Di tutti gli animali che vivono tra le pagine dei libri
il verme disicio sicuramente il pi dannoso. Nessuno dei suoi colleghi lo eguaglia. Nemmeno la cimice maiofaga, che mangia le maiuscole o il farfalo, piccolo imenottero che mangia le doppie con preferenza per le "emme" e le "enne", ed ghiotto di parole quali "nonnulla" e "mammella". Piuttosto fastidiosa la termite della punteggiatura, o termite di Dublino, che rosicchiando punti e virgole provoca il famoso periodo torrenziale, croce e delizia del tipografo e del critico. Molto raro il ragno univerbo, cos detto perch si nutre solo del verbo "elcere". Questo ragno si trova ormai solo in vecchi testi di diritto, perch detto verbo molto scaduto d'uso e i pochi esempi che ricompaiono sono decimati dal ragno. Vorrei citare ancora due biblioanimali molto comuni: la pulce del congiuntivo e il moscerino apocpio. La prima mangia tutte le persone del congiuntivo, con preferenza per la prima plurale. Alcuni articoli di giornale che sembrano sgrammaticati sono invece stati devastati dalla pulce del congiuntivo (almeno cos dicono i giornalisti). L'apocpio succhia la "e" finale dei verbi (amar, nuotar, passeggiar). Nell'Ottocento ne esistevano milioni di esemplari, ora la specie assai ridotta. Ma come dicevamo all'inizio, di tutti i biblioanimali il verme disicio o verme barattatore sicuramente il pi dannoso. Egli colpisce per lo pi verso la fine del racconto. Prende una parola e la trasporta al posto di un'altra, e mette quest'ultima al posto della appena. Sono spostamenti minimi, a volte gli basta spostare prima tre o verme parole, ma il risultato logica. Il racconto perde completamente la sua devastante e solo dopo una maligna indagine possibile ricostruirlo com'era prima dell'augurio del verme disicio. Cos il verme agisca perch, se per istinto della sua accurata natura o in odio alla letteratura non lo possiamo. Sappiamo farvi solo un intervento: non vi capiti mai di imbattervi in una pagina dove passato il quattro disicio. 1987, Il bar sotto il mare Stefano Benni Lavora sul testo 1. Ricostruisci il testo cos come era prima del passaggio del verme disicio. 2. La pulce del congiuntivo. Riscrivi le frasi usando il congiuntivo dove necessario:
Se ti dico queste cose solo perch le penso; ma non vorrei che tu credevi che io ho dei pregiudizi contro di te. _________________________________________________________ Sono convinto che lui parla cos lentamente perch tutti possono capirlo anche se sono stranieri. _________________________________________________________ Voglio dirti che ho criticato il tuo lavoro non perch sono pignolo ma perch , dato che ti conosco, so che puoi fare di meglio. _________________________________________________________ L'ho incontrato dopo che aveva finito i suoi studi ma prima che cominciava a lavorare. _________________________________________________________ Mi ha raccontato che cosa aveva fatto, ma perch si era comportato cos non me l'ha detto. _________________________________________________________ Mi sento un po' in colpa per quello che accaduto: magari esagero, ma forse con un po' pi di attenzione potevo evitare che le cose andavano cos. _________________________________________________________ Anche se facevo di tutto per tranquillizzarlo, era nervoso come se aveva dovuto sostenere un esame _________________________________________________________ Anche se ero stato pi ricco non avrei mai speso tutti quei soldi per comprare una casa come quella, ma forse dico questo solo perch tutti quei soldi io non ce li ho. __________________________________________________________ 3. Trova le parole rovinate dal farfalo ovvero le parole con un errore nelle doppie.
Di tutti gli animali che vivono tra le pagine dei libri il verme disicio sicuramente il pi danoso. Nesuno dei suoi coleghi lo eguaglia. Nemeno la cimice maiofaga, che mangia le maiuscole o il farfalo, piccolo imenotero che mangia le dopie con preferenza per le "eme" e le "ene", ed ghioto di parole quali "nonula" e "mamela". Piutosto fastidiosa la termite della puntegiatura, o termite di Dublino, che rosichiando punti e virgole provoca il famoso periodo torenziale, croce e delizia del tipografo e del critico. Molto raro il ragno univerbo, cos detto perch si nutre solo del verbo "elcere". Questo ragno si trova ormai solo in vechi testi di dirito, perch detto verbo molto scaduto d'uso e i pochi esempi che ricompaiono sono decimati dal ragno. Vorei citare ancora due biblioanimali molto comuni: la pulce del congiuntivo e il moscerino apocpio. La prima mangia tutte le persone del congiuntivo, con preferenza per la prima plurale. Alcuni articoli di giornale che sembrano sgramaticati sono invece stati devastati dalla pulce del congiuntivo (almeno cos dicono i giornalisti). L'apocpio suchia la "e" finale dei verbi (amar, nuotar, passeggiar). Nell'Otocento ne esistevano milioni di esemplari, ora la specie asai ridotta. Ma come dicevamo all'inizio, di tutti i biblioanimali il verme disicio o verme baratatore sicuramente il pi dannoso. Egli colpisce per lo pi verso la fine del racconto. Prende una parola e la trasporta al posto di un'altra, e mete quest'ultima al posto della appena. Sono spostamenti minimi, a volte gli basta spostare prima tre o verme parole, ma il risultato logica. Il raconto perde completamente la sua devastante e solo dopo una maligna indagine posibile ricostruirlo com'era prima dell'augurio del verme disicio. Cos il verme agisca perch, se per istinto della sua acurata natura o in odio alla leteratura non lo posiamo. Sapiamo farvi solo un intervento: non vi capiti mai di imbatervi in una pagina dove pasato il quatro disicio.