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Riccardo Corsi

COMPENDIO DEI RITUALI


AD USO DEL MAESTRO DELLE CERIMONIE

Pubblicato in proprio – ottobre 2006


PAG.
INDICE 2
1. INTRODUZIONE 3
2. INNALZAMENTO DELLE COLONNE 6
3. CONSACRAZIONE DEL TEMPIO - PREMESSE 18
4. CONSACRAZIONE DI UN TEMPIO 20
5. INSEDIAMENTO DEL M:.V:. DECRETO GM 108/VG - 17.12.1994 25
6. INSEDIAMENTO DEL M:.V:. RIELETTO DECRETO GM 108/VG - 17.12.1994 37
7. INSEDIAMENTO DEL M:.V:. E DEI DIGNITARI DELLA LOGGIA – STORICO 40
8. LE AGAPI RITUALI – PREMESSA 51
9. AGAPE RITUALE IN GRADO DI APPRENDISTA 53
10. LETTURE PER LE AGAPI 72
11. AGAPE RITUALE 77
12. AGAPE RITUALE PER IL SOLSTIZIO D’ESTATE 96
13. AGAPE RITUALE PER IL SOLSTIZIO D’INVERNO 106
14. RICONOSCIMENTO CONIUGALE 116
15. ESTRATTO VERBALE TORNATA 124
16. PRESENTAZIONE DELLA MASSONERIA 125
17. ADOZIONE DEGLI ULIVELLI 137
18. CELEBRAZIONI DI SAN GIOVANNI D’ESTATE E D’INVERNO - PREMESSA 147
19. FESTA PER IL SOLSTIZIO D’ESTATE 148
20. FESTA PER IL SOLSTIZIO D’INVERNO 153
21. CERIMONIA FUNEBRE 161
22. LAVORI ALL’APERTO 172
23. DEVITALIZZAZIONE DEL TEMPIO 178
24. ELEVAZIONE DEI LAVORI DELLA LOGGIA 182
25. ISTRUZIONE IN 1° GRADO 184
26. RIAMMISSIONE DI UN FRATELLO NELLA LOGGIA 189
27. AFFILIAZIONE DI UN FRATELLO PER EXEAT DA ALTRA LOGGIA 191
28. REGOLARIZZAZIONE DI UN FRATELLO DI ALTRA OBBEDIENZA 192
29. ORDINE DI INGRESSO 194
30. BRINDISI MASSONICI 195

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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Le liturgie alternative massoniche, dunque, sono storicamente collocabili nell’ambito
di una diffusa polemica anticlericale e costituiscono una estensione del patrimonio
tradizionale dell’Ordine.
Ciò non toglie che esse contengano anche spunti lirici ed etici di indubbio valore,
quale a titolo esemplificativo l’invocazione matrimoniale:
“Grande Architetto dell’Universo, da Tè vengono la terra e i mondi che si muovono e
brillano nello spazio infinito, da Tè vengono l'uomo e la donna e nei loro cuori, come in tutte
le opere Tue, hai scolpito la legge di amore (...) che deve guidarli nella via della felicità alla
quale Tu volesti che aspirassero (...). Noi Ti rendiamo umilmente un nuovo omaggio, legando
al culto della virtù gli sposi, che stimiamo e amiamo. Lascia piovere su di noi un raggio della
Tua intelligenza infinita, affinché i nostri insegnamenti e i nostri voti siano l'espressione della
Tua volontà suprema”.
Queste parole danno il significato alle cerimonie celebrate ai nostri giorni, non più
polemica anticlericale, non sostituzione del matrimonio civile o religioso, ma l'occasione per
festeggiare in amicizia i nostri Fratelli e le loro compagne con la riedizione di un rituale
desueto ma ricco di simbologia e amore.
Medesima argomentazione può essere addotta per le cerimonie di tipo battesimale,
cresimale e funebre. All’inizio della vita: le adozioni di ulivelli, sorta di battesimo di Loggia
ai figli dei Massoni, ed al termine: il funerale massonico, la cui “pratica” è oggetto di
discussioni nel mondo massonico.
Altamente suggestiva è, inoltre, la ritualità di consacrazione del Tempio Massonico
secondo la tradizione “latina”, altrove ridotta alla posa della prima pietra o poco più.
Diverso, invece, è l’approccio con la ritualità delle Agapi e delle numerose versioni di
Feste della Luce, delle Rose, di presentazione della Massoneria o per i Solstizi d’Inverno e
d’Estate che, al pari dei Riti di Consacrazione o Devilitazione del Tempio, oppure di
Costituzione della Loggia, assolvono a funzioni specifiche del Lavoro Libero Muratorio.
Mentre non pare possano esistere dubbi sull’inoffensività delle ritualità celebrative
(dette anche sub-ritualità) e sull’evidente esigenza di rituali quali la “Consacrazione del
Tempio”, l’”Innalzamento delle Colonne di una Loggia” o l’”Agape Rituale”, molti dubbi
rimangono sulla dignità che dobbiamo dare alle altre ritualità conosciute, quali la “Cerimonia
Funebre”, il “Riconoscimento Coniugale”, la “Adozione degli Ulivelli”, la “Festa della Luce”,
ecc.; soprattutto perché il passaggio da ritualità a dissacrazione è sempre incombente, come
pure la possibilità di scadere nel grottesco.
Nella pur ricca bibliografia massonica, pochi autori si sono occupati di raccogliere i
Rituali in uso nelle Logge, o comunque di offrire uno strumento valido per celebrare quelle
cerimonie particolarmente sentite dai Fratelli.
Si cimentò per primo nell’impresa il Fr? Ulisse Bacci, nel 1908, con un corposo
volume che voleva essere un compendio dello scibile massonico; dopo la II Guerra Mondiale
fu la volta di Salvatore Farina che, però, attinse quasi esclusivamente dal testo del Bacci che
elaborò in funzione della ritualità della Gran Loggia degli Antichi, Liberi e Accettati Muratori
e che ancora oggi è considerato il testo semi-ufficiale dell’Obbedienza della Gran Loggia
d’Italia di Piazza del Gesù, Palazzo Vitelleschi. Ancora nel 1960 un altro autore, Bino
Bellomo, pubblicò un volume che oltre alla ritualità dell’Ordine illustrava anche quella del
R.S.A.A., ma con modesti risultati.
Queste tre pubblicazioni sono ancora reperibili in stampa anastatica e costituiscono le
principali fonti per i rituali non ufficiali.
Dopo il Bacci, non risulta che altri autori si siano cimentati nel dare ai Fratelli del
Grande Oriente d’Italia un manuale dei rituali operativi, comunque non in una veste che
consenta di estrapolarne con immediatezza i testi per un agevole utilizzo.

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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Il presente Lavoro, frutto di oltre venticinque di meticolosa raccolta dei rituali reperiti
nelle Officine del Grande Oriente d’Italia, che sono stati rivisti nel lessico per adattarli al
linguaggio attuale e conformarli alla Costituzione ed al Regolamento del Grande Oriente
d’Italia, ha l’ambizione di colmare questa lacuna, fornendo ai Fratelli uno strumento per
affrontare i diversi momenti della vita di Loggia,
Non sono stati riportati i rituali in Grado di Apprendista, Compagno d’Arte e Maestro
Libero Muratore, perché già codificati.
Sono stati elaborati – ex novo - i rituali per l’exeat, il risveglio e la regolarizzazione, in
quanto il GOI ancora non ha precisato le modalità per l’espletamento di queste operazioni
che, invece, rivestono grande importanza nella vita di una Loggia. Altri argomenti sono stati
inseriti, scelti tra quelli che più comunemente mi vengono ancora oggi richiesti, cercando di
indicarne – quando possibile - la fonte.
Per l’impostazione tipografica è stata adottata quella che, per esperienza operativa, è
stata ritenuta più idonea per estrapolarne i testi e utilizzarli nelle distinte cerimonie. Anche i
simboli sono stati inseriti in misura tale da aiutare visivamente l’evolversi della cerimonia.
Di ogni rituale, negli anni, sono state collezionate numerose versioni che, il più delle
volte, erano il risultato di rimaneggiamenti da parte di Fratelli che con “entusiasmo” si erano
adoperati per “migliorare” i testi ed adattarli alla “tradizione” della loro Loggia.
La presente raccolta di rituali è il risultato di un lavoro di revisione operato sui testi
reperiti in giro nelle Logge del GOI.
Non è una raccolta ufficiale e non vi è pretesa che venga da tutti condivisa. E’ una
raccolta personale, un blocco degli appunti che viene messo a disposizione dei Fratelli,
soprattutto del Maestro delle Cerimonie.

Torino, 5 ottobre 2006

Riccardo Corsi

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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
INNALZAMENTO DELLE COLONNE DI UNA NUOVA LOGGIA
Con le modalità consuete si procede all’apertura dei Lavori, in grado di Apprendista Libero
Muratore, di una Loggia regolarmente costituita (cioè con nome distintivo e numero di
registrazione) oppure formata solo per l’esigenza specifica.
Il Regolamento dell’Ordine del GOI (art. 28 ultimo comma) prevede che il Maestro
Venerabile Insediante (M:.V:.I:.) debba essere il Presidente del Collegio Circoscrizionale, o
un suo delegato che ricopra od abbia ricoperto la carica di Maestro Venerabile.
Le altre cariche possono essere ricoperte da Fratelli senza particolari indicazioni, salvo il
rispetto del Regolamento e della Tradizione.
Prima dell’inizio della cerimonia accertarsi che siano approntati i collari per il M:.V:. ed i
dignitari e che sulla cattedra del M:.V:. sia stato predisposto un candelabro (testimonio) a una
luce, che verrà acceso al momento previsto.
Nella Sala dei Passi Perduti, dopo la pausa di raccoglimento, il M.d.C.:
- consegna i maglietti al M:.V:. ed ai Sorveglianti, nonché la spada al Copritore Interno;
- riceve il fuoco dal M:.V:., che accende una piccola candela.

APERTURA DEI LAVORI

Ingresso rituale, con le modalità consuete, guidato dal Maestro delle Cerimonie.

MUSICA Musica per l’ingresso rituale.


Cessa la musica

M?V?I? Fratelli assistetemi ad aprire i lavori.


Fratello 1° Sorvegliante qual è il primo dovere di un Sorvegliante in
Loggia?

1° Sorv. Il primo dovere è quello di assicurarsi che il Tempio sia debitamente


coperto.

M?V?I? Assicuratevene Fratello mio.

1° Sorv. (sommessamente) Fr. Copritore, fate il vostro dovere.


Il Copritore, spada in pugno, chiude la porta del Tempio e depone la chiave
sul tavolo del 1° Sorvegliante.

Copritore Fr. 1° Sorvegliante, il Tempio è debitamente coperto.

1° Sorv. Maestro Venerabile il Tempio è debitamente coperto.

M?V?I? Fr. 1° Sorvegliante, qual è il secondo dovere dei Sorveglianti in Loggia?

1° Sorv. E’ quello di assicurarsi che tutti i presenti siano Fratelli Liberi Muratori.

M?V?I? Assicuratevene, Fratelli 1° e 2° Sorvegliante.

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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
MUSICA Musica per l’occasione.

1° Sorv. Fratelli in piedi.


I Fratelli delle Colonne si alzano, volgendo il capo all’Oriente, e si pongono
all’Ordine a mano a mano che i Sorveglianti percorrendo le proprie Colonne,
dall’Occidente all’Oriente, si soffermano davanti ad essi. I Sorveglianti
riprendono infine i loro posti, restando in piedi.

MUSICA Cessa la musica

2° Sorv. Fr. 1° Sorvegliante, tutti coloro che compongono la Colonna di


Settentrione sono Liberi Muratori.

1° Sorv. Maestro Venerabile le due Colonne sono composte da Liberi Muratori.

Il M:.V:.I:. si alza e si mette all’Ordine; così fanno i Fratelli che siedono


all’Oriente.
M?V?I? Per coloro che siedono all’Oriente, rispondo io.

Batte un colpo di maglietto.


Fratelli tutti, sedete.
Fratello 1° Sorvegliante, quali sono gli strumenti di cui si è servito il
Grande Architetto dell’Universo per la costruzione del Grande Tempio
Universale?

1° Sorv. Di un Triangolo, di una Perpendicolare e di una Squadra perfetta,


Maestro Venerabile.

M?V?I? Fr. 2° Sorvegliante, quale è la forma del Grande Tempio Universale ?

2° Sorv. Un Triangolo equilatero perfetto che va da Settentrione a Mezzogiorno, e


da Mezzogiorno a Occidente, M.V.

M?V?I? Fr. 1° Sorvegliante, quale è l’altezza del Grande Tempio Universale?

1° Sorv. Di cubiti, senza misura, Maestro Venerabile.

M?V?I? Quale è la sua profondità?

1° Sorv. Essa va dalla superficie al centro di tutto, Maestro Venerabile.

M?V?I? Quale è la sua lunghezza, Fr. 1° Sorvegliante?

1° Sorv. Dall’Oriente del Mondo Occidentale, Maestro Venerabile.

M?V?I? Quale è la sua larghezza, Fr. 1° Sorvegliante?

1° Sorv. Da Settentrione a Mezzogiorno, Maestro Venerabile.

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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V?I? Fr. 1° Sorv., come è coperto il Grande Tempio Universale?

1° Sorv. Da una volta immensa, seminata di stelle, Maestro Venerabile.

M?V?I? Questo Tempio è dunque situato sotto la custodia dei Guardiani del Cielo,
Fr. 1° Sorvegliante.

1° Sorv. Così è Maestro Venerabile, ed essi ne sono i veri Copritori.

M?V?I? Ciò è giusto, Fr. 1° Sorvegliante, quindi i nomi celesti si riflettono sulla
Terra nei nomi terrestri affinché ciò che è in alto sia come ciò che è in
basso, secondo l’insegnamento del Maestro Ermete Trismegisto.
Fr. 2° Sorvegliante, quanti Templi ci sono nell’Universo?

2° Sorv. Tre, Maestro Venerabile.

M?V?I? Fr. 2° Sorvegliante, quali sono?

2° Sorv. Il Tempio Semplice, che è il corpo dell’uomo.


il Tempio Simbolico, che è il Tempio Terrestre,
il Tempio Perfetto, che è l’Universo.

M?V?I? Fr. 1° Sorvegliante, quale è l’insegnamento che traspare da queste


corrispondenze?

1° Sorv. L’Universo è l’immagine dell’Architetto Eterno, il Tempio è l’immagine


dell’Universo, l’Uomo è l’immagine del Tempio. Quindi studiando uno di
questi tre elementi si comprendono anche gli altri due, Maestro
Venerabile.

M?V?I? Fratello 2° Sorvegliante, perché il Tempio dei Massoni è decorato dai


simboli del Sole, della Luna e dello Zodiaco?

2° Sorv. Per le stesse ragioni che in esso vi sono le due Colonne J e B, e le cariche di
Loggia sono dodici, Maestro Venerabile.

M?V?I? E’ così cari Fratelli, il Tempio è come il cielo in tutte le sue parti

(sette colpi di maglietto)

1° Sorv. Affinché per esso, gli uomini vivano in pace ed in grazia

(sette colpi di maglietto)

2° Sorv. E che gli archi e le spade restino a riposo

(sette colpi di maglietto)

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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V?I? Fr. 1° Sorvegliante, quali sono le proporzioni del triangolo Pitagorico?

1° Sorv. 3 cubiti per la base, 4 per l’altezza e 5 per l’ipotenusa, Maestro Venerabile.

M?V?I? A che cosa serve Fr. 2° Sorvegliante?

2° Sorv. A determinare gli angoli retti necessari al tracciamento dei Templi,


Maestro Venerabile.

M?V?I? Fr. 1° Sorvegliante, quale è la sua prima caratteristica?

1° Sorv. La somma dei quadrati costruiti sulla base e sull’altezza è equivalente al


quadrato costruito sull’ipotenusa, Maestro Venerabile.

M?V?I? Fr. 2° Sorvegliante, quale è la sua seconda caratteristica?

2° Sorv. Il prodotto del quadrato della base per il quadrato dell’altezza dà il


numero 144, Maestro Venerabile.

M?V?I? Fr. 1° Sorvegliante, quale è il significato di questo numeroso misterioso?

1° Sorv. E’ il numero della Conoscenza perfetta, nonché il simbolo dell’eternità.


Rammento che i due Diaconi hanno ciascuno un’asta di 72 centimetri,
mentre il Maestro delle Cerimonie ha un’asta di 144 centimetri che è la
somma di quella dei Diaconi.

M?V?I? Fr. 1° Sorvegliante, a quale scopo ci riuniamo?

1° Sorv. Per edificare Templi alla Virtù, scavare oscure e profonde prigioni al Vizio
e lavorare al Bene ed al Progresso dell’Umanità.
Fratelli in piedi.

Il Maestro Insediante batte un colpo di maglietto, si alza e si mette


all’Ordine; tutti gli altri lo imitano. Il M.d.C. prende la Riga, si reca dal 1°
Sorvegliante e lo accompagna all’Altare, dandogli la destra.
Il 1° Sorvegliante giunto all’Altare saluta il Maestro Venerabile, apre il libro
della Legge Sacra - 1^ pagina del Vangelo di Giovanni – vi sovrappone il
Compasso e la Squadra, saluta nuovamente il M.V., quindi si gira per tornare
al proprio posto, accompagnato dal Maestro delle Cerimonie che in questo
caso gli dà la sinistra. Accompagnato il 1° Sorvegliante, il Maestro delle
Cerimonie ritorna al proprio posto.

M?V?I? Fratelli seduti.


Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, giacché in grazia dell’ora e dell’età è tempo di
aprire i nostri architettonici Lavori, avvertite i Fratelli delle Vostre
Colonne che, nel corso dei medesimi, non è più permesso ad alcuno di
passare dall’una all’altra Colonna e di intrattenersi in questioni di politica
e di religione. Non è inoltre permesso ad alcuno di coprire il Tempio senza

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che ciò gli venga consentito. Tutto in questo Tempio, deve essere serietà,
senno, benefizio e giubilo.

1° Sorv. Fratelli della Colonna del Meridione, giacché in grazia dell’ora e dell’età è
tempo di aprire i nostri architettonici Lavori, vi avverto che, nel corso dei
medesimi, non è più permesso ad alcuno di passare dall’una all’altra
Colonna e di intrattenersi in questioni di politica e di religione. Non è
inoltre permesso ad alcuno di coprire il Tempio senza che ciò gli venga
consentito. Tutto in questo Tempio, deve essere serietà, senno, benefizio e
giubilo.

2° Sorv. Fratelli della Colonna del Settentrione, giacché in grazia dell’ora e dell’età
è tempo di aprire i nostri architettonici Lavori, vi avverto che, nel corso
dei medesimi, non è più permesso ad alcuno di passare dall’una all’altra
Colonna e di intrattenersi in questioni di politica e di religione. Non è
inoltre permesso ad alcuno di coprire il Tempio senza che ciò gli venga
consentito. Tutto in questo Tempio, deve essere serietà, senno, benefizio e
giubilo.

M?V?I? Carissimi Fratelli, alcuni tra Voi hanno deciso di costituire una nuova
Loggia che sarà un ulteriore centro di formazione e perfezionamento di
tutti noi.
Fratelli in piedi e all’Ordine.

MUSICA Musica di sottofondo

Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, in nome della Massoneria


Universale e sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, in virtù dei
poteri che mi sono stati conferiti, dichiaro aperti i Lavori in Grado di
Apprendista della R:.L:. ....... nota con il numero distintivo ........
all’Oriente di ...................... , regolarmente costituita, essendo state
espletate tutte le formalità richieste dalle nostre Costituzioni vigenti, e con
l’accensione di questo Testimonio

(Accende la candela a tale scopo adibita) trasmetto a questa


Rispettabile Loggia il crisma del fuoco che deve improntare sempre i
Lavori di una Loggia Massonica.
Che la fraternità, la pace, la carità e l’unione regnino sempre in seno a
questa Loggia e che i Fratelli, che in essa opereranno di volta in volta,
dimorino felici per il lavoro comune che compiranno per il bene
dell’Umanità e alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo.

MUSICA Cessa la musica

A me Fratelli, per il segno e la batteria.


Fratelli sedete.

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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fr. Maestro delle Cerimonie vogliate condurre il futuro Maestro
Venerabile della R:.L:. ................. presso l’Ara Sacra.
Fratello mio, Voi siete stato eletto, in virtù di un uso secolare fra i Liberi
Muratori, Maestro Venerabile ed è per questo che reclamo la Vostra
attenzione durante l’esposizione delle qualità richieste a tutti i candidati
alla cattedra di Maestro Venerabile di Loggia.
Ogni candidato deve essere di buona ed eccellente reputazione, franco e
leale, e deve essere tenuto in alta stima fra tutti i suoi Fratelli, in quanto
deve essere di condotta esemplare per essi.
Deve avere modi cortesi, affabili, alla mano, ma essere fermo ed inflessibile
nei principi e nelle tradizioni della Libera Muratoria, equanime e
misericordioso nel giudizio della debolezza umana, portato allo studio ed
alla divulgazione delle nostre tradizioni ed usanze. Potete Voi, Fratello
mio, intraprendere il compito di Maestro Venerabile di questa R:.L:. e di
dirigerla nei suoi destini?

Candidato Io lo posso, Maestro Venerabile.

M?V?I? Promettete di sottomettervi agli antichi doveri, usi e costumi della Libera
Muratoria e di mantenerli fedelmente come lo hanno fatto i Maestri di
tutti i tempi che ci hanno preceduto all’Oriente Eterno?

Candidato Lo prometto.

M?V?I? Fratelli in piedi e all’Ordine.

MUSICA Musica di sottofondo

Fratello …………, ponete il ginocchio destro a terra di fronte all’Ara e


prestate giuramento. 1
dopo che è stata pronunciata la formula del giuramento
Fratelli 1° e 2° Sorvegliante aiutatemi a ricostruire il Triangolo Sacro.
I Sorveglianti ed il M:.V:. pongono le rispettive spade sul capo del candidato.
Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, in nome e sotto gli
auspici del Grande Oriente d’Italia, in virtù dei poteri a me conferiti quale
M.V.,

ti ricevo

ti costituisco

ti consacro
Maestro Venerabile della R:.L:. ........ n. ... all’Oriente di ................. .
Fratelli rimanete in piedi e non all’Ordine.
Le spade vengono ritirate; il M:.V:.I:. consegna la propria ed il maglietto al
M.d.C. e ne riceve il cambio il grembiule da M:.V:. per il neoeletto, al quale

1
La formula del giuramento è la stessa che si usa ogni anno per l’installazione dei dignitari di loggia.
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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
dovrà essere messo, il M.d.C. affianca il M:.V:. per aiutarlo nella vestizione
del neoeletto.
Carissimo Fratello, Vi ricopro con il grembiule di Maestro Venerabile,
distinto dalle tre “TAU”, simboli della conoscenza del piano fisico, del
piano animico e del piano spirituale dell’Uomo.
Fratello mio Vi rivesto del collare con il gioiello della Vostra carica che,
essendo una squadra, simbolo della Rettitudine, Vi ricorderà
l’obbligazione solenne che Voi avete prestato da pochi istanti.
si effettua il passaggio del collare tra i due M:.V:.
Vi consegno quindi il primo maglietto di questa Loggia, simbolo
dell’autorità Massonica, affinché Voi manteniate fermamente i nostri usi e
le nostre tradizioni, all’Oriente come all’Occidente, a Mezzogiorno come al
Settentrione. Esso dovrà poggiare sempre sul Vostro cuore. In virtù di
questa stessa autorità che noi Vi deleghiamo, Vi consegno la Spada
Fiammeggiante, simbolo del fuoco serpentino con il quale potrete
“ricevere”, “costituire”, “creare” e “consacrare”. Vogliate ora consentirmi
di dirigere una triplice batteria di giubilo in Vostro e nostro Onore.
Fratelli all’Ordine.
A me per il segno e per la triplice batteria.

M?V?I? Maestro Venerabile ………………….., prendete il posto che vi è dovuto e


procedete all’insediamento dei Dignitari ed Ufficiali della Vostra R:.L:.
Il M?V?I? dopo avere scambiato il triplice rituale abbraccio con il
neoeletto, siede ad Oriente, mentre il nuovo Maestro Venerabile si insedia
sullo scranno.

Cessa la musica

M?V? Fratelli sedete.


Le votazioni per le elezioni alle cariche di Dignitari e Ufficiali di questa
R:.L:. hanno designato i seguenti Fratelli:
1° Sorvegliante …………………………..
2° Sorvegliante …………………………..
Oratore ………………………………......
Tesoriere ……………………….…………
Segretario ………………………………...
M.d.C. ……………………………….……
Esperto ……………………………….…..
Copritore Interno ……………………….
Li invito, pertanto, a presentarsi di fronte all’Ara Sacra per prestare la
formula del giuramento e poi occupare i posti che a ciascuno compete.
I Fratelli eletti e nominati si portano di fronte all’Ara Sacra.
Fratello Oratore, leggete la formula della Promessa Solenne e voi,
carissimi Fratelli, dite il vostro nome, la carica alla quale siete stati
designati e dite: Lo Prometto Solennemente.
Dopo che tutti hanno raggiunto il loro posto, eventualmente sostituendosi ai
Fratelli che fino a quel momento hanno ricoperto le cariche.

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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratelli in piedi e all’Ordine.
Maestro delle Cerimonie vogliate disporre le tre Luci 2

MUSICA Musica di sottofondo


Il M:.V:. ed i Sorveglianti si avvicinano ai rispettivi candelabri; il M.d.C. si
avvicina con uno stoppino acceso alla fiamma del testimonio e lo passa al
M:.V:.

M?V? Con questo fuoco che abbiamo ricevuto accendiamo la Sapienza di questa
R:.L:. ............. .

1° Sorv. Con questo fuoco che abbiamo ricevuto accendiamo la Bellezza di questa
R:.L:. ............. .

2° Sorv. Con questo fuoco che abbiamo ricevuto accendiamo la Forza di questa
R:.L:. ............ .

Oratore Che questi tre fuochi, conformemente alle nostre leggi, illumino, irradino e
compiano i nostri lavori.

M?V?I? Per il Bene dell’Umanità e alla Gloria del Grande Architetto


dell’Universo.
Il M.d.C. spegne lo stoppino; ognuno riprende il proprio posto.

MUSICA Cessa la musica

M?V? A me Fratelli per il segno e la batteria.


Fr. Maestro delle Cerimonie vogliate mettere il quadro di loggia e svolgere
il Labaro della R:.L:. .......... .
Il M.d.C. esegue.

Fratelli sedete.

2
I candelabri, all’apertura dei Lavori, non sono ancora disposti a triangolo e in questo momento il M.d.C. li
prepara per essere accesi.
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Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fr. Maestro delle Cerimonie vogliate osservare se nella sala dei passi
perduti vi sia qualche Fratello che chiede di entrare ed introducetelo nella
debita forma. 3

Questo è il momento per dare la parola ai Fratelli per i saluti e le


felicitazioni. 4

CHIUSURA DEI LAVORI

M?V? I Fratelli Dignitari e Ufficiali di Loggia si uniscano a me in Catena


Fraterna per vivificare l’idea Forza che ha consentito la nascita di questa
Officina e che ci unisce in afflato fraterno. 5
Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, chiedete ai fratelli delle vostre Colonne se
hanno da presentare proposte nell’interesse dell’Ordine in generale e di
questa Loggia in particolare.

1° Sorv. Fratelli della Colonna del Meridione, se qualcuno deve presentare


proposte nell’interesse dell’Ordine in generale e di questa Loggia in
particolare, può chiedere la parola.

2° Sorv. Fratelli della Colonna del Settentrione, se qualcuno deve presentare


proposte nell’interesse dell’Ordine in generale e di questa Loggia in
particolare, può chiedere la parola. 6

Al termine degli interventi:

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante La mia Colonna tace.

1° Sorv. Maestro Venerabile le Colonne tacciono.

M?V? Fratello Oratore vi prego di darci le vostre conclusioni.

Al termine: 7

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie fate passare il sacco delle proposte tacite
e voi Fratello Elemosiniere fate passare il Tronco della Vedova. 8
3
Se qualche Fratello chiede di entrare, verrà introdotto con le modalità consuete, altrimenti il M.d.C. pronuncerà
la frase di rito: Nessun fratello bussa alla porta del Tempio.
4
Il momento delle felicitazioni è sempre critico perché una bella cerimonia può essere appannata da un eccesso
di interventi, a volte anche inopportuni. E’ buona regola che il M:.V:. avverta i Fratelli che la parola viene
concessa prima alle colonne e poi all’Oriente; dopo che sono intervenuti i fratelli all’Oriente, e soprattutto dopo
che ha parlato la più alta autorità, la parola non è più concessa.
5
Se i tempi lo consentono la Catena Fraterna viene effettivamente eseguita ma in questo caso è preferibile che
venga estesa a tutti i presenti anche perché, alzandosi il M.V., tutti si devono alzare in piedi.
6
E’ di tutta evidenza che la domanda è rituale e perciò si intende che la parola è concessa solo su argomenti
effettivamente importanti, escludendosi quelli amministrativi – perché non è l’occasione – e quelli di saluti e
felicitazioni che hanno già avuto il loro spazio.
7
Questo è il momento più adatto per far uscire dal Tempio la più alta autorità, se lo desidera, e i Grandi Dignitari
che la accompagnano.
8
Tutti devono introdurre la mano sinistra senza il guanto; per la beneficenza la mano viene ritratta chiusa perché
i bisognosi possono anche prelevare il denaro, mentre per le proposte tacite la mano viene ritirata aperta a
dimostrazione di nulla aver sottratto.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 14
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Si esegue procedendo in senso orario, nel seguente ordine: Maestro
Venerabile, 1° e 2° Sorvegliante, Fratelli all’Oriente, Oratore, Segretario,
Tesoriere, Fratelli della Colonna del sud, Fratelli della Colonna del Nord,
infine chi regge il Tronco. Il tronco della beneficenza viene portato al Maestro
Venerabile che vi appoggia il maglietto e poi lo fa recapitare all’Oratore. Il
sacco delle proposte tacite viene rivoltato sulla cattedra del Maestro
Venerabile.

M?V? Il sacco delle proposte tacite non ha portato istanze all’Oriente.


In caso affermativo viene comunicato alla Loggia il contenuto delle istanze, in
forma generica se riservate alle camere superiori.

Oratore Maestro Venerabile il Tronco della Vedova ha fruttato tre e più mattoni
per la costruzione del Tempio.

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante assistetemi a chiudere i Lavori.


Fratello 2° Sorvegliante perché occupate codesto posto in Loggia?

2° Sorv. Per osservare il Sole al suo tramonto e rimandare gli Operai dal lavoro
alla ricreazione, per il bene dell’Ordine e dell’Umanità.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante dove siede il Fr. 1° Sorvegliante?

2° Sorv. Ad Occidente Maestro Venerabile.

M?V? Fratello 1° Sorvegliante a quale fine occupate codesto posto in Loggia?

1° Sorv. Come il Sole tramonta in questo punto per chiudere il giorno, così il 1°
Sorvegliante siede ad Occidente per chiudere la Loggia, pagare gli operai e
mandarli via contenti e soddisfatti a gloria ed onore dell’Ordine.

M?V? Fratello 1° Sorvegliante gli Operai sono contenti? 9

Il 1° Sorvegliante osserva le Colonne e poi dice:


1° Sorv. Tanto quelli dell’una quanto quelli dell’altra Colonna manifestamente lo
attestano.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante, qual è la vostra età muratoria in Grado di


Apprendista?

2° Sorv. Tre anni, Maestro Venerabile.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante a che ora i fratelli Liberi Muratori hanno


consuetudine di terminare i Lavori?

2° Sorv. A mezzanotte, Maestro Venerabile.

9
Si rammenta che nei rituali attuali sono stati esplicitamente aboliti gli scuotimenti di mani e grembiuli, è
ammesso solo un cenno affermativo del capo.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 15
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratello 2° Sorvegliante al momento che ora è?

2° Sorv. Mezzanotte in punto.


Il 1° Diacono ed il 2° Diacono ricevono e trasmettono la parola nei modi
consueti e tornano al loro posto. 10

1° Sorv. Maestro Venerabile, tutto è giusto e perfetto.

M?V? Un colpo di maglietto


Fratelli in piedi e all’Ordine.
Il Maestro delle Cerimonie si reca dal 1° Sorvegliante e lo accompagna
all’Altare per la chiusura del Libro della Legge Sacra, con le usuali modalità.

M?V? Batte tre colpi.


Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, in nome della Massoneria
Universale, sotto gli auspici del grande Oriente d’Italia, per i poteri a me
conferiti dichiaro chiusi i Lavori in Grado di Apprendista di questa R:.L:.
Mont Blanc n. 1197 all’Oriente di Saint Vincent e ordino al 1°
Sorvegliante di chiudere la Loggia.

A me Fratelli per il Segno e la Batteria 11

1° Sorv. Fratelli delle due Colonne per ordine del Maestro Venerabile chiudo la
Loggia.

Il 1° Sorvegliante batte tre colpi attutiti e abbassa la


Colonnina.

2° Sorv. La Loggia è chiusa fino al giorno ….. salvo contrario avviso.

Il 2° Sorvegliante batte tre colpi ancora più attutiti


e alza la Colonnina.

M?V? Fratelli separiamoci in pace promettendo il segreto sui lavori compiuti.

Tutti: Lo prometto.

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie vogliate provvedere a spegnere le tre


Luci e riponete il quadro di Loggia.

10
Quando il 2° Diacono occupa il posto a lui destinato, alla destra del 1° Sorvegliante, si siede senza
nuovamente squadrare il Tempio.
11
Dopo la batteria non si ritorna all’Ordine ma solo al rispetto.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 16
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Mentre il Maestro delle Cerimonie spegne le tre Luci.

2° Sorv. Che la luce della Forza resti nei nostri cuori.

1° Sorv. Che la luce della Bellezza resti nei nostri cuori.

M?V? Che la luce della Sapienza resti nei nostri cuori.


L’uscita del Tempio avviene con le modalità consuete. L’eventuale presenza
del GM o di Grandi Dignitari, presuppone che si proceda prima alla loro
uscita rituale; poi il M:.V:. si posiziona all’uscita del Tempio e riceva
l’ossequio da tutti i Fratelli.

MUSICA Musica per l’uscita rituale dal Tempio.

Dopo l’uscita dal Tempio di tutti i Fratelli, il M?V? ed il M.d.C rientrano nel
Tempio per spegnere il Testimonio.
Cessa la musica
e, nuovamente usciti nella Sala dei Passi Perduti, il M?V? comunica:
Nel Tempio regnano la Pace e l’Armonia. Fratelli in libertà.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 17


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
LA CONSACRAZIONE DEL TEMPIO

Una chiesa, una volta costruita, è semplicemente un edificio; è necessaria una


cerimonia di consacrazione per trasformala in uno spazio sacro, ugualmente un evento di
sangue o un’apposita cerimonia possono sconsacrarla, restituendo il luogo all’uso profano.
A Bra (CN) la chiesa di S. Rocco, di fronte alla zona pedonale, è adibita a galleria
d’arte, mentre a Perugia nella centrale corso Vannucci la chiesa di S. Isidoro, oggi ospita un
negozio di Benetton, entrambe, ovviamente, sono sconsacrate. Per quanto riguarda il Tempio
massonico, il discorso è diverso, in quanto il tempo di sacralizzazione è estremamente breve,
il Bonvicini chiarisce: “Il Tempio Massonico, concettualmente, viene “creato” di volta in
volta con la Ritualità di apertura dei Lavori ed annullato con la ritualità di chiusura dei
Lavori” 12 .
In Massoneria, pertanto, il Tempio Massonico viene consacrato ad ogni Tornata al
momento del rito di apertura dei Lavori ed al termine “restituito ai profani”, dopo il rito di
chiusura dei Lavori, poiché i nostri Templi, pur nella loro riservatezza per la quantità di
simboli in essi presenti, possono essere visitati anche da profani, e possono, come spesso
avviene, anche accogliere riunioni profane, in quanto non rivestono alcuna valenza sacrale.
A tale proposito dice il Geay 13 : “Per questo la loggia massonica, che svolge
normalmente la suddetta funzione, non è un luogo consacrato in permanenza e non è legata ad
un edificio di culto ove risieda la Presenza divina. La loggia può, in effetti, riunirsi ovunque, a
condizione che il numero dei Maestri sia sufficiente e che il rituale venga normalmente
svolto. Detto questo, l’apertura dei Lavori opera comunque una reale modificazione dello
spazio che essa rende allora sacro, poiché il suo ruolo è per l’appunto quello di collegare
momentaneamente il nostro mondo con il mondo supremo. L’impiego della parola sacro nel
contesto massonico in nessun caso discende da una semplice valorizzazione psicologica e
affettiva della loggia. Al contrario, questo termine ha significato qui soltanto in riferimento
all’efficacia tecnica di un rituale, del pari di origine divina e che per questo solo motivo
realizza una qualificazione effettiva e concreta dello spazio”.
La sacralizzazione del Tempio avviene con l’ingresso nel Tempio regolato da precise
regole, il Maestro delle Cerimonie invita i Fratelli ad entrare, prima gli Apprendisti, poi i
Compagni, poi i Maestri ed infine conduce il corteo formato dal Maestro Venerabile, che -
detentore del magistero iniziatico – ha il potere di delimitare lo spazio e di sacralizzarlo, dai
due Sorveglianti, Diaconi, Copritore Interno.
Secondo alcuni autori la sacralizzazione del Tempio, invece, verrebbe effettuata dalla
squadratura dello stesso effettuata dal Maestro delle Cerimonie all'inizio dei Lavori, con tale
marcia, infatti il Fratello esplorerebbe i quattro angoli del Tempio escludendo i Profani dal
recinto sacro delimitato dal Cordone. “Nella tradizione dell’India e del Tibet questa cerimonia
si ripeteva in maniera identica ed era completata dal tracciamento delle immagini delle
divinità al centro dell’area sacra con farina di riso, analogamente a quanto effettua oggi il
M.d.C. depositando il Quadro di Loggia fra le tre Luci”. Ma ancora “Nella fase di
tracciamento del temenos, in taluni rituali, il maestro costruttore pianta un paletto, quale Axis
Mundi, al centro dell’area di costruzione affermando che così la testa del Serpente tellurico è
fissata stabilmente, dunque si ripete l’atto creatore di fissazione del Caos primigenio in
costante mutamento e si ripercorrono le spire del Serpente mitico, e questo ci consente di
riallacciare razionalmente questi rituali, e la Tradizione che li include, a qualcosa che accade
ogni volta che apriamo i Lavori nel nostro Tempio”. 14

12
Eugenio Bonvicini: “Massoneria moderna”, Bastogi, Foggia 1997, pag.235.
13
Patrick Geay: “Tradizione e Massoneria”; Atanor, Roma 1997, pag. 37.
14
Leonardo Bigliocca: "Il Tempio come spazio sacro"; www.zen-it.com.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 18
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
In alcune Logge la sacralizzazione del Tempio è accompagnata da musiche
appropriate, quale ad esempio la “Marcia dei Sacerdoti”, brano del “Flauto magico” di
Mozart; mentre la chiusura dei Lavori, immediatamente prima dell’uscita dei fratelli dal
tempio, è puntualizzata dal dispiegamento della Bandiera italiana, da parte dell’Ex Maestro
Venerabile, con l’accompagnamento dell’Inno “Fratelli d’Italia”15 , per simboleggiare il
ritorno alla società ed alle sue leggi.
Ciò non ostante, nella tradizione Libero Muratoria è d’uso un Rituale di
Consacrazione del Tempio ed un Rituale di Devitalizzazione, poiché è lasciata ai Fratelli
libertà di espressione in una materia così delicata.

15
Più propriamente: “Canto degli italiani”.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 19
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RITUALE PER LA CONSACRAZIONE DEL TEMPIO 16

Preparazione
La porta del Tempio da inaugurare è chiusa.
All’interno vi sono, in attesa, tre Fratelli: un Apprendista Libero Muratore, un Compagno
d’Arte, un Maestro Muratore, ciascuno munito di una lanterna accesa; uniche luci che
rischiarano il Tempio.
Il Compagno avrà anche una Cazzuola ed il Maestro una Spada.
Il Tempio è normalmente arredato ma Squadra, Compasso e Libro Sacro sono sul tavolo
dell’Oratore, senza alcuna particolare posizione.
Un braciere è acceso, per esservi poi versato l’incenso.
Mancano il Labaro di Loggia e la Spada Fiammeggiante.
All’ora stabilita i Fratelli di Loggia e i visitatori si raduneranno nella Sala dei Passi Perduti e
formeranno il corteo.

Corteo:
x il Porta Stendardo in testa, fra due Maestri muniti di spada (tenuta con la mano sinistra
e appoggiata alla spalla sinistra), porterà il Labaro di Loggia, che poi sistemerà
nell’angolo del Tempio a sinistra del M:.V:.;
x il M:.V:., con il maglietto in posizione d’ordine sul cuore;
x alla destra del M:.V:., il Porta Spada che terrà sulle braccia (meglio se è su un cuscino)
la Spada Fiammeggiante, che poi deporrà sulla cattedra del M:.V:.;
x alla sinistra del M:.V:., il Maestro delle Cerimonie (assume questa collocazione dopo
avere invitato i Fratelli a disporsi in corteo), che porta la Riga, che non abbandona
mai, e la Stella 17 (candela);
x i due Sorveglianti, appaiati, con il maglietto all’ordine;
x l’oratore e l’ex M:.V:., appaiati;
x sempre due a due, gli aventi diritto all’Oriente (in ordine decrescente), i Maestri, i
Compagni, gli Apprendisti;
x il Copritore Interno, che all’interno del Tempio si metterà subito al suo posto;
x per ultimi i visitatori che non hanno diritto di andare all’Oriente.

Se saranno presenti Grandi Dignitari, verranno subito dopo il Maestro Venerabile.

TUTTI COLORO CHE AVRANNO LE MANI LIBERE STARANNO ALL’ORDINE DI


APPRENDISTA.

16
Non esiste un rituale ufficiale per la consacrazione di un Tempio massonico; il presente testo, al quale si
ispirano – più o meno – tutti gli Orienti, è tratto da una pubblicazione dal titolo RITUALE E CATECHISMO
DEL TERZO GRADO SIMBOLICO DI MAESTRO LIBERO MURATORE, edita dalla tipografia Dott.
Giovanni Bardi, Salita de’ Crescenzi, 16 – Roma, probabilmente nel 1945. In un fascicolo analogo, ma per il
grado di Compagno Libero Muratore, è specificato che la stampa è a cura del Rito Scozzese Antico ed Accettato.
17
Da non confondersi con le stelle dorate montate su bastoncino o deposte su cuscini, previste in altre cerimonie.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 20
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
INIZIO DEI LAVORI

Il Maestro Venerabile accende la Stella18 (candela) del Maestro delle Cerimonie e al


momento che riterrà più opportuno, con un cenno, gli ordinerà di dare inizio alla Cerimonia.

M.d.C. Battendo tre volte la riga per terra † † †


Risp.mo Maestro Venerabile, Vi comunico che tutto è pronto per la
Cerimonia.

M:.V:. Che il corteo si muova.


Il M.d.C. prende posto alla sinistra del M:.V:. ed il corteo muove in
direzione della porta del Tempio.

M:.V:. Giunto alla porta del Tempio, batte da Apprendista con il maglietto

DA DENTRO si udranno rumori confusi. Il M:.V:. batte ancora da Apprendista

M:.V:. ad alta voce:


Chi ha osato entrare in questo Tempio?

IL MAESTRO da dentro:
Siamo operai che lavorano alla costruzione del Tempio, ai quali fu
comandato di costruirlo.

M:.V:. Vogliate aprire Fratelli miei.

L’APPRENDISTA Apre a metà la porta del Tempio.

IL MAESTRO Che cosa venite a fare in questo Tempio?

M:.V:. Veniamo a completare l’Opera ed a consacrarlo al G:.A:.D:.U:.,


alla Virtù ed alla Verità. Noi vi portiamo il Fuoco sacro, che dovrà
sempre rimanervi acceso.

APPRENDISTA Spalanca la porta.

M:.V:. Siano i benvenuti tutti coloro che entrano nel Tempio per
completare l’Opera.
18
Nel testo originale viene chiamata “facella”, cioè piccola torcia: il presente testo è stato, perciò, adeguato con
termini attuali.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 21
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Il Corteo avanza e si ferma poco oltre la porta. Il M:.V:. va ad
osservare se tutti i Lavori sono regolari (sempre accompagnato dal
M.d.C. con Riga e Stella, simbolo di Verità, Virtù e Giustizia), poi
abbraccia i tre Guardiani che attendono tra le Colonne.
Il Tempio sarà illuminato solo dalle tre lanterne che, mentre il M:.V:.
visita i Lavori, i Guardiani avranno deposto sulle cattedre delle tre
Luci.
Il Corteo riprende poi la sua marcia e i fratelli, via via che giungono
all’altezza del rispettivo posto vi si istallano. Il Gran Maestro o il suo
rappresentante delegato, si istallerà alla destra del Maestro
Venerabile.
Tutti restano in piedi.

M:.V:. Fratelli miei, il voto primo che dobbiamo fare è che questo Tempio,
innalzato alla Virtù ed alla Verità, sia sempre degno del
G:.A:.D:.U:., al quale intendiamo dedicarlo e che tutti i Liberi
Muratori che verranno qui a lavorarvi siano animati da sentimenti
di Unione, di Fratellanza, di Pace e di Amore.

STELLA E DELTA 19 si illuminano di viva luce. Si spengono le lanterne. 20

MUSICA

M:.V:. Scende dal Trono e si volge verso Stella e Delta:


Luce misteriosa e divina, Fuoco sacro, Anima dell’Universo,
principio eterno del mondo e degli esseri, Simbolo del G..A:.D:.U:.,
rischiara il nostro Spirito, illumina i nostri Lavori, fortifica i nostri
animi, infondi in noi il Fuoco vivificante della Libera Muratoria.
Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, vogliate accompagnarmi nel primo
viaggio inaugurale.

IL CORTEO Il M:.V:. preceduto dal Cerimoniere e seguito dai Sorveglianti - che lo


hanno raggiunto - fa il primo giro, incominciando da Mezzogiorno 21 ,
naturalmente in senso destro-centrico o orario, giunto all’Oriente
accende – con la candela del cerimoniere - il suo candelabro a tre luci:
Che queste fiamme misteriose possano illuminare con la loro luce i
Profani che avranno accesso in questo Tempio e facciano loro
apprezzare la grandezza e la profondità dei nostri Lavori.

IL CORTEO continua il suo giro e fa il secondo viaggio, passando per il Nord.

1° Sorvegliante Giunto davanti al suo posto,accende il candelabro a due luci:

19
Si intende il simbolo posto alle spalle del M:.V:., al di sopra del tronetto.
20
Prevedere un’illuminazione, molto tenue, per lo svolgimento dei lavori.
21
Il Corteo si reca nell’angolo Sud-Occidentale del Tempio e sempre procedendo in senso orario raggiunge la
cattedra del M:.V:. e poi torna all’angolo Sud-Occidentale per iniziare il secondo viaggio.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 22
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Che il Fuoco Sacro riscaldi e purifichi i nostri spiriti; che la Luce ci
illumini e ci guidi e che i Lavori di questa Loggia siano accetti al
G?A?D?U?

IL CORTEO prosegue per il terzo viaggio. 22

2° Sorvegliante Giunto al suo posto, accende il suo candelabro:


Che questa Luce ci diriga nella condotta dei nostri Lavori e ci
infiammi di vero amore per essi.

TUTTI riprendono i loro posti. Il M.d.C. depone la candela a terra, vicino al


Trono del M:.V:.

MUSICA cessa la musica.

M:.V:. Fratelli sedete.


Fratello Oratore fate il vostro dovere.

Oratore Depone sull’Ara la Squadra, il Compasso e la Bibbia – chiusa – e torna


al suo posto 23 .

M:.V:. M.d.C., versate l’incenso nel braciere.


pausa

Fratelli, in piedi e all’Ordine.


Ricevi, o Grande Architetto, l’omaggio di questo Tempio che ti
offrono i Fratelli qui dentro riuniti. Ti promettiamo che non
permetteremo mai che esso sia profanato dal fanatismo,
dall’inimicizia, dalla menzogna, dalla discordia. Che invece la
Libertà, la Fraternità e l’Uguaglianza regnino qui costantemente e
che, nei loro Lavori, dedicati alla tua Gloria ed al benessere
dell’Umanità, i Fratelli possano lavorare in pace.
Fratelli, sedete.

Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, avvertite i Fratelli delle vostre Colonne


che mi accingo a proclamare la consacrazione e l’inaugurazione di
questo Tempio.

1° Sorvegliante Fratelli della Colonna del Meridione, vi avverto che il Maestro


Venerabile si accinge a proclamare la consacrazione e
l’inaugurazione di questo Tempio.

22
Il Corteo raggiunge nuovamente l’angolo Sud- Occidentale e compie un giro completo per raggiungere la
cattedra del 2° Sorvegliante, in quanto i viaggi iniziano sempre da questo angolo.
23
Questo passaggio è stato inserito successivamente all’edizione del 1945.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 23
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorvegliante Fratelli della Colonna del Settentrione, vi avverto che il Maestro
Venerabile si accinge a proclamare la consacrazione e
l’inaugurazione di questo Tempio.

MUSICA Comincia la musica.

M:.V:. Fratelli, in piedi e all’Ordine.


A:.G:.D:.G:.A:.D:.U:. IN NOME DELLA LIBERA MURATORIA
UNIVERSALE SOTTO GLI AUSPICI DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA,
PER I POTERI A ME CONFERITI, DICHIARO REGOLARMENTE E
LEGITTIMAMENTE CONSACRATO E INAUGURATO QUESTO TEMPIO
DEDICATO AI LAVORI DELLA LIBERA MURATORIA.
Compiacetevi, Fratelli miei, di unirvi a me in una triplice batteria
di giubilo per applaudire a questo felicissimo evento.

TUTTI

MUSICA cessa la musica.

M:.V:. Fratello M.d.C., vi prego di guidare fra le Colonne quei Fratelli che
comunque hanno direttamente contribuito alla esecuzione dei
Lavori.

M.d.C. Esegue.

M:.V:. Fratelli all’Oriente e delle due Colonne, vi invito ad una triplice


batteria di giubilo in onore dei Fratelli fra le Colonne.

TUTTI

CERIMONIERE E FRATELLI FRA LE COLONNE RICAMBIANO DIRETTAMENTE E


TORNANO AL LORO POSTO.

M:.V:. Fratelli sedete.


Accende il Testimonio con la candela che gli porge il M.d.C.

La parola al Fratello Oratore

DOPO LE PAROLE DELL’ORATORE e quelle eventuali di altri Fratelli e il saluto del


Maestro Venerabile, si procede alla regolare apertura dei Lavori in grado di Apprendista. 24

24
La consuetudine fa si che, a causa del protrarsi dell’orario, spesso si concluda la Cerimonia senza l’apertura
dei Lavori; in questo caso si procede all’uscita del solo Gran Maestro o suo delegato, nonché dei Grandi
Riccardo Corsi- ottobre 2006 24
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RITUALE DI INSEDIAMENTO DEL MAESTRO VENERABILE
e delle altre cariche di Loggia 25

NOTA ILLUSTRATIVA 26

1. L’esistenza di un Rituale di Insediamento a Maestro Venerabile di un Fratello per la


prima volta eletto risponde alla necessità di trasmettere il Potere Iniziatico da parte di
colui al Quale è stato già conferito.

2. Il conferimento del Potere Iniziatico non comporta la trasmissione di particolari Parole


Sacre al Maestro Venerabile nuovo eletto; infatti la tematica del 3° Grado,che pone
l’iniziato nella veste di Hiram risorto con il conferimento della Parola Perduta, lo
inserisce “perfetto” in tutti i Gradi ed in tutte le cariche dell’Ordine.

3. Si ritiene pertanto che il “dialogo rituale” debba limitarsi a rammentare le facoltà che
competono al Maestro Venerabile prima che gli sia trasmesso il Potere Iniziatico.

4. Ne consegue che il Rito deve limitarsi alla COSTITUZIONE (con trasmissione del
Potere Iniziatico), alla PROCLAMAZIONE, all’INVESTITURA,
all’INSEDIAMENTO da parte di un Ex Maestro Venerabile, alla presenza dei Fratelli
di Loggia e dei Visitatori eventuali, SENZA rilascio di alcuna Parola Sacra speciale; il
Maestro Venerabile è solo ”primus inter pares” fra i Maestri di Loggia..

5. Per l’Insediamento dei Dignitari, degli Ufficiali e dei Giudici di Loggia27 da parte del
Maestro Venerabile già insediato, si ritiene sufficiente il richiamo alle responsabilità
che si assumono con la carica ed alla riflessione (esclusa per i Giudici che non hanno
Collare, non avendo Funzioni rituali), sul Gioiello di Loggia senza ulteriori aggiunte.

6. Il tutto è così compatibile col Sistema ritualistico del G.O.I. nei tre Gradi
dell’Ordine.28

Dignitari, e poi il M:.V:. si porta alla porta del Tempio e riceve l’omaggio di tutti i Fratelli che escono senza
squadrare il Tempio.
25
Rituale approvato dalla Gran Loggia del 26.11.1994 e promulgato con decreto del G.M. n. 108/VG del
17.12.1994, con la dicitura, però, di Testo Provvisorio; è stato aggiornato con le modifiche regolamentari
intervenute successivamente.
26
La nota è quella originale del testo del 1994.
27
I Giudici di Loggia sono stati aboliti dalla Gran Loggia del 2004 e nel Rituale non ne verrà più fatto cenno.
28
Questa, in verità, è una forzatura della Commissione Rituali che non ha tenuto conto del fatto che i nostri
Rituali storici, cioè quelli che furono adottati nel 1859, alla rinascita della Massoneria in Italia, erano di
derivazione francese, nei quali per l’investitura del M.V. è previsto un particolare Rito, celebrato da soli M.V. o
Ex M.V., con la trasmissione di una parola segreta. Ugualmente avviene nel rituale Emulation.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 25
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
PREMESSA

1. Il Rito di Insediamento viene condotto, in veste di Maestro Venerabile Insediante


(M?V?I?), dal Maestro Venerabile uscente oppure – nell’ordine – dall’Ex Maestro
Venerabile uscente o da qualsiasi Fratello che abbia comunque rivestito la carica di
Maestro Venerabile in una qualsiasi Loggia della Comunione.

2. I Sorveglianti eletti, l’Oratore eletto, il Segretario nominato siedono nei primi posti
della Colonna del Meridione, insieme al Tesoriere eletto e - consentendolo lo spazio -
agli Ufficiali; il posto alla destra del M?V?I? deve essere lasciato libero dall’inizio
del Rito.

3. I Lavori si svolgono con la presenza dei Fratelli di Loggia, dell’Ispettore di Loggia 29 e


di eventuali Fratelli visitatori; si lavora in Grado di Apprendista Libero Muratore,
sotto la direzione dei Dignitari Insedianti (D?I?).
4. Il l° Sorvegliante Insediante (l° Sorv.I.) e il 2° Sorvegliante Insediante (2° Sorv.I.)
devono rivestire, o avere rivestito la carica di Maestro Venerabile 30 in una Loggia
della Comunione.

5. Il Rito comporta per tutte le cariche: la PROMESSA SOLENNE, la


PROCLAMAZIONE, l’INVESTITURA e l’INSEDIAMENTO vero e proprio. Gli
Insediandi eventualmente assenti pronunceranno la Promessa Solenne in una
successiva Tornata di l° Grado.

6. Al termine del Rito di insediamento il Segretario nominato raccoglie i testi delle


Promesse Solenni sottoscritte dagli Insediati e ne cura l’inoltro alla Gran Segreteria
del G.O.I..

7. L’Insediamento del Maestro Venerabile rieletto, essendo il conferimento del Potere


Iniziatico già INDELEBILMENTE avvenuto, si svolge in forma ridotta. Il Rito nella
sua FORMA INTEGRALE è riservato all’insediamento del Maestro Venerabile eletto
per la prima volta nella sua vita e pertanto non verrà MAI ripetuto in questa forma,
anche in caso di rielezione, sia pure a distanza di anni.

29
Dopo la riforma, dall’Ispettore Circoscrizionale:
30
Questa è la conferma che, in verità, la Tradizione prevedeva una Cerimonia condotta da soli M.V. o Ex M.V..
Riccardo Corsi- ottobre 2006 26
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
INSEDIAMENTO DEL MAESTRO VENERABILE
ELETTO PER LA PRIMA VOLTA
e delle altre cariche di Loggia

DOPO L’APERTURA DEI LAVORI IN GRADO DI APPRENDISTA,


DIRETTA DAI DIGNITARI INSEDIANTI 31

M?V?I?
Fratelli, procediamo ora all'insediamento dei Neoeletti e Neodesignati
nelle cariche di Loggia.

1° Sorv.

2° Sorv.

M?V?I? Maestro delle Cerimonie Insediante, avete predisposto il Tempio per lo


svolgimento del RITO di Insediamento?.

M.d.C. SI, M?V?I?, tutto è pronto.

Sopra un tavolino, preparato a fianco dell’Ara, sono già stati collocati:


1. La Bolla di Fondazione della Loggia;
2. Il Libro della Costituzione e del Regolamento alla stessa;
3. Il Regolamento della Loggia, se adottato;
4. Il Libro dei Verbali;
5. Il Libro Matricola;
6. Un Grembiule da M?V?;
7. Un Collare da Ex M?V?.

M?V?I? Fr. Segretario Insediante,confermate che è giunto dal G.O.I. il NULLA


OSTA per l'insediamento del Maestro Venerabile, degli altri Dignitari e
degli Ufficiali di Loggia eletti o nominati?

Segretario SI, M?V?I?, lo confermo.

M?V?I? Fratelli, da tempo immemorabile i Liberi Muratori rinnovano ogni


anno, nel periodo stabilito, i Dignitari e gli Ufficiali di Loggia. E’ mio
compito procedere ora all’insediamento del primo Dignitario, Maestro
Venerabile eletto, a reggere per l’Anno Massonico corrente questa
R?L? ......... n. .... all’Oriente di .......... . Il Rito esige che la
Proclamazione, l’Investitura e l’Insediamento del Maestro Venerabile
eletto per la prima volta siano eseguiti da Chi lo abbia preceduto nei
Poteri Iniziatici e che formerà il Triangolo sacro sotto il quale il Maestro
Venerabile sarà insediato nella sua Carica.

31
Tutte le cariche sono ricoperte da Insedianti.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 27
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
MUSICA Musica di sottofondo.

M?V?I?
Fratelli,in piedi e all'Ordine.
Fratello Maestro delle Cerimonie, recatevi dal Fratello Maestro
Venerabile eletto e conducetelo con la dovuta forma all’Ara.

M.d.C. Si reca dal M.?V? Eletto e battendo la Riga per terra, † lo invita a
seguirlo:
M?V?I? ho l’onore di presentare il Rispettabilissimo Fratello .....,
Maestro Venerabile Eletto di questa Rispettabile Loggia.

M?V?E? Dà il segno, appena giunto all’Ara.

M?V?I? Risponde al segno


Fratelli tutti, sedete.
Fratello,Voi siete stato eletto per la prima volta alla Carica di Maestro
Venerabile in questa Rispettabile Loggia.
Prima però di proclamarvi tale, di investirvi delle Insegne e di insediarvi
nel posto che vi compete, debbo rammentarvi i doveri di ogni Maestro
Venerabile. Vi compete l’alta Funzione di iniziare i Profani debitamente
accettati da questa Rispettabile Loggia, nonché di iniziare i Fratelli nei
gradi di Compagno d’Arte e di Maestro Libero Muratore.
Durante il vostro Magistero dovrete tenere condotta esemplare essere
affabile nei modi, giusto in ogni circostanza, assistere i Fratelli in ogni
necessità legittima, mantenere l’unione e l’armonia della Loggia.
Dovrete promuovere lo studio e la pratica della tradizionale Arte libero
muratoria, fermo nei Principi che regolano la Libera Muratorìa, dovrete
assumervi le responsabilità previste dagli Antichi Doveri, dalla
Costituzione e dal Regolamento dell’Ordine, nonché dal Regolamento
interno di questa Rispettabile Loggia, ai quali dovrete ispiravi nel corso
del vostro Magistero.
Vi compete inoltre il compito di rappresentare questa Rispettabile
Loggia in seno agli Organi del GRANDE ORIENTE D’ITALIA.
Ritenete Voi, Rispettabile Fratello, edotto delle responsabilità che la
Carica comporta, di assumerla?

M?V?E? SI, Rispettabilissimo Maestro Venerabile Insediante.

M?V?I? Vi prego, allora, di porre la mano sinistra sulle Tre Grandi Luci poste
sull’Ara e la destra sul cuore per prestare la Promessa Solenne.

M?V?E? Esegue, restando in piedi.

M?V?I?
Fratelli piedi e all’Ordine.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 28


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fratello Maestro delle Cerimonie, consegnate al Fratello Maestro
Venerabile Eletto la Promessa Solenne perché davanti a questa
assemblea assuma i suoi impegni.

M?V?E? “IO SOTTOSCRITTO (nome e cognome) MAESTRO VENERABILE


ELETTO DELLA RISPETTABILE LOGGIA .................... N....
ALL'ORIENTE DI ........................, ALL'OBBEDIENZA DELLA
MASSONERIA UNIVERSALE - GRANDE ORIENTE D'ITALIA -
LIBERAMENTE E SPONTANEAMENTE, SUL MIO ONORE E IN
PIENA COSCIENZA PROMETTO SOLENNEMENTE DI TUTELARE
E DIFENDERE GLI INTERESSI MORALI E MATERIALI E LA
DIGNITA’ DELLA LOGGIA. DI ADEMPIERE A TUTTI GLI
OBBLIGHI IMPOSTIMI DALLA CARICA, NELL’INTENTO DI
COOPERARE CON PERSEVERANZA ALLA DIFFUSIONE DEI
PRINCIPI MASSONICI ED AL DECORO DELL’ISTITUZIONE.
DI OSSERVARE IN OGNI EVENIENZA LE COSTITUZIONI E LE
DELIBERAZIONI DEGLI ORGANI DEL GRANDE ORIENTE
D’ITALIA”.

M?V?I? Dite: “LO PROMETTO SOLENNEMENTE”.

M?V?E? Lo prometto solennemente. Dà il segno e si pone all'Ordine.

M?V?I? Ricambia il Segno.


Fratelli l° Sorvegliante e 2° Sorvegliante Insedianti, avvicinatevi
all’Ara muniti di Spada per comporre con me il Triangolo Sacro.

Scende dal Trono con la Spada Fiammeggiante che incrocia sul capo
del Maestro Venerabile Eletto con quelle dei Sorveglianti Insedianti. Poi:

A?G?D?G?A?D?U?, in nome della Libera Muratoria


Universale, sotto gli auspici del GRANDE ORIENTE D’ITALIA, per i
poteri a me conferiti

VI COSTITUISCO MAESTRO VENERABILE E VI TRASMETTO


OGNI POTERE CHE QUESTA SUPREMA CARICA COMPORTA

Batte tre volte tre colpi di Mazzuolo sulla Spada Fiammeggiante:

VI PROCLAMO MAESTRO VENERABILE DI QUESTA


RISPETTABILE LOGGIA .... N. .... ALL’OR:. DI ......... PER IL
CORRENTE ANNO MASSONICO.

Fratello Maestro delle Cerimonie Insediante, accompagnate il Maestro


Venerabile proclamato alla sinistra del Trono.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 29


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
VI INVESTO DEL COLLARE E DEL GREMBIULE, INSEGNE
DELLA VOSTRA CARICA.

Si toglie il collare da Maestro Venerabile e tenendolo alto, volto verso il


Maestro Venerabile investito:
Ecco il Gioiello che orna il vostro Collare.

gli cala lentamente il Collare sulle spalle.

Ecco il Grembiule da Maestro Venerabile.

glielo cinge dopo che gli è stato porto dal M.d.C..

Vi affido il Mazzuolo per la conduzione di questa Rispettabile Loggia.

Vi affido la Spada Fiammeggiante, Simbolo e Strumento del Vostro


Potere Iniziatico di Libero Muratore.

VI INSEDIO NELLA VOSTRA CARICA PER IL CORRENTE ANNO


MASSONICO

Dopo il triplice abbraccio lo invita a prendere posto sul Trono e si mette alla
sua destra, gli affida successivamente la Bolla di Fondazione, il Libro della
Costituzione e del Regolamento dell’Ordine il Libro dei Verbali, il Libro
Matricola e - se è stato adottato - il Regolamento di Loggia.

Vi affido ora la Bolla di Fondazione di questa Rispettabile Loggia. Bolla


che vorrete trasmettere al Vostro Successore come Voi ora la ricevete.

Vi affido il Libro della Costituzione e del Regolamento dell’Ordine e il


Libro dei Verbali.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 30


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Vi affido il Libro Matricola dei Componenti di questa Rispettabile
Loggia ed il Libro del Regolamento di Loggia.

Fratelli tutti,unitevi a me per la triplice Batteria di giubilo.

M?V? Copro la triplice batteria.

Fratelli tutti, sedete.

MUSICA si affievolisce musica.

Pausa

INSEDIAMENTO DELL’EX-MAESTRO VENERABILE.

MUSICA Riprende la musica di sottofondo.

M?V?
Fratelli, in piedi e all’Ordine.
Rispettabilissimo Ex Maestro Venerabile, in virtù dei poteri a me
conferiti VI DECORO del Collare di Ex Maestro Venerabile di questa
Rispettabile Loggia. 32

Ringraziandovi, vi richiedo di tutta la Vostra collaborazione e di tutta la


Vostra assistenza nella conduzione di questa Rispettabile Loggia. Fratelli,
sedete.

MUSICA La musica si affievolisce.


Pausa

32
Dovrebbe sempre esserci un Fratello ex M:.V:. per ricoprire la carica, in difetto rimane vacante e il periodo
rituale è omesso.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 31
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
INSEDIAMENTO DEGLI ALTRI DIGNITARI

MUSICA Riprende la musica di sottofondo.

M?V? Fratelli 1° Sorvegliante e 2° Sorvegliante Insedianti, assistetemi


nell’insediamento dei Fratelli Dignitari di Loggia.
Fratello M.d.C.I., accompagnate i Fratelli nuovi Dignitari all’Ara.

M.d.C.I. Si pone alla destra dell’Ara, batte la Riga per terra. †


Fratelli Dignitari Eletti e Nominato, per ordine del Maestro
Venerabile, vi prego di prendere posto dinanzi all’Ara.
Eseguono.
Rispettabilissimo Maestro Venerabile, ho l’onore di presentarvi i
Dignitari di questa Rispettabile Loggia.

M?V?
Fratelli tutti, in piedi e all’Ordine.
Eseguono; i Dignitari danno il Segno.

M?V? Ricambia il segno una volta per tutti.


Fratelli Dignitari, siete stati regolarmente eletti da questa
Rispettabile Loggia e voi, Fr. Segretario, siete stato da me nominato
come tale, edotti delle responsabilità che la vostra Carica comporta,
ritenete di assumerla ?

I FF?RR? SI, Rispettabilissimo Maestro Venerabile.

M?V? Protendete la mano sinistra verso l’Ara, sopra le Tre Grandi Luci e, con
la destra sul cuore, prestate la Promessa Solenne.
Dite nome e cognome, la carica che ricoprirete e leggete uno alla volta:
33

CIASCUNO “IO SOTTOSCRITTO (nome e cognome) NELLA QUALITA’ DI ...


DELLA R:.L:. ................... N. .... ALL’OR:. DI ... ALL’OBBEDIENZA
DELLA MASSONERIA UNIVERSALE - GRANDE ORIENTE
D'ITALIA - LIBERAMENTE E SPONTANEAMENTE, SUL MIO
ONORE ED IN PIENA COSCIENZA PROMETTO
SOLENNEMENTE DI TUTELARE E DIFENDERE GLI
INTERESSI MORALI E MATERIALI E LA DIGNITA’ DELLA
LOGGIA, DI ADEMPIERE A TUTTI GLI OBBLIGHI IMPOSTIMI
DALLA CARICA, NELL’INTENTO DI COOPERARE CON
PERSEVERANZA ALLA DIFFUSIONE DEI PRINCIPI MASSONICI
ED AL DECORO DELL’ISTITUZIONE, DI OSSERVARE IN OGNI
EVENIENZA LE COSTITUZIONI E LE DELIBERAZIONI DEGLI
ORGANI DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA”

33
E’ preferibile invitare ciascun Dignitario a leggere personalmente la Promessa Solenne; ancora meglio è far
leggere la Promessa Solenne all’Oratore Insediante e poi ciascun Dignitario dice nome, cognome, la carica che
rivestirà e Promette Solennemente.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 32
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Dite: “Lo prometto solennemente”.

CIASCUNO Mettendosi all'Ordine:


Lo prometto solennemente.

M?V? A?G?D?G?A?D?U? IN NOME DELLA LIBERA MORATORIA


UNIVERSALE, SOTTO GLI AUSPICI DEL GRANDE ORIENTE
D’ITALIA, PER I POTERI A ME CONFERITI, VI PROCLAMO, VI
INVESTO E VI INSEDIO NELLE VOSTRE RISPETTIVE
CARICHE PER IL CORRENTE ANNO MASSONICO.

M?V? Fratello M.d.C.I., accompagnate i Dignitari al posto che loro compete.


Il M.d.C.I. esegue battendo la Riga per terra. †
Insedianti ed Insediati si scambiano di posto col triplice abbraccio. Gli
Insedianti restano accanto agli Insediati ai quali cedono i Collari che
NON vengono indossati.

M?V? Restando sul Trono:


Fratelli Dignitari indossate il Collare, ma prima guardate bene il
Gioiello che lo adorna,simbolo della vostra Funzione. Siatene degni.

M?V? Fratello 1° Sorvegliante, vi affido il Mazzuolo, simbolo dell'autorità che


vi permetterà di assistermi e di sostituirmi, in mia assenza, nei Lavori di
Loggia;
Vi affido la Spada che vi consentirà di comporre con la mia Spada
Fiammeggiante e con quella del 2° Sorvegliante il Triangolo Sacro all’atto
dell’Iniziazione.

1° Sorv. I. Consegna Mazzuolo e Spada al 1° Sorvegliante eletto.

M?V? Vi affido la Colonnina che terrete eretta durante i Lavori: simboleggia il


grado di Conoscenza col quale i Fratelli devono operare in armonia e
reciprocità.

1° Sorv. I. Mostra la Colonnina.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante vi affido il Mazzuolo, simbolo dell’autorità che vi


permetterà di collaborare con me e col l° Sorvegliante, e la Spada per
comporre il Triangolo Sacro.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 33


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorv. I. Consegna Mazzuolo e Spada.

M?V? Vi affido la Colonnina. che terrete abbassata durante i Lavori. Essa


simboleggia che l’arbitrio individuale. attivo nel mondo profano,tace nel
Tempio.

2° Sorv. I Mostra la Colonnina.

M?V? Fratello Oratore, Vi affido il Libro della Costituzione e del Regolamento


dell’Ordine, nonché il Regolamento di Loggia nella vostra qualità di
Custode della Legge e di Coscienza della Loggia.

Or. I. Procede alla consegna.

M?V? Fratello Segretario, vi affido il Libro dei Verbali.


Voi siete la memoria storica di questa Rispettabile Loggia.

Segr. I. Consegna il Libro.

M?V? Fratello Tesoriere, vostro dovere è conservare ed accrescere il Tesoro di


Loggia, che simboleggia il Tesoro di saggezza accumulato da questa
Officina. Siate ligio a questo dovere. Fratelli Dignitari, ora siete
compiutamente investiti delle vostre Cariche.
Fratello Maestro delle Cerimonie Insediante, accompagnate il 1°
Sorvegliante ed il 2° Sorvegliante Insedianti all’Oriente 34 , mentre i
Fratelli Oratore, Segretario e Tesoriere Insedianti prendono posto al lato
dei Fratelli Insediati.

M.d.C.I. Guida il 1° Sorvegliante insediante e poi il 2° Sorvegliante Insediante


all’Oriente.

M?V? Li accoglie con l’abbraccio rituale.


Fratelli, vi ringrazio a nome mio e della Loggia.
Fratelli tutti, sedete.

34
Il loro posto è ad Oriente in quanto le cariche per l’insediamento dovrebbero essere ricoperte da M.V. o Ex
M.V.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 34
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
MUSICA La musica si affievolisce.
Pausa

INSEDIAMENTO DEGLI UFFICIALI

MUSICA Riprende la musica di sottofondo.

M?V?
Fratelli, vi comunico che nomino i Fratelli ....... Maestro delle Cerimonie,
Copritore Interno, l° Diacono, 2° Diacono, Oratore Aggiunto, Segretario
Aggiunto, Tesoriere Aggiunto (eventuali altri)
Ad ogni chiamata il Fratello interessato si alza dando il Segno.

M?V? Ricambia il Segno una volta per tutti.

Fratelli, in piedi e all’Ordine.


Fratelli Ufficiali, stendete la mano sinistra verso le TRE GRANDI LUCI
poste sull’Ara, mentre il Maestro delle Cerimonie ve la pone in vostra
vece e, con la mano destra sul cuore, prestate la Promessa Solenne, dopo
avere detto il vostro nome e cognome e Carica alla quale siete stati
destinati:
Il Maestro Venerabile legge la formula della Promessa solenne.
.....................................................

M?V? Dite: “Lo prometto solennemente”.

Uff.li Lo prometto solennemente. Si rimettono all’Ordine.

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie Insediante, consegnate agli Ufficiali i


Collari delle rispettive Cariche.

M.d.C.I. Cura che i Collari, precedentemente preparati accanto agli Ufficiali, siano
presi in mano senza che vengano indossati; al Copritore Interno viene
consegnata una spada, precedentemente preparata.
Rispettabilissimo Maestro Venerabile, tutti gli Ufficiali sono in
possesso dei rispettivi Collari ed il Copritore Interno ha ricevuto anche la
Spada.

M?V? Fratelli Ufficiali, osservate il Gioiello che orna il vostro Collare,


simboleggia la vostra Funzione.

Ora indossate il Collare.

Fratelli Ufficiali, A GLORIA DEL G?A?D?U?, IN NOME DELLA


Riccardo Corsi- ottobre 2006 35
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
LIBERA MURATORIA UNIVERSALE - SOTTO GLI AUSPICI DEL
GRANDE ORIENTE D’ITALIA - PER I POTERI A ME CONFERITI
VI PROCLAMO, VI INVESTO, VI INSEDIO, NELLE VOSTRE
RISPETTIVE CARICHE PER IL CORRENTE ANNO MASSONICO
Fratelli tutti, sedete.

MUSICA Si affievolisce la musica.

M?V? Fratelli, in piedi.

MUSICA Riprende la musica di sottofondo.

Fratelli, vi invito ad unirvi a me in Catena d’Unione per solennizzare


l’avvenuto insediamento nelle Cariche di questa Rispettabile Loggia
per il corrente Anno massonico.
Tutti eseguono senza guanti.
Fratelli,riprendiamo i nostri posti.

MUSICA Cessa la musica.

I LAVORI DI LOGGIA PROSEGUONO


CON I PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 36


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
INSEDIAMENTO DEL MAESTRO VENERABILE
SECONDO E TERZO ANNO E/O SUCCESSIVAMENTE 35

APERTURA RITUALE
IN GRADO DI APPRENDISTA LIBERO MURATORE

Il Lavori sono aperti dal Maestro Venerabile in carica. Dopo che sono entrati anche i
Fratelli ospiti, come primo lavoro della tornata cede il Maglietto all’Ex Maestro Venerabile,
o altro Maestro Venerabile o Ex Maestro Venerabile di altra Loggia della Comunione, in
veste di Maestro Venerabile Insediante, e si siede alla sinistra della cattedra.
La carica di Maestro delle Cerimonie è assunta dal Fratello nominato per il nuovo anno.
Tutti i collari dei Dignitari e degli Ufficiali sono depositati nei pressi dell’Ara; solo il collare
del M:.V:. è sul Trono.

INSEDIAMENTO DEL M?V?


DEI DIGNITARI E DEGLI UFFICIALI DELLA LOGGIA

M?V?I? Batte un colpo di maglietto


Fratelli, in piedi e all’Ordine.

MUSICA Musica debolissima, in sottofondo.

M?V?I? Procediamo all’insediamento delle Cariche di questa Rispettabile Loggia per


il corrente Anno massonico.
Fratello Segretario, confermate che è giunto dal Grande Oriente d’Italia
il NULLA OSTA per la riconferma del Maestro Venerabile e per
l’insediamento degli altri Dignitari e degli Ufficiali?

Segr. Sì, Rispettabilissimo Maestro Venerabile, lo confermo.

M?V?I? Maestro delle Cerimonie 36 , vogliate accompagnare all’ARA il


Rispettabilissimo Maestro Venerabile.

M.d.C. Esegue.

M?V?I? Rispettabilissimo Maestro Venerabile, avendo voi già ricevuto il Potere


Iniziatico, di per sé indelebile, prestate la Promessa Solenne,
pronunciando il vostro nome e cognome, la destra sul cuore e la sinistra
sulle TRE GRANDI LUCI.

M?V?E? “IO SOTTOSCRITTO (nome e cognome) NELLA QUALITÀ DI


MAESTRO VENERABILE ELETTO DELLA RISPETTABILE

35
La trasmissione del Potere Iniziatico avviene solo una volta, e la cerimonia di investitura completa non si
ripete più, anche se sono passati molti anni dalla prima volta. Rituale approvato nella Gran Loggia del
26.11.1994 e promulgato con decreto del G.M. n. 108/VG del 17.12.1994, come Testo Provvisorio.
36
E’ opportuno che la carica di M.d.C. sia da subito ricoperta da chi poi svolgerà poi le funzioni nel corso
dell’anno.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 37
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
LOGGIA ........................, NUMERO ..... ALL’ORIENTE ..................,
ALL’OBBEDIENZA DELLA MASSONERIA UNIVERSALE –
GRANDE ORIENTE D’ITALIA – LIBERAMENTE E
SPONTANEAMENTE, SUL MIO ONORE ED IN PIENA COSCIENZA
PROMETTO SOLENNEMENTE DI TUTELARE E DIFENDERE GLI
INTERESSI MORALI E MATERIALI E LA DIGNITÀ DELLA
LOGGIA, DI ADEMPIERE A TUTTI GLI OBBLIGHI IMPOSTIMI
DALLA CARICA, NELL’INTENTO DI COOPERARE CON
PERSEVERANZA ALLA DIFFUSIONE DEI PRINCIPI MASSONICI E
AL DECORO DELL’ISTITUZIONE, DI OSSERVARE IN OGNI
EVENIENZA LE COSTITUZIONI E LE DELIBERAZIONI DEGLI
ORGANI DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA”.

M?V?I? Dite: “lo prometto solennemente”.

Il M:.V:. rieletto, ripete: LO PROMETTO SOLENNEMENTE)

M?V?I? Alla Gloria del G?A?D?U? in nome della Libera Muratorìa


Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, per i poteri a me
conferiti
VI PROCLAMO – VI INSEDIO – VI INVESTO

Maestro Venerabile di questa Rispettabile Loggia ...................., n. ........


all’Oriente di ............... per il corrente anno massonico.

MUSICA Un crescendo gioioso per circa 1 minuto, poi decresce fino a


cessare

M?V?I? Cede il suo posto al Maestro Venerabile eletto e si pone alla sua destra. Lo
investe del collare, gli consegna il maglietto col triplice abbraccio rituale.

Pausa di 5 secondi

M?V? Maestro delle Cerimonie venite davanti all’Ara, accompagnandovi anche i


Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, l’Oratore, il Tesoriere, il Segretario, il
Copritore Interno, l’Esperto, il 1° e 2° Diacono, eletti o nominati per
l’anno in corso, affinché prestiate la Promessa Solenne. Fate indossare le
insegne della carica. 37

M?V? Fratelli Dignitari e Fratelli Ufficiali, eletti o nominati per le Cariche di


Loggia per il corrente anno massonico, edotti della responsabilità che la
Carica comporta, ritenete di assumerla?
FFrr? Sì, Rispettabilissimo Maestro Venerabile.

M?V? Fratelli Dignitari, Fratelli Ufficiali, eletti o nominati, protendete la mano


sinistra verso l’ARA e portate la destra sul cuore, mentre il Maestro delle

37
La cerimonia, della promessa dei Dignitari e degli Ufficiali, differisce quella dell’istallazione – per la prima
volta – del M:.V:.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 38
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Cerimonie pone per tutti la sua sinistra sulle TRE GRANDI LUCI DI
LOGGIA.
Fratello Oratore, leggete la formula della Promessa Solenne.

Oratore “PROMETTO SOLENNEMENTE DI TUTELARE E DIFENDERE GLI


INTERESSI MORALI E MATERIALI E LA DIGNITÀ DELLA
LOGGIA, DI ADEMPIERE A TUTTI GLI OBBLIGHI IMPOSTIMI
DALLA CARICA, NELL’INTENTO DI COOPERARE CON
PERSEVERANZA ALLA DIFFUSIONE DEI PRINCIPI MASSONICI E
AL DECORO DELL’ISTITUZIONE, DI OSSERVARE IN OGNI
EVENIENZA LE COSTITUZIONI E LE DELIBERAZIONI DEGLI
ORGANI DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA”.

M?V? Fratelli Dignitari e Fratelli Ufficiali, presentatevi con il vostro nome e


cognome e la Carica alla quale siete stati eletti o nominati e, dite: “Lo
prometto solennemente”.

FFrr? Ogni Fratello dice il proprio nome e cognome, e:


Lo prometto solennemente.
Ritornano nella posizione all’ordine.

M?V? Fratelli, guardate il Gioiello che orna il vostro Collare: esso simboleggia la
vostra funzione. Siatene degni.
Alla Gloria del G?A?D?U? in nome della Libera Muratorìa
Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, per i poteri a me
conferiti
VI PROCLAMO – VI INSEDIO – VI INVESTO
nelle Vostre rispettive cariche per il corrente anno massonico.

M?V? Maestro delle Cerimonie, accompagnate i cari Fratelli che loro compete.

Se i Dignitari e gli Ufficiali sono di nuova elezione o nomina, scambiano il


posto con i predecessori, dopo il triplice abbraccio.

M?V? Fratelli tutti 38 , vi invito ad unirvi a me in Catena d’unione per


solennizzare l’avvenuto insediamento delle Cariche di questa Rispettabile
Loggia per il corrente Anno massonico.
Si esegue senza guanti

MUSICA Musica debolissima, in sottofondo, poi si smorza sino a cessare


nel momento che la catena si scioglie

M?V? Riprendiamo i nostri posti.


Fratelli, sedete.

RIPRENDONO I LAVORI ALL’ORDINE DEL GIORNO

38
E’ ammesso formare la catena con i soli Dignitari e Ufficiali della Loggia, quando l’affluenza alla tornata e le
dimensioni del Tempio sono di ostacolo.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 39
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
INVESTITURA E INSEDIAMENTO DEL MAESTRO VENERABILE 39
E DEI DIGNITARI E UFFICIALI DI LOGGIA

INVESTITURA ED INSEDIAMENTO DEL NUOVO MAESTRO VENERABILE

Il Maestro Venerabile in carica, o Ex Maestro Venerabile delegato per l’investitura e


l’insediamento del nuovo Maestro Venerabile, dopo avere provveduto all’apertura rituale dei
Lavori in grado di Apprendista, annuncia che avverrà la cerimonia di insediamento.

M:.V:.I:. Invito il Fratello ............... eletto Maestro Venerabile a coprire il Tempio.


Maestro delle Cerimonie, accompagnate il diletto Fratello nella Sala dei
Passi Perduti.

Pausa fino al rientro del M:.d:.C:.

MUSICA per l’ingresso del neo M:.V:.

M:.V:.I:. Tre Fratelli Maestri, .................. , preceduti dal Maestro delle Cerimonie,
si rechino nella Sala dei Passi Perduti a prelevare il Maestro eletto e lo
introducano nel Tempio scortandolo fino all’Ara; successivamente questi
si ritirino e riprendano i loro posti.

cessa la musica

Fratello ....... accertato che siete stato iniziato in una Loggia giusta,
regolare e perfetta, successivamente elevato al grado di Maestro, nel quale
grado per oltre tre anni avete esercitato le vostre migliori capacità e che in
tale periodo siete stato insediato Dignitario di Loggia, riconosco in voi
tutte le qualità ed i requisiti necessari per essere insediato nella massima
dignità della Loggia, alla quale siete stato indicato dai Fratelli di questa
Officina.
Poiché siete Maestro, e come tale capace di interpretare ogni disegno
tracciato dai Fratelli Liberi Muratori, vi invito a leggere la formula della
promessa solenne.
Fratello Maestro delle Cerimonie vogliate porgere al Maestro eletto la
formula della promessa solenne.
Fratelli in piedi ed all'Ordine.

Batte un colpo di Maglietto

MUSICA Musica di sottofondo.

IO .................... MAESTRO VENERABILE DELLA R:.L:. ............. N° ......


ALL’ORIENTE DI ............., ALL’OBBEDIENZA DEL GRANDE
ORIENTE D’ITALIA, LIBERAMENTE E SPONTANEAMENTE, SUL
MIO ONORE ED IN PIENA COSCIENZA, SOLENNEMENTE

39
Questa versione del rituale di installazione del M:.V:. è ancora molto diffuso nelle Logge della Comunione, in
quanto quello approvato nella Gran Loggia del 26.11.1994, a motivo della sua provvisorietà, non è mai stato
completamente recepito.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 40
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
PROMETTO DI TUTELARE E DIFENDERE GLI INTERESSI
MORALI E MATERIALI E LA DIGNITA’ DELLA LOGGIA. DI
ADEMPIERE A TUTTI GLI OBBLIGHI IMPOSTIMI DALLA MIA
CARICA, NELL’INTENTO DI COOPERARE CON PERSEVERANZA
ALLA DIFFUSIONE DEI PRINCIPI MASSONICI ED AL DECORO
DELL’ISTITUZIONE. DI OSSERVARE, IN OGNI EVENIENZA, LE
COSTITUZIONI E LE DELIBERAZIONI DEGLI ORGANI DEL
GRANDE ORIENTE D’ITALIA.

Al termine della lettura cessa la musica

M:.V:.I:. Fratello ........ avvicinatevi alla mia Cattedra affinché io possa procedere
alla vostra investitura.
Vi cingo questo Grembiule, ornato da tre Tau simbolizzanti la massima
conoscenza e la più alta dignità massonica, che continuerete a portare
anche dopo la scadenza del vostro mandato.

Posa sulle spalle del Fratello eletto il collare trattenendo in mano il Gioiello

Vi investo con questo Collare cui è appesa una Squadra simbolo di


rettitudine e giustizia, virtù che animeranno sempre il vostro cuore
nell’esercizio delle vostre funzioni.

Lascia il Gioiello

Vi consegno questo Maglietto simbolo di volontà e di comando, che


saprete usare con energia e saggezza.

Lascio qui sulla vostra Cattedra questa Colonnina che con il suo stile
corinzio sta a rappresentare la sintesi delle altre due simbolizzanti la
Forza e la Bellezza, e quindi simbolo di Saggezza.

Vi pongo nella simbolica sedia di Re Salomone fino a che un vostro


successore regolarmente eletto ed insediato occupi il vostro posto e vi
proclamo Maestro Venerabile di questa R:.L:. ................. n° ..........
all’Oriente di ............... .

Riccardo Corsi- ottobre 2006 41


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Dopo avere dato al nuovo M:.V:. il triplice fraterno abbraccio, l’Ufficiale
Insediante si siede alla destra del M:.V:.

M:.V:. Fratelli sedete.

Batte un colpo di maglietto

INVESTITURA DELL'EX MAESTRO VENERABILE

M:. V:. Fratelli, in piedi ed all’Ordine.

Batte un colpo di maglietto


si rivolge all’Ex M:.V:., che si troverà alla sua destra, e gli porrà sulle spalle
il Collare che gli sarà porto dal M:.d:.C:.

Ho il piacere di investirvi del Collare e del Gioiello di Ex Maestro


Venerabile, sentendomi sicuro, dal modo in cui avete condotto la Loggia
durante il periodo del vostro venerabilato, che se in caso avessi bisogno
della vostra assistenza, potrò contare sulla vostra collaborazione .
Il vostro posto è alla mia destra.
Fratelli sedete.

Batte un colpo di maglietto

INVESTITURA ED INSEDIAMENTO DEI DIGNITARI E UFFICIALI

Il M:.d:.C:. ritira tutti i Collari, i due Maglietti, le due Colonnine, nonché le


aste dei due Diaconi deponendoli su di un tavolino posto in fondo al Tempio.

Gli scanni del 1° e 2° Sorvegliante, Oratore e Segretario, saranno


momentaneamente occupati da Fratelli che non dovranno essere insediati, un
Fratello Maestro assumerà la funzione di Maestro delle Cerimonie Insediante.

M:.d:.C:. Maestro Venerabile vogliate compiacervi di investire il Fratello ..............


che è stato eletto 1° Sorvegliante.

Il M:.d:.C:. preleva dal tavolino in fondo al Tempio, il Collare, il Maglietto, e


la Colonnina ionica ed accompagna il Fratello eletto alla Cattedra del M:.V:.

M:.V:. Fratelli, in piedi ed all'Ordine.

Batte un colpo di maglietto


Fratello vi investo con le insegne di 1° Sorvegliante
Posa sulle spalle del Fr:. eletto il Collare trattenendo in mano il Gioiello:

Riccardo Corsi- ottobre 2006 42


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
La Livella essendo simbolo di uguaglianza, sta ad indicare l’equanime
spirito di giustizia che siete tenuto a praticare verso tutti, unitamente a
me, nel dirigere e governare la Loggia.

Lascia il Gioiello

Pongo ora nelle vostre mani questo Maglietto, quale simbolo di autorità
che vi permetterà di assistermi nel conservare l’ordine nella Loggia.

Vi consegno questa Colonnina, simbolo della vostra carica e che voi


terrete alzata ogni qualvolta i Lavori sono aperti per sottolineare ai
Fratelli che la Loggia è impegnata nei suoi doveri massonici.

Il vostro posto è a occidente per simboleggiare il Sole al suo tramonto; per


chiudere la Loggia secondo il mio comando, dopo aver accertato che ogni
Fratello abbia avuto quanto gli è dovuto.
Fratelli, sedete.

Batte un colpo di Maglietto

Il M:.d:.C:. accompagna il Fr:. così investito lungo la Colonna del Meridione,


ad Occidente attraversa il Tempio fino a raggiungere lo scanno del 1°
Sorvegliante, ove il Fratello eletto occupa il proprio posto scambiando il
triplice abbraccio col Fratello che occupava tale scanno.

Il M:.d:.C:. si pone al centro del Tempio, verso il fondo.


.
M:.d:.C:. Maestro Venerabile, vogliate compiacervi di investire il Fratello .............
che è stato eletto 2° Sorvegliante .

Il M:.d:.C:. ritira il Collare, il Maglietto, la colonnina dorica ed accompagna


il Fratello eletto alla Cattedra del Maestro Venerabile.

M:.V:. Fratelli, in piedi ed all'Ordine.

Batte un colpo di Maglietto

Fratello vi investo con le insegne di 2° Sorvegliante.


Riccardo Corsi- ottobre 2006 43
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Pone sulle spalle del Fr:. eletto il Collare trattenendo in mano il Gioiello:

Il Filo a Piombo essendo il simbolo della rettitudine, indica la linearità con


la quale siete tenuto ad agire verso chiunque, unitamente a me ed al
Fratello 1° Sorvegliante, nell’intento di ben dirigere la Loggia.

Lascia il Gioiello

Particolarmente voi avrete l’incarico di esaminare i visitatori, affinché


mai accada che, a causa della vostra negligenza, persone sprovviste delle
debite qualifiche, vengano a trovarsi fra noi .
Pongo nelle vostre mani questo Maglietto, quale simbolo di autorità che vi
permetterà di assistere me ed il 1° Sorvegliante nel preservare l’ordine
nella Loggia.

Vi consegno questa Colonnina, simbolo della vostra carica, che terrete


abbassata orizzontalmente quando la Loggia è impegnata nello
svolgimento dei Lavori massonici, e la terrete alzata ogni qualvolta la
Loggia è chiamata dal Lavoro al Riposo .

Il vostro posto è a Sud, per osservare il Sole al suo meridiano, per


richiamare i Fratelli dal Lavoro al Riposo e dal Riposo al Lavoro, affinché
ne risulti benefizio e giubilo .

Fratelli, sedete.

Batte un colpo di Maglietto

Il M:.d:.C:. accompagna il Fr:. così investito lungo la Colonna del Meridione


fino allo scanno del 2° Sorvegliante, ove il Fr:. eletto occupa il proprio posto,
dopo avere scambiato il triplice fraterno abbraccio col Fratello che occupava
tale scanno.

Il M:.d:.C:. si porta al centro del Tempio verso il fondo:

M:.d:.C:. Maestro Venerabile, vogliate compiacervi di investire il Fratello ...........


che è stato eletto Oratore di questa Loggia .
Il M:.d:.C:. ritira il Collare ed accompagna il Fratello eletto alla cattedra del
M:.V:.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 44


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M:.V:. Fratelli in piedi ed all’Ordine.

Batte un colpo di Maglietto

Fratello vi investo con le insegne di Oratore


Pone sulle spalle del Fr:. il Collare trattenendo in mano il Gioiello:

Il volume aperto ha un duplice simbolismo, rappresenta il Libro della


Legge Sacra e la nostra Costituzione e Regolamento.
A voi è affidata la custodia di questi due volumi.

Lascia il Gioiello

Il vostro posto è alla testa della Colonna degli Apprendisti.


Fratelli, sedete.

Batte un colpo di Maglietto

Il M:.d:.C:. accompagna il Fratello così investito lungo la colonna di


Meridione, ad Occidente attraversa il Tempio e risale lungo la Colonna di
Settentrione fino allo scanno dell’Oratore, dove il Fratello eletto occupa il
proprio posto scambiandosi il triplice fraterno abbraccio con il Fratello che
occupava tale scanno.

Il M:.d:.C:. si porta quindi al centro del Tempio, verso il fondo.

M:.d:.C:. Maestro Venerabile, vogliate compiacervi di investire il Fratello ......... che


avete nominato Segretario di questa Loggia.
Il M:.d:.C:. ritira il Collare ed accompagna il Fratello eletto alla Cattedra del
M:.V:.

M:.V:. Fratelli in piedi e all’Ordine.

Batte un colpo di Maglietto

Fratello vi investo con le insegne di Segretario.


Pone sulle spalle del Fr:. il Collare trattenendo in mano il Gioiello:

Queste due penne incrociate indicano il vostro compito; provvedere alla


convocazione di tutti i Fratelli per le Tornate, evadere puntualmente ogni
pratica riguardante la Loggia e riportare sulle Tavole Architettoniche di

Riccardo Corsi- ottobre 2006 45


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
ogni Tornata le deliberazioni adottate dalla Loggia, nonché, in forma
sintetica, il tracciato dello svolgimento dei Lavori.

Lascia il Gioiello.

Il vostro posto è alla testa della Colonna dei Compagni d’Arte.


Fratelli, sedete.

Batte un colpo di Maglietto.

Il M:.d:.C:. accompagna il Fratello così investito al suo scanno, quindi si


porta al centro del Tempio verso il fondo.

M:.d:.C:. Maestro Venerabile, vogliate compiacervi di investire il Fratello .......... che


è stato eletto Tesoriere di questa Loggia.

Ritira il Collare ed accompagna il Fratello eletto alla Cattedra del M:.V:.

M:.V:. Fratelli in piedi ed all’ordine.

Batte un colpo di Maglietto.

Fratello. vi investo con le insegne di Tesoriere.


Pone il collare sulle spalle del Fratello eletto, trattenendo in mano il Gioiello.

La Chiave appesa al vostro Collare, rammenta che voi siete il custode del
Tesoro della Loggia. Avrete perciò cura di incassare tutte le capitazioni
dei Fratelli ed annotare tutto in apposito registro.

Lascia il Gioiello.

Il vostro posto è alla testa della Colonna di Settentrione di fronte al


Maestro delle Cerimonie.

Fratelli, sedete.

Batte un colpo di Maglietto.

Il M:.d:.C:. accompagna il Fratello così investito al posto indicato, quindi si


porta al centro del Tempio verso il fondo.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 46


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M :.d:.C:. Maestro Venerabile, quale Fratello designate 1° Diacono?

M:.V:. Il Fratello ........

Il M:. d:. C:. ritira il Collare e l’Asta ed accompagna il Fratello indicato alla
Cattedra del M:.V:.

M:.V:. Fratelli in piedi e all'Ordine

Batte un colpo di Maglietto.


Pone sulle spalle del Fr:. il Collare trattenendo in mano il Gioiello:

Fratello ........ vi investo con le insegne di 1° Diacono.


Il vostro Gioiello rappresenta una colomba che porta un ramoscello
d’olivo. Il vostro posto è alla mia destra il vostro compito è di portare i
miei messaggi al 1° Sorvegliante ed agli altri Dignitari ed Ufficiali,
qualora occorra.

Lascia il Gioiello.

A mezzanotte in punto sarà vostra cura portare al 2° Sorvegliante il


messaggio che io vi confiderò e che sarà solo noto al 1° Sorvegliante.
Vi consegno questa Asta simbolo della vostra carica.

Fratelli, sedete

Batte un colpo di Maglietto.

Il M:.d:.C:. accompagna il Fratello così investito e successivamente si porta al


centro del Tempio, verso il fondo.

M:.d:.C:. Maestro Venerabile, quale Fratello designate 2° Diacono?

M:.V:. Il Fratello ..........

Il M:.d:.C:. ritira il Collare e l’Asta ed accompagna il Fratello designato alla


Cattedra del M:.V:.

M:.V:. Fratelli in piedi e all'Ordine.

Batte un colpo di Maglietto

Riccardo Corsi- ottobre 2006 47


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fratello ..... vi investo con le insegne di 2° Diacono.
Pone sulle spalle del Fr:. il Collare trattenendo in mano il Gioiello:

Il vostro Gioiello, come quello del l° Diacono rappresenta una colomba


che porta un ramoscello di olivo. Il vostro posto è alla destra del 1°
Sorvegliante.
Il vostro compito è di portare gli ordini dal 1° al 2° Sorvegliante e, alla
mezzanotte in punto, ricevere dal 2° Sorvegliante il messaggio portato dal
1° Diacono, poiché essendo questo l’unico Dignitario che lo conosca possa
dire al Maestro Venerabile “Tutto è giusto e perfetto”.
Vi consegno questa Asta simbolo della vostra carica.

Fratelli sedete.

Batte un colpo di Maglietto.

Il M:.d:.C:. accompagna il Fratello così insediato alla destra del 1°


Sorvegliante, quindi si porta al centro del Tempio, verso il fondo.

M:.d:.C:. Maestro Venerabile, quale Fratello designate come Copritore Interno?

M:.V:. Il Fratello ...........


Il M:.d:.C:. ritira il Collare ed accompagna il Fratello indicato alla Cattedra
del M:.V:.

M:.V:. Fratelli in piedi e all'Ordine

Batte un colpo di Maglietto.


Fratello .... vi investo con le insegne di Copritore Interno di questa Loggia.
Pone sulle spalle del Fr:. il Collare trattenendo in mano il Gioiello:

Queste chiavi incrociate stanno ad indicare che a voi è affidata la


sicurezza del Tempio.

Lascia il Gioiello.

Vi consegno questa spada, per la difesa del Tempio e dei Fratelli.

Il vostro posto è presso la porta del Tempio.


Riccardo Corsi- ottobre 2006 48
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fratelli, sedete.

Batte un colpo di Maglietto.

Il M:.d:.C:. accompagna il Fratello così investito lungo la Colonna di


Meridione fino a raggiungere il posto a lui riservato, quindi si porta al centro
del Tempio verso il fondo.

M:.d:.C:. Maestro Venerabile, quale Fratello designate come Maestro delle


Cerimonie?

M:.V:. Il Fratello .....


II M:.d:.C:. ritira il Collare ed impugnando 1’Asta che ha sempre portato
durante tutta la cerimonia accompagna il Fratello designato alla Cattedra del
M:.V:.

M:.V:. Fratelli in piedi e all’Ordine

Batte un colpo di Maglietto.

Fratello ..... vi investo con le insegne di Maestro delle Cerimonie.


Pone sulle spalle del Fr:. il Collare trattenendo in mano il Gioiello:

Le due aste incrociate vi ricordino il vostro percorso nel Tempio prima


dell’inizio dei Lavori .

Lascia il Gioiello.

Il vostro compito consiste nel provvedere affinché ogni cerimonia sia


condotta con proprietà e decoro e che ai visitatori ed ai Fratelli, sia
assegnato il posto che loro compete in Loggia .
Vi consegno questa Asta simbolo della vostra carica che impugnerete
sempre con la destra in alto e la sinistra in basso.
Il vostro posto è alla testa della Colonna dei Compagni d’Arte.
Fratelli sedete.

Batte un colpo di Maglietto.

Il M:.d:.C:. insediante che ha condotto tutta la cerimonia di insediamento ha


terminato il suo compito e ora è accompagnato dal M:.d:.C:. effettivo al suo
posto.

M:.V:. Fratelli in piedi e all’Ordine.

Batte un colpo di Maglietto.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 49


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fratelli ora insediati, ascoltate la formula della promessa solenne, al
termine della lettura, a -cominciare dal 1° Sorvegliante e seguendo
l’ordine di insediamento ciascuno di voi risponderà pronunciando nome e
cognome e carica rivestita; e stendendo la mano sinistra verso il Quadro
di Loggia dirà "lo prometto".
NOI SOTTOSCRITTI DIGNITARI ED UFFICIALI DELLA R:.L:. ........... N° ...
ALL'ORIENTE DI ....... ALL'OBBEDIENZA DEL GRANDE ORIENTE DI ITALIA,
LIBERAMENTE E SPONTANEAMENTE SUL NOSTRO ONORE ED IN PIENA
COSCIENZA PROMETTIAMO SOLENNEMENTE DI TUTELARE E DIFENDERE GLI
INTERESSI MORALI E MATERIALI E LA DIGNITÀ DELLA LOGGIA; DI
ADEMPIERE TUTTI GLI OBBLIGHI IMPOSTICI DALLE NOSTRE RISPETTIVE
CARICHE, NELL’INTENTO DI COOPERARE CON PERSEVERANZA ALLA
DIFFUSIONE DEI PRINCIPI MASSONICI ED AL DECORO DELLA ISTITUZIONE; DI
OSSERVARE, IN OGNI EVENIENZA, LE COSTITUZIONI E LE DELIBERAZIONI
DEGLI ORGANI DEL GRANDE ORIENTE D'ITALIA.

Io ....... 1° Sorvegliante, lo prometto solennemente;


Io ........2° Sorvegliante, lo prometto solennemente;

Seguono tutti gli altri in ordine di insediamento.

AI termine:

M:.V:. Fratelli sedete

Batte un colpo di Maglietto.

Pausa

M:.V:. Fratelli in piedi e all’Ordine.

Batte un colpo di Maglietto.


Carissimi Fratelli tutti! Promettiamo solennemente ora, stendendo la
mano sinistra verso il Quadro di Loggia, fedeltà ed obbedienza al Maestro
Venerabile ed ai Dignitari di Loggia, secondo quanto disposto dall’art. 32
del Regolamento, al terzo colpo del Maglietto del Maestro Venerabile .

M:.V:. Batte tre colpi di Maglietto.

Tutti Ad alta voce, stendendo la mano sinistra, esclamano:


Lo prometto!
e successivamente battendo tre volte la mano destra sul cuore esclameranno:
Fedeltà, Fedeltà, Fedeltà .
Obbedienza, Obbedienza, Obbedienza.

Terminata così la Cerimonia di insediamento, la Tornata prosegue secondo quanto in


precedenza stabilito e con la rituale Chiusura dei Lavori in Grado di Apprendista.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 50
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
LE AGAPI RITUALI
PREMESSA
La raccolta dei diversi rituali per celebrare le Agapi ha messo in luce la notevole
confusione che esiste sull’argomento e le numerose versioni che differiscono essenzialmente
nella più o meno ricca illustrazione dei cibi che vengono serviti, da cui deriva, perciò, la più o
meno abbondanza degli alimenti, contravvenendo così alla tradizione di un’Agape
necessariamente frugale perché consumata nel deserto durante l’esodo del popolo ebraico.
Dovendo necessariamente operare una cernita ed una revisione dei rituali raccolti,
dopo le opportune sperimentazioni pratiche con i Fratelli di Loggia, che con scrupolo hanno
contribuito alla correzione dei testi ed alla successiva applicazione pratica, è stato elaborato
un rituale di Agape rispettoso della tradizione Libero Muratoria italiana, che abbiamo
chiamato Agape Rituale in Grado di Apprendista. Il grado di Apprendista è citato solo per
collegarlo alla funzione degli Apprendisti come serventi durante la cerimonia e non certo per
sottintendere che esistano anche Agapi per i gradi di Compagno d’Arte e Maestro, perché così
non è. 40
Questo rituale è quello più adatto ad essere utilizzato nell’Agape che si celebra in
occasione dell’anniversario di fondazione della Loggia o in altra occasione che non sia
coincidente con i Solstizi, per i quali – tradizionalmente – si pratica una specifica ritualità con
i riferimenti all’epoca solstiziale. I Rituali d’Agape per i Solstizi di Estate e d’Inverno,
tuttavia, sono stati rivisti e aggiornati per riportarli alla tradizione Libero Muratoria italiana,
che spesso ha invece prediletto ritualità ridondanti.
Il Fr? Luigi Sessa 41 ci ha fatto omaggio del Rituale d’Agape in uso alla sua Officina,
la R?L? Giustizia e Libertà n. 767 all’Oriente di Roma che, adottato in occasione del
Solstizio d’Estate del 1994, può essere utilizzato anche nel Solstizio d’Inverno, o altre
occasioni, eliminando il riferimento a S. Giovanni d’Estate. Il doumento redatto dal FR:.
Sessa ha una valenza importante anche per la corposa presentazione, con ineccepibili
riferimenti storici e metodologici, nonché la puntigliosa esposizione degli arredi e degli
alimenti.
I rituali di agape, tuttavia, differiscono per pochi ma significativi passaggi che li
rendono adatti alle diverse esigenze delle Logge, spaziando da quello “laico” a quello con
precisi riferimenti ad una ritualità religiosa, propria delle antiche Logge operative.
L’obiettivo è quello di fornire ai Fratelli una scelta per le diverse occasioni, con
l’auspicio che l’offerta sia completa e non induca taluno a mettervi mano per “incrociare” i
testi, perché l’entusiasmo ha già prodotto anche troppe versioni di rituali per quella che in
origine era una cerimonia per la comunione dello spirito, più che per il corpo.
Sale troppo piccole e agapi affollate di Fratelli che non hanno sufficiente spazio per muoversi,
suggeriscono al M:.V:. di precisare che, quando non specificatamente indicato nel rituale, al
comando di mettersi all’Ordine, si deve intendere:
x in piedi e all’Ordine, ci si pone all’Ordine di Apprendista, con il braccio sinistro
lungo il fianco;
x all’Ordine d’Agape, si resta seduti con la mano sinistra a piatto sulla tavola, con le
dita riunite verso l’interno della tavola ed il pollice a squadra, allineato al bordo, e la
mano destra come in grado di Apprendista;

40
Le Agapi celebrate dai Riti sono tutta altra cosa, anche se i relativi rituali si sono contaminati con quelli
dell’Ordine e viceversa.
41
Il Fr? Luigi Sessa è Gran Maestro Onorario del GOI; ha al suo attivo numerose pubblicazione, apprezzate per
la precisione storica e aderenza alla Tradizione. E’ considerato tra i massimi esperti di simbologia massonica.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 51
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
x in piedi all’Ordine d’Agape, ci si pone all’Ordine di Apprendista, la salvietta è posata
sull’avambraccio sinistro piegato a squadra, i dignitari mettono la salvietta sulla spalla
sinistra, la mano sinistra impugna il coltello (spada), con la punta della lama in avanti.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 52


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
AGAPE RITUALE IN GRADO DI APPRENDISTA42

I lavori sono diretti e regolati come nelle tornate di loggia dal Maestro Venerabile e dai
Sorveglianti, assistiti dagli Ufficiali di Loggia.
Il Maestro Venerabile siede al vertice esterno del tavolo approntato a forma di ferro di
cavallo, alle due estremità siedono il 1° ed il 2° Sorvegliante.
Il Maestro Venerabile ordina i vari brindisi, fatta eccezione per quello a Lui diretto, che - con
il suo permesso - è comandato dal 1° Sorvegliante. L'Ex M?Venerabile siede alla sinistra del
M?V?; gli ospiti siedono sia a destra che a sinistra del M?Venerabile; il Fr? Copritore
siede alla sinistra del 1° Sorvegliante
Tutti i partecipanti indossano abito scuro da cerimonia, cravatta, guanti bianchi, i
grembiuli del proprio grado, le fasce, i collari, le decorazioni.
Tutto ciò che è posto sulla tavola ricorda i tre regni della natura e deve essere collocato su
linee parallele. La prima linea è quella dei piatti, la seconda dei bicchieri, la terza delle
bottiglie o caraffe.

42
Questo è il rituale più comune, adottato dalla quasi generalità delle Logge del GOI.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 53
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
CIBI PER L’AGAPE RITUALE

Pane azimo
Vino rosso
Uova non gallate, cotte in 5 minuti e non sgusciate
Verdure cotte (cicoria – rucola – valeriana – spinaci – catalogna) e ortaggi freschi di
stagione (peperoni, finocchio, sedano, porro) e olive verdi
Lenticchie cotte
Agnello cotto arrosto su carboni di legna
Frutta fresca di stagione (mele – pere) e frutta secca (noci – mandorle)
Acqua di fonte

Tutti i cibi e le bevande saranno serviti dai Fratelli Apprendisti.


Durante il rituale va servito pochissimo cibo nel piatto; solo dopo, quando la Loggia sarà in
libertà, si consumeranno i cibi più copiosamente, seppur sempre con moderazione.
Saranno intercalati brani musicali prescelti, nonché intercalate letture da parte del Fr?
Oratore, predisposte opportunamente.

UTENSILI D’AGAPE
Tavola La Piattaforma
Tovaglia Il Velo
Salvietta La Bandiera
Piatto Il Vassoio
Scodella La Tegola
Cucchiaio La Cazzuola
Forchetta La Zappa
Coltello La Spada
Bottiglia (Caraffa) Il Barile
Bicchiere Il Cannone
Lampade Le Stelle
Sedie Gli Stalli
Vivande I Materiali
Pane La Pietra Grezza
Vino La Polvere Forte (P. Bianca; P. Rossa)
Acqua La Polvere Debole
Birra La Polvere Gialla
Liquori La Polvere Fulminante
Sale La Sabbia
Pepe Il Cemento, La Sabbia Gialla

Mangiare Masticare
Bere Tirare una Cannonata
Tagliare Sgrossare

Riccardo Corsi- ottobre 2006 54


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Entrata rituale, con le consuete modalità, guidata dal M.d.C.

APERTURA DEI LAVORI

M?V? (Colpo di maglietto)

1° Sorv. (Colpo di maglietto)

2° Sorv. (Colpo di maglietto)

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorv., aiutatemi ad aprire i lavori di Agape.


Fr? l° Sorv., quale è il primo dovere di un Sorvegliante?

1° Sorv. E’ Quello di assicurarsi che il Tempio sia coperto e sicuro

M?V? Fratello l° Sorv. assicuratevi che siamo al coperto e al sicuro.

1° Sorv. Fr?Copritore fate il vostro dovere.

Il Fr? Copritore chiude la porta e consegna la chiave al 1° Sorvegliante.

Copritore Fratello 1° Sorvegliante siamo debitamente al coperto e al sicuro.

1° Sorv. Venerabile Maestro, siamo al coperto e al sicuro.

M?V? Fratelli l° e 2° Sorvegliante assicuratevi che tutti i presenti siano Fratelli


Liberi Muratori.
Fratelli all’ordine d’Agape. 43 (Si rimane seduti)

(Colpo di maglietto)

Il 1° ed il 2° Sorvegliante Ispezionano le loro colonne percorrendo l’interno


della tavola a ferro di cavallo. Giunti all’Oriente salutano e fanno dietro-
front.
All’inizio il 2° Sorvegliante dà la destra al 1° Sorvegliante, al ritorno la
sinistra.
I Fratelli si mettono all’ordine di apprendista mano a mano che i
Sorveglianti, percorrendo le proprie colonne – dall’Occidente all’Oriente –
passano loro davanti.

2° Sorv. Fratello l° Sorvegliante, tutti coloro che compongono la colonna del


Settentrione sono liberi Muratori.

43
Quando si è all’Ordine d’Agape, si resta seduti con la mano sinistra a piatto sulla tavola, con le dita riunite
verso l’interno della tavola ed il pollice a squadra, allineato al bordo, e la mano destra come in grado di
Apprendista.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 55


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° Sorv. M?Venerabile, dai segni che danno riconosco tutti coloro che
compongono le due colonne come Liberi Muratori.

M?V? Per coloro che siedono all' Oriente, rispondo io.


(I Fr:. All’Oriente si mettono all’Ordine)

(Colpo di maglietto e da il segno; tutti danno il segno)

Fratelli tutti, al riposo.


Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, avvertite i Fratelli delle vostre colonne che sto
per aprire i Lavori rituali di Agape.

(Pausa)

1° Sorv. Fratelli della mia colonna vi informo che il M? Venerabile sta per aprire
i Lavori rituali di Agape.

2° Sorv . Fratelli della mia colonna vi informo che il M? Venerabile sta per aprire
i Lavori rituali di Agape.

M?V? (Colpo di maglietto)

Fratelli in piedi e all’Ordine. 44

In nome della Massoneria Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente
d’Italia, apro i Lavori Rituali d’Agape di questa R?L? .......... n. ...
all’Oriente di ..... .

(Tre colpi di maglietto)

La sapienza illumini il nostro Lavoro.

Accende la propria Luce con lo stoppino che gli porge il Maestro delle
Cerimonie.

1° Sorv. (Tre colpi di maglietto)

Accende la propria Luce con lo stoppino che gli porge il Maestro delle
Cerimonie.

44
In piedi all’Ordine di Apprendista.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 56


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Che la bellezza lo irradi e lo compia.

2° Sorv . (Tre colpi di maglietto)

Accende la propria Luce con lo stoppino che gli porge il Maestro delle
Cerimonie.

Che la forza lo renda saldo.

M?V? (Colpo di maglietto)

1° Sorv. (Colpo di maglietto)

2° Sorv . (Colpo di maglietto)

M?V? Fratelli sedete.

(Pausa)

Fratello 1° Sorvegliante a quale scopo ci riuniamo in Agape ?

1° Sorv. Ci riuniamo in Agape affinché il cibo materiale divenga Cibo Spirituale.

Oratore Mangiare costituisce uno dei chimismi base dell’esistenza fisica dell’uomo
nel suo momento individuale; è la trasformazione di materia in energia; è
il momento di socializzazione. Il pasto in comune era l’atto comunitario
fondamentale dei Pitagorici, degli Esseni, dei Cristiani, dei Sufi, dei
Massoni operativi, e Agape significa pasto comune in latino ma vuole
anche dire “amore”, in greco; amore di benevolenza, di protezione, di
cura, non di passione.

M?V? Fratelli in piedi e all’Ordine. 45

Il M.d.C. si porta dal 1° Sorvegliante e lo accompagna all'Ara, dandogli la


sinistra.

45
In piedi all’Ordine di Apprendista.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 57


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Il 1° Sorvegliante apre la Bibbia al Salmo n. 133 od al Vangelo di Giovanni
13/31, sovrappone la squadra ed il compasso in grado di Apprendista. Il
Sorvegliante, sempre accompagnato dal M.d.C., che gli dà ora la destra,
ritorna al proprio posto, deambulando in senso orario.

M?V? Fratelli a me per il Segno (Si esegue)


e per la batteria

M?V? Fratelli sedete.


Fratello Oratore recita per noi tutti la preghiera rituale.

Oratore. (Si alza in piedi)


O Grande Architetto la cui essenza è riconosciuta da ogni religione;
il cui nome ineffabile è custodito nel segreto del cuore di ogni creatura;
la cui vita è testimoniata dalla ricerca della luce di tutti i saggi di ogni
tempo;
noi costruttori spezziamo in Tuo onore il pane e beviamo il sacro liquore
della terra per impetrare da Te la Forza, la Serenità e la Volontà al fine di
edificare il Tempio che non ha dimensioni e tutto comprende.
Che la nostra opera possa essere di auspicio e di conforto a chi è nel
bisogno.
Che il sacro Tempio possa unire tutte le genti nel più sereno spirito di
Fratellanza.
Che la nostra Loggia, che tutte le Logge del mondo possano prosperare
per il bene dell’Umanità ed alla Gloria del Grande Architetto
dell’Universo.

M?V? Fratello Segretario date lettura della tavola architettonica tracciata nella
precedente tornata d’Agape 46 .

Segretario. A?G?D?G?A?D?U?, in nome della Massoneria Universale, sotto gli


auspici del Grande Oriente d’Italia, nel .... giorno .... mese .... dell’anno ....
E:.V:., la R:.L:. ..... n. ..... all’Oriente di ..... si è riunita in tornata d’Agape,
nel punto geografico noto ai soli figli della Vedova.
I Fratelli che hanno partecipato ai Lavori sono quelli che risultano dal
registro delle presenze. Aperti i Lavori i Fratelli si sono accinti,
faticosamente ma liberamente, ad impastare con la cazzuola il cemento
necessario alla costituzione del Tempio.

Essi hanno usato gli strumenti ricevuti in consegna dalla Universale


Massoneria ed i materiali messi a disposizione dalla Natura.
Consumato il cibo necessario e raggiunta l'armonia, a mezzanotte in
punto, i Lavori sono stati chiusi con le formule e le batterie di rito.

46
Se non vi è tavola precedente il Segretario procederà senza menzionare alcunché.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 58
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, avvertite i Fratelli delle vostre colonne che se
non trovassero il tenore della Tavola in conformità con il disegno tracciato
nella precedente Agape, la parola è concessa.

1° Sorv. Fratelli della colonna del Meridione, se qualcuno non trovasse il tenore
della Tavola in conformità con il disegno tracciato nella precedente Agape,
può prendere la parola.

2° Sorv. Fratelli della colonna del Settentrione, se qualcuno non trovasse il tenore
della Tavola in conformità con il disegno tracciato nella precedente Agape,
può prendere la parola.

Terminate le eventuali osservazioni, debitamente annotate dal Segretario e


quando nessuno più chiede la parola

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, la mia colonna tace.

1° Sorv. Maestro Venerabile, le colonne tacciono.

M?V? Fratello Oratore, dateci le vostre conclusioni.

Oratore Dà le sue conclusioni, la tavola non viene posta ai voti e dice:


M:.V:. vi prego di far regolarmente sottoscrivere la tavola architettonica
tracciata nella precedente tornata d’Agape.

Si esegue

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie, vi prego di tracciare il quadro di Loggia


e di accendere il candeliere a 7 braccia o Menorah.

Fratelli all’ordine d’Agape. 47 (Colpo di maglietto)

II Maestro delle Cerimonie esegue prendendo il fuoco dal Testimonio e


accompagna l'accensione con le parole che seguono, in italiano o in ebraico:

1. (1^ luce da destra) Primo giorno lom rishon


2. (3^ luce da sinistra) Secondo giorno lom shenì
3. (2^ luce da destra) Terzo giorno lom shlishì
4. (2^ luce da sinistra) Quarto giorno lom revi’i

47
Quando si è all’ordine d’Agape, si resta seduti con la mano sinistra a piatto sulla tavola, con le dita riunite
verso l’interno della tavola ed il pollice a squadra, allineato al bordo, e la mano destra come in grado di
Apprendista.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 59


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
5. (3^ luce da destra) Quinto giorno lom chamishì
6. (1^ luce da sinistra) Sesto giorno lom shishì
7. (luce centrale) SHABBAT SHABBAT

Oratore E fu sera e fu mattina; il sesto giorno. Il cielo e la terra e tutto il loro


esercito erano ormai completi. Nel settimo giorno Dio aveva completato
l’opera sua che aveva fatto, così nel settimo giorno cessò da tutta la sua
opera che aveva compiuto. Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò,
poiché in esso aveva cessato da tutta la sua opera che egli aveva creato per
poi elaborarla. (Gen. 2, 1-3)

M?V? Fratelli tutti, al riposo.

(Pausa)

M?V? Fratelli dedichiamoci serenamente, in silenzio, al nostro lavoro.


Come il primo compito del libero Muratore è quello di levigare la pietra
grezza, accanto ai suoi fratelli, così noi dividiamo col nostro Fratello il
pane della nostra terra. Spezziamo il pane, porgiamone al nostro vicino di
destra e mangiamone.

(Si esegue mangiando il pane)

Oratore Il Pane ed il Vino hanno bisogno per esistere del lavoro dell’uomo: Grano
e Vite, dalle origini misteriose, hanno bisogno della conoscenza dell’uomo
per trasformarsi in alimento. Pane e Vino, Grano e Vite: chicchi secchi di
grano, umidi d’uva. Corpo e Sangue.
Leggiamo dall’Ecclesiaste: “Orsù dunque! Mangia il tuo pane in allegria,
bevi il tuo vino di buon umore, giacché Dio ha fatto prosperare la tua
vite”.

M?V? Dopo essersi accertato che lutti i FFrr. abbiano mangiato un pezzo di pane:
Fratelli, versate del VINO al vostro vicino di sinistra.

(Si esegue stando seduti)

Come il sole feconda i nostri campi, così il prodotto della nostra vigna
alimenti il nostro lavoro.

(Si esegue bevendo il vino)

(Il Maestro Venerabile si toglie i guanti e tutti lo imitano)

M?V? Fratelli tutti prendiamo le UOVA.

(Si esegue)

L’UOVO rappresenta il Mondo nelle tre verità fondamentali; come per


giungere al rosso del tuorlo è necessario usare la forza per spezzare la

Riccardo Corsi- ottobre 2006 60


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
corteccia e l’Arte paziente per penetrare il bianco albume, così per
conquistare la Verità dobbiamo giungere sino al suo centro.

Oratore La simbologia dell’uovo è tra le più estese. L’uovo cosmico, nato dalle
acque primordiali, covato alla loro superficie, si separa in due metà per
dare origine al cielo ed alla terra; il Brahmanda Indù si separa in due
semisfere d’oro e d‘argento, l’uovo di Leda genera i due Dioscuri.
L’uovo è una realtà primordiale che contiene in germe la molteplicità degli
esseri.
L’inizio dell’opera alchemica avviene mediante un calore costante e
continuo, ottenuto con un lavoro fatto di dedizione e rinuncia, il calore
dell’Athanor, necessario per far dischiudere l’uovo cosmico.

(Si mangiano le uova, senza sale, pane o bevande)

M?V? Fratelli prendiamo le VERDURE, gli ORTAGGI e le OLIVE

Come la medicina è l’equilibrio della nostra salute, così il VERDE dei


campi ed il frutto degli orti ci dissetino e ci riposino lungo il nostro
faticoso cammino. Ricordiamoci che l’olio, dono dell’ulivo, è simbolo di
pace.

Oratore Simbolo di tutto ciò che è curativo e vivificante le erbe ridonano salute,
virilità e fecondità. Ma se assunte in quantità eccessiva, per ignoranza o
ingordigia, possono avere effetti devastanti e rivelarsi velenose, psicotrope
emetiche: quindi vanno utilizzate con conoscenza equilibrio, misura.
Dal Vangelo di Filippo: “L’albero della vita è in mezzo al giardino,
tuttavia è dall’ulivo che si estrae il crisma, per mezzo del quale si ha la
resurrezione”.

(Si mangiano le verdure senza sale, pane o bevande; solo leggermente condite
con olio d’oliva)

M?V? Fratelli prendiamo le LENTICCHIE. 48

Oratore Le lenticchie, prodotto della terra, sono simbolo del dono della vita, che
può essere solo un dono degli Dei.
Simbolo della continuità e della molteplicità evocano il ritorno delle messi
e la perennità del ciclo delle stagioni.

M?V? Fratelli prendiamo l’AGNELLO.

L’AGNELLO simboleggia il Sacro Ariete Celeste, e con esso l’inizio del


Mondo. Simboleggia inoltre il sacrificio senza il quale è vano aspirare al
successo in campo iniziatico.
Col sacrificio di questo agnello, che i nostri voti siano puri nella nostra
offerta cosciente al Principio Universale.

48
E’ uno degli alimenti controversi, non tutti lo ammettono tra i cibi dell’Agape Rituale.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 61
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
(Si esegue senza sale, pane o bevande)

Oratore L’Agnello, simbolo di innocenza, purezza ed obbedienza, è l’animale


sacrificale per eccellenza.
La Crocifissione e il Venerdì Santo, evocano il sacrificio dell’agnello,
preparato per la Pasqua Ebraica, ed il ruolo salvifico del sangue
dell’agnello con cui gli ebrei d’Egitto avevano contrassegnato gli stipiti e
l’architrave delle loro case.
Nell’Apocalisse l’agnello è sulla montagna di Sion ed al centro della
Gerusalemme celeste.
Fino al concilio di Costantinopoli del 692, l’agnello, affiancato al Sole ed
alla Luna, era rappresentazione di Cristo in croce.

M?V? Fratelli prendiamo la FRUTTA.


Come l’uovo consuma il Frutto del Sapere, così noi rinasciamo alla Vera
Conoscenza consumando i frutti dei nostri alberi: essi sono il prezioso
dono del sole, in questo giorno di Festa.

(Si consuma la frutta)

Oratore Cristallizzazione policroma dell’energia solare, la frutta rappresenta il


coronamento dell’opera, il momento conclusivo del ciclo vitale.
Gli antichi offrivano agli Dei le primizie dei frutti migliori, ed i pittori del
Rinascimento ponevano nei loro dipinti frutta oltre che fiori.
Dopo avere mangiato il frutto dell’albero proibito Adamo acquista
coscienza; nelle mitologie: sacro è l’albero e spesso il premio è un frutto.

M?V? Fratelli colmate le coppe. 49

(Pausa)

M?V? Fratelli l° e 2° Sorvegliante invitate i fratelli che sono sotto vostri ordini a
prepararsi per il primo brindisi di rito.

2° Sorv. Per ordine del Maestro Venerabile invito i Fratelli della mia colonna a
prepararsi per il primo brindisi di rito

1° Sorv. FRATELLI TUTTI, riempiamo ed allineiamo i calici.

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante la mia colonna è pronta.

1° Sorv. Venerabile Maestro tutto è pronto nelle due colonne.

M?V? L’Oriente lo è tutto ugualmente.


Fratelli in piedi e all’Ordine d’Agape. 50

49
Si versa al vicino di sinistra.
50
Ci si pone all’Ordine di Apprendista, la salvietta è posata sull’avambraccio sinistro piegato a squadra, i
dignitari mettono la salvietta sulla spalla sinistra, la mano sinistra impugna il coltello (spada), con la punta della
lama in avanti.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 62
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
(Si esegue)

M?V? 1° e 2° Sorvegliante annunciate ai Fratelli delle vostre colonne che il primo


brindisi è per il Capo dello Stato e per la gloria e prosperità del nostro
Paese.

1° Sorv. Fratelli della mia Colonna vi invito ad effettuare il primo brindisi per il
Capo dello Stato e per la gloria e la prosperità del nostro Paese.

2° Sorv. Fratelli della mia Colonna vi invito ad effettuare il primo brindisi per il
Capo dello Stato e per la gloria e la prosperità del nostro Paese.

M?V? Attenzione. Fratelli miei.


Mano destra ai cannoni.

(Si porta il calice alla spalla destra)

In alto i cannoni.

(Braccio dx in avanti e in alto)

FUOCO per la salute del Capo dello Stato.

(Si esegue e si riporta il braccio dx in avanti e in alto)

Per la gloria e la prosperità del nostro Paese.

(Si esegue e si porta la dx in avanti e in alto)


(Si posa il calice sul tavolo) 51

M?V? 1° e 2° Sorvegliante annunciate ai Fratelli delle vostre colonne che il


secondo brindisi è per l’Illustrissimo Gran Maestro del Grande Oriente
d’Italia, la cui salute ci è tanto cara.

1° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia Colonna ad
effettuare il secondo brindisi per l’Illustrissimo Gran Maestro del Grande
Oriente d’Italia.

1° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia Colonna ad
effettuare il secondo brindisi per l’Illustrissimo Gran Maestro del Grande
Oriente d'Italia.

M?V? Attenzione Fratelli miei.


Mano destra ai cannoni.

(Si porta il calice alla spalla destra)

M?V? In alto i cannoni.

51
Si posa il cannone sulla piattaforma.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 63
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
(Braccio dx in avanti e in alto)

M?V? FUOCO per l’Illustrissimo Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia.
Deponete i cannoni in tre tempi.

Salute …

(Si tende il braccio in avanti)

Pace ...

(Si abbassa il braccio quasi a toccare la tavola)

Prosperità …

(Si posa il calice sul tavolo)

M?V? Fratelli tutti, sedete; i Lavori vengono sospesi.

(Durante la sospensione, di pochi minuti, i fratelli possono consumare e bere


ma non possono toccare le bottiglie)

1° Sorv. Venerabile Maestro chiedo la parola.

M?V? La parola è concessa.

1° Sorv. Venerabile Maestro vi prego di voler dare disposizioni per un terzo


brindisi che vorrei proporre.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante avvertite i Fratelli delle due colonne di


predisporsi per un terzo brindisi.

2° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli delle due Colonne a
prepararsi per un terzo brindisi.

M?V? Fratelli riempite e allineate i cannoni.

2° Sorv. Fratelli riempiamo ed allineiamo i cannoni.

Oratore Fratelli riempiamo ed allineiamo i cannoni

(Solo in questo momento si possono toccare le bottiglie, ognuno dei Fratelli si


verserà, a suo piacimento, vino)

(Quando tutto è allineato)

2° Sorv. Venerabile Maestro tutto è pronto nelle due colonne.

M?V? L’Oriente lo è ugualmente.


Riccardo Corsi- ottobre 2006 64
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fratello 1° Sorvegliante quale è il brindisi che volete proporre?

1° Sorv. Venerabile Maestro della Loggia .......... n. .. all’Oriente di ......... il brindisi


è per voi.

M?V? (Colpo di maglietto)

Fratelli in piedi e all’Ordine d’Agape. 52

1° Sorv. Fratelli il brindisi che ho l’onore di proporvi è per il nostro


Rispettabilissimo Maestro Venerabile e per la sua famiglia, nonché per la
nostra R:. Loggia, per la prosperità della quale formulo i voti più ardenti.

Mano destra ai cannoni.

(Si porta il calice alla spalla destra)

In alto i cannoni.

(Braccio dx in avanti e in alto)

Fuoco per il Risp.mo Maestro Venerabile, per la sua Famiglia e per tutta
la Loggia.

Deponete i cannoni.

(Si pone il calice sul tavolo)

M?V? Fratelli l° e 2° Sorvegliante annunciate ai fratelli delle vostre Colonne che


il quarto brindisi è per i Fratelli della nostra Loggia e per i Fratelli
Visitatori 53 che onorano i nostri Lavori. Accompagno questo brindisi con i
voti più fervidi per la prosperità delle nostre Famiglie.

1° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia Colonna ad
effettuare il quarto brindisi per tutti i Fratelli della nostra Loggia per i
Fratelli Visitatori che onorano i Nostri Lavori e per la prosperità delle
nostre Famiglie.

2° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia colonna ad
effettuare il quarto brindisi per tutti i Fratelli della nostra Loggia per i
Fratelli Visitatori che onorano i Nostri Lavori e per la prosperità delle
nostre Famiglie.

52
In piedi all’Ordine d’Agape, si sta all’Ordine di Apprendista, con la salvietta posata sull’avambraccio sinistro
piegato a squadra, i Dignitari sulla spalla sinistra, e con la mano sinistra che impugna la spada (coltello) con la
lama in avanti.
53
Solo se sono presenti Fratelli Visitatori, altrimenti il brindisi è solo per i Fratelli della Loggia e le loro
famiglie.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 65
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Attenzione Fratelli miei.

Mano destra ai cannoni.

(Si porta il calice alla spalla destra)

In alto i cannoni.

(Braccio dx in avanti e in alto)

Fuoco per tutti i Fratelli della nostra Loggia, per i Fratelli Visitatori e per
la prosperità delle nostre Famiglie.

Deponete i cannoni.
(Si pone il calice sul tavolo)

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante annunciate ai Fratelli delle vostre Colonne che


il quinto brindisi è per la prosperità della Nostra Famiglia Iniziatica.

1° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia Colonna ad
effettuare il quinto brindisi per la prosperità della Nostra Famiglia
Iniziatica.

2° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia colonna ad
effettuare il quinto brindisi per la prosperità della Nostra Famiglia
Iniziatica.

M?V? Attenzione Fratelli miei.

Mano destra ai cannoni.

(Si porta il calice alla spalla destra)

In alto i cannoni.

(Braccio dx in avanti e in alto)

Fuoco per la prosperità della Nostra Famiglia Iniziatica.

Deponete i cannoni in tre tempi.

Salute …

(Si tende il braccio in avanti)

Pace ...

(Si abbassa il braccio quasi a toccare la tavola)

Prosperità …

Riccardo Corsi- ottobre 2006 66


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
(Si posa il calice sul tavolo)

M?V? Fratelli tutti, sedete; i Lavori vengono sospesi.

(Durante la sospensione, di pochi minuti, i fratelli possono consumare e bere


ma non possono toccare le bottiglie)

(Pausa)

M?V? Fratelli l° e 2° Sorvegliante invitate i Fratelli delle vostre Colonne e che


sono sotto i vostri ordini, a prepararsi al sesto brindisi di rito.

1° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia Colonna a
prepararsi per il sesto brindisi di rito.

2° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia Colonna a
prepararsi per il sesto brindisi di rito.

M?V? Fratelli riempiamo ed allineiamo i cannoni.

1° Sorv. Fratelli riempiamo ed allineiamo i cannoni.

2° Sorv. Fratelli riempiamo ed allineiamo i cannoni

(Solo in questo momento si possono toccare le bottiglie, ognuno dei Fratelli si


verserà, a suo piacimento, vino)

(Quando tutto è allineato)

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante la mia colonna è pronta.

1° Sorv. Venerabile Maestro tutto è pronto nelle due colonne.

M?V? L’Oriente lo è ugualmente.


Fratelli in piedi e all’Ordine d’Agape. 54

Fratelli l° e 2° Sorvegliante annunciate ai Fratelli delle vostre colonne che


il sesto brindisi è per i Fratelli passati all’Oriente Eterno, la cui memoria
ci è cara.

1° Sorv. Fratelli della mia Colonna vi invito ad effettuare il sesto brindisi per i
fratelli passati all' Oriente Eterno, la cui memoria ci è tanto cara.

2° Sorv. Fratelli della mia Colonna vi invito ad effettuare il sesto brindisi per i
fratelli passati all' Oriente Eterno, la cui memoria ci è tanto cara.

54
Quando si è in piedi si sta all’Ordine di Apprendista, con la salvietta posata sull’avambraccio sinistro piegato
a squadra e con la mano sinistra che impugna una spada (coltello) con la lama in avanti.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 67


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Mano destra ai cannoni.

(Si porta il calice alla spalla destra)

In alto i cannoni.

(Braccio dx in avanti e in alto)

Fuoco per i Cari Fratelli passati all’Oriente Eterno.

Deponete i cannoni.

(Si pone il calice sul tavolo)

M?V? Fratelli l° e 2° Sorvegliante annunciate ai Fratelli delle vostre colonne che


il settimo brindisi è per tutti i Fratelli Liberi Muratori sparsi nel Mondo.

1° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia Colonna ad
effettuare il settimo brindisi per tutti i Fratelli Liberi Muratori sparsi nel
Mondo.

2° Sorv. Per ordine del Venerabile Maestro invito i Fratelli della mia Colonna ad
effettuare il settimo brindisi per tutti i Fratelli Liberi Muratori sparsi nel
Mondo.

M?V? Attenzione Fratelli miei.

Mano destra ai cannoni.

(Si porta il calice alla spalla destra)

In alto i cannoni.

(Braccio dx in avanti e in alto)

Fuoco per la prosperità di tutti i Fratelli Liberi Muratori sparsi nel


Mondo.

Deponete i cannoni in tre tempi.

Salute …

(Si tende il braccio in avanti)

Pace ...

(Si abbassa il braccio quasi a toccare la tavola)

Prosperità …

Riccardo Corsi- ottobre 2006 68


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
(Si posa il calice sul tavolo)

M?V? Fratelli tutti, sedete; i Lavori vengono sospesi, riprendiamo il convivio.

(Durante la sospensione i fratelli possono consumare e bere quanto è sulla


tavola)

Dopo un congruo periodo di tempo, a discrezione del Maestro Venerabile.

CHIUSURA DEI LAVORI

M?V? (Colpo di maglietto)

1° Sorv. (Colpo di maglietto)

2° Sorv. (Colpo di maglietto)

M?V? Fratello 1° Sorv. che età avete?

1° Sorv. Tre anni Venerabile Maestro.

M?V? A che ora abbiamo l'abitudine di chiudere i lavori nostri ?

1° Sorv. A Mezzanotte, Venerabile Maestro.

M?V? Che ora è adesso, Fratello 2° Sorv.?

2° Sorv. Mezzanotte in punto.

M?V? Fratello Oratore vi prego di darci le vostre conclusioni.

(Prima delle conclusioni del Fratello Oratore ogni Fratello riempie circa 1/2
bicchiere di Acqua al Fratello alla sua sinistra)

Oratore (Pronuncia le sue conclusioni. Nel concludere spiega quale è il settimo cibo,
cioè l’acqua principio di vita; l’acqua che penetra tutte le cose della Natura.)
Conclude sempre con:
Carissimi Fratelli ogni scuola iniziatica ruota attorno ad un asse centrale
rappresentato dalla Operatività; operatività interiore ed esteriore cui è
strettamente legato il concetto di edificazione.
Esiste un momento in cui l'operatività è rivolta alla distruzione dei
materiali: ciò si realizza nell’Agape con il travaglio della masticazione.
Distruzione dei materiali che non ha significato di fine, bensì di
Rigenerazione, rigenerazione alla vita.
L'ingestione di cibo e la metamorfosi metabolica compiuta dal nostro
corpo per trarre l'energia indispensabile alla sua sopravvivenza, si

Riccardo Corsi- ottobre 2006 69


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
avvicina simbolicamente alle tre fasi rappresentate dal Nigrendo, Albedo e
Rubendo (nero, bianco e rosso) attraverso cui si realizza la trasformazione
alchemica.
Mantenersi in vita è quindi un impegno, un dovere che si assume con
l'iniziazione massonica, per poter, affinandosi, contribuire alla
Costruzione; per rispondere ad un dettato eminentemente iniziatico.
Trasformazione delle sostanze vitali come necessità per proiettarsi verso
la Grande Opera; trasformazione che si compie anche durante l'Agape.
La ritualità di un’Agape dunque si proietta al di là della forma e va invece
intesa nella sua Sacralità che consente la Trascendenza.
La Loggia durante l’Agape vive lo stesso momento di trasformazione in
alto che si realizza nell’Athanor e compie quel lavoro di sgrossamento che
certo non ha mai fine.

M?V? Fratelli l° e 2° Sorv:. avvertite i Fratelli delle vostre Colonne che è


concessa loro la parola.

(Dopo gli eventuali interventi dei Fratelli)

M?V? Fratello Elemosiniere fate circolare il tronco della Vedova.

(Il Fratello elemosiniere compie il suo giro e porta il ricavato al Fratello


Oratore che, senza contare i mattoni)

Oratore Maestro Venerabile, i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

M?V? Fratelli l° e 2° Sorvegliante annunciate alle vostre colonne che i poveri


hanno preso parte alla nostra Agape.

1° Sorv. Fratelli della mia Colonna i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

2° Sorv. Fratelli della mia Colonna i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

M?V? Fratello 1° Sorvegliante il cibo materiale è divenuto cibo spirituale?

1° Sorv. Venerabile Maestro, l’assimilazione è avvenuta.

(Il 1° ed il 2° Diacono collegano la Parola Sacra)

1° Sorv. Venerabile Maestro, tutto è giusto e perfetto.

M?V? Fratelli in piedi e all’Ordine. 55

(Il M. d. C si reca dal 1° Sorvegliante e lo accompagna all’Ara, dandogli la


destra. Il 1° Sorvegliante chiude il Libro Sacro e depone Squadra e Compasso,
ritorna al suo posto accompagnato sempre dal M.d.C , che gli dà la sinistra)

55
In piedi all’Ordine di Apprendista.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 70
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? In nome della Massoneria Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente
d’Italia dichiaro chiusi i lavori d’Agape di questa R?L? ................. n. ...
all’Oriente di ........ e ordino al 1° Sorvegliante di chiudere la Loggia.

(Tre colpi di maglietto)

A me Fratelli per il Segno e per la batteria. (Non ci si mette più all’Ordine)

(Spegne la propria candela)

1° Sorv. Fratelli, per ordine del Venerabile Maestro, chiudo la Loggia.

(Tre colpi di maglietto)

(Spegne la propria candela)

2° Sorv. I Lavori d’Agape sono chiusi fino a nuova data da destinarsi.

(Tre colpi di maglietto)

(Spegne la propria candela)

M?V? Maestro delle Cerimonie provvedete a spegnere le luci della Menorah, indi
a distruggere il tracciato del quadro di Loggia

(Il M.d.C. esegue, procedendo a spegnere nell’ordine inverso all’accensione)

7–6–5–4–3–2–1

Spegne quindi la Luce del 2° Sorvegliante, poi la Luce del 1° Sorvegliante e


per ultima quella del Maestro Venerabile ed infine dispone per l’uscita dal
luogo di Agape.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 71


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
LETTURA N. 1
MASSONERIA ITALIANA

Rabbi Simeone diceva: “Se tre persone hanno mangiato insieme in una medesima
mensa e non hanno detto parole di Torah, è come se avessero mangiato sacrifici per morti,
secondo quanto è scritto: “Poiché tutte piene di vomito e di sterco sono le mense quando vi
manchi Iddio. (Isaia 28,8).
Invece se tre persone hanno mangiato insieme in una medesima mensa e vi hanno
detto parole di Torah, è come se avessero partecipato alla mensa Divina, secondo quanto
scritto: “E mi parlò: Questa è la mensa che è dinanzi al Signore.” (Ezechiele 41,42).
(Pirqè Avoth 3,4)

LETTURA N. 2
SUL SIGNIFICATO DEL MANGIARE
(n.b. Il brano è molto lungo e, perciò, è bene fare delle pause)

Akhal, mangiare.
Questa parola della lingua ebraica si applica, parlando di un animale, all’azione di
prendere del nutrimento e ciò non esige esempi per essere spiegato.
In seguito la lingua ha considerato, nell’azione del mangiare, due cose: primo, che la
cosa mangiata si perde e se ne va, cioè che la sua forma si corrompe e, secondo, che l’animale
cresce per mezzo del nutrimento che prende e che perciò si conserva in vita, prolunga la sua
esistenza e reintegra le forze del corpo.
In rapporto alla prima considerazione si è impiegato metaforicamente il verbo akhal
per tutto ciò che si perde e si distrugge ed in generale per ogni disgregazione di forma; per
esempio: “E la terra dei vostri nemici vi consumerà” (Numeri 13, 32);
“Voi sarete divorati dalla spada” (Isaia 1, 20); “La spada ti divorerà II (20 Samuele 2, 26); “E
il fuoco dell’Eterno arse in essi e consumò all’estremità dell’accampamento” (Numeri 1, 11);
“Dio è un fuoco divorante” (Deuteronomio 4, 24), cioè a dire che distrugge coloro che Gli si
ribellano, come il fuoco distrugge tutto ciò con cui viene a contatto. Questo impiego del verbo
akhal è frequente.
(pausa)
In rapporto al secondo significato, il verbo akhal è stato impiegato metaforicamente
per indicare il “sapere” e la “istruzione” e, in generale, le percezioni intellettuali per mezzo
delle quali la forma umana continua a conservarsi nello stato più, perfetto, così come, per
mezzo del nutrimento il corpo resta nel suo stato migliore.
“Venite, comprate e mangiate...” (Isaia 55, 1); “Ascoltatemi e mangerete ciò che è
buono” (Isaia 55, 2); “Mangiare troppo miele non fa bene, ma chi ricerca l’onore dovuto ai
giusti fa onore a se stesso” (Proverbi 25, 27); “Mangia il miele, figlio mio, poiché è buono; il
miele puro, dolce al tuo palato. Tale è per la tua anima la conoscenza della saggezza”
(Proverbi 24, 13-14).
(pausa)

L’uso del verbo mangiare per indicare il sapere è frequentemente usato dai sapienti.
“Venite e mangiate carne grassa presso Rabbà (Baba Batral 22a).
Essi dicono, inoltre: “Ogni volta che si tratti in questo libro, di mangiare e di bere non
si vuole parlare d’altro che della scienza” o, secondo qualcuno, della Legge.
Ugualmente si chiama con frequenza la scienza, acqua: “O voi tutti che avete sete,
andate verso l’acqua” (Isaia 55, 1 ).

Riccardo Corsi- ottobre 2006 72


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Questo impiego del verbo akhal essendo divenuto molto frequente e avendo ricevuto
una tale estensione, ha soppiantato, in qualche modo, il significato primitivo delle parole fame
e sete per designare l’assenza di sapere e di percezione intellettuale:
“E io invierò la fame nel paese, non la fame di pane ne’ sete di acqua, ma quella di intendere
le parole dell’Eterno” (Amos 8, 11); “La mia anima ha sete di Dio, del Dio vivente” (Salmo
42, 3).
(pausa)
Vi Sono molti esempi. Le parole “Attingerete acqua con giubilo dalle fonti della
salvezza” (Isaia 12, 3) sono state così rese da Jonathan ben Uziel: “E voi riceverete con gioia
una nuova dottrina degli eletti tra i giusti”.
Si noti bene che secondo questa interpretazione, l’acqua designa la scienza che si potrà
ottenere; la parola “fontane” viene assimilata alla espressione “i principali dell’Assemblea”,
che sono i sapienti.
E' stato detto “gli eletti tra i giusti” poiché la giustizia (o la pietà) è la vera
salute.
Fin qui ciò che Maimonide, il saggio vissuto nel 12° secolo, ha scritto nella sua opera
“La guida degli smarriti” nella prima parte al capitolo 30, che “suggerisce, tra l’altro,
l’interessante analogia tra l’acqua e la scienza.
Come scienza deve intendersi, in questo caso, la scienza integrale dell’uomo e cioè
quella tradizionale, che permette di definire e risolvere il problema esistenziale.
Nella tradizione occidentale quella che ci è più congeniale per formazione e
preparazione, tale scienza è tramandata nel Libro della Legge per noi sacro e cioè la Bibbia.
(pausa)
La sovrapposizione sulla Bibbia di Squadra e Compasso allontana con decisione ogni
atteggiamento intellettuale o interpretazione di tipo devozionale ma esorta, con pari decisione,
a percepire la Legge con tutte le facoltà disponibili: quelle del corpo: “la Squadra” e quelle
dello spirito: “il Compasso”.
“Per questo è stata confrontata la Torah con l’acqua. Infatti, proprio come l’acqua
discende da un livello più alto ad uno più basso, così la Torah discende dal suo seggio di
gloria, che è la Sua benedetta volontà e saggezza; poichè la Torah ed il Santo, benedetto Egli
sia, sono una e la stessa cosa e nessun pensiero può afferrarlo del tutto.
Di lì la Torah è discesa progressivamente attraverso fasi non manifeste, una fase dopo
l’altra, contemporaneamente alla discesa dei mondi, finché si vestì di sostanze materiali e di
cose di questo mondo, cioè della gran parte dei Suoi precetti, anzi di quasi tutti, delle loro
applicazioni pratiche, e le combinazioni delle lettere materiali scritte con l’inchiostro in un
libro e precisamente nei ventiquattro volumi della Torah, dei Profeti e degli Agiografi; e tutto
questo allo scopo che ogni pensiero li possa afferrare e anche le facoltà della parola e
dell’azione, le quali sono ad un livello più basso del pensiero, li possano afferrare e possano
vestirsi di essi” (Liqqutè Amarim cap. IV, pagg. 34 e 35)
Fratelli non a caso è stato posto al termine dell’Agape il momento dell’Acqua, perché
tutti noi, dopo la consumazione dell’Agnello, per mezzo del nostro Fuoco, 15 dopo il “ritirarsi
del basso all’alto del flusso della forza vitale” possiamo ricevere l’Acqua che, in ogni
momento, scende dall’alto.
Soltanto quando l’unione del rosso Agnello con la bianca Acqua si realizza, i poveri
prendono parte alla nostra Agape e la “bella misericordia” irraggia.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 73


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
LETTURA N. 3

SULLA PRECISIONE DELLA TORAH E SULLA GIOIA DELL'AGAPE

Il giovanetto cominciò l’interpretazione della Birkat HaMazon (la benedizione del


nutrimento che segue il pasto) dicendo: “Un versetto della Scrittura dice: e tu mangerai là alla
presenza dell’Eterno, tuo Dio”. (Deut. 14, 26), ed un altro versetto della Scrittura dice: E tu ti
rallegrerai in presenza dell'Eterno, tuo Dio.” (Deut. 27, 7).
Tutto ciò poteva essere realizzato quando i figli di Israele erano in Terra Santa e si
presentavano davanti al Signore, sia Egli benedetto, nella Casa della santità, il Tempio di
Gerusalemme. Ma ora come può essere realizzato tutto ciò?
Chi può mangiare alla presenza di Dio? Chi può rallegrarsi alla presenza di Dio?
Egli rispose: “Certamente tutto questo è ancora possibile. Allorché un uomo prende
posto a tavola, pronuncia la benedizione HaMotzì (Benedetto sia l’Eterno, nostro Dio, -
HaMotzì- che fa uscire il pane dalla terra).
Perché dice HaMotzi' (che fa uscire) e non Motzì (fa uscire), senza far precedere la
parola Motzì dalla lettera He che indica in modo preciso il soggetto o l’oggetto di cui si parla?
Non è forse scritto: “L’Eterno crea -Borè -i cieli”? (Is. 42, 5). Egli fa -Ossè- la terra. (Ger. 10,
12), e non che fa –HaOssè- la terra?
Perché qui si dice (nella preghiera che precede il pasto): HaMotzì- che fa uscire il pane
dalla terra e non Motzì- fa uscire il pane dalla terra?
Egli rispose: Quando si parla di cose che appartengono al mondo nascosto la lettera He
(che indica le cose con chiarezza) si nasconde; e quando si parla di cose che appartengono al
mondo inferiore, e che si rivelano maggiormente, la lettera He appare scritta .
(pausa)

Così come è scritto: “E' Lui che fa uscire –HaMotzì- le loro armate”. (15.40, 26).
“Colui che chiama -HaKorè- le acque del mare.” (Amos, 5, 8).
Tutti questi versetti si riferiscono ad un mistero del mondo inferiore. E quando l'uomo
benedice Dio, la Schechinah lo avvolge.
Con le parole: “E tu mangerai là alla presenza dell’Eterno” la Scrittura stabilisce il
dovere che incombe all’uomo di pronunciare parole di Torah durante il pasto. Si, bisogna che
l’uomo agisca così, poiché il Santo, benedetto Egli sia, in quel momento si trova davanti a lui,
così come è scritto: “Questa è la tavola che è davanti all’Eterno.” (Ez. 41, 22), ed ancora: “E
tu mangerai là alla presenza dell’Eterno tuo Dio.”
Alla presenza del suo Maestro, l’uomo ha anche il dovere di dare prova di bontà nei confronti
dei poveri, di dare loro da mangiare, proprio come il santo, benedetto Egli sia, da dà mangiare
a lui.
“E tu ti rallegrerai alla presenza dell'Eterno, tuo Dio. “Questo versetto tratta della coppa della
benedizione; allorché l’uomo “benedice”, tenendo nella mano la coppa della benedizione,
deve essere gioioso, manifestare la sua gioia, una gioia priva di ogni tristezza.
Poiché nel momento in cui l’uomo prende la coppa della benedizione, il Santo,
benedetto Egli sia, è davanti a lui. Dunque, egli deve coprire, avvolgere la propria testa con la
gioia, pronunciare la benedizione sulla coppa, in presenza di tre convitati, e dire:
“benediciamolo, perché abbiamo mangiato di ciò che Gli appartiene”, ...”e per l’effetto della
Sua bontà noi viviamo.”
(Zohar, II, 168 a,b)

Riccardo Corsi- ottobre 2006 74


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
LETTURA N. 4

UN INNO DI GLORIA A RÂ
Salve, o Râ!
Simile a Tum tu sorgi all’Orizzonte;
E simile a Horus-Khuti tu culmini nel cielo
La tua bellezza rallegra i miei occhi
Ed i tuoi raggi illuminano il mio corpo sulla terra.
Quando tu navighi nella tua Barca celeste
La pace si diffonde nella vastità dei Cieli.
Ecco che il vento tende le vele e rallegra il tuo cuore,
Velocemente tu attraversi il Cielo.
I tuoi nemici sono sgominati
E la Pace regna a te d’intorno.
I Geni Planetari percorrendo le loro orbite Inneggiano alla tua Gloria.
E quando tu discendi all’Orizzonte,
Dietro alle montagne dell’Ovest,
I Geni delle stelle fisse
Si prostrano a dinanzi e ti adorano...
Grande è la tua bellezza all’alba ed al crepuscolo,
O tu, Signore di Vita e dell’Armonia dei Mondi!
Gloria a te, o Râ, quando sorgi all’Orizzonte
E quando alla sera, simile a Tum, tramonti!
Poiché in verità, sono belli i tuoi raggi
Quando dalla sommità della Volta Celeste
Tu appari in tutta la tua gloria!...
E’ là che dimora Nut che ti ha generato ...
Ecco che ti sei incoronato Re degli dei.
La dea dell’Oceano celeste, Nut, tua Madre,
Si prostra in adorazione a te dinanzi.
L’Armonia e l’Equilibrio dei Mondi emanano da te.
Dal mattino, alla partenza e fin alla sera, all’arrivo,
Con ampie falcate tu percorri il Cielo.
Il tuo Cuore esulta ed il Lago Celeste è pacificato...
Sgominati sono i demoni!
Le loro membra sono divelte, le loro vertebre spezzate!
Venti propizi sospingono la tua Barca verso il porto,
Le divinità delle quattro Regioni dello Spazio
Ti adorano, o tu, Sostanza divina, Horus-Khuti (o horakhte, Harmakhis) è “Horus dai Due
Orizzonti” il cui celebre tempio si trova ad Edfu.
Dalla quale procedono tutte le forme, tutti gli Esseri ...
Ecco che tu stai per pronunciare una Parola;
E la Terra, in silenzio, ti ascolta ...
Tu, Divinità unica, regnavi di già in Cielo
In un’epoca in cui la Terra e le sue montagne
Non esistevano ancora ...
Tu, il Veloce! Tu, il Signore! Tu, l’Unico!
Tu, il Creatore di tutto ciò che esiste!
All’Alba dei tempi.
Tu modulasti la Lingua delle Gerarchie divine;

Riccardo Corsi- ottobre 2006 75


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
E li salvasti sopra un’isola del Lago di Horus ...
Che io possa respirare l’aria delle tue narici
Ed il vento del Nord che invia tua Madre: Nut!
O Râ! Degnati santificare il mio Spirito!
Od Osiride! Restituisci alla mia Anima la sua natura divina!
Gloria a te, o Signore degli dei!
Sia lodato il tuo Nome,
O Creatore delle Opere Mirabili!
Con i tuoi raggi illumina il mio corpo
Che riposa nella terra
Per tutta l’Eternità ...

Riccardo Corsi- ottobre 2006 76


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RITUALE D’AGAPE 56

PREMESSE STORICHE E METODOLOGICHE 57


Consumare insieme lo stesso pasto è usanza presente nella cultura di ogni popolo per
solennizzare l’amicizia, la fratellanza o comunque il rapporto positivo tra due o più persone.
Infatti, sia pure in forme diverse, quando più individui si riuniscono per condividere lo stesso
cibo, alcuni elementi comuni si rendono evidenti. In primo luogo, i commensali, con il gesto
di sedere alla stessa tavola, si tributano reciproco rispetto; in secondo luogo, mangiando dello
stesso cibo, annullano ogni differenza di censo e di status sociale che, di norma, influenzano
la qualità dei cibi di cui ciascuno, solitamente, si alimenta; in terzo luogo, essi dimostrano,
mangiando e bevendo liberamente di quanto in comune, la loro piena fiducia reciproca che
nessuno di loro approfitterà della circostanza per nuocere agli altri, né sfruttando la possibilità
di immettere un nocumento nel cibo, né sfruttando la rilassatezza indotta dalle consumazioni.
Tutti questi elementi sono presenti ed esaltati nell’Agape massonica. In essa, infatti, Fratelli
Liberi Muratori si riuniscono a condividere un pasto allo scopo di ulteriormente cementare il
loro rapporto fraterno, nel pieno reciproco rispetto delle singole dignità. Inoltre, l’Agape
massonica è l’occasione in cui significazioni simbologiche, caratteristiche della Libera
Muratoria, possono essere richiamate per dare completezza al Lavoro che si va a compiere.
Nella presente elaborazione si è tenuto conto che lo svolgimento dell'Agape è previsto in
primo grado, come, d'altronde, avviene di solito per permettere a tutti i Fratelli di parteciparvi.
Pertanto, i riferimenti simbologici sono stati adattati a tale grado, il quale consente soltanto
che essi siano semplici, logici, chiari ed univoci, ferma restando la caratteristica prima del
Lavoro liberomuratorio, per cui ciascuno penetra il Simbolo nella misura in cui ne è
individualmente capace. In tale ultima considerazione rientra la possibilità di conferire
all'Agape significati che trovano la loro ispirazione in ambiti, tradizionali, ma non
necessariamente ed esclusivamente liberomuratori.
L’Agape massonica, comunque, non è mai stata codificata in una ritualità precisa dal
Grande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani; ne consegue che, qualora non si contrastino gli
Antichi Doveri, la Costituzione e il Regolamento dell'Ordine, ogni Rispettabile Loggia, nella
sovranità del suo Magistero iniziatico, possa elaborare e praticare il Rituale d’Agape che
ritenga più rispondente alle sue esigenze. Si riscontra, perciò, una vasta fioritura di Rituali
d’Agape, spesso l’uno diverso dall’altro, sebbene ciascuno pregno di alto valore iniziatico.
Da un punto di vista storico, la costumanza dell’Agape massonica viene descritta in
modo sufficientemente compiuto già in documenti risalenti alla quarta decade del XVIII
secolo. Da essi traspare evidente che l’elemento fondamentale e caratterizzante le riunioni
d’Agape (i termini Banchetto o Lavori di Tavola sono sinonimi) è l’esaltazione della
fraternità in una cornice di assoluto decoro e dignità.
Il presente lavoro si è proposto soprattutto di rivivificare quello spirito, compiendo tale
operazione anche tramite il recupero di termini lessicali che quei nostri antichi Fratelli
utilizzavano con significazioni squisitamente pertinenti all'Istituzione. Non sfuggirà che, in
tale lessico, che si riporta alla fine delle presenti premesse, si intrecciano termini derivati
dall'operatività muratoria (Pietra Grezza, Tegola, Regola, Cazzuola, Cemento, Materiali,
Sgrossare, ecc.) e dall’Arte Militare coeva, in particolare, dal linguaggio in uso
nell’Artiglieria da Campagna. I termini d’origine militare sono altrettanto numerosi e si
utilizzano specialmente in occasione dei Brindisi rituali.
L’uso di queste terminologie non deve, però, ingenerare l’equivoco di un facile giudizio
circa una Libera Muratoria tutta dedita a “riti marziali”. Vero è, piuttosto, che i Fratelli che ci

56 Utilizzato dalla R?L? Giustizia e Libertà n. 767 all’Oriente di Roma nell’Agape per il Solstizio d’Estate del
1994.
57 Il presente lavoro è opera del Fr? Luigi Sessa, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 77
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
hanno preceduto, viventi in un’epoca nella quale il modello militare era il solo in cui si
riscontravano l’ordine e l’efficienza, valori comportamentali che il Massone, da sempre,
impone a sé stesso per il conseguimento del suo perfezionamento, non hanno certo trasfuso sé
stessi nel modello, ma lo hanno, invece, utilizzato ed adattato alle loro esigenze.
Se, poi, in qualche lettore malevolo e prevenuto, potesse mantenersi il sospetto che i
Massoni si rifanno a tradizioni “paramilitari”, basterebbe a fugare ogni ombra la semplice
considerazione che il bersaglio, del rituale caricamento e puntamento dell’arma non è altri
che l’Artigliere stesso.

LA SCELTA DEGLI ALIMENTI


Dal momento che, come già detto, scopo dell’Agape massonica è l’esaltazione ed il
rafforzamento del rapporto fraterno fra Liberi Muratori, non è necessario che gli alimenti
siano particolarmente prescritti, né come qualità, né come preparazione. Sarà, anzi, bene che
essi siano i più semplici possibile, di facile reperimento, trattati senza ricercatezze ga-
stronomiche. In definitiva, va consumato un pasto in grado di sfamare in modo gradevole, ma
senza eccessivi cedimenti alla gola.
Nella scelta degli alimenti e della loro preparazione non deve, poi, essere dimenticato il
particolare pratico che, essendo costumanza che le vivande siano portate in tavola non da
professionisti della ristorazione, ma da Fratelli che si assumono tale onere, il servizio deve
poter essere il più semplice possibile da sbrigare. Non va ancora dimenticato che la
composizione di un pasto soddisfacente ha, in ogni civiltà umana, il conforto di nozioni di cui,
senza giungere al moderno “bilanciamento calorico”, bisogna tener conto nella scelta e nel
susseguirsi delle vivande.
Fatte queste preliminari considerazioni, si ritiene che un pasto composto di pane, carne
o pesce, verdure, ortaggi, olive e frutta, accompagnati, moderatamente, ma liberamente, da
vino ed acqua, risponda alle caratteristiche che siamo andati individuando.

PANE
Un cereale è sempre alla base dell'alimentazione dei popoli della Terra. Nel bacino del
Mediterraneo, fin dai tempi più antichi, si utilizza principalmente il frumento sotto forma di
pane: farina di frumento, impastata con acqua e cotta in forno, con o senza aggiunta di lievito.
L’aggiunta del lievito ha effetto sui soli caratteri organolettici; nella volontà di massima
ragionevole semplicità, che abbiamo posto a base della scelta degli alimenti, ben rientra la
preferenza per pani di tipo azzimo e cioè non provenienti dal procedimento elaborato della
lievitazione. D'altronde, se il reperimento di azzimi fosse particolarmente difficoltoso, per
converso, sarebbe più coerentemente semplice, l’utilizzo di pani lievitati, avendo cura di
scegliere tra quelli le cui preparazioni siano meno elaborate.
Una immediata considerazione simbologica da applicare al pane è che non esiste cibo il
quale, più del pane, si presti ad essere spezzato e, sempre uguale a sé stesso, offerto ai
Fratelli, così come l’Amore, sempre uguale, che ci impegniamo ad offrire loro.

UOVA
Ad ogni latitudine le uova di uccello sono un alimento comunemente diffuso. Le uova di
più comune reperimento nelle nostre condizioni sono certamente quelle di gallina, preventiva-
mente rassodate per ragioni pratiche di servizio e consumazione.
Di immediata evidenza è la simbologia legata alla potenzialità vitale presente nell'uovo,
all’interno del cui guscio si forma il nuovo individuo che, per manifestarsi, proprio quel
guscio deve rompere; semplice Allegoria della Conoscenza che si nasconde e può essere resa
evidente solo dopo un lungo lavoro.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 78


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Appropriato appare, quindi, iniziare, posta la base del pane, un’Agape massonica con un
alimento che ricorda il lavorio interiore, necessario per giungere alla Conoscenza.

CARNE O PESCE
Le considerazioni fatte per la scelta del pane e delle uova, possono essere ripetute per la
scelta della componente del pasto destinata a fornire l’apporto energetico in modo che tale
componente consenta, sia di dilatare il tempo intercorrente tra un pasto e l’altro, sia di
ottenere, al contempo, la forza per affrontare la fatica del lavoro. Tali caratteristiche, scoperte
dall’uomo fin dai tempi più remoti, particolarmente riscontrabili nella carne e nel pesce,
hanno, infatti, determinato, sin dall'antichità, l’uso abituale di questi alimenti su tutte le mense
del mondo.
La scelta che, per lunga consuetudine, si fa all’Oriente di Roma, in occasione
dell’Agape massonica, senza che debba, perciò, esserne interdetta altra conforme alle suddette
giustificazioni, è quella della carne di Agnello. Tale carne è facilmente reperibile, di costo
contenuto, (questo particolare non va sottaciuto, essendo l’Agape esercizio di fraternità, non
occasione di ostentazione), divisibile in pezzi ragionevolmente omogenei (per dare anche
visivamente il senso dell’uguaglianza, a differenza di altre carni, più caratterizzate nelle loro
parti), di comune e semplice preparazione secondo l’abitudine gastronomica del luogo, infine,
di facile veicolazione verso la mensa.
Il più semplice significato simbologico, da attribuire alla consumazione in Agape di
carne o di pesce, è il richiamo al fatto che il lavoro comporta fatica e dispendio di energia,
della quale bisogna fare debita scorta, pronti ad impiegarla ad ogni occorrenza, in vista della
meta.

VERDURE ED ORTAGGI
La distinzione potrebbe apparire superflua, essendo ambedue prodotti simili della Terra,
oltretutto, collocati nella cultura della nutrizione in modo omologo. La differenza da
riscontrare consiste nel fatto che le verdure possono nascere e crescere spontaneamente e
richiedere la mano dell'uomo soltanto per la loro raccolta, mentre gli ortaggi necessitano di un
lavoro attento ed assiduo, pressoché quotidiano, che va dalla preparazione del terreno, alla se-
mina, alla difesa dalle erbe infestanti e dai parassiti, all'innaffiamento costante e sapiente, alla
raccolta al momento giusto.
Sembra di tutta evidenza che, la riflessione debba essere portata sul fatto che il piacere
della freschezza che le verdure provocano al palato è come il ristoro che consegue al
progresso nella Via iniziatica: si può incontrarlo o sapientemente coltivarlo.
Va da sé, che per le premesse già fatte, anche nella scelta di verdure ed ortaggi, va
mantenuto il principio di semplicità.

OLIVE
Nel bacino del Mediterraneo le olive sono un alimento importantissimo, tanto da essere
largamente consumato da tutte le classi sociali. Risponde, pertanto, a tutte le caratteristiche
già finora elencate.
Consumare olive è ritenuto, poi, in modo pressoché assiomatico, cibarsi del frutto,
Simbolo, per eccellenza, della Pace. L’albero d’Ulivo, infatti, fruttifica solo dopo molti anni
dal suo impianto e necessita di cure attente per dare raccolti copiosi. Disporre, quindi, di olive
in abbondanza è dimostrazione di aver goduto della Pace necessaria a che la piantagione
crescesse indisturbata e ben curata. Difficile, pertanto, nella nostra cultura, individuare un
altro alimento da potersi consumare in comune con i Fratelli che, altrettanto chiaramente,
possa simboleggiare il frutto o il risultato della Pace.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 79


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
FRUTTA
L'imbandigione di frutta a conclusione di un pasto è propria di ogni civiltà ove questi
prodotti esistono sia perché spontanei, sia perché coltivati. Tale usanza è, probabilmente, da
riferire al fatto che, di norma, è gradito al palato far seguire al gusto delle vivande elencate il
sapore zuccherino proprio della frutta. Fatta ancora salva la più volte ripetuta esortazione alla
semplicità, per cui si eviteranno frutti esotici di particolare rarità e costo, si ritiene che, in
ambito liberomuratorio, vada privilegiato il concetto che la frutta rappresenta un'immediata
Allegoria della Tradizione: la polpa può essere subito consumata ed assimilata, mentre il seme
assicura la continuità nel tempo. Tale concetto, stante la condizione del primo grado,
dovrebbe essere privilegiato anche se si consumi, per il suo piacevole alto contenuto
zuccherino, frutta secca e, quindi, tecnicamente sterile.

VINO
Non vi sono dati storici precisi che individuino il tempo ed il luogo in cui si iniziò a
trarre vino dalla vite. Notissimo è, però, l’episodio biblico che riguarda Noè e, quindi, è da
ritenere che la “cultura del vino” inizi qualche millennio prima di Cristo. Infinite sono le
disquisizioni possibili sulle innumerevoli diverse provenienze e caratteristiche organolettiche
degli altrettanto innumerevoli tipi di vino, si può, però, in estrema sintesi, affermare che il
vino è un liquido inebriante, prodotto dalla fermentazione del succo ottenuto dalla spremitura
dei grappoli d’uva, frutto della vite e maturati dal sole.
Nell’Agape massonica, il vino, per la sua proprietà di indurre allegria in chi lo consuma
in quantità moderata, assume la caratteristica di alimento (il vino, a differenza dell'acqua, è un
vero e proprio alimento) idoneo a rendere i commensali ancora più disponibili a far circolare
fra loro sentimenti di fratellanza e amicizia.
La simbologia concernente il vino è particolarmente ricca. Un riferimento simbologico
che appare particolarmente appropriato all'Agape massonica, senza, per altro, escluderne
alcun altro, è quello per cui, come il chicco d’uva concentra il calore del sole per maturare il
suo succo che si trasforma, mediante il processo di fermentazione, in vino, così il Libero
Muratore concentra in sé l'insegnamento iniziatico, che si trasforma, mediante il Lavoro
interiore, in Amore per i Fratelli.
Per l’Agape massonica deve essere scelto un vino unico per tutti: come uguali devono
essere le altre vivande, così uguale deve essere il vino (per eventuali incompatibilità, vedasi
più avanti).
Il colore del vino non assume particolare importanza, si raccomanda, piuttosto, di
scegliere vini da pasto che si accordino alle vivande prescelte e siano di gradazione alcolica
contenuta per permettere al palato di goderne senza compromettere la compostezza.
Tale operazione di scelta, come di consueto, non deve avere fini di raffinatezza, ma
rispettare, comunque, quei canoni armonici che sono propri dei Liberi Muratori e possano
essere osservati senza difficoltà e con modica spesa.
Una volta che il vino sarà stato introdotto sulla mensa e, dopo l’invito a mescerne da
parte del Maestro Venerabile, ogni fratello potrà berne nella misura che riterrà opportuna, ben
conscio che si tratta di una bevanda inebriante il cui consumo in eccesso fa perdere il
controllo di sé stessi, controllo che va categoricamente mantenuto.
Opportuno e specifico invito a mescere del vino sarà dato dal Maestro Venerabile per
effettuare i Brindisi d'uso.

ACQUA
L’acqua non è un vero e proprio alimento; è, però, l’elemento senza il quale è impossi-
bile la vita biologica, così come la conosciamo e costituisce addirittura la componente
principale del nostro corpo.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 80


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Così, come nei fenomeni fisici, essa si dispone in evidente equilibrio alle forze che su di
essa agiscono, così, nel nostro organismo, essa assicura l’equilibrio interno dei liquidi. Siamo,
poi, per ragioni naturali, in grado di avvertire se manchiamo di acqua ed abbiamo, quindi,
bisogno di reintegrare le nostre riserve. Si ritiene, pertanto, che l’acqua debba essere
costantemente a disposizione dei commensali dell’Agape, in modo che essi se ne possano
servire al momento e nella quantità che riterranno opportuni per ristabilire il proprio
equilibrio fisico e, quindi, il proprio benessere.
Nell’ambito degli innumerevoli significati simbologici legati all'acqua, si può accentrare
la nostra attenzione, in questa sede, su quello per cui, servirsi dell’acqua, sempre a
disposizione, equivale al placare la propria sete di Conoscenza alla fonte della Vita, sempre a
disposizione di chi abbia veramente l'intenzione di attingervi.

CONDIMENTI
(Sale, olio, altre eventuali spezie) - Postosi l’interrogativo se attribuire ai condimenti
che si utilizzano di solito al desco, o che siano stati utilizzati nella cottura, una precipua
valenza simbolica, o piuttosto considerarli presenze incidentali, collegate all’usanza gastrono-
mica, si è ritenuto più coerente considerarli nell’ambito della seconda ipotesi, dovendosi,
altrimenti, o forzare le interpretazioni simbologiche per far rientrare la gastronomia nella
simbologia, o al contrario, creare una “cucina massonica” che è al di fuori di ogni costumanza
o, peggio, dalla Tradizione liberomuratoria.

LA MUSICA E L’AGAPE
Del tutto superfluo è sottolineare il legame molto stretto esistente tra la Libera Muratoria
e la Musica. Gli antichi documenti, cui abbiamo accennato, mettono in evidenza tale legame
narrando che i Liberi Muratori contrappuntavano le loro Agapi con canti e musiche
appropriati. La diminuita predisposizione attuale, almeno nel nostro Paese, al canto corale e il
crescente uso di apparecchiature di riproduzione fa, oggidì, propendere per l’impiego di
queste ultime per dare vita alle sonorità più idonee in occasione delle attuali Agapi.
La scelta delle musiche da ascoltare è bene sia affidata alle cure di un Fratello
particolarmente esperto (nella presente occasione, la scelta delle musiche, è stata compiuta dal
Fratello che in Loggia dirige la cosiddetta Colonna d’Armonia) il cui contributo sarà quello di
far sì che la musica nei momenti salienti dell’Agape sia elemento armonico coinvolgente e
non un riempitivo estetico-formale.

SERVIZIO A MENSA
È costumanza liberomuratoria che le vivande siano servite al desco dai Fratelli
Apprendisti, sotto la guida attenta del Maestro delle Cerimonie. Tale particolare fa chia-
ramente intendere che essi partecipano all’Agape svolgendo una importante funzione quella,
cioè, di custodire le vivande e farle giungere amorevolmente ai Fratelli, immuni dalla
indiscrezione profana. Essi, poi, dopo questo fraterno servizio, partecipano di pieno diritto
all’Agape e per la loro prestazione suscitano la riconoscenza ed il rispetto di tutti gli altri
Fratelli. Essi rappresentano, in qualche modo, la premurosità dell’ospite nell'assoluto
disinteresse materiale.

COMPORTAMENTO IN CORSO D’AGAPE


Poiché l’Agape si svolge con modalità rituali, devono essere assicurate condizioni di
massimo decoro e dignità: i Fratelli indosseranno l’abito scuro, i loro guanti bianchi,
cingeranno il loro grembiule e le rispettive insegne massoniche. Come durante i Lavori rituali
in Loggia, i Fratelli non possono abbandonare o mutare il posto loro assegnato dal Maestro

Riccardo Corsi- ottobre 2006 81


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
delle Cerimonie se non per ragioni del loro ufficio, senza eccezioni, salve quelle dettate dal
buon senso.
Eccetto che nei momenti di particolare importanza rituale, in cui è richiesto che si presti
attenzione all’Oriente, o si compiano gesti prescritti, i Fratelli hanno facoltà di discorrere,
sottolineandosi che, la conversazione deve mantenersi in tono di voce sommesso.

REGIMI ALIMENTARI EVENTUALMENTE INCOMPATIBILI CON GLI ALIMENTI


PRESCELTI
Qualora vi siano dei Fratelli obbligati da ragioni di salute a doversi astenere da alimenti,
o da preparazioni prescelti per essere consumati in Agape, o che se se ne volessero astenere
per radicate convinzioni, non v’è ragione che tali Fratelli debbano astenersi anche dalle gioie
dell’Agape fraterna. Così come è prescritto negli antichi documenti cui accennavamo, che il
Fratello aduso all’acqua non debba essere forzato a consumare vino neppure in occasione dei
Brindisi rituali, così deve farsi se i Fratelli prospettino esigenze reali, in relazione anche ad
altri alimenti. Sarà il buon senso, guidato dalla modestia, a dettare di volta in volta la migliore
soluzione.

BRINDISI
L’uso del brindisi è antichissimo e se ne fa cenno anche nella Bibbia. Nei poemi
omerici, dei ed eroi ci sono rappresentati nell’atto di bere scambievolmente gli uni alla salute
degli altri. Presso i Greci l’atto del brindisi era accompagnato da una formula augurale come:
pìne, labè ténde fiulotesìan (bevi, accetta questa bevuta in amicizia); oppure: propìno sòi
kalòs (bevo alla tua salute).
Dai Greci l’uso del brindisi passò ai Romani i quali, addirittura, erano soliti bere tanti
ciati o sorsi quante erano le lettere del nome della persona che si voleva onorare.
Ciò sta a dimostrare come in qualsiasi epoca ed in qualsiasi società il brindisi ha assunto
sempre un preciso significato.
Molto si è discusso sul significato dei sette Brindisi nei banchetti massonici odierni.
Alcuni autori, verosimilmente molto forzatamente, hanno voluto vedere un
accostamento tra i sette pianeti divinizzati ed i valori da essi rappresentati nella società
moderna.
I sette Brindisi, molto più probabilmente, sono, invece, la semplice manifestazione di un
atto riverenziale che sgorga quasi naturale ed ubbidisce ad un’ordinazione gerarchica,
connaturale alla esperienza massonica.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 82


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
PROMEMORIA PER IL M.d.C

Il M.d.C. è incaricato di sovrintendere all’allestimento della Sala d’Agape.


Strumenti, utensili, ornamenti, suppellettili e arredamenti necessari per l'approntamento
della Sala d’Agape:

x Volume della Legge Sacra - Squadra - Compasso e Spada Fiammeggiante


x Scritta con “A?G?D?G?A?D?U?”;
x Delta Sacro;
x Pietra Grezza e Pietra Cubica
x Quadro di Loggia di primo grado;
x Tronco della Vedova;
x Bandiera Nazionale e Labaro di Loggia;
x n. 1 Ara;
x n. 1 copia della Costituzione e del Regolamento dell’Ordine;
x n. 1 copia dei Rituali dell’Ordine;
x Verbale delle Agapi, Registro delle Presenze;
x n. 3 candelabri grandi;
x n. tre candelabri piccoli, rispettivamente a 3, a 2 e ad 1 lume;
x n. 3 maglietti;
x collari per Dignitari ed Ufficiali;
x candele;
x ornamenti floreali vari.

Ordine degli stalli:

x Predisporre la tavola a Ferro di Cavallo;


x predisporre gli stalli per il M?V?, l’Ispettore di Loggia, l’Ex M?V? ed eventuali
Ospiti di rango sulla parte apicale del Ferro di Cavallo;
x predisporre lo stallo del 1° Sorv. alla testa (Nord-Ovest) della Colonna del Nord e
quello del 2° Sorv. alla testa (Sud-Ovest) della Colonna del Sud (secondo la Legge
delle Corrispondenze Opposte);
x predisporre lo stallo dell’Oratore all'inizio esterno Nord-Est della Colonna del
Settentrione e lo stallo del Segretario all’inizio esterno Sud-Est della Colonna del
Meridione;
x predisporre lo stallo del M.d.C. all’inizio interno Sud-Est della Colonna del
Meridione e quello del Copritore Interno all’inizio interno Sud Ovest della Colonna
del Meridione;
x predisporre lo stallo del 1° Diacono all’inizio interno Nord-Est della Colonna del
Settentrione e quello del 2° Diacono all’inizio interno Nord-Ovest della Colonna
del Settentrione;
x predisporre gli stalli dei Maestri lungo i lati esterni delle due Colonne;
x predisporre gli stalli dei Compagni lungo il lato interno della Colonna del Meridione;
x predisporre gli stalli degli Apprendisti lungo il lato interno della Colonna del
Settentrione.

Il M.d.C. è incaricato di organizzare l’Entrata e l’Uscita rituale dalla Sala d’Agape.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 83


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
NOMENCLATURA

Gli Utensili dell’Agape massonica e loro denominazione particolare

la tavola si chiama la piattaforma o officina


la tovaglia " " il velo
il tovagliolo " " la bandiera
vassoio " " la coppa
il piatto " " la tegola
la scodella " " la regola
il cucchiaio " " la cazzuola
la forchetta " " la zappa
il coltello " " la spada
la bottiglia " " il barile
la caraffa - il fiasco " " il barile
il bicchiere " " il cannone
le lampade - i lumi " " le stelle
le sedie " " gli stalli
le vivande " " i materiali
il pane " " la pietra grezza
il vino rosso " " la polvere rossa
il vino bianco " " la polvere bianca
l'acqua " " la polvere debole
la birra " " la polvere grigia
i liquori " " la polvere fulminante
il sale " " la sabbia
il pepe nero " " il cemento
il pepe bianco " " la sabbia gialla
mangiare " " masticare
tagliare, spezzare, trinciare sgrossare
mescere " " caricare
disporre i bicchieri sulla tavola allineare
elevare i calici o bicchieri puntare
bere " " sparare o tirare una cannonata
o far fuoco
brindare " " sparare o tirare una cannonata
o far fuoco

Riccardo Corsi- ottobre 2006 84


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
BRINDISI MASSONICI

1. Per il Capo dello Stato. (Si può aggiungere anche il brindisi per la gloria e la
prosperità dell’Italia).

2. Per l’Ill?mo e Ven?mo Gran Maestro. (Si accompagna questo brindisi con i voti
più fervidi per la nostra Comunione).

3. (Questo brindisi viene proposto dal Fr? I Sorv?) Per l’Ill?mo e Car?mo Maestro
Venerabile e la sua famiglia, oltre che per la nostra R? Loggia, per la prosperità
della quale formuliamo i voti più ardenti.

4. In onore degli Ill?mi e Car?mi FFr? I e II Sorv? e delle loro famiglie.


Giungano a loro i più fervidi voti d’affetto di tutta l'Officina.

5. (Questo brindisi può essere proposto dal Fr? II Sorv?) Alla salute dei Car?mi ed
Ill?mi FFr? Visitatori che hanno voluto onorarci della loro presenza.

6. Alla Vostra salute, Car?mi ed Ill?mi Dignitari, Ufficiali e FFr? tutti della
nostra R? Loggia, e alla salute delle vostre famiglie.

7. (Si forma la Catena d’Unione, dando ciascuno le estremità della sua Bandiera – cioè
il tovagliolo- ai suoi vicini di destra e di sinistra e prendendo quelle dei suoi rispettivi
vicini, tenendole con la mano sinistra). In onore di tutti i Massoni, sparsi sui due
Emisferi e sempre uniti nella prospera come nella avversa sorte. Rivolgiamo i
nostri voti al Grande Architetto dell’Universo perché si compiaccia soccorrere gli
infelici e condurre i viaggiatori in un porto sicuro.

VALUTARE SE È IL CASO DI SOSTITUIRE AL 7° BRINDISI IL “TILER TOAST”:


“A tutti i FFrr? Massoni sparsi per terra, per cielo e per mare perché facciano un
sereno ritorno alla loro casa, se essi lo desiderano.”

Ai Brindisi si risponde con : FUOCO


Dopo la triplice Batteria di giubilo, in coro si dà il triplice VIVANT

Riccardo Corsi- ottobre 2006 85


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RITUALE D’AGAPE
per la festa di San Giovanni d’Estate 58

Inizio Musica

Fine Musica

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, aiutatemi ad aprire i Lavori d’Agape in


primo grado.
Fratello 1° Sorvegliante, quale è il primo dovere di un Sorvegliante?

1° Sorv. È quello di assicurarsi che siamo al coperto.

M?V? Assicuratevene, Fratello mio.

1° Sorv. (Sommessamente) Fratello Copritore Interno, fate il vostro dovere.

(Il Copritore Interno si alza e verifica la copertura, quindi, dice


sommessamente all'orecchio del 1° Sorvegliante:)

Copr. Int. Fratello 1° Sorvegliante, siamo al coperto.

1° Sorv. Maestro Venerabile, siamo debitamente al coperto.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante, quale è il secondo dovere dei Sorveglianti?

2° Sorv. È quello di assicurarsi che tutti i presenti siano Fratelli Liberi Muratori.

M?V? Assicuratevene, Fratelli 1° e 2° Sorvegliante.

1° Sorv. Fratelli, in piedi e all'Ordine

(I Fratelli tra le Colonne si alzano in piedi e si pongono all’Ordine.)


(I Sorveglianti controllano, rimanendo ai loro stalli.)

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, tutti coloro che compongono la Colonna del


Settentrione sono Liberi Muratori.

1° Sorv. Maestro Venerabile, dai segni che danno, riconosco tutti coloro che
compongono le due Colonne come Liberi Muratori.

(Il Maestro Venerabile si alza e si mette all’Ordine; così fanno i Fratelli che
siedono all'Oriente).

M?V? Per coloro che siedono all’Oriente, rispondo io.

58 E’ opinione che il Rituale possa essere utilizzato anche in altri periodi dell’anno, eliminando i riferimenti a
San Giovanni d’Estate.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 86
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
(Batte un colpo di Maglietto)

Fratelli tutti, sedete.


Fratello 1° Sorvegliante, a che scopo ci riuniamo in Agape in questa
occasione?

1° Sorv. Per celebrare degnamente, secondo la Tradizione liberomuratoria, riuniti


in serena armonia, in amicizia e fratellanza, intorno ad un desco, la Festa
di San Giovanni d’Estate e per rendere un solenne ringraziamento al
Grande Architetto dell'Universo per i benefici che spande sulla Terra.

M?V? Fratelli, in piedi e all’Ordine.

Inizio Musica

(Il M.d.C. si reca dal 1° Sorvegliante e lo accompagna all'Ara. Il 1°


Sorvegliante, giunto all'Ara, dà il Segno, apre il Libro della Legge Sacra – 1a
pagina del Vangelo di S. Giovanni - vi sovrappone Compasso e Squadra, dà di
nuovo il Segno, quindi, accompagnato dal M.d.C. ritorna al proprio stallo.
Il M.d.C. ritorna al proprio stallo)

Fine Musica

M?V? Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, in nome della Massoneria
Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, per i poteri a me
conferiti, dichiaro aperti i Lavori d'Agape in primo grado di questa R?L?
Giustizia e Libertà n. 767 all’Oriente di Roma. 59

M?V? (Batte tre colpi di Maglietto)

Inizio Musica

(Il 1°
e il 2° Sorvegliante ripetono, a loro volta, nell’ordine, i colpi
di Maglietto con intensità decrescente.).
(Si procede ritualmente all’accensione delle Tre Luci o Fuochi).
59
Il riferimento alla R?L? Giustizia e Libertà n. 767 all’Oriente di Roma, è stato mantenuto in omaggio a
questa Officina.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 87
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Che la Saggezza illumini il nostro Lavoro.

1° Sorv. Che la Bellezza lo irradi e lo compia.

2° Sorv. Che la Forza lo renda saldo.

Ex M?V? Per il Bene dell’Umanità e alla Gloria del Grande Architetto del-
l’Universo.

(Il M.d.C. provvede all'accensione degli ulteriori candelabri).

Fine Musica

M?V? A me Fratelli, per il Segno e per la Batteria

Fratelli, sedete.
Fratello Segretario, vi prego di leggere la Tavola architettonica tracciata
nella precedente Tornata d’Agape.

Segretario Alla Gloria del Grande Architetto dell'Universo, in nome della


Massoneria Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, sono
presenti all’Agape in 1° grado i Fratelli che hanno firmato il registro delle
presenze. Dopo l’apertura rituale dei Lavori d’Agape, secondo la
Tradizione liberomuratoria, in armonia, amicizia e fratellanza, riuniti
intorno ad un comune desco, essi hanno, degnamente celebrato la Festa di
San Giovanni d’Estate ed hanno reso solenne ringraziamento al Grande
Architetto dell’Universo per i benefici che spande sulla Terra. Essi hanno
fatto buon uso degli strumenti ricevuti in consegna dalla Libera
Muratoria e dei materiali messi a disposizione dalla Natura. I Lavori si
sono chiusi regolarmente, secondo il Rito prescritto.

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, avvertite i Fratelli delle vostre Colonne che,


se non trovassero il tenore della Tavola in conformità col disegno tracciato
nella precedente Tornata o se avessero osservazioni da fare, la parola è
concessa.

1° Sorv. Fratelli della Colonna del Meridione, se qualcuno non trovasse il tenore
della Tavola in conformità col disegno tracciato nella precedente Tornata
o avesse osservazioni da fare, può chiedere la parola.

2° Sorv. Fratelli della Colonna del Settentrione, se qualcuno non trovasse il tenore
della Tavola in conformità col disegno tracciato nella precedente Tornata
o avesse osservazioni da fare, può chiedere la parola.

(Terminate le eventuali osservazioni, dopo le annotazioni prese dal Segretario,


quando nessuno più chiede la parola:)

Riccardo Corsi- ottobre 2006 88


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, la mia Colonna tace.

1° Sorv. Maestro Venerabile, le Colonne tacciono.

M?V? Fratello Oratore dateci le vostre conclusioni.

Oratore Propongo che la Tavola venga posta ai voti per l'approvazione.

M?V? I Fratelli che approvano la Tavola alzino la mano al colpo del mio
Maglietto

(I Fratelli votano, alzando la mano sinistra).

M?V? (Rivolto al Segretario) La Tavola è approvata all'unanimità.

Inizio Musica

(Il M.d.C. porta al Maestro Venerabile e successivamente all'Oratore la


Tavola per la firma; poi la riconsegna al Segretario che vi appone la
propria.).

M?V? Fratelli in piedi e all’Ordine.


Fratello M.d.C., Vogliate disporre il Quadro di Loggia.

(Deposto il Quadro il M.d.C. ritorna al proprio stallo).

M?V? Fratelli, sedete.

Fine Musica

M?V? Fratelli, disponiamoci serenamente a compiere il Lavoro di Masticazione.


Togliamo i nostri guanti.

Inizio Musica

Fine Musica

M?V? Fratello Oratore, date inizio all’Agape.

Oratore Fratelli, sgrossiamo la nostra Pietra Grezza col Fratello che ci è prossimo.

(Il fratello Oratore spezza il suo Pane e ne porge al Fratello alla sua destra).

Riccardo Corsi- ottobre 2006 89


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
(Tutti lo imitano)

Oratore Quest’azione ci riporta con la mente al primo Lavoro del Libero


Muratore, quello, cioè, di sgrossare la Pietra accanto ai suoi Fratelli e,
allegoricamente, ci fa considerare l'importanza primaria del Pane,
prodotto dal Grano, frutto della Terra, col Lavoro dell’uomo.

Inizio Musica
(Tutti consumano).

Fine Musica

M?V? Fratelli, mano ai Barili, caricate i Cannoni con Polvere Rossa.


Come il chicco d’uva concentra il calore del sole per maturare il suo succo
che si trasforma, mediante il processo di fermentazione, in vino, così il
Libero Muratore concentra in sé l’insegnamento iniziatico, che si
trasforma, mediante il Lavoro interiore, in Amore per i Fratelli.
Fratelli, celebriamo con la nostra libagione la Festa di San Giovanni
d’Estate.

Inizio Musica

(Tutti bevono)

Fine Musica

M?V? Fratelli prendiamo le Uova.

Oratore L’Uovo è simbolo della potenzialità vitale. Al suo interno si forma il nuovo
individuo che per manifestarsi deve romperne con fatica il guscio, così
come la Conoscenza si forma dopo un lungo Lavoro ed il superamento di
ostacoli.

Inizio Musica
(Tutti consumano)

(Il M.d.C. guida i Fratelli Apprendisti e, ove per esigenza di servizio fossero
necessari, anche i Compagni d’Arte nel compito di servire l’Agnello - Quando
tutti i Fratelli sono stati serviti:)

Fine Musica

M?V? Fratelli, prendete l’Agnello.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 90


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Nel consumare l’Agnello, le cui carni ci donano vigore per superare le
quotidiane fatiche, rendiamo ringraziamento al G?A?D?U? per i
benefici che spande sulla Terra.

Inizio Musica
(Tutti consumano)

Fine Musica

M?V? Fratelli, prendiamo le Verdure, gli Ortaggi e le Olive.

Oratore Fratelli, consumiamo le Verdure, offerta spontanea della Natura e gli


Ortaggi, risultato delle cure pazienti dell'uomo, frescura per il palato e
simboli del ristoro del Lavoro iniziatico e, con essi, consumiamo pure le
Olive, simbolo della Pace. Celebriamo così, in armonia, la serenità,
l’amicizia e l’amore fraterno.

Inizio Musica
(Tutti consumano)

Fine Musica

M?V? Fratelli, prendiamo la Frutta.

Oratore Consumiamo la Frutta, simbolo della continuità della Tradizione: la polpa


è subito consumata e assimilata, mentre il seme assicura la continuità nel
tempo.

Inizio Musica
(Tutti consumano)

Fine Musica

M?V? Fratelli, mano ai Barili, caricate i Cannoni con Polvere Rossa e allineate le
Armi.
(Tutti eseguono)

M?V? (Batte un colpo di Maglietto)


Fratelli, in piedi e all’Ordine di Tavola per i Sette Brindisi.

(I Fratelli che siedono all'interno del Ferro di Cavallo partecipano al Rito


restando seduti.)
(L’Ordine di Tavola 60 si esegue ponendosi all’Ordine di primo grado con la
mano sinistra distesa sulla tavola, dita unite e pollice a squadra.)

60
Questo è il parere del Sessa, la mia opinione è che si dovrebbe portare la salvietta sull’avambraccio sinistro,
piegato a squadra, con la mano sinistra che impugna un coltello (spada).
Riccardo Corsi- ottobre 2006 91
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Le Bandiere sull’avambraccio sinistro.
Spada nella mano sinistra.
Mano destra alle Armi.
In alto le Armi.
Puntate.
Per il Capo dello Stato
Fuoco, buon Fuoco, il più vivo di tutti i Fuochi.
(Tutti ripetono: “Fuoco, buon Fuoco, il più vivo di tutti i Fuochi!” e sparano)

M?V? Per l’ll.mo e Ven.mo Gran Maestro


Fuoco, buon Fuoco, il più vivo di tutti i Fuochi.

(Tutti ripetono: “Fuoco, buon Fuoco, il più vivo di tutti i Fuochi!” e sparano)

1° Sorv. Per l’Ill.mo e Car.mo Maestro Venerabile e la sua famiglia, oltre che per
la nostra R?L? ................. n. .... per la prosperità della quale formuliamo
i voti più ardenti.
Fuoco.

(Tutti ripetono “Fuoco” e sparano)

M?V? In onore degli Ill.mi e Car.mi FFr. 1° e 2° Sorv. e delle loro famiglie.
Fuoco.

(Tutti ripetono “Fuoco” e sparano)

2° Sorv. Alla salute degli Ill.mi e Car.mi FFr. Visitatori che hanno voluto onorarci
della loro presenza.
Fuoco.

(Tutti ripetono “Fuoco” e sparano)

M?V? Alla Vostra salute, Ill.mi e Car.mi Dignitari, Ufficiali e FFr? tutti della
nostra R?L? e alla salute delle vostre famiglie.
Fuoco.

(Tutti ripetono “Fuoco” e sparano)

M?V? Fratelli, formiamo la Catena d’Unione, dando ciascuno le estremità della


sua Bandiera ai suoi vicini di destra e di sinistra e prendendo quelle dei
suoi rispettivi vicini, tenendole con la mano sinistra. 61

(Tutti eseguono)

M?V? In onore di tutti i Massoni, sparsi sui due Emisferi e sempre uniti nella
prospera come nella avversa sorte.

61
La mano destra rimane libera per impugnare il bicchiere.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 92
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Rivolgiamo i nostri voti al Grande Architetto dell'Universo perché si
compiaccia soccorrere gli infelici e condurre i viaggiatori in un porto
sicuro.
Fuoco.

(Tutti ripetono “Fuoco” e sparano)

M?V? Fratelli, sciogliamo in letizia la Catena d’Unione.

(Tutti eseguono)

Fratelli, allineate le Armi.

(Tutti eseguono)

Inizio Musica

M.V. Fratelli, a me per il Segno e per la triplice Batteria di giubilo.

(Tutti eseguono)

M?V? Vivant, Vivant, Vivant!


(Tutti ripetono: "Vivant, Vivant, Vivant!"

M?V? Fratelli, sedete.

Fine Musica

M?V? La parola è al Fratello Oratore, affinché illustri il significato dell’Acqua.

Oratore L’Acqua è l’Elemento sotto il cui simbolo agisce la Loggia di 1° grado.


L’Acqua è l’Elemento essenziale alla vita. Essa, oltre a placare la nostra
sete, assicura l’equilibrio dei liquidi nel nostro corpo.
L’Acqua simboleggia la fonte della vita cui sempre, simbolicamente, ci
abbeveriamo per soddisfare la nostra sete di Conoscenza.

Inizio Musica
Fine Musica

M?V? Fratelli, indossiamo i nostri guanti.


Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, chiedete ai Fratelli delle vostre Colonne se
hanno da presentare proposte per il bene dell’Ordine in generale e di
questa Loggia di Agape in particolare.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 93


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° Sorv. Fratelli della Colonna del Meridione, chi abbia proposte da fare per il
bene dell'Ordine in generale e di questa Loggia di Agape in particolare,
può chiedere la parola.

2° Sorv. Fratelli della Colonna del Settentrione, chi abbia proposte da fare per il
bene dell'Ordine in generale e di questa Loggia di Agape in particolare,
può chiedere la parola.

(Al termine degli interventi)

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, la mia Colonna tace.

1° Sorv. Maestro Venerabile, le Colonne tacciono.

M?V? Fratello Oratore, vi prego di darci le vostre conclusioni.

Oratore Maestro Venerabile, abbiamo compiuto i nostri Lavori di Masticazione in


armonia, amicizia e fratellanza.
Abbiamo celebrato in letizia la Festa di San Giovanni d’Estate.
Abbiamo elevato un ringraziamento solenne al G?A?D?U? per i
benefici che spande sulla Terra.
Abbiamo caricato le Armi e fatto Fuoco in onore delle nostre Gerarchie,
della nostra R?L?, riunita in Agape fraterna e di tutti i Massoni sparsi
nei due Emisferi.
Poiché tutto si è svolto nel rispetto delle norme che ci governano e
nell'osservanza della Tradizione liberomuratoria, propongo che si proceda
alla chiusura del Lavoro d’Agape.

Inizio Musica

M?V? Fratello Elemosiniere, fate circolare il Tronco della Vedova.

(Al termine, l'Elemosiniere consegna il Tronco all'Oratore)

Oratore Maestro Venerabile, i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, annunciate alle vostre Colonne che i Poveri


hanno preso parte alla nostra Agape.

1° Sorv. Fratelli della mia Colonna, i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

2° Sorv. Fratelli della mia Colonna, i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

Fine Musica

M?V? Fratello 1° Sorvegliante, a che ora i Fratelli Liberi Muratori hanno


consuetudine di terminare i loro Lavori di Agape?

Riccardo Corsi- ottobre 2006 94


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° Sorv. A Mezzanotte.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante, al momento, che ora è?

2° Sorv. Mezzanotte in punto.


Il 1° e il 2° Diacono ricevono e trasmettono la Parola Sacra nel modo
prescritto.

1° Sorv. Maestro Venerabile, tutto è giusto e perfetto.

M?V? (Batte un colpo di Maglietto)


Fratelli, in piedi e all'Ordine.

Inizio Musica
Il M.d.C. si reca dal 1° Sorvegliante e lo accompagna all'Ara.
Il 1° Sorvegliante, giunto all’Ara, dà il Segno, chiude il Libro della Legge
Sacra vi sovrappone Squadra e Compasso chiuso, dà di nuovo il Segno,
quindi, accompagnato dal M.d.C. ritorna al proprio stallo.
Il M.d.C. ritorna al proprio stallo.

Fine Musica

M?V? Alla Gloria del Grande Architetto dell'Universo, in nome della


Massoneria Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente dItalia, per i
poteri a me conferiti, dichiaro chiusi i Lavori d’Agape in primo grado di
questa R?L? ........ n. ..... all’Oriente di ........ e ordino al 1° Sorvegliante
di chiudere la Loggia.
A me Fratelli, per il Segno e per la Batteria

1° Sorv. Fratelli delle due Colonne, per ordine del Maestro Venerabile chiudo la
Loggia (batte tre colpi di Maglietto attutiti).

2° Sorv. I Lavori d'Agape sono chiusi fino alla prossima Agape


(batte tre colpi ancora più attutiti)

M?V? Fratelli, ora che abbiamo raggiunto la Concordia e l’Armonia, ritiriamoci


in pace mantenendo la discrezione sui Lavori svolti.

Tutti Saremo discreti.

M?V? Fratello M.d.C., vogliate provvedere a spegnere i tre Fuochi.


( il M.d.C. esegue e successivamente ritira il Quadro di Loggia)

Inizio Musica

Riccardo Corsi- ottobre 2006 95


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratelli, in libertà.

Fine Musica

Riccardo Corsi- ottobre 2006 96


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
AGAPE PER IL SOLSTIZIO D’ESTATE 62

Il maestro delle Cerimonie, dopo aver predisposto tutti gli arredi occorrenti
per l'Agape, va dal Maestro Venerabile a prendere il “Fuoco” con cui
accenderà il Testimone.

Dopo aver preparato i profumi opportuni (se possibile) farà entrare


ritualmente i Fratelli nel luogo dell’Agape.

APERTURA DEI LAVORI

M:.V:. Fratelli assistetemi ad aprire i lavori d’Agape.


Fratello 1° Sorvegliante, quale è il primo dovere dei Sorveglianti in
Loggia?

1° Sorv. E’ quello di assicurarsi che il Tempio sia debitamente coperto.

M:.V:. Assicuratevene, Fratello mio.

Copritore Si alza e dopo aver controllato la copertura, dice sommessamente all’orecchio


del 1° Sorvegliante:
Fratello 1° Sorvegliante siamo al coperto e al sicuro.

1° Sorv. Maestro Venerabile siamo al coperto e al sicuro.

M:.V:. Fratello 2° Sorvegliante, quale è il secondo dovere dei Sorveglianti in


Loggia?

2°Sorv. E’ quello di assicurarsi che tutti i presenti siano Fratelli Liberi Muratori.

M:.V:. Assicuratevene, Fratelli 1° e 2° Sorvegliante.

1°Sorv. Fratelli tutti, in piedi e all'ordine.

Tutti i Fratelli si alzano e si pongono all’ordine. I Sorveglianti restano ai loro


posti.

1° Sorv. Maestro Venerabile, dai segni che danno riconosco tutti i presenti come
Liberi Muratori.

M:.V:. Fratelli sedete.


Fratello 1° Sorvegliante, a che ora gli Apprendisti Liberi Muratori hanno
consuetudine di aprire i lavori d’Agape?

62
Rituale ricevuto dalla R?L? Lira e Spada n. 168 all’Oriente di Roma.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 97
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° Sorv. A mezzogiorno, Maestro Venerabile.

M:.V:. Fratello 2° Sorvegliante che ora è?

2° Sorv. Mezzogiorno in punto.

M:.V:. Fratello 1° Sorvegliante, a quale scopo i Liberi Muratori si riuniscono in


Agape?

1° Sorv. I Liberi Muratori si riuniscono in Agape affinché il cibo materiale si


trasformi in cibo spirituale.

M:.V:. Fratello 1° Sorvegliante perché i Liberi Muratori si riuniscono in Agape al


Solstizio d’Estate?

1° Sorv. Perché il Solstizio d’estate è la testimonianza dell’Armonia dell’Universo,


dell’Amore fecondo delle cose create, della Legge che ciclicamente si
compie nello splendore visibile della Natura.

M:.V:. Fratelli, in piedi e all’ordine.

Il Maestro delle Cerimonie si avvicina al 1° Sorvegliante e lo accompagna


verso il luogo dove è posto il Libro della Legge. Il 1° Sorvegliante apre il
Libro alla pagina consueta (oppure si consiglia di aprirlo al Salmo 133), vi
sovrappone prima il Compasso e quindi la Squadra e torna al proprio posto
sempre accompagnato dal Maestro delle Cerimonie.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, in nome della


Massoneria Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia –
Palazzo Giustiniani, per i poteri a me conferiti, apro i lavori d’Agape del
Solstizio d’Estate della R:.L:. ........, n. .... all’Oriente di .......... .

Batte tre colpi di maglietto

1 ° Sorv . Batte tre colpi di maglietto

2° Sorv . Batte tre colpi di maglietto

Il M.d.C. porta il fuoco al M:.V:., al 1° ed al 2° Sorvegliante 63 :

M:.V:. Accende la Luce Che la Saggezza illumini il nostro lavoro.

63
Le tre Luci (candelabri), che nel Tempio sono poste davanti all’Ara, nelle Agapi vengono collocate sopra al
tavolo e consistono in candelabri di minori dimensioni.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 98
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° Sorv. Accende la Luce Che la Bellezza lo irradi e lo compia.

2° Sorv. Accende la Luce Che la Forza lo renda saldo.

Ex M:.V:. Per il Bene dell’Umanità e a Gloria del Grande Architetto Dell’Universo.


M:.V:. Fratelli, a me, per il segno e per la batteria.

Fratelli sedete.
Pausa
Fratello Segretario date lettura della tavola architettonica tracciata
nell’Agape precedente.

Segretario Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, in nome della Massoneria
Universale sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, nel .... giorno del
.... mese dell’anno ... V:.L:. e ........ E:.V:., la R:.L:. ............ n. ... all’Oriente
di ........ si è riunita in tornata d’Agape, nel punto geografico noto ai soli
Figli della Vedova.
I Fratelli che hanno partecipato sono quelli che risultano dal registro delle
presenze. Aperti i Lavori i Fratelli si sono accinti alla preparazione della
malta necessaria alla costruzione del Tempio.
Essi hanno usato gli strumenti ricevuti dalla Massoneria e i materiali messi
a disposizione dalla Natura. Consumato il cibo e raggiunta l’armonia, a
mezzanotte in punto i Lavori sono stati chiusi con le formule e le batterie
di Rito.

M:.V:. Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, avvertite i Fratelli delle vostre colonne che se


non trovassero il tenore della Tavola in conformità con il disegno tracciato
nella precedente Agape, la parola è concessa.

1° Sorv. Fratelli della colonna del Meridione, se qualcuno non trovasse il tenore
della Tavola in conformità con il disegno tracciato nella precedente Agape,
può prendere la parola.

2° Sorv. Fratelli della colonna del Settentrione, se qualcuno non trovasse il tenore
della Tavola in conformità con il disegno tracciato nella precedente Agape,
può prendere la parola.
Terminate le eventuali osservazioni, debitamente annotate dal Segretario e
quando nessuno più chiede la parola
2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, la mia colonna tace.

1° Sorv. Maestro Venerabile, le colonne tacciono.

M:.V:. Fratello Oratore, dateci le vostre conclusioni.

Oratore dà le sue conclusioni, la tavola non viene posta ai voti e dice:


Riccardo Corsi- ottobre 2006 99
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M.V. vi prego di far regolarmente sottoscrivere la tavola architettonica
tracciata nella precedente tornata d’Agape.

Si esegue

M:.V:. Fratello Maestro delle Cerimonie, disponete il Quadro di Loggia e


provvedete per l’accensione delle Sette Luci.

II Maestro delle Cerimonie esegue prendendo il fuoco dal Testimonio e


accompagna l'accensione con le parole che seguono, in italiano o in ebraico:

8. (1^ luce da destra) Primo giorno lom rishon


9. (3^ luce da sinistra) Secondo giorno lom shenì
10. (2^ luce da destra) Terzo giorno lom shlishì
11. (2^ luce da sinistra) Quarto giorno lom revi’i
12. (3^ luce da destra) Quinto giorno lom chamishì
13. (1^ luce da sinistra) Sesto giorno lom shishì
14. (luce centrale) SHABBAT SHABBAT

Oratore E fu sera e fu mattina; il sesto giorno. Il cielo e la terra e tutto il loro


esercito erano ormai completi. Nel settimo giorno Dio aveva completato
l’opera sua che aveva fatto, così nel settimo giorno cessò da tutta la sua
opera che aveva compiuto. Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò,
poiché in esso aveva cessato da tutta la sua opera che egli aveva creato per
poi elaborarla. (Gen. 2, 1-3)

M:.V:. (dopo una pausa) Fratelli, dedichiamoci con serenità e letizia al nostro
lavoro.

Colpo di maglietto Fratelli, in piedi e all’ordine.


Consacro al GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO le vivande che
stiamo per consumare ed invito, tutti voi, carissimi Fratelli, a liberarvi
dalle passioni ed a gioire della serenità dei saggi in modo da poter vivere
spiritualmente questa Agape.
Fratelli sedete.
Fratello 1° Sorvegliante date inizio all’Agape.

1° Sorv. Fratelli, nessuno nasce, vive o muore soltanto per se.


Dividiamo con il nostro fratello (di destra) il Pane della Terra, condito con
il Sale della Saggezza.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, che fa uscire il


pane dalla terra.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 100


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Oratore Questo pane azzimo è il Pane dell’afflizione che i Padri di Mosè
mangiarono in Terra d’Egitto. Erano schiavi e furono liberi.

2° Sorv. Il ciclo solare del grano, il suo morire ed il suo risorgere configura la
vicenda umana ed iniziatica.
Come il seme muore ed imputridisce nel gelo della notte invernale,
preparando il germoglio primaverile, così l’Uomo, nel misterioso silenzio
del Gabinetto di Riflessione, matura le forze per affrontare gli elementi e
meritare l'iniziazione.

M:.V:. Mangiamo il frutto della Terra, della Madre Feconda; penetriamo i


misteri della sua esistenza.

1° Sorv. Ed ora, Fratelli, mesciamo il Vino e porgiamone al nostro Fratello di


sinistra.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, creatore del


frutto della vite.

Oratore La Sapienza è un vino prezioso e vecchissimo (Prov. 8, 13)

2°Sorv. Come il Sole feconda il seme dell’uva, così il prodotto della vigna sia un
Fuoco d’Amore che alimenta il nostro diuturno lavoro.

M:.V:. Fratelli, bevete il succo estratto dal frutto della vigna che fermenta nei
grappoli sotto lo stimolo fecondatore del Sole.
Pausa
Fratelli miei, nel ciclo vitale del Sole si susseguono il giorno e la notte,
regolando l'attività ed il riposo. Così si susseguono le stagioni: al
desiderio invernale di fecondità riproduttrice, segue la gloria della
resurrezione primaverile, la magnificenza opulenta dell’estate, la serenità
dell’autunno col quale, nell’offerta all'uomo della gaia vendemmia, il ciclo
si chiude ed uno nuovo comincia.

Oratore Con la Legge del Ritmo, la Natura testimonia l’armonia del Grande
Architetto dell’Universo.

M:.V:. Fratelli raccogliamoci in meditazione. Anche il Sole declina verso il riposo.

Oratore Il Sole, simbolo Visibile dello Spirito, con il suo ciclo configura l’uomo.
Il Sole splende per un giorno a per una stagione, l’alba succede al
tramonto. Il germoglio succede al seme che muore.
L’Uomo opera di giorno in giorno; la somma delle sue opere è l’intera
esistenza.
Il Sole trascorre il solstizio d’estate e declina verso il riposo.
Anche l’Uomo va da Oriente a Oriente, dalla Terra all’Eternità, anelando
opere feconde, come il Sole che suscita fiori, frutta e messi.

M:.V:. Come fu nei tempi dei tempi, come sarà nei tempi dei tempi.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 101


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° Sorv. Fratelli, offriamo al nostro fratello di sinistra un uovo, cioè il simbolo della
matrice della vita sul piano materiale ed il simbolo della rinascita sul piano
iniziatico, dopo la paurosa esperienza del sepolcro e del VITRIOL.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, creatore degli


alimenti.

Oratore La superficie dell’uovo non ha ne’ principio ne’ fine: essa è simbolo
dell’eternità della vita.

2° Sorv. Fratelli riflettete: l’uovo è come l’Arte: per giungere al rosso tuorlo che
racchiude in se la qualità ignea ed aurea è necessario usare la forza della
volontà per spezzare la corteccia, la prigione saturnina e per penetrare
l’albume simbolo della qualità animica.

1° Sorv. L’uovo, con le sue quattro parti, simboleggia l’uomo e le quattro fasi
dell’opera che deve essere una nel corpo, nell’intelletto, nell’anima e nello
spirito.

M:.V:. Per conquistare la verità dobbiamo giungere fino a suo centro.

Rompe l’uovo nel piatto, imitato dai Fratelli

Oratore Fratelli, ogni progresso verso la verità è testimonianza della fatica umana
nei secoli.
Tutto vive, nulla muore.
Di là della Materia è l’Anima, di là dell’Anima è lo Spirito.
Ciò che in apparenza è distrutto, risorge perfettamente in nuove forme.

M:.V:. Il Sole, al Solstizio d’estate, conclude uno dei suoi infiniti cicli di
rinnovamento perenne.
Compiuta l’opera fecondatrice si avvia al riposo. Lascia sulla Terra la vita
che ha suscitato.
Così ogni esistenza di buone opere conclude il suo ciclo dal transitorio
all’eterno.
Nascita e morte, principio e fine, alfa ed omega, per la resurrezione e la
vita.
La parola della Vita è: AMORE!

1° Sorv. Che l’Amore si diffonda su questa Loggia, come i raggi del Sole
nell’Universo. Ci sia dato di distinguere chiaramente ciò che è giusto e ciò
che non lo è, di separare il denso dal sottile, con cura, come fanno i
benefici raggi del Sole.

M:.V:. I frutti che il Sole ha prodotto nel regno animale e vegetale possono ora
essere offerti alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo quale
simbolica azione sacrificale che ci renda partecipi dello Spirito Uno.

1° Sorv. Fratelli prendiamo l’agnello.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 102


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Pausa

Oratore Fratelli, l’agnello simboleggia il sacrificio senza il quale è vano aspirare


alla realizzazione.

2° Sorv. Dopo essersi assicurato che tutti hanno avuto l’agnello


L’agnello, l’ariete celeste sotto il cui impulso di fuoco il mondo fu creato è
il simbolo del sacrificio, ma anche dell’eterna comunione dell’uomo con la
Natura.

Oratore Il Sole continua il suo ciclo e le stagioni si succedono anno per anno in
eterna comunione perché lo spirito divino della natura “discende”
continuamente sulla terra e, attraverso la materia, “ritorna a se stesso”.

1° Sorv. Insieme all’agnello consumiamo le verdure offerte dalla Madre Terra


perché ci rinfreschino durante il nostro duro cammino e l’olio, dono
dell’ulivo, simbolo di pace e di concordia.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, Creatore dei


frutti della terra.
Dopo che tutti i Fratelli hanno avuto le verdure
M:.V:. Canto dei gradini. Di David.
Ecco, com’è bello e com’è soave che i Fratelli se ne stiano uniti insieme.
L’accordo tra loro è come l’olio profumato cosparso sul capo, che scende
sulla barba, sulla Barba di Aron, che scende sui suoi abiti; è simile alla
rugiada del Chermon che scende sui monti di Sion, nel luogo cioè su cui il
Signore ha ordinato che si posino per sempre la benedizione e la pace (
Salmo 133).

Si mangia nel più assoluto raccoglimento, senza parlare e fare commenti. I cibi
vengono serviti dai Fratelli diaconi e da altri Fratelli Apprendisti sotto la
guida del Maestro delle Cerimonie. Durante questa ultima parte dell’agape
verranno eseguite musiche appropriate ed il Fr. Oratore darà lettura di brani
scelti.

1° Sorv . Dopo essersi assicurato che tutti i Fratelli hanno consumato l’agnello e le
verdure:
Fratelli consumeremo ora la frutta che racchiude in se, oltre al germe
della vita, anche la dolcezza del dovere compiuto.

M:.V:. Dio disse: “la terra produca germogli, erbe che facciano seme, alberi da
frutto che diano frutti ciascuno della propria specie contenenti il loro seme
sulla terra. E così fu.
La terra produsse germogli, erbe che fanno seme secondo la loro specie,
alberi da frutto contenenti ciascuno il seme della propria specie. Dio vide
che era cosa buona. Così fu sera e fu mattino, un terzo giorno. (Gen. 1, 11-
13)

Riccardo Corsi- ottobre 2006 103


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Oratore Come l’uomo consuma il frutto del sapere, così noi rinasciamo alla vera
Conoscenza consumando i frutti dei nostri alberi: essi sono il prezioso
dono del Sole in questo giorno di festa.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, Creatore del


frutto dell’albero.
Dopo essersi accertato che tutti i Fratelli hanno mangiato la frutta
Fratelli, colmate le coppe
Pausa
Fratelli, in piedi per i sette brindisi. Alzate i calici.

1. M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO

2. 1° Sorv. ALLA MASSONERIA UNIVERSALE

3. 2° Sorv. ALLE GUIDE DELL’ORDINE

4. Orat. A TUTTI GLI ESSERI VIVENTI

5. Segr. ALLE NOSTRE FAMIGLIE

6. Tesor. ALLA NOSTRA TERRA

7. Copr. AL SOLE FECONDATORE DELLA NATURA

Terminati i brindisi che saranno opportunamente distanziati

Fratelli sedete.

1° Sorv. Fratello Maestro delle cerimonie provvedete a che tutte le coppe siano
riempite di acqua.

M:.V:. Benedetto Tu, o Signore, Dio nostro, Re del mondo, con la Cui parola tutto
si è formato.

1° Sorv. Fratelli, beviamo l’acqua.

M:.V:. La parola è al fratello Oratore affinché ci istruisca sul significato simbolico


dell’elemento Acqua.

Oratore II Fratello Oratore dovrà correlare la ricchissima simbologia dell’elemento


acqua con la simbologia dell’Agape rituale e con la simbologia particolare del
momento dell’anno in cui si tiene l’Agape. In alternativa potrà dare lettura del
brano n. 2 qui allegato.

CHIUSURA DEI LAVORI

M:.V:. Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, chiedete ai Fratelli delle vostre colonne se


hanno da presentare proposte per il Bene dell’Ordine in generale e di
questa Loggia di Agape in particolare.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 104


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° Sorv. Fratelli della colonna del Meridione, la parola è concessa a chi abbia
proposte da fare il Bene dell’Ordine in generale e di questa Loggia di
Agape in particolare.

2° Sorv. Fratelli della colonna del Settentrione, la parola è concessa a chi abbia
proposte da fare il Bene dell’Ordine in generale e di questa Loggia di
Agape in particolare.

Terminate le eventuali proposte, debitamente annotate dal Fr. Segretario, e


quando più nessuno chiede la parola:

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, la mia colonna tace.

1° Sorv. Maestro Venerabile, le colonne tacciono.

M:.V:. Fratello Oratore, dateci le vostre conclusioni

Oratore Dopo le eventuali conclusioni sugli interventi:


Che si proceda alla chiusura dei lavori di Agape.

M:.V:. Fratello Elemosiniere, fate circolare il tronco della Vedova.

II Fr. Elemosiniere, dopo aver fatto ritualmente il giro, deposita il Tronco


davanti al Fratello Oratore, che, senza contare i mattoni e dopo che il Fr.
Elemosiniere è tornato al suo posto:

Oratore Maestro Venerabile, i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

M:.V:. Fratelli, i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

II Maestro Venerabile può, se lo ritiene opportuno, ordinare che si formi la


Catena di Unione

M:.V:. Fratello 1° Sorvegliante, il cibo materiale è divenuto cibo spirituale?

1° Sorv. Maestro Venerabile, l’assimilazione è avvenuta. Lo spirito è nutrito.

M:.V:. Fratello 1° Sorvegliante, a che ora i Liberi Muratori hanno consuetudine


di chiudere i Lavori di Agape?

1° Sorv. A mezzanotte, Maestro Venerabile.

M:.V:. Fratello 2° Sorvegliante, che ora è?

2° Sorv. Mezzanotte in punto.

Il 1° ed il 2° Diacono collegano la Parola Sacra

1° Sorv. Maestro Venerabile, tutto è giusto e perfetto.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 105


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M:.V:. Fratelli, in piedi e all'ordine. Colpo di maglietto.

Il Maestro delle Cerimonie si pone al fianco del 1°Sorvegliante, lo


accompagna al Libro delle Legge Sacra e lo riaccompagna al suo posto

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, in nome della


Massoneria Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, per i
poteri a me conferiti, dichiaro chiusi i lavori di Agape di questa
Rispettabile Loggia ....... n. ..... all’Oriente di ....... e ordino al 1°
Sorvegliante di chiudere la Loggia.

Tre Colpi di maglietto

A me, Fratelli, per il Segno e per la Batteria!

Tre Colpi di maglietto

1°Sorv. Fratelli, per ordine del Maestro Venerabile chiudo la Loggia.

Tre Colpi di maglietto

2°Sorv. La Loggia resterà chiusa fino a data da destinarsi.

Tre Colpi di maglietto

M:.V:. Fratelli, ora che abbiamo raggiunto la Concordia, siamo pronti per
iniziare a costruire il Tempio dell’Umanità.
Ritiriamoci in pace dopo aver promesso di non svelare nulla sui lavori
compiuti.
Fratello Maestro delle Cerimonie, provvedete a spegnere le Luci, togliere il
Quadro di Loggia e a guidare i fratelli all’uscita.

Il Maestro delle Cerimonie spegne prima le sette Luci, seguendo l'ordine


inverso rispetto a quello di accensione:

Spegne quindi la Luce del 2° Sorvegliante, poi la Luce del 1° Sorvegliante e


per ultima quella del Maestro Venerabile ed infine dispone per l’uscita dal
luogo di Agape.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 106


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
AGAPE PER IL SOLSTIZIO D’INVERNO

APERTURA DEI LAVORI

Il maestro delle Cerimonie, dopo aver predisposto tutti gli arredi occorrenti per
l'Agape, va dal Maestro Venerabile a prendere il “Fuoco” con cui accenderà il
Testimone.

Dopo aver preparato i profumi opportuni (se possibile) farà entrare ritualmente i
Fratelli nel luogo dell’Agape.

M:.V:. Fratelli assistetemi ad aprire i lavori d’Agape.


Fratello 1° Sorv. Quale è il primo dovere dei Sorveglianti in Loggia?

1° Sorv. E’ quello di assicurarsi che il Tempio sia debitamente coperto.

M:.V:. Assicuratevene, Fratello mio.

Il Copritore interno (si alza e dopo aver controllato la copertura dice


sommessamente all’orecchio del 1° Sorv):
Copr. Fratello 1° Sorvegliante siamo al coperto e al sicuro.

1° Sorv. Maestro Venerabile siamo al coperto e al sicuro.

M:.V:. Fratello 2° Sorvegliante, quale è il secondo dovere dei Sorveglianti in Loggia?

2°Sorv. E’ quello di assicurarsi che tutti i presenti siano Fratelli Liberi Muratori.

M:.V:. Assicuratevene, Fratelli 1° e 2° Sorvegliante.

1°Sorv. Fratelli tutti, in piedi e all’ordine.

Tutti i Fratelli si alzano e si pongono all’ordine. I Sorveglianti restano ai loro


posti.

1° Sorv. Maestro Venerabile, dai segni che danno riconosco tutti i presenti come
Liberi Muratori.

M:.V:. Fratelli sedete.


Fratello 1° Sorvegliante, a che ora gli Apprendisti Liberi Muratori hanno
consuetudine di aprire i lavori d’Agape?

1° Sorv. A mezzogiorno, Maestro Venerabile.

M:.V:. Fratello 2° Sorvegliante che ora è?

Riccardo Corsi- ottobre 2006 107


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorv. Mezzogiorno in punto.

M:.V:. Fratello 1° Sorvegliante, a quale scopo i Liberi Muratori si riuniscono in


Agape?

1° Sorv. Liberi Muratori si riuniscono in Agape affinché il cibo materiale si trasformi


in cibo spirituale.

M:.V:. Fratello 1° Sorvegliante perché i Liberi Muratori si riuniscono in Agape al


Solstizio d’Inverno?

1° Sorv. Perché il Solstizio d’Inverno simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre, la
testimonianza dell’Armonia dell’Universo, dell’Amore fecondo delle cose
create, della Legge che ciclicamente si compie nello splendore visibile della
Natura.

M:.V:. Fratelli, in piedi e all’ordine.

Il Maestro delle Cerimonie si avvicina al 1° Sorvegliante e lo accompagna verso il


luogo dove è posto il Libro della Legge.
Il 1° Sorvegliante apre il Libro alla pagina consueta (oppure si consiglia di
aprirlo al Salmo 133), vi sovrappone prima il Compasso e quindi la Squadra e
torna al proprio posto sempre accompagnato dal Maestro delle Cerimonie.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, in nome della


Massoneria Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia – Palazzo
Giustiniani, per i poteri a me conferiti, apro i lavori d’Agape del Solstizio
d’Inverno della R:.L:. ………….., n. …. all’Oriente di …………...

Batte tre colpi di maglietto

Il M.d.C. porta il fuoco al M:.V:., al 1° ed al 2° Sorvegliante 64 :

1 ° Sorv. Batte tre colpi di maglietto

2° Sorv . Batte tre colpi di maglietto

M:.V:. Accende la Luce Che la Saggezza illumini il nostro lavoro.

1° Sorv. Accende la Luce Che la Bellezza lo irradi e lo compia.

64
I tre candelieri, che nel Tempio sono posto davanti all’Ara, nelle Agapi consistono in candelabri di minori
dimensioni e vengono collocati sopra alla tavola, davanti alle Luci.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 108
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorv. Accende la Luce Che la Forza lo renda saldo.

Ex M:.V:. Per il Bene dell’Umanità e a Gloria del Grande Architetto Dell’Universo.

M:.V:. Fratelli, a me, per il segno e per la batteria.

Fratelli sedete. Pausa


Fratello Segretario date lettura della tavola architettonica tracciata
nell’Agape precedente.

Segr. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, in nome della


Massoneria Universale sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, nel ....
giorno del .... mese dell’anno ... V:.L:. e ................... E:.V:., la R:.L:. ……… n.
…. all’Oriente di ……. si è riunita in tornata d’Agape, nel punto geografico
noto ai soli Figli della Vedova.
I Fratelli partecipanti sono quelli che risultano dal registro delle presenze.
Aperti i Lavori i Fratelli si accingono alla preparazione della malta necessaria
alla costruzione del Tempio.
Essi usano gli strumenti ricevuti dalla Massoneria e i materiali messi a
disposizione dalla Natura.
Consumato il cibo e raggiunta l’armonia, a mezzanotte in punto i Lavori
vengono chiusi con le formule e le batterie di Rito.

M:.V:. Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, avvertite i Fratelli delle vostre colonne che se non
trovassero il tenore della Tavola in conformità con il disegno tracciato nella
precedente Agape, la parola è concessa.

1° Sorv. Fratelli della colonna del Meridione, se qualcuno non trovasse il tenore della
Tavola in conformità con il disegno tracciato nella precedente Agape, può
prendere la parola.

2° Sorv. Fratelli della colonna del Settentrione, se qualcuno non trovasse il tenore della
Tavola in conformità con il disegno tracciato nella precedente Agape, può
prendere la parola.
Terminate le eventuali osservazioni, debitamente annotate dal Segretario e
quando nessuno più chiede la parola.
2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, la mia colonna tace.

1° Sorv. Maestro Venerabile, le colonne tacciono.

M:.V:. Fratello Oratore, dateci le vostre conclusioni.

Orat. Dà le sue conclusioni, la tavola non viene posta ai voti e perciò conclude con:
M.V. vi prego di far regolarmente sottoscrivere la tavola architettonica
tracciata nella precedente tornata d’Agape.
Si esegue.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 109


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M:.V:. Fratello Maestro delle Cerimonie, disponete il Quadro di Loggia e provvedete
per l’accensione delle Sette Luci.
II Maestro delle Cerimonie esegue prendendo il fuoco dal Testimonio e
accompagna l'accensione con le parole che seguono, in italiano o in ebraico:

1. (1a luce da destra) Primo giorno lom rishon


2. (3a luce da sinistra) Secondo giorno lom shenì
3. (2a luce da destra) Terzo giorno lom shlishì
4. (2a luce da sinistra) Quarto giorno lom revi’i
5. (3a luce da destra) Quinto giorno lom chamishì
6. (1a luce da sinistra) Sesto giorno lom shishì
7. (luce centrale) SHABBAT SHABBAT

Orat. E fu sera e fu mattina; il sesto giorno. Il cielo e la terra e tutto il loro esercito
erano ormai completi. Nel settimo giorno Dio aveva completato l’opera sua
che aveva fatto, così nel settimo giorno cessò da tutta la sua opera che aveva
compiuto.
Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, poiché in esso aveva cessato da
tutta la sua opera che egli aveva creato per poi elaborarla. (Gen. 2, 1-3)

M:.V:. Dopo una pausa: Fratelli, dedichiamoci con serenità e letizia al nostro lavoro.

Fratelli, in piedi e all’ordine.


Consacro al GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO le vivande che
stiamo per consumare ed invito, tutti voi, carissimi Fratelli, a liberarvi dalle
passioni ed a gioire della serenità dei saggi in modo da poter vivere
spiritualmente questa Agape.
Fratelli sedete.
Fratello 1° Sorvegliante date inizio all’Agape.

1° Sorv. Fratelli, nessuno nasce, vive o muore soltanto per se.


Dividiamo con il nostro fratello (di destra) il Pane della Terra, condito con il
Sale della Saggezza.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, che fa uscire il


pane dalla terra.

Orat. Questo pane azzimo è il Pane dell’afflizione che i Padri di Mosè mangiarono
in Terra d’Egitto. Erano schiavi e furono liberi.

2° Sorv. Il ciclo solare del grano, il suo morire ed il suo risorgere configura la vicenda
umana ed iniziatica. Come il seme muore ed imputridisce nel gelo della notte
invernale, preparando il germoglio primaverile, così l’Uomo, nel misterioso

Riccardo Corsi- ottobre 2006 110


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
silenzio del Gabinetto di Riflessione, matura le forze per affrontare gli
elementi e meritare l'iniziazione.

M:.V:. Mangiamo il frutto della Terra, della Madre Feconda; penetriamo i misteri
della sua esistenza.

1° Sorv. Ed ora, Fratelli, mesciamo il Vino e porgiamone al nostro Fratello di sinistra.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, creatore del frutto
della vite.

Orat. La Sapienza è un vino prezioso e vecchissimo (Prov. 8, 13)

2°Sorv. Come il Sole feconda il seme dell’uva, così il prodotto della vigna sia un Fuoco
d’Amore che alimenta il nostro diuturno lavoro.

M:.V:. Fratelli, bevete il succo estratto dal frutto della vigna che fermenta nei
grappoli sotto lo stimolo fecondatore del Sole. (Pausa)
Fratelli miei, l’Autunno ci ha offerto la gaia vendemmia e lo splendore dei
colori più vivaci. Con questo ci ha preparato al grigiore dell’inverno.
Ricordatevi però, che nei mesi più freddi, e nelle viscere della Madre Terra il
seme germoglia per la resurrezione primaverile.

Orat. Con la Legge del Ritmo, la Natura testimonia l’armonia del Grande
Architetto
dell’Universo.

M:.V:. Fratelli raccogliamoci in meditazione. Anche il Sole attraversa le tenebre


della notte invernale.

Orat. Il Sole, simbolo Visibile dello Spirito, si è ritirato nelle Caverne del
Settentrione.
Le giornate si sono accorciate e allungate le notti.
Il dolore è nella nostra anima perché il Sole è calore, vita Luce.
Noi, Fratelli carissimi, ravvisiamo in questa rituale morte del Sole una fase
dell’attesa lotta del Bene e del Male.
Ma il nostro dolore è temperato dalla certezza che il Sole, dopo la sua annuale
discesa agli inferi, risalirà allo Zenith della nostra coscienza.
Così lo spirito dell’Uomo, dopo aver dormito nella misteriosa tomba di
Saturno, vegliato dai neri corvi della morte, risorgerà a nuova vita in un volo
di bianche colombe.
E’ proprio in questa fase di solitudine e tristezza che l’Uomo deve riaffermare
la propria indipendenza.
Fratelli, siate dunque vigili! In tal modo, confrontando il vostro stato di veglia
col fecondo silenzio della Natura, giungerete a conoscere voi stessi.

M:.V:. A Oriente regnano le tenebre.

1° Sorv. A Occidente il Sole è disceso nel sepolcro.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 111


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorv. Il Meridione rispecchia il buio della Mezzanotte.

M:.V:. Fratelli, restiamo in attesa della Luce novella.

1° Sorv. Fratelli, come nella tradizione ebraica che noi rispettiamo e amiamo, si usa
offrire un uovo a chi è in lutto, nel primo pasto che consuma dopo il
seppellimento di un congiunto, così anche noi offriamolo al nostro Fratello (di
sinistra) in lutto per la morte del Sole.

M:.V:. Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, creatore degli alimenti.

Orat. La superficie dell’uovo non ha ne’ principio ne’ fine: essa è simbolo
dell’eternità della vita.

2° Sorv. Fratelli riflettete: l’uovo è come l’Arte: per giungere al rosso tuorlo che
racchiude in se la qualità ignea ed aurea è necessario usare la forza della
volontà per spezzare la corteccia, la prigione saturnina e per penetrare
l’albume simbolo della qualità animica.

1° Sorv. L’uovo, con le sue quattro parti, simboleggia l’uomo e le quattro fasi
dell’opera che deve essere una nel corpo, nell’intelletto, nell’anima e nello
spirito.

M:.V:. Per conquistare la verità dobbiamo giungere fino a suo centro.


Rompe l’uovo nel piatto, imitato dai Fratelli.

1° Sorv. Nelle tenebre della notte, brilla la Luna. Essa testimonia che il Sole non è
morto.

Orat. O tu che splendi nelle solitudini notturne, Iride dea del disco lunare: osserva!
Io ti accompagno nel tuo viaggio notturno, penetrando con te nella regione dei
morti, laggiù oltre Occidente. E tu, o Sole, torna fra noi.
Attendiamo con angoscia la tua rinascita, o Fuoco Celeste, bello, forte,
eternamente creatore.
Che le tenebre tue nemiche siano disperse.
Splendi su di noi e illumina la Terra.

M:.V:. Fratelli miei, il nostro viaggio notturno è terminato.


Il Sole è Risorto. I suoi raggi rendono la terra sempre più bella ed egli da
vigore ai semi perché possano germogliare.

1° Sorv. Che l’Amore si diffonda su questa Loggia, come i raggi del Sole nell’Universo.
Ci sia dato di distinguere chiaramente ciò che è giusto e ciò che non lo è, di
separare il denso dal sottile, con cura, come fanno i benefici raggi del Sole.

1° Sorv. Fratelli prendiamo l’agnello.


(pausa)

Orat. Fratelli, l’agnello simboleggia il sacrificio senza il quale è vano aspirare alla
realizzazione.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 112


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorv. Dopo essersi assicurato che tutti hanno avuto l’agnello.
L’agnello, l’ariete celeste sotto il cui impulso di fuoco il mondo fu creato è il
simbolo del sacrificio, ma anche dell’eterna comunione dell’uomo con la
Natura.

Orat. Il Sole continua il suo ciclo e le stagioni si succedono anno per anno in eterna
comunione perché lo spirito divino della natura “discende” continuamente
sulla terra e, attraverso la materia, “ritorna a se stesso”.

1° Sorv. Insieme all’agnello consumiamo le verdure offerte dalla Madre Terra perché
ci
rinfreschino durante il nostro duro cammino e l’olio, dono dell’ulivo, simbolo
di pace e di concordia.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, Creatore dei frutti
della terra.
Dopo che tutti i Fratelli hanno avuto le verdure.

M:.V:. Canto dei gradini. Di David.


Ecco, com’è bello e com’è soave che i Fratelli se ne stiano uniti insieme.
L’accordo tra loro è come l’olio profumato cosparso sul capo, che scende sulla
barba, sulla Barba di Aron, che scende sui suoi abiti; è simile alla rugiada del
Chermon che scende sui monti di Sion, nel luogo cioè su cui il Signore ha
ordinato che si posino per sempre la benedizione e la pace ( Salmo 133).

Si mangia nel più assoluto raccoglimento, senza parlare e fare commenti. I cibi
vengono serviti dai Fratelli diaconi e da altri Fratelli Apprendisti sotto la guida
del Maestro delle Cerimonie. Durante quest’ultima parte dell’agape verranno
eseguite musiche appropriate ed il Fr. Oratore darà lettura di brani scelti.

1° Sorv. Dopo essersi assicurato che tutti i Fratelli hanno consumato l’agnello e le
verdure.
Fratelli consumeremo ora la frutta che racchiude in se, oltre al germe della
vita, anche la dolcezza del dovere compiuto.

M:.V:. Dio disse: “la terra produca germogli, erbe che facciano seme, alberi da frutto
che diano frutti ciascuno della propria specie contenenti il loro seme sulla
terra. E così fu.
La terra produsse germogli, erbe che fanno seme secondo la loro specie, alberi
da frutto contenenti ciascuno il seme della propria specie. Dio vide che era
cosa buona. Così fu sera e fu mattino, un terzo giorno. (Gen. 1, 11-13)

Orat. Come l’uomo consuma il frutto del sapere, così noi rinasciamo alla vera
Conoscenza consumando i frutti dei nostri alberi: essi sono il prezioso dono
del Sole in questo giorno di festa.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, Creatore del frutto
dell’albero.
Dopo essersi accertato che tutti i Fratelli hanno mangiato la frutta.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 113


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fratelli, colmate le coppe
(Pausa)
Fratelli, in piedi per i sette brindisi. Alzate i calici.

1) M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO


2) 1° Sorv. ALLA MASSONERIA UNIVERSALE
3) 2° Sorv. ALLE GUIDE DELL’ORDINE
4) Orat. A TUTTI GLI ESSERI VIVENTI
5) Segr. ALLE NOSTRE FAMIGLIE
6) Tesor. ALLA NOSTRA TERRA
7) Copr. AL SOLE FECONDATORE DELLA NATURA
(Terminati i brindisi che saranno opportunamente distanziati)

M:.V:. Fratelli sedete.

1° Sorv. Fratello Maestro delle cerimonie provvedete a che tutte le coppe siano
riempite di acqua.

M:.V:. Benedetto Tu, o Signore, Dio nostro, Re del mondo, con la Cui parola tutto si
è formato.

1° Sorv. Fratelli, beviamo l’acqua.

M:.V:. La parola è al fratello Oratore affinché ci istruisca sul significato simbolico


dell’elemento Acqua.

II Fratello Oratore dovrà correlare la ricchissima simbologia dell’elemento acqua


con la simbologia dell’Agape rituale e con la simbologia particolare del momento
dell’anno in cui si tiene l’Agape. In alternativa potrà dare lettura del brano n. 2
qui allegato.

CHIUSURA DEI LAVORI

M:.V:. Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, chiedete ai Fratelli delle vostre colonne se hanno


da presentare proposte per il Bene dell’Ordine in generale e di questa Loggia
di Agape in particolare.

1° Sorv. Fratelli della colonna del Meridione, la parola è concessa a chi abbia proposte
da fare il Bene dell’Ordine in generale e di questa Loggia di Agape in
particolare.

2° Sorv. Fratelli della colonna del Settentrione, la parola è concessa a chi abbia
proposte da fare il Bene dell’Ordine in generale e di questa Loggia di Agape
in particolare.
Terminate le eventuali proposte, debitamente annotate dal Fr. Segretario, e
quando più nessuno chiede la parola:
2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, la mia colonna tace.

1° Sorv. Maestro Venerabile, le colonne tacciono.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 114


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M:.V:. Fratello Oratore, dateci le vostre conclusioni

Orat. Dopo le eventuali conclusioni sugli interventi:


Che si proceda alla chiusura dei lavori di Agape.

M:.V:. Fratello Elemosiniere, fate circolare il tronco della Vedova.

II Fr. Elemosiniere, dopo aver fatto ritualmente il giro, deposita il Tronco davanti
al Fratello Oratore, che, senza contare i mattoni e dopo che il Fr. Elemosiniere è
tornato al suo posto:
Orat. Maestro Venerabile, i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

M:.V:. Fratelli, i poveri hanno preso parte alla nostra Agape.

II Maestro Venerabile può, se lo ritiene opportuno, ordinare che si formi la


Catena di Unione.

M:.V:. Fratello 1° Sorvegliante, il cibo materiale è divenuto cibo spirituale?

1° Sorv. Maestro Venerabile, l’assimilazione è avvenuta. Lo spirito è nutrito.

M:.V:. Fratello 1° Sorvegliante, a che ora i Liberi Muratori hanno consuetudine di


chiudere i Lavori di Agape?

1° Sorv. A mezzanotte, Maestro Venerabile.

M:.V:. Fratello 2° Sorvegliante, che ora è?

2° Sorv. Mezzanotte in punto.

Il 1° ed il 2° Diacono collegano la Parola Sacra.

1° Sorv. Maestro Venerabile, tutto è giusto e perfetto.

M:.V:. Fratelli, in piedi e all'ordine.

Il Maestro delle Cerimonie si pone al fianco del 1°Sorvegliante, lo accompagna al


Libro delle Legge Sacra e lo riaccompagna al suo posto.

M:.V:. ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, in nome della


Massoneria Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, per i
poteri a me conferiti, dichiaro chiusi i lavori di Agape di questa Rispettabile
Loggia …………….. n….. all’Oriente di ……… e ordino al 1° Sorvegliante di

chiudere la Loggia.

A me, Fratelli, per il Segno e per la Batteria!

Riccardo Corsi- ottobre 2006 115


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1°Sorv. Fratelli, per ordine del Maestro Venerabile chiudo la Loggia.

2°Sorv. La Loggia resterà chiusa fino a data da destinarsi.

M:.V:. Fratelli, ora che abbiamo raggiunto la Concordia, siamo pronti per iniziare a
costruire il Tempio dell’Umanità.
Ritiriamoci in pace dopo aver promesso di non svelare nulla sui lavori
compiuti.
Fratello Maestro delle Cerimonie, provvedete a spegnere le Luci, togliere il
Quadro di Loggia e a guidare i fratelli all’uscita.

Il Maestro delle Cerimonie spegne prima le sette Luci, seguendo l'ordine inverso
rispetto a quello di accensione:

Spegne quindi la Luce del 2° Sorvegliante, poi la Luce del 1° Sorvegliante e per
ultima quella del Maestro Venerabile ed infine dispone per l’ uscita dal luogo di
Agape.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 116


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RICONOSCIMENTO CONIUGALE 65

La Loggia è tappezzata con ghirlande di mirto e di fiori.

L’Ara e i banchi sono anch’essi adorni di fiori.

Tutti i Fratelli calzano guanti bianchi.

I Fratelli della prima fila, di entrambe le colonne, hanno a disposizione una spada ciascuno

Nel centro, presso l’Ara, è collocato un tavolo sul quale sono posti un vassoio con le due fedi,

alcuni fiori

e una lampada a spirito, spenta.

Dell’incenso per accenderlo al momento previsto

Di fronte all’Ara sono collocate due sedie.

65
La struttura del rituale è quella del 1908 del libro IL VERO MASSONE di Ulisse BACCI, aggiornata nel
lessico e adattata all’attuale operatività delle Logge del GOI.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 117
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
I LAVORI SI APRONO IN GRADO DI APPRENDISTA LIBERO MURATORE

Il Segretario, dietro invito del M. Venerabile, legge la Tavola architettonica tracciata


nell'ultima tornata del genere; approvato il verbale, il M. Venerabile dispone per la
sospensione dei lavori e poi fa riconoscere e introdurre:
1° i Fratelli visitatori e li fa collocare a cura dei M. delle Cerimonie;
2° le Delegazioni delle Logge;
3° i genitori, i fratelli, le sorelle, i parenti e gli amici dei festeggiati, nonché gli Ulivelli
precedentemente riconosciuti.

Tutti vengono indirizzati presso le due Colonne.

Felicitazioni da parte del M. Venerabile che invita i Sorveglianti ad una


batteria di quattro colpi in favore degli Ospiti.

Il Maestro delle Cerimonie, a nome del M. Venerabile, distribuisce alle Signore


fiori legati con lunghi nastri.

Durante il ricevimento, come in ogni cerimonia in cui intervengono i profani, i


Fratelli non stanno mai all’Ordine, ma solamente al rispetto.
Quando tutto è a posto, il M. Venerabile batte un colpo di mazzuolo

M?V? Fratelli, Sorelle e ospiti carissimi. Scopo di questa cerimonia è ricevere una
dichiarazione di unione, già realizzata nella vita civile.
Lo spirito di unione, di amore e di pace che emana dalla nostra Istituzione
e dai nostri Lavori può far molto per aiutare a mantenere la concordia in
due cuori uniti dal vincolo della vita in comune. Il nostro concorso può,
dunque, assumere un carattere di alto valore sociale, perché il
riconoscimento muratorio del vincolo è la valorizzazione della coppia, e
valorizzare la coppia è rigenerare la Società. Per questo rapporto,
felicitiamoci della scelta che si è fatta sotto il nostro fraterno ministero.
Tutti i sentimenti che i nostri riti possono ispirare, si trovano stimolati in
questo giorno. Vi prego dunque, carissimi Sorelle e Fratelli di prestare a
questo riconoscimento quel raccoglimento che impone un atto così solenne.

Il M. Venerabile batte un colpo di mazzuolo

Riccardo Corsi- ottobre 2006 118


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Solo i Fratelli, in piedi, mano alle spade.
Sovrano Architetto dell’Universo, da Te vengono la Terra e i Mondi che si
muovono e brillano nello spazio infinito; da Te vengono l’uomo e la donna.
Nei loro cuori, come in tutte le opere Tue, hai scolpito la legge di amore,
unione e progresso che deve guidarli nella via della felicità alla quale Tu
volesti che essi aspirassero.
A noi soli fu dato comprendere questa Legge sublime, e noi Ti rendiamo
umilmente un nuovo omaggio, legando al culto della Virtù amici che
stimiamo ed amiamo. Lascia cadere su noi un raggio della Tua intelligenza
infinita, affinché i nostri insegnamenti e i nostri voti siano l’espressione
della Tua volontà suprema.
Che questo raggio sia rappresentato dal Fuoco che si accende su
quest’Ara...
Il M. delle Cerimonie porge al M. Venerabile il fuoco con il quale accenderà la
lampada a spirito che rimarrà viva durante tutta la cerimonia.

... e che la purezza di cui è simbolo si diffonda su noi e su quanti vengono in


questo Tempio a rendere omaggio alla Tua Legge.
Cari Fratelli sedete.
Dalla Sala dei passi perduti si battono, alla porta del Tempio, quattro
colpi““““
1° Sorv. M. Venerabile, si batte alla porta del Tempio.
M?V? Osservate chi batte in tal modo.
Il Fr. Copritore Interno esce e si informa, riferendone al 1° Sorvegliante
1° Sorv. M. Venerabile, sono compagni nella vita che vengono a sollecitare il
riconoscimento muratorio della loro unione e la sanzione fraterna della
Loggia alla quale appartengono.
M?V? Fratello 1° Sorvegliante, domandate loro i nomi, la loro professione, il loro
domicilio. Fr. Segretario, vogliate prenderne nota sulla Tavola
architettonica che andate tracciando.
1° Sorv. Fratello Copritore Interno, domandate loro i nomi, la loro professione, il
loro domicilio.
Il Fr. Copritore Interno si informa e ne riferisce al 1° Sorvegliante; questi ne
dà comunicazione al M. Venerabile
1° Sorv. Maestro Venerabile, sono il carissimo Fr. ..…e la carissima Sorella ..... .
M?V? Fratello M. delle Cerimonie, fatevi accompagnare da tre Fratelli muniti di
Stelle ( 66 ) e introducete, con gli onori rituali, il caro Fratello ………e la
carissima Sorella ………… fino all’Ara. Invito i Fratelli delle due Colonne
ad alzarsi e formare al loro passaggio la Volta protettrice. Prego i Fratelli
che decorano l’Oriente di alzarsi ed impugnare le spade, per quel rispetto
che la Libera Muratorìa ha verso il vincolo coniugale.
Il 1° e 2° Sorvegliante eseguano con me la batteria ripetuta di quattro
colpi:

66
Sono stelle dorate, di metallo o cartone, montate su bastoncino o deposte su piccoli cuscini.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 119
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Il Fratello entra tenendo per mano la compagna

MUSICA L’organo suona una musica adatta alla circostanza.


Giunti i festeggiati all’Ara, le batterie ed il suono dell’organo cessano
M?V? Che cosa chiedete?
Sposi Maestro Venerabile, saremmo felici di ricevere la consacrazione
muratoria della nostra unione e la fraterna sanzione della Loggia.
M?V? Siate i benvenuti ed abbiate lode per aver pensato, per l’atto solenne da
voi desiderato, di fare appello ai nostri riti ed ai nostri sentimenti di
fratellanza. Vi ringraziamo di cuore. Sedete.
Tutti siedono
M?V? Carissimi Fratelli e Carissime Sorelle, voi non ignorate che il vincolo
coniugale 67 è, allo stesso tempo, un atto sociale e morale; prestate dunque
attenzione alle nostre fraterne esortazioni ed alle riflessioni che questo rito
solenne ispira alla Libera Muratorìa.
La vita coniugale significa scegliere con discernimento, per inclinazione e
senza che l’interesse vi domini, una donna che vi ha scelto con uguale
spontaneità.
Scegliere una donna per le sue ricchezze materiali non vuol dire
ammogliarsi, ma speculare, commerciare; è compiere un atto che la legge
naturale, l’etica e l’amore condannano.
L’unione coniugale è un patto basato sul sentimento e sull’affetto, per il
quale ci si dichiara pubblicamente legati l’uno all’altro e l’un per l’altro
dai ritegni del cuore.
Voi avete contratto questo patto sotto gli auspici delle vostre famiglie per
costituire, in avvenire, con la vostra prole, un tutto sociale e solidale,
immagine e parte integrante della grande famiglia umana.
Senza il vincolo coniugale non esiste sistema sociale; perciò esso è stato
sempre considerato come la vera religione dell’Umanità; ecco perché
l’unione coniugale è una necessità sociale indispensabile, per i figli che
saranno la dolce espressione dell’io di ciascuno di voi.
È necessario che siate consapevoli della mutua dignità che, elevandosi al di
sopra dei sensi, vi rende l’uno all’altro più sacri che amati.
Nell’uomo e nella donna, l’unione coniugale trasforma l’attrattiva fugace
dell’amore in un legame durevole e sacro che potenzia il loro stesso
essere. 68
Pausa
Fr. Oratore a voi la parola.
Oratore Il vincolo coniugale emancipa l’uomo e la donna e li rende indipendenti e
liberi di sviluppare la loro natura e le loro facoltà; l’unione intima di

67
Nel testo del 1908 si parlava esplicitamente di matrimonio che, nella fattispecie, è stato sostituito da vincolo
coniugale, con ciò intendendo comprendere qualsiasi forma di convivenza.
68
In origine era previsto che l’esortazione fosse interamente pronunciata dal M?V?; l’esperienza ci ha
suggerito di spezzare la monotonia della prolusione, incaricandone l’Oratore di una parte, mantenendo inalterato,
nella sostanza, il discorso.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 120
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
questi due esseri deve mirare sempre ad una unità di vedute e di benessere
che alimenta, all’unisono, due cuori che si amano. Il sentimento e la
ragione, facendo loro comprendere il valore di questo vincolo, li inducono
anche a concepire che, dandosi l’uno all’altro, ciascuno cede parte della
propria indipendenza a favore dell’altro e che questa mutua concessione
corrobora la forza morale di ciascuno di loro e ristabilisce l’equilibrio.
L’uomo deve essere guida amorosa e protettrice per la sua compagna.
Mentore benevolo, non dominatore, accolga le esortazioni della sua
compagna con rispetto ed affetto.
Nulla deve essere intrapreso che non sia precedentemente ben vagliato da
entrambi; nella casa non regna né l’uomo né la donna: comandano la
ragione e la concordia.
Non si può mai abbastanza rammentare che i figli che nasceranno non
vengono al mondo per la sola soddisfazione dei genitori. Se essi sono la
speranza e l’orgoglio delle famiglie, non va dimenticato che, con essi,
l’Umanità si rinnova e la Patria si perpetua. Essi divengono membri della
famiglia umana e per esserle di giovamento devono ricevere un’educazione
appropriata all’avvenire e alla prosperità del genere umano. Non
dimenticate mai che paternità e maternità impongono doveri sacrosanti.
M?V? Caro Fratello e carissima Sorella, l’unione coniugale, quando sia compiuta
nelle condizioni di un riconoscimento muratorio, può giungere a riformare
il mondo. La Libera Muratorìa può contribuire a rendere, sopra basi
attraenti e durevoli, quest’ unione di due esseri salda e sacra.
Il nostro codice, precisando i Doveri del Libero Muratore verso l’Umanità,
verso la Patria e verso se stesso, regola sia i Doveri verso la donna sia quelli
di uomo e di padre. Si è detto: L’uomo non è solamente un uomo, è una
coppia incompleta. Isolarlo equivale a mutilarlo; la donna lo completa. E
viceversa.
Ma perché il legame coniugale produca tutto il bene che la Società si
attende e la Libera Muratorìa promuove, è necessario che la donna
acquisti un’istruzione morale pura, quanto quella che è propria in un
Libero Muratore. Bisogna che essa sia illuminata da quella Luce che fa
distinguere il Vero dal falso, la Verità dall’errore; da quella Luce che
dissipa i pregiudizi, le vane paure, che sostituisce le credenze false, assurde
ed insensate, con nozioni sane, chiare e incontrovertibili.
Allora l’amore, la fiducia reciproca, la fede, la devozione, tutto sorgerà da
un medesimo spirito, da una medesima anima, da un medesimo cuore. I
figli nati in questa scuola di moralità familiare, si avvantaggeranno presto
e meglio degli insegnamenti ricevuti, contrariamente a coloro che, per
ricevere ed apprendere il Vero ed il Bene, devono prima dimenticare gli
esempi di una falsa e improvvida educazione.
Caro Fratello e carissima Sorella, voi conoscete ora i doveri reciproci e
sacri degli sposi: persistete ancora nel chiedere a noi la conferma, al
cospetto dei nostri e vostri Fratelli, dell’unione da voi liberamente
contratta?
Sposi Si, Maestro Venerabile.
M?V? Sposi alzatevi!

Batte tre colpi di mazzuolo

Riccardo Corsi- ottobre 2006 121


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Caro Fratello …....., dichiarate voi di aver preso per vostra legittima
compagna la nostra Sorella ………..?
Il Fr? Sì, Maestro Venerabile.
M?V? Cara Sorella …......, dichiarate voi di aver preso per vostro legittimo
compagno il nostro Fratello ………?
La Sr? Sì, Maestro Venerabile.
M?V? Caro Fratello ………..., giurate voi alla vostra compagna amore, fedeltà,
protezione?
Il Fr? Lo giuro.
M?V? Cara Sorella …………., giurate voi al vostro compagno amore, fedeltà,
confidenza?
La Sr? Lo giuro.

Il Maestro Venerabile accende dell’incenso


M?V? Che i vostri giuramenti ed i vostri voti si adempiano per il vostro benessere
e per la vostra felicità, ed un dolce, immutabile amore, come profumo
d’incenso, deterga la vostra coscienza; che il Fuoco sacro purifichi le vostre
anime, infiammi i vostri cuori e vi scolpisca queste parole: amore
reciproco, comunione di sentimenti e di vita.
Stringetevi la destra: questo dolce atto di unione e di affetto è l’immagine
della dignità di princìpi, di pensieri, di sentimenti e di volontà che devono
costituire l’essenza della vostra vita. Se sorgesse negli animi vostri una
nube, il più saggio ed il meno irritato di voi sia pronto a dissiparla; una
stretta di mano un abbraccio, devono essere sufficienti a ristabilire
l’armonia e con tanta maggiore facilità in quanto il cuore non deve entrare
per nulla in questi turbamenti dello spirito.
Fratelli in piedi ed al rispetto.
Il Maestro Venerabile scende dal Trono, si reca all’Ara, prende le due fedi,
tenendo con la destra quella per il Fratello e con la sinistra quella della
Sorella e le consegna prima all’una e poi all’altro:
Fratello, prendete e mettete al dito della nostra Sorella, questo anello,
emblema di unione e di fedeltà.

Carissima Sorella, prendete e mettete al dito del nostro Fratello questo


anello, la cui forma simboleggia la perpetuità dell’affetto.

La vostra unione, come ciascuno di questi anelli, consta di due metà che,
separate, non hanno valore per se stesse e, congiunte, formano la
prosperità dell’una e dell’altra e del mondo che resta edificato dal buon
esempio di un felice connubio.
Inginocchiatevi.
Tutti in piedi. Carissimi Fratelli, mano alle spade eseguite la Volta di
protezione.

Si esegue.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 122
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Il M. Venerabile stende le mani sulle teste dei festeggiati
Alla Gloria del G?A?D?U?, nel nome e sotto gli auspici del Grande
Oriente d’Italia, per i poteri a me conferiti da questa R?L? vi confermo
nel sacro legame coniugale e vi impartisco la consacrazione muratoria che
le vostre Virtù meritano. Che il nostro Ordine, benedicendo la vostra
unione, possa rendervi reciprocamente fedeli ai vostri giuramenti e perciò
perpetuamente felici.
Fratelli deponete le spade e Voi sposi alzatevi.
Il M. Venerabile fa alzare i festeggiati e risale sul Trono
Fratelli e ospiti tutti, sedete.
Oratore La libera Muratorìa è lieta di vedere due persone che contraggono un
sacro legame, che giurano di amarsi per la vita e che credono
sinceramente nella perpetuità del loro giuramento. Noi plaudiamo a
questa promessa che non solamente onora chi la contrae, ma che è di un
valore morale altissimo.
Il Maestro Venerabile batte un colpo di mazzuolo

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie, vogliate condurre i festeggiati tra le


Colonne.
Si esegue
Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, invitate i Fratelli delle vostre Colonne ad
unirsi a voi ed a me per riconoscere come legittimamente congiunti il caro
Fratello ………… e la cara Sorella …………., per plaudire alla conferma
muratoria della loro unione e per aggiungere ai loro i nostri voti e le nostre
fraterne felicitazioni.
Vi prego, Fratelli, di unirvi a me per una triplice batteria.
1° Sorv. Fratelli della Colonna del meridione, il M. Venerabile vi invita a
riconoscere come legittimamente congiunti il caro Fratello ……….. e la
cara Sorella ………… e di unirvi a lui per plaudire alla conferma
muratoria della loro unione.
2° Sorv. Fratelli della Colonna del settentrione, il M. Venerabile vi invita a
riconoscere come legittimamente congiunti il caro Fratello ………… e la
cara Sorella …………… e di unirvi a lui per plaudire alla conferma
muratoria della loro unione.
M?V? Cari Fratelli, in piedi. A me per la triplice batteria di quattro colpi
ciascuna

Fratelli sedete.
M?V? Fratello 1° Sorvegliante, che cos’è il legame coniugale?
1° Sorv. È l’associazione dell’uomo e della donna, che si uniscono per simpatia e
liberamente, per la propagazione della specie umana e per la

Riccardo Corsi- ottobre 2006 123


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
soddisfazione delle loro più dolci inclinazioni; per aiutarsi
vicendevolmente a sopportare il fardello della vita e per dividere il
comune destino sia nelle gioie che nel dolore.
M?V? Da che cosa deriva la costanza del vincolo coniugale?

1° Sorv. Deriva da quella libertà che rende più costante l’affetto: perché l’amore
non è soggetto se non al giogo che esso stesso impone.
M?V? Che cosa occorre perché il legame coniugale sia felice?
1° Sorv. Occorre purificarlo, favorendo le inclinazioni oneste e disinteressate, che
sole possono formare le unioni contratte dal cuore e che non si infrangono
mai.
M?V? Fratello Oratore avete la parola. 69
Il Fratello Oratore rivolge parole di circostanza ai festeggiati.
Dopo le conclusioni dell’Oratore il M. Venerabile prende la parola. Al termine:
M?V? Fratello Segretario, voi rilascerete ai festeggiati un estratto autenticato
della Tavola architettonica tracciata nella presente tornata che constati la
consacrazione muratoria della loro unione in cui siano ricordate le
rispettive obbligazioni, i loro giuramenti e le nostre fraterne istruzioni.
Pausa
Fratelli, in piedi.
Fratello M. delle Cerimonie accompagnate i festeggiati ed i profani nella
Sala dei passi perduti.

Il M. delle Cerimonie esegue; al suo rientro i Lavori proseguono con la


riapertura del Libro della Legge Sacra, con la Squadra sovrapposta al
Compasso, e poi vengono chiusi, nelle forme di rito, in grado di Apprendista
Libero Muratore.

69
Nel testo del 1908, prima della parola all’Oratore, c’era un passaggio sui propositi di operare per
l’introduzione del divorzio che, oggi, non ha più motivo di essere ancora citato.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 124
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
A?G?D?G?A?D?U?
MASSONERIA UNIVERSALE - COMUNIONE
ITALIANA

GRANDE ORIENTE D’ITALIA


PALAZZO GIUSTINIANI - ROMA
R?L? Subalpina N.861 Oriente di Torino
Libertà ? Uguaglianza ? Fratellanza?

ESTRATTO AUTENTICO DEL VERBALE DELLA TORNATA


Il giorno ...... del mese di .......... dell’anno ......... di E?V?, nel luogo geografico noto ai soli Figli
della Vedova, la R?L? Subalpina n.861 all’Oriente di Torino, Valle del Po, si è riunita in camera
di Apprendista Libero Muratore per il Riconoscimento Coniugale del carissimo Fratello ............... .
e della carissima Sorella ......... .
Il Fratello ............., M?V? dell’Officina, per i poteri conferitigli dal Grande Oriente
d’Italia, ha celebrato la cerimonia:
“Caro Fratello e carissima Sorella, l’unione coniugale, quando sia compiuta nelle condizioni di un
riconoscimento muratorio, può giungere a riformare il mondo. La Libera Muratorìa può contribuire
a rendere, sopra basi attraenti e durevoli, questa unione di due esseri salda e sacra.
Il nostro codice, precisando i Doveri del Libero Muratore verso l’Umanità, verso la Patria e
verso se stesso, regola sia i Doveri verso la donna sia quelli di uomo e di padre. Si è detto: l’uomo
non è solamente un uomo, è una coppia incompleta. Isolarlo equivale a mutilarlo; la donna lo
completa. E viceversa.
Ma perché il legame coniugale produca tutto il bene che la Società si attende e la Libera
Muratorìa promuove, è necessario che la donna acquisti un’istruzione morale pura, quanto quella
che è propria in un Libero Muratore. Bisogna che essa sia illuminata da quella Luce che fa
distinguere il Vero dal falso, la Verità dall’errore; da quella Luce che dissipa i pregiudizi, le vane
paure, che sostituisce le credenze false, assurde ed insensate, con nozioni sane, chiare e
incontrovertibili.
Allora l’amore, la fiducia reciproca, la fede, la devozione, tutto sorgerà da un medesimo
spirito, da una medesima anima, da un medesimo cuore. I figli nati in questa scuola di moralità
familiare, si avvantaggeranno presto e meglio degli insegnamenti ricevuti, contrariamente a coloro
che, per ricevere ed apprendere il Vero ed il Bene, devono prima dimenticare gli esempi di una falsa
e improvvida educazione.
Che i vostri giuramenti ed i vostri voti si adempiano per il vostro benessere e per la vostra
felicità, ed un dolce, immutabile amore, come profumo d’incenso, deterga la vostra coscienza; che il
Fuoco sacro purifichi le vostre anime, infiammi i vostri cuori e vi scolpisca queste parole: amore
reciproco, comunione di sentimenti e di vita.
Stringetevi la destra: questo dolce atto di unione e di affetto è l’immagine della dignità di
principi, di pensieri, di sentimenti e di volontà che devono costituire l’essenza della vostra vita. Se
sorgesse negli animi vostri una nube, il più saggio ed il meno irritato di voi sia pronto a dissiparla;
una stretta di mano un abbraccio, devono essere sufficienti a ristabilire l’armonia e con tanta
maggiore facilità in quanto il cuore non deve entrare per nulla in questi turbamenti dello spirito.
Alla gloria del G?A?D?U?, nel nome e sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, per i
poteri a me conferiti da questa R?L? vi confermo nel sacro legame coniugale e vi impartisco
quella consacrazione muratoria che meritano le vostre Virtù. Che il nostro Ordine, benedicendo la
vostra unione, possa rendervi reciprocamente fedeli ai vostri giuramenti e perciò perpetuamente
felici”.

Il Segretario Il Maestro Venerabile L’Oratore


Fr? .......................... Fr? ............................... Fr? ..........................

Riccardo Corsi- ottobre 2006 125


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
TORNATA BIANCA
DI PRESENTAZIONE DELLA MASSONERIA 70

ALL’ENTRATA DEL TEMPIO


Fiori da distribuire alla Sorelle, quando usciranno dal Tempio.
Bastone per il M.d.C.
Spegnitoio per il M.d.C.
Tronco per le offerte

SULLA CATTEDRA DEL M?V?


Candelabro a due bracci acceso
Maglietto
Lampada elettrica accesa

SULLA CATTEDRA DEL 1° SORVEGLIANTE


Candelabro a due bracci acceso
Maglietto
Lampada elettrica accesa

SULLA CATTEDRA DEL 2° SORVEGLIANTE


Candela accesa
Maglietto
Lampada elettrica accesa

DAVANTI ALLA CATTEDRA DEL M?V?


Altare con i tre candelabri spenti
Bibbia chiusa
Squadra e compasso chiuso, non sovrapposti

SUL TAVOLINO RICOPERTO DA UN TAPPETO BIANCO


Perpendicolare
Livella
Squadra
Compasso
Martello
Cazzuola
Pietra Grezza
Pietra Lavorata

Le luci sono spente; sono accese solo quelle che illuminano l’altare e le tre cattedre

M?V?, 1° SORVEGLIANTE, 2° SORVEGLIANTE, MDC


Portano le insegne del grado

FRATELLI
Solo i guanti bianchi

70
Il rituale è stato mutuato da quello in uso nella R:.L:. IL DOVERE all’Oriente di Lugano, all’Obbedienza
della Gran Loggia Alpina Svizzera.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 126
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
ENTRATA IN TEMPIO DEI FRATELLI
Si prende posto nel tempio, occupando le posizioni del grado ma senza cerimoniale.
La prima fila delle colonne viene lasciata libera per le Sorelle e gli ospiti.

APERTURA DEI LAVORI

M?V?

2° Sorv. Fratello Maestro Venerabile.


Le nostre sorelle e gli ospiti sono nella sala dei passi perduti, in attesa di
poter lavorare con noi in questa giornata di gioia.

M?V? Fratello M.d.C, conducete nel tempio le nostre care Sorelle e gli ospiti.

M.d.C Si reca nella sala dei passi perduti. Invita le Sorelle e gli ospiti a volerlo
seguire

M?V? Fratelli Alzatevi

MUSICA musica per il tempo necessario

M.d.C. Fa accomodare le Sorelle e gli ospiti, suddividendoli fra le colonne. Poi


torna all’entrata del Tempio.

M?V? Si siede ed invita tutti a sedersi. Accomodatevi, Vi prego.

Batte un colpo di mazzuolo

Fratello 1°Sorvegliante siamo coperti?

1° Sorv. Si, Fratello Maestro Venerabile.

M?V? Sono fra di noi delle donne e dei profani!


Essi non sono iniziati: come puoi assicurarmi che il Tempio è coperto?

1° Sorv. Fratello Maestro Venerabile!


La donna è anche madre: e la maternità è la più grande delle iniziazioni,
perché generando la donna eterna la vita!
Il Libro Sacro è chiuso, la squadra ed il compasso non vi sono sovrapposti;
i profani presenti, amici e parenti dei Fratelli, si sono avvicinati a questo
Tempio mossi dal desiderio di comprendere la Massoneria ed io garantisco
che non hanno intenti di nuocere alla Libera Muratoria.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 127


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Hai detto bene Fratello!
Onore dunque a voi Sorelle perché la vostra presenza in Tempio mette
gioia nei nostri cuori e li prepara a meglio esaltare i principi che ci sono di
guida.
Benvenuti ospiti. Siete accolti in questo Tempio con amicizia e fraternità,
senza timore di farvi vedere il luogo del nostro lavoro perché la
Massoneria non ha segreti da nascondere e non teme di affrontare il
giudizio del mondo profano. Che la serenità e l’armonia di questo Tempio
pervadano i vostri cuori.

MUSICA circa 2 minuti, poi si affievolisce al minimo

2° Sorv. con la musica affievolita

Batte un colpo di mazzuolo


Fratello Maestro Venerabile: non c’è la Luce nella nostra Officina!
Come potremo lavorare con profitto?

M?V? Quale Luce ci manca, Fratello?


Forse quella che colpisce i nostri occhi?

2° Sorv. No Fratello Maestro Venerabile, perché le luci che fra breve saranno
accese hanno significato puramente simbolico.

M?V? Batte un colpo di mazzuolo


Fratelli, care Sorelle, rispettabilissimi ospiti: Vi prego di alzarvi.

M.d.C. Con il fuoco attinto all’Oriente, si porta al 1° candelabro e l’accende.

La luce del Tempio viene aumentata di 1/3

M?V? Ecco la prima Luce:


Quella della Saggezza, che sempre deve illuminare ogni nostra azione e
ogni nostro lavoro.

MUSICA la musica aumenta di volume

M.d.C. Si porta al 2° candelabro e l’accende.

La luce del Tempio viene aumentata ancora di 1/3

1° Sorv. Ecco la seconda Luce:

Riccardo Corsi- ottobre 2006 128


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Quella della Bellezza, che da completezza esteriore al Lavoro e lo rende
degno d’ammirazione.

MUSICA aumenta ancora il volume

M.d.C. Si porta al 3° candelabro e l’accende.

La luce del Tempio viene portata al massimo

2° Sorv. Ecco la terza Luce:


Quella della Forza, senza la quale nessuna opera può trovare degna
materializzazione.

MUSICA con un crescendo gioioso per almeno 2 minuti


M.d.C. Si porta in fondo al Tempio.
MUSICA La musica si affievolisce fino a cessare del tutto

M?V? Poiché Saggezza, Bellezza e Forza sono fra noi, in nome e sotto gli auspici
del Grande Oriente d’Italia, apro questa Tornata Bianca alla Gloria del
Grande Architetto dell’Universo.

Batte un colpo di mazzuolo

1° Sorv. Batte un colpo di mazzuolo

2° Sorv. Batte un colpo di mazzuolo

M?V? Fratelli, care Sorelle e ospiti: accomodatevi.

RITUALE

MUSICA musica per circa 2 minuti.

M?V? Batte un colpo di mazzuolo


Fratello 2° Sorvegliante, in cosa consiste l’opera dei Liberi Muratori?

2° Sorv. Noi Lavoriamo all’edificazione del tempio dell’Umanità – una costruzione


di natura puramente simbolica – volendo significare con ciò che il Massone

Riccardo Corsi- ottobre 2006 129


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
deve dedicare tutta la vita al perfezionamento del genere umano e di se
stesso.

M?V? Le nostre Sorelle conoscono la parte essenziale dei nostri insegnamenti.


Cercando Saggezza, Forza e Bellezza, noi vogliamo unire i nostri sforzi a
quelli di quanti ci hanno preceduto, perché un giorno brilli finalmente tra
gli uomini il sole della Fraternità.
E quest’opera, anche se ardua, non ci spaventa!

1° Sorv. Per facilitare l’evoluzione dei Fratelli, la Massoneria fa uso di simboli che
sono stati tramandati dai primi Liberi Muratori che cristallizzarono nei
principali strumenti del loro lavoro un’idea, così che in tutte le Officine del
mondo gli stessi simboli dicono le stesse cose a Fratelli di razza, lingua e
credo diversi.

M.d.C. Si porta verso il tavolino con gli strumenti del lavoro e solleva gli strumenti
citati, oppure indica con il bastone quelli inamovibili o ingombranti.

2° Sorv. Importanti simboli sono per noi:


All’entrata del tempio le due Colonne, che raffigurano quelle del Tempio
di Salomone, con le iscrizioni J e B.

La prima è la Colonna del 2° Sorvegliante, mentre la seconda è la Colonna


del 1° Sorvegliante.
Esse ci rammentano la dualità della vita e del mondo.
Mentre il Tempio di Salomone è quel luogo ideale della pace dove i
Massoni lavorano esotericamente.

1° Sorv. Gli attrezzi che per noi hanno un significato essenziale sono:
Il Compasso: che non serve solo a tracciare cerchi ma anche a prendere e
riportare misure.

La Squadra: che ha la funzione di controllare la perfezione dei corpi.

Per il Massone essa può simbolicamente significare la costante azione


dell’uomo su se stesso nella ricerca della perfezione.

Il Martello: che sgrossa la pietra grezza.


Emblema del lavoro umano e della forza materiale, allegoricamente può
alludere all’attività della mente che agisce e persevera sul pensiero
dirigendolo alla ricerca della verità.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 130


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
La Perpendicolare e la Livella: che aiutano a innalzare l’opera nella giusta
misura.

La prima stimola alla ricerca della verità ed all’elevazione spirituale,


mentre la seconda rappresenta l’eguaglianza fondamentale degli uomini,
presupposto dell’equilibrio sociale e complemento irrinunciabile della
Fratellanza.

2° Sorv. La Pietra Grezza ci indica l’imperfezione della natura umana.


Sgrossandola, simbolicamente il Massone si accinge ad un lavoro di
perfezionamento alla propria personalità, lavoro che richiede una costante
applicazione.

La Pietra Cubica è perfetta.


Questa rimane l’ideale capo d’opera che ogni Massone dovrebbe produrre
dopo il lungo perfezionamento fatto nell’Istituzione e con i Fratelli al
fianco.
Perfezionamento che rappresenta la pietra d’angolo, necessaria alla
costruzione del Tempio dell’Umanità.

MUSICA (musica per circa 2 minuti)

M?V? Sull’Ara troviamo il Libro della Legge Sacra, che per noi occidentali è la
Bibbia, insieme a Squadra e Compasso.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 131


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
La Bibbia (non è per noi l’imposizione di una legge dogmatica o di un
credo religioso), aperta al Vangelo di San Giovanni, il Vangelo della Luce,
ci incita al lavoro esoterico della ricerca della Verità
La Bibbia, il Compasso e la Squadra rappresentano le tre Grandi Luci
della Massoneria.

Pure le tre Piccole Luci che voi vedete accese ci ricordano che Saggezza,
Bellezza e Forza devono ognora presiedere i nostri lavori.

Solo così siamo in grado di lavorare.


La Massoneria non è una religione ne vuole esserlo.
L’Iniziazione Massonica che segna l’inizio di una Trasformazione
presuppone l’abbandono di ogni pregiudizio.
Noi non imponiamo un concetto di Dio.
La Massoneria lavora alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo ma
lascia la libertà di interpretazione ad ognuno di noi, senza dare definizioni
dogmatiche.
Il Grande Architetto dell’Universo diventa in tal modo un punto
d’incontro verso il quale tende ognuno che, come il Massone, s’impegna
alla ricerca della Verità.
Persone di credo diverso, di razza e cultura differente possono entrare in
Massoneria come meglio credono, nella norma della Fratellanza perché le
Logge garantiscono ad ognuno la libertà di coscienza, di pensiero e di
credo.

MUSICA (musica per circa 2 minuti)

1° Sorv. La Massoneria speculativa nasce a Londra il 24 giugno 1717 da quattro


Logge che formano la prima Gran Loggia di Londra e Westminster.
Nel 1723 il Fratello James Anderson, pastore presbiteriano, pubblica i
Landmarks ovvero le pietre miliari che indicano tra l’altro gli scopi della
Massoneria.
Da quel momento la Massoneria si propaga nel mondo intero anche se
alcuni governi vedranno un grande pericolo nei suoi princìpi di libertà.
Anche la Chiesa Cattolica Romana ha ravvisato una minaccia nei princìpi
di tolleranza e fraternità propugnati dai Massoni.
Malgrado il molto tempo trascorso, molte istituzioni hanno preferito non
modificare le loro opinioni, contrastanti, sulla Massoneria.

2° Sorv. Nel nostro paese la Massoneria è sorta con Logge auto costituitesi con
nuclei di residenti inglesi, a Firenze nel 1732 ed a Roma nel 1735. Tutte e
due le Logge cessarono i lavori quando fu emanata la Bolla papale In
Eminenti nel 1738. L’Officina fiorentina è tristemente ricordata per uno
dei suoi appartenenti: il Fratello Tommaso Crudeli, che fu imprigionato e
processato dalla Santa Inquisizione, cosa che ne provocò la morte.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 132
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Nel 1805 in Milano viene finalmente fondato il Grande Oriente d’Italia, la
più antica e legittima Massoneria operante in Italia, alla cui obbedienza
lavora dal 1973 questa R?L?, sotto il nome distintivo di ....... n. ...
all’Oriente di ................ .

M?V? Care Sorelle e rispettabilissimi ospiti, in linea generale ora sapete che cosa
è la Massoneria: un ordine iniziatico che guida i suoi adepti sulla via che
conduce al perfezionamento spirituale e morale.

Un lavoro, duro e faticoso, che ha per scopo il miglioramento del singolo


affinché il suo esempio possa aiutare l’umanità che lo circonda a cambiare
in meglio per il bene di tutti.

Care Sorelle e rispettabilissimi ospiti, noi siamo sicuri che con il vostro
appoggio ed il vostro rispetto potremo contribuire a migliorare l’uomo ed
il suo modo di vivere.

breve pausa, eventuale musica

Fratello Oratore, hai la facoltà di parlare.

Oratore Da lettura della Tavola

M?V? Care Sorelle, Vi ringrazio per la Vostra presenza che ha portato gioia al nostro
lavoro.
Ispiratevi anche voi alla saggezza ed abbiate un fiore simbolo di bellezza.

Fratello Maestro delle Cerimonie consegna i fiori alle Sorelle.

MUSICA per il tempo necessario a distribuire i fiori.

M.d.C. Provvede a consegnare i fiori

M?V? Fratelli vi prego di alzarvi!


Prima di separarci formiamo la catena della concordia.

I Fratelli, e solo i Fratelli, si alzano e - dopo essersi tolti i guanti - formano la


catena.

LA CATENA CHE NOI FORMIAMO NON È CHE UN ANELLO DI QUELLA IMMENSA


CHE CONGIUNGE I MASSONI DELL’UNIVERSO.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 133


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
QUESTO LEGAME CHE LI UNISCE E LI FA FORTI È IL SIMBOLO DI UN’ALTRA
UNIONE CHE NOI VOGLIAMO FAR TRIONFARE E CHE UN GIORNO RIUNIRÀ
TUTTI I POPOLI DELLA TERRA IN UNA SOLA FAMIGLIA.

CONTINUIAMO CON CORAGGIO A PERSEVERARE E RAFFORZIAMO QUESTA


CATENA AFFINCHÉ UN GIORNO ESSA SIA TANTO FORTE CHE NULLA LA POSSA
SPEZZARE.

FRATELLI ROMPIAMO LA CATENA E RIPRENDIAMO IL NOSTRO POSTO.

M.d.C. Si avvicina con lo spegnitoio alle Luci dell’Ara.

M?V? Batte un colpo di mazzuolo La luce della Saggezza è spenta,


rimanga Saggezza nei nostri cuori.

M.d.C. Spegne la prima Luce

La luce del tempio viene abbassata di 1/3

1° Sorv. Batte un colpo di mazzuolo La luce che dice Bellezza è svanita,


rimanga bellezza nel nostro spirito.

M.d.C. Spegne la seconda luce

La luce del Tempio viene abbassata ancora di 1/3

2° Sorv. Batte un colpo di mazzuolo La luce simbolo della Forza è


scomparsa, ci sorregga sempre la forza della ragione.

M.d.C. Spegne la terza luce

La luce del Tempio viene abbassata completamente

1° Sorv. Fratello Maestro Venerabile, chi ci potrà indicare la giusta via?

M?V? La nostra coscienza, che dovrà sempre essere per noi giudice severo e
amorevole guida verso il traguardo del Bene.

MUSICA fino alla completa uscita delle Sorelle e degli ospiti.


Riccardo Corsi- ottobre 2006 134
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M.d.C. Care Sorelle, rispettabilissimi Ospiti: Vi prego di volermi seguire.

Uscita dal Tempio

Riccardo Corsi- ottobre 2006 135


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
CHIUSURA DEI LAVORI

MUSICA si affievolisce fino a cessare del tutto

M?V? Fratelli, prima di lasciare questo Tempio, sacro alla solidarietà tra gli
uomini, offriamo il nostro obolo per lenire qualche sofferenza.

Fratello Elemosiniere, compi il tuo dovere!

ELEMOSINIERE
x Esegue
x Consegna il Tronco al Fratello Tesoriere
x Si porta tra le Colonn)

M?V? Fratello Elemosiniere, cosa puoi dirci sullo stato di salute dei Fratelli di
Loggia?

ELEMOSINIERE
Fratello Maestro Venerabile, non ho notizie di Fratelli in stato di bisogno
morale o materiale.

M?V? Grazie Fratello Elemosiniere!


Fratelli, qualcuno di voi ha notizie di Fratelli ammalati o nel bisogno?

Qualche istante di attesa per le eventuali comunicazioni

MUSICA a basso volume per l’uscita dal Tempio.

M?V? Batte un colpo di mazzuolo

Fratelli, in piedi.
I lavori sono chiusi, ritiriamoci in serenità.

Batte tre colpi di mazzuolo

Fratello M.d.C. accompagnate all’uscita del tempio i Fratelli che siedono


all’Oriente.

M.d.C. Si posiziona vicino alla porta del Tempio e chiama i fratelli all’Oriente,
secondo l’ordine di precedenza.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 136


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Quando i Fratelli all’Oriente sono usciti: spegne il candelabro a tre bracci
sulla cattedra e, lasciando il maglietto sulla cattedra, si ferma prima della
porta del Tempio per ricevere l’omaggio dei Fratelli.

1° Sorv. Batte tre colpi di mazzuolo


Spegne il candelabro a due bracci sulla cattedra ed esce lasciando il maglietto

2° Sorv. Batte tre colpi di mazzuolo)

Spegne la candela sulla cattedra ed esce lasciando il maglietto

M.d.C. In silenzio fa uscire tutti i Fratelli dal Tempio, senza alcun ordine, e dopo
spegne la musica,
poi esce dal Tempio, si chiude la porta alle spalle, e dice:

M.d.C. La pace e l’armonia regnano nel Tempio

M?V? Fratelli in Libertà.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 137


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RITUALE PER L’ADOZIONE DEGLI ULIVELLI 71

Il Tempio deve essere riccamente addobbato con fiori.


I lavori si aprono in grado di Apprendista L?M? nella maniera consueta.
Il Maestro Venerabile fa riconoscere ed introdurre:
1° i Fratelli visitatori, che saluta e fa collocare dal Maestro delle Cerimonie;
2° le delegazioni delle Logge, alle quali fa attribuire gli onori di rito;
3° i Fratelli aventi diritto agli onori, nell’ordine previsto per la carica ricoperta.
Dopo l’apertura dei Lavori in Grado di Apprendista, il M?V? dispone per la sospensione dei
Lavori, con la scomposizione della squadra e del compasso, e la chiusura del Libro Sacro.
Poi autorizza l’ingresso dei genitori e dei parenti e amici dei fanciulli da adottare, nonché gli
Ulivelli, se in precedenza ne furono adottati.
Il Maestro delle Cerimonie colloca le signore nei primi banchi delle due Colonne e
distribuisce loro, a nome del Maestro Venerabile, dei fiori.
I primi posti della colonna del Settentrione devono rimanere con tanti posti liberi quanti sono
i fanciulli da adottare.

OCCORRENTE PER LA CERIMONIA


fiori per gli addobbi;
fiori da distribuire alle signore;
musica massonica;
bacinella d’acqua ed asciugamano;
alcuni pani;
coppa di miele;
spade per la volta di adozione;
una lampada a spirito;
tanti veli bianchi, paia di guanti bianchi, grembiuli bianchi, calici di vino, estratti autentici
(pergamene) della Tavola Architettonica tracciata nella tornata, piccoli cuscini per
inginocchiarsi, per quanti sono i fanciulli da adottare.

71
Il Salvatore FARINA, nel suo: RITUALI DEI LAVORI DELL’ORDINE DEGLI ANTICHI LIBERI
ACCETTATI MURATORI, MILANO 1960 EDIZIONI G. BOLLA, così introduceva il termine Ulivelli: I
rituali sono in disaccordo sul nome da dare ai giovanetti adottati: Lowton, Lofton, Loveson, Luston,
Lupetto ed Ulivello: quest’ultimo nome, tenuto conto che l’ulivo è antico simbolo di pace, riscuote maggiori
consensi. Il nome Lupetto, una volta molto in uso, per quanto al diminutivo, ricorda pur sempre un animale per
certo non mansueto. L’adozione è riservata ai soli figli maschi dei LL?M? e una volta si svolgeva subito dopo la
nascita. Alcuni avversari della Libera Muratoria vogliono vedere in questo rito la parodia del battesimo. Premesso
che il Cristianesimo ha ereditato da altre religioni il carattere rituale e magico dell’acqua, è bene precisare che,
tra le due cerimonie, corre una sostanziale differenza: il battesimo monda una colpa che risale ad Adamo, mentre
l’adozione è una promessa per l’avvenire, Iniziazione alla vita dell’intelligenza. Si concorda con quanto detto dal
Farina, anche perché l’appellativo di lupetto è già utilizzato nel mondo scout.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 138


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
APERTURA RITUALE DEI LAVORI IN GRADO DI APPRENDISTA

SOSPENSIONE DEI LAVORI RITUALI

MUSICA
Ingresso dei genitori e dei parenti e amici dei fanciulli da adottare; dopo che il M.d.C. ha
fatto accomodare tutti gli intervenuti ai posti previsti, e distribuito i fiori alle signore, inizia
la cerimonia.

MUSICA Cessa

CERIMONIA 72

M?V? Fratelli miei, carissime Sorelle, ospiti e amici, vogliate considerare per un
momento i fanciulli che qui stanno per essere introdotti e sarete animati
da quegli amorevoli sentimenti con i quali conviene partecipare a questo
solenne rito.
Fratelli, in piedi e mano alle spade.
I soli Fratelli si alzano in piedi, senza porsi all’Ordine

M?V? G?A?D?U?, Forza e Legge che tutto muove e regola, che riceve
sempre, con amore fraterno, i nostri sentimenti ed i nostri voti, degnati di
esaudire quelli che oggi qui Ti presentiamo.
Noi veniamo umilmente a renderti un nuovo omaggio, legando al culto
della Verità fanciulli che amiamo. Lascia cadere su di noi un raggio della
Tua intelligenza infinita affinché i nostri insegnamenti, i nostri voti siano
l’espressione della Tua volontà suprema.
Che questo raggio sia rappresentato dal Fuoco di cui si accende questo
Altare .............
il M.d.C. accende la lampada a spirito sull’Ara, la cui fiamma rimarrà accesa
per tutta la cerimonia

...... e che la purità di cui questo raggio è simbolo si estenda su noi e su


quanti vengono in questo Tempio per rendere omaggio alla Tua Legge.
Il Maestro Venerabile scende dal trono ed avanza verso l’Ara triangolare
sulla quale sono alcuni pani, del vino e del miele. Il M.d.C. si alza e invita tutti
ad alzarsi in piedi

72
Il rituale è quello pubblicato su IL LIBRO DEL VERO MASSONE, di Ulisse BACCI, ROMA 1908, con
alcuni aggiustamenti lessicali per adattarlo, il più possibile, al linguaggio moderno. E’ stato tenuto conto anche
di quanto pubblicato dal FARINA, il quale aveva adattato il rituale agli usi della sua Obbedienza.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 139
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fa’ pure che siano benedetti questi frutti che la Terra da Te fecondata ci
dona e che adornano questo Altare per trasformarsi, tra poco, in simboli
della nostra Fede massonica. Da’ loro potenza di imprimere, nel cuore dei
nostri figliuoli adottivi un ricordo imperituro, che li renda, nell’età
matura, sempre fedeli alle promesse della loro adozione.
Ospiti, miei cari Fratelli e Sorelle, vogliate sedervi.

M?V? (Risale sul trono e batte quattro colpi di mazzuolo)

Cop. Int. Fratello 1° Sorvegliante, vi sono figli di nostri Fratelli che si sono smarriti
nel mondo profano, dove passioni colpevoli li minacciano.

1° Sorv. Maestro Venerabile, vi sono figli di nostri Fratelli che si sono smarriti nel
mondo profano, dove passioni colpevoli li minacciano.
Ciascuno è condotto da uno dei nostri Fratelli i quali, guidati da volontà di
bene, chiedono per loro asilo e protezione.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante quali possibilità abbiamo per venire in aiuto a


questi fanciulli?

2° Sorv. Ammettiamoli nel Tempio con i Fratelli che li conducono, onde ciascuno
di essi trovi in ognuno di noi un protettore e sia così difeso dai pericoli.

M?V? Fratello Oratore, vogliate farci conoscere la vostra opinione.

Oratore Ritengo che sia il caso di iniziare questi fanciulli alla via dell’intelligenza,
affinché sparisca il velo materiale che copre i loro occhi; la loro bocca
impari a pronunciare solo parole amabili; l’amore al Lavoro sia loro di
guida; lo spirito di Forza, di Virtù, di Unione ispiri sempre l’animo loro, e
l’adozione muratoria schiuda ad essi la via della felicità.

M?V? E sia. Fratello Copritore Interno, aprite dunque a questi fanciulli l’asilo
del nostro tempio. Fratelli delle due Colonne, che la volta d’acciaio 73 si
formi e li protegga.

Rispettabilissimi Fratelli che decorate l’Oriente, vogliate alzarvi in segno


di amicizia per l’infanzia. Fratelli 1° e 2° Sorvegliante vogliate eseguire
con me la batteria di quattro colpi.

Fratello Maestro delle Cerimonie, fate il vostro dovere.

73
In questo caso detta Volta di Adozione.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 140
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
MUSICA Possibilmente una melodia solenne di organo.

Il Copritore Interno apre i battenti del tempio e il M.d.C. introduce,


precedendolo, il corteo. Ogni fanciullo, con il capo coperto da un velo bianco,
è portato dal proprio padrino ed il corteo avanza fino all’Ara di
consacrazione.

M?V? Batte un colpo di mazzuolo


Chi siete? Che cosa volete?

Un P. Siamo amici di questi fanciulli, figli di nostri Fratelli, veniamo a chiedere


per loro, mediante l’adozione muratoria, Luce e protezione.

M?V? Fratelli miei, siate i benvenuti ed abbiatevi i nostri ringraziamenti. Merita


lode chi pensa di fare appello ai nostri sentimenti di Fratellanza e di
Carità. E voi, cari fanciulli, dovete deporre in questo Tempio il velo, con
cui il mondo profano vi tiene avvolti, e muovere i primi passi sotto i raggi
della Luce muratoria. Che essa brilli ai vostri occhi, come, in seguito, la
faremo brillare al vostro spirito.

(Il M.d.C. toglie loro il velo)

M?V? Fratelli sedete.

(Tutti siedono; i fanciulli e i loro padrini siedono tra le Colonne)

M?V? Felicitiamo, glorifichiamo, Fratelli, quest’opera che stiamo per compiere e


che essa sia accetta al G?A?D?U?
Le porte di questo Tempio sono aperte a questi cari fanciulli che i rumori
del mondo profano più non turberanno, guidati, per certo amorevolmente,
dai loro genitori e dai padrini, dei quali seguiranno i consigli e l’esempio.
Quanti pericoli, quante illusioni, quante delusioni attendono l’uomo
durante i primi passi della sua vita. Quanti mali, quante disillusioni gli
prepara l’avvenire finché egli non si sia rifugiato in questo asilo di
saggezza, dove la calma dello spirito, le dolcezze dell’unione, i consigli
dell’amicizia lo consoleranno di tante avversità. Illuminato circa la verità
degli onori mondani, egli apprenderà come le conquiste morali a cui noi
tendiamo pervenire e che vogliamo accrescere, gli guadagneranno la stima
e l’amore dei suoi simili, mentre troverà le più pure gioie nell’Onore e
nella Virtù.
Fratello 1° Sorvegliante, perché i Liberi Muratori si riuniscono?

1° Sorv. Per contribuire all’avvento del regno del bene.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante, in qual modo i Liberi Muratori riusciranno a


realizzare questa grande opera?

Riccardo Corsi- ottobre 2006 141


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorv. Con la persuasione e l’esempio.

M?V? Fratello 1° Sorvegliante, quale deve essere l’obiettivo principale del nostro
insegnamento?

1° Sorv. Noi dobbiamo insegnare il nostro primo precetto, base di tutta la morale:
“Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso”. E poi: “Sii
verso ciascuno come vorresti che fossero verso di te”.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante, qual è il nostro secondo progetto?

2° Sorv. Amiamoci e soccorriamoci reciprocamente.

M?V? Fratello Oratore, intratteneteci brevemente sopra gli altri nostri precetti e
la nostra morale.

Oratore Noi onoriamo il Grande Architetto dei mondi e gli rendiamo grazie per i
benefici, di cui egli ci colma, attraverso buone azioni verso il prossimo.
Noi consideriamo gli uomini nostri Fratelli, senza distinzione di razza, di
rango e di fede.
Combattiamo l’ambizione, l’orgoglio, l’errore, i pregiudizi; lottiamo
contro l’ignoranza, la menzogna, il fanatismo e la superstizione, tanti
flagelli, causa di tutti i mali che affliggono l’Umanità. Raccomandiamo la
giustizia reciproca, salvaguardia dei diritti e dei doveri di tutti; la
tolleranza che, con il rispetto degli obblighi assunti, lascia piena libertà di
coscienza e di pensiero.
Noi condanniamo il pervertito e facciamo ogni sforzo per ricondurlo sul
retto cammino; finalmente veniamo con tutte le nostre forze in aiuto degli
sventurati e degli afflitti. Noi adempiamo a tali doveri, perché siamo
animati da quella fede che incoraggia e conduce al progresso; da quella
perseveranza che finisce per abbattere ogni ostacolo ed infine da quella
convinzione che ci induce a fare il bene anche con nostro sacrificio, senza
attesa di ricompensa all’infuori della soddisfazione che ci perviene dal
nostro cuore.

M?V? Fratelli padrini, voi conoscete le afflizioni ed i mali che turbano il mondo;
vi è stata or ora rammentata l’opera della Libera Muratoria. Vi si è detto
pure quali sono le qualità del Libero Muratore. Persistete a chiedere
l’adozione dei fanciulli qui presenti?

Un P. Si, Venerabilissimo.

M?V? Promettete di seguirli con vigilanza costante, nel mondo profano affinché
essi vengano educati come buoni e degni figli di Liberi Muratori e di
inculcare loro, sin d’ora, i Principi e le Virtù del nostro Ordine?

Un P. Lo promettiamo.

M?V? Che essi siano dunque adottati come voi desiderate.


Fratelli in piedi.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 142
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Il Maestro Venerabile scende dal Trono, e, accompagnato dal M.d.C. che
all’occorrenza gli porge i recipienti, si avvicina a ciascun fanciullo per
ripetere con ciascuno di essi le operazioni cerimoniali.
Toccando le palpebre dei fanciulli dice:

M?V? Che la vostra vista si estenda e si apra alla Luce della Verità; che essa vi
dia la facoltà di discernere il male per vincerlo e di conoscere la dritta via
che conduce alla felicità.

Tocca loro le orecchie

M?V? Che il vostro udito non resti insensibile alla voce di coloro che soffrono e
che ascolti quella del G?A?D?U? che dice ai suoi figli in Terra:
“Amatevi, soccorretevi scambievolmente”.

Aspergendo di miele le loro labbra

M?V? Che la vostra bocca non profferisca se non frasi amiche, dolci come questo
miele; che la collera e la calunnia non vengano mai a deturparla con
parole sconvenienti e ingiuriose; che la vostra lingua non pronunci mai
verso i vostri simili grida imperiose, ne’ accenti di vendetta o di disprezzo.
Aborrite la menzogna. Cari fanciulli, l’uomo nasce buono e puro; la
ragione, d’accordo con la sua natura, non ammette che alcun peccato
originale possa essergli imputato; egli è venuto al mondo innocente, quindi
non ha nessuna colpa da espiare. Ecco perché la Libera Muratorìa attende
che il fanciullo abbia raggiunta l’età della ragione per sottoporlo alle
purificazioni simboliche.

Immerge in una bacinella d’acqua la mano destra di ogni fanciullo, che viene
poi asciugata dal M.d.C.

M?V? Che le vostre mani siano sempre pure; che ad esse non venga mai
rimproverato di aver preso la roba altrui, di aver tracciato degli scritti
nocivi alla morale, ne’ di aver sparso il sangue del vostro prossimo.

Spezza il pane e lo distribuisce:

M?V? Che questo pane, simbolo d’unione e di energia, dia al vostro organismo
sviluppo, salute e perfezione. Faccia il cielo che esso non vi manchi
giammai.

Versa il vino in una coppa e la porge ai fanciulli:

M?V? Che questo vino, simbolo della forza vivificante, vi ispiri il desiderio del
bene e della saggezza; che esso dia alla vostra anima ed al vostro spirito la
volontà ed il coraggio di resistere alle seduzioni ed alle avversità.

IL Maestro Venerabile ritorna sul Trono e fa aumentare la fiamma della


lampada a spirito
Riccardo Corsi- ottobre 2006 143
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Che il Fuoco sacro purifichi il vostro essere ed infiammi i vostri cuori
dell’amore dei vostri simili; che la vostra intelligenza sviluppi e diriga le
azioni del corpo. Siate sempre docili, rispettosi, amorosi e riconoscenti
verso i vostri genitori, che sono, sulla Terra, le vostre Divinità visibili. La
pietà filiale è fonte di tutti i doveri durante la vita dei genitori, e delle virtù
sociali dopo la loro morte. Siate docili e rispettosi, affezionati e
riconoscenti verso i vostri protettori e verso coloro che vi istruiscono e vi
insegnano a non dipendere, per mezzo del Lavoro, che da voi stessi. Che i
vostri piaceri siano quelli dello spirito a preferenza di quelli del corpo e
possiate raggiungere tutta la felicità che sulla Terra è possibile.

Il Maestro delle Cerimonie avvicina, uno alla volta, i fanciulli al Trono: il


Maestro Venerabile mette a ciascuno di essi un grembiule di pelle bianca ed i
guanti, dopo di che tutti ritornano tra le colonne.

M?V? Questi grembiuli sono l’insegna del Lavoro e simboleggiano la missione


dell’uomo fra gli uomini; voi potete vederne alcuni emblemi su questa ara.
Non abbiate altro desiderio che di lavorare per essere in grado di pagare il
vostro debito verso l’Umanità; l’ozioso che non vi adempie, usurpa alla
Società una parte che non gli spetta.
Il Lavoro, cari figliuoli, è di due specie: quello manuale e professionale che
riguarda il corpo, e il Lavoro intellettuale che riguarda lo spirito.
Il Lavoro, figlio dell’intelligenza, del sapere e dello studio è una delle
principali doti dell’Umanità. Per esso l’uomo rivaleggia con la Natura, la
doma, la rende migliore e l’abbellisce nella maggior parte delle sue
produzioni.
Figli miei, amate dunque il Lavoro: esso è la salvaguardia dei costumi, la
salute del corpo, la soddisfazione dello spirito.
Siate fra voi buoni e compassionevoli: tutto in Natura si collega,
dall’essere più minuscolo, all’uomo. Che la vostra pietà si estenda fino agli
animali più umili.
Siate decenti e solleciti con le donne, sottomessi e rispettosi con i vecchi,
indulgenti e protettori con i deboli, benevoli con gli infermi, e crescerete,
in merito e in Virtù, sarete amati ed onorati.
Così vi renderete degni di essere stati adottati da noi, e capaci più tardi di
essere ammessi ai nostri Lavori. Che questa speranza sia il movente che vi
faccia camminare costantemente per le vie del bene. Fate dunque in modo
che la Loggia abbia a compiacersi di aver dato alla Libera Muratorìa ed al
mondo Operai intelligenti, zelanti e perseveranti.
Miei cari figliuoli, l’età dell’oro del genere umano vi sta dinanzi: essa
consiste nel progresso e nella perfezione dell’ordine universale sociale cui
tendono i Liberi Muratori dei due emisferi. Lavorate, istruite, praticate i
nostri principi per concorrere a farci conseguire questo nobile scopo.

Pausa

M?V? Prendete questi guanti, la cui bianchezza è simbolo di purità, di innocenza


e candore, doti dell’infanzia: possiate conservarli lungamente.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 144


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Pausa

M?V? Vi imprimo il bacio di pace.

Il Maestro Venerabile li bacia sulla fronte e sulle guance.

M?V? Che questi baci vi siano graditi e che le vostre labbra ne diano sempre di
ugualmente sinceri. Baciate i vostri genitori, e che i vostri baci siano per
voi e per noi un pegno dell’affetto che vi portano ed un attestato della
vostra riconoscenza.

I fanciulli si baciano scambievolmente

M?V? Il Maestro Venerabile torna al trono e batte un colpo di mazzuolo


Fratelli seduti.
Fratelli padrini, giurate voi, per i vostri fanciulli, sulla vostra fede di
Liberi Muratori che essi saranno rigidi osservanti della Virtù e dei
Princìpi della Libera Muratorìa?

Padrini Lo giuriamo.

M?V? Ospiti, carissime Sorelle, carissimi Fratelli, in piedi.


Voi, Fratelli, eseguite la Volta d’Adozione.

I Fratelli eseguono la Volta d’Adozione

Il Maestro venerabile torna davanti ai fanciulli, che sono stati fatti


inginocchiare sui cuscini, stende le mani sul loro capo:

M?V? Alla Gloria del G?A?D?U?, in nome e sotto gli auspici del Grande
Oriente d’Italia, in virtù dei poteri a me conferiti, vi creo e proclamo
Ulivelli della R?L? ................. n. ............ all’Oriente di ......... ed invito i
Fratelli a riconoscervi come tali, ad aprirvi l’animo loro per darvi aiuto e
protezione in ogni circostanza.
Alzatevi.

Il Maestro Venerabile torna sul trono.

M?V? Fratelli sedete.


Fratello Maestro delle Cerimonie, vogliate condurre fra le Colonne i
Fratelli padrini e gli Ulivelli, per farli riconoscere dai Fratelli e perché
ricevano dai Sorveglianti il bacio di pace.
Ospiti, Sorelle e Fratelli, vi prego di sedere.
Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, dopo aver dato ai fanciulli il bacio di pace,
vogliate proclamarli Ulivelli e farli riconoscere dai Fratelli delle due

Riccardo Corsi- ottobre 2006 145


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Colonne che inviterete ad unirsi a voi ed a me per applaudire alla loro
adozione. 74

Il 1° Sorvegliante si avvicina ai fanciulli, li bacia, ritorna al proprio posto e


dice:

1° Sorv. Fratelli della mia Colonna il Maestro Venerabile ha proclamato Ulivelli di


questa Rispettabile Loggia i fanciulli qui presenti. Vogliate unirvi a lui ed
a me per applaudire alla loro adozione.
Il 2° Sorvegliante si avvicina ai fanciulli, li bacia, ritorna al proprio posto e
dice:

2° Sorv. Fratelli della mia Colonna il Maestro Venerabile ha proclamato Ulivelli di


questa Rispettabile Loggia i fanciulli qui presenti. Vogliate unirvi a lui ed
a me per applaudire alla loro adozione.

M?V? Batteria di quattro colpi

Un P. Chiede di ringraziare a nome dei fanciulli

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie, vogliate collocare questi fanciulli a capo
della colonna del Settentrione.
Carissimo Fratello Oratore, avete la parola.

Oratore _____________________________

Al termine dell’intervento dell’Oratore 75

M?V? Fratello Segretario, vogliate rilasciare, per ogni fanciullo, un estratto


autentico della Tavola architettonica tracciata nella presente tornata, che
faccia constatare la sua qualità e che contenga le promesse fatte in suo
nome dal padrino, nonché le nostre esortazioni, qualcuna delle quali può
sembrare oggi intempestiva, mentre diverrà più tardi regola costante per
dirigere i suoi pensieri e le sue azioni per il Bene.
Maestro delle Cerimonie, vogliate collocare tra le Colonne gli Ulivelli, i
loro parenti ed i loro amici, che non fanno parte dell’Officina.

Quando tutti sono al centro del Tempio:

74
Il rituale del 1908, di Ulisse BACCI, prevede delle acclamazioni che abbiamo preferito sostituire con la
versione del FARINA.
75
Nel rituale originale a questo punto era previsto di far circolare il Tronco della beneficienza; poiché non
concordiamo con questa procedura, in quanto dovrebbero parteciparvi anche i profani, abbiamo omesso i passi
relativi, ritenendo che la beneficienza è opportuno che venga fatta nella chiusura dei lavori rituali che, al
momento, sono sospesi.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 146
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratelli, in piedi: spade in pugno.

Il Maestro venerabile si congeda dai fanciulli e ringrazia gli altri intervenuti.


Concede ad essi l’uscita dal Tempio, facendoli accompagnare dal Maestro
delle Cerimonie nella sala dei passi perduti.

M?V? Ospiti, carissime Sorelle, Ulivelli, vogliate seguire il Maestro delle


Cerimonie nella Sala dei passi perduti, onde noi possiamo chiudere i nostri
architettonici lavori.

MUSICA
Una volta che tutti sono usciti, ed il Maestro delle Cerimonie ha ripreso il suo
posto all’interno del Tempio, cessa la musica.

M?V? Procediamo alla ripresa dei Lavori.

Batte un colpo di mazzuolo

Fratello 1° Sorvegliante, compiete sull’Ara il vostro dovere, che il Libro


della Legge Sacra sia riaperto e la Squadra sia nuovamente sovrapposta al
Compasso.

Il 1° Sorvegliante, accompagnato dal M.d.C., si reca all’Ara, riapre il Libro e


vi sovrappone la Squadra al Compasso, poi torna al proprio posto.
Se necessario si accorda la parola, altrimenti si procede alla chiusura dei
Lavori in grado di Apprendista Libero Muratore, nelle forme consuete.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 147


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
CELEBRAZIONI
DI SAN GIOVANNI D’INVERNO E DI SAN GIOVANNI D’ESTATE
SOLSTIZIO D’INVERNO E SOLSTIZIO D’ESTATE

Gli architetti medievali, che usavano celebrare i solstizi con usanze rituali risalenti a
remotissimo epoche pagane, forse allo scopo di poter di fatto conservare vive tali tradizioni
che erano divenute sospette dal punto di vista cristiano, può darsi che scegliessero a loro
nuovi patroni i due “San Giovanni”, le cui ricorrenze cadono appunto nei solstizi. O forse, più
verosimilmente fu la Chiesa stessa che provvide in questo senso, secondo un collaudatissimo
metodo di “cristianizzazione” delle festività pagane 76 .
Etimologicamente “Giovanni” deriva da “Jeho h’annan” o “favorito da Jeho”.
Jeho è nome e titolo del Sole ed appunto i mistagoghi di Israele vi vedevano
l’immagine del Dio-Luce, che illumina l’intelletto; perciò Giovanni è sinonimo di “uomo
illuminato” ed è giusto titolo per l’Iniziato per considerarsi Fratello di San Giovanni.
SAN GIOVANNI BATTISTA, o San Giovanni d’Estate, ci è presentato come il
precursore immediato della Luce redentrice: Egli è l’alba intellettuale che - negli spiriti -
precede il giorno della comprensione totale e la sua voce, aspra e rude, risveglia gli echi
assopiti nello sterile deserto, preparando le menti ribelli ad afferrare nuove verità.
Come il Precursore si collega simbolicamente al pallore scialbo dell’aurora, SAN
GIOVANNI EVANGELISTA, o San Giovanni d’Inverno, dobbiamo rappresentarlo
circondato dalla gloria purpurea del tramonto; Egli personifica la luce crepuscolare che
infiamma il cielo quando il sole è scomparso dietro l’orizzonte.
Infatti il discepolo preferito del Maestro fu il confidente dei suoi insegnamenti segreti,
riservati alle intelligenze dei tempi futuri. L’Apocalisse, col pretesto di svelare i misteri
cristiani, li maschera con calcolati enigmi per trascinare le menti perspicaci al di là delle
strettezze del dogma; così della tradizione gioannita si sono avvantaggiate tutte le scuole
mistiche che, sotto il velo dell’esoterismo, hanno mirato alla emancipazione del pensiero. Non
dimentichiamo che il quarto Vangelo inizia con un testo di profonda portata iniziatica, sul
quale viene prestata la promessa solenne del Libero Muratore.
La dottrina del Verbo fatto carne, cioè la ragione divina incarnata nell’Umanità, risale
- attraverso Platone - alle concezioni degli antichi gerofanti.
(da 0. Wirt).

76
Così commentava Umberto Goral Porciatti, nel 1946: Il Sole anche nella Chiesa Cattolica Romana è il
simbolo di Dio Manifestato, e nelle pianete delle cerimonie solenni troviamo il sole ricamato in oro, così pure
nell’Ostia consacrata c’è il sole sul quale sta il Cristo crocifisso. Anche il Ciborio è a forma di Sole Dorato. Del
resto lo stesso simbolo abbiamo in Mitra.
La Chiesa ha abolito il culto solare perché non è al “Bel pianeta che ad amar conforta” ma al Cristo da essa
rappresentato che va reso al culto; perciò ha conservato integro l’esoterismo magnifico dello stesso culto che sta
alla base di tutte le grandi Religioni, eccettuate quelle lunari dei Druidi, degli Ebrei e dei Mussulmani.
San Giovanni (Grazia di Dio) o come Precursore (il Battista) o come Confessore (l’Evangelista, confessore del
Logos) è logicamente in ambo i casi l’esponente tanto del Logos che nasce quanto di quello che trionfa.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 148
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
CELEBRAZIONE DELLA RICORRENZA
DI
SAN GIOVANNI BATTISTA
RITUALE DEL SOLSTIZIO D’ESTATE 77

MATERIALE OCCORRENTE:
x una candela accesa su candeliere (testimonio);
x n. 3 recipienti, uno per l’olio, uno per il vino, uno per il grano;
x un braciere (con alcool puro), per il fuoco di S. Giovanni;
x una torcia (in mancanza una candela);
x un paio di molle da caminetto (per tenere la pergamena sul fuoco);
x una pergamena con le firme di tutti i presenti;
x tante rose rosse quanti sono i presenti.

I Lavori si svolgono in Grado di Apprendista Libero Muratore.


Apertura rituale dei Lavori, con le modalità consuete.

M?V? Letta, discussa ed approvata la Tavola di Architettura tracciata nella


precedente Tornata, introdotti nella debita forma i Fratelli eventualmente
presenti nella Sala dei Passi Perduti
Fratelli, procediamo ora allo svolgimento degli argomenti oggi all’Ordine
del Giorno, iniziando con la celebrazione della Festa di San Giovanni
Battista, in occasione del Solstizio d’Estate.

Batte un colpo di maglietto


Fratelli in piedi e all’ordine .
Fratello Maestro delle Cerimonie, vogliate condurre il Fr? 2°
Sorvegliante al lato Nord-Est dell’Ara.

M.d.C. Esegue

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie, vogliate condurre il Fr? 1°


Sorvegliante al lato Sud-Est dell’Ara.

M.d.C. Esegue

M?V? Fr? 1° Sorvegliante, quali sono i Maestri regolarmente commemorati ?

1° Sorv. Sono Giovanni Battista e Giovanni Evangelista.


M?V? Fratello mio perché li commemoriamo ?
1° Sorv. Perché essi ci hanno detto - ciascuno nel suo modo particolare - del
Grande miracolo della Luce, che sempre tramonta per sorgere ancora.
Giovanni Battista ha detto di non essere lui la Luce ma di essere venuto
per rendere testimonianza della Luce che illumina chiunque venga al
mondo. Giovanni Evangelista ci ha insegnato che la Luce, portata da
ciascuno nel proprio cuore, può manifestarsi soltanto nel silenzio e nel
raccoglimento del nostro Tempio interiore.

77
Questo rituale ci è giunto dalla R:.L:. Montepirchiriano n. 916 all’Oriente di Avigliana (TO).
Riccardo Corsi- ottobre 2006 149
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Noi lo commemoriamo al Solstizio d’Inverno, quando intorno a noi regna
l’oscurità e ci ritiriamo in noi stessi per ritrovare la Luce.
Commemoriamo Giovanni Battista al Solstizio d’Estate quando siamo
irrorati dalla Luce del Sole, pienamente coscienti del nostro posto nel
Cosmo e della nostra Comunione con l'Universo.

M?V? Fratello 2° Sorv. che cosa dobbiamo fare adesso?

2° Sorv. Dobbiamo concentrarci sulla commemorazione di San Giovanni Battista


e, dopo avere bruciato tutto quello che lasciamo dietro di noi, riprendere il
Cammino, fortificati da nuova Energia.
Dobbiamo rendere testimonianza dell’Arte Reale nel mondo con la nostra
condotta ed essere così d’esempio per tutta l’Umanità.

M?V? La Festa di San Giovanni d’Estate non è soltanto la Festa del Battista ma
anche quella del trionfo della Luce.
In quest’epoca dell’anno, quando la Natura trionfa, noi apprendiamo
chiaramente che è nostro dovere sforzarci di trionfare sulle tenebre
sempre in agguato dentro di noi: i nostri vizi, i nostri difetti, le nostre
paure.
La tragedia della nostra vita terrena è che tutte le nostre migliori
intenzioni, tutti i nostri sforzi per realizzarle sono destinate a continui alti
e bassi: cadiamo spesso e dobbiamo sempre ricominciare spinti da quella
Luce interiore che sgorga dalla sorgente originale, in virtù della quale tutti
viviamo.
E dobbiamo imparare ad ascoltarla, questa spinta interiore che ci aiuterà
nel nostro sforzo e ci guiderà alla rinnovazione ideale totale, in cui
l’Essere Supremo si rifletterà nel nostro essere di uomini.
PURI NELLA VITA – ONESTI NELLE AZIONI – FEDELI A NOI STESSI – GIUSTI
VERSO LE ALTRE CREATURE – TESI ALLA RICERCA DEL GRANDE
ARCHITETTO DELL’UNIVERSO.
In questo giorno i nostri pensieri vanno anche al passato e ciò é come deve
essere, poiché noi possiamo e dobbiamo imparare dal passato.
Questa conoscenza può proteggerci dal ricadere negli stessi errori, può
renderci riconoscenti per i benefici ricevuti e ci può rattristare al pensiero
di ciò che abbiamo perduto.
In ogni caso,possiamo apprendere dal passato come affrontare il nostro
futuro.
E’ nostra responsabilità realizzare gli ideali libero muratori e trasmettere
questi tesori, in tutta la loro gloria, a coloro che verranno dopo di noi.
IL SIMBOLO DI TUTTO QUESTO E’ LA ROSA ROSSA A CINQUE
PETALI.
In questo senso vi invito ad adornarvi con le rose rosse di San Giovanni.
Fratelli sedete.
Fratelli l° e 2° Sorvegliante, riprendete i vostri posti e voi, Maestro delle
Cerimonie, distribuite le rose.

MUSICA Musica di sottofondo

Riccardo Corsi- ottobre 2006 150


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° e 2° S. Tornano al loro posto

M.d.C. Distribuisce una rosa rossa a ciascuno dei presenti

MUSICA Cessa la musica


M?V? Terminata la distribuzione delle rose e smorzata la musica
Ora accenderemo il Fuoco di San Giovanni e bruceremo la pergamena del
passato nella Fiamma dell’Eterna Bellezza.

Batte un colpo di maglietto


Fratelli, in piedi e all’Ordine
Lascia il Trono e prende posto al lato Ovest dell’Ara, volgendo le spalle al
Trono

M.d.C. Porge al Maestro Venerabile la torcia, ancora spenta

M?V? Prende la torcia con la mano e sinistra, l’accende col Testimone o Luce
Eterna, la leva in alto e dice:
Porto questa fiamma verso il Fuoco di San Giovanni Battista, lungo il
cammino che abbiamo percorso in cerca della Luce libero muratoria.
Intraprende il giro del Tempio in senso orario, sempre tenendo alta la torcia,
ma non lo completa e si ferma a tre passi dall'Ara; avvicinatosi poi ad essa con
i tre passi dell’Apprendista, descrive con la torcia un triangolo sopra il
braciere, poi dà fuoco a l’alcool dicendo:

Con l’accendere il Fuoco di San Giovanni Battista noi simboleggiamo lo


Zenit della radiazione di Energia di cui è permeata l’Opera del Grande
Architetto dell’Universo.
Porge la torcia al M.d.C. che la spenge; prende il recipiente dell’olio:
Possa questa offerta dell’olio manifestare a noi che dobbiamo
continuamente sforzarci di raggiungere la saggezza; possa ciò essere
simbolo della nostra reciproca unione e della nostra unione con il Grande
Architetto dell’Universo.
Versa alcune gocce di olio nel fuoco; prende il recipiente del vino:
Noi offriamo il vino simbolo del LOGOS; possano il suo calore e la sua
gioia penetrare nel nostro essere.
Versa alcune gocce di vino nel fuoco; prende il recipiente del grano:
Possa l’offerta del grano significare che i nostri pensieri ed i nostri
sentimenti tendono sempre verso la Luce.
Pone un pizzico di grano nel fuoco.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 151


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M.d.C. Porge al Segretario, che nel frattempo si é silenziosamente portato al lato
Sud-Est dell’Ara il rotolo di pergamena precedentemente firmato da tutti i
presenti.

Segretario Compie il giro del Tempio, sempre in senso orario, tenendo con la mano
destra il rotolo levato in alto, per poi porgerlo – a giro ultimato – al M?V?

M.d.C. Porge le molle al Maestro Venerabile

M?V? Prende il rotolo con le molle


Fratelli, noi tutti abbiamo scritto i nostri nomi su questa pergamena; con
essa consegniamo alla fiamma il nostro fardello di errori, di sconfitte, di
sofferenze, di amarezze e di conflitti di questo anno passato. 78
Mette il rotolo sul fuoco del braciere
Che tutto possa incenerirsi in modo che non ne rimangano ne traccia ne
ricordo.
E possa questo atto di purificazione e di rinnovamento essere
testimonianza della nostra unione con i Liberi Muratori sparsi su tutta la
Terra i quali, all’inizio dell’anno, accendono uguali Fuochi.
Fratelli sedete.

M?V? 1° e 2° Sorvegliante Tornano ai loro posti, posano i maglietti e si tolgono i guanti

M?V? Fratelli, formiamo ora la catena vivente.


Si pone davanti all’Ara con le spalle rivolte al Fuoco

1° e 2° S. Si pongono all’Occidente ma NON chiudono la catena

M?V? Fratello 1° Sorvegliante, che cosa significa quel posto vuoto nella nostra
catena?

1° Sorv. E’ il posto dei nostri Fratelli passati all’Oriente Eterno; gli attrezzi sono
caduti dalle loro mani ed essi sono stati chiamati a compiti più alti. E’
nostro dovere proseguire l’Opera che non hanno potuto portare a
compimento.

M?V? Commemoriamoli con fraterno amore ed onoriamo il ricordo dei loro


Lavori nelle nostre Officine. La Catena non sia più interrotta.

1° e 2° S. Chiudono la Catena

MUSICA Solenne, per un minuto circa, poi si smorza fino a cessare

M?V? Fratelli, intorno al Fuoco di San Giovanni ed in questa Catena d’Unione,


rinnoviamo la solenne prestata davanti all’Ara della Verità, di amare i
Fratelli come noi stessi e di essere Liberi Muratori giusti e retti.
Si scuote per tre volte la catena e poi si lasciano le mani
78
Nella tradizione massonica l’anno iniziava con il Solstizio d’Estate, il 24 giugno.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 152
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
TUTTI TORNANO AI LORO POSTI, IL MAESTRO DELLE CERIMONIE SPENGE IL
FUOCO E RIMUOVE IL MATERIALE USATO.
CHIUSURA RITUALE DEI LAVORI

Riccardo Corsi- ottobre 2006 153


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
CELEBRAZIONE DELLA RICORRENZA
DI
SAN GIOVANNI EVANGELISTA 79
RITUALE DEL SOLSTIZIO D’INVERNO O FESTA DELLA LUCE 80

PREMESSA 81
Il Rituale è di tipologia solare e creato per il Solstizio d'Inverno, nel momento stesso in
cui il buio è più fondo ma nel contempo la luce comincia a crescere.
Per quanto le liturgie per il solstizio d’Inverno siano state effettuate fin dalla più
inimmaginabile preistoria, storicamente sono state stabilite nella civiltà occidentale
dall’Imperatore Eliogabalo, siriano che portò il culto del dio beduino di Emesa, Deus Sol
Elagabalus, fra gli dei di Roma.
Il rito solstiziale d’Inverno, tradizionalmente da compiersi nell’ora successiva al
compiersi della fase astronomica, che non coincide necessariamente con il 25 dicembre, fu da
allora fissato in tale data, giorno natalizio di tutti gli dei solari orientali.
La persistenza archetipale di questa festività indusse il cristianesimo ad assumerla
come giorno natale del Cristo, fino ad allora attribuito ad altra data, causando così,
meritoriamente, la persistenza del rito solstiziale d'Inverno fino ai nostri giorni.
La schematicità del Rito della Festa della Luce è molto semplice e si inserisce fra
quella dell'apertura e della chiusura dei lavori, che garantiscono l'indispensabile correttezza
liturgica.
L'impossibilità di rintracciare il testo tedesco ne impedisce la collazione con quello italiano.
Vi sono certamente delle corruzioni nella descrizione della “piramide” di Luce, da costruirsi
ed adornare con rami di abete o da sostituire con un piccolo abete naturale.
In realtà la cosiddetta “piramide” potrebbe consistere in un tradizionale candeliere
nordico usato nelle festività natalizie, in legno sagomato a forma di abete e dipinto in verde,
con piccole candele decorative.
Questo attrezzo, in forma ridotta a giocattolo infantile, si può ancor oggi ritrovare in
commercio dagli specialisti di giocattoli in legno naturale, provenienti per lo più dalla
Scandinavia.
Molto simile alla piramide rituale è anche il cosiddetto “Ceppo” fiorentino usato fino
al ‘700 per le festività natalizie, una sorta di costruzione piramidale cava adornata di candele,
nelle cui cavità si inserivano doni come agrumi, dolci e giocattoli.
E’ comunque un simbolismo di origine nordica, in quanto uno degli usi rituali per il
Solstizio d’Inverno consisteva nel rogo di un frassino rappresentante Yagaddrasil, l’Axis
Mundi a significare, come di consueto, la rinascita della Luce.
Lo spegnimento delle candele poste sul candeliere posto sulla cattedra del Maestro
Venerabile simboleggia la notte oscura, il caos primordiale precedente il Fiat che creò la luce.

79
La Massoneria celebra il Solstizio d’Inverno il 27 dicembre, festa di San Giovanni Evangelista, e dà a tale
ricorrenza il primo posto tra le solennità dell’anno, quando il sole si trova nel punto più basso dell’eclettica. Tale
ricorrenza è la celebrazione per eccellenza della nascita. Già nell’antica Persia in tale data si celebrava la nascita
di Mitra, mentre nell’antico Egitto quella di Oro (Horus) figlio di Iside e di Osiride. A Roma il giorno del
Solstizio era indicato come “natalis solis invicti”, ma per poter soppiantare questa tradizione, fortemente
radicata nella popolazione, nel 390, Papa Giulio I anticipò il natale di Gesù al 25 dicembre, facendo sì che il
popolo esaurisse i festeggiamenti in questo giorno e, nel tempo, lasciasse cadere nell’oblio la festa del sole.
80
Questo rituale ci è giunto dalla R:.L:. Montepirchiriano n. 916 all’Oriente di Avigliana (TO); nella copia,
tuttavia, è visibile un timbro parziale che, insieme ai caratteri di stampa, sembrerebbe ricondurre lo scritto al Fr?
Perondi di Lecco, che a metà degli anni ’90, quale Presidente della Commissione Rituali del GOI, mise mano ai
rituali per una codificazione che però non risulta sia mai stata approvata.
81
Commento tratto dal rituale adottato per l’Agape Bianca annuale nell’Oriente di Massa Marittima.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 154
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
MATERIALE OCCORRENTE:
x una candela accesa su candeliere (testimonio);
x sul tavolo del Segretario un vassoio contenete tanti piccoli ramoscelli di abete, quanti sono
i partecipanti;
x una piramide luminosa, rivestita con fronde per simulare un abete, costruita con l’impiego
di sei listelli di legno lunghi circa cm. 80, fissati tra loro a formare una piramide
triangolare equilatera. Alla base di ciascun lato viene fissata una candela, una quarta va
fissata al vertice e due in posizione intermedia su ciascuno spigolo per un totale di dieci
candele bianche, che vanno mantenute spente all’inizio dei lavori.
x una candela spenta presso ciascuna delle tre Luci di Loggia: M?V?, 1° Sorvegliante, 2°
Sorvegliante.

Tutte le luci sono spente, ad eccezione del testimone e del simbolo della Luna ad Oriente.

I LAVORI SI SVOLGONO IN GRADO DI APPRENDISTA LIBERO MURATORE.


Apertura rituale dei Lavori, con le modalità consuete.

M?V? Letta, discussa ed approvata la Tavola di Architettura tracciata nella


precedente Tornata, introdotti nella debita forma i Fratelli eventualmente
presenti nella Sala dei Passi Perduti
Fratelli, procediamo ora allo svolgimento degli argomenti oggi all’Ordine
del Giorno, iniziando con la celebrazione della Festa di San Giovanni
Evangelista, in occasione del Solstizio d’Inverno.

Batte un colpo di maglietto


Fratelli in piedi e all’ordine .
Fratelli, dopo la celebrazione del Solstizio d’Estate la Luce è
progressivamente scomparsa e le Tenebre hanno invaso il nostro Tempio,
i nostri spiriti, i nostri cuori,.
Fratelli, che ne abbiamo fatto della Luce?

1° Sorv. Maestro Venerabile, la mia Colonna è immersa nelle tenebre, solo la


pallida luce della Luna rischiara un poco l’Officina ed io cerco invano i
miei Operai. Forse non hanno resistito alle tenebre e si sono smarriti; che
devo fare Maestro Venerabile, per ritrovare i miei Fratelli Compagni
d’Arte?

2° Sorv. Il Sole è ormai scomparso dietro l’orizzonte ed i miei Operai, alla pallida
luce della Luna, vedono vagamente le cose ma sono pronti per mettersi al
Lavoro. Che devo fare Maestro venerabile, per aiutare i miei Fratelli
Apprendisti?

Oratore I Liberi Muratori non dovrebbero mai dimenticare che – qualsiasi Grado
rivestano e quale che sia la loro qualità – restano sempre degli Apprendisti
e noi ora lavoriamo in Grado di Apprendista: rivolgiamoci dunque verso
noi stessi, riprendiamo Martello e Scalpello e sbarazziamoci di tutte le
impurità che una vana ambizione, che un interesse meschino avrebbero

Riccardo Corsi- ottobre 2006 155


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
potuto lasciare in noi. L’oscurità regna nel nostro spirito: è ora di lavorare
per un ritorno verso la Luce.

M?V? Così sia, Fratello Oratore.


Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, poiché è l’ora e ne abbiamo tutti l’età, invitate
i Fratelli delle vostre Colonne ad unirsi a noi per celebrare il Solstizio
d’Inverno.

2° Sorv. Fratelli della mia Colonna, il Maestro Venerabile ci invita a unirci a Lui
per la celebrazione del Solstizio d’Inverno.

Pausa

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, l’invito è stato compreso dai Fratelli della mia
Colonna.

1° Sorv. Maestro Venerabile, l’invito è stato compreso dai Fratelli delle due
Colonne.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante, Voi che guidate gli Apprendisti sulla via della
Libera Muratorìa, diteci come possiamo riprendere il cammino verso la
Luce.

2° Sorv. Maestro Venerabile, la storia dell’Umanità ci insegna che ogni conoscenza


trova la propria fonte nel Lavoro, che è la presa di coscienza di sé stesso,
delle sue possibilità da parte dell’Uomo; solo colui che infaticabilmente
affina il proprio “io”, troverà il cammino verso la Luce.

M?V? Ma sarà sufficiente il Lavoro per pervenire alla Luce?

2° Sorv. Col Lavoro l’Uomo impara a conoscere la materia, con l’Esperienza


scopre la consequenzialità dei fenomeni ma la Conoscenza dell’Uomo
sarebbe ben povera cosa se egli si limitasse ad una semplice registrazione
di fatti. Tuttavia l’Uomo è capace di stabilire relazioni tra i fatti per mezzo
della Ragione; se ha potuto progredire, se è riuscito a controllare le forze
più ribelli della Natura carpendone, uno dopo l’altro, i segreti più riposti,
è in virtù della Ragione. Il Lavoro e la Ragione formano una unità
organica: senza il Lavoro la Ragione non esisterebbe, senza la Ragione non
ci sarebbe Lavoro costruttivo.
Come la Luna, brillando nella notte, ci fa scoprire il Sole, così il Lavoro ci
fa scoprire la Luce della Ragione, che è per l’Uomo ciò che il Sole è per la
Terra.

M?V? Che il Sole brilli dunque in questo Tempio.

Batte un colpo di maglietto

MUSICA Il Sole ad Oriente viene acceso, o illuminato

Riccardo Corsi- ottobre 2006 156


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Cessa la musica

M?V? Fratello Oratore, in questo momento siamo sufficientemente preparati per


ricevere tutta la Luce?

Oratore No, Maestro Venerabile; il Fratello 2° Sorvegliante ha appena celebrato


insieme il Lavoro e la Ragione, strumenti preziosi ma anche pericolosi.
Oggi il Lavoro, invece di affrancarlo ha reso schiavo l’Uomo; questi – per
liberarsi – si sovraccarica sempre più bisogni nuovi che, per essere
soddisfatti, lo costringono ad attività sempre più frenetiche. La Ragione
non ha più avuto la forza di guidarlo verso la liberazione, tuttavia la
Scienza gli ha fatto scoprire numerosissimi segreti della Natura, ma lo ha
anche distolto dal suo “io”; la Scienza è stata usata dall’Uomo per una
falsa liberazione, come strumento di dominio sui suoi simili con la forza ed
il terrore di una minaccia di distruzione.

M?V? Fratello Oratore, vedete qualche mezzo per farci uscire da questo vicolo
cieco?

Oratore Sì, Maestro Venerabile, con l’AMORE.

MUSICA Musica per circa 1 minuto, poi si affievolisce e cessa

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie, fate il vostro dovere.

M.d.C. Si reca da un Fratello Apprendista, precedentemente istruito, lo conduce


all’Ara, gli porge una piccola torcia e gliela fa accendere al testimone)

Accompagna il Fratello Apprendista con la torcia accesa dal 2°


Sorvegliante e gli fa accendere la candela che si trova sulla cattedra

Si fa rendere la torcia accesa e insieme si mettono tra le Colonne

M?V? (Batte un colpo di maglietto)


Fratello 2° Sorvegliante, che cosa significa quella fiamma accesa alla
vostra Colonna?

2° Sorv. Maestro Venerabile, è la fiamma dell’AMORE.


L’AMORE è conoscenza fra gli esseri; con l’Amore l’Uomo sa e può
ricollegarsi a tutto l’Universo e questa conoscenza gli dà possibilità di

Riccardo Corsi- ottobre 2006 157


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
integrarsi nell’Universo stesso e di comprendere come operare. Questa
conoscenza è la BELLEZZA.

M.d.C. Accompagna l’Apprendista al suo posto e, con la torcia sempre accesa , si


reca da un Compagno d’Arte, precedentemente istruito, gli consegna la

torcia e lo conduce dal 1° Sorvegliante, dove gli fa accendere la candela che


si trova sulla cattedra

Si fa rendere la torcia accesa e insieme si mettono tra le Colonne

M?V? Batte un colpo di maglietto


Fratello 1° Sorvegliante, che cosa significa quella fiamma accesa alla vostra
Colonna?

1° Sorv. Maestro Venerabile, è la fiamma dell’AMORE.


L’Amore è il legame intimo che unisce la bellezza di ieri e quella di oggi; è il
senso della trazione, che trasforma il passato in presente attivo e dà alla
Bellezza la sua FORZA generatrice.

M.d.C. Accompagna il Compagno d’Arte al suo posto e, con la torcia sempre

accesa , si reca da un Maestro, precedentemente istruito, gli consegna la

torcia e lo conduce dal Maestro Venerabile, dove gli fa accendere la


candela che si trova sulla cattedra

Si fa rendere la torcia accesa che provvede a spengere, e insieme si


mettono tra le Colonne

M?V? Batte un colpo di maglietto


Fratello Oratore, che cosa significa questa fiamma accesa all’Oriente?

Oratore Maestro Venerabile, è la fiamma dell’AMORE.


Le Luci dell’Amore delle Colonne non sono che il riflesso della grande
Fiamma che brilla all’Oriente e che è fonte di ogni creazione, mentre ogni
creazione porta con sé una scintilla di questo Amore.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 158


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Libero Muratore è colui che ha scoperto in sé questa scintilla, vuole
attivarla fino a che diventi ardente fuoco, dal quale ha ferma volontà di
farsi incenerire per rinascere purificato come la Fenice, per procedere
sulla via della Verità. Allora potrà lui stesso creare e questa sua creazione
sarà la SAPIENZA.

M.d.C. Accompagna il Maestro al suo posto, depone la torcia spenta sull’Ara, e torna
tra le Colonne

M?V? La celebrazione del Solstizio d’Inverno porta dunque un messaggio di


Amore e di Speranza per una vita nuova.
L’Amore è l’illuminazione interiore per un avvenire che - per gradi –
porterà l’Uomo alla liberazione. L’abete che tra poco sarà distribuito,
simboleggia questa speranza: i suoi aghi non perdono mai il loro colore, il
verde simbolo di questa Luce che mai muore in noi ed i suoi pallidi riflessi,
appena percepiti nella notte invernale, si rianimeranno fra poco, poiché è
speranza di Luce. E, come l’albero che arde nel caminetto illumina e
riscalda la casa, così la Fiamma dell’Iniziazione riscalda e illumina i nostri
cuori, fugandone il gelo e le tenebre.
Fratelli, aiutatemi a dedicare questo Tempio all’Amore.

M?V? Batte un colpo di maglietto


Fratelli, in piedi e all’ordine.

M.d.C. Accompagna il Maestro Venerabile ed i due Sorveglianti davanti all’Ara e


offre a ciascuno di loro un rametto di abete che viene deposto, nell’ordine,
sull’Ara

2° Sorv. FORZA

1° Sorv. BELLEZZA

M?V? SAPIENZA

Maestro Venerabile, 1° e 2° Sorvegliante, M.d.C., tornano separatamente ai


loro posti

M?V? Fratelli, sedete.


Maestro delle Cerimonie, vogliate distribuire all’Oriente ed alle Colonne i
ramoscelli di abete ed invitate i fratelli ad ornarsene per testimoniare
l’Amore che riempie i loro cuori.

MUSICA Gioiosa, per tutto il tempo che il M.d.C. impiega per distribuire i
ramoscelli di abete all’Oriente, facendosi aiutare da più Fratelli che
contemporaneamente distribuiscono i ramoscelli alla Colonna del sud ed a
quella del Nord; poi la musica cessa

Riccardo Corsi- ottobre 2006 159


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratello 2° Sorvegliante, abbiamo riacceso in noi la vera Luce, Come
potrete farla scaturire perché illumini il nostro Tempio?

2° Sorv. Maestro Venerabile, abbiamo scoperto che la Luce dell’Amore brilla


nell’Uomo stesso: ognuno deve essere la propria Fiamma.

M.d.C. Si reca all’Ara, prende la torcia spenta, si porta alla cattedra del 2°
Sorvegliante e accende la torcia

si porta poi al centro del Tempio e trasmette la fiamma al candeliere


della FORZA

e poi spegne la propria torcia

2° Sorv. Spegne la propria candela:


Che questa Fiamma sia sempre viva ed ardente per il bene dell’Umanità
ed Alla Gloria del G?A?D?U?

M?V? Fratello 1° Sorvegliante, che cosa potrete fare perché maggiore Luce
rischiari il Tempio?

1° Sorv. Maestro Venerabile, abbiamo scoperto che, sebbene la luce dell’Amore


brilli nell’Uomo stesso, essa non è una fiamma immobile e che ogni
realizzazione rimette in discussione la sua esistenza. Chi si ferma alla
concretizzazione di un ideale deve necessariamente perdersi nel
dogmatismo, nella immobilità, nella sterilità.
Tuttavia, colui che farà in modo che ogni realizzazione ne generi un’altra,
che consideri la Morte come generatrice di Vita nuova, condurrà
l’Umanità verso la sua LIBERAZIONE.

M.d.C. Con la propria torcia spenta, si porta alla cattedra del 1° Sorvegliante e
l’accende alla candela che è sulla cattedra

si porta poi al centro del Tempio e trasmette la fiamma al candeliere


della BELLEZZA

e poi spegne la propria torcia

1° Sorv. Spegne la propria candela:


Che questa Luce sia quella della Ragione, della Rettitudine, della
fraternità.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 160


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratello Oratore, che cosa potrete fare affinché nel Tempio si faccia piena
Luce?

Oratore Maestro Venerabile, il nostro Fratello Goethe ha detto parole che


riassumono l’ascesa verso la Luce: MUORI E RISORGI ...”La
Resurrezione parte sempre da una morte che sembra situazione definitiva,
ma il susseguente divenire non le è estraneo, perché, al contrario, è la sua
continuazione necessaria .....”. Così dunque, MUORI E RISORGI è la
formula più pura della Tradizione che ci collega al passato ed al futuro ed
è la catena della quale ogni uomo è un anello ed i Liberi Muratori ne
devono essere gli anelli più solidi.

M.d.C. Con la propria torcia spenta, si porta alla cattedra del Maestro Venerabile e
l’accende alla candela che è sulla cattedra

si porta poi al centro del Tempio e trasmette la fiamma al candeliere


della SAPIENZA

e poi spegne la propria torcia

M?V? Spegne la propria candela

Oratore Ecco che brilla la Fiamma della sapienza, che purifica tutto ciò che tocca,
mentre il suo splendore nobilita tutto ciò che lo circonda.

M?V? Al colpo del mio maglietto sia Luce piena nel Tempio.
Batte un colpo di maglietto

le luci del Tempio vengono accese alla massima intensità

M?V? Che si allontani da noi tutto ciò che potrebbe separarci.


Fratelli, in piedi per formare la catena di Unione.

MUSICA Gioiosa ma debole, per un minuto circa, poi si smorza fino a


cessare
Si scuote per tre volte la catena e poi si lasciano le mani

M?V? Fratelli, torniamo ai nostri posti.


La parola al Fratello Oratore.

TERMINATA LA LETTURA DELLA TAVOLA D’OCCASIONE, IL MAESTRO DELLE


CERIMONIE RIMUOVE IL MATERIALE USATO.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 161


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RITUALE PER I LAVORI FUNEBRI 82

PREMESSA
Da sempre si onorano i morti. Gli Antichi li invocavano, con il nome di Mani, in feste
annuali. In Grecia era proibito parlar male di un morto, persino quando fosse insultato da uno
dei suoi figli.
Presso gli Egizi, il corpo morto di un parente prossimo era un pegno sacro, sul quale si
poteva prendere a prestito; ma chi non liberava il pegno era macchiato d’infamia. Quel popolo
aveva stabilito leggi penali che si applicavano alla memoria dei morti. La privazione della
sepoltura era considerata come la pena più infamante.
Nessuno poteva sperare di essere seppellito che per pubblico decreto e solenne; il
tribunale, dal quale emanavano queste sentenze temibili, era composto di quaranta giudici che
si riunivano il giorno indicato per la sepoltura del defunto. La legge permetteva a tutto il
mondo di venire ad esporre le proprie querele contro il morto.
Si pesavano le sue azioni buone e cattive. Se era giudicato di aver mal vissuto, gli si
negava la sepoltura; se, al contrario, non vi era alcun rimprovero contro la sua memoria, lo si
seppelliva onorevolmente.
Ciò che vi era di più ammirevole nell'inchiesta pubblica, era che la corona non
garantiva i re: le loro anime erano punite o ricompensate, secondo le loro azioni buone o
cattive.
In epoca successiva anche i Greci accettarono questa tradizione Egizia, immaginando
che le anime fossero giudicate negli inferi da tre giudici: Minasse, Eaco e Radamente, e
inviate ai Campi Elisei o al Tartaro, secondo le loro virtù od i loro crimini.

PREPARAZIONE DEL TEMPIO

Il Tempio è parato a lutto. La Loggia è tappezzata di nero e di ghirlande nere e


bianche, con lacrime e frange d’argento. L’altare, il trono, il Jahvé, i tavoli degli Ufficiali e i
sedili, sono rivestiti di nero.
La fronte dell’altare rappresenta, in argento, un teschio con ossa incrociate; da
entrambe le parti un cesto di fiori.

82
Questa versione di rituale funebre è la più usata nelle Logge del Grande Oriente d’Italia, ed è la più aderente
alla tradizione Libero Muratoria; il presente testo è quasi identico a quello reperibile in una pubblicazione dal
titolo RITUALE E CATECHISMO DEL TERZO GRADO SIMBOLICO DI MAESTRO LIBERO
MURATORE, edita dalla tipografia Dott. Giovanni Bardi, Salita de’ Crescenzi, 16 – Roma, probabilmente nel
1945. In un fascicolo analogo, ma per il grado di Compagno Libero Muratore, è specificato che la stampa è a
cura del Rito Scozzese Antico ed Accettato. Esistono anche altre versioni per onorare i Fratelli passati
all’Oriente Eterno ma le differenze sono di scarsa rilevanza. Se l’Officina non intende far partecipare ai Lavori i
profani, allora si eliminano le parti relative e l’apertura e chiusura dei Lavori avviene con il Rituale in Grado di
Apprendista Libero Muratore.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 162
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Sulle pareti sono rappresentati i segni dello Zodiaco: i Gemelli ed il Leone a
Settentrione; la Bilancia e l’Acquario a Mezzogiorno per indicare che la morte miete gli
uomini in qualunque stagione.
Il tempio è rischiarato da ventisette candele gialle, distribuite in nove gruppi di tre 83 ; i
candelabri sono contornati da un crespo nero.
Al centro il catafalco tappezzato di nero e di bianco; su di esso si dispongono i decori
ed i gioielli Muratori del defunto, dei guanti bianchi e una spada con un crespo nero, intorno
sono posti tre bracieri. Alla testa s’innalza, su tre gradini, una colonna triangolare e nera, che
porta un’urna funeraria sormontata da una lampada sepolcrale.
Sul lato avanti della colonna, sono iscritti i nomi del defunto (se i defunti sono più di
uno, sono iscritti nell’ordine temporale del loro decesso); al di sotto l’occhio dell’Eterno al
centro di un serpente che si morde la coda. Su un lato, un teschio sormontato da una farfalla
che esce dalla sua orbita destra; sull’altro lato …
I Fratelli indossano le proprie insegne, il grembiule ed i guanti bianchi.

CERIMONIA CON L’INGRESSO DEI PROFANI 84

M:.d:.C:. Prima dell’apertura dei Lavori verifica che tutto l’occorrente sia pronto:
1. candele per l’illuminazione;
2. vassoi con i fiori d’acacia;
3. carboni per bruciare gli aromi;
4. musica,
5. aromi:
¾ misto di sandalo ed incenso per l’apertura dei lavori;
¾ mirra per l’evocazione dei defunti;
¾ incenso per i lavori;
¾ rosa per la chiusura dei lavori.

Provvede quindi ad accendere i ceri, i carboni nei tre bracieri e ad immettere la mistura di
SANDALO E INCENSO per l’apertura dei lavori.

MUSICA ҏ Quando tutto è pronto avvia il brano musicale per l’entrata in


Tempio, il M.d.C. introduce ritualmente i Fratelli, iniziando nell’ordine
consueto dagli Apprendisti.
Tutti restano in piedi in attesa del Venerabile che, dopo, riceve con gli onori i
Fratelli che ne hanno diritto.

83
In alcuni rituali sono, invece, previsti candelabri a gruppi di tre, cinque e sette ceri.
84
Il rituale senza i profani prevede che, al momento previsto, si abbia l’accensione delle tre Luci della Sapienza,
Bellezza e Forza, l’apertura del libro della Legge Sacra con l’apposizione della squadra e del compasso. Non si
traccia il quadro di Loggia perché si tratta di lavori funebri. Al termine si procede come per la chiusura in grado
di Apprendista.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 163
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Quando il Maestro delle Cerimonie ha preso posto, il Maestro Venerabile,
restando in piedi, indossa le insegne imitato dalle Luci, dai Dignitari e dagli
Ufficiali di Loggia.

MUSICA Cessa la musica.

Quando tutto è in ordine

M?V? Batte debolmente un colpo (simbolo della nascita dell’uomo).

1° Sorv. Batte fortissimo un colpo (simbolo della virilità).

2° Sorv. Batte un colpo appena udibile (simbolo dell’ultimo respiro).

Si procede all’apertura diretta dei Lavori

MUSICA Musica di sottofondo per l’apertura dei Lavori.

Il Tempio è in penombra.

M?V? Fratelli, assistetemi ad aprire i Lavori funebri.


Fratello 1° Sorvegliante qual è il primo dovere di un Sorvegliante in
Loggia?

1° Sorv. Il primo dovere è quello di assicurarsi che il Tempio sia debitamente


coperto.

M?V? Assicuratevene, Fratello mio.

1° Sorv. Sommessamente Fratello Copritore, fate il vostro dovere.

Copritore Spada in pugno, chiude la porta del tempio e depone la chiave sul tavolo del 1°
Sorvegliante.
Fratello 1° Sorvegliante, il Tempio è debitamente coperto.

1° Sorv. Maestro Venerabile, il Tempio è debitamente coperto.

M?V? Fratello 1° Sorvegliante, qual'è il secondo dovere dei Sorveglianti in


Loggia?

1° Sorv. Assicurarsi che tutti i presenti siano Fratelli Liberi Muratori.

M?V? Assicuratevene, Fratelli 1° e 2° Sorvegliante.

1° Sorv. Fratelli, in piedi ed all’Ordine.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 164


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° e 2° Sorv. Lasciano le loro postazioni, il 2° Sorvegliante discende il Tempio fino
all’altezza del 1° Sorvegliante, si salutano, si incrociano e controllano le
rispettive Colonne spostandosi verso l’Oriente, si risalutano, si incrociano
nuovamente e ritornano ai propri posti.

2° Sorv. Fratello 1° Sorvegliante, coloro che compongono la Colonna di


Settentrione sono tutti Liberi Muratori.

1° Sorv. Venerabile Maestro, dai segni che danno riconosco tutti coloro che
compongono le due Colonne come Liberi Muratori.

M?V? Si alza, imitato da coloro che siedono all’Oriente

Per coloro che siedono all’Oriente rispondo io. Batte un colpo


Fratelli tutti, sedete85 .
Fratello 1° Sorvegliante, a che ora gli Apprendisti Liberi Muratori hanno
consuetudine di aprire i Lavori Funebri?

1° Sorv. A Mezzanotte, Maestro Venerabile.

M?V? Perché a Mezzanotte, Fratello mio?

1° Sorv. Perché questa è l’ora nella quale le tenebre più fitte stendono un velo di
dolore sulla terra e la Natura attende il ritorno dell’astro che la vivifica.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante, che ora è?

2° Sorv. Mezzanotte in punto.

M?V? Poiché è Mezzanotte e poiché questa è l’ora nella quale i Massoni aprono i
loro Lavori funebri, Fratelli 1° e 2° Sorvegliante annunciate alle vostre
colonne che mi accingo ad aprire in grado di Apprendista Libero
Muratore i Lavori Funebri di questa Officina.

1° Sorv. Fratelli della mia Colonna vi annuncio che, poiché è Mezzanotte, il M:.V:.
si accinge ad aprire, in grado di Apprendista Libero Muratore, i Lavori
funebri di questa Officina.

2° Sorv. Fratelli della mia Colonna vi annuncio che, poiché è Mezzanotte, il M:.V:.
si accinge ad aprire, in grado di Apprendista Libero Muratore, i Lavori
funebri di questa Officina.

MUSICA Cessa la musica.

M?V? Alla Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo, in nome della


Massoneria Universale sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia,

85
In alcune versioni del Rituale per i Lavori Funebri, la cerimonia prosegue con i doveri delle Luci della Loggia
e degli ufficiali (copritori interno e esterno, 1° e 2° diacono) ma questa parte, che è lunga e ridondante perché vi
sono i familiari che attendono di entrare, è preferibile adottarla solo nella cerimonia senza profani.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 165
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Palazzo Giustiniani, dichiaro aperti i Lavori funebri di questa R:.L:.
………. N. ….. all’Oriente di ……………… .
A me Fratelli, per il segno e la triplice batteria di lutto.

Tutti i Fratelli eseguono prima il Segno di Apprendista e quindi la batteria di


lutto in tre tempi: incrociando le braccia sul petto e battendo tre colpi con la
mano destra sull’avambraccio sinistro, tre colpi con la mano sinistra
sull’avambraccio destro e gli ultimi tre colpi ancora colla mano destra
sull’avambraccio sinistro. Il M:.V:. ed i Sorveglianti battono ritmicamente i
maglietti.

Terminata la triplice batteria tutti i Fratelli restano in piedi senza più essere
all’Ordine.

M?V? Fratelli prepariamoci all’ingresso dei Visitatori.

Tutti i Fratelli girano le insegne dal lato funebre e restano in piedi al rispetto
durante l’attesa dei Visitatori.
Da questo momento in poi non deve essere più eseguito alcun Segno
massonico. La posizione di Ordine è quella detta di Rispetto: il braccio destro
piegato a novanta gradi sul pettorale sinistro, la mano destra aperta sul cuore,
il braccio sinistro lungo il corpo.

M?V? Fratello Maestro delle Cerimonie introducete i Visitatori.

M.d.C. Coadiuvato da un M.d.C. Aggiunto, si reca nella Sala dei Passi Perduti ed
accompagna i Visitatori alla porta del Tempio, che è rimasto aperta.
Il Tempio è in penombra illuminato dal solo testimone sulla cattedra del
Maestro Venerabile

e dai faretti che illuminano le cattedre e l’Ara

MUSICA Musica di occasione per accogliere i Visitatori.

Copr. Int. Armato di spada, con la punta rivolta verso il basso, accoglie i Visitatori che
sono introdotti nel Tempio e fatti accomodare (in piedi) nella prima fila delle
due Colonne.
Quando tutti sono accomodati il Copritore Interno chiude la porta
Tutti riprendono il loro posto restando in piedi e al rispetto.

M?V? Fratelli uniamoci nella Catena d’unione.

MUSICA Cambia il brano musicale di sottofondo che ora è più solenne.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 166


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Tutti i Fratelli si dispongono, senza guanti, attorno al feretro e formano la
Catena.
Stretta la Catena d’unione il M?V? fa circolare, partendo dal Fratello di
destra, la parola semestrale e da quello di sinistra la contro-parola. Quando la
parola e la contro-parola giungono al 2° Sorvegliante, che perciò deve
trovarsi equidistante dal M?V?, questi spezza la Catena e dice:

2° Sorv. Maestro Venerabile, la Catena d’unione è rotta; uno dei suoi anelli è
spezzato e la Parola è smarrita.

M?V? Fratelli la Catena d’unione è rotta; riprendiamo i nostri posti.


Tutti riprendono posto.

M?V? Fratelli tutti sedete ed anche voi amici Visitatori sedete.

MUSICA Cessa la musica

Accensione delle luci

M?V? Fratello Segretario, diteci i nomi di coloro che non hanno risposto al
nostro appello e per i quali la Parola è andata smarrita.

Segretario Maestro Venerabile, sono i nostri carissimi Fratelli (prima il nome e poi il
cognome), i quali hanno lasciato la compagnia dei viventi.

M?V? Fratelli, i nostri carissimi Fratelli (prima il nome poi il cognome), ci hanno
lasciato. Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, annunciate la dolorosa perdita alle
vostre Colonne.

1° Sorv. Fratelli della Colonna di Meridione, vi annuncio la dolorosa perdita dei


carissimi Fratelli (prima il nome poi il cognome).

2° Sorv. Fratelli della Colonna di Settentrione, vi annuncio la dolorosa perdita dei


carissimi Fratelli (prima il nome poi il cognome).

M?V? Batte un colpo di maglietto


Fratelli in piedi. Solo i Fratelli
G?A?D?U? forza infinita, Fuoco venerato che tutto ciò che vive
fecondi, immutabile origine d’ogni trasformazione, fa’ che i nostri cari
Fratelli possano vivere eternamente con Te, come hanno vissuto con noi.
Possa la loro morte insegnarci a morire e la loro venerata memoria a
mantenerci costanti nella via dell’onestà e del dovere. Fratelli rendiamo il
pietoso ufficio alla memoria dei cari estinti.

MUSICA Musica di occasione per la deposizione dei fiori.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 167


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M.d.C. Prende il vassoio contenente i fiori e si reca all’Ara.

M?V? Scende dal trono accompagnato dai Fratelli che siedono all’Oriente; quindi,
seguito dal Maestro delle Cerimonie con il vassoio dei fiori, lentamente compie
un giro orario (partendo da Mezzogiorno) intorno al cenotafio e sparge sul
tumulo i fiori d’acacia che gli sono porti dal maestro delle Cerimonie,
pronunciando la frase:
Questa Acacia, che una volta segnò il luogo della provvisoria sepoltura di
un Maestro o di un Martire, è l’emblema della nostra certezza di
immortalità. Fiorisca per sempre nella eterna primavera.
I Fratelli che lo seguono compiono anch’essi il medesimo rito. Quindi ritorna
al proprio posto seguito dai fratelli che siedono all’Oriente.

M.d.C. Si reca all’Ara in attesa del 1° Sorvegliante.

1° Sorv. Scende dal trono accompagnato dai Fratelli che siedono a Meridione e dal
Segretario; quindi seguito dal Maestro delle Cerimonie con il vassoio dei fiori,
lentamente compie un giro orario (partendo da Mezzogiorno) intorno al
cenotafio e sparge sul tumulo i fiori d’acacia che gli sono porti dal maestro
delle Cerimonie. I Fratelli che lo seguono compiono anch’essi il medesimo
rito. Quindi ritorna al proprio posto seguito dai fratelli che siedono a
Meridione e dal Segretario.

M.d.C. Si reca all’Ara in attesa del 2° Sorvegliante.

2° Sorv. Scende dal trono accompagnato dai Fratelli che siedono a Settentrione e
dall’Oratore; quindi seguito dal Maestro delle Cerimonie con il vassoio dei
fiori, lentamente compie un giro orario (partendo da Mezzogiorno) intorno al
cenotafio e sparge sul tumulo i fiori d’acacia che gli sono porti dal maestro
delle Cerimonie. I Fratelli che lo seguono compiono anch’essi il medesimo
rito. Quindi ritorna al proprio posto seguito dai fratelli che siedono a
Settentrione e dall’Oratore.

MUSICA Musica evocativa.

Le luci sono abbassate

M.d.C. Depone il vassoio dei fiori, prende il contenitore della MIRRA e si reca all’Ara
in attesa del M:.V:.

M?V? Scende dal trono e, accompagnato dal maestro delle Cerimonie, si reca ai
piedi del tumulo versando, per tre volte in ciascuno dei tre bracieri, la MIRRA.

La MIRRA ha potere evocativo.

Il Maestro Venerabile risale sul trono.


Riccardo Corsi- ottobre 2006 168
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
MUSICA Cessa la musica.

M?V? Che la memoria dei Fratelli estinti ci ritorni sempre alla mente come un
dolce e soave ricordo. Il nostro dovere, nei loro confronti, non cessa con la
loro morte. Alla presenza di questi tetri colori e del lugubre silenzio di
morte che qui domina, ricordiamoci, o Fratelli, che dalla corruzione
nascono i profumi e le bellezze della vita, che la morte non è che
l’Iniziazione ai Misteri di una seconda vita e che nulla si disperde e si
estingue in natura.
Fratelli tutti sedete. Maestro delle Cerimonie, vogliate accompagnare le
care Sorelle, i parenti e gli amici, dei nostri carissimi Fratelli defunti, a
compiere un pellegrinaggio intorno al tumulo.

MUSICA Musica solenne.

M.d.C. Aiutato da un M:.d:.C:. Aggiunto, accompagna tutti i Visitatori, della Colonna


di Settentrione, in un lentissimo giro intorno al tumulo distribuendo a ciascuno
i fiori d’acacia da depositare su di esso. Riaccompagna quindi i Visitatori ai
loro seggi e ripete analogo giro con quelli della Colonna del Meridione.
Depone quindi nei bracieri l’INCENSO.

L’INCENSO evoca il Lavoro.

MUSICA Cessa la musica.

Accensione delle luci

M?V? Fratelli in piedi. Forza immensa che regoli e muovi la natura, accogli nel
tuo grembo gli elementi che informarono i nostri compianti Fratelli. Fai
che la loro memoria e l’esempio delle loro virtù parlino al nostro cuore e ci
conducano, con assiduo Lavoro, alla ricerca della Verità e della Luce.
Fratelli tutti sedete. Fratello Oratore avete la parola.

Oratore Traccia il proprio pezzo di architettura.


Quando l’Oratore ha terminato il M?V? può concedere la parola a quei
Fratelli che l’avranno domandata preventivamente, per commemorare gli
scomparsi, astenendosi da ringraziamenti o altre espressioni formali che non
abbiano attinenza con la circostanza della cerimonia. La parola non è
concessa ai Visitatori. Al termine degli interventi:

M?V? Batte un colpo di maglietto.


Fratelli in piedi. Noi abbiamo compiuto un penoso dovere. Più fortunati di
quando aprimmo i nostri Lavori, non ci separeremo senza esserci stretti
nella Catena d’unione ed esserci scambiati il bacio della Fraternità.
Fratelli unitevi a me e formiamo intorno al tumulo la Catena d’unione.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 169


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Tutti i Fratelli, senza i guanti, eseguono.
Stretta la catena d’unione il M?V? fa circolare, partendo dal Fratello di
destra, la parola semestrale e da quello di sinistra la contro-parola che, questa
volta, tornano al M?V?

M?V? Fratelli la Catena d’unione si è rinsaldata e la parola è ritrovata.

Tutti riprendono il loro posto.

M.d.C. Depone nei bracieri l’essenza di ROSA.


La ROSA evoca la memoria.

M?V? Alla presenza di questi emblemi del nostro dolore, sotto di queste volte
funeree, mesti testimoni del nostro sconforto, dinnanzi a questi simboli di
morte, ogni pensiero egoistico, ogni risentimento deve essere bandito. Vi
invito quindi a promettere con me che obliate ogni offesa. La pace e la
concordia regnino fra noi; non si pensi che alla Grande Opera. Non
dimentichiamo giammai il fondamentale precetto: Non fare agli altri
quello che non vorresti fosse fatto a te, e fa’ agli altri quello che per te
medesimo brameresti.

Tutti Stendono il braccio destro versi il tumulo, mettendo la mano sinistra sul cuore:
Lo prometto. 86

M?V? Fratelli tutti sedete. Care Sorelle, gentili Ospiti, grazie per aver
partecipato ai nostri rituali Lavori in questo momento di comune dolore.
Fratello M.d.C. accompagnate i nostri ospiti nella sala dei passi Perduti e
pregateli di attendere la chiusura dei nostri Lavori. Fratelli in piedi.

M.d.C. Aiutato da un M.d.C. Aggiunto, accompagna tutti i Visitatori fuori del Tempio.
Il M.d.C. Aggiunto, toltosi le insegne, li scorta nella Sala dei Passi Perduti e si
intrattiene con loro fino al termine dei Lavori.
Quando tutti sono usciti ed il M.d.C. è rientrato nel Tempio:

M?V? Fratelli mettiamo a giorno le nostre insegne.


Fratelli tutti sedete.

M?V? Batte un colpo di maglietto.

1° Sorv. Batte un colpo di maglietto.

2° Sorv. Batte un colpo di maglietto.

86
In origine veniva giurato.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 170
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratello 1° Sorvegliante, quando i Liberi Muratori hanno consuetudine di
chiudere i loro Lavori?

1° Sorv. All’alba, Maestro Venerabile.

M?V? Perché, Fratello mio?

1° Sorv. Come l’astro che nasce disperde le tenebre della notte, così la speranza che
i nostri Fratelli riposino nell’Oriente Eterno, dissipa ogni nostro dolore e
cambia in giubilo il nostro sconforto.

M?V? Fratello 2° Sorvegliante, che ora è?

2° Sorv. L’ora in cui il sole si mostra sul nostro orizzonte e spande la gioia sugli
esseri viventi.

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, poiché è giunta l’ora in cui i Liberi Muratori


chiudono i loro Lavori, invitate i Fratelli delle vostre Colonne ad unirsi a
me con una calorosa triplice Batteria di Giubilo, per rallegrarci
dell’avvenuta glorificazione dei nostri Fratelli.

1° Sorv. Fratelli della Colonna del Meridione, poiché è giunta l’ora in cui i Liberi
Muratori chiudono i loro Lavori, siete invitati ad unirvi al Maestro
Venerabile per una calorosa triplice Batteria di Giubilo, che glorifichi i
nostri Fratelli.

2° Sorv. Fratelli della Colonna del Settentrione, poiché è giunta l’ora in cui i Liberi
Muratori chiudono i loro Lavori, siete invitati ad unirvi al Maestro
Venerabile per una calorosa triplice Batteria di Giubilo, che glorifichi i
nostri Fratelli.

M?V? Fratelli in piedi ed all’Ordine. A me, Fratelli, per il Segno e per la triplice
Batteria di Giubilo.
Tutti eseguono.

M?V? A:.G:.D:.G:.A:.D:.U:., in nome della Massoneria Universale, sotto gli


auspici del Grande Oriente d’Italia, Palazzo Giustiniani, per i poteri a me
conferiti, dichiaro chiusi i Lavori funebri di questa R?L? ........... N. ....
all’Oriente di .......... . A me, Fratelli, per il Segno e la Batteria. 87
Tutti eseguono.

M?V? Maestro delle Cerimonie provvedete a far uscire ritualmente i Fratelli.

MUSICA Musica per l’uscita rituale

M.d.C. Esegue, iniziando dall’Oriente. Quando tutti sono usciti, rientra e spegne tutti
o ceri, le braci e la musica.

87
Dopo la batteria non si torna all’Ordine ma si porta la mano al cuore, al rispetto.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 171
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
MUSICA Cessa la musica.

M.d.C. Esce quindi dal Tempio e comunica al Maestro Venerabile l’avvenuta


chiusura.
Maestro Venerabile il Tempio è in ordine.

M?V? Fratelli il nostro Lavoro è compiuto, in libertà.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 172


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RITUALE PER I LAVORI ALL’APERTO 88
ARREDI RICHIESTI

Postazioni foderate in celeste, per i cinque Dignitari


Panche e sedie tra le Colonne
Testimone, spento
Tre Candelabri, spenti, collocati ritualmente
Tre candele per il Maestro Venerabile, due per il 1° Sorvegliante ed una per il 2°
Sorvegliante, spente
Quadro di Loggia
Spada fiammeggiante
Spada per il Copritore Interno
Bastone cerimoniale per il M.d.C.
Libro Sacro, Squadra e Compasso
Colonnine per le postazioni dei Sorveglianti
Tre Maglietti per i Dignitari di loggia.
Collari con Gioiello per Dignitari ed Ufficiali di Loggia
Tre cuscini foderati in celeste
Colonne J e B a delimitare l’ingresso
Musica

n.b. Il Testimonio verrà acceso dal M.d.C., solo prima dell’apertura dei Lavori in grado di
Apprendista, con il Fuoco datogli dal M?V?.
Con il Fuoco del Testimonio il M.d.C. accenderà, nell’ordine, anche le candele sui tronetti
del M?V?, del 1° e 2° Sorvegliante.
Nel rituale sono indicati i momenti delle accensioni.

Tutti i Fratelli si radunano in semicerchio davanti all’area predisposta per l’ingresso.


L’area di lavoro viene definita “Quadrato”.

APERTURA DEL LAVORO

M.d.C. Si pone davanti all’ingresso del “Quadrato” di Lavoro 89 , e batte un colpo di


bastone cerimoniale a terra †
Fratelli, vi invito ad un momento di raccoglimento prima di entrare nel
Quadrato del Lavoro.
Dopo pochi secondi, batte un secondo colpo di bastone †
Fratelli Apprendisti, vi prego di seguirmi nel Quadrato del Lavoro.
Precede nel Quadrato del Lavoro l’entrata degli Apprendisti, che sistemerà
alla Colonna di Settentrione. Ritorna poi nell’area dei passi perduti, ripetendo
la stessa sequenza per l’ingresso dei Fratelli Compagni che prenderanno posto
nella Colonna del Meridione, e dei Maestri che bilanceranno entrambe le
Colonne. Comporrà il Corteo per l’ingresso del 1° Diacono, 2° Diacono,
Segretario, Oratore, Tesoriere, 2° Sorvegliante, 1° Sorvegliante, Maestro
Venerabile.

88
Tratto dall’Enciclopedia Massonica di Riccardo Chissotti, Fratello al piedilista della R:.L:. Pentalpha n. 935
all’Oriente di Ciriè, e integrato in alcuni aspetti ritualistici.
89
Diventerà Tempio, dopo la consacrazione.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 173
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Annuncia l’ingresso dell’Ex Maestro Venerabile, Ispettori Circoscrizionali,
Giudici Circoscrizionali, Vice Presidente e Presidente Circoscrizionale,
Consiglieri dell’Ordine, Garanti d’Amicizia, Grandi Architetti Revisori,
Giudici e Presidente della Corte Centrale, Grandi Ufficiali e Dignitari del
G.O.I., che vengono introdotti uno alla volta con l’annuncio del nome e della
carica ricoperta. Solo per l’ingresso del Gran Maestro, o in sua sostituzione di
un Gran Maestro Aggiunto, dopo l’annuncio e durante il tragitto dall’ingresso
al posto assegnatogli all’Oriente, il Maestro Venerabile ed i due Sorveglianti,
all’ordine: Maglietti battenti, batteranno in sequenza, intervallandosi con
solennità, un colpo di Maglietto ciascuno. Sarebbe molto opportuno, da questa
fase in poi, un commento musicale solenne di sottofondo. A questo punto
restano esclusi dal Quadrato del Lavoro soltanto i due Maestri porta bandiera
italiana e porta stendardo di Loggia, con i tre Maestri precedentemente
designati per l’introduzione delle tre Grandi Luci che sosterranno un cuscino
su cui è adagiata una Luce, ovvero il Libro Sacro, la Squadra ed il Compasso.

M?V? Fratelli, in piedi ed in segno di rispetto.

MUSICA Inno d’Italia.


Entrano bandiera e stendardo, procedono centralmente ed affiancati,
sistemandosi agli estremi opposti dell’Oriente, bandiera a destra e stendardo a
sinistra del M?V?

M?V? Fratelli, Vi prego di sedere.

1° Maestro Accede ora al Quadrato del Lavoro il 1° Maestro con il Libro Sacro,
procederà verso l’Oriente e, giunto di fronte all’Ara, si rivolgerà al M?V?
chiamandolo per nome
Fratello (nome e cognome), ti porgo il Volume delle Legge Sacra.

M?V? Ti ringrazio, ma posso accettarlo solo in nome della Massoneria Universale


e per il bene di questa Loggia in particolare. Ti prego di deporlo chiuso
sull’Ara.
Il 1° Maestro esegue, si inchina, e va a prendere posto tra le Colonne.

2° Maestro Entra con la Squadra, e procederà esattamente come il 1° Maestro.


Fratello (nome e cognome), ti porgo la Squadra.

M?V? Ti ringrazio, ma posso accettarla solo in nome della Massoneria Universale


e per il bene di questa Loggia in particolare. Ti prego di deporla sul
Volume delle Legge Sacra.
Il 2° Maestro esegue, depone la Squadra sull’Ara, si inchina e va a prendere
posto tra le Colonne.

3° Maestro Entra con il Compasso, e procederà come i due precedenti Maestri.


Riccardo Corsi- ottobre 2006 174
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Fratello (nome e cognome), ti porgo il Compasso.

M?V? Ti ringrazio, ma posso accettarlo solo in nome della Massoneria Universale


e per il bene di questa Loggia in particolare. Ti prego di deporlo chiuso, a
fianco della Squadra.
Il 3° Maestro esegue, depone il Compasso chiuso a fianco della Squadra, si
inchina e va a prendere posto tra le Colonne.

M?V? Batte un colpo di mazzuolo

1° Sorv. Batte un colpo di mazzuolo

2° Sorv. Batte un colpo di mazzuolo

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, possiamo aprire i nostri rituali Lavori?

1° Sorv. No, Maestro Venerabile, perché questo luogo non è stato consacrato.

M?V? Possiamo noi consacrare questo luogo?

Ex M?V? Si, Maestro Venerabile. Bastano tre Fratelli illuminati per formare e
tracciare le Tau necessarie a determinare il centro del Cerchio.

M?V? Così sia. Fratello .... (nomina il Fratello Decano fra i Maestri presenti che
abbia ricoperto la carica di Maestro Venerabile), sei sicuramente il decano
dei Fratelli illuminati presenti. Vuoi procedere alla formazione delle Tau,
facendoti aiutare da altri due Fratelli?

M. Dec. Certo, Maestro Venerabile.


Si porta al centro del Tempio, di fronte all’Ara, con lo sguardo rivolto al
M?V?., i piedi a squadra, e solennemente dice:
Prego i Fratelli ... (nomina due Maestri ex M?V?) di aiutarmi a formare le
Tau di Terra ed Aria.
I due Fratelli Illuminati chiamati lasciano il posto occupato per raggiungere il
Decano al centro del tempio. Si fermano con i piedi a squadra tra il Decano e
l’Ara, onde formare il 2° e 3° vertice di un triangolo. I tre Illuminati sollevano
insieme le mani al cielo, aprono il palmo della mano sinistra rivolgendolo in
alto, con la mano destra chiusa su gomito del braccio sinistro.

M?V? Batte un colpo di mazzuolo


Fratelli, in piedi ed in segno di rispetto.
ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO, IN NOME DELLA
MASSONERIA UNIVERSALE, SOTTO GLI AUSPICI DEL GRANDE ORIENTE

Riccardo Corsi- ottobre 2006 175


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
D’ITALIA, PER I POTERI A ME CONFERITI, DICHIARO QUESTO PUNTO IL
CENTRO DEL CERCHIO.
I tre Fratelli che hanno formato le Tau lasciano il centro del Tempio per
ritornare ai loro posti.

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, allertate le vostre Colonne affinché odano


quanto sto per proclamare, e partecipino ai nostri architettonici Lavori.

M?V? Batte tre colpi di mazzuolo

1° Sorv. Batte tre colpi di mazzuolo

2° Sorv. Batte tre colpi di mazzuolo

M?V? PER IL BENE DELLA LIBERA MURATORIA UNIVERSALE, SOTTO GLI AUSPICI DEL
GRANDE ORIENTE D’ITALIA, CONSACRO QUESTO LUOGO PER I LAVORI
STRAORDINARI ODIERNI DELLA RISP. LOGGIA (NOME) N° (NUMERO)
ALL’ORIENTE DI (NOME).

M?V? Batte tre colpi di mazzuolo

M.d.C. Risponde con tre colpi del bastone cerimoniale † † †

M?V? Prima di procedere all’apertura dei Lavori, vi invito tutti ad un momento


di raccoglimento.
Breve pausa in silenzio

Oratore Procede alla solenne lettura della preghiera del Massone


Anima Universale, sorgente di vita di tutti gli esseri, causa vivificante dei
tre Regni, Intelligenza che muove i mondi e le cose, scendi nella profondità
delle coscienze a sublimare con la potenza dello Spirito le passioni, che in
cieca opposizione conducono al materialismo ed all’egoismo. Siano i
Fratelli presenti purificati dal Fuoco dell’energia vitale, che tutto regola
nell’armonia suprema, per il compimento della Grande Opera, che è Luce
ed Amore. Amen.

M?V? Fratelli Vi prego di sedere.


A questo punto si può procedere alla normale apertura rituale dei lavori in
camera di apprendista.

M.d.C. Si reca dal M?V? con uno stoppino

Maestro Venerabile datemi il Fuoco


Con lo stoppino il M.d.C. accende il Testimone e poi, nell’ordine, le tre luci del
maestro Venerabile, le due luci del 1° Sorvegliante e la luce del 2°
Sorvegliante

Riccardo Corsi- ottobre 2006 176


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
M?V? Fratelli, in piedi, indossiamo le insegne della nostra carica.
I Dignitari della Loggia indossano i collari della loro carica. Ecc. ecc.

Qualora fosse programmata la partecipazione di profani per occasioni


particolari, occorrerà sospendere i Lavori dopo il completamento del rituale di
apertura, secondo il rituale di sospensione che segue:

SOSPENSIONE DEI LAVORI

M?V? Fratelli, in piedi ed all’Ordine.

M.d.C. Si reca dal 1° Sorvegliante che si affianca alla sinistra del M.d.C. Insieme si
recano all’Ara, il 1° Sorvegliante saluta il M.V. che risponde al saluto. Quindi
porge il Maglietto al M.d.C. e, inginocchiatosi, stacca Squadra e Compasso
che chiude, richiude il Volume delle Legge Sacra e vi sovrappone Squadra e
Compasso affiancati. Erettosi in piedi, riprende il Maglietto, saluta
nuovamente e, alla destra del M.d.C., ritorna al proprio posto.

M?V? Fratelli i Lavori sono sospesi.


Fratello M.d.C., andate ad annunciare agli ospiti profani che siamo ora
lieti di ospitarli. Fratello Copritore Interno, vogliate aiutare il Fratello
M.d.C. ad assolvere questo compito.

I Fratelli M.d.C. e Copritore Interno si recano dagli ospiti, accompagnandoli


all’accesso al Tempio.

M.d.C. Maestro Venerabile, gli ospiti sono alla porta del Tempio.

M?V? Maestro delle Cerimonie, vi prego di provvedere a far entrare i nostri


graditi ospiti. Fratelli, in piedi.
Quando tutti gli ospiti hanno raggiunto i posti a loro destinati.

M?V? Fratelli, graditi ospiti, vogliate sedervi.


Il M?V? provvederà a questo punto ad illustrare il programma dei lavori,
che verranno avviati secondo il piano stabilito.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 177


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
CHIUSURA DEI LAVORI

M?V? Allorché il programma è stato condotto a termine, rivolge agli ospiti alcune
frasi di ringraziamento e di saluto. Infine dice:
Fratelli M.d.C. e Copritore Interno, vogliate accompagnare gli ospiti fuori
dal Tempio.

Quando tutti gli ospiti sono usciti

M?V? Batte un colpo di mazzuolo

Il M?V? si alza, imitato da tutti i Fratelli. Il M.d.C., munito di bastone


cerimoniale, si reca dal 1° Sorvegliante e lo accompagna all’Ara. Il 1°
Sorvegliante saluta il M?V?, si inginocchia, apre il Volume della Legge
Sacra cui sovrappone Squadra e Compasso. Salutato nuovamente il M.V., e
accompagnato dal M.d.C. ritorna al proprio posto. Lo stesso M.d.C. riprende
infine il suo posto.

M?V? Rivolge poche parole di ringraziamento e di saluto ai Fratelli ospiti. Fa poi


circolare il Tronco della Vedova. Al termine dispone per la chiusura rituale dei
Lavori in Camera di Apprendista.

n.b. Dopo la chiusura dei Lavori è opportuno prevedere la custodia delle tre
Grandi Luci e cioè la Bibbia, la Squadra ed il Compasso, perché non
rimangano incustodite. Non pare, tuttavia, opportuno procedere ad un Rito
di devitalizzazione del Tempio ma più semplicemente disponendo che i tre
maestri che all’inizio del Lavoro hanno portato sui cuscini le tre Grandi
Luci, provvedano ora a ritirarle. I rimanenti arredi non hanno rilevante
valore simbolico, ad eccezione del Testimone il cui Fuoco viene restituito al
Maestro Venerabile che provvede a spengerlo..

Riccardo Corsi- ottobre 2006 178


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RITO DI DEVITALIZZAZIONE DEL TEMPIO 90
E
DISPERSIONE DELL’EGGREGORO

PRELIMINARI

Un solo Officiante, prima del Rito, prepara il tempio:


x predispone il Tempio con le luci accese nel grado di Apprendista;
x sull’Ara vi sono, chiusi e separati, il Compasso, la Squadra, la Bibbia;
x attiva il Tempio con l’accensione del Testimonio posto sullo scranno del
Maestro Venerabile;
x posiziona un braciere al centro del Tempio.

OCCORRENTE:
x Alcool (contenuto in apposito recipiente e nella quantità necessaria per
officiare il Rito)
x Aria (da insufflare con un piccolo mantice oppure, in mancanza di
esso, l’operazione verrà effettuata da uno degli officianti
soffiando)
x Acqua (come per l’Alcool)
x Terra (come per l’Alcool)

OFFICIANTI:
x un Oratore (per la lettura delle operazioni)
x quattro Officianti (posti attorno all’ara ed al braciere)
x quattro Assistenti (posti presso le Colonne)
x tutti in grado di maestro, con i previsti paramenti.

90
Eggregoro: Termine derivato dal greco HJUHJRULHQvegliare, impiegato per la prima volta nell'apocrifo Libro
di Enoch, dove designa certe entità sovrumane dal carattere piuttosto enigmatico. In tale accezione starebbe a
significare colui che veglia. Altre implicazioni si hanno nel suo impiego moderno, introdotto da Eliphas Levi,
che diede alla parola la dubbia origine latina di grex, gregge, per cui l'E. starebbe ad indicare un qualsivoglia
psichismo collettivo. Tale sembra essere anche il parere del Boucher, che in un'annotazione del suo libro
(Simbologia Massonica) designa nel libro di Enoch gli angeli che avevano giurato di vegliare sul monte Hermon,
e li tradusse come i veglianti. Definisce E. un'entità, un essere collettivo evocato e sorto nell’ambito di una
assemblea. Ogni Loggia ha il suo E., una sorta di invisibile protezione superiore evocata nel corso d'ogni Tornata
rituale. Ogni Obbedienza muratoria possiede il suo, e la riunione di tutti questi E. forma il "Grande E.
Massonico". Giuditta Dembech, giornalista, scrittrice e studiosa di esoterismo, nel suo libro Gli Angeli fra noi
(Ediz. L'Ariete, Settimo Tor.se, 1993), alla pag. 175 ed al capitolo "Lavorare in gruppo", sostenuta l'esistenza e
la presenza attiva di Angeli, uno per ogni essere vivente (custode) ed uno per ogni forma di collettività (quindi,
oltre al Custode individuale, ve n'è uno per la famiglia, uno per la casa, uno per il quartiere, uno per la città,
ecc.), ribadisce la disponibilità eterica di un Angelo particolare, preposto all'assistenza delle assemblee
particolarmente qualificate. Suo compito, se correttamente evocato, sarebbe quello di realizzare gli intenti
programmati dal "gruppo di persone affiatate, riunito allo scopo di inviare energia rinforzante o risanante a
persone debilitate o comunque bisognose. La preparazione alla riunione richiede il lavaggio delle mani, la
focalizzazione concordata dell'obiettivo, una breve meditazione e la visualizzazione dell'Angelo, cui andrà
richiesto l'intervento a nome dell'assemblea; al termine un breve ringraziamento per l'aiuto fornito concluderà il
semplice rito". In questo ultimo particolare caso, l'E. sarà quindi rappresentato dall'Angelo dell'assemblea. (da:
Moderna Enciclopedia massonica di Riccardo Chissotti).

Riccardo Corsi- ottobre 2006 179


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
INIZIO DEL RITO

I Fratelli predisposti per il Rito si raccoglieranno all’esterno del Tempio e quando esso
sarà preparato come già descritto, muniti dell’occorrente entreranno nella posizione di
rispetto.
L’Oratore prenderà posto ad Oriente e gli altri Fratelli come già descritto.

Oratore Il nostro intendimento è di sottrarti alla dimensione illusoria per


riportarTi all’origine da cui prendesTi forma.
E’ nostra volontà ricondurTi nella profondità di noi stessi, di
accoglierTi nell’intimo del nostro cuore per ridarTi, presto, nuovo
vigore e nuova vita.
Pertanto opereremo in tal senso sottraendo al Tuo potere:
- LA SQUADRA, QUALE SIMBOLO DELL’EQUILIBRIO TRA L’ATTIVO ED IL
PASSIVO ...

1° Officiante Raccoglie la Squadra.

Oratore il Compasso, quale simbolo dell’Assoluto e del Relativo ...

2° Officiante Raccoglie il Compasso.

Oratore il Libro della Legge Sacra, quale depositario della Verità ...

3° Officiante Raccoglie il Libro della Legge Sacra.

Oratore la Spada Fiammeggiante, quale simbolo del Verbo, e il Maglietto,


quale simbolo dell’Intelligenza e della Volontà.

4° Officiante + Raccoglie la Spada


Fiammeggiante e il Maglietto posti sullo scranno del Maestro
Venerabile.

Oratore Fratelli Officianti, deponete quanto è stato raccolto ai piedi della


Colonna J.

Gli Officianti Eseguono e riprendono posto attorno al Braciere, ognuno con il


recipiente contenente l’elemento che rappresenta. 91

Oratore Spogliato dei Tuoi poteri, richiamiamo nel Tuo Centro, nel Tuo
Cuore:
L’ORIENTE, L’OCCIDENTE, IL MEZZOGIORNO E IL SETTENTRIONE,
così che i quattro Punti di espansione si identifichino con
l’assorbimento nei quattro Elementi.

91
Alcool, Aria, Acqua, Terra.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 180
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Venga versato nel Braciere il liquido dello Spirito e quindi sia
espressa la fiamma quale simbolo del Fuoco ...

1° Officiante Versa nel Braciere una quantità d’Alcool sufficiente a produrre una
fiamma abbastanza viva e quindi procede all’accensione mediante uno
stoppino innescato dal Testimonio.

Oratore In esso venga assorbita l’Acqua, quale simbolo dell’Anima del


Mondo ...

2° Officiante Spruzza nel fuoco alcune gocce d’acqua.

Oratore Sia insufflata l’Aria, come simbolo del ritorno della Mente al
Principio ...

3° Officiante Soffia con il mantice, o con la bocca, sul fuoco del braciere.

Oratore Ed infine la terra, quale corpo assorbente del Tutto sino al


soffocamento completo degli elementi.

4° Officiante Sparge la terra nel braciere, sino al soffocamento completo della


fiamma.

Oratore Tempio dell’Uomo sei tornato Terra e da essa dovrai risorgere.


Null’altro rimane che immolare la Tua Forma, devitalizzare la Tua
Energia e disperdere l’Essere Collettivo, l’Eggregoro presente in
questa dimensione.
Quindi senza indugio sia simbolicamente abbattuta la Colonna BOAZ
quale catalizzatore della Gloria, della Forza e della Intelligenza;
quale principio Femminile Passivo, quale limite del Mondo Creato.

Assistenti Procedono abbassando la Colonna e ponendola orizzontale sul


pavimento.

Oratore Si stacchi con forza il Cordone e cadano i Nodi d’Amore, quali


simboli d’Unione e dell’Eggregoro; quindi la Vita Universale di
questo Tempio sia per sempre sottratta al Mondo della Forma.

Assistenti Eseguono tirando le nappe del cordone, sganciandolo dalla parete quel
tanto da giustificare l’azione.

Oratore Venga raccolto il Testimonio e, per ordine, vengano spente le Luci.

(L’Oratore stesso raccoglie il Testimonio e lo tiene in mano sino alla


fine del Rito).

Assistenti Procedono allo spegnimento delle Luci: Forza, Bellezza, Sapienza.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 181


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Oratore Siano raccolti i gioielli posti ai piedi della Colonna J.

Officianti Eseguono, ognuno raccogliendo quanto aveva precedentemente deposto.


Si fermano davanti alla porta del Tempio.

Oratore Fratelli il Tempio, il Tempio dell’Uomo è vivo ora in noi e nel


Testimonio.
L’Oratore scende e portandosi verso la porta del Tempio dice:
Fratelli, usciamo lasciando questo posto nella piena Oscurità, per
sempre. 92

92
Il sempre è, ovviamente, simbolico poiché la devitalizzazione di un Tempio viene praticata anche in occasione
di ristrutturazioni che richiedono l’intervento di profani. Al termine dei lavori di ristrutturazione si avrà la
consacrazione del Tempio che, proprio per la ristrutturazione intervenuta, sarà un Tempio nuovo.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 182
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
ELEVAZIONE DEI LAVORI DI LOGGIA

DAL PRIMO AL SECONDO GRADO


DAL PRIMO DIRETTAMENTE AL TERZO
DAL SECONDO AL TERZO

RITUALE ABBREVIATO 93

M?V? Batte un colpo di maglietto


Fratelli 1° e 2°Sorvegliante, aiutatemi ad elevare i Lavori di Loggia dal
primo al secondo Grado (o dal primo al terzo o dal secondo al terzo).
Fratello 1° Sorvegliante, volete andare o venire.

1° Sorv. Andare.

M?V? Andare DA e PER DOVE?

1° Sorv. Da Grado di Apprendista (o Compagno d’Arte) Libero Muratore per quello


di Compagno d’Arte (o Maestro) Libero Muratore.

M?V? Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, provvedete alla copertura del Tempio per la


tornata di 2° (o di 3°) Grado.

2° Sorv. Fratelli della Colonna del Settentrione, il Maestro Venerabile si accinge ad


elevare la Loggia al Grado di Compagno d’Arte (o di Maestro) Libero
Muratore: invito i Fratelli Apprendisti a coprire il Tempio e ad attendere
nella sala dei passi perduti che i Lavori riprendano nel loro Grado.

1° Sorv. (Solo quando si passi al 3° Grado)


Fratelli della Colonna del Meridione, il Maestro Venerabile si accinge ad
elevare la Loggia al Grado di Maestro: invito i Fratelli Compagni d’Arte a
coprire il Tempio e ad attendere nella sala dei passi perduti che i Lavori
riprendano nel loro Grado.

(Quando i Fratelli invitati hanno coperto il Tempio)

1° Sorv. Maestro Venerabile, i Fratelli Apprendisti (e i Compagni d’Arte) hanno


coperto il Tempio

M?V? Batte un colpo di maglietto


Fratelli in piedi e all’ordine del Grado di ................ Libero Muratore.
Fratello 1 e 2° Sorvegliante, accertatevi che i Fratelli presenti siano tutti
Compagni d’Arte (o Maestri) Liberi Muratori.

93
Elaborato dalla Commissione Rituali del GOI, nell’anno 1995, con la prescrizione: da usarsi solo
eccezionalmente.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 183
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
1° Sorv. Stando al proprio posto Maestro Venerabile, i Fratelli delle due Colonne
sono tutti Compagni d’Arte (o Maestri) Liberi Muratori.

M?V? Dei Fratelli all’Oriente rispondo io.


Fratello Maestro delle Cerimonie, vogliate opportunamente sostituire il
Quadro di Loggia e Voi, Fratello 1° Sorvegliante, recatevi all’Ara per
provvedere all’opportuno collocamento degli Strumenti di Lavoro.

(M.d.C. e 1° Sorvegliante eseguono e tornano al loro posto)

M?V? Batte un colpo di maglietto


Alla Gloria del G?A?D?U?, in nome della Libera Muratorìa
Universale, sotto gli auspici del Grande Oriente d’Italia, per i poteri a me
conferiti, dichiaro aperti i Lavori in Grado di Compagno d’Arte Libero
Muratore (o ripresi i Lavori in Grado di Maestro Libero Muratore) di questa
R?L? ............ n. .... all’Oriente di ......... .
A me Fratelli, per il segno e per la Batteria del Grado.
Si esegue

M?V? Fratello Segretario, vogliate dare lettura della Tavola Architettonica


tracciata nella precedente Tornata di 2° (o 3°) Grado.

Dopo la lettura della Tavola, i Lavori procedono secondo l’ordine del giorno.
La chiusura dei Lavori, ed il ritorno in 2° o 1° Grado, avviene dandone
disposizione al 1° Sorvegliante ed al M.d.C.

M?V? Fratello 1° Sorvegliante, recatevi all’Ara per provvedere all’opportuno


collocamento degli Strumenti di Lavoro e Voi, Fratello Maestro delle
Cerimonie, vogliate opportunamente sostituire il Quadro di Loggia e poi
provvedete a far rientrare i Fratelli che attendono nella sala dei passi
perduti.

Quando tutti sono rientrati, i Lavori proseguono nel Grado oppure si procede
alla chiusura con le modalità di rito.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 184


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
ISTRUZIONI 94
IN GRADO DI APPRENDISTA LIBERO MURATORE

Voci recitanti:
Oratore
1° Sorvegliante
2° Sorvegliante
Segretario
Maestro delle Cerimonie
Ex Maestro Venerabile
Esperto (deve stare seduto alla sinistra del Maestro delle Cerimonie)

ISTRUZIONE

Oratore Fratello 1° Sorv., vi è qualcosa fra Voi e me?


1° Sorv. Un Culto, Fratello Oratore.
Oratore Qual’è?
1° Sorv. E’ un segreto.
Oratore Qual’è questo segreto?
1° Sorv. La Massoneria.
Oratore Siete Voi Massone?
1° Sorv. I miei FFrr? mi riconoscono come tale.
Oratore Che cos’è un Massone?
1° Sorv. Un Uomo libero e di buoni costumi, ugualmente amico del povero e del
ricco, se essi sono virtuosi.
Oratore Quali sono le disposizioni necessarie per divenire Massone?
1° Sorv. La prima è la purezza del cuore.
Oratore Quale è la seconda?
1° Sorv. Una sottomissione cieca alle formalità prescritte per la ricezione.
Oratore (Rivolgendosi al 2° Sorv.) Quali sono state le formalità adottate per la
Vostra ricezione?
2° Sorv. Io fui dapprima presentato da un amico virtuoso che, in seguito, ho
riconosciuto per Fr?; poi, fui condotto da sconosciuti in una saletta
attigua alla Loggia dove, dopo avermi chiesto se era mia ferma intenzione
essere ricevuto Massone, mi si rinchiuse in un luogo segreto.
Oratore Cosa rappresentava questo luogo?
2° Sorv. Il centro della Terra e il soggiorno della morte, al fine di insegnarmi che
tutto proviene dalla Terra e deve ritornarvi. Che l’Uomo deve
costantemente tenersi pronto a comparire davanti al Giudice Supremo.
Che il profano che vuol essere ricevuto Massone deve, innanzi tutto,
rinunciare ai vizi, al fine di non vivere più che per la virtù. Infine, che la
Terra è materia inerte o il più grosso degli elementi che compongono
l’Universo, che è in Essa che iniziano i viaggi emblematici e che dobbiamo
sottomettere e purificare in noi la materia, vale a dire il corpo, al fine di
disporci a purificare lo spirito, cioè l’anima.

94
Non esiste un Rituale standardizzato ed ogni Loggia può adottarne uno storico oppure realizzarne uno ex
novo, purché assolva la tradizionale funzione. La presente istruzione è la rielaborazione di un testo che si
asserisce essere stato estratto dal rituale conservato nella esposizione dei cimeli storici in Parigi, e che veniva
impartita al neofita dopo la consacrazione nelle Logge operanti al tempo del 1902. Prescindendo dalla veridicità
della fonte storica e dalla corretta traduzione, il rituale è stato conformato alla tradizione delle Logge del GOI.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 185
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Oratore Che faceste Voi in questo luogo?
2° Sorv. La professione della mia Fede, in seguito alla quale un Fr? mi mise nello
stato in cui deve essere ogni profano che aspira a diventare Massone.
Oratore In quale stato foste messo?
2° Sorv. Una benda copriva i miei occhi, ero ne’ nudo ne’ vestito, ne’ scalzo ne’
calzato, privo dei miei metalli, rinserrato in un pesante cappio che mi
opprimeva.
Oratore Perché avevate gli occhi bendati?
2° Sorv. Per sottolineare le tenebre dell’ignoranza in cui vive ogni uomo che non
abbia visto la Luce.
Oratore Perché eravate ne’ nudo ne’ vestito?
2° Sorv. Per esprimere lo stato di debolezza dell’uomo, schiavo dei pregiudizi e
dell’errore.
Oratore Perché siete stato privato di tutti i Vostri metalli e siete stato caricato di un
pesante cappio?
2° Sorv. I metalli erano l’emblema dei vizi. Con ciò mi si insegnò che dovevo
rinunciarvi per divenire Massone. Il cappio era il simbolo dei pregiudizi di
cui mi dovevo liberare, come lo fui dal cappio al primo stadio della mia
purificazione.
Oratore Che Vi fecero fare in questo stato?
2° Sorv. Un Fr? mi presentò una bevanda amara, simbolo dei dispiaceri e dei
disgusti che l’uomo prova in questa vita, e che il Saggio sopporta senza
lamentarsi. In seguito mi fecero intraprendere un lungo e penoso viaggio;
la folgore, la grandine e tutti gli sconvolgimenti meteorologici si
scatenarono attorno a me.
Oratore Cosa indicava questo viaggio?
2° Sorv. Altra cosa che non il senso proprio, ovvero la mia purificazione e la mia
preparazione a ricevere i segreti importanti che dovevano essermi
confidati. Esso inoltre ha un senso morale e rappresentava tutte le
vicissitudini della vita umana, dalla nascita alla morte. Essa aveva infine
un senso fisico e misterioso ed era l’immagine della natura e dava ai Saggi
la chiave di tutti i segreti e delle più alte conoscenze.
Oratore (Rivolgendosi al Segretario) Dove Vi condusse questo viaggio?
Segretario Ad una piscina salutare, da cui uscii libero dei ceppi che mi opprimevano.
Allora un Amico mi spiegò una parte delle verità nascoste sotto gli
emblemi di questo primo viaggio.
Oratore Che cosa si fece allora di Voi?
Segretario Dopo essersi assicurato che io persistevo nella mia risoluzione, questo Fr?
mi fece continuare sulla mia strada.
Oratore Cosa sopportaste in questo terzo viaggio?
Segretario Fui posto nella regione dell’Aria per essere purificato e infine la tempesta
si quietò e venne la calma.
Oratore Cosa significava questa tempesta?
Segretario Essa rappresentava le incertezze che prova l’uomo in età matura, al
termine della propria vita.
Oratore Quali ostacoli ancora trovaste?
Segretario Un fuoco ardente si trovava dinanzi a me, ed io fui costretto ad
attraversarlo.
Oratore Che cosa significava questo fuoco?

Riccardo Corsi- ottobre 2006 186


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Segretario La violenza delle passioni, la foga della gioventù, che sono altrettanti
ostacoli alla perfezione morale dell’uomo.
Oratore Che cosa vi accadde all’uscita da questo terzo elemento?
Segretario La mia guida mi lasciò continuare da solo la mia strada e io mi ritrovai
alle porte del Tempio.
Oratore Cosa Vi trovaste?
Segretario Due Fr? che mi fermarono e che, dopo essersi assicurati che io ero passato
in mezzo agli elementi Acqua, Aria e Fuoco, mi fecero conoscere gli
obblighi che dovevo contrarre, dopo di che mi fecero battere tre forti colpi.
Oratore Cosa significavano questi tre colpi?
Segretario Domandate, e vi sarà dato. Cercate, e troverete. Bussate, e vi sarà aperto.
Oratore (Rivolgendosi al Maestro delle Cerimonie) Cosa vedeste quando entraste?
M.d.C. Nulla, Fr? Oratore.
Oratore Cosa Vi fecero?
M.d.C. Il Venerabile mi pose diverse domande a cui io risposi, dopo di che, con il
consenso di tutti i FFrr?, egli mi fece condurre all’altare, perché
assumessi i miei obblighi.
Oratore Come li accettaste?
M.d.C. In ginocchio davanti all’altare, la mano destra sulla Bibbia e su una spada,
mentre la sinistra teneva la punta di un compasso sul mio cuore.
Oratore Che fece in seguito il Venerabile?
M.d.C. Egli mi accordò la Luce.
Oratore Cosa vedeste in quel momento?
M.d.C. Le tre sublimi Luci della Massoneria: il Sole, la Luna ed il Maestro
Venerabile della Loggia.
Oratore (Rivolgendosi all’Ex M?V?) Che rapporto c’è tra questi due astri e il
Maestro Venerabile della Loggia?
Ex M?V? Come il Sole presiede al giorno e la Luna alla notte, così il Maestro
Venerabile presiede alla Loggia per illuminarla.
Oratore Cosa vedeste in seguito?
Ex M?V? Tre oggetti preziosi, emblemi dei nostro doveri.
Oratore Quali sono questi oggetti?
Ex M?V? Una Bibbia, che contiene ciò che noi dobbiamo a Dio. Un tronco, destinato
a ricevere i soccorsi che dobbiamo ai nostri FFrr?. Una spada, per
ricordare la punizione che attende gli spergiuri.
Oratore Cosa fece allora il Maestro Venerabile della Loggia?
Ex M?V? Mi iniziò, mi costituì e mi creò Libero Muratore; mi rivestì di una veste
bianca, emblema dell’innocenza, mi diede dei guanti dello stesso colore,
raccomandandomi di mai insozzarne la purezza, infine mi proclamò
Apprendista Libero Muratore di una Loggia di San Giovanni di
Gerusalemme.
Oratore Che si fa in una Loggia di San Giovanni di Gerusalemme?
Ex M?V? S’innalzano templi alla Virtù, si scavano oscure me profonde prigioni al
vizio e si lavora al bene ed al progresso dell’Umanità.
Oratore Cosa avvenne ancora?
Ex M?V? Ricevetti dal Fr:. Esperto l’istruzione del mio grado e mi fece riconoscere
dai FFrr? Sorveglianti con il segno, la parola ed il toccamento del grado
di Apprendista Libero Muratore.
Oratore (Rivolgendosi all’Esperto) Datemi il segno.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 187


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
Esperto (Che è seduto a sinistra del M.d.C., si alza in piedi e dà il segno, rimanendo
poi in piedi)
Oratore Cosa significa questo segno?
Esperto Che io preferirei avere la gola tagliata piuttosto che rivelare i segreti della
Massoneria.
Oratore Date il toccamento al M.d.C.
Esperto (L’Esperto dà il toccamento al M.d.C. che a sua volta si è alzato in piedi)
M.d.C. (Ricevuto il toccamento) Esso è giusto, Fr? Oratore. (Poi si siede)
Oratore (Rivolgendosi all’Esperto) Datemi la parola.
Esperto Io non l’ho ricevuta in questo modo: datemi la prima lettera, ed io Vi darò
la seconda.
Orat./Esp. B? O? A? Z?
Oratore Cosa significa questa parola?
Esperto Forza.
Oratore (Rivolgendosi al 1° Sorv.) Com’è composta una Loggia?
1° Sorv. Tre la governano, cinque la compongono, sette la rendono giusta e
perfetta.
Oratore Quali sono questi Tre?
1° Sorv. Il Venerabile ed i suoi due Sorveglianti.
Oratore Perché avete detto che Tre la governano?
1° Sorv. In senso proprio, perché questi tre Muratori furono impegnati nella
costruzione del tempio di Salomone.
Oratore Perché cinque la compongono?
1° Sorv. Perché l’uomo è dotato di cinque sensi, tre dei quali sono essenziali e
necessari ai Massoni, cioè la vista per vedere il segno, il tatto per ricevere il
toccamento e l’udito per intendere la Parola. In senso proprio essi
rappresentano i cinque luminari della Loggia.
Oratore Perché, infine, sette la rendono giusta e perfetta?
1° Sorv. Perché questo numero racchiude in sé dei grandi e sublimi misteri. Esso
raffigura l’unione dei tre principi ai quattro elementi, fa allusione ai sette
giorni della settimana, ai sette metalli perfetti, ai sette colori fondamentali
ed ai sette toni armonici.
Oratore (Rivolgendosi all’Ex M?V?) Perché in questa progressione misteriosa non
iniziate da UNO?
Ex M?V? Perché l’unità non è un numero, ma il generatore ed il principio di tutti i
numeri.
E’ il simbolo della perfezione e dell’Onnipotenza, e rappresenta l’Essere
increato. Mentre i numeri della serie massonica ricordano le Sue sublimi
Opere, vale a dire: le meraviglie della Creazione.
Oratore Che forma ha la Vostra Loggia?
Ex M?V? Un quadrato lungo.
Oratore (Rivolgendosi al 2° Sorv.) Qual è la sua lunghezza?
2° Sorv. Dal Levante all’Occidente.
Oratore E la sua larghezza?
2° Sorv. Dal Mezzogiorno al Settentrione.
Oratore La sua altezza?
2° Sorv. Dalla Terra al Cielo.
Oratore La sua profondità?
2° Sorv. Dalla superficie della Terra al suo centro.
Oratore Perché queste dimensioni?
Riccardo Corsi- ottobre 2006 188
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
2° Sorv. Perché la Massoneria è Universale.
Oratore Perché è posta da Levante a Occidente?
2° Sorv. Perché tutte le Logge sono venute dall’Oriente, ed è così che sono disposti
tutti i Templi massonici.
Oratore (Rivolgendosi al Segretario) Cosa sostiene la Vostra Loggia?
Segretario Tre grandi colonne, che si chiamano SAGGEZZA, FORZA e BELLEZZA.
Oratore Chi rappresenta la saggezza?
Segretario Il Maestro della Loggia, che occupa l’Oriente perché di là dirige gli operai
e mantiene l’armonia della Loggia.
Oratore Chi rappresenta la Bellezza?
Segretario Il 1° Sorvegliante, all’Occidente?
Oratore Chi rappresenta la Forza?
Segretario Il 2° Sorvegliante, al Mezzogiorno.
Oratore Perché li chiamate Forza e Bellezza?
Segretario Perché la Forza e la Bellezza sono la perfezione di tutto. La Saggezza
inventa, la Forza e la Bellezza sostengono.
Oratore (Rivolgendosi al M.d.C.) Com’è coperta la Vostra Loggia?
M.d.C. Da una volta celeste disseminata di stelle, dove brillano due grandi
Luminari che dissipano lungi le nubi.
Oratore A chi dovete le Vostre conoscenze?
M.d.C. Alla mia perseveranza, al lavoro ed alle lezioni dei miei FFrr?
Oratore (Rivolgendosi al M:.V:., in piedi e all’Ordine) M?V?, l’istruzione in grado
di Apprendista Libero Muratore è così completata. Ora la Loggia è ai
Vostri comandi.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 189


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
RIAMMISSIONE DI UN FRATELLO ASSONNATO

Durante una tornata in grado di Apprendista 95 , al punto in cui il M:.V:. incarica il M.d.C. di
osservare se nella Sala dei Passi Perduti vi sia qualche Fratello che chiede di entrare:

M.d.C. : Rispettabilissimo M?V? alla porta del Tempio c’è il carissimo 96 Fr. ...
già membro di questa Loggia che chiede di essere riammesso tra le
Colonne, con le prerogative ed i diritti del Grado ricoperto.

M:.V:. : Fratello Segretario mi assicurate che sono state espletate tutte le formalità
previste dalla Costituzione e dal Regolamento e che è giunto il Nulla Osta
della Gran Segreteria del Grande Oriente d’Italia?

Segretario: Si, Rispettabilissimo M?V?.

M:.V:. : Fratello M.d.C. fate entrare il carissimo 97 Fratello ... ed accompagnatelo


davanti all’Ara.

Carissimo 98 Fratello ... l’iniziazione con la quale siete stato creato


Massone è indelebile ed il giuramento che avete prestato è ancora valido.
Devo, tuttavia, chiedervi di rinnovare il vostro impegno di fedeltà e
obbedienza nei confronti della Loggia, del Maestro Venerabile e dei
Dignitari nonché di osservare le Costituzioni e le deliberazioni degli
Organi del Grande Oriente d’Italia.
Siete disposto?

Fratello : Si.

M:.V:. : M.d.C. consegnate al Fratello ... la formula per riaffermare fedeltà e


obbedienza a questa Loggia ed agli organi del Grande Oriente d’Italia e
voi carissimo Fratello ... leggete, con la mano sinistra stesa sopra il Libro
Sacro.
Fratelli in piedi e all’Ordine.

Fratello : Io ... (Apprendista – Compagno – Maestro) Libero Muratore, liberamente e


spontaneamente, con pieno e profondo convincimento dell’animo, con
assoluta e irremovibile volontà, al cospetto del Grande Architetto
dell’Universo, sul mio onore solennemente prometto:
x di percorrere incessantemente la via iniziatica tradizionale per il
mio perfezionamento interiore;
x di avere sacri la vita, la libertà, l’onore e la dignità di tutti;
x di soccorrere e confortare i miei Fratelli;

95
La riammissione avviene nel corso di una seduta di primo Grado, come previsto dall’art. 19 comma 5 del
Regolamento dell’Ordine e poiché nel medesimo comma è previsto che il riammittendo debba prestare la
promessa solenne, si ritiene che questa debba essere prestata con la formula del Primo Grado ma indicando
l’effettivo Grado rivestito. Non si concorda con coloro che ritengono che il riammittendo presti la promessa,
eventualmente, anche nelle camere di 2° e 3° Grado, in quanto non è nelle previsioni del Regolamento.
96
Carissimo per gli Apprendisti ed i Compagni, Rispettabile per i Maestri e gli ex Maestri Venerabili
97
Idem
98
Idem
Riccardo Corsi- ottobre 2006 190
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
xdi difendere chiunque dalle ingiustizie;
xdi non professare principi contrari a quelli della Libera Muratoria
Universale;
x Fedeltà ed obbedienza al Maestro Venerabile ed ai Dignitari della
R:. L:. ... n. ... all’Oriente di ... , secondo quanto disposto dall’art.
32 del Regolamento99 ;
x di rispettare scrupolosamente la Carta Costituzionale della
Repubblica e le leggi che alla stessa si conformino.
Lo prometto.

M:.V:. Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, proclamate alle vostre Colonne, come io


faccio all’Oriente, che il Fratello ... è membro di questa R:.L:. ..... n. ...
all’Oriente di ...., con il grado di ........... Libero Muratore.
Invitate tutti carissimi Fratelli a riconoscerlo come tale, con tutte le
prerogative e i diritti del Grado.

1° Sorv.: Fratelli della Colonna del Meridione, il Rispettabilissimo M?V? ha


proclamato il Fratello ... membro effettivo di questa Loggia; vi invito a
riconoscerlo come tale, con tutte le prerogative e i diritti del Grado.

2° Sorv.: Fratelli della Colonna del Settentrione, il Rispettabilissimo M?V? ha


proclamato il Fratello ... membro effettivo di questa Loggia; vi invito a
riconoscerlo come tale, con tutte le prerogative e i diritti del Grado.

M:. V:. : In quest’ora lieta salutiamo secondo l’antico Rito il Fratello ... che si
inserisce nella nostra Catena.
A me, per il segno ... e per la Batteria di Giubilo xxx xxx xxx
Fratelli sedete.
Fratello M.d.C. accompagnate il Fratello ... al posto che gli compete per il
grado che riveste.
Fratello Oratore avete la parola.

Al termine i lavori proseguono con i punti all’ordine del giorno.

99
I Fratelli, al piedilista della Loggia, hanno già espresso uguale volontà di fedeltà ed obbedienza, al M:.V:. ed ai
Dignitari, durante la cerimonia di insediamento delle cariche.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 191
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
AFFILIAZIONE DI UN FRATELLO
PROVENIENTE DA ALTRA LOGGIA DEL G.O.I.
Durante una tornata rituale in grado di Apprendista (vds. Art. 15 del Regolamento
dell’Ordine) 100

M:.V:. : Fratello M.d.C. accompagnate davanti all’Ara il carissimo 101 Fratello ....
che ha chiesto di essere affiliato a questa Loggia.
Fratello Segretario mi confermate che è giunto il Nulla Osta della Gran
segreteria del Grande Oriente d’Italia?

Segretario: Si, Rispettabilissimo Maestro Venerabile.

M:.V:. Carissimo 102 Fratello ... questa Loggia ha acconsentito a ricevervi quale
membro effettivo ed ora vi viene chiesto di prestare “promessa solenne” di
obbedienza al Maestro Venerabile, ai Dignitari ed agli Ufficiali della
Loggia, secondo quanto disposto dall’art. 15 del Regolamento; stendete la
mano sinistra sul Libro Sacro e promettete.

Fratello: Io ... (Apprendista – Compagno – Maestro) Libero Muratore, prometto


solennemente fedeltà ed obbedienza al Maestro Venerabile ed ai Dignitari
della R:.L:. .... n. ... all’Oriente di ... .

M:.V:. : Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, proclamate alle vostre Colonne, come io


faccio all’Oriente, che il Fratello ... è membro di questa R:.L:. ..... n. ...
all’Oriente di ...., con il grado di ........... Libero Muratore.
Invitate tutti i Fratelli a riconoscerlo come tale, con tutte le prerogative e i
diritti del Grado.

1° Sorv.: Fratelli della Colonna del Meridione, il Rispettabilissimo M?V? ha


proclamato il Fratello ... membro effettivo di questa Loggia; vi invito a
riconoscerlo come tale, con tutte le prerogative e i diritti del Grado.

2° Sorv.: Fratelli della Colonna del Settentrione, il Rispettabilissimo M?V? ha


proclamato il Fratello ... membro effettivo di questa Loggia; vi invito a
riconoscerlo come tale, con tutte le prerogative e i diritti del Grado.

M:. V:. : Fratelli, in piedi e all’Ordine.


In quest’ora lieta salutiamo secondo l’antico Rito il Fratello ... che si
inserisce nella nostra Catena.
A me, per il segno ... e per la Batteria di Giubilo xxx xxx xxx
Fratelli sedete.
Fratello M.d.C. accompagnate il Fratello ... al posto che gli compete per il
grado che riveste.
Fratello Oratore avete la parola.
Al termine i lavori proseguono con i punti all’ordine del giorno.

100
Nel Regolamento non è specificato il Grado della Tornata ma in analogia con la promessa di obbedienza
prestata dai Fratelli della Loggia, di cui all’art. 32 del Regolamento, è opinione che anche la promessa solenne
dell’affiliando debba essere prestata in Primo Grado.
101
Carissimo per gli Apprendisti ed i Compagni, Rispettabile per i Maestri e gli ex Maestri Venerabili.
102
Idem
Riccardo Corsi- ottobre 2006 192
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
REGOLARIZZAZIONE DI UN FRATELLO
PROVENIENTE DA ALTRA OBBEDIENZA
Durante una tornata in grado di Apprendista, al punto in cui il M:.V:. incarica il M.d.C. di
osservare se nella Sala dei Passi Perduti vi sia qualche Fratello che chiede di entrare:

M.d.C. : Venerabilissimo alla porta del Tempio c’è il carissimo 103 Fr. ... già
membro di altra Obbedienza che chiede di essere ammesso tra le Colonne
di questa Loggia, con le prerogative ed i diritti del Grado ricoperto.

M:.V:. : Fratello Segretario mi assicurate che sono state espletate tutte le formalità
previste dalla Costituzione e dal Regolamento e che è giunto il Nulla Osta
della Gran Segreteria del Grande Oriente d’Italia?

Segretario: Si, Venerabilissimo.

M:.V:. : Fratello Esperto e Fratello Copritore Interno, recatevi dal Fratello ... ed
assicuratevi che conosca l’Arte del Grado che chiede gli venga
riconosciuto, dopodiché lo affiderete al Fratello M.d.C che lo
accompagnerà davanti all’Ara.

M:.V:. : Carissimo 104 Fratello ... l’iniziazione con la quale siete stato creato
Massone è indelebile ed il giuramento che avete prestato al Grande
Architetto dell’Universo è ancora valido.
Devo, tuttavia, chiedervi di rinnovare il vostro impegno di fedeltà e
obbedienza nei confronti di questa Loggia, del suo Maestro Venerabile e
dei suoi Dignitari nonché di osservare le Costituzioni e le deliberazioni
degli Organi del Grande Oriente d’Italia.
Siete disposto?

Fratello : Si.

M:.V:. : M.d.C. consegnate al carissimo 105 Fratello ... la formula per affermare
fedeltà e obbedienza a questa Loggia ed agli organi del Grande Oriente
d’Italia e voi carissimo Fratello ... leggete, con la mano sinistra stesa sopra
il Libro Sacro.

Fratelli in piedi e all’Ordine.

Fratello : Io ... (Apprendista – Compagno – Maestro) Libero Muratore, liberamente e


spontaneamente, con pieno e profondo convincimento dell’animo, con
assoluta e irremovibile volontà, al cospetto del Grande Architetto
dell’Universo, sul mio onore solennemente prometto:
- di percorrere incessantemente la via iniziatica tradizionale per il mio
perfezionamento interiore;
- di avere sacri la vita, la libertà, l’onore e la dignità di tutti;
- di soccorrere e confortare i miei Fratelli;
- di difendere chiunque dalle ingiustizie;

103
Carissimo per gli Apprendisti ed i Compagni, Rispettabile per i Maestri e gli ex Maestri Venerabili
104
Idem
105
Idem
Riccardo Corsi- ottobre 2006 193
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
- di non professare principi contrari a quelli della Libera Muratoria
Universale;
- fedeltà ed obbedienza al Maestro Venerabile ed ai Dignitari della R:.
L:. ... n. ... all’Oriente di ... , secondo quanto disposto dall’art. 32 del
Regolamento 106 ;
- di rispettare scrupolosamente la Carta Costituzionale della Repubblica
e le leggi che alla stessa si conformino.
Lo prometto.

M:.V:. Fratelli 1° e 2° Sorvegliante, proclamate alle vostre Colonne, come io


faccio all’Oriente, che il Fratello ... è membro di questa R:.L:. ..... n. ...
all’Oriente di ...., con il grado di ........... Libero Muratore.
Invitate tutti carissimi Fratelli a riconoscerlo come tale, con tutte le
prerogative e i diritti del Grado.

1° Sorv.: Fratelli della Colonna del Meridione, il Venerabilissimo ha proclamato il


Fratello ... membro effettivo di questa Loggia; vi invito a riconoscerlo
come tale, con tutte le prerogative e i diritti del Grado.

2° Sorv.: Fratelli della Colonna del Settentrione, il Venerabilissimo ha proclamato il


Fratello ... membro effettivo di questa Loggia; vi invito a riconoscerlo
come tale, con tutte le prerogative e i diritti del Grado.

M:. V:. : In quest’ora lieta salutiamo secondo l’antico Rito il Fratello ... che si
inserisce nella nostra Catena.
A me, per il segno ... e per la Batteria di Giubilo xxx xxx xxx
Fratelli sedete.
Fratello M.d.C. accompagnate il carissimo Fratello ... al posto che gli
compete per il grado che riveste.
Fratello Oratore avete la parola.
Al termine i lavori proseguono con i punti all’ordine del giorno.

106
I Fratelli, al piedilista della Loggia, hanno già espresso uguale volontà di fedeltà ed obbedienza, al M:.V:. ed
ai Dignitari, durante la cerimonia di insediamento delle cariche (vds. Art. 32 Regolamento dell’Ordine).

Riccardo Corsi- ottobre 2006 194


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
ORDINE D’INGRESSO DEI FRATELLI VISITATORI
(art. 57 Regolamento dell’Ordine)

CARISSIMI FRATELLI APPRENDISTI – COMPAGNI D’ARTE


RISPETTABILI FRATELLI MAESTRI
EX MAESTRI VENERABILI
RISPETTABILISSIMO MAESTRI VENERABILI
FRATELLO ISPETTORI CIRCOSCRIZIONALI
VICE PRESIDENTE DEL COLLEGIO
CIRCOSCRIZIONALE
PRESIDENTE DEL COLLEGIO CIRCOSCRIZIONALE
CONSIGLIERI DELL’ORDINE
ILLUSTRE FRATELLO GARANTI D’AMICIZIA
GRANDI ARCHITETTI REVISORI
MEMBRI DELLA CORTE CENTRALE DEL G.O.I.
PRESIDENTE DELLA CORTE CENTRALE DEL G.O.I.
GRANDI UFFICIALI
MEMBRI AGGIUNTI DELLA GIUNTA DEL G.O.I.
RAPPRESENTANTI DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE
. NELLA GIUNTA DEL G.O.I.
EX MEMBRI DI GIUNTA
GRAN TESORIERE
GRAN SEGRETARIO
GRAN ORATORE
2° GRAN SORVEGLIANTE
1° GRAN SORVEGLIANTE
ILLUSTRISSIMO GRANDI MAESTRI ONORARI
FRATELLO EX GRANDI MAESTRI
GRANDI MAESTRI AGGIUNTI
VENERABILISSIMO GRAN MAESTRO

Riccardo Corsi- ottobre 2006 195


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
BRINDISI MASSONICI

Esistono numerose versioni per i brindisi massonici, tutte valide e con riferimenti alla
tradizione; di seguito le versioni più accreditate.

BRINDISI MASSONICI 107

1) Per il Capo dello Stato.


(Si può aggiungere anche il brindisi per la gloria e la prosperità dell'Italia).
2) Per l'Ill?mo e Ven?mo Gran Maestro.
Si accompagna questo brindisi con i voti più fervidi per la nostra Comunione.
3) (Questo brindisi viene proposto dal Fr? 1° Sorv?)
Per l'Ill?mo e Car?mo Maestro Venerabile e la sua famiglia, oltre che per la nostra
R? Loggia, per la prosperità della quale formuliamo i voti più ardenti.
4) In onore degli Ill?mi e Car?mi FFr? 1° e 2° Sorv? e delle loro famiglie. Giungano
a loro i più fervidi voti d'affetto di tutta l'Officina.
5) (Questo brindisi può essere proposto dal Fr? 2° Sorv?)
Alla salute dei Car?mi ed Ill?mi FFr? Visitatori che hanno voluto onorarci
della loro presenza.
6) Alla Vostra salute, Car?mi ed Ill?mi Dignitari, Ufficiali e FFr? tutti della nostra
R? Loggia, e alla salute delle vostre famiglie.
7) (Si forma la Catena d'Unione, dando ciascuno le estremità della sua Bandiera ai suoi
vicini di destra e di sinistra e prendendo quelle dei suoi rispettivi vicini, tenendole con la
mano sinistra).
In onore di tutti i Massoni, sparsi sui due Emisferi e sempre uniti nella prospera
come nella avversa sorte.
Rivolgiamo i nostri voti al Grande Architetto dell'Universo perché si compiaccia
soccorrere gli infelici e condurre i viaggiatori in un porto sicuro.

VALUTARE SE È IL CASO DI SOSTITUIRE AL 7° BRINDISI IL “TILER TOAST”:


“A tutti i FFrr? Massoni sparsi per terra, per cielo e per mare perché facciano un
sereno ritorno alla loro casa, se essi lo desiderano.”

Anche nella versione, da me preferita, detta:

BRINDISI DEL GUARDIANO

“Fratelli della Catena Mistica, i nostri lavori sono oramai terminati.


Prima di separarci, per comando del Maestro Venerabile, vi propongo ora il Brindisi del
Guardiano. (sollevando il calice)
A tutti i Massoni poveri e afflitti, dispersi per mare, per cielo e per terra. Augurando un
immediato sollievo alle loro sofferenze ed un felice ritorno alle loro case, se questo
è il loro volere. A tutti i Massoni poveri e afflitti. Buon Fuoco Fratelli”.

107
Secondo il Fr:. Luigi Sessa della R:.L:. Giustizia e Libertà n. 767 all’Oriente di Roma, G.M. Onorario e
insigne studioso della Massoneria.

Riccardo Corsi- ottobre 2006 196


Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie
BRINDISI MASSONICI 108

M:.V:. Fratelli in piedi per i sette brindisi.


Alzate i calici.
Maestro delle Cerimonie avvicinatevi alla Menorah.

1. Al Grande Architetto dell’Universo (si beve un sorso, il M.d.C. spegne la luce


centrale);
2. Alla Massoneria Universale (un sorso, si spegne la luce all’estrema destra);
3. Alle sue guide (un sorso, si spegne la 3a da sinistra);
4. A tutti gli esseri viventi (un sorso, si spegne la 2a da destra);
5. Alle nostre famiglie (un sorso, si spegne la 2a da sinistra);
6. Alla nostra terra (un sorso, si spegne la 3a da destra);
7. Al sole fecondatore della natura (si vuota la coppa, si spegne la 1a luce da
sinistra).

BRINDISI MASSONICI 109

1. Per il Capo dello Stato e per la gloria e prosperità del nostro Paese.

2. Per l’Illustrissimo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la cui salute ci è
tanto cara.

3. (promosso dal 1° Sorv.) Al Rispettabilissimo Maestro Venerabile della Loggia


………. n. … all’Oriente di …….. , ed alla sua famiglia.

4. Per i Fratelli della nostra Loggia e per i Fratelli Visitatori110 che onorano i nostri
Lavori. Accompagno questo brindisi con i voti più fervidi per la prosperità delle
nostre Famiglie.

5. Per la prosperità della Nostra Famiglia Iniziatica.

6. Per i Fratelli passati all' Oriente Eterno, la cui memoria ci è cara.

7. Per tutti i Fratelli Liberi Muratori sparsi nel Mondo.

Questa edizione è stata donata dall’autore e il ricavato viene devoluto in beneficenza .

108
Versione pubblicata su La Melagrana Net.
109
Versione Riccardo Chissotti, è la più utilizzata nelle Agapi piemontesi.
110
Solo se sono presenti Fratelli Visitatori, altrimenti il brindisi è solo per i Fratelli della Loggia e le loro
famiglie.
Riccardo Corsi- ottobre 2006 197
Compendio dei Rituali ad uso del Maestro delle Cerimonie

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