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mentre solo un usignolo, gi, niente pi di un usignolo!

Tacete per favore! implora Zoret A me pare proprio una bella, bellissima melodia.
Se siete davvero miei amici, lasciatemi ascoltare! Ma gli omini sghignazzano cos forte e
lo prendono cos tanto in giro che quasi gli viene da piangere. Eppure, qualcosa di quella
melodia lo ha toccato profondamente e un grande desiderio nasce nel cuore di Zoret ... Ma
di quale desiderio si tratta? Lui non lo sa. Sa solo che il canto dell'usignolo ha risvegliato
qualcosa che dormiva nel suo cuore.
Gli omini ora non ridono pi; seduti intorno al ragazzino lo sbeffeggiano con smorfie e
versacci. Lungo la sua guancia scende un lacrimone, ma ben presto egli chiude gli occhi e
si addormenta.
Il mattino seguente l'usignolo non c' pi. Gli omini ne sono molto contenti e non si mostrano
per niente arrabbiati. Zoret si vergogna un po' di aver pianto la sera precedente e pensa Gli
omini sono miei amici, mi aiutano a trovare ci di cui ho bisogno per nutrirmi e
ripararmi ma non capisco perch non mi lasciano ascoltare la dolce voce dell'usignolo!
In quel momento Boccadimiele-Cuoredifiele si avvicina e gli dice dolcemente Un
ragazzo grande non piange mai per il canto di un uccello! I bambinetti paurosi piangono,
non i ragazzi coraggiosi! Per fortuna ti abbiamo visto solo noi! Non farlo pi, d'accordo?
Il gruppetto si mette di nuovo in marcia e dopo qualche giorno di cammino si
ritrova seduto in un altro prato. Malasgrinfia si avvicina piano piano a Zoret e gli dice
Ascolta, amico mio, oggi ci sar una riunione molto importante di omini, proprio qui
vicino. Noi dobbiamo andarci, ma tu non puoi venire perch i ragazzi non sono invitati e il
nostro capo molto severo al riguardo. Insomma, dovremo lasciarti solo per un po'.
Oh, beh, non importa, non preoccupatevi per me, vi aspetter qui risponde Zoret.
Cos i dodici omini, con un'espressione molto seria, partono per la loro riunione.
Stiracchiandosi nell'erba, Zoret si perde a osservare il cielo azzurro e profondo e le delicate
nuvolette bianche che volano come uccelli.
Ah, l'uccellino dell'altra sera, l'usignolo! pensa Com'era bello il suo canto e
come rendeva leggero il mio cuore mi pare ancra di sentirlo. Certo che gli omini non si
sono comportati bene, non giusto ridere cos di me! Ah, ora che sono lontani mi sento
meglio, come se fossi pi libero. Che tranquillit! .
Zoret talmente contento che comincia a canticchiare sommessamente una canzone,
mentre con occhi sognanti guarda verso il cielo infinito. Presto un fruscio di passetti leggeri
lo distrae dal suo sogno, si gira e ... cosa vede? Una bambinetta molto molto piccola che gli
si avvicina con leggerezza.
Ah, ma non posso mai stare un po' in pace? Perch non sei anche tu alla riunione degli
omini le domanda, alquanto seccato il ragazzo. La nuova arrivata, dopo essersi tolta il
minuscolo cappuccio bianco, gli fa un bell'inchino e dice Buongiorno! No, io non ci
vado. Loro non mi vogliono.
Davanti al viso incuriosito di Zoret, lei spiega: Sai, loro son sempre l a tramarne una
e a me non piace prendere parte a quel tipo di cose.
Ah, bene si stupisce Zoret E cosa ti piace fare allora?
Mi piace passeggiare. Sai, ti ho sentito e ti sono venuta incontro: hai una bella voce,
canti spesso?
No, perch ai miei amici non piace sentir cantare. Loro scoppiano a ridere e mi
prendono in giro! Dicono che sono stonato! Cos canto solo quando loro non ci sono.
La bambina dal cappuccio bianco lo guarda intensamente e gli dice Hai mai suonato un
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