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Eugenio Montale

Vita
Nasce a Genova nel 1896. Figlio di un piccolo commerciante e ultimo di 6 figli.
Studia con i padri barnabiti ma abbandona per malattia; la sorella Marianna lo spinge a continuare gli studi
privati vedendo i suoi interessi per musica e letteratura. Legge poeti romantici inglesi e francesi simbolisti,
anche Leopardi e contemporanei (Pascoli, dAnnunzio, Gozzano).
Canta come baritono.
1915, non si iscrive a scuola di commercio e aspetta la chiamata alle armi.
Scrive, prima, Meriggiare pallido e assorto, segnando linizio della sua poesia.
Esperienza militare: 1917, corso da ufficiali di fanteria, dove conosce Sergio Solmi, amico per la vita,
critico letterario e scrittore. Combatte volontario in Trentino; diventa comandante di un campo di prigionieri
fino al congedo nel 1919.
Tornato a Genova stringe rapporti con letterati come Sbarbaro e Bazlen. Anni di intense letture spagnole e
inglesi e interessi filosofici.
Dal 1922 inizia a scrivere poesie e articoli su riviste: Accordi e riviere, Ossi di seppia, Omaggio a Italo
Svevo. Resistenza culturale al fascismo: 1925, firma il Manifesto degli intellettuali antifascisti.
1927, Firenze. Incontri culturali: caff delle Giubbe Rosse, antifascisti intellettuali. Contatti con nuove
esperienze europee.
1929, diventa direttore del Gabinetto Vieusseux. Risolve problemi economici anche con la pubblicazione di
Ossi di seppia. Questa raccolta attira lattenzione dei critici. Arsenio, viene tradotta e pubblicata sul
giornale The Criterion di T. S. Eliot.
Conosce Drusilla Tanzi, chiamata da lui Mosca, futura moglie.
Gruppo di Solaria: di cui fa parte, occupato allargine retorico del regime. Nel 1934 viene chiuso e Montale
licenziato nel 1938 dal Vieusseux dal regime.
1939, Le occasioni, in cui risuona lannuncio della guerra e lopposizione al regime.
Nel 1948 si trasferisce a Milano e lavora per il Corriere della Sera, con cui gi collaborava. Fa numerosi
viaggi in Europa e America negli anni 1948-54.

Ossi di seppia
Osso di seppia: ossi della seppia tanti sulla riviera ligure; ci che sopravvive, il dato minimo da cui si
riparte, ci che non viene meno della seppia.
Montale: losso di seppia la poesia stessa, ci che permane anche quando lesperienza distrutta. Dal titolo
si capisce lo stretto rapporto della poesia con il periodo storico. una poesia antieroica, sui dati minimi
(influenza crepuscolare), dimessa e dissacrata, non altisonante, cerca un linguaggio scabro.
Prima edizione, 1925, di Gobetti.

Spesso la noia del vivere ho incontrato, difficile vivere con tutto il fardello che ci portiamo dietro, la
malinconia esistenziale; fa un discorso esistenziale, la vita dura, la noia di Leopardi, dellinsoddisfazione
del desiderio.
Testi
In limine
Sul confine, punto che divide sue luoghi.
I limoni
Non chiederci la parola
Meriggiare pallido e assorto
Forse un mattino andando in unaria di vetro
Forse un mattino andando in unaria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedr compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come suno schermo, saccamperanno di gitto
alberi case colli per linganno consueto.
Ma sar troppo tardi; ed io me ne andr zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
Aria di vetro: metonimia, pungente, dura. Miracolo: torna spesso in Montale. Enjambement v. 3-4: crea
vertigine.
Ti libero la fronte dai ghiaccioli
Donna ebrea di cui innamorato, va in America e non la vede pi.
-

I ghiaccioli sono le fatiche, liberazione dai dolori.


Il sole freddo, condizione di ghiaccio.
Lunico che sa che lei qui il poeta, lunico che ha la certezza che sia presente, ma non
fisicamente. Gli altri non hanno idea; il mio amore e il mio desiderio nutre lattesa.

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