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@ REPUBBLICA ITALIANA. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL GIUDICE DI PACE DI BELLUNO HA PRONUNCIATO LA SEGUENTE SENTENZA. nel procedimento R.G. 102/202 ex art, 22 1. 689/81 promosso da contro COMUNE DI BELLUNO SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con ricorso depositato in cancelleria in data impugnava, chiedendone lannullamento, il verbale di contestazione della Polizia Locale di Belluno a. in data elevato per violazione dell’art. 142 c. 8 e.d.s. (velocita accertata di 107 kra/h su limite di. - 90 krv/h), Il ricorrente eccepiva: 1) illegittimita dell’accertamento per mancata omologazione dello strumento misuratore selocita, approvato con Decreto MIMS 15.4.2011 n. 21315, 2) redazione del verbale solo in un secondo momento, da personale non presente al momento della commissione dell’infrazione; 11 Comune di Belluno, nel merito, contestava gli assunti di parte ricorrente circa la questione dell’omologazione _dell'apparecchio, —_evidenziandone Pinfondatezza e chiedendo la reiezione del ricorso con ta convalida del provvedimento impugnato. MOTIVI DELLA DECISIONE weceresitamstantn ce I ricorso fondato sul fatto che Papparecchio di rilevamento automatico della velocita, utilizzato dal Comune di Belluno, sia stato soggetto ad approvazione enon, invece, ad omologazione. La questione, piuttosto controversa, ha visto, recentemente, I’assunzione di posizioni differenti da parte dei giudici di merito. I pid recenti interventi della giurisprudenza di lcgittimita, tuttavia, non sembrano lasciare spazio a dubbi. La Corte di Cassazione sez. VI, con la recentissima ordinanza n. 8694 del 173.2022, ¢ tomnata infatti sull’argomento, precisando testualmente che ‘in presenza di contestazione da parte del soggetto sanzionato, peraltro, spetta all'Amministrazione 1a prova positiva dell'iniziale omologazione e della periodica taratura dello sirumento (Cass. n. 14597 del 2021). Le apparecchiature di misurazione della velocita, invero, devono essere periodicamente tarate e verificate nel loro funzionamento e Veffettuazione di ‘ali controlli (che vanno eseguiti a prescindere dal fatto che Vapparecehianura operi in presenza di operatori 0 in automatico, senza la presenza degli operatori ovvero, ancora, tramite sistemi di autodiagnosi) dev'essere dimostrata 0 attestata con apposite certificazioni di omologazione ¢ conformita, non potendo essere provata con altri mezzi di attestazione 0 dimostrazione del loro corretto furzionamento (Cass. n. 10463 del 2020). La Cassazione, in sostanza, non dice che va fornita prova dell’iniziale ‘omologazione 0 approvazione, ma menziona, esclusivamente, 'omologazione. La stessa Cassazione, con ordinanza n, 14597/2021, ha chiarito che "in tema di sanzioni amministrative irrogate a seguito di accertamento della violazione dei limiti di velocita mediante "autovelox”, le apparecchiature di misurazione della velocita devono essere periodicamente arate ¢ _verificate, indipendentemente dal fatto che funcionino automaticamente o alla presenza di operatori owero, ancora, tramite sistemi di autodiagnost; in presenza di contestazione da parte del soggetto sanzionato, peraltro, spetta all’Amministrazione la prova positiva dell'iniziale omologazione ¢ della periodica taratura dello strumento” E sempre la Suprema Corte, con pronuncia n, 18354 del 12.7.2018, aveva gia precisato che "in materia di violazione delle norme de! codice della strada relative ai limiti di velocita, Vefficacia probatoria dello strumento rivelatore del superamento di tali limiti ("autovelox"), che sia omologato ¢ sottoposto a verifiche periodiche, opera fino a quando sia accertato, nel caso conereto, sulla base di circostanze allegate dall'opponente e debitamente provate, il difetto di costruzione, installazione 0 funzionamento del dispositive elettronico Peraltro, in presenca del certificato di taratura rilasciato da soggerto abilisato, non @ consentito al giudice di merito sindacare le modalita con le quali tale taratura é stata effettuata’. ‘La giurisprudenza di merito, in ordine al problema che interessa, non appare, inveee, uniforme. ‘Alcune Amministrazioni che, avendo aequistato ed installato apparecchi privi di omologazione © dotati, invece, di un mero decreto di approvazione, ne sostengono la sufficienza ai fini sanzionatori, fanno recentemente riferimento ‘ad una pronuncia del Tribunale di Milano, il quale, con sentenza n, 8465 del 21.102021, ha affermato che “affrontando Vargomento relativo ai limitt di velocita, Vart. 345 co. 2 Reg es. eds prevede che le singole appareechiature destinate a controllare Uosservanza det limiti di velocité "devono essere approvate dal ministero dei lavori pubblici". I Tribunale di Milano richiama, poi, l'art. 192 Reg. Es. e. 1 € 3 ¢, cirea il comma 4, afferma: “lar, 192 co. 4 Reg. Es. prevede che “Nei casi di omologazione 0 diapprovazione dt prototipi, it Ministero dei lavori pubblici auorizca it cid richiedente alla produzione e commercializzazione del prodoito", a conferma del fatto che anche 'approvazione siriferisce ai prototipie che mon @ pertanto dirimenteilriferimento di cui all'art. 345 co. 2 Reg. Es. alle “singole apparecchiature” oggetto di approvazione”. In ordine al fatto che, sia Pomologazione che T’approvazione, sarebbero siferibili entrambi ai prototipi, ossia ai modelli di apparecchio, vale la pena di saints riportare quanto, argomentato dal Tribunale di Benevento con sentenza n. 655 dell’1.4.2021, che, sul punto, precisa: “11 motivo di comtestazione concernente la mancata_prova della omologazione dell'apparecchio di rilevazione della violazione & infondato. Al riguardo basterd rilevare che nel verbale di contestasione specificamente indicato il decreto diapprovazione del Ministero deite Infrastrutture e dei Trasporti n. 5913/2014 concernente il dispositive VELOMATIC 512 D. L'omologazione det Ministero - relativa non al singolo esemplare, ma al modello cui Vapparecchio rilevatore si riferisce (Cass. 25 ‘giugno 2008 n. 17631 e Cass. 5 luglio 2006 n, 15324,) none soggetta ad aleuna decadenza (Cass. 8 ottobre 2014 n, 21262) Il Tribunale di Benevento, a differenza di quello di Milano, sembra invece riferire ’approvazione al singolo apparecchio ¢ ommologazione al modello. Si fatica, in ogni caso, a condividere la conseguenza che trae il Tribunale di Milano dal proprio ragionamento, laddove afferma: — - “pertanto, pur nella diversitt; dei__presupposti per poter procedere all'mologazione 0 all’approvazione dei prototipi —_—_delle apparecchiature, non risulta che nella fattispecte in esame vi sia la necessita di procedere all’omologazione (cid fermo restando che Vari. 345 Reg. Es. eds come sopra evidenziato, _ritiene _sufficiente Vapprovazione delle appareechiature)” Ma Part, 345 Reg. Att. c.d.s., al comma 2, recita testualmente che “le singole apparecchiature devono essere approvate dal Ministero dei Lavori Pubbliet” Quindi, non si pud certo, da tale dizione, sostenere che sia sufficiente, per i prototipi, Papprovazione, a maggior ragione se si ricorda il tenore testuale deli’art, 142 c. 6 eds., lnddove recita che “per la determinazione dell osservanza dei limiti di velocita sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate”. Lu stessa Corte di Cassazione, peraltro, con sentenza n. 15042/11, ha, a suo tempo, stabilito il principio di diritto secondo cui il modello dello strumento bdisnsionnennnoncin deve essere omologato, mentre quello concretamente utilizzato deve essere approvato. "La necesita di omologazione dell’apparecchiatura di rilevazione automatica, ai fini della validitt del relative accertamento, va riferita al singolo modello e non al singolo esemplare, come si desume, sul piano logico eletterale, dal D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 4 95, art, 345, comma 2, cosa come modificato dal D.P.R. 16 settembre 1996, n. 610, art. 197, secondo cui non ciascun esemplare, ma le singole apparecchiature devono essere approvate dal Ministero dei lavori pubblici (Cass., n. 29333 del 2008, ed ivi precedenti richiamati); il termine ai validita del’omologazione da parte dei competent! organi ministeriali attiene non ad un arco di tempo durante it quale Vappareechiatura pus essere validamente wilizzata ed oltre il quale tate shilizzazione non é pitt legittima - dacché tale operativitd, una volta omologato it modello, dipende soltanto dalla permaneme funzionalita della singola apparecchiatura - ma ad un arco di tempo durante i quate le apparecchiature di quel modelto possono continuare ad essere commercializcate dat costruttore”” Di certo non dirimente appare la pronuncia del Tribunale di Milano, in ordine al punto che interessa, laddove sostiene non essere “inoltre irilevante, a fint interpretativi, Vesame delart 20] co I ter eds seconda parte, che prevede che “Net casi previsti alle letere b), f)¢ g) del comma I bis non @ necessaria la presenza degli organi di polizia stradale qualora Vaccertamento avvenga mediante rilievo con dispositivi o apparecchiature che sono stati omologatt ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente auromatico". Secondo il Tribunale di Milano “in ale dispostzione dungue si trattano in modo analogo Vomologazione e Vapprovacione degli strumenttfinalizat, tra Valiro, all'accertamento della violazione nel caso di cut alla lett ), che a sua volta st riferisce allaccertamento “effettuato con i dispositivi di cul all ‘articolo del DL. 20 giugno 2002, n_121, convertito, con modifieastont, dalla L. 1 agosto 2002, n. 168 ¢ successive modificazioni, cio® anche all'accertamento delle infrazioni ai limiti di velocita; Ma Vart, 4, comma 1, D.L. 20 giugno 2002, n. 121, recante disposizioni urgenti per garantire la sicurezza nella citcolazione stradale, convertito © modificato dalla L. 1.8.2002, n. 168, consente, con una disposizione a carattere generale ¢ non tata agli autovelox, l'impiego dei dispositivi ¢ dei mezzi tecnici di controllo cosi detto “da remoto” del traffico al fine di rilevare, a distanza, delle violazioni delle norme di comportamento normativamente fissate. Quindi, non solo di cui all’art. 142 c.d.s. (concemente il superamento dei limiti di velocita), ma anche di cui all’art, 148 c.d.s, (relative all’inosservanza del di eto di sorpasso) ¢ di cui all’art.176 c.d.s. (riferito a tutta una serie di comportamenti illeciti durante la citeolazione sulle autostrade ¢ sulle strade extrourbane principali), sulle autostrade, sulle strade extraurbane e sulle altre strade individuate con decreto dal Prefetto. Il Ministero doll'interno, con Circolare in data 2 ottobre 2002, n. 300/A/1/54585/101/3/3/9, ha precisato che la norma in questione “intende riferirsi sia all’impiego di dispositivi o mezzi tecnici di controllo che ritevano Vinfrazione quando il veicolo @ gid transitato e che sono presidiati durante il furzionamento da un organo di polizia stradale, sia Vimpiego di strumenti che automaticamente, senza neppure la presenza del’operatore di polizia, registrano U'infrazione e trasmettono i dati a distanza (contralli da remoto), ‘ovvero che consentono l'accertamento in tempi suecessivi sulla base delle immagini raccolte”. E’, dunque, una norma di carattere generale che si riferisce ad una pluralita di apparecchi e non solo agli autovelox. Beco perché il richiamo, altrettanto generale, dell’art. 201 c. 1 ter e.d.s. alaccertamento che avvenga “mediante rilievo con dispositivi o apparecchiature che sono stati omologati_ ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente awomatico”. In questa dizione va ravvisato il riferimento ad una pluralita di tipologie di apparecchi, sui quali ln norma non va a fare distinzioni, limitandosi genericamente ad affermare che ‘pud trattarsi di apparecchi omologati o approvati. Ma, perlomeno da ¢i6, non si pud certamente desumere che gli autovelox possano essere semplicemente approvati. . Tant’é che lo stesso Tribunale di Milano, poi, afferma: “Yart_ 142 co. 6 eds dispone che per Vaccertamento dell’asservanza dei limiti di velocitit "sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate"’ tuttavia, cid vale "anche per il calcolo della velocita media di percorrenza su tratti determinati, nonché le regisirazioni det cronotachigrafo e i documenti relativi ai percorsi autostradali". NG, oggettivamente, si riesce a comprendere la ratio della differenziazione, ‘ovviamente con riferimento al tema in oggetto, effettuata tra strade urbane € non. Silegge nella sentenza milanese,infat, “che si rata perlanto diun ambito di sipertamenti specifico e diverso da quello relativo all’osservanza dei limiti di ‘yelocita nelle strade urbane, come nel caso in esame in questa sede; l'utilizz0

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