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Salerno

Via San Giovanni Bosco 3 - 84126 Salerno - Telefono: 089 2756021 - Fax: 089 791808. E-mail: fnp@cisl-sa.org

Circolare: n.177/AR/cs Oggetto: Invecchiamento attivo Circolare: n.180/LM/cs Oggetto: Confronto revisione Isee Circolare: n.182/AR/ cs Oggetto: Attivazione servizio MANIFESTO - Manifestazione 16 giugno 2012 ecc.

CIRCOLARI del 16 APRILE 2012

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Dipartimento Politiche socio-sanitarie, Famiglia, Economia Sociale

Alle Fnp - Cisl Regionali Alle Fnp - Cisl Territoriali Loro Sedi Roma 5 giugno 2012 Circolare: n.177/AR/cs Oggetto: Invecchiamento attivo Carissimi Con Spi e Uilp, AUSER e ADA abbiamo messo a punto un documento sullinvecchiamento attivo e la solidariet tra le generazioni, che trovate allegato alla presente. Lanno Europeo dedicato a queste problematiche una occasione da non perdere per contribuire alla presa di coscienza della societ, della politica e delle Istituzioni che i cambiamenti demografici sono irreversibili e vanno assunti in senso positivo e costruttivo. Per questo il prossimo mese di settembre, probabilmente il giorno 18, unitariamente daremo vita ad un convegno con la partecipazione di rappresentanze delle Istituzioni e delle Associazioni per presentare il nostro documento e aprire un dialogo di prospettive. Cordiali saluti

Il Presidente Arnaldo Chianese

Il Segretario Nazionale Attilio Rimoldi

Federazione Nazionale Pensionati Cisl - Via Castelfidardo 47, 00185 Roma Telefono 06/448811 - Fax 06/4452320 - E-mail posta@fnp.cisl.it - www.pensionati.cisl.it

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Dipartimento Politiche socio-sanitarie, Famiglia, Economia Sociale

Alle Fnp - Cisl Regionali Alle Fnp - Cisl Territoriali Loro Sedi

Roma 6 giugno 2012 Circolare: n.180/LM/cs Oggetto: Confronto revisione Isee Progetto Equit Cisl La riunione delle strutture confederali e della Fnp, tenuta lo scorso 24 maggio, per approfondire la bozza di decreto di revisione dellIsee (allegato) alla luce dei primi incontri politici e tecnici avuti con il Governo, ha visto una ampia partecipazione ed un sostanziale sostegno alla volont di riformare lindicatore in modo da garantire maggiore equit e certezza dei diritti e non una modalit attraverso la quale ridurre la spesa e le prestazioni sociali. In allegato troverete due documenti di osservazioni, elaborati dalla Confederazione e dalla Fnp, avvalendoci delle competenze tecniche del Caf, uno inviato al Governo ed alle altre istituzioni interessate dal provvedimento ed un secondo ,ad uso interno, nel quale abbiamo riportato anche le formule di calcolo utilizzate per le simulazioni come anche lillustrazione delle risultanze del tavolo tecnico con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per completezza di informazione vi inviamo anche le nostre slides di sintesi presentate in occasione della riunione. Vi ricordiamo che il testo consegnatoci dal Governo affronta soltanto le nuove modalit di calcolo, che rappresentano un aspetto delicato dellIsee, mentre attendiamo che ci sia formalizzato il testo comprensivo dellambito di applicazione e delle modalit organizzative di gestione dello strumento. Solo allora sar possibile esprimere un giudizio politico compiuto sulla riforma, che ad oggi non positivo, ed per questo che abbiamo chiesto incontri sia con la rappresentanza delle Regioni che con lAnci. Sulla revisione dellIsee aperta una interlocuzione con Cgil e Uil, con le quali abbiamo elaborato una nota (allegata), che ha voluto fissare alcuni punti chiari per il confronto in modo da dare coerenza ai comportamenti. Come preannunciato, abbiamo inoltre varato il Progetto Equit (allegato), finalizzato a qualificare la concertazione sociale territoriale, che si far sempre pi rilevante e complessa, sostenendola con attivit formative e strumenti operativi. A questo fine vi chiediamo di segnalarci entro il 30 giugno un esperto/referente operativo regionale (secondo le caratteristiche indicate nel progetto) che far da raccordo tra il gruppo di lavoro nazionale e le strutture territoriali.
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Al fine di agevolare il non semplice compito del referente importante che la scelta ricada su persone in grado di garantire al progetto qualit, continuit e tempo operativo. Ci aspettiamo, quindi, la pi ampia collaborazione, a livello regionale e territoriale, tra Cisl ed Fnp. Infine, vogliamo sottolineare come la revisione dellIsee non possa restare iniziativa isolata, ma deve essere collocata dentro un diverso impegno da parte del Governo e con Regioni e Comuni, per definire i livelli essenziali, affrontare il tema del finanziamento delle politiche sociali e prevedere un intervento integrato socio-sanitario sulla non autosufficienza. Vi terremo puntualmente informati dellandamento del confronto.

Il Segretario Nazionale Attilio Rimoldi

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Alle Fnp - Cisl Regionali Alle Fnp - Cisl Territoriali Loro Sedi Roma 7 giugno 2012 Circolare: n.182/AR/ cs Oggetto: Attivazione servizio Carissimi, Come sapete con legge sono stati, soppressi lINPDAP, lENPALS e lIPOST trasferendone le funzioni allINPS. A oggi i decreti attuativi che consentano il via alloperazione non sono ancora allorizzonte. Di conseguenza ogni ente svolge ancora il compito istituzionale. Tuttavia alcuni interventi organizzativi, marginali rispetto al processo di riforma complessivo previsto per fine anno, ma non indolori per gli assistiti sono stati assunti. Pare che a breve gli stessi URP (uffici rapporti con il pubblico) funzionanti c/o lINPDAP, concluderanno la propria attivit. Tutto ci con inevitabili conseguenze sui livelli di informazione che dovrebbero essere garantiti agli iscritti. Potranno perci presentarsi situazioni negative, in particolare nei servizi che lINPDAP e lIPOST garantiscono ai propri associati nel campo sociale quali: prestiti, mutui, case soggiorno, vacanze studio, servizi sociali, RSA etc. La Segreteria Nazionale ritiene doveroso alla luce di quanto illustrato offrire ai nostri iscritti pensionati pubblici un servizio si consulenza che, attraverso canali diretti con gli Enti consenta di dare risposte alla nostra gente per le problematiche di cui sopra. Pertanto dal mese corrente attivata una collaborazione con il presidente dellex civ. dellINPDAP presso il dipartimento politiche socio sanitarie famiglia della Fnp, questo servizio ovviamente a disposizione di tutte le strutture territoriali. Per rendere operativo tale servizio vi invitiamo a trasmettere pratiche o quesiti al dipartimento politiche socio sanitarie famiglia.

Cordiali saluti Il Segretario Nazionale Attilio Rimoldi

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Federazione Nazionale Pensionati


Dipartimento organizzativo, tesseramento e proselitismo, informatico

Alle Segreterie Reg.li Fnp Cisl Alle Segreterie Terr.li Fnp Cisl - LL.SS. -

Roma, 11 giugno 2012 Circ. n.183 /LC/RM/eg Oggetto : MANIFESTO - Manifestazione 16 giugno 2012

Carissimi, inviamo in allegato la circolare confederale insieme al file del manifesto della manifestazione unitaria del 16 giugno p.v. Cordiali saluti

Il Segretario Naz.le Loreno Coli

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DOCUMENTOSUINVECCHIAMENTOATTIVOESOLIDARIETATRALEGENERAZIONI

1.LAnnoeuropeodellInvecchiamentoattivoedellaSolidariettralegenerazio nidevediventareloccasionepercontribuireafarprenderecoscienzaallasociet civile, alla politica e alle istituzioni che i cambiamenti demografici sono un pro cessoirreversibiledaassumerecomesfidapositiva.Atalfine,affermiamosubito la necessit di coltivare una visione dellinvecchiamento attivo particolarmente impegnativa, innanzi tutto sul piano culturale. Lintento anche di sottrarci a queltantodiritualechelecelebrazionidegliannieuropei(ingeneraleinter nazionali) contengono come rischio legato alla loro stessa configurazione. In somma,occorreevitarecheiltemasiasvoltoinmodogenericoo,peggio,ridutti vo.Affinchcinonaccada,quattroconsiderazioniintroduttivesembranoimpor tanti. Laprimariguardalanecessitdisuperare,inmodocompiuto,unapproccioditi polavoristico,quasichelaquestioneessenzialesiaquelladiridisegnarelerego ledipensionamentoalfinediritardareluscitadalmondodellavoro,coscome traspare anche dalla decisione del Parlamento europeo che ha bandito lanno dellinvecchiamentoattivo.Tralaltro,sesidovesseaderireallapproccioinque stione,irecentiprovvedimentidelgovernoMontinonlascerebberopispazidi iniziativa,vistiicambiamentidrammaticiintrodottiproprioinmateriadidurata dellecarrierelavorative.Viceversa,linvecchiamentoattivountemadibendi versaampiezzaevadettochecostringearifletterebeneanchesugliequilibri prefiguratidalnuovoassettodelsistemapensionistico. Ineffettilesamedellarealtdellinvecchiamentodeveriferirsiallapluralit,alla eterogeneiteallamultidimensionalitdellesituazionieconomiche,sociali,fami liari,professionalidellegenerazionicheoccupanolefascedetconsideratean ziane (Lavoro dipendente, Donne, Nord e Sud, lavoro autonomo, professioni, immigratiecc.).

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Lasecondaconsiderazioneriguardalanecessitdimettereatemalarealtdegli anzianidioggi,comovvio,maanchequelladeglianzianididomani,dicoloro che oggi sono adulti o (soprattutto) giovani. In un certo senso, si tratta di unovviet;malesueimplicazionisonoparticolarmenteimportanti. Gidaquestopuntodivista,peresempio,gliequilibriprefiguratidallassettodel sistemapensionisticononlascianotranquilli:seragionevoleritenerecheinvec chiare attivamente implichi condizioni di serenit economica, cio redditi da pensionealmenodecenti,lasituazionedellenuovegenerazionisembra(come minimo) altamente problematica. Largomento, delresto, pu essere generaliz zato. La terza considerazione che il tema dellinvecchiamento attivo va svolto nel quadrodiundiscorsocheriguardilinteroarcodellavita,valorizzandoilconti nuumesistenzialepiuttostochesegmentarloincompartimentistagni.Alfondo raccogliendoeintensificandoladefinizionedellOrganizzazionemondialedel lasanitinvecchiamentoattivosignificachelepersoneavantineglianninon perdonoaffattolapossibiliteildesideriodiprogettarenuoveesperienzedivita attiva, nonch di realizzarle, se incontrano condizioni esterne che non siano di impedimentoemagari,invece,leaiutinoacoltivaresperanze,interessi,propositi eprogettidivita. Proprio questa torsione progettuale del concetto, per, implica il superamento della separatezza che attualmente caratterizza il modo di concepire le diverse stagionidellavita.Nonchesidebbanoescluderescansioniepassaggisignificati vi,maessenzialelaconsapevolezzachelaqualitdiognietdellavitasiaripo staanchesulmodoincuiciaffacciamoaessa,echequestultimodipendeinmi suracrucialedalleesperienzechegiabbiamovissuto. Cos ultima considerazione, in certo modo riassuntiva delle precedenti linvecchiamento attivo non va considerato tanto come una materia quanto comeunpuntodivista,unachiavedilettura,esoprattuttounobiettivosocialee politicochecertamentehalasuaspecificit,masipuapplicareinlungoeinlar go,finoariguardare,inlineadiprincipio,tuttigliaspettidellarealtsocialeed economica.

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In questo modo, possibile salvaguardare sia la peculiarit del tema che lampiezzadelsuoraggiodazione.Insomma,nonunaquestionedeglianziani, fissatiinunacategoriadefinitainterminianagrafici,bensunaquestionecheri guarda i fondamentali del modo in cui viviamo, tanto sul versante oggettivo, dellestrutturesociali,quantosuquellosoggettivo,delledinamicheesistenziali. 2. Sulla base di quello che precede si pu ben sostenere che linvecchiamento dellapopolazioneaprescenariinediticoniqualinecessariomisurarsiinmodo innovativo,uscendodalladifensiva.Imoltepliciaspettideltemaculturali,socia li, politici, economici vanno affrontati sapendo che la necessit allordine del giornoquellachelasocietnelsuocomplessoelaboriunadiversaideadivec chiaia,allaltezzadelmutamentointervenutonellesperanzedivita,eviravvisila possibilitdiunastraordinariaconquistadicivilt. Inparticolare,iltemadellinvecchiamentodeveusciredallapproccioemergenzia leconcuiloaffrontanolapoliticaeleistituzioni.Comepuredalmodoincuiloaf frontanoleforzecheoperanosulmercato,inunotticaesclusivamenteconsumi stica Piuttosto,occorrefarcrescerelaconsapevolezzacheitemicheruotanointornoa unasocietcheinvecchiainterroganotuttiifattorichelatengonocoesa.Vanno quindirafforzatituttiifattoridisocializzazioneedicoesione.Lafamigliailpri moluogoelaprimaelementarecomunitnellaqualelegenerazionistabiliscono tra loro strette relazioni e reciprocit affettive, culturali, economiche e sono il primosoccorsoelultimoricorsodellepersone.Ilcuisostegnodevetenerconto delle profonde modifiche strutturali, culturali e sociali intervenute e tuttora in corso.Lacomunitterritorialeilluogonelqualesiformanoesiintreccianodi namiche sociali contraddittorie, dense di criticit, nei rapporti tra generazioni e culture, in presenza, al tempo stesso, di conservatorismi, speranze di rinnova mentoechiusurecorporativedigruppooindividualiste.Ilterritoriotuttaviail luogodovesiirradianoleretidisolidarietedovesisviluppanoibenirelazionali edovepossibilesperimentareunwelfaredicomunitcheintegrifecondamen telacollaborazionedellefamiglie,delleretiprimarie,delterzosettoree

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delvolontariato,deiprivati,dellacontrattazionesocialeterritorialeedellacon trattazionesindacaledisecondolivello,conlapromozioneelaleadershipdelset torepubblico.Propriopartendodallapopolazioneanziana,nellaqualelediverse criticitetanteformedellanuovaesclusionesocialeassumonospecificorilievo, sipossonoricostruirelegamisocialitesiaridaresperanzaesensoalfuturoper tutteleet,promuovendolincontrotramemoriadelpassato,nuovedinamiche sociali e permanenti esigenze di relazione. Occorre, in particolare, incanalare il lavoro liberato dellanziano verso attivit che producono quei beni che n il settoredelleconomianilsettorepubblicohainteresseilprimoohalerisor senecessarieilsecondoperprodurre:benirelazionali,benidimerito,dialcu ne tipologie di beni pubblici e alcune categorie di beni di uso collettivo fonda mentaliperpromuovere,costruire,facilitarecomunitsolidali(uncompitosi curamentepiimpegnativochenelpassato,perchsitrattadifaresolidariettra diversi,ossiatraculture,memorie,appartenenzediverse). Se si fanno i conti con linvecchiamento in modo innovativo e ci si propone di adeguarelasocietnelsuocomplessoancheconriformeradicali,apartiredalle infrastruttureesistentisesiassumeilconcettodiarcodellavitacomenuovo orizzonteculturaledacuiripartireperimpostareunadiversaideadivecchiaiae definireunprogettosocialeintegratoinnovativomoltequestionirichiedonoat tenzione. Sirendenecessarioproporreunmodonuovodivederelinvecchiamento. Cisignificavederequantolinvecchiamentoaumentirealmenteicostideiservizi sanitari,assistenziali,sociali,previdenziali,sconfiggendochiusaiproblemidica ratterefinanziariopermettereindiscussionetuteleediritti,destrutturandoilsi stemadelwelfare,chevainnovato,manonridimensionato. Enecessariodedicareunaparticolareattenzioneaitemidelleducazioneperma nentepertutteleet,tenendoconto,inparticolare,dellimportanzachehanno sulbenesserepsicosocialedellepersonecheinvecchiano.Coscomeimportan tesostenereilruolodellaricercaedellosviluppodellatecnologiaperilmante nimentodellaqualitdellavitadellepersoneanzianecheentranoinpercorsidi nonautosufficienza.

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E necessario affrontare linsieme delle questioni che riguardano lesperienza dellabitaredeglianziani,anchessacoltaneisuoivariaspetti:lacasainquanto tale,lesuedotazionistrumentali,iservizicheaessasiconnettono,lagibilitdel contestourbano,laquantitelaqualitdeitrasportipubblici,ladisponibilitela qualitdeglispazipubblici,ilterritoriocomeretedirelazioni,lapossibilitdisen tirsierendersiutilinelpropriocontestocomunitario,ilvivereilterritoriocome luogosicuro(contuttocichenederivaedituttelesuedeclinazionilegatean cheallapartecipazioneattivadellavitasociale),lapossibilitdipartecipare. Insomma,sitrattadiaprireunaprospettivapoliticaesocialeincuiallepersone cheinvecchianosianoriconosciutidignitediritti,proclamatidalleNazioniUnite, apartiredalreddito,eincuisiapromossoilloroprotagonismoattraversolacit tadinanzaattivacomevolontariatocivico. 3.Ora,perfornirequalchemaggioreelementodiarticolazione,osserviamoquan tosegue. a) Inmateriadiapproccioculturale Lanzianit,comnoto,nonpuessereinalcunmodoridottaaunfattoanagra fico: piuttosto una costruzione sociale, nella quale convergono idee, senti mentievalori.Ilproblemastanellacircostanzacheingranpartesiamoancora legati a una costruzione sociale del passato (grosso modo, si pu dire, quella dellet), la cui caratteristica principale consiste nel concepire la vecchiaia alla stregua di un periodo residuo. Proprio per questo ne viene fuori unimmagine fondamentalmentenegativa,chenonaiutacolorocheinvecchianoariconoscere, abitareevivereattivamenteloscorreredeglianni.Percontro,vamessaincam pounideadiinvecchiamentocomeunprocessodellavitanellasuainterezza:di qui, appunto, la centralit del concetto di arco della vita, da cui partire per reimpostareunaculturadellapersonaanzianaeunapoliticasocialeintegrata,in vistadiazioniprogettualialcuicentrosialapersona,nelsuodivenire.

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b) Inmateriadirapportitralegenerazioni Largomento,comesicomprende,particolarmentecomplesso,eanchemolto delicato, soprattutto a causa della diffusa tendenza a impostarlo nei termini di unacontrapposizionegiovanianzianidallaqualenonpossonovenirealtroche ulteriorilacerazionideltessutosociale,dicuipropriononsisenteilbisogno.In realt occorre riflettere sul contesto sociale dal punto di vista dei cambiamenti neirapportitralegenerazioni(eleculture)alfinediscrivereunnuovopattodi solidarietcheapraleporteaunasocietingradodivalorizzaretutteleet(e tutteleculture).Perfarlo,labussolanonpuessererinvenutachenelleideedi giustiziaepartecipazioneleunicheinbaseallequalilediversegenerazioni(ele diverseculture)possonoreincontrarelasperanzaelafiducia,ovverocostruireil propriobenesseresociale(individualeecollettivo)attraversoprogettidivitanei qualiognunopercepiscachenonlasciatoasstesso.Suquestosfondo,quattro argomentisiimpongonoconparticolareevidenza. b.1)Lecondizionidiprecarietodiveraepropriaesclusionedolorosamentespe rimentatedallegiovanigenerazionivannoaffrontaresiaconinterventisulmer catodellavorosiaconlapredisposizionediunaretediammortizzatorisocialiche risultitantopirobustainquantolecondizionidellapartecipazioneallavorosi stannotrasformandoinprofondit.Ilcompitonaturalmentequantomaidiffici le,n,inquestasede,possiamoentrareinalcunodeiparticolari.Macertamente nonestraneoallaproblematicadellinvecchiamentoattivo.Piuttostounbuo nissimo esempio della necessit di ragionare anche sugli anziani di domani, e dunquedicome,apartiredallaquestionedellacondizioneanziana,siincontrino iproblemidituttelegenerazioni.Ripetiamo:qualiprospettivediinvecchiamento attivo potranno avere persone che non hanno avuto la possibilit di costruirsi quelminimodisicurezza(reddituale,pensionistica)cheindispensabile,appun to,aunavitaactiva?Eperlestesseragioni,naturalmente,sivedebenequanto siaimportanteilconcettodiarcodellavita.

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b.2)Considerazioniinqualchemodoanalogheriguardanolanecessitdiaffron tareilnodocriticodellespulsionedaiprocessiproduttivie/odellanonassunzio ne delle persone, specie donne, comprese nella fascia di et 5060 anni. Anche qui siamo in presenza di un fenomeno di precarizzazione, questa volta in et avanzata, che getta lepersone in percorsi privi di speranza, nella migliore delle ipotesiditipoassistenziale. b.3) Attenzione specifica va riservata anche al tema del passaggio dal lavoro al pensionamento. Due sembrano i versanti su cui intervenire. Uno, per cos dire, oggettivo: la prospettiva di un atterraggio morbido, cio di una riduzione pro gressivadeltempodilavoro,stataaffacciatavarievoltemasembraaverricevu tomoltamenoattenzionediquellachemerita,mentre,apropositodirapporti tralegenerazioni,vaosservatochesiprestaancheaoriginaliesperienzedijob sharing,tutoraggio,metlavorometpensione.Inoltre,sulversantesoggettivo, sitrattadimettereincampoverieproprisupportidipreparazionealpensiona mento,cheinognicasocostituisceunmomentoesistenzialedelicato,impegnati vo. b.4) Circa il sistema pensionistico, come venuto a delinearsi dopo i recenti provvedimenti di riforma, intanto si pu dire che dovrebbero esservi introdotti maggiorielementidiflessibilit,diincentivazioneediformazione,orientatiafar scheiltempodipermanenzainattivitpossaaumentarenelrispettodelladigni t delle lavoratrici e dei lavoratori. Magari, anche, prevedendo la possibilit di collegareilprolungamentodellacarrieralavorativaallafruizione,inprecedenza, dicongedisempreinomaggioalconcettodiarcodellavita.Malargomento pensioni,naturalmente,meriterebbeconsiderazioniassaipiampie,cheinque sta sede, di nuovo, non possono essere svolte. Ci limitiamo a osservare che il problema,inunaprospettivadimedioelungoperiodo,sembratuttaltrocheri solto:nonsulpianodellasostenibilitfinanziaria,masuquellodellasostenibilit sociale,chelastrettadellacrisihafattorecedereinsecondopiano,ma

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inevitabilmentetorneraimporsicomequestionecrucialequandolenuovere goledispiegherannoappienoiproprieffetti. b.5)Andrebberiservataattenzioneancheaquantivoglionocontinuarealavorare dopolapensione,semplificandolemodalitdicontribuzioneaggiuntivaevaloriz zandoleesperienzeelecompetenzedicittadinicheancorapossonocontribuire inmodoattivoallosviluppodelnostroPaese.Unlavoro,equamenteretribuito, cheovviamentedeveessereunaliberasceltaenoncomepurtroppoinveceac cade sempre pi spesso una costrizione imposta dalla necessit di integrare pensioniinsufficienti. c) Inmateriadiservizi Sigiaccennatoallanecessitdiriflettereinmodoobiettivo,nonstrumentale, su quanto linvecchiamento aumenti realmente i costi dei servizi sanitari, assi stenziali,sociali.Soloinquestomodoresponsabile,consapevole,piuttostochein unotticadidestrutturazione,sipossanoavanzareproposteepercorsiperinno vare/riformareilsistemadiwelfarenazionaleelocale.Tenendocontodelfatto cheildibattitohagiindividuatoimportantidirettriciditrasformazione. c.1)Concretamenteandrebbeavviataunapoliticaperlasaluteincentratasuin terventi innovativi tesi a potenziare la prevenzione primaria e secondaria,e la promozione della partecipazione degli anziani e della cittadinanza attiva come fattorestrategicoperpromuoverneilbenessere,comepureapromuoverenuovi stili di vita, attivit motoria, educazione alimentare e progetti sociosanitari: il tuttoinalternativaallamedicalizzazionedellavecchiaiaeallasuagestioneassi stenzialistica.Sitrattaappuntodiuncomplessodiargomentidatempopresenti nel dibattito, che tuttavia tendono a essere considerati (e comunque praticati) comealcunchdiaggiuntivo,mentrestannoproprionelcuoredellinterafasedi transizioneepidemiologicachecitroviamoavivere,essendocollegatiaisuoitrat ti salienti,assolutamente caratteristici. Del resto non privo di significato che i

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primiesordideltemainvecchiamentoattivo,dovutiallOrganizzazionemondiale dellasanit,sianostatilegatiaconsiderazionidellostessogenere. c.2)Vaapprofonditaemessainattounapoliticaperildirittoavivereilpialun go possibile nella propria abitazione, assumendo il territorio, la comunit come uno spazio di relazione, dinclusione nel quale promuovere una politica dellabitare, della mobilit, del superamento delle barriere architettoniche, dellofferta di occasioni e opportunit per il tempo libero, la creativit, lespressivitelimpegnosolidale.Lerisorsevitalidellepersonecheinvecchiano sivalorizzanoanchefavorendoilloroaccessoaspaziricreativi,culturaliedeven ti. c.3)Inquestocontestooccorresvilupparelinterafilieradelleattivitedeiservizi asostegnodeglianzianicheentranoochesonoinpercorsidifragilitsocialeefi sica.Sitrattadiassicurareladisponibilitdipuntiinformatividiorientamento,di puntidiaccesso,diprestazionidiADeADI,dicentridiurni,dialloggiprotettie, dovenecessario,diRSA.diRSP.Comepuresitrattadiistituireunfondoperla nonautosufficienzadegnodiquestonome,dipromuovereunadiversaattenzio nedeimedicidifamigliaeunrapportofunzionaleconlaspecialisticaambulato riale,ladiagnosticastrumentale,laretedellemergenzaelastrutturaospedalie ra,conparticolareattenzionearicoveriedismissioniprotette.Inrelazioneatut tequesteesigenzelideachelinvecchiamentoattivosiaunpuntodivista,una chiavedilettura,piuttostocheunamateria,mostratuttalasuaproduttivit.In uncertosenso,lanonautosufficienzailcontrariodellinvecchiamentoattivo. Eppurelestrategiedicontrastodellanonautosufficienzatrovanonellideadiin vecchiamentoattivounpuntodiriferimentocomunquepertinente.Linteraque stione della domiciliarit pu essere affrontata in questa chiave; come pure va detto che obiettivi di invecchiamento attivo possono essere perseguiti perfino nelle situazioni che sembrano pi lontane dal concetto, come quelle di istitu zionalizzazione.Acondizione,naturalmente,chesenemettanoatemaleimpli cazioniinterminidirequisitideglialloggiprotetti,RSA,RSP,ecc. Si deve comunque prendere coscienza che la non autosufficienza anche con si tuazionidirelativagravit(esempioconfinamentosusediaarotelle)non

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precludeunavitaattiva,edanchelavorativa,chedeveessereinveceincoraggiata efavorita. d) Inmateriadirapporticonilmercato Datempo,inverit,ilmercatohascopertoglianzianicomeunnuovobusiness. Intalsensosiindirizzatounmarketingsemprepiaggressivoeunacomunica zionesuggestivachesollecitalacquistodiprodottilegatianuovistilidivita,ad attivitfisiche,altempolibero,alturismo,allalimentazione,alrapportocorpo bellezza, prevalentemente in unottica giovanilistica e consumistica. Si tratta di un approccio che va ripensato senza negarlo. Piuttosto va posta al centro la promozionediunbenesserecommisuratoallapropriaet,sconfiggendolaten denzaadalimentarelapauradiinvecchiareearifiutareipropricambiamenti. Suquestosfondo,unaparticolareattenzionevariservataairapportitravecchiaia e ricerca: Ormai la tecnologia, la progettazione innovativa di dispositivi, ausili e simili,fasicheilbenesseresociale,lasalute,laqualitdellavitapossanoessere obiettiviragionevoliancheperchientrainpercorsidiparziale,accentuataotota lenonautosufficienza.Pertantonecessarioaumentaregliinvestimentidestinati aindividuaretecnologie,strumentichepossanosopperireallaperditadifunzioni vitali,permantenereilpialungopossibilelautonomiafunzionaledellepersone cheincontranoproblemididisabilit,permigliorarelaqualitdellavita,speciein relazioneallesigenzadirestareilpialungopossibilenellapropriaabitazione. Unaprospettivaimportantequelladiaccettarelasfidadelmercatoinmododa farcrescerelattenzioneallepersone.Lacrisirecentehadimostratolatragicit dellattenzioneaimeriaspettifinanziaridapartedelmercato,adetrimentodella dimensionepiumana. e) Inmateriadirapporticonilmondodelsapere Affermareildirittoadapprenderelungotuttolarcodellavita,atutteleet,nel quadro di una strategia complessiva che punti allaccrescimento culturale e al mantenimentodellefunzionicognitivedellepersonecheinvecchiano:questo

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unobiettivodiprimariaimportanza,cheoccorreperseguireconmassimadeter minazione,sconfiggendolasottovalutazionecheancorasiregistrainmateriadi educazionepermanente. Sitrattaappuntodivalorizzareleattivitcheoggisonoincampograziealleuni versit popolari e della terza et, nella consapevolezza che occorre superare il limitecostitutodalfattocheifrequentanti,ingranparte,sonopersonegiinte ressateadaccrescereleloroconoscenze:ineffetticbisognodinuoveiniziative orientateafaremergereladomandadeboleladomanda(spessoinespressa) dicolorochedagiovaniedaadultihannoavutomenooccasionidirapportocon ilmondodelsapere. Ilquadrodellefinalitedeicontenutideveesseredelineatoconparticolaream piezza:sollecitareesostenereinteressiculturali,valorizzarelatrasmissionedella memoria,contrastarelanalfabetizzazionediritornoinfunzionedelrafforzamen to delle funzioni vitali e della partecipazione pubblica delle persone che invec chiano.Occorrepredisporrepercorsiformativielaboratoriesperenzialicheaiuti noa: viverebeneeinvecchiareinsalute(ilvaloredelleattivitfisiche,deglistilidi vita,dellaconservazionedellamemoria,dellagiustaalimentazione,ecc.); essereanzianicompetentieinformati(contrastodeldigitaldivide,usodiin ternet, conoscenza dei servizi pubblici; consumo intelligente ed eco compatibile;gestionedelrisparmio;sicurezzadomesticaestradale,ecc.); convivereconladiversit,conoscerlaemagariapprezzarla(ilrapportoconle personeprovenientidaaltripaesieculture,ilrapportoconlealtregenerazio ni); riconoscereedutilizzareleoccasioniculturali(larte,ilcinema,ilteatro,ecc.); valorizzarelamemoriatramiteipropriricordi,ascoltandoquellideglialtri,ri costruendolastoriadeimestieri,trasmettendolaaigiovanicomestoriadella propriacitt,dellapropriaregione,ecc. Individuare percorsi che valorizzino e promuovano lacquisizione di compe tenzepercostruirecomunitsolidali.

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f) Inmateriadicittadinanzaattiva Daultimo,deveesserevalorizzatoilprotagonismosocialedeglianzianinellafor madellacittadinanzaattivaedelvolontariato.Glianziani,appunto,rappresenta nounagranderisorsasocialeeumanaquandoagisconoqualimembriattividella propria comunit territoriale, impegnati ad alimentare il valore della solidariet aperta,dellarelazione,dellacoesionesociale;apreservare,conilpropriotempo donato,ibenicomuni;asostenere,attraversointerventidiprossimit,persone fragili. Suquestoterrenosiregistranogimoltepliciesperienze,inunagrandevarietdi campi, attraverso una progettazione territoriale diffusa, promossa dal vasto mondodelleassociazionipresentineiterritoriancheinrapportoconleistituzioni locali. Negli ultimi anni, inoltre, sono state approvate importanti leggi regionali cheassumonolapromozionedellinvecchiamentoattivocomeobiettivostrategi co su cui investire. Tra laltro, dalle esperienze gi realizzate emerge che invec chiamentoattivo,impegnocivile,volontariatosonotemiaiqualinoninteressa tosoltantochigiliberodallavoro,ma,secondolotticaproposta,riguardano tutteleet.Inparticolarelimpegnocivileesolidaristicounpercorsocheattra versa ogni generazione (e alla quale ci si educa e si viene educati lungo tutto larcodellavita).Propriosupianonellotticadellacittadinanzaattivaedellapro mozionedicomunitsolidali,allora,putrovarsiunterritoriofertileperunpatto intergenerazionali. Daltraparte,seabbiamomoltiesempidibuoneprassi,vaanchedettocheun complessivosaltodiqualitdeveancoraesserecompiuto.Lavisionedeglianziani comeforzalavorodiriservamessaadisposizionedelleamministrazioniperaiu tarleafronteggiarelelorodifficoltfinanziarie,nonaffattosuperata. Allora,siapervalorizzarequantodibuonogistatofatto,siaperandareoltrei limitichepuresiregistrano,sembranomaturelecondizioniperproporre:

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1) la definizione di un ampio programma nazionale per linvecchiamento attivo conlapartecipazionedituttigliattoriistituzionaliesocialiinteressati; 2) dare vita ad un Osservatorio sulla programmazione locale, allo scopo di ap prontareunpianodinterventooperativoinrelazioneallerisorsedisponibilicon lindividuazioneditempi,modierisorsenecessarieperlarealizzazione.Obiettivi che possono stare dentro una legge nazionale a sostegno dei percorsi di invec chiamentoattivochesiconcretanoinformediimpegnocivileedisostegnodel welfare.Insostanzasitrattadivalorizzareilvolontariatodellepersoneanziane, riconoscendoachisiimpegnaabeneficiodellapropriacomunitinunquadrodi una coordinata cooperazione locale di una molteplicit di soggetti promossa dallente pubblico, varie forme di incentivazione, e anche di riconoscimento at traversobenefitcostituitidacreditisocialiperlafruizionediopportunitcultura li,ricreative,sportive,artistiche,e/ovouchersperlaccessoabenieservizirego latiecorrispostidaiComuni. Occorredefinireunadimensioneeuropeaperciascunadelletematicheconside rate,valorizzandoilruolodellaFERPA;attivareesostenereirapporticonilPar lamento e la Commissione europea avendo presente un preciso obiettivo: lassunzione di una responsabilit collettiva e condivisa per far s che linvecchiamentodellapopolazionenonvengavistoevissutocomeunproblema, bensconsideratopossibilefontediprezioserisorseumane,socialieproduttive, nonchdiesperienzeprofessionalitrasmissibiliallegiovanigenerazioni.

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Dipartimento Politiche Sociali e della Salute

Decreto correttivo Isee


Prime osservazioni

Roma 28 maggio 2012

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Il nuovo Isee una riscrittura delle norme in essere secondo lindicazione dellart.5 della L.214/2011 che indica come criteri di riforma: la definizione di reddito disponibile, la valorizzazione della componente patrimoniale, la differenziazione dellindicatore secondo le diverse tipologie di prestazione. Il testo in discussione non chiarisce puntualmente come la normativa in itinere sostituisca o integri il D.lvo 109/98 e sue successive correzioni successive, che disciplina attualmente la materia; tale questione e rilevante proprio al fine di favorire la risoluzione del contenzioso in essere e non ingenerarne di nuovo. Inoltre vanno chiarite meglio da parte del legislatore le ripercussioni del nuovo Isee, verificando tramite simulazioni lapplicazione su platee diverse e significative di beneficiari, cos come debbono essere esplicitate le ragioni della differenziazione del valore del sistema delle franchigie e dei coefficienti rispetto alle 4 tipologie di Isee: standard, non autosufficienti, minori ed Isee corrente. Si tratta di un aspetto importante in quanto lindicatore deve mantenere un carattere di metro neutrale che individua correttamente la condizione economica della famiglia sulla base delle evidenze empiriche, senza quindi che il calcolo di tale indicatore venga sovraccaricato di funzioni politiche. Queste infatti vanno perseguite con altri strumenti (criteri sociali, fissazioni delle soglie, importi delle prestazioni, ecc.).

1. Osservazioni di ordine generale

Aspetti positivi: Considerazione dellIsee come Livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dellart.117 della Costituzione, e quindi vincolante per tutti gli enti erogatori, salvo miglioramenti. Articolazione dellIsee in base alla tipologia di prestazione richiesta per non autosufficienti o per minorenni e per il diritto allo studio universitario. (Isee di prestazione). Individuazione di un franchigia per i redditi da lavoro ed assimilati, sottolineando tuttavia che si deve applicare anche ai redditi da pensione. Introduzione dellIsee corrente che tiene conto del cambiamento della condizione reddituale in un periodo di tempo ravvicinato alla richiesta di prestazione. 2

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Valutazione del valore del patrimonio mobiliare sulla base della media del periodo di riferimento, superando il riferimento al 31 dicembre dellanno precedente che pu aver favorito comportamenti opportunistici.

Questioni critiche: Non sono individuate delle agevolazioni fiscali e tariffarie e delle provvidenze di natura assistenziale alle quali applicare lIsee, come previsto dalla legge delega; il testo in discussione quindi si limita a definire il calcolo del nuovo Isee. La puntuale definizione del nuovo campo di applicazione risulta per essenziale per una compiuta valutazione sullintero provvedimento di revisione. Mancano gli articoli 9-10 citati nel testo relativi agli aspetti di carattere organizzativo (vedi nota allegata), particolarmente delicati per i cittadini in una fase di correzione dellIndicatore, che comunque risulterebbero affrontare argomenti che esulano dal campo definito nella delega. Viene esplicitata la selezione dei beneficiari delle prestazioni come finalit dellIsee. Tale dizione ambigua e potrebbe legittimare, in assenza della determinazione dei livelli essenziali, qualunque esclusione nellaccesso alle prestazioni. Migliore risulta la dizione dellart.1 del Dlvo. 109/98, ma comunque permane la necessit di individuare tali livelli il cui accesso da garantire alla generalit dei cittadini. Nucleo familiare: eliminando il criterio dei soggetti fiscalmente a carico nel calcolo del nuovo Isee, si potrebbe verificare una situazione di vantaggio per il componente a carico fiscalmente ma non nello stesso nucleo, ad esempio: un figlio di famiglia agiata, non percettore di reddito o con redditi minimi e con residenza diversa da quella dei genitori, nel nuovo calcolo avrebbe un ISEE pari a zero. Viene eliminato inoltre il coefficiente di vantaggio previsto in assenza di coniuge e presenza di figli minori (monogenitoriale). Redditi: sulla bozza del decreto non sono ancora esplicitate alcune tipologie reddituali esenti ai fini fiscali che potrebbero entrare nel calcolo del reddito ai fini Isee, ad esempio: indennit di accompagnamento, assegni al nucleo familiare, pensione sociale, ecc.. Leventuale conferma dellinserimento di qualunque provvidenza assistenziale, se si aggiunge alla mancata identificazione nel testo in discussione delle prestazioni cui verr applicato lIsee, rende difficile un giudizio compiuto. Non riteniamo comunque giustificato che queste provvidenze incidano nel calcolo senza considerarne la particolare natura. Patrimonio immobiliare: leliminazione della franchigia relativa alla prima casa ne aumenta considerevolmente il peso sullindicatore complessivo.

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Patrimonio mobiliare: la riduzione della percentuale (dal 20 al 15%), in concomitanza alla riduzione della franchigia, avvantaggia i grandi patrimoni e risulta svantaggiosa per i piccoli al di sopra dei 5000 euro. E importante inoltre che vengano usati a dovere ed eventualmente implementati tutti gli strumenti a disposizione per effettuare controlli sistematici sullesistenza e leffettiva consistenza dei patrimoni. Questo per evitare che, a prescindere dalle modifiche, si riproduca la situazione attuale nella quale la componente mobiliare del patrimonio risulta largamente sotto dichiarata. Prestazioni rivolte a persone non autosufficienti: le soluzioni adottate sembrano introdurre un sistema complesso e non sempre favorevole rispetto allattuale regime, come invece previsto dallart.5 della Legge delega. In particolare non si sostiene adeguatamente la famiglia (specie se anziana) con non autosufficienti ospiti di strutture residenziali, e per le prestazioni domiciliari si affida allente erogatore una ampia discrezionalit nelladozione delle condizioni di maggior favore.

Anziani/pensionati: il nuovo sistema di calcolo, cos come evidenziato nelle simulazioni in appendice, sembra penalizzare in maniera marcata le famiglie di anziani/pensionati in quanto valorizza maggiormente labitazione principale (in assenza di mutuo) e inserisce nuovi redditi esenti (tra cui possono rientrare prestazioni rivolte a questa fascia di popolazione), mentre tutti gli aspetti di maggior favore (come ad esempio affitto, nuclei con minori, ecc.) non essendo tipici della condizione anziana risultano poco fruibili.

2. Analisi dellarticolato

Articolo 2 La percentuale della componente patrimoniale ridotta dal 20% al 15%. Se questo appare giustificabile per quanto riguarda il patrimonio immobiliare a parziale compensazione dellincremento del 60% delle rendite catastali ai fini Imu, la riduzione di tale percentuale non sembra condivisibile per quanto riguarda la componente mobiliare.

Articolo 3 Rispetto alla vigente disciplina si esclude il concetto di carico fiscale. Se non residente nella medesima abitazione, pur essendo a carico fiscale, il soggetto non 4

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viene attratto dal nucleo della persona di cui a carico. Si potrebbero pertanto verificare situazioni di vantaggio per il componente a carico fiscalmente, ma non nello stesso nucleo. Va confermato che i residenti allestero (AIRE) con qualsiasi ruolo (ad esempio coniuge) non rientrano nellISEE (come gi previsto nellISEE attuale).

Articolo 4 ISR (indicatore situazione reddituale) Vi sono alcuni aspetti dellarticolo che meritano un approfondimento ulteriore in quanto poco chiari o comunque non specificati a dovere (probabilmente perch si tratta di un testo in bozza). Tra questi segnaliamo: - La determinazione del reddito, partendo dal reddito complessivo come previsto dalla normativa precedente, cerca di approssimarsi al reddito disponibile, includendo alcune componenti prima esenti, senza tuttavia che tali componenti siano identificate in maniera esaustiva. - Vi un refuso da verificare nel comma 1 lett. a (comma 2 invece di comma 3) - Oltre ai redditi gi previsti ne vengono aggiunti molti altri. Viene usata una forma non definita su redditi esenti (comma 1 lettera c ed f) per poi decidere con altro provvedimento (comma 2) quali tipologie inserire. Una decisione in merito a questo punto determinante soprattutto per alcune tipologie di redditi di natura assistenziale ed in particolare quelli aventi finalit risarcitoria che verrebbero considerate alla stregua degli altri redditi. Riguardo alle componenti del reddito da sottrarre da quello complessivo (comma 3) appaiono positive le seguenti voci:

Assegni corrisposti a coniuge e figli di separato e quello corrisposto allaltro genitore (se non coniugati) per la quota destinata ai figli (lett. a e b). - La franchigia per redditi da lavoro dipendente e assimilati (lett. e) pari al 20% del reddito (max. 2.000 euro). - Somme dedicate ai disabili (max importo 6.000 euro) per spese sanitarie e cani guida (da certificazione fiscale) pi le spese mediche deducibili sempre per disabili. - La spesa sostenuta dalle persone non autosufficienti per lassistenza familiare (max. 9.000 euro se certificato da modello INPS). Tale importo per alternativo alla franchigia di 3.500 euro in caso di persone con invalidit oltre 5

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il 66%). Per accrescere la selettivit a vantaggio dei non autosufficienti, si potrebbe prevedere almeno la cumulabilit delle franchigie. Le simulazioni in appendice sembrano, in diversi casi, mostrare un peggioramento rispetto alla situazione attuale, visto che stato eliminato il coefficiente di vantaggio sulla scala di equivalenza (pari allo 0,5). - Affitto 7.000 euro (in precedenza 5.165 euro). Destano invece perplessit: - la franchigia pari a 3.000 euro relativa alla abitazione principale che non compensa leliminazione della corrispondente franchigia sul patrimonio immobiliare (in assenza di mutuo o per importo residuo minore, la franchigia era pari a 51.645,69 ). - La mancata inclusione dei redditi da pensione nei beneficiari della franchigia di 2.000 euro (per lavoro dipendente e assimilato). - La franchigia sul reddito per gli invalidi con % superiore al 66 (anche se incrementata dalle possibili agevolazioni previste in precedenza) in diversi casi non risulta sufficiente a compensare leliminazione dellattuale coefficiente aggiuntivo della scala di equivalenza (pari a 0,5). Effettivamente alcune simulazioni effettuate sulla nostra banca dati mostrano che, soprattutto in assenza di cumulabilit delle franchigie ed anche per redditi medi, le persone non autosufficienti con il nuovo Isee risulterebbero svantaggiate rispetto agli altri nuclei (vedi appendice). La differenza risulterebbe accentuata nei casi di disabilit grave poich, date le attuali esenzioni, difficilmente la franchigia sulle spese mediche potrebbe essere utilizzata appieno. Si suggerisce pertanto di prevedere un aumento della franchigia di 3.500 euro in relazione alla gravit della condizione (fissando comunque per i minorenni disabili una franchigia al massimo livello). Si fa notare a questo proposito che lart.5 della legge 214/2011 esplicita chiaramente che il nuovo Isee dovr tenere particolarmente conto di tutti i nuclei con disabili a carico. Positivo infine il comma 5. Nel caso il richiedente sia beneficiario di uno dei trattamenti di cui al comma 1, lettera f), ed ai soli fini dellaccertamento dei requisiti per il mantenimento del trattamento stesso, al valore dellISEE sottratto dallente erogatore lammontare del trattamento percepito dal richiedente nellanno precedente la presentazione della DSU rapportato al corrispondente parametro della scala di equivalenza. A noi sembra una scelta estremamente ragionevole e condivisibile; semmai lunica preoccupazione sulle modalit di gestione dellattivit da parte dellEnte erogatore.

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Articolo 5 ISP (Indicatore situazione patrimoniale) Per la componente immobiliare la scomparsa della franchigia sulla prima casa ne aumenta il peso allinterno dellIsee poich non compensata interamente dalla presenza di una nuova franchigia. Ad es. senza considerare le nuove variabili reddituali, applicando la nuova formula ad un nucleo di due persone monoreddito con 30.000 e un appartamento di 80 metri a Roma con rendita pari a 900 euro senza mutuo residuo, il nuovo valore ISEE aumenterebbe circa del 20% rispetto al calcolo attuale (vedi lesempio in appendice). La riduzione della franchigia sul patrimonio mobiliare (da 15.494 a 5.000 Euro), se da un lato la uniforma alla franchigia sullimposta di bollo relativa ai conti correnti bancari, dallaltro non compensa la riduzione della percentuale con la quale tale patrimonio entra nellindicatore. Conseguentemente coloro che hanno patrimoni mobiliari sotto i 47.000 euro subiranno uno svantaggio rispetto allattuale regime, mentre i grandi patrimoni un vantaggio. Interessante la considerazione del valore medio del patrimonio mobiliare e immobiliare anche se il calcolo e le certificazioni non sono definite. Questo dato potrebbe almeno in parte essere ricavato attraverso i dati bancari necessari al pagamento della nuova imposta di bollo sulle attivit finanziarie prevista sempre dal decreto salva Italia. Con riguardo al patrimonio mobiliare si sottolinea lassenza della data di riferimento per il calcolo (nel comma 4 lett.a), peraltro pi volte richiamata. Occorre sottolineare, tuttavia, che se, come auspicabile, lintenzione quella di passare ad un valore medio annuale, i riferimenti verranno conseguentemente modificati. Si considera positivo linserimento del patrimonio estero pur mancando lelencazione puntuale delle voci e le modalit di calcolo. Resta fermo che la consistenza del patrimonio mobiliare, risultando evidentemente sottodimensionata perch in molti casi non dichiarata, dovr essere oggetto particolare di attenzione nel successivo decreto sui controlli. Anche per questo scopo, si suggerisce di utilizzare i dati bancari necessari al calcolo per limposta di bollo sulle attivit finanziarie, che permetterebbero di quantificare adeguatamente almeno una parte rilevante (investimenti in titoli ecc.) del patrimonio mobiliare (vedi decreto salva Italia)

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Articolo 6 Prestazioni rivolte a persone non autosufficienti Il comma 1 definisce le prestazioni assicurate nellambito di integrati di natura sociosanitaria tale dizione mantiene indeterminatezza. Ci stato oggetto di contenzioso per cui le prestazioni in oggetto possono essere sia quelle socio assistenziali. percorsi assistenziali ancora caratteri di bene specificare che sanitarie che socio

La normativa in vigore prevede per questa tipologia di prestazioni rivolte a persone con handicap grave ed agli anziani non autosufficienti la possibilit di utilizzare lIsee del solo assistito. Questa previsione ha sollevato un elevato contenzioso, soprattutto a causa dellassenza del decreto applicativo. Larticolo in discussione intende superare questa problematica, cercando un equilibrio tra le istanze dei beneficiari delle prestazioni e quelle delle istituzioni locali, individuando perci un nucleo ristretto. Tale soluzione per non appare favorevole per tutte le persone non autosufficienti, come invece previsto nella disciplina in vigore. In particolare risulterebbero penalizzati gli anziani che fruiscono di prestazioni residenziali, i quali oltre alla componente aggiuntiva, che incrementa limporto dellIsee, si ritroverebbero a calcolare lindicatore senza la franchigia prevista per le spese di assistenza familiare (refuso sul testo perch il riferimento dovrebbe essere al comma 4). Tutto questo peraltro in assenza del coefficiente correttivo che abbatteva di 0,5 la scala di equivalenza. Pur condividendo lintento di premiare il mantenimento della persona nel proprio ambito familiare, peraltro gi prevista nella disciplina attuale, appare eccessivo non considerare almeno una franchigia per le spese sostenute (peraltro di importo elevato) in caso di fruizione di prestazione residenziale. La considerazione della componente aggiuntiva ,comunque, se non viene risolta la questione degli obbligati al mantenimento, rischia di creare situazioni di maggiore difficolt in capo alla persona non autosufficiente, che sar chiamata a corrispondere quote di compartecipazione pi elevate, ma senza avere la certezza della contribuzione da parte dei figli.

Peraltro vi sono nella proposta di decreto ulteriori elementi di criticit: - la considerazione di un nucleo familiare specifico per queste prestazioni, pi favorevole rispetto a quello definito per la generalit dei casi dallart.3, fa comunque salva la volont di considerare lIsee standard, va per specificato che tale volont deve essere espressa dal beneficiario e non dallente erogatore. - la scelta di inserire tutti i figli esterni al nucleo familiare della persona non autosufficiente (componente aggiuntiva) in caso di ricovero continuativo in una struttura penalizza, per il calcolo adottato, il figlio con disabile nel proprio nucleo. Infatti in questa condizione la franchigia per disabilit non opera sul reddito della componente aggiuntiva. - lopzione di non applicare lIsee comprensivo delle variabili economiche dei figli esterni al nucleo in caso di prestazioni diverse da quelle residenziali, viene lasciata 8

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alla discrezionalit dellEnte erogatore, mentre proprio al fine di favorire la permanenza nel nucleo familiare queste debbono vedere riconosciuta comunque la soluzione pi vantaggiosa, ovvero senza componente aggiuntiva.

Articolo 7 Le modifiche riguardanti la tipologia del nucleo, sono condivisibili.

Articolo 8 ISEE corrente appare condivisibile, anche se occorre valutare ladeguatezza della percentuale di riduzione del reddito che da luogo allapplicazione di questo indicatore.

Scala di equivalenza (allegato 1)


Positivo linserimento di maggiorazioni per i figli minori tenendo conto comunque che linserimento degli assegni familiari nel calcolo reddituale ne riduce limpatto tanto pi basso il reddito del nucleo familiare. Negativa invece leliminazione del parametro relativo alla monogenitorialit, finalizzato a venire incontro allesigenza della madre pi esposta a costi di accudimento.

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3. Osservazioni finali
Laccresciuta complessit del sistema della prova dei mezzi e la sua estensione comporta la necessit di prevedere un rafforzamento del coordinamento istituzionale ed una interlocuzione con le organizzazioni sindacali attraverso cui poter affrontare le criticit che dovessero emergere nella fase di applicazione, anticipando cos leventuale contenzioso. Il nuovo calcolo porter ad avere (in relazione ai redditi esenti che verranno inclusi) dei valori nettamente pi alti dellISEE con una maggiore differenziazione (limite dellISEE attuale), pertanto tutte le soglie di accesso alle prestazioni debbono essere modificate dagli Enti erogatori. Un vincolo ad operare in tal senso va posto agli Enti gi nel testo del decreto. E necessario prevedere il coordinamento dei provvedimenti in oggetto rispetto ai precedenti e norme transitorie che permettano al nuovo sistema di operare senza incertezze. Si dovranno attivare forme di assistenza tecnica agli Enti erogatori.

Nota su aspetti organizzativi (artt.9 e 10)


E necessario avere conferma che le parti non espressamente previste nella bozza non verranno modificate rispetto alla attuale normativa (gestione delle domande/banca dati). Saremmo dellavviso, quindi, che in questa prima fase il provvedimento riguardasse solo la sostanza della DSU e non gli aspetti operativi (se non per le modifiche tecniche che ne conseguiranno). Tale indicazione nasce principalmente dallesigenza di non travalicare, con il provvedimento da approvare, gli ambiti che al Governo sono stati assegnati dal Parlamento con la delega. I contenuti del provvedimento introducono forti elementi di cambiamento che renderanno complesso , almeno nella fase di prima attivazione, il meccanismo di gestione per tutti i soggetti coinvolti, cittadini, enti, intermediari. Per ci in questa fase conviene mantenere gli attuali meccanismi e modalit di gestione che potrebbero essere oggetto di un successivo intervento, nel caso se ne ravvisassero le condizioni e ne fosse verificata la reale e conveniente utilit e fattibilit. A fronte di ipotesi circolate di acquisizione automatica dei dati dai Data Base delle amministrazioni pubbliche riteniamo che, se anche lamministrazione finanziaria fosse in grado di scambiarsi informazioni precise e puntuali (i tempi di interscambio fra i vari enti, 10

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in questo caso non sono irrilevanti) in materia di redditi dichiarati, sarebbe praticamente impossibile che tutte le casistiche siano conosciute. Ad esempio, conoscere automaticamente e in tempo reale (necessario per calcolare subito lindicatore) le franchigie indicate alla lettera c) o i proventi agricoli indicati nella lettera d) molto problematico se non impossibile. Inoltre resterebbe da individuare il luogo ed il soggetto che metterebbero in condizione il cittadino di acquisire le informazioni dai vari Data Base, predisporle nella domanda e verificarne la correttezza e la congruit ai fini della prestazione da richiedere ed inviarla alla banca dati. Se il sistema organizzativo rimane invece quello che conosciamo indispensabile una DSU che riepiloghi redditi e patrimoni dei componenti del nucleo familiare, anche perch, appunto, per presentare le domande di contributo o quantaltro, lindicatore deve essere calcolato subito, non dopo che la dichiarazione dei redditi stata trasmessa allagenzia e questa ha trasmesso i dati allINPS, il quale ha incrociato i dati ecc. importante che venga esplicitato che quanto non previsto nel decreto non rientra nellISEE, se non a seguito di specifico provvedimento normativo. In altre parole, ogni qual volta viene cambiata la normativa fiscale, occorre che la legge di modifica dica esattamente cosa deve avvenire anche per lISEE.

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Appendice

A. Considerazioni sulle rendite catastali


Dallanalisi della banca dati CafCisl, la provincia che risulta avere la rendita catastale media pi bassa sugli immobili (abitazione principale) Enna (rendita 372 euro), quella che ha una rendita catastale media prossima a quella delle rendite catastali di tutte le province italiane Alessandria (rendita 609 euro), mentre quella che ha la rendita catastale media pi alta Roma (rendita 999 euro).

Esempio della incidenza della abitazione principale nel nuovo calcolo (senza mutuo residuo) Appartamento a Roma di circa 80 mq con rendita catastale di euro 900,00 ICI= 900 x 105 = 94.500 IMU=900 x 5% x 160 = 151.200 Famiglia di 2 persone mono reddito 30.000 (lav. dip.), nessun patrimonio mobiliare e casa di abitazione (rendita 900) Isee 2012= [30000 + 0,2 x(94.500-franchigia pari a 51.640)]/ 1,57= 24.568 Isee 2013= [(30000 franchigia lavoro dip. 2000 franchigia propriet 3.500) + 0,15x(151.200)]/ 1,57 = 30.050 Variando esclusivamente il calcolo della rendita catastale (sullabitazione principale) il nuovo valore ISEE superiore del 22,3 % rispetto al calcolo attuale.

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B. Calcolo ISEE su nuclei familiari tipo


Negli esempi che seguono a tutti i redditi esenti e le pensioni non assoggettabili ad IRPEF non stata attribuita la franchigia per lavoro dipendente (max. 2.000), come previsto dalla bozza di decreto in discussione.

1) Nucleo monoreddito 4 persone, reddito da lav. dip. 25.000 euro, casa di abitazione rendita 750 euro (IMU valore 126.000), senza patrimonio mobiliare.

ISEE 2012= 12.366 ISEE nuovo=15.203 (variazione del 22,9%) Utilizzando il nucleo definito precedentemente, nel caso ci fosse un disabile, applicando tre franchigie (spese mediche 2000, disabile e casa propriet), redditi non di lavoro dipendente (esenti o pensioni) si ottiene: ISEE 2012= 10.277 ISEE nuovo= 13.780 (variazione del 34%)

2) Nucleo monoreddito 4 persone, reddito da lav. dip. 12.000 euro, casa di abitazione rendita 750 euro, senza patrimonio mobiliare.

ISEE 2012= 7.081 ISEE nuovo = 9.918 (variazione del 40%) Utilizzando il nucleo definito precedentemente, nel caso ci fosse un disabile, applicando tre franchigie (spese mediche 2000, disabile e casa propriet), redditi non di lavoro dipendente (esenti o pensioni) si ottiene: ISEE 2012= 5.885 ISEE nuovo= 8.495 (variazione del 44%)

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3) Nucleo monoreddito 2 persone, reddito da lavoro dipendente 25.000 euro, senza patrimonio.

ISEE 2012= 15923 ISEE nuovo= 14.649 (variazione -8%) Con disabile (applicata 3.500 + 2000 per spese mediche), redditi da pensione/esenti (nessuna franchigia) ISEE 2012= 12.077 ISEE nuovo= 12.420 (variazione + 2,85%)

4) Nucleo 2 persone (una disabile), redditi esenti (indennit e pensione), senza spese mediche Redditi esenti utilizzati: Indennit accompagnamento (5.915);Pensione invalidit (3.478)
ISEE 2012=0

ISEE nuovo= 3.753

5) Nucleo 2 persone, reddito lav.dip. 10.000 euro e redditi esenti (indennit di acc. e pensione di invalidit)

ISEE 2012=4.830 ISEE nuova= 8.849 (variazione del 83,2%) Se sostituiamo i redditi esenti con redditi da lavoro di pari importo, senza disabile:
ISEE 2012= 12.352 ISEE nuovo: 9.804 (variazione del -20%)

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6) Nucleo monoreddito 3 persone, reddito complessivo 35.000, patrimonio 100.000, effetto del nuovo calcolo sulla sola componente del patrimonio mobiliare (comprendente leffetto del reddito figurativo calcolato con un interesse del 5,25%): ISEE 2012= 28.015 ISEE nuovo=26.715 (variazione del -4,64%)

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Stesso esempio patrimonio 10.000;

ISEE 2012= 17.414 ISEE nuovo=17.781 (variazione del 2,11%)

8) Nucleo 2 persone anziane, reddito da assegno sociale complessivo pari ad euro 11.154, casa di propriet (no mutuo residuo) con rendita pari a 476 (piccolo immobile) ISEE 2012= 0 ISEE nuovo 12.483 Stesso esempio considerando il medesimo reddito, ma da pensione (non esente) ISEE 2012= 7.104 ISEE nuovo 12.483 (variazione del 76%)

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C. Condizione di disabilit nel nuovo calcolo


Nelle simulazioni successive partendo dalla numerosit del nucleo (scala di equivalenza), dalle franchigie utilizzate (vecchio e nuovo calcolo), dalla componente del patrimonio, abbiamo definito un reddito complessivo di equilibrio. Sotto tale soglia il calcolo del nuovo ISEE vantaggioso rispetto a quello attuale, sopra la soglia il calcolo invece risulta svantaggioso. Chiaramente tutte le variabili sono le stesse nei due calcoli (vecchio e nuovo ISEE), variano le franchigie utilizzate. 9) Nucleo 1 persona, applicando 2 tipologie di detrazioni (3.500 fissa per il disabile e poi aggiungendo eventuali spese mediche pari a 3.500) 9.1 9.2 SC.EQ=1, PAT=0, FRAN=3.500 RED(*)=10.500 SC.EQ=1, PAT=0, FRAN=7.000 RED(*)=21.000

10) Nucleo 2 persone, applicando 2 tipologie di detrazioni (3.500 fissa per il disabile e poi aggiungendo eventuali spese mediche pari a 3.500) 10.1 SC.EQ=1,57, PAT=0, FRAN=3.500 RED(*)= 14.490 10.2 SC.EQ=1,57, PAT=0, FRAN=7.000 RED(*)= 28.980

11) Nucleo 3 persone, applicando 2 tipologie di detrazioni (3.500 fissa per il disabile e poi aggiungendo eventuali spese mediche pari a 3.500) 11.1 11.2 SC.EQ=2,04, PAT=0, FRAN=3.500 RED(*)= 17.780 SC.EQ=2,04, PAT=0, FRAN=7.000 RED(*)= 35.560

12) Ora ripetiamo gli stessi casi, ma introducendo un ulteriore franchigia fissa sul reddito pari a 2.000 ovvero estendendo una franchigia uguale al lavoro dipendente per redditi esenti dedicati agli invalidi (o equivalentemente ipotizzando spese mediche pari a 5.500 euro): 1a. SC.EQ=1, PAT=0, FRAN=3.500 +2.000 RED(*)=16.500 1b. SC.EQ=1, PAT=0, FRAN=7.000 + 2.000 RED(*)=27.000 2a. SC.EQ=1,57, PAT=0, FRAN=3.500 +2.000 RED(*)= 22.770 2b. SC.EQ=1,57, PAT=0, FRAN=7.000 +2.000 RED(*)= 37.260

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3a. SC.EQ=2,04, PAT=0, FRAN=3.500 + 2.000 RED(*)= 27.940 3b. SC.EQ=2,04, PAT=0, FRAN=7.000 + 2.000 RED(*)= 45.720 Dalla precedenti simulazioni, viene definito il reddito di equilibrio. A parit di tutti gli altri parametri, aumentando il valore della franchigia (anche nel caso di applicazione di un ulteriore franchigia fissa sul reddito) , aumenta il valore del reddito di equilibrio. In sintesi, ad esempio, nel calcolo con famiglia 3 persone (1 disabile, applicate franchigie disabilit e spese mediche pari complessivamente a 5.500, caso 3a), il reddito del nucleo che consente attraverso il nuovo calcolo un vantaggio rispetto al vecchio deve essere inferiore ad euro 27.940, qualora fosse superiore, il nuovo calcolo risulta essere svantaggioso rispetto allattuale.

Legenda: SC.EQ (scala di equivalenza) PAT (componente patrimoniale) FRAN (franchigie) RED (*) (reddito di equilibrio)

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Dipartimento Politiche Sociali e della Salute

Decreto correttivo Isee


Prime osservazioni

Roma 28 maggio 2012

(Documento interno)

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Il nuovo Isee una riscrittura delle norme in essere secondo lindicazione dellart.5 della L.214/2011 che indica come criteri di riforma: la definizione di reddito disponibile, la valorizzazione della componente patrimoniale, la differenziazione dellindicatore secondo le diverse tipologie di prestazione. Il testo in discussione non chiarisce puntualmente come la normativa in itinere sostituisca o integri il D.lvo 109/98 e sue successive correzioni successive, che disciplina attualmente la materia; tale questione e rilevante proprio al fine di favorire la risoluzione del contenzioso in essere e non ingenerarne di nuovo. Inoltre vanno chiarite meglio da parte del legislatore le ripercussioni del nuovo Isee, verificando tramite simulazioni lapplicazione su platee diverse e significative di beneficiari, cos come debbono essere esplicitate le ragioni della differenziazione del valore del sistema delle franchigie e dei coefficienti rispetto alle 4 tipologie di Isee: standard, non autosufficienti, minori ed Isee corrente. Si tratta di un aspetto importante in quanto lindicatore deve mantenere un carattere di metro neutrale che individua correttamente la condizione economica della famiglia sulla base delle evidenze empiriche, senza quindi che il calcolo di tale indicatore venga sovraccaricato di funzioni politiche. Queste infatti vanno perseguite con altri strumenti (criteri sociali, fissazioni delle soglie, importi delle prestazioni, ecc.).

1. Osservazioni di ordine generale

Aspetti positivi: Considerazione dellIsee come Livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dellart.117 della Costituzione, e quindi vincolante per tutti gli enti erogatori, salvo miglioramenti. Articolazione dellIsee in base alla tipologia di prestazione richiesta per non autosufficienti o per minorenni e per il diritto allo studio universitario. (Isee di prestazione). Individuazione di un franchigia per i redditi da lavoro ed assimilati, sottolineando tuttavia che si deve applicare anche ai redditi da pensione. Introduzione dellIsee corrente che tiene conto del cambiamento della condizione reddituale in un periodo di tempo ravvicinato alla richiesta di prestazione. 2

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Valutazione del valore del patrimonio mobiliare sulla base della media del periodo di riferimento, superando il riferimento al 31 dicembre dellanno precedente che pu aver favorito comportamenti opportunistici.

Questioni critiche: Non sono individuate delle agevolazioni fiscali e tariffarie e delle provvidenze di natura assistenziale alle quali applicare lIsee, come previsto dalla legge delega; il testo in discussione quindi si limita a definire il calcolo del nuovo Isee. La puntuale definizione del nuovo campo di applicazione risulta per essenziale per una compiuta valutazione sullintero provvedimento di revisione. Mancano gli articoli 9-10 citati nel testo relativi agli aspetti di carattere organizzativo (vedi nota allegata), particolarmente delicati per i cittadini in una fase di correzione dellIndicatore, che comunque risulterebbero affrontare argomenti che esulano dal campo definito nella delega. Viene esplicitata la selezione dei beneficiari delle prestazioni come finalit dellIsee. Tale dizione ambigua e potrebbe legittimare, in assenza della determinazione dei livelli essenziali, qualunque esclusione nellaccesso alle prestazioni. Migliore risulta la dizione dellart.1 del Dlvo. 109/98, ma comunque permane la necessit di individuare tali livelli il cui accesso da garantire alla generalit dei cittadini. Nucleo familiare: eliminando il criterio dei soggetti fiscalmente a carico nel calcolo del nuovo Isee, si potrebbe verificare una situazione di vantaggio per il componente a carico fiscalmente ma non nello stesso nucleo, ad esempio: un figlio di famiglia agiata, non percettore di reddito o con redditi minimi e con residenza diversa da quella dei genitori, nel nuovo calcolo avrebbe un ISEE pari a zero. Viene eliminato inoltre il coefficiente di vantaggio previsto in assenza di coniuge e presenza di figli minori (monogenitoriale). Redditi: sulla bozza del decreto non sono ancora esplicitate alcune tipologie reddituali esenti ai fini fiscali che potrebbero entrare nel calcolo del reddito ai fini Isee, ad esempio: indennit di accompagnamento, assegni al nucleo familiare, pensione sociale, ecc.. Leventuale conferma dellinserimento di qualunque provvidenza assistenziale, se si aggiunge alla mancata identificazione nel testo in discussione delle prestazioni cui verr applicato lIsee, rende difficile un giudizio compiuto. Non riteniamo comunque giustificato che queste provvidenze incidano nel calcolo senza considerarne la particolare natura. Patrimonio immobiliare: leliminazione della franchigia relativa alla prima casa ne aumenta considerevolmente il peso sullindicatore complessivo.

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Patrimonio mobiliare: la riduzione della percentuale (dal 20 al 15%), in concomitanza alla riduzione della franchigia, avvantaggia i grandi patrimoni e risulta svantaggiosa per i piccoli al di sopra dei 5000 euro. E importante inoltre che vengano usati a dovere ed eventualmente implementati tutti gli strumenti a disposizione per effettuare controlli sistematici sullesistenza e leffettiva consistenza dei patrimoni. Questo per evitare che, a prescindere dalle modifiche, si riproduca la situazione attuale nella quale la componente mobiliare del patrimonio risulta largamente sotto dichiarata. Prestazioni rivolte a persone non autosufficienti: le soluzioni adottate sembrano introdurre un sistema complesso e non sempre favorevole rispetto allattuale regime, come invece previsto dallart.5 della Legge delega. In particolare non si sostiene adeguatamente la famiglia (specie se anziana) con non autosufficienti ospiti di strutture residenziali, e per le prestazioni domiciliari si affida allente erogatore una ampia discrezionalit nelladozione delle condizioni di maggior favore.

Anziani/pensionati: il nuovo sistema di calcolo, cos come evidenziato nelle simulazioni in appendice, sembra penalizzare in maniera marcata le famiglie di anziani/pensionati in quanto valorizza maggiormente labitazione principale (in assenza di mutuo) e inserisce nuovi redditi esenti (tra cui possono rientrare prestazioni rivolte a questa fascia di popolazione), mentre tutti gli aspetti di maggior favore (come ad esempio affitto, nuclei con minori, ecc.) non essendo tipici della condizione anziana risultano poco fruibili.

2. Analisi dellarticolato

Articolo 2 La percentuale della componente patrimoniale ridotta dal 20% al 15%. Se questo appare giustificabile per quanto riguarda il patrimonio immobiliare a parziale compensazione dellincremento del 60% delle rendite catastali ai fini Imu, la riduzione di tale percentuale non sembra condivisibile per quanto riguarda la componente mobiliare.

Risulta esserci disponibilit a valutare: una franchigia maggiore sulla casa di abitazione; far pesare maggiormente nellindicatore i grandi patrimoni mobiliari (innalzando per questi la percentuale ad un valore superiore al 15%, eventualmente riportandola al 20%), salvaguardando contestualmente in

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misura maggiore i piccoli (aumentando la franchigia fissata attualmente a 5.000) Articolo 3 Rispetto alla vigente disciplina si esclude il concetto di carico fiscale. Se non residente nella medesima abitazione, pur essendo a carico fiscale, il soggetto non viene attratto dal nucleo della persona di cui a carico. Si potrebbero pertanto verificare situazioni di vantaggio per il componente a carico fiscalmente, ma non nello stesso nucleo. Va confermato che i residenti allestero (AIRE) con qualsiasi ruolo (ad esempio coniuge) non rientrano nellISEE (come gi previsto nellISEE attuale).

Viene confermato il secondo punto. Sul primo (carico fiscale) il Ministero far ulteriori verifiche pur condividendone la richiesta.

Articolo 4 ISR (indicatore situazione reddituale) Vi sono alcuni aspetti dellarticolo che meritano un approfondimento ulteriore in quanto poco chiari o comunque non specificati a dovere (probabilmente perch si tratta di un testo in bozza). Tra questi segnaliamo: - La determinazione del reddito, partendo dal reddito complessivo come previsto dalla normativa precedente, cerca di approssimarsi al reddito disponibile, includendo alcune componenti prima esenti, senza tuttavia che tali componenti siano identificate in maniera esaustiva. - Vi un refuso da verificare nel comma 1 lett. a (comma 2 invece di comma 3) - Oltre ai redditi gi previsti ne vengono aggiunti molti altri. Viene usata una forma non definita su redditi esenti (comma 1 lettera c ed f) per poi decidere con altro provvedimento (comma 2) quali tipologie inserire. Una decisione in merito a questo punto determinante soprattutto per alcune tipologie di redditi di natura assistenziale ed in particolare quelli aventi finalit risarcitoria che verrebbero considerate alla stregua degli altri redditi. Riguardo alle componenti del reddito da sottrarre da quello complessivo (comma 3) appaiono positive le seguenti voci: 5

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Assegni corrisposti a coniuge e figli di separato e quello corrisposto allaltro genitore (se non coniugati) per la quota destinata ai figli (lett. a e b). - La franchigia per redditi da lavoro dipendente e assimilati (lett. e) pari al 20% del reddito (max. 2.000 euro). - Somme dedicate ai disabili per spese sanitarie e cani guida (da certificazione fiscale) pi le spese mediche deducibili sempre per disabili (max importo 6.000 euro). - La spesa sostenuta dalle persone non autosufficienti per lassistenza familiare (max. 9.000 euro se certificato da modello INPS). Tale importo per alternativo alla franchigia di 3.500 euro in caso di persone con invalidit oltre il 66%). Per accrescere la selettivit a vantaggio dei non autosufficienti, si potrebbe prevedere almeno la cumulabilit delle franchigie. Le simulazioni in appendice sembrano, in diversi casi, mostrare un peggioramento rispetto alla situazione attuale, visto che stato eliminato il coefficiente di vantaggio sulla scala di equivalenza (pari allo 0,5). - Affitto 7.000 euro (in precedenza 5.165 euro). Destano invece perplessit: - la franchigia pari a 3.000 euro relativa alla abitazione principale che non compensa leliminazione della corrispondente franchigia sul patrimonio immobiliare (in assenza di mutuo o per importo residuo minore, la franchigia era pari a 51.645,69 ). - La mancata inclusione dei redditi da pensione nei beneficiari della franchigia di 2.000 euro (per lavoro dipendente e assimilato). - La franchigia sul reddito per gli invalidi con % superiore al 66 (anche se incrementata dalle possibili agevolazioni previste in precedenza) in diversi casi non risulta sufficiente a compensare leliminazione dellattuale coefficiente aggiuntivo della scala di equivalenza (pari a 0,5). Effettivamente alcune simulazioni effettuate sulla nostra banca dati mostrano che, soprattutto in assenza di cumulabilit delle franchigie ed anche per redditi medi, le persone non autosufficienti con il nuovo Isee risulterebbero svantaggiate rispetto agli altri nuclei (vedi appendice). La differenza risulterebbe accentuata nei casi di disabilit grave poich, date le attuali esenzioni, difficilmente la franchigia sulle spese mediche potrebbe essere utilizzata appieno. Si suggerisce pertanto di prevedere un aumento della franchigia di 3.500 euro in relazione alla gravit della condizione (fissando comunque per i minorenni disabili una franchigia al massimo livello). Si fa notare a questo proposito che lart.5 della legge 214/2011 esplicita chiaramente che il nuovo Isee dovr tenere particolarmente conto di tutti i nuclei con disabili a carico. 6

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Positivo infine il comma 5. Nel caso il richiedente sia beneficiario di uno dei trattamenti di cui al comma 1, lettera f), ed ai soli fini dellaccertamento dei requisiti per il mantenimento del trattamento stesso, al valore dellISEE sottratto dallente erogatore lammontare del trattamento percepito dal richiedente nellanno precedente la presentazione della DSU rapportato al corrispondente parametro della scala di equivalenza. A noi sembra una scelta estremamente ragionevole e condivisibile; semmai lunica preoccupazione sulle modalit di gestione dellattivit da parte dellEnte erogatore.

Il Ministero chiarisce che tutti i redditi devono essere inseriti (di qualsiasi natura) ad eccezione sicuramente del valore degli sconti operati sulle tariffe e dei voucher, mentre resta il dubbio sugli assegni servizio con rendicontazione della spesa . Allo stato attuale non sembrerebbe esserci una volont di introdurre meccanismi che determinino una minore incidenza di alcuni redditi nel calcolo ISEE (redditi da pensione o di natura risarcitoria), al contrario di quanto avviene con i redditi di lavoro dipendente/assimilati per i quali prevista una franchigia di 2.000. Sulle franchigie per disabili (handicap sup. al 66% e spese mediche/badanti) sembra esserci disponibilit ad alzare tali valori in maniera graduale al crescere della gravit, visto che allo stato attuale non solo non agevolano il disabile/non autosufficiente ma lo penalizzano rispetto alle altre categorie. Anche sulla casa di abitazione c disponibilit a verificare le franchigie che permettano di pesare correttamente/con equit tale valore nel nuovo ISEE. E stato confermato dal Ministero che la franchigia sul lavoro dipendente calcolata per singola persona. Il Ministero ha accolto quanto emerso nella discussione riducendo ad 1 punto lincremento del tasso legale per la valorizzazione del reddito figurativo per le attivit finanziarie.

Articolo 5 ISP (Indicatore situazione patrimoniale) Per la componente immobiliare la scomparsa della franchigia sulla prima casa ne aumenta il peso allinterno dellIsee poich non compensata interamente dalla presenza di una nuova franchigia. Ad es. senza considerare le nuove variabili reddituali, applicando la nuova formula ad un nucleo di due persone monoreddito con 30.000 e un appartamento di 80 metri a Roma con rendita pari a 900 euro 7

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senza mutuo residuo, il nuovo valore ISEE aumenterebbe circa del 20% rispetto al calcolo attuale (vedi lesempio in appendice). La riduzione della franchigia sul patrimonio mobiliare (da 15.494 a 5.000 Euro), se da un lato la uniforma alla franchigia sullimposta di bollo relativa ai conti correnti bancari, dallaltro non compensa la riduzione della percentuale con la quale tale patrimonio entra nellindicatore. Conseguentemente coloro che hanno patrimoni mobiliari sotto i 47.000 euro subiranno uno svantaggio rispetto allattuale regime, mentre i grandi patrimoni un vantaggio. Interessante la considerazione del valore medio del patrimonio mobiliare e immobiliare anche se il calcolo e le certificazioni non sono definite. Questo dato potrebbe almeno in parte essere ricavato attraverso i dati bancari necessari al pagamento della nuova imposta di bollo sulle attivit finanziarie prevista sempre dal decreto salva Italia. Con riguardo al patrimonio mobiliare si sottolinea lassenza della data di riferimento per il calcolo (nel comma 4 lett.a), peraltro pi volte richiamata. Occorre sottolineare, tuttavia, che se, come auspicabile, lintenzione quella di passare ad un valore medio annuale, i riferimenti verranno conseguentemente modificati. Si considera positivo linserimento del patrimonio estero pur mancando lelencazione puntuale delle voci e le modalit di calcolo. Resta fermo che la consistenza del patrimonio mobiliare, risultando evidentemente sottodimensionata perch in molti casi non dichiarata, dovr essere oggetto particolare di attenzione nel successivo decreto sui controlli. Anche per questo scopo, si suggerisce di utilizzare i dati bancari necessari al calcolo per limposta di bollo sulle attivit finanziarie, che permetterebbero di quantificare adeguatamente almeno una parte rilevante (investimenti in titoli ecc.) del patrimonio mobiliare (vedi decreto salva Italia)

Per il patrimonio immobiliare il Ministero ha anticipato il calcolo in riferimento alla media annuale (rendita ai fini IMU ripartita per i giorni di possesso durante lanno precedente). Sul patrimonio mobiliare la posizione del Ministero in linea con il nostro suggerimento e se possibile cercher di utilizzare i dati relativi allimposta di bollo sulle attivit finanziarie per il calcolo. E stato condiviso il concetto di far pesare maggiormente i patrimoni mobiliari elevati rispetto ai piccoli risparmi (aumentandone lincidenza oggi proposta al 15% ed innalzando contestualmente la franchigia).

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Articolo 6 Prestazioni rivolte a persone non autosufficienti Il comma 1 definisce le prestazioni assicurate nellambito di integrati di natura sociosanitaria tale dizione mantiene indeterminatezza. Ci stato oggetto di contenzioso per cui le prestazioni in oggetto possono essere sia quelle socio assistenziali. percorsi assistenziali ancora caratteri di bene specificare che sanitarie che socio

La normativa in vigore prevede per questa tipologia di prestazioni rivolte a persone con handicap grave ed agli anziani non autosufficienti la possibilit di utilizzare lIsee del solo assistito. Questa previsione ha sollevato un elevato contenzioso, soprattutto a causa dellassenza del decreto applicativo. Larticolo in discussione intende superare questa problematica, cercando un equilibrio tra le istanze dei beneficiari delle prestazioni e quelle delle istituzioni locali, individuando perci un nucleo ristretto. Tale soluzione per non appare favorevole per tutte le persone non autosufficienti, come invece previsto nella disciplina in vigore. In particolare risulterebbero penalizzati gli anziani che fruiscono di prestazioni residenziali, i quali oltre alla componente aggiuntiva, che incrementa limporto dellIsee, si ritroverebbero a calcolare lindicatore senza la franchigia prevista per le spese di assistenza familiare (refuso sul testo perch il riferimento dovrebbe essere al comma 4). Tutto questo peraltro in assenza del coefficiente correttivo che abbatteva di 0,5 la scala di equivalenza. Pur condividendo lintento di premiare il mantenimento della persona nel proprio ambito familiare, peraltro gi prevista nella disciplina attuale, appare eccessivo non considerare almeno una franchigia per le spese sostenute (peraltro di importo elevato) in caso di fruizione di prestazione residenziale. La considerazione della componente aggiuntiva ,comunque, se non viene risolta la questione degli obbligati al mantenimento, rischia di creare situazioni di maggiore difficolt in capo alla persona non autosufficiente, che sar chiamata a corrispondere quote di compartecipazione pi elevate, ma senza avere la certezza della contribuzione da parte dei figli.

Peraltro vi sono nella proposta di decreto ulteriori elementi di criticit: - la considerazione di un nucleo familiare specifico per queste prestazioni, pi favorevole rispetto a quello definito per la generalit dei casi dallart.3, fa comunque salva la volont di considerare lIsee standard, va per specificato che tale volont deve essere espressa dal beneficiario e non dallente erogatore. - la scelta di inserire tutti i figli esterni al nucleo familiare della persona non autosufficiente (componente aggiuntiva) in caso di ricovero continuativo in una struttura penalizza, per il calcolo adottato, il figlio con disabile nel proprio nucleo. Infatti in questa condizione la franchigia per disabilit non opera sul reddito della componente aggiuntiva. 9

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- lopzione di non applicare lIsee comprensivo delle variabili economiche dei figli esterni al nucleo in caso di prestazioni diverse da quelle residenziali, viene lasciata alla discrezionalit dellEnte erogatore, mentre proprio al fine di favorire la permanenza nel nucleo familiare queste debbono vedere riconosciuta comunque la soluzione pi vantaggiosa, ovvero senza componente aggiuntiva.

E stato condiviso che vanno definite meglio le prestazioni. C disponibilit a prendere in esame lintroduzione di una franchigia per le spese residenziali. Pi problematica la posizione su quelle domiciliari per le quali lautomaticit delladozione del criterio di maggior favore pu essere contestata dagli enti locali.

Articolo 7 Le modifiche riguardanti la tipologia del nucleo, sono condivisibili.

La parte relativa allISEEU verr proposta dal MIUR

Articolo 8 ISEE corrente appare condivisibile, anche se occorre valutare ladeguatezza della percentuale di riduzione del reddito che da luogo allapplicazione di questo indicatore.

Nella discussione emersa lopportunit di far passare dal 30% al 20% la quota di reddito per poter fruire dellIsee corrente

Scala di equivalenza (allegato 1)

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Positivo linserimento di maggiorazioni per i figli minori tenendo conto comunque che linserimento degli assegni familiari nel calcolo reddituale ne riduce limpatto tanto pi basso il reddito del nucleo familiare. Negativa invece leliminazione del parametro relativo alla monogenitorialit, finalizzato a venire incontro allesigenza della madre pi esposta a costi di accudimento.

Non sembra che ci sia condivisione da parte del Ministero sulle criticit sollevate e in particolare sulla possibile reintroduzione di questultimo parametro perch in assenza di lavoro da parte della madre non vi sarebbero costi di accudimento del minore.

3. Osservazioni finali
Laccresciuta complessit del sistema della prova dei mezzi e la sua estensione comporta la necessit di prevedere un rafforzamento del coordinamento istituzionale ed una interlocuzione con le organizzazioni sindacali attraverso cui poter affrontare le criticit che dovessero emergere nella fase di applicazione, anticipando cos leventuale contenzioso. Il nuovo calcolo porter ad avere (in relazione ai redditi esenti che verranno inclusi) dei valori nettamente pi alti dellISEE con una maggiore differenziazione (limite dellISEE attuale), pertanto tutte le soglie di accesso alle prestazioni debbono essere modificate dagli Enti erogatori. Un vincolo ad operare in tal senso va posto agli Enti gi nel testo del decreto. E necessario prevedere il coordinamento dei provvedimenti in oggetto rispetto ai precedenti e norme transitorie che permettano al nuovo sistema di operare senza incertezze. Si dovranno attivare forme di assistenza tecnica agli Enti erogatori.

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Nota su aspetti organizzativi (artt.9 e 10)


E necessario avere conferma che le parti non espressamente previste nella bozza non verranno modificate rispetto alla attuale normativa (gestione delle domande/banca dati). Saremmo dellavviso, quindi, che in questa prima fase il provvedimento riguardasse solo la sostanza della DSU e non gli aspetti operativi (se non per le modifiche tecniche che ne conseguiranno). Tale indicazione nasce principalmente dallesigenza di non travalicare, con il provvedimento da approvare, gli ambiti che al Governo sono stati assegnati dal Parlamento con la delega. I contenuti del provvedimento introducono forti elementi di cambiamento che renderanno complesso , almeno nella fase di prima attivazione, il meccanismo di gestione per tutti i soggetti coinvolti, cittadini, enti, intermediari. Per ci in questa fase conviene mantenere gli attuali meccanismi e modalit di gestione che potrebbero essere oggetto di un successivo intervento, nel caso se ne ravvisassero le condizioni e ne fosse verificata la reale e conveniente utilit e fattibilit. A fronte di ipotesi circolate di acquisizione automatica dei dati dai Data Base delle amministrazioni pubbliche riteniamo che, se anche lamministrazione finanziaria fosse in grado di scambiarsi informazioni precise e puntuali (i tempi di interscambio fra i vari enti, in questo caso non sono irrilevanti) in materia di redditi dichiarati, sarebbe praticamente impossibile che tutte le casistiche siano conosciute. Ad esempio, conoscere automaticamente e in tempo reale (necessario per calcolare subito lindicatore) le franchigie indicate alla lettera c) o i proventi agricoli indicati nella lettera d) molto problematico se non impossibile. Inoltre resterebbe da individuare il luogo ed il soggetto che metterebbero in condizione il cittadino di acquisire le informazioni dai vari Data Base, predisporle nella domanda e verificarne la correttezza e la congruit ai fini della prestazione da richiedere ed inviarla alla banca dati. Se il sistema organizzativo rimane invece quello che conosciamo indispensabile una DSU che riepiloghi redditi e patrimoni dei componenti del nucleo familiare, anche perch, appunto, per presentare le domande di contributo o quantaltro, lindicatore deve essere calcolato subito, non dopo che la dichiarazione dei redditi stata trasmessa allagenzia e questa ha trasmesso i dati allINPS, il quale ha incrociato i dati ecc. importante che venga esplicitato che quanto non previsto nel decreto non rientra nellISEE, se non a seguito di specifico provvedimento normativo. In altre parole, ogni qual volta viene cambiata la normativa fiscale, occorre che la legge di modifica dica esattamente cosa deve avvenire anche per lISEE.

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Appendice
A. Considerazioni sulle rendite catastali
Dallanalisi della banca dati CafCisl, la provincia che risulta avere la rendita catastale media pi bassa sugli immobili (abitazione principale) Enna (rendita 372 euro), quella che ha una rendita catastale media prossima a quella delle rendite catastali di tutte le province italiane Alessandria (rendita 609 euro), mentre quella che ha la rendita catastale media pi alta Roma (rendita 999 euro).
rendita 250,00 500,00 750,00 rendita moltiplicatore imponibile rivalutata IMU IMU del 5% 262,50 525,00 787,50 160 160 160 160 160 160 160 160 160 160 160 160 42.000,00 84.000,00 126.000,00 168.000,00 210.000,00 252.000,00 294.000,00 336.000,00 378.000,00 420.000,00 462.000,00 504.000,00

Rendite catastali Tabella ICI/IMU

1.000,00 1.050,00 1.250,00 1.312,50 1.500,00 1.575,00 1.750,00 1.837,50 2.000,00 2.100,00 2.250,00 2.362,50 2.500,00 2.625,00 2.750,00 2.887,50 3.000,00 3.150,00

Verona: n fabbricati (abitazione princ.): 12.446 rendita catastale media: 754,41 13

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provincia di Verona: n fabbricati (abitazione princ.): 45.713 rendita catastale: 716,3 Enna: n fabbricati (abitazione princ.): 996 rendita catastale media: 371,78 statistica provincia di Enna: n fabbricati (abitazione princ.): 3.703 rendita catastale: 283,7 Alessandria: n fabbricati (abitazione princ.): 2.976 rendita catastale media: 608,93 statistica provincia di Alessandria: n fabbricati (abitazione princ.): 18.548 rendita catastale: 531,02 Roma: n fabbricati (abitazione princ.): 36.895 rendita catastale media: 999 statistica provincia di Roma: n fabbricati (abitazione princ.): 60.944 rendita catastale: 853,5

Esempio dellincidenza dellabitazione principale (senza mutuo residuo) nel nuovo calcolo Appartamento a Roma di circa 80 mq con rendita catastale di euro 900,00 ICI= 900 x 105 = 94.500 IMU=900 x 5% x 160 = 151.200 Famiglia di 2 persone mono reddito 30.000 (lav. dip.), nessun patrimonio mobiliare e casa di abitazione (rendita 900) Isee 2012= [30000 + 0,2 x(94.500-franchigia pari a 51.640)]/ 1,57= 24.568 Isee 2013= [(30000 franchigia lavoro dip. 2000 franchigia propriet 3.500) + 0,15x(151.200)]/ 1,57 = 30.050 Variando esclusivamente il valore della rendita catastale (sullabitazione principale) il nuovo valore ISEE superiore del 22,3 % rispetto al calcolo attuale. 14

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B. Calcolo ISEE su nuclei familiari tipo


Negli esempi che seguono a tutti i redditi esenti e le pensioni non assoggettabili ad IRPEF non stata attribuita la franchigia per lavoro dipendente (max. 2.000), come previsto dalla bozza di decreto in discussione.

1) Nucleo monoreddito 4 persone, reddito da lav. dip. 25.000 euro, casa di abitazione rendita 750 euro (IMU valore 126.000), senza patrimonio mobiliare. ISEE 2012= 12.366 ISEE nuovo=15.203 (variazione del 22,9%) Utilizzando il nucleo definito precedentemente, nel caso ci fosse un disabile, applicando tre franchigie (spese mediche 2000, disabile e casa propriet), redditi non di lavoro dipendente (esenti o pensioni) si ottiene: ISEE 2012= 10.277 ISEE nuovo= 13.780 (variazione del 34%)

2) Nucleo monoreddito 4 persone, reddito da lav. dip. 12.000 euro, casa di abitazione rendita 750 euro, senza patrimonio mobiliare. ISEE 2012= 7.081 ISEE nuovo = 9.918 (variazione del 40%) Utilizzando il nucleo definito precedentemente, nel caso ci fosse un disabile, applicando tre franchigie (spese mediche 2000, disabile e casa propriet), redditi non di lavoro dipendente (esenti o pensioni) si ottiene: ISEE 2012= 5.885 ISEE nuovo= 8.495 (variazione del 44%)

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3) Nucleo monoreddito 2 persone, reddito da lavoro dipendente 25.000 euro, senza patrimonio ISEE 2012= 15923 ISEE nuovo= 14.649 (variazione -8%) Con disabile (applicata 3.500 + 2000 per spese mediche), redditi da pensione/esenti (nessuna franchigia) ISEE 2012= 12.077 ISEE nuovo= 12.420 (variazione + 2,85%)

4) Nucleo 2 persone (una disabile), redditi esenti (indennit e pensione), senza spese mediche Redditi esenti utilizzati: Indennit accompagnamento (5.915);Pensione invalidit (3.478) ISEE 2012=0 ISEE nuovo= 3.753

5) Nucleo 2 persone, reddito lav.dip. 10.000 euro e redditi esenti (indennit di acc. e pensione di invalidit) ISEE 2012=4.830 ISEE nuova= 8.849 (variazione del 83,2%) Se sostituiamo i redditi esenti con redditi da lavoro di pari importo, senza disabile:
ISEE 2012= 12.352 ISEE nuovo: 9.804 (variazione del -20%)

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6) Nucleo monoreddito 3 persone, reddito complessivo 35.000, patrimonio 100.000, effetto del nuovo calcolo sulla sola componente del patrimonio mobiliare (comprendente leffetto del reddito figurativo calcolato con un interesse del 5,25%): ISEE 2012= 28.015 ISEE nuovo=26.715 (variazione del -4,64%)

7)

Stesso esempio patrimonio 10.000;

ISEE 2012= 17.414 ISEE nuovo=17.781 (variazione del 2,11%)

8) Nucleo 2 persone anziane, reddito da assegno sociale complessivo pari ad euro 11.154, casa di propriet (no mutuo residuo) con rendita pari a 476 (piccolo immobile) ISEE 2012= 0 ISEE nuovo 12.483 Stesso esempio considerando il medesimo reddito, ma da pensione (non esente) ISEE 2012= 7.104 ISEE nuovo 12.483 (variazione del 76%)

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C. Condizione di disabilit nel nuovo calcolo

Le espressioni utili a valutare la variazione del valore ISEE, nelle due modalit di calcolo, rispetto alla condizione di disabilit sono: 1) = ISEE1 (vecchio calcolo)

2)

= ISEE2 (nuovo calcolo)

Dove: RED=reddito, PAT=patrimonio, SC.EQ= scala equivalente, FRAN= franchigia. Si pu ricavare facilmente il punto di equilibrio fra le due precedenti formule di calcolo, che esprime il reddito in funzione dei parametri PAT, SC.EQ e FRAN ed rappresentato dalla seguente espressione: 3) RED(*) = FRAN x (2xSC.EQ + 1) PAT Dove RED(*) il reddito di equilibrio. Dalle espressioni 1) e 2) si evince che per redditi maggiori al reddito di equilibrio il nuovo calcolo fornisce un valore ISEE maggiore di quello fornito dal vecchio calcolo. Al contrario per redditi minori al reddito di equilibrio il nuovo calcolo fornisce un valore ISEE minore di quello fornito dal vecchio. Basta dunque introdurre volta per volta i parametri nella formula per vedere come varia la soglia di reddito oltre la quale il nuovo Isee diventa pi elevato. Riportiamo ora alcuni casi concreti per illustrare la variazione del punto di equilibrio in funzione dei parametri considerati in precedenza, ovvero il reddito sotto il quale si ottiene una condizione migliorativa del valore ISEE rispetto al calcolo vigente, chiaramente sopra tale reddito il nuovo calcolo pi svantaggioso.

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Nucleo 1 persona, applicando 2 tipologie di detrazioni (3.500 fissa per il disabile e poi aggiungendo eventuali spese mediche pari a 3.500) 1. SC.EQ=1, PAT=0, FRAN=3.500 RED(*)=10.500 2. SC.EQ=1, PAT=0, FRAN=7.000 RED(*)=21.000

Nucleo 2 persone, applicando 2 tipologie di detrazioni (3.500 fissa per il disabile e poi aggiungendo eventuali spese mediche pari a 3.500) 3. SC.EQ=1,57, PAT=0, FRAN=3.500 RED(*)= 14.490 4. SC.EQ=1,57, PAT=0, FRAN=7.000 RED(*)= 28.980

Nucleo 3 persone, applicando 2 tipologie di detrazioni (3.500 fissa per il disabile e poi aggiungendo eventuali spese mediche pari a 3.500) 5. SC.EQ=2,04, PAT=0, FRAN=3.500 RED(*)= 17.780 6. SC.EQ=2,04, PAT=0, FRAN=7.000 RED(*)= 35.560

Ora ripetiamo gli stessi casi, ma introducendo un ulteriore franchigia fissa sul reddito pari a 2.000 ovvero estendendo una franchigia uguale al lavoro dipendente per redditi esenti dedicati agli invalidi (o equivalentemente ipotizzando spese mediche pari a 5.500 euro): 1a SC.EQ=1, PAT=0, FRAN=3.500 +2.000 RED(*)=16.500 1b SC.EQ=1, PAT=0, FRAN=7.000 + 2.000 RED(*)=27.000

2a SC.EQ=1,57, PAT=0, FRAN=3.500 +2.000 RED(*)= 22.770 2b SC.EQ=1,57, PAT=0, FRAN=7.000 +2.000 RED(*)= 37.260

3a SC.EQ=2,04, PAT=0, FRAN=3.500 + 2.000 RED(*)= 27.940 3b SC.EQ=2,04, PAT=0, FRAN=7.000 + 2.000 RED(*)= 45.720

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Dalla formula 3) che definisce il reddito di equilibrio si dimostra che a parit di tutti gli altri parametri, aumentando il valore della franchigia (anche nel caso di applicazione di un ulteriore franchigia fissa sul reddito) , aumenta il valore del reddito di equilibrio. In sintesi, ad esempio, nel calcolo con famiglia 3 persone (1 disabile, applicate franchigie disabilit e spese mediche pari complessivamente a 5.500, caso 3a), il reddito del nucleo che consente attraverso il nuovo calcolo un vantaggio rispetto al vecchio deve essere inferiore ad euro 27.940, qualora fosse superiore, il nuovo calcolo risulta essere svantaggioso rispetto allattuale.

Il testo e stato curato da:


Alessandro Geria, Dino Giornetti, Lorenzo Lusignoli, Luisa Maninchedda

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IL CALCOLO DELLISEE

ISE 2012 = ISR + 0,2xISP ISE 2013 = ISR + 0,15xISP ISEE = ISE / scala di equivalenza

La scala di equivalenza oggi viene aumentata se sono presenti condizioni di disagio sociale o in caso di presenza di minori con entrambi i genitori lavoratori. Domani verr aumentata in relazione al numero dei minori presenti nel nucleo.

IL CALCOLO DELLISEE (numeratore)


ISE
2012

= (ISR + 0,2xISP)

ISR: redditi + reddito figurativo affitto (max 5.164) ISP: patrimonio mobiliare (franchigia 15.494 euro) + patrimonio immobiliare (franchigia 51.640 per abitazione principale e/o mutuo residuo)

ISE

2013

= (ISR + 0,15xISP)

ISR: redditi anche se esenti + reddito figurativo - affitto (max. 7.000) - assegni al coniuge e per mantenimento figli - 3.000 (per labitazione principale +500 per ogni componente aggiuntiva del nucleo) 20% reddito da lavoro dipendente (max. 2.000 per ogni componente) 3.500 (per persona con handicap) - spese per collaboratori domestici per non autosufficienti (max. 9.000 alternativi ai 3500) spese sanitarie per disabili (max. 6.000) ISP: patrimonio mobiliare (franchigia 5.000 euro) + patrimonio immobiliare (valori ai fini IMU - mutuo residuo)
Indicatore Situazione Economica Equivalente

IL CALCOLO DELLISEE (denominatore)


SCALA DI EQUIVALENZA Numero componenti Parametro 1 1 2 1,57 3 2,04 4 2,46 5 2,85
maggiorazioni Isee (2012) Isee (2013) 0,35 per ogni ulteriore componente 0,35 per ogni ulteriore componente 0,2 nuclei con minori ed entrambi genitori lavoratori 0,2 nuclei con minori ed entrambi genitori lavoratori 0,2 nuclei monoparentali con minori (0,3 se uno dei minori ha meno di 3 anni) 0,5 per ogni componente con handicap (>66%) 0,2 nuclei con tre figli minorenni 0,35 nuclei con quattro figli minorenni 0,5 nuclei con cinque o pi figli minorenni
Indicatore Situazione Economica Equivalente

Dipartimento Politiche Sociali e della Salute

LABORATORIO EQUITA Conoscere e utilizzare lIsee per analizzare le politiche, per valutare limpatto delle proposte e per promuovere condizioni sempre pi eque tra le persone e le famiglie

24 maggio 2012

Premessa Lequit viene giudicata attraverso il confronto di certi tratti particolari di una persona (come il reddito, la ricchezza, la libert, le opportunit, i diritti, lapplicazione del bisogno) con i medesimi tratti di unaltra persona. Dunque, il giudizio e la misurazione della disuguaglianza dipendono in tutto e per tutto dalla scelta delle variabili (reddito, ricchezza, felicit, ) sulla base delle quali si effettuano i confronti [Sen A.K., Le disuguaglianze. Un riesame critico, Il Mulino, Bologna, 1992]. Se da una parte, negli ultimi anni, si sono fatti significativi passi in avanti nella direzione dellequit, indubbio che la strada da percorrere per arrivare alla meta dellequit indicata dal premio nobel indiano sia ancora lunga e che debbano essere fatti passi importanti volti a considerare altri fattori nel processo di redistribuzione della ricchezza e in quello di assegnazione dei diritti. Il primo passo da compiere riguarda sicuramente la necessit di sviluppare una maggiore sensibilit sul tema dellequit e della giustizia sociale. Il secondo passo attiene alla urgenza di creare strumenti tecnico-metodologici in grado di valutare efficacemente lo stato dellarte dellequit e di fornire indicazioni operative volte a favorire il perseguimento di livelli ulteriori di equit. Le condizioni essenziali per promuovere uno sviluppo in tale senso sono almeno tre: la prima la sensibilit culturale e lattenzione posta ai temi della giustizia, delluguaglianza e dei diritti; la seconda riguarda la possibilit di accedere e disporre di un patrimonio di informazioni e di competenze grazie ai quali applicare e sperimentare strumenti di misurazione, valutazione e riprogrammazione dellequit; la terza prevede un ruolo di primo piano del sindacato sia nel processo di coinvolgimento al proprio interno sia verso lesterno. Su questa base si innesta il ragionamento politico legato allapplicazione dellart. 5 Decreto-Legge 6 dicembre 2011, n. 201 Introduzione dellISEE per la concessione di agevolazioni fiscali e benefici assistenziali, con destinazione dei relativi risparmi a favore delle famiglie Infatti entro il 31 maggio 2012 deve essere emanato il decreto applicativo della legge che deve riformare lIndicatore della situazione economica equivalente ,secondo i criteri prefissati nella Legge per entrare in vigore dal 1 gennaio 2013. Con il medesimo decreto sono individuate le agevolazioni fiscali e tariffarie, nonch le provvidenze di natura assistenziale che non possono essere pi riconosciute ai soggetti in possesso di un Isee superiore alla soglia individuata, restando comunque, fermi anche i requisiti reddituali gi previsti dalla normativa vigente. Si tratta di uno degli aspetti pi rilevanti di riforma del welfare messi in cantiere dallattuale Esecutivo, richiesto ormai da anni dalla Cisl e dalle altre parti sociali, che era stato gi previsto anche nel disegno di legge delega di riforma fiscale ed assistenziale presentato dal Governo Berlusconi, su cui erano state presentate osservazioni e proposte.

Il Sistema Cisl per lequit: rafforzare le competenze e costruire la rete Quello che si intende proporre un percorso integrato che renda protagonista a pi livelli la Cisl sul tema dellequit a partire da uno strumento quale lIsee, tanto diffuso quanto da aggiornare e da imparare ad utilizzare in maniera sempre pi efficace nelle politiche di welfare, soprattutto a livello territoriale. Per raggiungere lobiettivo si intende elevare il grado di attenzione sul tema dellequit, rafforzare le competenze tecnico politiche dellOrganizzazione a tutti i livelli sui metodi e strumenti utilizzati per fare equit (Isee e criteri sociali), definire e qualificare una stabile rete Cisl di esperti in materia, organizzare uno strumento informativo per le politiche selettive. Tutto ci valorizzando le specificit delle strutture nazionali e territoriali. Il progetto promosso dalla Confederazione, dalla Fnp nazionale e dal Caf nazionale, con il supporto dello Ial per alcune attivit e la consulenza scientifica della soc. coop. Arets. Obiettivi Formare una rete stabile Cisl di esperti tecnici e politici dellIsee e della sua gestione strategica nelle politiche di welfare, per sostenere le attivit di concertazione territoriale e nazionale. Definire strumenti di supporto alla attivit di concertazione sullIsee e di definizione dei criteri per le prestazioni sociali agevolate nonch modalit di accompagnamento e orientamento alla concertazione sul tema Favorire una rapida circolazione delle informazioni e socializzazione delle esperienze tra i diversi livelli Attivit preparatorie Sar costituito un gruppo di lavoro delle strutture nazionali sia di livello politico che tecnico che avvier ed accompagner lo svolgimento del progetto in accordo con i referenti politici e tecnici indicati da ogni singola Regione ed il supporto scientifico di Arets.

Sar aperta una area di dialogo dedicata su first class ad uso di tutti i partecipanti al progetto per lo scambio di informazioni e materiali. 8 maggio incontro di costituzione gruppo nazionale politico/tecnico per definire proposta operativa 24 maggio convocazione coordinamento politiche sociali e segretari Fnp regionali per presentazione Progetto Laboratorio equit programma formativo Isee.

Piano delle attivit 2012-2013 Attivit 1.Formazione degli esperti regionali laboratorio nazionale 2.Formazione degli esperti locali laboratori interregionali (vedi programma allegato) Specifiche Le attivit sopra illustrate, al fine di essere massimamente efficaci hanno bisogno di sindacalisti ed operatori adeguatamente formati, competenti e soprattutto convinti di ci che stanno sostenendo. A tal fine si rende necessario un percorso formativo specialistico a livello nazionale rivolto ad un esperto per regione e un secondo percorso interregionale o per macro aree con gli esperti territoriali. Prodotti 1 seminario nazionale 11 seminari di formazione interregionali Redazione di un manuale tecnico su Isee assistenza tecnica a distanza 1 programma informatico per il calcolo delle tariffe 1 manuale duso 1 report finale che comprende integrazione delle banche dati, un modello su 4

Sempre pi spesso giungono dai territori richieste specifiche in merito agli orientamenti da tenere rispetto alle proposte elaborate dagli enti locali e dalla regione. In questo caso il gruppo nazionale supportera gli esperti regionali per formulare un giudizio o elaborare delle proprie controproposte 3.Programma informatico per la Al fine di favorire il corretto utilizzo dellIsee si intende determinazione delle tariffe e manuale predisporre un programma informatico guidato da mettere a duso disposizioni delle strutture territoriali per calcolare il livello tariffario pi equo. 4. Analisi per scenari dellimpatto delle E nota limportanza di possedere informazioni esclusive al fine modifiche dellIsee utilizzando le di sostenere, argomentare ma soprattutto per individuare strategie e politiche di intervento. Da questo punto di vista le banche dati Caaf banche dati possedute dal Caf rappresentano una grande opportunit: 1. per conoscere le caratteristiche descrittive degli utenti e di

2. Assistenza tecnica

5. Analisi dellIsee e di altri indicatori nellaccesso e nella determinazione delle tariffe nei nidi, nel sad, nelladdizionale irpef, nei ticket per i farmaci e Linee guida per il corretto utilizzo dellIsee

riflesso dei soggetti da tutelare 2. per simulare limpatto che le politiche possono determinare sul benessere delle persone e delle famiglie. In pratica se si prende ad esempio la banca dati sullisee e quella sui redditi possibile testare limpatto su un determinato territorio a seguito di modifiche delle tariffe o delladdizionale irpef o di altri istituti. Tali informazioni potrebbero inoltre consentire di calcolare valori soglie per le esenzioni totali, per politiche di contrasto della povert, ecc. Con le stesse banche dati possibile prevedere limpatto sulle famiglie delle modifiche previste dal governo e indicate nellart. 5 decreo modifica Isee. Tale attivit prevede il monitoraggio su base nazionale (selezionando i servizi sia delle regioni che dei comuni capoluogo di regione) al fine di rilevare se viene applicato lisee nei criteri di accesso e se viene utilizzato e con quale metodologia nella determinazione delle tariffe e dei ticket ma anche nelladdizionale irpef. In base alle informazioni rilevate saranno predisposti 4 report di analisi e linee guida per il corretto utilizzo dello strumento Tale attivit propedeutica alla attivit di concertazione a livello territoriale e alla individuazione dei cosiddetti livelli essenziali.

supporto informatico di elaborazione e presentazione degli scenari di simulazione e relativi vincoli e opportunit, utilizzabile anche a livello regionale 4 report sui quattro ambiti 1 documento sulle linee guida

Allegato

Formazione degli esperti regionali e territoriali


1. Obiettivi e contenuti generali Laboratorio per accrescere le competenze dei responsabili della concertazione territoriale in riferimento allutilizzo dellIsee e del set di criteri sociali ed economici per la selezione nella erogazione delle prestazioni sociali e nella tassazione/tariffazione locale Il laboratorio si avvarr delle altre azioni previste dal Progetto equit (es. Analisi banca dati Caf- manualistica - programma per determinazione tariffe, ecc.) Lobiettivo quello di accrescere le competenze dellOrganizzazione in tema di ISEE in modo che in ogni Regione sia costituito un gruppo di esperti a supporto della attivita concertativa nelle materie specifiche (ISEE e criteri selettivi, ecc.). Il percorso inizia con un primo laboratorio formativo nazionale di due giorni con gli esperti regionali ( uno per ogni regione) selezionati in base a criteri definiti (vedi allegato 2). Da realizzare entro lestate 2012 a Roma e della durata di due giorni. Il percorso si articola poi in una serie di seminari di studio e di simulazioni che si terranno in due giorni consecutivi, sulla base di un format messo a disposizione della Cisl confederale e della Fnp nazionale, in accordo con Arets, che si realizzer per macro regioni e realizzato in partnership con le strutture regionale e con lapporto tecnico/operativo degli esperti regionali. I partecipanti saranno in numero di max. 8-10 per ogni Regione in modo da avere 20/30 persone max per ogni laboratorio. Ipotesi di territorializzazione dei laboratori sovraregionali: Piemonte/Valle dAosta/Liguria; Lombardia; Veneto/Friuli V.G.; Trentino Alto Adige; Emilia Romagna/Marche; Toscana/Umbria; Lazio/Abruzzo/Molise; Campania/Calabria; Puglia/Basilicata; Sicilia; Sardegna. Fino alla fine del 2012 si realizzeranno quindi 11 incontri sovra regionali. Il percorso si concluder con un incontro nazionale a Roma della Rete Cisl equit sociale dove presentare il sistema e lorganizzazione di supporto alle strutture territoriali con lassistenza tecnica nazionale.

2. Requisiti dellesperto-referente regionale Come evidente al punto 1. del Piano delle attivit lerogazione della prima formazione destinata a soggetti gi in possesso delle cognizioni economico-sociali e tecnico-giuridiche che lISEE specificatamente richiede. Poich lintento dichiarato quello di costruire una rete di tecnici in grado di supportare lattivit politica/concertativa di strategica importanza che i partecipanti al primo momento formativo siano in possesso dei seguenti requisiti: estrema dimestichezza nellutilizzo dei sistemi informatici e degli applicativi; grande capacit e possibilit di gestione del tempo/lavoro da dedicare alla funzione di supporto a tutte le strutture Cisl della Regione di appartenenza.; capacit di problem solving sia tecnica che relazionale; capacit di relazione allinterno dellorganizzazione; capacit di gestione di gruppi di lavoro; conoscenza dellISEE, delle relative norme generali e dei suoi campi di applicazione; conoscenza della normativa fiscale e tariffaria connessa allindicatore in particolare al livello locale; dimestichezza con il calcolo dellindicatore; discreta capacit di analisi dei dati ISEE provenienti dalla banca dati Caf e di lettura di scenari di simulazione alternativi; I requisiti sopra elencati dovranno trovare validit anche nella scelta dei referenti territoriali ai quali sar comunque garantita una formazione anche di elementi storico/normativo dellISEE.

3. Programma dei Laboratori Il programma dei laboratori riprendere adattandolo quanto gi sperimentato nei corsi di formazione sul welfare realizzati nel corso del 2011 al Centro Studi di Firenze: Definizioni di diseguaglianza/iniquit con riferimento alle realt locali Criteri e strumenti per fare equit (sociali ed economici) LIsee come strumento di equit: obiettivi, contenuti, novit e problemi applicativi Utilizzo strumenti di calcolo e simulazione (Isee, tariffe, banca dati Caf) Sperimentazioni innovative: principi ispiratori, criteri applicativi ed esiti (es. quoziente Parma) La gestione strategica dellIsee nella concertazione sociale territoriale: come determinare tariffe eque.

CONCERTARE LEQUITA: DALLUNIVERSALISMO SELETTIVO ALLE SELEZIONI EQUE NELLE POLITICHE TERRITORIALI Principi generali sullequit Conoscere lo strumento di prova dei mezzi: Isee La gestione politica dellIsee nel welfare locale TEMI A Equit e disuguaglianza ARGOMENTI Miscellanea di definizioni CONTENUTI Ambiti di osservazione: mercato, salute, commercio, pubblica amministrazione, ambiente, governo del territorio. Alcune definizione di equit: in esito, redistributiva, di genere, comunitaria, sociale, verticale e orizzontale. Equit vs qualit. Equit vs felicit. Come nasce lIsee e con quali obiettivi e contenuti politici DURATA

B LIsee strumento I presupposti dellIsee in una logica sindacale di equit

C Conoscere lIsee

La normativa di riferimento e il contesto di sviluppo dellIsee, definizione di reddito, patrimonio e nucleo familiare, Gli elementi di base: reddito, patrimonio e famiglia. Vincoli e opportunit. La riforma degli elementi di base. Il rapporto tra Isee e disciplina fiscale Illustrazione dei presupposti e dei contenuti di Esperienze territoriali di prova dei mezzi proposte territoriali correttive dellIsee , punti di a partire dellIsee (quoziente Parma ed forza e di debolezza altri) Esercitazioni con gli strumenti di simulazione del calcolo Simulazioni del calcolo Isee La disciplina normativa e la prassi dellIsee Le banche dati del Caaf Il potenziale informativo territoriale delle banche dati interne alla Cisl. Modalit di accesso e utilizzo. Verifiche di impatto sugli utenti di eventuali modifiche dellIsee. Indicatori e punteggi delle graduatorie di accesso e loro coerenza con gli obiettivi del servizio. Analisi comparata dei comuni capoluogo di regione. Le politiche tariffarie, le soglie di povert, il grado di compartecipazione. Metodologie e strumenti per la corretta determinazione delle tariffe. Costo dei servizi, la condizione economica degli utenti, il mercato. Tariffe fisse, a scaglioni, progressive o lineare e loro grado di equit. I criteri di accesso, le tariffe, le imposte e le tasse, le soglie di esonero, la quota a carico degli utenti

D Conoscere i destinatari delle politiche E Il SAD ed i nidi

Criteri di accesso e tariffe negli asili nido: la situazione nei comuni italiani

F Innovare il welfare

Come determinare tariffe eque

G Concertare lequit

Gli spazi di concertazione a livello territoriale

I contenuti formativi ed il relativo programma prevede che il laboratorio per gli esperti regionali realizzato a livello nazionale, essendo di specializzazione in quanto rivolto a soggetti gi qualificati ridurr i punti A e B a cenni generali mentre amplier gli altri approfonditi soprattutto in riferimento allutilizzo ed implementazione dei metodi e degli strumenti di lavoro (utilizzo programma calcolo ISEE per diverse tipologie, utilizzo simulatore definizione tariffe, utilizzo banca dati Caf per rappresentazione della distribuzione delle platee utenti,ecc)

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C.G.I.L. C.I.S.L. U.I.L.

Cgil Cisl e Uil pur ritenendo necessario introdurre correttivi allindicatore della situazione economica equivalente attualmente in vigore, al contempo esprimono forti preoccupazioni in merito alla proposta di revisione dellIsee presentata dal Governo.

Lindicatore della situazione economica equivalente stato introdotto a seguito di un Accordo sindacale, con lobiettivo di rendere pi trasparente, equo ed uniforme il sistema di fruizione delle prestazioni sociali agevolate. In questi anni lIsee ha evidenziato una serie di criticit e sollevato un articolato contenzioso (ad esempio sulla considerazione dellIsee personale nel caso di percorsi socio sanitari rivolti a non autosufficienti) pi volte denunciato dalle Confederazioni sindacali.

Il sistema dei controlli occasionali ed inefficaci, ha favorito la mancata dichiarazione della componente patrimoniale in particolare quella mobiliare, con la conseguenza di comprometterne sostanzialmente lobiettivo per il quale stato istituito: acceso equo alle prestazioni. Inoltre la marcata difformit nei criteri di valutazione del calcolo del valore Isee ha contribuito ad aumentarne liniquit. Lindicatore invece deve rappresentare uno strumento di misurazione della condizione economica delle famiglie, omogeneo sul territorio nazionale e quindi non essere utilizzato come surrogato di politiche sociali che debbono essere realizzate con strumenti dedicati ed appropriati. Pertanto (come nel testo proposto) riteniamo sia necessario che venga considerato un livello essenziale.

I contenuti della proposta, in assenza di adeguati correttivi, rischia di provocare un ingiusto restringimento della platea dei beneficiari, inaccettabile per le Organizzazioni sindacali: perch invece la revisione deve avere come priorit il recupero dellequit nella fruizione delle prestazioni sociali, valutando e verificando correttamente le componenti reddituali e patrimoniali che concorrono a determinare lIsee e tenendo conto delle condizioni di maggior bisogno.

Per questa ragione un sistema di controlli appropriato ed efficace condizione prioritaria per affrontare nella sua interezza la revisione dellIsee, anche in ragione dell insostenibile livello di evasione fiscale che caratterizza il nostro Paese e che ad esempio il reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati concorrere per l82% al gettito complessivo Irpef. Il nuovo Isee deve evitare il paradosso per cui chi paga le tasse e finanzia i servizi ne sia escluso a vantaggio degli evasori.

La proposta di Decreto di modifica dellIsee, in attuazione della delega contenuta nellart.5 della Legge 214/2011, infine si limita ad affrontare la ridefinizione del calcolo, senza definire lambito di applicazione, impedendo una valutazione compiuta degli effetti sulle platee dei destinatari.

Cgil Cisl e Uil ritengono indispensabile per una valutazione politica della proposta che siano affrontati e chiariti tutti i temi oggetto della delega: ambito di applicazione, calcolo

dellindicatore, sistema organizzativo e dei controlli.

Roma 29 maggio 2012

CGIL Nazionale Corso dItalia, 25 00198 ROMA CISL Nazionale Via Po, 21 00198 ROMA UIL Nazionale Via Lucullo, 6 00187 ROMA

Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori

Dipartimento Politiche Organizzative

Roma, 5 giugno 2012 Prot.ORG1244/AG/dm

A tutte le Strutture Loro Sede

Oggetto: manifestazione nazionale CGIL-CISL-UIL del 16 giugno 2012 manifesto

Carissime/i, vi trasmettiamo, in allegato, il file in bassa risoluzione del manifesto delliniziativa nazionale unitaria del 16 giugno c.a. per la stampa locale. Inoltre, vi indichiamo il link da dove poter scaricare il file in alta risoluzione per stampa tipografica http://www.image-design.it/Manifesto70x10016giugno2012.zip . Entrambi i file sono fruibili per la diffusione della manifestazione nei posti di lavoro, nelle vostre sedi ed in tutti quei luoghi in cui riterrete utili affiggere il manifesto. Fraterni saluti.

Il Segretario Confederale Paolo Mezzio

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Via Po 21, 00198 Roma T +39 06 8473.260 - 438 F+39 06 8473.244 dipartimento.organizzativo@cisl.it www.cisl.it

Aderente alla CES e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati

PER IL LAVORO, LA CRESCITA, IL WELFARE E PER CAMBIARE IL FISCO

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IL VALORE DEL LAVORO MANIFESTAZIONE NAZIONALE Roma, 16 Giugno 2012

Articolo 1 della Costituzione Italiana


LItalia una Repubblica democratica fondata sul Lavoro
Concentramento:

Piazza della Repubblica ore 9,30


Comizio conclusivo:

Piazza del Popolo ore 11,30


INTERVENGONO:

Susanna Camusso Raffaele Bonanni Luigi Angeletti

Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori

Politiche Sociali e della Salute, Politiche di Cittadinanza, Tutela, Promozione e Solidariet Sociale

Roma, 6 giugno 2012 Prot. 27/PC/fc

A tutte le strutture Loro sedi

Oggetto: Confronto revisione Isee Progetto Equit - Cisl

La riunione delle strutture confederali e della Fnp, tenuta lo scorso 24 maggio, per approfondire la bozza di decreto di revisione dellIsee (allegato) alla luce dei primi incontri politici e tecnici avuti con il Governo, ha visto una ampia partecipazione ed un sostanziale sostegno alla volont di riformare lindicatore in modo da garantire maggiore equit e certezza dei diritti e non una modalit attraverso la quale ridurre la spesa e le prestazioni sociali. In allegato troverete due documenti di osservazioni, elaborati dalla Confederazione e dalla Fnp, avvalendoci delle competenze tecniche del Caf, uno inviato al Governo ed alle altre istituzioni interessate dal provvedimento ed un secondo ,ad uso interno, nel quale abbiamo riportato anche le formule di calcolo utilizzate per le simulazioni come anche lillustrazione delle risultanze del tavolo tecnico con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per completezza di informazione vi inviamo anche le nostre slides di sintesi presentate in occasione della riunione. Vi ricordiamo che il testo consegnatoci dal Governo affronta soltanto le nuove modalit di calcolo, che rappresentano un aspetto delicato dellIsee, mentre attendiamo che ci sia formalizzato il testo comprensivo dellambito di applicazione e delle modalit organizzative di gestione dello strumento. Solo allora sar possibile esprimere un giudizio politico compiuto sulla riforma, che ad oggi non positivo, ed per questo abbiamo chiesto incontri sia con la rappresentanza delle Regioni che con lAnci. Sulla revisione dellIsee aperta una interlocuzione con Cgil e Uil, con le quali abbiamo elaborato una nota (allegata), che ha voluto fissare alcuni punti chiari per il confronto in modo da dare coerenza ai comportamenti. Come preannunciato, abbiamo inoltre varato il Progetto Equit (allegato), finalizzato a qualificare la concertazione sociale territoriale, che si far sempre pi rilevante e complessa, sostenendola con attivit formative e strumenti operativi.

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Aderente alla CES e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati

A questo fine vi chiediamo di segnalarci entro il 30 giugno un esperto/referente operativo regionale (secondo le caratteristiche indicate nel progetto) che far da raccordo tra il gruppo di lavoro nazionale e le strutture territoriali. Infine,vogliamo sottolineare come la revisione dellIsee non possa restare iniziativa isolata, ma deve essere collocata dentro un diverso impegno da parte del Governo e con Regioni e Comuni,per definire i livelli essenziali, affrontare il tema del finanziamento delle politiche sociali, prevedere un intervento integrato socio-sanitario sulla non autosufficienza. Vi terremo puntualmente informati dellandamento del confronto.

P.il Dipartimento Alessandro Geria

Il Segretario Confederale Pietro Cerrito

All. 6

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