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Salerno

CIRCOLARI del 09 MARZO 2012

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Alle Strutture Regionali e Territoriali Spi/Cgil-Fnp/Cisl-Uilp/Uil LORO SEDI Roma, 5 Marzo 2012 Prot. n. 11 Oggetto: pensionati IPOST e invalidit civile invio OBis M; incontro INPS del 27.2.2012

Su richiesta di SPI, FNP e UILP si svolto un incontro con la Direzione Centrale Pensioni, al quale hanno partecipato rappresentanti dei patronati sindacali INCA, INAS E ITAL. IPOST. Sindacati e Patronati hanno protestato per l'ennesimo rinvio di un impegno pi volte assunto dall'Istituto nei confronti dei pensionati ex IPOST. Si tratta della restituzione di somme indebitamente trattenute che l'INPS, dopo una serie di rinvii, si era impegnato a restituire con la rata di marzo, restituzione che invece, sostiene l'INPS, avverr con la rata di aprile. L'Istituto si trincera dietro difficolt legate alle procedure informatiche, che per sono gi note da tempo e pertanto non giustificano i continui rinvii. Sono 4.500 i pensionati che attendono la restituzione di somme erroneamente trattenute. Vigileremo affinch la scadenza di aprile sia rispettata. INVALIDIT CIVILE. L'incontro era stato richiesto da tempo per fare chiarezza sull'applicazione di quanto disposto dall'articolo 20 del decreto legge 78/2009. In attuazione delle disposizioni di legge l'INPS ha emanato la circolare 131 del 2009 che, a nostro giudizio, ha bisogno di una rivisitazione per tenere conto dellesperienza fatta in questi anni, a partire dalle difficolt ancora non del tutto risolte. Contrariamente a quanto a noi risulta, l'Istituto sostiene che non vi sono criticit attuative, fatta eccezione per due regioni. Nel corso dell'incontro emerso invece che le Regioni sono pi di due e le difficolt operative non sono riconducibili ad un'unica causa. Per fare chiarezza su questo punto, la Direzione Centrale Pensioni ha preso l'impegno di verificare per ogni sede tempi di liquidazione, modalit operative e stato dell'arretrato, anche al fine di valorizzare esperienze e buone pratiche che possono essere stese a tutto il territorio nazionale. Rimane tuttora irrisolta la regolare partecipazione dei medici INPS alle Commissioni Mediche Integrate. Il problema ruota sostanzialmente intorno al rifiuto delle ASL, per fortuna non di tutte,di concordare con l'INPS il calendario delle visite. Questo di fatto limita la presenza di medici dell'istituto al 50% degli accertamenti, con conseguenze
Spi-Cgil Via dei Frentani, 4/a 00185 ROMA Tel. 06444811 Fnp-Cisl Via Castelfidardo, 47 00185 ROMA Tel. 06448811 Uilp-Uil Via Po, 162 00196 ROMA Tel. 06852591

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gravi sulle successive fasi della procedura e quanto mai spiacevoli per i soggetti chiamati a visita che si vedono sballottati da una commissione all'altra. La soluzione di questo problema sembra essere la convenzione che alcune regioni, non tutte, potrebbero stipulare con l'INPS che diventerebbe l'unico gestore dell'intera procedura. Una possibile via d'uscita da una situazione sempre meno tollerabile, sulla quale abbiamo sollecitato l'INPS ad assumere pubblicamente le necessarie iniziative. La riunione si conclusa con l'impegno dell'Istituto di predisporre una nuova circolare sull'intera materia , visto che la 131/2009 per alcuni aspetti appare datata, e di procedere alla verifica puntuale della situazione delle sedi. Sulle due questioni l'INPS ha preso l'impegno di convocarci a breve. Infine una conferma di quanto gi comunicato con nostre note. A partire dall'inizio di questo mese i pensionati riceveranno il solito bustone che conterr, tra l'altro, anche l'ObisM. SPI/CGIL Ivan Pedretti FNP/CISL Mario Menditto UILP/UIL Agostino Siciliano

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Dipartimento Politiche Previdenziali, Fisco, Prezzi e Tariffe, Rapporti con gli Enti e i CIV

Alle FNP-CISL Regionali Alle FNP-CISL Territoriali Al Coordinamento Donne FNP-CISL Ai RR.TT. Reg.li e Terr.li FNP-CISL AllUfficio Legale FNP-CISL e, p.c. Alla Presidenza INAS-CISL Nazionale - Loro Sedi Roma, 6 Marzo 2012 Circolare n. 76/MC/pt Oggetto: Decreto Milleproroghe

Il Decreto legge n. 216/2011, cosiddetto Milleproroghe, stato convertito nella L. n. 14/2012 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2012. Il predetto Decreto riporta delle importanti modifiche sul sistema previdenziale per quanto riguarda i lavoratori precoci e gli esodati, nonch alcune novit in tema di lavoratori in congedo per lassistenza ai figli disabili ed un ampliamento di risorse, per opera della clausola di salvaguardia. Qui di seguito nel dettaglio le modifiche. Lavoratori Precoci (art. 6, comma 2 quater) La modifica apportata dal Milleproroghe consentir a coloro che matureranno lanzianit contributiva minima entro il 31 dicembre 2017, ovverosia 42 anni e 3 mesi per gli uomini e 41 anni e 3 mesi per le donne, al netto delladeguamento allaspettativa di vita, di andare in pensione senza alcuna penalizzazione anche se, per tale data, non avessero compiuto i 62 anni di et. Ricordiamo, infatti, che la versione originaria dellart. 24 del D.L. 201/2011, senza la predetta modifica, richiedeva sulla quota di anzianit maturata prima del 1 gennaio 2012, lapplicazione di una riduzione percentuale di 1 punto per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni, e di due punti percentuali qualora lanticipo fosse stato maggiore di due anni. Lanzianit contributiva da considerare deve derivare esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternit, per lassolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e per cassa integrazione guadagni ordinaria.
Federazione Nazionale Pensionati Cisl - Via Castelfidardo 47, 00185 Roma Telefono 06/448811 - Fax 06/4440376 - E-mail posta@fnp.cisl.it - www.pensionati.cisl.it

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Lavoratori Esodati (art. 6, comma 2 ter) Sono incluse, inoltre, nella platea delle persone alle quali continuano ad applicarsi i requisiti previsti dalla normativa previgente, nei limiti delle risorse disponibili, oltre i lavoratori che rientrano nelle deroghe previste al comma 14 dellart. 24 del predetto D.L. 201/2011, anche quelli il cui rapporto di lavoro si sia risolto entro il 31 dicembre 2011, in ragione di: - accordi individuali sottoscritti ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile (ovvero il tentativo facoltativo ed il processo verbale di conciliazione); - accordi collettivi di incentivo allesodo stipulati dalle Organizzazioni comparativamente pi rappresentative a livello nazionale. In ogni modo, al fine di beneficiare delle norme antecedenti la riforma Monti, devono ricorrere anche altri elementi, ovverosia la data di cessazione del rapporto di lavoro deve risultare da elementi certi e oggettivi, quali le comunicazioni obbligatorie agli ispettorati del lavoro ed altri equipollenti, che saranno indicati in un successivo decreto ministeriale, inoltre il lavoratore deve risultare in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che, proprio in applicazione della previgente normativa, avrebbero comportato la decorrenza del trattamento pensionistico entro un periodo non superiore a 24 mesi dalla data di entrata in vigore del d.l. 201/2011, e quindi entro il 6 dicembre 2013. Viene spostato al 30 giugno 2012 il termine per la promulgazione del decreto interministeriale di cui allart. 24, comma 15, D.L. 201/2011, relativo allapplicazione delle deroghe di cui al comma 14 dello stesso articolo. Art. 6, 2 quater (lavoratori che rientrano nelle deroghe previste dallart. 24, comma 14, L. 214/2011) I lavoratori che maturano i requisiti per laccesso al pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011 ma che alla data del 4 dicembre 2011 sono titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidariet di settore di cui allart. 2, comma 28, L. n. 662/96 (processi di ristrutturazione aziendale e per fronteggiare situazioni di crisi di enti ed aziende pubblici e privati erogatori di servizi di pubblica utilit) ed i lavoratori per i quali sia stato previsto, da accordi collettivi stipulati entro la medesima data, il diritto di accesso ai predetti fondi di solidariet, resteranno a carico di detti fondi non pi fino al compimento del 59 anno di et ma, con la modifica del Milleproroghe, fino al compimento del 60 anno di et. Risorse (art. 6, comma 2-quinquies e comma 2-septies) Le nuove misure saranno finanziate dallaumento dellaccisa sui tabacchi lavorati, in misura non inferiore a 7,5 milioni di euro per lanno 2012, 15 milioni di euro per lanno 2013 e nel limite massimo di 140 milioni di euro annui a decorrere dallanno 2014.

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Le risorse previste dal comma 15 dellart. 24 della L. 214/2011 vengono cos rimodulate: 245 milioni di euro per il 2013 e 635 milioni di euro per il 2014. Lavoratori in congedo per assistere i figli disabili (art. 2, comma 2 septies) Il Milleproroghe introduce la lettera e-bis, al comma 14 dellart. 24 del D.l. 201/2001; tale modifica consente lapplicazione delle previgenti disposizioni, in materia di requisiti di accesso e di regime di decorrenza dei trattamenti pensionistici, per i lavoratori che alla data del 31 ottobre 2011 risultino essere in congedo per assistere figli con disabilit grave (art. 42, comma 5, D.lgs n. 151/2011), a condizione che maturino, entro ventiquattro mesi dalla data di inizio del congedo, il requisito di anzianit contributiva pari ad almeno quaranta anni, indipendentemente dal requisito anagrafico di cui allart. 1, comma 6, lett. a, l. 243/2004. Clausola di salvaguardia (art. 6 bis) Qualora in seguito allinclusione dei lavoratori che beneficiano delle deroghe di cui allart, 6, comma 2, ter (lavoratori con accordi individuali o in esodo per accordo collettivi) si raggiungesse il limite delle risorse previste, le ulteriore domande dei predetti lavoratori potranno essere prese in considerazione dagli Enti previdenziali solo a condizione che, con un Decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro dellEconomia e delle Finanze, sia stabilito un aumento delle aliquote contributive non pensionistiche a carico di tutti i datori di lavoro del settore privato dovute alla Gestione delle prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti, considerando prioritariamente i contributi per disoccupazione ed escludendo il contributo al Fondo di garanzia per TFR, nonch il contributo ex art. 25, comma 4, L. 845/78, in misura sufficiente alla copertura degli oneri. Amianto L'articolo 6, comma 2-undecies, dispone il mantenimento dei benefici previdenziali a favore dei lavoratori esposti all'amianto (come previsti dall'art. 13, comma 8 della legge 257/92) erogati in data antecedente all'entrata in vigore del Decreto Milleproroghe, senza tuttavia corresponsione degli arretrati per le eventuali rate di pensione sospese fino a tale data. Larticolo predetto, inoltre, prevede che i benefici in questione decadono, con obbligo di integrale restituzione delle somme percepite, laddove gli stessi siano stati conseguiti in base ad atti costituenti reato, accertati con sentenza definitiva. Cordiali saluti. Mario Menditto Segretario Nazionale

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Dipartimento Politiche socio-sanitarie, Famiglia, Economia Sociale

Alle Fnp - Cisl Regionali Alle Fnp - Cisl Territoriali Loro Sedi

Roma 8 marzo 2012 Circolare: n. 78/cs Oggetto: Recupero evasione fiscale da parte dei Comuni

Riteniamo importante segnalarvi la nota di Paola Serra, che trovate in allegato, sui protocolli firmati con lagenzia delle Entrate per il recupero allevasione fiscale da parte dei Comuni. In questi momenti di crisi economica conoscere come e quante risorse i Comuni recuperano dalla lotta allevasione indispensabile per concertare, a livello territoriale, la destinazione di quanto recuperato in favore della spesa sociale. Cordiali saluti

All.1 Il Segretario Nazionale Attilio Rimoldi

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Dipartimento Politiche Previdenziali, Fisco, Prezzi e Tariffe, Rapporti con gli Enti e i CIV

Alle FNP-CISL Regionali Alle FNP-CISL Territoriali Al Coordinamento Donne FNP-CISL Ai RR.TT. Reg.li e Terr.li FNP-CISL; AllUfficio Legale FNP-CISL - Loro Sedi

Roma, 8 Marzo 2012 Circolare n. 79/MC/pt Oggetto: Prescrizione dei contributi Come noto, la L. n. 335/95, ai commi 9 e 10, disciplina i termini di prescrizione per le contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria. In particolare, il termine di: - dieci anni per le contribuzioni di pertinenza del Fondo pensioni lavoratori dipendenti e delle altre gestioni pensionistiche obbligatorie. Tale termine si riduce a 5 anni a decorrere dal 1 gennaio 1996, salvo i casi di denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti; - cinque anni per tutte le altre contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria. Negli ultimi anni vi sono stati numerosi interventi Giurisprudenziali che enunciano il principio di diritto in virt del quale la denuncia del lavoratore deve avvenire prima dello spirare della prescrizione quinquennale per consentire il meccanismo del raddoppio della prescrizione da cinque a dieci anni. In conseguenza del consolidato orientamento giurisprudenziale (Cass. Civ. Sez. Unite, n. 5784/08 e n. 6173/08, Cass. Civ. Sez. lavoro, n. 5811/10 e n. 22739/10) lINPS intervenuta nuovamente sullargomento con una circolare, riconoscendo che il termine decennale, sopravvive solo se la denuncia del lavoratore interviene entro i cinque anni dalla scadenza dellobbligo contributivo, altrimenti, a decorrere dal 1 gennaio 1996, i contributi dovuti per il finanziamento del Fpld e di tutte le altre Gestioni pensionistiche obbligatorie, si prescrivono in cinque anni. La denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti, atto idoneo ad interrompere, per i successivi dieci anni dalla data in cui avvenuta, il decorso della prescrizione. Laddove, invece, la denuncia avvenga oltre il termine predetto, la contribuzione si considera prescritta e, nel caso in cui il datore di lavoro effettui spontaneamente il versamento, lInps procede dufficio al rimborso.
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Con la denuncia presentata dal lavoratore, opera lallungamento del termine prescrizionale indipendentemente dal fatto che lIstituto proceda con le azioni di recupero, provvedendo poi alla quantificazione del credito e alla notifica al contribuente della diffida al pagamento di quanto richiesto. LInps precisa, inoltre, che per atto interruttivo valido si considera qualunque concreta attivit di indagine o ispettiva compiuta dallIstituto in qualit di titolare della contribuzione omessa, mentre invece non potranno ritenersi idonei atti assunti da soggetti diversi. In ogni modo, lInps dovr indicare nellatto di diffida il riferimento allatto di accertamento posto a base della richiesta. Alleghiamo alla presente una tabella esplicativa dei termini di prescrizione. Cordiali saluti. Mario Menditto Segretario Nazionale

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Per i contributi relativi a periodi antecedenti al 17 agosto 1995 la restituzione opera in:

5 anni dal 1 gennaio 1996; 13 anni se vi sono stati atti interruttivi o procedure di recupero prima del 17 agosto1995 (per effetto della sospensione di cui allart. 2, comma 19 d.l.463/83); 10 anni se gli atti o le procedure di recupero sono intervenute entro il 31/12/1995;

Per i contributi al Fpld e alle altre Gestioni pensionistiche obbligatorie con scadenza successiva al 17 agosto 1995, la prescrizione opera in:

10 anni fino al 31 dicembre1995; 5 anni dal 1 gennaio 1996,

Denuncia del lavoratore o aventi causa eseguita dopo il 1 gennaio 1996 e comunque entro i 5 anni dalla scadenza del contributo, consente la conservazione del termine prescrizionale in:

10 anni per i contributi al Fpld e alle altre gestioni pensionistiche obbligatorie;

Contributi dovuti per prestazioni previdenziali e assistenziali scadenti dopo il 17 agosto 1995, la prescrizione opera in:

- 5 anni.

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Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori

Dipartimento Democrazia Economica, Economia Sociale, Fisco, Previdenza, Formazione Sindacale

Nota di Paola Serra

6 marzo 2012

Recupero evasione fiscale da parte dei Comuni


Le fonti normative Il Dl 203/05 il provvedimento che originariamente disciplinava la partecipazione dei Comuni al recupero dellevasione fiscale ed il riconoscimento ai Comuni stessi di una quota delle somme riscosse. Dopo sei anni il D.lgs 23/11 (art.2 comma 10) sul federalismo municipale ha stabilito che ai Comuni spettasse il 50% dei tributi statali recuperati anche a titolo non definitivo con la collaborazione dei Comuni, mentre assicurato ai municipi il maggior gettito derivante dallaccatastamento degli immobili non dichiarati al catasto. Successivamente (Dl 138/11 convertito nella L148/11, articolo 1 comma 12 bis-quater) stata elevata al 100% la quota spettante ai Comuni per il triennio 2012-2014 e recuperata con la loro collaborazione. Il provvedimento dellAgenzia delle Entrate del 27 febbraio 2012 d attuazione a quanto stabilito nelle diverse norme negli anni. I Comuni in questo modo hanno la possibilit di incrementare le entrate laddove le ultime manovre tra abbattimenti del fondo sperimentale, regole pi rigide del patto di stabilit, quote di tributi locali destinati alle casse statali, hanno ridotto le loro risorse disponibili. Ricognizione In tutte le regioni stato siglato il protocollo di intesa tra Agenzia delle Entrate e Anci per il contrasto allevasione fiscale, anche se il grado di coinvolgimento delle diverse regioni molto differenziato. In alcune realt sono stati siglati accordi con i singoli comuni (per esempio in Molise), oppure un accordo unico valido per tutti i comuni (la Sardegna). A livello regionale negli ultimi due anni sono stati attivati corsi di formazione per il personale dei comuni con lobiettivo di creare una rete collegata con i dipartimenti periferici dellAgenzia delle Entrate in modo da avviare e implementare la procedura delle segnalazioni individuando, innanzitutto, le aree sulle quali intervenire. Le regioni pi attive sul fronte del recupero dellevasione a livello comunale, sono lEmilia Romagna, la Toscana, la Liguria. In Emilia Romagna circa 270 comuni (il 74% per il 93% della popolazione regionale) hanno firmato il protocollo con le Entrate e collaborano attraverso segnalazioni qualificate. In Provincia di Bologna hanno aderito 47 comuni su 60; Parma 26 su 47, nel reggiano 34 su 45 e Rimini 13 su 27. La Toscana partecipa con 9 capoluoghi su 10, 149 comuni su 287 di cui 101 hanno una popolazione superiore ai 5mila abitanti. In Provincia di Firenze hanno aderito 35 comuni su 44 e in quella di Pisa 31 su 39. Nel corso degli incontri realizzati a fine 2011 sono state presentate e condivise le schede metodologiche per agevolare i comuni nelle segnalazioni.
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In Liguria sono 45 le amministrazioni comunali coinvolte corrispondente al 66% della popolazione totale. In Provincia di Genova sono coinvolti 13 comuni pari a circa l81% della popolazione. Le segnalazioni secondo quanto stabilito dallAgenzia delle Entrate - riguardano gli ambiti del commercio e professioni, dellurbanistica e territorio, delle propriet edilizie e patrimonio immobiliare, delle residenze fiscali allestero e dei beni indicativi di capacit contributiva e vanno inviate telematicamente dal comune alle Agenzia delle Entrate del territorio .

Regioni Hanno siglato il protocollo Emilia Romagna 258 comuni (74%) Toscana 149 comuni (52%) Lombardia Tutti i capoluoghi e numerosi comuni
stato predisposto un vademecum

Piemonte Liguria Veneto Friuli Marche* Lazio* Umbria* Abruzzo Campania Molise Basilicata Puglia* Calabria Sicilia Sardegna

40 comuni 45 comuni (66% della popolazione) 4 capoluoghi e oltre 40 comuni 4 capoluoghi Siglato accordo nel 2008 e realizzati i corsi nel 2009 Intesa con il comune di Roma nel 2008 e realizzati i corsi nel 2010 Perugia accordo nel 2009 4 capoluoghi e circa 70 comuni Tutti i comuni capoluogo (in totale 42 intese con gli enti locali) Protocollo per tutti i comuni; 11 comuni Potenza + 6 comuni (circa 30% della popolazione) Bari, Barletta Circa 33 comuni (tra cui Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone) 47 comuni Protocollo con i 377 comuni, corsi nel 2010 dopo aver siglato il patto
Fonte: Agenzia delle Entrate
I dati sono suscettibili di ulteriori aggiornamenti

* Relativamente a queste regioni non stato possibile trovare ulteriori informazioni, le quali potrebbero risultare incomplete.

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Come i Comuni possono collaborare In un recente provvedimento dellAgenzia delle Entrate (27 febbraio 2012) vengono delineate in modo dettagliato le modalit tecniche di partecipazione dei Comuni allattivit di accertamento. In particolare viene stabilito che: 1. laccesso alle banche dati Inps e dellAgenzia delle Entrate sono definiti e attivati attraverso specifiche convenzioni di cooperazione informatica che devono essere stipulate da ciascun comune con lAgenzia delle Entrate; 2. I Comuni partecipano allattivit di accertamento attraverso segnalazioni qualificate che evidenziano comportamenti elusivi senza ulteriori elaborazioni logiche. Le segnalazioni possono essere inviate esclusivamente per via telematica utilizzando servizi specifici messi a disposizione nellambito della procedura informatica (in modo che vi sia congruenza tra i dati della segnalazione e ci che previsto che si possa segnalare); 3. Le segnalazioni relative allaccertamento dei tributi statali vengono trasmesse allAgenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Agenzia del territorio mentre quelle relative ai contributi previdenziali allInps; 4. Gli ambiti di collaborazione dei Comuni vengono ampliati rispetto a quanto gi stabilito (commercio e professioni, urbanistica e territorio, propriet edilizia e patrimonio immobiliare, residenze fiscali allestero e beni indicanti capacit contributiva) anche allindividuazione degli immobili non dichiarati al catasto; 5. Gli avvisi di accertamento sono tracciati fino alla fase di riscossione e successivamente viene destinata ai Comuni la quota di loro competenza; 6. I Comuni di piccole dimensioni possono costituire delle strutture di servizio intermedie alle quali affidare anche temporaneamente la gestione delle convenzioni di cooperazione informatica; queste strutture di servizio assumono ogni responsabilit relativa al trattamento dei dati.

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