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Il breve romanzo che presentiamo questo mese racconta gli ultimi tredici giorni di vita
di un bambino di dieci anni, Oscar appunto, malato di leucemia e ricoverato in
ospedale. Insieme ad Oscar la protagonista di questo libro è un’anziana signora che,
volontaria dell’ospedale, indossa un camice rosa. Ella rappresenta per il bambino una
fonte di vita, l’unico interlocutore in grado di dare senso alla fase finale della sua
giovane vita, l’unico cuore a cui confidare i propri pensieri e a cui chiedere consigli
sulla vita, su come ci si debba comportare con gli altri, come riuscire a essere migliori.
La dama in rosa è l’unica persona che riesce a raggiungere l’interiorità di Oscar
perché, sia i genitori, annichiliti dal dolore, sia i medici, delusi dalla loro impotenza di
fronte alla malattia che non si ferma e dai limiti del proprio lavoro, sia le infermiere e il
personale dell’ospedale, evitano di parlare in modo sincero con il bambino, rendendo i
rapporti pesanti e dolorosi.
La storia racconta di un gioco che Nonna Rosa, come la chiama Oscar, gli propone:
ogni giorno che rimane da vivere si può fingere che duri dieci anni. Inoltre Nonna Rosa
invita il bambino a concludere ogni giornata con una lettera indirizzata a Dio, a cui
chiedere di soddisfare un desiderio. Oscar non conosce Dio e non è stato educato alla
fede, ma accetta. Così, lasciando pian piano la diffidenza e l’impaccio, sostenuto dalla
fede e dall’amore alla vita dell’affettuosa vecchietta, il bambino scoprirà un nuovo
modo di vedere se stesso e gli altri, la vita e la morte e un nuovo modo di comunicare,
che cambierà per sempre la vita di chi si troverà vicino a lui in quegli ultimi giorni
aperti sì sulla morte, ma anche sulla Vita eterna.
Eric-Emmanuel Schmitt è nato a Lione nel 1960, autore anche de "Il vangelo secondo
Pilato", "Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano" (dal quale è stato tratto il film omonimo
con Omar Sharif) e "Piccoli crimini coniugali". Scrittore, drammaturgo, saggista e
romanziere, l’autore riesce a commuovere il lettore con la sua scrittura semplice ma
intensa, profonda, ben aderente al reale.
Buona Pasqua.
Cristo è risorto, è veramente risorto.
È vivo e con Lui anche noi viviamo.