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Salerno

CIRCOLARI del 07 FEBBRAIO 2012

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Dipartimento Politiche socio-sanitarie, Famiglia, Economia Sociale

Alle Fnp - Cisl Regionali Alle Fnp Cisl Territoriali Loro Sedi Roma 6 febbraio 2012 Circolare N. 35/ AD/cs Oggetto: CONVEGNO LA DIFFUSIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA NELLA TRASFORMAZIONE DEL WELFARE. Recentemente abbiamo partecipato al Convegno, organizzato dal Ministero delle Lavoro e delle Politiche Sociali con il supporto di Italia Lavoro S.p.A., dal tema LA DIFFUSIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA NELLA TRASFORMAZIONE DEL WELFARE. Oggetto del Convegno stata la presentazione di un progetto pilota incentrato nellArea dellinclusione sociale e lavorativa rivolto alla valorizzazione e qualificazione professionale degli assistenti domestici che si occupano dei servizi alla persona (Badanti/colf/Assistenti familiari) e nella creazione di una rete di servizi alla persona. Questo progetto ha avuto un duplice sviluppo: il primo progetto ha visto la partecipazione di 13 regioni del Centro Nord, (ABRUZZO, EMILIA ROMAGNA, FRIULI V.G., LAZIO, LIGURIA, LOMBARDIA, MARCHE, MOLISE, PIEMONTE, SARDEGNA, TOSCANA, UMBRIA E VALLE DAOSTA). In questo caso linvestimento complessivo stato di 21.607.057 euro, di cui 6.287.000 euro provenienti dal Fondo Nazionale delle Politiche Migratorie e 15.320.057 erogati dalla quota di cofinanziamento garantito dalle Regioni. Le Regioni investite dal progetto hanno sviluppato dei piani operativi che hanno previsto 3 linee di azione: Sostegno allaccesso delle informazioni dei servizi alla Persona (SAP). Promozione di una rete di sportelli informativi per facilitare lincontro tra domanda e offerta di servizi alla persona. Informazione, qualificazione, orientamento ed inserimento dei lavoratori e lavoratrici nel settore dei Servizi alla Persona (SAP). Un secondo progetto, invece, stato sviluppato, con il supporto di Italia Lavoro, in 4 regioni del centro sud (CAMPANIA, PUGLIA, CALABRIA e SICILIA) c.d. regioni CONV, per la realizzazione di Piani Operativi nel quadro del progetto AsaSaP, Azioni di sistema per lo sviluppo di sistemi integrati di servizi alla Persona. Queste Azioni sono volte allinserimento lavorativo e alla qualificazione professionale e allemersione delle persone impegnate o da impegnare nei servizi alla persona. Queste azioni hanno ottenuto un finanziamento complessivo di 17.044.114 euro, di cui 10 milioni provenienti dal fondo PON Governance Azioni di sistema e 7.044.114 euro messi a disposizione dalle stesse 4 regioni.

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Parte di queste risorse sono utilizzate per lerogazione di voucher monetari a favore di queste persone, in particolare extracomunitarie, che svolgono percorsi formativi rivolti ai servizi alla persona. I voucher sono erogati da Agenzie di intermediazione che verificano i requisiti formativi distinguendo due tipologie di destinatari: disoccupati o inoccupati e che hanno esigenze formative di primo livello (c.d. profilo base). Per questi soggetti si prevede un percorso formativo sui servizi di assistenza alla persona di 64 ore volto allinstaurazione di un contratto di lavoro. Alla fine del corso verr erogato a questi soggetti un voucher di 2000 euro. Lavoratori che necessitano di un percorso formativo di specializzazione di 80 ore verso qualifiche pi alte di assistenza domiciliare o socio assistenziale accompagnate dallinstaurazione di un rapporto di lavoro. In questo caso il voucher di 2500 euro. Al convegno hanno partecipato Paolo Reboani, Presidente Italia Lavoro, Natale Forlani, Direttore generale per le politiche dei servizi per il lavoro, Giuseppe Roma, Direttore generale CENSIS, Mario Conclave responsabile Area Inclusione sociale e lavorativa, Luigi Cal, Direttore generale OIL e Maria Cecilia Guerra, Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Nel pomeriggio seguita una tavola rotonda su Gli attori pubblici e privati dellintermediazione dei servizi alla persona. Tenuto conto dellassoluto interesse delliniziativa, per la quale si prevede un progressivo impegno che coinvolger le Regioni interessate nei prossimi anni, si riportano di seguito gli aspetti pi rilevanti emersi dal Convegno. Il bisogno di assistenza e le famiglie Nel corso dell ultimo decennio si assiste ad un crescente bisogno di assistenza domestica, che vede la famiglia quale prima e diretta protagonista che troppo spesso svolge il ruolo di unico ammortizzatore sociale di prossimit, senza essere coadiuvata da adeguati servizi assistenziali. Da l nasce la necessit di far ricorso agli assistenti familiari, figure private di assistenza, che in una recente ricerca Censis, sono stimati in Italia in circa 1 milione cinquecento mila, di cui 400 mila italiani, la cui et media supera i 40 anni. La maggior parte delle attivit di questi assistenti spazia dalla pulizia della casa, alla preparazione dei pasti, per finire alla cura degli anziani, di fatto creando delle figure professionali molto simili a degli operatori sociali e a volte addirittura sanitari. La formazione e il mercato sociale Si rileva tuttavia che troppo spesso questi assistenti familiari n hanno una formazione qualificata in materia assistenziale n la ricevono. Ecco perch diventa indispensabile investire sulla formazione e lincontro tra domanda e offerta riformulare il concetto di mercato sociale, in una societ in cui i non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti si stima arriveranno in pochi anni ad essere pi di 4 milioni. Il legislatore per riprogrammare il mercato dei servizi alla persona deve prevedere interventi mirati che valorizzino la scelta assistenziale con ricadute positive non solo sul progetto di vita delle famiglie e dei non autosufficienti ma anche degli stessi assistenti familiari. Le linee del progetto In estrema sintesi gli aspetti pi rilevanti del progetto sono : - realizzazione di una agenzia di intermediazione in grado di organizzare il lavoro degli assistenti familiari e le necessarie sostituzioni; - definizione dei tempi di lavoro degli assistenti familiari; - riorganizzazione del rapporto di lavoro per la ricollocazione degli assistenti familiari in caso di disoccupazione. Le prospettive In relazione allo scenario futuro, viene ravvisata la necessit di promuovere politiche integrate lavoro-immigrazione-assistenza, utilizzando proficuamente le risorse del Fondo Sociale Europeo.

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Inoltre occorre individuare le risorse di quote di spesa sanitaria da utilizzare in tale ambito di intervento, e infine potenziare e sviluppare il welfare aziendale, con il coinvolgimento delle OO.SS e dei datori di lavoro per il conseguimento di accordi specifici. L intervento del sottosegretario Guerra si incentrato sui seguenti aspetti: * il lavoro di cura assume grandissima rilevanza e costituisce uno snodo cruciale nelle politiche di welfare; * la promozione e lo sviluppo del mercato sociale opportuna, nella prospettiva di sperimentare punti di incontro fra la domanda e lofferta; * occorre investire sulla qualificazione professionale e curare laccesso e la visibilit della professione, in modo da offrire pi garanzie alla domanda. Lintervento della FNP Siamo intervenuti in sede di dibattito sottolineando come la FNP abbia posto particolare attenzione al ruolo sociale svolto da queste figure professionali che rappresentano per tante famiglie lunica soluzione possibile per la cura dei propri familiari in assenza di servizi domiciliari appropriati. E infatti evidente la necessit di ricreare un rapporto fiduciario tra enti locali e famiglie, in grado di supportarle nella scelta assistenziale migliore per i propri anziani fragili e non autosufficienti. Solo con la previsione di un aiuto monetario pubblico alle famiglie graduato in base al reddito, anche comprensivo dellindennit di accompagnamento e con un adeguato percorso formativo per gli assistenti familiari, si potr pensare riprogettare il mercato sociale. E stato altres sottolineato limpegno della CISL e, in particolare, della FNP verso i bisogni delle famiglie pi fragili ricordando che la CISL ha recentemente presentato un nuovo strumento di analisi lIGF (indice di gradualit familiare) utile a valutare leffettiva efficacia degli interventi assistenziali messi in atto dagli enti locali nel rispondere alle necessit reali delle famiglie. Infine, stato messo in evidenza come il nostro ordinamento sia ancora lacunoso sul tema della non autosufficienza, non essendo ancora stata approvata una legge quadro che normi in modo organico la materia, nonostante che diverse regioni hanno legiferato mettendo a bilancio fondi specifici. Solo con una legge quadro nazionale e con contributi adeguati e certi, erogati in base al reddito, sar possibile aiutare le famiglie con non autosufficienti ad assumere in regola questi collaboratori domestici e a ridare loro dignit. Vista la rilevanza del progetto riteniamo che al livello territoriale sia opportuno seguire attentamente lo sviluppo del progetto, riservandoci di comunicare gli sviluppi dellazione avviata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, anche con riferimento a quanto le Regioni definiscono nei propri atti di amministrazione che recepiscono il progetto. Cordiali saluti Il Segretario Nazionale Attilio Rimoldi

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Dipartimento Politiche Previdenziali, Fisco, Prezzi e Tariffe, Rapporti con gli Enti e i CIV

Alle FNP-CISL Regionali Alle FNP-CISL Territoriali Al Coordinamento Donne FNP-CISL Ai RR.TT. Reg.li e Terr.li FNP-CISL Comparto Sicurezza Polizia e Forze Armate AllUfficio Legale FNP-CISL - Loro Sedi -

Roma, 2 febbraio 2012 Circolare n.34/CMon/ed Oggetto: Vigili del Fuoco, Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, termine di decadenza-pensione privilegiata Alcuni nostri coordinatori regionali dei Vigili del Fuoco per i quali stata mantenuta insieme alle altre categorie in oggetto, listituto della pensione privilegiata, esclusa, invece, per tutti gli altri dipendenti pubblici dallart. 6 della legge 214/11, ci chiedono notizie in merito al termine di decadenza per presentare domanda di pensione privilegiata. Ribadiamo che la Corte Costituzionale, con Sentenza n. 323/2008, si definitivamente pronunciata nel merito, stabilendo che il termine dei cinque anni di decadenza per laccertamento della malattia, contratta per causa di servizio, decorre dalla manifestazione della stessa. Infatti, ha dichiarato fondata la questione di illegittimit costituzionale dellart. 169 del D.P.R. 1092/73, che prevede la decadenza dal diritto al riconoscimento della pensione privilegiata a causa di infermit contratte in attivit di servizio, qualora la richiesta di accertamento presentata oltre i cinque anni dalla cessazione dal servizio. Pertanto, senza una ragionevole motivazione, la norma esclude dal diritto tutti quegli ex lavoratori colpiti da malattie con lunga latenza che, pur contratte durante il servizio, si sono manifestate solo dopo i cinque anni dal collocamento a riposo. La decisione della Corte Costituzionale ha effetto retroattivo e pertanto lart. 169 del D.P.R. 1072/73 deve essere considerato formulato in tal modo, sin dalla sua entrata in vigore. In forza di questa sentenza, esso viene applicato i tutti quei casi in cui il diritto non sia caduto in prescrizione
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quinquennale, rinuncia o sentenza negativa passata in giudicato, fermo restando che leventuale riconoscimento del diritto dar luogo ai ratei di pensione nellambito della prescrizione quinquennale. Coloro che hanno visto respingersi la domanda devono impugnare il provvedimento, in ragione del pronunciamento della Corte Costituzionale, entro il termine quinquennale di prescrizione. Chi ancora si trova entro i cinque anni dalla manifestazione della malattia deve presentare domanda per il riconoscimento del diritto alla privilegiata. Nel caso di decesso del de cuius, la domanda per lottenimento della pensione privilegiata andr presentata, negli stessi termini e con le stesse modalit, dai superstiti. Cordiali saluti. Mario Menditto (Segretario Nazionale)

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Alle Segreterie regionali e territoriali Loro sedi Roma, 2 febbraio 2012 Circ. n. 5 Oggetto: sospensione prestazioni legate al reddito Le scriventi organizzazioni hanno preso parte ad un incontro con lINPS che si tenuto il 26 gennaio u. s., per iniziativa delle organizzazioni sindacali dei pensionati SPI, FNP e UILP, sulla situazione che si creata a seguito dellannuncio della sospensione delle prestazioni legate al reddito corrisposte a pensionati per i quali non risulta pervenuta allINPS la dichiarazione RED relativa ai redditi percepiti nel 2009. Nel mese di ottobre 2011, la Direzione generale dellIstituto ha sollecitato la presentazione del modello RED ai pensionati la cui dichiarazione relativa al 2009 non risultava presente nei propri archivi. Il sollecito stato recapitato anche a migliaia di persone che avevano regolarmente adempiuto allobbligo di legge, presentando il modello RED 2010 (redditi 2009) o, in alternativa, la dichiarazione ai fini fiscali esaustiva di tutti i redditi posseduti nel 2009. In base alle informazioni disponibili, reputiamo che uno dei principali motivi di questo disguido si possa imputare alla nuova gestione dellattivit che ha visto per la prima volta lacquisizione delle informazioni reddituali anche per il tramite dellAgenzia delle entrate, oltre che degli altri soggetti gi abilitati a svolgere lattivit (CAF, altri intermediari).

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In ogni caso, poich la procedura telematica di trasmissione dei modelli RED 2010 (redditi 2009) a cura dei CAF e degli altri soggetti convenzionati era gi chiusa definitivamente, per verificare leffettiva necessit di acquisire i dati reddituali del soggetto sollecitato (o del suo coniuge o altro familiare), lInps rilasci una procedura on-line attivabile sia dai CAF, sia dai patronati sia dagli stessi interessati, in possesso di PIN individuale, con lavvertenza che, nel caso, sarebbe stato necessario provvedere a ripetere la dichiarazione relativa al 2009 utilizzando la procedura telematica tramite PIN o rivolgendosi alla sede competente dellINPS, tramite patronato o direttamente. In questi ultimi casi la sede dellInps o il patronato avrebbero attivato quella che si chiama comunemente procedura di ricostituzione per redditi. Successivamente, nel mese di dicembre 2011, lInps ha inviato una seconda lettera, questa volta raccomandata con avviso di ricevimento, a quanti dei destinatari del precedente sollecito non risultavano essersi ancora attivati: circa 130.000 persone, delle quali 40.000 residenti allestero. Con la lettera, lInps ha avvisato i destinatari che la loro pensione, o la parte di essa condizionata al reddito, sarebbe stata sospesa a causa della perdurante assenza della dichiarazione reddituale per il 2009 e ha concesso 60 giorni a partire dalla data della sospensione per chiedere il ripristino della prestazione sospesa. Trascorso anche quel termine, la prestazione interessata sarebbe stata revocata e sarebbe iniziata la procedura di recupero delle somme gi corrisposte, da considerare non dovute. La lettera si concludeva con la preghiera di non tener conto del preavviso se nel frattempo fosse stata presentata domanda di ricostituzione. Un certo numero di queste lettere sono state indirizzate a pensionati che avevano gi proceduto a presentare domanda di ricostituzione per redditi, allegando le dichiarazioni reddituali richieste. In gran parte si tratta di domande di ricostituzione presentate in forma cartacea a sedi dellInps che non le avevano ancora inserite nel database centrale al momento in cui la direzione generale ha effettuato lestrazione dei nominativi cui inviare il preavviso di sospensione. In questa situazione, preoccupate che fossero interessati dal provvedimento di sospensione pensionati che, puntualmente o in ritardo, hanno comunque rispettato gli obblighi di legge, le organizzazioni scriventi hanno chiesto allInps: per il futuro, che lacquisizione della dichiarazione RED da parte di pensionati residenti in Italia venga affidata ad un medesimo soggetto intermediario con le stesse procedure, sia in sede ordinaria che dietro sollecito ed anche nella fase di ripristino post-sospensione. In questo modo si semplificherebbe la procedura e si ridurrebbe il rischio di errori di carattere tecnico-organizzativo. Questo aspetto gi materia di accordo che dovrebbe essere confermato con la nuova convenzione Inps - CAF - altri soggetti abilitati attualmente in corso di perfezionamento. Le organizzazioni sindacali dei pensionati hanno chiesto assicurazioni che ci riguardi anche la fase dei solleciti pertinente alle dichiarazioni relative allanno di reddito 2010, gi acquisite in vigenza della convenzione in essere per lanno 2011;

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per limmediato, che lInps non proceda alle sospensioni prima di accertarsi che tutte le sedi locali dellIstituto abbiano inserito tutte le domande di ricostituzione giacenti. Su questo punto la decisione spetta alla Direzione generale: il dirigente presente allincontro si impegnato a informarne tempestivamente le scriventi e comunque ha assicurato che, allo stato attuale, non sono state disposte sospensioni n per la rata di febbraio n per la rata di marzo. In considerazione di questi nuovi elementi, e della ristrettezza del tempo a disposizione, le scriventi ritengono utili alcune raccomandazioni circa il comportamento da seguire nel caso in cui si presentino ancora pensionati che hanno ricevuto la lettera di preavviso di sospensione: 1. se il pensionato non ha ancora presentato domanda di ricostituzione per redditi relativa allanno 2009, necessario presentarla al pi presto, a cura del patronato, unitamente a quella per lanno 2010 e allegando i redditi del coniuge, senza procedere a ulteriori controlli ed indipendentemente dal fatto che il pensionato abbia presentato o meno dichiarazione RED o dichiarazione fiscale per lo stesso anno 2009; 2. se, alla data in cui ha ricevuto la lettera di preavviso di sospensione, il pensionato aveva gi presentato domanda di ricostituzione allegando dichiarazione reddituale relativa al 2009 (e al 2010), indipendentemente dal fatto che labbia presentata prima o dopo la precedente lettera di sollecito, non sono necessari adempimenti ulteriori; si raccomanda per a tutte le strutture la vigilanza e la pressione sulle sedi locali dellInps perch evadano quanto prima possibile le pratiche di ricostituzione eventualmente giacenti relative a questi soggetti. In ogni caso deve essere chiaro che la presentazione del modello RED con domanda di ricostituzione ha leffetto di impedire la sospensione della prestazione legata al reddito ma non ne garantisce il diritto: la prestazione verr confermata (o revocata, o ridotta) soltanto dopo lacquisizione della dichiarazione stessa e lesame del contenuto da parte della struttura competente dellInps, che agir nei tempi e modi gi stabiliti per questi adempimenti, ivi compresa la notifica delleventuale indebito e le modalit di rateazione delle trattenute. Inoltre, pur essendo la prima volta che viene applicato, il procedimento della sospensione solo un tratto della gestione delle prestazioni previdenziali ed assistenziali condizionate al reddito, che implica elementi di carattere organizzativo, normativo e giuridico. In particolare, il complesso normativo che regola linfluenza dei redditi sui trattamenti assistenziali ed alcune prestazioni previdenziali e quello che regola la ripetizione degli indebiti presentano alcuni aspetti irrazionali e comunque tali da generare nel recente passato e da far prevedere nel futuro episodi di ingiustizia nei confronti di pensionati incolpevoli. Le organizzazioni sindacali dei pensionati hanno chiesto e ottenuto dallInps la convocazione a breve termine di un tavolo tecnico di confronto sullintera materia, con la partecipazione degli Istituti di patronato e dei Centri di assistenza fiscale facenti capo alle rispettive Confederazioni sindacali.

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Come anticipo su tale confronto, in coda allincontro del 26 gennaio si affrontata la questione della revoca dellassegno sociale per superamento del limite di reddito in occasione dellinsorgenza del diritto ad altra prestazione previdenziale. Alcune sedi dellInps procedevano alla revoca dellassegno e al recupero delle rate corrisposte durante tutto lanno in cui cade la data di decorrenza della prestazione previdenziale. A fronte di questa segnalazione, la direzione generale dellInps si impegnata ad intervenire presso le sedi interessate perch rispettino le indicazioni contenute nel messaggio n. 21172 del 12 agosto 2010 e poi nella circolare n. 126 del 24 settembre 2010: in presenza di nuova prestazione con decorrenza successiva al 1 gennaio di un anno, la revoca o la riduzione dellassegno sociale corrisposto al titolare deve avvenire soltanto a partire dalla data di decorrenza della nuova prestazione, indipendentemente dal fatto che limporto complessivo annuo di questa comporti - da solo o assieme ad altri redditi - il superamento del limite di reddito annuo. Si raccomanda a tutte le strutture la vigilanza sulleffettivo rispetto di queste indicazioni da parte delle sedi locali dellInps. Con riserva di fornire aggiornamenti in materia, saluti cordiali.

SPI - CGIL INCA-CGIL CAAF CGIL

FNP - CISL INAS-CISL CAF CISL

UILP - UIL ITAL -UIL CAF UIL

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