

2) STRUTTURA PUNTELLATA:
I FASE

Connessioni + caricate,
l
legno
-- sollecitato
ll it t

gw +gclsl +gpp+q
p
M

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI
per il calcolo di di rigidezza e carico ultimo
della connessione

Vi

Vi

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

M d ll
Modelloanalitico:rigidezzaecaricoultimodellaconnessione
liti
i id
i
lti
d ll
i
Comportamentosperimentale
d ll i
dellasingolaconnessione
l
i

35000
30 000
30000

V
Vi[N]

25000
20000
15 000
15000
10000
5000

Modellazioneanalitica
Provedirifollamento

0
0.0

2.0

4.0
6.0
scorrimento,d[mm]

8.0

Lc
d

Comportamentoteorico della
connessione,conformeallespecifiche
delle attuali normative EC5 e CNR DT
delleattualinormativeEC5eCNRDT
206

Lw

L w ,tot 6d

L c,tot 3d

10.0

Alessandra Marini
MODELLI
La nuova normativa tecnica

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

RIGIDEZZA DELLA CONNESSIONE


RIGIDEZZADELLACONNESSIONE
TravesusuoloelasticoallaWinkler

Gelfi,GiurianieMarini
(19982002)

K ser

^
12( c w ) 3 E S IS
=
= K ser (k c , k w , d, E s )
Z

kw
w =
4ES JP

c = 4

)(

K ser = 124000

d
(4.34 + t / d)3

kc
4ES JP

Z = 3 c2 + 2w c + w + 3 t c w ( c + w ) + 3 t 2 c2 2w c + w + t 3 3c 3w
2

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

RESISTENZA ULTIMA DELLA CONNESSIONE


RESISTENZAULTIMADELLACONNESSIONE
Meccanismodirotturaconformazionediduecerniereplastiche

Gelfi,GiurianieMarini(19982002)

Fv ,Rk

f
f
f
hw hc d 2 2 yk
3 f
= min f hc + f hw
hw

K ser c

f hw
1 +
f hc

t 2 t
+
d
d

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

50
ASSITO INTERROTTO

45

Stud
d Shear fo
orce, Vi [k
kN]

40
35
30
25
20
P11-S20ik7
P18-S20ik7
P21-S20ik7
Giuriani
Pi
Piazza
EC5

15
10
5
0
0

10
Slip, [mm]

12

14

16

18

20

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

40

BS11

30

MC=12%
kw=900N/mmq
fhw =24MPa
d20

20

d16
d12

10

d20_EC5
d16_EC5
d12_EC5

0
0

10

20

30

40

50

t[mm]

K[kN//mm]

Vu
u[kN]

Modello analitico singola connessione


30

BS11

25

MC=12%
MC
12%
kw=900N/mmq
fhw =24MPa

20
15

d20
d16

10

d12
d20EC5

d16_EC5
d12_EC5

0
0

10

20

30

40

Variazione della rigidezza (KP) e della capacit portante (Vu) della


connessione in funzione dello spessore dellassito passante (t).

50 t[mm]

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE


Modello analitico singola connessione

Taglio cconnettore
e, Vp [KN]

d=16mm
25

d=12mm
25

assitointerrotto(t=0)

6%
8%
10%
12% 20
14%
16%
18%
15
20%

20

15

LEGNOLAMELLARE

assitointerrotto(t=0)

6%

assito passante (t 22mm) 6%


assitopassante(t=22mm)

10

20%

10
20%

0
0

assitopassante(t=22mm) 6%

0
1
5
Scorrimento, [mm]

20%

Variazione della rigidezza (KP) e della capacit portante (Vu) della


connessione in funzione del contenuto dacqua.

STRUTTURE MISTE LEGNOLEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

CONNETTORE
d= 16mm
assito passante
Interasse connettori:
x1=100mm per 1/4L
x2=200mm zona centrale.

ESEMPIO

fh0k = 26.17 MPa


kw =1300 N/mmq

GEOMETRIA
Luce netta = 4.2 m,
Luce di calcolo = 4,37 m
interasse dei travetti di 0,50 m.
Legno di abete S1
Profilo resistente:
fmod = fmok kmod / m =
CARICHI
gK = 3.0kN/mq
3 0kN/mq
qK = 2.0kN/mq
durata media
Comb. Quasi perm. 2i =0.2

Kser = 11577 N/m


Kser, SLU = 7718N/m
Vuk = 10.9 kN
Vud = Vuk kmod/M = 5.81kN

MATERIALE
ABETE S3
M = 1.5
Classe servizio 1
kdef = 0.6
Classe durata del carico:
t
kmod = 0.6
06
- permanente:
- media:
kmod = 0.8

AZIONI INTERNE SLU


pd=(1.3gK+1.5qK)x0.5 = 3.45 kN/m

PROFILO
f m0k(MPa)
f
(MP ) 17
ft0k(MPa) 10

VALORIDIPROGETTO
f m0d(MPa)
f
(MP )

kmod,II

ft0d(MPa)

5.33

ft90k(MPa) 0.4
fc0k(MPa) 18

fm90d(MPa)

0.21

fc0d(MPa)

9.60

f c90k(MPa) 2
f
2.9
9
fvk(MPa) 1.9

f c90d(MPa)
f

1 55
1.55

fvd(MPa)

1.01

E0mean(MPa) 9.5
E0,05(MPa) 6.4
Gmean
mean (MPa) 3.2

Md=8.23 kNm

Vd=7.25KnkN

9 07
9.07

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