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Jack Vance

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Jack Vance al timone della
sua barca, inizio anni ottanta
Jack Vance, vero nome John
Holbrook Vance (San
Francisco, 28 agosto 1916
Oakland, 26 maggio 2013),
stato uno scrittore
statunitense, autore di
romanzi fantasy e di

fantascienza, bench Vance


stesso abbia obiettato a
questa definizione[1].
Ha firmato gran parte delle
sue opere con il suo nome
informale Jack Vance, ma ha
anche usato il suo nome
completo, cos come gli
pseudonimi Ellery Queen (dal
famoso scrittore di gialli),
Alan Wade, Peter Held e John
van See. Gode di una buona
considerazione da parte di

critici e colleghi, alcuni dei


quali hanno suggerito che la
sua opera trascende i limiti
del genere e che dovrebbe
essere considerato un
importante scrittore secondo
gli standard della letteratura
mainstream. Ad esempio
Poul Anderson l'ha definito in
un'occasione il pi grande
scrittore statunitense "in"
fantascienza (invece che "di"
fantascienza).

Indice

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1 Biografia
1.1 Carriera letteraria
2 Riconoscimenti
3 Opere
3.1 Ciclo della Terra Morente
3.2 Ciclo dei Principi demoni
3.3 Ciclo di Tschai
3.4 Gaean Reach
(raggruppamento informale)
3.4.1 Le cronache di Cadwal
3.5 Trilogia di Lyonesse

3.6 Trilogia di Durdane


3.7 Trilogia dell'ammasso di
Alastor
3.8 Il Grande Pianeta
3.9 Altri romanzi
3.10 Raccolte di racconti
4 Note
5 Altri progetti
6 Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica
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Nasce il 28 agosto 1916 in


California. Dopo la
separazione dei genitori si
trasferisce con la madre e
diversi fratelli nel ranch dei
nonni materni, dove
trascorre un'infanzia felice.
Fin da giovane legge e scrive
poesia. Si appassiona inoltre
alle riviste pulp, come Weird
Tales e Amazing Stories, e ad
autori come Edgar Rice
Burroughs, Jules Verne, Lord
Dunsany e P.G. Wodehouse.

Terminati gli studi superiori e


non potendo permettersi di
frequentare l'universit, gira
per il paese svolgendo i
lavori pi disparati (raccolta
della frutta, operaio in una
fabbrica di attrezzi minerari,
minatore e addetto ai pozzi
petroliferi), trasformandosi
da piccolo intellettuale poco
pratico in un giovane uomo
piuttosto impetuoso.

Si iscrive all'Universit della


California a Berkeley,
frequentando prima fisica e
poi giornalismo, ma senza
terminare gli studi. Lavora
per un certo periodo al porto
di Honolulu, ma ritorna in
America in tempo per l'inizio
della seconda guerra
mondiale. Partecipa senza
successo ad un programma
di addestramento dei servizi
segreti, quindi si arruola
nella Marina mercantile e si

imbarca. In questo periodo


inizia a scrivere narrativa, in
particolare i primi racconti
del Ciclo della Terra morente.
La sua prima opera
pubblicata Il pensatore di
mondi nel 1945 sulla rivista
Thrilling Wonder Stories.
Nel periodo tra gli anni
cinquanta e i settanta lavora
per un breve periodo come
sceneggiatore per la 20th
Century Fox. Viaggia quindi a

lungo, prima in Europa e


successivamente per il resto
del mondo, fermandosi per
pochi mesi in luoghi esotici,
dove scrive nuovi racconti e
romanzi, partendo quindi per
un'altra destinazione. Alla
fine degli anni cinquanta,
durante un periodo in cui si
trova a New York, scrive
sceneggiature per la serie TV
di fantascienza Captain
Video. In questo periodo
scrive i romanzi L'odissea di

Glystra, Il linguaggio di Pao e


Uomini e draghi (con cui
vince un Premio Hugo), inizia
la Trilogia di Durdane e il
Ciclo dei Principi demoni.
Ritorna inoltre ai racconti del
ciclo della Terra morente e
scrive la serie di racconti con
protagonista Cugel l'astuto
(Le avventure di Cugel
l'astuto).
Fino alla morte risiedeva con
la moglie e un figlio a

Oakland, in California.
scomparso il 26 maggio 2013
nella sua casa di Oakland.[2]
Carriera letteraria[modifica |
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Ha scritto oltre sessanta libri,
la maggior parte dei quali
inseriti in un ciclo: forse i pi
notevoli sono i quattro libri
del Ciclo della Terra morente,
oggetto di molte imitazioni; i
cinque romanzi del Ciclo dei

Principi Demoni; i quattro


romanzi del Ciclo di Tschai;
la trilogia di Durdane; quella
del Cluster di Alastor; i due
libri del Ciclo del Grande
Pianeta e la trilogia di
Lyonesse. Molti dei cicli di
fantascienza di Vance
appartengono ad una visione
del futuro chiamata Distesa
Gaeana, situata nella storia
futura, ma le connessioni non
sono tuttavia necessarie per
la comprensione di ogni serie

individuale (sebbene
permettano a Vance di
utilizzare in una serie dei
riferimenti a protagonisti di
altre serie, come Navarth, il
poeta pazzo, o di citare in
altri romanzi libri immaginari,
come l'enciclopedia in pi
volumi "Vita" del Baron
Bodissey).
Lo stile di prosa di Vance
raggiunge probabilmente la
sua forma migliore nei

romanzi singoli come L'ultimo


castello e Maske: Thaery.
I romanzi di fantascienza e
fantasy di Vance sono
tipicamente diretti, satire
lineari, che possono
facilmente sedurre un lettore
nel considerarli solo space
opera. I racconti di Vance
contengono tipicamente un
forte protagonista - alle volte
forte di natura, alle volte
forzato dalle circostanze - in

quieta ma intensa
opposizione ad una societ
febbricitante che
eventualmente redime,
spesso senza ricevere plausi
o anche senza che qualcuno
se ne accorga. Altri - una
minoranza, ma una
minoranza importante nel
corpus delle sue opere hanno come protagonista un
antieroe, come Cugel,
ironicamente
soprannominato 'Cugel

l'astuto' nei suoi romanzi


della Terra morente, che
subisce i tiri e le beffe di
quella che lui - ma non noi considera una sfortuna
oltraggiosa.
Il lavoro di Vance nasconde
in gran parte una commedia
di moralit, comunque
sottile. Anche un tagliagole,
ladro ed occasionale
stupratore come Cugel, una
volta adeguatamente

castigato dalle sue


vicissitudini, pu alla fine
trionfare, come avviene nel
seguito a Le avventure di
Cugel l'astuto.
Ma l'attrattiva principale dei
romanzi di Vance non sono le
trame lineari ed il linguaggio
squisito e ironicamente
secco, quanto le sue capacit
di evocare - spesso con sole
poche parole - societ aliene,
complesse e assurde,

purtuttavia completamente
umane. Vance spesso crea,
in un semplice paragrafo, un
mondo pi completamente
realizzato di quello che molti
scrittori riescono ad inserire
in massicci volumi.
Un altro talento speciale di
Vance il racconto di
storie-nelle-storie, mediante
l'uso di citazioni in apertura
di paragrafo (per esempio le
avventure di Marmaduke nel

Libro dei Sogni il quinto libro


del ciclo dei Principi Demoni)
e l'uso delle note a pi di
pagina (la capacit di un
narratore di usare
efficacemente le note a pi di
pagina rara, quasi unica;
un altro esempio pu essere
Terry Pratchett). Spesso
Vance espone la natura
piuttosto arbitraria delle
societ descritte, per mezzo
di note linguistiche di termini
intraducibili. Questi termini

delineano concetti centrali


per la societ descritta, ma
sono completamente alieni al
lettore. In effetti la capacit
di Vance di "spiegare" senza
diminuire l'attenzione del
lettore parte del fascino del
suo lavoro, ricco nella
"Capacit Negativa" lodata
da Keats ed essenziale per la
fantasy e la fantascienza. Il
fatto di non poter
immaginare l'aspetto di un
"deodand" o di non aver mai

sentito parlare della "Cappa


di Carne di Miscus" non
intralcia in alcuna maniera la
capacit di seguire la storia.
Un luogo comune nei lavori
di Vance il villaggio (o
pianeta) i cui gli abitanti
praticano con la massima
sincerit un sistema di
credenze assurdo, ripugnante
o entrambi. A parte il loro
potenziale picaresco, Vance
usa questi episodi per

ironizzare sul dogmatismo in


generale e su quello religioso
in particolare. In effetti c'
molto del filosofo del XVIII
secolo in Vance, che in
particolare nella trilogia di
Lyonesse si diverte a tirare
frecciate al Cristianesimo.
Quando, nel corso dei secoli,
cos tante persone hanno
dato credito a cos tante
credenze, pare implicare
Vance, chi ha il diritto di

imporre il suo dogma agli


altri?
Questo scetticismo legato
all'individualismo di Vance,
che un imperativo sia etico,
che estetico per lui e per i
suoi personaggi, sembra
applicare in pratica il
desiderio di Thoreau che ci
siano persone di tipi tanto
differenti quanto possibile. I
suoi valori illuminati
appaiono ancora nella sua

convinzione che ognuno


dovrebbe essere libero di
realizzare se stesso nella sua
propria maniera, purch
questa autorealizzazione non
sia a detrimento di altri.
Spesso i cattivi di Vance sono
artisti che violano questo
principio e distruggono le vite
o le propriet di altri per
perseguire la propria visione.
Di conseguenza Vance
favorisce personaggi

aristocratici per la variet che


lo stato sociale ed il denaro
possono innegabilmente
fornire, e si diverte a creare
societ individualistiche e
aristocratiche terrificanti
(come in Marune: Alastor
933' o come gli Ska in
Lyonesse). Un suo tema
favorito (esemplificato in
L'ultimo castello) la societ
decadente aristocratica il cui
perseguimento
dell'individualismo estetico

l'ha resa incapace di


affrontare le sfide della realt
che richiedono cooperazione
e sacrificio. Una tensione
ricorrente in Vance, sebbene
di solito il suoi protagonisti
riescono ad essere sia esteti
che eroi.
Ma Vance non assume mai
che l'aristocrazia conferisca
automaticamente meriti,
spietato nella sua satira di
notabili pomposi che pensano

che una nascita nobile li


dispensi dall'obbligo di essere
gentili o interessanti. Essere
pretenziosi sempre un vizio
per Vance. Ma distingue
sempre tra pretenziosit ed
elevazione reale. Uno dei
molti fascini delle sue opere
la maniera scespiriana con
la quale sia furfanti che
principi trattano e si
canzonano in un linguaggio
forbito.

La sua enfasi
sull'individualismo impedisce
a Vance di diventare un
relativista. In effetti i suoi
valori a volte hanno la forza
di pregiudizi, cos come la
sua disapprovazione per
l'omosessualit: solo i cattivi
sono omosessuali nei lavori
di Vance. Questo
conservatorismo sessuale si
manifesta anche nelle
relazioni uomo-donna. Vance
pu creare personaggi

femminili vividi ed eroici,


come Glyneth nel ciclo di
Lyonesse; eppure una volta
sposata esce di scena per
l'ultimo libro della trilogia. In
La Murthe una storia del ciclo
della Terra morente,
specialmente esplicito
nell'insistere sulle nature
differenti degli uomini e delle
donne e che ogni deviazione
dal proprio genere deve
essere evitata. Che questo
geniale ma innegabile

sessismo non sia niente pi


che un artefatto dei
pregiudizi generazionali di
Vance una questione
aperta, ma non diminuisce il
godimento del suo vivido
stile ed immaginazione.
Vance ha parlato del suo
piacere per gli scritti di P.G.
Wodehouse ed una certa
influenza di quest'ultimo pu
essere ritrovata in alcuni
degli scritti di Vance,

specialmente nelle sue


descrizioni di zie prepotenti e
dei loro nipoti facilmente
intimoriti. L'influenza di
Wodehouse comunque pu
non essere pronunciata
quanto quella di L. Frank
Baum (vedi l'uso di Baum
simile a quello di Vance del
dialogo ampolloso in The Tin
Woodman of Oz. Qualunque
sia il peso relativo di questi
ed altri modelli, Vance ha
provato di essere un maestro

della farsa episodica in lavori


come Il mondo degli
Showboat e nella storia
breve Il gioco della guerra.
I racconti gialli di Vance oggi
mantengono essenzialmente
un valore per quello che
rivelano della sua evoluzione
come scrittore di
fantascienza, fantasy e
umorismo (smise di lavorare
nel genere del mistero
all'inizio degli anni settanta

se si eccettua per storie del


mistero di fantascienza, vedi
sotto). Bad Ronald specialmente degno di nota
per come ritrae una versione
di prova di quello che forse
il pi grande personaggio di
Vance - Howard Alan
Treesong di Il libro dei sogni,
il quinto libro del ciclo dei
Principi Demoni. Il modo in
cui descrive la Tahiti degli
anni sessanta, in The Deadly
Isles rivela alcuni degli

ingredienti segreti che Vance


miscela da gran maestro per
presentare mondi alieni
senza praticamente alcuno
sforzo. In aggiunta le due
storie dello sceriffo Joe Bains
- specialmente The Fox
Valley Murders - possono
ancora essere lette con
piacere, sebbene pi per
alcuni dei deliziosi personaggi
californiani come la ragazza
New Age di Bains) piuttosto

che per la reale procedura di


investigazione del crimine.
Vance ha ambientato con
successo molti gialli nei suoi
universi fantascientifici. I pi
notevoli di questo sforzo di
miscelare generi sono le
storie del ciclo del "Galactic
Effectuator" che presentano
un protagonista simile a Sam
Spade, delle storie brevi
risalenti ai primi anni
cinquanta con protagonista

Magnus Ridolph, un
avventuriero interstellare e
detective amatoriale (basato
parzialmente sul Simon
Templar di Leslie Charteris)
che incontra sfide non
dissimili da quelle dei
racconti dei viaggi nel sud di
Jack London e La fiamma
della notte che prende
abilmente in prestito
elementi da Un lavoro
inadatto a una donna di P.D.
James.

Ha vissuto per la maggior


parte della sua vita adulta
nelle colline sopra Oakland.
Inizi la carriera di scrittore a
tempo pieno alla fine degli
anni quaranta, il periodo nel
quale il San Francisco
Renaissance - un movimento
di sperimentazione nella
letteratura e nelle arti (dalla
poesia fino all'architettura) era agli inizi. I riferimenti alla
vita bohmienne della Bay

Area (direttamente nei suoi


primi gialli e in forma
travestita nei suoi racconti di
fantascienza) suggeriscono
affinit con questo
movimento. Certamente la
"Sailmaker Beach," il
quartiere bohmienne di
Avente sul pianeta Alphanor,
una versione della North
Beach di San Francisco,
mentre si dice che il
personaggio del folle poeta

Navarth sia stato basato su


Kenneth Rexroth.
Riconoscimenti[modifica |
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1961 Edgar Allan Poe Awards
per il racconto giallo The Man
In The Cage
1963 Premio Hugo per
Uomini e draghi
1966 Premio Nebula per
L'ultimo castello

1967 Premio Hugo, categoria


racconti brevi per L'ultimo
castello
1975 Premio Jupiter per
Assalto a una citt
1984 World Fantasy Award
per Lyonesse
1990 World Fantasy Award
per Madouc
1997 Premio Grand Master
Opere[modifica | modifica
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Elenco non completo

Un immaginario insettoide
alieno, da un'edizione
francese della rivista Galaxy
del 1975 con il romanzo Le
avventure di Magnus Ridolph
di Jack Vance. Illustrazione di
Philippe Legendre-Kvater.
Ciclo della Terra
Morente[modifica | modifica
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Il crepuscolo della Terra (The


Dying Earth, 1950, collezione
di racconti brevi)
Le avventure di Cugel
l'Astuto (The Eyes of the
Overworld, 1966)
La saga di Cugel (Cugel's
Saga, 1983)
Rhialto il meraviglioso
(Rhialto the Marvellous,
1984)

Ciclo dei Principi


demoni[modifica | modifica
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Il re stellare (The Star King,
1964)[3]
La macchina per uccidere
(The Killing Machine, 1964)
Il palazzo dell'amore (The
Palace of Love, 1973)
La faccia (The Face, 1979)
Il libro dei sogni (The Book of
Dreams, 1981)

Ciclo di Tschai[modifica |
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Naufragio su Tschai (City of
the Chasch, 1968)
Le insidie di Tschai (Servants
of the Wankh, 1969)
I tesori di Tschai (The Dirdir,
1969)
Fuga da Tschai (The Pnume,
1970)
Gaean Reach
(raggruppamento

informale)[modifica |
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L'opera dello spazio (Space
Opera, 1965)
Crociata spaziale (Emphyrio,
1969)
Il principe grigio (The Gray
Prince, 1974)
Maske: Thaery (Maske:
Thaery, 1976)
La fiamma della notte (Night
Lamp, 1996)

Fuga nei mondi perduti


(Ports of Call, 1998)
Lurulu (Lurulu, 2000)
Le cronache di
Cadwal[modifica | modifica
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Stazione Araminta (Araminta
Station, 1988)
I segreti di Cadwal (Ecce and
Old Earth, 1991)
Throy: Il terzo continente
(Throy, 1992)

Trilogia di Lyonesse[modifica
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Lyonesse (Lyonesse, 1983,
tr. Annarita Guarnieri,
Fantacollana 59, Nord 1985)
La perla verde (The Green
Pearl, 1986, tr. Annarita
Guarnieri, Fantacollana 68,
Nord 1986)
Madouc (Madouc, 1990, tr.
Annarita Guarnieri,
Fantacollana 103, Editrice
Nord, 1991)

Trilogia di Durdane[modifica
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Il mondo di Durdane (The
Anome, 1971)
Il popolo di Durdane (The
Brave Free Men, 1972)
Asutra (The Asutra, 1973)
Trilogia dell'ammasso di
Alastor[modifica | modifica
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Alastor 2262 (Trullion:
Alastor 2262, 1973)

Marune: Alastor 933


(Marune: Alastor 933, 1975)
Wyst: Alastor 1716 (Wyst:
Alastor 1716, 1981)
Il Grande Pianeta[modifica |
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L'odissea di Glystra (Big
Planet, 1951) - (tr. Hilja
Brinis, Urania n. 177, Arnoldo
Mondadori Editore, 1953)
Il mondo degli Showboat
(Showboat World, 1975) (tr. Franco Giambalvo, I Libri

di Robot n. 10, Armenia


Editore, 1978)
Altri romanzi[modifica |
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Gli Amaranto o Stato sociale:
Amaranto (To Live Forever,
1956)
Gli schiavi del Klau (Slaves of
the Klau, 1958)
Il linguaggio di Pao o I
linguaggi di Pao (The
Languages of Pao, 1958)

Uomini e draghi (The Dragon


Masters, 1962)
Le case di Iszm (The Houses
of Iszm, 1964)
Pianeta d'acqua (The Blue
World, 1966)
L'ultimo castello (The Last
Castle, 1966)
Miro Hetzel l'investigatore
(Galactic Effectuator, 1976)
Raccolte di racconti[modifica
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Le avventure di Magnus
Ridolph (The Many Worlds of
Magnus Ridolph, 1966)
Note[modifica | modifica
wikitesto]
^ (EN) Cosmopolis Volume 1,
Numero 3 Is Vance a Science
Fiction Author?
^ Foreverness to Jack Vance,
foreverness.jackvance.com,
26 maggio 2013. URL
consultato il 26 maggio
2013.

^ Edito anche con il titolo I


principi demoni in Urania
classici

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