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amore adesso che hai da pitonessa mi prende e mi stropiccia, amore, dice

interiore, questa cosa qualunque che muore la coda e che lasci come delle strisce vo, con te -da morto- sono rinato cada
che te ne stai andando, vedi non ti amo vere in questa selva aperta e con fiori
ppargli per godercelo ancora questo pasto

affamati di qualche altra zampa da stra più come prima ma ti amo in modo da ogni fiore si apriva un quadrivio
a chi a che cosa, a noi che siamo addolo-
mente abile adesso che sanguina cieco nuovo, ora che mi chatti dal treno da ogni fiore si apriva un quadrivio
muto e silenzioso, vedi, è così diversa che ti porta nella casa dei serpenti e in sé s'intersecava di te, amore cara
[tua, meravigliosa. ti amo per finta in emulazione da bestia minotaura che sbuffavi tra ramo
mato e doloroso e ci fissa con il muso questa mia carogna tutta bagnata e ramo del bel labirinto della tua rosa
gli abbiamo levato adesso rimane meno la rosa, che rosa, quella spinosa
anche abbracciati e poi ancora una zampa
che ci siamo donati e mangiati, ci siamo
la mano che morta tenevo dentro in questo ambiente virtualizzato io ho io ero un non-vivo in cerca di succhi
mi prendevi la cosa, che cosa, la la tipica erezione post-esumazione arti qualcosa, che cosa, ad esempio
abbiamo tolto una zampa per volta e muschi e licheni tra la pelle e scorpi una cosa che tieni nascosta dentro
ficanti, amore a questo muscolo con cui mi tenevi la testa con cui oni e scolopendre nella carne molla alla rosa, che cosa tieni nascosta
dentro con succhi e correnti putri re è stato il tuo niente, il modo
per fare questa cosa che ci sanguina re la goccia che mi ha fatto mori amore che a nessuna cosa amata rendi dentro alla rosa, tieni i tuoi denti e
volta ne abbiamo tagliato una parte
un amore più debole o una tua forma i veleni e la coda squamosa che dietro
che abbiamo sacrificato un pezzo per
un voce del corpo che dice amo abbandonata, amore stupido e/o rosa ti porti in cerca d'amore e io t'addenta
di pezzi di altri nostri organi interni
del pene ne viene un filo sottile sfibrata, amore fatto di denti unghie vo da dietro un cespuglio e tu mi
non altri ne hanno uno uguale è fatto poi ti prende le labbra e dal dentro
stino poi sale alle vene e da lì e di capelli, amore incellofanato, amo venivi come una sciocca tra le braccia
quell'organo interno ci ha fatto godere re che soffre un dolore continuo che e partiva quel dolore di cui al verso
me ai fori di ingresso e quelli di uscita: a farlo gelare, quel freddo inte -senti- è partito la prima volta che mi diciotto, ed era la nostra storia nuova
hai masticato, la seconda poi mi hai la felice ferita, la luna dell'avvenire.
di carne che pompa gli odori e le lacri rrare ogni foro del cuore fino
re che non ha nome è come un nodo senza fare peccato si deve se
a quel muscolo crudele che ci fa soffri
amore ho trovato come morire velenato, amore quel basso continuo
dolce ti trapassi gli strati di pelle fino il suono dei tuoi cervelli, la mano mia
XXXIV sol e la fisiologica e una siringa che
amore l'ampolla ti ho preso per l'aere
XXXV che sente il pieno tuo e lo schiaccia
e lo stringe e sente la mano tua che

FABRIZIO VENERANDI
pensa -amore- alle ferite che di taglio se ti ho legata amore ti ho violenta
mi hai fatto sul cadavere che -senti- ta con i granchi molli e le chele di
odora di tagliata di formaggi e salumi peluches, ti ho presa nel letto come
con coltelli inox e forchette taiwanesi una cosa normale, tu che eri morta

FREE PRODUCT mi hai circonciso con te, la tua belle dal sonno, mi avevi accanto mentre
zza porno, il tuo profumo di sudata infartavo dal lato sinistro e poi dal
FOR bestia e se mi hai ferito ho sangui destro mi tenevo al bordo del letto
VOICI LA BOMBE nato e se sanguinavo tu hai lecca e ti prendevo come una rosa, mi [strappa

to e ogni colpo di lingua era una nuova vo la faccia e ti restavo vicino come
MARZO 2010 ferita: così mi hai aperto il corpo a quello che ero, un morto telepate
rosa, come fa il coso rosso ikea con un klingoniano sfinito e fottuto.

le mele e ne usciva una cosa, dolce ti guardavo la fine dei denti, l'onda
sapore fermo colore secco rubino del culo e ti ho sorriso -amore- come ho
che non era sangue non ancora vino. potuto: con i due punti e la chiusa tonda
L’AMORE E’ IL CUORE CON L’ARSURA

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SMITH&LAFORGUE INDIPENDENT PRESS
Copertina: Luca Saverio Beolchi
se ti scrivo poesie di quando sto male XXXII XXXI XXVII
vuol dire che siamo in ospedale -amore-
e che tu sei la cosa che mi fa soffrire amore è una forma di gelato non ho bisogno del tuo fottuto libro volevo dirti questa cosa che ti vorrei
e sei la rosa che mi può fare sentire è un niente una glassa una per amarti, amore, non ho bisogno aver scritto le parole di sanguineti o
cosa succo e brufolosa amo del tuo reggiseno lasciato come una le canzoni di jovanotti perché d'amore
la spina che dentro mi rovella in cerca re è una sacca penosa medusa del lavandino per amarti, ca volevo farti sentire cose famose così
di una vena da aprire e da far sgorgare
come al sole di questo mio cadavere cor amore sono un mucchio di ra cosa, non ho bisogno di sapere c fatte da me e passate alla radio o com-
poso steso sopra al tavolo tuo odoroso peli tra le dita, una macchia he gusto hai alla saliva per sentirti mentate nelle antologie anche le nostre
salata, una voce al buio che il dentro della bocca, mia marilli coi slinguate sarebbero cose non nostre tipo
dei tuoi capelli che fanno senso, i tuoi parla dal più basso dei cieli bottoni di dente di leone, tu che ci dolori usati per rare rime e tracce per cd
nei la tua pelle sudata che fanno senso
ai sensi miei che li conoscono e si apro amore è che hai il naso brut- hai infilato anche la testa dentro la ma questa cosa inguainata, questa mia
to e te lo succhio, amore cara, [che l' fauce del mio cazzo, fiera feroce spada -amore- è tutta rigata e intrecciata
no come quella vena che adesso -vedi- amore è il cuore con l'arsura, mi hai preso troppo male, galatina e fa saltare le parole come scatti e fermi
respira e dice muoio dal mio costato al una poesia in seconda stesura
tuo che le risponde piano, lo sei già stato. gusto sangue che mi mestrui sulle immagine di noi immobili e menti
cosce, stamattina sei incollata con tori di parti nostre, intime e molli
questo mostro che sono, questo c datrici di voci e di rumorosi baci.

XXX
non ti ho fatto più la poesia contempo
XXVIII ranea -amore- perché questa nostra
cosa oggi è una cosa difficile da mandare
ho crakkato amore una parte segreta
giù è un'istantanea dello schermo dove
di quella cosa nodosa e piena che ti siamo in cucina a proteggere una rosa
eni aperta e chiusa nel tuo sudore accesa da parole -nostre- un bagnare
maschio da donna, quella rosa grossa
e muscolare che ti toglie il fiato quella rosa mia e quella rosa tua diversa
-cara- e me lo butta in bocca e rossa non so se per farla crescere o per spegne
me la scarta in dentici e scricchiolii rla, con le mani la teniamo riversa sul
da crostacei e di tenere ossa che
sono, pensa, questo pasto quotidiano tavolo, tra i piatti da lavare e diciamo
questa cosa ce la raccontiamo per tenerla
trafitto, questo mio fare il san sebastiano
viva e vederla -quella rosa- con i denti
in sala mensa, impanato e fritto.
da leone che ci abbraccia il cuore a brani
musicali della nostra voce e dei silenzi
tra traccia e traccia che sono i nostri

pezzi conservati e backappati in un tocca


rsi di cose nostre come braccia o bocche
o niente -amore- questo spazio in metri
OFFERTA
SPECIALE quadri catastali che sono quel che siamo
e quel che siamo stati, che sono il perderla,
la rosa, e il ritrovarla aperta in parti uguali..

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